LUGLIO2017 N.212 ASSOCIAZIONE NAZIONALE COLLEZIONISTI ANNULLAMENTI ITALIANI - Associazione Nazionale Collezionisti ...

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LUGLIO 2017                                                                                        N. 212
 ASSOCIAZIONE NAZIONALE COLLEZIONISTI ANNULLAMENTI ITALIANI
     Aderente alla Federazione fra le Società Filateliche Italiane – Albo d’oro della Filatelia
                          Via Asinari di Bernezzo, 34 – 10146 Torino

      Poste Italiane spedizione in a.p. - 70% - D. C. - D. C. I. - Torino nr. 3/2017 (Anno XLIV)
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A.N.C.A.I.: via Asinari di Bernezzo 34 - 10146 TORINO
                             e-mail: ancai1@libero.it http://ancai.altervista.org/

Presidente onorario: ITALO ROBETTI via Luigi Lavazza 32 10131 Torino (e-mail: italo.robetti@alice.it).
Presidente: ALCIDE SORTINO via Pacini, 24 20131 Milano (MI) (e-mail alcidesortino@gmail.com)
Vice Presidente: CORRADO HERTEL piazza Crispi, 61 10155 Torino (TO) (renata.hertelvirano@fastwebnet.it).
Segretario Tesoriere: ACHILLE VANARA (e-mail: a.vanara@alice.it).
Consiglieri: Silvano Di Vita, Michele De Lorenzo, Giancarlo Rota, Domenico Santona.
Revisori dei Conti: Roberto Gottardi, Massimo Mancini, Michelina Tonarelli.

                   Il periodico L’ANNULLO non è in vendita ed è riservato ai soci dell’ANCAI.
                          Esce nei mesi di Marzo, Maggio, Luglio, Ottobre, Dicembre.
                                     Direttore responsabile: Silvano Di Vita.

         Comitato di redazione: Gian Franco Mazzucco, Italo Robetti, Alcide Sortino e Achille Vanara.
    Stampato a cura della INFORMATIC di Torino.- Registrazione Tribunale di Torino n° 4720 del 15.10.1994.

La collaborazione a L’ANNULLO è gratuita. Gli articoli firmati impegnano soltanto i loro estensori. Il materiale
inviato, anche se non pubblicato, non si restituisce. È permessa la riproduzione dei testi citando la fonte.

                               Quota associativa per il 2017 € 35,00 da versare:

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                                                  oppure
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                         Associazione Nazionale Collezionisti Annullamenti Italiani

                                             SOMMARIO DEL N° 211

Pag.    2        Organigramma e Sommario
Pag.    3        NOTIZIE DALLA SEGRETERIA
Pag.    3        UNA SEZIONE SPECIALE DA CHIARIRE
Pag.    3        I SOCI OFFRONO
Pag.    4        LOGISTICA POSTE ITALIANE Giancarlo Rota
Pag.    12       PER UN PUNTO MARTIN PERSE LA CAPPA…(2) Lorenzo Oliveri
Pag.    15       A PROPOSITO DI “POSTATARGET CREATIVE”….di Michele De Lorenzo
Pag-    21       RIFLESSIONI SUI BOLLI DELLE TRASCURATE COLLETTORIE e simili (39) Italo Robetti
Pag.    23       XIX, XX, XXI … TRE SECOLI DI MARCOFILIA a cura di Alcide Sortino
Pag.    23       L’ENNESIMO BOLLO FUORI ORDINANZA
Pag.    23       AMENITA’ MILANESI
Pag.    24       LINGUA: UN UFFICIO SCONOSCIUTO AI PIU’
Pag.    25       EURONOVA: UN RECAPITO INACCESSIBILE
Pag.    25       STAMPIGLIATURE SERVIZI FINANZIARI
Pag.    25       UN TIMBRO “QUASI POSTALE”
Pag.    26       LE IMPRONTE DELLE BOLLATRICI TIPO FLIER PRIMA DEL CAP (11)
Pag.    27       VOLTERRA OSPEDALE PSICHIATRICO
Pag.    28       CATALOGO 1946-1960. Aggiornamento n° 14 a cura di Gian Franco Mazzucco
Pag.    31       LA COLLANA ANCAI
Pag.    32       Pubblicità delle Poste
                                                     ALLEGATO
Offertasta del n. 212 riservata ai soci in regola con la quota del 2017 a cura di Italo Robetti e Achille Vanara

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NOTIZIE DALLA SEGRETERIA

La collezione del socio Lanzellotto “La provincia bella” da cui è stato tratto l’articolo pubblicato nel numero 211
“Gioacchino Rossini da Pesaro”, ha partecipato alla semifinale del Campionato cadetti di Borgo Faiti (LT) otte-
nendo 65 punti (medaglia d’argento).

A San Zeno di Montagna dal 18 al 21 maggio si sono riuniti i soci della nostra gemellata AICAM per il 36° Con-
gresso nazionale, nel corso del quale è stato rinnovato il Consiglio Direttivo.
Nel nuovo consiglio ben quattro membri su sette sono anche nostri soci: Padova, De Min, Oliveri e Rota, il che
spiega il gemellaggio

                           UNA SEZIONE SPECIALE DA CHIARIRE
Il socio Gallo ci chiede notizie su questa busta col bollo VENEZIA FERR. RACC. / SEZ.NE SPECIALE in data
9.3.43.18 e bollino in viola MIN. DIFESA M. M. VENEZIA.

                                                                                       C’è qualche socio che può
                                                                                       darci notizie in merito?

                                             I SOCI OFFRONO
I soci interessati a materiale relativo ai viaggi di Papa Giovanni Paolo II, possono rivolgersi al socio Gian Luigi
Pelutti, via Monte Grappa 17 28845 Domodossola (VB)

    L’ANNULLO 212                                                                                                     3
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LOGISTICA POSTE ITALIANE
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L’introduzione della posta prioritaria il 21 giugno 1999, dopo un periodo di sperimentazione a livello regionale,
ha portato Poste Italiane a rivedere la logistica di trasporto per la necessità di differenziare le due tipologie di
prodotto (prioritario ed ordinario). Se per identificare il prodotto “Prioritario” si è provveduto all’emissione di ap-
positi francobolli (ed etichette), che permettevano la separazione tra posta ordinaria e posta prioritaria in fase di
timbratura e smistamento presso i Centri Meccanizzati, per identificare i contenitori di ciascun tipo di invio si è
provveduto all’allestimento di fascette, cartellini e targhette di differente cromatismo per distinguere le differenti
destinazioni o reparti di lavorazione.
Scopo di questo articolo è presentare un campionario del materiale approntato per identificare il contenuto dei
vari contenitori. Le caratteristiche di questo materiale, a grandi linee, sono le seguenti (relativamente a quanto
visto finora):

    ‐   Fascette : misura 38 x 330/380 mm, sul retro plastificato è presente una parte adesiva protetta da una
        copertura che viene asportata per incollarla, presumibilmente, sul lembo opposto in modo da chiude‐
        re ad anello la fascetta. La parte stampata misura circa 135 mm, che diventano 190 se è presente sulla
        destra il codice a barre;
    ‐   Cartellini di cartoncino: le misure variano da 195 x 102 a 160 x 70 mm. A sinistra hanno foro ovale o ro‐
        tondo, in questo caso rinforzato con anello metallico, per permettere di legarli al contenitore. Sono
        stampati su ambo i lati;
    ‐   Targhette di carta sottile: misurano 132 x 55 mm e sono stampate su un solo lato. Presumibilmente
        venivano incollate o spillate sul primo oggetto quando il quantitativo non giustificava l’impiego di un
        contenitore.

Questo materiale, generalmente identificato con numero di codice e di modello, è stato stampato da una plurali-
tà di tipografie, la cui ragione sociale è in molti casi presente.
I prodotti erano distinti tra posta meccanizzabile e posta voluminosa, mediante apposite caselle da barrare pre-
senti su questo materiale. Se le indicazioni CITTA’ e PROVINCIA sono intuibili, per COMPRENSORIO si deve
intendere l’area gestita dal CMP e per EXTRACOMPRENSORIO le aree esterne al CMP di origine (questo è
quanto presumo) .
Vediamo nel dettaglio questo materiale. Il colore distintivo è il rosso per “CITTÀ”, il giallo per “PROVINCIA”, il
grigio per “MISCELLANEA” (per “miscellanea” probabilmente si intende un contenitore in cui sono presenti pic-
cole quantità di più invii di servizi differenti), il verde per “COMPRENSORIO” ed il viola per “EXTRACOM-
PRENSORIO”. Questi colori sono presenti con varie sfumature.

Per la posta “Ordinario Città” abbiamo la fascetta (1), il cartellino (2) e la targhetta (3).

Figura 1

4                                                                                                L’ANNULLO 212
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Figura 2

                                                                                           Figura 3

Le prossime illustrazioni, che ricalcano le precedenti figure 1/3 sono riprodotte in formato ridotto di circa il 50%.
Per “Ordinario Provincia” abbiamo (4), (5) e (6).

                                                                                                            Figura
                                                                                                               6

Figura 4

                                                                      Figura 5

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Per “Ordinario Miscellanea” abbiamo (7) e (8).

Figura 7

Figura 8

Per “Ordinario Comprensorio” abbiamo (9), (10) e (11).

                                                                Figura 9

Figura 10                                                            Figura 11

Ed infine “Ordinario Extracomprensorio” (12) e (13).

Figura 12                                           Figura 13

Esistono poi delle fascette e cartellini di colore bianco con indicazione generica “Ordinario” o senza indicazioni,
con eventuali precisazioni aggiunte a mano (14-18).

                        Figura 14                                   Figura 15

6                                                                                             L’ANNULLO 212
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Figura 16

                                       Figura 17

   Figura 18

                                                                                     Senza indicazione ORDINARIO
                                                                                     e con lineare Postatarget, curio-
                                                                                     so l’utilizzo del bollo postacelere

Il colore bianco identifica anche le fascette ed i cartellini con cui gli uffici di recapito restituiscono ai CMP gli og-
getti postali non recapitati e da inviare al macero oppure per la restituzione al mittente (19-24).

                         Figura 19                                                 Figura 20

Figura 21 (Mancato recapito Abb. Resa a pagamento)

                                                   Figura 22

                       Figura 23                                                       Figura 24
                                                                                   (Monitoraggio Qualità)

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Per la posta prioritaria i colori base per le varie tipologie di destinazione sono identici, però le fascette, i cartellini
e le targhette non sono in tinta unita ma a fasce verticali blu ed il colore distintivo della tipologia. Ecco pertanto il
generico “Prioritario” a bande bianche e blu (25-30),

              Figura 25

                           Figura 26                                                   Figura 27

                                 Figura 28

Il servizio terminò il 31/5/2006 con l’uni-
ficazione di tutta la corrispondenza in priori-
taria rendendo così inutile la differenziazione, ma evidentemente la modulistica continuò ad essere utilizzata vi-
sta la data del bollo di tre anni successiva (vedi anche figura 30).

                                                                                Figura 29

                          Figura 30

8                                                                                                    L’ANNULLO 212
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il “Prioritario Città” a bande rosse e blu (31-34),

                                                           Figura 31

                       Figura 32

                        Figura 33                                  Figura 34

il “Prioritario Provincia” a bande gialle e blu (35-40),

                      Figura 35                                   Figura 36

                           Figura 37                                   Figura 38

    L’ANNULLO 212                                                                  9
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Figura 39

     Figura 40

il “Prioritario Miscellanea” a bande grigie e blu (41-44),

                             Figura 41                                   Figura 42

                                                             Figura 43

                         Figura 44

10                                                                             L’ANNULLO 212
il “Prioritario Comprensorio” a bande verdi e blu (45-47)

                           Figura 45                                                          Figura 46

                                                      Figura 47

                                                      Usato come Prioritario Miscellanea, probabilmente per man-
                                                      canza del cartellino corrispondente.

ed infine il “Prioritario Extracomprensorio” a bande viola e blu (48-50).

                           Figura 48                                                      Figura 49

           Figura 50

Questo, a grandi linee, il materiale approntato da Poste Italiane per distinguere visivamente il prodotto “Ordina-
rio” dal prodotto “Prioritario” contenuto in sacchi o contenitori durante il trasporto dall’ufficio di origine al centro di
lavorazione provinciale (CPO) oppure comprensoriale (CMP) e tra questi ultimi per l’inoltro finale agli uffici di di-
stribuzione. Da quanto visto Poste Italiane identifica le fascette come Mod. 2000A, i cartellini come Mod. 215 e
le targhette come Mod. 24F. Il logo, quando presente, è quello ideato da Franco Maria Ricci a metà degli anni
’90 quando le Poste passarono da Azienda Autonoma a Ente pubblico economico e successivamente a S. p. A.
Se manca il logo è presente la dicitura Poste Italiane, tranne nelle figure 30,33 e 34 dove manca qualsiasi indi-
cazione. Nel caso delle fascette “Ordinario” di colore bianco sono presenti stampati risalenti agli anni ’90; de-
gna di nota la figura 20 con il classico “stellone” e la intestazione AMMINISTRAZIONE P.T., risalente al 1992.
Negli altri casi la stampa è avvenuta dal 1999 in poi, all’attivazione del servizio “Prioritario”. In figura 40 un car-
tellino “personalizzato” con la stampa anche dell’ufficio di origine. In figura 43 un altro cartellino “personalizzato”
mediante indicazioni sovrastampate oppure apposte con qualche macchinario.
Dal lato marcofilo accanto ai normali datari in dotazione agli uffici postali di base (12)
apposti anche in rosso (28), possiamo trovare quelli dei CPO (5), quelli dei CMP (17,
29, 30 e 31), che difficilmente si possono trovare sulla normale corrispondenza, quelli
degli ufficio di recapito (21), o di servizi particolari come il servizio Postacelere (18) e
posta aerea (43).
Questi bolli sono già stati presentati dal socio De Lorenzo negli articoli “Alla ricerca di
bolli strani o inusuali”, apparsi su L’ANNULLO n. 204 e n. 205.
In un prossimo articolo vedremo altre tipologie di questo materiale.                      (21)

Fonti:
-“Il servizio prioritario, storia, francobolli, tariffe ed aspetti collezionistici” a cura di Nicola Luciano Cipriani, Clau-
dio Ernesto Manzati, Giovanbattista Spampinato, Edizioni CIFO, 2015
 - Vari siti internet

    L’ANNULLO 212                                                                                                        11
PER UN PUNTO MARTIN PERSE LA CAPPA
                            E MOLTI COLLEZIONISTI I LORO SOLDI (2)
                                                                                                di Lorenzo Oliveri

GENOVA

Anno di introduzione: 1853. Più tipi con leggere differenze. Il 20 centesimi 3a emissione reca la firma (autentica)
di un perito toscano, nonostante l'ora "impossibile".

NIZZA MARITTIMA

Anno di introduzione: 1856. La dicitura del bollo a cerchio semplice è NIZZA MAR.A e pertanto tutti i bolli con la
dizione NIZZA sono automaticamente falsi, indipendentemente dalla presenza o meno del "punto". I falsari non
hanno mai tenuto conto che, esistendo nel Regno di Sardegna due uffici col nome NIZZA (Nizza Monferrato e
Nizza Marittima), la sola dizione "NIZZA" non sarebbe stata sufficiente ad individuare l'ufficio.

12                                                                                            L’ANNULLO 212
NOVARA

Anno di introduzione: 1853.

Il 5 centesimi 3a emissione è accompagnato dal seguente certificato peritale

PALLANZA

In tutto il periodo d'uso dei francobolli del Regno di Sardegna non esiste alcun bollo a cerchio semplice con le
ore di Pallanza.

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PINEROLO

Anno di introduzione: 1853.

SALUZZO

Anno di introduzione: 1855. Il 20 centesimi 3a emissione reca la firma di un perito piemontese, mentre il succes-
sivo 40 centesimi, corredato dal certificato peritale parzialmente riprodotto in calce, ha raggiunto 450 euro.

                                                                                                      (continua)

14                                                                                          L’ANNULLO 212
A PROPOSITO DI “POSTATARGET CREATIVE”….
                                                                                                  di Michele De Lorenzo

In casa ANCAI, le prime segnalazioni di “postatarget creative” illustrate sono state fatte da Pozzati (L’Annullo n.
170 e 171); Brunetto nei numeri successivi (dal 172 al 175) ha mostrato un certo numero di nuove impronte, in-
formandoci nel contempo sulle caratteristiche del servizio e sulle possibilità che esso offre. Sono trascorsi sette
anni: non è una novità che tutto, ai nostri giorni, viaggia “à toute vitesse”, in tutti i sensi, per cui ci si poteva a-
spettare che anche questo nuovo servizio offerto da Poste Italiane decollasse alla grande. Invece ho la netta
impressione – e mi piacerebbe conoscere in proposito il punto di vista di qualche consocio – che, almeno sotto
l’aspetto figurativo, che è poi quello che in qualche modo potrebbe attirare il collezionismo, rispetto agli inizi non
si siano fatti molti passi avanti. Anzi, se devo esser brutale, siamo in posizione di stallo totale: intendiamoci, gli
utenti del “creative” saranno sicuramente soddisfatti del servizio e del suo costo, Poste Italiane sarà con altret-
tanta certezza soddisfatta di aver centrato un ulteriore target (pardon, “postatarget”!), ma i poveri collezionisti
hanno ben pochi motivi di rallegrarsi.

Prima di proseguire ricordo brevemente che cosa sono il “postatarget creative” e il suo parente stretto “gold”. Il
“postatarget”, anzitutto: creato nel 2001 per sostituire le “stampe”, consente di spedire messaggi promozionali,
pubblicitari, informativi tutti identici; di diverso c’è solo il nome e l’indirizzo del destinatario. Inoltre, al posto del
francobollo prevede un’apposita stampigliatura, ottenuta mediante una prestampa, un computer o anche
un’affrancatrice.

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16   L’ANNULLO 212
Maggiore è il numero di invii, minore è il costo unitario, classica legge di mercato. Il “creative” e il “gold” nascono
qualche anno più tardi, nel 2008: differiscono dal “postatarget basic” perché il logo, se l’utente lo desidera, può
essere personalizzato mediante inserimento di immagini, loghi o brand, anche a colori: l’essenziale è che non
manchino il marchio “Poste Italiane”, la specifica “postatarget creative” o “gold”, e gli estremi dell’autorizzazione.
Il “gold” differisce dal “creative” solo per la maggior velocità di consegna e perché comprende anche un servizio
accessorio a scelta fra “posta resi” (restituzione degli invii non recapitati), “posta report” (come sopra, ma con
rendicontazione elettronica) o “monitoring”: ovviamente, costa qualcosina di più.

Riprendiamo il discorso, e cerchiamo di capire perché il “creative” non abbia dato risultati collezionisticamente
esaltanti. Di primo acchito, credo, si è pensato che la possibilità di personalizzare il logo avrebbe indotto molti
utenti a scatenare la fantasia dei propri designers: se così fosse stato, avremmo visto sicuramente cose bellis-
sime e degne di ammirazione. Non è andata così, ma non me la sento di attribuirne la responsabilità alla pigri-
zia mentale dei responsabili di marketing delle aziende che utilizzano questo servizio: a loro, in fin dei conti, in-
teressa che la pubblicità raggiunga chi di dovere nei tempi previsti. E’ evidente che lascia tutti indifferenti il fatto
che la tassa postale, sulle buste, risulti pagata con un francobollo, un’affrancatura meccanica o una stampiglia-
tura più o meno eccitante: si capisce, perciò, che vada benissimo anche l’anonimo loghetto standard, che, oltre-
tutto, non costa nessuna fatica. Ed è triste pensare che probabilmente hanno ragione: riesce sempre più difficile
ritenere che oggi chi riceve un messaggio pubblicitario prenda in considerazione anche la busta che lo contiene,
e magari apprezzi il logo che fa le veci dell’affrancatura: ci piaccia o no, questo è lo spirito dei tempi. Sono io
che faccio fatica ad adeguarmi …

    L’ANNULLO 212                                                                                                    17
Chiudiamo con i lamenti e facciamo un po’ il punto della situazione. Lo spunto è venuto dal socio Vasconi, che
di recente ha proposto un “creative” della Hyundai, pubblicato sul n.200 dell’ “Annullo”, augurandosi “che in fu-
turo questo sistema adottato dall’azienda coreana possa moltiplicarsi ad altri fruitori postali”. Belle parole, ma
temo che valgano almeno quanto la speranza di ricevere, a dicembre, un bel regalo da Babbo Natale in perso-
na. Non me ne voglia, Vasconi: sono dannatamente pessimista, per lo meno se devo basarmi sui “miei” numeri,
che sono questi. Dopo che Pozzati e Brunetto – ripeto, nel 2009 – ci hanno mostrato i primi “creative” illustrati,
pieno di fiducia ho cominciato a metter da parte tutti quelli ricevuti personalmente o da amici e conoscenti ade-
guatamente coinvolti (e scocciati). Una collezione nuova e moderna, un po’ fuori del comune, pensavo. Pia illu-
sione. Intanto, l’ “Annullo” di allora usciva ancora in bianco e nero, oggi forse mi sarei accorto che i “creative” a
colori erano pochi, in buona parte erano monocromatici o addirittura (viva la fantasia) in nero, insomma non
c’era proprio di che commuoversi.

Sia come sia, sono riuscito a metterne insieme una dozzina o poco più: ma tredici o quattordici “creative” in
technicolor in sette anni vuol dire una media di due all’anno ! E poi, con che coraggio possiamo includere fra le
“illustrate” impronte come queste, dove l’unico spunto di creatività è dato dal nome dell’utente inserito nel logo,
o addirittura al di fuori del medesimo ?

18                                                                                              L’ANNULLO 212
Piccole consolazioni: qualche varietà, ogni tanto, si trova. Della Banca Popolare di Sondrio, ad esempio, ho
trovato tre versioni, tutte e tre con diverse dimensioni e gradazioni di blu: cambiano le autorizzazioni, una è
LO/0077/2008, un’altra è NAZ/268/2008, l’ultima è GIPA/LO/CONV/003/2014; c’è di bello che le ultime due so-
no in versione “gold”. Di Telethon, c’è l’autorizzazione C/1021/2008, già mostrata da Brunetto (ma ora qui è a
colori), e poi la GIPA/C/CONV/0023/2011: basta accontentarsi. Il Touring Club Italiano a colori mostra solo un
microscopico stemmino sociale; per il resto si limita a cambiare la tinta di fondo, bianca (NAZ/214/2008), verdo-
ne (LO/0273/2009), azzurra e di nuovo bianca (idem). Non sarà il caso di piangere, ma vorrei sapere quanti
hanno il coraggio di sorridere.

    L’ANNULLO 212                                                                                             19
Alla fine della fiera, che cosa resta ? Un piccolissimo “Pomilio Blumm” (mm.30 x 17), e poi una “Fondazione
SOFIA”, un “Conte of Florence”, e un’associazione di volontariato ispirata a Pio da Pietrelcina (“Un fiore per
san Pio”) di poco più grandi, e infine un’ “AES” (Azienda Energia e Servizi di Torino) che con i suoi 45 x 26 mm
accanto alle altre appare gigantesca. Non è tutto. Il “postatarget creative” viene usato anche in periodo di ele-
zioni, in applicazione della legge 515/93: in questi casi riporta la dicitura “Tariffa ridotta elettorale – L.515/93”.
Inutile dire che gli utenti – senza eccezione, per quanto ho potuto vedere finora – adottano il logo standard sen-
za particolari indicazioni o abbellimenti: e pensare che questa sarebbe un’ottima occasione per sfoggiare sim-
boli, slogan, nomi di liste o di candidati. Eppure non voglio arrendermi del tutto. Sotto sotto, mi auguro che qual-
cuno più bravo o più intraprendente o più fortunato di me abbia raccattato, in questi anni, un numero decisa-
mente più elevato di “creative” e di “gold” illustrati, possibilmente a colori, e ce li mostri in tutto il loro splendore:
se ciò avverrà, sarò lieto di ricredermi e di cospargermi il capo di cenere. A una sola condizione, e non mi pare
di pretendere troppo: che non siano compresi fra quelli mostrati a suo tempo da Pozzati e Brunetto !

                                      ANCAI: http://ancai.altervista.org/.

Sul sito sono state inseriti i primi i 75 numeri de L’Annullo e prossimamente saranno inseriti altri numeri.

Inoltre sul sito potrete vedere in anteprima l’Offertasta.

20                                                                                                  L’ANNULLO 212
RIFLESSIONI SUI BOLLI DELLE TRASCURATE COLLETTORIE e simili… (3)
                                                                di Italo Robetti

Ad ulteriore arricchimento della scarna bibliografia proposta nelle due precedenti puntate mi pare giusto ricorda-
re l’articolo di Filanci apparso sul numero 154 (dicembre 1976) del Notiziario ASIF: “Ma esistono davvero i
bolli delle collettorie?”.Egli, per eliminare ogni eventuale equivoco, citava ex abrupto l’art. 15 delle Istruzioni
sul servizio delle collettorie rurali del gennaio 1864:
“L’Ufficio che riceve il piego da una collettoria applica alle corrispondenze entro stanti il bollo del luogo
d’origine oltre a quello del proprio Ufficio, ed in mancanza del primo vi supplisce con apposita indicazione a
penna, annulla i francobolli degli oggetti francati, dà corso alle corrispondenze per gli altri Uffici, ed applica i se-
gnatasse a quelle da distribuirsi nel distretto del proprio Ufficio”.
Grosso modo queste modalità comportamentali erano quelle già descritte nelle precedenti mie riflessioni.
Paradossalmente, come è sempre stata abitudine del Filanci, ed anche per giustificare il titolo del suo articolo,
l’autore sosteneva che i bolli corsivi di collettoria non erano bolli di collettoria bensì bolli di provenienza, come
quelli (erroneamente detti di stazione) posseduti dagli uffici ambulanti e usati sulla corrispondenza ritirata nelle
varie stazioni ferroviarie di fermata, come nel seguente esempio.

È ovvio che il corsivo di Torino non è un bollo di Collettoria ma di provenienza ovvero del luogo d’origine (anche
se esimi autori considerarono a suo tempo il corsivo di Senigallia bollo di collettoria).
Va però anche detto che un ufficio ambulante, normalmente su un percorso ferroviario non indifferente come
lunghezza, aveva, si può dire, il dovere di testimoniare dove aveva ‘caricato’ la corrispondenza (anche perché
questo tipo di corrispondenza non aveva altri tipari di provenienza/partenza. E poiché era alla stazione che si
caricava la bolgetta (Molti utenti andavano direttamente alla stazione per imbucare sul treno e così garantirsi un
più veloce recapito) nacque l’erronea abitudine di definirli, questi corsivi, come bolli di stazione.

Il Filanci concludeva poi con la possibile casistica “dei diversi possibili casi di bollatura delle corrisponden-
ze provenienti da una collettoria”:
Bollature regolamentari
A) bollo a date dell’ufficio + eventuale annullatore numerale + bollo d’origine rurale [per me di collettoria rurale]
(tutti apposti dall’ufficio).
B) bollo a date dell’ufficio + eventuale annullatore numerale + indicazione a penna della collettoria d’origine (tutti
apposti dall’ufficio).
Bollature irregolari ma tollerate
C) bollo a date dell’ufficio + eventuale annullatore numerale su corrispondenza già bollata dal collettore con
timbro di fattura locale(?).
D) bollo a date dell’ufficio su corrispondenza avente i francobolli annullati dal collettore con timbro di fattura lo-
cale (?)

    L’ANNULLO 212                                                                                                    21
Il pezzo che si presenta risulta un po’ anomalo. Scriveva Don Marcellino Vittorio Vice Curato della parrocchia di
Moriondo inviando alla Congregazione di San Filippo Neri di Savigliano un “Satisfeci” pro D. Josepho Pogetti.
La presenza in Moriondo del castello dei Bruni-Tedeschi non dovette essere estranea alla istituzione di una lo-
cale collettoria rurale per un comune che non faceva più di 800 abitanti ai confini
della provincia di Torino con quelli dell’antica provincia di Alessandria.
Nel gennaio, infatti, del 1883 lo Josz consegnò il lineare corsivo (non si tratta
quindi di timbro di fattura locale) che si riporta per controllo ed il 1° gennaio 1883
è da considerarsi la data di attivazione della collettoria aggregata al vicino ufficio
di Castelnuovo d’Asti (antica provincia di Alessandria oggi Castelnuovo Don Bo-
sco (AT)) considerata poi dal 1° luglio 1883 di 2ª classe.

Torniamo al nostro vice-curato che verosimilmente consegnò la missiva (già affrancata o provvide lo stesso col-
lettore?) al pedone collettore che provvide ad annullare il francobollo da 2 centesimi con il corsivo in questione e
poi recapitò il foglio all’ufficio di appoggio di Castelnuovo d’Asti.
E qui ebbe inizio l’anomalia perché in questo ufficio non si applicò alcun datario, e si inoltrò il foglio a Torino do-
ve si appose in arrivo/transito il relativo grande cerchio così come lo si appose in arrivo a Savigliano.

N.B. Il documento è presente nell’offertasta allegata.
                                                                                                            (continua)

22                                                                                               L’ANNULLO 212
XIX, XX, XXI….. TRE SECOLI DI MARCOFILIA
                                                                                           a cura di Alcide Sortino

                              L’ENNESIMO BOLLO FUORI ORDINANZA

Abbiamo spesso citato il “faldone Uccellari”, ma esiste anche un “faldoncino Amoroso”, ove vengono riunite le
varie cosette che di tanto in tanto il socio palermitano ci invia. Ma proprio per le sue
ridotte dimensioni il faldoncino, costituito da varie buste formato C5 o similare, ogni
tanto sparisce, seppellito dalle solite pile cartacee ma, approfittando di una sua im-
provvisa ricomparsa, lo abbiamo scandagliato ed estratto una cartolina spedita nel
1964 da FIUGGI FONTE (uno dei due uffici della città termale, l’altro si chiama Fiug-
gi Città) con il francobollo obliterato con un singolare timbro “servizio a denaro”. La
prima considerazione è la solita, ovvero che i datari vengono usati (anzi venivano,
perché ormai non si timbra più) senza preoccuparsi di cosa indichino: si arraffa i pri-
mo a portata di mano e si procede a timbrare. La seconda riguarda i contenuti dello
stesso, frutto delle solite improvvisazioni. Innanzi tutto manca l’indicazione della pro-
vincia e poi la dizione esatta sarebbe stata “servizi a danaro”, dato che in tutta la pubblicistica ufficiale veniva
usato il plurale, data la molteplicità delle operazioni (conti correnti, vaglia, pensioni, ecc) ed usato il sostantivo
“danaro” e non “denaro” come nel timbro. Il discorso vale ovviamente per il passato, dato che oggi tali servizi
sono “finanziari”.

                                            AMENITA’ MILANESI

                                                 A suo tempo (L’Annullo n° 157) avevamo descritto l’ufficio MI-
                                                 LANO NIGUARDA CA’ GRANDA, istituito nel 2004 all’interno
                                                 dell’ospedale di Niguarda (Ex Ospedale Maggiore) e alloggiato
                                                 nel prefabbricato che nel 2000 aveva ospitato l’ufficio postale
                                                 temporaneo per l’Anno Santo posizionato davanti alla Stazione
                                                 Centrale e poi qui trasferito. Nel dicembre 2009 l’ufficio abban-
                                                 donò l’ospedale e fu spostato in tutt’altra zona della città, a Lore-
                                                 to, precisamente in via Pecchio, nei locali già occupati dalla
                                                 succursale Milano 14, trasferita da poco nel vicino viale Andrea
                                                 Doria (L’Annullo n° 175). Inizialmente, pur nella nuova sede,
                                                 l’ufficio mantenne la vecchia denominazione, anche se ormai
                                                 anacronistica e si presumeva che quanto prima diventasse un
                                                 Milano 115 o giù di lì. Sono passati otto anni, ma la denomina-
                                                 zione dell’ufficio non è stata aggiornata, ma addirittura è stata
                                                 storpiata da Niguarda a “Riguarda”, come attesta la ricevuta di
                                                 pagamento qui pubblicata e come abbiamo anche letto in qual-
                                                 che parte del sito di Poste Italiane. Evidentemente il personale
                                                 dell’ufficio, a cominciare dal direttore, non si sarà accorto di nul-
                                                 la, o forse ci sarà passato sopra per non perdere tempo in tele-
                                                 fonate o missive varie. Tutto ciò, ma soprattutto il fatto che
                                                 l’ufficio continui dopo anni a conservare una denominazione che
                                                 non c’entra per niente con la sua localizzazione, dimostra come
                                                 ormai Poste Italiane, tutta protesa a fare la banca, consideri di
                                                 nessuna importanza certi aspetti del servizio postale.

    L’ANNULLO 212                                                                                                  23
LINGUA: UN UFFICIO SCONOSCIUTO AI PIU’

Ancora nel faldoncino Amoroso, abbiamo trovato la cartolina qui riprodotta, spedita nel 1914 da LINGUA, il vil-
laggio posto all’estremità sud-occidentale dell’isola di Salina, isola così denominata proprio per il caratteristico
bacino triangolare, già antica salina, che conclude a sud il piccolo abitato.

Interessante e quasi divertente il testo della missiva, che rispecchia la quotidianità di un’Italia minore, quando
Lingua era un villaggio di pescatori, non ancora beneficiato dal turismo: “Pietrino” scrive a un medico della vici-
na Lipari (probabilmente un dentista), annunciandogli di essere stato riformato alla visita militare a Messina per i
“denti molari”.

Ma diamo due notizie sull’ufficio di Lingua, quarto nell’isola, istituito dopo Salina (1872), Malfa (1885) e Leni
(1899). Aperto in data 1.10.1910 (B.U. 29/1910) come ufficio di 3^ classe, appoggiato a Salina (poi denominato
Santa Marina Salina) e contraddistinto dal frazionario 37/160. Con la riforma del 1912 divenne ricevitoria di 3^
classe, sempre appoggiata a Salina, classificazione mantenuta fino al 2° dopoguerra. Intorno al 1920, fu attivato
il servizio telegrafico. Con la riforma del 1952 fu piazzato all’ultimo gradino, ovvero classificata “agenzia”, per
poi passare nel 1980 a “minore entità”. L’ultimo punteggio fu di 766 punti. L’ufficio è stato poi chiuso nel 2001.

Grazie a una ricognizione nell’archivio Oliveri, sono
stati rinvenuti i datari “logo FMR” e “Poste Italiane”
che permettono di arricchire la documentazione
marcografica dell’ufficio.

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EURONOVA: UN RECAPITO INACCESSIBILE

Cinquant’anni fa avevano avuto un notevole sviluppo le società di vendita per corrispondenza, i cui cataloghi
spaziavano dall’abbigliamento, ai casalinghi e al tempo libero. Tutti ricorderete la maggiore di queste aziende, la
Postal Market, appartenente al gruppo Bonomi di Milano. Poi questo tipo di vendita andò in crisi: da un lato gli
smisurati ritardi postali nella consegna, dall’altro la diffusione dei centri commerciali che permettevano di “tocca-
re con mano” i vari articoli, inaridirono progressivamente la clientela e le varie società chiusero i battenti. Tra
queste, la Euronova Helvetia di Vigliano Biellese aveva anche un recapito postale, istituito evidentemente per
sveltire le operazioni di spedizione, ma di cui –per mai chiarite ragioni– non si riuscivano ad ottenere le impron-
te, perché le varie spedizioni di buste affrancate venivano respinte o sparivano. Dopo vari tentativi, l’amico Gallo
ebbe l’idea vincente: ordinò all’ispettore Galbani per il Piemonte, suo diretto sottoposto (il sig. Guglielminotti di
Biella, che il nostro aveva convertito alla marcofilia), di visitare con una scusa plausibile la società e ottenere
l’agognato timbro. Ovviamente il recapito avrà avuto in dotazione anche il timbro linea-
re, ma fu giocoforza accontentarci del datario. Datario la cui composizione lascia a de-
siderare, non rispettando le regole allora in vigore, trasgressione che ci meraviglia,
considerando che l’economato pt di Vercelli, come appurato nel corso di svariate visite,
era particolarmente efficiente. Infatti la legenda dei timbri doveva iniziare con il numero
di cap (quando necessario) seguito dalla località e doveva comprendere alla fine la let-
tera distintiva. Quindi la dicitura doveva essere 13063 VIGLIANO B.SE (VC) – REC.
EURONOVA HELVETIA – A.

                               STAMPIGLIATURE SERVIZI FINANZIARI

Anni fa seguivamo con una certa assiduità le innumerevoli stampigliature impresse sulle ricevute dei servizi fi-
nanziari (quelli un tempo detti “a danaro”), timbrature che in ogni caso fanno parte della marcofilia. Poi lo scon-
quasso causato dall’euro, con l’introduzione della lettera Y per indicare i pagamenti o versamenti fatti con la
nuova moneta, nonché le ripetute variazioni dei tipi di operazioni (e relative sigle) hanno rarefatto le nostre se-
gnalazioni. Successivamente si è passati a sigle a 4 lettere, per cui la casistica si è ulteriormente dilatata. Va
poi sottolineato che le varie sigle, essendo impresse su ricevute rilasciate all’utenza (pardon ..alla clientela), do-
vrebbero essere di pubblico dominio, mentre in realtà sono avvolte nel più
fitto mistero, alla faccia della tanto conclamata trasparenza. Ma per i due
gatti (quattro sarebbero troppi) a cui possono interessare queste particolarità
ecco una stampigliatura non certo comune, ovvero quella con la sigla BPME,
impressa sulla ricevuta di un “buono postale fruttifero per minori”, quelli esi-
gibili al compimento del 18° anno d’età

                                     UN TIMBRO “QUASI POSTALE”

Continuiamo ad attingere al “faldoncino Amoroso” mostrando il datario “quasi postale” del 1959 usato
dall’Agenzia di recapito espressi n° 4 di Palermo.

    L’ANNULLO 212                                                                                                  25
LE IMPRONTE DELLE BOLLATRICI TIPO FLIER PRIMA DEL CAP (11)

LE SCHEDE PROVINCIALI
Simbologie relative all’uso delle targhette:
 5L = targhetta a 5 linee ondulate      7L = targhetta a 7 linee ondulate
 Ä = uso di targhetta di tipo generale (Buon Natale, Buona Pasqua, applicate il CAP, ecc)
 S = uso di targhetta di carattere locale

PROVINCIA DI GORIZIA
Nota storico postale
Capoluogo: l’ufficio C.P., probabilmente perché la Flier già in dotazione anteguerra era fuori uso, fu escluso
dalle numerose targhette di carattere generale distribuite ai capoluoghi e solo a partire dal 1953, con la “Giorna-
ta delle Forze Armate”, ne iniziò un regolare utilizzo, molto probabilmente mediante una seconda bollatrice.
Sembrerebbe però che la Flier primitiva sia stata poi messa a punto, dato che la sua insolita corona ha caratte-
rizzato la quasi totalità delle bollature degli anni ‘sessanta. Nel periodo precedente al Cap non è stata usata al-
cuna targhetta di carattere locale.

                                            7L Ä

Provincia: di regola le varie targhette di carattere generale (Meccanizzazione postale, Buon Natale, Buona Pa-
squa, ecc.) non venivano fornite agli uffici della provincia, a parte l’eccezione di Monfalcone che nel 1956 utiliz-
zò le due targhette della mostra sulla meccanizzazione postale. La corona “Monfalcone” riprodotta è una rico-
struzione, sicuramente non fedelissima, poiché le impronte a disposizione non erano utilizzabili.

                    7L                     7L                    7L                   7L Ä

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VOLTERRA OSPEDALE PSICHIATRICO

Oltre dieci anni fa (L’Annullo n° 158) avevamo accennato all’ufficio Volterra-Ospedale Psichiatrico, ma senza
adeguata documentazione marcografica. Ritorniamo sull’argomento, anche perché l’attuale tipo di stampa per-
mette delle presentazioni di ben altra qualità. L’Ospedale Psichiatrico era una immensa città che raggiunse nel
1937 la superficie di 545 ettari, in cui erano situati 40 padiglioni che ospitavano fino a 3000 degenti, occupati
nelle colonie agricole e nell’allevamento, nei numerosi laboratori (sartoria, falegnameria, calzoleria, ecc.), non-
ché nei servizi per il funzionamento dell’intero complesso (panificio, lavanderia, ecc.). Si può dire che durante la
guerra la popolazione di Volterra e dintorni venne sfamata grazie alle ingenti produzioni alimentari del manico-
mio. Tutto ebbe fine nel 1978, in applicazione della legge Basaglia e da allora gran parte delle strutture sono
andate in rovina, preda dei vandali e dell’abbandono.
Un tale complesso, per di più decentrato rispetto alla città, necessitava di un proprio servizio postale e pertanto
nel corso del 1933 fu istituita la ricevitoria di 3^ classe VOLTERRA – OSPEDALE PSICHIATRICO, contraddi-
stinta dal frazionario 49/162 e appoggiata all’ufficio di Volterra (RPT 8/1933). L’anno successivo venne attivato il
servizio telegrafico e nel 1935 l’ufficio venne elevato alla 2^ classe, categoria mantenuta fino alla chiusura, av-
venuta in data 29.11.1945..

Nel dopoguerra l’ospedale ha utilizzato
un’affrancatrice, di cui mostriamo l’impronta in
uso negli anni settanta.

    L’ANNULLO 212                                                                                                27
CATALOGO 1946-1960 - Aggiornamento N° 14
                                                                              a cura di Gian Franco Mazzucco

     DCL 116/1959    1959 – Parma – Giornata del francobollo

                     In occasione della 1a giornata del francobollo con emissione dell’apposito francobollo, è
                     stato usato uno speciale annullo commemorativo nel salone dell’ufficio postale Parma
                     Centro, su richiesta del Circolo Filatelico Numismatica Parmense.

        30 mm          Prima data nota       20 dicembre 1959       Ultima data nota

     DCP 119a/1959   1959 - Pistoia – XI Convegno Misericordie – LX Fondazione Federazione

        30 mm          Prima data nota      20 settembre 1959       Ultima data nota

     DCL 127/1959    1959 – Riccione – XI Fiera internazionale francobollo
                       Prima data nota        29 agosto 1959        Ultima data nota        31 agosto 1959

     DCL 131/1959    1959 – Rimini – Concorso ippico nazionale

        30 mm          Prima data nota        30 luglio 1959        Ultima data nota

     DCL 133/1959    1959 – Rimini – Torneo di bridge

        30 mm          Prima data nota        29 agosto 1959        Ultima data nota

     DCL 133a/1959   1959 – Rimini – XXIII Congresso Società Italiana Medicina del Lavoro

                     Si è discusso su “La silicosi nelle miniere di lignite del Valdarno” e su “Ambiente ed i-
                     giene di lavoro in un moderno stabilimento per la lavorazione dei metalli preziosi”

        30 mm          Prima data nota      14 settembre 1959       Ultima data nota

28                                                                                          L’ANNULLO 212
CSF 138/1959    1959 – Roma – Giochi della XVII Olimpiade
                   Prima data nota         18 marzo 1959         Ultima data nota        22 marzo 1959

 DCL 146a/1959   1959 – Roma Eur – VIII Convegno nazionale studi dirigenti P.T.T.

    30 mm          Prima data nota        20 giugno 1959         Ultima data nota        22 giugno 1959
 LIN146a/1959

                                        Larghezza mm 67

 DCL 148/1959    1959 – Roma – Comitato Organizzatore XVII Olimpiade
                   Prima data nota         23 luglio 1959        Ultima data nota        Non conosciuta

 DCL 151/1959    1959 – Roma – Esposizione Universale
                 Dovrebbe essere il guller dell’attuale ufficio postale Roma Eur, quindi non speciale

 DCL 154a/1959   1959 – Roma – IV° Congresso mondiale scienze politiche

    30 mm          Prima data nota       16 settembre 1959       Ultima data nota
 LIN4 --a/1958

                                                            Larghezza mm 90

 DCL 156/1959    1959 – Roma – 2a Conferenza internazionale attuari sicurezza sociale
                   Prima data nota        23 ottobre 1959        Ultima data nota        28 ottobre 1959

 DCP 158/1959    1959 – Rovigo – Giornata del francobollo

                 A richiesta del Circolo Filatelico Rodigino.

    30 mm          Prima data nota       20 dicembre 1959        Ultima data nota

L’ANNULLO 212                                                                                              29
DCL 161/1959    1959 – Sanremo – Convegno amicizia italo francese
                       Prima data nota         12 giugno 1959         Ultima data nota        14 giugno 1959

     DCL 162/1959    1959 – Sanremo – 1° Congresso pediatria nazioni latine
                       Prima data nota       24 settembre 1959        Ultima data nota       25 settembre 1959

     DCL 166a/1959   1959 – Stresa – IV Congresso mondiale di sociologia

                     Organizzato dall'Associazione Italiana di Scienze Sociali (AISS) e dal Centro Nazionale
                     di Prevenzione e Difesa Sociale (CNPDS), ed ha fornito un suo contributo sulla tematica
                     delle élites politiche.

        30 mm          Prima data nota       11 settembre 1959        Ultima data nota

     DCL 176/1959    1959 – Torino – IIa Esposizione internazionale dello sport
                       Prima data nota         29 agosto 1959        Ultima data nota        10 settembre 1959

     DCL 177/1959    1959 – Torino – 9° Salone internazionale della tecnica
                       Prima data nota       24 settembre 1959        Ultima data nota         4 ottobre 1959

     DCL 184a/1959   1959 – Trieste – Mostra del fiore

        30 mm          Prima data nota         3 maggio 1959          Ultima data nota

     DCL 189/1959    1959– Udine – 7° Campionato mondiale canto canarini.
                       Prima data nota         6 febbraio 1959        Ultima data nota        8 febbraio 1959

     DCL 191/1959    1959 – Udine – Festa nazionale della ricreazione

                     Nei saloni della Mostra di via Morpurgo si è svolta la terza Festa della ricreazione, indet-
                     ta dall’ENAL. La Mostra comprendeva la mostra del disegno del fanciullo, la mostra
                     dell’arte nel tempo libero, la mostra filatelica e numismatica. In tale occasione sono stati
                     premiati gli allievi dei corsi culturali, di lingue estere ed altri.

        30 mm          Prima data nota         7 giugno 1959          Ultima data nota

     DCL 194/1959    1959 – Udine – Esposizione filatelica numismatica
                     Tradizionale Esposizione filatelica e numismatica, nella Mostra permanente
                     dell’Artigianato, con l’alto patrocinio del Comune di Udine e nel quadro delle manifesta-
                     zioni del “Settembre Udinese”. Tra le collezioni più interessanti quella relativa agli aero-
                     grammi trasportati dal dirigibile “Graf Zeppelin”. Il Museo Civico di Udine ha esposto le
                     pietre litografiche con cui vennero impressi nel 1918, durante l’occupazione austro-
                     ungarica del Friuli, i “Buoni di cassa”. Tale materiale, in una apposita bacheca, era con-
                     tornato da alcuni esemplari di quella carta moneta.
        30 mm          Prima data nota        19 settembre 1959      Ultima data nota          20 settembre

30                                                                                             L’ANNULLO 212
LA COLLANA ANCAI (Prezzi per i soci non comprensivi delle spese postali)

1. Italo Robetti: Gli uffici postali italiani all’1/1/1891 ed i bolli dello Josz. L’antica provincia di Alessandria. 1988.
€ 2,00.
2. Italo Robetti con la collaborazione di Arnaldo Pace: I servizi Postali Sardi nella Valle d’Aosta. ANCAI 1998.
Esaurito.
3. Enrico Bertazzoli: Gli annulli degli Uffici alberghieri italiani. 2001. Esaurito.
4. Roberto Garavelli: Bolli postali di navigazione sui laghi italiani dal 1807 al 1946. 2002. € 2,00.
5. Paolo Guglielminetti con la collaborazione di Italo Robetti: Annulli speciali italiani 1871-1920. 2003. € 2,00.
6. Paolo Guglielminetti - Maurizio Tecardi: Annulli speciali italiani 1871-1946. 2009. € 10,00.
7. Paolo Guglielminetti - Maurizio Tecardi: Annulli speciali italiani 1871-1946. Aggiornamento. 2012. € 8,00.
8. Gian Franco Mazzucco: Annulli speciali italiani 2/6/1946 - 31/12/1960. 2012. € 10,00.
9. Paolo Saletti con la collaborazione di Paolo Guglielminetti e Italo Robetti: LODOVICO JOSZ incisore di
        bolli postali in una famiglia di artisti. 2013. € 10,00.
10. Italo Robetti – Achille Vanara: La comunicazione postale da e per Torino. I: Dalle origini alla seconda
         Madama Reale (1684). 228 pag. a colori. 2013. € 20,00.
11. Italo Robetti – Achille Vanara: La comunicazione postale da e per Torino. II: Vittorio Amedeo II e le prime
         tariffe per la Posta delle Lettere (1684-1730). 264 pag. a colori. 2014. € 25,00.
12. Gian Franco Mazzucco: Catalogo degli annulli speciali italiani 1961-1962. 2014. € 10,00.
13. Lorenzo Oliveri – Storia postale della Valle Stura. 2016 € 10.00.
14. Italo Robetti – Achille Vanara: La comunicazione postale da e per Torino. Carlo Emanuele III
         e il nuovo regolamento delle Poste del 1772. Volume III 2016 .€ 30,00.

                                            ALTRE PUBBLICAZIONI

IL MEGLIO DE L’ANNULLO. Anni 1974-1992 (1992).
IL MEGLIO DE L’ANNULLO. Anni 1992.1997. (1997).
INDICE de L’ANNULLO dal n. 0 al n.159 su CD ROM (2007). Esaurito
                                                         ITALIA

1) Bolli e annulli speciali usati in Italia dal 1861 al 1900.
2) TL e bolli speciali utilizzati negli anni 1963/64; 1965; 1966; 1967; 1968; 1969.
3) Catalogo degli annullamenti speciali italiani dell’anno 1970.
4) Annulli speciali italiani apparsi nel corso del 1971 con indice tematico e geografico anche dell’anno 1970.
5) TL e bolli speciali utilizzati negli anni 1972; 1973; 1974; 1975; 1976; 1977; 1978; 1979; 1980; 1981; 1982;
1983; 1984; 1985; 1986; 1987; 1988; 1989; 1990; 1991; 1992; 1993; 1994; 1995; 1996; 1997; 1998; 1999;
2000; 2001 2002; 2003; 2004; 2005; 2006; 2007; 2008; 2009; 2010.
6) Repertorio degli annulli speciali meccanici e a mano dell’anno 2011. € 10,00
7) Catalogo degli annulli di tipo permanente figurati e filatelici [2014] € 10,00

8) Repertorio degli annulli speciali meccanici e a mano dell’anno 2012 € 10.00
9) Aggiornamento al catalogo degli annulli di tipo permanente figurati e filatelici (2016) € 10.00
                                                      VATICANO
Bolli speciali utilizzati negli anni 1935/77; 1978/90; 1991/2000; 2001/2010; 2011.
                                                     SAN MARINO
Bolli speciali utilizzati negli anni 1967/90; 1991/2000; 2001/2005.

    Tutto il materiale elencato sotto la voce ALTRE PUBBLICAZIONI potrà essere fornito in fotocopia
    in caso di esaurimento; per questo motivo non sono indicati i prezzi di vendita, che saranno però
                                       specificati in caso di richieste.

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