METRICHE DELLA COMUNICAZIONE - A.A. 2017/2018 - Lumsa
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METRICHE DELLA COMUNICAZIONE A.A. 2017/2018 Lezione n. 6 - Dispense_Cosa è il web - Cosenza_Capitolo 1_Perchè la tua azienda non può ignorare la rete - Cossenza Capitolo 2_ Social Media Roi - Realizzazione di un FG A.A 2017/2018 METRICHE DELLA COMUNICAZIONE 1
La Digital Audience in Italia Importanti dati sulla Digital Audience in Italia sono stati presentati a novembre 2017 da Audiweb nel corso della IAB Forum. Cosa è lo IAB?* IAB (Interactive Advertising Bureau) Italia, fondata nel giugno 1998, è l’Associazione italiana nata per contribuire alla crescita del mercato dell’advertising su Internet nel nostro Paese, promuovendo una maggiore e più profonda conoscenza delle opportunità e dei meccanismi dei nuovi media. IAB Italia rappresenta il charter italiano dell’Interactive Advertising Bureau, la più importante Associazione nel campo della pubblicità digitale a livello mondiale. L’Associazione rappresenta tutti i principali operatori italiani e internazionali attivi nel nostro Paese sul mercato della comunicazione interattiva, ed è aperta all’adesione di editori, concessionarie, centrali media, agenzie creative, web agency, istituti di ricerca, società di consulenza, aziende, associazioni di categoria che operano o intendono operare su internet con maggiore professionalità e consapevolezza. IAB è il punto di riferimento del settore per quanto riguarda lo sviluppo e la divulgazione di dati e informazioni, la misurazione e la metrica, la definizione e l’applicazione degli standard e nella rilevazione del fatturato dell’online advertising. L’Associazione fa inoltre parte del network IAB Europe, la federazione europea nata per favorire lo sviluppo del mercato dei media interattivi e il corretto sviluppo di questo settore nell’industria della comunicazione. A.A 2017/2018 Fonte: Sito IAB METRICHE DELLA COMUNICAZIONE 2
La Digital Audience in Italia Cos'è Audiweb? Audiweb è l’organismo “super partes” che rileva e distribuisce i dati di audience di internet in Italia, offrendo al mercato dati obiettivi, di carattere quantitativo e qualitativo, sulla fruizione del mezzo. Audiweb è un Joint Industry Committee, un organismo partecipato dalle associazioni di categoria che rappresentano gli operatori del mercato: Fedoweb (50%), associazione degli editori online, UPA Utenti Pubblicità Associati (25%), che rappresenta le aziende nazionali e multinazionali che investono in pubblicità e Assap Servizi s.r.l., l’azienda servizi di AssoCom (25%), associazione delle agenzie e centri media operanti in Italia. La società è gestita da un Consiglio di Amministrazione, presieduto da Marco Muraglia, affiancato da un Comitato Tecnico che ha funzioni propositive e consultive sull’impostazione della ricerca e del sistema di rilevazione. L‘attuale impianto di rilevazione consente di produrre stime puntuali sulla fruizione di internet sia da PC che da mobile (smartphone e tablet). A.A 2017/2018 Fonte: Sito Audiweb METRICHE DELLA COMUNICAZIONE 3
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L’evoluzione del web Web 1.0 Diffuso fino agli anni novanta, è composto prevalentemente da siti web statici, senza alcuna possibilità di interazione con l'utente eccetto la normale navigazione ipertestuale tra le pagine, l'uso delle e-mail e dei motori di ricerca. Si determina così un flusso comunicativo di tipo unidirezionale che, partendo dall’alto verso il basso, mira al mercato di riferimento, senza esplorare né condividere i suoi desideri e le sue proposte. Web 2.0 l termine venne coniato da Tim O’Reilly alla prima conferenza sul web 2.0, alla fine del 2004. “E’ un'espressione utilizzata spesso per indicare uno stato dell'evoluzione del World Wide Web, rispetto a una condizione precedente. Si indica l'insieme di tutte quelle applicazioni online che permettono un elevato livello di interazione tra il sito web e l'utente come i blog, i forum, le chat, i wiki, le piattaforme di condivisione di media (come Flickr, YouTube, Vimeo), i social network (come Facebook, Myspace, Twitter, Google+, Linkedin, Foursquare, ecc), ottenute tipicamente attraverso opportune tecniche di programmazione Web e relative applicazioni web afferenti al paradigma del Web dinamico in contrapposizione al cosiddetto Web statico o Web 1.0”*. Poggia su tre pilastri: interazione, condivisione e partecipazione. L’interazione offre a ciascun individuo la possibilità di usufruire, in tempo reale, dei contenuti che più lo interessano e di condividerli con gli altri utenti della rete. In questo modo la comunicazione diventa partecipativa, perché chiunque può dare il suo contributo nella diffusione dei contenuti presenti su internet, che diventano così accessibili a tutti. A.A 2017/2018 *Fonte: Wikipedia METRICHE DELLA COMUNICAZIONE 12
L’evoluzione del web Web 3.0 “Il termine Web 3.0 è apparso per la prima volta agli inizi del 2006 in un articolo di Jeffrey Zeldman critico verso il Web 2.0. Non possiamo dare una definizione esatta perché siamo in fase di costruzione in continua evoluzione. ll Web 3.0 è un termine a cui corrispondono significati diversi volti a descrivere l'evoluzione dell'utilizzo del Web e l'interazione fra gli innumerevoli percorsi evolutivi possibili. Questi includono: • trasformare il Web in un database, cosa che faciliterebbe l'accesso ai contenuti da parte di molteplici applicazioni che non siano dei browser; • sfruttare al meglio le tecnologie basate sull'intelligenza artificiale (capace di interagire con il web in modo quasi umano); • il web semantico, per cui saranno possibili ricerche molto più evolute delle attuali, basate sulla presenza nel documento di parole chiave, collegamenti ipertestuali ecc”* A.A 2017/2018 *Fonte: Wikipedia METRICHE DELLA COMUNICAZIONE 13
La storia dell’interesse dei manager aziendali per il web si può far risalire al periodo in cui i blog iniziarono a diventare un oggetto d’interesse per i mass media e il Web cominciò a rivelarsi come complesso sistema non solo di fruizione ma anche di produzione dal basso. Fu in quel momento, fotografato dalla famosa “copertina specchio” del Time che decretava “YOU” persona dell’anno (Time, volume 168, numero 26, dicembre, 2006), che iniziò a insinuarsi nei comunicatori più illuminati un tarlo, alimentato dalle prime agenzie di digital PR. Queste, intuendo la dirompente portata sociale, e naturalmente commerciale, del fenomeno, provarono a offrire nuovi servizi in grado di consentire alle aziende di comprendere quella realtà. A.A 2017/2018 Vincenzo Cosenza METRICHE – Social Media ROI_Capitolo 1_Perchè la tua azienda non può ignorare DELLA COMUNICAZIONE la Rete 14
L’evoluzione del web Con l’affermarsi della società in Rete il ruolo della comunicazione in azienda sta cambiando inesorabilmente, indipendentemente dalla consapevolezza e dai comportamenti, spesso reazionari, dei comunicatori, siano essi uomini di marketing o relatori pubblici. Manuel Castells sostiene che la società in Rete comunica e consuma mediante la Rete, in base a processi che diffondono istantaneamente simboli e conoscenze, modificando in profondità le espressioni culturali e cambiando radicalmente le forme del potere politico e della mobilitazione sociale (Comunicazione e Potere, Bocconi Università Edizioni, 2009) È naturale che tali profondi mutamenti sociali incidano anche sul modo di essere e di comunicare delle aziende. Afferma Gary Hamel, uno dei più grandi studiosi di “management dell’innovazione, “Le élite e i manager non sono più ai comandi della conversazione. È cosi che iniziano le insurrezioni” Si potrebbe dire che quattro sono i grandi vettori del cambiamento: • la Rete quale infrastruttura reticolare di relazioni; • il peso dei motori di ricerca; • l’introduzione di strumenti di pubblicazione semplici da usare; • l’affermarsi di nuovi spazi di relazione. Queste novità hanno determinato mutamenti epocali nella vita delle persone tali da incidere su ogni aspetto della comunicazione. A.A 2017/2018 Vincenzo Cosenza METRICHE – Social Media ROI_Capitolo 1_Perchè la tua azienda non può ignorare DELLA COMUNICAZIONE la Rete 15
L’evoluzione del web La Rete, in grado di mettere in relazione in tempo reale individui dislocati in punti diversi, ha reso possibile una diffusione dei dati, delle informazioni e delle notizie rapida e spesso imprevedibile. Sempre più spesso la notizia non segue il rigido percorso disegnato dall’alto, ma origina dall’esperienza di un reporter non professionista o di un cliente, magari insoddisfatto. Il miglioramento dei motori di ricerca, determinato dall’invenzione di Google da parte di Sergey Brin e Larry Page, unito all’aumento dello spazio per immagazzinare dati a prezzi sempre più bassi, ha avuto grosse conseguenze sul ciclo di vita dell’informazione. Se da un lato le notizie si consumano con maggior rapidità rispetto al passato, dall’altro la traccia delle stesse permane in Rete, duplicata in molteplici server, e facilmente rinvenibile grazie a banali ricerche. Si impone alle aziende una più lungimirante e attenta gestione della propria reputazione e dei mezzi a ciò utili (per esempio partendo dall’analisi delle voci di Wikipedia rilevanti). L’introduzione di strumenti semplici di pubblicazione come i blog e i microblog ha consentito a chiunque di “farsi media”. Agli stakeholder tradizionali si sono così affiancati nuovi soggetti (influencer o opinion leader) che sono in grado di influire sulle decisioni di acquisto e sull’immagine delle aziende. Questi spazi di relazione diventano spesso determinanti nell’esperienza di acquisto dei navigatori. Secondo Jim Lecinski, managing director di US Sales & Service di Google, si è passati dal First Moment of Truth (FMOT) al nuovo Zero Moment of Truth (ZMOT). A.A 2017/2018 Vincenzo Cosenza METRICHE – Social Media ROI_Capitolo 1_Perchè la tua azienda non può ignorare DELLA COMUNICAZIONE la Rete 16
Il modello FMOT: ieri A.A 2017/2018 METRICHE DELLA COMUNICAZIONE 17
Il modello ZMOT: oggi A.A 2017/2018 METRICHE DELLA COMUNICAZIONE 18
Oggi abbiamo una nuova figura di consumatore. Il nuovo consumatore è il cliente che diventa protagonista attraverso l’appropriazione collettiva in rete della sua scelta di consumo. Al capitale economico, sociale e culturale che determina l’habitus nell’offline, questo nuovo consumatore associa il capitale virtuale, un capitale nuovo, spesso ancora sottovalutato. Il capitale virtuale è L’INSIEME DELLE AUTORAPPRESENTAZIONI, DELLE CONOSCENZE, DELLE EMOZIONI E DELLE RELAZIONI CHE I SOGGETTI COSTRUISCONO ATTRAVERSO I CANALI DIGITALI, DALLE NEWS AI SOCIAL NETWORK. IL NUOVO CONSUMATORE HA UN CAPITALE VIRTUALE IN GRADO DI INFLUENZARE LA REPUTAZIONE E IL POTENZIALE DI VENDITA DI UN NIELSEN 2016 – GLOBAL TRUST IN ADV BRAND. A.A 2017/2018 METRICHE DELLA COMUNICAZIONE 19
Tutti gli internauti e le testate online possono essere stakeholder con identità multiple e diverse rispetto al mondo offline. Tutti gli utenti del web possono diventare influencer in relazione a fasi e eventi diversi. Gli stakeholder di oggi non sono gli stessi di ieri e non saranno gli stessi di domani: il mondo con cui ci si deve confrontare è fluido e in continua evoluzione. Ogni azienda deve individuare il suo stakeholder nel brusio indistinto della Rete. A.A 2017/2018 METRICHE DELLA COMUNICAZIONE 20
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Il 2 aprile 2008 viene pubblicato su YouTube un video che mostra l'intervento ad una convention aziendale di Luca Luciani, Head of Domestic Mobile Services di TI. Nel suo discorso motivazionale rivolto a dirigenti e dipendenti, il top manager definisce la disfatta di Waterloo il "capolavoro" di Napoleone, pronuncia male il nome del celeberrimo condottiero ("Napoletone") e farcisce il tutto con espressioni volgari e aggressive "Napoletone Luciani” diventa immediatamente un tormentone del Web; tra i blog più visibili, i primi a segnalarlo sono Dagospia, Dario Denni, Nicola Mattina, Manteblog e Piovono Rane. I commenti sarcastici al video sintetizzano efficacemente il mood che accompagna la vicenda. Nei post analizzati emerge con evidenza un sentiment negativo nei confronti della classe dirigente italiana, come nel testo che accompagna il primo video pubblicato Alle ore 16:30 del 3 aprile il video, che ormai conta 18.000 visualizzazioni e 350 commenti, viene rimosso da YouTube per violazione dei termini del servizio. Neanche un'ora dopo viene segnalato ancora disponibile su Repubblica.it, mentre su YouTube appaiono le prime repliche dell'originale, l'utente NapoletoneLuciani carica nuovamente il filmato (aggiungendo al titolo "censored e reloaded"), anche in versione con sottotitoli in inglese La reazione del Web al tentativo di censura è immediata e virulenta: tra le 16:30 e le 19:30 il numero di post si amplifica nettamente attivando il cosiddetto “Effetto Streisand”. “Effetto Streisand” (Fonte Wikipedia): è un fenomeno mediatico per il quale un tentativo di censurare o rimuovere un’informazione ne provoca, contrariamente alle attese, l’ampia pubblicizzazione. Esempi tipici di tali tentativi di oscuramento sono la censura di una fotografia, un documento, un sito web: invece di ottenerne la soppressione, a causa dell’attenzione mediatica che essa riceve l’informazione viene diffusa tramite innumerevoli e imprevedibili canali. Il termine è stato coniato in riferimento alla cantante Barbra Streisand, che intentò causa al fotografo Kenneth Adelman e al sito Pictopia.com per aver pubblicato alcune foto aeree di una sua casa in California A.A 2017/2018 METRICHE DELLA COMUNICAZIONE 24
Nei minuti immediatamente successivi Durante la mattinata del 4 si registra il picco alla censura su YouTube, si registra un massimo di post. La censura di YouTube primo picco di post (3 aprile ore 18) amplifica i toni negativi, mentre compaiono numerose copie del video ripubblicate da diversi utenti Il 2 pomeriggio si Il 5 aprile il numero di messaggi registrano i primi post comincia a diminuire, ma i sul video di Luciani, commenti sono ancora numerosi ma il buzz inizia ad esplodere nella Telecom interviene ufficialmente solo il 6 aprile, mattinata del 3 attraverso un’intervista di Luciani a La Stampa: “studierò la storia insieme a mia figlia”, promette il manager, ma il tentativo di sdrammatizzare i toni arriva in netto ritardo I post diminuiscono nelle ore serali: la maggior parte dei commenti sono postati probabilmente dal luogo di lavoro A.A 2017/2018 METRICHE DELLA COMUNICAZIONE 25
YouTube agiscono da nodo sorgente nella maggioranza UN FOCUS SPECIFICO: NAPOLETONE LUCIANI delle discussioni. Molti dei post analizzati si collegano direttamente al filmato, rendendo la censura immediatamente evidente non appena questo viene rimosso la prima volta. L’improvvisa sparizione del video produce un’intensificazione dei commenti negativi. Fabio Ruini Manteblog Mau Dario Denni Daw Blogosfere Mobile Blog YouTube Nicola Mattina Videodocg Ted Disbanded Demanews A.A 2017/2018 METRICHE DELLA COMUNICAZIONE 26
Gli altri nodi principali del social Webnews network sulla vicenda Luciani evidenziano la presenza di Repubblica.it e la Stampa, che ripubblicano il video della convention. Diversi utenti scelgono di linkare i giornali online invece di YouTube, nel timore che la censura Piovono Rane possa essere applicata anche sulle copie reinserite dopo la rimozione del primo filmato. La fiducia è Vittorio Bertola riposta nelle fonti ufficiali d’informazione, che dovrebbero godere di una maggiore libertà ed Manteblog Wikipedia Falso Idill indipendenza dalle pressioni di Telecom Italia. Mobile Blog Forbes Forbes e il sito di Telecom vengono Repubblica citati per le informazioni sul manager La Stampa e sul suo stipendio, mentre Telecom Uguali Amori Wikipedia fornisce un resoconto storico affidabile della battaglia di Waterloo. Nicola Mattina Videodocg Demanews A.A 2017/2018 METRICHE DELLA COMUNICAZIONE 27
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«Prometto di pesare di più le parole e di ripassare Napoleone. Alice, mia figlia di 10 anni mi ha fatto giurare, studieremo la storia insieme». Dopo il maldestro tentativo di censura su YouTube, la reazione ufficiale di Luciani appare tardiva ed inefficace, e si limita a un un’intervista su la Stampa e a una lettera di scuse ai dipendenti (subito ribattezzata dai blogger “la lettera da Sant’Elena”). Colpisce in negativo la decisione di non intervenire direttamente nel Web. Scrive Alessandro Gilioli sul blog Piovono Rane de l'Espresso: «avrei fatto qualcosa tipo un post su un blog o un video su YouTube, se possibile un po’ autoironico e scherzoso, per sdrammatizzare il più possibile. Tipo: okay, ho detto una cazzata, non sarà né la prima nè l’ultima, alle medie tiravo palline di carta con la cerbottana e mi sono distratto durante la lezione di storia. Magari il video l’avrei fatto pure con il cappellino da asino, sorridendo, davanti a una riproduzione del famoso quadro di Napoleone ad Austerlitz». A.A 2017/2018 METRICHE DELLA COMUNICAZIONE 29
L’11 aprile 2018 a 10 anni di distanza, digitando su Google LUCA LUCIANI 3 dei link della prima pagina fanno riferimento a quell’episodio Molte delle immagini a lui riferite riportano sarcasticamente la vicenda A.A 2017/2018 METRICHE DELLA COMUNICAZIONE 30
Quali canali si misurano nel web? BLOG FORUM e NEWSGROUP NEWS ONLINE SITI DEDICATI/PORTALI SOCIAL NETWORK VIDEO-PHOTO SHARING A.A 2017/2018 *Fonte: Wikipedia METRICHE DELLA COMUNICAZIONE 31
I BLOG Nel gergo di Internet, un blog è un particolare tipo di sito web in cui i contenuti vengono visualizzati in forma anti-cronologica (dal più recente al più lontano nel tempo). In genere il blog è gestito da uno o più blogger che pubblicano, più o meno periodicamente, contenuti multimediali, in forma testuale o in forma di post, concetto assimilabile o avvicinabile ad un articolo di giornale. Il fenomeno ha iniziato a prendere piede nel 1997 in America; il 18 luglio 1997, è stato scelto come data di nascita simbolica del blog, riferendosi allo sviluppo, da parte dello statunitense Dave Winer, del software che ne permette la pubblicazione (si parla di proto-blog). Il primo blog è stato effettivamente pubblicato il 23 dicembre dello stesso anno, grazie a Jorn Barger, un commerciante americano appassionato di caccia, che decise di aprire una propria pagina personale RobotWisdom per condividere i risultati delle sue ricerche sul web riguardo al suo hobby; coniò la parola weblog per descrivere la lista di link del suo sito. Nella primavera del 1999 invece Peter Merholz propose l'abbreviazione blog sul suo sito Peterme.com. In questa fase veniva utilizzato il termine weblog o blog con cui ci si riferiva esclusivamente a liste di link, o meglio a commenti a liste di link (un tipo di informazione molto utile per gli utenti prima della diffusione dei motori di ricerca). Oggi siti di questo tipo sono praticamente quasi tutti inattivi. Nel 2001 è divenuto di moda anche in Italia, con la nascita dei primi servizi gratuiti dedicati alla gestione di blog; tra i più utilizzati: Blogger, AlterVista, wordpress.com, blogsome, Il Cannocchiale, Io Bloggo, Blogdrops, Noiblogger, Libero, LiveJournal, Windows Live Spaces, MySpace, Skyrock. A.A 2017/2018 Fonte: Wikipedia METRICHE DELLA COMUNICAZIONE 32
Tra il 2002 e il 2007 i blog godono di un periodo di grande fortuna comunicativa, addirittura di sopravvalutazione perché ritenuti fortemente rivoluzionari dal punto di vista della comunicazione e dei rapporti sociali: Giuseppe Granieri addirittura parla di Generation blog (generazione blog) intitolando così un suo libro. Tra il 2009 e il 2010 si avverte o comunque si teme una crisi dei blog, questo soprattutto a causa dell'immenso successo dei nuovi social network; anche se si ritiene che, soprattutto per quanto riguarda i blog tematici, i social network come Facebook e Twitter non siano adatti a rispondere all'esigenza del lettore dei blog in quanto certi tipi di post, caratterizzati da una particolare lunghezza, necessitano di un particolare formato di lettura. Il motivo per cui i blog si sono così diffusi è da ricercare in più fattori: dall'esibizione pubblica della propria vita privata alla creazione di testi complessi e specifici; alla base della diffusione c'è ad ogni modo la caratteristica della condivisione. I tratti strutturali comuni ai blog riguardano principalmente il fatto che si tratta di “diari in rete”: i testi sono forniti di data e sono presenti sulla pagina web in ordine anticronologico (prima i messaggi più recenti) e la maggior parte delle volte sono introdotti da un titolo. Quando qualcuno decide di mettere on line un blog si dice che apre il suo blog. Il singolo intervento (articolo, pensiero, contenuto multimediale, ecc.) inserito dall'autore del blog (blogger) si chiama post e l'applicazione utilizzata permette di creare i nuovi post identificandoli con un titolo topic, la data di pubblicazione e alcune parole chiave (tag). Qualora l'autore del blog abbia configurato in questa maniera il blog, al post possono seguire i commenti (moderati o meno) da parte dei lettori del blog. Generalmente i blog hanno anche un archivio ordinato per mesi o per anni dei messaggi già pubblicati cosa che rende semplice la ricerca di post in base alla data in cui sono stati pubblicati. A.A 2017/2018 Fonte: Wikipedia METRICHE DELLA COMUNICAZIONE 33
Per agevolare la ricerca di post spesso è anche presente una sezione “categorie” dove è possibile rintracciare gli argomenti chiave dei testi. Un blogger è colui che scrive e gestisce un blog. L'insieme di tutti i blog viene detto blogsfera. All'interno del blog ogni articolo può essere indicato univocamente attraverso un permalink, ovvero un link che punta direttamente a quell'articolo. In certi casi possono esserci più blogger che scrivono per un solo blog. In alcuni casi esistono siti (come Slashdot) simili a blog, ma aperti a tutti. Creare un blog è un'operazione abbastanza semplice. La procedura più utilizzata consiste nella registrazione dell'utente-autore su siti specifici che automaticamente creano lo spazio virtuale usando impostazioni predefinite e pochi parametri di configurazione senza che sia necessario conoscere il linguaggio HTML. Questo comunque non è l'unico modo per creare un blog: l'utente può anche scrivere direttamente su pagine html statiche oppure personalizzare un Content Management System (CMS) creato per altri scopi. Non esistono dati affidabili sul numero dei blog esistenti, nonostante, soprattutto fra il 2006 e il 2007 (periodo d'oro per i blog), siano stati oggetto di numerose indagini commerciali. Il dato fornito da Splinder, la principale piattaforma blog fino a febbraio 2012, che il 9 luglio 2010 dichiarava di ospitare circa 475.000 blog. Esistono alcune classifiche sui blog che si basano in linea di massima sul numero di link in ingresso da altri blog e siti, ad esempio quella di BlogBabel e quella di BlogItalia. Classificare i blog non è un'operazione semplicissima proprio perché i blog non sono testi unici ma raccolte di testi, anche se la maggior parte dei blogger risulta coerente nella stesura dei post. A.A 2017/2018 Fonte: Wikipedia METRICHE DELLA COMUNICAZIONE 34
Se si sceglie un criterio linguistico, considerare le sottocategorie troppo dettagliate non è utile; sul web infatti è presente un lungo elenco di categorie (in alcuni casi addirittura una tipologia specifica di blog viene etichettata con due nomi diversi). Si parla di social blog, blog collettivo, blog aziendale, blog tematico, photoblog, blog vetrina, blog politico, m-blog, video blog, blog letterario, blog didattico, audioblog, blog novel, splog (finti blog riempiti di testi riprodotti solo per dare la sensazione che un determinato argomento sia particolarmente rilevante). Una suddivisione più semplificata (e attendibile) si basa su tre categorie • blog diario: l'autore scrive le proprie esperienze giornaliere, racconti, desideri. • blog tematico (inclusi i blog giornalistici): dedicati ad un argomento specifico e per questo sono accostabili agli articoli di giornale. Particolarmente in voga i blog monotematici su makeup (trucco), cucina e viaggi, che hanno reso molto famose persone comuni. • blog letterario: i post di tali blog sono caratterizzati dalla presenza, al loro interno, del lessico letterario che si manifesta in quantità maggiori rispetto ai quotidiani Le piattaforme blog si dividono in due categorie: • i servizi web pronti all'uso: basta registrarsi per creare il blog • i software da installare su un server: il lavoro è più lungo ma concede la possibilità di personalizzare molto il proprio blog. Dal 2001 ad oggi sono nati molti servizi in italiano che permettono di gestire un blog gratuitamente, come AlterVista, Blogger, Wordpress.com, Splinder (chiuso), Clarence, Blogsome, Tiscali, Il Cannocchiale, Io Bloggo, Bloggerbash, Blogdrops, NoiBlogger, Libero, Virgilio, LiveJournal, Windows Live Spaces di Microsoft (chiuso ma i cui blog, per accordo intercorso, sono passati su Wordpress.com), MySpace, Skyrock. Esistono poi alcuni network autogestiti. A.A 2017/2018 Fonte: Wikipedia METRICHE DELLA COMUNICAZIONE 35
FORUM Il termine "forum", nell'ambito dell'informatica, è utilizzato in lingua italiana per indicare l'insieme delle sezioni di discussione in una piattaforma informatica, o una singola sezione, oppure lo stesso software utilizzato per fornire questa struttura (detto anche "board"). Rappresenta un esempio tipico del Web 2.0 o Web dinamico. Una comunità virtuale si sviluppa spesso intorno ai forum, nel quale scrivono utenti abituali con interessi comuni. I forum vengono utilizzati anche come strumento di assistenza online e all'interno di aziende per mettere in comunicazione i dipendenti e permettere loro di reperire informazioni. Molti forum richiedono la registrazione (signup) dell'utente prima di poter inviare messaggi e in alcuni casi anche per poterli leggere; successivamente, per poter inviare messaggi (e, a volte, anche per leggerli per intero) occorre comunque eseguire il login. Il forum è asincrono, in quanto la scrittura e la risposta può avvenire in momenti diversi. Il forum si presenta tipicamente articolato con una certa struttura gerarchica. La terminologia prevede: 1) pagina principale (home page) => è la porta d'ingresso del forum, il livello più generale; la parte centrale si presenta classicamente come un macro elenco suddiviso, anche graficamente, nell'articolazione che segue; 2) area (a volte, in italiano, anche "stanza") => macro ripartizione tematica; 3) sezione/sottosezione => categoria di discussioni che afferisce ad un'area tematica; può essere suddivisa (cioè una sezione può essere scomposta in sottosezioni, in modo da agevolare la ricerca e la comprensione); A.A 2017/2018 Fonte: Wikipedia METRICHE DELLA COMUNICAZIONE 36
4) discussione (o thread) => argomento aperto relativo ad una certa sezione/sottosezione; chi apre una discussione, all'interno di una sezione/sottosezione, è anche l'utente che posta il primo messaggio (perciò stabilisce il titolo del thread nonché la sua appartenenza ad una certa sezione/ sottosezione). Questo primo intervento del thread si chiama topic; 5) messaggio (o post ) => singolo intervento relativo ad una discussione come commento (risposta, ecc.) al topic. Il succedersi dei post, insieme al topic iniziale, forma il thread. In genere sul forum valgono regole di buon comportamento per gli utenti (netiquette) codificate all'interno di opportuni regolamenti esposti al pubblico sul cui rispetto vigilano costantemente i moderatori. Alcune figure sono generalmente sempre presenti all'interno di un forum: • I fondatori (o founder) • Gli amministratori (o admin): sono i gestori di un forum e possiedono la facoltà di modificare, cancellare o spostare qualsiasi messaggio. Solitamente possono anche chiudere il forum, modificarlo, apportare cambiamenti al software, espellere, cancellare o creare utenti. Possiedono inoltre tutte le funzionalità dei moderatori. • I supermoderatori (o supermod): aiutano il lavoro degli amministratori, dai quali sono stati scelti, ma rispetto ai quali hanno meno poteri. Il loro scopo è generalmente quello di coordinare l'attività de imoderatori e assisterli • I moderatori (o mod) aiutano il lavoro degli amministratori ma hanno meno poteri. Il loro scopo è generalmente quello di mantenere un'atmosfera tranquilla nell'area che gli è stata attribuita, evitando che le discussioni degenerino, chiudendo/cancellando quelle contrarie al regolamento, spostando discussioni in aree più consone e facendo rispettare le varie regole. Può essere anche un esperto dell'argomento di cui tratta il forum, e può avere la funzione di risolvere dubbi. di utenti Fonte: meno A.A Wikipedia esperti. 2017/2018 METRICHE DELLA COMUNICAZIONE 37
• Gli utenti (o users): sono la tipologia più comune. L’utente è un soggetto, registrato al forum che si presenta al pubblico tipicamente sotto un nickname o un qualsiasi altro nome e che può pubblicare messaggi. I suoi privilegi sono inferiori a quelli dell'amministratore e del moderatore, e di solito gli permettono di: aprire nuove discussioni e pubblicare messaggi, più di usufruire di altre funzionalità accessorie (scegliere una firma personalizzata, caricare un avatar). In alcuni casi è permessa la modifica dei propri messaggi dopo la pubblicazione e la loro cancellazione. Molto spesso le modifiche e le cancellazioni possono essere ripristinate da un membro addetto alla moderazione, ad esempio se l'utente le ha utilizzate in maniera scorretta nei confronti degli altri utenti. • Gli ospiti (o guests): sono quegli utenti che navigano il forum senza aver effettuato la registrazione. Anche agli ospiti talvolta è permessa la pubblicazione di messaggi, ma più raramente, anche per contrastare fenomeni di spam, flooding, cross-posting. A volte alcune sezioni del forum possono essere precluse agli ospiti per visionare le quali occorre registrarsi. Gli ospiti generalmente non possono accedere a funzionalità aggiuntive come la scelta di un avatar, di una firma personalizzata, e così via. • Altri utenti: all'interno di un forum l'amministratore attribuisce cariche o ranghi particolari a determinati utenti. Sia per stimolare la partecipazione, sia per premiare la frequentazione assidua. Spesso il rango dell'utente (o rank in inglese), è determinato automaticamente a seconda del numero di messaggi pubblicati. In altri casi è l'utente stesso a potersi attribuire una sorta di "titolo”. Possono esistere, infine, in particolare nei forum di grandi dimensioni, figure intermedie tra l'amministratore e il moderatore, con il privilegio, per esempio, di occuparsi di più forum o più aree. Tali figure corrispondono spesso al ruolo di supermoderatore, il quale è intermedio tra quello di amministratore e quello di moderatore, e che può operare in più forum o più aree, nonché assistere i moderatori. A.A 2017/2018 Fonte: Wikipedia METRICHE DELLA COMUNICAZIONE 38
I NEWSGROUP Un newsgroup è uno degli spazi virtuali creato su una rete di server interconnessi (storicamente una sottorete di Internet USENIX network o più semplicemente Usenet) per discutere di un argomento (topic) ben determinato. In italiano a volte viene utilizzato il termine gruppo di discussione. I news server comunicano fra loro (attraverso il protocollo NNTP) in modo che i messaggi inviati ad un server si trovino duplicati su tutti gli altri server. Per diversi motivi (economie di spazio, interesse degli utenti, censura), non tutti i server contengono gli stessi NewsGroup. Ogni gestore di news server (spesso gli stessi provider ISP) può decidere infatti quali NewsGroup tenere. A.A 2017/2018 Fonte: Wikipedia METRICHE DELLA COMUNICAZIONE 39
SITO/PORTALE Un sito web o sito Internet è un insieme di pagine web correlate, ovvero una struttura ipertestuale di documenti che risiede su un server web. Le pagine di un sito web sono accessibili tramite una radice comune (detta "nome di dominio", per esempio "www…."), seguita da una serie opzionale di sotto cartelle e dal nome della pagina. Il nome completo di ogni pagina è detto "indirizzo web" o, più tecnicamente, URL. Dal punto di vista dell'organizzazione o struttura dei contenuti tipicamente un sito web è strutturato in una home page, che rappresenta la pagina principale di presentazione del sito e dei suoi contenuti e dalle pagine web secondarie dei contenuti. Spesso inoltre un sito web si accoppia/accompagna ad un database sullo stesso web server per la memorizzazione strutturata di dati e informazioni. L'home page di un sito è la prima pagina che si ottiene digitando il solo nome di dominio. I siti web vengono comunemente divisi in categorie per inquadrarne il settore di operatività: • sito personale - condotto da individui o piccoli gruppi di persone, che contiene informazioni prevalentemente autobiografiche o focalizzate sui propri interessi personali (ad es. un blog); • sito aziendale - funzionale alla promozione di un'azienda o di un servizio • sito di commercio elettronico specializzato nella vendita di beni e/o servizi via internet • sito comunità - un sito in cui utenti possono comunicare fra loro, per esempio tramite chat o forum, formando una comunità virtuale • sito di download - ampie raccolte di link per scaricare software (dimostrativi di videogiochi, immagini, ecc.) • forum: luogo in cui discutere tramite la pubblicazione e la lettura di messaggi, organizzati Fonte:per discussioni A.A 2017/2018(thread) e messaggi (post) Wikipedia METRICHE DELLA COMUNICAZIONE 40
• sito informativo - con contenuti tesi a informare l'utente, ma non strettamente per scopi commerciali • motore di ricerca - registra i contenuti degli altri siti e li rende disponibili per la ricerca • database - un sito il cui utilizzo principale è di ricercare e mostrare il contenuto di uno specifico database (ad esempio l'Internet Movie Database per i film) • sito ludico - un sito che è in sé un gioco oppure serve da arena per permettere a più persone di giocare • aggregatore di notizie - presenta contenuti prelevandoli automaticamente dalla rete da molte fonti contemporaneamente, ed è simile in questo ai motori di ricerca che sfruttano i risultati delle ricerche degli utenti aggregandoli e immagazzinandoli in un database con criteri quali la tipologia dei media (foto, video, testo etc.) e il contenuto testuale. Il risultato è un sito che cresce arricchendosi di pagine con contenuto inerente all'argomento di base, definito in fase di installazione ma affinato sulle preferenze degli utenti, il tutto in modo automatico. • link farm - siti creati unicamente per proporre collegamenti verso altri siti a scopo pubblicitario (spesso in cambio di canoni in denaro). Molti siti sono un incrocio tra due o più delle precedenti categorie. Ad esempio, un sito aziendale può allo stesso tempo pubblicizzare i propri prodotti e pubblicare materiale informativo. Prende il nome di portale un sito web che ha assunto dimensioni tali da costituire un punto di partenza, una porta di ingresso ad un gruppo consistente di risorse per gli utenti del web; l'argomento del portale può essere più o meno generalista oppure specializzato Alcuni siti web presentano aree riservate, ovvero sezioni accessibili solamente previo pagamento di un canone, registrazione, o assegnazione di una password. A.A 2017/2018 Fonte: Wikipedia METRICHE DELLA COMUNICAZIONE 41
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