Linee guida per prove varietali in aziende agricole biologiche - Una guida pratica per ricercatori e facilitatori
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Linee guida per prove varietali in aziende agricole biologiche Una guida pratica per ricercatori e facilitatori www.liveseed.eu
Editori Maria Paola Andreoni (RSR), Matteo Petitti (RSR), Ágnes Bruszik (IFOAM Organics Europe), Frédéric Rey (ITAB) Autori Abco de Buck (LBI) & Frédéric Rey (ITAB): Introduzione; Approntare e ottimizzare le prove varietali in azienda agricola biologica. Frédéric Rey & Pierre Rivière (ITAB): Facilitazione e coordinamento della rete. Pierre Rivière (ITAB) & Matteo Petitti (RSR): Disegno sperimentale. Mariateresa Lazzaro (FiBL-CH): Sostenibilità economica. Judit Fehér (ÖMKI): Raccolta e gestione dati. Maggio 2021 Crediti fotografici: SeedLinked.com: pagina 11; Alföldi Thomas, FiBL-CH: pagina 13; Climmob.net: pagina 17; Italo Rondinella/DYNAVERSITY project: pagina 24 Questo booklet è stato prodotto nell’ambito del progetto LIVESEED, finanziato dal programma di ricerca e innovazione europeo Horizon 2020 (finanziamento No 727230) e dalla Segreteria di Stato per la formazione, la ricerca e l’innovazione della Confederazione Elvetica (SEFRI – contratto No 17.00090). Le informazioni fornite riflettono le opinioni degli autori. L’Agenzia esecutiva per la ricerca o la SEFRI non sono responsabili dell’uso che potrebbe essere fatto delle informazioni fornite.
3 Contenuti Introduzione 4 La necessità di prove varietali in azienda agricola è cruciale per il settore biologico 4 Approntare e ottimizzare le prove varietali in aziende biologiche 7 La strategia “frugale” 7 Facilitazione e coordinamento della rete 9 Favorire la costituzione di una rete 9 Governance della rete 10 Abilitare e stimolare la partecipazione attiva 10 Sostenibilità economica 12 Modello sperimentale 14 Fissare gli obiettivi 14 Identificare i vincoli 14 Selezionare la metodologia appropriata 16 Raccolta e gestione dati 18 Conclusioni e raccomandazioni 21 Risorse 22
4 Introduzione La necessità di prove varietali in azienda agricola è cruciale per il settore biologico I metodi di coltivazione biologici e a basso input sono elementi fondamen- tali per lo sviluppo di sistemi alimentari equi, sani e rispettosi dell’ambiente, come riconosciuto dalla Commissione Europea nella strategia dell’UE Farm to Fork1. I sistemi biologici tendono a coinvolgere aziende agricole più picco- le rispetto a quelli convenzionali, a essere più diversificati e multifunzionali e a essere gestiti con pratiche più sostenibili, rispondendo alle esigenze e alle preferenze dei consumatori sui mercati locali. Spesso, su aree più pic- cole viene coltivata una maggiore varietà di colture. Queste caratteristiche complicano i requisiti per le prove varietali in biologico post-registrazione, poiché dovrebbe essere testata una maggiore diversità di specie e cultivar. L’espansione dell’infrastruttura e della logistica attuali per le prove varietali biologiche post-registrazione richiederebbe grandi investimenti che non sono giustificati dalle attuali dimensioni del mercato biologico, anche con il soste- gno politico dell’UE. Inoltre, è improbabile che le prove varietali in stazioni sperimentali possano fornire informazioni realistiche sulle cultivar, a causa della vasta gamma di condizioni ambientali sperimentate nelle aziende agri- cole biologiche o a basso input. Tuttavia, nel prossimo futuro sarà necessario produrre più sementi biologiche, richiedendo la registrazione di nuove va- rietà, poiché le deroghe che attualmente consentono agli agricoltori biologici di utilizzare sementi convenzionali non trattate (quando non sono disponibili sementi biologiche) saranno completamente eliminate entro il 2036. E’ quindi urgente sviluppare modelli sostenibili, innovativi e decentralizzati per la valutazione delle cultivar in condizioni biologiche. Il progetto LIVESEED ha offerto l’opportunità di co-progettare modelli efficaci e innovativi di valutazione delle cultivar, applicabili anche a quei paesi europei che presentano infrastrutture limitate o assenti. Tali modelli si basano su: 1. valutazione decentralizzata in azienda, mediante la quale le varietà possono essere testate in condizioni reali; 2. approcci partecipativi che sfruttino al meglio le conoscenze degli agri- coltori in merito a esigenze e caratteristiche ambientali e di filiera. I modelli sviluppati considerano le dimensioni sia sociali che tecniche dell’a- gricoltura, includendo quindi vari stakeholder in reti multi-attore e applicano principi di innovazione frugale2 per affrontare il problema delle risorse limitate. Cultivar per l’agricoltura biologica: Il nuovo Regolamento sul Biologico (UE) 2018/848 riconosce la necessità di sviluppare cultivar3 adatte all’agricoltura biologica. Tali cultivar dovrebbero avere: • maggiore diversità genetica • resistenza o tolleranza alle malattie • potenziale di adattamento alle diverse condizioni pedoclimatiche locali • capacità di produrre alimenti di alta qualità per soddisfare le aspettative dei consumatori di prodotti biologici 1 Strategia UE Farm to Fork https://eur-lex.europa.eu/legal-content/IT/TXT/HTML/?uri=CELEX:- 52020DC0381&from=EN 2 “Definiamo tre criteri per l’innovazione frugale: sostanziale riduzione dei costi, concentrazione sulle funzionalità principali e livello di prestazioni ottimizzato.” (Weyrauch & Herstatt, 2017) 3 Il termine cultivar (biologica) è utilizzato come termine generico di riferimento per varietà (biologiche), linee di selezione, varietà locali, popolazioni e ‘cultivar eterogenee’ che rientrano nella categoria del Materiale Eterogeneo Biologico (cfr. il nuovo Regolamento sul Biologico (UE) 2018/848).
5 Alla base dell’agricoltura ci sono semi e materiale riproduttivo vegeta- le. Questi derivano da cultivar che sono state selezionate per soddisfare le esigenze degli agricoltori e delle filiere a cui partecipano. Gli agricoltori possono scegliere tra cultivar che provengono da diverse strategie di se- lezione. Quelle più adatte all’agricoltura biologica perseguono la resilienza agli stress biotici e abiotici attraverso il mantenimento di elevati livelli di eterogeneità genetica nelle cultivar risultanti (Tabella 1). Tuttavia, la maggior parte delle sementi in commercio deriva da cultivar selezionate per le esigenze dell’agricoltura convenzionale, incentrate sull’e- levata produttività e sull’utilizzo di input sintetici (per es. pesticidi, erbicidi e fertilizzanti) e prodotte su larga scala. Il sistema agroalimentare dominan- Procedura per la registrazione di una nuova varietà: La registrazione di una varietà è necessaria affinché questa possa essere immessa sul mercato. La registrazione implica che la varietà sia testata, per verificarne la conformità a determinati criteri4: i requisiti DUS/UPOV di Distinzione, Uniformità e Stabilità5, e, per la maggior parte delle colture agricole, il Valore Agronomico e di Utilizzazione (VAU). I test DUS e VAU vengono eseguiti sotto la responsabilità degli organismi di registrazione nazionali. Le varietà che hanno superato i test vengono iscritte al Registro Nazionale delle Varietà Vegetali e nel “Catalogo comune delle varietà delle specie di piante agricole” dell’UE, che costituisce un presupposto per la commercializzazione delle sementi e, se del caso, per l’attribuzione dei diritti del costitutore (Plant Breeders Rights, PBR), una forma di diritto di proprietà intellet- tuale applicabile alle varietà vegetali. Tuttavia, per le cosiddette varietà da conser- vazione e amatoriali, i requisiti di registrazione sono meno severi e non richiedono test DUS o VAU alla luce della maggiore diversità genetica di questi materiali6. Per il materiale eterogeneo biologico (Organic Heterogeneous Material - OHM) è stato introdotto un semplice processo di notifica dal nuovo Regolamento sul Biologico UE 2018/848 e dai relativi Atti Delegati7. Nell’ambito dell’Esperimento Temporaneo sulle Varietà Biologiche (2022-2028), sono in fase di sviluppo test DUS e protocolli di registrazione adattati alla minore uniformità di questo materiale8. FIGURA 1. Interazioni Genotipo x Ambiente Le condizioni di crescita variano da luogo a luogo e di anno in anno. In gestione convenzionale, le variazioni ambientali sono tamponate da input chimici: le piante beneficiano di condizioni uniformi e la stessa varietà uniforme può adattarsi a molti ambienti diversi. In condizioni biologiche o a basso input, le piante devono sfruttare al meglio l’ambiente in tutta la sua complessità e variabilità. Le piante geneticamente diverse possono adattarsi a questi ambienti e garantire stabilità nella produzione. Ciò può essere ottenuto impiegan- do varietà adattate localmente in ambienti diversi, o popolazioni eterogenee che possono adattarsi/evolvere in condizioni specifiche (adattato da P. Rivière “L’interaction génotype environnement GxE: sélection centralisée versus décentralisé” – “L’interazione genotipo ambiente GxE: selezione centralizzata vs decentralizzata” licenza CC BY NC SA 2015). CONVENZIONALE BIOLOGICO input chimici A BASSO INPUT condizioni ambientali 4 Legislazione UE sulla commercializzazione del materiale di propagazione vegetale: https://ec.europa. eu/food/plant/plant_propagation_material/legislation/eu_marketing_requirements_en 5 Si veda https://www.upov.int/resource/en/dus_guidance.html 6 Deroghe UE sulle varietà da conservazione: https://ec.europa.eu/food/plant/plant_propagation_ material/legislation/conservation_varietes_en 7 Regolamento Europeo sul Biologico UE 2018/84: https://eur-lex.europa.eu/legal-content/IT/TXT/ HTML/?uri=CELEX:32018R0848&from=EN e atti delegati C(2021)3163: https://ec.europa.eu/info/law/better-regulation/have-your-say/initiatives/11844-Organic-crops- boosting-resilience-through-a-genetically-diverse-planting-mix_en 8 Si vedano i risultati del progetto LIVESEED: Linee guida per test DUS e VCU adattati alle varietà biologiche https://www.liveseed.eu/wp-content/uploads/2021/02/D2.4-LIVESEED-Guidelines-for- adapted-DUS-and-VCU-testing-of-organic-varietie.pdf
6 TABELLA 1. Strategia di miglioramento genetico, status ufficiale e diversità genetica dei diversi tipi di cultivar a disposizione degli agricoltori biologici Requisiti legali Livello di Tipologia Sviluppo e per la commercia- diversità di cultivar provenienza lizzazione genetica Commercializzazione Miglioramento genetico Molto Varietà dopo la registrazione convenzionale basso (DUS, VAU) PBR Miglioramento genetico Commercializzazione Molto Varietà convenzionale per dopo la registrazione basso l’agricoltura biologica (DUS, VAU) PBR Miglioramento genetico Commercializzazione biologico. Miglioramento dopo la registrazione Varietà biologiche Medio genetico per il biologico (DUS, VAU adattati) PBR in condizioni biologiche in discussione Varietà da conser- Processo di registrazione vazione e prive di Cultivar tradizionali, semplificato (No DUS/ valore intrinseco (au- adattate localmente con VAU). Restrizioni territo- Alto toctone, varietà locali valore storico/culturale riali e quantitative per la e antiche) produzione di sementi Popolazioni etero- Registrazione tramite genee, materiale Miglioramento genetico processo di notifica. eterogeneo biologico (biologico) in condizioni Tracciabilità dei lotti Molto alto (OHM - miscele di- biologiche o a basso di sementi a carico del namiche, popolazioni input produttore composite incrociate) te richiede cultivar con un alto grado di uniformità, al punto che tale crite- rio è diventato un presupposto per la registrazione delle varietà all’interno dell’attuale disciplina del mercato delle sementi. Pertanto, le varietà convenzionali raramente soddisfano le esigenze dell’a- gricoltura biologica e a basso input, dove le variazioni ambientali e i fattori di stress come parassiti e malattie non possono essere mitigati da input sintetici. In tali condizioni, gli agricoltori devono fare affidamento sulla resi- stenza alle malattie e ai parassiti della coltura, sulla capacità di sopprimere le erbe infestanti e sulla stabilità della produzione con livelli di fertilità del suolo bassi o irregolari (Figura 1). L’uniformità diventa un difetto in questo contesto, mentre la diversità genetica fornisce un vantaggio. Quando l’uso di input esterni è escluso o limitato, come nei sistemi biologi- ci, la scelta della cultivar è una decisione cruciale, specifica per la coltura, che gli agricoltori possono prendere per migliorare i risultati del loro sistema agricolo. Per prendere decisioni informate, gli agricoltori biologici hanno bi- sogno di informazioni sulle prestazioni delle cultivar in condizioni biologiche. Tali informazioni vengono generate attraverso la valutazione della cultivar post-registrazione. L’attuale sistema di sperimentazione esegue test prevalentemente in con- dizioni “convenzionali”. Ciò fornisce informazioni di scarsa rilevanza per gli agricoltori biologici poiché le prestazioni delle cultivar nell’agricoltura con- venzionale rispetto alle condizioni biologiche possono differire notevolmente. Per garantire che una data varietà si comporti bene in condizioni di basso input e che agli agricoltori vengano fornite informazioni di qualità per fare scelte informate, è essenziale che le cultivar biologiche siano testate in con- dizioni biologiche (cioè in appezzamenti biologici e con metodi biologici). Tuttavia, solo pochi paesi dell’UE dispongono dell’infrastruttura per le prove varietali biologiche post-registrazione e, anche in questo caso, vengono te- state solo poche specie di colture commercialmente rilevanti.
7 Approntare e ottimizzare le prove varietali in aziende biologiche La strategia “frugale” di affrontare un programma di pro- ve varietali indipendentemente dalla Maggiori sforzi per sperimentare situazione specifica e dalla portata varietà biologiche richiedono una del progetto (piccolo o grande, locale struttura flessibile, partecipativa, o internazionale). decentralizzata e a basso costo, che La metodologia affronta quattro si basi sulle capacità degli agricoltori aspetti chiave delle prove varietali e degli attori della filiera alimentare, in azienda, descritti nella figura se- per soddisfare un’ampia gamma di guente, e offre una strategia per ela- esigenze a vari livelli. È difficile stan- borarli. dardizzare sperimentazioni che sod- La strategia frugale si applica a cia- disfino questi requisiti. scuno dei quattro aspetti (maggiori I partner del progetto LIVESEED dettagli nelle sezioni seguenti) e si hanno lavorato a una metodologia compone di tre fasi: per consentire alle parti interessate Definire Identificare Applicare una meto- gli obiettivi i vincoli dologia appropriata FIGURA 2. I quattro aspetti chiave delle prove varie- tali partecipative in azienda agricola per sistemi biologici e a basso input Creazione e facilitazione della rete Sostenibilità Un processo organizzativo sociale è necessario per garantire economica il coinvolgimento a lungo termine Una rete con una fonte degli agricoltori partecipanti stabile di finanziamento e risultati positivi. Obiettivi che ne garantisce la condivisi motivano gli attori con sostenibilità è in grado background diversi a collaborare. di fornire prove varietali efficaci nel tempo. Raccolta e gestione dati Modello La qualità e l’integrità dei sperimentale dati generati e raccolti Solo un esperimento all’interno della rete ed scientificamente valido può elaborati da portare a risultati affidabili e ricercatori rafforza la fiducia nelle prove varietali. fornire informazioni pertinenti sulle cultivar, per tutti i soci della rete e al di fuori di essa.
8 Definire con chiarezza e in anticipo L’utilizzo, sin dall’inizio, di una stra- gli obiettivi consente di valutare e in- tegia incentrata sui fattori limitanti dividuare eventuali vincoli che pos- consente a una rete multi-attore di sono ostacolarne il raggiungimento operare in modo più efficace; infatti, e che possono derivare dalle circo- una volta chiariti i fattori limitanti, si stanze specifiche della sperimenta- possono sviluppare metodologie su zione (per es. mancanza di risorse o misura che diano risultati adeguati informazioni specifiche). con le risorse disponibili. TABELLA 2. Esempi di obiettivi, vincoli e metodi specifici per ogni aspetto delle prove varietali partecipative in azienda Obiettivi Vincoli Metodi generali • Garantire la • Dimensione della partecipazione rete • Approcci Facilitazione e attiva e il • Onere di partecipativi coordinamento raggiungimento coordinamento • Abilità e strumenti della rete degli obiettivi • Abilità e strumenti di facilitazione concordati di comunicazione • Supporto pubblico • Autosufficienza • Modelli di • Creazione di sottoscrizione Sostenibilità valore • Costi fissi dell’utente economica • Fattibilità a lungo • Costi del personale • Collaborazioni termine nella catena del valore • Modelli ibridi • Risorse e • Un albero • Bilanciare la informazioni, decisionale riduzione dei costi dimensioni di modelli Modello e dello sforzo con dell’azienda sperimentali e sperimentale la robustezza e agricola, pacchetti analitici l’affidabilità dei macchinari e mirati a diversi risultati risorse contesti e vincoli • Raccolta decentra- • Protocolli per di- lizzata in azienda • Rilevanza versi tipi di dati, vs numero di varia- documentazione Gestione della • Usabilità bili di ricerca dei dati, archi- qualità dei dati • Accessibilità delle • Equilibrio tra infor- viazione dei dati, informazioni mazioni specifiche proprietà dei dati dell’azienda e co- e governance muni
9 Facilitazione e coordinamento della rete La facilitazione e il coordinamento che lo diventeranno, è una priorità. della rete sono i capisaldi delle prove Un problema che spesso affligge la varietali decentralizzate partecipa- facilitazione nel contesto delle prove tive in aziende agricole bio. Il ruolo varietali partecipative è la mancanza del facilitatore è complesso: fa sì che di professionisti qualificati, o di for- la distribuzione dei ruoli e delle re- mazione dedicata per coloro che han- sponsabilità all’interno della rete sia no bisogno di svolgere questo ruolo. equilibrata, assicura la comunicazio- A seconda delle competenze dispo- ne interna e il rispetto degli obiettivi nibili e della configurazione della della rete, sostiene la diffusione dei rete di sperimentazione, il ruolo di risultati in rete, incoraggia riflessività facilitatore può essere gestito in di- collettiva. È richiesto un complesso versi modi (per es. con un volontario, insieme di competenze trasversali e un dipendente di un partner di rete, tecniche9: investire in un facilitatore un professionista esterno), ognuno formato, o nella formazione di coloro con diversi pro e contro. TABELLA 3. Alcuni pro e contro delle scelte di personale per il ruolo di facilitatore Partecipa- Fabbisogno Capacità zione e de- di risorse fi- Sfide operativa centramento nanziarie Facilitazione • Esaurimento volontaria (per dei volontari es. associazio- • Turnover e Limitata Forti Basso ne di cittadini conseguente e agricoltori perdita di volontari) competenze • Concordare un obiettivo Facilitazione comune per da parte di mobilitare personale partner retribuito (per Da forte a media Da medi a bassi Medio diversi es. dipendente • Trovare di un gruppo di l’equilibrio produttori) tra obiettivi e risorse Facilitazione • Distanza esterna (per dalle aziende es. personale Da bassi a molto agricole Da forte a media Da forte a medio di una rete bassi • Centralizza- nazionale o zione e scarsa regionale) diffusione Favorire la costituzione di zionatori e attori della catena del va- lore (trasformatori, rivenditori, etc). una rete In un approccio di “citizen science” Nel contesto delle reti multi-attore più ampio, studenti, chef e l’intera per le prove varietali post-registra- comunità di consumatori possono zione, e a seconda degli obiettivi e partecipare. della strategia della sperimentazio- Questi attori dovrebbero essere ne, gli attori coinvolti possono inclu- coinvolti nella gestione e avere ruoli dere: agricoltori, aziende sementiere, operativi: il facilitatore dovrà super- ricercatori, enti pubblici agricoli, sele- visionare l’organizzazione e la chia- 9 Competenze trasversali, come socialità, ascolto attivo, autonomia, imparzialità, capacità di lavorare in team, mediazione, gestione dei conflitti, adattamento e flessibilità. Competenze tecniche, quali approcci e strumenti partecipativi, capacità di scegliere i metodi più appropriati in base ai contesti e agli obiettivi, capacità di comunicazione e gestione del progetto. Entrambi gli insiemi di competenze sono cruciali per una facilitazione di rete efficace.
10 ra definizione dei compiti, al fine di sviluppo di strategie; devono anche ridurre al minimo i conflitti. sentirsi personalmente responsabili In alcuni contesti, può essere diffici- del successo delle prove varietali, in- le coinvolgere un team di ricerca per dipendentemente dai loro ruoli. supportare la rete con metodologie e strumenti scientifici per la progetta- Abilitare e stimolare la zione di prove varietali e per un’ac- partecipazione attiva curata gestione e analisi dei dati. Il facilitatore dovrà adottare misure Con soci dispersi geograficamente e adeguate in questi casi e, a volte, impegnati in diverse attività per un autoformarsi per colmare le lacune o lungo periodo di tempo, è essenziale adattare il progetto della prova va- assicurarsi che rimangano coinvolti. rietale alle proprie competenze. Gli sforzi multi-attore si basano su Le dimensioni della rete influiscono processi continui e iterativi di ap- sul modo in cui vengono svolte le at- prendimento reciproco, i cui risultati tività. In particolare, il livello di par- sono nel processo (come la fiducia tecipazione è spesso inversamente che si sviluppa tra i partecipanti) proporzionale alla dimensione della tanto quanto nei prodotti finali10. rete. Il facilitatore dovrà ottimizzare Pertanto, incoraggiare attentamen- l’efficacia della rete ricercando un te le relazioni e gli scambi, meglio se equilibrio tra la dimensione mini- supportati da incontri di persona, è ma necessaria per raggiungere gli importante per motivare e assicu- obiettivi e una dimensione massima rarsi che tutti siano allineati e abbia- gestibile. Per questo compito, una no ben chiaro a che punto si è con le delle sfide principali è preservare le prove varietali e cosa c’è all’orizzon- qualità positive delle piccole reti lo- te. Workshop e visite sul campo con- cali, come relazioni e comunicazioni sentono ai partecipanti di esprimere dirette, incontri regolari (alcuni dei le proprie opinioni, stimolando nuove quali in azienda agricola) e adesione idee e spesso rivelano dinamiche di a regole condivise, anche quando la gruppo che dovrebbero essere ge- rete si amplia ulteriormente e richie- stite e indirizzate verso il raggiungi- de una struttura più gerarchica. mento degli obiettivi condivisi. I soci della rete possono anche es- Governance della rete sere chiamati a partecipare attiva- mente alle decisioni riguardanti gli La governance della rete varia in aspetti tecnici e operativi delle prove base alla dimensione e al tipo di rete, varietali, per esempio per scegliere ma è essenziale garantire fiducia e gli strumenti più idonei alla raccol- collaborazione, bilanciare i rapporti ta e condivisione delle informazioni di potere e risolvere eventuali con- sulla sperimentazione (per es. qua- flitti che possono sorgere. derno di campagna fisico o digitale; Un modello efficace di governance foglio di calcolo o database), a se- condivisa è la creazione di un con- conda delle esigenze e delle capaci- siglio che rappresenti i diversi attori tà della rete. In base alla scelta effet- della rete. Poiché le prove varietali tuata, qualsiasi questione che possa attraverso reti multi-attore sono de- influenzare la motivazione e la par- centralizzate, anche il processo deci- tecipazione all’uso dello strumento sionale deve esserlo, pur essendo ba- deve essere affrontata (per es. disa- sato su obiettivi condivisi. Per garan- gio tecnologico). Includere i soci del- tire che vi aderiscano, tutti gli attori la rete nelle decisioni metodologiche devono essere coinvolti nell’esercizio e operative aumenterà la motivazio- di definizione degli obiettivi e nello ne e preverrà gli abbandoni. 10 Serpolay, E., et. al., 2018. Toolkit to foster multi-actor research on agrobiodiversity [Toolkit per promuovere la ricerca multi-attore sull’agrobiodiversità]. Disponibile su: https://orgprints.org/38153/
11 CASO STUDIO 1 SEEDLINKED: tecnologia per supportare la facilitazione di una grande rete PUNTI DI FORZA • Decentralizzato e virtualmen- Dimensioni te autogestito della rete • L’interfaccia intuitiva riduce gli ostacoli d’accesso e le per- Costi centuali di abbandono • Semplici modelli di prove va- Supporto rietali e funzioni dedicate per i alla ricerca panel test necessario • Condivisione istantanea dei dati e analisi visiva SeedLinked (www.seedlinked.com) è una piattaforma di crowdsourcing creata per la condivisione di informazioni su varietà adattate all’agricoltura biologica e a basso input. La piattaforma ha lo scopo di mettere in contatto ricercatori e aziende di miglioramento genetico con agricoltori che cercano varietà adatte al loro contesto agricolo, nonché con consumatori interes- sati a cibi gustosi e tracciabili. Come tutti gli strumenti di crowdsourcing, SeedLinked è costruito per sfruttare l’intelligenza di un’ampia rete. Le reti di grandi dimensioni sono complesse da gestire e di solito richiedono una struttura gerarchica. Il crowdsourcing utilizza la tecnologia per capovolgere tale struttura. Controllo qualità del progetto ed elementi che motivino alla partecipazione (per es. condivisione in tempo reale di immagini e commenti, chat, sistemi di ricompensa) sono integrati nella piattaforma. Attualmente ci sono alcune limitazioni per ciò che riguarda i modelli sperimentali dispo- nibili (solo non replicati) e le funzionalità di raccolta dati (solo punteggio), che dovrebbero essere superati nelle versioni aggiornate della piattaforma SeedLinked e dell’app mobile. 2021 SeedLinked Network (2700 agricoltori)
12 Sostenibilità economica Le prove varietali partecipative delle tali costi attraverso una singola o, cultivar richiedono continuità nell’ar- più comunemente, una combinazio- co di diversi anni, quindi investimenti ne di strategie di finanziamento11. a lungo termine. Per garantire il suc- • Finanziamento pubblico (sov- cesso, è necessario mettere in atto venzioni strutturali o, più spesso, un modello di sostenibilità economi- fondi a progetto); ca adeguato per la gestione dei costi • Finanziamenti privati (fondi e la creazione di valore. strutturali di organizzazioni agri- Le prove varietali hanno costi corre- cole private o fondi da donatori e lati (per es. facilitazione, coordina- fondazioni privati); mento, prove in campo, prove quali- • Finanziamento degli utenti (as- tative e organolettiche e strutture fi- sociazioni di agricoltori, lavoro siche) che non possono essere ridotti volontario di diversi attori, con- al di sotto di una certa soglia, anche tributi di selezionatori e aziende nell’ambito di prove varietali frugali sementiere); in azienda agricola. Il principale fat- • Finanziamento basato sulla fi- tore di reddito in un modello di mi- liera (contributi da produttori ali- glioramento genetico convenzionale mentari, grossisti, rivenditori). è la superficie che sarà occupata da Al fine di selezionare con successo una singola varietà: ampie superfici cultivar e tratti che soddisfino le esi- di coltivazione consentono infatti un genze di tutti gli attori, una promet- efficiente recupero dei costi grazie tente strategia di finanziamento per le prove varietali biologiche ENGAGEMENT.BIOBREEDING EUROPE in azienda vedrebbe tutti gli attori della filiera biolo- Per saperne di più: www.biobreeding.org gica assumersi una parte di Engagement.biobreeding Europe è un’iniziativa responsabilità per il miglio- dedicata a ispirare e coinvolgere l’intera filiera ramento genetico biologico. biologica nel miglioramento genetico biologico, Una soluzione strategica al fine di sviluppare strategie per rendere auto- potrebbe essere la creazio- sufficiente il miglioramento genetico vegetale ne di un fondo di finanzia- biologico in Europa. mento generale per l’intero settore del miglioramento alle royalty (diritti del costitutore) e genetico biologico. All’interno di un alla vendita dei semi. L’obiettivo del tale modello, a diversi attori a valle miglioramento genetico biologico è della filiera verrebbe chiesto di con- invece quello di selezionare per mol- tribuire direttamente alla sfida comu- te colture diverse (comprese quelle ne di fornire agli agricoltori cultivar minori e trascurate) e di produrre adattate, poiché anch’essi godono cultivar molto diversificate e adat- dei benefici. Gli agricoltori sono con- tate localmente, ognuna delle quali tributori essenziali della strategia di è probabile che venga coltivata su finanziamento, in quanto co-creatori aree relativamente piccole. Diverse e utilizzatori del valore generato dalle iniziative di miglioramento genetico prove varietali. Poiché la visibilità dei biologico rifiutano inoltre l’applica- risultati delle prove varietali in azien- zione della protezione delle varietà, da per gli agricoltori rappresenta un poiché la loro visione è quella di mas- vantaggio per il modello di impresa simizzare il libero accesso alle culti- dei selezionatori e delle ditte semen- var. Dalla ricerca condotta in 15 pa- tiere, anche la fornitura di sementi e esi in Europa dal progetto LIVESEED assistenza tecnica per le prove va- è emerso che le prove varietali biolo- rietali in azienda è nel loro interesse giche attualmente esistenti coprono (vedi caso studio 1). 11 Kovács, T., Pedersen, T. M., 2019. Overview on the current organizational models for cultivar testing for Organic Agriculture over some EU countries [ Panoramica sugli attuali modelli organizzativi per le prove varietali per l’agricoltura biologica in alcuni paesi dell’UE]. Disponibile su: https://orgprints.org/ id/eprint/37818/eprint/37818/
13 CASO STUDIO 2 PROVE VARIETALI SUL MELO IN AZIENDE FRUTTICOLE BIO IN SVIZZERA: un progetto ad alta intensità di risorse finanziato dalle parti interessate PUNTI DI FORZA Dimensioni della rete • Investimento a lungo termine garantito all’interno della filiera Costi • Combinazione di prove varieta- li in azienda (presso i coltivatori Supporto di mele) e in stazione di ricerca alla ricerca (replicate e con due diversi re- necessario gimi di gestione dei parassiti La selezione degli alberi da frutto richiede prove varietali a lungo termine (fino a 10 anni) e di conseguenza comporta costi elevati nel tempo. Poiché la mela è il frutto più prodotto in Svizzera, il rivenditore Coop, con il suo focus sugli alimenti biologici, ha assunto un ruolo attivo e sostenuto finanziaria- mente prove varietali di mele per diversi anni, co-organizzate dall’organismo di controllo biologico BioSuisse e dall’istituto di ricerca sull’agricoltura bio- logica FiBL. Per mettere a disposizione un’ampia gamma di varietà di mele per il settore biologico, adattandole alle diverse agroecologie delle aziende agricole biologiche, l’iniziativa ha sviluppato l’innovativo “concetto dei grup- pi aromatici”: invece di essere indicate per nome di varietà, le mele vengono commercializzate in base ai gruppi aromatici, così che i consumatori non si affezionino a un marchio o a una varietà specifici, quindi non spingano ver- so un’eccessiva semplificazione dei sistemi di produzione, ma soddisfino al contempo il loro bisogno di acquistare le mele che preferiscono. La forte rete costituita da FiBL coinvolge, oltre a Coop, selezionatori di meli, licenziatari, coltivatori di mele biologiche, magazzinieri e vivaisti di alberi da frutto. Tutti i partner pianificano e organizzano collettivamente le prove varietali e si occupano della diffusione dei risultati.
14 Modello sperimentale Le prove varietali frugali e decentra- effetto diretto sul numero di cultivar lizzate in azienda agricola biologica incluse. richiedono modelli sperimentali adat- Dall’analisi dei vincoli emergerà il tati. Come descritto in precedenza, i bilancio finale tra gli obiettivi desi- vincoli che influenzano il contesto derati e l’attuazione della prova va- lavorativo guidano la scelta dell’ap- rietale, che determinerà il numero di proccio metodologico più adatto, in- location (dimensione della rete), il cluso il modello sperimentale. In que- numero di cultivar testate e i tratti di sta sezione descriviamo come sce- interesse valutati. gliere un modello e indichiamo quali analisi statistiche funzionano meglio Identificare i vincoli per ciascuna opzione. Vincoli di particolare rilevanza per la Fissare gli obiettivi post-registrazione nelle prove varie- tali in azienda agricola sono: L’obiettivo generale di una prova va- • #1 Disponibilità delle risorse. rietale è quello di valutare “quale cul- La forza lavoro e le altre risorse tivar si comportano bene/meglio per disponibili per eseguire le prove uno o più tratti, a livello di singola varietali ne influenzeranno le di- azienda o regione”. Questo obiettivo mensioni: la semina e la raccolta può essere dettagliato sulla base di sono particolarmente dispendio- tre decisioni principali: se in termini di risorse. Queste • Portata della prova varietale influiranno anche sulla tipologia ‐‐ livello azienda agricola - dei dati raccolti. identificare le migliori cultivar • #2 Numero di località. È diret- per il contesto molto speci- tamente correlato al numero di fico di una singola azienda partecipanti e dipende dall’infra- agricola (questo modello è struttura di coordinamento. Nel- più adatto ai progetti di mi- la valutazione decentralizzata, è glioramento genetico parte- essenziale che le condizioni reali cipato che non alle prove va- siano riprodotte per quanto pos- rietali post-registrazione) sibile, comprese le dimensioni e ‐‐ livello di rete - identificare le le condizioni ambientali dell’area migliori cultivar per una rete di coltivazione, nonché le prati- di aziende agricole in una de- che di gestione utilizzate. Un’op- terminata regione (ci concen- zione possibile è un mix tra sta- treremo su questo modello) zioni di ricerca, giardini e aziende • Numero di cultivar testate agricole sperimentali. ‐‐ screening di molte cultivar • #3 Disponibilità delle sementi (e per pochi tratti chiave relative informazioni). A seconda ‐‐ prove varietali su poche culti- delle specie coltivate, la quan- var per molti tratti diversi tità di seme richiesta varia: per • Scelta dei tratti esempio, per le prove varietali sul pomodoro sono necessari meno ‐‐ agronomici (per es. resa, resi- semi rispetto al frumento e la di- stenza alle malattie) sponibilità di semi ha un impatto ‐‐ qualitativi (per es. contenuto sul numero di appezzamenti, sul- proteico, forma, colore) la loro dimensione, sul numero di In una prova varietale biologica con- repliche, etc. Le sementi possono dotta in un contesto “frugale”, la di- provenire da centri di risorse ge- mensione della prova varietale e il netiche, da gruppi di agricolto- numero di tratti valutati sono spesso ri locali come per esempio case inversamente correlati e hanno un delle sementi, o dal mercato (na-
15 zionale o estero). La raccolta e lo tecnico disponibile è limitato. La screening anticipato delle infor- dimensione degli appezzamen- mazioni disponibili sulle cultivar ti (e il numero delle location) di- evita di disperdere risorse su va- penderà anche dalla quantità di rietà meno promettenti12. sementi disponibile e dalla di- • #4 Numero e dimensione dei sponibilità di attrezzature agri- lotti per località. Questi sono di- cole (quali macchine per semina rettamente correlati all’area di- e raccolta). Quest’ultimo aspetto sponibile per la prova varietale e è particolarmente rilevante per i alla disponibilità totale delle se- cereali, per cui può rappresentare menti. Gli agricoltori potrebbero un importante fattore limitante. non avere molto spazio o tempo • #5 Durata della prova varietale. da dedicare alle prove varietali, Le variazioni annuali e le intera- soprattutto quando il supporto zioni tra varietà e annate sono CASO STUDIO 3 PROVE VARIETALI DI FAGIOLO IN NICARAGUA PUNTI DI FORZA Dimensioni • Configurazione e gestione della della rete prova varietale tramite piatta- forma online dedicata Costi • Raccolta dati direttamente dall’agricoltore sull’app Open Supporto Data Knowledge (ODK) alla ricerca • Classifica stilata dagli agricolto- necessario ri in base a tratti chiave di inte- resse (migliore/peggiore varietà) L’iniziativa ha condotto prove varietali TRICOT13 per valutare le varietà di fa- gioli nei campi degli agricoltori. Ai partecipanti è stata assegnata una com- binazione casuale di tre varietà di fagioli tra quelle selezionate per l’esperi- mento. La sperimentazione è stata allestita e gestita utilizzando la piatta- forma Climmob (https://climmob.net/blog/) e la comunicazione con il team di progetto è avvenuta principalmente attraverso strumenti digitali. Sono stati organizzati incontri fisici all’inizio, durante e alla fine del ciclo colturale (per la distribuzione del seme e l’impostazione dell’esperimento, per la raccolta dei dati di valutazione e per la diffusione finale dei risultati). 12 Le informazioni possono essere recuperate attraverso ricerche bibliografiche o organizzando scambi strutturati tra pari in cui agricoltori-selezionatori esperti condividono le loro conoscenze e il loro know-how. 13 Si veda la sezione Modello sperimentale a pagina 16.
16 fattori importanti, di conseguen- altre analisi statistiche visuali come za le prove varietali su più anni l’analisi delle componenti principali sono preferibili. Tuttavia, risorse (PCA). Per comprendere meglio quali limitate possono imporre un las- cultivar hanno mostrato prestazioni so di tempo più breve. I risultati e stabilità complessivamente migliori di prove varietali di un anno non in tutte le località o all’interno di una possono portare a risultati defi- singola location, è possibile utilizza- nitivi ma possono sollevare ipo- re il modello Genotipo + Genotipo x tesi per gli anni futuri. Un alto Ambiente (GGE Biplot) o il modello numero di località può tuttavia Effetti principali additivi e interazio- fornire informazioni sufficienti ne moltiplicativa (AMMI). per compensare una durata più Se le dimensioni dell’azienda sono breve della prova varietale. un fattore limitante, un’alternativa al RCBD è lo schema a blocchi incom- Selezionare la metodologia pleti (IBD), in cui una prova varieta- le completa di RCBD è suddivisa in appropriata sotto-blocchi, che sono assegnati alle aziende partecipanti. Il numero Sulla base degli obiettivi e dei vincoli delle aziende agricole sarà dettato identificati, proponiamo il seguente dal numero di cultivar testate; a ogni albero decisionale come strumento azienda viene assegnato un blocco per la scelta del metodo sperimenta- senza possibilità di scegliere le cul- le più appropriato per prove varietali tivar al suo interno. L’analisi statisti- su scala di rete. Il livello di dettaglio ca utilizzata per questo disegno è il richiesto per discutere ogni proget- modello misto ANOVA. to non può essere esaurito in questo La quantità e la qualità delle infor- opuscolo: incoraggiamo il lettore ad mazioni generate con lo schema a approfondire gli aspetti tecnici at- blocchi completi è considerata da traverso i riferimenti disponibili nella molti il gold standard delle prove sezione risorse. varietali, tuttavia il suo principale La navigazione all’interno dell’albero svantaggio per un contesto biolo- è correlata agli obiettivi e ai vincoli gico “frugale” è l’area relativamen- evidenziati nelle sezioni precedenti. te ampia richiesta e l’infrastruttura I primi due passaggi del processo tecnica ad alta intensità di risorse dipendono dalle dimensioni del- necessaria per l’impostazione delle la rete (1) e dal numero di cultivar prove varietali e per la raccolta e ge- (2). Questi due fattori determinano stione dei dati. quale modello sperimentale (3) è Un’alternativa più flessibile è rap- più adatto per la prova varietale. A presentata dal disegno sperimentale seconda degli obiettivi della prova con aziende Regionali e aziende Sa- varietale (che tipo di dati e informa- tellite, in cui i partecipanti all’interno zioni di output si desiderano) e dei della stessa rete di prova varietale vincoli (quanti dati possono essere possono scegliere quali cultivar te- raccolti e da chi), è necessario pren- stare nella propria azienda (da un dere una decisione in relazione alla minimo di 2 su un’”azienda satellite”, raccolta dei dati e ai protocolli (4 - a un massimo della prova varietale si veda il prossimo capitolo). Infine, completa in un’”azienda regionale”). per ogni modello sperimentale, una Il disegno sperimentale qui utilizza- o più analisi statistiche forniranno i to è il modello bayesiano genotipo risultati desiderati (5). x ambiente. Questo sistema richie- Tradizionalmente, le prove varieta- de almeno 20 aziende agricole nella li sono condotte con uno schema a rete per generare informazioni signi- blocchi randomizzati (RCBD), par- ficative: la replica di alcune cultivar zialmente o completamente replicato. popolari tra le aziende agricole par- I dati che derivano da questo modello tecipanti è consigliata per aumenta- vengono elaborati utilizzando l’anali- re la precisione. si della varianza (ANOVA), seguita da Per reti molto grandi di 100 o più
17 aziende agricole è possibile imple- successo in vari contesti (si vedano mentare con successo un nuovo i casi di studio sui fagioli in Nicara- approccio di “Citizen Science” noto gua e SeedLinked) e può essere fa- come “Confronto Triadico delle Tec- cilmente gestito da remoto tramite nologie” o Tricot. Questo modello app dedicate14, riducendo al minimo sperimentale assegna gruppi di 3 la facilitazione e il supporto tecnico. cultivar a ciascuna azienda agricola L’analisi di ranking viene effettuata e si basa sulla loro classificazione in con il modello di Plackett-Luce e può base a tratti chiave (dal migliore al essere integrata con variabili pedo- peggiore). È stato implementato con climatiche (come covarianti). FIGURA 3. Albero decisionale per la scelta del modello sperimentale più adatto su scala di rete15 Nr località nella rete Prove varietali a livello di rete – Valutazione agronomica 1 >100 >20 >2 località località località poche cultivar molte cultivar poc r Nr cultivar nella prova varietale iva he c cult 2 ulti lte mo var MODELLO TRIADICO DISEGNO CON AZIENDE REGIO- SCHEMA A BLOCCHI COM- SCHEMA A BLOCCHI NALI/ SATELLITE–GxE BAYESIANO PLETAMENTE REPLICATO • 3 cultivar per località INCOMPLETI Modello sperimentale • Controllo locale in tutte le • Due tipi di aziende: regionali (grandi) e satellite (piccole) • Nessuna replica nella • Tutte le cultivar vengono località replicate 2 o 3 volte in cia- stessa località • >2 cultivar per aziende agricole • Nessuna necessità di con- satellite • Blocchi di cultivar sono scuna location 3 trollo comune • Stesse cultivar in tutte le unità indipendenti e pos- • Gli agricoltori non possono • Numero delle cultivar può variare location sono essere assegnate a scegliere quali cultivar in base alla località qualsiasi azienda seminare • Nessun controllo comune ri- • Ai coltivatori viene asse- • Tutte le cultivar sono chiesto gnato un blocco senza la equamente rappresentate • Gli agricoltori possono scegliere possibilità di scegliere la nella prova varietale quali cultivar seminare cultivar • Nessuna replica nella stessa lo- calità necessaria Raccolta dati e protocolli • Classifica delle cultivar da • Dati quantitativi (resa, migliore a peggiore per ogni • Dati quantitativi (resa, • Dati quantitativi (resa, contenuto proteico, altezza tratto valutato (agricoltore) contenuto proteico, altezza contenuto proteico, altezza della pianta, etc) della pianta, etc) della pianta, etc) • Possibilità di includere • Valutazioni qualitative • Valutazioni qualitative 4 • Valutazioni qualitative variabili climatiche e tramite scala Likert (per es. tramite scala Likert (per es. tramite scala Likert (per es. pedologiche (ricercatori/ da 1 a 5) da 1 a 5) da 1 a 5) facilitatori) Analisi statistica dei dati Analisi della varianza (ANOVA) seguita da Modello di Plackett-Luce Modello bayesiano gerarchico G×E • Modello GGE. Un’analisi Modella i dati delle classifiche delle componenti principali e determina sotto-gruppi di Il modello assume che ogni ef- ANOVA o modello misto (PCA) su matrice degli effetti 5 classifiche in base a covarianti fetto (G, E e G × E) derivi dalla Genetico + interazione Ge- pedoclimatiche distribuzione comune. notipo x Ambiente (G+G×E). • Modello AMMI (Effetti prin- cipali additivi e interazione). Una PCA su matrice Am- biente x Interazione (G x E). 14 Per maggiori informazioni si visiti: https://climmob.net/blog/ 15 Adattato da Pierre Rivière (2019). Dettagli tecnici disponibili su https://priviere.github.io/PPBstats_ book/ & Goldringer I., Rivière P., 2018. Methods and Tools for decentralized on farm breeding [Metodi e strumenti per il miglioramento genetico decentrato in azienda]. Booklet #3. Progetto Diversifood.
18 CASO STUDIO 4 PROVE VARIETALI IN AZIENDA AGRICOLA PER VARIETÀ DI FRUMENTO BIOLOGICO NEL REGNO UNITO PUNTI DI FORZA • La prova varietale è stata con- Dimensioni dotta in condizioni biologiche della rete reali, seguendo le pratiche locali • Le produzioni delle prove varie- Costi tali in ogni azienda agricola sono state raccolte e vendute o, in Supporto un’azienda, utilizzate nell’ambito alla ricerca della propria attività di macina- necessario zione domestica/su piccola scala • Il coordinamento delle prove va- rietali e la raccolta dei dati sono stati condivisi tra il team di ricer- ca e gli addetti sul campo locali L’iniziativa, finanziata dal progetto LIVESEED, mirava a ottimizzare la scelta varietale delle cultivar di frumento per le aziende agricole biologiche. Ha testato 11 varietà di grano, scelte in base alle informazioni provenienti da prove varietali sperimentali su lotti biologici e all’esperienza degli agricoltori. Le varietà sono state coltivate in 11 aziende agricole, in due blocchi utiliz- zando diverse pratiche di semina ed erpicatura, con un ampio supporto del team di ricerca. Per il primo anno è stato adottato uno schema a blocchi incompleti bilanciati, mentre nel secondo anno il team ha scelto uno schema a blocchi incompleti sbilanciati. I parametri comuni erano che tutte le varietà venivano prima seminate e poi raccolte lo stesso giorno e la loro gestione era identica a livello di azienda; a parte ciò, gli agricoltori potevano utilizzare i propri macchinari agricoli e seguire le proprie pratiche di gestione. Raccolta e gestione dati La raccolta dei dati è al centro di vanti, cioè utili per raggiungere ogni prova varietale. Deve produr- gli obiettivi della prova varietale re i dati più affidabili possibile sulla • I dati devono essere misurati ac- base dei vincoli che interessano ogni curatamente con metodi e proto- situazione. In una prova varietale colli rigorosi partecipativa in azienda, in cui la raccolta dei dati è decentralizzata, • I dati devono essere elaborati e la qualità dei dati dipende in larga archiviati in modo coerente du- misura dalla chiarezza del proces- rante tutta la sperimentazione. so e dalla fiducia tra i partecipanti. Per quanto riguarda i protocolli, anche È quindi importante concordare e in relazione a potenziali vincoli, è fon- chiarire in anticipo sia come devono damentale tenere in considerazione: essere effettuate le misurazioni sia • Chi raccoglie i dati. Accordar- come verranno gestiti i dati. si in anticipo sui protocolli con I seguenti aspetti della raccolta dei la collaborazione degli agricol- dati richiedono un’attenzione parti- tori chiarisce se le competenze colare: di raccolta dati e la forza lavoro • Le variabili devono essere rile- sono sufficienti o carenti.
19 FIGURA 4. Un flusso di lavoro utile per una raccolta dati di alta qualità16 Fissare degli obiettivi Programmare una tabella di marcia Assegnare ruoli Valutare il (chi fa cosa) funzionamento Modello del processo Tipologia di dati rac Pre olta d (quantitativi/qualitativi) File digitale Rac Ver sistenti con ei da c par ei d ifica za d colt Stabilire protocolli Database ars (unità, riferimenti) a re l i all ati dat a a i Raccolta dati efficace rac Inizia rac onitor M c co o lta re la l ta dei dei e la a r dat dat i i • Quali dati vengono raccolti. Va- Questo metodo fornisce i dati più riabili pertinenti e ben seleziona- omogenei (per es. altezza della te possono produrre una valuta- pianta, peso del frutto, resa). zione completa del “valore per • Punteggio (valutazione visiva). la coltivazione” di una cultivar, Ogni tratto di interesse di ciascu- che a sua volta contribuisce a na varietà è valutato in base a una classificazione complessiva protocolli concordati, solitamen- significativa delle voci di prova. te utilizzando una scala Likert Le misure da adottare dovreb- (per es. da 1 a 5). Il punteggio per bero concentrarsi sui parame- tratti specifici può essere esegui- tri più importanti in linea con gli to in base a una guida con im- obiettivi della prova varietale magini, schede cromatiche o altri concordati da tutti i partecipanti supporti come riferimento per i ed essere facilmente misurabili, diversi utenti (per es. copertura indipendentemente dalle circo- del terreno, colore fogliare, allet- stanze specifiche. tamento). Il punteggio per tratti • Come vengono raccolti i dati. qualitativi come vigore, resisten- Al fine di soddisfare gli standard za alle malattie o aspetto gene- scientifici, è importante decidere rale viene solitamente assegnato protocolli di misurazione e valu- attraverso la valutazione visiva, tazione appropriati e garantire sfruttando la conoscenza espe- che tutti i partecipanti li com- rienziale dei partecipanti. prendano. • Classificazione. Ogni varietà Il tipo di dati raccolti in una prova viene classificata in base ai tratti varietale dipende dai tratti valutati. di interesse o a una valutazione Combinando vari metodi, è possibile complessiva (per es. quale va- raccogliere sia dati di qualità scien- rietà mi piace di più? Ordina le tifica, sia accedere a conoscenze varietà dalla migliore alla peg- locali ed empiriche, ugualmente ri- giore). Questo approccio non levanti per una valutazione efficace richiede protocolli dettagliati o delle cultivar. I principali metodi da strumenti specifici. considerare sono: • Descrizione (testo). Questo me- • Misurazione (dati quantitativi). todo può essere utilizzato per Viene misurato un tratto quanti- acquisire ulteriori osservazioni tativo per tutte le varietà speri- non previste nel protocollo. Può mentali, sulla base di un proto- essere difficile da elaborare a collo e con un metodo concordati. causa della sua natura etero- 16 Basato su Berti-Equille (2004) - si veda la sezione risorse.
20 genea, tuttavia può costituire la VALUTAZIONI SENSORIALI base per discussioni di gruppo utili e stimolanti. Per saperne di più: https://seedtokitchen.horticulture. Oltre ai dati grezzi (o elaborati) rac- wisc.edu/ e https://orgprints.org/id/ colti sul campo, devono essere con- eprint/38095/ siderati anche i metadati di prova. Questi includono informazioni sulle Le qualità organolettiche e culi- prove varietali che sono utili per con- narie delle varietà biologiche sono testualizzare i risultati della valuta- di grande importanza per gli sta- keholder delle catene alimentari zione (coordinate GPS, tipo di suolo, più corte (per es. panettieri, con- dati meteorologici, rotazione delle sumatori). Sono in fase di sviluppo colture, fertilizzazione, dimensione metodologie per la valutazione di del lotto, densità delle piante, date tali qualità accanto ai tratti agro- di semina, informazioni su cultivar nomici. A titolo di esempio: e lotto di semi, nonché dettagli per- • valutazione edonica per rile- sonali delle persone coinvolte nella vare le diverse preferenze tra i valutazione come età, sesso e pro- prodotti fessione)17. • test di napping per rilevare le Anche l’archiviazione dei dati me- differenze sensoriali tra i pro- rita una menzione. I dati depositati dotti in modo accessibile e interoperabi- le facilitano l’analisi e la condivisio- ne delle informazioni. Quando i dati Esistono diversi database per gesti- organizzati e armonizzati vengono re le prove varietali di rete come SHi- raccolti nel tempo, si crea un data- NeMaS18, ClimMob (si veda caso di base a cui le parti interessate pos- studio 4) e SeedLinked (si veda caso sono accedere per trovare importan- di studio 1). ti informazioni storiche. L’accesso ai Questi possono essere collegati ad dati e la loro visualizzazione interat- altri database per dati climatici19 o tiva, chiara e coerente, può suppor- pedologici20 e combinati con informa- tare la valutazione e incoraggiare la zioni spesso più accurate sulle condi- partecipazione. zioni locali fornite dagli agricoltori. FIELD BOOK: Un’applicazione open-source per la raccolta dei dati sul campo per Android Uno strumento utile per la raccolta dati delle prove varie- tali è stato sviluppato da Trevor W. Rife e Jesse A. Poland alla Kansas State University. L’app è open source e dispo- nibile gratuitamente su Google Play Store e altri archivi online. L’app trasforma un telefono o tablet Android in un dispositivo di raccolta dati, con la possibilità di importa- re file .CSV (mappa del campo, tratti), esportarli tramite canali di condivisione online (cloud, email, messaggistica istantanea) o integrarli in un database utilizzando il pro- tocollo BrAPI. Field Book può essere utilizzato anche com- pletamente off-line. I dati vengono sempre salvati nella memoria interna del dispositivo e possono essere trasferiti manualmente su un computer semplicemente tramite un cavo USB. 17 È essenziale che il regolamento UE sulla protezione dei dati (GDPR) sia rispettato e che vengano utilizzate buone pratiche come il consenso informato. https://gdpr.eu/ 18 https://plantmethods.biomedcentral.com/articles/10.1186/s13007-020-00640-2 19 https://cds.climate.copernicus.eu/#!/home e https://www.worldclim.org/ 20 https://esdac.jrc.ec.europa.eu/resource-type/european-soil-database-soil-properties
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