Lotta ai cambiamenti climatici: solidarietà umana in un mondo diviso
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Sintesi Lotta ai cambiamenti climatici: solidarietà umana in un mondo diviso «Il progresso umano non è automatico, né inevitabile. Dobbiamo accettare il fatto che domani è oggi, confrontarci con la furiosa urgenza del presente. In questo groviglio di vita e di storia che si sta dipanando, potrebbe essere troppo tardi [...]. Potremmo implo- rare il tempo di interrompere per un attimo il suo viaggio, ma il tempo è sordo a ogni richiesta e corre via. Sulle ossa sbiancate e i resti abbandonati di numerose civiltà, vi è una triste scritta: troppo tardi». Martin Luther King Jr., Dove stiamo andando: verso il caos o la comunità? Le parole di Martin Luther King, pronunciate in quello che potrebbe essere l’avvio di un’im- un sermone sulla giustizia sociale quarant’anni fa, portante inversione di tendenza dello sviluppo hanno tuttora grande autorevolezza. All’inizio umano nell’arco della nostra vita. Nei paesi in del xxi secolo, anche noi dobbiamo affrontare via di sviluppo, milioni di persone tra le più po- «la furiosa urgenza» di una crisi che lega l’oggi vere del mondo sono già costrette a convivere al domani: la questione dei cambiamenti clima- con gli effetti dei cambiamenti climatici, effetti tici. È ancora possibile prevenire questa crisi, ma che non finiscono al centro dell’attenzione dei ci resta solo poco tempo: il mondo ha meno di media di tutto il mondo come eventi apocalit- dieci anni a disposizione per poterne cambiare tici. Passano inosservati sui mercati finanziari il corso. Nessun’altra questione merita un’atten- e nella misurazione del prodotto interno lordo zione più urgente, o un’azione più immediata. (pil) mondiale. Eppure, la maggiore esposizione I cambiamenti climatici sono l’elemento a siccità, tempeste più intense, inondazioni e chiave dello sviluppo umano per la nostra gene- altre pressioni di natura ambientale ostacola i razione. Ogni genere di sviluppo, in ultima ana- tentativi dei poveri del mondo di costruire una lisi, consiste nell’espandere il potenziale umano, vita migliore per sé e per i propri figli. ampliare la libertà dell’uomo, dare alle persone I cambiamenti climatici mineranno gli la facoltà di poter compiere delle scelte e di ap- sforzi internazionali per combattere la povertà. prezzare la vita che conducono. I cambiamenti Sette anni fa, i leader politici del mondo si sono climatici minacciano di erodere le libertà degli riuniti per stabilire dei traguardi per accelerare esseri umani, di limitare la possibilità di scelta. il progresso dello sviluppo umano. Gli obiettivi Mettono in dubbio il principio illuminista se- di sviluppo del millennio (osm) hanno defi- condo cui il progresso umano rende migliore il nito un nuovo livello di ambizione per il 2015. futuro rispetto al passato. Molto è stato ottenuto, anche se numerosi paesi I primi segnali di allerta sono già sotto i sono in ritardo. I cambiamenti climatici ostaco- nostri occhi. Oggi viviamo in prima persona lano la realizzazione delle promesse degli osm. r a p p o r t o s u l l o s v i l u p p o u m a n o 2 0 0 7- 2 0 0 8 21
Ci stiamo gradualmente Guardando al futuro, il rischio è che i progressi in un senso: i rischi potrebbero essere anche più avvicinando ai «punti costruiti nel corso di generazioni, non solo per gravi di quanto previsto. quel che riguarda la riduzione della povertà I cambiamenti climatici ci impongono di di svolta», cioè eventi estrema, ma anche nel campo della salute, del- intervenire ora e rapidamente per affrontare un imprevedibili e non lineari l’alimentazione, dell’istruzione e in altri settori, problema che minaccia il destino di due gruppi che potrebbero aprire la si fermino per poi cominciare a regredire. con limitate opportunità di far sentire la propria L’approccio di oggi ai cambiamenti clima- voce: i poveri del pianeta e le future generazioni. porta a catastrofi ecologiche tici si rifletterà domani sulle prospettive dello I cambiamenti climatici sollevano questioni di sviluppo umano di una grossa fetta dell’uma- enorme importanza sulla giustizia sociale, sul- nità. Se fallisce, il 40 per cento più povero del l’uguaglianza e sui diritti umani per tutte le na- pianeta, cioè circa 2,6 miliardi di persone, sarà zioni e per tutte le generazioni. Di tutte queste destinato a un futuro con sempre meno oppor- questioni si occupa il Rapporto sullo sviluppo tunità. Le profonde disuguaglianze interne ai umano 2007-2008. Il nostro punto di partenza paesi si aggraveranno e i tentativi di costruire è che la lotta contro i cambiamenti climatici un modello di globalizzazione più inclusivo sa- può – e deve – essere vinta. Non mancano le ranno resi vani, rafforzando le ampie disparità risorse finanziarie né le capacità tecnologiche tra chi ha e chi non ha. per agire: se non riusciremo a prevenire i cam- Nel mondo odierno, i più colpiti dai cam- biamenti climatici significherà che non saremo biamenti climatici sono i poveri. Domani, sarà stati capaci di promuovere le volontà politiche l’intera umanità a dover affrontare i rischi che di cooperazione. derivano dal riscaldamento del pianeta. Il ra- Un tale esito rappresenterebbe non solo un pido accumulo di gas a effetto serra nell’atmo- fallimento della capacità di immaginazione po- sfera terrestre sta profondamente modificando litica e della capacità di leadership, ma anche un le previsioni climatiche per le future genera- fallimento morale senza precedenti. Nel xx se- zioni. Ci stiamo gradualmente avvicinando ai colo, i fallimenti della leadership politica hanno «punti di svolta», cioè eventi imprevedibili e causato due guerre mondiali. Milioni di persone non lineari che potrebbero aprire la porta a ca- hanno pagato il pesante prezzo di due catastrofi tastrofi ecologiche – un esempio è il collasso che potevano essere evitate. I mutamenti perico- accelerato delle grandi calotte di ghiaccio del losi del clima sono la catastrofe evitabile del xxi pianeta – in grado di trasformare i modelli di secolo e oltre. Le generazioni future avranno un insediamento umano e di compromettere l’au- giudizio molto severo nei confronti di una ge- tosufficienza delle economie nazionali. Forse la nerazione che ha avuto prova dei cambiamenti nostra generazione non vedrà le conseguenze di climatici, ha compreso i loro effetti e poi ha con- tali sconvolgimenti, ma i nostri figli e i loro ni- tinuato su una strada che ha abbandonato alla poti saranno costretti a conviverci. L’avversione povertà milioni di persone tra le più vulnerabili alla povertà e alle disuguaglianze nel presente, e del mondo, ed esposto le generazioni future al ai rischi catastrofici nel futuro, fornisce ragioni rischio di una catastrofe ecologica. concrete per agire tempestivamente. Alcuni commentatori continuano a citare Interdipendenza ecologica l’incertezza sugli esiti futuri per giustificare I cambiamenti climatici sono un problema di- una risposta limitata ai cambiamenti clima- verso dagli altri con cui l’umanità deve fare i tici. È una premessa sbagliata. Certo ci sono conti, e ci costringe a modificare il nostro atteg- molte incognite: la climatologia è una scienza giamento mentale, su diversi livelli. Soprattutto, che si occupa di probabilità e di rischi, non di ci obbliga a pensare a cosa significhi vivere come certezze. Tuttavia, se abbiamo a cuore il benes- membri di una comunità umana interdipen- sere dei nostri figli e dei nostri nipoti, anche un dente dal punto di vista ecologico. rischio minimo di eventi catastrofici merita un L’interdipendenza ecologica non è un con- approccio cautelativo basato sul principio assi- cetto astratto. Oggi viviamo in un mondo di- curativo. E comunque, l’incertezza non è solo viso sotto molti aspetti. La gente è separata da 22 r a p p o r t o s u l l o s v i l u p p o u m a n o 2 0 0 7- 2 0 0 8
distanze incolmabili in termini di ricchezza e ricche e i loro abitanti a essere responsabili della Al di là delle cifre e delle opportunità. In molte regioni, i nazionalismi stragrande maggioranza dei gas serra intrap- misurazioni, salta agli occhi rivali sono fonte di conflitto. Troppo spesso, polati nell’atmosfera terrestre, ma a pagare il un semplice dato di fatto: l’identità religiosa, culturale ed etnica è trattata prezzo più alto per i cambiamenti climatici sa- come fonte di divisioni e differenze dagli altri. ranno i paesi poveri e i loro abitanti. stiamo amministrando Di fronte a tutte queste diversità, i cambiamenti Il rapporto inverso tra la responsabilità per i in modo sconsiderato climatici ci ricordano con forza la sola cosa che cambiamenti climatici e la vulnerabilità alle loro l’interdipendenza tutti condividiamo: il pianeta Terra. Tutte le ripercussioni è spesso trascurato. Il dibattito nei nazioni e tutti i loro abitanti condividono la paesi ricchi mette sempre più in evidenza la mi- ecologica del pianeta. stessa atmosfera. E ne abbiamo soltanto una. naccia rappresentata dall’aumento delle emis- La nostra generazione sta Il riscaldamento globale è la prova che sioni di gas serra nei paesi in via di sviluppo. accumulando un debito stiamo sovraccaricando l’atmosfera terrestre: La minaccia è reale, ma non deve dissimulare i depositi di gas serra, che imprigionano il ca- il problema di fondo. Il Mahatma Gandhi una ecologico insostenibile, lore nell’atmosfera, si accumulano a un ritmo volta si chiedeva quanti pianeti sarebbero ser- che graverà sulle spalle senza precedenti. Le attuali concentrazioni viti se l’India avesse intrapreso un modello di delle generazioni future hanno raggiunto la quota di 380 parti per mi- industrializzazione simile a quello inglese. Non lione (ppm) di anidride carbonica equivalente possiamo rispondere a questa domanda ma, se- (co2e), superando il livello naturale degli ultimi condo le stime del presente Rapporto, se tutti 650 000 anni. Nel corso del xxi secolo, o leg- gli abitanti della Terra dovessero generare gas germente più tardi, le temperature medie glo- serra allo stesso ritmo di alcuni paesi sviluppati, bali potrebbero innalzarsi di oltre 5°C. sarebbero necessari nove pianeti. Per contestualizzare questa cifra, si tratta I poveri del mondo lasciano un’impronta della stessa variazione di temperatura che ci ecologica molto leggera, ma sono loro a dover separa dall’ultima era glaciale, un’epoca in cui pagare le conseguenze più gravi di questa ge- l’Europa e il Nordamerica erano coperti da oltre stione insostenibile della nostra interdipen- un chilometro di ghiaccio. Un aumento di circa denza ecologica. Per i paesi ricchi, adeguarsi ai 2°C è il valore sopra il quale i cambiamenti cli- cambiamenti climatici finora ha significato più matici sono da considerarsi pericolosi: questa che altro regolare i termostati, affrontare estati soglia rappresenta indicativamente il punto in più calde e più lunghe e osservare lo slittamento cui diventerà molto difficile evitare rapide in- delle stagioni. Città come Londra e Los Angeles versioni di tendenza dello sviluppo umano e potrebbero trovarsi a rischio di inondazioni una deriva verso danni di natura ecologica ir- per l’innalzamento del livello dei mari, ma i reversibili. loro abitanti sono protetti da elaborati sistemi Al di là delle cifre e delle misurazioni, salta di difesa. Viceversa, se il riscaldamento globale agli occhi un semplice dato di fatto: stiamo modifica i modelli climatici nel Corno d’Africa, amministrando in modo sconsiderato l’inter- significa che i raccolti vanno perduti e la gente dipendenza ecologica del pianeta. La nostra ge- soffre la fame, che le donne e le ragazzine sono nerazione sta accumulando un debito ecologico costrette a impiegare un maggior numero di ore insostenibile, che graverà sulle spalle delle ge- per raccogliere l’acqua. Inoltre, a prescindere nerazioni future. Stiamo mettendo mano al pa- dai rischi futuri con cui dovranno fare i conti le trimonio ecologico dei nostri figli. I mutamenti città dei paesi ricchi, oggi le reali vulnerabilità pericolosi del clima rappresenteranno l’adegua- legate a tempeste e inondazioni sono da ricer- mento a un livello insostenibile di emissioni di carsi tra le comunità rurali dei delta di grandi gas serra. fiumi come il Gange, il Mekong e il Nilo, e tra Le generazioni future non sono l’unica ca- gli abitanti delle sterminate baraccopoli urbane tegoria che dovrà affrontare un problema di cui nei paesi in via di sviluppo. non è responsabile. I poveri del mondo saranno I rischi e le vulnerabilità emergenti legati quelli che subiranno per primi, e nella forma ai cambiamenti climatici sono il risultato di più virulenta, le conseguenze. Sono le nazioni processi fisici, ma sono anche la conseguenza r a p p o r t o s u l l o s v i l u p p o u m a n o 2 0 0 7- 2 0 0 8 23
La scelta reale con cui di azioni e scelte degli esseri umani. Questo è coscienza dell’umanità». Rappresenterebbe una oggi i leader politici e gli un altro aspetto dell’interdipendenza ecologica violazione sistematica dei diritti umani dei po- che viene spesso trascurato. Quando gli abitanti veri del mondo e delle generazioni future, e un individui devono fare i di una città americana accendono i condiziona- grave passo indietro rispetto ai valori universali. conti è tra i valori umani tori, o quando i cittadini europei viaggiano in Al contrario, riuscire nell’intento di prevenire universali da una parte, e la automobile, le loro azioni hanno conseguenze mutamenti pericolosi del clima manterrebbe planetarie, che li mettono in relazione con le viva la speranza nello sviluppo di soluzioni mul- partecipazione alla diffusa comunità rurali del Bangladesh, i contadini tilaterali ai problemi più gravi per la comunità e sistematica violazione etiopi e gli abitanti delle baraccopoli di Haiti. internazionale. I cambiamenti climatici ci met- dei diritti umani dall’altra Queste relazioni umane comportano responsa- tono di fronte a questioni enormemente com- bilità morali, tra le quali il dovere di riflettere plesse, che riguardano la scienza, l’economia e – e modificare – politiche energetiche che dan- le relazioni internazionali. Queste questioni neggiano altre persone e le generazioni future. vanno affrontate con strategie di ordine pra- tico, senza tuttavia perdere di vista le più ampie Perché bisogna agire tematiche in gioco. La scelta reale con cui oggi i Se il mondo agirà subito, sarà possibile (solo pos- leader politici e gli individui devono fare i conti sibile) mantenere l’aumento delle temperature è tra i valori umani universali da una parte, e la globali nel xxi secolo entro la soglia dei 2°C ri- partecipazione alla diffusa e sistematica viola- spetto ai livelli preindustriali. Per ottenere que- zione dei diritti umani dall’altra. sto obiettivo, serviranno una leadership politica Il punto di partenza per prevenire muta- di alto livello e una cooperazione internazionale menti pericolosi del clima è riconoscere i tre ele- senza precedenti. I cambiamenti climatici sono menti portanti del problema. Il primo elemento sì una minaccia, ma offrono anche un’oppor- è la combinazione dell’aspetto inerziale e cumu- tunità: quella di unire le forze del pianeta per lativo dei cambiamenti climatici. Una volta im- elaborare una risposta collettiva a una crisi che messi nell’atmosfera, l’anidride carbonica (co2) minaccia di arrestare il progresso. e gli altri gas serra vi rimangono a lungo. Non I valori a cui si sono ispirati gli estensori della esistono pulsanti di riavvolgimento rapido che Dichiarazione universale dei diritti dell’uomo consentano di ridurre le quantità già accumu- offrono un valido riferimento. Il documento è late. Le persone che vivranno all’inizio del xxii nato in risposta al fallimento politico che aveva secolo dovranno convivere con gli effetti delle dato spazio all’ascesa del nazionalismo estremo, nostre emissioni, così come noi conviviamo con del fascismo e della guerra mondiale, e stabiliva le conseguenze delle emissioni prodotte dai una serie di diritti – civili, politici, culturali, so- tempi della rivoluzione industriale a oggi. Lo ciali ed economici – per «tutti i membri della sfasamento temporale è una conseguenza im- famiglia umana». I valori che ispirarono la Di- portante dell’inerzia dei cambiamenti climatici. chiarazione erano considerati come un codice di Qualsiasi strategia di mitigazione, per quanto condotta per la gestione degli affari degli esseri rigorosa, non potrà avere effetti concreti sulle umani, capace di evitare «il disconoscimento variazioni medie delle temperature fino a metà e il disprezzo dei diritti dell’uomo che hanno degli anni Trenta di questo secolo, e le tempera- portato ad atti di barbarie che offendono la co- ture non raggiungeranno il loro picco massimo scienza dell’umanità». prima del 2050. In altri termini, per la prima Gli estensori della Dichiarazione universale metà del xxi secolo, il mondo in generale, e i dei diritti dell’uomo facevano riferimento a una poveri del mondo in particolare, dovranno con- tragedia dell’umanità, la Seconda guerra mon- vivere con cambiamenti climatici a cui siamo diale, appena avvenuta. Per i cambiamenti cli- già destinati. matici è diverso: sono una tragedia dell’umanità La natura cumulativa dei cambiamenti cli- in corso di svolgimento. Consentire che questa matici ha implicazioni di vasta portata. La più tragedia possa svilupparsi sarebbe un fallimento significativa, forse, è che i cicli del carbonio non politico che merita la descrizione di «offesa alla seguono i cicli politici. L’attuale generazione 24 r a p p o r t o s u l l o s v i l u p p o u m a n o 2 0 0 7- 2 0 0 8
di leader politici non può risolvere il problema tici. Ne deriva che nessuna nazione può vincere Nessuna nazione può dei cambiamenti climatici perché un percorso da sola la battaglia contro i cambiamenti clima- vincere da sola la battaglia sostenibile per le emissioni dev’essere seguito tici. L’azione collettiva, in questo caso, non è contro i cambiamenti nell’arco di decenni, non di anni. Tuttavia, l’at- un’opzione, ma un imperativo. Quando Benja- tuale classe politica ha l’occasione di aprire una min Franklin firmò la Dichiarazione di Indi- climatici. L’azione collettiva, finestra di opportunità per le generazioni fu- pendenza americana nel 1776, pronunciò, si in questo caso, non è ture, o di chiuderla per sempre. dice, questo commento: «Uniamoci e combat- un’opzione, ma un imperativo Il secondo elemento della sfida posta dai tiamo tutti insieme, o verremo schiacciati uno cambiamenti climatici, corollario dell’inerzia, per uno». Nel nostro mondo disuguale, alcuni, è l’urgenza. In molti altri ambiti delle relazioni soprattutto i più poveri, verrebbero schiacciati internazionali, non agire o rimandare accordi prima degli altri se fallisse il tentativo di elabo- comporta costi relativamente limitati. Il com- rare soluzioni comuni. Ma in definitiva, questa mercio internazionale rappresenta uno di que- crisi che minaccia tutte le persone e tutte le na- sti esempi: i negoziati possono interrompersi e zioni può essere evitata. Anche noi possiamo riprendere senza provocare danni a lungo ter- scegliere di unire le forze e forgiare soluzioni mine sul sistema generale, come testimonia collettive a un problema che è di tutti, oppure l’infelice caso del Doha Round. Nel caso dei venire schiacciati uno per uno. cambiamenti climatici, ogni anno di ritardo nel raggiungimento di un accordo per ridurre Cogliere l’attimo: il 2012 e oltre le emissioni aumenta i depositi di gas serra, de- Di fronte a un problema di così vaste propor- terminando temperature più elevate nel futuro. zioni come i cambiamenti climatici, un atteggia- Nei sette anni trascorsi dall’inizio dei negoziati mento di rassegnato pessimismo sembrerebbe del Doha Round, per proseguire il paragone, giustificato. Una risposta del genere, tuttavia, è i gas serra accumulati nell’atmosfera sono au- un lusso che i poveri e le future generazioni non mentati di circa 12 ppm di co2e, e questi gas sa- possono permettersi, e un’alternativa esiste. ranno ancora là quando si apriranno i negoziati Ci sono motivi di ottimismo. Cinque anni commerciali del xxii secolo. fa, il mondo era ancora impegnato a discutere se Non ci sono analogie storiche facilmente stessero avvenendo veramente dei cambiamenti riconducibili all’urgenza del problema dei cam- climatici, e se la responsabilità fosse degli esseri biamenti climatici. Durante la Guerra Fredda, umani. Lo scetticismo era un’industria fiorente. le grandi scorte di missili nucleari puntati sulle Oggi, il dibattito è concluso e gli scettici hanno città costituivano una grave minaccia per la si- un ruolo sempre più marginale. Il quarto rap- curezza dell’umanità. Tuttavia, l’immobilismo porto di valutazione del Gruppo intergoverna- era una strategia per il contenimento dei rischi. tivo di esperti sui cambiamenti climatici (ipcc) La comune consapevolezza della distruzione ha stabilito un consenso scientifico unanime reciproca assicurata offriva una forma, perver- sul fatto che i cambiamenti climatici sono una samente prevedibile, di stabilità. Nel caso dei realtà effettiva, indotta dall’uomo. Quasi tutti cambiamenti climatici, invece, l’immobilismo i governi condividono questa posizione. In se- apre una strada certa a ulteriori accumuli di guito alla pubblicazione del rapporto Stern, The gas serra, e alla distruzione reciproca assicurata Economics of Climate Change, la maggior parte delle potenzialità di sviluppo umano. dei governi ha anche accettato il fatto che le so- Il terzo aspetto importante dei cambiamenti luzioni ai cambiamenti climatici sono economi- climatici sono le proporzioni globali del pro- camente sostenibili, più economicamente soste- blema. L’atmosfera terrestre non fa differenze nibili rispetto ai costi dell’inazione. tra i gas serra in base al paese d’origine. Una Anche dal punto di vista politico il mo- tonnellata di gas serra cinesi pesa quanto una mento è favorevole. Molti governi stanno fis- tonnellata di gas serra statunitensi, e le emis- sando obiettivi ambiziosi per la riduzione delle sioni di un paese diventano un problema anche emissioni di gas serra. La mitigazione dei cam- per gli altri, in termini di cambiamenti clima- biamenti climatici è ormai saldamente all’or- r a p p o r t o s u l l o s v i l u p p o u m a n o 2 0 0 7- 2 0 0 8 25
Il divario tra l’evidenza dine del giorno nell’agenda dei paesi del G8, sviluppo umano di ampliare l’accesso all’energia scientifica e la risposta mentre si rafforza il dialogo tra paesi industria- impongono che i paesi in via di sviluppo dispon- lizzati e paesi in via di sviluppo. gano della flessibilità sufficiente per effettuare la politica non accenna Fin qui, tutte buone notizie. I risultati tan- transizione verso una crescita a basse emissioni, a diminuire gibili, però, sono più modesti. Se infatti i go- a un ritmo coerente con le proprie capacità. verni riconoscono che il riscaldamento globale Il ruolo della cooperazione internazionale è una realtà, le misure politiche per farvi fronte è vitale per molti aspetti. Lo sforzo globale di continuano a rimanere ben al di sotto del livello mitigazione subirebbe una rapidissima accele- minimo necessario per risolvere il problema dei razione se il quadro di Kyoto post-2012 inclu- cambiamenti climatici. Il divario tra l’evidenza desse meccanismi per favorire i trasferimenti scientifica e la risposta politica non accenna a finanziari e tecnologici. Meccanismi di questo diminuire. Tra i paesi industrializzati, alcuni genere potrebbero contribuire a rimuovere gli devono ancora fissare obiettivi ambiziosi per la ostacoli che impediscono una rapida erogazione riduzione delle emissioni di gas serra, mentre delle tecnologie a basse emissioni, necessarie a altri li hanno stabiliti senza tuttavia procedere evitare mutamenti pericolosi del clima. Anche alle riforme di politica energetica necessarie la cooperazione a sostegno della conservazione per conseguirli. Il problema sostanziale è che e della gestione sostenibile delle foreste pluviali manca un quadro multilaterale chiaro, credi- rafforzerebbe lo sforzo di mitigazione. bile e a lungo termine che stabilisca un percorso Devono essere prese in considerazione per prevenire mutamenti pericolosi del clima: anche le priorità di adattamento. Per troppo un percorso che colmi la frattura tra cicli della tempo l’adattamento ai cambiamenti climatici politica e cicli del carbonio. è stato considerato una questione periferica Con la scadenza dell’attuale periodo di piuttosto che un elemento chiave dell’agenda adempimento del Protocollo di Kyoto, nel 2012, internazionale per la riduzione della povertà. la comunità internazionale ha l’occasione di La mitigazione è un imperativo perché definirà creare questo quadro. Per cogliere questa oppor- le probabilità di prevenire in futuro i muta- tunità, ci vuole una leadership sicura, altrimenti menti pericolosi del clima. Ma nel frattempo, il mondo si spingerà sempre più sulla strada che non si può abbandonare a loro stessi i poveri del porta a mutamenti pericolosi del clima. mondo, mentre le nazioni ricche proteggono I paesi industrializzati devono assumere un i propri cittadini con sistemi di difesa dagli ruolo guida; il peso della responsabilità storica eventi climatici. La giustizia sociale e il rispetto del problema dei cambiamenti climatici grava dei diritti umani esigono un impegno interna- sulle loro spalle, e hanno le risorse finanziarie zionale più forte in materia di adattamento. e le capacità tecnologiche per avviare una decisa e tempestiva riduzione delle emissioni. Imporre Cosa lasciamo in eredità un prezzo alle emissioni mediante sistemi di tas- Il quadro di Kyoto post-2012 avrà un ruolo di sazione o di contenimento e scambio di quote è enorme rilievo nel definire le possibilità di pre- il punto di partenza, ma non basta. Prioritario venire i cambiamenti climatici, e di adeguarsi è anche lo sviluppo di sistemi di regolamenta- a quelli ormai inevitabili. I negoziati a questo zione e collaborazioni tra pubblico e privato per proposito saranno condotti da governi con li- un futuro a basse emissioni. velli di potere negoziale molto diversi. Anche Il principio delle «responsabilità comuni potenti gruppi di interesse del settore privato ma differenziate», uno dei fondamenti del faranno sentire la loro voce. All’avvio dei ne- Protocollo di Kyoto, non significa che i paesi goziati per un Protocollo di Kyoto post-2012, i in via di sviluppo non debbano fare nulla. La governi dovranno tenere in considerazione due credibilità di qualsiasi accordo multilaterale si gruppi che hanno voce debole ma rivendica- fonda sull’adesione dei maggiori produttori di zioni importanti in materia di equità sociale e emissioni tra i paesi in via di sviluppo. Tuttavia, rispetto dei diritti umani: i poveri del mondo e i principi basilari di equità e l’imperativo dello le generazioni future. 26 r a p p o r t o s u l l o s v i l u p p o u m a n o 2 0 0 7- 2 0 0 8
Chi è impegnato in una battaglia quotidiana La sfida climatica del xxi secolo Entro la fine del xxi secolo, per migliorare la propria vita di fronte a una po- Il riscaldamento globale è già in corso. Le tem- lo spettro di conseguenze vertà opprimente e alla fame dovrebbe essere il perature mondiali sono aumentate di circa ecologiche catastrofiche primo a poter contare sulla solidarietà umana e 0,7°C dall’avvento dell’era industriale, e il merita certamente molto di più di leader poli- tasso di incremento sta accelerando. Esiste una potrebbe trasferirsi dai tici che si incontrano ai vertici internazionali, schiacciante quantità di prove scientifiche che confini del possibile a stabiliscono obiettivi di sviluppo altisonanti e collegano l’aumento della temperatura all’in- quelli del probabile poi compromettono l’attuazione di questi stessi cremento della concentrazione di gas serra nel- obiettivi non agendo sul fronte dei cambiamenti l’atmosfera. climatici. E i nostri figli, e i nipoti dei loro figli, Non c’è una linea di demarcazione rigida hanno il diritto di pretendere la nostra piena re- tra cambiamenti climatici «pericolosi» e «si- sponsabilità, considerato che il loro futuro – e curi». Gran parte degli abitanti più poveri e forse la loro sopravvivenza – sono appesi a un degli ecosistemi più fragili del pianeta sono già filo. Anch’essi meritano qualcosa di più di una costretti ad adattarsi ai mutamenti pericolosi generazione di leader politici che guarda alla del clima. Oltre la soglia dei 2°C di aumento, sfida più grande che il genere umano si sia mai però, crescerà enormemente il rischio di gravi trovato ad affrontare e se ne resta con le mani inversioni di tendenza dello sviluppo umano e in mano. Per dirla in modo esplicito, i poveri di catastrofi ecologiche irreversibili. del mondo e le generazioni future non possono Le traiettorie di status quo porteranno il mondo ben oltre quella soglia. Per avere un 50 permettersi di sostenere il compiacimento e la per cento di probabilità di limitare l’aumento prevaricazione che continuano a caratterizzare delle temperature a 2°C rispetto ai livelli prein- i negoziati internazionali sui cambiamenti cli- dustriali, bisognerebbe stabilizzare le concen- matici. E neppure l’enorme divario tra quello trazioni di gas serra a circa 450 ppm di co2e. che dicono i governanti dei paesi industrializ- Una stabilizzazione a 550 ppm farebbe crescere zati riguardo alle minacce dei cambiamenti cli- la probabilità di superare la soglia dei 2°C all’80 matici e quello che fanno con le loro politiche per cento. Nella propria vita, poche persone in- energetiche. traprenderebbero deliberatamente attività che Vent’anni fa Chico Mendes, l’ambientalista comportano un rischio simile. Eppure, come brasiliano, moriva nel tentativo di difendere la comunità globale, ci stiamo prendendo rischi di foresta amazzonica dalla distruzione. Prima di gran lunga maggiori con il nostro pianeta. Gli morire, aveva sottolineato il legame tra la sua scenari per il xxi secolo indicano punti di sta- battaglia locale e un movimento globale per la bilizzazione potenziali a oltre 750 ppm di co2e, giustizia sociale: «All’inizio credevo di com- con possibili cambiamenti delle temperature di battere per salvare gli alberi di caucciù, poi cre- oltre 5°C. devo di combattere per salvare la foresta amaz- Gli scenari relativi alle temperature non col- zonica. Oggi, mi accorgo che sto combattendo gono i potenziali impatti in termini di sviluppo per l’umanità». umano. Cambiamenti medi della temperatura La battaglia contro i mutamenti pericolosi nella scala prevista dagli scenari di status quo del clima è parte della battaglia per l’umanità. innescheranno inversioni di tendenza dello svi- Per vincerla, sono necessari cambiamenti di luppo umano su larga scala, mettendo a rischio vasta portata a molti livelli: nei consumi, nel i mezzi di sussistenza e causando migrazioni di modo di produrre e di assegnare un prezzo al- massa. Entro la fine del xxi secolo, lo spettro di l’energia e nella cooperazione internazionale. conseguenze ecologiche catastrofiche potrebbe Soprattutto, però, sono necessari cambiamenti trasferirsi dai confini del possibile a quelli del di vasta portata nel modo in cui concepiamo la probabile. I recenti dati sull’accelerazione del nostra interdipendenza ecologica, la giustizia collasso delle calotte di ghiaccio dell’Antar- sociale per i poveri del mondo e i diritti umani tide e della Groenlandia, l’acidificazione degli per le generazioni future. oceani, l’arretramento delle foreste pluviali e lo r a p p o r t o s u l l o s v i l u p p o u m a n o 2 0 0 7- 2 0 0 8 27
Non tutti i paesi scioglimento del permafrost artico sono tutti bile per le emissioni, o addirittura nove volte su- industrializzati hanno fenomeni che possono portare, separatamente periori se l’impronta pro capite dei paesi in via o in interazione tra loro, a «punti di svolta». di sviluppo fosse innalzata ai livelli degli Stati ratificato gli obiettivi del Ogni nazione contribuisce in maniera molto Uniti o del Canada. Protocollo, che stabilivano diversa alle emissioni che incrementano i depo- Per cambiare questo panorama, saranno ne- una riduzione delle emissioni siti di gas serra nell’atmosfera terrestre. Con cessari radicali aggiustamenti. Se il mondo fosse il 15 per cento della popolazione mondiale, le un unico paese, entro il 2050 dovrebbe ridurre medie di circa il 5 per cento nazioni ricche incidono per quasi la metà sulle le emissioni di gas serra della metà rispetto ai emissioni di co2 . La rapida crescita economica livelli del 1990, e continuare con forti riduzioni di Cina e India sta portando una graduale con- fino alla fine del xxi secolo. Ma il mondo non è vergenza in termini di emissioni assolute, ma in un unico paese. Partendo da presupposti plau- termini di impronta ecologica pro capite, la con- sibili, calcoliamo che per evitare mutamenti pe- vergenza è più limitata. Un abitante degli Stati ricolosi del clima le nazioni ricche dovrebbero Uniti ha un’impronta ecologica cinque volte ridurre le emissioni di almeno l’80 per cento, superiore a quella di un cinese, e oltre quindici con tagli del 30 per cento entro il 2020, mentre volte superiore a quella di un indiano. L’Etiopia le emissioni dei paesi in via di sviluppo dovreb- ha un’impronta ecologica media pro capite di bero toccare l’apice intorno al 2020, con tagli 0,1 tonnellate di co2 (tco2), contro le 20 tco2 del 20 per cento entro il 2050. del Canada. Il nostro obiettivo di stabilizzazione è rigo- Che cosa deve fare il mondo per inserirsi su roso, ma sostenibile. Da oggi al 2030, il costo una traiettoria di emissioni che eviti mutamenti medio annuo ammonterebbe all’1,6 per cento pericolosi del clima? Per dare una risposta, dob- del pil. L’investimento non è irrisorio, ma rap- biamo ricorrere a simulazioni di modellazione presenta meno dei due terzi della spesa militare del clima. Queste simulazioni permettono di globale. I costi dell’inazione sarebbero molto delineare un bilancio del carbonio per il xxi più alti. Secondo il rapporto Stern, potrebbero secolo. raggiungere anche il 5-20 per cento del pil A parità di altre condizioni, il bilancio mondiale, a seconda di come vengono calcolati globale del carbonio per emissioni legate alla i costi. produzione energetica sarebbe di circa 14,5 Le tendenze delle emissioni fino a questo gigatonnellate di co2e (gtco2e) all’anno. Le momento danno la misura della sfida che ab- emissioni attuali hanno un ritmo già doppio ri- biamo di fronte. Le emissioni di co2 legate al- spetto a questo livello. La cattiva notizia è che l’energia sono aumentate rapidamente dal 1990, la tendenza è al rialzo. Risultato: il bilancio del il periodo di riferimento per le riduzioni concor- carbonio per tutto il xxi secolo potrebbe ar- date nel Protocollo di Kyoto. Non tutti i paesi rivare a scadenza già nel 2032. Infatti, stiamo industrializzati hanno ratificato gli obiettivi del accumulando debiti ecologici insostenibili, che Protocollo, che stabilivano una riduzione delle condanneranno le future generazioni a subire emissioni medie di circa il 5 per cento. Gran gli effetti di mutamenti pericolosi del clima. parte dei paesi che hanno ratificato gli impegni L’analisi del bilancio del carbonio getta una di Kyoto sono in ritardo sulla tabella di marcia; luce nuova sui timori riguardanti il contributo e di quelli che sono in regola, pochi possono dei paesi in via di sviluppo alle emissioni glo- rivendicare di aver ridotto le emissioni grazie bali. Pur essendo destinata a salire, questa quota a un preciso impegno politico di mitigazione non dovrebbe distogliere l’attenzione dalle re- dei cambiamenti climatici. Quanto ai paesi in sponsabilità di fondo dei paesi ricchi. Se ciascun via di sviluppo, per loro non è stata sancita dal abitante dei paesi in via di sviluppo avesse la Protocollo di Kyoto alcuna restrizione quanti- stessa impronta ecologica di un abitante medio tativa. Se nei prossimi 15 anni le emissioni se- della Germania o del Regno Unito, le emissioni guiranno la tendenza lineare dei 15 anni prece- globali attuali sarebbero quattro volte superiori denti, mutamenti pericolosi del clima saranno al limite consentito dal nostro percorso sosteni- inevitabili. 28 r a p p o r t o s u l l o s v i l u p p o u m a n o 2 0 0 7- 2 0 0 8
Le proiezioni per l’impiego energetico sono state colpite da una catastrofe climatica, Gli attuali modelli di puntano proprio in questa direzione, o anche oltre il 98 per cento delle quali nei paesi in investimento mettono peggio. Gli attuali modelli di investimento via di sviluppo. Nei paesi dell’Organizzazione in campo infrastrutture mettono in campo infrastrutture energetiche per la cooperazione e lo sviluppo economico ad alta intensità di emissioni, con un ruolo (ocse), le catastrofi climatiche hanno colpito energetiche ad alta intensità dominante del carbone. Sulla base delle ten- un abitante su 1500, mentre per i paesi in via di di emissioni, con un ruolo denze e delle politiche attuali, le emissioni di sviluppo il dato è di uno su diciannove, con un dominante del carbone co2 legate all’energia potrebbero aumentare differenziale di rischio pari a 79. di oltre il 50 per cento entro il 2030 rispetto Gli alti livelli di povertà e i bassi livelli di ai livelli del 2004. La spesa prevista di 20 000 sviluppo umano riducono le capacità delle fa- miliardi di dollari tra il 2004 e il 2030 per far miglie povere di gestire i rischi di natura cli- fronte alla domanda energetica potrebbe met- matica. Con un accesso limitato ai sistemi di terci definitivamente su una traiettoria inso- assicurazione ufficiali, redditi bassi e un patri- stenibile. Investimenti nuovi, invece, potreb- monio modesto, le famiglie povere devono ge- bero contribuire a decarbonizzare la crescita stire le crisi climatiche in condizioni estrema- economica. mente forzate. Le strategie di adeguamento ai rischi clima- Le crisi climatiche: rischio e vulnerabilità tici possono aggravare le condizioni di povertà. in un mondo disuguale I contadini che vivono in aree soggette a siccità Le crisi climatiche hanno già un peso enorme spesso sacrificano la produzione di colture che nella vita dei poveri. Eventi come siccità, allu- potrebbero aumentare il reddito per ridurre vioni e tempeste sono esperienze spesso terribili al minimo i rischi, privilegiando raccolti con per chi ne viene colpito: mettono a rischio la resa economica inferiore ma con maggiore resi- vita e lasciano le persone con un sentimento di stenza alla siccità. Di fronte a una catastrofe cli- insicurezza. Inoltre, le crisi climatiche limitano matica, le famiglie povere sono spesso costrette le opportunità di sviluppo umano sul lungo ter- a vendere i propri beni produttivi per proteg- mine, compromettono la produttività ed ero- gere i consumi, con tutto ciò che ne consegue in dono le capacità umane. Nessuna singola crisi termini di capacità di ripresa. E quando questo climatica può essere attribuita ai cambiamenti non basta, si avviano altri meccanismi di ade- climatici: questi, tuttavia, fanno gradualmente guamento: per esempio, si riduce il numero dei aumentare i rischi e le vulnerabilità per i poveri pasti, si limitano le spese mediche e si ritirano i e producono pressioni ulteriori su meccanismi bambini da scuola. Sono misure disperate che di adeguamento già messi a dura prova, intrap- possono creare spirali di svantaggio che si riper- polando le persone in spirali di miseria sempre cuotono su tutta l’esistenza dell’individuo, co- più gravi. stringendo le famiglie vulnerabili nelle trappole La vulnerabilità alle crisi climatiche non del basso sviluppo umano. è equamente ripartita. L’uragano Katrina ha Studi condotti per il presente Rapporto evi- messo a nudo tutta la fragilità umana di fronte denziano la gravità di queste spirali discendenti. ai cambiamenti climatici, anche dei paesi più Utilizzando dati di microlivello relativi alle fa- ricchi, soprattutto quando le conseguenze di miglie, esaminiamo alcune delle ripercussioni a questi cambiamenti interagiscono con una di- lungo termine provocate dalle crisi climatiche suguaglianza istituzionalizzata. Nei paesi in- sulla vita dei poveri. In Etiopia e in Kenya, due dustrializzati, infatti, sta crescendo la preoccu- dei paesi del mondo a più alto rischio di siccità, pazione in merito ai rischi climatici di natura i bambini al di sotto di 5 anni hanno rispetti- estrema: a ogni inondazione, tempesta o ondata vamente il 36 e il 50 per cento di probabilità in di caldo, la preoccupazione cresce. Eppure le più di essere malnutriti se nati in un periodo di catastrofi climatiche sono concentrate in larga siccità. Per l’Etiopia, questo si traduce in circa 2 maggioranza nei paesi poveri. Tra il 2000 e il milioni di bambini malnutriti in più nel 2005. 2004, circa 262 milioni di persone all’anno In Niger, i bambini sotto i due anni hanno il 72 r a p p o r t o s u l l o s v i l u p p o u m a n o 2 0 0 7- 2 0 0 8 29
L’aumento delle temperature per cento di probabilità in più di andare incon- • Stress idrico e insicurezza idrica. Il cam- globali di 3-4°C potrebbe tro a nanismo nutrizionale se nati in un anno di biamento dei modelli di portata idrica e lo siccità. In India, negli anni Settanta, le donne scioglimento dei ghiacci accresceranno lo causare il trasferimento nate in un periodo di inondazione avevano il 19 stress ambientale, compromettendo gli at- temporaneo o permanente, per cento di probabilità in meno di frequentare tuali flussi idrici per l’irrigazione e per gli a causa di inondazioni, di la scuola primaria. insediamenti umani. Entro il 2080, il nu- I danni allo sviluppo umano provocati nel mero di persone che vivono in ambienti a 330 milioni di persone lungo termine dalle crisi climatiche non sono scarsità idrica potrebbe crescere di 1,8 mi- tenuti abbastanza in considerazione. I media, liardi. L’Asia centrale, la Cina settentrionale in occasione di catastrofi legate al clima, spesso e la parte settentrionale dell’Asia meridio- svolgono un importante ruolo nell’informare nale si trovano ad affrontare vulnerabilità l’opinione pubblica, e anche nel cogliere le sof- immense legate al ritiro dei ghiacciai, che ferenze che si accompagnano a queste crisi. Tut- procede al ritmo di 10-15 metri all’anno tavia, essi producono anche la percezione di tali sull’Himalaya. Sette grandi sistemi fluviali eventi come di esperienze solo momentanee, asiatici subiranno un aumento dei flussi distogliendo l’attenzione dalle conseguenze sul idrici nel breve periodo, seguito da una ri- lungo termine di siccità e inondazioni per gli duzione dei ghiacciai man mano che si scio- esseri umani. glieranno. Anche la regione delle Ande deve I cambiamenti climatici non si annunce- far fronte a imminenti minacce per la sicu- ranno come un evento apocalittico nella vita rezza idrica, a causa del collasso dei ghiac- dei poveri: sarà sempre impossibile attribuire ciai tropicali. Molti paesi che già si trovano direttamente a essi un evento specifico, ma fa- in aree soggette a forte stress idrico, come ranno regolarmente aumentare l’esposizione il Medio Oriente, potrebbero veder dimi- delle famiglie povere e vulnerabili a crisi legate nuire fortemente la disponibilità di acqua. al clima, il che, con il tempo, potrebbe erodere • Innalzamento del livello dei mari ed espo- costantemente le capacità umane. sizione a catastrofi climatiche. Il livello dei Sono cinque i meccanismi attraverso cui i mari potrebbe innalzarsi rapidamente in se- cambiamenti climatici potrebbero interagire guito all’accelerazione della disintegrazione con lo sviluppo umano, interrompendolo e poi delle calotte glaciali. L’aumento delle tem- invertendone la tendenza: • Produzione agricola e sicurezza alimentare. perature globali di 3-4°C potrebbe causare I cambiamenti climatici avranno ripercus- il trasferimento temporaneo o permanente, sioni sulle precipitazioni, sulla temperatura a causa di inondazioni, di 330 milioni di e sulla disponibilità idrica per l’agricoltura persone, con un possibile coinvolgimento in aree vulnerabili. Per esempio, le aree col- di oltre 70 milioni di persone in Bangla- pite dalla siccità nell’Africa subsahariana desh, 6 milioni nel delta del Nilo in Egitto potrebbero ampliarsi di 60-90 milioni di e 22 milioni in Vietnam. I piccoli stati in- ettari, con le zone aride che soffrirebbero sulari del Pacifico e dei Caraibi potrebbero perdite economiche pari a 26 miliardi di subire danni di portata catastrofica. Il ri- dollari entro il 2060 (prezzi del 2003), una scaldamento dei mari, inoltre, sarà causa cifra superiore a quella degli aiuti bilaterali di tempeste tropicali più intense. Con oltre per la regione nel 2005. Anche altre regioni 344 milioni di persone attualmente espo- del terzo mondo, tra cui l’America Latina ste al rischio di cicloni tropicali, tempeste e l’Asia meridionale, subiranno danni alla più intense potrebbero avere conseguenze produzione agricola, che mineranno gli devastanti per molti paesi. Il miliardo di sforzi per sconfiggere la povertà delle cam- persone che attualmente vivono in baracco- pagne. Il numero di persone affette da mal- poli situate su fragili siti collinari o lungo nutrizione potrebbe aumentare a 600 mi- gli argini di fiumi soggetti a inondazioni do- lioni entro il 2080. vranno far fronte a gravi vulnerabilità 30 r a p p o r t o s u l l o s v i l u p p o u m a n o 2 0 0 7- 2 0 0 8
• Ecosistemi e biodiversità. I cambiamenti sione dai cambiamenti climatici allo sviluppo Per prevenire le minacce climatici stanno già trasformando gli eco- umano sarà diversa fra i vari paesi, e all’interno senza precedenti poste sistemi. Circa metà dei sistemi di barriere degli stessi. Permangono inoltre ampi margini dai mutamenti pericolosi coralline del mondo è soggetto a un pro- di incertezza. Quel che è certo è che, per mol- cesso di sbiancamento (bleaching), dovuto tissimi paesi, i mutamenti pericolosi del clima del clima, sarà necessario all’aumento della temperatura dei mari. La sono potenziali vettori di gravi crisi sistemiche avviare azioni collettive di crescente acidificazione degli oceani è un’al- dello sviluppo umano. Diversamente dalle crisi cooperazione internazionale tra minaccia a lungo termine per gli ecosi- economiche che colpiscono la crescita o l’infla- stemi marini. Anche gli ecosistemi fondati zione, molte delle ripercussioni sullo sviluppo senza precedenti. sui ghiacci hanno subito devastazioni legate umano – come le mancate opportunità in ter- ai cambiamenti climatici, soprattutto nella mini di salute e istruzione, la riduzione del po- regione artica. Mentre alcune specie ani- tenziale produttivo e la perdita di ecosistemi mali e vegetali si adatteranno con il tempo, cruciali – si riveleranno verosimilmente irre- per molte il ritmo dei cambiamenti clima- versibili. tici è troppo rapido: i sistemi climatici mu- tano troppo in fretta e piante e animali non Prevenire i mutamenti pericolosi del riescono a stare al passo. Se la terra dovesse clima: le strategie di mitigazione riscaldarsi di 3°C, il 20-30 per cento delle Per prevenire le minacce senza precedenti poste specie terrestri sarebbe a rischio di estin- dai mutamenti pericolosi del clima, sarà neces- zione. sario avviare azioni collettive di cooperazione • Salute degli esseri umani. I paesi ricchi internazionale senza precedenti. I negoziati stanno già predisponendo sistemi sanitari sui nuovi limiti delle emissioni per il periodo pubblici per far fronte a future crisi clima- di adempimento del Protocollo di Kyoto post- tiche, come l’ondata di caldo in Europa nel 2012 potranno – e dovranno – stabilire il bilan- 2003 e le condizioni climatiche più estreme cio globale del carbonio. Tuttavia, un percorso che si registrano in estate e in inverno. Tut- sostenibile per le emissioni avrà senso solo se tavia, gli impatti più gravi dal punto di vista tradotto in strategie nazionali concrete, e in bi- della salute si avvertiranno nei paesi in via lanci nazionali del carbonio. Le strategie di mi- di sviluppo, a causa dell’estrema povertà e tigazione dei cambiamenti climatici riguardano della limitata capacità di risposta dei sistemi le prassi di produzione e utilizzo dell’energia e sanitari pubblici. La diffusione delle princi- uno stile di vita che rispetti la sostenibilità eco- pali malattie mortali potrebbe aumentare. logica. Per esempio, il numero di persone che ri- Un buon avvio per una transizione verso un schiano di contrarre la malaria, una malat- percorso sostenibile per le emissioni è quello di tia che già causa circa un milione di decessi stabilire obiettivi credibili correlati ai traguardi all’anno, potrebbe aumentare di 220-400 per la mitigazione globale. Questi obiettivi pos- milioni. Già adesso, si riscontrano casi di sono costituire la base per esercizi di bilancio febbre dengue ad altitudini più elevate di del carbonio che colleghino il presente al futuro quanto succedesse prima, soprattutto in mediante una serie di fasi progressive: per que- America Latina e in alcune aree dell’Asia sto devono essere sostenuti da politiche ben deli- orientale. I cambiamenti climatici potreb- neate. Finora, l’operato in questo settore non ha bero ulteriormente ampliare la diffusione dato risultati incoraggianti. Gran parte dei paesi della malattia. industrializzati non è all’altezza degli obiettivi Nessuno di questi cinque elementi agirà in stabiliti con il Protocollo di Kyoto, come è evi- maniera indipendente: essi andranno a inte- dente nel caso del Canada. Alcuni paesi hanno ragire con le più ampie trasformazioni sociali, adottato obiettivi ambiziosi nell’ambito del co- economiche ed ecologiche che stanno alla base siddetto «Kyoto plus», per esempio il Regno dello sviluppo umano. Necessariamente, la pre- Unito e l’Unione Europea (ue). Entrambi, per cisa combinazione dei meccanismi di trasmis- ragioni diverse, verosimilmente risulteranno r a p p o r t o s u l l o s v i l u p p o u m a n o 2 0 0 7- 2 0 0 8 31
Le tasse sulle emissioni inadempienti se non porranno rapidamente al con il nostro percorso sostenibile per le emissioni, non implicano un aumento centro delle proprie riforme energetiche la mi- vedrebbe l’introduzione della tassazione a un li- tigazione dei cambiamenti climatici. vello di 10-20 dollari per tco2 nel 2010, con in- della pressione fiscale Due importanti paesi dell’ocse non hanno crementi annuali di 5–10 dollari fino a un livello complessiva. Le entrate ratificato il Protocollo di Kyoto. L’Australia ha di 60–100 dollari per tco2 . Un simile approccio possono essere utilizzate, optato per un’iniziativa su base volontaria ad consentirebbe agli investitori e ai mercati di avere ampio spettro, che ha dato risultati eterogenei. un quadro chiaro e prevedibile per pianificare gli in maniera fiscalmente Gli Stati Uniti non hanno un obiettivo federale investimenti futuri. Inoltre, consentirebbe la neutra, per sostenere per la riduzione delle emissioni, ma un piano creazione di importanti incentivi per una transi- riforme fiscali più ampie di riduzione dell’«intensità di emissioni» fon- zione verso un futuro a basse emissioni. dato sul rilevamento dell’efficienza. Il problema Il secondo sistema per definire il prezzo in materia d’ambiente è che l’incremento di efficienza non è stato suffi- delle emissioni è rappresentato dal sistema di ciente a evitare un grave accumulo di emissioni contenimento e scambio di quote di emissioni, complessive nell’atmosfera. Mancando obiettivi tramite il quale il governo stabilisce un tetto di ordine federale, sono stati stabiliti obiettivi generale per le emissioni e concede alle aziende di mitigazione statali. La legge sulle soluzioni dei permessi negoziabili di emissione. Le per il riscaldamento globale, adottata nel 2006 aziende che riescono a ridurre le proprie emis- dalla California, è un coraggioso tentativo di sioni a costi inferiori possono vendere i propri allineare gli obiettivi di riduzione dei gas serra permessi. Un potenziale svantaggio di questo con politiche energetiche rinnovate. sistema è l’instabilità dei prezzi dell’energia. Il Stabilire obiettivi di mitigazione ambiziosi potenziale vantaggio è la sicurezza ambientale è un primo passo importante: tradurli in prov- che ne deriva, in quanto il contenimento im- vedimenti politici è più complesso. Per iniziare, pone già di per sè un limite quantitativo alle occorre definire il prezzo delle emissioni di car- emissioni. Considerata l’urgenza di ottenere ra- bonio. La modifica delle strutture di incentiva- pide e significative diminuzioni di emissioni di zione è un fattore cruciale per una transizione gas serra, programmi di contenimento e scam- accelerata verso una crescita a basse emissioni. bio ben strutturati possono avere un ruolo cru- In uno scenario ideale, il prezzo delle emissioni ciale ai fini della mitigazione. dovrebbe essere globale, ma nel breve periodo Il sistema per lo scambio di quote di emis- questa ipotesi è politicamente poco realistica, sioni dell’ue (ets) è il più grande del mondo. mancando un adeguato sistema di governance. Nonostante i buoni risultati, ci sono ancora La strada più realistica per le nazioni ricche è alcuni gravi problemi da risolvere. Il tetto che prevedere strutture che definiscano il prezzo è stato stabilito per le emissioni è decisamente delle emissioni. Con l’evolversi di queste strut- troppo alto, a causa delle forti pressioni di po- ture, si potrebbe procedere all’integrazione dei tenti gruppi di interesse, a cui gli stati membri paesi in via di sviluppo, via via che le condizioni non sono stati capaci di opporre resistenza. Al- istituzionali lo permetteranno. cuni settori, in particolare quello dell’energia Ci sono due modi per definire il prezzo delle elettrica, si sono assicurati profitti eccezionali emissioni. Il primo è l’introduzione di tasse di- a spese del settore pubblico. Inoltre, solo una rette sulle emissioni di co2 . È importante sotto- minima percentuale di quote ets pari a meno lineare che le tasse sulle emissioni non implicano del 10 per cento nella seconda fase, può essere un aumento della pressione fiscale complessiva. venduta, privando i governi delle entrate neces- Le entrate possono essere utilizzate, in maniera sarie alle riforme fiscali e creando occasioni di fiscalmente neutra, per sostenere riforme fiscali manipolazione politica e inefficienza. Limitare più ampie in materia d’ambiente, per esempio ri- l’assegnazione di quote ets, coerentemente con ducendo la tassazione sul lavoro e sugli investi- l’impegno dell’ue di ridurre le emissioni del 20- menti. I livelli di tassazione dovrebbero essere ag- 30 per cento entro il 2020, sarebbe di aiuto per giustati in base alle tendenze delle emissioni. Un allineare i mercati delle emissioni con gli obiet- possibile sviluppo, in linea di massima coerente tivi delle strategie di mitigazione. 32 r a p p o r t o s u l l o s v i l u p p o u m a n o 2 0 0 7- 2 0 0 8
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