REPORT ESPERIENZA "CITTA' DEI MESTIERI" PARIGI
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REPORT ESPERIENZA “CITTA’ DEI MESTIERI” PARIGI Tra i servizi offerti dalla Città dei Mestieri di Parigi ho trovato particolarmente interessante la parte relativa alla biblioteca, che permette di consultare liberamente e gratuitamente la documentazione, e le postazioni internet dove gli utenti possono reperire informazioni utili al proprio orientamento e cercare di organizzare il proprio percorso professionale e/o di formazione Innanzi tutto è necessario sottolineare che l’utente che accede alla Città dei Mestieri può avere un colloquio con un consigliere, senza alcun appuntamento, che potrà aiutarlo a capire meglio i proprio bisogni e definire le scelte in merito al percorso lavorativo e/o di formazione. A seguito di questo primo “contatto” l’utente può, e deve, muoversi liberamente all’interno della Città dei Mestieri avvalendosi degli strumenti, cartacei ed informatici, che sono messi a disposizione del pubblico. Uno di questi, come accennato all’inizio, è la biblioteca che contiene documentazioni utili sia al bisogno formativo che professionale e dove si possono reperire informazioni e guide su: - banche dati e cataloghi sull’offerta di formazione continua - diritto del lavoro - tecniche di ricerca del lavoro - statistiche di occupazione e mercato del lavoro I testi possono essere consultati o presi in prestito. Per ogni volume presente nella biblioteca sono disponibili quattro copie, di queste due vengono lasciate per la consultazione degli utenti in loco mentre le restanti possono essere utilizzate per il prestito gratuito come in una normale biblioteca. Accanto alla biblioteca ho trovato molto utili le postazioni internet, suddivise per tematiche diverse, che permettono agli utenti di approfondire aspetti relativi a formazione e lavoro, ad esempio: - informazioni su professioni e formazione - ricerca offerte di lavoro - mercato del lavoro, industria e relative evoluzioni - creazione d’impresa - contenuti e obiettivi del bilancio di competenze - identificare le professioni che si avvicinano ai propri interessi ed individuarne le competenze Proprio in merito a quest’ ultimo punto, mi sono soffermata parecchio su una postazione dedicata all’argomento, dove era possibile esplorare il mondo delle professioni ed avere informazioni in merito al percorso scolastico necessario, o capire quanto si conoscesse di una determinata mansione e cosa fare per colmare le eventuali lacune. Ho trovato molto utile la rapidità con cui si potevano individuare il tipo e la durata della formazione, per accedere alle diverse professioni, o sapere quali ambiti e compiti sono determinanti per le diverse figure lavorative. Credo che uno strumento del genere possa essere utilizzato proficuamente sia da ragazzi che vogliono orientarsi meglio nella scelta della propria futura professione o per coloro che, magari dopo aver perso l’ occupazione, vogliano capire in che modo e in quali ambiti poter spendere le competenze che hanno acquisito. Ho individuato questi due aspetti, biblioteca e postazioni internet, perché ritengo che possano essere utili per una migliore fruizione del servizio nella speranza che parte di quelle informazioni e/o strumenti possano prima o poi essere “importati” anche all’interno della nostra Antenna. Antenna di Bollate Francesca Dusi
Relazione sulla visita a “CITTÀ DEI MESTIERI” - Parigi 13-15 aprile 2011 - L'esperienza effettuata nel corso delle tre giornate presso la sede di “Città dei mestieri” parigina è stata a mio parere positiva e proficua, per conoscere il modello originario di servizio ma in particolare come fonte di interscambio tra i colleghi che operano sul progetto Talent scout Oltre che dalla sede, che mi ha colpito per la quantità di materiale, l'organizzazione degli spazi e per la varietà di persone che vi accedono, sono rimasta colpita ed affascinata anche dall'incontro con i fondatori Oliver Las Vergnas e Bernadette Thomas soprattutto per l'entusiasmo che ancora ad oggi trasmettono nel “presentare” la loro creatura e volontà di farla progredire. Mi ha altresì colpito sapere che gran parte dei consiglieri fanno parte di enti partner e di come siano in grado di lavorare insieme per soddisfare i bisogni dell'utente. L'equipe lavora per un progetto comune che e' quello di fornire all'utente che accede al servizio, magari non la soluzione al problema ma una serie di informazioni utili per arrivare alla soluzione. Personalmente ho potuto sperimentare tale modalità avvicinandomi al polo “ trovare lavoro”; Rivolgendo al consigliere la domanda che spesso mi ritrovo fatta dagli utenti che accedono all'Antenna di cui sono referente “sto cercando lavoro”. La cosa che mi colpito e' come l'operatore mi abbia fornito una rosa di “Strumenti” ( polo di impiego, riviste specifiche, guida gli atelier organizzati presso la sede, pubblicazioni, depliant ..) per aiutarmi a cercare il lavoro e non “l'inserzione” vera a propria, il tutto in un clima formale ma accomodante e accogliente. Altro aspetto che ritengo molto interessante sono i club e i gruppi di auto-aiuto. I primi sono gestiti dai consiglieri dalle associazioni partner che si ritrovano per condividere e per mettere a disposizione la proprie esperienze a tutti i consiglieri, i secondi invece sono gestiti in autonomia dagli utenti che trovandosi si scambiano informazioni aiutandosi a vicenda. Alla luce delle informazioni raccolte durante queste giornate, ripensando alla realtà in cui sono collocate le nostre antenne e pensando ai bisogni emersi dagli utenti nel corso di questo primo anno di funzionamento delle antenne, mi sento di proporre: • I workshop sviluppando i seguenti argomenti: o ricerca attiva del lavoro su internet, o stesura del curriculum, o Alfabetizzazione informatica, con particolare riferimento all’uso della posta elettronica per permettere l’invio di candidature in autonomia o Corsi per stranieri con particolare riferimento alle legislazione legate soprattutto al lavoro Per sviluppare questo progetto mi avvarrei soprattutto dell’esperienza consolidata anche di “città dei mestieri di Milano” dove lo “strumento” workshop e’ ampiamente sperimentato. Ritengo inoltre interessante l’idea dei club, pensandola rivolta a noi operatori di tutte le antenne come momento di condivisione del lavoro svolto e di scambio di esperienze, A tale proposto caldeggio una idea già emersa nel corso delle giornate di formazione di visitare tutte le “antenne” del nostro territorio, per conoscere le realtà in cui sono inserite. Antenna Cinisello Balsamo Lucia Gadda
RELAZIONE La Formazione svoltasi a Parigi presso Cité des metiers è stata di sicuro interesse e oltre a fornire nozioni e spunti operativi, ha consentito nuove riflessioni sicuramente utili al proseguimento e al consolidamento del percorso nell'Antenna da me gestita. La prima osservazione che posso fare è che il corso degli anni ha consentito di approntare un servizio efficiente e valido, sia nei contenuti che nelle modalità di offerta dei servizi per l'impiego, la formazione e l'orientamento. Quello che maggiormente mi ha colpito sta nel fatto che l'offerta di orientamento è a tutto tondo e in un solo luogo le persone possono trovare le informazioni più disparate per la loro crescita professionale e di studio. In prima istanza di forte impatto è l'organizzazione degli spazi, spesso sottovalutata nei nostri centri e nei nostri servizi, è infatti ben organizzata, presumibilmente studiata, atta a rendere utile e ben fruibile lo spazio tramite piccoli accorgimenti quali, la segnaletica, in evidenza e di semplice comprensione, la suddivisione in poli, comodi ed accoglienti, la regolamentazione dei modi e tempi di fruizione, senza trascurare luci, arredi e colori. Ci si trova subito accolti in un'atmosfera sobria ma non vincolante né restrittiva, dopo pochi momenti si è in grado di reperire le informazioni necessarie anche in maniera autonoma, arrivando in breve tempo alla fonte più utile di informazione. Come detto dai relatori da noi incontrati, l'accoglienza è tra i punti di forza del servizio offerto, è palpabile infatti l'agio e la tranquillità che le persone a colloquio vivono pur trovandosi ingaggiati in una relazione formale. Ci si chiede a questo punto quanto e cosa sia effettivamente esportabile, non tanto per quanto riguarda Città dei mestieri e delle professioni di Milano dove molte delle modalità e dei contenuti della Casa madre di Parigi sono già presenti e consolidati, ma quanto si possa applicare e rendere utile nelle Antenne e in particolar modo quanto io possa offrire nello spazio Antenna di Cologno Monzese. Visto il panorama di forte crisi che le aziende del nostro territorio vivono e della necessità, a mio avviso, di trovare nuova forza nell'attivazione individuale delle persone e della loro creatività, la mia osservazione si è focalizzata sul polo dell'orientamento rivolto alla nascita d'impresa. I metodi di attivazione di Citè des metiers sono di tre tipi disgiunti o complementari. Si può infatti attivare una ricerca di informazioni personale ed autonoma tramite computer a ricerca mirata messi a disposizione del pubblico, si può consultare una fornitissima biblioteca e/o affidarsi ai suggerimenti di un consigliere esperto. In sintesi finale, porrei l'accento su un supporto presso la mia antenna atto a fornire quelle informazioni necessarie alla creazione d'impresa, allo sviluppo di una idea imprenditoriale o al superamento di difficoltà nelle imprese già esistenti tramite contatti con enti esistenti (Formaper, camere di Commercio e dell'Artigianato) modulistica, letture ed approfondimenti. Antenna Cologno Monzese Vincenzo Cassarino
Relazione sulla visita alla Città dei Mestieri di Parigi Afol Sud Milano, nel quadro delle attività per l’attuazione del progetto Talent Scout promosso dalla Città dei Mestieri di Milano, ha avuto l’opportunità di far visitare a tre dei suoi operatori, nel mese di aprile 2011, la Città dei Mestieri di Parigi. L’obiettivo della visita è stato quello di conoscere direttamente e apprendere le attività della struttura parigina, prima esperienza organizzata a scala europea, specificatamente dedicata all’orientamento lavorativo alla persona. Le attività della Città dei Mestieri di Parigi rientrano, a parer mio, nel quadro delle politiche di welfare state classiche dei paesi centrali europei, dove, a fronte di sostenute richieste contributive, si attuano specifiche politiche e servizi a sostegno dell’individuo durante tutto l’arco della vita. Nel caso specifico, a partire dagli anni ’90, si è sviluppata progressivamente l’attività di questa struttura, raccogliendo riconoscimenti vari sia dalle Istituzioni che dai cittadini. La Città dei Mestieri di Parigi si è dunque “aggiunta” al contesto formato da altre strutture operanti nelle politiche pubbliche, specializzate in specifiche attività (Centro per l’Impiego, Centri di sostegno all’impresa, Centri di Formazione, etc.). Questa è una delle caratteristiche che, a parer mio, sono maggiormente da evidenziare. La Città dei Mestieri si propone, infatti, come nodo di una rete complessa e differenziata, come struttura capace di accompagnare le persone verso gli interlocutori maggiormente adatti a dare risposte concrete ai bisogni dei cittadini. Un’ulteriore fattore che a parer mio è da sottolineare, che testimonia la filosofia di lavoro implementata, è quella relativa alla figura del consigliere. I cittadini che si rivolgono alla Città dei mestieri non trovano operatori che offrono servizi pre-confezionati e formalizzati, strutturati secondo procedure definite, ma vengono in contatto con professionisti che, compresi i bisogni, accompagnano le persone a individuare autonomamente il proprio percorso. Il consigliere mette a disposizione dei cittadini la propria esperienza, un set di strumenti, grazie ai quali la persona può essere aiutata nell’orientamento, e una rete consolidata di strutture che possono dare risposte specifiche ai bisogni. L’accento è posto sulla volontà di non fornire servizi in maniera passiva, ma di trasmettere alla persona la consapevolezza di essere motivata ed autonoma nel dirigere il proprio percorso. I colloqui non durano più di mezzora, proprio perché la funzione del consigliere è quella di accompagnare le persone e non quella di erogare servizi standardizzati. Antenna Corsico Stefano Gatti
Visita alla Città dei Mestieri di La Villette – Parigi L’esperienza condivisa dagli operatori delle Antenne di Città dei Mestieri di Milano presso la Cité des Métiers di La Villette è stata l’occasione per vedere da vicino come la “Madre” delle Città dei Mestieri ha sviluppato negli anni le capacità di incontrare, gestire ed anticipare le richieste delle persone che si avvicinavano, e tuttora si avvicinano, ai loro sportelli per far luce sull’evoluzione del mondo del lavoro ed entrarvi preparati. Grazie a Pascale, Olivier e Bernadette abbiamo potuto osservare come nella realtà parigina il progresso delle scienze e della tecnica sia riuscito ad incontrare le relazioni umane per accogliere le preoccupazioni di coloro che attraversano momenti di transizione sul proprio cammino professionale per tradurre un bisogno in un supporto informativo concreto finalizzato a fornire costantemente all’utenza conoscenza e capacità per attivarsi in modo autonomo e responsabile attraverso nuove e diverse esperienze di formazione e di lavoro. La prima parte della presente relazione prende spunto proprio da queste tre parole chiave per tracciare una sorta di prontuario, o meglio ancora un ABC considerata la coincidenza della traduzione delle parole dal francese all’italiano, di come gli operatori della Cité affrontano quotidianamente le richieste informative della loro utenza. La seconda parte della relazione vuole invece cogliere l’opportunità di portare “a casa” qualche spunto sugli argomenti, non sulle metodologie di conduzione d’aula, proposti per le discussioni all’interno degli ateliers, i laboratori. Obiettivo dei numerosi laboratori che vengono organizzati mensilmente nella struttura parigina è la possibilità di soddisfare, attraverso uno o più incontri di gruppo, un’esigenza informativa o formativa riscontrata come criticità tra più utenti e che non può essere soddisfatta in soli venti minuti (tempo mediamente calcolato per ogni singolo colloquio con i consulenti della Città dei Mestieri). Il modello A come Accueil o Accoglienza La funzione di accoglienza all’interno della Cité non ha unicamente lo scopo di supportare l’utente nel riconoscere il proprio bisogno informativo (spesso infatti abbiamo notato persone accedere agli spazi già attrezzate di carta e penna dirigersi autonomamente verso uno dei poli ovvero verso le scaffalature del patrimonio documentario). Essa infatti non è affidata esclusivamente all’operatore che si trova all’ingresso della struttura cui spetta il compito di illustrare all’utente che varca per la prima volta la porta alla Città dei Mestieri i servizi ai quali può accedere, viene bensì condivisa da ogni operatore con cui l’utente entra in contatto e con i quali l’operatore d’accoglienza svolge una funzione di complementarietà. Si accoglie il bisogno, si accoglie l’inquietudine che soggiace ad una fase di transizione, accoglie un ascolto attivo da parte dell’operatore, accolgono gli orari d’apertura (continuato e/o serale), accolgono gli spazi ampi ed opportunamente indicati nelle loro funzioni per riconoscere a colpo d’occhio i servizi offerti dalla struttura. Non a caso, quindi, diversi operatori, confidano che l’obiettivo del consigliere è quello di infondere un po’ di ottimismo in chi si sta muovendo alla ricerca della propria strada! B come Besoin o Bisogno L’analisi del bisogno manifestato dall’utenza che nel corso degli anni ha frequentato la struttura ha reso possibile la definizione degli spazi che caratterizzano la Città dei Mestieri, ci ha spiegato Bernadette. Il percorso dell’utente all’interno della struttura è pertanto “self service” poiché egli, identificato il bisogno (non necessariamente con un primo transito nella prima area dell’accoglienza) potrà trovare il luogo in cui recuperare l’informazione consultando le insegne
luminose che campeggiano al centro della sala (esse identificano i cinque poli tematici e la zona dedicata alla libera consultazione di libri, giornali e PC) e che già rappresentano uno specchio dei bisogni dell’utenza Un’altra peculiarità della Città dei Mestieri di Parigi consiste nel fatto che l’utente non viene “preso in carico” dal consulente presso il quale svolge il colloquio: non vi sono infatti rinvii per approfondire l’incontro con il medesimo operatore. I colloqui hanno una durata media di 20 minuti nel corso dei quali il consulente fornirà le informazioni utili per soddisfare il bisogno manifestato dal cittadino. C come Connaissance o Conoscenza Conoscenza: qui si cela il motivo per cui il polo “Trouver un’emploi” risulta essere quello meno frequentato. Tanto l’operatore d’accoglienza quanto i consulenti distribuiti sui poli hanno modo di suggerire alle persone come e dove reperire le informazioni di interesse, favorendo quindi, non solo la conoscenza di una risposta ad un quesito immediato, bensì anche la possibilità di contribuire a sviluppare nel cittadino un ruolo attivo nella costruzione della propria carriera così come del proprio futuro. La biblioteca con il suo patrimonio cartaceo e multimediale di circa quattromila documenti (la catalogazione del materiale condivide lo standard utilizzato nella biblioteca della Città delle Scienze), le postazioni PC tematiche, la possibilità di poter accedere a colloqui informativi senza appuntamento sono tutti strumenti a disposizione dell’utenza che consentono ad ogni singolo utente di crearsi un percorso personalizzato tra i servizi offerti, beneficiare gratuitamente e in anonimato di un servizio di consulenza per costruire una progettualità e una strategia d’azione, imparare a conoscere le normative che regolano i contratti di lavoro, informarsi in merito alla scelta di un corso di formazione idoneo ad implementare competenze, sfogliare il catalogo delle professioni, impegnarsi nella stesura del proprio curriculum e di lettere motivazionali. Buone prassi Les ateliers I consulenti non solo si occupano di colloqui, ma sovente danno vita ad alcuni laboratori tematici, alcuni con cadenza periodica, altri ideati sulla base di bisogni emersi nel corso dei colloqui (nel mese di aprile ne sono stati organizzati 31, alcuni strutturati in un unico incontro, altri caratterizzati da rinvii settimanali o mensili). Se è vero che non esistono delle linee guida per la conduzione dei gruppi di lavoro, è stato interessante comprendere come gli ateliers vengono progettati. Nella loro fase organizzativa, essi consentono a tutti gli operatori (non necessariamente appartenenti allo stesso polo e comunque provenienti da una ampia partnership) di mettere in gioco le conoscenze e le abilità personali, creando una sorta di “banca delle competenze” dalla quale attingere elementi di collaborazione. Obiettivi di questo scambio sono la possibilità di strutturare al meglio i momenti dell’intervento, portare all’esterno dei progetti efficaci e sempre nuovi e contribuire, non da ultimo, ad una promozione e ad un arricchimento professionale delle risorse umane interne. I soggetti beneficiari di questi incontri sono sempre gli utenti a 360° della Città dei mestieri che abbiano voglia di mettersi in gioco, di confrontarsi con altre persone su tematiche condivise, approfondire o acquisire competenze per inserirsi o reinserirsi nel mercato del lavoro. A meno che non si tratti di laboratori generici, spiega lo staff, l’iscrizione ai singoli eventi viene fatta preso il
polo organizzatore, poiché attraverso un primo colloquio gli operatori possono verificare la motivazione e l’adeguatezza del rinvio. Accanto a laboratori “classici” quali la condivisione e il confronto delle tecniche di ricerca attiva, la redazione del CV e della lettera motivazionale, la ricerca del lavoro con internet, il colloquio di lavoro, l’alfabetizzazione informatica, la formazione continua), nel mese di aprile sono stati organizzati degli incontri più specifici sui seguenti argomenti: - la carriera imprenditoriale - le professioni dell’artigianato artistico - il mercato del lavoro dopo i 45 anni - l’ingresso nella società, la ricerca del lavoro e i valori delle nuove generazioni Antenna di Legnano Francesca Cornaggia
RELAZIONE ESPERIENZA FORMATIVA PRESSO “ LA CITES DES METIERS” - Creer son activite - Tra i vari servizi offerti dalla Città dei Mestieri di Parigi ho focalizzato la mia attenzione sul polo “Creer son activite” . Tale iniziativa ha lo scopo di orientare e consigliare gli utenti che volessero aprire un'attività in proprio. L'utente può presentarsi ed avere un colloquio con un consigliere presso un'area dedicata a questa specifica esigenza. In aggiunta è possibile usufruire di due postazioni informatiche inserite nel medesimo polo. Il consigliere è disposizione per: • ascoltare il progetto • accogliere le idee formulate e aiutare a definire meglio i propri obiettivi • identificare le tappe (metodologia e orientamento verso l'iter burocratico da seguire e gli enti di finanziamento) • organizzare le priorità al fine di intraprendere i primi passi nella costruzione del proprio progetto • segnalare gli adempimenti giuridici, amministrativi e fiscali necessari all'apertura di un'attività Il consigliere potrà fornire la seguente documentazione: • sintesi delle principali tappe per la creazione dell'impresa • lista degli organi d'accompagnamento per la creazione dell'impresa • nominativi degli istituti di finanziamento • moduli per la richiesta di contributi, finanziamenti pubblici e agevolazioni fiscali Grazie all'utilizzo delle postazioni informatiche è invece possibile consultare e reperire in autonomia: • le schede degli albi professionali che riguardano l'attività prescelta e diversi dossier tematici • collegamenti a siti specializzati per la creazione dell'impresa • software ODIL che raccoglie studi sul mercato locale • software BALISE che riporta esempi di iniziative per la creazione d'impresa. L'accesso a questo data base può essere effettuato solo con una password fornita dall'operatore del polo • vari studi di settore Ulteriore documentazione può essere reperita nella biblioteca dove ci sono testi che possono essere consultati o presi in prestito. Inoltre è possibile partecipare ad “ateliers” (laboratori/esperienza formativa di gruppo) previa iscrizione presso il polo “Creare un'attività” ed assistere ad incontri-dibattito tematici. Grazie a questa iniziativa si possono incontrare figure professionali come imprenditori e specialisti nella creazione d'impresa che sono in grado di sciogliere dubbi e dare consigli. Ritengo che sia molto utile poter fornire informazioni e supporto a chi ha delle idee da sviluppare per intraprendere una nuova attività. Antenna Melzo Raffaella Brambilla
RELAZIONE SULLA VISITA A CITÉ DES MÉTIERS DI PARIGI “Toutes pareilles, mais toutes différentes”: tutte uguali, ma tutte diverse. I distinti territori, viene affermato nella guida “Travailler dans une Cité des métiers” edita da Réseau cités des Métiers e frutto di un lavoro collettivo transnazionale, hanno adottato e adattato il modello di Città dei Mestieri in base alle proprie specificità, aderendo all’idea della creazione di uno spazio centrato sulla domanda, sul problema dell’utente e non sulle istituzioni : l’obiettivo è che la persona che si rivolge al servizio possa riappropriarsi di una strategia d’azione grazie all’informazione e al consiglio intesi nel senso più globale possibile. Si potrebbe sostenere che gli elementi che maggiormente influiscono sulla connotazione delle Città dei Mestieri siano il partenariato e la dislocazione; l’incidenza di quest’ultima è ancora più rilevante nel caso delle Antenne. L’Antenna presso cui lavoro, per esempio, è fortemente caratterizzata dallo spazio funzionale entro il quale è collocata: essa si trova fisicamente proprio all’interno del Centro per l’impiego di Milano, la cui utenza, prevalentemente costituita da profili medi e bassi, si rivolge al servizio sia per il rilascio di certificati a scopo amministrativo, sia per la ricerca di lavoro. L’atteggiamento con cui l’utente che frequenta la nostra Antenna articola la domanda legittima della ricerca di un impiego, risente moltissimo dell’istituzione in cui si trova: quale altra sarebbe la funzione e la ragion d’essere di questo ente, erede del compianto Ufficio di Collocamento (per il quale i più non nascondono una certa nostalgia), se non trovare un lavoro ai disoccupati, naturalmente previa l’inevitabile iscrizione? Il primo ostacolo che ci troviamo a dover superare è il pregiudizio dell’utente: difficile il cambiamento di mentalità che necessariamente si deve accompagnare all’evoluzione normativa che ha portato al passaggio da una totalità di politiche passive alla prevalenza di politiche attive del lavoro. Il secondo ostacolo che dobbiamo superare è il fatto di dovere in qualche modo giustificare le lacune del nostro sistema nell’applicazione delle politiche attive previste dalla legge: sebbene il D.lgs. 297/02 stabilisca le misure per favorire l’incontro tra domanda e offerta di lavoro e contrastare la disoccupazione di lunga durata e contestualmente sancisca i motivi della perdita dello stato di disoccupazione, di fatto per alcune ragioni questo non sempre si traduce in una presenza forte delle istituzioni nel sostegno ai disoccupati. Questi gli elementi di contesto: rimane da capire quello che possiamo fare noi per rendere più efficaci i nostri sforzi affinché, soprattutto le persone culturalmente meno provvedute che si rivolgono al servizio, possano almeno sentirsi stimolate nel mettere in campo anche le loro personali abilità per la ricerca attiva di un lavoro. Il mio interesse, nel corso della visita alla Cité des Métiers di Parigi, è quindi stato da subito rivolto verso la comprensione della strategia e degli strumenti utilizzati dai colleghi francesi nella gestione del colloquio con un utente-tipo convinto di trovare nell’assistenzialismo l’unica possibile risposta alla sua ricerca di un impiego1. Dai colloqui avuti con i consiglieri sono emersi alcuni spunti interessanti. Innanzitutto bisogna rilevare alcune conferme a proposito della condotta utilizzata con l’utente. Le risposte, seppur negative, vengono date con gentilezza, ma al tempo stesso con fermezza; questo modo di porsi rientra nell’ambito di quel saper-essere che è il principio cardine dell’accoglienza 1 Per una maggiore completezza espositiva riporto in calce alla presente relazione un riassunto del contenuto del colloquio simulato avuto con i consiglieri di Cité des métiers di Parigi.
all’interno di una Città dei Mestieri: forte senso di servizio al pubblico, grande disponibilità all’ascolto attivo, capacità di non far sentire la persona giudicata, in nessun caso. In secondo luogo bisogna rilevare l’affinità di contenuto del messaggio trasmesso. L’utente viene accompagnato verso la comprensione della necessità di sviluppare un atteggiamento di maggiore autonomia e viene introdotto all’idea che l’eventuale carenza di alcune competenze può essere colmata grazie alla formazione, disponibile gratuitamente anche all’interno dello spazio. Nel corso del colloquio sono emerse anche le difficoltà che la nostra Antenna incontrerebbe se volesse utilizzare strumenti simili. In sintesi, le risposte che sono state date e le relative criticità nel nostro sistema si possono elencare come segue. 1) Rivolgersi al Pole Emploi. Nel nostro sistema (a livello nazionale) non è applicabile negli stessi termini la risposta relativa ad una ricerca di lavoro in qualche modo accompagnata dalle istituzioni, se non all’interno di progetti specifici rivolti di volta in volta a target determinati. 2) Consultare i giornali. Nel nostro spazio non abbiamo giornali specializzati e per quanto riguarda la grande stampa abbiamo solo quotidiani datati 2-3 giorni prima; per compensare questa importante mancanza è stata istituita una bacheca in cui giornalmente vengono esposte delle offerte di lavoro tratte da internet, i cui limiti però sono evidenti: non si può coprire in questo modo la totalità delle offerte esistenti, né indirizzare la ricerca solo verso uno o due profili professionali a scapito degli altri, né tenere conto delle esigenze e dei vincoli di ogni persona. Bisogna quindi operare delle scelte ed esporre offerte che siano al tempo stesso specifiche e sufficientemente generali, circoscrivendo così in maniera eccessiva le possibilità per ognuno. 3) Consultare la guida. Nella guida in dotazione a Cité des Métiers di Parigi2, è presente una classificazione in settori professionali per ognuno dei quali sono sintetizzati i canali privilegiati di ricerca e i relativi indirizzi, oltre alle possibilità formative e alle informazioni generali sul profilo professionale ricercato. Anche presso la nostra Antenna si può reperire del materiale informativo in questo senso: le schede professionali che si possono stampare dal sito www.cittadeimestieri.it e i Quaderni di Città dei Mestieri sono degli esempi. Bisogna tuttavia sottolineare l’efficacia della guida francese quanto a sintesi, esaustività e pragmatismo (ad esempio nel settore Hotellerie sono indicati ben 65 contatti e riferimenti pratici, contenuti in un’unica pagina). 4) Frequentare workshop e atelier. Al momento attuale nella nostra Antenna non sono previste attività di questo tipo, ma sulla base del modello francese (senza voler naturalmente aspirare alla ricchezza dell’offerta formativa di un’organizzazione che coinvolge ben 60 operatori) potrebbero essere predisposti dei workshop di alfabetizzazione, per esempio sull’utilizzo del computer per la ricerca di lavoro, sulla redazione del CV, sulla redazione della lettera di accompagnamento o su come rispondere alle offerte di lavoro. Spesso ci sentiamo inadeguate perché ci sembra di deludere le aspettative degli utenti, non 2 “Le guide des réseaux et services d’accès à l’emploi 2010-2011”, CLIP (Carrefour Local de l’Insertion Professionnel).
riuscendo a dare loro le risposte desiderate. In realtà non possiamo e non dobbiamo sostituirci alla persona nella ricerca del lavoro, ma se per piccoli passi riusciremo ad accompagnarla sulla strada verso una maggiore autonomia, le avremo già reso un ottimo servizio. Di seguito è riportato un riassunto della simulazione di colloquio avuta con i consiglieri di Cité des métiers di Parigi. Accoglienza U - Buongiorno, vorrei un lavoro C - Qui non abbiamo lavori, solo orientamento U - Ma io devo lavorare perché devo mangiare C - Dovrebbe consultare le offerte su internet U - Ma io non so usare il computer e non so leggere in francese C - Se vuole può partecipare a un atelier per principianti per quanto riguarda il computer e posso darle indirizzi per dei corsi di francese U - No, non ho tempo, prima voglio il lavoro, poi semmai imparo il francese e a usare il computer C - Prego, si accomodi al polo “Trouver un emploi” Polo “Trouver un emploi” U - Buongiorno, vorrei un lavoro, ma non so leggere in francese nè usare il computer C - È molto difficile in Francia trovare lavoro senza conoscere la lingua: potrebbe fare un corso di francese U - Ma io devo lavorare subito C - Che lavoro sta cercando? U - Qualsiasi C - Che lavori ha fatto in passato? U - Un po’ di tutto, qualsiasi cosa mi capitava C - Allora in questo caso dovrebbe cercare lavori non qualificati, per esempio nel settore dell’hotellerie o delle pulizie; se vuole può consultare le offerte su internet U - Le ho detto che non so usare il computer C - In questo caso potrebbe rivolgersi al Pole Emploi, dove se si iscrive le viene corrisposta un’indennità, ma ha degli obblighi: deve fare un primo colloquio conoscitivo in cui le viene consigliato anche un eventuale percorso formativo e poi una volta al mese ha un appuntamento per vagliare le offerte che loro hanno a disposizione; se rifiuta 3 offerte il suo nominativo viene cancellato e perde l’indennità [i 2/3 dei disoccupati sono iscritti al Pole Emploi]. Inoltre, se riuscisse a leggere almeno un po’ in francese, potrebbe consultare le offerte riportate sui giornali (grande stampa e stampa specializzata), ne abbiamo molti nell’altra sala. Le lascio poi la fotocopia della pagina della nostra guida (di cui abbiamo anche la versione telematica), dove sono riportati tutti canali consigliati per la ricerca del tipo di lavoro che sta cercando e le relative indicazioni: le potrà essere utile nel caso in seguito decida di approfondire le sue conoscenze sul settore e apprendere l’uso del computer, per esempio con l’aiuto di uno dei nostri atelier. Antenna Milano Jenner Rosa Marrano
Visita a CDM Parigi La visita alla CDM di Parigi ha permesso una presa di contatto con il modello originario ed in particolare con gli spazi fisici che lo connotano. Se opportunamente rielaborata e socializzata in sede locale potrebbe favorire interessanti ricadute sui servizi e sull’organizzazione Afol/CPI. La visita è stata altresì una preziosa occasione d’incontro e di confronto tra i referenti Antenne, i quali sono rientrati carichi di motivazione a cooperare per la miglior riuscita del progetto TS. A livello personale, quanto appreso a Parigi ha agito come fonte di stimolo al ripensamento critico della mia esperienza professionale e mi impegna ora alla ricerca di una sempre crescente efficacia. La sede CDM colpisce innanzitutto per l’atmosfera raccolta e ovattata, particolarmente consona alla sua mission, incentrata sull’accoglienza degli utenti e sulla messa a sistema di una serie molto ampia di risorse informative e documentali. Colpisce inoltre per la funzione di strumento dedicato alla promozione e al sostegno di un’idea del lavoro inteso come “carriera”. A voler fare un raffronto tra approccio francese e approccio italiano all’orientamento non si può prescindere dalla profonda diversità tra le legislazioni dei due paesi in materia di diritto del lavoro. Mentre la Francia da tempo ha sancito a livello normativo l’obbligatorietà per le aziende e per il sistema pubblico di dare concreta attuazione al principio della formazione e dello sviluppo dei lavoratori lungo tutto l’arco della vita professionale, l’Italia, al di là di alcune occasionali e nebulose dichiarazioni di principio, non ha posto in essere meccanismi cogenti che diano certezza e direzione riguardo al life long learning. Il life long learning è dunque basato sul volontarismo e sulla libera iniziativa dei lavoratori e delle aziende mentre il sistema pubblico dell’impiego è totalmente investito della questione del collocamento (non tanto dell’orientamento) dei lavoratori. Per sua stessa ammissione CDM è inoltre realtà distinta e intenzionalmente distante dalle istituzioni preposte alle politiche attive del lavoro e all’incontro D&O (il fatto che da CDM nemmeno sia possibile rispondere agli annunci on line è emblematico). Conseguentemente non è attrezzata per dare risposta a bisogni contingenti ed impellenti dei lavoratori in crisi, ma rappresenta un orizzonte di più ampio respiro, teso ad educare e ad abilitare gli utenti all’uso autonomo delle risorse disponibili. Ciò premesso, dei servizi offerti da CDM, personalmente ho colto soprattutto la valenza “info- orientativa” meno quella di “consulenza centrata sulla persona”. L’aver avuto la possibilità di rivolgere una domanda di consulenza al Polo Changer sa vie professionelle, allo scopo di saggiare la modalità di soddisfazione della domanda, mi ha posta a confronto con una metodologia che più che dare risalto all’individuo, alla sua storia e alle sue aspirazioni, tende a dare risalto alle questioni di carattere più generale e alla diffusione di un “sapere” intorno a queste. Anche in ciò credo ci sia una notevole diversità rispetto alle modalità con cui in Italia si svolge la consulenza orientativa, là dove è offerta. Mentre per CDM è importante che il servizio sia prestato con la massima cordialità ma in maniera tale da definire ed esaurire la questione in modo rapido e circostanziato, in Italia, almeno nella mia esperienza, c’è molto più investimento di tempo e di risorse nel cercare di dare sviluppo e continuità non tanto ad un’azione in sé isolata ma, soprattutto, ad un’azione a carattere processuale (esplorazione, diagnosi, ricerca soluzioni, attuazione soluzioni). Degli spunti colti durante la visita in CDM quelli che più mi hanno colpita sono: • Forte cooperazione (mutualismo) tra gli operatori e Bourse de change des savoir (annuale)
• Club promossi da CDM (giovani alla ricerca del primo impiego e 45+) e su richiesta delle Associazioni – NB occorre prendere contatto con florence.vanetti@universcience.fr per avere indicazioni sulla metodologia di gestione dei club • Software Repérer ses compétences transférables Volendo capitalizzare alcune idee di facile adattabilità al contesto italiano darei precedenza a: • workshop per l’abilitazione delle competenze di base (italiano per stranieri, informatica per la ricerca attiva del lavoro, socializzazione al lavoro, etc.) + informatica di base in autoistruzione (computer based training) • relazioni con aziende e istituzioni del territorio, per sviluppo progetti congiunti • creare o estendere alle antenne un sistema di catalogazione della documentazione presente presso le diverse sedi • realizzare una semplice maschera per la registrazione on line dell’utente, sull’esempio di quella adottata sui poli di Parigi, evitando le attuali schede cartacee • favorire lo scambio delle pratiche e delle competenze tra gli operatori CDM Italia, attraverso la creazione di un forum e di un repository on line di documenti e di esperienze. Antenna Paderno Silvia Annoni
Visita CdM Parigi L’esperienza di formazione presso la Cité des Métiers di Parigi, che nel suo complesso giudico assolutamente interessante e formativa , mi ha fatto riflettere su quali fra le molte attività erogate da CDM Paris sarebbero proponibili e realizzabili anche presso le Antenne CDM. Gli “ ATELIERS” tematici sono ciò che fa al caso nostro! Mi è sembrato particolarmente interessante e utile fornire attività di formazione o autoformazione fra utenti con esigenze comuni per approfondire un tema o un problema specifico. Penso che organizzare anche nella nostra realtà e con la nostra utenza formazione su temi pratici come redigere un CV, navigare in Internet, conoscere alcuni aspetti della normativa in materia di lavoro, ecc., sia un elemento importantissimo e fondamentale per rendere autonomi gli utenti, sia per lo scambio preziosissimo di esperienze che si verifica ogni volta che ci si misura e si condividono problematiche comuni. Per questo motivo penso che anche all’interno delle attività delle Antenne di Città dei Mestieri sarebbe molto interessante promuovere e realizzare in maniera sistematica workshops su temi pratici. I giovani che hanno partecipato al progetto Talent Scout presso l’Antenna di Rozzano hanno manifestato l’esigenza di imparare a muovere i primi passi nel mondo del lavoro, imparare strategie e conoscere canali utili per cercare il primo impiego o organizzare un percorso di formazione per favorire l’inserimento nel mondo del lavoro. Purtroppo prevedere attività di formazione su questi temi per ogni singolo utente diventa troppo impegnativo in termini di tempo e quando non ci sono le competenze necessarie per utilizzare gli strumenti messi disposizione da CDM (sito, link, ecc.) gli utenti si scoraggiano e abbandonano. Integrare l’attività di Talent Scout con workshop tematici realizzati avvalendosi della competenza di specialisti sui vari argomenti (modello ateliers CDM di Parigi) potrebbe aiutare a soddisfare il bisogno degli utenti di utilizzare al meglio gli strumenti e le risorse messe a disposizione da CDM. Mi piacerebbe molto provare a realizzare per il prossimo anno dei workshop presso l’Antenna di Rozzano, magari chiedendo consulenza e aiuto a CDM Milano che già ha attivato questa attività da qualche tempo. Antenna Rozzano Marzia Blora
Visita CdM Parigi Durante l’ultima giornata di formazione presso la Città dei Mestieri di Parigi il mio lavoro si è concentrato soprattutto sulla ricerca di scuole professionali francesi con le quali il cfp di San Donato Milanese potesse attivare degli scambi culturali. Il secondo aspetto toccato dalla mia ricerca ha riguardato la possibilità di attivare tirocini all’estero per i nostri studenti. L’idea di attivare scambi culturali con scuole similari alla nostra non è nuova per il nostro istituto. Negli anni passati sono stati attivati gemellaggi con scuole europee, considerati sempre molto produttivi per i nostri studenti. Per trovare indirizzi e nominativi ho utilizzato la biblioteca e ho consultato i manuali relativi alle scuole professionali presenti nella Città dei mestieri. Ho trovato soprattutto indirizzi relativi a scuole culinarie e per le professioni legate al benessere. Più difficile è stato trovare scuole per elettricisti ed idraulici, forse per una diversa struttura della scuola francese . Per quanto riguarda la seconda parte della ricerca ho cercato innanzitutto la normativa che regola gli stage in Francia, che, escluse alcune peculiarità, è abbastanza simile a quella italiana ( una differenza che mi ha colpito è la loro regolamentazione dei “lavoretti” fatti dagli studenti ). Ho rimandato al mio ritorno in Italia la ricerca di eventuali aziende con le quali attivare la collaborazione. Un obiettivo della mia ricerca è stato quello di cercare occasioni che potessero favorire l’arricchimento non solo formativo ma anche personale degli allievi. Il confronto con coetanei europei che studiano materie similari in contesti differenti può essere motivo di crescita per ragazzi che non hanno molto spesso possibilità di conoscere situazioni diverse da quelle quotidiane. Sullo stesso piano si pone l’idea di organizzare stage all’estero per i ragazzi di quarta. Un’esperienza completa , sicuramente formativa che rende il curriculum più interessante. Antenna San Donato Noemi Cirigliano
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