Scheda Paese Emirati Arabi Uniti - Febbraio 2014 - Ferpress
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Scheda Paese Emirati Arabi Uniti a cura del Servizio Centrale Studi Economici Federazione ANIE Febbraio 2014
Emirati Arabi Uniti indice della Scheda Paese Caratteristiche del Paese Pag. 3 Suddivisione amministrativa e ordinamento dello Stato Pag. 4 Indicatori macroeconomici Pag. 5 Partner commerciali Pag. 7 Interscambio commerciale dell’Italia con gli Emirati Arabi Uniti Pag. 8 Esportazioni italiane di Elettrotecnica ed Elettronica verso i Paesi del Consiglio di Cooperazione del Golfo (GCC) Pag.9 Interscambio commerciale Italia - EAU di Elettrotecnica ed Elettronica Pag.11 Opportunità Paese: Trasporti Ferroviari, Energia elettrica, Costruzioni Pag. 13 Investimenti diretti esteri (IDE) Pag. 20 Zone franche – Free Zone Pag. 22 Mercato del lavoro Pag. 25 Fiscalità Pag. 26 Disciplina doganale Pag. 28 Rischio Paese (fonte SACE) Pag. 29 Indirizzi utili Pag. 30 Contatti ANIE Pag. 31 a cura del Servizio Centrale Studi Economici di ANIE 2
Emirati Arabi Uniti caratteristiche del Paese Superficie: 83.600 km² Popolazione: 5.473.972 (luglio 2013) Densità della popolazione: 65 abitanti per km² Lingua Ufficiale: Arabo (altre lingue parlate: Inglese, Persiano, Hindi) Moneta Ufficiale: Dirham Emirati Arabi (AED) Tasso di cambio 2013 pari a 1 Euro = 4,72 AED Distribuzione Popolazione: - Area Urbana: 85% - Area Rurale: 15% Il 20,6% della Popolazione ha un’età inferiore ai 15 anni Tasso di Alfabetizzazione: 90,0% di cui: - Uomini: 89,5% - Donne: 91,5% Forma di Governo: Monarchia Assoluta Federale con specifici poteri delegati ai singoli Stati Capo dello Stato: KHALIFA bin Zayid Al-Nuhayyan (dal 2004) Capo del Governo: MUHAMMAD BIN RASHID Al-Maktum (dal 2006) Fonte: CIA The World Fact Book a cura del Servizio Centrale Studi Economici di ANIE 3
Emirati Arabi Uniti suddivisione amministrativa e ordinamento dello Stato BANDIERA EMIRATO SUPERFICIE (Km²) Abu Dhabi 37.340 Dubai 3.885 Sharjah 2.590 Ras al - Khaima 1.684 Fujaira 1.165 Umm al - Qaywayn 777 Ajman 259 ORDINAMENTO DELLO STATO Gli Emirati Arabi Uniti sono una Monarchia Assoluta Federale. Capo Assoluto è il Presidente della Federazione cooptato per 5 anni dal Consiglio Supremo della Federazione, composto dagli Emiri che sono al vertice degli Stati federati. Il Presidente esercita i supremi poteri con l'ausilio del Primo ministro che di regola è lo sceicco di Dubai a cui spetta anche la carica di Vice Presidente della Federazione. È invece consuetudine che la carica di Presidente spetti allo sceicco di Abu Dhabi. Esiste inoltre un Consiglio Federale Nazionale consultivo composto di 40 membri scelti sulla base di candidature individuali. Fonte: Governo degli EAU a cura del Servizio Centrale Studi Economici di ANIE 4
Emirati Arabi Uniti indicatori macroeconomici Indicatori 2010 2011 2012 2013* 2014** PIL a prezzi correnti (Miliardi di Euro) 221,1 268,2 295,2 300,0 310,7 PIL pro capite a prezzi correnti (Migliaia di Euro) 26,8 31,5 33,7 33,2 33,4 Tasso di crescita del PIL (variazione % a prezzi costanti) 1,7 3,9 4,4 4,0 3,9 Indice Produzione Industriale(variazione %) 5,9 8,7 6,0 2,3 3,5 Tasso d'Inflazione (variazione %) 0,9 0,9 0,7 1,5 2,5 Tasso di Disoccupazione (%) 4,2 4,3 4,6 4,2 4,0 Tasso di Cambio Euro (EUR) per Dihram Emirati Arabi (AED) 4,87 5,11 4,72 4,72 n.d. Bilancia Commerciale Esportazioni totali (Miliardi di Euro) 159,6 181,4 199,2 210,4 227,6 Importazioni totali (Miliardi di Euro) 121,4 133,5 142,6 158,1 171,7 Saldo Commerciale totale (Miliardi di Euro) 38,2 47,9 56,6 52,2 55,9 * preconsuntivi * * dato di previsione Fonte: elaborazioni Servizio Centrale Studi Economi ANIE su dati FMI, Central Bank of UAE, Ufficio Statistico Nazionale UAE, EIU a cura del Servizio Centrale Studi Economici di ANIE 5
Emirati Arabi Uniti PIL per settori economici Prodotto interno lordo composizione per settori economici (aggiornamento 2012) Agricoltura 1% Industria Manifatturiera Servizi ed Estrattiva 40% 59% …Prodotto interno lordo negli EAU distribuzione per Emirati Fonte: elaborazioni Servizio Centrale Studi Economi ANIE su dati Ufficio Statistico Nazionale UAE a cura del Servizio Centrale Studi Economici di ANIE 6
Emirati Arabi Uniti partner commerciali Aree di importazione degli EAU (Anno 2012) Aree di esportazione degli EAU (Anno 2012) Nr. Paese Partner Quota % Nr. Paese Partner Quota % 1 India 17,0 1 Giappone 15,4 2 Cina 13,7 2 India 13,4 3 USA 10,5 3 Iran 10,7 4 Germania 5,1 4 Tailandia 5,5 5 Giappone 4,2 5 Singapore 5,5 6 Sud Corea 3,7 6 Sud Corea 5,3 7 Regno Unito 3,5 7 Arabia Saudita 4,2 8 ITALIA 3,3 8 Kuwait 3,1 9 Francia 2,9 9 Qatar 2,6 10 Svizzera 2,2 10 Bahrein 1,9 11 Altri Paesi 33,9 11 Altri Paesi 32,4 Con un saldo della bilancia commerciale in attivo di quasi 60 Miliardi di Euro, le importazioni degli Emirati Arabi Uniti hanno registrato una crescita di sette punti percentuali nel 2012. Primo Paese fornitore si confermerebbe l’India con una quota al 17%. Ottavo Paese fornitore, e terzo a livello europeo, l’Italia con una quota di oltre il 3%. Con riferimento alle esportazioni degli EAU, escluso il settore oil e tenendo conto del fenomeno re-export largamente diffuso negli EAU e in primis a Dubai, risultano in ulteriore incremento nel 2012 di circa dieci punti percentuali. Principali mercati di sbocco: Giappone, India e Iran con una quota complessiva pari a circa il 40%. Fonte: elaborazioni Servizio Centrale Studi Economi ANIE su dati Ufficio Statistico Nazionale UAE a cura del Servizio Centrale Studi Economici di ANIE 7
Emirati Arabi Uniti interscambio commerciale dell’Italia con gli Emirati Arabi Uniti (EAU) Gli Emirati Arabi Uniti rappresentano il primo mercato di sbocco per le imprese italiane nel mondo arabo. Con una crescita a due cifre (+16,5% rispetto al 2011) nel 2012 le esportazioni italiane verso gli Emirati Arabi Uniti (EAU) hanno toccato la cifra record di 5,5 miliardi di euro. Secondo i preconsuntivi attualmente disponibili anche nel 2013 il trend dovrebbe confermarsi positivo. L’export italiano si focalizza nei settori della Meccanica strumentale, Metallurgia, Prodotti della raffinazione, Elettrotecnica ed Elettronica che rappresentano una quota complessiva sul totale del 57%. Esportazioni italiane verso gli EAU per settori industriali (Anno 2012) Meccanica strumentale 24% Altre Industrie 27% Metallurgia 13% Prodotti della raffinazione Mezzi di trasporto Chimica 10% 5% 5% Elettrotecnica ed Abbigliamento - Elettronica tessile 11% 6% Con riferimento alle importazioni italiane dagli EAU, risultano nel 2012 pari a 651 Milioni di Euro con un calo vicino al 25% rispetto al 2011. I preconsuntivi 2013 segnalano un andamento in controtendenza con una crescita a due cifre. Le principali voci di importazione sono i prodotti della raffinazione petrolifera e i metalli non ferrosi. Il Saldo della bilancia commerciale si conferma nel 2012 positivo per il nostro Paese (quasi 5 Miliardi di Euro l’avanzo). Fonte: elaborazioni ANIE su dati ISTAT a cura del Servizio Centrale Studi Economici di ANIE 8
Emirati Arabi Uniti esportazioni Italiane di Elettrotecnica ed Elettronica verso i Paesi del Consiglio di Cooperazione del Golfo (GCC) Dati in Milioni di Euro 700,0 600,0 500,0 Bahrein 400,0 Oman Kuwait 300,0 Qatar Arabia Saudita Emirati Arabi Uniti 200,0 100,0 0,0 * Preconsuntivi 2010 2011 2012 2013* Fonte: elaborazioni ANIE su dati Istat, IMF, UNComtrade a cura del Servizio Centrale Studi Economici di ANIE 9
Emirati Arabi Uniti esportazioni Italiane di Elettrotecnica ed Elettronica verso i Paesi GCC Var % annue (2013/2012)) Quote (anno 2013) 1% 3% Emirati Arabi Uniti 14% 6% 8% Bahrein Arabia Saudita 7% 47% Oman Kuwait Qatar 28% Qatar Arabia Saudita 35% Kuwait 35% Oman 14% Bahrein -36% Totale Paesi GCC 13% -40% -20% 0% 20% 40% * Preconsuntivi Fonte: elaborazioni ANIE su dati Istat, IMF, UNComtrade a cura del Servizio Centrale Studi Economici di ANIE 10
Emirati Arabi Uniti interscambio commerciale Italia - EAU di Elettrotecnica ed Elettronica Esportazioni da Italia verso EAU Importazioni da EAU verso Italia Dati in Milioni di Euro Saldo Commerciale 700 600 500 400 300 200 100 0 2009 2010 2011 2012 2013* INTERSCAMBIO COMMERCIALE Bilancia Commerciale (Dati in Milioni di Euro) INDUSTRIA ELETTROTECNICA ED ELETTRONICA 2009 2010 2011 2012 2013* Esportazioni da Italia verso EAU 467,4 389,4 464,1 571,2 652,4 Importazioni da EAU verso Italia 12,1 9,2 9,8 10,1 15,7 Saldo Commerciale 455,3 380,2 454,3 561,1 636,7 ⁺ Preconsuntivi Fonte: elaborazioni ANIE su dati Istat a cura del Servizio Centrale Studi Economici di ANIE 11
Emirati Arabi Uniti esportazioni di Elettrotecnica ed Elettronica italiane verso gli EAU COMPARTI ELETTROTECNICA milioni di Euro quota % 2013 ∆ % 2013* / 2012 Produzione, Distribuzione, Trasmissione Energia 169,3 26,0 30,3 Cavi 89,5 13,7 15,8 Apparecchi Domestici e Professionali 78,0 12,0 4,4 Illuminazione 51,1 7,8 12,7 Componenti e Sistemi per Impianti 39,6 6,1 25,0 Ascensori e Scale Mobili 3,8 0,6 8,7 Trasporti Ferroviari ed Elettrificati 0,8 0,1 11,7 * Preconsuntivi Totale esportazioni nel 2013* = 652,4 Milioni di Euro distribuzione per macro comparti Elettronica Elettrotecnica 34% 66% COMPARTI ELETTRONICA milioni di Euro quota % 2013 ∆ % 2013* / 2012 Automazione e Misura 124,0 19,0 30,2 ICT 79,8 12,2 24,8 Componenti Elettronici 12,9 2,0 13,7 Sicurezza ed Automazione Edifici 3,6 0,6 7,1 * Preconsuntivi Fonte: elaborazioni ANIE su dati Istat a cura del Servizio Centrale Studi Economici di ANIE 12
Emirati Arabi Uniti opportunità Paese: Trasporti Ferroviari ed Elettrificati FERROVIA DELLA PENISOLA ARABA Un progetto significativo nel settore ferroviario, di valore superiore a 100 Miliardi di dollari, sta impegnando i sei Paesi del Consiglio di Cooperazione del Golfo (GCC - Arabia Saudita, Bahrein, Emirati Arabi Uniti, Kuwait, Oman e Qatar). Si tratta della costruzione di una rete ferroviaria che collegherà il Kuwait dal suo confine con l'Iraq alla città di Salalah nell'Oman meridionale, attraverso l'intera costa orientale della Penisola Araba, isole (Bahrein) e penisole (Qatar) comprese. Secondo i progetti, la ferrovia del GCC sarà composta da due linee parallele: la prima, di 1.970 km, attraverserà tutti i sei Paesi (collegando il Bahrein tramite un ponte); la seconda, di 1.984 km, si estenderà tra Kuwait, Arabia Saudita ed Emirati Arabi per finire in Oman. Nel corso del 2010 i Ministri dei trasporti dei Paesi GCC hanno approvato uno studio di fattibilità dell'intera rete che, secondo stime ottimistiche, sarà operativa già dal 2017. In seguito sono previsti progetti di lungo periodo per estendere la Gli investimenti dei Paesi GCC nelle rete ferroviaria dalla Penisola Araba a Giordania, Siria e Turchia. infrastrutture legate al trasporto ferroviario Successivamente la rete si dovrebbe allargare ulteriormente fino (Miliardi di dollari) a collegarsi con i sistemi ferroviari di Europa ed Asia, tramite l'accesso alla Turchia. Per completare un tale ambizioso progetto Emirati Arabi Uniti 50,0 i sei Paesi GCC stanno sviluppando programmi di modernizzazione delle rispettive infrastrutture. Qatar 46,5 A metà 2013 gli EAU hanno dato impulso alla seconda fase del Arabia Saudita 41,7 piano di sviluppo della rete, annunciando la costruzione di una linea ferroviaria che collegherà Khalifa - il nuovo porto di Abu Oman 14,0 Dhabi - con il porto di Dubai Jebel Ali, raggiungendo poi l’oasi interna di al-Ain e toccando infine i confini con l’Arabia Saudita. Kuwait 10,5 La terza fase del progetto appare ancor più ambiziosa con la realizzazione di un collegamento fra l’Emirato di Fujairah, Bahrein 7,5 caratterizzato da un territorio montuoso, e l’Oman. I 1.200 Km di linee previste dovrebbero essere realizzate entro il 2018. Fonte:GCC a cura del Servizio Centrale Studi Economici di ANIE 13
Emirati Arabi Uniti opportunità Paese: Energia elettrica I EMIRATI ARABI UNITI: POLITICA ENEGETICA NAZIONALE AL 2030 La nuova politica energetica degli EAU mira alla ridefinizione del mix di generazione in un’ottica più sostenibile. Negli ultimi anni il forte sviluppo economico del Paese e il conseguente aumento della popolazione ha dato impulso a una crescente domanda di energia elettrica (a un tasso superiore al 5% medio annuo). Si prevede che nei prossimi cinque anni sarà necessario il raddoppio della capacità installata per venire incontro a questo fabbisogno crescente. Gli EAU detengono importanti riserve di fonti fossili (il 97% degli impianti di produzione utilizzano oggi i gas naturali). Le Autorità locali hanno avviato un vasto piano di investimenti teso ad ampliare la capacità installata e a rendere più efficiente l’approvvigionamento. La Vision 2021 degli EAU ha posto l’accento sull’obiettivo di creare Mix energetico negli EAU nella Strategia 2030 un’economia basata sulla sostenibilità ambientale. La successiva Strategia d'Energia Integrata 2030 ha dato impulso alla distribuzione % realizzazione di progetti pilota volti a incrementare la quota sul mix Energia di generazione delle energie rinnovabili (pari all’1% al 2020 e al 5% solare 5% entro il decennio successivo). Date le caratteristiche climatiche e geografiche del Paese particolare attenzione è stata dedicata alla Carbone realizzazione di impianti a energia solare. Questo significa che il 12% Paese necessita entro il 2020 di almeno 2000 MW di capacità Energia installata da impianti a energia solare e 1.000 MW entro il 2030. nucleare L’Autorità dell’Energia di Dubai (DEWA) ha annunciato la possibile 12% introduzione di un meccanismo di incentivazione nel corso del 2014. Gas In ambito rinnovabili sono attualmente in fase di realizzazione negli 71% EAU i seguenti progetti: due parchi solari e il Solar Roof program per complessivi 500 MW. Sono invece in programma i seguenti progetti: il parco solare fotovoltaico Noon 1 (100MW), un aggiuntivo impianto solare per 40 MW e due impianti eolici per 30 MW ciascuno. Nel complesso i Paesi del Golfo prevedono investimenti nel settore dell’energia solare pari a 155 Miliardi di Dollari (oltre 100 Miliardi di Euro) con una capacità installata superiore a 80 GW entro il 2017. Fonte: Consiglio supremo dell’Energia, EAU a cura del Servizio Centrale Studi Economici di ANIE 14
Emirati Arabi Uniti opportunità Paese: Energia elettrica - Dubai II Capacità produzione energia elettrica a Dubai Generazione energia elettrica a Dubai 10.000 (dati in MW) (quota per tipologia di impianti) 8.000 Turbine a vapore Turbine a gas 6.000 73,6% 4.000 24,9% 2.000 0 2005 2006 2007 2008 2009 2010 2011 2012 Estensione Linea di trasmissione (dati in km) Trasmissione e Distribuzione energia elettrica a Dubai Linea aerea 2011 2012 400 kV 875 876 Numero sottostazioni 132 kV 437 437 400 kV 18 33 kV 113 113 132 kV 184 Linea interrata in cavo 2011 2012 33 kV 135 6,6 - 11 kV 26.756 132 kV 1.250 1.486 33 kV 1.985 1.992 6,6 - 11 kV 23.978 29.942 Fonte: DEWA a cura del Servizio Centrale Studi Economici di ANIE 15
Emirati Arabi Uniti opportunità Paese: Energia elettrica - Dubai III IMPIANTI ELETTRICI A DUBAI 0,4% 1,1% Impianti MW Jabel Ali Power Station D 1.027 24,9% Jabel Ali Power Station E 616 Residenziale Jabel Ali Power Station G 818 73,6% Commerciale Aweer Power Station H - Ph I 607 Industria Aweer Power Station H - Ph II 421 Altro Aweer Power Station H - Ph III 818 Jabel Ali Power Station K 918 Jabel Ali Power Station L - Ph I 969 Jabel Ali Power Station L - Ph II 1.393 Attualmente Dubai sta cercando di assicurare il suo approvvigionamento energetico a lungo termine incoraggiando investimenti e diversificando risorse energetiche, includendo le fonti energetiche rinnovabili e il nucleare. Nell'ambito della Strategia d'Energia Integrata 2030, Dubai intende ridurre le importazioni d’energia e le emissioni di anidride carbonica che causano riscaldamento climatico del 30% entro il 2030, usando la propria energia solare e attraverso il nucleare importato dal vicino Emirato di Abu Dhabi per ridurre la dipendenza dal gas. Il nuovo Sheikh Mohammed Bin Rashid Al Maktoum Solar Park - strutturato in parte con tecnologie fotovoltaiche in parte con impianti a concentrazione - coprirà un’area di 48 kmq. La prima fase del progetto, con l’immissione nella rete elettrica di 13 MW di Idroelettrico energia aggiuntiva, è stata conclusa a fine 2013. Gli investimenti previsti sono superiori ai 3 Miliardi di Dollari 70,7 (quasi 2,5 Miliardi di Euro). Nell’’implementazione della prima fase del progetto i moduli coinvolti sono oltre 150.000. 500 sono in media annua gli edifici che verranno resi energeticamente indipendenti dall’impianto. Il progetto prevede il raggiungimento di una capacità istallata pari a 130 MW entro il 2020 e di complessivi 1.000 MW entro il decennio successivo. La realizzazione del progetto comporterà rilevanti riduzioni in termini di emissioni di CO2 (un milione di tonnellate per anno). Si prevede altresì la costruzione di un centro R&D specializzato nell’energia solare e collocato a ridosso dell’impianto. Fonte: DEWA a cura del Servizio Centrale Studi Economici di ANIE 16
Emirati Arabi Uniti opportunità Paese: Energia elettrica - Abu Dhabi IV Generazione energia elettrica CAPACITA' E GENERAZIONE ABU DHABI (distribuzione per aziende produttrici, Anno 2012) AMPC Capacità installata Generazione Azienda produttrice 1% (MW) (GWh) ESWPC FAPCO APC AMPC 551 686 5% 14% 16% APC 2.430 9.801 ECPC 7% ECPC 758 4.458 TAPCO ESWPC 861 2.853 16% GTTPC 11% FAPCO 2.114 8.934 GTTPC 1.670 6.850 RPC SCIPCO 15% 15% RPC 1.623 9.090 SCIPCO 1.615 9.422 TAPCO 2.220 10.071 TOTALE 13.842 62.165 Con l’intento di diversificare il mix energetico entro il 2020 Abu Dhabi Malgrado a livello mondiale siano stati sospesi i prevede di raggiungere il 7% del totale dell’energia prodotta da fonti programmi sul nucleare, gli EAU hanno rinnovabili. E’ stata recentemente inaugurata la grande centrale solare rilanciato il piano di investimento nel settore. di Medina Zayed nell’Emirato di Abu Dhabi. L’impianto è uno dei Con un investimento di 30 Miliardi di dollari è maggiori al mondo del tipo a concentrazione Concentrating Solar stata costituita una joint venture tra Emirates Power (CSP). E’ infatti costituito da 768 collettori cilindro-parabolici Nuclear Energy Corp, di proprietà dello Stato, e lineari distribuiti su una superficie di 300 ettari, per una potenza Korea Electric Power Corp. complessiva di 100 MW. Emirates Nuclear proseguirà pertanto con i Negli anni più recenti sono stati avviati investimenti anche per piani di sviluppo di 4 reattori nucleari incrementare l’efficienza energetica delle reti elettriche (le perdite nell’Emirato di Abu Dhabi. energetiche sono passate dal 7% nel 1998 al 3,5% nel 2011). Fonte: ADWEC a cura del Servizio Centrale Studi Economici di ANIE 17
Emirati Arabi Uniti opportunità Paese: Costruzioni I Secondo dati Business Monitor International (BMI) il valore dell’industria delle costruzioni degli Emirati Arabi Uniti nel 2013 ha superato i 40 Miliardi di Dollari (circa 30 Miliardi di Euro) mostrando un tasso di crescita annuo del 4,5%. Solo a Dubai, nella prima metà del 2013, i comparti dell’immobiliare e delle costruzioni hanno contribuito per il 21% alla crescita del PIL dell’Emirato, secondi solo ai settori retail & wholesale. Recentemente il Governo degli Emirati Arabi ha annunciato un ulteriore piano quinquennale di investimenti pari a 330 milioni di Dhiram (equivalente a circa 65 Milioni di Euro) che si focalizzeranno in progetti volti allo sviluppo sociale, sanità, istruzione, infrastrutture di trasporto ed edilizia residenziale. Fra l’altro sono stati annunciati investimenti per 2,7 Miliardi di Dollari destinati alla realizzazione del vasto programma annunciato dalle Autorità che punta alla ricostruzione di 12.500 unità abitative realizzate prima del 1990. Secondo uno studio elaborato da MEED, guardando al complesso dei progetti edili ed infrastrutturali pianificati e in fase di realizzazione negli EAU, il loro valore supera i 500 Miliardi di Dollari, distribuiti in prevalenza nel settore energie & utility (19% sul totale dei progetti) e trasporti (13% sul totale). PROGETTO EXPO 2020 Nel Paese gli investimenti nel settore delle Costruzioni saranno inoltre favoriti nei prossimi anni dai lavori necessari per l’implementazione del progetto Expo 2020. Si prevedono investimenti nella sola Dubai pari a circa 25 Milioni di Euro nel 2014. Nel complesso il piano di investimenti per l’Expo ammonta a 6,9 Miliardi di Dollari (oltre 5 Miliardi di Euro) da destinare al potenziamento delle infrastrutture funzionali allo svolgimento dell’evento, ma anche alla realizzazione del sito che ospiterà la manifestazione. Il progetto avrà un prevalente carattere improntato alla sostenibilità ambientale (anche nella progettazione dell’area espositiva). Nelle attese verranno installati 44 MW di impianti solari per fare fronte ai bisogni energetici dell’Expo. Secondo recenti stime in previsione dell’evento l’offerta alberghiera del Paese - che è già fra le più alte dell’area - dovrà raddoppiare rendendosi necessari oltre 7 Miliardi di Dollari di investimenti per un totale di oltre 80.000 nuove stanze d’albergo. L’Expo potrà avere effetti positivi anche sul settore immobiliare residenziale. In vista dell’evento si stima la realizzazione di oltre 40.000 nuove unità abitative. Fonte: Governo degli EAU a cura del Servizio Centrale Studi Economici di ANIE 18
Emirati Arabi Uniti opportunità Paese: Costruzioni II APPROFONDIMENTO PROGETTI INFRASTRUTTURALI APPROVATI E IN FASE DI REALIZZAZIONE EMIRATO: ABU DHABI EMIRATO: DUBAI Il Governo di Abu Dhabi ha approvato nuovi progetti di sviluppo - Proseguono gli investimenti avviati per la nei settori immobiliare, sanità, trasporti ed educazione. realizzazione dei progetti Downtown Dubai e - Proseguono i lavori per la realizzazione ad Abu Dhabi di due Business Bay. Sono altresì stati annunciati ulteriori importanti poli sanitari: Cleveland Clinic e il nuovo ospedale interventi a ridosso del nuovo aeroporto Maktoum di Al Mafraq. International. - A fine 2013 è stata annunciata la realizzazione di un progetto - E’ stata annunciata la realizzazione del complesso di vaste proporzioni - Hazaa Bin Zayed Stadium - nella città Mohammed bin Rashid City, che oltre a progetti di di Al Ain. Il Progetto prevede fra l’altro la costruzione di natura abitativa riserverà ampio spazio a interventi edifici residenziali, di un centro sportivo, di locali ad uso non residenziali, prevedendo la costruzione del commerciale e di strutture ricettive. L’area interessata sarà “Mall of the World”. La prima fase del progetto si pari nel complesso a 500.000 metri quadri, in aggiunta al focalizzerà su investimenti volti alla costruzione di principale stadio previsto che potrà ospitare oltre 25.000 strutture ricreative, complessi museali e di un’area spettatori. dedicata all’attività d’impresa. - Sono inoltre stati annunciati importanti investimenti per la - Sono stati inoltre annunciati numerosi investimenti realizzazione nella capitale di complessi museali - fra cui i per la costruzione di complessi turistici e musei del Louvre e del Guggeheim - per oltre 600 milioni di ricreativi, da Bluewaters Island, l’isola in Euro. costruzione con un invetsimento di circa 6 Miliardi di - Il completamento della città sostenibile di Masdar City - che Dollari che ospiterà ilDubai Eye, la più grande ruota dovrebbe accogliere oltre 40.000 cittadini in un contesto di panoramica al mondo, al Dubai Water Canal, il efficienza energetica - è invece previsto entro il 2025. progetto che consentirà di congiungere Business Bay con il Golfo arabico passando nel cuore di Dubai, fino a Dubai Adventure Studios. Fonte: Governo degli EAU a cura del Servizio Centrale Studi Economici di ANIE 19
Emirati Arabi Uniti investimenti diretti esteri (IDE) Andamento degli IDE (2002 – 2012) IDE dato aggregato IDE implementati per singolo anno (scala dx) 120 16 Miliardi di dollari Miliardi di dollari I principali Paesi investitori negli EAU 14 sono: Regno Unito, USA e India. 100 12 80 10 60 8 6 40 4 20 2 0 0 2002 2003 2004 2005 2006 2007 2008 2009 2010 2011 2012 La presenza imprenditoriale italiana negli Emirati Arabi Uniti è altamente qualificata ed è rappresentata da oltre 300 società (ultima rilevazione disponibile da parte dell’Agenzia ICE). Molte di queste società dispongono di una propria filiale (unità produttiva o branch office) e altre operano tramite agenti locali. Tra le principali società italiane presenti negli EAU molte operano nel settore delle costruzioni, oil&gas, logistica, elettromeccanica, ICT. Fonte: elaborazioni ANIE su dati Unctad, Central Bank UAE a cura del Servizio Centrale Studi Economici di ANIE 20
Emirati Arabi Uniti disciplina generale degli investimenti diretti esteri Il mercato degli EAU è rimasto per lungo tempo chiuso agli investimenti esteri, anche a causa dell’esistenza di un monopolio di Stato nella gestione dell’unica ricchezza del Paese, il settore petrolifero estrattivo. Poiché si prevede che i giacimenti petroliferi possano esaurirsi in un periodo di 20 anni, il Governo ha avviato un considerevole piano di diversificazione produttiva cercando di stimolare lo sviluppo di altri settori. Uno degli obiettivi principali è quello di fare degli EAU (in primis Dubai) un importante centro finanziario. Oggi gli investimenti esteri sono incoraggiati attraverso numerosi incentivi, soprattutto nelle Free Trade Zone. Per il 2011 il Governo federale ha approvato un piano di investimenti di 12 Miliardi di dollari concentrati nel settore infrastrutturale e sociale. Non ci sono restrizioni al cambio o al rimpatrio di profitti. Da qualche anno gli EAU hanno avviato una politica di maggiore apertura verso i capitali esteri. L’unica forma societaria aperta alle aziende straniere è la SRL, che ricalca il modello previsto in occidente. Il capitale minimo di costituzione è di 65.000 AED, mentre nell’Emirato di Dubai è di 130.000 AED. Per creare una SRL è necessario che il 51% delle quote societarie sia posseduto da cittadini locali; la parte straniera può mantenere il controllo e l’amministrazione della società attraverso patti paralleli, i quali devono accordare agli azionisti locali un ruolo non solo formale nella gestione dell’impresa. Il rapporto di agenzia tra locali e stranieri è regolato da una normativa molto restrittiva. Tali accordi prevedono una scadenza temporale concordata, ma è prevista la possibilità per la parte straniera di rescindere il contratto anticipatamente. Se su questo punto non ci fosse accordo con la parte locale, sarebbe necessario avviare un contenzioso dimostrando a un'apposita commissione del Ministero dell’Economia le motivazioni di tale volontà di terminare il rapporto con il partner locale. Durante il contenzioso i prodotti della ditta straniera non possono essere venduti. Un’altra possibilità di accesso al mercato locale è attraverso la licenza commerciale a una società locale, individuale o no. La parte locale generalmente si limita a percepire una percentuale dei profitti. Poiché la possibilità di svolgere affari in EAU è legata ai rapporti che si instaurano con i partner locali (da questi dipende, tra l’altro, anche la possibilità di ottenere o di perdere il diritto di soggiorno per gli stranieri che siano impegnati in attività commerciali), è consigliabile che le parti straniere redigano dettagliatamente i contratti con una valida assistenza legale coinvolgendo anche le autorità governative locali e la rappresentanza italiana in loco. Il limite del 51% degli operatori nazionali non si applica alle Zone Franche di Dubai, dove gli investitori esteri possono avere la proprietà al 100% dei propri progetti. In linea con gli sforzi di diversificazione economica, è in corso di elaborazione un nuovo progetto di legge di riforma del settore degli investimenti esteri diretti. Fonte: Agenzia per la Promozione degli Investimenti esteri, EAU a cura del Servizio Centrale Studi Economici di ANIE 21
Emirati Arabi Uniti zone franche – Free Zone Attualmente esistono più di 30 zone franche. Alcune sono generaliste e consentono lo svolgimento di qualsiasi attività economica o commerciale, altre sono specialistiche. Le più importanti zone franche sono quelle di Jebel Alì e Dubai Internet City (DIC). La prima, istituita nel 1985 dall’Emirato di Dubai, attualmente ospita circa 6.000 società, provenienti da più di 100 Paesi, e si è affermata come il principale snodo commerciale della regione. La maggior parte degli investimenti si concentra nell`ingegneria leggera e nelle attività di assemblaggio, mentre un gran numero di multinazionali utilizza le zone franche come centro di distribuzione. La zona DIC, avviata nell’ottobre 2000, si sta invece affermando come centro regionale per l’e-commerce. Entrambe offrono incentivi alle imprese che investono in queste zone, il più interessante dei quali è la possibilità per gli investitori stranieri di possedere il 100% di una società locale (mentre nel resto degli EAU è applicato un limite alla partecipazione del 49%). Altre zone franche sono presenti anche negli emirati di Ajman, Fujairah e Sharijah. La principale zona franca della Federazione dovrebbe diventare nel prossimo futuro quella di Saadiyat, nell’Emirato di Abu Dhabi, ancora allo stadio progettuale. Le procedure per insediarsi nelle Free Zone degli Emirati Arabi Uniti sono relativamente semplici e veloci. Per quanto riguarda le questioni legali e commerciali, le società in possesso di una licenza per operare nella zona franca sono autorizzate ad operare all’interno della zona franca e al di fuori degli Emirati. Per stabilire un’impresa in una Free Zone è necessario richiedere una licenza. Tendenzialmente le licenze sono di 4 tipi: - Commerciale - Industriale - Servizi - Industria nazionale Per favorire l’insediamento di attività straniere nelle Free Zone vengono concessi vari incentivi, fra cui: - 100% della proprietà dell’attività in capo all’investitore straniero - Nessuna tassa sul reddito personale o sulle plusvalenze - Nessuna tassa sulle operazioni societarie per un determinato periodo - Esenzione dai dazi d’importazione e di esportazione - Possibilità di trasferire, completamente e senza alcuna formalità, profitti e utili all’estero - Fornitura energetica abbondante e a basso costo - Libertà completa nell’assunzione del personale che può essere anche interamente straniero - Sistema bancario flessibile Fonte: Agenzia per la Promozione degli Investimenti esteri, EAU a cura del Servizio Centrale Studi Economici di ANIE 22
Emirati Arabi Uniti nuova legge che regola l’attività economica a Dubai La legge n. 13/2011 è composta da 37 articoli e ha lo scopo di regolamentare le attività economiche dell'Emirato per creare un ambiente favorevole per sviluppare il business ed accrescere gli investimenti stranieri a Dubai. La legge prevede che il Dipartimento di sviluppo economico (DED) sia l'organismo incaricato per la regolamentazione dell'attività economica di tutte le imprese site al di fuori delle Free Zone. I poteri in capo al DED riguardano, fra l’altro, il rilascio delle licenze, la classificazione delle attività economiche consentite all'interno di Dubai, il rilascio di permessi per le attività di marketing e la fissazione degli orari di lavoro. Sportello Unico La legge stabilisce un unico ente attraverso il quale i diversi organi di Governo possono coordinare la regolamentazione delle attività economiche che si svolgono a Dubai. A norma dell'articolo 20 della nuova legge, viene anche introdotto un unico sportello per il rilascio delle licenze alle imprese e per tenere i rapporti con gli investitori. La nuova legge mira a rafforzare il coordinamento tra le autorità competenti a Dubai al fine di "facilitare gli interessi commerciali". La nuova legge ha lo scopo anche di sviluppare l'ambiente economico garantendo l’accesso ad informazioni precise e trasparenti, ottenute con le tecnologie più recenti. Questa iniziativa consentirà alle imprese di beneficiare dei più avanzati sistemi tecnologici per redigere piani di marketing e permetterà la pubblicità di tutte le migliori opportunità di investimento dell'Emirato. Parametri per il rilascio delle licenze La legge stabilisce anche i parametri per il rilascio delle licenze. Viene ribadito il divieto di svolgere attività economiche a Dubai senza aver previamente ottenuto una licenza di business da parte del DED. Secondo l'articolo 8 della legge, la licenza è valida per un solo anno ed è rinnovabile annualmente. E’ peraltro possibile il rilascio della licenza per un periodo fino a quattro anni, con l'approvazione del DED. L'articolo 13 prevede che un imprenditore possa chiedere la sospensione della licenza allorché debba fermare temporaneamente la sua attività. La legge stabilisce anche che non si possono svolgere attività economiche se non utilizzando le forme giuridiche stabilite dalla legge. Queste includono la società unipersonale e la società commerciale. Possono operare a Dubai anche le branch delle società straniere o delle società costituite in free zone. La legge stabilisce una multa fino a 100.000 AED per chiunque violi le disposizioni ivi previste. Fonte: Governo degli EAU a cura del Servizio Centrale Studi Economici di ANIE 23
Emirati Arabi Uniti procedure per la costituzione di un insediamento in una zona franca Un insediamento nella Free Zone è un insediamento formato e Forme di insediamento registrato all’interno della zona franca e regolato unicamente Free Zone Acronimo dalle autorità della zona franca. Free Zone Company FZCO La FZCO ed il FZE devono avere un capitale minimo, che varia a Free Zone Establishment FZE seconda della Free Zone, e la responsabilità sarà limitata Branch Office - all’ammontare del capitale corrisposto (per il Branch Office non è richiesto alcun capitale). La FZE necessita solo di un singolo azionista ed è un’entità legale indipendente. Da un punto di vista legale, può essere assimilato alla nostra società a responsabilità limitata con un unico socio. L’insediamento deve avere sempre un ufficio nella Free Zone in cui vengono inviate tutte le comunicazioni. L’insediamento deve avere almeno un amministratore e un segretario, anche se i due ruoli possono essere rivestiti dalla medesima persona. Devono essere entrambi persone fisiche e almeno uno di essi deve risiedere negli Emirati. Deve essere inoltre nominato un revisore dei conti, scelto tra coloro che sono iscritti in un apposita lista tenuta dalle Autorità della Free Zone. Va infine detto che gli insediamenti nella Free Zone, pur non dovendo rispettare le formalità di documentazione e di depositi richiesti dalle autorità degli Emirati Arabi Uniti, devono comunque rispettarne le leggi. Fonte: Agenzia per la Promozione degli Investimenti esteri, EAU a cura del Servizio Centrale Studi Economici di ANIE 24
Emirati Arabi Uniti mercato del lavoro Occupazione per Settori SALARI (VALORI MEDI MENSILI IN DOLLARI) Categorie da a Operaio 350 400 Operaio qualificato 400 600 Impiegato 900 1.100 Dirigente 3.000 7.000 Il mercato del lavoro, soggetto a una rigida disciplina, è costituito per l’80% da manodopera straniera. I lavoratori meno specializzati provengono prevalentemente dal sub continente indiano, mentre tra i lavoratori più specializzati è alta la percentuale di europei e medio-orientali. Per entrare nel Paese è necessaria la richiesta da parte di una società o cittadino locale, che diviene garante del lavoratore. I lavoratori occupati nel settore dei servizi e dell’industria sono normalmente assunti con contratto. I contratti di lavoro sono soggetti al controllo del Ministero del Lavoro e degli Affari Sociali. L’obiettivo è di assicurare che il salario pattuito soddisfi i bisogni di base del lavoratore, consentendogli di vivere in condizioni accettabili. L’offerta e la domanda di lavoro determinano la retribuzione. Esiste semplicemente un livello di salario minimo non ufficiale, il quale dovrebbe consentire al lavoratore ed alla sua famiglia uno standard di vita dignitoso. Nel 2013 è stata introdotta una parziale disciplina relativa al salario minimo per alcune categorie specifiche di lavoratori residenti altamente specializzati e qualificati con valori medi mensili da 5.000 a 12.000 Dhiram. Inoltre, gli EAU non riconoscono ai lavoratori il diritto di organizzarsi in sindacati. Esiste una giurisdizione speciale per cause di lavoro, che generalmente è più favorevole al dipendente. L’orario di lavoro standard è di 8 ore al giorno per 6 giorni a settimana. I giorni di ferie sono minimo 24, ai quali si aggiungono i giorni di festa retribuiti che sono 10 all’anno. Questi standard non sono tuttavia sempre rispettati. Fonte: elaborazioni ANIE su dati del Ministero del lavoro degli EAU a cura del Servizio Centrale Studi Economici di ANIE 25
Emirati Arabi Uniti fiscalità Il sistema fiscale degli Emirati Arabi Uniti è caratterizzato dalla presenza di numerosi regimi speciali e di favore, volti a incentivare gli investimenti nel Paese. Gli EAU sono inclusi, anche se con alcune limitazioni, nelle tre black list che individuano gli Stati considerati a fiscalità privilegiata ai fini della normativa italiana. Nonostante gli Emirati Arabi Uniti siano inclusi nelle black list italiane, tra i due Stati è in vigore una Convenzione contro le doppie imposizioni. La Convenzione, firmata ad Abu Dhabi il 22 gennaio 1995, è stata ratificata con legge 28 agosto 1997, n. 309, ed è in vigore dal 5 novembre 1997. Gli Emirati, infine, sono inclusi anche nella white list (decreto ministeriale del 4 settembre 1996) che individua i Paesi che consentono lo scambio di informazioni e che, pertanto, possono beneficiare di una tassazione di favore relativamente agli interessi e ai proventi da titoli obbligazionari e assimilati provenienti dall'Italia. Negli Emirati non è presente alcuna imposta sul reddito delle persone fisiche, nemmeno a titolo di ritenuta alla fonte. Le imprese che impiegano cittadini degli Emirati sono obbligate a versare una quota del salario a questi corrisposto in appositi fondi pensione. Al momento negli Emirati non è previsto alcun tipo di tassazione generale sui consumi. Nel corso del 2008, le autorità emiratensi hanno preannunciato l'introduzione di un'imposta generale sul valore aggiunto, con un'aliquota del 3%. L'introduzione della nuova imposta, inizialmente prevista per i primi mesi del 2009, sembra tuttavia essere stata rinviata. Gli Emirati applicano alcune tasse e contributi locali. A Dubai, ad esempio, sono dovute: un'imposta sugli edifici residenziali, che grava sul reddito derivante dalla locazione di unità abitative e stanze d'albergo a cittadini esteri (aliquota del 10%); un'imposta sugli immobili commerciali, pari al 5% del reddito derivante dall'affitto dei medesimi. Fonte: Governo degli EAU a cura del Servizio Centrale Studi Economici di ANIE 26
Emirati Arabi Uniti imposta sulle persone giuridiche L'imposta sul reddito delle società è l'unica vera imposta presente negli Emirati. Non esiste, in realtà, un'imposta societaria unica, ma tante imposte societarie quanti sono gli Emirati, che le disciplinano con propri decreti. I decreti fiscali adottati dai sette Emirati, tuttavia, sono improntati ai medesimi principi e criteri generali. L'imposta è tendenzialmente applicabile all'utile netto prodotto da tutti gli enti e le società - con o senza personalità giuridica - che svolgono attività commerciali o industriali negli Emirati. Sono soggetti ad imposta anche gli utili prodotti da branch, filiali e sedi secondarie (stabili organizzazioni) di società estere. Il calcolo del reddito imponibile viene effettuato sulla base delle risultanze contabili. È possibile dedurre dal reddito lordo tutti i costi e le spese sostenuti per la sua produzione, anche se all'estero. Le spese deducibili includono le spese di amministrazione e di gestione, nonché i costi derivanti da perdite su crediti o su beni strumentali. La legislazione fiscale di Dubai ammette anche la deduzione delle spese preparatorie, nonché di quelle comunque sostenute per avviare un'attività produttiva o commerciale nell'Emirato. La deduzione è ammessa nel limite del 10% annuo. Le quote di ammortamento dei beni strumentali materiali e immateriali impiegati dalla società sono, in linea di principio, deducibili. Le perdite sono deducibili illimitatamente, salvo ad Abu Dhabi, dove il riporto è possibile per un solo anno. I dividendi infragruppo non sono tassati. IMPOSTA SUL REDDITO DELLE SOCIETA' Occorre evidenziare che l'applicazione dell'imposta sulle società è di fatto piuttosto limitata, per le vaste e numerose esenzioni Reddito imponibile Aliquota (%) ammesse dalle locali leggi fiscali. Tra le esenzioni di tipo oggettivo, spettanti in ragione dell'attività svolta, si possono ricordare quelle < 1.000.000 0 previste per le attività edilizie o comunque costruttive, così come 1.000.001 - 2.000.000 10 quelle per le attività svolte in esecuzione di contratti governativi. 2.000.001 - 3.000.000 20 L'imposta non è comunque dovuta da enti e società stabilite nelle 3.000.001 - 4.000.000 30 zone franche (Free Zone). Le autorità degli EAU, inoltre, possono accordare esenzioni anche totali, con proprio provvedimento, a 4.000.001 - 5.000.000 40 qualsivoglia società o ente. > 5.000.001 55 Fonte: Governo degli EAU a cura del Servizio Centrale Studi Economici di ANIE 27
Emirati Arabi Uniti disciplina doganale Gli Emirati Arabi hanno aumentato le tariffe doganali su alcuni prodotti chiave al 4%, mentre per gli altri prodotti continua a essere applicata all’aliquota del 5%. Alcuni prodotti importati sono esenti da dazio (tra questi i materiali da costruzione, acciaio e alluminio). Gli EAU sono membri del Consiglio di Cooperazione del Golfo (GCC). Il 1° gennaio 2003, dopo quindici anni di negoziati, è entrata in vigore l'unione doganale tra i Paesi del Consiglio di Cooperazione del Golfo. Si tratta di un’area di libero scambio di oltre 30 milioni di consumatori. L'unione doganale ha introdotto una tariffa unica del 5% su circa 1.500 voci merceologiche e una lista di prodotti duty-free. Conformemente all'accordo istitutivo dell'area doganale, gli Emirati Arabi hanno dovuto adeguare alcune tariffe doganali, elevate dal 2% al 4%, mentre la maggior parte dei membri del GCC le ha dovute ridurre. L'unione doganale prevede la libera circolazione di ogni prodotto entrato da una frontiera esterna dell'area, senza il pagamento di ulteriori tariffe. Molti sono tuttavia gli ostacoli che ancora si frappongono alle realizzazione effettiva di un'area di libero scambio. In primo luogo il monopolio di pochi singoli agenti autorizzati a importare beni dall'estero. La realizzazione di un'unione doganale incrementerà sensibilmente l'interscambio commerciale intra-regionale, finora piuttosto modesto. L'entrata in vigore dell'unione doganale accelera la conclusione di un accordo di libero scambio con l'Unione europea. I negoziati tra l'UE e il GCC sono da alcuni anni in una fase di stallo, avendo l'UE posto come condizione alla loro ripresa proprio la creazione di un’unione doganale tra i Paesi GCC. Un accordo commerciale con l'Unione europea consentirebbe ai Paesi GCC l´accesso ai mercati europei, in particolare per quanto riguarda la produzione di alluminio e prodotti petrolchimici, attualmente soggetti a elevate tariffe doganali. Risvolti altrettanto importanti potrebbero discendere da un accordo tra UE e GCC per quanto attiene all'afflusso di capitali europei nel settore industriale e manifatturiero. Fonte: Governo degli EAU a cura del Servizio Centrale Studi Economici di ANIE 28
Emirati Arabi Uniti Rischio Paese (fonte SACE) RISCHIO POLITICO Pur con alcune richieste di riforme conseguenti alla Primavera Araba, la situazione politica resta sostanzialmente stabile. Il prossimo turno elettorale per metà dei membri eletti del Consiglio Federale Nazionale, organo consultivo del Consiglio Supremo, è previsto nel 2015. RISCHIO ECONOMICO Il potenziale di crescita dell’economia del Paese resta positivo, grazie al variegato piano di investimenti avviato dalle Autorità e che beneficia dei proventi del settore oil&gas. Negli ultimi anni è stata attuata una mirata azione di diversificazione dell’attività economica rivolta ai settori non-oil. RISCHIO BANCARIO E OPERATIVO Il Paese mantiene un ruolo importante come hub finanziario della regione. Il contesto operativo resta stabile, grazie a un sistema legale sviluppato. 7 Condizioni di assicurabilità SACE: categoria OCSE: 2/7- rischio medio-basso 2 Rischio sovrano: senza condizioni Rischio bancario: senza condizioni 0 Rischio privato: senza condizioni EAU Ultimo aggiornamento SACE: giugno 2013 a cura del Servizio Centrale Studi Economici di ANIE 29
Emirati Arabi Uniti indirizzi utili UFFICI ITALIANI NEGLI EMIRATI ARABI UNITI MINISTERI ENTI – Governo EAU PRINCIPALI UTILITIES SETTORE ELETTRICO AMBASCIATA ITALIANA AD ABU DHABI MINISTERO DELL’ECONOMIA Dubai Electicity and Water Authority DEWA Al Manaseer Area, 26th Street - Villa n. 438/439 P.O. BOX 901 P.O. BOX 564 P.O.BOX 46752 Abu Dhabi Abu Dhabi Dubai Tel: +971 2 4435622 Tel: +971 2 6265000 Tel: +971 4 3244444 Fax: +971 2 4434337/4453673 E-Mail: italianembassy.abudahbi@esteri.it Fax: +971 2 6215339 Fax: +971 4 3248111 E-Mail: economy@emirates.net.ae Abu Dhabi Water & Electricity Company ADWEC SEZIONE PROMOZIONALE PER IL COMMERCIO MINISTERO DELL’ENERGIA P.O. BOX 51111 DELL’AMBASCIATA ITALIANA NEGLI EAU – P.O. BOX 59 Abu Dhabi UFFICIO DUBAI Abu Dhabi Tel: +971 2 694333 Sheikh Zayed Rd (Exit 32) Tel: +971 2 6671999 Fax: +971 2 6425773 Dubai Internet City - Arenco Tower, office 506-508 Fax: +971 2 6664573 500088 Dubai E-Mail: mopmr@emirates.net.ae Sharjah Electicity and Water Authority SEWA Tel: +971 4 434528 Tel: +971 6 5567744 / 5741110 Fax: +971 4 4220983 ABU DHABI INVESTMENT AUTHORITY E-Mail: dubai@ice.it 211 Corniche, PO Box 3600 Federal Electicity and Water Authority FEWA Abu Dhabi P.O. BOX 1672 Tel: +971 2 415 0000 Dubai Fax: +971 2 415 1000 Tel: +971 4 235588 Fax: +971 6 7484474 DUBAI DEVELOPMENT INVESTMENT AUTHORITY DDIA P.O. BOX 500005 Sheikh Zayed Rd Dubai Tel: +971 4 3302222 Fax: +971 4 3302233 a cura del Servizio Centrale Studi Economici di ANIE 30
Emirati Arabi Uniti contatti ANIE Dott. Devis Friso Trade Analyst Senior Servizio Centrale Studi Economici FEDERAZIONE ANIE Via V. Lancetti, 43 20158 Milano tel. 02-3264.397 fax 02-3264.395 email: devis.friso@anie.it internazionale@anie.it © Copyright 2014 – ANIE Federazione – Tutti i diritti riservati a cura del Servizio Centrale Studi Economici di ANIE 31
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