LIMBIATE Comune di - hashtagmagazine.it
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Hashtag Magazine Direttore Responsabile 3 Indice #MAG / Comune di Limbiate Giampiero Filella Redazione Nika Antico Editore Chiara Tricarico Univers Edizioni #magazine è anche su Sede Facebook Via Villa Serafina 4/a – 27100 Pavia Instagram T. +39 0382 539433 E. redazione@hashtagmagazine.it Testi E. direttore@hashtagmagazine.it Angela Pinetti ANTONIO ROMEO INTERVISTA LIMBIATE PINZANO Primo cittadino AL PRIMO CITTADINO UN’AREA RITROVATA ANTONIO DOMENICO ROMEO Sono lieto di presentarvi questa pubblicazione realizzata con l’intento di dare vita ad un prodotto che valorizzi la storia del nostro territorio e della nostra città. L’idea 4 6 12 è quella di presentare Limbiate attraverso un viaggio tra i quartieri, ciascuno con le proprie vicende, le proprie ricchezze artistiche e culturali, le proprie curiosità. Nei capitoli che seguono scopriamo una Limbiate del passato e ripercorrendone la storia possiamo cogliere le tracce della sua costante evoluzione. Vediamo la MOMBELLO, INTERVISTA AL DOTTOR IL CENTRO CITTADINO, trasformazione dei luoghi che ci hanno descritto genitori e nonni nei loro racconti UNA RICCHEZZA LEONARDO CALDARINI UN INCONTRO TRA o di cui sentiamo spesso parlare e allo stesso tempo pensiamo ai progetti che STORICA DA SCOPRIRE IL PASSATO prenderanno vita in futuro, ai cambiamenti che verranno e alle nuove sfide che la E IL PRESENTE nostra comunità è pronta ad accogliere. Attraverso questo percorso prendiamo consapevolezza delle nostre radici e comprendiamo – con un certo orgoglio – l’importante ruolo di Limbiate nei secoli 18 24 32 passati. Dalle chiese del 1200 alle Ville del Settecento, fino ad arrivare al nuovo Teatro Comunale, siamo in possesso di un bagaglio di risorse che molti ci invi- diano. Il nostro compito, come Amministrazione e come comunità, è quello di custodirle e valorizzarle per fare in modo che tutti possano goderne. Questo libretto, dedicato ai limbiatesi e a tutti coloro che vogliono scoprire la nostra storia, si presta bene all’intento. Buona lettura! Il Sindaco Antonio Romeo
#MAG / Comune di Limbiate 4 #MAG / Comune di Limbiate 5 Qual è il suo sogno nel cassetto per la città di sfazioni e gli obiettivi del singolo diventano Limbiate? soddisfazioni e obiettivi della comunità. In primo luogo la speranza è quella di uscire Quali sono le ricchezze di Limbiate alle quali Lei INTERVISTA rafforzati e uniti da questa pandemia che ha chiesto a tutti noi enormi sacrifici e rinunce. è affezionato? Da primo cittadino mi auguro che Limbiate Oltre alle bellezze architettoniche come le Comune numerose ville storiche presenti in città, di Limbiate prosegua sul percorso di crescita iniziato molti anni fa, continuando a tagliare impor- credo che una grande risorsa sia costituita tanti traguardi e alimentando quello spirito da parchi ed aree verdi; ne abbiamo diver- di comunità e collaborazione che mi sembra si e dalle dimensioni generose, che pochi essere sempre più presente nella nostra cit- comuni possono vantare. Inoltre non pos- so non essere legato alle nostre scuole: ci tà. A tale proposito abbiamo creato il brand sono ben 18 plessi sul territorio che ogni “Limbiate in fiore: una comunità che cresce anno accolgono migliaia di studenti; come in una città che fiorisce” che intende rac- 5 domande al Sindaco Amministrazione interveniamo puntualmen- cogliere in sé lo spirito con cui affrontiamo te, anche attraverso progettualità condivise il futuro. con i docenti, per far sì che la scuola sia un di Limbiate luogo di incontro, crescita ed inclusione. Come ha visto crescere limbiate negli ultimi 20/30 anni? Qual è il Suo augurio ai cittadini? La nostra città è stata protagonista di gran- Potrei sembrare ripetitivo, ma in un periodo di cambiamenti ed è tuttora in fermento per come quello che stiamo attraversando con- il futuro; sarebbe impossibile, per me che dividiamo tutti la stessa speranza: ritorna- sono cresciuto qui, elencare tutti le novità a re a quella che chiamiamo “normalità”. La Come è cambiato, se è cambiato, il rapporto con la comunica- cui ho assistito. possibilità di tornare a scuola per bambini zione via social nella Sua esperienza politica e nei rapporti con Posso però mettere in evidenza ciò che ci e ragazzi, la ripresa a pieno regime delle at- il territorio? caratterizza come limbiatesi attraverso l’a- tività lavorative e il ripristino di un ‘senso di nalogia con il simbolo della città: l’ape em- sicurezza’ per i più deboli. Restare uniti e Le innovazioni corrono veloci e i canali social blema del lavoro collettivo e dell’operosità, collaborare è un invito concreto per fare in sono diventati parte integrante della comunica- dell’alveare come società in cui le soddi- modo che queste speranze diventino realtà. zione. La mia Amministrazione punta molto su questo aspetto e cerca sempre di rimanere al passo coi tempi comunicando attività, proget- ti e interventi sul territorio attraverso la pagina web istituzionale, Facebook e anche Whatsapp. Sono convinto che un cittadino ben informato possa essere una risorsa per la comunità. D’altra parte sono consapevole che il miglior strumento di comunicazione rimane il rapporto interpersonale e il contatto diretto con i cittadini, una cosa che in questo periodo di pandemia è stata sacrificata e che spero possa riprendere al più presto.
#MAG / Comune di Limbiate 6 LIMBIATE C on i suoi 36.000 abitanti, nell’area sud – ovest della provincia di Mon- za e Brianza in Lombardia si estende il territorio di Limbiate. Attraversato da corsi d’acqua come il Lombra e il Garbogera e ubicato in posizione chiave tra Mila- no e Monza occupa un’area di confine tra la Valle del Seveso e l’altopiano del Parco delle Groane, una superficie naturale protetta che si estende lungo l’alta pianura a nord ovest di Milano. Limbiate si posiziona nell’omonimo Parco, un’a- rea geologicamente caratterizzata da una scarsa produttività per l’agricoltura, ma terreno ferti- le per l’urbanizzazione. Brughiera, zone umide, boschi e fauna autoctona caratterizzano questa zona tutta da scoprire grazie a percorsi a piedi e ciclabili.
#MAG / Comune di Limbiate 8 #MAG / Comune di Limbiate 9 La natura del Parco si intreccia con la curio- accampò nel 1285, nei pressi di Lemiate per sa origine del nome di Limbiate, “Lemiate”. affrontare i comaschi e i torriani che avevano Il toponimo sembra stia a significare “Limite” preso Castel Seprio. e indica proprio la parte di terra che confina Nel XV secolo Limbiate e Mombello passa- con le Groane. rono sotto la giurisdizione dei Marliani nella Originariamente Limbiate costituiva una Pieve di Seveso, mentre Pinzano facente realtà a sé. In epoche successive si unì a parte della contea di Bollate fu confiscato Mombello (Monte Bello) e a Pinzano (Plan- per motivi politici e concesso a Francesco II tianus o Planziano della Gens Plantia) for- Sforza e successivamente a Giacomo Galla- mando la odierna cittadina. rati. Nel 1580 il feudo di Pinzano fu ceduto Antiche e complesse sono le sue vicende. ad Ottaviana Ugolani. La mancanza di notizie precise anteriori al Limbiate e Mombello furono cedute a Barto- tredicesimo secolo non rende facile la rico- lomeo Arese. struzione storica. Per comprendere la na- Nel XVII secolo la famiglia Arese rappresen- tura della città occorre partire da lontano. tava un punto di riferimento tra i grandi pro- Le prime fonti legano le origini della città ai prietari del territorio limbiatese. Il XVIII è ca- processi di migrazione celtica d’epoca pre- ratterizzato dalla presenza a Mombello della romana e agli insediamenti dei legionari di famiglia Pusterla proprietaria della maestosa Roma. Villa all’interno del Parco delle Groane. Notizie più certe risalgono, appunto al tre- La fine del 1700 vede Mombello teatro di im- dicesimo secolo, quando Alberto Confalo- portanti avvenimenti storici come la presen- niero, podestà della repubblica milanese, si za di Napoleone e del suo Quartier Generale e i matrimoni delle due sorelle, Paolina ed cata con un tessuto produttivo che spazia- Elisa. Alcune fonti riportano che probabil- va dalla tradizionale agricoltura all’industria mente la fine della Repubblica di Venezia, la tessile e siderurgica. Intorno alla città erano caduta di Genova e la stipula delle basi del sorte fabbriche e laboratori artigianali per at- trattato di Campoformio siano state pianifi- tività di supporto alla produzione industria- cate tra le mura della sontuosa Villa Pusterla. le. Cambia, così, il volto della campagna: i Il Congresso di Vienna (1815) assegnò all’ nuovi mezzi di comunicazione e l’obbligato- Austria il territorio lombardo-veneto, quindi rietà dell’istruzione elementare avvicinarono anche Limbiate si trovò a sottostare alle de- la campagna alla città creando una nuova cisioni prese da Vienna. rete di collegamenti sociali e professionali. Nel 1861, anno dell’Unità d’ Italia, Limbiate Pinzano rimase dedita alla campagna e alle e Mombello costituivano una sola comunità. attività delle fornaci, anche se l’economia Solo otto anni più tardi si unì Pinzano. locale limbiatese era sostenuta dalla coltiva- Le sorti di Limbiate si sovrappongono agli zione dei gelsi e dall’allevamento dei bachi eventi degli altri Comuni italiani vicini a zone da seta. di maggior sviluppo industriale. L’area nord Gli anni del “boom” economico fanno cam- di Milano costituiva il polo economico e in- biare il volto a Limbiate. I consumi e tutti gli dustriale di una giovane Italia appena unifi- indici legati al tenore di vita erano cresciuti.
#MAG / Comune di Limbiate 10 #MAG / Comune di Limbiate 11 tenzione e all’impegno delle Amministrazioni Comunali si presenta con un aspetto rinno- vato. La nascita dei quartieri aveva delineato aree di differente sviluppo e tessuto sociale. Oggi queste differenze stanno lentamente scom- parendo e stanno dando a Limbiate un volto omogeneo e solidale. Il centro di Limbiate, ricco di attrazioni che si mescolano di passato e presente, si cir- conda delle sue storiche frazioni: Ceresolo, Mombello, Villaggio dei Giovi, Villaggio del Sole e Villaggio Risorgimento che presenta- no luoghi di interesse in grado di fare riemer- gere e conoscere il passato di Limbiate. Ogni frazione ha da raccontare la propria Storia e ogni Storia si intreccia con le altre. Spiccano i Personaggi, le Ville storiche, le Chiese di importante evoluzione architettoni- ca e i vecchi cortili che ancora conservano i segreti del passato. E’ bello parlare di memorie, notizie e testi- monianze che le generazioni si trasmettono; queste costituiscono una grande ricchezza Si cominciava a vivere bene. In questo sce- per l’individuo e per il territorio. Esplorare un nario Limbiate fu investita da un’ondata im- territorio significa anche conoscere i suoi usi migratoria senza precedenti. Il territorio non e i suoi costumi. Le tradizioni sono sempre fu direttamente interessato alla presenza di state un forte richiamo per i limbiatesi. Fe- industrie; le grandi fabbriche si concentraro- ste popolari, valori religiosi e non ultimo la no nelle aree limitrofe trasformando Limbiate vecchia gastronomia brianzola costituiscono in luogo di residenza per migliaia di operai ancora oggi un punto fermo nella vita di ogni provenienti dal Veneto e dalle regioni del singolo cittadino. Sud. Le grandi industrie, l’Alfa Romeo ad Limbiate non si ferma. Due grandi progetti Arese, la Snia Viscosa a Varedo, la Triplex illumineranno gli occhi dei limbiatesi: l’acqui- a Solaro, il Tonolli e la Metalli Preziosi a Pa- sto di Villa Medolago Rasini e il recupero di derno Dugnano, l’Acna e la Snia a Cesano Città Satellite. Maderno svilupparono un’ampia area in- Diverse vicissitudini coinvolsero il prezio- dustriale che trasformò il ceto contadino in so immobile storico Villa Medolago Rasini. ceto industriale. Limbiate cambiò fisionomia, Ora un progetto prevede la conservazione cominciarono a nascere quartieri e villaggi dell’edificio storico e la realizzazione di un legati alla presenza di immigrati e di qualche polo culturale per i cittadini. Città Satellite ha attività di riferimento. rappresentato dal 1965 al 2000 un autentico Per anni la città è stata considerata il “brutto parco di divertimento. Poi degradata e teatro anatroccolo” rispetto ai paesi limitrofi, oggi è di episodi di illegalità ha perso il suo smalto. riuscita a riscattarsi. Si è liberata dalla cupa Una recente Convenzione prevede la riquali- immagine del passato ed ora grazie all’at- ficazione dell’area e il ritorno allo splendore.
#MAG / Comune di Limbiate 12 PINZANO Un’area ritrovata S ituata alle porte del Parco delle Gro- ane e a sud rispetto al centro del Co- mune di Limbiate, Pinzano è una zona da sempre soggetta a profondi cam- biamenti. Dopo la Seconda Guerra Mondiale Pinzano cam- bia il proprio volto: cortili e fabbricati degradati lasciano il posto a nuovi immobili, ma saranno gli anni ’70-80’ a segnare per il quartiere profondi segni di deterioramento. Il suo degrado sociale e le spinose questioni legate alla malavita hanno rappresentato per Limbiate una spina nel fianco. Grazie all’impegno e all’attenzione delle Ammini- strazioni, Pinzano è riuscita a far risentire la pro- pria voce riscattando quella buia e triste immagi- ne di un tempo e oltrepassando i pesanti macigni e condizionamenti del passato. Oggi il quartiere mostra il suo lato migliore, sono state costruite palazzine residenziali e alcune aziende sono riuscite a decollare. Pinzano può ora vantare aree verdi, un centro di vita cittadina con negozi e piccoli artigiani, un campo sportivo comunale, un teatro cittadino, la bellissima Chiesa dei Santi Cosma e Damiano, Villa Fornace e la Villa Bonavilla Zuccoli.
#MAG / Comune di Limbiate 14 #MAG / Comune di Limbiate 15 CHIESA DEI SANTI COSMA E DAMIANO Curiosità Nel centro del quartiere di Pinzano, di fronte L’antico e storico organo presente nella al parco giochi, sorge la bellissima chiesa Chiesa S.S. Cosma e Damiano di Pinzano ha origini nobilissime. Proviene dalla ormai dedicata ai Santi Cosma e Damiano. Risa- scomparsa Chiesa di S. Paolo in Compi- lente al XIII secolo, la chiesa piccola e buia to, situata all’inizio di corso Vittorio Ema- sorgeva lontano dal centro abitato. Citata nuele, non lontana quindi dall’abside del da Goffredo da Bussero nel Liber Noti- Duomo di Milano. Organo a trasmissione tiae Sanctorum Mediolani, oltre ad essere meccanica, collocato in cantoria sopra esempio di evoluzione architettonica, rac- l’ingresso principale, costituisce uno stru- chiude tesori di reliquie. mento di rilevante testimonianza sonora grazie al recupero svolto all’inizio del ‘700 La prima importante modifica alla struttura da Giacomo Brunelli fu Carlo secondo cri- architettonica venne decretata da San Car- teri di totale rispetto per l’antica struttura e lo Borromeo e successivamente, nel 1600, ponendo l’attenzione al concetto di “suo- furono apportate migliorie tra le quali spic- no storico”. Nel corso dell’800 l’organo è ca la costruzione del campanile, il rifaci- stato soggetto a diverse restaurazioni, ma mento del soffitto e l’allargamento dell’ab- nessuna ha mai alterato l’animo e il valore dello strumento. side e del coro. Nel 1700 furono costruiti la sacrestia e l’altare dedicato alla Beata Vergine Imma- colata situato accanto all’altare maggiore. Questo fu sostituito con uno di linea neo- classica nel 1750. Per significative e notevoli modifiche si do- vette attendere la fine del XIX secolo. E’ a partire da questo periodo che ci furono in successione, l’allargamento longitudina- le della navata centrale, il collocamento delle statue in cemento dei Santi Carlo ed Non passa inosservata la statua della Ma- tettore delle donne, S. Giuseppe Cottolengo, Ambrogio in facciata e l’inizio, nel 1890, donna della Vittoria che reprime un drago. Il Santi Pietro e Paolo apostoli, S. Camillo, S. dell’ampliamento della chiesa terminato poi Bene vince sul Male. Sebastiano. S. Antonio Abbate, S. Antonio nel 1942 con la consacrazione e la dedica Sono venerate le reliquie dei martiri Cosma da Padova e S. Agnese. ai Santi Cosma e Damiano. Negli anni ’60 e Damiano, patroni di medici, chirurghi e far- e ’70 furono apportate modifiche al presbi- macisti nonché quelle di San Protaso Marti- IL TEATRO COMUNALE DI LIMBIATE terio e all’altare maggiore. Negli anni ’90 la re, di San Massimo D’Averia che resistette chiesa è stata ristrutturata esternamente fino alla morte alle pressioni per abiurare in Il 14 novembre 2009 i cittadini di Limbiate con copertura ed internamente con restau- epoca romana e di San Galdino. San Gal- vedono realizzato un sogno. Sulle note musi- ro di affreschi e decorazioni. dino, compatrono della città di Milano con cali della Banda Corinna Bruni di Limbiate si L’organo realizzato da Paolo Chiesa alla San Carlo Borromeo ed il Patrono Sant’Am- taglia il nastro dell’inaugurazione tanto atte- fine del 1700 è stato completamente ri- brogio, è noto per le sue opere caritatevoli sa che ha destato gioia sui volti dei cittadini strutturato nel 1999 dalla Bottega Organara in favore dei poveri e di quanti rinchiusi in e di coloro che hanno contribuito alla realiz- di Carlo Capra. carcere per debiti non saldati. Altre reliquie zazione del progetto. arricchiscono la bellissima chiesa: S. Agata, Ubicata in un’area verde, vicino alla strada S. Lucia, S. Antonia, S. Pasquale Baylon pro- che collega Limbiate con Senago, la strut-
#MAG / Comune di Limbiate 17 all’avanguardia. La sua platea, circondata ALTRI LUOGHI DI INTERESSE da pareti nere, ospita seicento poltrone rosse. Americane motorizzate e graticcio Camminando nel centro di Pinzano si viene caratterizzano l’ampio palco così da per- attratti da una costruzione con facciata mettere la programmazione di spettacoli e settecentesca, portale ad arco e balconci- scenografie di rilievo. Lo schermo motoriz- ni in ferro battuto. È Villa Bonavilla Zuccoli zato e il proiettore, all’occorrenza, possono situata in via Buonarroti. Modificata la sua trasformare la struttura in sala cinemato- funzione originaria, è riuscita a conservare grafica. Il teatro è stato pensato e realizzato affin- nel tempo la sua valenza simbolica. ché potesse diventare un’attrazione non Lasciando alle spalle la bellissima Chiesa solo per i cittadini di Limbiate, ma anche dei Santi Cosma e Damiano e percorrendo per quelli dei paesi limitrofi. Ha sempre via Giotto ci si addentra in un’area comple- presentato un palinsesto ricco di even- tamente verde. Nascosta dalla vegetazi- ti, pensati per un pubblico di tutte le età. one, si intravede una costruzione a pianta La struttura nel suo complesso e i cartello- rettangolare con torretta. Edificio del 1925 ni densi di appuntamenti non hanno nulla con mattoni faccia a vista. Per generazioni da invidiare ai teatri metropolitani. La pre- è stata la residenza dei proprietari della senza di grandi ospiti come Teo Teocoli, fornace, i signori Pogliani. Dal 1700 nell’ar- Pino Insegno, Andrea Scanzi, Barbara De ea Groane, grazie all’abbondante presenza Rossi e Enzo Iacchetti e di famose com- di argilla rossa, sono sorte attività legate pagnie teatrali come “Ballet of Russia “con il famoso “Lago dei Cigni” gli hanno dato alla costruzione del mattone. Esempio ne è un’immagine di rilievo. la fornace Pogliani, la cui attività produttiva è cessata nel 1982. Non possiamo dimenticare di Città Satellite Curiosità o come successivamente chiamata, Green- tura si presenta moderna ed innovativa. lo culturale, ha portato, con una spesa di Si narra che nella zona vicina al Teatro sor- land, il parco di divertimento dei limbiatesi Non è stato un lavoro facile, ma la deter- quattro milioni di euro di cui uno a fondo geva una piccola dimora chiamata “Baia del e dei cittadini dei paesi limitrofi. Costruito minazione e il desiderio di un’importante perduto da Regione Lombardia, alla con- Re”. Qui il Re sostava durante i preparativi per battute di caccia. nel 1965 all’interno dell’area verde del Par- crescita per la Città anche sotto il profi- cretizzazione di una struttura moderna e co delle Groane è oggi in stato di abban- dono e di degrado. È vietato l’ingresso, ma uno sguardo dall’esterno potrebbe ripor- tare indietro la memoria di qualche anno. Voluto dal Commendatore Giuseppe Brollo ha rappresentato per diverse generazioni il luogo della felicità e del divertimento. Un progetto, ancora in stato embrionale, po- trebbe rilanciare un nuovo luna park sulle ceneri di Città Satellite regalando ai più piccoli e non solo, momenti di gioia.
#MAG / Comune di Limbiate 18 MOMBELLO Una ricchezza storica da scoprire S ituata a nord-ovest in posizione so- praelevata rispetto al centro di Lim- biate, al confine con la vicina Bovisio Masciago si trova Mombello. L’origine del nome deriverebbe da Monte Bello probabilmente grazie alla posizione e al rigoglio- so parco che accoglie il noto quartiere. Mombello è nota per il suo manicomio. La strut- tura nasce nel 1865 per far fronte ad un’epide- mia di colera e nel 1878 fu trasformata, su de- cisione della Provincia di Milano, in manicomio provinciale. Così la storica Villa Pusterla, che nel 1797 ospitò la corte napoleonica, diventò sede del nuovo Ospedale Psichiatrico Provinciale intitolato, successivamente, al noto psichiatra Giuseppe Antonini, direttore sanitario dal 1911 al 1931. Arrivò ad ospitare oltre 3 mila pazienti, fra i quali il figlio di Benito Mussolini. Oggi la vasta area dell’ex-manicomio con presenti le sedi del Centro AVIS Vittorio Il manicomio, luogo di dolore e sofferenza, rima- il suo parco è in parte in disuso ed in parte Formentano e del Centro di addestramen- se attivo fino all’approvazione della Legge Basa- sede di un polo scolastico della provincia to dei cani guida per non vedenti dei Lions. glia. Dopo la chiusura diventò preda di vandali, di Monza e Brianza che comprende l’Isti- Percorrendo via Monte Grappa, dirigen- fotografi e registi in cerca di set cinematografici tuto Agrario Luigi Castiglioni e l’Istituto PA- doci verso il centro cittadino incontriamo suggestivi. CLE Elsa Morante. Nell’area sono anche l’Ospedale “Giuseppe Corberi”. Nasce nel
#MAG / Comune di Limbiate 20 #MAG / Comune di Limbiate 21 1968 per accogliere i minori con disturbi sto e forme poco armoniche. neuropsichiatrici. Nel 1543 muore Giacomo Antonio Carcano Tradizioni Mombello non è solo legato al ricordo appartenente ad una nobile e antica fami- Napoleone a Limbiate. Rievocazione sto- dei malati psichiatrici. Mombello è an- glia milanese e lascia in eredità ai nipoti Ar- rica. Limbiate ogni anno ricorda la presen- za di Napoleone (maggio-giugno 1797). che Storia. Napoleone la scelse come conati il territorio di Mombello comprese le Cortei con splendide carrozze e costumi sede del suo Quartier Generale. La Villa “case da nobili”. d’epoca sfilano per il quartiere. La tradi- Pusterla – Crivelli – Arconati costituisce Gli Arconati caddero in miseria e la Villa fu zione rievoca i matrimoni di Paolina Bo- uno storico elemento di vanto per il terri- venduta al senatore Giuseppe Angelo Cri- naparte con il generale Vittorio Emanuele torio in grado di affascinare dal semplice velli, che dopo una serie di lavori la trasfor- Lecler e Elisa Bonaparte con il capitano passante allo studioso di storia e di arte. mò in una lussuosa dimora con giardino Felice Baciocchi. I matrimoni furono cele- Anche le chiese, situate all’interno della all’italiana e giochi d’acqua. La casa ven- brati presso la chiesetta di San Francesco in Mombello da Don Giuseppe Maria Bri- verde area, rappresentano nella loro sem- ne rimodernata in stile barocco e divenne oschi il 14 giugno 1797. plicità valori e richiami storici indelebili. un’importante sede di incontri diplomatici. La fastosa residenza ospitò nelle sue sale VILLA PUSTERLA-CRIVELLI-ARCONATI Ferdinando IV di Borbone, re delle Due Si- cilie e Napoleone Bonaparte che ne fece la Importante sotto l’aspetto storico ed arti- sua dimora estiva durante il soggiorno mi- stico, Palazzo Crivelli, più conosciuto come lanese nel 1797. A Villa Crivelli, Napoleone Villa Pusterla Arconati Crivelli è una sontuo- vi insediò il suo Quartier Generale e la sua sa Villa settecentesca situata nella zona alta corte. A Mombello soggiornarono anche la di Mombello. Le sue origini sembrano risa- madre di Napoleone, Maria Nunziata e le tre lire all’alto medioevo. Realizzata dall’archi- sorelle Carlotta, Elisa e Paolina. tetto Francesco Croce su incarico del Conte Annesso alla Villa, c’è l’Oratorio di San Stefano Gaetano Crivelli, probabilmente nel Francesco, la piccola chiesetta, passata 1754, l’attuale struttura, alla vista, si presen- alla Storia per aver ospitato i matrimoni del- ta a forma di ferro di cavallo e con due torri le sorelle di Napoleone, Paolina ed Elisa. che ornano la facciata. Si narra che, nei sotterranei della lussuosa Gli edifici che costituivano la Villa, erano residenza esista un passaggio segreto vo- ORATORIO SAN FRANCESCO originariamente disposti su quattro lati in luto dallo stesso Napoleone per fuggire in OSPEDALE ANTONINI modo da formare una corte. caso di pericolo. L’affascinante Storia della Villa regala al let- Nel 1863 la Villa e il parco vennero ven- La chiesetta di San Francesco (nei secoli tore la curiosità di approfondire i dettagli che duti alla Provincia di Milano per adibirli passati le piccole chiese venivano chia- l’hanno resa popolare e oggetto di studio. a manicomio. Il triste edificio rimase tale mate anche Oratori) è stata voluta dalla fa- La Villa permette un affascinante viaggio nel fino all’approvazione della Legge Basaglia miglia Crivelli e dedicata a San Francesco tempo. Internamente ed esternamente sono (L.180/1978) che decretò la chiusura degli d’Assisi. ancora visibili i segni del passato di cui è istituti psichiatrici La chiesa ha un importante richiamo sto- stata protagonista. rico, sono stati celebrati i matrimoni delle La struttura ha subito nel corso degli anni sorelle di Napoleone, Paolina ed Elisa. Nel diverse modifiche. La cucina, la dispensa e Curiosità 1923 tutte le strutture intorno alla chiesa la cantina risalgono a prima del 1500, men- Benito Albino Mussolini (1915-1942) figlio sono state demolite, regalandole così una tre la moderna struttura del Palazzo nobilia- del Duce e della giovane e bellissima au- facciata luminosa. Sulla sommità è stato stroungarica Ida Irene Dalser (1880-1937) re e il porticato aperto sono opera della fa- posto un piccolo campanile, dotato di una fu internato nell’ospedale psichiatrico di miglia Arconati. Gli elementi antichi si sono squillante campanella, gioioso richiamo Limbiate dove vi morì all’età di 26 anni. mescolati con quelli nuovi creando contra- alla preghiera per i fedeli della Villa.
#MAG / Comune di Limbiate 22 CHIESA DI SANT’AMBROGIO alla cui sommità c’è un piccolo sagrato. OSPEDALE “ANTONINI” Un campanile non molto alto completa la costruzione. La forma delle finestre slancia La piccola ma bella chiesa di San France- verso l’alto la struttura. sco d’Assisi ha costituito per anni punto Tre campane di dimensioni modeste invita- di incontro per la celebrazione delle Sante no i fedeli alla preghiera. Due di esse con- Messe per i malati e gli operatori sanitari. tano quasi due secoli di vita. Provengono Nel 1935 si sentì l’esigenza di una nuova dall’ex Palazzo di Giustizia in piazza Becca- chiesa più ampia e adeguata alle esigenze ria a Milano, dove cessato di scandire i lenti della popolazione dell’Ospedale psichiatri- rintocchi sulle ultime ore di vita dei condan- co ormai aumentata. nati, furono portate a Mombello ad allietare Il 12 giugno 1937 l’Arcivescovo di Milano gli animi dei malati e del personale sanitario. benedisse la prima pietra della futura chie- A pochi passi dalla chiesa, sorge la piccola sa e per suo espresso desiderio la chiesa e graziosa cappella situata nella casa dedi- fu dedicata a Sant’Ambrogio, patrono della cata alle Revv. Suore e decorata nel 1951 Chiesa di Milano. dal pittore Bruschi. Il complesso è di importante dimensione e vi Con la chiusura dell’Ospedale “Antonini”, la si accede dal piazzale tramite una scalinata chiesa ha cessato d’avere la sua funzione principale. È stata recentemente recupera- ta ed oggi viene frequentata dalla comunità rumena-ortodossa. CHIESA DI SAN GIUSEPPE LAVORATORE La storia della chiesetta dedicata a San Giu- seppe Lavoratore si intreccia con la nascita dell’Ospedale psichiatrico di Mombello. La necessità di un nuovo edificio religioso si fece sentire con l’aumento del numero dei malati residenti. Situata al confine con Bo- visio Masciago, risale ad una costruzione del 1879. Edificata con mattoni a vista tra il 1932 e il 1933 come chiesa parrocchiale, diventò successivamente chiesa sussidiaria della parrocchia di San Antonio da Padova costruita quaranta anni più tardi. L’attuale chiesetta è ad unica navata. Le de- corazioni e l’ampia pala dell’altare maggiore risalgono al 1934. Nel 1947 venne inaugura- to l’altare dedicato alla Madonna Immaco- lata e successivamente quello dedicato al Sacro Cuore.
#MAG / Comune di Limbiate 24 #MAG / Comune di Limbiate 25 La parola al Dottor Leonardo Caldarini… ne, oltre ai luoghi di cura, anche delle biblio- Grazie per avermi dato un’occasione pre- teche, degli ambienti in cui poter praticare ziosa, anche se io non sono uno storico, né attività loro congeniali e anche un terreno INTERVISTA uno studioso patentato di storia locale, di da coltivare. E stando alla testimonianza parlare un po’ di Mombello, in maniera un del giornale dell’ospedale, un bimestrale Dottor po’ diversa da quella in voga in questi ultimi nato nel 1880 e che fu poi stampato per 25 Leonardo Caldarini anni, che vede nel manicomio un luogo da anni, l’ospedale dimostrò l’impegno dei me- brividi, da Halloween, adatto a scene par- dici alla terapia attraverso un sano stile di ticolari di film o canzoni (come ben sanno vita (oggi ritenuto fondamentale). Mombel- i bene informati) o una grande serie di cu- lo infatti partecipò nel 1887 all’Esposizione nicoli da esplorare rigorosamente di notte, Internazionale per apparecchi per la maci- cercando anche ciò che non c’è. Ora l’ex nazione, panificazione e affini, presentando Ospedale Psichiatrico è fatiscente, purtrop- un pane fatto di patate e farina di frumento, Dottor Leonardo Caldarini po. Qualcosa di positivo merita di essere ci- tato, come l’Istituto agrario Castiglioni che utile nel prevenire la pellagra, illustrata da tavole realizzate da un ricoverato che aveva per ora riesce ancora a mantenere “viva” la ritratto malati e segni della malattia. Come Villa Crivelli Pusterla ed è riuscito a far ri- si può capire, i medici non erano degli aguz- strutturare ed a recuperare, almeno ester- zini o degli insensibili. Anzi. namente, una parte del “quartiere industria- le”. Ma vedremo… Allora l’immagine di persone indemoniate lega- te ad alberi con catene? Dottor Caldarini, Mombello viene spesso asso- Non è quello che Mombello viveva. Il diretto- C ciato all’ex Ospedale Antonini. Tutti pensano re Gonzales, a fine Ottocento, preoccupato di sapere tutto su questo luogo di dolore. Ma della cosiddetta “educazione morale” degli on l’intervista al dottor Leonardo forse non è davvero così. Si è parlato di “ergo- ammalati, introdusse anche attività teatrali. Caldarini, medico in pensione e resi- terapia”. Ci puoi spiegare cos’era e come veniva Nel 1881 è documentato un attestato rila- dente a Mombello dal 1953, cerche- inserita nel contesto di recupero dei malati? sciato a Edoardo Giraud a riconoscimento remo di catturare la vostra attenzio- Per rispondere è necessario fare qualche della “istruzione drammatica” da lui presta- ne e speriamo di scoprire qualche accenno alla storia del manicomio, che ini- ta gratuitamente agli ammalati di Mombello. curiosità su Mombello, entrando virtualmente zia nel 1865 quando Milano si trovò nella Venne creato anche il villaggio del fanciullo nel ex Ospedale Psichiatrico Antonini e nell’O- necessità di costruire un nuovo ospedale con la presenza di una scuola che usava “per i matti”, perché la Senavra non bastava materiale Montessori. spedale Corberi. Durante l’intervista verremo a più e un’epidemia di colera rese la situazio- contatto con i dolori, ma anche con le singolari- ne sanitaria ancora più drammatica. Ma torniamo all’ergoterapia.. tà che hanno caratterizzato questi tristi luoghi… Certo. Mombello piano, piano divenne una Non è nato per essere un luogo di dolore, di poi non mancheranno, sicuramente, i racconti di torture, di isolamento, perché i primi medici, specie di cittadella autonoma e quasi indi- fatti meno noti della vicenda napoleonica. Avre- a cominciare da Cesare Castiglioni, diret- pendente. Bisogna considerare che si arrivò mo le idee più chiare alla fine? Vedremo… tore della Senavra, pensavano a Mombello ad ospitare più di 3000 malati e tutti hanno come ad una specie di colonia agricola per potuto, quando è stato possibile, dare il loro malati tranquilli che non avevano bisogno di contributo. Oltre ai reparti, erano attivi una “cure insistenti”. Era una specie di “villag- lavanderia, un guardaroba, un servizio di gio” dove i ricoverati avevano a disposizio- riparazione della biancheria, cui erano ad-
#MAG / Comune di Limbiate 26 dette tante ricoverate, che venivano istruite tici, violenti e con complicanze di malattie con corsi di cucito e ricamo. Chi aveva ca- come la sifilide o l’alcolismo componevano pacità lavorative si rendeva utile in campa- parte della massa di ricoverati. Ma c’erano gna, dove venivano anche allevati animali; anche persone affette da epilessia (oggi chi poteva aiutava come falegname, mura- curabile tranquillamente “fuori”) o con de- tore, stradino ed aiuto cuoco, in quanto era pressione maggiore o forme di psicosi fobi- attiva la cucina. Fu attivata, poi, la tipografia co ossessiva. Tanti drammi. Qualche volta il che ha continuato a funzionare anche dopo manicomio è stato il luogo ove rinchiudere la chiusura dell’Ospedale, per stampare persone “scomode”. Un caso ben noto: nel moduli vari per le necessità delle strutture 1931 venne ricoverato il figlio di Mussolini sanitarie. (Benito Albino Dalser) per essere curato del Numerosi pittori vissero in un reparto a “male caduco” e usci dal manicomio, mor- Mombello. Il più noto fu Gino Sandri. Il to, nel 1942. giornalista definì questo reparto la “Brera Alcuni reparti, prima dell’avvento degli psi- di Mombello”. Gino Sandri è uno dei tanti cofarmaci, erano realtà non piacevoli, né esempi di persone finite in manicomio per allegre. Mi riferisco soprattutto agli “agi- motivi non medici. Infatti, nato nel 1892 di- tati”, reparti in cui venivano usate misure segnatore molto apprezzato, nel 1924 vie- drastiche di contenzione come le famose ne fermato dalla milizia a Roma e internato “camicie di forza” o l’isolamento in came- per stato di eccitazione e sproloqui politici. re chiuse a chiave. Qualcuno era anche, a Tornato a Milano viene di nuovo rinchiuso volte, immobilizzato nel letto. Le urla erano più volte in manicomio, finchè resta defini- comunque una manifestazione abbastanza tivamente a Mombello, dimenticato ed ab- comune di un disagio profondo. bandonato. Qui muore nel 1959. Negli ultimi anni è stato riscoperto e rivalutato ed è sta- Si parla anche di esperimenti.. to protagonista di diverse mostre e le sue Ricordiamo che i primi laboratori di psico- opere sono esposte a Ravenna, in Inghilter- logia sono nati nei manicomi e c’erano an- ra e negli Stati Uniti. che a Mombello. All’Istituto Universitario di malattie nervose e mentali, diretto da Carlo Allora Mombello tutto rose e fiori? Besta venne data la possibilità di studiare Assolutamente no. Il rovescio della meda- sul posto alcuni tipi di malattie, facendo glia esiste. Partiamo da una frase di Gino scegliere 20 uomini e 20 donne tra i ricove- Sandri, da una lettera alla mamma del 1931 rati. Erano analizzati, studiati, non trattati “ci vuol pazienza a imparare da tanti altri come nei campi di concentramento. Un di- sfortunati per i quali la sventura e la ingiusti- scorso un po’ diverso è quello che riguarda zia sono le uniche memorie”. Non sembra la l’applicazione di uno strumento che venne frase di un pazzo, vero? E certamente esse- usato come terapia per alcune malattie. Mi re in manicomio non era la miglior situazione riferisco all’elettroshock. Ugo Cerletti diven- per una persona. Oligofrenici, persone con ne famoso per il suo trattamento di “malat- difetti fisici, o con “intelligenza” inferiore alla tie mentali” con l’elettroshock, che è stato media, ritenute incapaci di intendere, volere osannato o denigrato. Non entro nel merito e lavorare, ma anche schizofrenici, sociopa- di un giudizio assoluto, ma sappiamo che è
#MAG / Comune di Limbiate 28 #MAG / Comune di Limbiate 29 Ma mi sembra che ci sia anche dell’altro... piccola, brutta, secca, nera, vecchia a Certamente. Bisogna ricordare che a Mom- vent’anni, pedante, senza civetteria, senza bello esercitò anche Gaetano Perusini, me- dolcezza, fu così la descrive uno storico. E dico udinese nato nel 1864, che collaborò riuscì a sistemare a modo suo la sorella pre- col professor Alzheimer, tanto che la ma- ferita, Paolina (venne poi definita una delle lattia o sindrome di Alzheimer si chiama in più belle donne d’Europa e immortalata dal realtà malattia di Alzheimer-Perusini. Amico Canova, come tutti sanno), un’adolescente anche di Cerletti, Perusini si occupò, oltre molto frizzante, civettuola e piuttosto liber- al caso di Augusta D presentato da Alzhei- tina, liberandola da quello che per Napole- mer nel 1906, anche di altri 4 casi di perso- one era un suo capriccio, cioè staccandola ne affette da demenza precoce con segni di da Frenon, un giacobino ambiguo che con atrofia cerebrale che non rientravano nelle i suoi garbugli aveva aiutato i Bonaparte e patologie note. Nel 1913 venne a Mombel- che aveva in qualche modo irretita la splen- lo. Partito per la guerra, morì verso la fine dida Paolina, di 16 anni, ma con i sensi ben del 1915. Ma la sua opera di ricerca con- risvegliati. Napoleone l’aveva voluta in Ita- tinua ancor oggi. Non si possono elencare lia per allontanarla da quell’essere viscido tutti gli operatori sanitari che hanno dato il ed opportunista. Paolina gli scriveva lettere loro prezioso contributo, anche di grande di fuoco, da innamorata pazza, senza orto- umanità. Ma almeno un accenno a persone grafia. Comunque il fratello riuscì nel suo che negli ultimi decenni si sono distinte la- intento, con la lontananza e proponendole, sciamelo fare. Voglio citare solo il professor si fa per dire, il suo generale Charles Victoire Alberto Madeddu (1925-1996) che dal 1954 Emmanuel Leclerc, un giovane prometten- fu a Mombello e si occupò soprattutto di te, già colpito dalla bellezza di Paolina, che alcolismo, creando anche una struttura che tornò serena e contenta. ancora adesso funziona benissimo. Un al- Famoso fu il matrimonio notturno del 14 tro medico che è ancora attivo sul territorio giugno, che tutti conoscono. Comunque e che anche in questo periodo di Covid ha “Paolina scimmiottava i generali, i funzio- dato forma ad un servizio di assistenza psi- nari, i diplomatici ammessi alla mensa di cologica, è il dott. Renato Durello che ormai Bonaparte, interrompeva le conversazioni da decenni si occupa di tossicodipenden- serie con una chiacchiera burlona o con un stato applicato per molti anni. Certo, la me- il lato b del manicomio, perchè un lavoro di ze e ha dato un grosso contributo anche al pettegolezzo. Aveva ed accettava corteg- moria di sperimentazioni come il virus della recupero e di inserimento degli ammalati è Centro sorto qui a Mombello. giatori senza farsi troppi scrupoli e qualcu- malaria o del cosiddetto shock insulinico sempre stato fatto, tant’è che tanti ricorda- no disse che la carrozza che usava per an- non può rendere piacevole una certa visione no come sia l’Ospedale che il campo spor- Ora passiamo ad un altro argomento interes- dare a Milano a fare compere (lo shopping dell’Ospedale che in più di 120 anni ha visto tivo fossero un esempio di pulizia, di ordine sante, Napoleone e Mombello… era di moda anche allora!) diventava spesso passare oltre centomila “ammalati”. Tanto è e di cura continua. E tutto questo per opera Si è scritto talmente tanto che occorrerebbe- un’alcova. vero che nel 2016 è stato messo in scena di ricoverati, che non erano certamente né ro diversi volumi solo per farne il riassunto. Comunque anche Giuseppina, la moglie, uno spettacolo teatrale per ricordare anche incatenati, né usati come cavie, ma trova- Comunque è noto che fu Napoleone stes- non si faceva scrupoli nel tradire Napole- a Mombello, il luogo “dove si è fatta la psi- vano nelle loro attività e nel rapporto con so a scegliere Villa Crivelli in collina, dove one. Napoleone si lamentava “mia moglie chiatria”, come ha detto qualcuno, il luogo le persone anche “esterne” una ragione di il clima, per un malaticcio di polmoni, era ha certamente un nuovo amante. Maledette di storie di anime alla deriva prendendo vita. E, pur potendolo facilmente fare, non decisamente l’ideale. donne!” E inoltre Giuseppina non andava a spunto dalla storia di Gino Sandri. Questo è sono mai fuggite. Napoleone sistemò due sorelle. Elisa era genio alla suocera Letizia, che la detestava,
#MAG / Comune di Limbiate 31 gradini dell’oratorio di San Francesco per da una scuola di cinematografia di Milano. poter essere visto dal numeroso pubblico E venne a Mombello anche l’allora ultimo presente, che non avrebbe certo potuto en- discendente diretto del Bonaparte. Fu una trare, date le piccole dimensioni della chie- grande emozione vedere un erede di Napo- setta (in essa era presente una pala d’altare leone. Vennero coinvolti anche il Comune del Campi, scoperta da Brevi). Anno dopo di Limbiate (campo napoleonico nel giar- anno l’evento divenne sempre più cono- dino di Villa Mella) ed il Comune di Bovisio sciuto ed apprezzato e sponsorizzato anche Masciago con la rappresentazione di una dalla Provincia di Milano finché nel 1997 battaglia tra Francesi ed Austriaci nel parco raggiunse l’apice, in occasione del bicente- antistante il municipio. Poi tutto finì, anche nario della campagna d’Italia. l’attenzione agli ex “matti”. Solo nel 2014 è Ci furono eventi culturali, musicali, incontri stata ripresa la manifestazione. vari con la presenza del Console Francese, con la realizzazione di un cortometraggio della rievocazione del matrimonio realizzato forse non del tutto a torto, per tanti moti- Insomma un ospite che non viene veramente vi. Ma Letizia si lamentava di Giuseppina amato. Danni ne ha fatti, sembra… perchè non dava un erede a Napoleone. E Si, ma dopo quasi due secoli c’è stato per sappiamo poi come andò a finire. A Mom- Mombello un risvolto positivo. bello c’era anche l’altra sorella, Carolina, Con la legge Basaglia, nel 1979, sono sta- 16 anni, che qui incontrò Murat. Lo sposò ti “chiusi” i manicomi. E per tanti ex ospiti in seguito. Sarebbe troppo dover parlare è stata una tragedia. C’erano ancora molti degli altri familiari e parenti. Comunque gli “matti” tra le mura dell’Antonini e del Corbe- uomini spesso erano impegnati in “cose ri. E noi Mombellesi che vivevamo da molti di guerra” o diplomatiche e le donne a di- anni con loro, non volevamo che fossero vertirsi.. Comunque se qualcuno vuole no- dimenticati, abbandonati. Allora abbiamo tizie “gossip” può leggere il libro di Octa- avuto un’idea: riportare la gente dentro il ve Aubry sulla vita privata di Napoleone. manicomio, per far vedere la situazione re- Spesso, comunque, c’erano delle feste, ale. In tanti ci siamo impegnati, soprattut- cui partecipavano le migliori casate della to Dario Brevi, professore a Brera e artista borghesia e della nobiltà (!), tra cui Melzi in ascesa (oggi veramente conosciuto ed d’Eril, Castiglione, Gallo, Nava Visconti. E apprezzato in Italia ed all’estero) e così nel Carolina Lattanzi, sul “Corriere delle don- 1988 cominciò con l’appoggio del parroco ne” celebrava in maniera esagerata quelle Don Sandro Frigerio in occasione della festa “incantevoli serate che allegramente si tra- patronale di giugno, la rievocazione storica scorrevano con Bonaparte” e che spesso, delle nozze delle sorelle di Napoleone. La naturalmente, davano origine a infiniti pet- corte degli altolocati, la guarnigione, Napo- tegolezzi. Pensiamo, però, che tutto que- leone con parte della famiglia, i popolani, sto si verificò in un lasso di tempo brevis- Don Brioschi si ritrovavano a Villa Crivelli simo. Pusterla ed il matrimonio si celebrava sui
#MAG / Comune di Limbiate 32 IL CENTRO CITTADINO Un incontro tra il passato e il presente U na passeggiata tra le vie del centro cittadino stimola la curiosità e il de- siderio di scoprire e approfondire la Storia di Limbiate. Negli ultimi anni il centro ha rinnovato la sua immagine. Nuovi negozi, bar ed attività commerciali hanno dato slancio positivo, la nascita di una città viva al passo con i tempi. Il nuovo Municipio inaugurato nel 2004 ha una moderna forma elissoidale. Disposto su tre pia- ni si collega, con apposite strutture, al vecchio Municipio costruito in pieno ventennio fascista Le vie Trento, Mazzini e Dante propongono Molto sentito è l’aspetto religioso che ha ed ora sede della Polizia Municipale. diversi luoghi di interesse che ci rimanda- sempre giocato un ruolo fondamentale nella Il quadro rinnovato non si scontra, anzi è in si- no indietro nel tempo a conoscere le vite e i vita dei cittadini: l’effigie della Madonna del nergia con il passato. Chiese e antiche nobili di- segreti delle nobili famiglie che hanno dato Rosario, l’antica chiesa ora sconsacrata, la more sono un punto di richiamo e di studio per lustro alla città di Limbiate. Anche il parco, Grotta della Madonna di Lourdes e la Chie- lungo via Dante, rappresenta un piccolo sa di San Giorgio Martire sono ancora luo- limbiatesi e non, che amano ed apprezzano la polmone verde dove si può assaporare il ghi che catturano l’interesse dello studioso “piccola” Storia che rende grande un Paese. profumo degli alberi ad alto fusto. e dell’uomo comune.
#MAG / Comune di Limbiate 34 del dipinto, forniva comodi posti a sedere. Risultava naturale ritrovarsi, socializzare e discutere all’incrocio di vie, sotto la benevo- la presenza della Beata Vergine. In passato il punto d’incontro era purtrop- po soggetto a frequenti allagamenti dovuti alle esondazioni del Garbogera e allo scarso drenaggio del terreno argilloso della zona. Curiosità L’alluvione del 1976 Anche Limbiate ha avuto in passato le sue alluvioni causate dall’esondazione del PALAZZO CASTIGLIONI CAVRIANI BOSISIO Era un edificio piccolo, povero e spoglio torrente Garbogera. I Limbiatesi ricordano con le pareti prive di intonaco e di decori. l’ultima alluvione del novembre 1976. Le Lasciando il tabernacolo della Madonna L’esterno abbellito da archi in stile roma- strade più basse del paese si trasformaro- d’In Giò alle nostre spalle e percorrendo la nico. All’interno era invece presente un af- no in fiumi di acqua limacciosa. Abitazioni e negozi allagati. L’acqua ha raggiunto i storica via Mazzini ci troviamo ad ammirare fresco del XII secolo raffigurante Gesù Cri- massimi livelli all’incrocio con le vie stori- vecchie corti e Palazzo Castiglioni, noto ai sto, gli Evangelisti e gli Apostoli i cui resti che: via Trento e via Mazzini. La soluzione Limbiatesi come Cà del Barbun. sono visibili ora nella Chiesa di San Giorgio. del problema fu la chiusura di alcuni tratti La struttura presenta tuttora un impianto a del Garbogera, coperti da aree pedonali. corte aperta ad U. Interessante era la pre- senza adiacente alla struttura della chieset- Tradizioni e curiosità MADONNA D’IN GIÒ ta dei Santi Filippo e Giacomo. Nel 1573 Papa Gregorio ordinò che la pri- Il livello delle acque in centro paese saliva Dimora dei Castiglioni, nobile famiglia del ma domenica di ottobre si celebrasse la La Madonna del Santo Rosario, meglio co- Festa della Vergine del Rosario in tutte le nosciuta come Madonna d’In Giò, si trova lentamente e quando le piogge perdurava- Varesotto, l’edificio ha subito nel corso dei secoli XVIII e XIX diversi passaggi di pro- chiese in cui esisteva un altare dedicato nel centro storico all’incrocio delle vie Tren- no gli abitanti avevano il tempo di spostare a Maria Santissima. La nostra chiesa ac- famiglie, animali e beni in altri luoghi. prietà tutti regolarmente registrati. to-Bolzano-Mazzini. E’ un tabernacolo ve- cettò la direttiva del Pontefice. La prima Il tempo concesso agli abitanti per fronteg- All’inizio del 1900, dopo il rifacimento delle domenica del mese di ottobre è dedicata nerato dai cittadini, simbolo dell’amore dei giare le acque poteva venire attribuito all’in- facciate, la nobile struttura e i terreni sono alla festa patronale. Ancora oggi In questa fedeli nei confronti della Beata Vergine che tervento della Madonna che aveva sempre stati acquistati da Ernesto Bosisio che ne occasione i devoti venerano in processio- con affetto materno protegge i suoi devoti. mantenne la proprietà sino alla morte, avve- nel cuore il bene dei cittadini. ne la statua della Madonna del Rosario. Il dipinto originale del XVIII secolo, più volte nuta nel 1951. Villa e terreni vennero eredi- restaurato, ora è su tela collata resistente tati dal nipote signor Castelli che successi- alle intemperie. Curiosità vamente cedette il patrimonio all’architetto La Beata Vergine Maria con il Bambino Gesù La Curt, il cortile Rubens. La struttura oggi è sede di uffici. in braccio è raffigurata tra gli angeli. Offrono Percorrendo le vie del centro storico il rosario a San Domenico Guzman e a San sono ancora visibili i vecchi cortili, la curt CHIESA SANTI FILIPPO E GIACOMO Carlo Borromeo genuflessi vicino al pasto- dei limbiatesi, uno spazio creato da case unite confinanti con prati. Vivevano fami- rale, alla mitra ed al cane con la fiaccola in Adiacente a Palazzo Castiglioni, nel nucleo glie contadine. Le abitazioni erano molto bocca, simbolo dell’Ordine dei Domenicani. modeste dotate di stalle per gli animali. Si primitivo del paese, si trovava l’antica chie- Il sito, fino a quando il traffico automobilisti- conduceva una vita semplice, ma felice. setta dei Santi Filippo e Giacomo, più cono- co lo consentiva, era luogo di incontro dei Si condividevano gioie, dolori e si ono- sciuta come Oratorio, luogo simbolo della residenti. Una ravano le tradizioni. Il cortile era la prima religiosità popolare. Qui ha avuto origine la lastra sporgente di marmo posta ai piedi esperienza associativa. festa del Santo Rosario, fissata alla prima domenica di ottobre.
#MAG / Comune di Limbiate 37 attratto dalla presenza di un pozzo posto al centro del cortile, di belle decorazioni Curiosità a mosaico con ciottoli colorati e di nic- Carlo Cattaneo chie e statue poste alla sommità del muro. La storia della facoltosa famiglia Cattaneo Dal 1979 Villa Mella è sede della biblioteca si intreccia con l’economia del paese le- comunale e di uffici pubblici. gata alla produzione dei bachi da seta. E’ il momento di maggior espansione della VILLA CATTANEO coltura e il sistema doganale continua a proteggere le sete lombarde e a monopo- lizzare i mercati danubiani. Ne approfitta Carlo Cattaneo che acquista molti terreni e fa costruire magazzini per la coltura dei bachi da seta. VILLA MOLINARI RASINI MEDOLAGO La sontuosa Villa Medolago fu realizzata dalla famiglia Molinari tra il 1760 e il 1764 ristrutturando, mantenendo l’originaria struttura architettonica ad U, una mode- sta casa in posizione dominante nell’area del Parco delle Groane. Un lungo e nobi- Davanti al Parco Villa Mella si nota ora una le viale conduceva da via Dante, nel cen- struttura residenziale privata. La costruzio- tro storico del paese, alla lussuosa Villa. ne risale all’Ottocento; le sue eleganti fini- Sulla sommità della facciata due statue VILLA GIOVIO-LATTUADA-CAPPONAGO zero Mella, una delle dimore più note ed ture, la terrazza panoramica e il vasto giar- raffiguravano aquile appoggiate alle ruote antiche del territorio limbiatese. Documenti dino ne facevano residenza padronale della da mulino, stemma della famiglia Molina- Di fronte a Palazzo Castiglioni si può am- ufficiali che ne testimoniano la presenza ri- facoltosa famiglia Cattaneo, proprietaria di ri. Una descrizione, questa che catapulta mirare Villa Marelli, conosciuta dalla Storia salgono al 1724. terreni e cascine a Limbiate. il lettore e il visitatore indietro nel tempo. come Villa Giovio Lattuada Capponago. L’edificio, nato come casa rurale data in Dopo diversi passaggi di proprietà la sette- affitto ai contadini, nel XVIII secolo risulta centesca residenza, oggi, è proprietà priva- appartenere a Giovanni Andrea Besozzo ta. Villa, giardino e la famosa torretta Caffè che la vende all’inizio del XIX secolo a Lu- House destano l’interesse per questa nobile igi Ferni. dimora. Dopo la Seconda Guerra Mondiale Alla morte del Ferni la proprietà viene mes- tutta la struttura passò al signor Angelo Ma- sa all’asta e nel 1841 passa alla contessa relli di Paderno Dugnano. Alla sua morte la Beatrice Castiglioni Rasini. splendida Villa andò in eredità ai figli, attuali Nel 1842 la contessa cede la proprietà ad proprietari. Ambrogio Bazzero che trasforma la strut- tura in Villa signorile. Il terreno a nord del- VILLA BAZZERO MELLA E IL PARCO la Villa viene trasformato in un “giardino all’inglese”, un parco con ampie zone verdi Dopo l’antica chiesetta dei Santi Filippo e e la presenza di statue di marmo. Giacomo si affaccia sulla centrale via Dan- Di particolare interesse risulta essere il cor- te una struttura di colore rosa: Villa Baz- tile interno della Villa. L’occhio viene subito
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