CRI TI INCA RTE12 - Art Company
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Presidente onorario Sezione didattica Andrea Emiliani Filippo Farneti Presidente Relazioni esterne e promozione Uber Dondini Francesca Boschetti, Nada Mamish Sindaco Consiglio d’Amministrazione Amministrazione Fabrizio Matteucci Rosetta Berardi Responsabile amministrativo Assessore alla Cultura Lanfranco Gualtieri Lara Savorelli Ouidad Bakkali Antonio Panaino Dirigente servizio Turismo e Vittorio Pranzini Monica Arceri, Paola Lontani, attività culturali Simona Marangoni Maria Grazia Marini Direttore ad interim Anna Puritani Bookshop Tiziana Cicognani, Monica Direttore scientifico Magheri Claudio Spadoni Allestimento, sorveglianza e Collezioni permanenti custodia Conservatore Mauro Focaccia Nadia Ceroni Franco Cirella, Carmelo Corazza, Emanuela Folli, Roberto Gabelli, Archivio e documentazione Agostino Melandri Marisa Bruno Stages e tirocinii Centro internazionale Roberta Cocchi di documentazione Serena Maffei sul mosaico Chiara Semprini Curatore Linda Kniffitz Chiara Pausini Esposizioni temporanee Responsabile Davide Caroli Esperto attività museali Alberta Fabbri
Critica in Arte con il supporto di Si ringraziano 3 critici per 3 artisti Roberta Cocchi FERROTEC Progetto ideato da AEC Motors Claudio Spadoni Conservazione opere TrueColor Nadia Ceroni IMA SFX Studio Ravenna OrientalMotor Museo d’Arte della città Supporto tecnico all’allestimento Loggetta Lombardesca Davide Caroli, Mauro Focaccia Un particolare ringraziamento a 25 novembre 2012 – 13 con la collaborazione di Minia, Rufus e Leon, gli Atlante gennaio 2013 Roberto Gabelli del mio mondo La Famille ed il 2 0 1 2. con il patrocinio di Progettazione immagine coordinata e Chiara, Pierre e Pietrino, in Regione Emilia-Romagna grafica materiali promozionali espansione dagli albori Provincia di Ravenna Filippo Farneti Veronica & Co., gli imperterriti al mio fianco Enti promotori Bookshop Primo, lama affilata di fronte cui Comune di Ravenna Monica Arceri, Tiziana Cicognani, tutto si fa burro Assessorato alla Cultura Monica Magheri, Euro&Promos Dan, mio ariete al di la del mare, Museo d’Arte della città di Group, Udine mio galvanizzatore al di qua Ravenna Studio AlgheBlu e C.R.A.T., Sorveglianza e accoglienza sale dispensatori di supporti, tecnici espositive e morali Mostra Euro&Promos Group, Udine Lara Pan, orizzonte degli eventi a cura di Giulio Golinelli, braccio destro Chiara Canali Assicurazioni scultoreo Inter Hannover (International Rosario F., mio Mr. Wolf Direttore responsabile Insurance Company of Hannover elettronico Anna Puritani Ltd.) Mikkel G., interprete di codici visivi Coordinamento organizzativo The Cathedral, la pancia che mi Davide Caroli Catalogo contiene con il supporto di a cura di Serena Maffei Chiara Canali Con il contributo di Chiara Semprini Testo di Responsabile amministrativo Chiara Canali Lara Savorelli Coordinamento redazionale e Segreteria amministrativa apparati Monica Arceri, Paola Lontani, Davide Caroli Simona Marangoni Con la collaborazione di Serena Maffei, Chiara Semprini Sezione didattica Filippo Farneti Traduzioni David Smith Ufficio relazioni esterne e Promozione Crediti fotografici Francesca Boschetti, Alessandro Brighetti Nada Mamish
indice contents crediti credits – p. 2-3 presentazione presentation – p. 6-7 Alessandro Brighetti: tra strutture dinamiche e anatomie cinetiche – p. 8 Alessandro Brighetti: between dynamic structures and kinetic anatomies – p. 10 opere works – p. 12-45 chi è who is Alessandro Brighetti – p. 46-48 alessandro brighetti – a cura di curated by chiara canali
i l Comune di Ravenna attraverso l’Assessorato alla Cultura promuove il quinto appuntamento espositivo di Critica in Arte, progetto dedicato a giovani critici e giovani artisti, organizzato ed allestito negli spazi del MAR Museo d’Arte della città. Dopo un anno torna, rinnovata nella formula di un’unica importante mostra collettiva suddivisa in 3 contemporanei allestimenti personali, l’inizia- tiva che ha permesso alla città di Ravenna di ospitare diversi giovani che con il passare del tempo si sono rivelati essere tra i più interessanti nel nuovo panorama artistico. Il quinto appuntamento di Critica in Arte vede pro- tagonisti, presentati da critici che, seppur giovani, –– Fabrizio Matteucci Sindaco di Ravenna sono già affermati a livello nazionale, artisti che –– Ouidad Bakkali Assessore alla Cultura utilizzano procedure e linguaggi diversi proponen- do così una interessante campionatura delle diver- se esperienze artistiche di oggi. Alessandro Brighetti propone un progetto che si colloca a metà strada tra le ricerche sull’arte cinetica e programmata degli anni sessanta e l’attuale spe- rimentazione sulle nuove tecnologie; Ettore Frani presenta una ricognizione sull’evoluzione del suo lavoro caratterizzato da un uso particolare e quasi mi- sterioso del colore; Marcello Galvani, invece, con le sue fotografie trasforma soggetti quotidiani in immagini senza tempo. L’iniziativa si inserisce pienamente nello spirito innovativo che sta caratteriz- zando in questi anni la vita culturale della città di Ravenna che aspira giusta- mente, grazie anche a proposte di questo genere, ad essere Capitale Europea della Cultura nel 2019. Un particolare ringraziamento va a coloro che hanno realizzato e sostenuto, anche in anni difficili come questi, un progetto così ambizioso, testimoniando fiducia e attenzione alle nuove generazioni e alle loro proposte, proiezioni indispensbili per le dinamiche del nostro futuro. 6 criticainarte–presentazione
è giunto alla sua quinta edizione ‘Critica in Arte’, l’appuntamento an- nuale al MAR con l’ultima generazione di critici e artisti. Con una formula parzialmente rinnovata dopo altrettante edizioni di ‘No Border’, un ciclo di mostre anch’esse a cadenza annuale iniziate congiuntamente al varo dell’Istituzione Museo d’Arte di Ravenna, ‘Critica in Arte’ presenta anche per questa edizione tre artisti segnalati da altrettanti critici: Alessandro Brighetti, Ettore Frani, Marcello Galvani, proposti rispettivamente da Chiara Canali, Matteo Galbiati, Silvia Loddo. S’è già det- to che questo progetto pluriennale costituisce una proiezione sulla piena attualità della serie di mostre, necessariamente molto più ampie e articolate, de- dicate a grandi figure della storia dell’arte e della critica che hanno avuto un ruolo di primo piano nel secolo scorso. Da Roberto Longhi a Francesco Ar- critica in arte cangeli, da Corrado Ricci a Giovanni Testori. Mostre rivolte a documentare, attraverso una ricostruzione 3 critici per 3 artisti scrupolosamente filologica, le diverse prospettive –– Claudio Spadoni Direttore Artistico MAR storiografiche e critiche attraverso cui sono state analizzate le vicende artistiche, con le relative scelte di una militanza cri- tica - così si definiva in passato - che toccavano per via diretta un’attualità ora consegnata alla storia. Certo, i tempi sono molto cambiati, al punto da poter affermare che da alcuni decenni storia e critica hanno accentuato una divaricazione già stigmatizzata dal giovane Longhi. Più o meno un secolo fa, quando lo studioso di Alba, per dire, alle prese con Mattia Preti e il suo tem- po, si stava contemporaneamente interessando di Boccioni e l’avanguardia futurista. Oggi è ormai nettissima una separazione che se da un lato vede gli storici dell’arte sostanzialmente impegnati sul passato, fatte salve ben poche eccezioni, dall’altro registra una fisionomia della nuova generazione di critici non di poco mutata anche rispetto a quella che si occupava di arte contemporanea tre o quattro decenni fa. La qualifica di ‘curatori’, ormai im- perante, sta in effetti a rimarcare una nuova identità, più funzionale, anche, alla moltiplicazione di spazi espositivi, istituzioni e fondazioni pubbliche e pri- vate promotrici di mostre che si susseguono a un ritmo ormai vertiginoso. Ed è ben evidente come sia mutato anche il rapporto dei curatori con gli artisti e il loro lavoro con le strategie che regolano il multiforme mondo dell’arte in un’attualità che sollecita un impegno, propensioni e competenze consone ad una visione più aggiornata della situazione. Anche di questo ‘Critica in Arte’ mira ad offrire una significativa documentazione, per quanto ristretta ogni volta, appunto, a tre critici e tre artisti. Scelte che di anno in anno si atten- gono comunque al criterio di salvaguardare il pluralismo dei linguaggi - per ricorrere ad una espressione abusata - così come delle prospettive critiche. Un obiettivo che il MAR si è posto fin dalla sua costituzione, nell’intraprende- re anche questo scandaglio sull’attualità. 7
n egli anni Sessanta l’Arte Programmata e Cinetica puntava sui processi fenomenici che scaturivano dalla natura stessa delle cose: dal loro intrinseco dinamismo quest’arte pro- pose, attraverso realizzazioni ricche di indicazioni prospettiche multiple, un’analogia pla- stica. A distanza di mezzo secolo, l’artista Alessandro Brighetti presenta un progetto che si colloca a metà strada tra le ricerche dell’avanguardia cinetica e programmata e l’attuale sperimen- tazione sulle nuove tecnologie (elettrica, elettronica, meccanica etc.), pur mantenendo un innegabile approccio estetico e visivo. La sua analisi include l’ultima serie di opere scultoree e cinetiche che ha inventato e concepito secondo una Alessandro Brighetti: formula gelosamente custodita dall’artista/scienziato. tra strutture dinamiche L’imprinting culturale ed estetico dell’artista – provenien- te da una famiglia di medici e chirurghi - ha determinato e anatomie cinetiche lo sviluppo di questa ricerca, tesa allo studio dei rapporti –– di Chiara Canali tra fra arte e scienza, arte e fisica, arte e chimica. Quello che interessa l’artista è promuovere una metodo- logia interdisciplinare per rendere esplicite le strutture percettive che sostengono le opere e i messaggi legati alle opere stesse; i rapporti tra dati primari e dati costruiti. Egli trasforma lo spazio della visione in uno spazio-opera ma, a differenza dell’Arte Programmata e cinetica del passato, non crea un’illu- sione visiva e percettiva, bensì costituisce una vera e propria wunderkammer praticabile, un’opera del tutto concreta e attivabile da un meccanismo. Un ricercatore anni Duemila, Alessandro Brighetti, che mette insieme lo scientifico, il chimico, il tec- nologico, il meccanico, l’elettrico e l’artistico. In particolare, negli ultimi anni Brighetti è approdato allo studio del magnetismo, delle forze invisibili, impalpabili e intangibili ma presenti e costanti, che si impongono sulla materia. In questo suo itinerario, ha operato in sinergia con un chimico per produrre in laboratorio un medium non ordinario: una mistura ben calibrata di olio sintetico e micro particelle di ferro avvolte da tensio- attivi ionici, un liquido capace di reagire ai campi magnetici e di sovvertire le leggi base della fluido- dinamica. Quest’olio nero e lucente, una volta sottoposto alla forza di un campo magnetico, muta la propria forma producendo geometrie regolari e tridimensionali che increspano la superficie del liquido seguendo le linee di forza del campo, capaci di scardinare le nozioni di fisica dei liquidi. Questo processo propone una concezione dinamica dell’opera, sostenendo che attraverso il movi- mento prende coscienza la dimensione tempo, passando dallo stadio del possibile a quello dell’esi- stere. Il risultato di questa interazione fisica tra movimento e magnetismo sono forme armoniose e organiche, ipnotiche e coniche, costantemente uguali a sè stesse come ugualmente costanti sono le forze che le producono. I lavori che appartengono alla serie The Struggle for Pleasure (Lexotan, Luminol, Oblivion, Prazine, Minias, Stilnox, The Mlst Project) sono opere di matrice astratta e geometrica. Siamo di fronte a sup- porti meccanici, strutture compatte, tecnologiche e alchemiche in cui interagisce una sostanza liquida tangibile e il tocco dell’artista è come quello del pennello che induce il campo magnetico ad agire in modi differenti stimolandone le modulazioni del liquido e la carica energetica dei flussi di materia. I materiali impegnati dall’artista sono diversi da quelli tradizionali per ragioni meramente funzionali perché l’opera ha bisogno di artifici per il movimento: motori e meccanismi elettrici, dispositivi vari, lampade, superfici trasparenti, graficizzate e sovrapposte o riflettenti. L’ambiguità percettiva che ne scaturisce coinvolge lo spettatore in una lettura allargata, come espansa nel tempo. Queste esperienze estetiche, osserva Alessandro Brighetti, sono ipnotiche e strabilianti; stupiscono il fruitore ogni qualvolta le osserva. I titoli ne sono conseguenza diretta e necessaria. La nuova e, cronologicamente, ultima serie di lavori figurativi e organici dell’artista appartengono al progetto Narchitecture, che ripropone l’idea - già indagata dal lavoro dell’artista – di superamento dei limiti fisiologici insiti nella natura organica, dell’evoluzione intellettuale umana che conduce a proces- si di miglioramento biologico, dell’anteporsi del tema etico alle leggi della genetica. 8 criticainarte–Alessandro Brighetti: tra strutture dinamiche e anatomie cinetiche
L’artista, con questi lavori, vuole provare a trasformare e convertire, in senso alchemico, la vita or- ganica in inorganica e viceversa, verso il raggiungimento di un’inarrivabile simbiosi, di un perfetto equilibrio che è emblema di uno “stato di grazia” assoluto. All’interno di teche di vetro di fattura diversa l’artista ha predisposto i modelli anatomici di alcuni organi (come il cervello, il cuore e l’utero) o strutture scheletriche umane (come il teschio e la colonna vertebrale), ideati secondo le illustrazioni ottocentesche dell’Atlas of Human Anatomy and Surgery di Jean Baptiste Marc Bourgery. La natura dell’uomo che tende ad andare oltre se stesso e a trasmutarsi in post-uomo, viene rappre- sentata attraverso la riproduzione delle principali componenti organiche e ossee del corpo umano che, con il proprio carico simbolico e semantico, si incaricano di impersonare la necessità ancestrale del mutamento e del progresso. Il “cranio”, in quanto scheletro della testa, è da tutte le culture considerato equivalente dell’individuo defunto e talora, per questo motivo, viene decorato e abbellito. Tuttavia il cranio può assumere signi- ficati simbolici diversi, da quello della vanità dei piaceri a quello del pericolo di morte. Considerato da diverse culture il centro stesso della vita, anche intellettuale, il “cuore” è comunque l’organo vitale per eccellenza, spesso visto come sede delle emozioni, dei sentimenti e dell’umano sentire. La “colonna vertebrale” è l’impianto osseo di tutto il corpo. È una compagine bella dal punto di vista anatomico-artistico, se per bellezza si intende la relazione e l’equilibrio tra funzionalità e forma, come nel caso della disposizione delle vertebre che, sulla base di uno schema comune, accompagnano tutte le esigenze del tronco. Il “cervello” è l’organo responsabile del pensiero, quello che determina la personalità dell’individuo, in quanto sede delle sue capacità intellettuali. Infine, il valore simbolico dell’ “utero” travalica la dimensione erotica per assurgere a quella cosmolo- gica e universale di fonte della vita. Mentre i medici e gli scienziati nel tempo hanno avuto modo di studiare gli organi per comprenderne la struttura e le funzioni, gli artisti ne hanno approfondite le forme e il movimento per renderne me- glio le pose e gli atteggiamenti. Nella sua serie Narchitecture Alessandro Brighetti ha riprodotto questi organi in sculture, restando fedele al disegno anatomico, e li ha trasformati in opere cinetiche e dinamiche, in cui la metamorfosi dei soggetti si attua grazie al fluido che le percorre. Al di sopra di queste sculture il liquido nero, sem- pre attivato dai campi magnetici, va a creare strani profili puntiformi in movimento, delle tessiture coniche e convesse che si muovono ciclicamente sull’organo seguendo dei ritmi e delle cadenze prestabilite dall’artista. Un parallelismo metaforico, quello dei due componenti dell’opera – organi e liquido –, che secondo l’artista innesca una reazione che sfocia nella creazione di un terzo componente, il post-human. Al fianco delle sculture sono presenti i disegni preparatori, meticolosamente realizzati su carta milli- metrata con righe, squadre curvilinee, compassi retini, matite, pennarelli e chine, che pre visualizzano il lavoro e ne prefigurano la sua realizzazione. La poetica di Alessandro Brighetti è infatti fondata su una continua interazione tra teoria, rilevamento progettuale e sua ridefinizione attraverso la creazione: la sua azione ideativa non appare quindi come secondaria rispetto all’opera plastica ma piuttosto ne è parte integrante, e spesso si prospetta come elemento concettuale anticipatore della pratica a venire. Come cinquant’anni prima gli artisti dell’Arte Programmata e Cinetica, ma con una nuova consapevo- lezza data dallo sviluppo delle nuove tecnologie mediali, Alessandro Brighetti mediante la sua ricerca ha inteso analizzare con sistematicità i fenomeni della percezione e del cinetismo applicati alle forme astratte e anatomiche, tentando una scienza dell’arte e dimostrando che ciò che conta nell’opera non sono solo le sue implicazioni di comunicazione estetica, ma che il progetto dinamico dell’opera e il suo funzionamento tecnologico sono già opere d’arte assieme al risultato estetico, ribaltando il ruolo dell’artista e dell’autore che diventa così protagonista e spettatore al pari del fruitore. 9
i n the 1960s Programmed and Kinetic Art aimed at the phenomenal processes that sprang from the very nature of things: from their intrinsic dynamism this art put forward a plastic analogy by means of creations rich in multiple perspective indications. Half a century later the artist Alessandro Brighetti presents a project that lies halfway between the kinetic and programmed avant-garde and current experimentation with new technologies (electric, electronic, mechanical etc.) while maintaining an undeniable aesthetic and visual approach. This artist/scientist’s analysis includes the latest series of sculptures and kinetic works which he in- vented and conceived in accordance with a jealously guarded formula. His cultural and aesthetic imprinting – he comes from a family of physicians and surgeons – has determined the development of a research Alessandro Brighetti: whose purpose is to study relationships between art and between dynamic structures science, art and physics, art and chemistry. What interests the artist is the promotion of an interdi- and kinetic anatomies sciplinary methodology for rendering explicit the percep- –– by Chiara Canali tual structures that underpin the works and the messages linked to the works themselves; relationships between primary data and constructed data. He transforms the space of vision into a space-work but, unlike the programmed and kinetic art of the past, rather than creating a visual and perceptual illusion he sets up an actual, practicable wunderkammer, a work that is wholly concrete and activated by a mechanism. A researcher of the second millennium, Alessandro Brighetti brings together the scientific, the chemi- cal, the technological, the mechanical, the electrical and the artistic. In particular Brighetti in recent years has taken up the study of magnetism, of invisible forces, impal- pable and intangible but present and constant, which impose themselves on matter. He has pursued this itinerary in synergy with a chemist to produce, in the laboratory, a far from ordi- nary medium: a carefully-gauged mixture of synthetic oil and iron microparticles enveloped by ionic surface-active agents, a liquid that can react to magnetic fields and subvert the basic laws of fluid dynamics. This black and shiny oil, when subjected to the force of a magnetic field, alters its form, producing regular and three-dimensional geometries that ripple the surface of the liquid by following the force lines of the field, thus unhinging the notions of the physics of liquids. This process puts forward a dynamic conception of the work, maintaining that the time dimension is realized through movement, passing from the state of the possible to that of the existing. The outcome of this physical interaction between movement and magnetism consists of harmonious and organic forms, hypnotic and conical, constantly identical with themselves, just as the forces that produce them are equally constant. The works belonging to the series The Struggle for Pleasure (Lexotan, Luminol, Oblivion, Prazine, Minias, Stilnox, The M1st Project) are of an abstract and geometrical matrix. We are dealing with mechanical “supports”, compact, technological and alchemical structures in which a tangible liquid substance interacts and the touch of the artist is like that of the brush which induces the magnetic field to act in different ways, stimulating its modulations of the liquid and the energy charge of the flows of matter. For purely functional reasons the materials the artist uses differ from traditional ones, because the work needs devices for motion: motors and electrical mechanisms, various contrivances, lamps, tran- sparent surfaces, graphicised and overlaid or reflecting. The resulting perceptual ambiguity involves the spectator in a broadened interpretation, as if expan- ded in time. These aesthetic experiences, notes Alessandro Brighetti, “are hypnotic and astounding; they amaze the beholder each time he observes them. The titles are a direct and necessary conse- quence of this.” The new and chronologically latest series of the artist’s figurative and organic works belong to the project Narchitecture, which re-propounds the idea – already investigated in his work – of an overco- ming of the physiological limitations inherent to organic nature, of the intellectual evolution which leads to processes of biological improvement, of placing the ethical theme before the laws of genetics. With these works the artist seeks, in an alchemical sense, to transform and convert organic life into 10 criticainarte–Alessandro Brighetti: between dynamic structures and kinetic anatomies
inorganic and vice versa, towards the achievement of an unattainable symbiosis, a perfect balance which is emblem of an absolute “state of grace”. In glass display cases of varied construction the artist has placed anatomical models of several organs (such as brain, heart, uterus) or human skeletal structures (such as skull and spinal column) devised in accordance with nineteenth century illustrations from Jean Baptiste Marc Bourgery’s Atlas of Human Anatomy and Surgery. The nature of man, who tends to go beyond himself and transmute into post-man, is represented through reproduction of the main organic and osseous components of the human body which, each with its own symbolic and semantic charge, is assigned to impersonate the ancestral necessity of mutation and progress. The “cranium”, inasmuch as it is the skeleton of the head, is considered in all cultures as the equivalent of the deceased individual and for this reason is sometimes decorated and embellished. Nonetheless, the cranium may take on different symbolic meanings, ranging from the vanity of pleasures to the danger of death. Considered in various cultures as the very centre of life, including that of the intellect, the “heart” is in any case the vital organ par excellence, often seen as the seat of the emotions, the feelings and human sentiment. The “spinal column” is the osseous foundation of the whole body. From the anatomical-artistic viewpoint it is a beautiful framework, if by beauty we intend the relationship and balance between functionality and form, as in the case of the arrangement of the vertebrae which, on the basis of a common pattern, combine with all the needs of the trunk. The “brain” is the organ in charge of thought, the one that determines individual personalities ina- smuch as it is the seat of their intellectual capacities. Lastly, the symbolic value of the “uterus” passes over the erotic dimension and rises to the cosmolo- gical and universal one of source of life. While physicians and scientists over the ages have studied the organs in order to understand their structure and functions, artists have gone more into depth on forms and movements, to better render poses and attitudes. In his series Narchitecture Alessandro Brighetti has reproduced these organs in sculpture, remaining faithful to the anatomical drawings, and has transformed them into kinetic and dynamic works in which the metamorphosis of the subjects is accomplished by means of the fluid running through them. Over and above these sculptures, the black liquid, always activated by magnetic fields, creates strange punctiform profiles in motion, conical and convex interweaves that move cyclically over the organ, following rhythms and cadences preset by the artist. A metaphorical parallelism of the two components of the work – organs and liquid – which in the artist’s view triggers a reaction that flows into the creation of a third component, the post-human. Side by side with the sculptures are the preparatory drawings, meticulously executed on graph paper with rulers, French curves, compasses, screens, pencils, marker pens and India inks that pre-visualise the work and prefigure its realization. Alessandro Brighetti’s poetics is in fact founded on an ongoing interaction between theory, projectual survey and its redefinition through creation: so his ideational action does not appear as secondary with regard to the plastic work but is rather an integral part thereof, and often seems like an anticipa- tory conceptual element of the practice to come. Like the exponents of programmed and kinetic art fifty years earlier, but with a new awareness given by development of new medial technologies, Alessandro Brighetti through his research has understood how to analyse systematically the phenomena of perception and kineticism applied to abstract and anatomical forms, attempting a science of art and demonstrating that what counts in the work is not only its implications of aesthetic communication: the dynamic project of the work and its technolo- gical functioning are already works of art, together with the aesthetic result, overturning the role of the artist and author who thus becomes protagonist and spectator on equal terms with the beholder. 11
-LEXOTAN Mixed media cm 30x39x12 2010 Courtesy Galleria OltreDimore
-PRAZINE Mixed media cm 80x80x115 (con basamento) Courtesy collezione Gianluca Serino
-GLADEM Mixed media cm 48x21x9 2011 Courtesy Galleria OltreDimore
-LUMINOL Mixed media cm 20x20x124 2010 Courtesy collezione privata / Private collection
-OBLIVON Mixed media cm 20x20x123 2010 Courtesy collezione privata / Private collection
-The M 1st Project (Sans Titre #1) Mixed media cm 31x31x130 2012 Courtesy collezione privata / Private collection
-The M 1st Project (Sans Titre #2) Mixed media cm 43x30x124 2012 Courtesy collezione privata / Private collection
-The M 1st Project (Sans Titre #3) Mixed media cm 118x73x127 2012 Courtesy Galleria Primo Marella, Milano
-SCHIZOPHRENIA Mixed media, piedistallo laccato, teca di vetro cm 30x30x170 (con teca) 2011 Collezione Privata
-CINYCISM Mixed media, piedistallo laccato, teca di vetro CM 25X14X170 (con teca) 2012 Collezione Privata
-SHIVER Mixed media, piedistallo in legno di rovere trattato, teca di vetro cm 31x76x170 (con teca) 2012 Courtesy Scaramouche New York
-HYSTERIA Mixed media, piedistallo laccato, teca di vetro cm 31x36x170 (con teca) 2012 Courtesy of Stephan A. Jansen, Zeppelin University
-BELLADONNA Frame da video
-IPOMEA Frame da video
-PSILOCIBE Frame da video
-LOPHOPHORA W. Frame da video
chi è who is alessandro brighetti Nato a Bologna nel 1978, dove vive e lavora. Born in Bologna in 1978, where he lives and works. mostre personali solo exhibitions 2013 Contemporanea, Torino (Galleria OltreDimore e – Narchitecture, Scaramouche, New York, Zak Gallery Project Space) a cura di Lara Pan – Showtime, curated by A. Tolve, Castello di Monteriggioni, Zak Gallery Project Space 2012 – Arteractive, curated by C. Canali, mostra del – Critica in Arte, curated by C. Canali, project circuito internazionale eFESTIVAL, Milano, devised by C. Spadoni, Ravenna, MAR, Museo Urban Center, Galleria Vittorio Emanuele d’Arte della città – Natura anfibia, curated by C. Composti e 2011 M. Rizzardini, Milano, MC2 Gallery – Chambre de l’invisible, curated by S. Pinelli, G. – A.A.M. 2011, Fiera delle Gallerie d’Arte Fortunato e Galleria OltreDimore, Arte Fiera off Contemporanea, Milano, Palazzo del Sole 24 ORE e del circuito Arte e Scienza Fondazione – Non tutto è in vendita, curated by R. Gavarro, Golinelli, Bologna, Parco della Montagnola Arte Fiera off, Bologna 2010 2010 – Soul Scanner, curated by M. Brunelli, Bologna, – Premio Internazionale Arte Laguna, Venezia, Galleria OltreDimore Tese dell’Arsenale – Pantheism, curated by F. Savigni, Arte Fiera off, – KunStart 2010, Fiera internazionale di Arte Bologna, Showroom Minotti Contemporanea, Bolzano, Galleria OltreDimore 2009 2009 – “TAKE OFF” , curated by C. Canali, !Enjoy – Art For Life, Asta benefica di Arte MiARt!, Bollate (MI), Fabbrica Borroni Contemporanea, curated by Art Consulting e Casa d’aste Porro&Co, Merate (LC), Villa Subaglio – Premio Celeste, Milano, Fabbrica Borroni – States of grace, curated by C. Canali, Capri, mostre collettive group exhibitions Franco Senesi Gallery e luoghi vari 2012 – Bologna batte Berlino, curated by V. Veronesi, – Arteractive, ArtVerona, curated by C. Canali Bologna, Galleria OltreDimore – Scope Basel, Basilea, Galleria OltreDimore 2008 – Natura anfibia, curated by C. Composti e – Rumors, curated by L. Beatrice, C. Canali, M. Rizzardini, Milano, MC2 Gallery L. Canova, I. Quaroni, Torino, Ex Arsenale – Road to Contemporary Art, Roma, Galleria Zak Borgo Dora Project Space – Premio Italian Factory per la giovane pittura – Sinestetica, curated by P. Marella, Lugano, italiana, curated by C. Canali, Milano, fabbrica Primae Noctis Gallery del Vapore – MiArt 2012, Milano, Primo Marella Gallery – RE–VOLT : settimana internazionale della – Wunderkammer 2.0, curated by M. Morandini, fotografia, curated by L. Fontanesi, Reggio Milano, Visionnaire Emilia, Ex Centrale ENEL – KunStart 2012, curated by V. Dehò, The Glocal – Order Without Border, curated by Studio Pesci, Rookie of the Year award, Bolzano Bologna, Spazio 2bo – ON THE SPOT di PACO BARRAGAN, Arte Fiera, 2007 curated by L. PAN, Bologna – Premio Morlotti, curated by G. Seveso, D. – Arte Fiera, Bologna (Zak Gallery Project Space) Montalto, Imbersago (COMO), Fondazione – On, curated by The On Group, Milano, Studio Granata Braghieri Alghe Blu – HOUSEHOLD: settimana internazionale della 2011 fotografia, curated by L. Fontanesi, Reggio – Arteractive, curated by C. Canali, mostra del Emilia, palazzo privato circuito Paratissima, Parcheggio 52, Torino – Premio S.A.M.P., curated by Accademia di Belle – The others art fair, Fiera Internazionale di Arte Arti di Bologna, Bologna, Pinacoteca di Bologna 46 criticainarte–chi è Alessandro Brighetti
collezioni pubbiche public collections bibliografia bibliography – Izolyatsia Foundation, Donetsk, Ucraina 2012 – MAR, Museo d’Arte della città di Ravenna, Italia –A. Tolve, Alessandro Brighetti e un itinerario – Museum Beelden aan Zee, Den Haag, Olanda neogestaltico, Artapartofcultu(ure) – Zeppelin Universitat Museum, Friedrichshafen, http://www.artapartofculture.net/2012/05/23/ Germania alessandro–brighetti–e–un–itinerario– neogestaltico–un–dialogodi–antonello–tolve/ – P. Marella, Sinestetica, exhibition catalogue, premi awards Lugano, Primae Noctis Gallery – M. Morandini, Wunderkammer 2.0, exhibition 2012 catalogue, Milano, Visionnaire – KunStart 2012, The Glocal Rookie of the Year 2011 award, finalist, Bolzano – C. Canali, Arteractive, exhibition catalogue, 2011 Torino, PARKISSIMA52 – Very Smart Award, The Others Art Fair, special – F. D’Amico e C. Canali, Alessandro Brighetti. mention, Torino L’artista sperimentatore, in “La Stampa”, may 26. 2010 http://www.lastampa.it/_web/ – Premio Internazionale Arte Laguna, finalist, Tese cmstp/tmplrubriche/blog/grubrica. dell’Arsenale, Venezia asp?ID_blog=315&ID_articolo=80&ID_ – KunstArt, The Glocal Rookie of the Year, finalist, sezione=&sezione= Bolzano – Alessandro Brighetti, Soul Scanner, in “EXIBART.tv” 2009 – Alessandro Brighetti, Intervista Soul Scanner, – Premio Celste, section painting and installation, in “IQUALITY Magazine” finalist, Fabbrica Borroni, Milano – Alessandro Brighetti, Talenti emergenti su cui 2008 investire, in “Millionaire” – Premio Italian Factory per la giovane pittura 2010 italiana, second place, fabbrica del Vapore, – Articolo della mostra Soul Scanner in “Juliet Art Milano Magazine” 2007 – M. Brunelli, Soul Scanner, exhibition catalogue, – Premio Morlotti, finalist, Fondazione Granata Bologna, Galleria OltreDimore Braghieri, Imbersago (COMO) – God Alter Ego, exhibition catalogue, Milano, – Premio S.A.M.P., finalist, Pinacoteca, Bologna Fabbrica Borroni 2009 – Premio Internazionale Arte Laguna, exhibition catalogue, Venezia, Tese dell’Arsenale residenze workshop – AA. VV., Premio Celeste, exhibition catalogue, – Residency Insitu, Parco d’Arte di Cancelli, Milano, Fabbrica Borroni curated by VIAINDUSTRIAE in collaboration – C. Canali, States of grace, exhibition catalogue with VIAFARINI, visiting professors and CD, Capri, Franco Senesi Gallery e luoghi vari A CONSTRUCTED WORLD 2008 – The bio Lego, curated by A. BRIGHETTI, circuito – L. Beatrice, C. Canali, L. Canova, I. Quaroni, La Scienza In Piazza, Bologna Torino, Rumors, exhibition catalogue, Ex Arsenale Borgo Dora – C. Canali, Premio Italian Factory per la giovane pittura italiana, exhibition catalogue, Milano, fabbrica del Vapore 2007 – G. Seveso, D. Montalto, Premio Morlotti, exhibition catalogue, Imbersago (CO) 47
Nessuna parte di questo catalogo può essere riprodotta o trasmessa in qualsiasi forma o con qualsiasi mezzo elettronico, meccanico o altro senza l’autorizzazione scritta dei proprietari dei diritti. Il Museo d’Arte Città di Ravenna è a disposizione degli eventuali detentori di diritti che non sia stato possibile rintracciare. – finito di stampare nel mese di novembre 2012 presso la 48 criticainarte Litografia Stampare srl di Cesena - FC www.stamparesrl.it
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