Opera - Le nozze di Figaro Wolfgang Amadeus Mozart - Teatro Alighieri
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Teatro di Tradizione Dante Alighieri Stagione d’Opera e Danza 2018-2019 Le nozze di Figaro opera lirica in quattro atti di Lorenzo da Ponte musica di Wolfgang Amadeus Mozart (Edizione Bärenreiter-Verlag, Kassel rappresentante per l’Italia Casa Musicale Sonzogno di Piero Ostali, Milano) Teatro Alighieri venerdì 22 febbraio ore 20.30 domenica 24 febbraio ore 15.30
Sommario La locandina................................................................. pag. 5 Il libretto. ........................................................................ pag. 7 Il soggetto...................................................................... pag. 55 Le tre commedie di Stefan Kunze ......................................................... pag. 57 Voi che sapete di Cinzia Dichiara ..................................................... pag. 65 I protagonisti .............................................................. pag. 75 Coordinamento editoriale Cristina Ghirardini Grafica Ufficio Edizioni Fondazione Ravenna Manifestazioni Foto di scena Teatro Coccia di Novara © Mario Finotti (in copertina e alle pp. 4, 54, 58, 59, 61, 62, 64, 65, 66, 67, 70, 71, 75) Foto di scena Festival di Spoleto © Andrea Kim Mariani (pp. 55, 57) © Maria Laura Antonelli (p. 60) L’editore si rende disponibile per gli eventuali aventi diritto sul materiale utilizzato. Stampa Grafiche MDM, Forlì
Le nozze di Figaro opera lirica in quattro atti di Lorenzo da Ponte musica di Wolfgang Amadeus Mozart (Edizione Bärenreiter-Verlag, Kassel rappresentante per l’Italia Casa Musicale Sonzogno di Piero Ostali, Milano) personaggi e interpreti Il Conte di Almaviva, Grande di Spagna Vittorio Prato La Contessa Rosina, sua moglie Francesca Sassu Figaro, cameriere del Conte Simone Del Savio Susanna, cameriera della Contessa Lucrezia Drei Barbarina, figlia di Antonio Leonora Tess Cherubino, paggio Aurora Faggioli Bartolo, medico Ion Stancu Marcellina, governante Isabel De Paoli Don Basilio, maestro di musica Jorge Juan Morata Don Curzio, giudice Riccardo Benlodi Antonio, giardiniere Jonathan Kim due contadine Carlotta Linetti, Simona Pallanti direttore Erina Yashima regia Giorgio Ferrara ripresa da Patrizia Frini scene Dante Ferretti e Francesca Lo Schiavo costumi Maurizio Galante Orchestra Giovanile Luigi Cherubini Coro San Gregorio Magno maestro del coro Mauro Rolfi maestro al cembalo Maria Silvana Pavan ballerini Sara Giacci, Mirko Guarino, Matteo Sangalli, Chiara Valli coreografia Simona Chiesa direttore di scena Luigi Maria Barilone direttore tecnico Helenio Talato maestri collaboratori Mirco Godio, Alba Pepe maestro alle luci Cesare Della Sciucca sovratitoli a cura di Matteo Minetti datore luci Ivan Pastrovicchio capo macchinista Pasquale Zanellato macchinista Alessio Onida capo attrezzista Lorenzo Mazzoletti attrezzisti (stagisti) Jacopo Dolce, Giulia Facchetti, Eleonora Fasano, Siria Giraldo, Federica Giudici, Patrick Zanetta capo sarta Silvia Lumes trucco e parrucco Rosalia Visaggio costumi Farani Sartoria Teatrale calzature Calzature Pompei 2000, Roma coproduzione Festival di Spoleto 59, Fondazione Teatro Coccia Novara, Teatro Alighieri di Ravenna 5
Le nozze di Figaro opera lirica in quattro atti di Lorenzo da Ponte musica di Wolfgang Amadeus Mozart (Edizione Bärenreiter-Verlag, Kassel rappresentante per l’Italia Casa Musicale Sonzogno di Piero Ostali, Milano) PERSONAGGI Il Conte di Almaviva basso La Contessa di Almaviva soprano Susanna, promessa sposa di soprano Figaro basso Cherubino, paggio del Conte soprano Marcellina soprano Don Bartolo, medico di Siviglia basso Don Basilio, maestro di musica tenore Don Curzio, giudice tenore Barbarina, figlia di soprano Antonio, giardiniere del Conte e zio di Susanna basso Coro di paesani, villanelle, vari ordini di persone, servi La scena si rappresenta nel castello del Conte di Almaviva. Il tempo prescritto dall’uso alle drammatiche rappresentazioni, un certo dato numero di personaggi comunemente praticato nelle medesime ed alcune altre prudenti viste e convenienze, dovute ai costumi, al loco e agli spettatori, furono le cagioni per cui non ho fatto una traduzione di questa eccellente commedia, ma una imitazione, piuttosto, o vogliamo dire un estratto. Per questo sono costretto a ridurre a undici attori i sedici che la compongono, due de’ quali si possono eseguire da uno stesso soggetto, e ad omettere oltre un intiero atto di quella, molte graziosissime scene e molti bei motti e saletti ond’è sparsa; in loco di che ho dovuto sostituire canzonette, arie, cori ed altri pensieri e parole di musica suscettibili: cose che dalla sola poesia, e non mai dalla prosa si somministrano. Ad onta, però di tutto lo studio e di tutta la diligenza e cura avuta dal maestro di Cappella e da me per esser brevi, l’opera non sarà delle più corte che si sieno esposte sul nostro teatro: al che speriamo che basti di scusa la varietà delle fila onde è tessuta l’azione di questo dramma, la vastità e grandezza del medesimo, la moltiplicità de’ pezzi musicali che si son dovuti fare per non tener di soverchio oziosi gli attori per scemare la noia e monotonia dei lunghi recitativi, per esprimere a tratto a tratto con diversi colori le diverse passioni che vi campeggiano, e il desiderio nostro, particolarmente, di offrire un quasi nuovo genere di spettacolo ad un pubblico di gusto sì raffinato e di sì giudizioso intendimento. Il Poeta (Editore proprietario Bärenreiter-Verlag, Kassel. Rappresentante per l’ltalia: Casa Musicale Sonzogno di Piero Ostali, Milano) Le parti in grigio sono omesse in questa rappresentazione. 7
[Sinfonia] Susanna Susanna Susanna Io per me te la dono. Ascolta… Queste le grazie son, questa la cura ATTO PRIMO ch’egli prende di te, della tua sposa. Camera non affatto ammobiliata, una sedia Figaro Figaro d’appoggio in mezzo. E la ragione? Fa’ presto… Figaro Oh guarda un po’ che carità pelosa! Susanna Susanna Scena prima (toccandosi la fronte) Se udir brami il resto, Susanna Figaro con una misura in mano e Susanna allo La ragione l’ho qui. discaccia i sospetti Chètati: or viene il meglio. Don Basilio, specchio che si sta mettendo un cappellino che torto mi fan. mio maestro di canto, e suo mezzano, ornato di fiori. Figaro nel darmi la lezione (facendo lo stesso) Figaro mi ripete ogni dì questa canzone. [1. Duettino] Perché non puoi Udir bramo il resto, far che passi un po’ qui? i dubbi, i sospetti Figaro Figaro gelare mi fan. Chi? Basilio? Oh birbante! (misurando) Susanna Cinque… dieci… venti… trenta… Perché non voglio. [Recitativo secco] Susanna trentasei… quarantatré… Sei tu mio servo o no? E tu credevi Susanna che fosse la mia dote Susanna Figaro Or bene; ascolta, e taci! merto del tuo bel muso! (specchiandosi) Ma non capisco Ora sì ch’io son contenta; perché tanto ti spiace Figaro Figaro sembra fatto inver per me. la più comoda stanza del palazzo. (inquieto) Me n’era lusingato. Guarda un po’, mio caro Figaro, Parla; che c’è di nuovo? guarda adesso il mio cappello. Susanna Susanna (seguitando a guardarsi) Perch’io son la Susanna, e tu sei pazzo. Susanna Ei la destina Il signor Conte, per ottener da me certe mezz’ore… Figaro Figaro stanco di andar cacciando le straniere che il diritto feudale… Sì, mio core, or è più bello, Grazie; non tanti elogi! guarda un poco bellezze forestiere, sembra fatto inver per te. se potrìasi star meglio in altro loco. vuole ancor nel castello Figaro ritentar la sua sorte, Come? ne’ feudi suoi Susanna e Figaro [2. Duettino] né già di sua consorte, bada bene, non l’ha il Conte abolito? Ah il mattino alle nozze vicino appetito gli viene… Se a caso madama quanto è dolce al mio/tuo tenero sposo Susanna la notte ti chiama, questo bel cappellino vezzoso Figaro Ebben; ora è pentito, e par che voglia din din, in due passi che Susanna ella stessa si fe’. E di chi dunque? riscattarlo da me. da quella puoi gir. [Recitativo secco] Vien poi l’occasione Susanna Figaro che vuolmi il padrone, Della tua Susannetta. Bravo! mi piace: Susanna don don, in tre salti che caro signor Conte! Cosa stai misurando, lo vado a servir. Figaro Ci vogliam divertir: trovato avete… caro il mio Figaretto? (con sorpresa) (si sente suonare un campanello) Susanna Di te? Chi suona? la Contessa. Figaro Così se il mattino Io guardo se quel letto il caro Contino, Susanna Susanna che ci destina il Conte din din, e ti manda Di me medesma; ed ha speranza Addio, addio, Fi… Fi… Figaro bello… farà buona figura in questo loco. tre miglia lontan, che al nobil suo progetto din din, e a mia porta utilissima sia tal vicinanza. Figaro Susanna il diavol lo porta, Coraggio, mio tesoro. E in questa stanza?… ed ecco in tre salti… Figaro Figaro Bravo! tiriamo avanti. Susanna Figaro Certo: a noi la cede E tu, cervello. Susanna, pian pian! generoso il padrone. (parte) 8 9
Scena seconda bastò più spesso un pretesto; ed egli ha meco, fingiam di non vederla. Marcellina Figaro solo, passeggiando con foco per la oltre questo contratto, certi impegni… (forte) (riverenza) camera e fregandosi le mani. so io… basta… or conviene E quella buona perla La sposa novella! la Susanna atterrir. Convien con arte la vorrebbe sposar! Figaro impuntigliarla a rifiutare il Conte. Susanna Bravo, signor padrone!… ora incomincio Egli per vendicarsi Susanna (riverenza) a capir il mistero… e a veder schietto prenderà il mio partito, (resta indietro) La dama d’onore! tutto il vostro progetto: a Londra, è vero?… e Figaro così fia mio marito. (Di me favella.) Voi ministro, io corriero, e la Susanna… Marcellina secreta ambasciatrice… Bartolo Marcellina (riverenza) Non sarà, non sarà, Figaro il dice. (prende il contratto dalle mani di Marcellina) Ma da Figaro alfine Del Conte la bella! Bene, io tutto farò: senza riserve non può meglio sperarsi: argent fait tout. [3. Cavatina] Susanna tutto a me palesate. (Avrei pur gusto Se vuol ballare, di dar per moglie la mia serva antica Susanna (riverenza) signor contino, a chi mi fece un dì rapir l’amica.) (Che lingua! Manco male Di Spagna l’amore! il chitarrino ch’ognun sa quanto vale.) [4. Aria] Marcellina le suonerò. La vendetta, oh la vendetta Marcellina I meriti! Se vuol venire Brava! questo è giudizio! è un piacer serbato ai saggi: nella mia scuola, Con quegli occhi modesti, Susanna obliar l’onte, gli oltraggi la capriola con quell’aria pietosa, L’abito! è bassezza, è ognor viltà. le insegnerò. e poi… Coll’astuzia… coll’arguzia… Marcellina Saprò… ma piano… Il posto! col giudizio… col criterio… Susanna meglio ogni arcano si potrebbe…. il fatto è serio… (Meglio è partir.) dissimulando Susanna ma, credete, si farà. scoprir potrò! L’età! Se tutto il codice Marcellina L’arte schermendo, (Che cara sposa!) dovessi volgere Marcellina l’arte adoprando, (vanno tutte due per partire e s’incontrano alla se tutto l’indice (infuriata) di qua pungendo, porta) dovessi leggere, Per Bacco, precipito, di là scherzando, con un equivoco, [5. Duettino] se ancor resto qua. tutte le macchine con un sinonimo rovescierò. (Marcellina fa una riverenza) qualche garbuglio Susanna Se vuol ballare, ecc. si troverà. Via, resti servita, (minchionandola) (parte) madama brillante. Sibilla decrepita, Tutta Siviglia da rider mi fa. conosce Bartolo: Susanna (Marcellina parte infuriata) il birbo Figaro (fa una riverenza) Scena terza vinto sarà. Non sono sì ardita, Bartolo e Marcellina con un contratto in mano. (parte) madama piccante. Scena quinta [Recitativo secco] Susanna e poi Cherubino. Marcellina Scena quarta (riverenza) [Recitativo secco] Bartolo Marcellina, poi Susanna con cuffia da donna, un No, prima a lei tocca. Ed aspettaste il giorno nastro e un abito da donna. Susanna fissato alle sue nozze Susanna Va’ là, vecchia pedante, per parlarmi di questo? [Recitativo secco] (riverenza) dottoressa arrogante, No, no, tocca a lei. perché hai letto due libri Marcellina Marcellina e seccata madama in gioventù… Io non mi perdo, Tutto ancor non ho perso: Marcellina e Susanna dottor mio, di coraggio: mi resta la speranza: (riverenza) Cherubino per romper de’ sponsali ma Susanna si avanza: io vo’ provarmi… Io so i doveri miei, (esce in fretta) più avanzati di questo (piano) non fo inciviltà. Susannetta, sei tu? 10 11
Susanna (bacia e ribacia il nastro) Scena sesta Susanna Son io, cosa volete? Io non te ’l renderò che con la vita! Cherubino, Susanna e poi il Conte. Lasciatemi, signor; dritto non prendo, (con smania) (Cherubino va per partire, e vedendo il Conte da Cherubino Susanna non ne vo’, non ne intendo… oh me infelice! lontano, torna indietro impaurito e si nasconde Ah cor mio, che accidente! (sèguita a corrergli dietro, ma poi si arresta dietro la sedia) come fosse stanca) Conte Susanna Cos’è quest’insolenza? Ah no, Susanna, io ti vo’ far felice! [Recitativo secco] Cor vostro! Cosa avvenne? (come sopra) Cherubino Tu ben sai quanto io t’amo: a te Basilio Cherubino Cherubino Eh via, sta’ cheta! tutto già disse: or senti, Ah son perduto! Il Conte ieri In ricompensa poi se per pochi momenti perché trovommi sol con Barbarina, questa mia canzonetta io ti vo’ dare. meco in giardin sull’imbrunir del giorno… Susanna il congedo mi diede; ah per questo favore io pagherei… Che timor! il Conte! e se la Contessina, Susanna (cerca di mascherar Cherubino) la mia bella comare, E che ne debbo fare? Basilio Misera me! grazia non m’intercede, io vado via, (dentro la scena) (con ansietà) Cherubino È uscito poco fa. Conte io non ti vedo più, Susanna mia! Leggila alla padrona; Susanna, tu mi sembri leggila tu medesma; Conte agitata e confusa. Susanna leggila a Barbarina, a Marcellina; Chi parla? Non vedete più me! Bravo! Ma dunque (con trasporti di gioia) Susanna non più per la Contessa leggila ad ogni donna del palazzo! Susanna Signor… io chiedo scusa… secretamente il vostro cor sospira? Oh Dei! ma… se mai… qui sorpresa… Susanna per carità! partite. Cherubino Povero Cherubin, siete voi pazzo! Conte Ah che troppo rispetto ella m’ispira! Esci, e alcun non entri. Conte Felice te, che puoi [6. Aria] Un momento, e ti lascio; vederla quando vuoi, Susanna odi. che la vesti il mattino, Cherubino (inquietissima) (si mette a sedere sulla sedia, prende Susanna che la sera la spogli, Non so più cosa son, cosa faccio, Ch’io vi lasci qui solo? per la mano) che le metti i merletti, or di foco, ora sono di ghiaccio, gli spilloni… ogni donna cangiar di colore, Basilio Susanna (con un sospiro) ogni donna mi fa palpitar. (dentro) (si distacca con forza) ah se in tuo loco… Da madama ei sarà, vado a cercarlo. Solo ai nomi d’amor, di diletto, Non odo nulla. Cos’hai lì? Dimmi un poco… mi si turba, mi s’àltera il petto Conte e a parlare mi sforza d’amore Conte Susanna (addita la sedia) un desìo ch’io non posso spiegar. Due parole. Tu sai (imitandolo) Qui dietro mi porrò. che ambasciatore a Londra Ah il vago nastro, e la notturna cuffia Parlo d’amor vegliando, il re mi dichiarò; di condur meco di comare sì bella. parlo d’amor sognando, Susanna Figaro destinai. all’acque, all’ombra, ai monti, Non vi celate. Cherubino ai fiori, all’erbe, ai fonti, Susanna (toglie il nastro di mano a Susanna) all’eco, all’aria, ai venti, Conte (timida) Deh dammelo, sorella, che il suon de’ vani accenti Taci, e cerca ch’ei parta. Signor, se osassi… dammelo, per pietà! portano via con sé. (il Conte vuol nascondersi dietro il sedile; Susanna si frappone tra il paggio e lui; il Conte la E se non ho chi m’oda, Conte Susanna spinge dolcemente. Ella rincula, intanto il paggio parlo d’amor con me. (sorge) (vuol riprenderglielo) passa al davanti del sedile, si mette dentro in Parla, parla, mia cara, e con quel dritto Presto quel nastro! piedi, Susanna lo ricopre colla vestaglia) (con tenerezza, e tentando di riprenderle la mano) ch’oggi prendi su me finché tu vivi Cherubino Susanna chiedi, imponi, prescrivi. (si mette a girare intorno la sedia) Ohimè! che fate? Oh caro, oh bello, oh fortunato nastro! 12 13
Scena settima Susanna Susanna Basilio Detti e Basilio. (con forza) Che ruina, me meschina, Che! Uom maligno, (quasi svenuta) Basilio un’impostura è questa. son oppressa dal dolor. Conte Susanna, il ciel vi salvi: avreste a caso Da tua cugina veduto il Conte? Basilio Basilio e Conte l’uscio ier trovai rinchiuso; È un maligno con voi chi ha gli occhi in testa. (sostenendola) picchio, m’apre Barbarina Susanna E quella canzonetta? Ah già svien la poverina! paurosa fuor dell’uso. E cosa ditemi in confidenza; io sono amico, come, oh Dio! le batte il cor! Io dal muso insospettito, deve far meco il Conte? Animo, uscite. ad altrui nulla dico; guardo, cerco in ogni sito, e per voi, per madama… Basilio ed alzando pian pianino Basilio (approssimandosi al sedile in atto farla sedere) il tappeto al tavolino Aspettate, sentite. Susanna Pian pianin su questo seggio. vedo il paggio… Figaro di lui cerca. (mostra dello smarrimento) (imita il gesto colla vestaglia e scopre il paggio; (Chi diavol gliel’ha detto?) Susanna con sorpresa) Susanna (rinviene) ah! cosa veggio! (Oh cieli!) Ei cerca Basilio Dove sono! cosa veggio! chi dopo voi più l’odia. A proposito, figlia, (staccandosi da tutti due) Susanna instruitelo meglio; Che insolenza, andate fuor. (con timore) Conte egli la guarda a tavola sì spesso, Ah! crude stelle! (Veggiam come mi serve.) e con tale immodestia, Basilio che se il Conte s’accorge… ehi su tal punto, (con malignità) Basilio Basilio sapete, egli è una bestia. Siamo qui per aiutarvi, (con riso) Io non ho mai nella moral sentito è sicuro il vostro onor. Ah! meglio ancora! ch’uno ch’ama la moglie odî il marito. Susanna Per dir che il Conte v’ama… Scellerato! Conte Conte E perché andate voi Siamo qui per aiutarti, Onestissima signora! Susanna tai menzogne spargendo? non turbarti, oh mio tesor. or capisco come va. Sortite, vil ministro (con risentimento) Basilio Basilio Susanna dell’altrui sfrenatezza: io non ho d’uopo Io! che ingiustizia! quel che compro io vendo. (al Conte) Accader non può di peggio, della vostra morale A quel che tutti dicono Ah del paggio quel ch’ho detto giusti Dei! che mai sarà! del Conte, del suo amor… io non ci aggiungo un pelo. era solo un mio sospetto. Basilio Basilio Conte Susanna Così fan tutte le belle: Non c’è alcun male. (sortendo) È un’insidia, una perfidia, non c’è alcuna novità. Ha ciascun i suoi gusti: io mi credea Come, che dicon tutti! non credete all’impostor. che preferir doveste per amante, [Recitativo secco] come fan tutte quante, Basilio Conte un signor liberal, prudente, e saggio, Oh bella! Parta, parta il damerino! Conte a un giovinastro, a un paggio… Susanna Basilio, in traccia tosto Oh cielo! Susanna e Basilio di Figaro volate: Susanna Poverino! (addita Cherubino che non si muove di loco) (con ansietà) [7. Terzetto] io vo’ ch’ei veda… A Cherubino! Conte Conte (ironicamente) Susanna Basilio (a Basilio) Poverino! (con vivezza) A Cherubino! a Cherubin d’amore Cosa sento! tosto andate, ma da me sorpreso ancor. Ed io che senta: andate. ch’oggi sul far del giorno e scacciate il seduttor. passeggiava qui d’intorno, Susanna Conte per entrar… Basilio Come! Restate: che baldanza! e quale scusa In mal punto son qui giunto, se la colpa è evidente? perdonate, oh mio signor. 14 15
Susanna [8. Coro] Tutti Figaro Non ha d’uopo di scusa un’innocente. Evviva, evviva, evviva! Ah in un giorno sì bello! Coro Conte Giovani liete, Susanna Susanna Ma costui quando venne? fiori spargete (malignamente) In un giorno di nozze! davanti il nobile Che virtù! Susanna nostro signor. Figaro Egli era meco Figaro Quando ognuno v’ammira! Il suo gran core quando voi qui giungeste, e mi chiedea Che giustizia! vi serba intatto d’impegnar la padrona Cherubino d’un più bel fiore a intercedergli grazia: il vostro arrivo Conte (s’inginocchia) l’almo candor. in scompiglio lo pose, (a Figaro e Susanna) Perdono, mio signor… ed allor in quel loco si nascose. A voi prometto [Recitativo secco] compier la cerimonia: Conte Conte chiedo sol breve indugio; io voglio in faccia Nol meritate. Conte Ma s’io stesso m’assisi de’ miei più fidi, e con più ricca pompa (a Figaro, con sorpresa) quando in camera entrai! rendervi appien felici. Susanna Cos’è questa commedia? (Marcellina si trovi.) Andate, amici. Egli è ancora fanciullo! Cherubino Figaro (timidamente) [9. Coro] Conte (piano a Susanna) Ed allora di dietro io mi celai. Men di quel che tu credi. (Eccoci in danza: Coro secondami, cor mio.) Conte (spargendo il resto deifiori) Cherubino E quando io là mi posi? Giovani liete, È ver, mancai; ma dal mio labbro alfine… Susanna fiori spargete (Non ci ho speranza.) Cherubino davanti il nobile Conte Allor io pian mi volsi, e qui m’ascosi. nostro signor. (lo alza) Figaro Ben ben; io vi perdono. Signor, non isdegnate Il suo gran core Conte Anzi farò di più; vacante è un posto questo del nostro affetto vi serba intatto (a Susanna) d’uffizial nel reggimento mio; meritato tributo: or che aboliste d’un più bel fïore Oh cielo! dunque ha sentito io scelgo voi: partite tosto: addio. un diritto sì ingrato a chi ben ama… l’almo candor. quello ch’io ti dicea! (il Conte vuol partire, Susanna e Cherubino (partono) l’arrestano) Conte Cherubino Quel dritto or non v’è più; cosa si brama? [Recitativo secco] Feci per non sentir quanto potea. Susanna e Figaro Ah fin domani sol… Figaro Figaro Conte Della vostra saggezza il primo frutto Evviva! Oh perfidia! Conte oggi noi coglierem: le nostre nozze No, parta tosto. si son già stabilite: or a voi tocca Susanna Basilio costei che un vostro dono Evviva! Frenatevi: vien gente. Cherubino illibata serbò, coprir di questa, (con passione e sospirando) simbolo d’onestà, candida vesta. Basilio Conte A ubbidirvi, signor, son già disposto. Evviva! (lo tira giù dal sedile) Conte E voi restate qui, piccol serpente! Conte (Diabolica astuzia! Figaro Via, per l’ultima volta ma fingere convien.) Son grato, amici, (a Cherubino) la Susanna abbracciate. ad un senso sì onesto! E voi non applaudite? Scena ottava (Cherubino abbraccia la Susanna che rimane ma non merto per questo I suddetti. Figaro con bianca veste in mano; confusa) né tributi, né lodi; e un dritto ingiusto Susanna Coro di contadine e di contadini vestiti di bianco (Inaspettato è il colpo.) ne’ miei feudi abolendo, È afflitto, poveretto! che spargono fiori, raccolti in piccioli panieri, a natura, al dover lor dritti io rendo. perché il padron lo scaccia dal castello! davanti al Conte e cantano il seguente Figaro Ehi, capitano, 16 17
a me pure la mano ATTO SECONDO Susanna (piano a Cherubino) Camera ricca con alcova e tre porte. Eccolo: vieni, amico. (io vo’ parlarti Madama impaziente… pria che tu parta). (con finta gioia) Scena prima Figaro Addio, La Contessa; poi Susanna e poi Figaro. (con ilare disinvoltura) picciolo Cherubino; A voi non tocca come cangia in un punto il tuo destino. [11. Cavatina] stare in pena per questo. Alfin di che si tratta? Al signor Conte [10. Aria] Contessa piace la sposa mia, (a Cherubino) Porgi, amor, qualche ristoro indi segretamente Non più andrai farfallone amoroso al mio duolo, a’ miei sospir. ricuperar vorria notte e giorno d’intorno girando, O mi rendi il mio tesoro, il diritto feudale. delle belle turbando il riposo, o mi lascia almen morir. Possibile è la cosa, e naturale. Narcisetto, Adoncino d’amor. [Recitativo secco] Contessa Non più avrai questi bei pennacchini, Possibil! (Susanna entra) quel cappello leggero e galante, Vieni, cara Susanna, quella chioma, quell’aria brillante, Susanna finiscimi l’istoria. quel vermiglio donnesco color. Natural! Tra guerrieri, poffar Bacco! Susanna gran mustacchi, stretto sacco, È già finita. Figaro schioppo in spalla, sciabla al fianco, Naturalissima. collo dritto, muso franco, Contessa E se Susanna vuol, possibilissima. un gran casco, o un gran turbante, Dunque volle sedurti? molto onor, poco contante! Susanna Susanna Finiscila una volta. Ed invece del fandango Oh il signor Conte una marcia per il fango, non fa tai complimenti Figaro per montagne, per valloni, colle donne mie pari; Ho già finito. con le nevi e i sollioni egli venne a contratto di danari. Quindi prese il partito al concerto di tromboni, di sceglier me corriero, e la Susanna di bombarde, di cannoni Contessa consigliera segreta d’ambasciata: che le palle in tutti i tuoni Ah il crudel più non m’ama! e perch’ella ostinata ognor rifiuta all’orecchio fan fischiar. il diploma d’onor ch’ei le destina, Cherubino alla vittoria, Susanna minaccia di protegger Marcellina. alla gloria militar. E come poi Questo è tutto l’affare. (partono tutti alla militare) è geloso di voi? Susanna Contessa Ed hai coraggio di trattar scherzando Come lo sono un negozio sì serio? i moderni mariti: per sistema infedeli, Figaro per genio capricciosi, Non vi basta e per orgoglio poi tutti gelosi. che scherzando io ci pensi? Ecco il progetto: Ma se Figaro t’ama… ei sol potria… per Basilio un biglietto io gli fo capitar che l’avvertisca Figaro di certo appuntamento (cantando entro la scena) (alla Contessa) La la la la la la la la la la che per l’ora del ballo La la la la laran la la la la. a un amante voi deste… 18 19
Contessa Cherubino vi mando; lascio a voi che stamane a me deste Non trovo pace Oh ciel! che sento! la cura di vestirlo. a madama cantate. notte né dì, ad un uom sì geloso!… ma pur mi piace Contessa Contessa languir così. Figaro E poi?… Chi n’è l’autor? Voi che sapete Ancora meglio. che cosa è amor, Così potrem più presto imbarazzarlo, Figaro Susanna donne, vedete confonderlo, imbrogliarlo, E poi… (additando Cherubino) s’io l’ho nel cor. rovesciargli i progetti, (cantando) Guardate: egli ha due braccia empierlo di sospetti, e porgli in testa Se vuol ballare, di rossor sulla faccia. [Recitativo secco] che la moderna festa signor contino, ch’ei di fare a me tenta altri a lui faccia; il chitarrino Contessa Contessa onde qua perda il tempo, ivi la traccia. le suonerò. Prendi la canzonetta, e l’accompagna. Bravo! che bella voce! io non sapea Così quasi ex abrupto, e senza ch’abbia (parte) che cantaste sì bene. fatto per frastornarci alcun disegno, Cherubino vien l’ora delle nozze, e in faccia a lei Io sono sì tremante… Susanna (segnando la Contessa) Scena seconda ma se madama vuole… Oh in verità non fia ch’osi d’opporsi ai voti miei. La Contessa, Susanna, poi Cherubino. egli fa tutto ben quello ch’ei fa. Susanna Presto a noi, bel soldato: Susanna Contessa Lo vuole, sì, lo vuol. Manco parole. Figaro v’informò… È ver, ma in di lui vece Quanto duolmi, Susanna, s’opporrà Marcellina. che questo giovinetto abbia del Conte [12. Arietta] Cherubino le stravaganze udite! Ah tu non sai!… Tutto mi disse. Figaro ma per qual causa mai (la Susanna fa il ritornello sul chitarrino) Aspetta: al Conte da me stessa ei non venne?… Susanna farai subito dir che verso sera Dov’è la canzonetta? Cherubino (si misura con Cherubino) attèndati in giardino: Voi che sapete Lasciatemi veder: andrà benissimo: il picciol Cherubino Susanna che cosa è amor, siam d’uguale statura… per mio consiglio non ancor partito, Eccola: appunto donne, vedete (gli cava il manto) da femmina vestito, facciam che ce la canti… s’io l’ho nel cor. Giù quel manto. faremo che in tua vece ivi sen vada! Zitto: vien gente: è desso. Quello ch’io provo Questa è l’unica strada (a Cherubino) Contessa vi ridirò, onde monsù sorpreso da madama Avanti, avanti, Che fai? e per me nuovo, sia costretto a far poi quel che si brama. signor uffiziale. capir nol so. Susanna Contessa Cherubino Sento un affetto Niente paura. (a Susanna) Ah, non chiamarmi pien di desir Che ti par? con nome sì fatale! ei mi rammenta ch’ora è diletto, Contessa che abbandonar degg’io ch’ora è martir. E se qualcuno entrasse? Susanna comare tanto buona… Non c’è mal. Gelo e poi sento Susanna Susanna l’alma avvampar, Entri, che mal facciamo? Contessa E tanto bella! e in un momento La porta chiuderò. Nel nostro caso… torno a gelar. (chiude la porta) Cherubino Ricerco un bene Ma come poi Susanna (sospirando) fuori di me, acconciargli i capelli? Quand’egli è persuaso… e dove è il tempo? Ah sì… certo… non so chi ’l tiene, non so cos’è. Contessa Figaro Susanna Una mia cuffia Ito è il Conte alla caccia; e per qualch’ora (imitandolo) Sospiro e gemo prendi nel gabinetto. non sarà di ritorno: io vado e tosto Ah sì… certo… Ipocritone! senza voler, Presto: che carta è quella? (sempre in atto di partire) Via, presto la canzone palpito e tremo (Susanna va nel gabinetto a pigliar una cuffia; senza saper. Cherubino si accosta alla Contessa, e gli lascia 20 21
veder la patente che terrà in petto; la Contessa (piano alla Contessa) Contessa Cherubino la prende, l’apre, e vede che manca il sigillo) Mirate il bricconcello! E segui a far la pazza? Oh ciel! perché morir non lice! mirate quanto è bello! Va’ nel mio gabinetto e prendi un poco Forse vicino all’ultimo momento… Cherubino che furba guardatura! d’inglese taffetà, ch’è sullo scrigno: questa bocca oseria!… La patente. che vezzo, che figura! (Susanna parte in fretta; Cherubino inginocchiato osserva attentamente la Contessa Contessa Se l’amano le femmine Contessa) (gli asciuga gli occhi col fazzoletto) Che sollecita gente! han certo il lor perché. in quanto al nastro… Siate saggio: cos’è questa follia? (guarda un poco il suo nastro) (si sente picchiare alla porta) Cherubino [Recitativo secco] inver… per il colore Chi picchia alla mia porta? L’ebbi or or da Basilio. mi spiacea di privarmene. Contessa Conte Contessa Quante buffonerie! Susanna (fuori della porta) (gliela rende) (entra e le dà il taffetà e le forbici) Perché chiusa? Dalla fretta obbliato hanno il sigillo. Susanna Tenete Ma se ne sono e da legargli il braccio? Contessa Susanna io medesma gelosa. Il mio sposo, oh Dei! son morta! (sorte) (prende pel mento Cherubino) Contessa voi qui: senza mantello! Il sigillo di che? Ehi, serpentello, Un altro nastro in quello stato! un ricevuto foglio… volete tralasciar d’esser sì bello? prendi insiem col mio vestito. la sua gran gelosia! Contessa (Susanna parte per la porta ch’è in fondo e Della patente. Contessa porta seco il mantello di Cherubino) Conte Finiam le ragazzate: or quelle maniche (con più forza) Susanna oltre il gomito gli alza, Cherubino Cosa indugiate? Cospetto! che premura! onde più agiatamente Ah più presto m’avria quello guarito! Ecco la cuffia. l’abito gli si adatti. Contessa Contessa Contessa (confusa) Susanna Spìcciati: va bene: Perché? Questo è migliore! Son sola… anzi… son sola… (eseguisce) miserabili noi, se il Conte viene. Ecco. Cherubino Conte Contessa [13. Aria] Allor che un nastro… E a chi parlate? Più indietro. legò la chioma… ovver toccò la pelle… Così: Susanna d’oggetto… Contessa (scoprendo un nastro, onde ha fasciato il (prende Cherubino e se lo fa inginocchiare A voi… certo… a voi stesso… braccio) davanti poco discosto dalla Contessa che siede) Contessa che nastro è quello? Venite, inginocchiatevi: (interrompendolo) Cherubino restate fermo lì. Forastiero, Dopo quel ch’è successo, il suo furore… Susanna (lo pettina da un lato, poi lo prende pel mento e è buon per le ferite! non è vero? non trovo altro consiglio! È quel ch’esso involommi. lo volge a suo piacere) Guardate qualità ch’io non sapea! (entra nel gabinetto e chiude) Pian piano or via giratevi: Contessa bravo, va ben così. Cherubino Contessa E questo sangue? (Cherubino mentre Susanna lo sta acconciando Madama scherza: ed io frattanto parto. (prende la chiave) guarda la Contessa teneramente) Ah mi difenda il cielo in tal periglio! Cherubino La faccia ora volgetemi: Contessa Quel sangue… io non so come… olà! quegli occhi a me. Poverin! che sventura! poco pria sdrucciolando… (sèguita ad acconciarlo ed a porgli la cuffia) Scena terza in un sasso… la pelle io mi graffiai… Drittissimo: guardatemi. Cherubino La Contessa ed il Conte da cacciatore. e la piaga col nastro io mi fasciai. Madama qui non è. Oh me infelice! Più alto quel colletto… Conte Susanna quel ciglio un po’ più basso… Contessa Che novità! non fu mai vostra usanza Mostrate: non c’è mal: cospetto! ha il braccio le mani sotto il petto… (con affanno e commozione) di rinchiudervi in stanza! più candido del mio! qualche ragazza… vedremo poscia il passo Or piange… quando sarete in pie’. 22 23
Contessa Conte Conte Conte È ver; ma io.. Susanna! e donde viene Dunque parlate almeno, Voi la condiscendenza io stava qui mettendo… che siete sì turbata? Susanna, se qui siete… di venir meco avrete. (con affettata ilarità) Conte Contessa Contessa Madama, eccovi il braccio, andiamo. Via, mettendo… (con un risolino sforzato) Nemmen nemmen nemmeno, Per la mia cameriera? io v’ordino, tacete. Contessa Contessa (Susanna si nasconde entro l’alcova) (con ribrezzo) Certe robe… era meco la Susanna… Conte Andiamo. che in sua camera è andata. Io non so nulla: Conte e Contessa ma turbata senz’altro. Consorte mia/o, giudizio, Conte Conte un scandalo, un disordine (accenna il gabinetto) Ad ogni modo Contessa schiviam per carità. Susanna starà qui finché torniamo. voi non siete tranquilla: Ah questa serva (partono) guardate questo foglio. più che non turba me, turba voi stesso. Susanna Oh ciel! un precipizio, Contessa Conte un scandalo, un disordine Scena quarta (Numi! è il foglio È vero, è vero: e lo vedrete adesso. qui certo nascerà. Susanna esce dall’alcova in fretta, poi che Figaro gli scrisse…) (la Susanna entra per la porta ond’è uscita, e Cherubino che esce dal gabinetto. (Cherubino fa cadere un tavolino ed una sedia in si ferma vedendo il Conte, che dalla porta del [Recitativo secco] gabinetto, con molto strepito) gabinetto sta favellando) [15. Duettino] [14. Terzetto] Conte Conte Dunque voi non aprite? Susanna Cos’è codesto strepito? in gabinetto Susanna, or via sortite; (alla porta del gabinetto) qualche cosa è caduta. sortite, io così vo’. Contessa Aprite, presto aprite; E perché deggio aprite, è la Susanna: Contessa Contessa le mie camere aprir? sortite, via sortite Io non intesi niente. (al Conte, affannata) andate via di qua. Fermatevi… sentite… Conte (Cherubino esce) Conte sortire ella non può. Ebben, lasciate, Convien che abbiate i gran pensieri in mente. l’aprirem senza chiavi: ehi gente… Cherubino Susanna (confuso e senza fiato) Cos’è codesta lite! Contessa Contessa Ohimè, che scena orribile! il paggio dove andò! Di che? Come? che gran fatalità! porreste a repentaglio (accostandosi or ad una, or ad un’altra porta) Conte Conte d’una dama l’onore? E chi vietarlo or osa? Là v’è qualcuno. Susanna Contessa Conte Di qua, di qua, di là. Contessa Lo vieta l’onestà. È vero, io sbaglio: Chi volete che sia? Un abito da sposa posso senza rumore, Susanna e Cherubino provando ella si sta. senza scandalo alcun di nostra gente, Le porte son serrate, Conte andar io stesso a prender l’occorrente. che mai, che mai sarà! Lo chiedo a voi. Conte Attendete pur qui… ma perché in tutto Io vengo in questo punto. Chiarissima è la cosa: sia il mio dubbio distrutto, Cherubino l’amante qui sarà. anco le porte io prima Qui perdersi non giova. Contessa chiuderò. Ah sì, Susanna… appunto… Contessa (chiude a chiave la porta che conduce alle Susanna e Cherubino Bruttissima è la cosa: stanze delle cameriere) V’/M’uccide se vi/mi trova. Conte chi sa cosa sarà. Che passò, mi diceste, alla sua stanza!… Contessa Cherubino Susanna (a parte) (affacciandosi alla finestra) Contessa Capisco qualche cosa: (Che imprudenza!) Veggiamo un po’ qui fuori, Alla sua stanza, o qui – non vidi bene… veggiamo come va. 24 25
(facendo moto di saltar giù) (il Conte getta il martello e la tenaglia sopra una ritrovar questo paggio in ogni loco!) Conte dà proprio nel giardino. sedia) (forte) (tornando indietro) Mi credete capace Come? non è partito? Scellerati! Qua la chiave. Susanna di mancar al dover? Ecco i dubbi spiegati: ecco l’imbroglio, (trattenendolo) ecco il raggiro, onde m’avverte il foglio. Contessa Fermate, Cherubino! Conte (dandogli la chiave) fermate per pietà! Come vi piace. Egli è innocente. Entro quel gabinetto Scena sesta Voi sapete… Cherubino chi v’è chiuso vedrò. Il Conte, la Contessa, poi Susanna nel gabinetto. (tornando a guardare) Conte Un vaso o due di fiori, Contessa [16. Finale] Non so niente. più mal non avverrà. (timida e tremante) Va’ lontan dagl’occhi miei: Sì, lo vedrete… Conte un’infida, un’empia sei, Susanna ma uditemi tranquillo. (alla porta del gabinetto, con impeto) e mi cerchi d’infamar. (trattenendolo sempre) Esci omai, garzon malnato, Tropp’alto per un salto, Conte sciagurato, non tardar. Contessa fermate per pietà! (alterato) Vado… sì… ma… Non è dunque Susanna! Contessa Cherubino (ritirandolo a forza dal gabinetto) Conte Lasciami: pria di nuocerle Contessa Ah signore, quel furore Non ascolto. nel fuoco volerei. (come sopra) per lui fammi il cor tremar. (si scioglie) No: ma invece un oggetto Contessa Abbraccio te per lei che ragion di sospetto Conte Non son rea… addio: così si fa. non vi deve lasciar: per questa sera… E d’opporvi ancor osate? (salta fuori) una burla innocente… Conte di far si disponeva… ed io vi giuro… Contessa Vel leggo in volto! Susanna che l’onor… l’onestà… No, sentite. Mora, mora e più non sia Ei va a perire, oh Dei! ria cagion del mio penar. fermate per pietà! Conte Conte (mette un alto grido, siede un momento, poi va Chi è dunque! dite… Via, parlate. Contessa al balcone) (più alterato) Ah la cieca gelosia l’ucciderò. Contessa qualche eccesso gli fa far. [Recitativo secco] Giuro al ciel ch’ogni sospetto… (il Conte apre il gabinetto e Susanna esce sulla Oh guarda il demonietto! come fugge! Contessa (tremante e sbigottita) porta tutta grave, ed ivi si ferma) è già un miglio lontano. (come sopra) e lo stato in che il trovate… Ma non perdiamci invano: Sentite. sciolto il collo… nudo il petto… entriam in gabinetto: Ah non ho cor! Scena settima venga poi lo smargiasso, io qui l’aspetto. Conte I suddetti e la Susanna ch’esce dal gabinetto. (entra in gabinetto e si chiude dietro la porta) Conte Nudo il petto! seguitate! Parlate. Conte e Contessa Contessa (con maraviglia) Scena quinta Contessa Per vestir femminee spoglie… Susanna! La Contessa, il Conte (con martello e tenaglia in È un fanciullo… mano; al suo arrivo esamina tutte le porte) Conte Susanna Conte Ah comprendo, indegna moglie, Signore, Conte Un fanciul!… mi vo’ tosto vendicar. cos’è quel stupore? Tutto è come il lasciai: volete dunque (s’appressa al gabinetto) (con ironia) aprir voi stessa, o deggio… Contessa Il brando prendete, (in atto di aprire a forza la porta) Sì… Cherubino… Contessa il paggio uccidete, (con forza) quel paggio malnato, Contessa Conte Mi fa torto quel trasporto vedetelo qua. Ahimè, fermate; (da sé) m’oltraggiate a dubitar. e ascoltatemi un poco. (E mi farà il destino 26 27
Conte Conte Conte e Susanna Conte (Che scola! la testa Io v’amo! Confuso, pentito (con tenerezza) girando mi va.) è/son troppo punito, Guardatemi! Contessa abbiate pietà. Contessa (rinvenendo dalla confusione a poco a poco) Contessa (Che storia è mai questa; Nol dite! Contessa Ingrato! Susanna v’è là.) Soffrir sì gran torto Conte quest’alma non sa. Conte Susanna Vel giuro! (bacia e ribacia la mano della Contessa) (Confusa han la testa, Conte Ho torto: e mi pento. non san come va.) Contessa Ma il paggio rinchiuso? Mentite! Contessa, Susanna e Conte Conte (con forza e collera) Contessa Da questo momento (a Susanna) Son l’empia, l’infida Fu sol per provarvi. quest’alma a conoscermi/la/vi Sei sola? che ognora v’inganna. apprender potrà. Conte Susanna Conte Ma i tremiti, i palpiti? (al Conte) Quell’ira, Susanna, Scena nona Guardate: m’aita a calmar. Contessa I suddetti e Figaro. qui ascoso sarà. Fu sol per burlarvi. Susanna Figaro Conte Così si condanna Conte Signori, di fuori Guardiamo, guardiamo, chi può sospettar. Ma un foglio sì barbaro?… son già i suonatori: qui ascoso sarà. le trombe sentite, (il Conte entra nel gabinetto) Contessa Susanna e Contessa i pifferi udite; (con risentimento) Di Figaro è il foglio tra canti, tra balli Adunque la fede e a voi per Basilio… de’ nostri vassalli Scena ottava d’un’anima amante (prendendo Susanna sotto il braccio) Susanna, la Contessa e poi il Conte. sì fiera mercede Conte corriamo, voliamo Contessa doveva sperar? Ah perfidi! io voglio!… le nozze a compir. Susanna, son morta: il fiato mi manca. Conte Susanna e Contessa Conte Quell’ira, Susanna, Perdono non merta (trattenendolo) Susanna m’aita a calmar. chi agli altri nol dà. Pian piano, men fretta. (allegrissima, addita alla Contessa la finestra onde è saltato Cherubino) Susanna Conte Figaro Più lieta, più franca! (in atto di preghiera) (con tenerezza) La turba m’aspetta. in salvo è di già. Signora! Ebben se vi piace comune è la pace; Conte Conte Conte Rosina inflessibile Pian piano, men fretta; (esce confuso dal gabinetto) (in atto di preghiera) con me non sarà. un dubbio toglietemi Che sbaglio mai presi! Rosina… in pria di partir. appena lo credo; Contessa se a torto v’offesi Contessa Ah quanto, Susanna, Susanna, Contessa e Figaro perdono vi chiedo; (al Conte) son dolce di core! La cosa è scabrosa: ma far burla simile Crudele! di donne il furore com’ha da finir! è poi crudeltà. più quella non sono; chi più crederà! ma il misero oggetto Conte Susanna e Contessa del vostro abbandono Susanna Con arte le carte (la Contessa col fazzoletto alla bocca per celar il che avete diletto Cogl’uomin, signora, convien qui scoprir. disordine di spirito) di far disperar. girate, volgete, (a Figaro, mostrandogli il foglio) Le vostre follie vedrete che ognora Conoscete, signor Figaro, non mertan pietà. si cade poi là. questo foglio chi vergò? 28 29
Figaro Figaro Susanna, Contessa, Conte e Figaro Conte (fingendo d’esaminarlo) Niente, niente. Via, parla, di’ su. Taci là. Nol conosco… Conte Antonio Antonio Susanna, Contessa e Conte Dunque accordi? Dal balcone che guarda in giardino (a Figaro) (a Figaro) mille cose ogni dì gittar veggio, Cosa ridi? Nol conosci? Figaro e poc’anzi, può darsi di peggio? Non accordo. vidi un uom, signor mio, gittar giù. Figaro Figaro (ad Antonio) No, no, no! Susanna e Contessa Conte Tu sei cotto dal sorger del dì. (a Figaro) (con vivacità) Susanna Eh via, chètati, balordo, Dal balcone? Conte E nol désti a Don Basilio… la burletta ha da finir. (ad Antonio) Antonio Or ripetimi: un uom dal balcone? Contessa Figaro (mostrandogli il vaso) Per recarlo… Per finirla lietamente Vedete i garofani. Antonio e all’usanza teatrale, Dal balcone… Conte (prendendo Susanna sotto il braccio) Conte Tu c’intendi… un’azion matrimoniale In giardino? Conte le faremo ora seguir. In giardino… Figaro Antonio Oibò, oibò. Susanna, Contessa e Figaro Sì. Antonio (al Conte) In giardino… Susanna Deh signor, nol contrastate: Susanna e Contessa E non sai del damerino… consolate i miei/lor desir. (piano a Figaro) Susanna, Contessa e Figaro Figaro, all’erta! Ma, signore, se in lui parla il vino! Contessa Conte Che stasera nel giardino… (Marcellina, Marcellina! Conte Conte quanto tardi a comparir!) Cosa sento! (ad Antonio) Conte Segui pure: né in volto il vedesti? Già capisci… Susanna, Contessa e Figaro Scena decima (come sopra) Antonio Figaro I suddetti, Antonio giardiniere infuriato con un Costui ci sconcerta: No, nol vidi. Io non lo so. vaso di garofani schiacciato. (forte) quel briaco che viene a far qui? Susanna e Contessa Conte Antonio (piano a Figaro) Cerchi invan difesa e scusa; (infuriato) Conte Olà, Figaro, ascolta! il tuo ceffo già t’accusa: Ah signor… signor… (ad Antonio, con fuoco) veggo ben che vuoi mentir. Dunque un uom… Ma dov’è? dov’è gito? Figaro Conte (ad Antonio) Figaro (con ansietà) Antonio Via, piangione, sta’ zitto una volta, (al Conte) Cosa è stato? Ratto ratto il birbone è fuggito (toccando con disprezzo i garofani) Mente il ceffo, io già non mento. e ad un tratto di vista m’uscì. per tre soldi far tanto tumulto: Antonio giacché il fatto non può star occulto, Susanna e Contessa Che insolenza! chi ’l fece! chi fu! Susanna sono io stesso saltato di lì. (a Figaro) (piano a Figaro) Il talento aguzzi invano; Susanna, Contessa, Conte e Figaro Sai che il paggio… Conte palesato abbiam l’arcano: Cosa dici, cos’hai, cosa è nato? Chi? voi stesso? non v’è nulla da ridir. Figaro Antonio (piano a Susanna) Susanna e Contessa Conte (come sopra) So tutto, lo vidi. (Che testa! che ingegno!) Che rispondi? Ascoltate… (ride forte) Ah ah ah! 30 31
Figaro Conte Antonio Conte (al Conte) (a Figaro) Sarà forse il sommario de’ debiti. Vi manca? Che stupor! Dunque tu… Figaro Contessa Conte Figaro No, la lista degl’osti. (piano a Susanna) Già creder nol posso. (con disinvoltura) Il suggello. Saltai giù. Conte Antonio (a Figaro) Susanna (a Figaro) Conte Parlate: (piano a Figaro) Come mai diventaste sì grosso? Ma perché? (ad Antonio) Il suggello. Dopo il salto non foste così. e tu lascialo. Figaro Conte Figaro Il timor… Susanna, Contessa e Figaro Rispondi. A chi salta succede così. (ad Antonio) Conte Lascialo/mi, e parti… Figaro Antonio Che timor? (finge di pensare) Chi ’l direbbe? Antonio È l’usanza… Figaro Parto, sì: ma se torno a trovarti… Susanna e Contessa (additando la camera delle serve) Conte (a Figaro) Là rinchiuso Figaro Su via, ti confondi? Ed insiste quel pazzo! aspettando quel caro visetto… Vanne, vanne, non temo di te. Figaro tippe tappe un sussurro fuor d’uso… (Antonio parte; il Conte riapre la carta e poi È l’usanza di porvi il suggello. Conte voi gridaste… lo scritto biglietto… tosto la chiude) (ad Antonio) saltai giù dal terrore confuso… Conte Tu che dici? (fingendo d’aversi stroppiato il piede) Conte (guarda e vede che manca il suggello; guasta il e stravolto m’ho un nervo del pie’! (a Figaro) foglio e con somma collera lo getta) Antonio Dunque… Questo birbo mi toglie il cervello, E a me parve il ragazzo. Antonio tutto tutto è un mistero per me. (porgendo a Figaro alcune carte chiuse) Contessa Conte Vostre dunque saran queste carte (piano a Susanna) Susanna e Contessa (con fuoco) che perdeste… O ciel! la patente del paggio! (Se mi salvo da questa tempesta, Cherubin! più non avvi naufragio per me). Conte Susanna Susanna e Contessa (togliendogliele) (piano a Figaro) Figaro (Maledetto!) Olà, porgile a me. Giusti Dei! la patente!… (Sbuffa invano e la terra calpesta; poverino, ne sa men di me). Figaro Figaro Conte Esso appunto (piano alla Contessa e Susanna) (a Figaro ironicamente) (ironicamente) Sono in trappola. Coraggio! Scena undicesima da Siviglia a cavallo qui giunto, I suddetti Marcellina, Bartolo e Basilio. da Siviglia ov’ei forse sarà. Susanna e Contessa Figaro (piano a Figaro) (fingendo di risovvenirsi) Marcellina, Basilio e Bartolo Antonio Figaro, all’erta! Uh che testa! Questa è la patente (al Conte) (con rozza simplicità) che poc’anzi il fanciullo mi diè. Voi, signor, che giusto siete, Questo no, questo no, ché il cavallo Conte ci dovete or ascoltar. io non vidi saltare di là. (apre il foglio e lo chiude tosto) Conte Dite un po’, questo foglio cos’è? Per che fare? Conte Conte (Son venuti a vendicarmi Che pazienza! finiam questo ballo! Figaro Figaro io mi sento consolar.) (cavando di tasca alcune carte, per guardare) (imbrogliato) Susanna e Contessa Tosto… tosto… n’ho tanti, aspettate. Vi manca… Contessa, Figaro e Susanna (Come mai, giusto ciel! finirà?) (Son venuti a sconcertarmi, qual rimedio ritrovar?) 32 33
Figaro Certo un diavol dell’inferno ATTO TERZO Susanna (al Conte) qui li ha fatti capitar. Sala ricca con due troni e preparata a festa Oh Dio… non oso! Son tre stolidi, tre pazzi, nuziale. cosa mai vengono a far? Marcellina, Basilio, Bartolo e Conte Contessa Che bel colpo, che bel caso! Pensa ch’è in tua mano il mio riposo. Conte è cresciuto a tutti il naso, Scena prima (si nasconde) Pian pianin senza schiamazzi qualche nume a noi propizio Il Conte, solo. dica ognun quel che gli par. qui li/ci ha fatti capitar. Conte [Recitativo secco] (c.s.) Marcellina E Susanna? chi sa ch’ella tradito Un impegno nuzïale Conte abbia il segreto mio… oh se ha parlato, ha costui con me contratto: (che passeggia) gli fo sposar la vecchia. e pretendo che il contratto Che imbarazzo è mai questo! un foglio deva meco effettuar. anonimo… Susanna la cameriera in gabinetto chiusa… (s’avanza) Susanna, Contessa e Figaro la padrona confusa… un uom che salta (Marcellina!) Signor… Come! come! dal balcone in giardino… un altro appresso che dice esser quel desso… Conte Conte Non so cosa pensar. Potrebbe forse (serio) Olà, silenzio: qualcun de’ miei vassalli… a simil razza Cosa bramate? io son qui per giudicar. è comune l’ardir, ma la contessa… ah che un dubbio l’offende… ella rispetta Susanna Bartolo troppo se stessa: e l’onor mio… l’onore… Mi par che siate in collera! Io da lei scelto avvocato dove diamin l’ha posto umano errore! vengo a far le sue difese, Conte le legittime pretese Volete qualche cosa? io qui vengo a palesar. Scena seconda Il suddetto, la Contessa e Susanna. Susanna Susanna, Contessa e Figaro Signor… la vostra sposa È un birbante!… (S’arrestano in fondo alla scena, non vedute dal ha i soliti vapori, Conte) e vi chiede il fiaschetto degli odori. Conte Olà, silenzio: Contessa Conte io son qui per giudicar. Via, fàtti core: digli Prendete. che ti attenda in giardino. Basilio Susanna Io com’uom al mondo cognito Conte Or vel riporto. vengo qui per testimonio (a parte) del promesso matrimonio Saprò se Cherubino Conte con prestanza di danar. era giunto a Siviglia: a tale oggetto Eh no: potete ho mandato Basilio… ritenerlo per voi. Susanna, Contessa e Figaro Son tre matti. Susanna Susanna Oh cielo! e Figaro? Per me? Scusate, Conte questi non son mali Olà, silenzio! Contessa da donne triviali. lo vedremo, A lui non dei dir nulla: in vece tua il contratto leggeremo, voglio andarci io medesma. Conte tutto in ordin deve andar. Un’amante, che perde il caro sposo Conte sul punto d’ottenerlo… Susanna, Contessa e Figaro (c.s.) Son confusa/o, son stordita/o, Avanti sera disperata/o, sbalordita/o. dovrebbe ritornar. 34 35
Susanna Susanna Scena quarta Figaro Pagando Marcellina Col paggio ch’ivi c’era… Il Conte solo. Ed io moro. colla dote che voi mi prometteste… Conte [18. Recitativo accompagnato ed Aria] Marcellina Conte Ed a Basilio (Alfin sposa io sarò d’un uom ch’adoro.) Ch’io vi promisi, quando? che per me ti parlò? Conte Hai già vinto la causa! cosa sento! Figaro Susanna Susanna In qual laccio io cadea? Perfidi! io voglio Eccellenza, m’appello… Credea d’averlo inteso. Ma qual bisogno di tal modo punirvi… a piacer mio abbiam noi che un Basilio… la sentenza sarà… Ma s’ei pagasse Conte Conte la vecchia pretendente? È giusta la sentenza. Sì, se voluto aveste Conte Pagarla! in qual maniera! E poi v’è Antonio, O pagar, o sposar; bravo Don Curzio. intender me voi stessa. È vero, è vero, che a un incognito Figaro ricusa e mi prometti poi… di dare una nipote in matrimonio. Don Curzio Susanna se tu manchi, oh cor mio… ma la contessa Coltivando l’orgoglio Bontà di sua Eccellenza. È mio dovere: attenderà il fiaschetto. di questo mentecatto… e quel di sua Eccellenza è il mio volere. tutto giova a un raggiro… il colpo è fatto. Bartolo Susanna Che superba sentenza! Vedrò, mentr’io sospiro, [17. Duettino] Eh fu un pretesto: felice un servo mio! parlato io non avrei senza di questo. Figaro E un ben, che invan desio, Conte In che superba? ei posseder dovrà? Crudel! perché finora Conte Vedrò per man d’amore farmi languir così? (le prende la mano) Bartolo unita a un vile oggetto Carissima! Siam tutti vendicati… chi in me destò un affetto Susanna che per me poi non ha? Signor, la donna ognora Susanna Figaro tempo ha di dir di sì. (si ritira) Ah no, lasciarti in pace, Io non la sposerò. Vien gente. non vo’ questo contento. Conte Conte Tu non nascesti, audace, Bartolo Dunque in giardin verrai? (È mia senz’altro.) per dare a me tormento, La sposerai. e forse ancor per ridere Susanna Susanna di mia infelicità. Don Curzio Se piace a voi, verrò. (Forbitevi la bocca, o signor scaltro.) O pagarla, o sposarla. Lei t’ha prestati Già la speranza sola due mila pezzi duri. Conte delle vendette mie E non mi mancherai? Scena terza quest’anima consola, Figaro Figaro, Susanna, e subito il Conte. e giubilar mi fa. Son gentiluomo, e senza Susanna (vuol partire e s’incontra con Don Curzio) l’assenso de’ miei nobili parenti… No, non vi mancherò. Figaro Ehi, Susanna, ove vai? Conte Conte Scena quinta Dove sono? chi sono? Mi sento dal contento Susanna Il Conte, Marcellina, Don Curzio, Figaro e pieno di gioia il cor. Taci: senza avvocato Bartolo, poi Susanna. Figaro hai già vinto la causa. Lasciate ancor cercarli: Susanna (parte) [Recitativo secco] dopo dieci anni io spero di trovarli. Scusatemi se mento, voi che intendete amor. Figaro Don Curzio Bartolo Cos’è nato? (tartagliando) Qualche bambin trovato? [Recitativo secco] (la segue) È decisa la lite. O pagarla, o sposarla; ora ammutite. Figaro Conte No, perduto, dottor, anzi rubato. E perché fosti meco Marcellina stamattina sì austera? Io respiro. 36 37
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