In 2D - Istituto Omnicomprensivo Orte
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LE NOTIZIE DI CLASSE Numero I - Febbraio 2020 In 2D STOP BULLYING: UN PERCORSO COLLETTIVO MARIA CHIARA BERNARDINI Le classi seconde della Scuola secondaria di primo grado di Orte sono coinvolte nel progetto ABS Bullying Erasmus che prevede, per questo Anno Scolastico e per il prossimo 2020/21, attività di scambio culturale sul bullismo tra studenti di pari grado provenienti da Cipro, Repubblica Ceca e Polonia. A febbraio la classe 2D, durante alcune ore del corso di Italiano, ha seguito con interesse e partecipazione una serie di attività didattiche laboratoriali finalizzate alla realizzazione di un debate in lingua italiana su questo delicato argomento. Prossimamente, quando la nostra scuola accoglierà studenti e colleghi dei paesi partner, lo stesso debate sarà effettuato in inglese. (segue a p. 2)
(segue da p.1) La maggior parte degli alunni della 2D, composta da 19 elementi, conosce la differenza tra bullismo e cyberbullismo, ed è in grado di dare una definizione teorica abbastanza appropriata di questi fenomeni. Il dato è emerso attraverso un questionario conoscitivo anonimo, sottoposto ai ragazzi in via preliminare e compilato da 16 ragazzi presenti su 19. In base al questionario, tranne una piccola minoranza del gruppo, i ragazzi non hanno mai compiuto, né subito, né assistito direttamente ad atti di bullismo e cyberbullismo. I social network preferiti sono in ordine di preferenza Youtube, Instagram e Tik Tok, le pagine seguite con più interesse appartengono a youtuber, calciatori e cantanti. Gli studenti non conoscono personalmente né frequentano haters, ma ad alcuni capita di leggere commenti offensivi in rete; ciò fa scaturire in loro un senso di rabbia e di profondo fastidio. Alcuni affermano che sarebbero pronti a intervenire per difendere un loro conoscente attaccato, altri preferiscono non intromettersi. L’identikit del bullo, delineato dalla 2D, ha un profilo molto chiaro: è un ragazzo o una ragazza che ha avuto «troppe o poche cosa dalla vita», che pensa di essere più forte, che vuole essere “figo”, ma in realtà agisce solo per mascherare la sua debolezza. E’ un invidioso, è poco seguito dalla famiglia o ha ricevuto poco affetto, è un maleducato, in ogni caso non è in grado di provare empatia. Paola Cortellesi Sono entrato nella palestra di scuola mia e ho puntato il più carogna dei miei compagni. Nel monologo L’ho guardato fisso negli occhi e ho pensato che «Mi chiamo Giancarlo Catino» volevo sconfiggerlo. Così l’ho abbracciato… E ho vinto io. Il Metodo del "Debate" I pezzi che seguono sono stati scritti dai ragazzi dopo aver riflettuto individualmente e in gruppo, grazie anche alla visione di alcune storie di bullismo e cyberbullismo, tra cui il famoso monologo di Paola Cortellesi con Marco Mengoni (andato in onda su Rai 1 nel programma Laura & Paola il 01/04/2016: https://www.youtube.com/watch?v=Ia2uT8n6_lI&feature=emb_logo). La divisione dei compiti rispecchia quella della metodologia del debate coordinata dalla prof.ssa Simona Barbierato: un gruppo deve mettersi nei panni del bullo e in quelli dei così detti spettatori, un altro nei panni della vittima, ci sono poi 4 giudici, che dovranno scegliere le tesi più convincenti e uno studente adibito a tenere il tempo. I ragazzi hanno molto riflettuto sul concetto di empatia e si sono interrogati su quali siano le possibili soluzioni a questo problema e su quali comportamenti più giusti sia necessario attuare. La realizzazione della nostra testata è frutto della preziosa collaborazione e professionalità della dott.ssa Selene Pascarella, ed è il prodotto della lezione di giornalismo che lei ha tenuto alla classe il 13/02/20. Alla dottoressa dunque, e alla disponibilità e ai suggerimenti della collega Simona Barbierato, vanno i miei più sentiti ringraziamenti per la preziosa sinergia che si è creata tra docenti e genitori, di cui faremo tesoro. PAGINA 2
CHE COS’È IL BULLISMO Cristian Dodoiu, Martina Pimpolari Il bullo agisce solo guidato dalla rabbia, gli spettatori non riescono a mettersi nei panni della vittima Il bullismo è una forma di comportamento Come agire di fronte a un bullo? sociale di tipo violento e/o intenzionale, di natura sia fisica, sia psicologica. Oppressivo, Ecco alcuni consigli: vessatorio e ripetuto nel corso del tempo, può avvenire in forma diretta o indiretta. Per Affrontare il bullo faccia a faccia, esempio il 70,86% dei bulli compie minacce, il oppure cercare di parlargli. 49,29% rivolge offese e insulti, mentre il In caso di minacce o azioni violente, la 9,11% effettua estorsioni di denaro a danno vittima deve chiedere aiuto a un della vittima. Bullismo è una parola che fa genitore o ad una persona adulta in pensare subito a cose molto negative. grado di aiutare. Se si è di fronte a fenomeni di bullismo Il bullo agisce contro la vittima indifesa con i bisogna intervenire o chiedere aiuto a suoi aiutanti, questi comportamenti possono qualcuno che il bullo teme (per verificarsi non solo a scuola ma anche in altri esempio, a scuola, i professori), non contesti. rimanere indifferenti. Ad esempio il 28, 84% dei bulli preferisce Se si vede il bullo in lontananza agire in classe, il 21,44% nel tragitto casa- bisogna stargli lontano, cercare di scuola, il 15,99% nei corridoi e solo l'1,60% nei evitarlo oppure circondarsi di amici in bagni. (I dati sono tratti dal libro di antologia modo da far sentire il bullo in Sogni idee progetti, Il Capitello, Torino, 2015, p. minoranza. 561-562) PAGINA 3
CHE COS’È IL CYBERBULLISMO Edoardo Di Murro La nascita di internet, e soprattutto quella dei social network, ha portato tanti benefici ma anche numerosi problemi e pericoli. Internet è tutt’ora un mondo molto libero, dove furfanti e persone spregevoli girano spesso indisturbati. I social, che hanno lo scopo di rendere la nostra vita aperta a tutti, rendono, specialmente noi ragazzi adolescenti e ancora psicologicamente deboli, vulnerabili ad attacchi informatici da parte di cyberbulli (i leoni da tastiera) i quali, grazie all’anonimato attaccano le persone. Infatti oggi il 34% dei casi di bullismo avviene in chat. Il 7,1% delle ragazze tra 14 e 17 anni, è stata vittima di cyberbullismo Il cyberbullismo si basa sulla possibilità di essere anonimi (questo rende le persone più sicure di potersi comportare come si vuole), sulla massa di persone che si unisce agli insulti e, soprattutto, sulla psicologia della vittima, la quale rischia traumi anche molto gravi. Il 59% delle vittime ha pensato al suicidio. Questo fenomeno cresce con il crescere dell’utilizzo di smartphone tra i più giovani. Nel 2018 in Italia circa l’85,8% dei ragazzi tra 11 e 17 anni utilizza lo smartphone quotidianamente. Le più esposte sono le ragazze, infatti il 7,1% delle ragazze tra 14 e 17 anni, è stata vittima di cyberbullismo, contro il 4,6% dei ragazzi della stessa fascia di età (Fonte: Istat, Indagine conoscitiva su bullismo e cyberbullismo). Nella fascia 11-13 anni è stato colpito circa il 7% di tutti i ragazzi. Come ci mostrano i dati, il fenomeno è in crescita, come l’utilizzo dello smartphone da parte dei più piccoli, quindi l’ISTAT chiede ai genitori maggiore supervisione e controllo dei minori under 10, ai quali va insegnato quanto sia importante, ma anche pericoloso, il mondo dei social. PAGINA 4
NEI PANNI DELLA VITTIMA Maria Chiara Corsetti, Alice Morganti, Fatou Kebe Il bullismo a scuola non è mai una bella cosa. Il bullo di solito è una persona che maltratta con minacce o pugni una persona più debole di lui. Non è facile capire i sentimenti della vittima. Dipende anche dal suo carattere perché se vuole lasciare questa cosa alle spalle allora sarà contento e non se la prenderà o non piangerà, mentre se è una persona sensibile è facile capire i sentimenti che prova. I ragazzi che subiscono atti di bullismo spesso esternano emozioni che non provano, ma in realtà dentro sentono molto altro, come rabbia per il bullo e tristezza o delusione ad essere maltrattati e a volte possono sentirsi pervasi dal giudizio negativo altrui. Ci sono vari comportamenti che la vittima può assumere cioè: -subire senza far nulla, questo atteggiamento viene attribuito in genere ai ragazzi minuti e molto timidi. Non hanno abbastanza autostima in se stessi; -reagire attraverso parole, questo atteggiamento viene attribuito ai ragazzi pacifici e sicuri di se stessi; -reagire attraverso azioni (negative o positive), negative, sono tipiche dei ragazzi ribelli e sicuri di se stessi ma a volte troppo sicuri; positive, sono tipiche dei ragazzi generosi e senza intenzioni negative; -chiedere aiuto ai genitori, tipico dei ragazzi riservati e troppo influenzati dal timore delle azioni future. (segue a p. 6) PAGINA 5
(segue da p. 5) Spesso la vittima viene presa di mira per il suo aspetto fisico, per i suoi possessi, per i suoi sentimenti. Indubbiamente l’atteggiamento adeguato da assumere è reagire con azioni benevole e attraverso la solidarietà. Le azioni da svolgere sono diverse: le cause per cui il bullo agisce possono derivare da situazioni familiari, sociali e sentimentali. Per questo la vittima potrebbe reagire non con aggressività, ma con azioni tipo abbracci o parole profonde mentre le azioni che la vittima non dovrebbe mai attuare sono quelle negative, che possono influire sui sentimenti del bullo. NEI PANNI DEL BULLO Jonathan Rossi Il bullo si può sentire bene e male nello Di solito il bullo è un insicuro e vuole stesso tempo. Quando agisce e fa male alla stare al centro dell’attenzione. vittima può farlo perché magari si sente Non riesce a costruir con gli altri una trascurato e non relazione sana, ma solo basata ha l’affetto di genitori, compagni e parenti. sull’aggressività, per questo avrebbe La vittima che sceglie é spesso la più timida bisogno dell’aiuto di un adulto. e non è ben integrata nel gruppo della classe. PAGINA 6
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NEI PANNI DELLO SPETTATORE Fatema Akter, Francesca Romana Caraffa, Maryse Munzenze Un atto di bullismo può essere messo in atto perché c'è omertà: gli spettatori non intervengono e fanno finta di non vedere. Capita che non abbiano empatia, ma molte volte provano sia tristezza che rabbia (se si accorgono del fenomeno), oppure lo prendono come uno scherzo. Nel primo caso l'omertà è intenzionale, nel terzo invece gli spettatori non si rendono conto del fenomeno credendo che sia un gioco o uno scherzo. Nel secondo caso invece vorrebbero andare contro il bullo per farlo smettere, cosa che però non accade perché la maggior parte delle persone ha paura di lui e del suo gruppo.Quindi gli spettatori rimangono indifferenti nella speranza di non essere notati, che sicuramente è meglio di essere presi di mira. Succede questo perché diventerebbero delle vittime anche loro, anche solo facendolo presente a qualcuno, ad esempio un professore nell'ambito scolastico. Per risolvere questo problema bisognerebbe trovare il coraggio di aiutare le vittime facendo gruppo contro il bullo e avvisare un adulto competente. Non bisogna però escludere il bullo perché poi diventerebbe anche questo un atto di bullismo. PAGINA 7
L’EMPATIA Federico Cenci, Federico Palmerini Il bullo agisce solo guidato dalla rabbia, gli spettatori non riescono a mettersi nei panni della vittima Non tutti sono però in grado di empatizzare con gli altri, il bullismo ne è un esempio: anche se probabilmente c’è qualcuno che prova empatia per la vittima, ha troppa paura di mettersi contro il bullo o il gruppo, ed è così che questi atti proliferano. Nelle scienze umane l’empatia designa un atteggiamento caratterizzato da un impegno di comprensione dell'altro, In classe abbiamo riflettuto molto sui escludendo ogni attitudine affettiva problemi legati a bullismo e cyberbullismo personale (simpatia, antipatia) e ogni e siamo arrivati alla conclusione che una giudizio morale. delle cause di questo problema è Esistono studi fondamentali che l’incapacità di provare empatia. confermano che l'empatia non nasce da Il bullo agisce solo guidato dalla rabbia, gli uno sforzo intellettuale, ma che è parte del spettatori non riescono a mettersi nei panni corredo genetico della specie. della vittima o per superficialità Nell'uso comune, empatia è l'attitudine a (minimizzano cioè le azioni del bullo), o per offrire la propria attenzione per un'altra paura. persona, mettendo da parte preoccupazioni L’empatia è un sentimento che tutti gli e i pensieri individuali. La qualità animali, ma soprattutto gli umani, della relazione si basa sull'ascolto non sperimentano: consiste nel provare le stesse valutativo e si concentra sulla emozioni di un altro individuo, sia di comprensione dei sentimenti e bisogni dispiacere che di gioia. fondamentali dell’altro. (Fonte: Wikipedia) PAGINA 8
QUALI SONO I COMPORTAMENTI GIUSTI E COME METTERLI IN PRATICA? Lorenzo Zangrilli Nell’ambiente scolastico il bullismo è un grande problema purtroppo ancora in crescita. Che sia di ambito psicologico (tramite lospargimento di finte notizie o di fatti imbarazzanti) o fisico (tramite le mani e i pugni) lascia delle cicatrici permanenti su gran parte degli studenti. Per risolvere questo problema secondo me basterebbe che gli studenti bullizzati ignorassero le offese dei bulli, magari facendosi amici ragazzi che non credono alle voci sparse dai bulli, oppure provando a farsi come amico il bullo stesso e cercando di capire il suo punto di vista. Un altro metodo però potrebbe quello di provare a tenere alta la propria autostima perchè i bulli colpiscono sempre quelli più deboli. Oltre al bullo e al bullizzato ci sono gli altri membri della classe detti ’’spettatori’’ che per paura di essere presi di mira dal bullo preferiscono non parlarne con nessuno, questi così facendo diventano suoi complici perchè così lui sa che può fare ciò che vuole senza che lo disturbino. Per evitare che gli eventi di bullismo continuino si potrebbe iniziare ad ignorare il bullo, oppure, se si pensa che abbia problemi extrascolastici, si potrebbe parlare con lui per capire perchè lo fa. Però tutto questo può funzionare soltanto con l’appoggio alla causa del bullo, che deve provare a cambiare comportamento e fare pace con il bullizzato. PAGINA 9
IN REDAZIONE LE NOTIZIE DI CLASSE IN 2D DIRETTORE EDITORIALE DIRETTORE RESPONSABILE Prof. Maria Chiara Bernardini Selene Pascarella CONTENUTI: IMMAGINI: Fatema Akter Ludovico Nucci Francesca Romana Caraffa Alessandro Stoica Federico Cenci Maria Chiara Corsetti INSERTO GRAFICO: Edoardo Di Murro Lorenzo Roma Cristian Dodoiu Fatou Kebe Alice Morganti DESK: Maryse Munzenze Mattia Sansoni Federico Palmerini Alessandro Stanica Martina Pimpolari Alessandro Tiberi Jonathan Rossi Lorenzo Zangrilli LE NOTIZIE DI CLASSE IN 2D Rivista periodica N.1 febbraio 2020 Istituto Omnicomprensivo di Orte - Scuola secondaria di 1° grado Codice meccanografico VTIS00400D Codica fiscale 90056700561
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