LE TORBIERE La voce delle Torbiere - Da uno spunto, mille riflessioni - Torbiere del Sebino
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IL PROGETTO La creazione delle presenti brochures rientra nella attività di PCTO [Percorsi per le Competenze Trasversali e per l’Orientamento], realizzata dalla classe 4^H del Liceo Scientifico “Antonietti” di Iseo, durante l’anno scolastico 2018-19, in collaborazione con Ossigeno teatro. Il lavoro realizzato è una delle tappe di “I like torbiere”, ampio progetto nato dalla collaborazione sinergica dell’Ente per la gestione della Riserva Naturale “Torbiere del Sebino” con vari partner: cooperativa sociale Cauto, IC “Montalcini” di Iseo, IC “Raffaelli” di Provaglio d’Iseo, ed è volto ad incrementare la consapevolezza dei ragazzi sulla valenza paesaggistica della Riserva, a trovare nuovi modelli di tutela e manutenzione del territorio, includendo i giovani e a coinvolgere maggiormente i residenti dell’area circostante in proposte culturali.
Il progetto prevede la realizzazione di un Centro per l’Educazione Socio-Ambientale Permanente (CESAP) e nasce dalla volontà di generare un luogo in cui possano dialogare i soggetti del territorio che si occupano di Ambiente, Educazione, Cultura e Sviluppo, attivando processi partecipativi e di condivisione tra tutti gli attori che gravitano, vivono, si impegnano e operano in modo diretto o indiretto a favore della Riserva. La classe 4^H del Liceo Scientifico “Antonietti” d’Iseo si è attivata per la realizzazione di alcune brochures che propongono un approccio alternativo al sito delle Torbiere, una sorta di “Percorso vita”, che in alcune tappe particolarmente significative non proporrà esercizi fisici, ma brani di letteratura, riflessioni filosofiche, visioni artistiche, suggerendone anche i modi di “fruizione” all’interno del Parco stesso.
BREVE STORIA DELLE TORBIERE DEL SEBINO La zona delle Torbiere e del Lago d’Iseo si creò circa 70.000/10.000 anni fa, durante la quarta ed ultima glaciazione, grazie al Ghiacciaio Camuno, che si estendeva dal Passo del Tonale fino alla pianura, raggiungendo nella sua massima estensione il Monte Orfano. Una lingua di ghiaccio passò tra il Monte Alto ed il Monte Cognolo: a nord si formò il lago, mentre nella zona a sud del Sebino rimase una depressione paludosa intermorenica caratterizzata da distese acquitrinose. Nel corso dei millenni la vegetazione cresciuta permise la formazione di uno spesso strato di torba che, sostituendosi all’acqua, trasformò la zona in un’estensione di prati umidi.
L’odierna conformazione delle Torbiere è dovuta, appunto, all’estrazione della torba, materiale composto da resti vegetali e usato al posto del carbone come combustibile: l’estrazione di questo materiale ha dato alle Torbiere la loro forma simile a vasche contigue, con le pareti subacquee a strapiombo. Alla fine del ‘700 si sperimentò l’utilizzo della torba, mentre a metà dell’‘800 si ebbe il massimo sfruttamento di questi giacimenti. La torba era in quegli anni utilizzata nelle filande, nelle fornaci e per uso domestico, oltre ad essere impiegata fino alla Prima Guerra Mondiale per alimentare i treni della Ferrovia Brescia-Iseo-Edolo. L’estrazione della torba continuò fino a metà del ‘900, quando cessò l’utilizzo di questo combustibile, che ha dato vita alla zona palustre oggi conosciuta come Torbiere del Sebino.
La riserva delle Torbiere costituisce un ambiente naturale ricco di storia e di specie animali e vegetali, tutte da scoprire. In questo percorso, di carattere scientifico, andremo ad illustrare solo alcuni, ma di fondamentale importanza, degli elementi che madre natura ha donato a questo territorio incredibilmente affascinante. Come esploratori curiosi muoviamoci allora lungo il percorso sud della SCIENTIFICO Riserva, dove è possibile imbattersi in alcuni elementi caratterizzanti di questo luogo.
In questo punto, la natura emerge da una storia antica, offrendo allo sguardo del visitatore la vista di una particolare roccia: il masso erratico. Per definizione, si dice masso erratico un 1 masso che “erra”, ovvero che ha effettuato uno spostamento, rispetto alle rocce autoctone, a causa dell’azione dei ghiacciai, giungendo in territorio pianeggiante. SCIENTIFICO La visione di questo masso ci permette di fare un rapido excursus storico sul processo di formazione della Riserva.
Dobbiamo partire dalla Glaciazione Würm, dall’omonimo fiume della zona alpina della Baviera, in Germania. 1 Durante l'ultima glaciazione che si è verificata nell'era geologica più recente, il Quaternario (iniziato un milione di anni fa), e a causa di un progressivo e intenso cambiamento climatico, i ghiacciai SCIENTIFICO presenti sulla catena alpina ebbero una grande espansione.
La depressione in cui oggi si trovano le Torbiere è stata modellata dalle imponenti fiumane glaciali che scendevano dalle Alpi. Il ghiacciaio che scese dalla Val Camonica invase le valli fluviali della zona, scavando 1 ulteriormente la loro superficie e trascinando con sé detriti sassosi di ogni tipo, formando così depositi morenici. Invitiamo ora i visitatori ad abbandonare per un momento il presente e a proiettarsi nel passato, toccando con la mano la superficie SCIENTIFICO superiore del masso, modellata e levigata durante il viaggio che l’ha condotta verso valle, nella sua sede attuale.
L’ANGOLO DELLA FILOSOFIA SCIENTIFICO Prato sotto il monastero
“Solo dopo che l’ultimo albero sarà abbattuto, L’ANGOLO solo dopo che l’ultimo lago sarà inquinato, solo dopo che l’ultimo pesce sarà pescato, voi vi DELLA accorgerete che il denaro non può essere FILOSOFIA mangiato”. (Toro Seduto, capo della tribù dei Sioux) SCIENTIFICO
Siediti sul prato e guarda intorno a te i monti, l’acqua, i fili d’erba. In questo momento puoi vedere ciò che normalmente ai nostri occhi sfugge, l’unica vera ricchezza che l’uomo possieda. Ė la ricchezza della natura, una natura spesso svilita e subordinata ad un’economia pronta ad immolare ogni cosa bella al vil denaro; L’ANGOLO ma come ci ricorda Toro Seduto, il denaro a cui DELLA siamo tanto attaccati “non può essere mangiato”. Osserva la luce, i colori, veri FILOSOFIA protagonisti dello spazio in cui sei immerso, gli alberi che ti circondano, lo stesso terreno su cui giaci: essi racchiudono una storia secolare, SCIENTIFICO rispettali! Quello di Toro Seduto è un avvertimento: dobbiamo con tutte le nostre forze tutelare e proteggere l’ambiente che ci circonda.
2 SCIENTIFICO Scesi dal monastero alla curva, guardando i cormorani dalla staccionata.
Ora possiamo spostarci sulla prima passerella e percorrerla fino al primo incrocio. Se siamo fortunati, potremo avvistare la specie del cormorano, un uccello acquatico dalle penne molto scure, che, dopo essere state bagnate, devono essere asciugate mediante la loro 2 apertura in senso orizzontale in quanto il cormorano è l’unico uccello acquatico non dotato dell’uropigio, una ghiandola che secerne un liquido grasso, che rende impermeabile il piumaggio. Molto facile da vedere, vive spesso in gruppo con i propri simili SCIENTIFICO su alberi generalmente resi spogli dall’acidità dei loro escrementi, capace di corrodere le foglie.
2 SCIENTIFICO
Non in tutte le occasioni è possibile udire il verso di questa specie di uccelli, quindi, abbiamo pensato di fornirvi un QR-CODE con il quale è 2 possibile scoprire la voce di questi esemplari. Mettiamoci in ascolto.... SCIENTIFICO
3 SCIENTIFICO Tra la vasca di torba e di argilla
Proseguendo lungo il percorso sud giungiamo in uno dei punti che riteniamo più caratteristici all’interno 3 della riserva. Oltre al contrasto creato dalle due vasche, l’una di torba e l’altra di argilla, sono presenti le tre principali famiglie di alberi tipiche delle Torbiere del Sebino: pioppo, platano e salice SCIENTIFICO bianco.
Il pioppo, alto dai 15 ai 30 m, possiede una corteccia rugosa di un colore che può andare dal verde scuro al bianco. 3 Le sue foglie sono disposte a spirale ed hanno una forma o triangolare o circolare. I frutti sono costituiti da capsule verdi o bruno-rossicce, maturano tra metà primavera e metà SCIENTIFICO estate.
Il salice bianco, alto fino a 25 m, ha la chioma aperta e i rami sottili e flessibili, la corteccia giallastra o grigio-rossastra. Le foglie sono lanceolate e finemente 3 seghettate. Le foglie adulte hanno la pagina superiore poco pelosa o glabra, mentre su quella inferiore hanno una peluria che le rende argentee. I frutti sono costituiti da SCIENTIFICO capsule che, a piena maturazione, si aprono in due parti liberando dei semi cotonosi.
Il platano, alto circa 20/30 m, ha un tronco robusto di 6/8 m, con una corteccia a chiazze. La chioma ha forma piramidale, arrotondandosi con gli anni e le foglie sono ampie e palmate. Il frutto del platano è 3 l’achenio, riunito in infruttescenze globose e pendule. Invitiamo i visitatori a raccogliere le foglie di questi esemplari e a toccare con mano la pagina superiore di esse, cogliendone la SCIENTIFICO diversa forma. E’ consigliato inoltre volgere lo sguardo alle due vasche per godersi la colorazione delle acque.
4 SCIENTIFICO Sulla passerella centrale: canneto e avifauna
Siamo arrivati alla tappa conclusiva del nostro percorso. Lungo la passerella centrale che collega percorso sud e nord, vi è la presenza di un particolare ecosistema: il canneto, un terreno, 4 per lo più acquitrinoso o argilloso, occupato da graminacee a culmo legnoso. Lo scheletro del canneto è costituito principalmente dalla cannuccia comune, dalla tifa o mazzasorda, dal giunco. In presenza di questo canneto è possibile SCIENTIFICO Avifauna osservare diverse specie autoctone del territorio non facilmente rintracciabili.
4 SCIENTIFICO
Fistione turco: specie volatile da pochi anni nelle Torbiere, possiede la testa di color rossiccio ed il becco di un rosso più 4 acceso. Germano reale: il maschio ha il collo verde per far colpo sulla femmina che ha il collo color marroncino, mimetico per proteggersi da eventuali assalitori e SCIENTIFICO Avifauna predatori.
4 SCIENTIFICO Avifauna Scansiona il QR CODE e ascolta il germano reale
Svasso maggiore: uccello tuffatore, si nutre di pesci; il maschio in 4 primavera/estate è caratterizzato da un ciuffo evidente che ha il fine di conquistare la propria amata e che in inverno sparisce; esso è monogamo e porta a spasso i propri piccoli caricandoseli sulle spalle. SCIENTIFICO Avifauna
4 SCIENTIFICO Avifauna Scansiona il QR CODE e ascolta lo svasso maggiore
Germano reale 4 Fistione turco SCIENTIFICO Avifauna Svasso maggiore
Fonti SCIENTIFICO
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