Luglio 2021 n. 2 Periodico della Congregazione delle Suore di San Giuseppe di Cuneo - Suore San Giuseppe Cuneo

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Luglio 2021 n. 2 Periodico della Congregazione delle Suore di San Giuseppe di Cuneo - Suore San Giuseppe Cuneo
Periodico della Congregazione
     delle Suore di San Giuseppe di Cuneo
             Luglio 2021 n. 2

I n c o nt ro Amici
Luglio 2021 n. 2 Periodico della Congregazione delle Suore di San Giuseppe di Cuneo - Suore San Giuseppe Cuneo
Sommario
Editoriale . .  .  .  .  .  .  .  .  .  .  .  .  .  .  .  .  .  .  .  .  .  .  . p. 3

Un felice incrocio: San Giuseppe e Amoris Laetitia. .  . p.	5
La famiglia di Nazaret. .  .  .  .  .  .  .  .  .  .  .  .  .  .  .  .  . p.	7
Gesù nella casa dei genitori. .  .  .  .  .  .  .  .  .  .  .  .  .  . p.	9
La strada si fa insieme. .  .  .  .  .  .  .  .  .  .  .  .  .  .  .  .  . p.	11
Famiglia e migrazioni . .  .  .  .  .  .  .  .  .  .  .  .  .  .  .  .  . p.	13
Luci e ombre: insieme alle famiglie in tempo di pandemia.  . p.	18
Il ruolo della famiglia africana oggi in Congo. .  .  .  .  . p.	21
Il ruolo della famiglia africana oggi in Camerun. .  .  .  . p.	23
Il piccolo disegno in camerun. .  .  .  .  .  .  .  .  .  .  .  .  . p.	24
Vita della congregazione .  .  .  .  .  .  .  .  .  .  .  .  .  .  .  . p.	25
Con cuore di padre . .  .  .  .  .  .  .  .  .  .  .  .  .  .  .  .  .  . p.	28
Preghiamo? Anche no…grazie!. .  .  .  .  .  .  .  .  .  .  .  . p.	29
Insieme per donare vita. .  .  .  .  .  .  .  .  .  .  .  .  .  .  .  . p.	30

Appuntamenti .  .  .  .  .  .  .  .  .  .  .  .  .  .  .  .  .  .  .  .  . p. 32
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Editoriale

Ama la tua famiglia!
A chi un giorno le chiedeva che cosa poteva fare per la pace nel mondo,
Madre Teresa di Calcutta rispose: “Torna a casa e ama la tua famiglia!”
Stiamo vivendo l’anno ‘giuseppino’, desiderosi di camminare presi per
mano da San Giuseppe. Lo contempliamo a Nazaret, con Maria e Gesù
nella quotidianità di una famiglia da lui tanto amata e custodita. Papa
Francesco, con i due documenti: la lettera Patris corde e l’esortazione
apostolica Amoris laetitia, ci invita a guardare a questo connubio inscin-
dibile di paternità e gioia del calore familiare, e a celebrare il dono della
famiglia. Tutti siamo al mondo a partire dalla vita ricevuta in dono dai
genitori in una esperienza familiare, più o meno felice.
Della famiglia si può dire, in positivo, che è un mattone nella costruzione
della società, una luce nel buio del mondo, lo specchio dell’amore di
Dio, uno spazio per camminare insieme, una ‘piccola chiesa’. La caratte-
rizza lo stile di ordinarietà, che faceva esclamare alla gente di Nazaret:
“Non è lui (Gesù) il figlio del carpentiere? Che cosa può mai venire di
buono da Nazaret?”
Davanti a ogni famiglia si presenta l’icona della famiglia di Nazaret, con la
sua quotidianità fatta di fatiche e persino di incubi, scrive il Papa ponen-
do l’esortazione alla luce della Parola e invitando a varcare la soglia di al-
cune case, guidati dal Salmista che esclama: “Beato chi teme il Signore e
cammina nelle sue vie. La tua sposa come vite feconda nell’intimità della
tua casa, i tuoi figli come virgulti d’ulivo intorno alla tua mensa”(Sal 128).
È un quadretto di vita semplice e familiare, non qualcosa di eccezionale,
segreto di una vita feconda,
dono di grazia. E nel salmo
127 si prende coscienza
che ‘invano’ si fatica, ‘se il
Signore non costruisce la
casa’, non la casa di mura,
ma la casa come famiglia
sempre più minacciata, di-
sgregata. La dipendenza
amorevole da Dio deve av-
volgere la vita quotidiana,
non solo in momenti ecce-

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Editoriale

    zionali di grande dolore e di grande gioia, ma nelle attività ordinarie.
    Camminando per le vie di Buenos Aires, il giovane Jorge L. Borges, di-
    ventato famoso scrittore argentino, scriveva: “Ogni casa è un candela-
    bro, dove ardono in appartata fiamma le vite”. Dentro i muri dei palazzi
    si celano splendori e tristezze, gioie e lacrime, solitudine e indifferenza.
    È ‘fiamma’ non sempre benefica, lontana da quanto gli spot pubblici-
    tari presentano con famiglie dai larghi sorrisi alla tavola colma di beni
    voluttuari. L’amore, fiamma viva, è come la vita, spesso fragile come un
    bambino, ma le grandi acque non possono spegnerlo (cf. Ct 8,7).
    In questo nostro Incontro tra Amici ci accostiamo alla famiglia, incon-
    trando alcune esperienze anche di altri contesti culturali; guardiamo alla
    nostra Famiglia religiosa che, sostenuta dall’amore paterno di San Giu-
    seppe, custode della Famiglia di Nazaret, si impegna, come chiede p.
    Médaille, a “far vivere in ogni comunità la vita di Gesù, Maria e Giusep-
    pe, secondo lo spirito dei cristiani della Chiesa primitiva”.
    Sentiamoci Chiesa che ama la famiglia e si fa sua compagna di viaggio.

                                                                La commissione

    Ai ragazzi, in vacanza dopo il difficile periodo di isolamento a causa della
    pandemia, lo scrittore Alessandro d’Avenia rivolge un particolare augu-
    rio: coltivare la vita interiore, cioè quella casa a cui si può sempre tornare
    quando ci si perde e da cui si può sempre partire quando è necessario
    affrontare nuove sfide con coraggio.

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UN FELICE INCROCIO:
        SAN GIUSEPPE E AMORIS LAETITIA
Per la seconda volta, un filo sottile
congiunge la figura di San Giuseppe
alla pastorale della Chiesa cattolica
per la famiglia. La prima occasione si
può trovare nel testo stesso di que-
sto importante documento di Papa
Francesco, la seconda è l’incrociarsi
in questo 2021 dell’anno giuseppino
con l’anno dedicato alla famiglia che
è iniziato il 19 marzo e si chiuderà il 26
giugno 2022 con il X incontro mon-           “letizia dell’amore”. Si può sentire qui
diale delle famiglie a Roma.                 una evidente scelta di linguaggio del
Se Amoris Laetitia fosse un romanzo,         Papa (Evangelii gaudium, Amoris la-
certamente San Giuseppe ne sarebbe           etitia, Laudato si'). Pubblicata, come
uno dei personaggi chiave.                   detto, ad aprile, il Papa ha voluto però
Quando l’8 aprile 2016 fu reso pub-          firmarne il testo il 19 marzo, festa di
blico il testo, l’esortazione apostolica     San Giuseppe. Se queste cose dicono
postsinodale era molto attesa. Prepa-        l’intenzione del pontefice, è però nel
rata da due sinodi dei vescovi – vo-         corposo e ricchissimo documento che
luti espressamente e sin da subito           si possono intuire le cose che France-
dal neoeletto Papa argentino – nel           sco ha poi esplicitato nel successivo
documento si andò prontamente a              Patris corde (2020). Giuseppe è pre-
cercare le decisioni relative alle note      sentato come il personaggio senza
situazioni cosiddette irregolari (a cui è    il quale non si parla dell’esperienza
dedicato il magnifico capitolo ottavo).      che il Figlio ha fatto della famiglia
Solo dopo si ebbe la calma necessaria        (18), come colui il cui sì sta accanto
per notare i numerosi particolari ed il      a quello di Maria (65). Nel preziosissi-
respiro del testo, come per esempio          mo n.182 si incoraggiano le famiglie
il suo linguaggio e la data in cui è fir-    in affanno proprio con l’esempio delle
mato.                                        prove vissute dalla famigliola di Naza-
È consuetudine del magistero romano          ret. Infine, proprio con una preghiera
scegliere con cura le prime due parole       a Gesù, Maria e Giuseppe si chiude
del testo, che danno sempre il titolo        tutto il documento.
al medesimo: in questo caso, è bello         Nel 2021, come accennato, si sovrap-
che un documento sulla famiglia non          porranno per alcuni mesi le attività
parta dalla preoccupazione, ma dalla         dedicate alla riscoperta della figura di

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Giuseppe, nel 150° anniversario della      verifica: il suo ruolo discreto e decisi-
sua scelta a Patrono della Chiesa uni-     vo insieme dà il tono di questa con-
versale, e quelle per il quinto anniver-   versione. A questo aggiungerei una
sario di Amoris Laetitia. Va notato che    piccola nota personale. Da parte di
questo non è un errore o una svista,       tutti gli studiosi del mondo delle re-
ma una espressa intenzione che cor-        lazioni e delle identità coinvolte nella
risponde alla spiritualità del Papa. È     famiglia, senza alcun dubbio la figura
evidente che tutta la svolta, che è ne-    che pare più in affanno è quella pater-
cessario dare alla pastorale e alla spi-   na. Recalcati parla efficacemente del
ritualità della famiglia, non è che agli   complesso di Telemaco per i figli di
inizi o forse neppure è cominciata. Il     oggi, che, come il giovane personag-
nodo della questione è la conversione      gio dell’Odissea, attende e vive in ri-
missionaria della vita del battezzato,     cerca del padre Ulisse. In questo sen-
o detto in altro modo, passare dalla       so, mi sembra che la bella lettera sul
famiglia come oggetto di pastorale,        cuore paterno di Giuseppe sia stata la
alle famiglie soggetto della vita del-     migliore partenza per questo anno di
la chiesa, della società (n. 200, 295).    verifica sulla cura delle nostre famiglie
In questo senso, la figura di San Giu-     come esperienze d’amore e di fede.
seppe ha preparato la strada a questa
                                                                Don Marco Gallo

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LA FAMIGLIA DI NAZARET
A 5 anni dalla pubblicazione dell’Esorta-
zione apostolica “Amoris laetitia”, il 19
marzo 2021 Papa Francesco ha indetto
l’anno della famiglia che si conclude-
rà il 26 giugno 2022, da vivere insieme
all’anno giuseppino. Mi piace partire
da San Giuseppe per parlare della sua
famiglia. È Giuseppe a prendersi cura
di questo tesoro, “da capofamiglia”. Il
Figlio di Dio ha avuto bisogno di una
famiglia per manifestare la vicinanza di
Dio Padre a tutta l’umanità. Nei Van-
geli sono ripetuti i riferimenti ai genito-
ri di Gesù: Giuseppe, sempre a fianco
di Maria. Non si dice che era vecchio,
come l’arte ce lo ha a volte presentato,      e si fortificava, pieno di sapienza e la
mentre si parla della vecchiaia di Elisa-     grazia di Dio era su di Lui”. La grazia
betta e Zaccaria, genitori del Battista. I    anche di avere due genitori così. “Sua
genitori di Gesù li immaginiamo giova-        madre custodiva tutte queste cose nel
ni e forti, di una bellezza tutta speciale.   suo cuore”.
Che Giuseppe fosse giovane si intuisce        P. Médaille, fondatore delle suore di
anche da come ha affrontato e condot-         San Giuseppe, così parla a Gesù a Na-
to i momenti difficili della sua famiglia.    zaret: “Hai voluto vivere, per trent’anni,
Iniziò con l’accettare che Maria fosse        ignorato dagli uomini, sottomesso ai
gravida di un figlio non suo. Affrontò la     tuoi genitori, occupato negli umili lavo-
povertà della nascita a Betlemme. Con         ri di una bottega di falegname”. E con-
il bambino e sua Madre fuggì in Egit-         clude: “Beate le anime che penetrano
to, ritornando poi a Nazaret, cessato         il grande mistero di questa vita così a
ogni pericolo. Quando Gesù compie             lungo nascosta e della tua adorabile
dodici anni troviamo questa famiglia a        sottomissione. Beate le anime che san-
Gerusalemme con l’increscioso smar-           no trarre profitto da questo esempio e
rimento del Figlio e le parole di rim-        godono di vivere nel nascondimento”.
provero della madre: «Figlio, perché ci       Scrive Paolo Curtaz: “Dio sceglie Na-
hai fatto questo? Ecco, tuo padre e io,       zaret e, in quella minuscola casa di
angosciati, ti cercavamo». “Tuo padre         questo minuscolo paese, sceglie Ma-
e io”! Gesù cresce in una famiglia con        ria. E a Nazaret... Dio si nasconde nella
un padre e una madre. Di lui il Vange-        quotidianità più semplice. Quanto par-
lo di Luca dice: “Il bambino cresceva         la questo assordante silenzio! Quanto

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dice di Dio questa sua scelta! A noi        Nazaret: “Impegnatevi a far vivere in
che cerchiamo il plauso e la visibilità,    voi e in tutte le vostre case la vita di
l’efficienza e la produttività… Ci accor-   Gesù, Maria e Giuseppe in uno spirito
giamo che Dio chiede ospitalità nella       di umiltà, dolcezza, semplicità e unione
nostra quotidianità?”.                      con Dio, tra voi e con ogni prossimo,
Ciò che P. Médaille chiede alle sue         rinnovando nel vostro tempo lo spirito
suore vorrei proporlo ad ogni famiglia      dei primi cristiani”.
cristiana che contempla la famiglia di
                                                       Suor Esterina M. Franchino

         L’amore familiare: vocazione e via di santità
             Padre Santo, siamo qui dinanzi a Te per lodarti e ringraziarti
                            per il dono grande della famiglia.
        Ti preghiamo per le famiglie consacrate nel sacramento delle nozze,
                    perché riscoprano ogni giorno la grazia ricevuta
    e, come piccole Chiese domestiche, sappiano testimoniare la tua Presenza
                       e l’amore con il quale Cristo ama la Chiesa.
         Ti preghiamo per le famiglie attraversate da difficoltà e sofferenze,
                    dalla malattia, o da travagli che Tu solo conosci:
                             sostienile e rendile consapevoli
                    del cammino di santificazione al quale le chiami,
              affinché possano sperimentare la Tua infinita misericordia
                      e trovare nuove vie per crescere nell’amore.
        Ti preghiamo per i bambini e i giovani, affinché possano incontrarti
           e rispondere con gioia alla vocazione che hai pensato per loro;
                   per i genitori e i nonni, perché siano consapevoli
                del loro essere segno della paternità e maternità di Dio
           nella cura dei figli che, nella carne e nello spirito, Tu affidi loro;
         per l’esperienza di fraternità che la famiglia può donare al mondo.
                              Signore, fa’ che ogni famiglia
              possa vivere la propria vocazione alla santità nella Chiesa
            come una chiamata a farsi protagonista dell’evangelizzazione,
                             nel servizio alla vita e alla pace,
                  in comunione con i sacerdoti ed ogni stato di vita.
                      Benedici l’Incontro Mondiale delle Famiglie.
                                           Amen

               (La preghiera per l’incontro mondiale delle famiglie)
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GESÙ NELLA CASA DEI GENITORI
         di John Everett Millais, dipinto 1849–50, olio su tela

Molte sono le pitture o le icone che           Fu la prima opera importante, a sfon-
rappresentano la Sacra Famiglia, per-          do religioso, del pittore inglese. Il qua-
ché questo soggetto è sempre stato             dro fu esposto, per la prima volta, nel
caro agli artisti. Le più numerose ri-         1850, alla Royal Academy, accompa-
guardano la nascita di Gesù, la fuga           gnato da un passo della Bibbia. Il di-
in Egitto, la presentazione di Gesù al         pinto non fu accolto in modo positivo
Tempio, ma non mancano rappresen-              da pubblico e critica, trovando l’opera
tazioni della Sacra Famiglia a Naza-           una volgarizzazione dell’evento sacro,
reth, nella bottega di Giuseppe. Tra le        un’interpretazione scandalosa, dato il
varie che si trovano, ho pensato di sce-       suo realismo. L’artista, infatti, per dipin-
gliere quella dal titolo Gesù nella casa       gere il più possibile il reale, il vero, si
dei genitori, di John Everett Millais          spinse a studiare e riprodurre nei mini-
(1829-1896) perché è un dipinto abba-          mi dettagli una falegnameria esistente
stanza vicino a noi per periodo storico,       in Oxford Street. Il pittore volle rappre-
ma soprattutto per il suo realismo, la         sentare anche le pecore in modo cor-
semplicità e completezza della descri-         retto e si procurò due teste macellate
zione di un momento di vita famigliare         da copiare. Per dipingere San Giusep-
e per i vari riferimenti cristiani che vi si   pe si riferì a suo padre; il volto, infatti,
trovano.                                       è il suo ritratto, mentre le braccia e le
                                                                                         9
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mani sono di un vero falegname. Maria       rete fa riferimento alla Trinità, mentre
fu ispirata da sua cognata e Giovanni       la colomba, appollaiata sulla scala, ri-
Battista da un cugino adottivo. Il figlio   corda lo Spirito Santo del battesimo di
di un amico interpretò invece Gesù          Gesù.
adolescente. La sua rappresentazione        Oltre la porta s’intravede un gregge di
fu così molto realistica con personaggi     pecore. É un chiaro riferimento a Gesù,
della vita normale, persone a lui vicine.   il buon pastore, ma anticipa anche il
Guardando il quadro possiamo co-            gregge futuro dei fedeli, la Chiesa.
gliere alcuni elementi importanti che       È da notare che, in primo piano e al
delineano già chi sarebbe stato Gesù.       centro del quadro, ci sono Gesù adole-
La Sacra Famiglia si trova a Nazareth,      scente e Maria in ginocchio. Quest’at-
dove Giuseppe esercita la professione       teggiamento, oltre a parlare di tene-
di falegname; siamo nella sua bottega.      rezza materna, dice chiaramente che
Gesù Bambino si è appena ferito nel         la persona più importante del quadro
palmo di una mano e alcune gocce di         è Gesù. Maria è quasi in adorazione di
sangue si posano sul dorso del piede.       Lui. L’artista, in questo modo, ha volu-
Questo simbolicamente si riferisce alla     to esprimere l’importanza della centra-
crocifissione di Gesù, ne è un anticipo.    lità di Cristo nella vita di ogni persona,
In suo aiuto accorre Giovanni Battista      di ogni famiglia e di ogni comunità
che porta una ciotola con dell’acqua,       cristiana. Gesù, il figlio di Giuseppe
anche questo è un chiaro riferimento        e di Maria, ha vissuto trent’anni nella
al battesimo che Giovanni compirà nei       casa di Nazareth, dove ha imparato a
confronti di Gesù sulla riva del Giorda-    lavorare, ma anche ad amare; dove,
no. Maria inginocchiata a sinistra del      quotidianamente, nella semplicità dei
Bambino lo consola mentre Sant’Anna,        gesti di affetto ricevuti e dati, si è pre-
da brava nonna, afferra delle tenaglie      parato a donare la sua vita. Questo di-
per estrarre il chiodo che ha inferto la    pinto può lasciarci vari messaggi, ma
ferita. Anche Giuseppe cerca di aiutare     soprattutto ci insegna ad accogliere la
Gesù. L’uomo ha un aspetto vigoroso e       quotidianità nella sua realtà, così come
le mani sono molto segnate dal lavoro       ci viene incontro ogni giorno, nella
fisico. A sinistra si trova un garzone di   consapevolezza che ogni cosa, anche
bottega intento a controllare le tavole     la più piccola, non è affatto banale. È
posate sul banco di lavoro, può rap-        un quadro che rende visibile come le
presentare chi sta guardando il quadro      relazioni tra persone hanno bisogno di
o qualsiasi persona che desideri entra-     essere nutrite di semplicità, attenzio-
re a far parte di questa famiglia, voglia   ne, armonia, gesti quotidiani di vici-
collaborare con questa famiglia spe-        nanza e di affetto, così come possiamo
ciale, ma allo stesso tempo normale.        proprio scorgere in questa famiglia di
Nel quadro ci sono poi altri elementi       Nazareth.
simbolici: la squadra appesa alla pa-                       Madre Gemma Gastaldi
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LA STRADA SI FA INSIEME
           (questo titolo vuole significare sia che la strada
          si percorre insieme, sia che si costruisce insieme)
Sono stata invitata a condividere          crata e l’accompagnamento si declina
qualche aspetto dell’esperienza che        come strada che persone con voca-
vivo da anni nel movimento laicale,        zioni diverse, accomunate dal Battesi-
internazionale Équipes Notre Dame          mo, percorrono insieme per crescere
(END), offrendo una presenza di ac-        e cercare Dio. La frequentazione reci-
compagnamento e di collaborazione          proca favorisce conoscenza, confron-
nel servizio in ambiti diversi. Il movi-   to, tessitura di relazioni. I ritmi regolari
mento ha come obiettivo la formazio-       degli incontri in ambiente familiare, la
ne di coppie cristiane, che desiderano     preghiera, lo scambio di esperienze,
incarnare nel quotidiano la grazia del     di riflessione e di studio, il pasto con-
sacramento del matrimonio e alimen-        diviso, l’aiuto vicendevole, la colla-
tare la loro fede condividendo il cam-     borazione nei servizi, sono altrettante
mino con altre coppie.                     opportunità per accostarsi, pur senza
Desidero leggere la mia esperienza         presunzione, alla vita reale delle fami-
in équipe alla luce del messaggio che      glie con cui si condivide il cammino,
papa Francesco ha scritto in occasio-      rispettandone la singolarità.
ne dell’apertura dell’anno “Famiglia       La possibilità di seguire l’evolversi del-
amoris laetitia”, iniziato il 19 marzo     la vita delle coppie e dei loro figli, se
del corrente anno e che si concluderà      vissuta con empatia, può divenire oc-
il 26 giugno 2022. Alcune sue indica-      casione privilegiata per acquisire uno
zioni orientano la mia riflessione: Oggi   sguardo nuovo (nel senso di sguardo
è necessario uno sguardo nuovo sulla       che sempre si rinnova) sulla famiglia
famiglia da parte della Chiesa chia-       come realtà dinamica, mai cataloga-
mata ad immergersi nella vita reale,       bile in schemi prefissati e rigidi. Uno
conoscendo da vicino le fatiche quoti-     stile di reciprocità mi pare condizione
diane degli sposi e dei genitori. Ogni     perché l’annuncio del Vangelo non sia
pastorale famigliare deve caratteriz-      dato dall’alto e dall’esterno. Questo
zarsi per la franchezza dell’annuncio      implica, da parte di chi accompagna,
evangelico e la tenerezza dell’accom-      l’umiltà del ricevere e del dare, dell’e-
pagnamento. L’annuncio del Vangelo         vangelizzare e dell’essere evangeliz-
non può e non deve mai essere dato         zati, richiede ascolto e disponibilità a
dall’alto e dall’esterno.                  lasciarsi “toccare” dalla ricchezza di
Nel movimento END la vita di équipe,       umanità e di fede presente in tante
ad ogni livello, include la presenza di    coppie dedicate alla famiglia e impe-
un sacerdote o di una persona consa-       gnate con responsabilità in vari ambiti

                                                                                    11
della società e della Chiesa.               do. Le famiglie hanno pure trovato
Il tempo della pandemia ha condi-           nuovi modi per alimentare la fede e la
zionato tutti e generato difficoltà e       casa è spesso diventata tempio vivo
fatiche di vario genere, ha cambiato        dell’incontro con Dio.
ritmi di vita, reso incerti molti proget-   Ho cercato di descrivere alcuni aspetti
ti. In alcune famiglie la malattia o la     di uno “spaccato” di vita. Ogni espe-
perdita di persone care ha portato          rienza ha certamente la sua ricchez-
dolore, vuoto e suscitato più frequen-      za e la sua parzialità, ma, quando è
ti domande sul senso del vivere e del       profonda, può suscitare speranze e
morire. Le relazioni hanno sofferto a       certezze. Credo che tutte le espres-
causa dei distanziamenti. L’uso della       sioni di Chiesa, in cui venga data
tecnologia, mai paragonabile all’ef-        importanza alla persona, alle relazio-
ficacia della presenza, ha tuttavia         ni, alle differenti vocazioni, curando
permesso alle équipes di mantenere          un continuo processo formativo con
vicinanze, momenti di preghiera, di         apertura di orizzonti, possano essere
scambio e di aiuto possibile, incontri      “lievito buono” per una vita cristiana
formativi anche con esperti. Si è così      che oggi sente urgente la necessità di
conservata viva la corrente di comu-        rinnovarsi.
nione che scorre tra noi e con il mon-
                                                             Suor Luisita Quaglia

12
FAMIGLIA E MIGRAZIONI
A Sergio Durando, direttore dell’Ufficio Pastorale Migranti della Diocesi di Tori-
no, abbiamo posto domande sul tema della famiglia, messa in relazione con il
mondo complesso delle migrazioni. Lo ringraziamo per le luci che le sue parole,
ricche di quotidiana esperienza, ci offrono per costruire relazioni nello stile di
‘Fratelli Tutti’.

Quanto è importante la famiglia per
gli immigrati che arrivano da noi?
Da una famiglia si parte per raggiun-
gere una terra nuova. Rimarrà sempre
il riferimento più importante e i primi
soldi, anche se saranno pochi, saran-
no diretti a lei.
Si emigra da soli o con la famiglia?
A partire sono uomini o donne tante
volte soli. Storicamente sono arrivate
in Italia le donne da Capo Verde, dal-
le Filippine e dall’America latina. Poi
sono arrivati gli uomini dal Maghreb.
I giovani, spesso, non avevano ancora
formato una loro famiglia. Altre volte
uomini e donne avevano lasciato mo-
gli o mariti con i figli nel paese d’o-
rigine, andando in avanscoperta per
costruire un progetto che potesse ga-
rantire un futuro migliore per loro.
Potremmo dire che, in nome della fa-         Com’è il percorso burocratico per il
miglia, padri e madri “eroici” hanno af-     ricongiungimento?
frontato periodi di invisibilità giuridica   È un percorso in salita. Difficile e lun-
(irregolarità, sfruttamento lavorativo,      go. Occorre avere i requisiti, il lavoro,
lavori penalizzanti socialmente), ma         un reddito, la casa e parametri certifi-
soprattutto il distacco e la lontananza      cati per l’abitabilità. Ho visto famiglie
dai propri cari. Oggi l’immigrazione si      spaccate. Chi era venuto in Italia ave-
è stabilizzata. I ricongiungimenti sono      va impiegato anni per raggiungere i
aumentati e l’immigrazione è rappre-         requisiti e nel frattempo qualcuno dei
sentata da giovani famiglie ricongiun-       figli era diventato maggiorenne, per-
te con figli nati nel paese d’origine e      dendo la possibilità di potersi ricon-
altri nati in Italia.                        giungere al genitore.

                                                                                   13
Le famiglie dei migranti come si dif-         tensità. Crescere i figli in terra straniera
ferenziano dalle famiglie italiane,           è molto complesso. Chi ha dei ragazzi
dal punto di vista educativo e reli-          in età adolescenziale, in quel periodo
gioso?                                        straordinario della vita, sa quanto sia
A seconda delle culture, cambia il            complesso l’accompagnamento edu-
ruolo tra uomo e donna. Ci sono dif-          cativo. Tante volte i genitori stranieri
ferenti modelli educativi. In generale i      hanno difficoltà con la lingua, non co-
genitori stranieri hanno grosse aspet-        noscono i codici culturali, fanno fatica
tative rispetto ai loro figli e sperano       a rapportarsi con le strutture educa-
che possano compiere un percorso di           tive. Per loro è molto più complesso
emancipazione e riscatto che a loro è         essere genitori in terra straniera. Al di
stato precluso. In generale, la natalità      là della fede, per i genitori credenti è
nelle famiglie migranti è superiore ri-       importante trasmettere l’appartenen-
spetto a quella delle famiglie italiane       za religiosa e la fede in Dio. Oggi tra i
e quindi gli stranieri contribuiscono al      ragazzi e i giovani è in atto una seco-
ringiovanimento del nostro Paese. Ri-         larizzazione che assimila tutti. Sappia-
cordiamoci che in ogni parte del mon-         mo che c’è una grande differenza tra
do una madre è una madre e l’amore            l’appartenenza religiosa dei genitori e
che nutre per i suoi figli ha la stessa in-   l’identità religiosa dei figli. Anche per
                                              i cattolici. Nelle comunità etniche cat-
                                              toliche tante volte si incontrano adulti
                                              e bambini, ma gli adolescenti sono i
                                              grandi assenti. Purtroppo raramente
                                              frequentano le nostre parrocchie e dal
                                              punto di vista religioso rappresentano
                                              una generazione “persa”.
                                              I figli degli stranieri come vivono la
                                              famiglia?
                                              Certamente la famiglia rappresenta il
                                              nido, una protezione, un’appartenen-
                                              za. La relazione con la famiglia defini-
                                              sce la propria identità. Certamente le
                                              famiglie sono un supporto fondamen-
                                              tale per la crescita, ma alcune volte
                                              i conflitti interni sono molto forti e i
                                              genitori sono percepiti come ostacolo
                                              all’integrazione. Esiste una grande dif-
                                              ferenza tra l’inculturazione nel nuovo
                                              contesto tra genitori e figli. Tante vol-
                                              te nelle relazioni pubbliche sono i figli

14
che comunicano con il nuovo conte-           miglie, alle famiglie mono genitoriali,
sto perché padroneggiano meglio la           sempre più numerose.
lingua e sono più permeabili alla cul-       E la Chiesa?
tura del paese in cui vivono e questo        L’attenzione della Chiesa nei confron-
sembra diminuire il potere genitoriale       ti delle famiglie è molto alta. Forse si
su di loro.                                  potrebbero valorizzare meglio le fami-
Sono tanti i giovani italiani che emi-       glie e le aggregazioni familiari come
grano? Che ruolo ha la famiglia?             attori di evangelizzazione e di mutuo
Sì, sono tanti. Dei 5.486.081 di cit-        sostegno. Abbiamo sperimentato or-
tadini italiani residenti all’estero all’1   mai da anni un progetto che coinvol-
gennaio 2020, il 22,3% (oltre 1,2 mi-        ge nuclei familiari nell’accoglienza di
lioni) ha tra i 18 e i 34 anni. Programmi    rifugiati nella loro casa. Aprire la por-
come Erasmus sono stati occasioni di         ta a un fratello o una sorella stranieri,
confronto con altri contesti culturali,      fare vivere il calore della famiglia a chi
di emancipazione dalla famiglia e i          è solo è un’esperienza che rinforza le
giovani che oggi emigrano ricercano          relazioni interne tra i componenti e
all’estero prospettive di occupazione        dona la possibilità di condividere mo-
migliori e nuovi progetti di vita. Ma la     menti che diventano preziosi per tutti.
famiglia rimane la base in Italia a cui      La sfida del futuro sono le coppie mi-
tornare.                                     ste, bi-nazionali, con culture differenti.
E la politica?                               Bisogna immaginare dunque nuove
Meno proclami e più sostegni concre-         forme di accompagnamento.
ti per la famiglia. Un’attenzione parti-
colare dovrebbe andare alle nuove fa-             A cura di suor Lodovica Peirotti

                                                                                    15
Credo nella famiglia
Credo nella famiglia, o Signore:
quella che è uscita dal tuo disegno creativo,
fondata sulla roccia dell’amore eterno e fecondo;
Tu l’hai scelta come tua dimora tra noi,
Tu l’hai voluta come culla della vita.

Credo nella famiglia, o Signore:
come segno luminoso di speranza
in mezzo alle crisi del nostro tempo;
come sorgente di amore e di vita,
come contrappeso alle molte aggressioni
di egoismo e di morte.

Credo nella famiglia, o Signore:
 come la strada verso la piena realizzazione umana
come la chiamata alla santità,
come la missione per trasformare il mondo
a immagine del tuo Regno.

                  (padre Enrico Masseroni, arcivescovo)
LUCI E OMBRE:
INSIEME ALLE FAMIGLIE IN TEMPO DI PANDEMIA
     “Non temere, piccolo gregge, io sono con voi per accompagnarvi sempre,
        anche nei momenti difficili e duri della vostra vita”. (cf. Isaia 41,10)

Non è facile comunicare ciò che,            preghiera, di formazione, con scarsa
come comunità religiosa, viviamo con        vicinanza fisica e accompagnamento
le famiglie a Puerto Piray (Argentina),     alle persone anziane e ammalate, è
soprattutto in questo tempo di pan-         stato vissuto con sofferenza da tanta
demia, in cui la realtà si è fatta più      gente. Il progressivo avvio di attività:
complessa, con nuovi problemi e dif-        commerciali, culturali, pur auspicate,
ficoltà.                                    ha provocato una vera circolazione
Sono molte le ombre in cui ci sentia-       del virus. In questo momento quelli
mo immerse. Viviamo difficoltà nella        che soffrono di più sono i bambini e i
comunicazione e isolamento per por-         giovani in età scolare per mancanza di
tare avanti le varie attività progettate    strumenti per la didattica a distanza.
e che purtroppo non riusciamo a rea-        In mezzo a tante difficoltà, ci sono
lizzare. Per le famiglie c’é la mancanza    anche delle luci, che ci hanno aiutate
di stabilità nel lavoro che provoca po-     a camminare insieme e a scoprire un
vertà economica, educativa, sanitaria,      nuovo modo di vivere e operare. La
sociale. L’isolamento e lo stare molto      situazione critica ci ha fatto maturare
tempo insieme, in case con ambienti         uno sguardo più contemplativo verso
di poco spazio, aggrava vari problemi       la Persona di Gesú e la sua Parola. La
di relazione, già esistenti. Il non po-     tecnologia ci ha dato la possibilità di
ter partecipare ‘in presenza’ alla cele-    partecipare ogni giorno alla S. Messa.
brazione dell’Eucaristia, a incontri di     Abbiamo potuto ricevere la Comu-
                                                      nione, dare maggior tempo
                                                      alla preghiera, alla lettura,
                                                      al riposo, praticare l’arte
                                                      cullinaria, confezionare ma-
                                                      scherine. Come comunità
                                                      religiosa abbiamo seguito
                                                      online ritiri spirituali e avu-
                                                      to incontri ‘a distanza’con le
                                                      sorelle di altre congregazio-
                                                      ni a livello locale, nazionale,
                                                      regionale e internaziona-
                                                      le. Con le famiglie è stato

18
importante vivere concre-
tamente la solidarietà, la
condivisione, l’aiuto pos-
sibile, anche tramite il no-
stro impegno nella Caritas.
In questi mesi, bambini e
adolescenti hanno ripreso la
partecipazione alla scuola in
presenza; si spera che pos-
sano continuare a ricevere
educazione e cultura per la
loro crescita umana e cristia-
na. Ci siamo impegnate ad                 Riconoscenti al Dio della vita che ci ha
accompagnare con la preghiera e la        chiamate a partecipare alla sua mis-
presenza il dolore di molte famiglie.     sione, vogliamo essere “deboli stru-
Non ci manca il coraggio e la forza       menti nelle sue mani, per la sua gloria
dell’Altissimo per guardare al futuro     e il bene del caro prossimo”.
e progettare varie attività per il bene                 Suor Pasqualina Pipino
delle famiglie e della Chiesa.                              e Suor Mari Aimale
                                                     (da Puerto Piray-Argentina)

Nella realtà rurale in cui viviamo la     è verificato un aumento della violen-
pandemia ha colpito le famiglie, in       za dei mariti contro le donne e pur-
modo più violento quelle che vive-        troppo anche contro i bambini. Molti
vano già con una particolare fragilità    nuclei familiari hanno abbandonato
economica e affettiva. Ma possiamo        casa, campi, parenti, amici per cerca-
affermare che queste difficoltà, ‘om-     re una vita migliore nelle grandi cit-
bre’ sono presenti in tutto il Brasile.   tà, ma quasi sempre si sono scontrati
Con l’obbligo di rimanere in casa si      con una realtà ben peggiore. Un'al-
                                          tra situazione che si sta verificando
                                          riguarda bambini, ragazzi che lascia-
                                          no i propri genitori che vivono nelle
                                          città, per andare con nonni, zii che
                                          vivono nei campi, luogo “apparen-
                                          temente più sicuro” dalla pandemia.
                                          Ci sono pure molti giovani di 16, 17,
                                          18 anni che abbandonano i genitori e
                                          la vita di campagna alla ricerca di un
                                          lavoro in altri Paesi e città. Tutti que-
                                          sti ‘esodi’ hanno un’incidenza molto
                                                                                19
forte sulla famiglia, la destrutturano,    anche alla porta della parrocchia per
le fanno perdere i legami affettivi; i     chiedere aiuti e ricevono alimenti, ve-
genitori non sono più punti di riferi-     stiti e un accompagnamento umano.
mento nella crescita dei figli, i valori   Purtroppo la politica brasiliana non è
sono lasciati di lato, spesso la vita di   a favore delle piccole realtà, piccole
fede è abbandonata, la solitudine si       imprese, piccoli proprietari agricoli,
fa più forte e soprattutto le mamme        ma dei grandi proprietari. Si sta veri-
vivono un forte sentimento di tristez-     ficando un forte squilibrio: la pande-
za che molte volte si trasforma in de-     mia è usata per favorire leggi contro il
pressione. In mezzo a questa realtà        popolo più semplice, lavoratori, fami-
complessa e oscura, cerchiamo di           glie che lottano ogni giorno per dare
accendere luci di speranza, di accom-      una dignità ai propri figli. Noi, suore
pagnamento, di ascolto, di stimolo,        di san Giuseppe, insieme ai Laici nel
di forza, di fede. Il nostro municipio     Piccolo Disegno che lavorano con noi,
è piccolo e l’assistenza sociale, con      cerchiamo di dar vita alle parole che
l’aiuto degli agricoltori, ogni 15 gior-   Papa Francesco ha rivolto alla chie-
ni regala alle famiglie più bisognose      sa brasiliana: “Lasciate le divisioni e i
una ‘cesta verde’ con frutta, verdura,     disaccordi di lato e siate esempio di
legumi che arrivano direttamente dai       unità, per superare non solo il corona-
produttori locali e anche vari prodotti    virus, ma anche gli altri virus che infet-
di mercato, riso, pasta, olio, zucchero,   tano l’umanità”.
sale, farina… Molte famiglie bussano
                                           Suor Anna Martini e Suor Sandra Brito
                                                         (da Rio Bonito-Brasile)

20
IL RUOLO DELLA FAMIGLIA AFRICANA OGGI
                 in Congo
Oggi parlare di famiglia, in partico-
lare in Africa, e più specificamente
in Congo, non è facile perché è una
realtà storica; figlia del suo tempo si
evolve velocemente. Ogni contesto la
definisce e la progetta a modo suo.
È influenzata in positivo o in negativo
dalla cultura, dalla politica, dalla reli-
gione, dalla sociologia, il che la rende
una realtà sempre più complessa da
identificare. Al di là di queste con-
siderazioni, resta il fatto che, come
scriveva Papa Benedetto XVI in Afri-
cae munus nel 2001, "la famiglia è
il santuario della vita, la cellula vitale
della società e della Chiesa. È in lei
che risplende il volto più importante
di un popolo; è qui che i suoi membri
ricevono i valori fondamentali; impa-
rano ad amare essendo amati gratui-          appare anche come modello di resi-
tamente; imparano il rispetto per ogni       lienza. Soggetta a difficoltà quotidia-
altra persona essendo rispettati”. La        ne (a volte traumatiche di ogni tipo),
famiglia è frutto della storia, è di per     ha imparato a non rassegnarsi. La sua
sé una storia di dolori, ma anche di         leggendaria gioia non si è spenta, ma
gioie, di consolazioni e desolazioni,        ha rispecchiato l'immagine di una vita
di sogni e illusioni, di successi e fal-     destinata a fiorire nonostante tutto.
limenti.                                     Questo perché la famiglia africana è
Per quanto riguarda il ruolo della fa-       in prevalenza religiosa ed è concepi-
miglia africana, in primo luogo va no-       ta come un dono di Dio accolto con
tato che l'Africa è un continente con        gioia e gratitudine. Con la pandemia,
realtà contrastanti, un continente ric-      il mondo intero si rende conto che,
co di risorse ma poco sviluppato. Tut-       essendo tutti sulla "stessa barca", fac-
to questo influisce direttamente sulla       ciamo parte di una grande famiglia,
famiglia. Con l'attuale pandemia, an-        l'umanità, chiamata a promuovere la
che la famiglia africana non è immu-         solidarietà. In Africa, dove il senso di
ne dalle conseguenze economiche,             famiglia è molto ampio, si parla di fa-
sociali, politiche e psicologiche. Ma        miglia estesa; questo appello alla so-
                                                                                  21
lidarietà, alla "fratellanza universale e   In conclusione, la famiglia in Africa
all'amicizia sociale", come ci chiede       appare come una scuola di resilienza,
Papa Francesco, è nuovo impulso alla        di solidarietà, di semplicità, di aper-
generosità, per consolidare legami          tura, di ascolto reciproco. Ma rimane
fraterni e solidali.                        fragile, esposta alle intemperie delle
Una delle principali sfide per il ruolo     ideologie della globalizzazione cultu-
della famiglia in Africa rimane l'educa-    rale e politica e della povertà.
zione. I figli sono considerati un dono
                                                               Suor Adèle BIETO
di Dio e le famiglie ne sono ricche.
Ma la formazione scolastica è talvolta
                                            Abbiamo la gioia di annunciare la na-
problematica a causa della mancanza
                                            scita del gruppo dei laici del Piccolo
di risorse e anche di strutture statali
                                            Disegno in Congo presso la comunità
adeguate per l'istruzione o l'assisten-
                                            di Talangai: Ci auguriamo che que-
za. In questo senso, la Chiesa svolge
                                            sto piccolo seme caduto sul Plateau
un ruolo importante, nella Repubbli-
                                            di Batéké possa diventare un grande
ca Democratica del Congo sostiene
                                            albero nella Delegazione Africa. Con-
lo Stato nel campo dell'educazione,
                                            tiamo sulle preghiere di tutti e vi rin-
integra quella ricevuta in famiglia con
                                            graziamo del sostegno.
i movimenti ecclesiali di promozione
giovanile.                                                    Suor Anne Adingisi

22
IL RUOLO DELLA FAMIGLIA AFRICANA OGGI
               in Camerun
La famiglia è sempre stata il fonda-         li e sorelle che assistono la persona.
mento della società; in Africa riunisce      Quando hai un problema, una situa-
più persone organizzandole, in modo          zione da risolvere, hai bisogno che la
complesso, per etnia, tribù, villaggio.      tua famiglia ti difenda, ti sostenga e
Ci si chiede a quale tipo di famiglia si     ti assista. Ma ogni moneta ha il suo
fa riferimento. Nella società moderna        rovescio. La famiglia africana presenta
e nei paesi occidentali si parla di nu-      ombre, che a volte non aiutano le per-
cleo familiare composto da mamma,            sone nel loro sviluppo o avanzamento
papà e figli. Ma, da noi, la struttura fa-   nella società. C’é una dipendenza che
miliare va oltre: esistono famiglie mo-      lega e diventa un ostacolo per riusci-
nogame e poligame. Chi costituisce           re a realizzarsi adeguatamente. Il fatto
il legame familiare è il papà, il capo       di dover sempre ottenere il parere o
della famiglia, soprattutto nello stile      fare quello che è chiesto dal padre o
patriarcale. I figli nati da una moglie      dallo zio, per esempio nel matrimo-
o da più mogli hanno un solo papà.           nio, può diventare un serio limite alla
Non esiste la famiglia ristretta, perché     libertà personale. Così pure se viene
zii, zie, cugini, nonni, tutti fanno par-    imposta la scelta di una moglie o un
te della grande famiglia. Per questo         marito con il pretesto che è una brava
si chiama papà anche il fratello del         persona, senza un criterio di amore.
papà. Il cugino o la cugina sono sorel-      Se poi qualcuno ha mezzi finanziari,
le. Lo zio gode di tutto il rispetto che     in famiglia, diventa l'esca anche per
ha il padre; ha anche autorità sui figli     gli altri e tutti gli occhi sono su di lui.
di suo fratello, sulla moglie o le mogli     Diventa il benefattore dell'intera fami-
di suo fratello; in caso di morte, può       glia allargata, il che provoca problemi
‘ereditare’ la moglie di suo fratello e      e incomprensioni nella coppia e nella
prendersi cura dei bambini. Oggi, con        gestione familiare. In questo perio-
la mentalità moderna, questa pratica         do, con la pandemia del Covid, mol-
sembra svanire, ma nei villaggi resiste      ti rimangono ancora scettici sul reale
ancora. Il tipo di famiglia numerosa,        pericolo del contagio. Il governo sta
allargata ha i suoi vantaggi, insieme        sensibilizzando la società sulle misure
agli svantaggi che non si possono            di protezione da questa malattia, ma
ignorare.                                    molte famiglie continuano a stringere
La forza della famiglia africana risiede     la mano in segno di saluto, a radunar-
nella tribù, etnia. Più siamo numerosi,      si in massa nei mercati, a partecipare
più ci sentiamo forti nell’essere uniti      alle celebrazioni di lutto; vogliono ve-
e difenderci dagli altri. Nei momen-         dere prima di credere.
ti di gioia e di dolore ci sono fratel-                            Suor Justine Souké
                                                                                     23
IL PICCOLO DISEGNO IN CAMERUN
Come un albero si sviluppa da un pic-      Piccolo Disegno durante la celebrazio-
colo seme piantato lungo i bordi della     ne Eucaristica del 21 marzo 2021. C'è
strada, il Piccolo Disegno comincia a      stata una preparazione con la novena a
mettere radici nel suolo camerunense,      San Giuseppe; ogni gruppo ha pregato
all'estremo Nord e precisamente nella      nella sua parrocchia (Salak e Maroua).
diocesi di Maroua-Mokolo. L’inizio è       Per festeggiare la ricorrenza sono state
avvenuto con le suore missionarie ita-     realizzate delle magliette, Kepis con la
liane e congolesi, oggi continua la sua    scritta: Che tutti siano uno (Gv 21,17) e
crescita con alcune suore camerunesi       l'immagine del Santo.
e congolesi, dopo che le nostre suore      Prima della conclusione della Messa,
italiane hanno dovuto lasciare il Paese    con un intervento si è fatto conoscere
a causa dell’insicurezza provocata dalla   la Congregazione, la sua nascita, la sua
setta dei Boko Haram.                      spiritualità, il ruolo dei laici nel Piccolo
Da tempo, nelle due comunità in cui        Disegno, sottolineando il loro impegno
operiamo, a Mora e a Salak, aveva-         per contribuire all'evangelizzazione e
mo in mente e si lavorava per formare      sostenere le suore lavorando in opere
gruppi di laici o Associati nel Piccolo    di misericordia spirituale e corporale.
Disegno. Con il prezioso lavoro delle      Prima della benedizione finale del cele-
nostre missionarie, abbiamo trovato un     brante, sotto la direzione di suor Odet-
terreno preparato presso alcuni adul-      te, abbiamo recitato la preghiera a San
ti che hanno risposto generosamente        Giuseppe e un canto in suo onore. È
per condividere il carisma di Suore di     seguito poi un concerto presentato dai
San Giuseppe. Il gruppo ha avuto il        ragazzini Cop Mondo (= ACR ragazzi)
suo avvio lo scorso anno, precisamen-      e la condivisione di un pranzo festivo.
te il 28 giugno 2020, quando la Dele-
gata dell’Africa, suor Astrid Zenca, ri-                       Suor Justine Souké
volse l’invito a chi desiderava
conoscere il nostro carisma e
aderire alla nostra spiritualità.
Hanno risposto positivamente
11 persone con le quali sono
iniziati gli incontri la terza do-
menica di ogni mese, dopo
la santa Messa. Quest'anno,
in occasione della solennità
della festa di San Giuseppe, la
comunità di Salak ha ufficial-
mente presentato i laici del
24
VITA DELLA CONGREGAZIONE
     Giovani in formazione, speranza per la nostra famiglia religiosa.
 Desideriamo conoscere qualche aspetto dell’esperienza che caratterizza
   il Postulato e il Noviziato nella Repubblica Democratica del Congo
NOTIZIE dal POSTULATO                      questo anno in cui si celebra San Giu-
(diocesi di Kisantu - missione di          seppe, sentiamo importante vivere
Kimwenza)                                  secondo gli atteggiamenti indicati dal
                                           Papa nella Lettera apostolica "Patris
Questa comunità risale agli anni 1982
                                           corde". Constatiamo che questo San-
con l’obiettivo di formare giovani de-
                                           to ha davvero esercitato nella famiglia
siderose di scegliere la vita religiosa.
                                           di Nazareth il ruolo di vero padre con
Accoglie persone non dello stesso
                                           amore e pazienza, prendendosi amo-
sangue, ma unite da un unico ideale:
                                           revolmente cura del figlio Gesù, aiu-
avere Gesù come centro della propria
                                           tandolo a crescere giorno dopo gior-
vita. Come in una famiglia in cui ge-
                                           no, nel cammino verso la maturità.
nitori e figli vivono una certa armonia
                                           Nella nostra comunità cerchiamo di
nella diversità dei ruoli, anche nella
                                           indicare la via verso Dio, accogliendo
comunità del postulato ognuna ha un
                                           le giovani con bontà, aiutandole ad
compito da svolgere al suo interno.
                                           amare Gesù e gli altri, discernendo
Qui si cerca di vivere la fraternità, la
                                           la volontà di Dio nella vita di ognuna
complementarità, la condivisione di
                                           con l’attenzione che possa crescere
esperienze, il perdono, la benevolen-
                                           in grazia e in sapienza. Nel processo
za, l’amore, nel vincolo della fede. In
                                           di formazione si offre un'educazione

                                                                               25
cristiana basata sulle virtù evangeli-      mazione. Nella nostra vita quotidiana
che e carismatiche della congregazio-       viviamo momenti di gioia, di disten-
ne, sull'esempio della santa famiglia       sione, di condivisione fraterna, di per-
di Nazareth, in un clima di gioia e di      dono reciproco, di riconciliazione e
pace. Cosciente delle debolezze e li-       di attenzione all'altro, ma anche mo-
miti, ciascuna deve coltivare e mante-      menti di prova, dolore, incomprensio-
nere il coraggio anche nelle difficoltà     ne, scoraggiamento. Al di là di tutto,
e prove. Le giovani necessitano anche       continuiamo a sostenerci a vicenda
di un'educazione intellettuale basata       e a volerci bene. L'amore all'interno
su conoscenze pertinenti, aggiornate        di una comunità trae la sua forza dal-
e appropriate. In particolare devono        la comunione con Cristo, volto della
essere accompagnate a vivere in un          misericordia di Dio per l'umanità. P.
atteggiamento di fede, nello spirito        Médaille nel Piccolo Direttorio (n.82)
del fondatore. Per questo sentiamo          scrive: "San Giuseppe per voi deve
importante la formazione al senso           prendere il posto di padre". Come
di responsabilità, di libertà interiore.    San Giuseppe è per Gesù l'ombra del
Come formatrici di queste giovani,          Padre, lo custodisce, lo protegge, così
cerchiamo di dare il meglio di noi,         anche per noi deve diventare l'ombra
con dedizione, fermezza, amore, con         dell'unico Padre celeste.
un cuore misericordioso, nella fiducia      Dio benedica la nostra comunità del
in Dio. Le giovani, da parte loro, si       postulato e tutta la congregazione.
impegnano a collaborare alla loro for-
                                                      Suor Angèle MANDUNGU

DAL NOVIZIATO DELLE
                                            l'esempio e l'agire concreto nella vita
SUORE DI SAN GIUSEPPE                       quotidiana che con discorsi.
Noi, formatrici nella tappa del novi-       Il nostro caro Fondatore, P. J.Pierre
ziato, vogliamo condividere la nostra       Médaille, ha posto la Congregazione
esperienza, basata sull'esempio e mo-       e le sue figlie sotto la protezione di
dello nel processo formativo del san-       questo grande santo. Lo dice in modo
to educatore di Gesù Bambino nella          esplicito: "Essa si chiamerà Congre-
Famiglia di Nazareth.                       gazione di San Giuseppe, nome ama-
San Giuseppe ha aiutato Gesù a cre-         bile che ricorderà alle suore il dovere
scere nella fede in Dio, iniziandolo alla   di assistere e servire il prossimo con la
vita di preghiera, all’ascolto della To-    stessa cura, diligenza e carità cordiale
rah, alla recita dei salmi. È stato edu-    con le quali il glorioso San Giuseppe
catore e guida nell’infondergli umiltà      serviva la Vergine Santa, sua purissima
e amore al duro lavoro attraverso la        sposa, e il Salvatore Gesù affidato alle
sua professione di falegname, più con       sue cure” (Cost.Pr. 27). Le giovani che
26
semplicità, dell'umiltà, oltre
                                           ai consigli evangelici, ma an-
                                           che a raggiungere una ma-
                                           turità umana; sono iniziate
                                           al lavoro manuale, al senso
                                           di responsabilità e di accet-
                                           tazione, chiamate a prestare
                                           attenzione ai più bisogno-
                                           si, ai valori evangelici della
                                           condivisione e a crescere nel
                                           senso di appartenenza all'I-
                                           stituto.
                                           Questo processo formativo
                                           tiene necessariamente conto
                                           del cammino di ogni perso-
                                           na, adattandolo ai segni dei
                                           tempi (nuove tecnologie,
                                           globalizzazione, media ...),
                                           nello spirito del nostro cari-
                                           sma e delle sane tradizioni.

                                              Suor Georgine TAWABA

desiderano seguire e imitare Gesù
nella nostra famiglia religiosa sono in-
vitate a formarsi e a lasciarsi formare,
come Gesù alla scuola di San Giusep-
pe.
La Delegazione africana, nell'itinera-
rio formativo delle novizie, sulle qua-
li poggia il futuro e la speranza della
nostra famiglia religiosa, sull'esempio
di San Giuseppe vero e buon educa-
tore, si è impegnata a formarle alla
scuola di Gesù Maestro secondo lo
spirito del Piccolo Disegno. Per loro
vengono organizzati corsi e sessioni;
le novizie sono preparate alla scuola
dell'ascolto, della fede, della preghie-
ra, dell'amore, della comunione, della

                                                                      27
CON CUORE DI PADRE
Essere papà oggi. Questa è la sfida che       do i miei figli vanno a dormire, mi piace
mi è stato chiesto di raccontare in un        che l’ultima cosa che sentono nella gior-
tempo in cui il padre è ritenuto assente,     nata sia la mia mano sulla loro guancia
privo di un ruolo preciso e di un proprio     e le mie parole “papà ti vuole bene”.
stile.                                        L’amore non deve essere mai dato per
In effetti papà non si nasce, ma si cerca     scontato ed è terreno fertile per cresce-
di diventarlo giorno dopo giorno. Mio         re una vita.
papà è mancato quando ero piccolino           Padre nell’accoglienza
e ho sempre vissuto una sete di paterni-      Ogni figlio che nasce comporta un “la-
tà e percepito che quello di padre è un       sciar spazio” nella propria vita. Le dina-
ruolo da non sottovalutare.                   miche cambiano e nulla è mai come ti
Papa Francesco nel dicembre 2020 ha           aspettavi. Molte volte si vive con fatica
pubblicato una lettera apostolica dal         questa situazione. Guardando le foto
titolo “Patris corde”, nella quale rac-       dei momenti speciali trascorsi con i miei
contava di San Giuseppe nel suo essere        figli, mi sono reso conto del fatto che il
padre. Bellissimo! Abbiamo bisogno di         “lasciar spazio” comporta scrivere una
esempi alti ed è confortante avere vici-      storia nuova. Una storia più grande ed
no a noi colui a cui il buon Dio ha affi-     appassionante.
dato suo Figlio. Vorrei farmi aiutare, nel    Padre dal coraggio creativo
raccontare la paternità, da alcuni degli      Nello scrivere la mia storia di papà con
attributi che il Papa associa a San Giu-      i miei figli sono chiamato a un coraggio
seppe.                                        creativo.
Padre nella tenerezza                         Non si tratta solo di superare le diffi-
Oggi ci siamo scollati di dosso il ruolo      coltà, ma anche di trasformarle in vita:
di padre-padrone. Siamo chiamati noi          accompagnare per mano i nostri figli,
papà a far conoscere ai nostri figli il ca-   oltre l’uscio di casa e far loro gustare la
lore del nostro amore. Ogni sera, quan-       passione del bello che c’è fuori, facen-

28
do sentire che noi papà siamo al loro        ni, accanto a un nuovo alberello, i legni
fianco. Sento che i miei figli non hanno     di supporto, collocati affinché la pianta
bisogno di tante parole, ma del mio co-      cresca dritta. È inevitabile che a un cer-
raggio di essere testimone.                  to punto il supporto debba essere tol-
Padre nell’ombra                             to, perché non più necessario. Sapremo
La fatica maggiore che provo nel mio         di essere stati dei buoni papà quando
essere papà è accettare che i miei figli     ci sentiremo ormai “inutili”. Sarà bello
dovranno costruire la loro vita oltre me.    contemplare la bellezza della vita dei
Mi ha sempre colpito vedere nei giardi-      nostri figli che pian piano prende forma.
                                                                            Papà Luca

       PREGHIAMO? ANCHE NO…GRAZIE!
Martedì sera, durante la cena, nostra        si partecipava alla Messa tutti insieme e
figlia quasi 16enne elencava a nostro        durante l’Avvento e la Quaresima i sus-
figlio 12enne tutti i buoni motivi per       sidi preparati dalla Pastorale Ragazzi ci
cui avrebbe dovuto partecipare alla          aiutavano ad essere fedeli ad un cam-
preghiera del rosario in parrocchia,         mino di preparazione al Natale e alla
nonostante lui fosse stanco per essere       Pasqua. Poi, piano piano, crescendo, i
appena tornato dall’allenamento in bi-       momenti di preghiera della famiglia al
cicletta. Il tutto sotto lo sguardo della    completo si sono diradati, la partecipa-
figlia 18eene che ascoltava pressoché        zione è diventata più libera e meno af-
indifferente. Il risultato è stato che il    follata! Durante il periodo del lockdown,
12enne ha pregato il rosario, mentre la      però, c’è stata occasione di parlare di
16enne è rimasta comodamente a casa!         fede, le figlie più grandi ci hanno chie-
(indovinate dove fosse la 18enne…)           sto ragione del nostro credere e se da
Questo per dire che pregare in famiglia      una parte è stato difficile rispondere,
non è facile e soprattutto cambia con        dall’altra siamo stati stimolati a riflette-
l’età dei figli. Quando erano piccoli c’e-   re sul perché preghiamo e andiamo a
rano diversi momenti della giornata ac-      Messa. Per questi motivi crediamo che
compagnati dalla preghiera: al mattino       solo la testimonianza potrà lasciare un
nel tragitto verso la scuola materna o la    segno nei nostri figli e non l’imposizio-
scuola elementare affidavamo la giorna-      ne o l’obbligo. Siamo consapevoli che
ta al buon Dio, prima dei pasti cantava-     ci siano periodi in cui è fisiologico l’al-
mo le benedizioni imparate al campeg-        lontanamento dalla pratica religiosa dei
gio diocesano delle famiglie e prima di      ragazzi, ma crediamo nella semina che,
dormire ringraziavamo dei doni ricevuti      come ci insegna il Vangelo, va compiuta
e domandavamo perdono per i nostri           in abbondanza senza concentrarsi unica-
errori (chiamavamo questo momento            mente sull’esito del raccolto.
“un grazie e uno scusa”). La domenica
                                                                   Federica e Walter
                                                                                  29
Progetti di Missione

              INSIEME
          PER DONARE VITA
  IL CECOM ACCANTO ALLE FAMIGLIE
      DI VILA DE CAVA, IN BRASILE
Noi, insegnanti ed educatrici del CE-
COM in Brasile, crediamo fortemente
nella nostra missione educativa e cer-
chiamo di aiutare le persone che, nei
quartieri, vivono in situazioni di mag-
giore povertà sociale ed economica,
in particolare le famiglie più fragili e in
difficoltà. Continuiamo ad affrontare i
problemi provocati dalla pandemia; il
disinteresse e l’ignoranza dei politici
non aiutano a risolverli in modo effi-
cace.                                         che e dei doposcuola ci siamo subito
L’anno scorso è stato un anno molto           attivate per proporre attività online e
difficile, soprattutto per riuscire a rag-    piccole dispense con disegni, raccon-
giungere i bambini e i ragazzi e con-         ti, libri di favole, etc. Ogni 15 giorni
tinuare a proporre loro qualcosa di           i genitori venivano a ritirare il mate-
formativo. Comunque non abbiamo               riale di lavoro per i bambini e lo re-
desistito!                                    stituivano la volta seguente. In quella
Le attività in presenza sono state in-        occasione si cercava di dare alle fami-
terrotte nel marzo 2020; come equipe          glie più bisognose un “cestino base”
delle scuole materne, delle bibliote-         di alimenti e materiale di pulizia. Nel
                                              totale sono stati donati 6.000 cestini
                                              base. Le famiglie hanno collaborato
                                              con noi e, in generale, hanno sapu-
                                              to accompagnare i figli nello studio,
                                              anche a casa. Tutto il materiale che i
                                              genitori ci restituivano veniva raccolto
                                              e poi lo si presentava all’Ufficio scola-
                                              stico del Comune per dimostrare che
                                              si stava lavorando “sodo”.
                                              All’inizio dell’anno scolastico, a feb-
                                              braio 2021, abbiamo ricominciato le

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