Le conseguenze economiche della crisi dei mutui subprime

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Le conseguenze economiche della crisi dei mutui subprime
ECONOMIA E SOCIETÀ

                        Le conseguenze economiche
                        della crisi dei mutui subprime
                        L’emergenza finanziaria generata dallo scoppio della bolla dei famigerati
                        mutui si protrae ormai da più di tre anni, ma l’incertezza continua a
                        regnare sui tempi e le modalità di uscita dal periodo di transizione
                        GUIDO BIRTIG

                        D
ECONOMIA E SOCIETÀ

                                 al 9 agosto 2007 siamo in emer-             mano. Un’interpretazione “in chiave eco-           Negli ultimi tre
                                 genza finanziaria e quindi anche            nomica” del messaggio potrebbe consi-              anni la crisi ha
                                 in Europa le variabili monetarie e          stere nell’ammonimento che la decisione            assunto diverse
                        finanziarie hanno la precedenza su ogni              di sostenere la “necessaria” crescita del
                        altra questione. Dopo oltre tre anni di dif-         PIL (Prodotto Interno Lordo), mediante
                                                                                                                                forme: di liquidità,
                        ficoltà (crisi di liquidità, crisi di solvibilità,   l’espansione di un consumismo a debito e           di solvibilità,
                        crisi di fiducia interbancaria e dei rispar-         sempre più rischioso per la solvibilità del        di fiducia
                        miatori nei confronti delle banche, crisi            sistema, potrebbe condurre a risultati cata-       interbancaria,
                        nell’ambito dei consumi, degli scambi                strofici. Un giudizio che sembra attagliarsi       dei risparmiatori
                        e della produzione e infine recessione)              perfettamente alle circostanze degli avve-         verso le banche,
                        variamente e diversamente definite e in-             nimenti accaduti e tuttora in corso.
                        frammezzate da temporanee manifestazio-                                                                 dei consumi,
                        ni di ripresa, l’incertezza sui tempi e sulle                                                           degli scambi,
                        modalità di uscita dalla crisi – e da quelle         La crisi subprime                                  della produzione
                        particolari susseguenti, acuite, se non addi-        L’analisi retrospettiva degli avvenimenti
                        rittura generate, dalla crisi subprime – regna       denota che l’improvvisa esplosione della
                        ancora sovrana. Ciò, sebbene la letteratura          crisi dei mutui subprime è stata la dram-
                        sull’argomento sia addirittura sterminata,           matica manifestazione dell’impossibilità di
                        dal momento che, dall’insorgere della crisi, i       una crescita economica a un ritmo supe-
                        media riportano quotidianamente aggiorna-            riore al “proprio naturale limite di velocità”.
                        menti sulla situazione, opinioni e ipotetiche        In America, e in misura inferiore anche nei
                        modalità risolutive. Si ha tuttavia l’impressio-     Paesi europei, banche e altri intermediari
                        ne che l’emergenza quotidiana ci impedisca           finanziari e creditizi sono stati molto ag-
                        di ragionare sulle cose che più contano, e           gressivi nel concedere mutui (in larga par-
                        che pertanto la spasmodica attenzione sul            te negoziati a tassi variabili) ponendo in
                        contingente e sul “come” fare le cose ci             moto un processo di sostegno dell’attività
                        distolga dalla riflessione sul “perché” delle        delle costruzioni, con effetti propagatori a
                        stesse.                                              vantaggio di molti altri settori produttivi.
                        Una precisa indicazione proprio sul “per-            L’antico adagio “quand le batiment va,
                        ché” di questa situazione proviene invece            tout va” (quando l’edilizia va bene, tutto
                        da una fonte inaspettata, in quanto sup-             va bene) è parso dominare le scelte dei
                        posta lontana da siffatte problematiche: la          banchieri. Tale comportamento trovava
                        Chiesa cattolica. Il pontefice, Benedetto            origine dal diffuso basso livello dei tassi
                        XVI, non solo ha raccomandato agli econo-            d’interesse, dalla propensione delle fami-
                        misti una maggiore cautela nella formula-            glie a indebitarsi, dalla relativa stabilità dei
                        zione di previsioni che interessano l’uomo,          prezzi dei beni e dei servizi, nonché dalla
                        ma nel sesto capitolo dell’enciclica Caritas         favorevole congiuntura economica gene-
                        in veritate ha ripreso l’ammonimento che             rale, promossa anche dall’industria delle
                        il suo predecessore, Giovanni Paolo II,              costruzioni.
                        aveva espresso nella enciclica Sollecitudo           La situazione si è profondamente modifi-
      PARMA economica

                        rei socialis, e che consiste nella rilevazio-
                        ne che l’uomo contemporaneo, sebbene
                        disponga di strumenti tecnici avanzati e               L’adagio quand le batiment va,
                        sofisticati, dimostra immaturità nella cono-              tout va è parso dominare
                        scenza necessaria del come saperli usa-                     le scelte dei banchieri
                        re e pertanto rischia che gli sfuggano di

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Le conseguenze economiche della crisi dei mutui subprime
ECONOMIA E SOCIETÀ

                                                                      ta dei costi dei debiti dei singoli e i prezzi
                                                                      degli immobili residenziali hanno cessato
                                                                      di crescere. La qualità degli attivi bancari
                                                                      è quindi peggiorata in proporzioni signifi-
                                                                      cative, a partire dai prestiti più rischiosi,
                                                                      come i mutui subprime.
                                                                      I subprime sono mutui concessi per l’ac-
                                                                      quisto della casa di abitazione, garantiti
                                                                      da ipoteca sull’immobile per un valore
                                                                      molto prossimo a quello stesso del bene,
                                                                      accordati a debitori con reddito di lavoro
                                                                      incerto e/o precario. Il buon fine dell’ope-
                                                                      razione poggia sulla crescita del mercato
                                                                      immobiliare con prezzi degli edifici fermi o,
                                                                      meglio, in aumento, e su una congiuntura

                                                                                                                                 ECONOMIA E SOCIETÀ
                                                                      economica che promuove l’occupazione.
                                                                      In senso sociale, forse pure populistico,
                                                                      iniziative creditizie in tal senso sono de-
                                                                      scritte come a favore dei giovani e delle
                                                                      nuove famiglie. Per avvalorare ancor più
                                                                      l’aspetto sociale, talvolta è stata inseri-
                                                                      ta anche una dilatazione della durata dei
                                                                      prestiti aggiungendo un automatismo per
                                                                      rendere possibile il posticipo di qualche
                                                                      rata di ammortamento.
                                                                      Nell’esperienza statunitense, alcune ban-
                                                                      che hanno creduto conveniente trasferire
                                                                      le alee connesse con i mutui mediante
                                                                      un processo di securitisation, ossia di
                                                                      cartolarizzazione. Quest’azione consiste
                                                                      nel trasferimento da parte delle banche
                                                                      dei propri crediti (caso tipico i mutui, ma
                                                                      anche i crediti contenziosi, rappresentati
                                                                      da obbligazioni con vita correlata ai pre-
                      cata per il manifestarsi di diffuse difficol-   sunti flussi futuri di recupero parziale di
                      tà dei mutuatari nel rimborsare le rate di      tali crediti) offrendo prodotti, come i fondi
                      ammortamento dei mutui. Dapprima si è           d’investimento, per consentire una par-
                      parlato di prestiti concessi senza adegua-      tecipazione frazionata plurimonetaria e
                      te garanzie reali, in sostanza in misura tal-   diversificata a mercati mobiliari secondari
                      volta addirittura eccedente il valore degli     (alimentati anche da valori originati da in-
I subprime            immobili finanziati. Parallelamente si è det-   termediari); offrire contropartite di opera-
sono mutui per        to di mutuatari non in grado di sopportare      zioni di “copertura” di rischi di cambio e di
                      le rate perché divenute troppo onerose ri-      interesse; e collocare passivi di mercato
l’acquisto della      spetto al reddito personale; per di più non     di imprese.
prima casa, con       in grado di fare affidamento su un incre-       Il mercato primario delle emissioni sopra
ipoteca per un        mento progressivo del valore dell’immobi-       menzionate, tipico delle banche maggio-
valore prossimo       le offerto in ipoteca, suscettibile di essere   ri e di quelle d’investimento, ha trovato
a quello del          venduto con una plusvalenza o, almeno in        un sostegno nello sviluppo dell’industria
bene, concessi a      America, di essere offerto in garanzia per      dell’asset management. Quest’ultima si è
                      ottenere ulteriori finanziamenti incremen-      però propagata attraverso banche medie e
lavoratori precari.   tando il debito esistente.                      piccole, sia in America che in Europa, così
Il meccanismo         In realtà, anche senza gli errori da parte      i rischi sono diventati sistemici. La crisi dei
funziona se           delle banche creditrici nel valutare i rischi   mutui subprime, dopo la cartolarizzazione
crescono              dei prestiti, le condizioni economiche si       dei medesimi, ha messo in evidenza la ca-
il mercato            sono rapidamente modificate poiché i sag-       renza di regole di vigilanza prudenziale, e i
                                                                                                                          PARMA economica

immobiliare, a        gi d’interesse sono cresciuti, gravando le      pericoli di crisi sistemiche originati dall’azio-
                      rate di mutuo e tutto il credito al consumo     ne di emissione di valori sul mercato prima-
prezzi fermi o        in essere; sono riapparse spinte inflazioni-    rio da parte delle banche maggiori e dalla
in aumento, e         stiche per la crescita dei prezzi delle fonti   loro successiva distribuzione attraverso
l’occupazione         di energia e delle materie prime; i redditi     banche minori e medie.
                      personali non si sono adeguati alla cresci-     La responsabilità di quanto successo va

                                                                                                                 51
Le conseguenze economiche della crisi dei mutui subprime
ECONOMIA E SOCIETÀ

                        ascritta in grande misura alle banche, de-
                        siderose di aumentare il volume dei presti-
                        ti, inclini a compiacere una pubblica opi-
                        nione che vorrebbe tutti proprietari della
                        propria abitazione, propense a reputare la
                        stabilità monetaria come condizione per
                        concedere mutui a lungo termine, indotte
                        a negoziare prestiti a saggio variabile non
                        tanto per i rischi d’inflazione quanto per
                        potere organizzare la trasformazione del-
                        le scadenze, e tratte infine in errore dalla
                        possibilità di cartolarizzare i prestiti.
                        Tuttavia, non risultano immuni da colpe
                        anche coloro ai quali competeva il con-
ECONOMIA E SOCIETÀ

                        Legare il compenso dei manager
                          al ritorno sul capitale netto,
                           senza altre condizioni, può
                             essere molto rischioso

                        trollo sull’attività delle banche e delle al-
                        tre istituzioni finanziarie. Certo che, se la
                        remunerazione dei manager bancari viene
                        collegata con il saggio di reddito, ossia
                        con rapporto aritmetico tra gli utili netti –
                        non importa se ordinari o straordinari – e
                        il capitale netto, si determina un’irraziona-
                        le tentazione di accrescere il giro di affari
                        senza mobilitare altri conferimenti di capi-       ora si può dire che siano “senza un filo di           Le tensioni
                        tali propri delle banche; nell’illusione che       grasso”. Le banche, che sono state “pun-
                        ciò sia possibile senza rendere del tutto
                                                                                                                                 ancora in atto
                                                                           tellate” in tutti i modi, prestano con estrema        sono tali che ha
                        precari gli equilibri di gestione sostenibili      parsimonia, mentre chiedono perentoria-
                        e validi nel tempo. Forse molti manager            mente la restituzione dei crediti concessi ai         cominciato a
                        bancari non hanno ben interpretato i con-          privati e alle imprese. Non possono chiede-           diffondersi l’ipotesi
                        fini dei poteri loro conferiti.                    re i soldi agli Stati, di cui possiedono titoli in    di abbandono
                        Nel 2008 la crisi si è pienamente estesa           grande quantità.                                      dell’euro: una
                        all’ambito della produzione industriale e al-      Ed ecco che la crisi investe i debiti sovrani,
                        lora si è verificato un autentico crollo della
                                                                                                                                 scelta che
                                                                           ossia le obbligazioni emesse dagli Stati a co-        comporterebbe
                        domanda aggregata e, conseguentemente,             pertura dei loro debiti. La crisi investe le ob-
                        dell’attività produttiva in tutti i Paesi. Da un                                                         danni molto
                        giorno all’altro, gli americani e gli europei                                                            superiori a quelli
                        hanno smesso di comprare auto e case.               È stato come andare a dormire                        che si crede di
                        Altrettanto istantaneamente, le fabbriche            pensando di avere un lavoro                         poter riparare
                        hanno dimezzato la produzione e licenziato           sicuro e svegliarsi la mattina
                        milioni di persone. Ad aggravare le conse-
                        guenze dell’“infarto” è stata anche la crisi
                                                                                      disoccupati
                        di fiducia nell’ambito del sistema bancario.
                        È stato come andare a dormire la sera pen-         bligazioni dei Paesi maggiormente indebitati
                        sando di avere un lavoro sicuro e svegliarsi       e incapaci di presentare credibili piani di rim-
                        la mattina seguente disoccupati (o comun-          borso dei debiti, con conseguente, verosimile
                        que consapevoli di poterlo diventare a bre-        necessità di ristrutturare tali obbligazioni, ossia
                        ve) e con l’idea che la nostra banca e i nostri    di procrastinarne il rimborso alla scadenza e/o
                        risparmi potessero essersi dissolti nel corso
      PARMA economica

                                                                           di ridurne il rendimento.
                        della notte. Oggi il volume del mercato dei
                        beni durevoli è circa la metà rispetto a prima
                        della crisi ed è pertanto difficile che possa      L’Europa oltre l’euro
                        nuovamente dimezzarsi. Le imprese hanno            Tutto ciò ha messo in crisi l’Unione Mone-
                        licenziato massicciamente, poi hanno as-           taria Europea e sui giornali sono apparse
                        sunto poco e consumato le scorte, pertanto         illazioni su possibili abbandoni dell’euro

                         52
Le conseguenze economiche della crisi dei mutui subprime
ECONOMIA E SOCIETÀ

e sul ritorno alle monete nazionali prece-       nia si sentono prima tedeschi, e poi un
denti. Si tratta di ipotesi prive di ogni fon-   po’ europei. Si tratta di uno stato d’ani-
damento economico, poiché tale rimedio           mo alquanto diffuso anche in altri Paesi,
sarebbe incommensurabilmente peggiore
del male presente.
Basti pensare all’estrema laboriosità nel
                                                      È intuibile il timore dei
trovare accordi di carattere internazionale        tedeschi di dover contribuire
per stabilire il valore che dovrebbe essere        a sanare le conseguenze del
attribuito al cambio tra la “nuova” moneta               malgoverno altrui
nazionale e l’euro e che dovrebbe esse-
re utilizzato per fissare gli importi delle
transazioni conseguenti ai contratti inter-      che conduce a un senso di disillusione nei
nazionali in essere. La prolungata fase di       confronti dell’Europa. In altri termini, pare
incertezza provocherebbe una stasi nei           che oggi gli Europei non chiedano e non
rapporti contrattuali e commerciali tale da      vogliano una democrazia continentale. È

                                                                                                           ECONOMIA E SOCIETÀ
mettere in crisi disastrosa l’economia di        auspicabile che, “passata la nottata”, si
numerosi Paesi. Inoltre, il ritorno alla mo-     ricostituisca la compatibilità oggi perdu-
neta nazionale non gioverebbe all’Italia,        ta fra la razionalità politica (ossia demo-
perché metterebbe la nostra economia in          cratica) e razionalità economica, poiché le
balìa degli eventi, dal momento che la ge-       illazioni sull’abbandono dell’euro sembra-
neralità della nostra classe politica sembra     no appartenere alla categoria economica
indirizzata alla cura dei soli interessi “di     dell’irreale, visto che le banche tedesche
bottega”, tralasciando così di predisporre       hanno investito in misura rilevante proprio
credibili piani di sviluppo coerenti con la      in titoli di Stato dei Paesi “poco virtuosi” e
mutata realtà economica mondiale.                subirebbero perdite consistenti in caso di
Né il ritorno alla moneta locale giovereb-       mancato o parziale rimborso degli stessi.
be alla Germania, che si troverebbe con          Tali perdite potrebbero essere addirittura
una moneta fortemente rivalutata e ciò           superiori a preventivi interventi di sostegno
renderebbe meno concorrenziali i pro-            ai Paesi in difficoltà.
dotti dell’industria tedesca sui merca-          In un articolo apparso su Parma Economica
ti internazionali. Anche se la Germania          nel 2003 si può leggere: «Sembra evidente
sembra avere tratto il maggiore vantaggio        che senza qualche consistente passo avanti
dall’adozione della moneta unica – anche         nell’attribuzione di maggiori poteri regolativi
in conseguenza del suo comportamento             dall’economia alle istituzioni dell’Unione, gli
virtuoso – si può comprendere il malcon-         stessi risultati dell’integrazione economica,
tento dell’elettore tedesco nel temere di        a partire dalla moneta unica, possono esse-
dover contribuire a sanare le conseguen-         re messi a repentaglio. Sembra utopistico
ze del malgoverno di altri Paesi.                pensare che uno spazio economico possa
Ciò significa che gli abitanti della Germa-      essere effettivamente unificato se al suo
                                                 interno continuano a persistere diverse po-
                                                 litiche economiche e fiscali la cui armonizza-
                                                 zione non è realizzabile in modo permanente
                                                 ed efficace esclusivamente sulla base di ac-
                                                 cordi internazionali tra Stati sovrani. È assai
                                                 pericoloso pensare che l’unificazione abbia
                                                 ormai raggiunto la soglia della irreversibilità.
                                                 Le crisi sono molto probabili in assenza di
                                                 strumenti capaci di governare fattori d’insta-
                                                 bilità che si potrebbero presentare in parti-
                                                 colari settori o particolari Paesi».
                                                 Di fronte a queste affermazioni di principio
                                                 allora formulate e che purtroppo trovano
                                                 ora pieno riscontro, va rilevato che non
                                                 esistono in natura né sistemi politici né
                                                 aree geografiche che siano al loro interno
                                                                                                    PARMA economica

                                                 perfettamente omogenei per ricchezza, o
                                                 produttività; esiste sempre, all’interno di
                                                 un insieme, un sottoinsieme più forte ac-
                                                 canto a uno più debole. Facendo ancora
                                                 riferimento alla Germania è da ritenersi che
                                                 i weissis (nomignolo con cui sono chiamati

                                                                                           53
Le conseguenze economiche della crisi dei mutui subprime
ECONOMIA E SOCIETÀ

                        i cittadini delle regioni dell’Ovest) sarebbe-                                                         L’analisi storico-
                        ro lieti di smettere di pagare il solidarietaet-      Il malato non è l’euro, ma i                     geografica
                        szuschlag del 5,5% sull’imposta sui redditi                                                            dimostra che
                        per sovvenzionare gli ossis (cittadini della
                                                                            singoli deficit, pubblici e privati
                        parte orientale). Pertanto, se le unioni mo-
                                                                                                                               non esistono
                        netarie perdurano, vi deve essere qualche          grande Paese dell’area Euro. Le banche              sistemi politici
                        specifica motivazione, che è quasi sempre          si stanno lentamente riprendendo, ma                perfettamente
                        politica.                                          sono ancora sorvegliati speciali perché             omogenei al
                        Per esempio, dall’Unità d’Italia, il passivo       ci sono scorie nei loro bilanci che van-            loro interno
                        delle partite correnti del Sud del Paese è         no ancora smaltite: sono attività illiquide,        per ricchezza
                        finanziato dall’attivo del Nord. Ancora, da        prodotti strutturati, derivati e consimili che
                                                                           non hanno un prezzo di mercato perché
                                                                                                                               o produttività:
                        trent’anni le Fiandre finanziano la Vallonia.
                        In America il Texas è l’unico Stato ad ave-        si ignora se saranno rimborsati e, in caso          c’è sempre un
                        re l’opting out, ovvero la possibilità legale      favorevole, a quale prezzo.                         sottoinsieme più
                        di uscire dagli Stati Uniti, ma i virtuosi e la-   Siccome il settore finanziario è un ingre-          debole accanto a
ECONOMIA E SOCIETÀ

                        boriosi battisti del Sud che lo popolano fi-       diente fondamentale per qualsivoglia ri-            uno più forte
                        nanziano da decenni il passivo di altri Stati      cetta economica, fino a quando il settore
                        più poveri, o più indulgenti verso spese e         non si sarà stabilizzato non potremo rite-
                        debiti.                                            nerci fuori dalla crisi. I riferimenti alla gran-
                        In termini formali, ogni avanzo delle partite      de crisi del ‘29 denotano che la grande
                        correnti deve trasformarsi in un’uscita di         Depressione, che noi oggi immaginiamo
                        capitali. Per evitare di finanziare i deficita-    come una discesa lineare verso l’abisso,
                        ri, i Paesi in attivo dovrebbero consuma-          fu data prematuramente terminata ben
                        re di più e risparmiare di meno, oppure            sette volte e produsse altrettanti gravi
                        lasciare salire il valore del cambio della         cicli negativi. Anche l’economista John
                        propria moneta fino al momento in cui lo
                        stesso diventa meno competitivo facendo
                        cessare l’accumulazione dell’attivo com-
                        merciale (che usualmente è larga parte
                        del surplus corrente complessivo). Poiché
                        i Paesi “virtuosi“ trovano difficoltà nel rin-
                        venire Paesi in disavanzo “affidabili”, cer-
                        cano almeno di acquisire vantaggi, quali
                        un’accresciuta influenza politica, o uno
                        stabile sbocco per le proprie esportazioni.
                        Così si potrebbe asserire che la Cina ha
                        formato un’unione monetaria di fatto con
                        gli Stati Uniti, così come la Germania lo
                        aveva fatto con i Paesi limitrofi, dal mo-
                        mento che il suo surplus corrente copre
                        il passivo corrente di gran parte degli altri
                        Paesi europei. Tale notazione sembra for-
                        nire una conferma all’asserzione contenu-
                        ta nell’Etica Nicomachea di Aristotele se-
                        condo la quale il prodigo e l’avaro stanno
                        bene insieme.

                        A quando la parola fine?
                        Il malato dunque non è l’euro, bensì i sin-
                        goli deficit pubblici e privati. Dopo il fal-
                        limento della banca Lehman Brothers, il
                        cordone degli aiuti pubblici ha evitato la
                        catastrofe, ma la dura realtà delle cifre
                        denota come la crisi non sia stata ancora
      PARMA economica

                        debellata.
                        Il Fondo Monetario Internazionale ha sti-
                        mato in 2.200 miliardi di dollari le perdite
                        delle banche a livello globale nel periodo
                        dal 2007 al 2010. Una cifra impressio-
                        nante, pari al prodotto interno lordo di un

                         54
Le conseguenze economiche della crisi dei mutui subprime
ECONOMIA E SOCIETÀ

                                                                         scientifico, scrisse a Escher: «Ritengo
                                                                         che il suo Lucht en water possa illustra-
                                                                         re questa teoria in modo qualitativamente
                                                                         migliore di quanto potrei fare scrivendo».
                                                                         Qui l’immagine viene proposta con finalità
                                                                         rappresentative e interpretative nell’ambito
                                                                         economico. Nella xilografia vediamo una se-
                                                                         rie orizzontale di pesci e di uccelli incastrati
                                                                         l’uno nell’altro come in un puzzle. Gli elemen-
                                                                         ti pittorici si equivalgono: pesci e uccelli sono
                                                                         alternativamente in primo piano o sullo sfon-
                                                                         do, a seconda che l’occhio si concentri sugli
                                                                         elementi chiari o su quelli scuri. I pesci acqui-
                                                                         stano una crescente tridimensionalità verso
                                                                         il basso e gli uccelli verso l’alto. Tuttavia, i

                                                                                                                                    ECONOMIA E SOCIETÀ
                                                                         pesci verso l’alto e gli uccelli verso il basso
                                                                         perdono gradualmente le loro forme per di-
                                                                         ventare uno sfondo uniforme rispettivamente
                                                                         di cielo e di acqua. Osservando la tavola si
                                                                         vedono i pesci nell’acqua e, man mano che
                                                                         si alza lo sguardo, questi si tramutano, con
                                                                         modifiche impercettibili, in uccelli nel cielo.
                                                                         Come in altri lavori di Escher, si studia e si
                                                                         gioca sull’illusione ottica per mostrare che è
                                                                         l’occhio a costruire la realtà e non la realtà ad
                                                                         imporsi sull’occhio.
                                                                         È allora auspicabile che questa xilografia rie-
                                                                         sca a rendere comprensibile anche ai rispar-
                                                                         miatori ciò che i numeri e le teorie economi-
                                                                         che non sono riusciti ad esprimere. La con-
                                                                         vivenza di pesci e uccelli sembra indicare un
                                                                         periodo di transizione. Siamo dunque ancora
                                                                         in una fase estremamente complessa e in-
                                                                         certa della politica e dell’economia e, dall’os-
                                                                         servazione dell’immagine, sembra potersi
                                                                         trarre la conclusione che quando, oltre ai
                                                                         pesci sott’acqua, qualcuno riuscirà a rivolge-
                      Maynard Keynes fu coinvolto in questa              re la propria attenzione prevalentemente agli
                      turbolenza, giacché perse gran parte del           uccelli, sarà un annuncio di primavera. Allora
                      suo patrimonio durante uno di questi cicli,        dovremmo sentire esporre con sempre mag-
                      salvo poi avere la fortuna o l’accortezza          giore frequenza concetti che ruotano attorno
                      di trovare il momento felice di reinvestire,       al convincimento che il peggio è passato e
                      quando però Franklin Roosevelt era già             che ci avviciniamo alla fine della lunga crisi.
Il FMI ha stimato     divenuto presidente.
                      Non apparendo la scienza economica in
in 2.200 miliardi
                      grado di definire con un sufficiente mar-
di dollari le         gine di confidenza il probabile evolversi
perdite globali       temporale della crisi – anche a causa del-
delle banche per      le interrelazioni socio-politiche – si ritiene
periodo 2007-10.      opportuno, al termine di questa disamina,
Ora gli istituti      seguire l’esempio di alcuni studiosi che si
                      sono riferiti alle arti figurative per illustra-
di credito sono
                      re alcuni aspetti delle loro discipline. Una
in ripresa, ma        xilografia degli anni Trenta di Maurits Cor-
restano sorvegliati
                                                                                                                             PARMA economica

                      nelis Escher, intitolata Cielo e acqua, è
perché nei bilanci    stata utilizzata rispettivamente nell’ambito
ci sono ancora        della geologia, della fisica, della chimica e
“scorie” da           della psicologia. In particolare, il geologo
                      norvegese L. T. Rosenqvist, che utilizzò
smaltire
                      Cielo e Acqua per illustrare un trattato

                                                                                                                    55
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