COP MARZO APRILE 2016.qxp_Layout 1 04/05/16 11:57 Pagina 1 - Associazione Nazionale Carabinieri
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MARZO/APRILE 2016 - N°2 - ANNO LIX Poste Italiane S.p.A. – Sped. in abb. postale – D.L. 353/2003 (conv. In L 27/02/2004 n. 46) art. 1 comma 1 Aut. GIPA/C/MI/36/2012 01 COP MARZO APRILE 2016.qxp_Layout 1 04/05/16 11:57 Pagina 1
04 MARZO APRILE 2016.qxp_Layout 1 06/05/16 14:41 Pagina 4 inquestonumero... le Fiamme d’Argento n°2 - marzo/aprile 2016 Questo numero è stato stampato in 198.050 copie, di cui 192.734 inviate alle Sezioni ed ai Soci ANC in Italia e all’estero, ai comandi dell’Arma fino a livello Stazione, ad uffici ed enti pubblici Rivista della Associazione Nazionale Carabinieri Direzione via Carlo Alberto dalla Chiesa 1/A 00192 Roma tel 063614891 - fax 0636000804 web: www.assocarabinieri.it Indirizzi e-mail Presidenza anc@assocarabinieri.it Presidente presidente@assocarabinieri.it Volontariato volontariato@assocarabinieri.it Amministrazione amministrazione@assocarabinieri.it Direttore editoriale dal vaticano Libero Lo Sardo 6 RELATIVITÀ GENERAZIONALE 28 CONFESSIONE E MISERICORDIA Direttore Responsabile Nicolò Mirenna di Libero Lo Sardo di Giuseppe Pelle direttore@assocarabinieri.it 130° anniversario associazione nazionale carabinieri Condirettore Vincenzo Pezzolet 8 GRAZIE, PRESIDENTE! 29 VITA ASSOCIATIVA Capo Redattore LA PAROLA DEL CAPO DELLO STATO onaomac Dario Benassi caporedattore@assocarabinieri.it 130° anniversario 57 I “RAGAZZI” INSIEME ALL’ARMA tel 06361489320 9 IL MINISTRO DELLA DIFESA di Cesare Vitale Segreteria di Redazione SEN. ROBERTA PINOTTI Maria Rosa Moglioni capolavori al femminile Alberto Gianandrea fiamme_argento@assocarabinieri.it 130° anniversario 58 L’ARTE INVISIBILE DELLE DONNE tel 06361489325/343/324 10 IL CAPO DI STATO MAGGIORE di Elisabetta Bodini Biga Hanno collaborato Libero Lo Sardo, Nicolò Mirenna, DELLA DIFESA in musica Angelo Sferrazza, Tigellino, 62 LA COLONNA SONORA DELLA VITA Enrico Peverieri, Dario Benassi, 130° anniversario Giacomo Cesario, Cesare Vitale, di Paola Ingletti Elisabetta Bodini Biga, Paola Ingletti, 11 IL COMANDANTE GENERALE Alfio Borghese, Franco Santini, DELL’ARMA DEI CARABINIERI arte&co Riccardo Palmieri, Eleonora D’Angelo, Fabrizio Castelli, Giuseppe Del Ponte, 130° anniversario 64 OSIMO: SGARBI MOSTRA SGARBI Vincenzo Ruggieri, Alberto Gianandrea, di Alfio Borghese Massimo Melegoni, Nazzareno Giovannelli, 12 LOMBARDIA: I PRESIDENTI Giovanni Faustini DI REGIONE E CONSIGLIO REGIONALE itinerari enogastronomici 66 ECCO LA VODKA MADE IN ITALY Art Director 130° anniversario Sergio Raffo di Franco Santini raffo@raffoartcommunication.it 14 IL SALUTO cinema&società Progetto grafico, DEL SINDACO DI MILANO grafica ed impaginazione 68 TENTAZIONI: CIAK! È IL DIVO CHE DIRIGE RaffoArt Communication viale Tito Livio 58/60 - 00136 Roma scenari internazionali di Riccardo Palmieri Stampa 16 DOVE VANNO GLI STATI UNITI? al femminile Adaptive Srl presso Inprint SpA di Angelo Sferrazza via Campobello 1C - Pomezia (Roma) 70 IL SELF MAKE-UP (FATTO BENE) tel. 069122799 cattivi costumi di Eleonora D’Angelo Registrazione Tribunale di Roma n°3400 18 INGLESE: IL TROPPO STROPPIA salute&benessere del 23/07/53 - Iscrizione al ROC n°1306 Gli articoli rispecchiano esclusivamente le opinioni di Tigellino degli autori; proprietà letteraria, artistica 73 L’ALIMENTAZIONE PER LO SPORT e scientifica riservata. Per le riproduzioni anche se parziali, dei testi, è fatto obbligo citare la fonte storia&memoria di Fabrizio Castelli 20 70 ANNI FA RINASCE L’ITALIA non solo pensioni Concessionaria per la pubblicità Publimedia Srl di Enrico Peverieri 79 ASSEGNO SPECIALE IN PERICOLO via M. Gonzaga 2 20123 Milano accadde in sicilia di Vincenzo Ruggieri e Giuseppe Del Ponte Responsabile: A. Massimiliano Nizzola tel 0258013807 24 IL MAXIPROCESSO DI PALERMO da leggere e-mail publimedia@assocarabinieri.it di Dario Benassi 80 I LIBRI CONSIGLIATI Il giornale è stato chiuso il 4 maggio 2016 4 / MARZO ›APRILE 2016
06 editoriale MARZO APRILE 2016.qxp_Layout 1 05/05/16 14:42 Pagina 6 editoriale VERSO IL RADUNO DI MILANO: UN PONTE FRA TRADIZIONE E CONTEMPORANEITÀ RELATIVITÀ GENERAZIONALE rima di entrare nel tema della riflessione che de- P sidero proporre in questo Editoriale, sento il do- vere di cittadino e di Carabiniere di rivolgere un pensiero ugualmente commosso e attonito alle vittime dei recenti gravi fatti che hanno bagnato di sangue non solo Bruxelles e l’Europa, ma anche Lahore e gli altri luo- ghi dell’Asia e dell’Africa, alcuni ignorati dai mass-media, ove possiamo purtroppo affermare che la violenza ideologica e politica sia la sconvolgente “normalità”. Un pensiero com- mosso, dicevo, perché l’innocenza delle vittime non può non turbarci profondamente; attonito perché, nonostante i ripetuti esempi nella storia recente del pianeta (anche qui da noi, come ad esempio a Milano e a Bologna), stentiamo ancora a farci una ragione che veramente sia possibile immaginare con lucida freddezza operativa una strage inopinata e del tutto casuale di persone, da parte di altre che pure avranno nel privato dei sentimenti e delle qualità positive. Ma tant’è: nell’era del consumo l’interesse economico (quello maiuscolo) ha bisogno di espandersi, ma il movimento, però, genera sempre con maggiore frequenza incertezza a volte voluta e destabilizzazione non sempre prevista; in tale fluidità si muo- vono forze aggreganti e integraliste, più o meno “indirizzate”, con programmi precisi e strategie dirompenti alle quali, in questo momento particolare, fanno da drammatico riscontro le moltitudini di diseredati, povera gente esiliata e sfruttata come merce di scambio, che affollano le frontiere dell’Occi- dente creando ulteriori motivi di apprensione. Noi dell’ANC, per la nostra formazione etica e professionale volta all’attenzione a tutto tondo verso gli aspetti umani, psi- cologici e concreti della vita, non dobbiamo dimenticarci di quello che siamo stati e che tuttora continuiamo ad essere. cui dobbiamo guardarci perché, sino all’ultimo giorno, anche La quiescenza deve essere certo un meritato riposo dalle questo è il “nostro mondo” e abbiamo il diritto, prima che il ansie del servizio attivo, ma non dal “peso” degli Alamari. dovere, di farne parte attiva tenendoci aggiornati, andando Dobbiamo voler continuare a impegnarci come possiamo alla radice delle innovazioni per scoprirne la genesi e l’utilità. per la tutela delle comunità, tutte le comunità che vivono nel Questo tuttavia non vuol dire che dobbiamo rinunciare al no- nostro Paese, come abbiamo sempre fatto: senza distinzioni stro patrimonio di esperienze e al nostro stile comportamen- etniche, religiose e politiche! tale. L’identità di ciascuno resta nella sua personalità, nel E veniamo al nostro tema. Come avevo già accennato nel n. suo modo di interpretare la vita e di rapportarsi con gli altri 9/10-2015, “ogni generazione è allo stesso modo e alter- e, collettivamente per noi dell’ANC, nel culto del retaggio spi- nativamente all’avanguardia e antica” proponendo non senza rituale delle tradizioni dell’Arma e dei valori, questi sì immu- difficoltà traguardi nuovi a quella che precede, superati poi tabili, cui abbiamo improntato la nostra scelta di servizio. dalla seguente. Attualmente, poi, sembra imperversare il pes- Onestà intellettuale, rigore morale, serietà, affidabilità, queste simismo e nel confronto col prima, l’oggi è sempre perdente ed altre sono le virtù che ci contraddistinguono e che dimo- senza rimedio, su tutta la linea. Ricordo, giovane Tenente, streremo tra poco nel Raduno di Milano: tutti insieme a ce- quando gli anziani ripetevano l’usuale, sconfortato ritornello lebrare questi centotrent’anni di cammino, con l’animo sereno “non è più come una volta!”. Un ritornello ancora vigorosa- dell’amicizia e la consapevolezza fiera di ciò che siamo e che mente in auge perché non si tiene conto dell’evoluzione so- tuttora fortemente rappresentiamo per l’Arma e nel cuore ciale, non si riesce a interiorizzare o solo a comprendere i degli Italiani. Mi auguro e vi chiedo di venire nel maggior nu- nuovi modelli figli del progresso. Il passato appare come uno mero possibile a Milano per esprimere ancora una volta l’or- scoglio dove ancorare le proprie certezze; si tende a vivere goglio di essere stati, di aver vissuto e di voler continuare a di ricordi. Un “vizio” contagioso per noi che abbiamo fatto le vivere da Carabinieri. nostre battaglie “alcuni” anni fa. Una distorsione mentale da Libero Lo Sardo 6 / MARZO ›APRILE 2016 LE FIAMME D’ARGENTO
08-09 MATTARELLA/PINOTTI.qxp_Layout 1 06/05/16 11:41 Pagina 8 130°anniversario GRAZIE, PRESIDENTE! S E R G I O M AT TA R E L L A PRESIDENTE DELLA REPUBBLICA La sua riconoscenza, in occasione dell’evento del nostro 130° anniversario, ci onora e ci sprona all’impegno che deriva dagli alamari che tuttora, con orgoglio, portiamo sul colletto 8 / MARZO ›APRILE 2016 LE FIAMME D’ARGENTO
09 ministro pinotti ok.qxp_Layout 1 07/05/16 13:30 Pagina 9 130°anniversario IL SALUTO DEL MINISTRO DELLA DIFESA C arabinieri d’Italia, in oc- casione del XXIII Raduno Nazionale dell’Associa- zione Nazionale Carabi- nieri, mi è particolarmente gradito rivol- gere a tutti i partecipanti il più cordiale saluto del Governo, delle Forze Armate e mio personale. Desidero ringraziare il Generale Tullio Del Sette, nella sua duplice veste di Comandante Generale dell'Arma e Pre- sidente Onorario dell’Associazione, il Presidente Nazionale Generale Libero Lo Sardo, i dirigenti nazionali e locali e tutti gli aderenti al Sodalizio, per l’im- pegno profuso nel rinvigorire il legame tra personale in servizio e in congedo e tenere unita la grande famiglia della Benemerita. Saluto e ringrazio la Città di Milano, il Sindaco, le Autorità e i cittadini tutti, che in questi giorni si stringono intorno a voi con calore e stima. Questo XXIII Raduno, che vi riunisce per rinsaldare le tradizioni e i valori culturali della grande famiglia dell'Arma, assume oggi un particolare significato, perché cade in concomitanza con il 130° an- niversario della fondazione dell’Asso- ciazione Nazionale Carabinieri. Il 1° marzo 1886, proprio nella città di Milano, nasceva quella che allora fu chiamata Associazione di Mutuo Soc- corso tra congedati e pensionati dei Carabinieri Reali. Sono trascorsi 130 anni e, consentitemi di dirlo, sono trascorsi proficuamente: con le vostre 1.770 sezioni, 27 delle quali in territorio estero, e con oltre 200mila iscritti, rappresentate una realtà alla quale guardare con grande orgoglio e rispetto. La passione e la determinazione con cui svolgete le attività del vostro Statuto vi fa onore, attività che vedono in questa nale che ogni cittadino si aspetta da familiari dei Caduti che, pur nella sof- manifestazione la perfetta sintesi del- tutti i Servitori dello Stato, in uniforme ferenza, hanno la forza e l’orgoglio di l’encomiabile impegno profuso in am- o meno. guardare avanti nel rispetto della loro bito sociale, culturale e di assistenza Ne è testimonianza il profondo affetto memoria. morale. e la stima che gli italiani nutrono verso Generale Lo Sardo, Carabinieri d'Italia, Oggi da ogni ambito della società pro- la grande famiglia dell'Arma. aderenti tutti al Sodalizio, augurandovi viene una forte richiesta di onestà, di In occasione di questo XXIII Raduno de- la piena riuscita di questa manifesta- trasparenza, di sobrietà, di rispetto dei sidero rivolgere un pensiero a chi si è zione, rivolgo a tutti voi il mio più vivo diritti e dei doveri previsti dalla nostra spinto fino all’estremo sacrificio nell’a- compiacimento e il ringraziamento delle Costituzione: da questo punto di vista dempimento del proprio dovere, sul Istituzioni. voi Carabinieri, insieme ai militari delle fronte dell’ordine pubblico e della sicu- altre Forze Armate, siete esempio im- rezza, in Patria e all’estero. Sen. Roberta Pinotti peccabile di quella correttezza istituzio- Desidero aggiungere un pensiero per i Ministro della Difesa LE FIAMME D’ARGENTO MARZO › APRILE 2016 / 9
10 CAPO STATO MAGGIORE.qxp_Layout 1 05/05/16 14:44 Pagina 10 130°anniversario IL CAPO DI STATO MAGGIORE DELLA DIFESA I n occasione del XXIII Raduno Na- zionale, sono lieto di far giungere il caloroso e affettuoso saluto delle Forze Armate e mio perso- nale a tutti i Carabinieri in congedo e in servizio, ai loro cari e ai tanti simpa- tizzanti per i nobili ideali dell'Arma, che si ritrovano nell'accogliente città di Mi- lano, ove il 1° marzo di 130 anni fa na- sceva il sodalizio di mutuo soccorso an- tesignano dell'attuale Associazione Nazionale Carabinieri. Grazie al proverbiale attivismo dell'As- sociazione, sarà possibile vivere un'in- tensa settimana di eventi, animati da un clima di coesione e genuina pas- sione che permetterà anche di avvici- nare il grande pubblico alle tradizioni e ai valori di questi primi due secoli di gloriosa storia della Benemerita. Nel ripercorrere con legittimo orgoglio un passato costellato da preclari esempi di eroismo, elevatissimo senso del dovere e fedele servizio alle Istitu- zioni, il mio pensiero commosso e rive- rente va ai tanti Caduti e feriti - di ogni epoca, luogo e contesto operativo - che hanno onorato con il sacrificio il proprio vincolo di dedizione all'Italia e agli ita- liani. Nell'anno in cui festeggiamo il 70° compleanno della Repubblica, voglio emblematicamente ricordare l'ultima La capacità di rinnovarsi e di adattarsi riconosciuto nel mondo, il cui grande Medaglia d'Oro al Valor Militare conferita con costante efficacia ad uno scenario patrimonio di ideali e valori etico-morali alla gloriosa Bandiera di Guerra del- caratterizzato da nuovi rischi e da mi- è gelosamente custodito dall'Associa- l'Arma a suggello del contributo alla Re- nacce diffuse e multiformi, fanno della zione Nazionale Carabinieri. sistenza e alla Guerra di Liberazione in Benemerita una componente attiva Ad essa esprimo il mio vivissimo ringra- cui si immolarono quasi 3.000 Cara- della 'grande famiglia militare', capace ziamento per la preziosa ed insostituibile binieri e oltre 5.000 furono deportati. di sintetizzare il crescente bisogno di si- opera di promozione di sani modelli di Esempi senza tempo di quel proverbiale nergia tra gli impegni di 'difesa avanzata' comportamento ed esemplari ideali di e meraviglioso spirito di servizio, immu- e quelli di 'sicurezza interna', nell'ottica altruismo, fratellanza ed amor di Patria tato e immutabile da generazioni, che di un'integrazione multidisciplinare e che, con esemplare spirito di corpo e ha reso la figura del Carabiniere un ele- multidimensionale che chiami in causa di convinta partecipazione, porta avanti mento caratterizzante della memoria l'intero 'sistema Paese'. per rafforzare il fondamentale legame nazionale, elevando il suo operato a pa- Di fronte a queste nuove sfide, i Cara- tra mondo militare e società civile. trimonio delle Forze Armate e del Paese. binieri si sono da poco arricchiti di un A tutti i membri dell'Associazione Na- Forte di questo luminoso retaggio, nuovo connotato di portata internazio- zionale Carabinieri e alle persone a loro l'Arma continua a svolgere un ruolo vi- nale grazie all'istituzione dei 'Caschi blu care giunga il riconoscente e sincero tale per la Nazione con la sua peculiare della Cultura', corpo specializzato che apprezzamento di tutti gli uomini e le polivalenza di 'forza militare di polizia a estende l'eccellenza dell'Arma nella tu- donne delle Forze Armate, unitamente competenza generale e in servizio per- tela del patrimonio artistico-culturale ai migliori auspici per il successo delle manente di pubblica sicurezza', for- anche all'estero, sotto l'egida dell'UNE- tante manifestazioni di questo XXIII Ra- nendo, con le sue numerose e diversi- SCO. duno nazionale. ficate professionalità, un importante La capacità di essere virtuosa garante contributo sia tra le Forze dell'Ordine di sicurezza, ordine e legalità fanno della Generale C.A.Claudio Graziano sia nel più ampio contesto dello Stru- Benemerita un riferimento sicuro e un Capo di Stato Maggiore mento militare interforze. bell'esempio di italianità, diffusamente della Difesa 10 / MARZO ›APRILE 2016 LE FIAMME D’ARGENTO
11 com.ge. del sette.qxp_Layout 1 05/05/16 14:44 Pagina 11 130°anniversario IL COMANDANTE GENERALE DELL’ARMA DEI CARABINIERI tidianamente nelle Sezioni a tenere I l 17, 18 e 19 giugno prossimi la grande famiglia dell’Arma vivo il sentimento di devozione ai prin- sarà chiamata a raccolta a Mi- cipi etici del cittadino esemplare e lano per il XXIII Raduno Nazio- alla Patria, lo spirito di corpo e le tra- nale dell’Associazione Nazionale Ca- dizioni dell’Arma. rabinieri. Un Raduno che assume uno Come ha recentemente affermato il straordinario rilievo, poiché proprio Ministro della Difesa, On. Roberta Pi- nel capoluogo meneghino, 130 anni notti, rivolgendosi ai giovani Ufficiali fa, venne costituita l’Associazione di Allievi dell’Arma in occasione dell’i- Mutuo Soccorso tra congedati e pen- naugurazione dell’Anno Accademico sionati dei Carabinieri Reali, primo alla Scuola Ufficiali, quello del Cara- sodalizio a carattere volontario fra mi- biniere non è un mestiere, ma un litari non più in servizio che si è poi modo d’essere: Carabinieri si è! Lo evoluto nelle forme, sempre fedele ai si è per tutta la vita, oltre i limiti di età, suoi ideali, fino a diventare, nel 1956 oltre il periodo nel quale ci è dato il l’Associazione Nazionale Carabinieri privilegio di indossare la nostra bel- (ANC). Un Raduno, quindi, da non lissima uniforme. L’ANC lo testimonia mancare, che suggella il raggiungi- nel modo più netto e forte. La voca- mento di un traguardo importante: zione al bene comune, alla generosa 130 anni nei quali l’ANC ha svolto, a offerta di sé stesso al servizio dello diretto contatto con le comunità locali, Stato e dei cittadini che accompagna funzioni di raccordo, nella continuità il Carabiniere durante la sua missione ideale, fra le generazioni di Carabinieri non si esaurisce con il termine della che si sono succedute, una proiezione sua parabola professionale, ma si rin- della nostra amata Istituzione oltre il nova nelle attività sociali, prime fra tempo. Di certo, essa è stata ed è cu- tutte quelle di volontariato e prote- stode gelosa di quel patrimonio di Va- zione civile, nelle quali si prodigano lori che hanno reso l’Arma un sicuro in tutta Italia gli associati. punto di riferimento per i cittadini ita- Al Presidente Nazionale, Gen. C.A. Li- liani,che sempre più l’apprezzano, al bero Lo Sardo, il mio incondizionato pari di quanto avviene ormai nel resto plauso per la passione e la generosità zione più amata e apprezzata io ci del mondo. Valori che Voi, cari com- che profonde nella sua azione di sarò, ci saranno molti Carabinieri e militoni non più in servizio, ci avete guida appassionata e lungimirante. tanti dei 200.000 soci giunti con ogni tramandati e che noi coltiviamo per Agli Ispettori Regionali, ai Coordinatori mezzo dalle 1689 Sezioni in Italia e poterli a nostra volta trasmettere, vivi Provinciali, ai Presidenti di Sezione e dalle 31 all’estero. Idealmente stretti e pulsanti, a coloro che sono in ser- a tutti i Soci, alle Benemerite, il mio intorno alla nostra gloriosa Bandiera vizio e lo saranno dopo di noi. Valori saluto caro e ammirato per la loro pe- e al Medagliere dell’Associazione ci incarnati dai nostri Caduti di ogni renne militanza a favore dell’Arma dei saranno anche tutti quelli che ci tempo, che a essi hanno sacrificato Carabinieri, oltre che per le preziose hanno preceduti nei due secoli, per- le loro vite, punteggiando con il loro attività sociali cui si dedicano. correndo la loro via del dovere in fulgido esempio l’ultra bicentenario Alle Autorità e ai cittadini della città modo spesso riservato, lontani dai ri- percorso dell’Istituzione: a loro vanno di Milano, da sempre straordinaria flettori dei mezzi di informazione e il mio, il nostro commosso, grato e re- fucina di intraprendenza e laboriosità, della storia, ma con impegno sempre verente pensiero, e ai loro familiari la faro di efficienza e civiltà in Italia e professionale e generoso e con animo concreta, affettuosa vicinanza. nel mondo, il più sentito ringrazia- cristallino e onesto, contribuendo a Da quei Valori promanano la nostra mento per averci voluto ospitare ren- farci giungere dove siamo oggi. forza e la nostra autorevolezza, in essi dendo possibili le splendide iniziative A loro e a Voi il grato e memore pen- risiede la nostra matrice identitaria che si succederanno per tre giorni, siero di tutta l’Arma. che ci ha sempre accompagnati e ci precedute dalla mostra di cimeli e Viva l’Associazione Nazionale Cara- ha guadagnato la stima, l’affetto e mezzi storici e da quella fotografica binieri! l’ammirazione unanimi delle persone sull’Arma e sull’Associazione, che sa- Viva l’Arma dei Carabinieri! dabbene e il rispetto di tutti. Essi ani- ranno inaugurate sabato 11 giugno. Viva l’Italia! mano anche la passione e il fervore Al Raduno, a Milano, a celebrare i con i quali tutti i Soci Effettivi, d’Onore, 130 anni di vita dell’Associazionee Generale C.A. Tullio Del Sette Benemeriti, Collettivi, Familiari e Sim- ad affermare l’orgoglio e la respon- Comandante Generale patizzanti dell’ANC si impegnano quo- sabilità dell’appartenenza all’Istitu- dell’Arma dei Carabinieri LE FIAMME D’ARGENTO MARZO › APRILE 2016 / 11
12.qxp_Layout 1 05/05/16 14:45 Pagina 12 130°anniversario IL PRESIDENTE DELLA REGIONE LOMBARDIA È con grande piacere che in- vio il saluto mio personale e della Regione Lombar-dia all’Associazione Nazionale Carabinieri e a tutti i partecipanti al XXIII° radu-no nazionale in cui si celebrerà il 130° Anniversario della sua nascita. Per prima cosa, voglio esprimere il mio omaggio all’Arma dei Carabinieri e, più in generale, a tutte le Forze dell’Ordine per l’attività che svolgono ogni giorno in maniera encomiabile, e che rappresenta per tutti noi un patrimonio prezioso di dignità, dedizione e professionalità di cui andiamo fieri. Da Ministro dell’Interno ho potuto ap- prezzare l’impegno che gli uomini e le donne in divisa mettono, giorno dopo giorno e in condizioni tutt’altro che age- vo-li, per tutelare la sicurezza e la libertà ga-zione e l’impegno con cui i Carabinieri l’insegna delle celebrazioni e dell’orgo- dei cittadini delle nostre comunità. Un hanno operato e continuano quotidia- glio dell’appartenenza al vostro presti- im-pegno che li porta a mettere a re- na-mente ad operare. gioso sodalizio. pentaglio le loro vite. Al Presidente dell’Associazione, Gene- Esprimo la gratitudine dell’Istituzione rale Libero Lo Sardo, e a tutti i parteci- Roberto Maroni che rappresento per lo spirito di abne- pan-ti auguro di vivere un raduno al- Presidente Regione Lombardia IL PRESIDENTE DEL CONSIGLIO REGIONALE I ntervengo volentieri attraverso questo mio messaggio all’interno delle pagine della storica pubbli- cazione “Fiamme d’Argento” per rivolgere il mio plauso – insieme a quel- lo di tutto il Consiglio regionale – per quanto l’Arma dei Carabinieri ha svolto e sta svolgendo per il nostro Paese. Quest’anno festeggiamo un traguardo importante ed è in questa occasione per ringraziare ogni singolo carabiniere che merita l'affetto riconoscente di tutti i lombardi. Il vostro lavoro quotidiano è orientato a fare bene il proprio dovere, l'amore per la patria, l'attenzione alle persone e al bene comune con atti di grande eroismo, fino al sacrificio della vita. L'Ar- ma dei Carabinieri ha accompagnato generazioni di italiani e affrontato eventi to si che nome, colori, uniformi dei ca- di responsabilità e della vostra passione storici, drammatici e gioiosi, mantenen- rabinieri diventassero un simbolo del per il bene comune. do inalterata l'autorevolezza, lo spirito nostro Paese conosciuto e apprezzato di servizio verso la collettività, l'orgoglio in tutto il mondo. Raffaele Cattaneo di appartenenza unito alla fedeltà alle La Lombardia rende omaggio ed è grata Presidente del Consiglio regionale istituzioni: caratteristiche che hanno fat- del vostro impegno e del vostro senso della Lombardia 12 / MARZO ›APRILE 2016 LE FIAMME D’ARGENTO
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14 sindaco milano.qxp_Layout 1 05/05/16 14:45 Pagina 14 130°anniversario IL SALUTO DEL SINDACO DI MILANO L’ Arma dei Carabinieri ha Oggi l’Arma è un’eccellenza italiana ri- deve vedere unite, senza distinzioni, la sempre rappresentato un conosciuta da tutti, in Patria e all’Estero; politica, le Istituzioni e la società civile. baluardo per la sicurezza un esempio di Italia che funziona, che Il XXIII Raduno Nazionale e la ricorrenza degli Italiani; quello dei contribuisce a rafforzare nel Paese quel del 130° anniversario dell’Associazione Carabinieri è un impegno che, in più di senso di rispetto e di fiducia nelle Isti- Nazionale Carabinieri sono l’occasione due secoli di storia, non è mai venuto tuzioni di cui oggi c’è più bisogno che per rinnovare l’omaggio della nostra città a mancare: dalle guerre del Risorgi- mai. Milano si riconosce nei valori che a tutti i Carabinieri in servizio e a riposo, mento a quella di Liberazione, dalla lotta hanno sempre improntato l’operato che con la loro professionalità e la loro contro il terrorismo alle missioni inter- dell’Arma dei Carabinieri; valori che dedizione interpretano al meglio i valori nazionali di peace keeping, i Carabinieri hanno nella legalità e nel diritto alla si- di rigore morale, abnegazione e fedeltà sono sempre in prima fila nel difendere curezza di tutti i cittadini il loro cardine alle Istituzioni: una occasione per rin- la libertà e la legalità. Il loro ruolo ge- ideale. graziarli ancora una volta per il loro im- neroso e instancabile nella difesa dei A Milano abbiamo fatto di questi temi pegno quotidiano per la sicurezza di principi democratici è testimoniato dal una priorità assoluta e i Carabinieri, con tutti i milanesi e di tutti gli italiani. sacrificio dei tanti Carabinieri che sono il loro patrimonio di professionalità e caduti in servizio lottando contro ogni competenza, sono uno degli elementi Giuliano Pisapia forma di sopraffazione e violenza. indispensabili di questa strategia che Sindaco di Milano 14 / MARZO ›APRILE 2016 LE FIAMME D’ARGENTO
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16-17 sferrazza marzo aprile 2016.qxp_Layout 1 05/05/16 14:46 Pagina 16 scenariinternazionali C i sarà qualcuno che racconterà que- sta”? Al novanta per cento i giochi sono fatti: per politica sempre possibile, un marchingegno per sta campagna elettorale come nel i democratici Hillary Clinton e per i repubblicani bloccarlo. Il programma di Trump è una congerie 1960 Thedore H. White con “Come Donald Trump, come si legge nell’intervista di di contraddizioni, di approssimazioni e di peri- si fa il Presidente”, un volume di Giampiero Gramaglia. Trump ha acceso su di sé colose proposte. Tale però da attirare su di sé quasi 600 pagine, un classico per capire come i riflettori e l’interesse dei media. Non per l’ab- l’approvazione e ammirazione di una parte molto si entra alla casa Bianca? Era il tempo di J.F. Ken- bigliamento e la pettinatura, cose che interessano vasta degli americani, come hanno dimostrato nedy e di Nixon: un tempo di speranze, di entu- spesso gli elettori, dalle scarpe bucate di Adlai le primarie. Trump è riuscito a interpretare il di- siasmo, di novità e il giovane presidente riaccese Stevenson, alla scomposta postura di Nixon nello sagio di molte fasce della popolazione, a comin- la fiducia e l’entusiasmo, soprattutto fra i giovani storico dibattito televisivo con Kennedy, ma per ciare da quel ceto medio, prevalentemente di tutto il mondo. Era un’America diversa da la violenza dei suoi discorsi e interviste, che bianco, che ha visto contratto e messo in pericolo quella di oggi, con ansie e aspettative differenti, hanno marcato una chiara volontà politica di “di- il suo status. E poi a far risorgere quel sentimento ma dall’attuale non distante nelle liturgie eletto- scontinuità”. Al suo confronto Barry Goldwater di “americanità”, che è paura di veder messo in rali. Solo nell’informazione ci sono distanze si- era un Metternich. Trump come si sa era apparso discussione il ruolo di prima potenza nel mondo. derali. Ci fa sorridere l’incipit del libro di T. H. un candidato fuori posto, una meteora per l’e- Ad analizzare i suoi discorsi e le interviste, dal White: “i risultati elettorali di Hart’s Location, (New stablishment del partito dell’elefante e invece il 1945 in poi le cose sono andate sempre più Hampshire, con dodici elettori n.a.), sarebbero pachiderma è entrato trionfante nella cristalleria! peggiorando ed è arrivato il tempo di cambiare. stati la prima notizia lanciata sui fili del telegrafo Un’avanzata inarrestabile, che ha steso, come Dimenticando la politica estera e militare di tante che avrebbe salutato milioni di elettori dalle pa- birilli in una fiera paesana, tutti gli altri candidati, amministrazioni repubblicane a cominciare da gine aperte davanti alla tazza di caffè mattutino”. a cominciare da quel Jeb Bush, ricco di dollari, quella ispirata da Henry Kissinger, con il suo Quell’America non c’è più travolta da anni du- ma povero di idee, che avrebbe dovuto riportare straordinario realismo. Quindi blocco dell’immi- rissimi e difficili e che ha visto giurare altri nove la dinastia familiare ancora a Washington. Il primo grazione e durezza con gli islamici, in casa e fuori, presidenti. Quello che non cambia è la “figura” errore dei Repubblicani è stato quello di non riu- e revisione della politica di difesa con “la Nato del Presidente, sia come sia stata la sua politica, scire in tempo a scegliere nella lista dei candidati, obsoleta”e poi bomba atomica al Giappone per i suoi successi o sconfitte. Ecco perché la sua da elenco telefonico, qualche nome forte e pre- contenere la Cina e via dicendo. Ce l’ha anche elezione è seguita con grande interesse, non solo sentabile. Ora sarà quasi certamente Donald con la Germania, che pur è il Paese dove sono negli Usa e quest’anno particolarmente. Sarà un Trump che la convention repubblicana sarà ob- nati i suoi nonni, obbiettivo Angela Merkel, am- Presidente di svolta o un Presidente “continui- bligata a scegliere, almeno che non si trovi, in mirata invece da Barak Obama. Trump non co- 16 / MARZO ›APRILE 2016 LE FIAMME D’ARGENTO
16-17 sferrazza marzo aprile 2016.qxp_Layout 1 05/05/16 14:46 Pagina 17 LE PRIMARIE USA INDICANO DUE CANDIDATI DIAMETRALMENTE OPPOSTI: IL POPULISTA E ISTRIONICO REPUBBLICANO DONALD TRUMP E LA FREDDA E POLITICA HILARY CLINTON. DUE MODI DIVERSI DI PROPORSI E, SOPRATTUTTO, DUE VISIONI ANTITETICHE DI CONCEPIRE LA POLITICA PER LA NUOVA FASE DEGLI STATES nosce la Costituzione della sua Nazione e ha Un solo punto in comune: l’Europa si impegni di più scarse cognizioni storiche. Il Presidente non è un sovrano e il governo non è sua personale pro- O per la prima volta una donna, esperta di politica come pochi al mondo per essere stata prietà: forse ha scambiato la Casa Bianca per ‘ first lady, senatrice, segretaria di Stato e già candidata alla nomination. O di nuovo un uomo espressione di un’America bianca ormai minoritaria, totalmente digiuno di politica non avendo mai ricoperto un ufficio pubblico. Questa è l’alternativa tra Hillary Clinton, democratica doc, e Donald Trump, repubblicano atipico, verso le elezioni presidenziali Usa l’8 novembre’. È la sintesi di Giampiero Gramaglia, giornalista, già corrispondente da Washington, che racconta Usa 2016 sul suo blog www.gpnewsusa2016.eu e che è autore dell’ebook Usa 2016, alla fine la Trump Tower. La democrazia americana è forte, intaccabile e questo è una garanzia, ma certo non può rappresentare il cento per cento della sicurezza. Ci sono sempre i danni collaterali e un Trump Presidente, verosimilmente, ne potrebbe fare tanti. Se le cose resteranno così, la campa- rimasero in due Hillary e Donald. Lo abbiamo intervistato. gna elettorale sarà dura. L’area di incertezza è Gramaglia, la stagione delle primarie si avvia a conclusione, verso le convention di luglio che vastissima, con le minoranze etniche e le varie sanciranno le nomination. I giochi sono fatti? Chiese, che fanno differenza, non ancora schie- Fra i democratici, la vittoria della Clinton è acquisita ed è già stata riconosciuta dal suo rivale rate. Hillary Clinton avrà di fronte un osso duro, Bernie Sanders, senatore del Vermont che si autodefinisce ‘socialista’ e che resta in corsa perché capace di tutto e non mancheranno fragorosi vuole spostare a sinistra la piattaforma del partito alla convention. Fra i repubblicani, Trump è lanci di fango. Riuscirà la Clinton a riconquistare nettamente avanti, ma i rivali superstiti, il senatore del Texas Ted Cruz, ultra-conservatore, e il go- quelle fasce di popolazione rimaste deluse e vernatore dell’Ohio John Kasich, moderato, non mollano. Il magnate e showman, alfiere del- scontente dalla politica di Barak Obama? Forse l’anti-politica, divide i repubblicani, ma suscita anche consensi entusiastici: nessuno aveva mai sì. Ma non bastano l’appoggio dei grandi gruppi avuto tanti voti alle primarie. economici e dei tradizionali serbatoi di voto de- La Clinton o Trump, che cosa cambierà per l’Europa? E per l’Italia? mocratico, il trumpismo ha colpito ovunque. An- Nella campagna americana, si parla poco d’Europa e per nulla d’Italia, salvo incursioni di Renzi cora i governi e le opinioni pubbliche degli altri pro-Hillary e di Salvini pro-Trump. Con la Clinton, cambierà poco e nulla, rispetto agli otto anni Paesi, con qualche interessata eccezione, non della presidenza Obama. Trump promette una politica estera muscolare, ma al contempo predica sembrano accorgersi di cosa sta succedendo una sorta di neo-isolazionismo. Su un punto sono entrambi d’accordo: gli europei devono fare negli Stati Uniti. Alla fine di luglio dovranno farlo. e pagare di più per la sicurezza comune. Nell’interesse di tutti. Angelo Sferrazza LE FIAMME D’ARGENTO MARZO › APRILE 2016 / 17
18 TIGELLINO MARZO APRILE 2016.qxp_Layout 1 05/05/16 14:46 Pagina 18 cattivicostumi di Tigellino L’USO DEI TERMINI ANGLOSASSONI DILAGA, ANCHE QUANDO NON SONO NECESSARI INGLESE: IL TROPPO STROPPIA Se la Francia non avesse perso in America, avrebbe spadroneggiato il francese? U na delle cose che oggi mi inviperisce è l’uso abnorme della terminologia stra- niera, in particolare quella inglese, più o meno italianizzata, in luogo del nostro corrispettivo. “Indossava un completino ‘fashion’ ”, “l'ho ‘taggato’ su Facebook”, “dobbiamo individuare il ‘target’ del prodotto”, “è un'auto molto ‘performante’ ”, certo fa più ‘fico’: vuoi mettere rispetto ai nostri “alla moda”, “identificato”, “utenza” e “di grandi pre- stazioni”?! Aspetta amico lettore: non è che saluto col braccio alzato o chiamo il baccalà “pesce veloce del Baltico”. La lingua si volve e mutua da sempre nuove terminologie, come ad esempio “guerra” che viene dal tedesco e non dal latino bellum, da cui però viene “bel- licoso”; io non sostengo un nazionali- smo lessicale d’altri tempi, ma mi rife- risco alla pervasività e alla grande rapidità di “inquinamento” che sta su- bendo oggi l’italiano. Ma perché è l'in- glese a farla da padrone? E non mi ri- spondere che è la lingua dell’UE, che è il vocabolario della tecnologia e tutte le altre ovvietà! Io ti voglio far riflettere sulla e altri per i francesi. Le operazioni, con- temente contribuito, la consapevolezza causa iniziale, quella proprio degli albori: dotte per questi da Louis Joseph de della loro identità e della loro dignità e la prima guerra mondiale... Non quella Montcalm e per i primi da James Wolfe, tredici anni dopo, il 4 luglio 1776, la del 1914-18; quella cosiddetta “dei ambedue morti in battaglia a Quebec Dichiarazione di Indipendenza sancirà sette anni”. nel 1759, prima videro il successo dei la nascita di una nuova grande nazione, Dunque esattamente 260 anni fa, il 17 francesi con la conquista nel 1757 di destinata ancor giovane a un ruolo maggio 1756, scoppiò ufficialmente il alcuni forti nemici come il William Henry mondiale indiscusso e di primissimo conflitto tra la Francia e la Gran Breta- del film L’ultimo dei Moicani di Michael piano: gli Usa. gna, cui si aggiunsero la Prussia, l'Au- Mann (1992). Poi gli inglesi, grazie an- Ma pensa tu se avessero vinto i francesi: stria, la Russia, la Svezia, la Spagna, la che alla loro potente marina, passarono tutto capovolto e i successivi Stati uniti Polonia e altri Stati. Le cause... vattele al contrattacco, tagliarono le comuni- si sarebbero trovati schiacciati nella co- a vedere perché l’argomento è molto cazioni tra il Canadà e gli altri possedi- sta atlantica magari da una confedera- PROTAGONISTI complesso; in due parole ti posso solo menti avversari, prendendo prima Que- zione francese (forse sarebbe stato me- Il generale James Wolfe dire che riguardavano gli equilibri euro- bec e infine la capitale Montreal. Il 10 glio per gli “indiani”, trattati dai francesi in un ritratto postumo di Joseph Highmore. pei, l’espansionismo prussiano e i con- febbraio 1763, con la pace di Parigi, la alla pari) e col piffero che oggi si par- La sua vittoria sui francesi trasti coloniali franco-britannici. La Nuova Francia sino al Mississipi passò lerebbe inglese! Dice: ma che cambia? in Canada determinò guerra si combatté in Europa, in Ame- alla Gran Bretagna, il resto (la Louisiana) Cambia, cambia… perché io l’inglese la fine delle conquiste rica, in Asia e in Africa. Quello che mi alla Spagna poi ancora alla Francia che non lo sopporto: una lingua dove l’al- della Francia in America, preme di più è il fronte americano tra lo vendette agli Stati Uniti nel 1803. Gli fabeto lo impari in un modo e le parole rafforzando la potenza inglese Canadà e Nuova Francia (immensi ter- inglesi vincitori acquisirono territori an- le pronunci in un altro e per i nomi devi anche in altri continenti. ritori francesi negli attuali Usa, guardati che nei Caraibi, in Africa e in India, fare lo “spelling” (ora ci sta!). Tu dirai La supremazia la mappa!), con le 13 colonie britanni- dando vita all’Impero e ponendo la loro che sono uno “zuccone”…. È vero, in in- della lingua inglese che sull’Atlantico, ove la guerra, iniziata marineria commerciale e da guerra al glese però, perché parlo francese e spa- è così assicurata già dal 1754, fu chiamata “franco in- primo posto nel mondo. Questo segnò gnolo (pure loro, gli spagnoli, con quel diana” perché la combatterono anche il declino francese inarrestabile nono- caspita di impero farsi fregare… sempre i “pellirosse” Cherokee e della confede- stante le vittorie, effimere peraltro, di dagli inglesi!) e, se lo vuoi sapere, leggo razione irochese (Cayuga, Mohawk, Napoleone. Inoltre quel successo mili- e traduco anche latino e greco, va Oneida, Onondaga e Seneca) per gl’in- tare fu importante perché dette ai coloni bene?! Grazie per la pazienza, ma glesi e Abenaki, Huron, Ottawa, Shawnee angloamericani, che vi avevano pesan- quando ci vuole ci vuole! 18 / MARZO ›APRILE 2016 LE FIAMME D’ARGENTO
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20-22 peverieri MARZO APRILE 2016.qxp_Layout 1 05/05/16 14:47 Pagina 20 storia&memoria di Enrico Peverieri 2 GIUGNO 1946: AL VOTO PER LA COSTITUENTE E LA SCELTA TRA MONARCHIA E REPUBBLICA 70 ANNI FA RINASCE L’ITALIA Ma la novità epocale è il suffragio universale: per la prima volta votano le donne S ettanta anni fa nasceva Comitato di Liberazione la seconda Italia. L’Italia Nazionale formazioni con delle istituzioni repubbli- diverso orientamento po- cane e democratiche che litico e ideale, alle quali viviamo oggi. Il 2 giugno 1946 è il giorno fanno riferimento i gruppi della svolta, con le votazioni per le nuove combattenti della Resi- grandi scelte istituzionali, il primo voto stenza. A sinistra si tro- dopo il lungo periodo dominato dal re- vano il Partito comunista gime fascista, dalle conseguenze disa- italiano (Pci) al quale strose per il Paese e la vita degli italiani. fanno capo le Brigate Nel 1945 il 20 per cento del patrimonio Garibaldi; il Partito so- nazionale è distrutto. Il 2 giugno si decide cialista italiano di unità contemporaneamente la forma di Stato proletaria (Psiup, che di- della nuova Italia (monarchica o repub- viene Psi nel ‘47) con le blicana) attraverso il referendum, e si Brigate Matteotti; il Par- elegge l’Assemblea costituente, l’orga- tito d’Azione delle for- nismo incaricato di scrivere la nuova mazioni di Giustizia e li- Costituzione. È la prima Carta costitu- bertà. Le posizioni de- zionale decisa dai cittadini attraverso i mocratico-progressiste loro rappresentanti, in sostituzione dello sono rappresentate dal Statuto albertino del 4 marzo 1848, de- Partito democratico del finito la “legge fondamentale perpetua lavoro, detto anche Dl. ed irrevocabile della Monarchia sabau- Quindi al centro la De- da”. Ma il 2 giugno segna anche un av- mocrazia cristiana (Dc): venimento epocale: il suffragio universale, sue le Brigate Fiamme che vede, per la prima volta, la parte- Verdi. Infine i moderati cipazione attiva delle donne al voto. del Partito liberale ita- Il 1946 è uno spartiacque tra gli avve- liano (Pli) al quale si ri- nimenti drammatici precedenti (la caduta feriscono l’Organizzazio- del Fascismo il 25 luglio 1943 e il caos ne Franchi di Edgardo che ne consegue, la proclamazione del- Sogno oltre a formazioni l’armistizio l’8 settembre, il riscatto a partigiane autonome (tra caro prezzo della guerra di Liberazione quelle dette degli Azzurri, anche di ispi- fluisce sul cammino da percorrere per 2 GIUGNO 1946 con la Resistenza in primo piano) e razione badogliana). Per comprendere la costruzione della nuova Italia. A dare Al referendum istituzionale l’Italia che rinasce a partire dalle sue meglio il clima dell’epoca, va ricordato la sterzata decisiva è la cosiddetta Svolta la maggioranza degli italiani sceglie la repubblica. nuove libere istituzioni. Una sorta di inar- che non fa parte del Cln il Partito re- di Salerno impressa dal leader comunista I votanti furono restabile rinascita democratica attraver- pubblicano italiano (Pri), a cui si indi- Palmiro Togliatti di ritorno dall’Urss nel- 12.998.131 donne sata anche da momenti aspri di con- rizzano le Brigate Mazzini, per la sua l’aprile del ‘44, con cui il Pci sostiene e 11.949.056 uomini. trapposizione tra le forze politiche anti- pregiudiziale antimonarchica, che il Cln l’assoluta necessità di dare la precedenza I risultati del voto fasciste, che scontano la difficoltà di non accetta, convinto com’è della ne- alla liberazione dal nazifascismo met- registrarono 12.717.923 (54,3%) cittadini favorevoli avviare un percorso democratico unitario cessità di dare la prevalenza alla comune tendo da parte al momento la questione alla repubblica tra partiti di ispirazione diversa, sia pure lotta contro i nazifascisti. Ma la pregiu- istituzionale (monarchia o repubblica?). e 10.719.284 (45,7%) legati dalla comune azione nel Comitato diziale contro una monarchia compro- Apre così alla collaborazione con la mo- cittadini favorevoli di Liberazione Nazionale (espressione messa con il Fascismo era propria anche narchia in favore di un governo di unità alla monarchia. Fu la prima consultazione della rappresentanza paritetica dei partiti di importanti formazioni di base comu- nazionale al quale partecipino tutti i nazionale in cui antifascisti) e, in particolare nel Clnai niste (la trotskista Bandiera Rossa fra partiti presenti nel Comitato di Liberazione partecipavano anche (Comitato di liberazione nazionale del- tutte), contrarie anche al generale Pietro Nazionale. Dopo molti contrasti la po- le donne; in quella l’Alta Italia) che guida la Resistenza nelle Badoglio, nominato Capo di Governo sizione dell’unità antifascista viene ac- occasione vennero anche regioni del Nord e dà la spinta decisiva dal re Vittorio Emanuele III alla deposi- cettata grazie alla mediazione del liberale eletti i componenti dell’Assemblea Costituente all’attacco dei partigiani per la liberazione zione di Benito Mussolini il 25 luglio ’43 Enrico De Nicola (sarà il primo presidente che scrisse la nuova di quei territori e delle principali città (e fino all’8 giugno ’44) per le sue pesanti della Repubblica Italiana): il principe Carta Costituzionale (Firenze, Bologna, Torino…) nei giorni collusioni con il Fascismo. Umberto diventerà Luogotenente del immediatamente precedenti l’avanzata Una situazione estremamente acciden- Regno assumendo tutte le funzioni del degli Alleati. tata, anche se cementata dal comune padre Vittorio Emanuele III (che però Non dimentichiamo che fanno parte del impegno contro il nazifascismo, che in- resta formalmente re), poi, al termine 20 / MARZO ›APRILE 2016 LE FIAMME D’ARGENTO
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20-22 peverieri MARZO APRILE 2016.qxp_Layout 1 05/05/16 14:47 Pagina 22 storia&memoria della guerra, si terranno le elezioni, da parte di tutta la popolazione italiana, per una Assemblea Costituente e per la scelta della forma dello Stato. Ma alcune ricostruzioni critiche, come quella dello storico Giampiero Carocci, fanno risalire alla scelta di un rapporto diretto tra masse e Democrazia cristiana - invece che l’alleanza tra le sinistre prima e il dialogo con la Dc poi - il fatto che la Resistenza, come il Risorgimento, “è stata una rivoluzione passiva perché anche Togliatti, come Mazzini, è stato costretto dalla realtà oggettiva a subor- dinare ogni altra istanza a quella dell’unità nazionale” sacrificando obiettivi demo- cratici più avanzati. L’instabilità della si- tuazione è dimostrata dal succedersi dei governi: sono sei dal 25 luglio ‘43 al luglio 1946. Momenti difficili e di grande fermento intellettuale e politico. Come sostiene Maurizio Fioravanti nel suo saggio L’As- semblea Costituente, “il particolare rilievo che assume l’Assemblea Costituente del 1946 nella storia del Paese deriva proprio dal fatto che essa rappresenta (….) il primo tentativo di costruire il prin- polazione), cioè 24.947.187 votanti. di Costituzione, che viene approvata il LE ORIGINI cipio di unità politica, e le istituzioni che Sono elette all’Assemblea Costituente 22 dicembre del ’47 con 453 voti a fa- Dice Pietro Calamandrei, lo rappresentano, su una legittimazione 21 donne su 556 componenti (il vore e 62 contrari. Il 27 dicembre è pub- (giurista, tra i fondatori del Partito d’Azione) di tipo democratico, espressa in modo 3,78%). Hanno partecipato quasi tutte blicata nella Gazzetta Ufficiale. Entra in in un celebre discorso chiaro e inequivocabile dal ritorno alla alla Resistenza. Ben 14 sono laureate, vigore il 1° gennaio 1948. E da qui inizia a studenti universitari sovranità popolare, ovvero alla attribu- una sindacalista, una casalinga, altre la nostra nuova storia istituzionale, del- e medi a proposito zione della sovranità al popolo”. insegnanti. Rappresentano le maggiori l’Italia democratica e repubblicana con della Costituzione, Fra tanto fervore ideale verso uno Stato liste che si sono presentate alle elezioni: la “Costituzione più bella del mondo”, il 26 gennaio 1955: “...questo moderno e democratico, spicca la parità nove comuniste, nove democratiche cri- come molti affermano. è un testamento, di genere: le donne hanno diritto al voto stiane, due socialiste, una dell’Uomo La scelta tra monarchia o repubblica un testamento per la prima volta nella storia d’Italia, Qualunque. Il loro primo impegno, rag- accende di più gli animi, con una cam- di centomila morti. fatta eccezione per lo straordinario mo- giunto con successo, è di estendere il pagna elettorale molto vivace che risente Se voi volete andare in pellegrinaggio mento della Costituzione della Repub- premio della Repubblica di 3.000 lire dei tragici avvenimenti del Fascismo e nel luogo dove è nata blica Romana del 1849, approvata sotto alle vedove di guerra e alle mogli dei della guerra ancora vivi. La stessa scelta la nostra Costituzione, le cannonate francesi. Il 31 gennaio prigionieri. di decidere la forma istituzionale con- andate nelle montagne 1945, ancora occupati dai tedeschi e Si presentano oltre venti liste, ben più temporaneamente all’Assemblea Co- dove caddero i partigiani, con l’Italia divisa in due, tra Nord e Sud, numerose dei partiti nel Cln. La Demo- stituente era stata avversata perfino da nelle carceri dove furono imprigionati, il Consiglio dei Ministri presieduto da crazia Cristiana ha il maggior numero Pietro Calamandrei, giurista e fondatore nei campi Ivanoe Bonomi riconosce il diritto di voto di voti: 35,2%; seguono il Partito socia- del Partito d’Azione, favorevole alla po- dove furono impiccati. alle donne. Bonomi è l’esponente del lista: 20,7%; il Partito comunista: 19%; sizione, trasformata in legge con decreto Dovunque è morto Partito democratico del lavoro, appog- l’Unione Democratica nazionale: 6,8%; luogotenenziale del 25 giugno ’44, che un italiano per riscattare la libertà e la dignità, giato dagli americani ma non ben visto Fronte uomo qualunque: 5,3%; Partito voleva formulare prima la nuova Costi- andate lì, o giovani, dagli inglesi, che succede il 9 giugno repubblicano: 4,4%; Blocco nazionale tuzione, e procedere successivamente col pensiero 1944 al Governo Badoglio II. Il decreto libertà: 2,8%; Partito d’azione: 1,4%; alla scelta tra monarchia e repubblica. perché lì è nata luogotenenziale n.23 del 2 febbraio altre rappresentanze minori. Comunque nelle votazioni per il refe- la nostra Costituzione”. Al centro della foto, 1945 rende il provvedimento effettivo. Il percorso dell’Assemblea costituente rendum istituzionale vince la repubblica Enrico De Nicola, E il 2 giugno ’46 la presenza delle donne è rapido: si riunisce per la prima volta con 12.718.641 voti a favore (54,3%), Capo provvisorio elettrici alle urne è altissima: testa a il 25 giugno 1946 ed elegge presidente contro i 10.718.502 dei monarchici dello Stato e in seguito testa con l’affluenza maschile al Nord, dell’Assemblea il socialista Giuseppe (45,7%). Uno scarto non troppo elevato primo Presidente addirittura in misura maggiore degli uo- Saragat (poi sostituito l’8 febbraio del che fa strillare i favorevoli alla monarchia della Repubblica mini al Sud. Le immagini dell’epoca mo- ’47 dal comunista Umberto Terracini). al broglio, complice una certa lentezza strano che per il loro primo voto hanno Il 28 è la volta dell’elezione del Capo dello spoglio. Ma broglio non è, e Um- indossato gli abiti migliori. provvisorio dello Stato: è Enrico De Ni- berto II di Savoia, re per un mese, lascia Ma sono tutti gli italiani ad affluire in cola, con 396 voti su 501 votanti. Il 20 il Paese e va in esilio. Da quel momento massa: l’89.1 per cento dei 28.005.449 luglio è istituita la Commissione dei 75, l’Italia è stabilmente e felicemente re- aventi diritto al voto (il 61,4% della po- con il compito di elaborare il progetto pubblicana. 22 / MARZO ›APRILE 2016 LE FIAMME D’ARGENTO
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24-26 benassi MARZO APRILE 2016.qxp_Layout 1 05/05/16 14:47 Pagina 24 accaddeinsicilia di Dario Benassi TRENT’ANNI FA LA COLOSSALE AZIONE GIUDIZIARIA CHE MISE ALLA SBARRA LA MAFIA IL MAXIPROCESSO DI PALERMO Ne furono artefici alcuni uomini coraggiosi che pagarono con la vita, ma non invano C orreva l’anno 1986… forse molti lo ricorderanno per il disastro alla cen- trale nucleare di Cernobyl, la cui nube radioattiva sull’Europa insi- diò anche insalata ed ortaggi nostrani, mentre gli appassionati di calcio non potranno di certo scordare l’Argentina di Maradona campione del mondo, a cui la nazionale di Bearzot dovette ce- dere lo scettro. Ma l’evento di quell’anno che per l’Italia segnò una svolta epocale è a mio avviso il 10 febbraio, in cui ebbe inizio il procedimento penale passato alla storia come il Maxiprocesso di Pa- lermo, che per la prima volta portò sul banco degli imputati la mafia nel suo insieme. A trent’anni da allora, l’anni- versario - nonostante l’indifferenza di molti - è nitido nel ricordo di chi, a vario titolo dalla parte della legge, visse quelle vicende in Sicilia; e al riguardo cito un interessante libro: I mille morti di Pa- geato, della mafia che dava lavoro, del minio degli interessi su droga, appalti lermo, edito da Mondadori e presentato conseguente consenso popolare e del- pubblici, armi, denaro. Ma non fu sol- a Milano nel marzo scorso, autore An- l’omertà dettata dalla paura, grazie alle tanto guerra interna alla mafia: anche tonio Calabrò che negli anni della guerra testimonianze di alcuni eccellenti ma- numerosi uomini delle istituzioni cad- di mafia era capo redattore de L’Ora di fiosi divenuti collaboratori di giustizia dero intanto, fin dal ’79, sotto i loro Palermo. Maxiprocesso è dunque il non per pentimento ma per rivalsa con- colpi; tra essi il giornalista Mario Fran- nome con cui venne definito dalla tro le vendette delle famiglie vincenti, cese, il segretario provinciale della DC stampa quel giudizio di primo grado ce- per la prima volta lo Stato, rappresen- Michele Reina, il commissario Boris Giu- lebrato contro la mafia in quanto iden- tato da uomini delle forze dell’ordine e liano, il giudice Cesare Terranova, il pre- tificata come organizzazione criminale da giudici coraggiosi, ebbe finalmente sidente della Regione Siciliana Piersanti verticistica, denominata Cosa Nostra, piena e documentata cognizione del- Mattarella, il capitano CC Emanuele Ba- dotata di rigida gerarchia interna e di l’esistenza di Cosa Nostra, della sua di- sile, il procuratore Gaetano Costa, il se- DALLA CHIESA propria strategia operativa, accusata di mensione territoriale, delle gerarchie in- gretario regionale del Pci Pio La Torre, Il gen. Carlo Alberto gravi delitti fra i quali omicidio, traffico terne nei vari impenetrabili livelli dal il generale Carlo Alberto Dalla Chiesa, Dalla Chiesa nel 1982 lascia la carica di stupefacenti, estorsione, associazione capo dei capi fino ai picciotti, nonchè il giudice istruttore Rocco Chinnici, il di vice comandante mafiosa e altri. delle sue regole di azione. commissario Ninni Cassarà e altri po- generale dell’Arma, Ebbe termine nel dicembre 1987 ma Risultato quasi insperato, scaturito dalla liziotti e carabinieri, magistrati, giornalisti, perché nominato proseguì nei successivi due gradi di ap- feroce seconda guerra di mafia per il imprenditori che non si erano piegati prefetto di Palermo pello fino al gennaio 1992, in cui fu dominio del territorio, seguita a quella alle intimidazioni. per combattere la mafia. Dopo cento giorni, emessa la sentenza della Corte di Cas- del ’62 e scatenata nel ’79 dai corleo- Nell’80 era stato proprio Chinnici, dopo il 3 settembre sazione. Al riguardo qualcuno potrebbe nesi di Totò Riina e Bernardo Proven- gli omicidi Basile e Costa, a costituire, dello stesso anno, obiettare “ma ci voleva tanto per capire zano contro le famiglie rivali palermitane nell’Ufficio Istruzione del Tribunale di Pa- è ucciso in un agguato che esisteva la mafia?” Di sicuro no, ma dei Bontade e dei Badalamenti, di cui lermo, un gruppo di magistrati incaricato con la moglie Emanuela Setti Carraro il fatto è che sino ad allora non era stato faceva parte pure Tommaso Buscetta, di seguire il fenomeno mafioso per ot- e l’agente di scorta possibile acquisire prove concrete sulla fuggito in Brasile. La mattanza culminò tenerne una visione più chiara e com- Domenico Russo sua struttura organizzativa al di là dei il 23 aprile 1981 con l’uccisione del pleta. Divenuto noto come Pool antima- pur numerosi crimini perseguiti, ricon- potente boss Stefano Bontade, che dif- fia, entrarono a farne parte Giovanni ducibili però sempre e soltanto a singole fuse il panico nelle più antiche famiglie Falcone e Paolo Borsellino. Il successo famiglie e ancor più spesso alla loro ribaltando gerarchie, alleanze e legami dell’iniziativa costò però la vita al suo manovalanza senza mai poter risalire d'affari. Seguirono centinaia di altri ideatore, assassinato nell’83. Lo sostituì ai veri mandanti. E perché fu una svolta morti, segnando nell’83 il sopravvento il giudice Antonino Caponnetto, che de- epocale? Perché nella Sicilia del ban- dei corleonesi con i loro alleati emer- cise di ampliare l’organizzazione dell’Uf- ditismo, del delitto d’onore, dell’abi- genti, Greco, Brusca, Marchese, nel do- ficio facendovi confluire tutte le indagini 24 / MARZO ›APRILE 2016 LE FIAMME D’ARGENTO
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