OSSERVATORIO NORD EST - Governo e partiti politici visti da Nord Est - Demos & Pi
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NOTA INFORMATIVA L'Osservatorio sul Nord Est è curato da Demos & Pi per Il Gazzettino. Il sondaggio è stato condotto tra il 13 e il 15 gennaio 2020 e le interviste sono state realizzate con tecnica CATI, CAMI, CAWI da Demetra. Il campione, di 1001 persone (rifiuti/sostituzioni: 5120), è statisticamente rappresentativo della popolazione con 18 anni e più residente in Veneto, in Friuli-Venezia Giulia e nella Provincia di Trento, per provincia (distinguendo tra comuni capoluogo e non), sesso e fasce d'età (margine massimo di errore 3.09% con CAWI) ed è stato ponderato, oltre che per le variabili di campionamento, in base al titolo di studio. I dati fino al 2007 fanno riferimento solamente al Veneto e al Friuli-Venezia Giulia. I dati sono arrotondati all’unità e questo può portare ad avere un totale diverso da 100. I dati fino a febbraio 2019 fanno riferimento ad una popolazione di 15 anni e più. Natascia Porcellato, con la collaborazione di Ludovico Gardani, ha curato la parte metodologica, organizzativa e l'analisi dei dati. Beatrice Bartoli ha svolto la supervisione della rilevazione effettuata da Demetra. L'Osservatorio sul Nord Est è diretto da Ilvo Diamanti. Documento completo su www.sondaggipoliticoelettorali.it 2
LA COALIZIONE ROSSO-GIALLA: UN NON GOVERNO SENZA FIDUCIA di Ilvo Diamanti L’attuale Governo appare il meno apprezzato dai cittadini del Nord Est nell’ultimo decennio. Almeno: dopo il Governo guidato da Berlusconi nel 2011. A fine corsa. “Sfiduciato” dai mercati, attraverso lo spread. È ciò che emerge nell’indagine condotta da Demos per l’Osservatorio sul Nord Est, pubblicata oggi sul Gazzettino. Successivamente, solo nel 2016 si incontra una maggioranza altrettanto impopolare, in quest’area del Paese. Importante per ragioni economiche e politiche. Ma allora il clima d’opinione era condizionato dal referendum costituzionale, voluto da Renzi. Che l’aveva “personalizzato”, per ottenere quel riconoscimento “elettorale” che gli mancava. E gli pesava. Renzi, premier “non eletto”, cercò in questo modo una legittimazione “personale”. Con il risultato di coinvolgere nel proprio fallimento politico anche un referendum altrimenti apprezzato, nei contenuti specifici. Ma l’ondata di impopolarità sorprende e colpisce tanto più se si pensa che lo stesso Premier, un anno e mezzo fa, era premier del Governo più apprezzato degli ultimi 10 anni, nel Nord Est. Insieme a quello guidato da Renzi. Nel 2014. Anch’egli precipitato in fretta, nel consenso dei cittadini. come abbiamo rammentato. In questo caso, il cambiamento rilevato, nell’opinione pubblica del Nord Est, ha una spiegazione evidente. Riconducibile, anzitutto, al cambiamento della maggioranza. Verso la fine dell’estate del 2018, infatti, Giuseppe Conte era a capo di una coalizione diversa. Era il tempo della maggioranza “giallo-verde”, che disponeva di una base elettorale diversa. E molto più ampia. Alle elezioni politiche del 2018, M5s e Lega, insieme, in Veneto, avevano ottenuto il 57% dei voti. Mentre, alle Europee del 2019, PD e M5s si fermano al 28%. Dunque, la metà. A causa, soprattutto, della frana subìta dal M5s. Dal 24% al 9%. Così, il grado di fiducia nei confronti dell’attuale Governo appare perfino elevato, rispetto al peso elettorale dei partiti della maggioranza “giallo-rossa”. Tuttavia, le ragioni di questa perdita di consensi vanno oltre il “voto”. Coinvolgono la natura stessa dell’alleanza. Il suo fondamento. PD e M5s, infatti, si trovano a governare quasi “per forza”. O “per caso”. Dopo aver agito e viaggiato, per anni, in direzione diversa e quasi opposta. Tanto più nell’ultimo anno. Difficile essere convincenti presso i propri elettori. A maggior ragione se alla guida c’è lo stesso Premier. Giuseppe Conte. Il quale, personalmente, continua a godere di simpatie 3
superiori rispetto al suo Governo. Per ragioni di “stile”. Perché appare preparato e, soprattutto, “educato”. Una voce calma, in mezzo alle grida, si sente meglio… Tuttavia, l’atteggiamento personale non può cancellare il problema di fondo. L’intesa “in-coerente” tra forze politiche “poco coerenti”. Gli “anti-politici” con i “politici”. Il “non- partito” con il “partito”, per definizione. Così, si afferma l’immagine – e anche qualcosa di più – di un Governo nel quale coabitano soggetti politici reciprocamente estranei. Senza una vera “guida”. Senza un Capo. Senza un partito “dominante”. Non per caso, oltre metà dei cittadini (intervistati da Demos) nel Nord Est pensa che, nell’attuale maggioranza, nessuno sia in grado di orientare le politiche del Governo. Solo fra gli elettori del M5s l’impressione di contare appare elevata. Senza risultare maggioritaria. Ma non nella base del PD. Anche così si spiega la delusione diffusa nel Nord Est verso questo Governo. Che è più corretto definire “Conte 2”, invece di “Conte bis”. Perché è un Governo diverso, non una riedizione del precedente. Nell’opinione prevalente: un “non-Governo”. Al quale si riconosce, al massimo, un “non-dissenso”. 4
PER IL CONTE BIS CONSENSI A PICCO: PEGGIO DI MONTI di Natascia Porcellato Il governo Conte II non sembra convincere il Nord Est: questo tratto sembra emergere in maniera netta dalle analisi di Demos per l’Osservatorio sul Nord Est del Gazzettino. I giudizi positivi più alti, infatti, vengono riservati all’opposizione della Lega e di FdI. L’azione del partito di Salvini ottiene il plauso del 42% dei nordestini, ma il valore sale al 77% tra i suoi elettori e al 62% tra quelli di FdI. L’opposizione della formazione della Meloni, invece, raccoglie il gradimento del 40% dei rispondenti, ma il valore sale al 72% tra i suoi stessi sostenitori, si attesta al 60% tra quelli della Lega e raggiunge il 57% anche tra chi guarda a Forza Italia. L’azione del partito di Berlusconi non sembra convincere (27%) e, anche se tra i suoi sostenitori viene ampiamente apprezzata (83%), non altrettanto sembra esserlo tra gli elettori della Lega (41%) o di FdI (33%). I giudizi positivi dei nordestini sul Governo Conte II, invece, si fermano al 36%, ma tra i soci di maggioranza il sostegno appare ampio: raggiunge l’80% tra gli elettori del M5s, il 76% tra chi guarda al Pd, il 64% tra i sostenitori di Italia Viva. Con la percentuale registrata oggi, il Conte II si colloca tra i governi meno amati dai nordestini: è solo l’esecutivo Berlusconi IV, nel 2011, ormai alla fine della sua corsa, a raccogliere un apprezzamento minore (29%). Di più (51%) aveva registrato nel 2012 il governo Monti, insediatosi dopo la fine della maggioranza di centrodestra. Di più (55%) aveva raccolto l’esecutivo Letta, nato all’indomani di un risultato elettorale, quello del 2013, controverso e difficile da comporre. Di più aveva registrato l’esecutivo Renzi quando, dopo il gradimento stellare (66%) del 2014, nel 2016, alla fine del suo triennio, era sceso al 38%. Di più (47%) aveva raccolto, nel 2017, anche il Governo Gentiloni, in una parentesi di -largo- consenso per una guida tanto diversa, per stile e modi, sia dal Premier che l’aveva preceduto, che dai Vice(premier) che lo seguiranno. Come nel 2013, anche nel 2018 le elezioni consegnano una situazione complicata da tradurre in maggioranza. La prima che ne scaturisce, quella gialloverde, che sostiene il Governo Conte I, raccoglie, tra il 2018 e il 2019, un consenso massiccio (55-66%). La seconda, quella giallorossa, nata dopo la crisi innescata da Salvini nell’agosto scorso e che sostiene il Governo Conte II, ottiene un gradimento che si ferma al 39%, nel novembre scorso, e al 36%, oggi. 5
La maggioranza (53%) dei nordestini, però, non riconosce un colore dominante nell’azione governativa. Solo una minoranza pensa stia prevalendo il M5s (15%) o il Pd (14%). Curioso è che, mentre gli elettori del M5s sono divisi tra chi pensa che si stiano affermando le proprie idee (45%) o nessuna in particolare (39%), quelli del Pd, oltre a non riconoscere una matrice partitica (45%), ritengono che siano le scelte del M5s (20%) a prevalere. A pensare che nell’azione governativa stiano primeggiando le idee del Pd, infatti, più che i suoi stessi elettori (18%), sono quelli di Forza Italia (29%) e della Lega (23%). 6
... IL GIUDIZIO SU GOVERNO E OPPOSIZIONI Su una scala da 1 a 10 che voto darebbe in questo momento… (valori percentuali* di quanti esprimono una valutazione pari o superiore a 6 in base all’orientamento politico) TUTTI – Nord Est Incerti, reticenti Fratelli d’Italia Movimento 5 Democratico Altri partiti Forza Italia Italia Viva Partito Stelle Lega Al governo Conte 76 64 80 10 15 19 45 40 36 nel suo insieme All’opposizione 9 14 29 38 77 62 12 28 42 della Lega All’opposizione 13 3 17 57 60 72 10 30 40 di Fratelli d’Italia All’opposizione 8 18 13 83 41 33 5 19 27 di Forza Italia * I valori escludono coloro che non rispondono alle domande. Li riportiamo per completezza: al Governo Conte nel suo insieme, 5%; all’opposizione della Lega, 6%; all’opposizione di Fratelli d’Italia, 8%; all’opposizione di Forza Italia, 8%. Fonte: Demos, Osservatorio sul Nord Est, Gennaio 2020 (Base: 1000 casi) 7
IL GIUDIZIO SUI GOVERNI: DA BERLUSCONI A CONTE II Valori percentuali di quanti esprimono una valutazione pari o superiore a 6 – Serie storica Nord Est Fonte: Demos, Osservatorio sul Nord Est, Gennaio 2020 (Base: 1000 casi) 8
CHI INFLUENZA DI PIÙ IL GOVERNO? Nel Governo Conte BIS sostenuto da Movimento 5 Stelle, Partito Democratico, Liberi e Uguali e Italia Viva, secondo lei stanno prevalendo le idee… (valori percentuali – Nord Est) Fonte: Demos, Osservatorio sul Nord Est, Gennaio 2020 (Base: 1000 casi) 9
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