MARKETING FONDAMENTI LEZIONE 20
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MARKETING FONDAMENTI Indicazioni: Studiatevi il concetto di Old Brain. CONCETTO: le aziende guardano la tecnica. Spesso non considerano la parte razionale e quella irrazionale. Quando facciamo marketing noi studiamo la tecnica, vogliamo sapere come si fanno le cose (come si fa una campagna, come si utilizzano i social, i trucchi ecc). Siamo affascinati dal come, senza capire il chi e il cosa. Una parte di processo molto importante è invece costituita dall’insieme di come, chi e cosa. 2
MARKETING FONDAMENTI Con il cosa si intende, che cosa portare. Con il chi, dobbiamo chiederci chi lo fa, concetto legato al brand. Il brand non è un concetto fisso, ma muta nel tempo. Non è quindi un marchio, un logo, un payoff o un naming. Il brand è generato dall’accumulo delle percezioni che si hanno su di esso, della sua struttura e da come è visto dal mercato in un preciso momento. C’è chi sostiene che per la sua fluidità il brand non esista, lo sostengono i principali formatori di positioning al mondo. I progetti spesso non funzionano perché ci si focalizza solo sul come, sulla tecnica. Questo perché il progetto risulta molto bello e nuovo. 3
MARKETING FONDAMENTI ALTRO CONCETTO: le persone sono attratte dalla novità. Ergo qualsiasi attività vogliate fare, introducete novità. Potete continuare a proporre sempre gli stessi prodotti o servizi, ma fatelo in maniera diversa, sotto un’ottica diversa. Le persone sono ormai abituate a sentirsi circondate da novità, anche minime. Il sistema o progetto funziona solo se abbiamo ben chiaro chi, cosa e come, espressi in questo ordine. 4
I processi non sono lineari, ma controintuitivi. L’attività di processo e la definizione delle metriche si devono fare quando l’ecosistema è ampiamente nella nostra testa. Ciò non vuol dire che sin dall’inizio abbiamo in mente un processo strutturato chi→cosa→come. Noi dobbiamo iniziare a pensare di strutturare un processo che visivamente, ovvero dal punto di vista del front end, vada in questa direzione. Quando però lo disegniamo/progettiamo, non è così lineare. Ne consegue che il punto di vista operativo non và nella stessa direzione di quello progettuale/strategico, questa è la parte difficile del marketing. Abbiamo parlato di Old brain, la parte di cervello vecchio. Perché è importante guardarla? Perchè a livello marketing la parte più importante è quella irrazionale, con la parte razionale dobbiamo riuscire a guidare quella irrazionale. Conoscerla ci porta a sapere come influenzarla, che ATTENZIONE non implica manipolarla completamente. (Alcuni autori: David Bohm, Jung e Paulie) Altri concetti da guardare: enneagramma, personalità, mente inconscia (dal punto di vista del marketing). 5
Importanza della parte irrazionale, alcuni principi o punti di riferimento 1. Immedesimarsi nel cliente, entrare nella sua mente; 2. Cercare l’espressione di spendere. Cosa vuol dire spendere? Capire cosa significa anche dal punto di vista psicologico. Spendere non limitato al concetto di valore aggiunto, ma comprensivo della perdita. Spendere significa perdere qualcosa di se, quindi dobbiamo fornire delle motivazioni per cui lo facciamo; 3. Empatia, non per la vendita, ma dal punto di vista psicologico. Come posso essere empatico in un processo di digital marketing, che nel marketing americano chiamano magnetismo. Come funziona? Come si realizza? 6
Chiavi di lettura dell’Old brain: ● Principio che è insito nell’io e irrazionale, ovvero prevedere il comportamento del cliente. Il cliente è il re. Non è un oggetto inanimato e NON ESISTONO processi automatici che possano distruggere la volontà dell’individuo. É una persona ed ha comportamenti irrazionali; ● Contrasto, quanto è importante all’interno della comunicazione che vogliamo fare? La nostra offerta, che tipo di offerta è? Le nostre metriche e i nostri processi che tipo di contrasto hanno? Perché si fa contrasto? Le persone per decidere hanno bisogno di simbologia in contrasto, ovvero tra una cosa o l’altra e la differenza tra le due scelte deve essere marcata. ● Il pensiero concreto, l’offerta sull’attività di concretezza. Quanto è importante? ● Cercate il principio di egocentricità, questo aspetto è presente in tutti gli individui; ● Inizio, ricorrenza e fine, che sono legati allo schema sottostante. 7
La componente irrazionale potrebbe essere concentrata idealmente all’interno del grafico appena tracciato. I kpi strategici (es. costo acquisizione di un cliente, quanto ci fa DOVE guadagnare in media, durata dei clienti) sono asserviti all’irrazionale. Simbologia = i simboli come marchio, logo e payoff. Nasce da un’archè, ovvero da un archetipo. Sono immagini mentali che Simbologia, rituale e nascono da degli eventi che a loro volta nascono da un inizio. La manipolazione parte di simbologia non è quindi un elemento estemporaneo, ma un processo che ha un inizio, degli eventi e un elaborazione di immagini mentali o archetipi. Rituale = è fondamentale e fa parte dell’Old Brain. Nasce da un inizio, da una ricorrenza e da una fine. Sono processi mentali che TEMPO abbiamo sviluppato. Pensiamo ai riti es ai gesti rituale o i rituali di utilizzo dei prodotti e dei servizi. Come possiamo innescare un rituale?(Cercare l’importanza di rituale) 8
Manipolazione = per arrivare alla manipolazione dobbiamo conoscere la simbologia e il rituale. I tre concetti devo poi essere trasformati nello spazio adatto, il dove. DOVE Dove = rappresenta i luoghi, gli spazi congrui e coerenti all’azione di marketing che stiamo facendo. Tempo = l’azione più importante che il marketer può fare per riuscire a far si che il progetto funzioni è LA SOTTRAZIONE DEL Simbologia, rituale TEMPO, è l’obiettivo del marketer. e manipolazione Campo Visivo = come rispondono le persone. L’old brain come risponde agli stimoli visivi? (da cercare). Serve a comprendere cosa comunica di più e quali aspetti infondono maggiore fiducia. TEMPO Che cosa frustra di più una persona? I suoi dolori? Cosa provoca il dolore? = è l’aspetto che maggiormente funziona. Guardare la fascia di reddito di una persona e in base alla sua Piramide di Maslow (piramide dei bisogni degli individui) e cercare quali sono le domande/i bisogni su cui interrogarci. 9
Ad esempio: reddito alto, non sta cercando sicurezza economica, ma ammirazione ed essere riconosciuto dagli altri. Rispondere a domande che soddisfino il suo ego. Al concetto di dolore è legato il concetto di urgenza. Di norma compro qualcosa immediatamente se mi creano l’urgenza. Come si crea l’urgenza? Non è solo legata allo sconto e in alcuni casi, come nei beni di lusso può essere controproducente. Urgenza tre processi: ● Stimoli finanziari, ad esempio gli sconti; ● Parte strategica, ovvero bassa qualità, rischi; ● Personale, ovvero colpire le frustrazioni interne. Non è efficace verso i soggetti che hanno molto ego. In questo caso si deve invece cercare di espandere l’ego. Vantaggio Reale =cosa ottengo concretamente grazie al tuo prodotto o servizio? Che differenza c’è tra il prima e il dopo? 10
PRINCIPIO DI MARKETING Principio di marketing molto importante: “date alle persone quello che vogliono e non quello di cui hanno bisogno”. Non implica non dare cose nuove, non c’entra nulla. Possiamo individuare ciò che vogliono o vorrebbero e comunicarglielo, anche perchè: UN CONCETTO FINCHÈ NON VIENE DETTO O CONFERMATO NON ESISTE. Significa: un concetto che non esiste, ma è verosimile, una volta che viene detto è molto più probabile. Attenzione: non diventa vero, ma molto più plausibile. Es. per essere riconosciuta, un’azienda che vende a target alti, deve essere la prima a dirlo. Esiste anche un processo di autoesclusione che consiste nell’esplicita dichiarazione di non voler vendere a target bassi. 11
“La gente non vuole responsabilità” e infatti compra un sostituto di responsabilità. Il messaggio è: compra il mio prodotto o servizio, che farà per te qualcosa che non sai fare. Sappiamo che non è questo il processo giusto o reale, ma nel parlare della componente irrazionale dobbiamo tener conto anche di questa regola o concetto, che è valida per la maggior parte degli individui. “La gente vuole credere che ciò che sta comprando sia frutto della loro strada, destino, di qualcosa fatto per loro”. Se vuoi sviluppare un marketing devi tenerne conto, cercando però di non esagerare ed amplificare troppo il concetto. Ottenibilità, le persone vogliono pensare che qualcosa sia ottenibile, raggiungibile. Il punto è che se ci accorgiamo che il target o la nicchia di mercato in cui operiamo non ritiene il prodotto/servizio ottenibile dobbiamo creare/attivare un processo di ottenibilità. E come si fa? Lo si dice, la “magia” la fa la parola. Oppure il contrario, se vedete che dei consumatori comprano dei prodotti/servizi inefficaci, potresti attuare una contromossa e spiegare perchè non funzionano. 12
Posizionamento: mai dire cose che possono essere non comprovate, quindi sbugiardate. Esempio: testimonial, farà molta audience, ma non è credibile che usi quel prodotto che pubblicizza. Oltre ai vantaggi del prodotto, mettere in evidenza i rischi se non comprano. Nella conversazione sul tema del marketing moderno, Philip Kotler fa un accenno ai processi di vendita, ma non entra in profondità. La metrica è l’espressione di un pattern di comportamento che ha un rituale e quando Kotler dice che bisogna comprendere le metriche/comportamenti di acquisto delle persone nei diversi luoghi e contesti sottintende che si devono capire i pattern del target o in altre parole il comportamento medio di acquisto della nicchia di riferimento. Es. Un acquirente in edicola, qual è il suo pattern? 13
Spiegare sin da subito la differenza tra noi e i competitor. E non la solita filippica: siamo innovativi, leader di mercato e innovativi ( parole prive di significato). Cercate di capire il valore dell’egoismo nel marketing e come lo utilizzano nei confronti dei competitor. La classica frase: chi non compra il nostro prodotto affronterà i seguenti problemi.. É un tipico esempio di utilizzo del principio dell’egoismo. Le persone non ricordano cosa si trova nel mezzo del processo di acquisizione, ma solo l’inizio e la fine. La parte di mezzo è quella più difficile da creare e che richiede maggiore studio, ma se di qualsiasi processo di marketing sbagliamo l’inizio è un grande problema, così come la fine. Tra i vari sensi concentriamoci inizialmente sulla vista e cerchiamo di capire perché è così importante. Quanto le emozioni influenzano la chimica, che a sua volta modifica gli stati d’animo? Cercare di capire questo aspetto. 14
GOOGLE ADS Per la parte puramente tecnica ci sono i tutorial. Si è spesso detto che Facebook Manager è indirizzato ad influenzare i comportamenti, mentre Google Ads riguarda esclusivamente i prodotti, quindi fa solo pubblicità. Falso! Entrambi hanno delle leve comportamentali e lavorano prettamente sul comportamento, la differenza è che ADS ha conquistato sul mercato un posizionamento legato alla pubblicità standard (banner e pubblicità statica). Questo perché la pubblicità di Ads è in contesti in cui di solito l’utente non interagisce, quindi è più vicina a quella della pubblicità fisica, vedi ad esempio le locandine. 15
GOOGLE ADS Youtube è un motore di ricerca, uno spazio su cui fare pubblicità ed un social. Qui la pubblicità è pensata per essere più interattiva, quindi Ads si trova in un contesto dove le persone interagiscono di più. Implica che anche con Ads puoi creare delle campagne che richiedono la partecipazione attiva dell’utente. In estrema sintesi, in base al contesto in cui ci si trova si possono creare diverse tipologie di pubblicità. Sulla piattaforma di Ads→ Strumenti→Libreria Condivisa . Similmente ai processi controintuitivi stiamo partendo dalle cose importanti del fondo, che non sono quindi da fare all’inizio, ma molto importanti da conoscere. Sulla piattaforma di Ads→ Strumenti→Libreria Condivisa →Gestione dei segmenti di pubblico. L’efficacia del remarketing= il termine corretto è remarketing, mentre retargeting non esiste. Tag di Ads, servono per studiare il comportamento degli utenti/clienti sul tuo sito. È fondamentale studiare e conoscere Google Tag, per poter fare marketing. 16
Google Analytics = se non lo sai usare è necessario fare il corso base. Sembra facile utilizzarlo, ma in realtà è un tool piuttosto complesso. Funzione obiettivi di comportamento = servono per arrivare/ottenere delle metriche per calcolare il ROI. Ga è molto importante perché ci dà anche i flussi di comportamento delle persone. A tal proposito è molto più importante quello che non c’è scritto sulla piattaforma, rispetto a ciò che c’è scritto. Che significa? GA ci fa vedere, ad esempio: quante persone hanno visitato una pagina, quando entrano ed escono dal sito, quando un utente cambia pagina ecc Il punto è che quando analizziamo i dati dobbiamo interpretarli, ovvero chiederci il perché gli utenti compiono determinate azioni sul sito. Analytics fornisce delle indicazioni per iniziare a pensare dal punto di vista del marketing, non fornisce soluzioni. Ritornando a Google Ads: possiamo collegargli il tag, integrarlo con Analytics, YouTube ed altri tool. Una funzione importante di Ads è “elenchi dei segmenti di pubblico”: ci permette di creare delle regole per profilare le campagne. 17
Elenchi dei segmenti di pubblico→ Visitatori del sito web : in base al comportamento che le persone hanno sul nostro sito, possiamo attivare determinate campagne. Ad esempio possiamo mandargli una serie di adv fatte in base al loro comportamento. Prima di mandare delle pubblicità dobbiamo però comprendere perché le persone non hanno comprato il prodotto/servizio esposto su una determinata pagina. Questo implica interpretare i dati. Solo dopo aver fatto questo possiamo inviare una comunicazione che elimini le ragioni del rifiuto a comprare. L’advertising deve rispondere ad un perché. Elenchi dei segmenti di pubblico→ Utenti YouTube: considera il canale YouTube come un sito web. Molte attività non hanno un sito tradizionale, ma utilizzano semplicemente YouTube. Elenchi dei segmenti di pubblico→ Elenco dei clienti : se avete un elenco di mail, possiamo creare un pubblico su cui fare dell’advertising (le mail devono essere GDPR oriented, l’account deve essere aziendale, deve fare fatturato ecc) Questo tipo di sistema crea anche i pubblici simili in base ai pattern di comportamento. Se chiediamo ad ads di creare pubblici simili, la piattaforma analizza le mail che abbiamo inserito e grazie all’intelligenza artificiale individua altri utenti che hanno comportamenti di acquisto e interessi simili. Pensiamo alla potenza a livello marketing e strategico della possibilità di raggiungere target che si comportano, in media, come i nostri clienti. 18
Importanza della parte irrazionale, alcuni principi o punti di riferimento 1. Non dobbiamo fare comunicazione a tutti, soprattutto se i nostri budget sono limitati. Per questo motivo dobbiamo concentrarci sull’utilizzo delle sezioni Cerca, Sfoglia e Idee che troviamo quando andiamo ad impostare una campagna con Google Ads. Così facendo scremiamo il pubblico e creiamo un sistema che squalifica le persone e non le include. Stiamo creando dei target: interessi, demografia, comportamenti. Es: palestra, reddito>40 k, cura alimentazione ecc. Prima di partire con una campagna dobbiamo creare più livelli di segmentazione, uno sull’altro, fino a che non troviamo quello più adatto alle nostre esigenze di marketing. 2. Che cosa stanno cercando o pianificando attivamente, sono persone che stanno cercando di comprare. Se io voglio fare una campagna su coloro che non stanno comprando, li escludo, in caso contrario aggiungo questa sezione e faccio il match. Ad esempio cerco le persone che vogliono un abbonamento per la palestra. 19
Importanza della parte irrazionale, alcuni principi o punti di riferimento 3. In che modo interagiscono con l’attività, possiamo fare questa segmentazione se abbiamo collegato il sito web e/o il canale YouTube a Google Ads. 4. Dopo aver segmentato il pubblico, facciamo partire la campagna per: influenzare il comportamento del target, dare informazioni, fare una prova gratuita ecc L’obiettivo è quello di squalificare per portare gli utenti ad un messaggio marketing e analizzare quali messaggi funzionano e quali no. Consiglio: fare tutorial su Analytics e Tag Manager, non tanto per diventare dei tecnici, ma per comprendere concettualmente cosa si può fare e cosa no. 20
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