Lufthansa Italia a Malpensa Niki Svaizer - Matr. 725992
←
→
Trascrizione del contenuto della pagina
Se il tuo browser non visualizza correttamente la pagina, ti preghiamo di leggere il contenuto della pagina quaggiù
CON IL PATROCINIO DI: Lufthansa Italia a Malpensa dallo studio di fattibilità all’avvio delle operazioni Niki Svaizer IN COLLABORAZIONE CON: Matr. 725992 Tutor aziendale: Dott. David Crognaletti I PARTNER:
Indice 1. Scenario mondiale ......................................................................................................................... 1 1.1 Accordi bilaterali e liberalizzazioni: situazione in Europa e in Italia ..................................... 2 1.2 Scenario competitivo: dalle low cost ai treni............................................................................. 6 1.3 Traffico in Europa: sfide e capacità............................................................................................ 8 2. Catchment area............................................................................................................................ 11 2.1 Valore socio-economico degli aeroporti in Europa............................................................... 11 2.2 Il ruolo del Nord Italia in Europa ............................................................................................ 12 2.3 La catchment area di Malpensa................................................................................................. 15 2.4 Gli sviluppi dell’accessibilità a Malpensa ................................................................................. 18 2.5 Expo 2015: opportunità di crescita per il Nord e per Malpensa.......................................... 24 3. Ipotesi per Malpensa dopo il de-hubbing di Alitalia.............................................................. 26 3.1 Perché il modello Hub&spokes è più efficiente ..................................................................... 30 4. Confronto Monaco - Malpensa................................................................................................. 31 5. Avvio delle operazioni di Lufthansa Italia............................................................................... 40 5.1 Il MoU tra SEA e Lufthansa ..................................................................................................... 42 5.2 Il network di Lufthansa Italia .................................................................................................... 44 5.3 La personalizzazione................................................................................................................... 46 5.4 Le grandi alleanze........................................................................................................................ 50 5.4.1 Consolidamento all’interno delle alleanze ............................................................................... 53 6. Situazione del Cargo nel mondo e a Malpensa ....................................................................... 54 6.1 Avvio di Lufthansa Cargo su Malpensa................................................................................... 57 7. Bibliografia ................................................................................................................................... 59
Dipartimento di Ingegneria Aerospaziale Master Universitario in Gestione Aeroportuale 1. Scenario mondiale Nonostante l’industria del trasporto aereo sia ciclica ed estremamente correlata e reattiva alle variazioni del PIL (Prodotto Interno Lordo), le previsioni sono concordi nell’affermare che il sistema del trasporto aereo mondiale è destinato a crescere anno dopo anno e a proseguire nel suo percorso di costante crescita. Tale andamento, misurato in termini di RPK (Revenue Passenger Km) è cresciuto dell’8% nel 2005, del 6.1% nel 2006, del 5% nel 2007. Un range stimato di crescita compreso fra il 4.5% e il 5.5% comporterebbe un raddoppio dell’attuale traffico nell’arco dei prossimi vent’anni. Nella seconda parte del 2007 e per tutto il 2008, sono tuttavia emersi, a livello globale, fattori di instabilità economica molto rilevanti, quali la crisi finanziaria innescata negli USA, con impatti ancora non facilmente quantificabili, il conseguente rallentamento dell’economia e l’aumento dei costi energetici. La possibilità concreta di un prolungato periodo di recessione rischia di avere delle ripercussioni anche sull’intero settore del trasporto aereo. Le ricadute sul settore sono già state drammatiche con il fallimento di alcuni vettori minori, con il drastico e generalizzato peggioramento dei conti delle compagnie e la conseguente riduzione dell’offerta sia in termini di rotte che di posti disponibili. E’ indubbio che un rallentamento dell’attività economica aggregata genererà un rallentamento del traffico aereo passeggeri e merci. Il probabile rallentamento della crescita del trasporto aereo nel breve e medio periodo è anche influenzato dalla ciclicità stessa del settore. Nel caso di stagnazione economica di breve e medio periodo, l’effetto sulla contrazione dei traffici sarà limitato se si guarda in un’ottica di lungo periodo. Infatti, nonostante queste minacce e le nubi che si prospettano all’orizzonte, nel medio periodo avrà come effetto principale quello di rimandare la crescita del trasporto aereo di 4 o 5 anni. In altre parole, la crescita sarà spostata in avanti di 4 o 5 anni, ma gli effetti positivi si produrranno lo stesso con un piccolo ritardo. A sostegno di questa posizione, è da sottolineare la considerazione di fondo per cui l’industria del trasporto aereo ha dimostrato già in passato di sapersi risollevare da crisi anche drammatiche. Niki Svaizer 1 Matr. 725992
Dipartimento di Ingegneria Aerospaziale Master Universitario in Gestione Aeroportuale Inoltre, dato che il segmento business esprime una naturale domanda di trasporto aereo indispensabile per lo sviluppo economico in un mondo sempre più globalizzato e poiché i segmento leisure ha oggi interiorizzato una naturale propensione al volo, si ritiene che la crescita del trasporto aereo non sia compromessa nel lungo periodo. 1.1 Accordi bilaterali e liberalizzazioni: situazione in Europa e in Italia Il sistema di trasporto aereo presente oggi è il risultato di un graduale processo di liberalizzazione che, attraverso un incremento della domanda di traffico aereo, ha portato l’Europa ad avere oltre 450 aeroporti e oltre 130 compagnie aeree. I benefici prodotti dall’incremento del traffico sono notevoli: il numero di tratte servite è aumentato del 170% dal 1993 al 2007 e molte più città europee oggi sono servite da collegamenti aerei. Tra il 2003 e il 2006, il numero di tratte servite da più di due compagnie aeree è aumentato del 300% ampliando le possibilità di scelta per i consumatori in termini di prezzo, orari e frequenze dei voli. I vettori low cost hanno sicuramente contribuito ad incrementare il traffico, soprattutto su tratte solitamente effettuate da vettori tradizionali. La costituzione entro il 2010 della ECAA (European Common Aviation Area), che ha l’obiettivo di creare un mercato unico con i Paesi extra-UE del Mediterraneo. Il trasporto internazionale è ancora in gran parte organizzato attorno alle compagnie di bandiera. Le restrizioni e gli interessi nazionali privano i passeggeri di possibilità di scelta e penalizzano i vettori non di bandiera in termini di opportunità di investimento. La rimozione di queste restrizioni produrrà benefici per i passeggeri, per le compagnie aeree e per l’industria del trasporto aereo nel suo complesso. Secondo quanto citato anche dallo Studio Ambrosetti, è importante promuovere, attraverso un approccio coordinato, la progressiva liberalizzazione dei cieli tra Europa e il resto del mondo. L’obiettivo dell’Europa è rendere le compagnie aeree e i sistemi aeroportuali europei Niki Svaizer 2 Matr. 725992
Dipartimento di Ingegneria Aerospaziale Master Universitario in Gestione Aeroportuale sempre più efficienti e competitivi e in grado di assorbire rapidamente gli shock negativi a cui è soggetto il sistema di trasporto aereo. Per poter sviluppare quindi un efficiente sistema aeronautico, l’Europa attualmente si sta concentrando sulla promozione di una progressiva liberalizzazione dei cieli tra Europa e il resto del mondo e, nel contempo, sull’adozione del Single European Sky, il cui obiettivo è la riduzione delle distanze fra gli aeromobili in volo, affrontando così il problema del capacity crunch, cioè della progressiva congestione del sistema aeroportuale europeo. In questo senso, un altro progetto, chiamato SESAR (Single European Sky ATM Reserach), pone come scopo l’integrazione di sistemi del controllo del traffico aereo, in modo tale da incrementare la capacità in cielo e prevenire ritardi attribuibili all’ATC, riducendone i costi. Gli accordi bilaterali tra Stati definiscono il numero di linee aeree, le tratte servite, il numero e la frequenza dei voli e le destinazioni raggiungibili. Per ovviare all’inefficienza delle limitazioni degli accordi bilaterali, l’UE ha intrapreso la strada di modifica di tali accordi in contrasto con le norme comunitarie, oltre che costruire la ECAA con i Paesi extra-UE del Mediterraneo, stipulare accordi con partner internazionali sui flussi di traffico, standard di sicurezza e qualità del servizio, e liberalizzare gli investimenti nel settore a livello mondiale. Questo obiettivo è perseguito su due fronti: il primo favorendo processi di liberalizzazione all’interno del mercato unico europeo, il secondo attraverso politiche di maggiore apertura dei cieli tra Europa e il resto del mondo. Una liberalizzazione maggiore dei cieli rafforzerebbe le compagnie aeree europee garantendo al tempo stesso la crescita del settore e l’internazionalizzazione dell’economia. Secondo la Commissione Europea, l’accordo Open Sky tra Unione Europea e USA genererà notevoli benefici economici ad ambedue le sponde dell’Atlantico. L’incremento di passeggeri è quantificato in 26 milioni di unità in più nell’arco dei prossimi 5 anni e sono attese significative riduzioni nelle tariffe sia per i passeggeri business che per i turisti. I benefici economici complessivi raggiungono i 12 miliardi di euro in 5 anni e si creeranno oltre 80mila nuovi posti di lavoro distribuiti equamente tra UE e USA. Se in UE il processo di liberalizzazione del sistema di trasporto aereo procede in modo costante, ciò non avviene con le stesse modalità nei Paesi extra-UE. Il mercato aereo internazionale è stato da sempre dominato dagli accordi bilaterali, stipulati tra due governi in Niki Svaizer 3 Matr. 725992
Dipartimento di Ingegneria Aerospaziale Master Universitario in Gestione Aeroportuale modo indipendente e sovrano. Gli accordi bilaterali definiscono il numero di linee aeree, le tratte servite, il numero e la frequenza dei voli e le destinazioni raggiungibili. In passato, ogni Paese europeo negoziava accordi bilaterali in modo autonomo e sovrano con Paesi extra-UE. Di recente, invece, l’UE ha sviluppato una nuova politica europea del trasporto aereo con l’obiettivo di fornire un quadro normativo più sicuro, creare nuove opportunità economiche attraverso l’apertura di nuovi mercati e favorire la concorrenza nel settore aereo. Gli accordi bilaterali esistenti e nuovi stipulati dai vari Paesi devono essere in linea con le direttive dell’UE, i quali impongono che alla stipula di un accordo bilaterale fra un Paese membro e uno extra-UE, il Paese membro sia obbligato a inserire le clausole comunitarie nell’accordo. Una conseguenza degli accordi bilaterali risulta essere una maggiore apertura di traffici tra UE e il resto del mondo. Le stime portano ad ipotizzare che gli effetti incrementali determinati da un’apertura maggiore sugli accordi sul modello dell’Open Sky con gli USA, potrebbero generare nel lungo periodo circa 345.000 occupati addizionali, 75 miliardi di PIL in più, 115 milioni di passeggeri in più sulle tratte da e verso l’Europa. Per ovviare alle inefficienze delle limitazioni degli accordi bilaterali, l’UE ha intrapreso diverse strade. La necessità di modificare quegli accordi bilaterali stipulati dagli Stati membri che non sono in linea con le direttive del mercato unico (Single Sky) del trasporto aereo. Il mercato unico ha rimosso tutte le restrizioni commerciali per le compagnie aeree all’interno dell’Europa come, ad esempio, le restrizioni su determinate direttrici e tratte aeree, sul numero dei voli e su un sistema di tariffazione che era rigido e in parte imposto. Oggi tutte le compagnie aeree possono operare su ogni tratta all’interno dell’Europa. In questo modo, la politica intrapresa dall’UE ha trasformato il trasporto aereo creando le condizioni per una maggiore competitività assicurando, al tempo stesso, la qualità del servizio ed elevati livello di sicurezza nei voli. Per quanto riguarda l’Italia, si è ritenuto opportuno ripensare l’attuale quadro di riferimento degli accordi bilaterali che regolano il settore del trasporto aereo alla luce del forte indebolimento dei presupposti logici che hanno in passato guidato la loro stesura. La situazione di grave crisi del vettore nazionale ha condotto a un drastico indebolimento competitivo dell’intero settore e, soprattutto, ha fatto venire meno i presupposti di difesa e protezione del vettore stesso, sulla base dei quali gli accordi bilaterali esistenti erano stati scritti. Niki Svaizer 4 Matr. 725992
Dipartimento di Ingegneria Aerospaziale Master Universitario in Gestione Aeroportuale La forza e la competitività del settore del trasporto aereo è infatti normalmente determinata dalla capacità competitiva del binomio vettore - sistema aeroportuale di riferimento che, alimentandosi a vicenda, contribuiscono in maniera determinante alla competitività dell’intero sistema. Lo scenario europeo, oggi completamente liberalizzato, tuttavia può consentire anche al solo sistema aeroportuale di attivare un percorso virtuoso di crescita, a patto che venga loro consentito di poter attrarre altri vettori dotati della forza e competitività necessaria per attivare connessioni internazionali a livello globale. Ciò riscontra delle difficoltà, come dimostra il caso di Malpensa, anche a causa degli accordi bilaterali in essere che prevedono dei vincoli in merito a frequenze, numero di vettori, vincoli di origine e destinazione, vincoli e accordi fra vettori operanti e vettori commerciali. La ridefinizione degli accordi bilaterali e la liberalizzazione del traffico aereo nel Nord Italia si stima possa generare un incremento del numero di passeggeri sugli scali pari al 10% del totale dei passeggeri gestiti nel 2007. In aggiunta, considerando il caso di Malpensa, un nuovo hub carrier come Lufthansa consentirebbe l’effettivo sviluppo dello scalo come grande hub internazionale. In termini numerici, con l’orizzonte temporale al 2025, è possibile effettuare una quantificazione del futuro traffico gestito sullo scalo in termini differenziali rispetto ad uno sviluppo come aeroporto point-to-point, caratterizzato da una forte presenza di traffico low cost prevalentemente intra-europeo. Secondo le stime dello Studio Ambrosetti, tale differenziale potrebbe essere quantificato in circa 20 milioni di passeggeri, 15 dei quali rappresentati dai transiti, equivalenti, in termini di impatto occupazionale ed economico, a 70,000 posti di lavoro e 11.4 miliardi di Euro di valore aggiunto per il territorio. Applicando poi le medesime logiche a tutti gli altri aeroporti del Nord Italia, l’effetto incrementale di traffico è stimabile in circa 9 milioni di passeggeri, equivalenti a 31,500 posti di lavoro e 3.5 miliardi di Euro di valore aggiungo per il territorio. L’effetto complessivo sarebbe dunque stimabile in circa 100,000 posti di lavoro e 15 miliardi di valore aggiunto generabili lungo un orizzonte temporale 2010-2025. Niki Svaizer 5 Matr. 725992
Dipartimento di Ingegneria Aerospaziale Master Universitario in Gestione Aeroportuale 1.2 Scenario competitivo: dalle low cost ai treni Un fenomeno che nel corso degli ultimi anni ha interessato il settore del trasporto aereo è la crescita delle compagnie low cost, iniziata nel 1971 sull’onda delle prima forme di liberalizzazione negli USA. Essi hanno ormai raggiunto una quota del 30% dei posti offerti in Europa. Il modello di business delle low cost è incentrato sul taglio dei costi, al fine di offrire al passeggeri il prezzo più basso possibile, acquisendo così di conseguenza grandi quote di mercato tra i viaggiatori per turismo. Il business model delle low cost è basato su rotte esclusivamente point-to-point e di durata non superiore alle due ore per raggiungere la profittabilità ottimale, sulla variabilità del prezzo rispetto al riempimento dell’aeromobile, su una più efficiente rotazione degli aeromobili, sul viaggio ticket-less senza possibilità di riservare posti e sull’imbarco velocizzato senza l’utilizzo di bus navetta o loading-bridge, su una flotta composta da un unico tipo di aeromobile al fine ridurre i costi di formazione del personale. Una tendenza emergente, oggi ancora in fase di studio, ma che sarà uno dei modelli di gestione delle connessioni future, è il cosiddetto fenomeno del virtual hubbing, ovvero il meccanismo per cui si creeranno connessioni fra voli di breve-medio raggio e di lungo raggio operati da soggetti differenti appartenenti alla stessa alleanza commerciale. In Europa, soprattutto presso aeroporti caratterizzati da una forte crescente presenza di vettori low cost, e dalla presenza di vettori tradizionali, come Schiphol e Malpensa, si stanno studiando sistemi analoghi a quelli utilizzati negli USA, dove le linee aeree americane tendono a specializzarsi sempre più sulla gestione del lungo raggio. Le compagnie americane stanno soffrendo gli impatti dell’incremento dei costi operativi, causato in particolare da una flotta obsoleta, ad elevato consumo e dalla numerosità di macchine narrow body. Le low cost si concentrano quindi sulle tratte di breve raggio, acquisendo le quote di mercato lasciate dalle compagnie tradizionali e trasformandosi sempre più come compagnie di feederaggio. Malpensa, dotata di un terminal dedicato a easyJet e di un terminal strutturato per operazioni di hubbing da parte di un network carrier tradizionale e di altre low cost, è particolarmente indicata per lo sviluppo futuro di sistemi di connessione di questo tipo. Sempre sotto la spinta della ricerca di una maggiore efficienza e della riduzione dei costi operativi, la futura tendenza dei gradi carriers tradizionali sarà quella di riorganizzare le proprie attività e strutture operative con l’obiettivo di servire differenti segmenti di mercato. Tale Niki Svaizer 6 Matr. 725992
Dipartimento di Ingegneria Aerospaziale Master Universitario in Gestione Aeroportuale riorganizzazione potrà avvenire anche a seguito dell’acquisizione di attori minori, ma specializzati su determinati target di utenza. Dal punto di vista dei modelli di business si assisterà ad un progressivo avvicinamento dei modelli di business dei vettori low cost e di quelli tradizionali. Oggi i modelli di pricing dinamico delle low cost sono basati sull’andamento progressivo dei load factor, per cui all’aumentare del load factor del volo, il prezzo si incrementa. L’effetto è che il divario percepibile dal passeggero in termini di prezzo diventa ridotto e spesso non giustifica la scelta delle low cost. Inoltre le low cost si stanno progressivamente avvicinando, offrendo particolari vantaggi, alla clientela business. Oltre alle compagnie low cost, un’altra sfida alle compagnie aeree in generale è data dalla ferrovia, che, in Italia, negli ultimi mesi ha dato una forte spinta alla conquista di un’ulteriore fetta di mercato sulla direttrice tra Milano e Napoli. Il 13 dicembre 2008, è stata aperta la tratta AV/AC tra Milano e Bologna, permettendo agli ETR500 Frecciarossa di percorrere la linea lunga 182 km in 65 minuti. La tratta Bologna – Firenze passerà a fine anno 2009 dagli attuali 58 a 30 minuti di percorrenza e la corsa diretta tra Milano e Roma durerà solamente 3 ore. Il maggior punto di forza del mezzo ferroviario rispetto a quello aereo è la possibilità di lavorare ed utilizzare i propri strumenti di lavoro, computer e telefonini, durante tutta la durata del viaggio. Inoltre si evitano le code ai banchi di accettazione in aeroporto, ai controlli di sicurezza, l’attesa al gate, il rullaggio in pista, tempi che incidono sull’intera durata del viaggio, rendendo maggiormente competitivo il treno. Gli altri aspetti che rendono vincente il treno sull’aereo sono il prezzo del biglietto più basso, il fatto che si parte e si arriva già nel centro città ed il fatto che il treno non risente delle condizioni meteorologiche avverse come la nebbia fitta, il vento forte o i temporali. Un nuovo attore nella sfida sul trasporto aereo nazionale a corto raggio sarà NTV, Nuovo Trasporto Viaggiatori, primo operatore privato italiano sulla rete AV, che inizierà il servizio sulla rete italiana ad alta velocità dal 2011, con l’obiettivo di far viaggiare 10 milioni di passeggeri l’anno entro il 2015. Sostituire alcuni voli a breve raggio con i servizi ferroviari è sicuramente una cosa positiva per alleviare la congestione presso i maggiori aeroporti, liberando preziosi slot che possono essere messi a disposizione di aerei a maggiore capacità o per coprire destinazioni più lontane. Tuttavia i voli a corto raggio sono indispensabili per coloro che per convinzione personale o per esigenze diverse ritengono l’aereo il mezzo più comodo, soprattutto per chi vola in Niki Svaizer 7 Matr. 725992
Dipartimento di Ingegneria Aerospaziale Master Universitario in Gestione Aeroportuale prosecuzione con un volo a lungo raggio, ottenendo maggiori benefici in termini economici e di tempo. Il treno deve quindi essere visto come mezzo alternativo che renda la competizione con l’aereo sempre più serrata, in modo da abbassare le tariffe e migliorare i propri servizi. 1.3 Traffico in Europa: sfide e capacità L’Europa è il secondo mercato aereo mondiale dopo gli USA in termini di numero di passeggeri e volumi RPK. Negli ultimi anni, il settore dell’aviazione civile ha mostrato una crescita senza eguali nella sua storia, accompagnata da un incremento di capacità di trasporto del 65%. Dal 1980 al 2000 il traffico è triplicato. Gran parte della crescita è stata trainata dai vettori low cost, che nel 2007 hanno rappresentato il 30% dei posti offerti. La crescita del traffico passeggeri è stata favorita dall’apertura di nuove tratte a cui può essere ricondotto l’80% circa della crescita totale registrata nel 2007. Il network delle low cost in Europa si è diffuso a tal punto che, attualmente, esistono quasi 2.000 tratte di voli low cost in Europa. Le compagnie low cost prevedono che oltre il 70% delle nuove tratte saranno fra città distanti fra loro oltre 1.000 km. I nuovi collegamenti low cost saranno con la Russia, il Medio Oriente e il Nord Africa. In Europa si può suddividere il settore delle compagnie aeree passeggeri in quattro categorie principali: compagnie tradizionali (full network service carriers), a basso costo (low cost carriers), compagnie regionali e quelle charter. Il numero delle low cost è cresciuto vertiginosamente negli ultimi dieci anni, tanto da rappresentare il gruppo più numeroso, seguito dalle compagnie regionali e dai full network service provider. Esaminando l’offerta (posti settimanali medi) delle compagnie aeree europee, quella delle compagnie tradizionali appare ancora predominante. Esse infatti coprono circa i due terzi dell’offerta, seguite dalle low cost con circa il 25% dei posti. Le compagnie tradizionali rappresentano generalmente la moderna evoluzione delle tradizionali compagnie di bandiera, la cui missione è raccogliere il traffico dagli aeroporti secondari e instradandolo attraverso i loro hub di riferimento verso le destinazioni finali. A sostegno del loro modello di business, le principali compagnie aeree hanno sviluppato alleanze Niki Svaizer 8 Matr. 725992
Dipartimento di Ingegneria Aerospaziale Master Universitario in Gestione Aeroportuale o accordi commerciali (code sharing) fra di loro per incrementare le loro destinazioni in modo indiretto e per contenere i costi operativi senza dover sostenere ulteriori investimenti o processi di fusione. Le compagnie regionali servono destinazioni remote o poco trafficate, assolvendo al duplice compito di collegarle ai centri maggiori e di raccogliere il traffico destinato ai principali hub. Queste compagnie si avvalgono, in genere, di flotte di aerei piccoli, spesso dei turboelica, poiché operano su aeroporti più piccoli e a volte non adatti ai grandi jet. Attualmente in Europa gli operatori regionali rimasti indipendenti dalle compagnie più grandi sono sempre meno, in seguito ad una tendenza al consolidamento all’interno dei loro network. Per quanto riguarda i dati sul load factor, emerge che le compagnie charter, per via del loro particolare modello di business, tendono a viaggiare con aerei quasi sempre pieni. Lo stesso vale anche per le low cost. Analizzando il mercato del trasporto aereo in Europa, si possono osservare alcune tendenze consolidate che però possono essere suscettibili di variazioni significative dovute a fattori esterni al settore. I quattro fattori esogeni sono l’andamento complessivo dell’economia e l’impatto sulla domanda, la crisi dei mercati finanziari, il costo del petrolio e infine i vincoli ambientali. Le pressioni inflattive e il rallentamento della crescita comporteranno impatti notevoli sul traffico business che è per la quasi totalità appannaggio delle compagnie tradizionali, mentre è anche prevedibile che parte del loro traffico passeggeri possa rivolgersi a soluzioni più economiche e quindi scegliere le low cost. In futuro, è probabile che, per quanto riguarda le compagnie tradizionali, non vi saranno cambiamenti strutturali rispetto agli odierni modelli operativi Hub&spokes e di espansione commerciale tramite alleanze piuttosto che fusioni in senso stretto. Questo sia per motivi strategici legati agli interessi nazionali dei singoli Paesi di riferimento dei vettori, sia per ragioni economiche legate alle difficoltà di integrazione per motivi regolamentari, sindacali e tecnici. Diverso il quadro delle low cost, per cui è prevedibile che si possa assistere ad una semplificazione del mercato e che alcuni operatori non riescano a reperire le risorse necessarie a sostenere il loro sviluppo. È quindi ipotizzabile che possano sopravvivere solo quegli operatori che riescano a diversificare meglio i loro ricavi anche attraverso altri servizi complementari. Le low cost rappresentano quindi sempre più un’insidia sia perché con i recenti aumenti tariffari hanno iniziato a presidiare fasce di mercato solitamente appannaggio delle compagnie tradizionali, sia perché le loro rotte e destinazioni sono crescite esponenzialmente, con network point-to-point che sono ormai più capillari di quelli Niki Svaizer 9 Matr. 725992
Dipartimento di Ingegneria Aerospaziale Master Universitario in Gestione Aeroportuale Hub&spokes. Con ogni probabilità, alcuni vettori adotteranno modelli ibridi o cambieranno strategia. Più difficile è il percorso inverso, cioè nel caso in cui low cost intraprendano un cambiamento di strategia verso un modello tradizionale. Vi sono grandi barriere all’ingresso del mercato presidiato dalle compagnie “premium” tra le quali possiamo citare la fiducia dei clienti nei brand, la dimensione del network ed i rapporti con gli aeroporti. A ulteriore conferma delle difficoltà nell’approcciare questi mercati, vanno citati i recenti fallimenti degli esperimenti di alcune compagnie “all-busines”, come Eos, Maxjet e Silverjet. Lufthansa utilizza in wet-lease aeromobili A319LR e 737-700BBJ della Privatair, configurati “all-business” per le loro destinazioni “premium”. Questo potrebbe essere l’unico metodo per mantenere la sostenibilità economica delle rotte business. Per quanto riguarda gli aeroporti in Europa, 62 sono gli aeroporti che hanno totalizzato nel 2007 un numero di passeggeri superiori ai 5 milioni, ma sono stati solo 5 i grandi hub di primo livello con più di 50 milioni di transiti (Londra LHR, Parigi CDG, Francoforte, Madrid e Amsterdam). Rispetto ai modelli operativi dei grandi aeroporti, la tendenza prelavente sembra essere quella di un’ulteriore concentrazione di quelli che operano in modalità hub e quindi dotati di vettori di riferimento. Tranne il caso della Germania infatti, negli altri Paesi non si riscontra una pluralità di hub, mentre sempre più chiaramente gli aeroporti che hanno subito un processo di de-hubbing cercano di rimpiazzare il traffico perduto cercando di attirare nuove compagnie ed incrementando i loro collegamenti point-to-point. Con riferimento al settore del traffico aereo merci, la classifica europea vede primeggiare gli stessi primi cinque protagonisti, ma con posizioni rovesciate. Parigi CDG e Francoforte rappresentano i veri e propri mega-hub Cargo, mentre tra i primi venti aeroporto figurano scali minori per i passeggeri, ma che sono dislocati in aeree industriali e logistiche strategiche, come gli aeroporti belgi e il Lussemburgo. Niki Svaizer 10 Matr. 725992
Dipartimento di Ingegneria Aerospaziale Master Universitario in Gestione Aeroportuale 2. Catchment area 2.1 Valore socio-economico degli aeroporti in Europa Gli aeroporti sono un’infrastruttura necessaria per le moderne economie di mercato, in quanto il servizio offerto è utilizzato da un’ampia gamma di attività economiche. L’impatto prodotto dall’aeroporto all’interno del bacino d’utenza nasce proprio dall’impatto che il sistema aeroportuale genera sul territorio in termini di accessibilità e attrattività. Un territorio con un sistema di trasporto aereo efficiente è un elemento fondamentale nelle scelte localizzative delle sedi di importanti società europee. La maggior parte delle imprese che si trovano nella catchment area indicano che la presenza dell’aeroporto stesso è stato l’elemento fondamentale che ha influito sulla scelta localizzativa ed elemento vitale per il proprio business. Aeroporti integrati con il territorio e dotati di numerosi collegamenti internazionali sono veri e propri motori economici territoriali. La crescita degli aeroporti genera un duplice effetto sul territorio. Da un lato aumenta la crescita economica e l’occupazione territoriale, dall’altro aumenta il potenziale di crescita dell’economia stessa. Poiché a un incremento di ricchezza si associa un aumento della domanda di trasporto aereo, si genera così un circolo virtuoso di crescita. La presenza di un aeroporto può quindi risultare un fattore importante per la capacità di un territorio di attrarre investimenti esteri, aiutare le imprese nel processo di competizione globale, promuovere l’esportazione delle imprese, incrementare la competitività territoriale e attrarre maggiormente i flussi turistici. Un esempio rappresentativo è l’aeroporto di Francoforte, il quale impiega oltre 60.000 lavoratori e rappresenta il più grande complesso in tutta la Germania. Lufthansa impiega oltre 32.000 lavoratori, Fraport ne conta oltre 16.000 e i restanti 13.000 fanno riferimento alle oltre 500 aziende ed uffici governativi che risiedono nell’aeroporto. La città di Francoforte è risultata, negli ultimi anni, fra le prime tre città in Europa per livello di accessibilità ai mercati in termini di fornitori e clienti potenziali, come presenza di staff qualificati e come collegamenti infrastrutturali. L’area metropolitana di Francoforte si connota come area high-tech per l’elevato numero di società tecnologiche presenti all’interno, oltre che Niki Svaizer 11 Matr. 725992
Dipartimento di Ingegneria Aerospaziale Master Universitario in Gestione Aeroportuale a numerose banche e società straniere. Francoforte è anche uno dei centri fieristici più importanti d’Europa, in cui la percentuale di espositori stranieri supera il 50%. 2.2 Il ruolo del Nord Italia in Europa A livello complessivo il sistema aeroportuale italiano, nonostante i noti problemi relativi al vettore nazionale, è quello che nel 2007 è cresciuto di più in termini percentuali rispetto a tutti i principali concorrenti europei, segnando un tasso di crescita del 10.1%. In questo contesto, gli aeroporti del Nord Italia hanno evidenziato in media tassi di crescita superiori alla media italiana. La crescita continua che ha caratterizzato il trasporto aereo passeggeri in Italia negli ultimi anni, nonostante una stagnazione economia e la mancanza di un forte vettore nazionale di riferimento, ha portato l’Italia ad avere 8 aeroporti con traffico superiore a 5milioni di passeggeri. Di questi 8 aeroporti, 4 sono localizzati nel Nord Italia. Sul fronte del trasporto merci, l’importanza del sistema aeroportuale del Nord Italia risulta ancora più evidente poiché attraverso di esso transita circa il 76% del traffico merci del Paese. Restringendo l’area geografica emerge che oltre il 70% del traffico merci italiano è concentrato in Lombardia. L’aeroporto di Malpensa da solo rappresenta circa il 50% del traffico merci nazionale. Il bacino del Nord Italia rappresenta coi suoi quasi 27 milioni di abitanti una delle aree più ricche d’Europa e più attrattive dal punto di vista della domanda di trasporto aereo a livello nazionale: il 62% dei biglietti aerei sono venduti nel Nord Italia, ma se si considerano i soli biglietti internazionali, la quota sale al 68% e guardando il solo comprato business, il 62% delle prenotazioni è relativo al Nord. La sola Lombardia produce il 20% del PIL nazionale e il reddito pro-capite è superiore alla media italiana del 25%, consentendo alla regione di posizionarsi al terzo posto tra le regioni europee per PIL più alto. In questo contento socio- economico si colloca un gruppo di 16 aeroporti con differenti specializzazioni che nel corso degli ultimi anni hanno registrato tassi di crescita sensibilmente superiori a quelli registrati a livello nazionale ed europeo. Il Nord Italia si caratterizza inoltre per un elevato livello di frammentazione e competizione all’interno della catchment area allargata che non si riscontra in nessun altro Paese europeo, a Niki Svaizer 12 Matr. 725992
Dipartimento di Ingegneria Aerospaziale Master Universitario in Gestione Aeroportuale causa della proliferazione di un numero elevato di aeroporti, a fronte di ricavi aeronautici unitari inferiori del 30% alla media europea. Il Nord Italia genera il 7% circa della ricchezza prodotta ogni anno nell’area dell’Euro, che equivale al 5.2% circa della ricchezza prodotta ogni anno dall’UE. A livello italiano, l’area del Nord è fondamentale in termini di valore aggiunto prodotto ogni anno, in termini occupazionali e di competitività del sistema economico del Passe. Oltre il 55% della ricchezza prodotta in Italia è generata nel Nord, che rappresenta quasi il 48% circa della forza lavoro nazionale. La Regione Lombardia, che si colloca al centro dell’area del Nord Italia, è una delle regioni che formano i quattro motori economici dell’UE, insieme alla Catalogna in Spagna, Baden-Württemberg in Germania e Rhone Alps in Francia. PIL pro capite (EUR) Population PIL totale (EUR) Bayern 31.869 12.500.000 398.362.500.000 Lombardia 31.700 9.500.000 301.150.000.000 Rhône-Alpes 26.800 6.000.000 160.800.000.000 Lazio 29.483 5.300.000 156.259.900.000 Comunidad de Madrid 26.079 5.900.000 153.866.100.000 Wien 40.638 1.700.000 69.084.600.000 Zürich 45.291 1.300.000 58.878.300.000 Fonte: Swiss Credit Research PIL Totale (EUR) 450.000.000.000 400.000.000.000 350.000.000.000 300.000.000.000 250.000.000.000 200.000.000.000 150.000.000.000 100.000.000.000 50.000.000.000 0 rn a s zio ri d en h ye rdi lp e La ad Wi r ic Ba mba e-A M Zü Lo ôn e Rh dd nida mu Co Niki Svaizer 13 Matr. 725992
Dipartimento di Ingegneria Aerospaziale Master Universitario in Gestione Aeroportuale L’importanza strategica del Nord Italia deriva anche dalla posizione geografica: infatti, si colloca all’interno della “Blue Banana”, cioè di quell’area che va da Londra a Barcellona, passando per Amsterdam, Parigi, Francoforte, Monaco, Milano e Marsiglia, dove si concentrare la gran parte dei consumi e della produzione in Europa. Sul fronte della localizzazione delle imprese, il Nord Italia costituisce un’area cruciale in contesto europeo, poiché il 34% delle imprese italiane con partecipazioni all’estero è localizzato nella Regione Lombardia. Inoltre il Nord Italia esporta il 72% del totale del valore delle esportazioni italiane, ha sede la Borsa Italiana, le sedi centrali delle più importanti banche nazionali ed estere e la Fiera di Milano, che è il più grande spazio espositivo d’Europa. I quattro motori economici d’Europa, l’Ile de France e la Regione metropolitana di Londra, sono situati tutti all’interno di quest’area e ricoprono un ruolo trainante per l’Europa. Il Nord Italia è una delle localizzazioni preferite dalle multinazionali e dalle imprese straniere per aprire sedi e filiali, in quanto è situata nella zona centrale dell’area più ricca d’Europa e fra le prime al mondo. Il peso e l’importanza che il Nord Italia ricopre a livello economico in Europa non trova però un riscontro immediato se si analizza la qualità dello sviluppo del sistema aeroportuale che lo caratterizza. Tra i primi dieci aeroporti in Europa per numero di passeggeri non è presente nessun aeroporto del Nord Italia. Questa situazione stride sempre più con l’importante ruolo economico e strategico che ricopre il Nord Italia per l’Europa. Il primo aeroporto in termini di passeggeri nel 2007 nel Nord Italia è stato Malpensa che con 23.9 milioni di passeggeri si colloca all’undicesimo posto. Tutti gli aeroporti presenti in classifica, con la sola eccezione di Madrid, sono aeroporti della Blue Banana. A rendere ancora più critica questa situazione è stato il recente de-hubbing di Malpensa da parte di Alitalia, che il 30 marzo 2008 ha reso effettivo il piano di riduzione di circa il 70% dei voli in partenza dallo scalo. A livello operativo, il de-hubbing, costato alla SEA 30 milioni di euro, ha cancellato collegamenti con Londra, Francoforte, Barcellona, Berlino e Madrid. Il Nord Italia ha quindi perso collegamenti con gli altri motori economici d’Europa. Il protrarsi nel tempo di questa situazione, causa effetti negativi sulla competitività europea ed è quindi essenziale per l’Europa integrare le proprie aree più avanzate, con l’obiettivo di aumentare il livello di interazione fra le stesse, favorendo così processi virtuosi di miglioramento della competitività territoriale. La mancanza di un aeroporto del Nord Italia tra i primi dieci aeroporti europei è un elemento di debolezza del sistema europeo. L’obiettivo principale dell’Europa è di integrare le economie Niki Svaizer 14 Matr. 725992
Dipartimento di Ingegneria Aerospaziale Master Universitario in Gestione Aeroportuale di differenti Stati, di sviluppare in modo omogeneo i territori, di collegare i centri di eccellenza e di aumentare il livello d’interazione fra imprese e cittadini comunitari. In un ambito territoriale come quello del Nord Italia, così ricco di relazioni con l’Europa e con i Paesi extra- europei, non si può prescindere da un aeroporto intercontinentale di tipo hub, capace di connettere il territorio, i cittadini e le proprie imprese e le merci con il resto del mondo. 2.3 La catchment area di Malpensa In passato, la crescita economica è stata l’elemento che ha trainato l’incremento della domanda del trasporto aereo. La relazione primaria che ha guidato la crescita fino ad oggi è stata la seguente: a un incremento dell’attrattività economica aggregata, si associa un miglioramento delle condizioni di vita dei cittadini che, oltre ad aumentare i consumi dei beni, esprimono esigenza di mobilità più elevate e servizi di trasporto migliori. Esiste una forte relazione fra tasso di crescita del PIL e tasso di crescita del trasporto aereo passeggeri. Sotto questa relazione, la crescita del traffico passeggeri procede ad un passo più rapido nelle economie che crescono di più in termini di PIL. Ciò riflette l’interdipendenza fra i due fattori poiché il trasporto aereo beneficia e contribuisce, al tempo stessa, all’incremento dell’attività economica aggregata. Niki Svaizer 15 Matr. 725992
Dipartimento di Ingegneria Aerospaziale Master Universitario in Gestione Aeroportuale Con catchment area si intende il bacino geografico, nonché socio-economico nel quale è posizionato l’aeroporto. L’analisi di tale bacino prevede lo studio di molteplici caratteristiche. Oltre alla densità della popolazione e del livello economico-produttivo, va vista con particolare attenzione l’accessibilità, che è elemento fondamentale per determinare l’espansione del bacino territoriale al quale fa direttamente riferimento l’aeroporto. Il catchment area attuale di Malpensa mostra un potenziale molto alto se paragonato agli altri aeroporti in Europa e gli importanti sviluppi di connessione di Malpensa daranno la possibilità di aumentarlo ancora di più, cosicché in pochi anni, tale area potrà includere la maggior parte del Nord Italia. Il sistema di imprese presenti nel Nord Italia e i milioni di passeggeri che usano ogni anno Malpensa per raggiungere le principali destinazioni internazionali vogliono avere la certezza di poter contare su uno scalo efficiente, moderno e ben inserito nel network mondiale. Il territorio del Nord Italia e le sue aziende hanno bisogno quindi di un hub carrier per volare direttamente in tutto il mondo. Niki Svaizer 16 Matr. 725992
Dipartimento di Ingegneria Aerospaziale Master Universitario in Gestione Aeroportuale Esistono considerazioni che muovono a favore della configurazione e della vocazione di Malpensa quale hub naturale per il territorio del Nord Italia, che si basano su alcuni elementi tipici che caratterizzano l’operatività di un hub, ovvero: • le grandi dimensioni: il catchment area di Malpensa è sesto in Europa per popolazione e terzo in termini di PIL pro-capite; • l’elevato commercio con l’estero: la Lombardia, in termini di valore di import/export è seconda soltanto alla Baviera e sei volte più grande della regione di Fiumicino; • la grande propensione all’utilizzo del trasporto aereo: l’area di Milano rappresenta infatti il 33% dei biglietti venduti in Italia per voli internazionali ed il 40% dei biglietti business; • la tipologia favorevole di traffico: tipologia prevalente di traffico a Malpensa è outgoing, ovvero originato all’interno della catchment area; traffico molto sinergico ad un vettore che vi dovesse stabilire la propria base come hub; • la posizione geografica: la localizzazione di Malpensa è favorevole per le tratte a lungo raggio verso USA e Estremo Oriente (rappresentano 62% dei voli intercontinentali). Partendo da Fiumicino, mediamente, il tempo di percorrenza si incrementa di 45min; • l’offerta di destinazioni: sebbene ancora lontana dai principali attori in termini di frequenze settimanali, come numerosità di destinazioni, Malpensa è sempre stata fino alla fine 2007, allineata ai suoi diretti concorrenti; • il traffico Cargo: Malpensa costituisce uno snodo fondamentale per il traffico merci dal momento che oggi quasi il 50% del traffico merci passa da Malpensa. Niki Svaizer 17 Matr. 725992
Dipartimento di Ingegneria Aerospaziale Master Universitario in Gestione Aeroportuale 2.4 Gli sviluppi dell’accessibilità a Malpensa Come descritto precedentemente, l’aeroporto di Malpensa è localizzato in una delle aree economiche più ricche e vitali d’Europa. Lo sviluppo di Malpensa quale hub naturale del Nord Italia passa dalla necessità di renderlo facilmente e velocemente accessibile alla sua catchment area. Pertanto, il completamento delle infrastrutture di accesso ne amplierebbe la catchment area, aiutando così l’aeroporto a raggiungere e ad allargare il suo bacino d’utenza potenziale. In cantiere esistono altri progetti ferroviari non legati allo sviluppo di Malpensa, ma che, oltre a rendere più efficiente il trasporto su terra ai cittadini milanesi, alimentano indirettamente la catchment area di Malpensa. Come accade tutt’oggi a Parigi CDG con il TGV o a Francoforte con il ICE, il treno, grazie alla linea Alta Velocità / Alta Capacità, può essere considerato come ulteriore mezzo di feederaggio per l’aeroporto di Malpensa. Un sistema integrato di trasporto treno-aereo può rendere più facilmente raggiungibili i centri del Nord Italia, che potranno essere collegati dall’aeroporto tramite linee ferroviarie veloci ed efficienti, permettendo così di sostenere sia il sistema ferroviario, sia il sistema aereo. In altre parole, non solo il treno potrà alimentare l’aereo, ma anche viceversa, in modo che si registrino benefici economici e commerciali da entrambi i lati. La linea AV/AC tra Milano e Bologna, completata alla fine del 2008 e tra Bologna e Firenze alla fine del 2009, la Torino – Novara – Malpensa il cui completamento è stimato per il 2011, e la Milano – Genova, permettono di collegare le città del Nord Italia con tempi minori. Secondo i dati Istat, a realizzazione completata, Malpensa potrà essere raggiunta da Bologna in 1h30min, Torino in 45min, Venezia e Firenze in 2h. Grazie alla riduzione dei tempi di percorrenza pianificati, è previsto un aumento della catchment area attorno a Malpensa di circa il 40% passando dagli attuali 52.128 km 2 ai 72.626 km 2 . Quindi la popolazione interessata da questo fenomeno aumenta di quasi il 50%, raggiungendo 21 milioni di persone previsti. Secondo i dati di Assaeroporti, il numero dei passeggeri coinvolti dall’allargamento del catchment area aumenterebbe del 35%, passando da più di 40 milioni a quasi 55 milioni. Niki Svaizer 18 Matr. 725992
Dipartimento di Ingegneria Aerospaziale Master Universitario in Gestione Aeroportuale Il potenziamento del sistema della mobilità riguarda non solo le grandi vie di accesso all’aeroporto, ma anche la rete complessiva che costituisce il supporto al sistema urbano dell’area di Malpensa. Da questo punto di vista, gli interventi fondamentali includono, oltre alle opere già realizzate (l’ampliamento dell’autostrada A8, il prolungamento della SS336 di collegamento tra la A8 e Malpensa, il raccordo ferroviario Malpensa – Busto Arsizio sulla linea per Milano Cadorna, il collegamento stradale Malpensa – Boffalora/A4, il raccordo X di collegamento tra la linea FS da Milano e la linea Le Nord per Malpensa) e quelle in corso di completamento (il collegamento ferroviario tra le stazioni di Bovisa, Porta Garibaldi e Milano Centrale): • il potenziamento della linea ferroviaria Novara – Malpensa – Saronno – Seregno, compresi variante di Galliate e il tunnel di Castellanza; • il potenziamento della tratta ferroviaria Rho – Gallarate e il raccordo Y per la connessione diretta tra Rho – Fiera/Expo e Malpensa; • il collegamento ferroviario tra il Terminal 1 e il Terminal 2; • la nuova tratta Arcisate-Stabio di collegamento tra Mendrisio/Lugano e Varese; • il collegamento stradale Magenta – Tangenziale Ovest di Milano, compresi la variante della SS494 ad Abbiategrasso e il nuovo ponte sul Ticino; • la variante alla SS341 tra Vanzaghello/SS527 e Samarate/SS341; • la variante alla SS33 del Sempione tra Rho e Gallarate. Potenziamento del Malpensa Express Dal 29 giugno 2009, sarà possibile ridurre il tempo di viaggio tra Cadorna e Malpensa sulle Le Nord, grazie al completamento del cosiddetto “Raccordo X” in prossimità di Busto Arsizio che permetterà di collegare le attuali linee Varese – Milano delle Ferrovie dello Stato e Novara – Malpensa – Milano delle Le Nord. Attraverso il completamento di due tunnel e il raddoppio della linea in prossimità di Castellanza, per una lunghezza di 4.5 km, il tempo di viaggio tra Milano e Malpensa si ridurrà dagli attuali 40 a 30 minuti. Inoltre, un nuovo collegamento tra le stazioni di Milano Centrale e Milano Porta Garibaldi permetterà al Malpensa Express di collegare l’aeroporto direttamente con la stazione Centrale di Milano. Il tempo di viaggio è stimato a 30 minuti. Il nuovo servizio sarà operativo 18 ore al giorno con due frequenze all’ora, come pure sul collegamento tra Cadorna e Malpensa saranno offerti gli attuali due treni all’ora. La posizione della stazione di Cadorna permette di Niki Svaizer 19 Matr. 725992
Dipartimento di Ingegneria Aerospaziale Master Universitario in Gestione Aeroportuale proseguire rapidamente verso il centro città (Duomo) e verso la Stazione Centrale grazie alle due linee di metropolitana che si incrociano a Cadorna. Per quanto riguarda l’area metropolitana di Milano, l’ultimazione del Passante Ferroviario ha permesso di completare l’opera di condivisione dei binari tra le Le Nord e le Ferrovie dello Stato, in modo che Malpensa abbia la possibilità di essere collegata direttamente alle linee per Bologna e Pavia, tramite i nodi di Bovisa e Rogoredo. Potenziamento della ferrovia Novara – Malpensa – Saronno – Seregno Il progetto complessivo della ferrovia Novara – Malpensa – Saronno – Seregno prevede il potenziamento di un itinerario ferroviario che si propone come gronda nord per passeggeri e merci al fine, da un lato, di decongestionare il nodo di Milano e dall’altro, di realizzare un corridoio diretto di connessione tra l’alta capacità ferroviaria Torino – Milano, l’aeroporto di Malpensa, la Brianza e, in prospettiva, l’asse di gronda nord-est ferroviaria che dal Gottardo arriva a Bergamo. Niki Svaizer 20 Matr. 725992
Dipartimento di Ingegneria Aerospaziale Master Universitario in Gestione Aeroportuale Potenziamento della tratta ferroviaria Rho – Gallarate e raccordo Y per la connessione diretta tra Rho-Fiera/Expo e Malpensa Il progetto prevede la realizzazione di un terzo binario, in affiancamento ai due esistenti, lungo la tratta ferroviaria di 25km compresa tra le stazioni di Rho e Gallarate e di un quarto binario tra le stazioni di Rho e Parabiago. Il potenziamento della tratta suddetta permette di ottenere un incremento della capacità, rientrando nel più ampio scenario infrastrutturale di accessibilità da sud all’aeroporto di Malpensa. Il progetto complessivo prevede, infatti, la realizzazione di un raccordo a singolo binario che congiunge la linea RFI Rho – Arona, all’altezza di Legnano, alla linea Le Nord Saronno – Malpensa, all’altezza di Busto Arsizio. Questo progetto, insieme al completamento del raccordo X e alla costruzione della nuova stazione RFI di Rho-Fiera, in corrispondenza del Polo Fieristico, sarà quindi il punto focale per poter raggiungere senza cambi l’Expo da Malpensa, percorrendo le linee RFI e Le Nord. Collegamento tra Terminal 1 e Terminal 2 Il progetto nasce dall’esigenza di collegare con un people mover automatico e a basso impatto ambientale anche il Terminal 2 di Malpensa. Esso infatti costituisce il punto di arrivo/partenza di vettori low cost, essenziali per le connessioni con il resto d’Italia e l’Europa e quindi particolarmente rilevanti in ottica Expo, evitando i disagi del trasferimento con bus navetta dal Terminal 1. Inoltre, la realizzazione di collegamenti rapidi e frequenti (una corsa ogni 3 minuti circa) tra i due terminal, consentirebbe il feederaggio dal Terminal 2 (breve-medio raggio) al Terminal 1 (medio-lungo raggio). Nel 2012, il Piano Scala prevede l’estensione della linea Le Nord dalla stazione del Terminal 1 al Terminal 2, la quale fa parte di un investimento di 223 milioni di euro per collegare l’aeroporto alle linee del Sempione e del Gottardo. Già nel 2013 si potrà raggiungere Malpensa dal Canton Ticino (Lugano). Ferrovia Arcisate – Stabio Il progetto prevede la realizzazione di una nuova linea ferroviaria tra Mendrisio e Varese, che colleghi la linea storica del Gottardo, attraverso la linea Milano – Varese, con l’aeroporto di Malpensa, mediante il raccordo X a Busto Arsizio e una nuova tratta a nord di Gallarate. L’intervento permetterà così di poter raggiungere l’aeroporto in 50 minuti da Lugano e in 70 Niki Svaizer 21 Matr. 725992
Dipartimento di Ingegneria Aerospaziale Master Universitario in Gestione Aeroportuale minuti da Bellinzona. Il progetto prevede la realizzazione di un nuovo tratto di linea a doppio binario che collega l’esistenza binario di Stabio con la linea Varese – Porto Ceresio ad Arcisate. Il costo del progetto definitivo è di 223 milioni di euro e i lavori inizieranno nel 2009 per concludersi nel 2012. Viabilità Per quanto riguarda le modalità di raggiungimento dell’aeroporto dal centro di Milano, il mezzo più veloce risulta essere il treno e il più conveniente il bus che garantisce corse ogni 20 minuti e tempi di percorrenza, in media di 50 minuti, che variano secondo il traffico, in aumento durante le ore di punta del mattino verso Milano e della sera verso Malpensa. Un sistema di autostrade efficiente rende possibile, quindi, una migliore accessibilità verso l’aeroporto, la quale, come per le ferrovie, ne aumenta la catchment area. Secondo i dati della Regione Lombardia, attraverso la costruzione di nuove autostrade che incrementino significativamente l’accessibilità via terra, Malpens0061 potrà essere raggiunta da Torino in un’ora e da Bologna in 2h30min. Nell’aprile 2008 è stata aperta alla circolazione il proseguimento della SS336 fino a Boffalora, la quale permette di collegare Malpensa con l’autostrada A4 verso Novara e Torino. Una delle opere più impegnative per il Nord Italia è la costruzione della Pedemontana, un’autostrada che, con i suoi 90km di lunghezza, accorcerà di circa 40 minuti il viaggio in auto tra la zona occidentale di Bergamo e Busto Arsizio, by-passando il traffico congestionato dell’area milanese. Al completamento dell’opera, nel 2015, Bergamo e Malpensa saranno così collegati con un tempo di percorrenza di 60 minuti, contro gli attuali 90. Oltre alla Pedemontana, un’altra nuova autostrada, la Tangenziale Est Esterna, di cui è stimato il completamento sempre nel 2014, ha l’intento di migliorare la mobilità e ridurre la congestione sulle esistenti infrastrutture attorno la zona milanese. Essa, tuttavia, non si ritiene possa avere impatti diretti sull’aumento di traffico di Malpensa, poiché al flusso veicolare proveniente dalla zona meridionale di Milano risulta più conveniente utilizzare la Tangenziale Ovest per raggiungere l’autostrada A8. La BreBeMi è un’altra grande infrastruttura che è attualmente in fase di sviluppo e che ha l’obiettivo di decongestionare la A4 posizionato a nord della BreBeMi. La tratta tra Milano e Brescia potrà essere coperta in meno di un’ora, contro l’attuale 1h20min. Il completamento dell’opera è prevista per il 2012. La BreBeMi sarà collegata con la Pedemontana tramite Niki Svaizer 22 Matr. 725992
Puoi anche leggere