Avanguardie Educative - Edscuola

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Avanguardie Educative
Avanguardie Educative è il movimento d’innovazione che trasforma il modello organizzativo e
didattico della scuola italiana. È una realtà dinamica che si evolve, si trasforma e cresce insieme
ai suoi protagonisti.
Nasce nel novembre 2014 su iniziativa congiunta dell’Indire (Istituto Nazionale di Documentazione,
Innovazione e Ricerca Educativa) e di un primo gruppo di 22 scuole, capofila del movimento, che hanno
sperimentato una o più iniziative innovative, le cosiddette “idee”.
Le esperienze diventano proposte d’innovazione che il movimento intende portare a sistema nella scuola
italiana per renderla sempre più flessibile, aperta e moderna. La mission del movimento è diffondere pra-
tiche e modelli educativi per rivoluzionare l’organizzazione della didattica, del tempo e dello spazio del
“fare scuola”.

I sette orizzonti delle Avanguardie Educative
1. Trasformare il modello trasmissivo della scuola
Il modello basato esclusivamente sulla trasmissione delle conoscenze “dalla cattedra” è ormai anacroni-
stico. Oggi gli studenti imparano più efficacemente attraverso l’apprendimento attivo che sfrutta materiali
aperti e riutilizzabili, simulazioni, attività laboratoriali, esperimenti hands-on, giochi didattici ecc.
2. Sfruttare le opportunità offerte dalle ICT e dai linguaggi digitali per supportare nuovi modi di inse-
gnare, apprendere e valutare
Le tecnologie riducono le distanze aprendo nuovi spazi di comunicazione (cloud, mondi virtuali, Internet
of Things) riconnettendo luoghi, geograficamente isolati, e attori del sistema scuola: dalle imprese agli
enti locali, dalle associazioni alle fondazioni. Le tecnologie, per le Avanguardie Educative, non sono ospiti
sgraditi né protagonisti, ma mezzi con cui è possibile personalizzare i percorsi di apprendimento e condi-
videre la conoscenza.

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3. Creare nuovi spazi per l’apprendimento
Una scuola d’avanguardia ripensa gradualmente gli spazi e i luoghi con soluzioni flessibili, polifunzio-
nali, modulari e facilmente configurabili in base all’attività svolta e si apre verso l’esterno, creando nuove
opportunità di formazione. La riconfigurazione degli ambienti scolastici è funzionale al coinvolgimento e
alla partecipazione attiva degli studenti al processo di apprendimento.
4. Riorganizzare il tempo del fare scuola
Il ripensamento del modello didattico riguarda sia la configurazione sia la gestione del tempo dell’appren-
dimento. Ciò presuppone il superamento di alcune rigidità organizzative, come il calendario scolastico,
l’orario delle lezioni e la parcellizzazione delle discipline in unità temporali minime. Questo cambiamento
deve avvenire tenendo conto della necessità di una razionalizzazione delle risorse, di una programmazione
didattica articolata in unità e moduli, dell’affermarsi delle ICT e delle loro applicazioni in ambito formativo.

5. Riconnettere i saperi della scuola e i saperi della società della conoscenza
La società contemporanea, grazie anche alla diffusione della rete, valorizza nuove competenze che spesso
non riguardano una disciplina in particolare e il cui sviluppo è legato a una modalità di apprendere e ope-
rare in stretta connessione con la realtà circostante. Una scuola aperta all’evoluzione dei saperi è in grado
di comprendere il cambiamento e migliorare il servizio offerto in sinergia con le richieste del territorio.
6. Investire sul “capitale umano” ripensando i rapporti
La valorizzazione del capitale umano consente agli insegnanti di sentirsi sempre più registi di modelli di
didattica attiva e vedere nel cambiamento una risorsa. Una scuola d’avanguardia è in grado di individuare
le risorse - nel territorio, nell’associazionismo, nelle imprese e nei luoghi informali - per arricchire il proprio
servizio attraverso un’innovazione continua che garantisca la qualità del sistema educativo.
7. Promuovere l’innovazione perché sia sostenibile e trasferibile
Obiettivo delle scuole delle Avanguardie Educative è individuare l’innovazione e renderla concretamente
praticabile, sostenibile e riproducibile in altre realtà. In tal senso, è necessario trovare quegli elementi
chiave che consentano il passaggio dall’esperienza al modello, affinché possa essere trasferibile in un con-
testo che abbia i presupposti adeguati, per produrre risultati analoghi.

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Le idee del movimento
Aule laboratorio disciplinari: l’aula viene riorganizzata e assegnata a una disciplina specifica, diventando uno
spazio che il docente può personalizzare. Gli alunni rutano da un’aula all’altra, in base alla materia da studiare.
Spazio flessibile (Aula 3.0): l’aula diventa un laboratorio attivo di ricerca, si riconfigura con arredi funzionali a
una didattica attiva e strumentazioni tecnologiche (lavagne interattive, tablet, videoproiettori, banchi modulari).
Bocciato con credito: è una proposta per contrastare l’abbandono scolastico che valorizza quelle mate-
rie in cui lo studente ripetente ha comunque conseguito risultati positivi, che gli vengono riconosciuti
nell’anno scolastico successivo.
Compattazione del calendario scolastico: la distribuzione del numero di ore di una disciplina avviene in
modo non omogeneo nell’arco dell’anno scolastico, concentrandosi solo in alcuni periodi. Alcune disci-
pline vengono insegnate solo nel 1° quadrimestre, al termine del quale si effettua una valutazione finale;
altre materie vengono proposte solo nel 2° quadrimestre. Al termine dell’anno scolastico viene fatta la
valutazione finale globale dell’alunno.
TEAL (Tecnologie per l’apprendimento attivo): è una pratica didattica che stimola l’apprendimento attivo
e l’uso delle ICT in classe. Gli studenti sono incoraggiati a collaborare e lavorare in gruppo e il docente
assume il ruolo di facilitatore e coach.
Didattica per scenari: la progettazione delle attività in classe si basa su una learning story, un set di attività
preconfezionate, già sperimentate da altre classi, a cui il docente si ispira per organizzare la propria didattica.
Spaced learning (apprendimento intervallato): è una particolare articolazione del tempo della lezione
che prevede tre momenti di input e due intervalli. Nel primo l’insegnante fornisce le informazioni agli
studenti. Segue l’intervallo con uno stacco completo dai contenuti appena proposti. Nel secondo input
l’insegnante rivisita quanto fatto nella prima sessione cambiando il modo di presentarlo. Dopo il secondo
intervallo, c’è il terzo input, in cui l’insegnante rimane sul contenuto della prima sessione, ma propone
attività centrate sullo studente.
ICT Lab: sono attività che ruotano attorno a tre temi tecnologici così definibili: Artigianato digitale, Coding
e Physical computing. Il mix di questi argomenti può portare a interessanti soluzioni didattiche: è la base
per le idee che animano community come CoderDojo, Rails Girls e i FabLab.
Flipped Classroom: la lezione diventa compito a casa mentre il tempo in classe è usato per attività colla-
borative, esperienze, dibattiti e laboratori. Il docente non assume il ruolo di attore protagonista, diventa
piuttosto una sorta di “mentor”, il regista dell’azione pedagogica.
Integrazione CDD / libri di testo: la legge n. 128/2013 prevede che le scuole possano produrre in proprio
manuali di studio da destinare alle classi per specifiche discipline. Gli studenti partecipano attivamente
alla produzione dei testi di studio. In attesa delle linee guida che orientino il lavoro di produzione, alcune
scuole hanno già avviato attività di sperimentazione in questo senso.

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Debate (argomentare/dibattere): è una metodologia che permette di acquisire competenze trasversali
(«life skill») e che “smonta” alcuni paradigmi tradizionali, favorendo il cooperative learning e la peer educa-
tion non solo tra studenti, ma anche tra docenti e tra docenti e studenti.

Dentro/Fuori la scuola: è un processo di trasformazione che coinvolge tutte le componenti educative e
formative presenti sul territorio (scuola, famiglia, enti locali, associazionismo, strutture ricreative, mondo
del lavoro), seppure in misura diversa, in un’azione didattica e di crescita educativa in favore degli studenti.

I protagonisti del cambiamento
Le scuole capofila: 22 istituti italiani che hanno sperimentato con successo le idee del movimento e sono
pronte ad accompagnare le scuole che vogliono impegnarsi a cambiare.

Indire: l’istituto con pluriennale esperienza in tema di innovazione e ricerca educativa e promotore del
movimento insieme alle 22 scuole capofila.

Le scuole adottanti: tutte le scuole che si riconoscono nei principi delle Avanguardie Educative e inten-
dono sperimentare una o più idee del movimento per dare inizio a un percorso guidato verso l’innovazione.

I dirigenti scolastici: promotore dell’iniziativa che coinvolge tutta la scuola e leva strategica per innescare
un processo di cambiamento.

Gli studenti, i docenti e tutto il personale scolastico: la loro sinergia è l’elemento fondamentale per fare
in modo che l’innovazione sia concreta, reale e sostenibile.

Le famiglie: una rete importante che sostiene e incoraggia la scuola nel suo percorso d’innovazione.

Gli enti locali e il territorio: gli interlocutori principali con cui la comunità scolastica si confronta, dialoga
e crea partecipazione.

Il contributo di tutti gli attori del mondo della scuola è il presupposto fondamentale per la buona riuscita
del lavoro. Aderire alle Avanguardie Educative significa “adottare” una o più idee del movimento, metten-
dole in pratica attraverso attività di coaching in presenza e online offerte dall’Indire e dalle scuole capofila.
La partecipazione è aperta a tutte le scuole del territorio nazionale che vogliono sperimentare modelli
organizzativi e didattici innovativi.

Come partecipare al movimento
Adotta un’idea

Per aderire al movimento è sufficiente compilare il modulo online all’indirizzo avanguardieeducative.indire.it
inserendo i dati della propria scuola e indicando le idee che si intendono adottare. Il passaggio successivo
prevede l’iscrizione, a cura del dirigente scolastico, dei docenti coinvolti nel progetto per accedere alla
community online e al percorso di assistenza-coaching con le scuole capofila delle idee.

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Queste attività si svolgono nella community attraverso forum, webinar (seminari online) e seminari in
presenza e hanno l’obiettivo di mettere in contatto le scuole “capofila” con le “adottanti”.
Tutti gli istituti lavorano in gruppo e sono guidati nella sperimentazione di una o più idee. Grazie a questa
modalità, è sempre possibile confrontarsi, condividere esperienze e fare domande.
Alle scuole “adottanti” è richiesta la compilazione di un Piano di Adozione (a cura del dirigente scola-
stico) nel quale indicare la strategia individuata per favorire la sperimentazione di una o più idee per
l’innovazione.
Ogni istituto può personalizzare il proprio lavoro: è l’Indire, insieme alle scuole “capofila”, a guidare i nuovi
aderenti, fornendo tutte le indicazioni e i materiali necessari per sperimentare l’innovazione e mettere in
pratica l’idea. Video per la documentazione e altri materiali sono pubbicati periodicamente dalle scuole
adottanti per alimentare la comunità di apprendimento in rete e la condivisione di esperienze.

Proponi un’esperienza
Le scuole che hanno concluso o stanno realizzando un’azione innovativa possono arricchire la “galleria
delle idee” del movimento. Attraverso un modulo online, gli istituti propongono la loro esperienza di inno-
vazione al gruppo di ricerca dell’Indire che, in collaborazione con le 22 scuole fondatrici delle Avanguardie
educative, valuta se integrarla tra le idee già consolidate e adottate dalle scuole del movimento.

Link utili
Sito Avanguardie Educative
Profilo Facebook Avanguardie Educative
Perché aderire al Movimento delle Avanguardie educative, sito Indire del 26/11/2014
Metodologia CLIL e innovazione didattica - sito Indire del 03/02/2014
Avanguardie educative in movimento - iodonna.it del 04/11/2014
“Qui solo lezioni hi-tech” ecco le ventidue scuole dove va in cattedra il futuro - La Repubblica del 04/11/2014
Classi rovesciate e lezioni video: così si fa lezione nelle scuole 3.0 - corriere.it del 07/11/2014
Scuola, la didattica si rinnova con lezioni video e tablet al posto dei libri - lastampa.it del 07/11/2014
Avanguardie educative: proposte di innovazione sostenibile - agendadigitale.eu del 09/06/2015
Avanguardie educative e in 7 Istituti fiorentini la classe è “capovolta” - La Repubblica Firenze del 24/10/2015
Welfare, cultura, economia…12 idee per l’innovazione – vita del gennaio 2016

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