Maltempo, viabilità in tilt e crollo viadotto A6: le reazioni della politica, "emergenza per il savonese" - di Andrea Bosio 24 Novembre 2019 ...

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Maltempo, viabilità in tilt e crollo viadotto A6: le reazioni della politica, "emergenza per il savonese" - di Andrea Bosio 24 Novembre 2019 ...
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      Maltempo, viabilità in tilt e crollo viadotto A6: le reazioni
      della politica, “emergenza per il savonese”
      di Andrea Bosio
      24 Novembre 2019 – 17:27

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      Savona. Il maltempo che ha martoriato la provincia di Savona lascia alle sue spalle

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      numerosi disagi. La provincia è messa a dura prova e la viabilità in alcune aree
      completamente interrotta. Le forze politiche regionali hanno in queste ore preso
      posizione e manifestato la loro vicinanza alle persone colpite.

      Andrea Melis, consigliere regionale del Movimento cinque stelle, parla dell’urgenza di
      “avviare fin da subito le verifiche puntuali per valutare i danni e inoltrare velocemente
      le richieste verso Regione e Stato affinché si possa procedere alla messa in sicurezza, dove
      necessario, e al ripristino in particolar modo delle strade dell’entroterra, oltre a quanto i
      Comuni autonomamente riusciranno a fare. Da parte mia, ci sarà la massima disponibilità
      e il massimo impegno perché l’iter per far fronte alle emergenze e alle necessità avvenga
      in tempi celeri nell’interesse dei cittadini e dei nostri territori”. Poi non manca il
      “ringraziamento a tutto il sistema di Protezione Civile che, con le sue molteplici
      componenti, ha garantito un presidio costante evitando conseguenze peggiori”. É poi il
      momento di parlare anche del crollo sulla A6: “è necessario valutare fin da subito tutte
      le azioni volte a potenziare l’offerta sanitaria in Valbormida in questa fase
      emergenziale. Attualmente l’accessibilità ai sistemi di pronto soccorso della Riviera è
      fortemente compromessa o difficoltosa. Invito la Giunta e l’assessore competente ad
      attivarsi in tal senso mettendo a disposizione presso l’ospedale di Cairo Montenotte e nei
      presidi ambulatoriali di zona i servizi necessari per consentire, in caso di urgenza,
      interventi tali da scongiurare conseguenze sui pazienti, visti i tempi di percorrenza più
      critici verso il Savonese”.

      Per la rappresentanza di Sinistra italiana “il primo pensiero, e ringraziamento, va
      sicuramente ai Vigili del Fuoco e alla Protezione Civile. La macchina degli interventi è
      stata di nuovo pronta ed encomiabile”. “Ma, una volta preso atto di questo, non può che
      sorgere la rabbia e l’amarezza per una situazione che ogni anno pare ripetersi,
      identica nella trama e nelle nefaste conseguenze – prosegue la forza politica – E la
      situazione attuale ci pone questioni ineluttabili: siamo di fronte a cambiamenti climatici
      irreversibili e dagli esiti sempre più pesanti. Nessuno, crediamo, possa più prendersi la
      responsabilità di negare i fatti. Quello che serve è un progetto globale che, partendo dalle
      coste, arrivi al nostro fragilissimo entroterra. Anno dopo anno contiamo i danni di uno
      scempio. Occorre che la Regione metta a disposizione risorse, professionalità e
      strumenti progettuali per salvaguardare e affrontare una situazione climatica oramai
      nota ed irreversibile”.

      Italia in comune è durissima sulla situazione ligure e sulle dichiarazioni del
      presidente regionale Toti: “Non più tardi di un mese fa avevamo denunciato come non
      potessero più definirsi emergenze straordinarie le calamità naturali che si abbattono sulla
      nostra regione e gli eventi di questi giorni confermano, purtroppo, ed in maniera tragica
      quanto da noi sostenuto”. Per la forza politica “fanno ancora più preoccupare le
      incredibili dichiarazioni del presidente della Regione, Toti. Non sappiamo in quale
      paradiso virtuale si aggiri lo spirito di Toti, ma di fronte a frane, viadotti crollati,
      smottamenti, intere frazioni isolate, sfollati, danni incalcolabili, sostenere che la la nostra
      regione abbia retto e non sia in ginocchio ci pare, oltre che incredibile, offensivo anche per
      gli uomini e le donne che con spirito di sacrificio si sono prodigati in questi
      lunghissimi giorni e notti nel tentativo di evitare il peggio”. A loro “va il nostro plauso e
      il nostro ringraziamento, mentre certamente non va a chi cerca spudoratamente il
      consenso tra chi non vive e non conosce la drammaticità di queste ore.
      Un buon amministratore nota gli errori e da quelli impara. Pensi, il presidente della
      regione, a fare il suo dovere ed attivarsi affinchè venga al più presto dichiarato lo stato di
      calamità naturale e lasci perdere le dichiarazioni deliranti e le passerelle elettorali che

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      speculano sulla sofferenza delle persone”.

      Molta attenzione della politica è rivolta al crollo del viadotto sulla A6: ” non bisogna
      giungere a conclusioni affrettate – dice il deputato genovese per Leu di èViva, Luca
      Pastorino – Certo, un fatto è evidente: ancora una volta la Liguria è in seria difficoltà.
      Bisogna comprendere le cause di questo nuovo cedimento e proseguire con rigorosi e
      costanti lavori di prevenzione e controllo. Quello della Liguria è un territorio fragile c’è la
      necessità di affrontare il dissesto idrogeologico e bisogna aggredire il tema della messa in
      sicurezza. Bisogna lavorare tutti insieme, con costanza su questo argomento, senza
      slogan né ansia di propaganda come è avvenuto in passato”.

      Duro Santo Grammatico, rappresentante di Legambiente Liguria: “Non esistono solo
      responsabilità storiche per quanto sta avvenendo il Liguria. Anche recentemente non
      abbiamo visto un cambiamento nell’attenzione alla cura del territorio. L’ennesima tragedia
      sfiorata dimostra l’inadeguatezza della classe politica che non ha tutelato e non tutela i
      cittadini. Chiediamo da tempo un Piano di manutenzione diffuso delle infrastrutture e il
      riorientamento dei fondi per la loro messa in sicurezza. La nostra solidarietà a chi
      interviene in queste ore sul campo e alle persone colpite”.

      Per Annamaria Furlan, segretaria generale della Cisl, “Un fatto grave il crollo del
      viadotto sulla A6 Savona Torino. La tragedia del ponte Morandi non ha insegnato
      niente. Siamo un Paese – dice Furlan su Twitter – che cade a pezzi. Eppure ci sono ben
      600 cantieri bloccati e non si fa manutenzione delle opere pubbliche. Sono fermi 86
      miliardi di euro per le infrastrutture che potrebbero attivare 380 mila posti di lavoro”.

      Solidarietà anche dalla Camera del lavoro di Genova: “In prima battuta, ci si augura che
      nessuno sia stato coinvolto. In seconda battuta, si resta increduli rispetto all’accaduto,
      dopo la sciagura del ponte Morandi. Il crollo di una porzione di un viadotto della
      autostrada Torino Savona sulla A6 conferma la fragilità delle strade e di un terreno
      saturo di pioggia e troppo fragile che ha bisogno di una severa manutenzione. Occorre un
      piano speciale per mettere in sicurezza il territorio perché è ormai evidente, come
      dimostrano tutti gli episodi di questi giorni che hanno colpito anche la nostra città, che
      non è più possibile rimandare un piano di investimenti straordinario a tutela
      dell’incolumità di tutti, cittadini, lavoratori, imprese e attività commerciali”.

      “Sul viadotto crollato sulla Torino-Savona sarà la magistratura a fare gli opportuni
      accertamenti – scrive Sergio Battelli, M5S e presidente della Commissione per le
      politiche europee alla Camera – quello che sappiamo è che nelle ultime 24 ore la Liguria è
      stata interessata da oltre 50 fronti franosi, che hanno dimostrato, ancora una volta, la
      totale fragilità del nostro territorio di fronte a eventi atmosferici, bisogna dirlo,
      davvero estremi. La viabilità, già indebolita dopo le intense precipitazioni dei giorni scorsi,
      risulta notevolmente compromessa”. “Questo però non è il momento delle accuse, è il
      momento in cui, ciascuno per la propria parte, bisogna fare il possibile per aiutare il nostro
      territorio a rimettersi in piedi: ecco perché chiederemo con urgenza al Governo il
      riconoscimento dello stato di emergenza. Gli eventi delle ultime ore, inoltre,
      dimostrano che la messa in sicurezza strutturale dei nostri comuni e delle infrastrutture a
      rischio, non è più rinviabile”.
      Prende la parola anche il Partito della Rifondazione Comunista della Liguria: “Non lo
      diciamo da adesso, ma l’unica grande opere è la messa in sicurezza del territorio. Ieri
      frane, smottamenti e allagamenti a Genova, in Valpolcevera, territorio già flagellato in
      passato e che vede la presenza dei cantieri del “terzo” valico e potrebbe essere interessato
      da quelli della gronda; oggi il crollo di un viadotto sull’A6, Savona-Torino, altro “cedimento

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      strutturale”, sì, ma causato da due fattori: il clima modificato dalla spasmodica
      ricerca di profitto e la mancata attenzione alla dovuta cura del territorio“.

      “Il quadro emerso oggi dall’incontro in Prefettura è tragico: frane e smottamenti in
      ogni angolo della provincia di Savona, dalla costa all’entroterra, gravi danni provocati
      dalle mareggiate e molte le frazioni isolate nelle vallate. Il crollo del viadotto della A6,
      sulla Torino-Savona, ha di fatto messo in ginocchio e isolato una provincia intera,
      riducendo pesantemente i collegamenti della Liguria con il Nord Ovest. Fortunatamente,
      sembrerebbe che non ci siano persone coinvolte in questa che sarebbe potuta essere una
      tragedia, purtroppo già vista in Liguria. Chiederemo al ministro Demicheli, che domani
      sarà a Savona insieme al sottosegretario Margiotta per un sopralluogo, di riferire in aula
      con urgenza per conoscere le intenzioni del governo per l’attivazione di viabilità
      alternativa, sui tempi e le modalità di riapertura dell’arteria autostradale e sul
      risarcimento danni alle imprese danneggiate e isolate. Lo scorso governo aveva finanziato
      interventi per le Province: mai come oggi si è vista la strategicità di destinare risorse agli
      enti intermedi per la sicurezza della rete viaria. È necessario un piano strutturale di
      emergenza sulla Liguria, con una programmazione e una strategia infrastrutturale
      capillare per non doverci trovare, anno dopo anno, ad affrontare emergenze e potenziali
      tragedie sul territorio”. Lo dichiara il senatore della Lega Paolo Ripamonti, che
      domani sarà in Prefettura a Savona con il senatore savonese della Lega Francesco
      Bruzzone e con la deputata savonese Sara Foscolo.

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