Le "Capitali europee della cultura": evoluzione e successo dell'iniziativa - Geografia economica dei nuovi turismi e sviluppo territoriale A.A ...
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Le “Capitali europee della cultura”: evoluzione e successo dell’iniziativa Geografia economica dei nuovi turismi e sviluppo territoriale 1 A.A. 2018/2019 Schemi delle lezioni a cura di Gian Marco Ugolini
Le capitali europee della cultura L’iniziativa nata nel 1985, su impulso di Melina Merkouri che ricopriva l'incarico di Ministro della Cultura nel governo greco, con il nome di “Città europea della cultura” fu ribattezzata nel 1999 “Capitale europea della cultura” Europa Creativa (2014-2020) è il programma che oggi sostiene quella che è stata definita come una delle iniziative culturali di maggior successo in ambito europeo Le Capitali europee della cultura hanno come scopo principale la promozione del patrimonio e del dialogo interculturale e nel contempo rappresentano un’opportunità unica per riqualificare le città favorendo anche la costruzione di una nuova immagine 2
Le città che si fregiano del titolo, oltre a celebrare la loro identità europea, intensificano la cooperazione con organizzazioni artistiche e culturali nazionali ed estere e potenziano le attività di valorizzazione del patrimonio culturale e storico- architettonico locale L’acquisizione di questo speciale status apporta infatti concreti benefici a lungo termine a livello sia sociale sia culturale benché, soprattutto in passato, tali benefici non rappresentassero l’obiettivo principale 3 https://ec.europa.eu/programmes/creative-europe/actions/capitals-culture_it
Nel primo periodo la scelta era ricaduta su città affermate come centri di cultura e destinazioni già inserite nel mercato turistico e culturale quali, ad esempio, Firenze, Amsterdam, Berlino, Parigi, Madrid Le attività previste riguardavano essenzialmente l’organizzazione di festival culturali o comunque eventi riconducibili alle arti figurative La scelta di Glasgow nel 1990 segna lo spartiacque: per la prima volta si cercò di promuovere lo sviluppo e l’immagine di una località associata all’industria e non certamente al patrimonio culturale Il successo ottenuto dalla città scozzese stimolò altri centri urbani postindustriali o comunque in crisi a candidarsi; la cultura iniziò ad essere percepita come un elemento capace di segnare una svolta anche di tipo economico, ma soprattutto utile a presentare una nuova immagine dei territori coinvolti In molti casi «l’evento è stato un modo per proporsi al mercato del turismo culturale» (Bonetti et al, 2007, p. 117), anche se non 4 sempre l’incremento del movimento registrato nel periodo in cui l’iniziativa era in atto si è mantenuto negli anni successivi
Si tratta di una iniziativa che mette in evidenza la ricchezza e la diversità delle culture in Europa, valorizza il contributo della cultura ai fini dello sviluppo locale e rappresenta una buona opportunità per rilanciare le attività culturali e turistiche locali potenziando il profilo internazionale della città rendendola, nel contempo, maggiormente fruibile anche alla popolazione locale Alcuni autori, tra gli altri Clark (2010), parla di europee rebranding per gran parte delle località designate al ruolo Proprio in virtù di tale prerogativa, un numero sempre maggiore di centri ha optato per la candidatura a Capitale europea della cultura, tanto che nel corso degli anni è stato più volte necessario cambiare le regole di selezione in maniera tale da rendere sempre più oggettivo il processo 6
Il processo di selezione Fino al 2004 erano gli Stati membri a selezionare all’unanimità le città idonee a diventare Capitali europee della cultura e alla Commissione europea spettava il compito di garantire un aiuto finanziario alle sedi selezionate Dal 2005 anche le altre istituzioni europee, in ragione di quanto sancito dalla decisione n. 1419/1999/CE4, partecipano alle procedure di selezione Nella medesima decisione era anche fissato un ordine cronologico –per gli anni compresi tra il 2005 e il 2019– che prevede un’alternanza tra i diversi Stati membri 7
La decisione n. 445/2014/UE del Parlamento europeo e del Consiglio che, oltre a rivedere in parte alcune disposizioni, contiene l'elenco cronologico degli Stati che tra il 2020 e il 2033 potranno ospitare la manifestazione A partire dal 2021, le nuove norme consentono -ogni tre anni- anche a una città di un paese candidato o potenziale candidato all'adesione all'Unione europea di detenere il titolo di Capitale. Esso viene conseguito tramite concorso. Le capitali designate in quel determinato anno saranno pertanto tre. 8
Il ruolo delle città nel processo di selezione Le città che intendono partecipare in futuro è necessario che, sei anni prima della nomina, rispondano a un annuncio di un concorso nel proprio paese sulla base del quale possono presentare una proposta all'autorità localmente responsabile, in genere il ministero della Cultura (European Commission, 2018) Le proposte vengono poi preselezionate da una giuria di esperti indipendenti del settore della cultura cui è affidato il compito di operare una prima scrematura delle città che saranno poi invitate a presentare domande più dettagliate La valutazione e la designazione ufficiale avvengono ben quattro anni prima rispetto a quando le città prescelte saranno Capitali della cultura Si tratta di un lasso di tempo lungo ma necessario per pianificare e preparare un evento così complesso durante il quale la giuria, con il 9 supporto della Commissione europea, svolge un ruolo permanente di sostegno effettuando consulenze nonché azioni di orientamento e monitoraggio dei preparativi.
Al termine di tale periodo la giuria valuta l'opportunità di far assegnare dalla Commissione europea il premio in denaro* Melina Merkouri alla città La Commissione è tenuta a pubblicare una relazione di valutazione sui risultati delle manifestazioni svoltesi l'anno precedente; tale relazione, dal 2019, sarà redatta direttamente dalle città capitali e successivamente trasmessa alla Commissione. *Attualmente pari a 1,5 milioni di euro, erogato direttamente dal Programma Europa Creativa (European Commision, 2018). 10
Dalle città europee della cultura alle capitali europee Il titolo di Città europea Città europee della cultura per anno e della cultura, dal 1985 al per paese (2018) 1999, è stato assegnato a Anno Città Paese 1985 Atene Grecia quindici città ubicate in 1986 Firenze Italia tredici paesi poiché 1987 Amsterdam Paesi Bassi Grecia e Germania 1988 Berlino Germania hanno conseguito il 1989 Parigi Francia riconoscimento per due 1990 Glasgow Regno Unito volte, rispettivamente 1991 Dublino Irlanda dopo 12 anni (nel 1985, 1992 Madrid Spagna Atene e nel 1997, 1993 Anversa Belgio Salonicco) e 11 anni (nel 1994 Lisbona Portogallo 1988, Berlino e nel 1999 1995 Lussemburgo Lussemburgo Weimar) 1996 Copenaghen Danimarca 11 1997 Salonicco Grecia 1998 Stoccolma Svezia 1999 Fonte: elaborazione Weimar propria Germania su dati della European Commission (2018).
….le Capitali europee Tenendo conto che il 2000 è stato un anno particolare in quanto ha visto la nomina di ben nove Capitali della cultura - due delle quali, Bergen (Norvegia) e Reykjiavik (Islanda), al di fuori dell’Unione europea ma inserite nell’area Schengen-, da allora al 2019 sono state 44 le città nominate Capitali della cultura Sono ubicate in 29 paesi in quanto Belgio e Francia e Italia hanno avuto rispettivamente tre designazioni e otto paesi (Austria, Finlandia, Norvegia, Paesi Bassi, Polonia, Portogallo, Repubblica Ceca, Spagna) ne hanno avute due; i restanti ne hanno avuto una sola 12
Capitali europee della cultura per anno e per paese (2018) Anno Città Paese Capitali europee della cultura Avignone Francia Bergen Norvegia Bologna Italia Bruxelles Belgio 2000 Cracovia Polonia Helsinki Finlandia Praga Repubblica Ceca Reykjiavik Islanda Santiago de Compostela Spagna Rotterdam Paesi Bassi 2001 Oporto Portogallo Bruges Belgio 2002 Salamanca Spagna 2003 Graz Austria Lille Francia 2004 Genova Italia 2005 Cork Irlanda 2006 Patrasso Grecia 13 Lussemburgo Lussemburgo 2007 Sibiu Romania Livepool Regno Unito 2008 Stavange Norvegia
Capitali europee della cultura Linz Austria 2009 Vilnius Lituania Essen Germania 2010 Istanbul Turchia Pécs Ungheria Turku Finlandia 2011 Tallin Estonia Guimarães Portogallo 2012 Maribor Slovenia Marsiglia Francia 2013 Košice Slovacchia Umeå Svezia 2014 Riga Lettonia Mons Belgio 2015 Plzeň Repubblica Ceca San Sebastián Spagna 2016 Wroclaw Polonia Aarhus Danimarca 2017 Paphos Cipro Leeuwarden Paesi Bassi 14 2018 La Valletta Malta Matera Italia 2019 Plovdiv Bulgaria
Da quando le Città europee della cultura si sono trasformate in Capitali, i centri nominati sono stati quasi sempre due…le eccezioni hanno riguardato oltre il 2000 anche gli anni 2003, 2005 e 2006, nei quali la designazione ha riguardato solo una città rispettivamente Graz, Cork e Patrasso 2010 anno in cui le capitali sono state tre: Essen e Pécs all’interno dell’Unione europea e una al di fuori dei suoi confini Istanbul, scelta in virtù della sua storia millenaria e anche della sua posizione geografica che ancora oggi la rende un centro di grande interesse culturale e non solo. Complessivamente dal 1985 al 2019 vi sono state 60 tra Città e Capitali della cultura europee 15
Le nomine future …fino al 2022 Nel 2019 tornerà a essere protagonista l’Italia con Matera insieme a Plovdiv in Bulgaria Nel 2020 Fiume (Croazia) e Galway (Irlanda) Nel 2021 Timişoara (Romania), Elefsina (Grecia) e Novi Sad (Serbia, paese candidato o potenziale candidato) 2022 - Kaunas (Lituania) ed Esch (Lussemburgo) 16
….dopo il 2022 Il concorso per il titolo di Capitale europea della cultura 2023 si svolge in Ungheria con la riunione di selezione finale a dicembre 2018. Nel 2017 l'Estonia e l'Austria hanno pubblicato inviti a presentare candidature per lanciare il concorso per il titolo di Capitale europea della cultura 2024 e le loro riunioni di preselezione si terranno rispettivamente a fine 2018 e inizio 2019. Lo scorso settembre la Germania ha pubblicato il proprio invito per lanciare il concorso per il titolo di Capitale europea della cultura 2025, mentre la Slovenia dovrebbe fare altrettanto entro la fine di quest'anno. L'elenco cronologico degli Stati membri che possono ospitare la manifestazione dal 2020 al 2033 è già noto. È incluso nell’allegato alla 17 decisione adottata dal Parlamento europeo e dal Consiglio ad aprile 2014.
I contributi economici Per le città capitali poter accedere al contributo dell’Unione europea solo dopo la conclusione dell’evento e a seguito di attento esame è certamente un incentivo a operare in modo efficace ed efficiente e nel contempo è anche un modo per attrarre fondi, sia pubblici sia privati, per far fronte alle spese necessarie all’organizzazione degli eventi ed eventualmente a quelle degli adeguamenti strutturali e infrastrutturali necessari a ospitare le manifestazioni pianificate In media ciascuna città capitale ha potuto contare su un budget compreso tra i 50 e i 70 milioni di euro a fronte di un finanziamento da parte dell’Unione pari a 1,5 milioni di euro Oggi essere capitale europea significa stimolare processi di trasformazione duraturi nel quale anche le comunità locali hanno un ruolo importante prima, durante e anche dopo la realizzazione dell’evento. Si tratta pertanto di città che hanno acquisito una nuova 18 sensibilità e consapevolezza rispetto alle potenzialità di sviluppo basate anche sulla valorizzazione del patrimonio culturale.
La nomina a capitale europea di città appartenenti ai nuovi stati membri ha, in taluni casi, permesso la valorizzazione di settori economici fino ad allora inesplorati quali, ad esempio, quello culturale e quello turistico contribuendo così al rilancio e/o allo svecchiamento di economie decisamente in crisi Anche se qualche zona d’ombra vi è stata e continua a esservi, alle Capitali Europee è sicuramente associato un bilancio più che positivo: sono infatti considerate uno dei fiori all’occhiello delle politiche europee passate e presenti 19
Matera – Capitale Europea della Cultura 2019 20 http://www.unesco.it/it/PatrimonioMondiale/Detail/107 https://www.matera-basilicata2019.it/it/
Le «Capitali italiane della cultura» 21
Le «Capitali italiane della cultura» 22
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La sempre maggiore attenzione dedicata ai beni culturali è testimoniata anche da alcune iniziative ormai diventate un appuntamento fisso nel calendario annuale nazionale. Fra esse un posto importante è occupato dalle Capitali italiane della cultura. Questa iniziativa è nata con la legge nota come “Art Bonus” per il periodo 2015/2018 al fine di valorizzare lo sforzo progettuale delle diverse città italiane candidate (e non vincitrici) a Capitale Europea della Cultura 2019, ed è divenuta stabile con la legge di Bilancio 2018 Si tratta di un’operazione volta a sostenere eventi e attività che facciano recepire a livello istituzionale e non solo il valore della cultura per conseguire «la coesione sociale, l’integrazione, la creatività, l’innovazione, lo sviluppo economico e il benessere individuale e collettivo» (MiBACT, 2018) 25
Con l’Art Bonus il Ministro Franceschini ha inteso creare dei progetti equivalenti a quelli europei, ovviamente stanziando budget assai più contenuti ma certamente funzionali a far emergere il grande valore dei beni culturali in ambito delle città italiane “minori” Aver trovato un modo per non vanificare l’impegno dimostrato dalle candidate a Capitale europea della cultura per il 2019 è sicuramente stato un segnale ed ha sottolineato quanto sia importante per il nostro paese l’impegno che le amministrazioni locali dimostrano nei confronti della cultura così come del patrimonio culturale presente nel territorio e non sempre valorizzato in maniera adeguata 26
Nel 2015 per la prima volta è stato assegnato il titolo di capitale italiana della cultura a ben cinque città: Siena, Lecce, Cagliari, Ravenna e Perugia-Assisi, ovvero quelle che insieme a Matera erano state selezionate per l’ultima fase della candidatura a Capitale europea per l’anno 2019. Tali città hanno così potuto godere di un finanziamento governativo pari a 200 mila euro da utilizzare per realizzare almeno uno dei progetti che erano stati presentati in sede europea. Dal 2015 al 2018 le città insignite del titolo sono state complessivamente otto: Mantova 2016, Pistoia 2017 e Palermo 2018 hanno seguito un iter diverso rispetto alle prime cinque 27
Per il 2019 non è invece previsto il riconoscimento di alcuna capitale italiana della cultura essendo stata per quell’anno designata Capitale europea della culturale Matera Sicuramente anche il dover attendere 14 anni per avere nuovamente una città italiana come capitale europea della cultura, ha contribuito a far sì che il MiBACT cercasse di istituzionalizzare la creazione della capitali italiane della cultura. Ciò tenendo inoltre presente che l’Italia è per definizione il paese delle città d’arte, dei borghi, ecc. Per il 2020 sarà Capitale italiana della cultura Parma scelta, nel febbraio del 2018, tra altre nove contendenti: Agrigento, Bitonto, Casale Monferrato, Macerata, Merano, Nuoro, Piacenza, Reggio Emilia e Treviso 28
Le capitali italiane della cultura (2018) Anno Città Ravenna, Cagliari, Lecce, Perugia-Assisi, 2015 Siena 2016 Mantova 2017 Pistoia 2018 Palermo Nessuna, Matera sarà Capitale europea 2019 della cultura 2020 Parma 29 Fonte: elaborazione propria su dati MiBACT (2018).
La candidatura è avvenuta rispondendo a un bando tramite la presentazione di un dossier che è stato valutato in funzione dei seguenti criteri: -coerenza del progetto rispetto alle finalità di legge e alle altre iniziative di valorizzazione del territorio e grado di coordinamento e sinergia degli interventi proposti; -efficacia del progetto come azione culturale diretta al rafforzamento della coesione e dell’inclusione sociale; -previsione di forme di co-finanziamento pubblico e privato, condivisione progettuale con altri enti territoriali e con soggetti pubblici e privati portatori di interesse presenti sul territorio; -efficacia della struttura incaricata per lo sviluppo e l’attuazione del dossier di candidatura e del monitoraggio dei risultati; -innovatività e capacità delle soluzioni proposte di fare uso di nuove tecnologie; -capacità del progetto di incrementare il settore turistico; -realizzazione di opere e infrastrutture di pubblica utilità destinate a permanere sul territorio a servizio della collettività; -coerenza del cronoprogramma I progetti selezionati vengono poi finanziati dal Cipe (Comitato Interministeriale per la programmazione economica), su proposta del MiBACT, a valere sulla quota nazionale del Fondo per lo 30 sviluppo e la coesione
…le capitali della cultura nel mondo L’importanza dell’istituto Capitale della cultura è ormai riconosciuto in tutto il mondo, con moltissime iniziative presenti nei contesti nazionali…tra le altre: United Kingdom City of Culture Cultural Capital of the Americas Islamic Capital of Culture Canadian Capital of Culture 31
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