Luoghi della bellezza - Alessia Iuliano
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Luoghi della bellezza Newsletter di informazione culturale e libraria – n. 3 – marzo 2020 Cari Lettori, chi ha avuto il piacere e l’affetto di seguirci nelle scorse settimane ha avuto modo di verificare che nel numero di gennaio abbiamo dato ampio spazio alla "Giornata della Memoria", mentre a febbraio ci siamo dedicati ad approfondire il tema della "Giornata del Ricordo" dando voce e spazio anche ad articoli e contributi da voi stessi suggeriti. Vi siamo grati per averci seguito e per aver compreso lo spirito di questa iniziativa, per il contributo di idee, di riflessioni e di informazione culturale che vorremmo animasse sempre questo spazio. Sono arrivati tantissimi documenti che ovviamente non possiamo inserire in un solo numero ma che cerche- remo di spalmare nelle prossime settimane, pregandovi di limitare la lunghezza degli articoli per rendere pos- sibile la pubblicazione. Il focus che troverete in questo numero è riservato alla Giornata Mondiale della Poesia: in realtà avevamo pro- grammato un evento a Città di Castello dal titolo “Saltimbanchi dell’anima”, proprio il 21 marzo, data scelta per celebrare questa ricorrenza, ma la grave emergenza sanitaria che ha colpito il nostro Paese e le conseguenti restrizioni di queste settimane lo hanno chiaramente impedito. Ma non ci arrendiamo e grazie alla disponi- bilità del caro amico Alessandro Quasimodo e all’adesione confermata da tantissimi poeti di tutta Italia lo ri- proporremo sicuramente appena possibile. L’Unesco ha deciso di inserire la “festa” della poesia nel calendario internazionale perché riconosce all’arte poetica un ruolo fondamentale alla promozione del dialogo tra diverse culture e lingue, sottolineando anche come questa sia stata spesso un mezzo di comunicazione. E considerato che marzo è il mese in cui si è celebrata anche la ”Giornata internazionale della donna” ab- biamo immaginato di coniugare in un ideale abbraccio le due occasioni, riproponendo un componimento de- dicato a tutte le donne dalla indimenticabile poetessa Alda Merini: Fragile, opulenta donna, matrice del paradiso, sei un granello di colpa anche agli occhi di Dio malgrado le tue sante guerre per l’emancipazione. Spaccarono la tua bellezza e rimane uno scheletro d’amore che però grida ancora vendetta e soltanto tu riesci ancora a piangere, poi ti volgi e vedi ancora i tuoi figli, poi ti volti e non sai ancora dire e taci meravigliata e allora diventi grande come la terra e innalzi il tuo canto d’amore. . Buona lettura dunque, confidando che questo momento di grande difficoltà possa rigenerare nelle nostre vite il sentimento della reciproca condivisione, della riflessione interiore, dell’accoglienza e della reale e concreta umanità. ANDREA VELLA
Omaggio a Salvatore Quasimodo L’alto veliero Quando vennero uccelli a muovere foglie degli alberi amari lungo la mia casa, (erano ciechi volatili notturni che foravano i nidi sulle scorze) io misi la fronte alla luna, e vidi un alto veliero. A ciglio dell’isola il mare era sale; e s’era distesa la terra e antiche conchiglie lucevano fitte ai macigni sulla rada di nani limoni. E dissi all’amata che in sé agitava un mio figlio, e aveva per esso continuo il mare nell’anima «Io sono stanco di tutte quest’ali che battono a tempo di remo, e delle civette che fanno il lamento dei cani quando è vento di luna ai canneti. Io voglio partire, voglio lasciare quest’isola». Ed essa: «O caro, è tardi: restiamo». Allora mi misi lentamente a contare Il poeta Salvatore Quasimodo con la moglie Maria Cumani i forti riflessi d’acqua marina e il giovane figlio Alessandro. che l’aria mi portava sugli occhi dal volume dell’alto veliero. Poesia tratta dalla raccolta Ed è subito sera di Salvatore Quasimodo Salvatore Quasimodo nacque il 20 agosto 1901 a Modica: dopo pochi giorni dalla sua nascita la famiglia si trasferì a Roccalumera, e qui trascorse la sua infanzia e giovinezza. Studiò a Palermo e poi a Messina, dove ottenne il diploma, per poi trasferirsi a Roma nel 1919 dove iniziò a collaborare con alcuni perio- dici e a studiare il greco e il latino. Nel 1926 sposò Bice Donetti, e cominciò a dedicarsi assiduamente alla letteratura. Elio Vittorini lo in- trodusse negli ambienti letterari permettendogli di conoscere Eugenio Montale, Arturo Loria, Gianna Manzini e Alessandro Bonsanti. Nel 1938 lasciò il Genio Civile per dedicarsi alla letteratura, lavorando per Cesare Zavattini in un’impresa di editoria e soprattutto si dedicò alla collaborazione con “Lettera- tura”, una rivista vicina all’Ermetismo. Nel 1945 si iscrisse al PCI e negli anni successivi il poeta continuò a dedicarsi con passione all’opera di traduttore sia di autori classici che moderni. Due anni dopo la morte della prima moglie, nel 1948 si risposò con la ballerina Maria Cumani dalla quale aveva avuto il figlio Alessandro. Nel 1959 a Salvatore Quasimodo viene assegnato il premio Nobel per la letteratura, che ne consacra la definitiva fama e a cui seguirono le lauree honoris causa dalle Università di Messina e di Oxford. Il poeta trascorse gli ultimi anni di vita compiendo numerosi viaggi in Europa e in America per tenere con- ferenze e letture pubbliche delle sue liriche che nel frattempo erano state tradotte in diverse lingue. Morì il 14 giugno del 1968 ad Amalfi: le sue spoglie riposano nel Cimitero Monumentale di Milano. La biografia completa e le opere di Salvatore Quasimodo sono consultabili sul sito www.parcoquasimodo.it che invitiamo a consultare.
PREMIO LETTERARIO CITTÀ DI CASTELLO RISERVATO A OPERE INEDITE DI POESIA - NARRATIVA - SAGGISTICA È bandita la XIV edizione 2020 del Premio Letterario «Città di Castello» Scadenza: 31 luglio 2020 Presidente della giuria: Alessandro Quasimodo, Attore teatrale e critico Giurati: Osvaldo Bevilacqua, Giornalista Rai conduttore di programmi televisivi Antonio Padellaro, Giornalista e scrittore – Anna Kanakis, Scrittrice e attrice Luciano Monti, Scrittore e Docente LUISS “Guido Carli” Claudio Pacifico, Ambasciatore d’Italia – Alessandro Masi, Segretario Generale Società Dante Alighieri Maria Borio, Scrittrice e ricercatrice – Francesco Petretti, Scrittore e autore di documentari Marinella Rocca Longo, Docente Università Roma Tre – Giovanni Zavarella, Giornalista e critico Informazioni e bando sul sito www.premioletterariocdc.it Facebook Premio letterario ‘Città di Castello’ COMUNICATO del 20 marzo 2020 PREMIO LETTERARIO CITTÀ DI CASTELLO Nel momento di grave difficoltà che l’intera nazione si trova a vivere dovuta all’emergenza sanitaria cau- sata dalla terribile epidemia, la nostra Associazione è voluta restare fedele ai principi e alle finalità previ- ste dal proprio statuto costitutivo e ha deliberato di abbattere la quota d’iscrizione per gli scrittori che si iscriveranno all’edizione 2020 del concorso letterario, portandola da € 40 a € 10 e destinando i 10 € al Presidio Ospedaliero di Città di Castello. Nonostante le gravi difficoltà che un’importante manifestazione culturale come il Premio Letterario Città di Castello si trova a dover affrontare ogni anno per garantire la propria sopravvivenza a causa dei tagli ai fi- nanziamenti che ricevono annualmente gli operatori culturali, ci è sembrato necessario fare ancora una volta la nostra parte, favorendo così la più ampia partecipazione possibile al Concorso, con conseguente cospicua donazione al Presidio Ospedaliero della città. A coloro che hanno già iscritto l’opera e versato i 40 € verrà rimborsata la differenza. Il nuovo bando del- l’edizione 2020 può essere scaricato fin d’ora sul sito www.premioletterariocdc.it. Confido nella più ampia partecipazione possibile e nella sensibilità insita nell’animo degli scrittori e degli amanti della cultura, e invio a tutti il più affettuoso saluto e un augurio speciale, in un momento così diffi- cile della nostra vita. Antonio Vella Presidente Associazione Culturale Tracciati Virtuali Organizzatore del Premio Letterario «Città di Castello»
Che fine ha fatto la poesia? di MINA D’AGOSTINO l 21 marzo è la giornata mondiale della poe- sensibilità elevate in cambio della bellezza dei I sia. Come accade in tante altre giornate de- dicate a persone, animali, arte cultura, anche della poesia si parlerà quel giorno in qualche versi, chiede di essere coltivata con amore e non per fama, per poter sopravvivere in questa era di massificazione. La poesia chiede, però, al sparuto reading, su facebook per informare poeta che la compone anche orizzonti diversi amici, condividere e commentare. Poi, nulla. La che non siano quelli del proprio io o del pro- poesia tornerà ad essere quello che è in questi prio privato esistenziale. ultimi tempi: pillole di ineffabile saggezza, Sono in atto nella società contemporanea, nel scritte da pochi e create per pochi. nostro pianeta, nel nostro universo, nel nostro Ma qualcuno dirà che di poesia ce n’è molta sistema di vita cambiamenti che sconvolgono sui siti, sulle pagine online, sui concorsi lette- le certezze dell’individuo, la società stessa, la rari. Sì, ma tra il cimentarsi poeti ed esserlo ce nostra cultura occidentale. Sono problemi di ne corre. Tralasciando tutto quello che circola grande importanza che richiedono oggi al ge- con rima o senza, con i consueti dejà vu, pos- nere umano di segnare una strada, di scegliere siamo davvero dire che oggi esiste più che una dove voler andare, di creare per sé e per i posteri poesia al 5%, una poesia in pillole, fatta per un nuovo sistema di valori. pochi adepti che fanno della poesia il loro pia- Se vuole sopravvivere, la poesia è obbligata a cere spirituale, il loro scopo esistenziale, il loro riassumere quel ruolo di guida interiore di mae- viaggio interiore. È una poesia sussurrata che stra di vita che aveva in passato e che ha perso ancora sopravvive nell’appiattimento generale nei secoli. della cultura. Oggi più che mai abbiamo bisogno di questa È commovente vedere come questa piccola poesia, abbiamo bisogno di una pista per rag- pianta venga ancora oggi “educata” e mante- giungere delle certezze, non testimonianze di nuta in vita da pochi per farla vivere e soprav- incertezze. vivere al genere letterario più in auge che è il Il poeta può fare tutto questo? Sì, se riconosce racconto, sia esso romanzo o film. alla poesia questo ruolo, quello di percepire Molti ritengono che il racconto, in qualsiasi quel bagliore di verità che ancora esiste e che forma venga presentato sia di più facile lettura ancora può essere diffuso tra gli uomini. che non il verso e che per questo la poesia sia destinata a morire. Il fatto è che la nostra so- cietà vive di deleghe e nell’appiattimento gene- rale della cultura la delega avviene sull’attività di pensiero, sull’emozione, sulla scelta. «Mi piace ciò che piace agli altri, ovvero se piace agli altri piace anche a me, se qualcuno lo trova in- teressante, allora interessa anche a me», in- somma l’individuo non sceglie più sulla base * Giornalista e scrittrice, Mina D’Agostino ha collaborato con diverse testate nazionali, (La notte, Il Corriere della di criteri propri, segue l’onda. sera, Il Giornale di Bergamo, L’Unità, Bergamo-Oggi) oc- La poesia rifiuta la delega e impone al lettore di cupandosi di cronaca, politica, cultura. Ha diretto alcune pensare, quanto meno, di chiarirsi le proprie riviste di attualità e arte e ha pubblicato libri di racconti emozioni. Non trovando risposta, si è fatta e saggi. quindi più ostica, più chiusa, più d’élite. E ri- L’esercizio alla poesia è una costante della sua attività di scrittrice, ha partecipato ad alcuni concorsi nazionali, ot- schia di morire. tenendo riconoscimenti e premi. Ma difficilmente la poesia potrà morire: la poe- Portami con te è la sua terza raccolta poetica, preceduta da sia contemporanea chiede soltanto di suscitare La parola è il mio dono e Penelope stanca.
È ora di cantare l’essenza di GIOVANNI ZAVARELLA* li uomini Comunque il poeta innamorato quando si iden- G hanno il diritto di trasfigurare nelle tifica nella pazzia d'amore, allora grida agli uo- mini distratti e distanti, e soprattutto a chi ama: «Lasciami solo / con la mia pazzia, / lasciami vivere parole ciò che en- / la mia pazzia, / lasciami vivere questa realtà... / tro e fuori urge. Un giorno di sole /risplenderà / e non avrò / più Non solo per comuni- paura dell’amore/che verrà!» care, ma anche per avviare una terapia del- E allora si correrà «lungo le rive dei prati / in fiore l'anima per chi avverte l'urgenza di sfuggire alla / e valli dorate / di grano sottili / fili d'erba» e il prepotenza del pragmatismo e al radente utili- poeta si affabula e implode nella grazia della leg- tarismo. Magari con la visione della trascen- giadria e sussurra: «Nei tuoi occhi vedo il colore denza. degli aquiloni, / vedo la vita che corre verso il mare, Di sicuro la raccolta di Francesco Terrone dal ti- / vedo la strada che si restringe e si allarga e profuma tolo Amalia con autorevole prefazione di Mar- di rose, / vedo il colore dei cespugli immersi in prati cello Teodonio, si pone nell’ambito di una verdi / vedo,leggo ed ammiro / il tuo sguardo di si- filosofia di vita che rimanda all’amore che tutto rena che canta dolci melodie d'amore». muove, senza il quale tutto diventa prosastico e Ma su tutta la raccolta plana il timore sofferto in bianco e nero. E il nostro poeta, dall’alto di dell’abbandono, immaginato dal poeta affa- un dinamismo poetico di rara fattualità e di mato d’amore: «Non sento più / il calore / delle tue una squisita sensibilità umana, articola in leg- lacrime, / non sento più / il tuo cuore / tuonare / per giadre liriche essenziali valori universali, lad- il mio amore, / non sento altro /che la voglia tua / di dove la centralità tematica ed esistenziale si lasciarmi solo / a mendicare amore». Indi per cui la sgomitola tra il sogno e la realtà d’amore e con intravede nel vento, nel danzare della pioggia... una trepidazione innamorata per la lonta- nei capricci del sole.. negli irrequieti vortici della nanza: «Non capisco, / non capisco nulla / mentre vita... non come una variante evasiva ma come il mio cuore trema /al solo pensiero / della tua lon- essenziale sostanza: «Sei la mia vita ...Aspetto te / tananza». Una lontananza che si fa dolore e che per vivere in te». E addirittura il poeta è convinto fa esclamare al poeta: «hai lasciato una lacrima / che «fine è il tuo sguardo, / dolce il tuo sorriso, / bella che ancora solca il mio malinconico sorriso». / è la tua anima / che impetuosa irrompe / nel mio Nondimeno la raccolta è soffusa da un chiari- cuore / rendendo eterna / la mia esistenza». smo soffuso e trasparente che porta il poeta a E per ottenere la risultanza d’amore dichiara, leggere le emozioni anche nei brevi respiri di con parole trepide e lacrime sottese: «Troverò / le colei che ama e che identifica come «un sogno parole giuste / per parlare al tuo cuore / e ti raccon- che non invecchia mai» e che nutre l’intera esi- terò sogni, /speranze / e tante favole d'amore, / quel- stenza dell’amato. l’amore che vivo /quando la tua immagine / Io non so se trattasi di un canzoniere alla ma- attraversa / la mia anima / ed il tuo cuore batte, niera dantesca, di certo è l’amore a farla da pa- /batte /fino perdersi / nei sotterranei / più profondi / drone in tutte le sue angolazioni di luci e di del mio respiro. È ora di cantare l’essenza». ombre, di sogno e realtà, di idealità e spiritua- lità che sospinge l’innamorato a dire: «Starò sem- E noi con il poeta cantiamo e amiamo. pre / accanto a te/ quando mi vorrai / anche se / la In cielo e in terra. Tra sogno e realtà. In tempi notte / mi tende la mano /e mi raccoglie / in un grido eterni e in spazi infiniti. In gioia e in dolore. di dolore». Tra luci ed ombre. Tra virtù e conoscenza.
Perché in un tempo di scoramenti esistenziali e Senza amore non si va da nessuna parte. E noi, di barbarie comportamentali noi che siamo con il poeta, restiamo «lì ad attendere l'arrivo / viandanti nell'aiuola di memoria dantesca, av- di un vento buono / pieno d'amore e tanta tene- vertiamo l'urgenza dell'avvento dell'amore che rezza» tutto puote. E Dio sa se ne abbiamo bisogno! * Giovanni Zavarella è professore ordinario di Lingue e Letterature Straniere. Ispettore Onorario del Ministero per i Beni e le Attività Culturali, settore Beni Architettonici, Artistici, Storici e Ambientali dei Comuni di Assisi, Bastia Umbra, Bet- tona e Cannara. Accademico d’onore dell’Accademia di Belle Arti di Perugia e dell’Accademia Properziana del Subasio di Assisi. Presidente Onorario del Centro Studi ‘Ignazio Silone’ di Pescina (AQ.), Cavaliere della Repubblica italiana. Gior- nalista, storico, critico d’arte e letterario. Scrittore, poeta, conferenziere e curatore di opere letterarie e di cataloghi d’arte. La vetrina dei nostri poeti/lettori A Melania Finisterre Forse nel tentativo di rallentare Questa sera che frange e inargenta la fine, nell’affanno per un tutto pensieri sul dorso del mare, che perde forma, il profilo questa sera che scruta serena al largo da stambecco che tu sola hai... del tempo e di ogni confine, questa sera è per me. in questo cortocircuito di distanze Cala già il vento, assiepando torpori avanza un’intera storia, un’epica e il senso del vivere allaga nel cuore, dell’imperfezione ci consola come bruma di pioggia che turchino dipani e alla fine, lo avrai pensato, dio a squarci sospeso. Stanno le ore, è una parola disperata nel silenzio trafitte. Bevo da questo calice Poesia di Alessia Iuliano* di luce il mio tempo migliore. dalla raccolta inedita Come chiamarti Oh, come immutabile è lo sguardo dal nulla del mare. * Alessia Iuliano (Termoli, 1995) è poeta, musi- coterapeuta e artista visiva. Poesia di Angela Ambrosini* Ha pubblicato le raccolte poetiche Non negare nes- dalla raccolta Ccontrocanto, Edimond 2012 suno (CartaCanta editore 2016), vincitrice del Pre- mio Le stanze del tempo2016, e Ottobre nei viavai * Angela Ambrosini insegna spagnolo al Liceo (RPlibri 2018). Ha illustrato il progetto educativo Linguistico di Sansepolcro (AR). Cantami una filastrocca (RPlibri 2018). Poetessa, scrittrice, critico letterario, traduttrice, ha Laureatasi nel 2019 in Musicoterapia, si occupa di: conseguito il Master in Traduzione Letteraria del- laboratori creativi per l’infanzia, psicodinamiche l’Università di Siena e collabora con case editrici e del comportamento e linguaggi visivi. Al momento riviste. Insignita a Parigi nel 2015 del “World Lite- segue il triennio di Specializzazione in Illustrazione rary Prize alla Cultura”, è vincitrice in oltre tre- presso la Scuola Internazionale di Comics di To- cento concorsi di poesia e narrativa. rino – Academy of Visual Arts and New Media. Biografia nei siti www.linkedin.com e www.lite- www.alessiaiuliano.it rary.it. Pagina fb angela ambrosini autrice.
Lo Scaffale di LuoghInteriori Collana di poesia «La coda dell’occhio» novità 2020 La collana di poesia della casa editrice prende nome dal titolo di uno straordinario compo- nimento dell’indimenticabile Franco Ferrari: La coda dell’occhio appunto, dove la realtà viene quasi “intravista”, osservata e analizzata con la sensibilità unica di ogni individuo. Obiettivo della collana è, infatti, quello di dimostrare come la poesia, lungi dall’essere un linguaggio accessibile solo a un’élite ristretta, sia invece un mezzo espressivo estremamente immediato; così da evidenziare quanto la scrittura poetica riesca a raggiungere tutti coloro che, pur non essendo degli “specialisti”, siano dotati di profonda sensibilità e sincerità d’animo. Il catalogo completo della casa editrice è consultabile sul nuovo sito www.luoghinteriori.it e si può procedere direttamente all’acquisto senza alcun addebito delle spese di spedizione. Per inviarci informazioni, materiali, recensioni, articoli, proposte scriveteci a: social.luoghi@libero.it Edizioni LuoghInteriori Casella postale 12 - 06012 Città di Castello (PG) Tel. 075 8521591 – edizioni@luoghinteriori.com www.luoghinteriori.it
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