Le risorse bibliografiche in Italia: catalogazione, pubblicazione e condivisione - Portale docenti

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le risorse bibliografiche in Italia:
catalogazione, pubblicazione
e condivisione
DOCUMENTAZIONE DIGITALE PER I BENI CULTURALI
prof. PIERLUIGI FELICIATI
2020/21
Argomenti del modulo

  La    catalogazione bibliografica

  Il   Servizio Bibliotecario Nazionale

  Le    digital library in Italia

  Prospettive     future
Catalogazione bibliografica
“Il catalogo della biblioteca è un intrico di convenzioni.
È addirittura sleale, perché sembra scritto in un linguaggio familiare,
naturale, mentre invece la lingua del catalogo è artificiale. La slealtà
è data dal ricorso a parole ordinarie: le parole non sono
morfologicamente o radicalmente artificiali, ma la sintassi sì.
Anche la semantica è artificiale.
L’uso dei segni di punteggiatura non è del tutto ortodosso. Gli
elementi del nome di una persona sono invertiti. Tutto questo
disorienta il principiante”.
                                    Shiyali Ramamrita Ranganathan (1892-1972)
Catalogazione bibliografica
Shiyali Ramamrita Ranganathan (1892-1972) è l’autore
delle 5 leggi della Biblioteconomia (1931) che sanciscono i
principi della biblioteca come servizio.
Sono anche un fondamento del metodo scientifico per la
biblioteconomia (Library Science), non più solo una
tecnica/arte (Librarianship)
Shiyali Ramamrita Ranganathan è stato un bibliotecario e
matematico indiano.
Catalogazione bibliografica
Secondo Ranganathan, “l’idea anacronistica che una
biblioteca sia un’istituzione che ha il compito di conservare una
raccolta di libri sembra prevalere; per il pubblico, infatti, una
biblioteca è semplicemente una raccolta di libri”.
Invece, ciò che realmente qualifica l’essenza della biblioteca è
la mediazione: “una raccolta di libri diventa una biblioteca se,
e solo se, esiste del personale che aiuti i lettori a trovare e usare
i libri”.
La catalogazione (oltre alla qualità delle collezioni, al reference
dei bibliotecari e agli spazi disponibili) costituisce lo strumento
principale che garantisce il servizio che fa di una raccolta di
libri una biblioteca.
5 Leggi delle biblioteconomia
   Prima legge: Books are for use (I libri sono fatti per essere letti)
   Seconda legge: Every reader his book (Il lettore deve poter
    individuare “proprio” il libro di cui ha bisogno
   Terza legge: Every book its reader (Il libro deve poter essere
    individuato tramite le sue caratteristiche)
   Quarta legge: Save the time of the Reader (La biblioteca deve
    trovare i meccanismi di mediazione più rapidi per non far
    perdere tempo al lettore)
   Quinta legge: The library is a growing organism (La biblioteca
    è un organismo dinamico, in continuo cambiamento )
Le regole di catalogazione in Italia
A partire dal 1869, la Commissione Cibrario, “Commissione sopra il riordinamento
scientifico e disciplinare delle biblioteche del Regno”, stabilisce i principi di
catalogazione che hanno ispirato i codici italiani, coerenti con le più valide posizioni
internazionali.
 Il primo codice di norme completo in Italia, elaborato da Giuseppe Fumagalli
partendo dal codice della Biblioteca Nazionale di Firenze (1887) formula i principi
fondamentali del catalogo alfabetico per autore e titolo in termini simili a quelli usati
oltre settanta anni più tardi nei Principi della Conferenza di Parigi (IFLA, 1961).
Puntando al Catalogo Unico per le Biblioteche Italiane, una nuova commissione (1951)
si pone i due obiettivi di adeguare le regole italiane agli standard internazionali e di
eliminare dal codice difformità e contraddizioni.
Tale revisione e la creazione dell’ICCU in seno al Mibac porterà alla
pubblicazione delle RICA (regole Italiane di Catalogazione per Autore)
nel 1979.
Le regole di catalogazione in Italia

A partire dal 1996 è iniziato il lavoro di revisione delle RICA, che ha dato
vita a un nuovo codice, le REICAT (Regole italiane di catalogazione),
pubblicato nel 2009.
Nell’elaborazione del codice sono stati considerati standard e
documenti prodotti in ambito internazionale ed esaminato il modello
FRBR, cui accenneremo fra poco.
Le REICAT costituiscono oggi il riferimento catalografico per SBN, il
Servizio Bibliotecario Nazionale, di cui si dirà più avanti e su cui
effettueremo un’esercitazione.
I principi della catalogazione
L’accesso ai documenti (e il loro uso) consiste essenzialmente in un
problema di comunicazione tra autore e destinatario del messaggio.
L’impossibilità di consultare direttamente l’enorme quantità dei
documenti disponibili costringe il lettore ad avvalersi di surrogati, ovvero
di loro rappresentazioni vicarie, quali sono le registrazioni bibliografiche.
Più fasi:
 la descrizione riguarda il rapporto tra i documenti e la loro
   rappresentazione;
 l’ordinamento concerne il rapporto tra il catalogatore e le
   rappresentazioni, assegnandogli una sistemazione ordinata;
 la ricerca riguarda l’interazione tra l’utente e le rappresentazioni dei
   documenti organizzate secondo criteri standard e non arbitrari.
Le funzioni della catalogazione
Il testo finale della Conferenza IFLA di Parigi (1961) sancisce che le
funzioni del catalogo per autore e titolo sono:
“Il catalogo deve essere uno strumento efficace per accertare:
2.1 se la biblioteca contiene un libro particolare identificato
  a) per mezzo del suo autore e titolo, oppure
  b) se l’autore non è nominato nel libro, per mezzo del titolo soltanto, oppure
  c) se autore e titolo sono inadatti o insufficienti all’identificazione, un
  conveniente sostituto del titolo;
2.2 e accertare
  a) quali opere di un particolare autore e
  b) quali edizioni di una particolare opera esistono nella biblioteca”.
Le risorse fuori dalla biblioteca
Oggi, i contenuti vengono prodotti e conservati in percentuali sempre
più rilevanti ‘al di fuori’ della raccolta della biblioteca.
Lo spostamento dell’accento dal possesso dei documenti al loro
accesso che caratterizza la biblioteca dei nostri giorni, ibrida e
cooperativa, aperta a utenti locali e remoti tramite il collegamento a
Internet, non può non comportare trasformazioni anche sul catalogo.
La prospettiva rovesciata spinge verso la catalogazione delle opere
prima ancora che dei libri, che di quelle opere sono le manifestazioni:
cioè a dare priorità allo svolgimento della seconda funzione (accertare
quali opere e quali edizioni esistono) rispetto alla prima (la ricerca di un
libro).
Vedremo le differenze tra opera, manifestazione e libro (item)
Modello E-R nel catalogo moderno

L’oggetto della descrizione è stato, tradizionalmente, la
pubblicazione, ovvero l’oggetto fisico.
FRBR, Functional Requirements for Bibliographic Records, lo studio sui
requisiti funzionali delle registrazioni bibliografiche condotto dall’IFLA nel
1998, ha rovesciato la questione, chiedendosi quali sono gli oggetti di
maggiore o minore interesse dell’utente.
FRBR ha delineato uno schema che definisce le entità di interesse per gli
utenti di record bibliografici, gli attributi di ciascuna entità e i tipi di
relazione che operano tra entità.
In sostanza, uno schema E-R, Entità-Relazioni.
Modello E-R nel catalogo moderno

Le entità che rappresentano gli oggetti di interesse
dell’utente sono state divise in FRBR in tre gruppi:
1.   i prodotti di un’attività artistica o intellettuale nominati o descritti in
     record bibliografici: opera, espressione, manifestazione e
     documento.
2.   le entità responsabili del contenuto artistico o intellettuale, della
     produzione fisica e della diffusione o della tutela di tali prodotti:
     persona ed ente.
3.   le entità che servono come soggetti dell’attività artistica o
     intellettuale: concetto, oggetto, evento e luogo.
Modello E-R nel catalogo moderno
Gruppo 1 – prodotto intellettuale o artistico   Relazioni interne al gruppo 1: esempio
Modello E-R nel catalogo moderno

Esempi di entità

Prendiamo una città (Venezia): dal punto di vista bibliografico può assumere
la funzione di luogo di edizione oppure un soggetto, ma sul Web è più cercata
come citta d’arte o meta turistica.
Più complesso è il caso di una pagina Web sulla vita di Alessandro Manzoni; la
pagina può contenere informazioni su aspetti non strettamente connessi alla
sua attività letteraria o alla storia delle edizioni delle sue opere. In questo senso,
anche se la pagina Web ha come soggetto un’entità autore, l’archiviazione, il
recupero (o reperimento) e la presentazione dei dati non è in relazione alle sue
funzioni di autore, bensì alla sua vita. Perciò, dovrebbero essere
necessariamente inclusi collegamenti tra l’entità letteraria (autore)
“Alessandro Manzoni” e la persona “Alessandro Manzoni”.
Modello E-R nel catalogo moderno

Attributi delle entità
L’individuazione di ciascuna entità del catalogo avviene mediante
l’analisi comparativa degli attributi, ovvero delle caratteristiche
dell’entità.
Secondo il modello FRBR esistono due categorie di attributi:
   Interni, o intrinseci, che includono non solo caratteristiche fisiche (per
    esempio il supporto fisico e le dimensioni di un oggetto) ma anche aspetti
    che possono essere definiti come informazioni descrittive (per esempio
    indicazioni che appaiono sul frontespizio, sulla copertina o sul contenitore);
   Esterni, ovvero identificatori assegnati auna entità (per esempio il numero di
    un catalogo tematico per una composizione musicale) e informazioni
    contestuali (ad es. il contesto politico in cui un’opera è stata concepita).
Modello E-R nel catalogo moderno

Le relazioni nel catalogo
Nel catalogo elettronico, a differenza delle bibliografie, visto che è
impossibile prevedere l’approccio degli utenti, è necessario che si
instauri un congruo numero di relazioni tra le entità coinvolte e
rappresentate dalle descrizioni, secondo criteri molteplici e complessi.
FRBR prevede:
   le Relazioni dei prodotti con persone ed enti, cioè tra entità del
    Gruppo 1 (relative alla produzione intellettuale) e entità del Gruppo 2
    (persone ed enti);
   le Relazioni di soggetto ovvero tra entità-prodotto e entità del
    Gruppo 3 (concetto, oggetto, evento, luogo).
Modello E-R nel catalogo moderno
 Le relazioni tra entità bibliografiche secondo FRBR
Servizio Bibliotecario Nazionale
Il Servizio Bibliotecario Nazionale (SBN) è la rete delle biblioteche
italiane, promossa dal Ministero per i beni e le attività culturali e del
turismo con la cooperazione di altri ministeri (specie il MIUR), delle
Regioni e delle Università e coordinata dall'Istituto Centrale per il
Catalogo Unico delle biblioteche italiane e per le informazioni
bibliografiche (ICCU).
Il Servizio è stato progettato con l’obiettivo di superare la
frammentazione delle strutture bibliotecarie, propria della storia politico-
culturale dell'Italia, e costruire una rete di cooperazione e un servizio
coordinato per gli utenti.
Oggi la rete è costituita da biblioteche statali, di enti locali, universitarie,
scolastiche, di accademie ed istituzioni pubbliche e private operanti in
diversi settori disciplinari.
Servizio Bibliotecario Nazionale
Le biblioteche che partecipano a SBN sono raggruppate in Poli, costituiti
da un insieme più o meno numeroso di biblioteche che gestiscono insieme
i servizi, adottando un unico software gestionale.
Dal punto di vista organizzativo, i Poli adottano modelli diversi,
appoggiandosi tipicamente per il supporto informatico (gestione
webserver e SW di catalogazione) a un solo soggetto (regione, provincia,
università, comune…).
Qui trovate il Polo Marche Sud, gestito da UniMC (90 bibloteche, universitarie, comunali,
statali, scolastiche, Istituti di cultura, Fondazioni, Associazioni ecc. per un totale di 1 milione
di notizie).
I Poli sono a loro volta collegati al sistema Indice SBN, nodo centrale della rete, gestito
dall’ICCU, che contiene il catalogo collettivo delle pubblicazioni acquisite dalle
biblioteche aderenti al Servizio Bibliotecario Nazionale.
Servizio Bibliotecario Nazionale
Oggi (marzo 2020) i poli sono 104 e raggruppano da poche a centinaia di
biblioteche ciascuno, per un totale di 6544 (di cui 391 sono collegate,
presenti con il loro posseduto, ma non catalogano direttamente in rete).
Le biblioteche in SBN, tramite i poli di catalogo, alimentano un unico
catalogo bibliografico nazionale, accessibile via Web a chiunque 24/7,
composto da 17.962.687 notizie bibliografiche (opere), corredate da
98.769.864 localizzazioni/libri (dati del 23/03/2020), su cui sono attivi vari
servizi.
Con SBN, basato dal punto di vista della descrizione bibliografica sulle
REICAT, sono possibili il prestito interbibliotecario (ILL – Inter Library Loan), il
servizio di document delivery NILDE, la catalogazione partecipata, la
gestione oculata delle collezioni.
Digital Library pubbliche in Italia

Internet culturale
La Direzione generale biblioteche e istituti culturali del MIBAC ha sviluppato
dalla fine degli anni Novanta del 900 progetti per la conoscenza,
valorizzazione e fruizione nel web del patrimonio culturale digitalizzato
posseduto e conservato presso biblioteche statali, pubbliche e di
prestigiose istituzioni culturali italiane.
Il portale Internet Culturale. Cataloghi e collezioni digitali delle biblioteche
italiane, http://www.internetculturale.it curato dall’ ICCU, ha creato un
accesso unico e integrato a questo patrimonio.
Il portale è stato lanciato nel 200.. Ddopo un’opera di standardizzazione
tecnica dei metadati con il progetto Biblioteca Digitale Italiana.
Digital Library pubbliche in Italia

Internet culturale
Attualmente la Biblioteca digitale italiana comprende 213 collezioni
digitali, che riguardano materiali e tematiche diversissimi, per un totale di
decine di migliaia di oggetti digitali.
E’ stata inoltre predisposta una sezione denominata Emeroteca digitale
italiana, dedicata a circa 1300 periodici, riviste e quotidiani digitalizzati
dalle biblioteche italiane. I Periodici preunitari non sono invece disponibili
attualmente su questo sistema, mentre si trovano nella Biblioteca digitale,
scrivendo titolo e anno.
Digital Library pubbliche in Italia
I progetti dell’ICCD
L‘Istituto Centrale per il Catalogo e la Documentazione del Mibact, di cui
diremo di più parlando di catalogo dei beni culturali, ha nel tempo
digitalizzato soprattutto le sue collezioni storiche: l’Archivio fotografico e il
Museo.
L’Archivio fotografico on-line offre una selezione di circa 80.000 immagini
digitali, esemplificative del patrimonio fotografico conservato presso
l’ICCD. Le immagini sono di piccole dimensioni e solo esemplificatitve,
mentre il servizio di riproduzione a pagamento è sospeso dal 2016.
Il Museo della fotografia dell’ICCD (attualmente non consultabile neanche
in forma di banca-dati) è una ricca collezione di attrezzature fotografiche
dagli anni ’40 del XIX secolo fino alla metà del ‘900.
Prospettive future della catalogazione
 bibliografica
Nel catalogo elettronico, emerge chiaramente la separazione logica tra le
registrazioni bibliografiche e l’indicizzazione autore-titolo.
Le più recenti tendenze degli studi affermano la distinzione tra l’attività
descrittiva e l’indicizzazione, ovvero tra la creazione delle rappresentazioni
dei documenti e l’allestimento delle voci d’indice, strumenti per l’accesso
rapido e organizzato alle registrazioni.
E’ necessario quindi distinguere descrizione da accesso.
RDA – Resource Description and Access (2010) è lo standard che applica
questa distinzione ed estende l’oggetto della descrizione, in teoria, a
qualunque risorsa, anche non strettamente bibliografica.
Prospettive future della catalogazione
 bibliografica
Questo approccio nasce dall’esigenza di offrire agli utenti strumenti di
ricerca più efficaci, user friendly, simili agli strumenti di ricerca in uso nella
rete e anche più potenti, passando dagli OPAC semplici ai library linked
data.
Pensiamo ai termini catalogo e catalogazione; le modalità con le quali il
catalogo oggi adempie alle proprie funzioni e viene allestito spingono a
cercare formulazioni nuove, come portale e deposito di metadati. RDA ha
espunto il termine catalogazione fin dal proprio titolo!
Il termine risorsa rappresenta tutti i tipi di mezzi informativi utili a soddisfare i bisogni degli
utenti (e in particolare i documenti del Web) ed è aperto a includere eventuali nuove
forme di conoscenza registrata. I termini descrizione e accesso si riferiscono alla scoperta
delle risorse nell’era digitale.
Prospettive future della catalogazione
 bibliografica
La descrizione in RDA implica un passaggio progressivo a una
struttura di dati basata su registrazioni di autorità per tutte le
entità, non solo sull’opera e sull’autore, con la creazione di
registrazioni distinte per tutte le entità, manifestazioni, libri,
opere, espressioni, persone, enti, famiglie, luoghi, ecc.
Questo aumento di granularità guiderebbe il passaggio delle
registrazioni di autorità da strumenti di controllo a descrizioni di
singole entità mediante i rispettivi attributi, che fungono anche
da punti di accesso a quelle entità.
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