Luglio 2021 n. 2 Periodico della Congregazione delle Suore di San Giuseppe di Cuneo - Suore San Giuseppe Cuneo
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Periodico della Congregazione delle Suore di San Giuseppe di Cuneo Luglio 2021 n. 2 I n c o nt ro Amici
Sommario Editoriale . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . p. 3 Un felice incrocio: San Giuseppe e Amoris Laetitia. . . p. 5 La famiglia di Nazaret. . . . . . . . . . . . . . . . . . p. 7 Gesù nella casa dei genitori. . . . . . . . . . . . . . . p. 9 La strada si fa insieme. . . . . . . . . . . . . . . . . . p. 11 Famiglia e migrazioni . . . . . . . . . . . . . . . . . . p. 13 Luci e ombre: insieme alle famiglie in tempo di pandemia. . p. 18 Il ruolo della famiglia africana oggi in Congo. . . . . . p. 21 Il ruolo della famiglia africana oggi in Camerun. . . . . p. 23 Il piccolo disegno in camerun. . . . . . . . . . . . . . p. 24 Vita della congregazione . . . . . . . . . . . . . . . . p. 25 Con cuore di padre . . . . . . . . . . . . . . . . . . . p. 28 Preghiamo? Anche no…grazie!. . . . . . . . . . . . . p. 29 Insieme per donare vita. . . . . . . . . . . . . . . . . p. 30 Appuntamenti . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . p. 32
Editoriale Ama la tua famiglia! A chi un giorno le chiedeva che cosa poteva fare per la pace nel mondo, Madre Teresa di Calcutta rispose: “Torna a casa e ama la tua famiglia!” Stiamo vivendo l’anno ‘giuseppino’, desiderosi di camminare presi per mano da San Giuseppe. Lo contempliamo a Nazaret, con Maria e Gesù nella quotidianità di una famiglia da lui tanto amata e custodita. Papa Francesco, con i due documenti: la lettera Patris corde e l’esortazione apostolica Amoris laetitia, ci invita a guardare a questo connubio inscin- dibile di paternità e gioia del calore familiare, e a celebrare il dono della famiglia. Tutti siamo al mondo a partire dalla vita ricevuta in dono dai genitori in una esperienza familiare, più o meno felice. Della famiglia si può dire, in positivo, che è un mattone nella costruzione della società, una luce nel buio del mondo, lo specchio dell’amore di Dio, uno spazio per camminare insieme, una ‘piccola chiesa’. La caratte- rizza lo stile di ordinarietà, che faceva esclamare alla gente di Nazaret: “Non è lui (Gesù) il figlio del carpentiere? Che cosa può mai venire di buono da Nazaret?” Davanti a ogni famiglia si presenta l’icona della famiglia di Nazaret, con la sua quotidianità fatta di fatiche e persino di incubi, scrive il Papa ponen- do l’esortazione alla luce della Parola e invitando a varcare la soglia di al- cune case, guidati dal Salmista che esclama: “Beato chi teme il Signore e cammina nelle sue vie. La tua sposa come vite feconda nell’intimità della tua casa, i tuoi figli come virgulti d’ulivo intorno alla tua mensa”(Sal 128). È un quadretto di vita semplice e familiare, non qualcosa di eccezionale, segreto di una vita feconda, dono di grazia. E nel salmo 127 si prende coscienza che ‘invano’ si fatica, ‘se il Signore non costruisce la casa’, non la casa di mura, ma la casa come famiglia sempre più minacciata, di- sgregata. La dipendenza amorevole da Dio deve av- volgere la vita quotidiana, non solo in momenti ecce- 3
Editoriale zionali di grande dolore e di grande gioia, ma nelle attività ordinarie. Camminando per le vie di Buenos Aires, il giovane Jorge L. Borges, di- ventato famoso scrittore argentino, scriveva: “Ogni casa è un candela- bro, dove ardono in appartata fiamma le vite”. Dentro i muri dei palazzi si celano splendori e tristezze, gioie e lacrime, solitudine e indifferenza. È ‘fiamma’ non sempre benefica, lontana da quanto gli spot pubblici- tari presentano con famiglie dai larghi sorrisi alla tavola colma di beni voluttuari. L’amore, fiamma viva, è come la vita, spesso fragile come un bambino, ma le grandi acque non possono spegnerlo (cf. Ct 8,7). In questo nostro Incontro tra Amici ci accostiamo alla famiglia, incon- trando alcune esperienze anche di altri contesti culturali; guardiamo alla nostra Famiglia religiosa che, sostenuta dall’amore paterno di San Giu- seppe, custode della Famiglia di Nazaret, si impegna, come chiede p. Médaille, a “far vivere in ogni comunità la vita di Gesù, Maria e Giusep- pe, secondo lo spirito dei cristiani della Chiesa primitiva”. Sentiamoci Chiesa che ama la famiglia e si fa sua compagna di viaggio. La commissione Ai ragazzi, in vacanza dopo il difficile periodo di isolamento a causa della pandemia, lo scrittore Alessandro d’Avenia rivolge un particolare augu- rio: coltivare la vita interiore, cioè quella casa a cui si può sempre tornare quando ci si perde e da cui si può sempre partire quando è necessario affrontare nuove sfide con coraggio. 4
UN FELICE INCROCIO: SAN GIUSEPPE E AMORIS LAETITIA Per la seconda volta, un filo sottile congiunge la figura di San Giuseppe alla pastorale della Chiesa cattolica per la famiglia. La prima occasione si può trovare nel testo stesso di que- sto importante documento di Papa Francesco, la seconda è l’incrociarsi in questo 2021 dell’anno giuseppino con l’anno dedicato alla famiglia che è iniziato il 19 marzo e si chiuderà il 26 giugno 2022 con il X incontro mon- “letizia dell’amore”. Si può sentire qui diale delle famiglie a Roma. una evidente scelta di linguaggio del Se Amoris Laetitia fosse un romanzo, Papa (Evangelii gaudium, Amoris la- certamente San Giuseppe ne sarebbe etitia, Laudato si'). Pubblicata, come uno dei personaggi chiave. detto, ad aprile, il Papa ha voluto però Quando l’8 aprile 2016 fu reso pub- firmarne il testo il 19 marzo, festa di blico il testo, l’esortazione apostolica San Giuseppe. Se queste cose dicono postsinodale era molto attesa. Prepa- l’intenzione del pontefice, è però nel rata da due sinodi dei vescovi – vo- corposo e ricchissimo documento che luti espressamente e sin da subito si possono intuire le cose che France- dal neoeletto Papa argentino – nel sco ha poi esplicitato nel successivo documento si andò prontamente a Patris corde (2020). Giuseppe è pre- cercare le decisioni relative alle note sentato come il personaggio senza situazioni cosiddette irregolari (a cui è il quale non si parla dell’esperienza dedicato il magnifico capitolo ottavo). che il Figlio ha fatto della famiglia Solo dopo si ebbe la calma necessaria (18), come colui il cui sì sta accanto per notare i numerosi particolari ed il a quello di Maria (65). Nel preziosissi- respiro del testo, come per esempio mo n.182 si incoraggiano le famiglie il suo linguaggio e la data in cui è fir- in affanno proprio con l’esempio delle mato. prove vissute dalla famigliola di Naza- È consuetudine del magistero romano ret. Infine, proprio con una preghiera scegliere con cura le prime due parole a Gesù, Maria e Giuseppe si chiude del testo, che danno sempre il titolo tutto il documento. al medesimo: in questo caso, è bello Nel 2021, come accennato, si sovrap- che un documento sulla famiglia non porranno per alcuni mesi le attività parta dalla preoccupazione, ma dalla dedicate alla riscoperta della figura di 5
Giuseppe, nel 150° anniversario della verifica: il suo ruolo discreto e decisi- sua scelta a Patrono della Chiesa uni- vo insieme dà il tono di questa con- versale, e quelle per il quinto anniver- versione. A questo aggiungerei una sario di Amoris Laetitia. Va notato che piccola nota personale. Da parte di questo non è un errore o una svista, tutti gli studiosi del mondo delle re- ma una espressa intenzione che cor- lazioni e delle identità coinvolte nella risponde alla spiritualità del Papa. È famiglia, senza alcun dubbio la figura evidente che tutta la svolta, che è ne- che pare più in affanno è quella pater- cessario dare alla pastorale e alla spi- na. Recalcati parla efficacemente del ritualità della famiglia, non è che agli complesso di Telemaco per i figli di inizi o forse neppure è cominciata. Il oggi, che, come il giovane personag- nodo della questione è la conversione gio dell’Odissea, attende e vive in ri- missionaria della vita del battezzato, cerca del padre Ulisse. In questo sen- o detto in altro modo, passare dalla so, mi sembra che la bella lettera sul famiglia come oggetto di pastorale, cuore paterno di Giuseppe sia stata la alle famiglie soggetto della vita del- migliore partenza per questo anno di la chiesa, della società (n. 200, 295). verifica sulla cura delle nostre famiglie In questo senso, la figura di San Giu- come esperienze d’amore e di fede. seppe ha preparato la strada a questa Don Marco Gallo 6
LA FAMIGLIA DI NAZARET A 5 anni dalla pubblicazione dell’Esorta- zione apostolica “Amoris laetitia”, il 19 marzo 2021 Papa Francesco ha indetto l’anno della famiglia che si conclude- rà il 26 giugno 2022, da vivere insieme all’anno giuseppino. Mi piace partire da San Giuseppe per parlare della sua famiglia. È Giuseppe a prendersi cura di questo tesoro, “da capofamiglia”. Il Figlio di Dio ha avuto bisogno di una famiglia per manifestare la vicinanza di Dio Padre a tutta l’umanità. Nei Van- geli sono ripetuti i riferimenti ai genito- ri di Gesù: Giuseppe, sempre a fianco di Maria. Non si dice che era vecchio, come l’arte ce lo ha a volte presentato, e si fortificava, pieno di sapienza e la mentre si parla della vecchiaia di Elisa- grazia di Dio era su di Lui”. La grazia betta e Zaccaria, genitori del Battista. I anche di avere due genitori così. “Sua genitori di Gesù li immaginiamo giova- madre custodiva tutte queste cose nel ni e forti, di una bellezza tutta speciale. suo cuore”. Che Giuseppe fosse giovane si intuisce P. Médaille, fondatore delle suore di anche da come ha affrontato e condot- San Giuseppe, così parla a Gesù a Na- to i momenti difficili della sua famiglia. zaret: “Hai voluto vivere, per trent’anni, Iniziò con l’accettare che Maria fosse ignorato dagli uomini, sottomesso ai gravida di un figlio non suo. Affrontò la tuoi genitori, occupato negli umili lavo- povertà della nascita a Betlemme. Con ri di una bottega di falegname”. E con- il bambino e sua Madre fuggì in Egit- clude: “Beate le anime che penetrano to, ritornando poi a Nazaret, cessato il grande mistero di questa vita così a ogni pericolo. Quando Gesù compie lungo nascosta e della tua adorabile dodici anni troviamo questa famiglia a sottomissione. Beate le anime che san- Gerusalemme con l’increscioso smar- no trarre profitto da questo esempio e rimento del Figlio e le parole di rim- godono di vivere nel nascondimento”. provero della madre: «Figlio, perché ci Scrive Paolo Curtaz: “Dio sceglie Na- hai fatto questo? Ecco, tuo padre e io, zaret e, in quella minuscola casa di angosciati, ti cercavamo». “Tuo padre questo minuscolo paese, sceglie Ma- e io”! Gesù cresce in una famiglia con ria. E a Nazaret... Dio si nasconde nella un padre e una madre. Di lui il Vange- quotidianità più semplice. Quanto par- lo di Luca dice: “Il bambino cresceva la questo assordante silenzio! Quanto 7
dice di Dio questa sua scelta! A noi Nazaret: “Impegnatevi a far vivere in che cerchiamo il plauso e la visibilità, voi e in tutte le vostre case la vita di l’efficienza e la produttività… Ci accor- Gesù, Maria e Giuseppe in uno spirito giamo che Dio chiede ospitalità nella di umiltà, dolcezza, semplicità e unione nostra quotidianità?”. con Dio, tra voi e con ogni prossimo, Ciò che P. Médaille chiede alle sue rinnovando nel vostro tempo lo spirito suore vorrei proporlo ad ogni famiglia dei primi cristiani”. cristiana che contempla la famiglia di Suor Esterina M. Franchino L’amore familiare: vocazione e via di santità Padre Santo, siamo qui dinanzi a Te per lodarti e ringraziarti per il dono grande della famiglia. Ti preghiamo per le famiglie consacrate nel sacramento delle nozze, perché riscoprano ogni giorno la grazia ricevuta e, come piccole Chiese domestiche, sappiano testimoniare la tua Presenza e l’amore con il quale Cristo ama la Chiesa. Ti preghiamo per le famiglie attraversate da difficoltà e sofferenze, dalla malattia, o da travagli che Tu solo conosci: sostienile e rendile consapevoli del cammino di santificazione al quale le chiami, affinché possano sperimentare la Tua infinita misericordia e trovare nuove vie per crescere nell’amore. Ti preghiamo per i bambini e i giovani, affinché possano incontrarti e rispondere con gioia alla vocazione che hai pensato per loro; per i genitori e i nonni, perché siano consapevoli del loro essere segno della paternità e maternità di Dio nella cura dei figli che, nella carne e nello spirito, Tu affidi loro; per l’esperienza di fraternità che la famiglia può donare al mondo. Signore, fa’ che ogni famiglia possa vivere la propria vocazione alla santità nella Chiesa come una chiamata a farsi protagonista dell’evangelizzazione, nel servizio alla vita e alla pace, in comunione con i sacerdoti ed ogni stato di vita. Benedici l’Incontro Mondiale delle Famiglie. Amen (La preghiera per l’incontro mondiale delle famiglie) 8
GESÙ NELLA CASA DEI GENITORI di John Everett Millais, dipinto 1849–50, olio su tela Molte sono le pitture o le icone che Fu la prima opera importante, a sfon- rappresentano la Sacra Famiglia, per- do religioso, del pittore inglese. Il qua- ché questo soggetto è sempre stato dro fu esposto, per la prima volta, nel caro agli artisti. Le più numerose ri- 1850, alla Royal Academy, accompa- guardano la nascita di Gesù, la fuga gnato da un passo della Bibbia. Il di- in Egitto, la presentazione di Gesù al pinto non fu accolto in modo positivo Tempio, ma non mancano rappresen- da pubblico e critica, trovando l’opera tazioni della Sacra Famiglia a Naza- una volgarizzazione dell’evento sacro, reth, nella bottega di Giuseppe. Tra le un’interpretazione scandalosa, dato il varie che si trovano, ho pensato di sce- suo realismo. L’artista, infatti, per dipin- gliere quella dal titolo Gesù nella casa gere il più possibile il reale, il vero, si dei genitori, di John Everett Millais spinse a studiare e riprodurre nei mini- (1829-1896) perché è un dipinto abba- mi dettagli una falegnameria esistente stanza vicino a noi per periodo storico, in Oxford Street. Il pittore volle rappre- ma soprattutto per il suo realismo, la sentare anche le pecore in modo cor- semplicità e completezza della descri- retto e si procurò due teste macellate zione di un momento di vita famigliare da copiare. Per dipingere San Giusep- e per i vari riferimenti cristiani che vi si pe si riferì a suo padre; il volto, infatti, trovano. è il suo ritratto, mentre le braccia e le 9
mani sono di un vero falegname. Maria rete fa riferimento alla Trinità, mentre fu ispirata da sua cognata e Giovanni la colomba, appollaiata sulla scala, ri- Battista da un cugino adottivo. Il figlio corda lo Spirito Santo del battesimo di di un amico interpretò invece Gesù Gesù. adolescente. La sua rappresentazione Oltre la porta s’intravede un gregge di fu così molto realistica con personaggi pecore. É un chiaro riferimento a Gesù, della vita normale, persone a lui vicine. il buon pastore, ma anticipa anche il Guardando il quadro possiamo co- gregge futuro dei fedeli, la Chiesa. gliere alcuni elementi importanti che È da notare che, in primo piano e al delineano già chi sarebbe stato Gesù. centro del quadro, ci sono Gesù adole- La Sacra Famiglia si trova a Nazareth, scente e Maria in ginocchio. Quest’at- dove Giuseppe esercita la professione teggiamento, oltre a parlare di tene- di falegname; siamo nella sua bottega. rezza materna, dice chiaramente che Gesù Bambino si è appena ferito nel la persona più importante del quadro palmo di una mano e alcune gocce di è Gesù. Maria è quasi in adorazione di sangue si posano sul dorso del piede. Lui. L’artista, in questo modo, ha volu- Questo simbolicamente si riferisce alla to esprimere l’importanza della centra- crocifissione di Gesù, ne è un anticipo. lità di Cristo nella vita di ogni persona, In suo aiuto accorre Giovanni Battista di ogni famiglia e di ogni comunità che porta una ciotola con dell’acqua, cristiana. Gesù, il figlio di Giuseppe anche questo è un chiaro riferimento e di Maria, ha vissuto trent’anni nella al battesimo che Giovanni compirà nei casa di Nazareth, dove ha imparato a confronti di Gesù sulla riva del Giorda- lavorare, ma anche ad amare; dove, no. Maria inginocchiata a sinistra del quotidianamente, nella semplicità dei Bambino lo consola mentre Sant’Anna, gesti di affetto ricevuti e dati, si è pre- da brava nonna, afferra delle tenaglie parato a donare la sua vita. Questo di- per estrarre il chiodo che ha inferto la pinto può lasciarci vari messaggi, ma ferita. Anche Giuseppe cerca di aiutare soprattutto ci insegna ad accogliere la Gesù. L’uomo ha un aspetto vigoroso e quotidianità nella sua realtà, così come le mani sono molto segnate dal lavoro ci viene incontro ogni giorno, nella fisico. A sinistra si trova un garzone di consapevolezza che ogni cosa, anche bottega intento a controllare le tavole la più piccola, non è affatto banale. È posate sul banco di lavoro, può rap- un quadro che rende visibile come le presentare chi sta guardando il quadro relazioni tra persone hanno bisogno di o qualsiasi persona che desideri entra- essere nutrite di semplicità, attenzio- re a far parte di questa famiglia, voglia ne, armonia, gesti quotidiani di vici- collaborare con questa famiglia spe- nanza e di affetto, così come possiamo ciale, ma allo stesso tempo normale. proprio scorgere in questa famiglia di Nel quadro ci sono poi altri elementi Nazareth. simbolici: la squadra appesa alla pa- Madre Gemma Gastaldi 10
LA STRADA SI FA INSIEME (questo titolo vuole significare sia che la strada si percorre insieme, sia che si costruisce insieme) Sono stata invitata a condividere crata e l’accompagnamento si declina qualche aspetto dell’esperienza che come strada che persone con voca- vivo da anni nel movimento laicale, zioni diverse, accomunate dal Battesi- internazionale Équipes Notre Dame mo, percorrono insieme per crescere (END), offrendo una presenza di ac- e cercare Dio. La frequentazione reci- compagnamento e di collaborazione proca favorisce conoscenza, confron- nel servizio in ambiti diversi. Il movi- to, tessitura di relazioni. I ritmi regolari mento ha come obiettivo la formazio- degli incontri in ambiente familiare, la ne di coppie cristiane, che desiderano preghiera, lo scambio di esperienze, incarnare nel quotidiano la grazia del di riflessione e di studio, il pasto con- sacramento del matrimonio e alimen- diviso, l’aiuto vicendevole, la colla- tare la loro fede condividendo il cam- borazione nei servizi, sono altrettante mino con altre coppie. opportunità per accostarsi, pur senza Desidero leggere la mia esperienza presunzione, alla vita reale delle fami- in équipe alla luce del messaggio che glie con cui si condivide il cammino, papa Francesco ha scritto in occasio- rispettandone la singolarità. ne dell’apertura dell’anno “Famiglia La possibilità di seguire l’evolversi del- amoris laetitia”, iniziato il 19 marzo la vita delle coppie e dei loro figli, se del corrente anno e che si concluderà vissuta con empatia, può divenire oc- il 26 giugno 2022. Alcune sue indica- casione privilegiata per acquisire uno zioni orientano la mia riflessione: Oggi sguardo nuovo (nel senso di sguardo è necessario uno sguardo nuovo sulla che sempre si rinnova) sulla famiglia famiglia da parte della Chiesa chia- come realtà dinamica, mai cataloga- mata ad immergersi nella vita reale, bile in schemi prefissati e rigidi. Uno conoscendo da vicino le fatiche quoti- stile di reciprocità mi pare condizione diane degli sposi e dei genitori. Ogni perché l’annuncio del Vangelo non sia pastorale famigliare deve caratteriz- dato dall’alto e dall’esterno. Questo zarsi per la franchezza dell’annuncio implica, da parte di chi accompagna, evangelico e la tenerezza dell’accom- l’umiltà del ricevere e del dare, dell’e- pagnamento. L’annuncio del Vangelo vangelizzare e dell’essere evangeliz- non può e non deve mai essere dato zati, richiede ascolto e disponibilità a dall’alto e dall’esterno. lasciarsi “toccare” dalla ricchezza di Nel movimento END la vita di équipe, umanità e di fede presente in tante ad ogni livello, include la presenza di coppie dedicate alla famiglia e impe- un sacerdote o di una persona consa- gnate con responsabilità in vari ambiti 11
della società e della Chiesa. do. Le famiglie hanno pure trovato Il tempo della pandemia ha condi- nuovi modi per alimentare la fede e la zionato tutti e generato difficoltà e casa è spesso diventata tempio vivo fatiche di vario genere, ha cambiato dell’incontro con Dio. ritmi di vita, reso incerti molti proget- Ho cercato di descrivere alcuni aspetti ti. In alcune famiglie la malattia o la di uno “spaccato” di vita. Ogni espe- perdita di persone care ha portato rienza ha certamente la sua ricchez- dolore, vuoto e suscitato più frequen- za e la sua parzialità, ma, quando è ti domande sul senso del vivere e del profonda, può suscitare speranze e morire. Le relazioni hanno sofferto a certezze. Credo che tutte le espres- causa dei distanziamenti. L’uso della sioni di Chiesa, in cui venga data tecnologia, mai paragonabile all’ef- importanza alla persona, alle relazio- ficacia della presenza, ha tuttavia ni, alle differenti vocazioni, curando permesso alle équipes di mantenere un continuo processo formativo con vicinanze, momenti di preghiera, di apertura di orizzonti, possano essere scambio e di aiuto possibile, incontri “lievito buono” per una vita cristiana formativi anche con esperti. Si è così che oggi sente urgente la necessità di conservata viva la corrente di comu- rinnovarsi. nione che scorre tra noi e con il mon- Suor Luisita Quaglia 12
FAMIGLIA E MIGRAZIONI A Sergio Durando, direttore dell’Ufficio Pastorale Migranti della Diocesi di Tori- no, abbiamo posto domande sul tema della famiglia, messa in relazione con il mondo complesso delle migrazioni. Lo ringraziamo per le luci che le sue parole, ricche di quotidiana esperienza, ci offrono per costruire relazioni nello stile di ‘Fratelli Tutti’. Quanto è importante la famiglia per gli immigrati che arrivano da noi? Da una famiglia si parte per raggiun- gere una terra nuova. Rimarrà sempre il riferimento più importante e i primi soldi, anche se saranno pochi, saran- no diretti a lei. Si emigra da soli o con la famiglia? A partire sono uomini o donne tante volte soli. Storicamente sono arrivate in Italia le donne da Capo Verde, dal- le Filippine e dall’America latina. Poi sono arrivati gli uomini dal Maghreb. I giovani, spesso, non avevano ancora formato una loro famiglia. Altre volte uomini e donne avevano lasciato mo- gli o mariti con i figli nel paese d’o- rigine, andando in avanscoperta per costruire un progetto che potesse ga- rantire un futuro migliore per loro. Potremmo dire che, in nome della fa- Com’è il percorso burocratico per il miglia, padri e madri “eroici” hanno af- ricongiungimento? frontato periodi di invisibilità giuridica È un percorso in salita. Difficile e lun- (irregolarità, sfruttamento lavorativo, go. Occorre avere i requisiti, il lavoro, lavori penalizzanti socialmente), ma un reddito, la casa e parametri certifi- soprattutto il distacco e la lontananza cati per l’abitabilità. Ho visto famiglie dai propri cari. Oggi l’immigrazione si spaccate. Chi era venuto in Italia ave- è stabilizzata. I ricongiungimenti sono va impiegato anni per raggiungere i aumentati e l’immigrazione è rappre- requisiti e nel frattempo qualcuno dei sentata da giovani famiglie ricongiun- figli era diventato maggiorenne, per- te con figli nati nel paese d’origine e dendo la possibilità di potersi ricon- altri nati in Italia. giungere al genitore. 13
Le famiglie dei migranti come si dif- tensità. Crescere i figli in terra straniera ferenziano dalle famiglie italiane, è molto complesso. Chi ha dei ragazzi dal punto di vista educativo e reli- in età adolescenziale, in quel periodo gioso? straordinario della vita, sa quanto sia A seconda delle culture, cambia il complesso l’accompagnamento edu- ruolo tra uomo e donna. Ci sono dif- cativo. Tante volte i genitori stranieri ferenti modelli educativi. In generale i hanno difficoltà con la lingua, non co- genitori stranieri hanno grosse aspet- noscono i codici culturali, fanno fatica tative rispetto ai loro figli e sperano a rapportarsi con le strutture educa- che possano compiere un percorso di tive. Per loro è molto più complesso emancipazione e riscatto che a loro è essere genitori in terra straniera. Al di stato precluso. In generale, la natalità là della fede, per i genitori credenti è nelle famiglie migranti è superiore ri- importante trasmettere l’appartenen- spetto a quella delle famiglie italiane za religiosa e la fede in Dio. Oggi tra i e quindi gli stranieri contribuiscono al ragazzi e i giovani è in atto una seco- ringiovanimento del nostro Paese. Ri- larizzazione che assimila tutti. Sappia- cordiamoci che in ogni parte del mon- mo che c’è una grande differenza tra do una madre è una madre e l’amore l’appartenenza religiosa dei genitori e che nutre per i suoi figli ha la stessa in- l’identità religiosa dei figli. Anche per i cattolici. Nelle comunità etniche cat- toliche tante volte si incontrano adulti e bambini, ma gli adolescenti sono i grandi assenti. Purtroppo raramente frequentano le nostre parrocchie e dal punto di vista religioso rappresentano una generazione “persa”. I figli degli stranieri come vivono la famiglia? Certamente la famiglia rappresenta il nido, una protezione, un’appartenen- za. La relazione con la famiglia defini- sce la propria identità. Certamente le famiglie sono un supporto fondamen- tale per la crescita, ma alcune volte i conflitti interni sono molto forti e i genitori sono percepiti come ostacolo all’integrazione. Esiste una grande dif- ferenza tra l’inculturazione nel nuovo contesto tra genitori e figli. Tante vol- te nelle relazioni pubbliche sono i figli 14
che comunicano con il nuovo conte- miglie, alle famiglie mono genitoriali, sto perché padroneggiano meglio la sempre più numerose. lingua e sono più permeabili alla cul- E la Chiesa? tura del paese in cui vivono e questo L’attenzione della Chiesa nei confron- sembra diminuire il potere genitoriale ti delle famiglie è molto alta. Forse si su di loro. potrebbero valorizzare meglio le fami- Sono tanti i giovani italiani che emi- glie e le aggregazioni familiari come grano? Che ruolo ha la famiglia? attori di evangelizzazione e di mutuo Sì, sono tanti. Dei 5.486.081 di cit- sostegno. Abbiamo sperimentato or- tadini italiani residenti all’estero all’1 mai da anni un progetto che coinvol- gennaio 2020, il 22,3% (oltre 1,2 mi- ge nuclei familiari nell’accoglienza di lioni) ha tra i 18 e i 34 anni. Programmi rifugiati nella loro casa. Aprire la por- come Erasmus sono stati occasioni di ta a un fratello o una sorella stranieri, confronto con altri contesti culturali, fare vivere il calore della famiglia a chi di emancipazione dalla famiglia e i è solo è un’esperienza che rinforza le giovani che oggi emigrano ricercano relazioni interne tra i componenti e all’estero prospettive di occupazione dona la possibilità di condividere mo- migliori e nuovi progetti di vita. Ma la menti che diventano preziosi per tutti. famiglia rimane la base in Italia a cui La sfida del futuro sono le coppie mi- tornare. ste, bi-nazionali, con culture differenti. E la politica? Bisogna immaginare dunque nuove Meno proclami e più sostegni concre- forme di accompagnamento. ti per la famiglia. Un’attenzione parti- colare dovrebbe andare alle nuove fa- A cura di suor Lodovica Peirotti 15
Credo nella famiglia Credo nella famiglia, o Signore: quella che è uscita dal tuo disegno creativo, fondata sulla roccia dell’amore eterno e fecondo; Tu l’hai scelta come tua dimora tra noi, Tu l’hai voluta come culla della vita. Credo nella famiglia, o Signore: come segno luminoso di speranza in mezzo alle crisi del nostro tempo; come sorgente di amore e di vita, come contrappeso alle molte aggressioni di egoismo e di morte. Credo nella famiglia, o Signore: come la strada verso la piena realizzazione umana come la chiamata alla santità, come la missione per trasformare il mondo a immagine del tuo Regno. (padre Enrico Masseroni, arcivescovo)
LUCI E OMBRE: INSIEME ALLE FAMIGLIE IN TEMPO DI PANDEMIA “Non temere, piccolo gregge, io sono con voi per accompagnarvi sempre, anche nei momenti difficili e duri della vostra vita”. (cf. Isaia 41,10) Non è facile comunicare ciò che, preghiera, di formazione, con scarsa come comunità religiosa, viviamo con vicinanza fisica e accompagnamento le famiglie a Puerto Piray (Argentina), alle persone anziane e ammalate, è soprattutto in questo tempo di pan- stato vissuto con sofferenza da tanta demia, in cui la realtà si è fatta più gente. Il progressivo avvio di attività: complessa, con nuovi problemi e dif- commerciali, culturali, pur auspicate, ficoltà. ha provocato una vera circolazione Sono molte le ombre in cui ci sentia- del virus. In questo momento quelli mo immerse. Viviamo difficoltà nella che soffrono di più sono i bambini e i comunicazione e isolamento per por- giovani in età scolare per mancanza di tare avanti le varie attività progettate strumenti per la didattica a distanza. e che purtroppo non riusciamo a rea- In mezzo a tante difficoltà, ci sono lizzare. Per le famiglie c’é la mancanza anche delle luci, che ci hanno aiutate di stabilità nel lavoro che provoca po- a camminare insieme e a scoprire un vertà economica, educativa, sanitaria, nuovo modo di vivere e operare. La sociale. L’isolamento e lo stare molto situazione critica ci ha fatto maturare tempo insieme, in case con ambienti uno sguardo più contemplativo verso di poco spazio, aggrava vari problemi la Persona di Gesú e la sua Parola. La di relazione, già esistenti. Il non po- tecnologia ci ha dato la possibilità di ter partecipare ‘in presenza’ alla cele- partecipare ogni giorno alla S. Messa. brazione dell’Eucaristia, a incontri di Abbiamo potuto ricevere la Comu- nione, dare maggior tempo alla preghiera, alla lettura, al riposo, praticare l’arte cullinaria, confezionare ma- scherine. Come comunità religiosa abbiamo seguito online ritiri spirituali e avu- to incontri ‘a distanza’con le sorelle di altre congregazio- ni a livello locale, nazionale, regionale e internaziona- le. Con le famiglie è stato 18
importante vivere concre- tamente la solidarietà, la condivisione, l’aiuto pos- sibile, anche tramite il no- stro impegno nella Caritas. In questi mesi, bambini e adolescenti hanno ripreso la partecipazione alla scuola in presenza; si spera che pos- sano continuare a ricevere educazione e cultura per la loro crescita umana e cristia- na. Ci siamo impegnate ad Riconoscenti al Dio della vita che ci ha accompagnare con la preghiera e la chiamate a partecipare alla sua mis- presenza il dolore di molte famiglie. sione, vogliamo essere “deboli stru- Non ci manca il coraggio e la forza menti nelle sue mani, per la sua gloria dell’Altissimo per guardare al futuro e il bene del caro prossimo”. e progettare varie attività per il bene Suor Pasqualina Pipino delle famiglie e della Chiesa. e Suor Mari Aimale (da Puerto Piray-Argentina) Nella realtà rurale in cui viviamo la è verificato un aumento della violen- pandemia ha colpito le famiglie, in za dei mariti contro le donne e pur- modo più violento quelle che vive- troppo anche contro i bambini. Molti vano già con una particolare fragilità nuclei familiari hanno abbandonato economica e affettiva. Ma possiamo casa, campi, parenti, amici per cerca- affermare che queste difficoltà, ‘om- re una vita migliore nelle grandi cit- bre’ sono presenti in tutto il Brasile. tà, ma quasi sempre si sono scontrati Con l’obbligo di rimanere in casa si con una realtà ben peggiore. Un'al- tra situazione che si sta verificando riguarda bambini, ragazzi che lascia- no i propri genitori che vivono nelle città, per andare con nonni, zii che vivono nei campi, luogo “apparen- temente più sicuro” dalla pandemia. Ci sono pure molti giovani di 16, 17, 18 anni che abbandonano i genitori e la vita di campagna alla ricerca di un lavoro in altri Paesi e città. Tutti que- sti ‘esodi’ hanno un’incidenza molto 19
forte sulla famiglia, la destrutturano, anche alla porta della parrocchia per le fanno perdere i legami affettivi; i chiedere aiuti e ricevono alimenti, ve- genitori non sono più punti di riferi- stiti e un accompagnamento umano. mento nella crescita dei figli, i valori Purtroppo la politica brasiliana non è sono lasciati di lato, spesso la vita di a favore delle piccole realtà, piccole fede è abbandonata, la solitudine si imprese, piccoli proprietari agricoli, fa più forte e soprattutto le mamme ma dei grandi proprietari. Si sta veri- vivono un forte sentimento di tristez- ficando un forte squilibrio: la pande- za che molte volte si trasforma in de- mia è usata per favorire leggi contro il pressione. In mezzo a questa realtà popolo più semplice, lavoratori, fami- complessa e oscura, cerchiamo di glie che lottano ogni giorno per dare accendere luci di speranza, di accom- una dignità ai propri figli. Noi, suore pagnamento, di ascolto, di stimolo, di san Giuseppe, insieme ai Laici nel di forza, di fede. Il nostro municipio Piccolo Disegno che lavorano con noi, è piccolo e l’assistenza sociale, con cerchiamo di dar vita alle parole che l’aiuto degli agricoltori, ogni 15 gior- Papa Francesco ha rivolto alla chie- ni regala alle famiglie più bisognose sa brasiliana: “Lasciate le divisioni e i una ‘cesta verde’ con frutta, verdura, disaccordi di lato e siate esempio di legumi che arrivano direttamente dai unità, per superare non solo il corona- produttori locali e anche vari prodotti virus, ma anche gli altri virus che infet- di mercato, riso, pasta, olio, zucchero, tano l’umanità”. sale, farina… Molte famiglie bussano Suor Anna Martini e Suor Sandra Brito (da Rio Bonito-Brasile) 20
IL RUOLO DELLA FAMIGLIA AFRICANA OGGI in Congo Oggi parlare di famiglia, in partico- lare in Africa, e più specificamente in Congo, non è facile perché è una realtà storica; figlia del suo tempo si evolve velocemente. Ogni contesto la definisce e la progetta a modo suo. È influenzata in positivo o in negativo dalla cultura, dalla politica, dalla reli- gione, dalla sociologia, il che la rende una realtà sempre più complessa da identificare. Al di là di queste con- siderazioni, resta il fatto che, come scriveva Papa Benedetto XVI in Afri- cae munus nel 2001, "la famiglia è il santuario della vita, la cellula vitale della società e della Chiesa. È in lei che risplende il volto più importante di un popolo; è qui che i suoi membri ricevono i valori fondamentali; impa- rano ad amare essendo amati gratui- appare anche come modello di resi- tamente; imparano il rispetto per ogni lienza. Soggetta a difficoltà quotidia- altra persona essendo rispettati”. La ne (a volte traumatiche di ogni tipo), famiglia è frutto della storia, è di per ha imparato a non rassegnarsi. La sua sé una storia di dolori, ma anche di leggendaria gioia non si è spenta, ma gioie, di consolazioni e desolazioni, ha rispecchiato l'immagine di una vita di sogni e illusioni, di successi e fal- destinata a fiorire nonostante tutto. limenti. Questo perché la famiglia africana è Per quanto riguarda il ruolo della fa- in prevalenza religiosa ed è concepi- miglia africana, in primo luogo va no- ta come un dono di Dio accolto con tato che l'Africa è un continente con gioia e gratitudine. Con la pandemia, realtà contrastanti, un continente ric- il mondo intero si rende conto che, co di risorse ma poco sviluppato. Tut- essendo tutti sulla "stessa barca", fac- to questo influisce direttamente sulla ciamo parte di una grande famiglia, famiglia. Con l'attuale pandemia, an- l'umanità, chiamata a promuovere la che la famiglia africana non è immu- solidarietà. In Africa, dove il senso di ne dalle conseguenze economiche, famiglia è molto ampio, si parla di fa- sociali, politiche e psicologiche. Ma miglia estesa; questo appello alla so- 21
lidarietà, alla "fratellanza universale e In conclusione, la famiglia in Africa all'amicizia sociale", come ci chiede appare come una scuola di resilienza, Papa Francesco, è nuovo impulso alla di solidarietà, di semplicità, di aper- generosità, per consolidare legami tura, di ascolto reciproco. Ma rimane fraterni e solidali. fragile, esposta alle intemperie delle Una delle principali sfide per il ruolo ideologie della globalizzazione cultu- della famiglia in Africa rimane l'educa- rale e politica e della povertà. zione. I figli sono considerati un dono Suor Adèle BIETO di Dio e le famiglie ne sono ricche. Ma la formazione scolastica è talvolta Abbiamo la gioia di annunciare la na- problematica a causa della mancanza scita del gruppo dei laici del Piccolo di risorse e anche di strutture statali Disegno in Congo presso la comunità adeguate per l'istruzione o l'assisten- di Talangai: Ci auguriamo che que- za. In questo senso, la Chiesa svolge sto piccolo seme caduto sul Plateau un ruolo importante, nella Repubbli- di Batéké possa diventare un grande ca Democratica del Congo sostiene albero nella Delegazione Africa. Con- lo Stato nel campo dell'educazione, tiamo sulle preghiere di tutti e vi rin- integra quella ricevuta in famiglia con graziamo del sostegno. i movimenti ecclesiali di promozione giovanile. Suor Anne Adingisi 22
IL RUOLO DELLA FAMIGLIA AFRICANA OGGI in Camerun La famiglia è sempre stata il fonda- li e sorelle che assistono la persona. mento della società; in Africa riunisce Quando hai un problema, una situa- più persone organizzandole, in modo zione da risolvere, hai bisogno che la complesso, per etnia, tribù, villaggio. tua famiglia ti difenda, ti sostenga e Ci si chiede a quale tipo di famiglia si ti assista. Ma ogni moneta ha il suo fa riferimento. Nella società moderna rovescio. La famiglia africana presenta e nei paesi occidentali si parla di nu- ombre, che a volte non aiutano le per- cleo familiare composto da mamma, sone nel loro sviluppo o avanzamento papà e figli. Ma, da noi, la struttura fa- nella società. C’é una dipendenza che miliare va oltre: esistono famiglie mo- lega e diventa un ostacolo per riusci- nogame e poligame. Chi costituisce re a realizzarsi adeguatamente. Il fatto il legame familiare è il papà, il capo di dover sempre ottenere il parere o della famiglia, soprattutto nello stile fare quello che è chiesto dal padre o patriarcale. I figli nati da una moglie dallo zio, per esempio nel matrimo- o da più mogli hanno un solo papà. nio, può diventare un serio limite alla Non esiste la famiglia ristretta, perché libertà personale. Così pure se viene zii, zie, cugini, nonni, tutti fanno par- imposta la scelta di una moglie o un te della grande famiglia. Per questo marito con il pretesto che è una brava si chiama papà anche il fratello del persona, senza un criterio di amore. papà. Il cugino o la cugina sono sorel- Se poi qualcuno ha mezzi finanziari, le. Lo zio gode di tutto il rispetto che in famiglia, diventa l'esca anche per ha il padre; ha anche autorità sui figli gli altri e tutti gli occhi sono su di lui. di suo fratello, sulla moglie o le mogli Diventa il benefattore dell'intera fami- di suo fratello; in caso di morte, può glia allargata, il che provoca problemi ‘ereditare’ la moglie di suo fratello e e incomprensioni nella coppia e nella prendersi cura dei bambini. Oggi, con gestione familiare. In questo perio- la mentalità moderna, questa pratica do, con la pandemia del Covid, mol- sembra svanire, ma nei villaggi resiste ti rimangono ancora scettici sul reale ancora. Il tipo di famiglia numerosa, pericolo del contagio. Il governo sta allargata ha i suoi vantaggi, insieme sensibilizzando la società sulle misure agli svantaggi che non si possono di protezione da questa malattia, ma ignorare. molte famiglie continuano a stringere La forza della famiglia africana risiede la mano in segno di saluto, a radunar- nella tribù, etnia. Più siamo numerosi, si in massa nei mercati, a partecipare più ci sentiamo forti nell’essere uniti alle celebrazioni di lutto; vogliono ve- e difenderci dagli altri. Nei momen- dere prima di credere. ti di gioia e di dolore ci sono fratel- Suor Justine Souké 23
IL PICCOLO DISEGNO IN CAMERUN Come un albero si sviluppa da un pic- Piccolo Disegno durante la celebrazio- colo seme piantato lungo i bordi della ne Eucaristica del 21 marzo 2021. C'è strada, il Piccolo Disegno comincia a stata una preparazione con la novena a mettere radici nel suolo camerunense, San Giuseppe; ogni gruppo ha pregato all'estremo Nord e precisamente nella nella sua parrocchia (Salak e Maroua). diocesi di Maroua-Mokolo. L’inizio è Per festeggiare la ricorrenza sono state avvenuto con le suore missionarie ita- realizzate delle magliette, Kepis con la liane e congolesi, oggi continua la sua scritta: Che tutti siano uno (Gv 21,17) e crescita con alcune suore camerunesi l'immagine del Santo. e congolesi, dopo che le nostre suore Prima della conclusione della Messa, italiane hanno dovuto lasciare il Paese con un intervento si è fatto conoscere a causa dell’insicurezza provocata dalla la Congregazione, la sua nascita, la sua setta dei Boko Haram. spiritualità, il ruolo dei laici nel Piccolo Da tempo, nelle due comunità in cui Disegno, sottolineando il loro impegno operiamo, a Mora e a Salak, aveva- per contribuire all'evangelizzazione e mo in mente e si lavorava per formare sostenere le suore lavorando in opere gruppi di laici o Associati nel Piccolo di misericordia spirituale e corporale. Disegno. Con il prezioso lavoro delle Prima della benedizione finale del cele- nostre missionarie, abbiamo trovato un brante, sotto la direzione di suor Odet- terreno preparato presso alcuni adul- te, abbiamo recitato la preghiera a San ti che hanno risposto generosamente Giuseppe e un canto in suo onore. È per condividere il carisma di Suore di seguito poi un concerto presentato dai San Giuseppe. Il gruppo ha avuto il ragazzini Cop Mondo (= ACR ragazzi) suo avvio lo scorso anno, precisamen- e la condivisione di un pranzo festivo. te il 28 giugno 2020, quando la Dele- gata dell’Africa, suor Astrid Zenca, ri- Suor Justine Souké volse l’invito a chi desiderava conoscere il nostro carisma e aderire alla nostra spiritualità. Hanno risposto positivamente 11 persone con le quali sono iniziati gli incontri la terza do- menica di ogni mese, dopo la santa Messa. Quest'anno, in occasione della solennità della festa di San Giuseppe, la comunità di Salak ha ufficial- mente presentato i laici del 24
VITA DELLA CONGREGAZIONE Giovani in formazione, speranza per la nostra famiglia religiosa. Desideriamo conoscere qualche aspetto dell’esperienza che caratterizza il Postulato e il Noviziato nella Repubblica Democratica del Congo NOTIZIE dal POSTULATO questo anno in cui si celebra San Giu- (diocesi di Kisantu - missione di seppe, sentiamo importante vivere Kimwenza) secondo gli atteggiamenti indicati dal Papa nella Lettera apostolica "Patris Questa comunità risale agli anni 1982 corde". Constatiamo che questo San- con l’obiettivo di formare giovani de- to ha davvero esercitato nella famiglia siderose di scegliere la vita religiosa. di Nazareth il ruolo di vero padre con Accoglie persone non dello stesso amore e pazienza, prendendosi amo- sangue, ma unite da un unico ideale: revolmente cura del figlio Gesù, aiu- avere Gesù come centro della propria tandolo a crescere giorno dopo gior- vita. Come in una famiglia in cui ge- no, nel cammino verso la maturità. nitori e figli vivono una certa armonia Nella nostra comunità cerchiamo di nella diversità dei ruoli, anche nella indicare la via verso Dio, accogliendo comunità del postulato ognuna ha un le giovani con bontà, aiutandole ad compito da svolgere al suo interno. amare Gesù e gli altri, discernendo Qui si cerca di vivere la fraternità, la la volontà di Dio nella vita di ognuna complementarità, la condivisione di con l’attenzione che possa crescere esperienze, il perdono, la benevolen- in grazia e in sapienza. Nel processo za, l’amore, nel vincolo della fede. In di formazione si offre un'educazione 25
cristiana basata sulle virtù evangeli- mazione. Nella nostra vita quotidiana che e carismatiche della congregazio- viviamo momenti di gioia, di disten- ne, sull'esempio della santa famiglia sione, di condivisione fraterna, di per- di Nazareth, in un clima di gioia e di dono reciproco, di riconciliazione e pace. Cosciente delle debolezze e li- di attenzione all'altro, ma anche mo- miti, ciascuna deve coltivare e mante- menti di prova, dolore, incomprensio- nere il coraggio anche nelle difficoltà ne, scoraggiamento. Al di là di tutto, e prove. Le giovani necessitano anche continuiamo a sostenerci a vicenda di un'educazione intellettuale basata e a volerci bene. L'amore all'interno su conoscenze pertinenti, aggiornate di una comunità trae la sua forza dal- e appropriate. In particolare devono la comunione con Cristo, volto della essere accompagnate a vivere in un misericordia di Dio per l'umanità. P. atteggiamento di fede, nello spirito Médaille nel Piccolo Direttorio (n.82) del fondatore. Per questo sentiamo scrive: "San Giuseppe per voi deve importante la formazione al senso prendere il posto di padre". Come di responsabilità, di libertà interiore. San Giuseppe è per Gesù l'ombra del Come formatrici di queste giovani, Padre, lo custodisce, lo protegge, così cerchiamo di dare il meglio di noi, anche per noi deve diventare l'ombra con dedizione, fermezza, amore, con dell'unico Padre celeste. un cuore misericordioso, nella fiducia Dio benedica la nostra comunità del in Dio. Le giovani, da parte loro, si postulato e tutta la congregazione. impegnano a collaborare alla loro for- Suor Angèle MANDUNGU DAL NOVIZIATO DELLE l'esempio e l'agire concreto nella vita SUORE DI SAN GIUSEPPE quotidiana che con discorsi. Noi, formatrici nella tappa del novi- Il nostro caro Fondatore, P. J.Pierre ziato, vogliamo condividere la nostra Médaille, ha posto la Congregazione esperienza, basata sull'esempio e mo- e le sue figlie sotto la protezione di dello nel processo formativo del san- questo grande santo. Lo dice in modo to educatore di Gesù Bambino nella esplicito: "Essa si chiamerà Congre- Famiglia di Nazareth. gazione di San Giuseppe, nome ama- San Giuseppe ha aiutato Gesù a cre- bile che ricorderà alle suore il dovere scere nella fede in Dio, iniziandolo alla di assistere e servire il prossimo con la vita di preghiera, all’ascolto della To- stessa cura, diligenza e carità cordiale rah, alla recita dei salmi. È stato edu- con le quali il glorioso San Giuseppe catore e guida nell’infondergli umiltà serviva la Vergine Santa, sua purissima e amore al duro lavoro attraverso la sposa, e il Salvatore Gesù affidato alle sua professione di falegname, più con sue cure” (Cost.Pr. 27). Le giovani che 26
semplicità, dell'umiltà, oltre ai consigli evangelici, ma an- che a raggiungere una ma- turità umana; sono iniziate al lavoro manuale, al senso di responsabilità e di accet- tazione, chiamate a prestare attenzione ai più bisogno- si, ai valori evangelici della condivisione e a crescere nel senso di appartenenza all'I- stituto. Questo processo formativo tiene necessariamente conto del cammino di ogni perso- na, adattandolo ai segni dei tempi (nuove tecnologie, globalizzazione, media ...), nello spirito del nostro cari- sma e delle sane tradizioni. Suor Georgine TAWABA desiderano seguire e imitare Gesù nella nostra famiglia religiosa sono in- vitate a formarsi e a lasciarsi formare, come Gesù alla scuola di San Giusep- pe. La Delegazione africana, nell'itinera- rio formativo delle novizie, sulle qua- li poggia il futuro e la speranza della nostra famiglia religiosa, sull'esempio di San Giuseppe vero e buon educa- tore, si è impegnata a formarle alla scuola di Gesù Maestro secondo lo spirito del Piccolo Disegno. Per loro vengono organizzati corsi e sessioni; le novizie sono preparate alla scuola dell'ascolto, della fede, della preghie- ra, dell'amore, della comunione, della 27
CON CUORE DI PADRE Essere papà oggi. Questa è la sfida che do i miei figli vanno a dormire, mi piace mi è stato chiesto di raccontare in un che l’ultima cosa che sentono nella gior- tempo in cui il padre è ritenuto assente, nata sia la mia mano sulla loro guancia privo di un ruolo preciso e di un proprio e le mie parole “papà ti vuole bene”. stile. L’amore non deve essere mai dato per In effetti papà non si nasce, ma si cerca scontato ed è terreno fertile per cresce- di diventarlo giorno dopo giorno. Mio re una vita. papà è mancato quando ero piccolino Padre nell’accoglienza e ho sempre vissuto una sete di paterni- Ogni figlio che nasce comporta un “la- tà e percepito che quello di padre è un sciar spazio” nella propria vita. Le dina- ruolo da non sottovalutare. miche cambiano e nulla è mai come ti Papa Francesco nel dicembre 2020 ha aspettavi. Molte volte si vive con fatica pubblicato una lettera apostolica dal questa situazione. Guardando le foto titolo “Patris corde”, nella quale rac- dei momenti speciali trascorsi con i miei contava di San Giuseppe nel suo essere figli, mi sono reso conto del fatto che il padre. Bellissimo! Abbiamo bisogno di “lasciar spazio” comporta scrivere una esempi alti ed è confortante avere vici- storia nuova. Una storia più grande ed no a noi colui a cui il buon Dio ha affi- appassionante. dato suo Figlio. Vorrei farmi aiutare, nel Padre dal coraggio creativo raccontare la paternità, da alcuni degli Nello scrivere la mia storia di papà con attributi che il Papa associa a San Giu- i miei figli sono chiamato a un coraggio seppe. creativo. Padre nella tenerezza Non si tratta solo di superare le diffi- Oggi ci siamo scollati di dosso il ruolo coltà, ma anche di trasformarle in vita: di padre-padrone. Siamo chiamati noi accompagnare per mano i nostri figli, papà a far conoscere ai nostri figli il ca- oltre l’uscio di casa e far loro gustare la lore del nostro amore. Ogni sera, quan- passione del bello che c’è fuori, facen- 28
do sentire che noi papà siamo al loro ni, accanto a un nuovo alberello, i legni fianco. Sento che i miei figli non hanno di supporto, collocati affinché la pianta bisogno di tante parole, ma del mio co- cresca dritta. È inevitabile che a un cer- raggio di essere testimone. to punto il supporto debba essere tol- Padre nell’ombra to, perché non più necessario. Sapremo La fatica maggiore che provo nel mio di essere stati dei buoni papà quando essere papà è accettare che i miei figli ci sentiremo ormai “inutili”. Sarà bello dovranno costruire la loro vita oltre me. contemplare la bellezza della vita dei Mi ha sempre colpito vedere nei giardi- nostri figli che pian piano prende forma. Papà Luca PREGHIAMO? ANCHE NO…GRAZIE! Martedì sera, durante la cena, nostra si partecipava alla Messa tutti insieme e figlia quasi 16enne elencava a nostro durante l’Avvento e la Quaresima i sus- figlio 12enne tutti i buoni motivi per sidi preparati dalla Pastorale Ragazzi ci cui avrebbe dovuto partecipare alla aiutavano ad essere fedeli ad un cam- preghiera del rosario in parrocchia, mino di preparazione al Natale e alla nonostante lui fosse stanco per essere Pasqua. Poi, piano piano, crescendo, i appena tornato dall’allenamento in bi- momenti di preghiera della famiglia al cicletta. Il tutto sotto lo sguardo della completo si sono diradati, la partecipa- figlia 18eene che ascoltava pressoché zione è diventata più libera e meno af- indifferente. Il risultato è stato che il follata! Durante il periodo del lockdown, 12enne ha pregato il rosario, mentre la però, c’è stata occasione di parlare di 16enne è rimasta comodamente a casa! fede, le figlie più grandi ci hanno chie- (indovinate dove fosse la 18enne…) sto ragione del nostro credere e se da Questo per dire che pregare in famiglia una parte è stato difficile rispondere, non è facile e soprattutto cambia con dall’altra siamo stati stimolati a riflette- l’età dei figli. Quando erano piccoli c’e- re sul perché preghiamo e andiamo a rano diversi momenti della giornata ac- Messa. Per questi motivi crediamo che compagnati dalla preghiera: al mattino solo la testimonianza potrà lasciare un nel tragitto verso la scuola materna o la segno nei nostri figli e non l’imposizio- scuola elementare affidavamo la giorna- ne o l’obbligo. Siamo consapevoli che ta al buon Dio, prima dei pasti cantava- ci siano periodi in cui è fisiologico l’al- mo le benedizioni imparate al campeg- lontanamento dalla pratica religiosa dei gio diocesano delle famiglie e prima di ragazzi, ma crediamo nella semina che, dormire ringraziavamo dei doni ricevuti come ci insegna il Vangelo, va compiuta e domandavamo perdono per i nostri in abbondanza senza concentrarsi unica- errori (chiamavamo questo momento mente sull’esito del raccolto. “un grazie e uno scusa”). La domenica Federica e Walter 29
Progetti di Missione INSIEME PER DONARE VITA IL CECOM ACCANTO ALLE FAMIGLIE DI VILA DE CAVA, IN BRASILE Noi, insegnanti ed educatrici del CE- COM in Brasile, crediamo fortemente nella nostra missione educativa e cer- chiamo di aiutare le persone che, nei quartieri, vivono in situazioni di mag- giore povertà sociale ed economica, in particolare le famiglie più fragili e in difficoltà. Continuiamo ad affrontare i problemi provocati dalla pandemia; il disinteresse e l’ignoranza dei politici non aiutano a risolverli in modo effi- cace. che e dei doposcuola ci siamo subito L’anno scorso è stato un anno molto attivate per proporre attività online e difficile, soprattutto per riuscire a rag- piccole dispense con disegni, raccon- giungere i bambini e i ragazzi e con- ti, libri di favole, etc. Ogni 15 giorni tinuare a proporre loro qualcosa di i genitori venivano a ritirare il mate- formativo. Comunque non abbiamo riale di lavoro per i bambini e lo re- desistito! stituivano la volta seguente. In quella Le attività in presenza sono state in- occasione si cercava di dare alle fami- terrotte nel marzo 2020; come equipe glie più bisognose un “cestino base” delle scuole materne, delle bibliote- di alimenti e materiale di pulizia. Nel totale sono stati donati 6.000 cestini base. Le famiglie hanno collaborato con noi e, in generale, hanno sapu- to accompagnare i figli nello studio, anche a casa. Tutto il materiale che i genitori ci restituivano veniva raccolto e poi lo si presentava all’Ufficio scola- stico del Comune per dimostrare che si stava lavorando “sodo”. All’inizio dell’anno scolastico, a feb- braio 2021, abbiamo ricominciato le 30
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