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MARZO/APRILE 2016 - N°2 - ANNO LIX Poste Italiane S.p.A. – Sped. in abb. postale – D.L. 353/2003 (conv. In L 27/02/2004 n. 46) art. 1 comma 1 Aut. GIPA/C/MI/36/2012
                                                                                                                                                                       01 COP MARZO APRILE 2016.qxp_Layout 1 04/05/16 11:57 Pagina 1
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                                                                                                        n°2 - marzo/aprile 2016
                                                                                                        Questo numero è stato stampato
                                                                                                        in 198.050 copie, di cui 192.734 inviate
                                                                                                        alle Sezioni ed ai Soci ANC in Italia e all’estero,
                                                                                                        ai comandi dell’Arma fino a livello Stazione,
                                                                                                        ad uffici ed enti pubblici
                                                                                                        Rivista della
                                                                                                        Associazione Nazionale Carabinieri
                                                                                                        Direzione
                                                                                                        via Carlo Alberto dalla Chiesa 1/A
                                                                                                        00192 Roma
                                                                                                        tel 063614891 - fax 0636000804
                                                                                                        web: www.assocarabinieri.it
                                                                                                        Indirizzi e-mail
                                                                                                        Presidenza
                                                                                                        anc@assocarabinieri.it
                                                                                                        Presidente
                                                                                                        presidente@assocarabinieri.it
                                                                                                        Volontariato
                                                                                                        volontariato@assocarabinieri.it
                                                                                                        Amministrazione
                                                                                                        amministrazione@assocarabinieri.it
                                                                                                        Direttore
             editoriale                                     dal vaticano                                Libero Lo Sardo
         6 RELATIVITÀ GENERAZIONALE                     28 CONFESSIONE E MISERICORDIA                   Direttore Responsabile
                                                                                                        Nicolò Mirenna
             di Libero Lo Sardo                             di Giuseppe Pelle                           direttore@assocarabinieri.it
             130° anniversario                              associazione nazionale carabinieri          Condirettore
                                                                                                        Vincenzo Pezzolet
         8 GRAZIE, PRESIDENTE!                          29 VITA ASSOCIATIVA
                                                                                                        Capo Redattore
           LA PAROLA DEL CAPO DELLO STATO                   onaomac                                     Dario Benassi
                                                                                                        caporedattore@assocarabinieri.it
             130° anniversario                          57 I “RAGAZZI” INSIEME ALL’ARMA                 tel 06361489320
         9 IL MINISTRO DELLA DIFESA                         di Cesare Vitale                            Segreteria di Redazione
           SEN. ROBERTA PINOTTI                                                                         Maria Rosa Moglioni
                                                            capolavori al femminile                     Alberto Gianandrea
                                                                                                        fiamme_argento@assocarabinieri.it
             130° anniversario                          58 L’ARTE INVISIBILE DELLE DONNE                tel 06361489325/343/324
         10 IL CAPO DI STATO MAGGIORE                       di Elisabetta Bodini Biga                   Hanno collaborato
                                                                                                        Libero Lo Sardo, Nicolò Mirenna,
            DELLA DIFESA                                    in musica                                   Angelo Sferrazza, Tigellino,
                                                        62 LA COLONNA SONORA DELLA VITA                 Enrico Peverieri, Dario Benassi,
             130° anniversario                                                                          Giacomo Cesario, Cesare Vitale,
                                                            di Paola Ingletti                           Elisabetta Bodini Biga, Paola Ingletti,
         11 IL COMANDANTE GENERALE                                                                      Alfio Borghese, Franco Santini,
            DELL’ARMA DEI CARABINIERI                       arte&co                                     Riccardo Palmieri, Eleonora D’Angelo,
                                                                                                        Fabrizio Castelli, Giuseppe Del Ponte,
             130° anniversario                          64 OSIMO: SGARBI MOSTRA SGARBI                  Vincenzo Ruggieri, Alberto Gianandrea,
                                                            di Alfio Borghese                           Massimo Melegoni, Nazzareno Giovannelli,
         12 LOMBARDIA: I PRESIDENTI                                                                     Giovanni Faustini
            DI REGIONE E CONSIGLIO REGIONALE                itinerari enogastronomici
                                                        66 ECCO LA VODKA MADE IN ITALY                  Art Director
             130° anniversario                                                                          Sergio Raffo
                                                            di Franco Santini                           raffo@raffoartcommunication.it
         14 IL SALUTO                                       cinema&società                              Progetto grafico,
            DEL SINDACO DI MILANO                                                                       grafica ed impaginazione
                                                        68 TENTAZIONI: CIAK! È IL DIVO CHE DIRIGE       RaffoArt Communication
                                                                                                        viale Tito Livio 58/60 - 00136 Roma
             scenari internazionali                         di Riccardo Palmieri
                                                                                                        Stampa
         16 DOVE VANNO GLI STATI UNITI?                     al femminile                                Adaptive Srl presso Inprint SpA
             di Angelo Sferrazza                                                                        via Campobello 1C - Pomezia (Roma)
                                                        70 IL SELF MAKE-UP (FATTO BENE)                 tel. 069122799
             cattivi costumi                                di Eleonora D’Angelo                        Registrazione Tribunale di Roma n°3400
         18 INGLESE: IL TROPPO STROPPIA                     salute&benessere
                                                                                                        del 23/07/53 - Iscrizione al ROC n°1306
                                                                                                        Gli articoli rispecchiano esclusivamente le opinioni
             di Tigellino                                                                               degli autori; proprietà letteraria, artistica
                                                        73 L’ALIMENTAZIONE PER LO SPORT                 e scientifica riservata. Per le riproduzioni anche
                                                                                                        se parziali, dei testi, è fatto obbligo citare la fonte
             storia&memoria                                 di Fabrizio Castelli
         20 70 ANNI FA RINASCE L’ITALIA                     non solo pensioni                                    Concessionaria per la pubblicità
                                                                                                                 Publimedia Srl
             di Enrico Peverieri
                                                        79 ASSEGNO SPECIALE IN PERICOLO                          via M. Gonzaga 2
                                                                                                                 20123 Milano
             accadde in sicilia                             di Vincenzo Ruggieri e Giuseppe Del Ponte   Responsabile: A. Massimiliano Nizzola
                                                                                                        tel 0258013807
         24 IL MAXIPROCESSO DI PALERMO                      da leggere                                  e-mail publimedia@assocarabinieri.it
             di Dario Benassi
                                                        80 I LIBRI CONSIGLIATI                          Il giornale è stato chiuso il 4 maggio 2016

         4 / MARZO ›APRILE 2016
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06 editoriale MARZO APRILE 2016.qxp_Layout 1 05/05/16 14:42 Pagina 6

         editoriale
         VERSO IL RADUNO DI MILANO: UN PONTE FRA TRADIZIONE E CONTEMPORANEITÀ

         RELATIVITÀ GENERAZIONALE
                       rima di entrare nel tema della riflessione che de-

        P              sidero proporre in questo Editoriale, sento il do-
                       vere di cittadino e di Carabiniere di rivolgere un
                       pensiero ugualmente commosso e attonito alle
         vittime dei recenti gravi fatti che hanno bagnato di sangue
         non solo Bruxelles e l’Europa, ma anche Lahore e gli altri luo-
         ghi dell’Asia e dell’Africa, alcuni ignorati dai mass-media, ove
         possiamo purtroppo affermare che la violenza ideologica e
         politica sia la sconvolgente “normalità”. Un pensiero com-
         mosso, dicevo, perché l’innocenza delle vittime non può non
         turbarci profondamente; attonito perché, nonostante i ripetuti
         esempi nella storia recente del pianeta (anche qui da noi,
         come ad esempio a Milano e a Bologna), stentiamo ancora
         a farci una ragione che veramente sia possibile immaginare
         con lucida freddezza operativa una strage inopinata e del
         tutto casuale di persone, da parte di altre che pure avranno
         nel privato dei sentimenti e delle qualità positive. Ma tant’è:
         nell’era del consumo l’interesse economico (quello maiuscolo)
         ha bisogno di espandersi, ma il movimento, però, genera
         sempre con maggiore frequenza incertezza a volte voluta e
         destabilizzazione non sempre prevista; in tale fluidità si muo-
         vono forze aggreganti e integraliste, più o meno “indirizzate”,
         con programmi precisi e strategie dirompenti alle quali, in
         questo momento particolare, fanno da drammatico riscontro
         le moltitudini di diseredati, povera gente esiliata e sfruttata
         come merce di scambio, che affollano le frontiere dell’Occi-
         dente creando ulteriori motivi di apprensione.
         Noi dell’ANC, per la nostra formazione etica e professionale
         volta all’attenzione a tutto tondo verso gli aspetti umani, psi-
         cologici e concreti della vita, non dobbiamo dimenticarci di
         quello che siamo stati e che tuttora continuiamo ad essere.        cui dobbiamo guardarci perché, sino all’ultimo giorno, anche
         La quiescenza deve essere certo un meritato riposo dalle           questo è il “nostro mondo” e abbiamo il diritto, prima che il
         ansie del servizio attivo, ma non dal “peso” degli Alamari.        dovere, di farne parte attiva tenendoci aggiornati, andando
         Dobbiamo voler continuare a impegnarci come possiamo               alla radice delle innovazioni per scoprirne la genesi e l’utilità.
         per la tutela delle comunità, tutte le comunità che vivono nel     Questo tuttavia non vuol dire che dobbiamo rinunciare al no-
         nostro Paese, come abbiamo sempre fatto: senza distinzioni         stro patrimonio di esperienze e al nostro stile comportamen-
         etniche, religiose e politiche!                                    tale. L’identità di ciascuno resta nella sua personalità, nel
         E veniamo al nostro tema. Come avevo già accennato nel n.          suo modo di interpretare la vita e di rapportarsi con gli altri
         9/10-2015, “ogni generazione è allo stesso modo e alter-           e, collettivamente per noi dell’ANC, nel culto del retaggio spi-
         nativamente all’avanguardia e antica” proponendo non senza         rituale delle tradizioni dell’Arma e dei valori, questi sì immu-
         difficoltà traguardi nuovi a quella che precede, superati poi      tabili, cui abbiamo improntato la nostra scelta di servizio.
         dalla seguente. Attualmente, poi, sembra imperversare il pes-      Onestà intellettuale, rigore morale, serietà, affidabilità, queste
         simismo e nel confronto col prima, l’oggi è sempre perdente        ed altre sono le virtù che ci contraddistinguono e che dimo-
         senza rimedio, su tutta la linea. Ricordo, giovane Tenente,        streremo tra poco nel Raduno di Milano: tutti insieme a ce-
         quando gli anziani ripetevano l’usuale, sconfortato ritornello     lebrare questi centotrent’anni di cammino, con l’animo sereno
         “non è più come una volta!”. Un ritornello ancora vigorosa-        dell’amicizia e la consapevolezza fiera di ciò che siamo e che
         mente in auge perché non si tiene conto dell’evoluzione so-        tuttora fortemente rappresentiamo per l’Arma e nel cuore
         ciale, non si riesce a interiorizzare o solo a comprendere i       degli Italiani. Mi auguro e vi chiedo di venire nel maggior nu-
         nuovi modelli figli del progresso. Il passato appare come uno      mero possibile a Milano per esprimere ancora una volta l’or-
         scoglio dove ancorare le proprie certezze; si tende a vivere       goglio di essere stati, di aver vissuto e di voler continuare a
         di ricordi. Un “vizio” contagioso per noi che abbiamo fatto le     vivere da Carabinieri.
         nostre battaglie “alcuni” anni fa. Una distorsione mentale da                                                      Libero Lo Sardo

         6 / MARZO ›APRILE 2016                                                                                         LE FIAMME D’ARGENTO
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08-09 MATTARELLA/PINOTTI.qxp_Layout 1 06/05/16 11:41 Pagina 8

         130°anniversario

                                  GRAZIE, PRESIDENTE!

                                             S E R G I O M AT TA R E L L A
                                               PRESIDENTE DELLA REPUBBLICA

         La sua riconoscenza, in occasione dell’evento del nostro 130° anniversario, ci onora e ci sprona all’impegno
                          che deriva dagli alamari che tuttora, con orgoglio, portiamo sul colletto
         8 / MARZO ›APRILE 2016                                                                     LE FIAMME D’ARGENTO
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09 ministro pinotti ok.qxp_Layout 1 07/05/16 13:30 Pagina 9

          130°anniversario

          IL SALUTO
          DEL MINISTRO DELLA DIFESA
          C
                           arabinieri d’Italia, in oc-
                           casione del XXIII Raduno
                           Nazionale dell’Associa-
                           zione Nazionale Carabi-
          nieri, mi è particolarmente gradito rivol-
          gere a tutti i partecipanti il più cordiale
          saluto del Governo, delle Forze Armate
          e mio personale.
          Desidero ringraziare il Generale Tullio
          Del Sette, nella sua duplice veste di
          Comandante Generale dell'Arma e Pre-
          sidente Onorario dell’Associazione, il
          Presidente Nazionale Generale Libero
          Lo Sardo, i dirigenti nazionali e locali e
          tutti gli aderenti al Sodalizio, per l’im-
          pegno profuso nel rinvigorire il legame
          tra personale in servizio e in congedo
          e tenere unita la grande famiglia della
          Benemerita.
          Saluto e ringrazio la Città di Milano, il
          Sindaco, le Autorità e i cittadini tutti, che
          in questi giorni si stringono intorno a voi
          con calore e stima.
          Questo XXIII Raduno, che vi riunisce per
          rinsaldare le tradizioni e i valori culturali
          della grande famiglia dell'Arma, assume
          oggi un particolare significato, perché
          cade in concomitanza con il 130° an-
          niversario della fondazione dell’Asso-
          ciazione Nazionale Carabinieri.
          Il 1° marzo 1886, proprio nella città di
          Milano, nasceva quella che allora fu
          chiamata Associazione di Mutuo Soc-
          corso tra congedati e pensionati dei
          Carabinieri Reali.
          Sono trascorsi 130 anni e, consentitemi
          di dirlo, sono trascorsi proficuamente:
          con le vostre 1.770 sezioni, 27 delle
          quali in territorio estero, e con oltre
          200mila iscritti, rappresentate una realtà
          alla quale guardare con grande orgoglio
          e rispetto.
          La passione e la determinazione con
          cui svolgete le attività del vostro Statuto
          vi fa onore, attività che vedono in questa      nale che ogni cittadino si aspetta da        familiari dei Caduti che, pur nella sof-
          manifestazione la perfetta sintesi del-         tutti i Servitori dello Stato, in uniforme   ferenza, hanno la forza e l’orgoglio di
          l’encomiabile impegno profuso in am-            o meno.                                      guardare avanti nel rispetto della loro
          bito sociale, culturale e di assistenza         Ne è testimonianza il profondo affetto       memoria.
          morale.                                         e la stima che gli italiani nutrono verso    Generale Lo Sardo, Carabinieri d'Italia,
          Oggi da ogni ambito della società pro-          la grande famiglia dell'Arma.                aderenti tutti al Sodalizio, augurandovi
          viene una forte richiesta di onestà, di         In occasione di questo XXIII Raduno de-      la piena riuscita di questa manifesta-
          trasparenza, di sobrietà, di rispetto dei       sidero rivolgere un pensiero a chi si è      zione, rivolgo a tutti voi il mio più vivo
          diritti e dei doveri previsti dalla nostra      spinto fino all’estremo sacrificio nell’a-   compiacimento e il ringraziamento delle
          Costituzione: da questo punto di vista          dempimento del proprio dovere, sul           Istituzioni.
          voi Carabinieri, insieme ai militari delle      fronte dell’ordine pubblico e della sicu-
          altre Forze Armate, siete esempio im-           rezza, in Patria e all’estero.                                  Sen. Roberta Pinotti
          peccabile di quella correttezza istituzio-      Desidero aggiungere un pensiero per i                           Ministro della Difesa

          LE FIAMME D’ARGENTO                                                                                                                       MARZO › APRILE 2016 / 9
COP MARZO APRILE 2016.qxp_Layout 1 04/05/16 11:57 Pagina 1 - Associazione Nazionale Carabinieri
10 CAPO STATO MAGGIORE.qxp_Layout 1 05/05/16 14:44 Pagina 10

         130°anniversario

         IL CAPO DI STATO MAGGIORE
         DELLA DIFESA
        I
                 n occasione del XXIII Raduno Na-
                 zionale, sono lieto di far giungere
                 il caloroso e affettuoso saluto
                 delle Forze Armate e mio perso-
         nale a tutti i Carabinieri in congedo e
         in servizio, ai loro cari e ai tanti simpa-
         tizzanti per i nobili ideali dell'Arma, che
         si ritrovano nell'accogliente città di Mi-
         lano, ove il 1° marzo di 130 anni fa na-
         sceva il sodalizio di mutuo soccorso an-
         tesignano dell'attuale Associazione
         Nazionale Carabinieri.
         Grazie al proverbiale attivismo dell'As-
         sociazione, sarà possibile vivere un'in-
         tensa settimana di eventi, animati da
         un clima di coesione e genuina pas-
         sione che permetterà anche di avvici-
         nare il grande pubblico alle tradizioni e
         ai valori di questi primi due secoli di
         gloriosa storia della Benemerita.
         Nel ripercorrere con legittimo orgoglio
         un passato costellato da preclari
         esempi di eroismo, elevatissimo senso
         del dovere e fedele servizio alle Istitu-
         zioni, il mio pensiero commosso e rive-
         rente va ai tanti Caduti e feriti - di ogni
         epoca, luogo e contesto operativo - che
         hanno onorato con il sacrificio il proprio
         vincolo di dedizione all'Italia e agli ita-
         liani.
         Nell'anno in cui festeggiamo il 70°
         compleanno della Repubblica, voglio
         emblematicamente ricordare l'ultima           La capacità di rinnovarsi e di adattarsi       riconosciuto nel mondo, il cui grande
         Medaglia d'Oro al Valor Militare conferita    con costante efficacia ad uno scenario         patrimonio di ideali e valori etico-morali
         alla gloriosa Bandiera di Guerra del-         caratterizzato da nuovi rischi e da mi-        è gelosamente custodito dall'Associa-
         l'Arma a suggello del contributo alla Re-     nacce diffuse e multiformi, fanno della        zione Nazionale Carabinieri.
         sistenza e alla Guerra di Liberazione in      Benemerita una componente attiva               Ad essa esprimo il mio vivissimo ringra-
         cui si immolarono quasi 3.000 Cara-           della 'grande famiglia militare', capace       ziamento per la preziosa ed insostituibile
         binieri e oltre 5.000 furono deportati.       di sintetizzare il crescente bisogno di si-    opera di promozione di sani modelli di
         Esempi senza tempo di quel proverbiale        nergia tra gli impegni di 'difesa avanzata'    comportamento ed esemplari ideali di
         e meraviglioso spirito di servizio, immu-     e quelli di 'sicurezza interna', nell'ottica   altruismo, fratellanza ed amor di Patria
         tato e immutabile da generazioni, che         di un'integrazione multidisciplinare e         che, con esemplare spirito di corpo e
         ha reso la figura del Carabiniere un ele-     multidimensionale che chiami in causa          di convinta partecipazione, porta avanti
         mento caratterizzante della memoria           l'intero 'sistema Paese'.                      per rafforzare il fondamentale legame
         nazionale, elevando il suo operato a pa-      Di fronte a queste nuove sfide, i Cara-        tra mondo militare e società civile.
         trimonio delle Forze Armate e del Paese.      binieri si sono da poco arricchiti di un       A tutti i membri dell'Associazione Na-
         Forte di questo luminoso retaggio,            nuovo connotato di portata internazio-         zionale Carabinieri e alle persone a loro
         l'Arma continua a svolgere un ruolo vi-       nale grazie all'istituzione dei 'Caschi blu    care giunga il riconoscente e sincero
         tale per la Nazione con la sua peculiare      della Cultura', corpo specializzato che        apprezzamento di tutti gli uomini e le
         polivalenza di 'forza militare di polizia a   estende l'eccellenza dell'Arma nella tu-       donne delle Forze Armate, unitamente
         competenza generale e in servizio per-        tela del patrimonio artistico-culturale        ai migliori auspici per il successo delle
         manente di pubblica sicurezza', for-          anche all'estero, sotto l'egida dell'UNE-      tante manifestazioni di questo XXIII Ra-
         nendo, con le sue numerose e diversi-         SCO.                                           duno nazionale.
         ficate professionalità, un importante         La capacità di essere virtuosa garante
         contributo sia tra le Forze dell'Ordine       di sicurezza, ordine e legalità fanno della            Generale C.A.Claudio Graziano
         sia nel più ampio contesto dello Stru-        Benemerita un riferimento sicuro e un                        Capo di Stato Maggiore
         mento militare interforze.                    bell'esempio di italianità, diffusamente                                 della Difesa

         10 / MARZO ›APRILE 2016                                                                                                                   LE FIAMME D’ARGENTO
11 com.ge. del sette.qxp_Layout 1 05/05/16 14:44 Pagina 11

          130°anniversario

          IL COMANDANTE GENERALE
          DELL’ARMA DEI CARABINIERI
                                                         tidianamente nelle Sezioni a tenere

         I
                 l 17, 18 e 19 giugno prossimi
                 la grande famiglia dell’Arma            vivo il sentimento di devozione ai prin-
                 sarà chiamata a raccolta a Mi-          cipi etici del cittadino esemplare e
                 lano per il XXIII Raduno Nazio-         alla Patria, lo spirito di corpo e le tra-
          nale dell’Associazione Nazionale Ca-           dizioni dell’Arma.
          rabinieri. Un Raduno che assume uno            Come ha recentemente affermato il
          straordinario rilievo, poiché proprio          Ministro della Difesa, On. Roberta Pi-
          nel capoluogo meneghino, 130 anni              notti, rivolgendosi ai giovani Ufficiali
          fa, venne costituita l’Associazione di         Allievi dell’Arma in occasione dell’i-
          Mutuo Soccorso tra congedati e pen-            naugurazione dell’Anno Accademico
          sionati dei Carabinieri Reali, primo           alla Scuola Ufficiali, quello del Cara-
          sodalizio a carattere volontario fra mi-       biniere non è un mestiere, ma un
          litari non più in servizio che si è poi        modo d’essere: Carabinieri si è! Lo
          evoluto nelle forme, sempre fedele ai          si è per tutta la vita, oltre i limiti di età,
          suoi ideali, fino a diventare, nel 1956        oltre il periodo nel quale ci è dato il
          l’Associazione Nazionale Carabinieri           privilegio di indossare la nostra bel-
          (ANC). Un Raduno, quindi, da non               lissima uniforme. L’ANC lo testimonia
          mancare, che suggella il raggiungi-            nel modo più netto e forte. La voca-
          mento di un traguardo importante:              zione al bene comune, alla generosa
          130 anni nei quali l’ANC ha svolto, a          offerta di sé stesso al servizio dello
          diretto contatto con le comunità locali,       Stato e dei cittadini che accompagna
          funzioni di raccordo, nella continuità         il Carabiniere durante la sua missione
          ideale, fra le generazioni di Carabinieri      non si esaurisce con il termine della
          che si sono succedute, una proiezione          sua parabola professionale, ma si rin-
          della nostra amata Istituzione oltre il        nova nelle attività sociali, prime fra
          tempo. Di certo, essa è stata ed è cu-         tutte quelle di volontariato e prote-
          stode gelosa di quel patrimonio di Va-         zione civile, nelle quali si prodigano
          lori che hanno reso l’Arma un sicuro           in tutta Italia gli associati.
          punto di riferimento per i cittadini ita-      Al Presidente Nazionale, Gen. C.A. Li-
          liani,che sempre più l’apprezzano, al          bero Lo Sardo, il mio incondizionato
          pari di quanto avviene ormai nel resto         plauso per la passione e la generosità           zione più amata e apprezzata io ci
          del mondo. Valori che Voi, cari com-           che profonde nella sua azione di                 sarò, ci saranno molti Carabinieri e
          militoni non più in servizio, ci avete         guida appassionata e lungimirante.               tanti dei 200.000 soci giunti con ogni
          tramandati e che noi coltiviamo per            Agli Ispettori Regionali, ai Coordinatori        mezzo dalle 1689 Sezioni in Italia e
          poterli a nostra volta trasmettere, vivi       Provinciali, ai Presidenti di Sezione e          dalle 31 all’estero. Idealmente stretti
          e pulsanti, a coloro che sono in ser-          a tutti i Soci, alle Benemerite, il mio          intorno alla nostra gloriosa Bandiera
          vizio e lo saranno dopo di noi. Valori         saluto caro e ammirato per la loro pe-           e al Medagliere dell’Associazione ci
          incarnati dai nostri Caduti di ogni            renne militanza a favore dell’Arma dei           saranno anche tutti quelli che ci
          tempo, che a essi hanno sacrificato            Carabinieri, oltre che per le preziose           hanno preceduti nei due secoli, per-
          le loro vite, punteggiando con il loro         attività sociali cui si dedicano.                correndo la loro via del dovere in
          fulgido esempio l’ultra bicentenario           Alle Autorità e ai cittadini della città         modo spesso riservato, lontani dai ri-
          percorso dell’Istituzione: a loro vanno        di Milano, da sempre straordinaria               flettori dei mezzi di informazione e
          il mio, il nostro commosso, grato e re-        fucina di intraprendenza e laboriosità,          della storia, ma con impegno sempre
          verente pensiero, e ai loro familiari la       faro di efficienza e civiltà in Italia e         professionale e generoso e con animo
          concreta, affettuosa vicinanza.                nel mondo, il più sentito ringrazia-             cristallino e onesto, contribuendo a
          Da quei Valori promanano la nostra             mento per averci voluto ospitare ren-            farci giungere dove siamo oggi.
          forza e la nostra autorevolezza, in essi       dendo possibili le splendide iniziative          A loro e a Voi il grato e memore pen-
          risiede la nostra matrice identitaria          che si succederanno per tre giorni,              siero di tutta l’Arma.
          che ci ha sempre accompagnati e ci             precedute dalla mostra di cimeli e               Viva l’Associazione Nazionale Cara-
          ha guadagnato la stima, l’affetto e            mezzi storici e da quella fotografica            binieri!
          l’ammirazione unanimi delle persone            sull’Arma e sull’Associazione, che sa-           Viva l’Arma dei Carabinieri!
          dabbene e il rispetto di tutti. Essi ani-      ranno inaugurate sabato 11 giugno.               Viva l’Italia!
          mano anche la passione e il fervore            Al Raduno, a Milano, a celebrare i
          con i quali tutti i Soci Effettivi, d’Onore,   130 anni di vita dell’Associazionee                     Generale C.A. Tullio Del Sette
          Benemeriti, Collettivi, Familiari e Sim-       ad affermare l’orgoglio e la respon-                         Comandante Generale
          patizzanti dell’ANC si impegnano quo-          sabilità dell’appartenenza all’Istitu-                     dell’Arma dei Carabinieri

          LE FIAMME D’ARGENTO                                                                                                                   MARZO › APRILE 2016 / 11
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         130°anniversario

         IL PRESIDENTE
         DELLA REGIONE LOMBARDIA
        È
                        con grande piacere che in-
                        vio il saluto mio personale
                        e della Regione Lombar-dia
                        all’Associazione Nazionale
         Carabinieri e a tutti i partecipanti al XXIII°
         radu-no nazionale in cui si celebrerà il
         130° Anniversario della sua nascita.
         Per prima cosa, voglio esprimere il mio
         omaggio all’Arma dei Carabinieri e, più
         in generale, a tutte le Forze dell’Ordine
         per l’attività che svolgono ogni giorno in
         maniera encomiabile, e che rappresenta
         per tutti noi un patrimonio prezioso di
         dignità, dedizione e professionalità di
         cui andiamo fieri.
         Da Ministro dell’Interno ho potuto ap-
         prezzare l’impegno che gli uomini e le
         donne in divisa mettono, giorno dopo
         giorno e in condizioni tutt’altro che age-
         vo-li, per tutelare la sicurezza e la libertà    ga-zione e l’impegno con cui i Carabinieri   l’insegna delle celebrazioni e dell’orgo-
         dei cittadini delle nostre comunità. Un          hanno operato e continuano quotidia-         glio dell’appartenenza al vostro presti-
         im-pegno che li porta a mettere a re-            na-mente ad operare.                         gioso sodalizio.
         pentaglio le loro vite.                          Al Presidente dell’Associazione, Gene-
         Esprimo la gratitudine dell’Istituzione          rale Libero Lo Sardo, e a tutti i parteci-                        Roberto Maroni
         che rappresento per lo spirito di abne-          pan-ti auguro di vivere un raduno al-               Presidente Regione Lombardia

         IL PRESIDENTE
         DEL CONSIGLIO REGIONALE
        I
                 ntervengo volentieri attraverso
                 questo mio messaggio all’interno
                 delle pagine della storica pubbli-
                 cazione “Fiamme d’Argento” per
         rivolgere il mio plauso – insieme a quel-
         lo di tutto il Consiglio regionale – per
         quanto l’Arma dei Carabinieri ha svolto
         e sta svolgendo per il nostro Paese.
         Quest’anno festeggiamo un traguardo
         importante ed è in questa occasione
         per ringraziare ogni singolo carabiniere
         che merita l'affetto riconoscente di tutti
         i lombardi.
         Il vostro lavoro quotidiano è orientato
         a fare bene il proprio dovere, l'amore
         per la patria, l'attenzione alle persone
         e al bene comune con atti di grande
         eroismo, fino al sacrificio della vita. L'Ar-
         ma dei Carabinieri ha accompagnato
         generazioni di italiani e affrontato eventi      to si che nome, colori, uniformi dei ca-     di responsabilità e della vostra passione
         storici, drammatici e gioiosi, mantenen-         rabinieri diventassero un simbolo del        per il bene comune.
         do inalterata l'autorevolezza, lo spirito        nostro Paese conosciuto e apprezzato
         di servizio verso la collettività, l'orgoglio    in tutto il mondo.                                               Raffaele Cattaneo
         di appartenenza unito alla fedeltà alle          La Lombardia rende omaggio ed è grata            Presidente del Consiglio regionale
         istituzioni: caratteristiche che hanno fat-      del vostro impegno e del vostro senso                             della Lombardia

         12 / MARZO ›APRILE 2016                                                                                                                   LE FIAMME D’ARGENTO
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14 sindaco milano.qxp_Layout 1 05/05/16 14:45 Pagina 14

          130°anniversario

          IL SALUTO
          DEL SINDACO DI MILANO

         L’
                          Arma dei Carabinieri ha       Oggi l’Arma è un’eccellenza italiana ri-       deve vedere unite, senza distinzioni, la
                          sempre rappresentato un       conosciuta da tutti, in Patria e all’Estero;   politica, le Istituzioni e la società civile.
                          baluardo per la sicurezza     un esempio di Italia che funziona, che         Il XXIII Raduno Nazionale e la ricorrenza
                          degli Italiani; quello dei    contribuisce a rafforzare nel Paese quel       del 130° anniversario dell’Associazione
          Carabinieri è un impegno che, in più di       senso di rispetto e di fiducia nelle Isti-     Nazionale Carabinieri sono l’occasione
          due secoli di storia, non è mai venuto        tuzioni di cui oggi c’è più bisogno che        per rinnovare l’omaggio della nostra città
          a mancare: dalle guerre del Risorgi-          mai. Milano si riconosce nei valori che        a tutti i Carabinieri in servizio e a riposo,
          mento a quella di Liberazione, dalla lotta    hanno sempre improntato l’operato              che con la loro professionalità e la loro
          contro il terrorismo alle missioni inter-     dell’Arma dei Carabinieri; valori che          dedizione interpretano al meglio i valori
          nazionali di peace keeping, i Carabinieri     hanno nella legalità e nel diritto alla si-    di rigore morale, abnegazione e fedeltà
          sono sempre in prima fila nel difendere       curezza di tutti i cittadini il loro cardine   alle Istituzioni: una occasione per rin-
          la libertà e la legalità. Il loro ruolo ge-   ideale.                                        graziarli ancora una volta per il loro im-
          neroso e instancabile nella difesa dei        A Milano abbiamo fatto di questi temi          pegno quotidiano per la sicurezza di
          principi democratici è testimoniato dal       una priorità assoluta e i Carabinieri, con     tutti i milanesi e di tutti gli italiani.
          sacrificio dei tanti Carabinieri che sono     il loro patrimonio di professionalità e
          caduti in servizio lottando contro ogni       competenza, sono uno degli elementi                                     Giuliano Pisapia
          forma di sopraffazione e violenza.            indispensabili di questa strategia che                                Sindaco di Milano

          14 / MARZO ›APRILE 2016                                                                                                                      LE FIAMME D’ARGENTO
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          scenariinternazionali

         C
                          i sarà qualcuno che racconterà que-       sta”? Al novanta per cento i giochi sono fatti: per        politica sempre possibile, un marchingegno per
                          sta campagna elettorale come nel          i democratici Hillary Clinton e per i repubblicani         bloccarlo. Il programma di Trump è una congerie
                          1960 Thedore H. White con “Come           Donald Trump, come si legge nell’intervista di             di contraddizioni, di approssimazioni e di peri-
                          si fa il Presidente”, un volume di        Giampiero Gramaglia. Trump ha acceso su di sé              colose proposte. Tale però da attirare su di sé
          quasi 600 pagine, un classico per capire come             i riflettori e l’interesse dei media. Non per l’ab-        l’approvazione e ammirazione di una parte molto
          si entra alla casa Bianca? Era il tempo di J.F. Ken-      bigliamento e la pettinatura, cose che interessano         vasta degli americani, come hanno dimostrato
          nedy e di Nixon: un tempo di speranze, di entu-           spesso gli elettori, dalle scarpe bucate di Adlai          le primarie. Trump è riuscito a interpretare il di-
          siasmo, di novità e il giovane presidente riaccese        Stevenson, alla scomposta postura di Nixon nello           sagio di molte fasce della popolazione, a comin-
          la fiducia e l’entusiasmo, soprattutto fra i giovani      storico dibattito televisivo con Kennedy, ma per           ciare da quel ceto medio, prevalentemente
          di tutto il mondo. Era un’America diversa da              la violenza dei suoi discorsi e interviste, che            bianco, che ha visto contratto e messo in pericolo
          quella di oggi, con ansie e aspettative differenti,       hanno marcato una chiara volontà politica di “di-          il suo status. E poi a far risorgere quel sentimento
          ma dall’attuale non distante nelle liturgie eletto-       scontinuità”. Al suo confronto Barry Goldwater             di “americanità”, che è paura di veder messo in
          rali. Solo nell’informazione ci sono distanze si-         era un Metternich. Trump come si sa era apparso            discussione il ruolo di prima potenza nel mondo.
          derali. Ci fa sorridere l’incipit del libro di T. H.      un candidato fuori posto, una meteora per l’e-             Ad analizzare i suoi discorsi e le interviste, dal
          White: “i risultati elettorali di Hart’s Location, (New   stablishment del partito dell’elefante e invece il         1945 in poi le cose sono andate sempre più
          Hampshire, con dodici elettori n.a.), sarebbero           pachiderma è entrato trionfante nella cristalleria!        peggiorando ed è arrivato il tempo di cambiare.
          stati la prima notizia lanciata sui fili del telegrafo    Un’avanzata inarrestabile, che ha steso, come              Dimenticando la politica estera e militare di tante
          che avrebbe salutato milioni di elettori dalle pa-        birilli in una fiera paesana, tutti gli altri candidati,   amministrazioni repubblicane a cominciare da
          gine aperte davanti alla tazza di caffè mattutino”.       a cominciare da quel Jeb Bush, ricco di dollari,           quella ispirata da Henry Kissinger, con il suo
          Quell’America non c’è più travolta da anni du-            ma povero di idee, che avrebbe dovuto riportare            straordinario realismo. Quindi blocco dell’immi-
          rissimi e difficili e che ha visto giurare altri nove     la dinastia familiare ancora a Washington. Il primo        grazione e durezza con gli islamici, in casa e fuori,
          presidenti. Quello che non cambia è la “figura”           errore dei Repubblicani è stato quello di non riu-         e revisione della politica di difesa con “la Nato
          del Presidente, sia come sia stata la sua politica,       scire in tempo a scegliere nella lista dei candidati,      obsoleta”e poi bomba atomica al Giappone per
          i suoi successi o sconfitte. Ecco perché la sua           da elenco telefonico, qualche nome forte e pre-            contenere la Cina e via dicendo. Ce l’ha anche
          elezione è seguita con grande interesse, non solo         sentabile. Ora sarà quasi certamente Donald                con la Germania, che pur è il Paese dove sono
          negli Usa e quest’anno particolarmente. Sarà un           Trump che la convention repubblicana sarà ob-              nati i suoi nonni, obbiettivo Angela Merkel, am-
          Presidente di svolta o un Presidente “continui-           bligata a scegliere, almeno che non si trovi, in           mirata invece da Barak Obama. Trump non co-

          16 / MARZO ›APRILE 2016                                                                                                                         LE FIAMME D’ARGENTO
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          LE PRIMARIE USA
          INDICANO DUE CANDIDATI
          DIAMETRALMENTE OPPOSTI:
          IL POPULISTA E ISTRIONICO
          REPUBBLICANO DONALD TRUMP
          E LA FREDDA E POLITICA
          HILARY CLINTON.
          DUE MODI DIVERSI DI PROPORSI
          E, SOPRATTUTTO,
          DUE VISIONI ANTITETICHE
          DI CONCEPIRE LA POLITICA
          PER LA NUOVA FASE DEGLI STATES

                                                                                                                      nosce la Costituzione della sua Nazione e ha
            Un solo punto in comune: l’Europa si impegni di più                                                       scarse cognizioni storiche. Il Presidente non è un
                                                                                                                      sovrano e il governo non è sua personale pro-
                 O per la prima volta una donna, esperta di politica come pochi al mondo per essere stata             prietà: forse ha scambiato la Casa Bianca per

          ‘      first lady, senatrice, segretaria di Stato e già candidata alla nomination. O di nuovo un uomo
                 espressione di un’America bianca ormai minoritaria, totalmente digiuno di politica non
            avendo mai ricoperto un ufficio pubblico. Questa è l’alternativa tra Hillary Clinton, democratica
            doc, e Donald Trump, repubblicano atipico, verso le elezioni presidenziali Usa l’8 novembre’.
              È la sintesi di Giampiero Gramaglia, giornalista, già corrispondente da Washington, che racconta
            Usa 2016 sul suo blog www.gpnewsusa2016.eu e che è autore dell’ebook Usa 2016, alla fine
                                                                                                                      la Trump Tower. La democrazia americana è forte,
                                                                                                                      intaccabile e questo è una garanzia, ma certo
                                                                                                                      non può rappresentare il cento per cento della
                                                                                                                      sicurezza. Ci sono sempre i danni collaterali e un
                                                                                                                      Trump Presidente, verosimilmente, ne potrebbe
                                                                                                                      fare tanti. Se le cose resteranno così, la campa-
            rimasero in due Hillary e Donald. Lo abbiamo intervistato.                                                gna elettorale sarà dura. L’area di incertezza è
              Gramaglia, la stagione delle primarie si avvia a conclusione, verso le convention di luglio che         vastissima, con le minoranze etniche e le varie
            sanciranno le nomination. I giochi sono fatti?                                                            Chiese, che fanno differenza, non ancora schie-
              Fra i democratici, la vittoria della Clinton è acquisita ed è già stata riconosciuta dal suo rivale     rate. Hillary Clinton avrà di fronte un osso duro,
            Bernie Sanders, senatore del Vermont che si autodefinisce ‘socialista’ e che resta in corsa perché        capace di tutto e non mancheranno fragorosi
            vuole spostare a sinistra la piattaforma del partito alla convention. Fra i repubblicani, Trump è         lanci di fango. Riuscirà la Clinton a riconquistare
            nettamente avanti, ma i rivali superstiti, il senatore del Texas Ted Cruz, ultra-conservatore, e il go-   quelle fasce di popolazione rimaste deluse e
            vernatore dell’Ohio John Kasich, moderato, non mollano. Il magnate e showman, alfiere del-                scontente dalla politica di Barak Obama? Forse
            l’anti-politica, divide i repubblicani, ma suscita anche consensi entusiastici: nessuno aveva mai         sì. Ma non bastano l’appoggio dei grandi gruppi
            avuto tanti voti alle primarie.                                                                           economici e dei tradizionali serbatoi di voto de-
              La Clinton o Trump, che cosa cambierà per l’Europa? E per l’Italia?                                     mocratico, il trumpismo ha colpito ovunque. An-
              Nella campagna americana, si parla poco d’Europa e per nulla d’Italia, salvo incursioni di Renzi        cora i governi e le opinioni pubbliche degli altri
            pro-Hillary e di Salvini pro-Trump. Con la Clinton, cambierà poco e nulla, rispetto agli otto anni        Paesi, con qualche interessata eccezione, non
            della presidenza Obama. Trump promette una politica estera muscolare, ma al contempo predica              sembrano accorgersi di cosa sta succedendo
            una sorta di neo-isolazionismo. Su un punto sono entrambi d’accordo: gli europei devono fare              negli Stati Uniti. Alla fine di luglio dovranno farlo.
            e pagare di più per la sicurezza comune.                                                                  Nell’interesse di tutti.
                                                                                                                                                           Angelo Sferrazza

          LE FIAMME D’ARGENTO                                                                                                                MARZO › APRILE 2016 / 17
18 TIGELLINO MARZO APRILE 2016.qxp_Layout 1 05/05/16 14:46 Pagina 18

         cattivicostumi                                                                                                                                                   di Tigellino

         L’USO DEI TERMINI ANGLOSASSONI DILAGA, ANCHE QUANDO NON SONO NECESSARI
         INGLESE: IL TROPPO STROPPIA
         Se la Francia non avesse perso in America, avrebbe spadroneggiato il francese?

        U
                        na delle cose che oggi mi
                        inviperisce è l’uso abnorme
                        della terminologia stra-
                        niera, in particolare quella
         inglese, più o meno italianizzata, in luogo
         del nostro corrispettivo. “Indossava un
         completino ‘fashion’ ”, “l'ho ‘taggato’ su
         Facebook”, “dobbiamo individuare il
         ‘target’ del prodotto”, “è un'auto molto
         ‘performante’ ”, certo fa più ‘fico’: vuoi
         mettere rispetto ai nostri “alla moda”,
         “identificato”, “utenza” e “di grandi pre-
         stazioni”?! Aspetta amico lettore: non
         è che saluto col braccio alzato o chiamo
         il baccalà “pesce veloce del Baltico”.
         La lingua si volve e mutua da sempre
         nuove terminologie, come ad esempio
         “guerra” che viene dal tedesco e non
         dal latino bellum, da cui però viene “bel-
         licoso”; io non sostengo un nazionali-
         smo lessicale d’altri tempi, ma mi rife-
         risco alla pervasività e alla grande
         rapidità di “inquinamento” che sta su-
         bendo oggi l’italiano. Ma perché è l'in-
         glese a farla da padrone? E non mi ri-
         spondere che è la lingua dell’UE, che è
         il vocabolario della tecnologia e tutte le
         altre ovvietà! Io ti voglio far riflettere sulla   e altri per i francesi. Le operazioni, con-   temente contribuito, la consapevolezza
         causa iniziale, quella proprio degli albori:       dotte per questi da Louis Joseph de           della loro identità e della loro dignità e
         la prima guerra mondiale... Non quella             Montcalm e per i primi da James Wolfe,        tredici anni dopo, il 4 luglio 1776, la
         del 1914-18; quella cosiddetta “dei                ambedue morti in battaglia a Quebec           Dichiarazione di Indipendenza sancirà
         sette anni”.                                       nel 1759, prima videro il successo dei        la nascita di una nuova grande nazione,
         Dunque esattamente 260 anni fa, il 17              francesi con la conquista nel 1757 di         destinata ancor giovane a un ruolo
         maggio 1756, scoppiò ufficialmente il              alcuni forti nemici come il William Henry     mondiale indiscusso e di primissimo
         conflitto tra la Francia e la Gran Breta-          del film L’ultimo dei Moicani di Michael      piano: gli Usa.
         gna, cui si aggiunsero la Prussia, l'Au-           Mann (1992). Poi gli inglesi, grazie an-      Ma pensa tu se avessero vinto i francesi:
         stria, la Russia, la Svezia, la Spagna, la         che alla loro potente marina, passarono       tutto capovolto e i successivi Stati uniti
         Polonia e altri Stati. Le cause... vattele         al contrattacco, tagliarono le comuni-        si sarebbero trovati schiacciati nella co-
         a vedere perché l’argomento è molto                cazioni tra il Canadà e gli altri possedi-    sta atlantica magari da una confedera-          PROTAGONISTI
         complesso; in due parole ti posso solo             menti avversari, prendendo prima Que-         zione francese (forse sarebbe stato me-         Il generale James Wolfe
         dire che riguardavano gli equilibri euro-          bec e infine la capitale Montreal. Il 10      glio per gli “indiani”, trattati dai francesi   in un ritratto postumo
                                                                                                                                                          di Joseph Highmore.
         pei, l’espansionismo prussiano e i con-            febbraio 1763, con la pace di Parigi, la      alla pari) e col piffero che oggi si par-       La sua vittoria sui francesi
         trasti coloniali franco-britannici. La             Nuova Francia sino al Mississipi passò        lerebbe inglese! Dice: ma che cambia?           in Canada determinò
         guerra si combatté in Europa, in Ame-              alla Gran Bretagna, il resto (la Louisiana)   Cambia, cambia… perché io l’inglese             la fine delle conquiste
         rica, in Asia e in Africa. Quello che mi           alla Spagna poi ancora alla Francia che       non lo sopporto: una lingua dove l’al-          della Francia in America,
         preme di più è il fronte americano tra             lo vendette agli Stati Uniti nel 1803. Gli    fabeto lo impari in un modo e le parole         rafforzando
                                                                                                                                                          la potenza inglese
         Canadà e Nuova Francia (immensi ter-               inglesi vincitori acquisirono territori an-   le pronunci in un altro e per i nomi devi       anche in altri continenti.
         ritori francesi negli attuali Usa, guardati        che nei Caraibi, in Africa e in India,        fare lo “spelling” (ora ci sta!). Tu dirai      La supremazia
         la mappa!), con le 13 colonie britanni-            dando vita all’Impero e ponendo la loro       che sono uno “zuccone”…. È vero, in in-         della lingua inglese
         che sull’Atlantico, ove la guerra, iniziata        marineria commerciale e da guerra al          glese però, perché parlo francese e spa-        è così assicurata
         già dal 1754, fu chiamata “franco in-              primo posto nel mondo. Questo segnò           gnolo (pure loro, gli spagnoli, con quel
         diana” perché la combatterono anche                il declino francese inarrestabile nono-       caspita di impero farsi fregare… sempre
         i “pellirosse” Cherokee e della confede-           stante le vittorie, effimere peraltro, di     dagli inglesi!) e, se lo vuoi sapere, leggo
         razione irochese (Cayuga, Mohawk,                  Napoleone. Inoltre quel successo mili-        e traduco anche latino e greco, va
         Oneida, Onondaga e Seneca) per gl’in-              tare fu importante perché dette ai coloni     bene?! Grazie per la pazienza, ma
         glesi e Abenaki, Huron, Ottawa, Shawnee            angloamericani, che vi avevano pesan-         quando ci vuole ci vuole!

         18 / MARZO ›APRILE 2016                                                                                                                          LE FIAMME D’ARGENTO
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20-22 peverieri MARZO APRILE 2016.qxp_Layout 1 05/05/16 14:47 Pagina 20

         storia&memoria                                                                                                                                        di Enrico Peverieri

         2 GIUGNO 1946: AL VOTO PER LA COSTITUENTE E LA SCELTA TRA MONARCHIA E REPUBBLICA
         70 ANNI FA RINASCE L’ITALIA
         Ma la novità epocale è il suffragio universale: per la prima volta votano le donne

         S
                          ettanta anni fa nasceva        Comitato di Liberazione
                          la seconda Italia. L’Italia    Nazionale formazioni con
                          delle istituzioni repubbli-    diverso orientamento po-
                          cane e democratiche che        litico e ideale, alle quali
         viviamo oggi. Il 2 giugno 1946 è il giorno      fanno riferimento i gruppi
         della svolta, con le votazioni per le nuove     combattenti della Resi-
         grandi scelte istituzionali, il primo voto      stenza. A sinistra si tro-
         dopo il lungo periodo dominato dal re-          vano il Partito comunista
         gime fascista, dalle conseguenze disa-          italiano (Pci) al quale
         strose per il Paese e la vita degli italiani.   fanno capo le Brigate
         Nel 1945 il 20 per cento del patrimonio         Garibaldi; il Partito so-
         nazionale è distrutto. Il 2 giugno si decide    cialista italiano di unità
         contemporaneamente la forma di Stato            proletaria (Psiup, che di-
         della nuova Italia (monarchica o repub-         viene Psi nel ‘47) con le
         blicana) attraverso il referendum, e si         Brigate Matteotti; il Par-
         elegge l’Assemblea costituente, l’orga-         tito d’Azione delle for-
         nismo incaricato di scrivere la nuova           mazioni di Giustizia e li-
         Costituzione. È la prima Carta costitu-         bertà. Le posizioni de-
         zionale decisa dai cittadini attraverso i       mocratico-progressiste
         loro rappresentanti, in sostituzione dello      sono rappresentate dal
         Statuto albertino del 4 marzo 1848, de-         Partito democratico del
         finito la “legge fondamentale perpetua          lavoro, detto anche Dl.
         ed irrevocabile della Monarchia sabau-          Quindi al centro la De-
         da”. Ma il 2 giugno segna anche un av-          mocrazia cristiana (Dc):
         venimento epocale: il suffragio universale,     sue le Brigate Fiamme
         che vede, per la prima volta, la parte-         Verdi. Infine i moderati
         cipazione attiva delle donne al voto.           del Partito liberale ita-
         Il 1946 è uno spartiacque tra gli avve-         liano (Pli) al quale si ri-
         nimenti drammatici precedenti (la caduta        feriscono l’Organizzazio-
         del Fascismo il 25 luglio 1943 e il caos        ne Franchi di Edgardo
         che ne consegue, la proclamazione del-          Sogno oltre a formazioni
         l’armistizio l’8 settembre, il riscatto a       partigiane autonome (tra
         caro prezzo della guerra di Liberazione         quelle dette degli Azzurri, anche di ispi-     fluisce sul cammino da percorrere per          2 GIUGNO 1946
         con la Resistenza in primo piano) e             razione badogliana). Per comprendere           la costruzione della nuova Italia. A dare      Al referendum istituzionale
         l’Italia che rinasce a partire dalle sue        meglio il clima dell’epoca, va ricordato       la sterzata decisiva è la cosiddetta Svolta    la maggioranza degli italiani
                                                                                                                                                       sceglie la repubblica.
         nuove libere istituzioni. Una sorta di inar-    che non fa parte del Cln il Partito re-        di Salerno impressa dal leader comunista       I votanti furono
         restabile rinascita democratica attraver-       pubblicano italiano (Pri), a cui si indi-      Palmiro Togliatti di ritorno dall’Urss nel-    12.998.131 donne
         sata anche da momenti aspri di con-             rizzano le Brigate Mazzini, per la sua         l’aprile del ‘44, con cui il Pci sostiene      e 11.949.056 uomini.
         trapposizione tra le forze politiche anti-      pregiudiziale antimonarchica, che il Cln       l’assoluta necessità di dare la precedenza     I risultati del voto
         fasciste, che scontano la difficoltà di         non accetta, convinto com’è della ne-          alla liberazione dal nazifascismo met-         registrarono 12.717.923
                                                                                                                                                       (54,3%) cittadini favorevoli
         avviare un percorso democratico unitario        cessità di dare la prevalenza alla comune      tendo da parte al momento la questione         alla repubblica
         tra partiti di ispirazione diversa, sia pure    lotta contro i nazifascisti. Ma la pregiu-     istituzionale (monarchia o repubblica?).       e 10.719.284 (45,7%)
         legati dalla comune azione nel Comitato         diziale contro una monarchia compro-           Apre così alla collaborazione con la mo-       cittadini favorevoli
         di Liberazione Nazionale (espressione           messa con il Fascismo era propria anche        narchia in favore di un governo di unità       alla monarchia.
                                                                                                                                                       Fu la prima consultazione
         della rappresentanza paritetica dei partiti     di importanti formazioni di base comu-         nazionale al quale partecipino tutti i         nazionale in cui
         antifascisti) e, in particolare nel Clnai       niste (la trotskista Bandiera Rossa fra        partiti presenti nel Comitato di Liberazione   partecipavano anche
         (Comitato di liberazione nazionale del-         tutte), contrarie anche al generale Pietro     Nazionale. Dopo molti contrasti la po-         le donne; in quella
         l’Alta Italia) che guida la Resistenza nelle    Badoglio, nominato Capo di Governo             sizione dell’unità antifascista viene ac-      occasione vennero anche
         regioni del Nord e dà la spinta decisiva        dal re Vittorio Emanuele III alla deposi-      cettata grazie alla mediazione del liberale    eletti i componenti
                                                                                                                                                       dell’Assemblea Costituente
         all’attacco dei partigiani per la liberazione   zione di Benito Mussolini il 25 luglio ’43     Enrico De Nicola (sarà il primo presidente     che scrisse la nuova
         di quei territori e delle principali città      (e fino all’8 giugno ’44) per le sue pesanti   della Repubblica Italiana): il principe        Carta Costituzionale
         (Firenze, Bologna, Torino…) nei giorni          collusioni con il Fascismo.                    Umberto diventerà Luogotenente del
         immediatamente precedenti l’avanzata            Una situazione estremamente acciden-           Regno assumendo tutte le funzioni del
         degli Alleati.                                  tata, anche se cementata dal comune            padre Vittorio Emanuele III (che però
         Non dimentichiamo che fanno parte del           impegno contro il nazifascismo, che in-        resta formalmente re), poi, al termine

         20 / MARZO ›APRILE 2016                                                                                                                       LE FIAMME D’ARGENTO
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20-22 peverieri MARZO APRILE 2016.qxp_Layout 1 05/05/16 14:47 Pagina 22

         storia&memoria
         della guerra, si terranno le elezioni, da
         parte di tutta la popolazione italiana,
         per una Assemblea Costituente e per
         la scelta della forma dello Stato.
         Ma alcune ricostruzioni critiche, come
         quella dello storico Giampiero Carocci,
         fanno risalire alla scelta di un rapporto
         diretto tra masse e Democrazia cristiana
         - invece che l’alleanza tra le sinistre
         prima e il dialogo con la Dc poi - il fatto
         che la Resistenza, come il Risorgimento,
         “è stata una rivoluzione passiva perché
         anche Togliatti, come Mazzini, è stato
         costretto dalla realtà oggettiva a subor-
         dinare ogni altra istanza a quella dell’unità
         nazionale” sacrificando obiettivi demo-
         cratici più avanzati. L’instabilità della si-
         tuazione è dimostrata dal succedersi
         dei governi: sono sei dal 25 luglio ‘43
         al luglio 1946.
         Momenti difficili e di grande fermento
         intellettuale e politico. Come sostiene
         Maurizio Fioravanti nel suo saggio L’As-
         semblea Costituente, “il particolare rilievo
         che assume l’Assemblea Costituente
         del 1946 nella storia del Paese deriva
         proprio dal fatto che essa rappresenta
         (….) il primo tentativo di costruire il prin-   polazione), cioè 24.947.187 votanti.          di Costituzione, che viene approvata il        LE ORIGINI
         cipio di unità politica, e le istituzioni che   Sono elette all’Assemblea Costituente         22 dicembre del ’47 con 453 voti a fa-         Dice Pietro Calamandrei,
         lo rappresentano, su una legittimazione         21 donne su 556 componenti (il                vore e 62 contrari. Il 27 dicembre è pub-      (giurista, tra i fondatori
                                                                                                                                                      del Partito d’Azione)
         di tipo democratico, espressa in modo           3,78%). Hanno partecipato quasi tutte         blicata nella Gazzetta Ufficiale. Entra in     in un celebre discorso
         chiaro e inequivocabile dal ritorno alla        alla Resistenza. Ben 14 sono laureate,        vigore il 1° gennaio 1948. E da qui inizia     a studenti universitari
         sovranità popolare, ovvero alla attribu-        una sindacalista, una casalinga, altre        la nostra nuova storia istituzionale, del-     e medi a proposito
         zione della sovranità al popolo”.               insegnanti. Rappresentano le maggiori         l’Italia democratica e repubblicana con        della Costituzione,
         Fra tanto fervore ideale verso uno Stato        liste che si sono presentate alle elezioni:   la “Costituzione più bella del mondo”,         il 26 gennaio 1955:
                                                                                                                                                      “...questo
         moderno e democratico, spicca la parità         nove comuniste, nove democratiche cri-        come molti affermano.                          è un testamento,
         di genere: le donne hanno diritto al voto       stiane, due socialiste, una dell’Uomo         La scelta tra monarchia o repubblica           un testamento
         per la prima volta nella storia d’Italia,       Qualunque. Il loro primo impegno, rag-        accende di più gli animi, con una cam-         di centomila morti.
         fatta eccezione per lo straordinario mo-        giunto con successo, è di estendere il        pagna elettorale molto vivace che risente      Se voi volete andare
                                                                                                                                                      in pellegrinaggio
         mento della Costituzione della Repub-           premio della Repubblica di 3.000 lire         dei tragici avvenimenti del Fascismo e         nel luogo dove è nata
         blica Romana del 1849, approvata sotto          alle vedove di guerra e alle mogli dei        della guerra ancora vivi. La stessa scelta     la nostra Costituzione,
         le cannonate francesi. Il 31 gennaio            prigionieri.                                  di decidere la forma istituzionale con-        andate nelle montagne
         1945, ancora occupati dai tedeschi e            Si presentano oltre venti liste, ben più      temporaneamente all’Assemblea Co-              dove caddero i partigiani,
         con l’Italia divisa in due, tra Nord e Sud,     numerose dei partiti nel Cln. La Demo-        stituente era stata avversata perfino da       nelle carceri
                                                                                                                                                      dove furono imprigionati,
         il Consiglio dei Ministri presieduto da         crazia Cristiana ha il maggior numero         Pietro Calamandrei, giurista e fondatore       nei campi
         Ivanoe Bonomi riconosce il diritto di voto      di voti: 35,2%; seguono il Partito socia-     del Partito d’Azione, favorevole alla po-      dove furono impiccati.
         alle donne. Bonomi è l’esponente del            lista: 20,7%; il Partito comunista: 19%;      sizione, trasformata in legge con decreto      Dovunque è morto
         Partito democratico del lavoro, appog-          l’Unione Democratica nazionale: 6,8%;         luogotenenziale del 25 giugno ’44, che         un italiano per riscattare
                                                                                                                                                      la libertà e la dignità,
         giato dagli americani ma non ben visto          Fronte uomo qualunque: 5,3%; Partito          voleva formulare prima la nuova Costi-         andate lì, o giovani,
         dagli inglesi, che succede il 9 giugno          repubblicano: 4,4%; Blocco nazionale          tuzione, e procedere successivamente           col pensiero
         1944 al Governo Badoglio II. Il decreto         libertà: 2,8%; Partito d’azione: 1,4%;        alla scelta tra monarchia e repubblica.        perché lì è nata
         luogotenenziale n.23 del 2 febbraio             altre rappresentanze minori.                  Comunque nelle votazioni per il refe-          la nostra Costituzione”.
                                                                                                                                                      Al centro della foto,
         1945 rende il provvedimento effettivo.          Il percorso dell’Assemblea costituente        rendum istituzionale vince la repubblica       Enrico De Nicola,
         E il 2 giugno ’46 la presenza delle donne       è rapido: si riunisce per la prima volta      con 12.718.641 voti a favore (54,3%),          Capo provvisorio
         elettrici alle urne è altissima: testa a        il 25 giugno 1946 ed elegge presidente        contro i 10.718.502 dei monarchici             dello Stato e in seguito
         testa con l’affluenza maschile al Nord,         dell’Assemblea il socialista Giuseppe         (45,7%). Uno scarto non troppo elevato         primo Presidente
         addirittura in misura maggiore degli uo-        Saragat (poi sostituito l’8 febbraio del      che fa strillare i favorevoli alla monarchia   della Repubblica
         mini al Sud. Le immagini dell’epoca mo-         ’47 dal comunista Umberto Terracini).         al broglio, complice una certa lentezza
         strano che per il loro primo voto hanno         Il 28 è la volta dell’elezione del Capo       dello spoglio. Ma broglio non è, e Um-
         indossato gli abiti migliori.                   provvisorio dello Stato: è Enrico De Ni-      berto II di Savoia, re per un mese, lascia
         Ma sono tutti gli italiani ad affluire in       cola, con 396 voti su 501 votanti. Il 20      il Paese e va in esilio. Da quel momento
         massa: l’89.1 per cento dei 28.005.449          luglio è istituita la Commissione dei 75,     l’Italia è stabilmente e felicemente re-
         aventi diritto al voto (il 61,4% della po-      con il compito di elaborare il progetto       pubblicana.

         22 / MARZO ›APRILE 2016                                                                                                                      LE FIAMME D’ARGENTO
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24-26 benassi MARZO APRILE 2016.qxp_Layout 1 05/05/16 14:47 Pagina 24

         accaddeinsicilia                                                                                                                                        di Dario Benassi

         TRENT’ANNI FA LA COLOSSALE AZIONE GIUDIZIARIA CHE MISE ALLA SBARRA LA MAFIA
         IL MAXIPROCESSO DI PALERMO
         Ne furono artefici alcuni uomini coraggiosi che pagarono con la vita, ma non invano

         C
                          orreva l’anno 1986…
                          forse molti lo ricorderanno
                          per il disastro alla cen-
                          trale nucleare di Cernobyl,
         la cui nube radioattiva sull’Europa insi-
         diò anche insalata ed ortaggi nostrani,
         mentre gli appassionati di calcio non
         potranno di certo scordare l’Argentina
         di Maradona campione del mondo, a
         cui la nazionale di Bearzot dovette ce-
         dere lo scettro. Ma l’evento di quell’anno
         che per l’Italia segnò una svolta epocale
         è a mio avviso il 10 febbraio, in cui ebbe
         inizio il procedimento penale passato
         alla storia come il Maxiprocesso di Pa-
         lermo, che per la prima volta portò sul
         banco degli imputati la mafia nel suo
         insieme. A trent’anni da allora, l’anni-
         versario - nonostante l’indifferenza di
         molti - è nitido nel ricordo di chi, a vario
         titolo dalla parte della legge, visse quelle
         vicende in Sicilia; e al riguardo cito un
         interessante libro: I mille morti di Pa-       geato, della mafia che dava lavoro, del      minio degli interessi su droga, appalti
         lermo, edito da Mondadori e presentato         conseguente consenso popolare e del-         pubblici, armi, denaro. Ma non fu sol-
         a Milano nel marzo scorso, autore An-          l’omertà dettata dalla paura, grazie alle    tanto guerra interna alla mafia: anche
         tonio Calabrò che negli anni della guerra      testimonianze di alcuni eccellenti ma-       numerosi uomini delle istituzioni cad-
         di mafia era capo redattore de L’Ora di        fiosi divenuti collaboratori di giustizia    dero intanto, fin dal ’79, sotto i loro
         Palermo. Maxiprocesso è dunque il              non per pentimento ma per rivalsa con-       colpi; tra essi il giornalista Mario Fran-
         nome con cui venne definito dalla              tro le vendette delle famiglie vincenti,     cese, il segretario provinciale della DC
         stampa quel giudizio di primo grado ce-        per la prima volta lo Stato, rappresen-      Michele Reina, il commissario Boris Giu-
         lebrato contro la mafia in quanto iden-        tato da uomini delle forze dell’ordine e     liano, il giudice Cesare Terranova, il pre-
         tificata come organizzazione criminale         da giudici coraggiosi, ebbe finalmente       sidente della Regione Siciliana Piersanti
         verticistica, denominata Cosa Nostra,          piena e documentata cognizione del-          Mattarella, il capitano CC Emanuele Ba-
         dotata di rigida gerarchia interna e di        l’esistenza di Cosa Nostra, della sua di-    sile, il procuratore Gaetano Costa, il se-         DALLA CHIESA
         propria strategia operativa, accusata di       mensione territoriale, delle gerarchie in-   gretario regionale del Pci Pio La Torre,           Il gen. Carlo Alberto
         gravi delitti fra i quali omicidio, traffico   terne nei vari impenetrabili livelli dal     il generale Carlo Alberto Dalla Chiesa,            Dalla Chiesa
                                                                                                                                                        nel 1982 lascia la carica
         di stupefacenti, estorsione, associazione      capo dei capi fino ai picciotti, nonchè      il giudice istruttore Rocco Chinnici, il           di vice comandante
         mafiosa e altri.                               delle sue regole di azione.                  commissario Ninni Cassarà e altri po-              generale dell’Arma,
         Ebbe termine nel dicembre 1987 ma              Risultato quasi insperato, scaturito dalla   liziotti e carabinieri, magistrati, giornalisti,   perché nominato
         proseguì nei successivi due gradi di ap-       feroce seconda guerra di mafia per il        imprenditori che non si erano piegati              prefetto di Palermo
         pello fino al gennaio 1992, in cui fu          dominio del territorio, seguita a quella     alle intimidazioni.                                per combattere la mafia.
                                                                                                                                                        Dopo cento giorni,
         emessa la sentenza della Corte di Cas-         del ’62 e scatenata nel ’79 dai corleo-      Nell’80 era stato proprio Chinnici, dopo           il 3 settembre
         sazione. Al riguardo qualcuno potrebbe         nesi di Totò Riina e Bernardo Proven-        gli omicidi Basile e Costa, a costituire,          dello stesso anno,
         obiettare “ma ci voleva tanto per capire       zano contro le famiglie rivali palermitane   nell’Ufficio Istruzione del Tribunale di Pa-       è ucciso in un agguato
         che esisteva la mafia?” Di sicuro no, ma       dei Bontade e dei Badalamenti, di cui        lermo, un gruppo di magistrati incaricato          con la moglie
                                                                                                                                                        Emanuela Setti Carraro
         il fatto è che sino ad allora non era stato    faceva parte pure Tommaso Buscetta,          di seguire il fenomeno mafioso per ot-             e l’agente di scorta
         possibile acquisire prove concrete sulla       fuggito in Brasile. La mattanza culminò      tenerne una visione più chiara e com-              Domenico Russo
         sua struttura organizzativa al di là dei       il 23 aprile 1981 con l’uccisione del        pleta. Divenuto noto come Pool antima-
         pur numerosi crimini perseguiti, ricon-        potente boss Stefano Bontade, che dif-       fia, entrarono a farne parte Giovanni
         ducibili però sempre e soltanto a singole      fuse il panico nelle più antiche famiglie    Falcone e Paolo Borsellino. Il successo
         famiglie e ancor più spesso alla loro          ribaltando gerarchie, alleanze e legami      dell’iniziativa costò però la vita al suo
         manovalanza senza mai poter risalire           d'affari. Seguirono centinaia di altri       ideatore, assassinato nell’83. Lo sostituì
         ai veri mandanti. E perché fu una svolta       morti, segnando nell’83 il sopravvento       il giudice Antonino Caponnetto, che de-
         epocale? Perché nella Sicilia del ban-         dei corleonesi con i loro alleati emer-      cise di ampliare l’organizzazione dell’Uf-
         ditismo, del delitto d’onore, dell’abi-        genti, Greco, Brusca, Marchese, nel do-      ficio facendovi confluire tutte le indagini

         24 / MARZO ›APRILE 2016                                                                                                                        LE FIAMME D’ARGENTO
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