Lavoro e rischi psicosociali - Stress, Burn out, Mobbing Valeria Perrucci Psicologa, Formatrice

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Lavoro e rischi psicosociali - Stress, Burn out, Mobbing Valeria Perrucci Psicologa, Formatrice
Lavoro e rischi
 psicosociali
Stress, Burn out, Mobbing

                        Valeria Perrucci
                   Psicologa, Formatrice
Lavoro e rischi psicosociali - Stress, Burn out, Mobbing Valeria Perrucci Psicologa, Formatrice
• Insieme delle variabili organizzative,
   gestionali, ambientali e relazionali che
   possono causare un danno psicologico, sociale
   o fisico alle persone (Cox & Rial-Gonzales, 2002)

• nonché determinare effetti negativi in termini
  di efficienza e di immagine a livello
  organizzativo, economico, sociale e
  ambientale (De Carlo, Falco & Siragusa, 2008)
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Lavoro e rischi psicosociali - Stress, Burn out, Mobbing Valeria Perrucci Psicologa, Formatrice
STRESS
40 milioni di lavoratori = 1/3 dei lavoratori europei

Assenteismo 50-60%  Circa il 60% delle giornate lavorative
    perse ogni anno è correlata allo stress

Costo economico dello stress legato alla attività lavorativa a. 2002,
     in UE: circa 20 miliardi di euro, senza contare la perdita in
                             produttività

           In Italia: 27% dei lavoratori, uno su quattro               3
Lavoro e rischi psicosociali - Stress, Burn out, Mobbing Valeria Perrucci Psicologa, Formatrice
• Secondo un’indagine svolta nel 2009 su 2.186 docenti di diversi
  istituti italiani, provenienti da 12 regioni, circa 3 intervistati
  su 4 hanno dichiarato che lo stress presente nella loro vita
  deriva prevalentemente dall’attività lavorativa

• C.ca la metà ha un’età che si aggira intorno ai 50 anni

• oltre l’80 per cento dei docenti sono donne – più predisposte allo
   stress, anche per il loro doppio ruolo di lavoratrici in casa e
   fuori casa

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Distress                   Eustress
                   Variabili coinvolte:
                      •Prevedibilità
                     •Controllabilità
                     •Desiderabilità
           •Cronicità / episodicità dell’evento

                             STRESSOR
Distress (stress negativo)    NEUTRO    Eustress (stress positivo)
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Sindrome generale di Adattamento,                           Selye

                     Stadio della
                      resistenza
                         (cortisolo)
Reazione                                      Fase di
   di
Allarme                                     esaurimento
(adrenalina)                                  (cortisolo)

               Esito positivo, fine della
                  reazione da stress

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SALUTE

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RISORSE
            RICHIESTE

“Lo stress correlato al lavoro può essere definito come un
danno fisico e una risposta emotiva che interviene quando le
caratteristiche del lavoro non corrispondono più con le
capacità, risorse o bisogni dei lavoratori”
           (National Institute for Occupational Safety and Health, NIOSH -1999)
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• La valutazione del rischio stress lavoro-correlato è
  parte integrante della valutazione dei rischi e viene
  effettuata (come per tutti gli altri fattori di rischio) dal
  datore di lavoro avvalendosi del Responsabile del
  Servizio di Prevenzione e Protezione (RSPP) con il
  coinvolgimento del medico competente, ove
  nominato, e previa consultazione del Rappresentante
  dei Lavoratori per la Sicurezza (RLS/RLST).

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• La valutazione deve essere riferita a tutti i lavoratori,
  compresi dirigenti e preposti, prendendo in esame
  non singoli ma gruppi omogenei che risultino esposti
  a rischi dello stesso tipo.

• La valutazione deve articolarsi in due fasi:
   • una preliminare e sempre necessaria,
   • l’altra eventuale, nel caso nella valutazione
     preliminare si evidenzino elementi di rischio da
     stress lavoro correlato                                  16
La valutazione preliminare consiste nella rilevazione di
  indicatori oggettivi, verificabili e misurabili.

Questi indicatori sono riferibili a tre grandi aree di riferimento:
• eventi sentinella come gli indici infortunistici, le assenze per
  malattia, ecc.
• fattori di contenuto del lavoro, come l’ambiente di lavoro, le
  attrezzature, i ritmi, gli orari e i turni, coerenza tra competenze
  e requisiti professionali richiesti;
• fattori di contesto del lavoro, come il ruolo nell’ambito
  dell’organizzazione, i livelli di autonomia e controllo, la
  comunicazione, gli sviluppi di carriera, ecc.
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• In relazione alla valutazione dei fattori di contesto e di
  contenuto di cui sopra occorre sentire i lavoratori e/o i
  RLS/RLST.
• Nelle aziende di maggiori dimensioni è possibile
  sentire un campione rappresentativo di lavoratori.
• La scelta delle modalità tramite cui sentire i lavoratori è
  rimessa al datore di lavoro anche in relazione alla
  metodologia di valutazione adottata.

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• Se nella analisi preliminare si
  evidenziano elementi di rischio tali
  da richiedere il ricorso ad azioni
  correttive, si deve procedere alla
  programmazione di questi interventi.
• A valle di questa fase, se gli
  interventi risultano inefficaci, si deve
  procedere nella fase di valutazione
  approfondita.
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• La valutazione approfondita prevede la
  valutazione della percezione soggettiva dei
  lavoratori, ad esempio attraverso differenti
  strumenti quali questionari, focus group,
  interviste semistrutturate, sulle famiglie di fattori/
  indicatori di cui all'elenco sopra riportato.
• Tale fase fa riferimento ovviamente ai gruppi
  omogenei di lavoratori rispetto ai quali sono state
  rilevate le problematiche.

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• La data del 31 dicembre 2010, di
  decorrenza dell’obbligo previsto
  dall’articolo 28, comma 1-bis,
  del d.lgs. n. 81/2008, deve essere
  intesa come data di avvio delle
  attività di valutazione ai sensi
  delle presenti indicazioni
  metodologiche.

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• la categoria dei dirigenti scolastici è una di quelle
   maggiormente in ritardo:
• Vittorio Lodolo D’Oria, medico milanese tra i maggiori
   esperti italiani di burn out:
   • solo una percentuale irrisoria di scuole ha assolto a questo
      obbligo.
   • A gennaio 2011: solo 140, su un totale di 10.400 scuole
      italiane, hanno almeno chiesto cosa avrebbero dovuto fare per
      compilare il documento: quante poi su queste 140 lo hanno
      effettivamente compilato e presentato ?
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