Lavorazioni per asportazione di truciolo - Lezioni di Tecnologia Meccanica. Prof. Sanna L - Itischool
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Moto di taglio e aumentazione Nella figura è stata presentata una lavorazione per asportazione di truciolo caratterizzata da moti lineari e si è ipotizzato che i moti di taglio e avanzamento competono all'utensile. In realtà, a seconda del tipo di lavorazione i moti di taglio e di avanzamento possono competere sia all'utensile sia al pezzo, inoltre, i moti di utensile e pezzo possono essere lineari e rotatori. Nello studio delle singole lavorazioni sarà precisato, di volta in volta, se i vari moti di taglio competono al pezzo oppure all'utensile. Nelle lavorazioni di tornitura di taglio, la velocità di taglio è posseduta dal pezzo (infatti è data dalla velocità periferica del pezzo), mentre l'avanzamento longitudinale, la velocità di avanzamento e la profondità di passata sono posseduti dall'utensile Lezioni di Tecnologia 2 Meccanica. Prof. Sanna L
Tempo totale di lavorazione In riferimento alla figura precedente si ha: Lezioni di Tecnologia 3 Meccanica. Prof. Sanna L
Utensili da taglio Le parti principali di un utensile sono: • la testa, su cui sono ricavate le superfici attive e i taglienti; • lo stelo (a sezione circolare o quadrata), che consente di bloccarlo; • il collo, ovvero la parte di stelo a sezione ridotta per le torniture interne; • la base, cioè la superficie dello stelo che poggia sul porta-utensile; • la faccia, o petto, ovvero la superficie su cui scorre il truciolo; • i fianchi (superfici adiacenti alla faccia), che si distinguono in fianco principale (adiacente alla superficie in lavoro) e fianco secondario (adiacente alla superficie lavorata; • i taglienti, che corrispondono alle intersezioni tra faccia e fianchi principale e secondario ( ► Fig. M1.3b) e si distinguono in tagliente principale e tagliente secondario-, • la punta, ovvero l'intersezione dei due taglienti. Lezioni di Tecnologia 5 Meccanica. Prof. Sanna L
Angoli caratteristici α angolo di spoglia inferiore β angolo di acutezza γ angolo di spoglia superiore λ angolo di inclinazione del tagliente principale Ψ angolo del tagliente principale Ψ’ angolo del tagliente secondario ε angolo fra i taglienti χangolo di appostamento (o di attacco) del tagliente principale χ' angolo di appostamento (o di attacco) del tagliente secondario Lezioni di Tecnologia Meccanica. 6 Prof. Sanna L
Influenza dell’angolo γ L’angolo di spoglia superiore influenza il meccanismo di formazione del truciolo. Al suo aumentare diminuiscono le forze di deformazione del materiale e le forze di attrito sul petto dell’utensile (a causa della diminuzione della componente normale). Al suo aumentare diminuisce la temperatura di lavoro. L’angolo viene mantenuto piccolo ( a volte < 0 ) per quegli utensili in materiale fragile in modo che il carico flessionale sulla punta dell’utensile sia minimo. Influenza dell’angolo α L’angolo di spoglia inferiore determina la sezione resistente dell’utensile. Il suo valore rende più o meno sensibile l’utensile alla profondità del labbro di usura. Al suo aumentare aumenta la profondità del labbro di usura a parità di profondità. Al suo diminuire aumenta il calore generato per attrito con la superficie lavorata, la forza di repulsione dell’utensile e peggiora la finitura. Influenza dell’angolo β Rappresenta la sezione resistente dell’utensile. Per utensili fragili non Lezioni di Tecnologia può essere troppo piccolo. Meccanica. Prof. Sanna L 7
Forze agenti sull’utensile Si può osservare come variano le forze scambiate tra utensile e pezzo al variare dell'angolo di appostamento. Si evidenzia che per X = 90° e λ=0° non si hanno spinte radiali che tendono ad allontanare l'utensile, ma solo spinte assiali e tangenziali relative alla forza di taglio (Ft) e di avanzamento (Fa ). Lezioni di Tecnologia 9 Meccanica. Prof. Sanna L
Materiali per utensili Le principali caratteristiche che i materiali da taglio devono possedere per essere impiegati con le più elevate velocità di taglio e avanzamento sono: • resistenza al logoramento, o capacità di non consumarsi; • tenacità, o capacità di non rompersi sotto l'azione di urti; • durezza a caldo, o capacità di mantenere durezza elevata alle temperature elevate; • resistenza all'usura, dovuta allo strisciamento truciolo utensile; • inerzia chimica, ovvero la caratteristica di non combinarsi chimicamente con i materiali in lavorazione. I materiali comunemente usati per la costruzione di utensili sono i seguenti: • acciai speciali e acciai rapidi (HS); • carburi metallici sinterizzati (metalli duri); • metalli duri rivestiti (GC); • materiali ceramici (cermet e ceramica); • nitruro cubico di boro (CBN);Lezioni di Tecnologia 10 Meccanica. Prof. Sanna L • diamante policristallino (PCD).
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Utensili Hanno lo scopo di asportare il materiale da un corpo di forma grezza per ottenere il pezzo finito. Possono essere: • Monotaglienti • Politaglienti Il materiale costituente gli utensili deve soddisfare criteri di natura tecnica ed economica. Scelta del Materiale per utensile L’incremento delle caratteristiche dei materiali per utensili è fornito dall’aumento delle prestazioni delle MU-CNC e dalla diffusione di componenti in Titanio e superleghe di Nickel, Tungsteno e Cromo. I criteri da considerare nella scelta del materiale sono: • Qualità del materiale da lavorare e sua durezza. • Genere di produzione (piccola, media e grande serie). • Tipo di MU sulla quale si opera. • Parametri di taglio da adottare nella lavorazione. Lezioni di Tecnologia 12 Meccanica. Prof. Sanna L
Caratteristiche dei materiali per utensili • Durezza a freddo. • Durezza a caldo. Il materiale deve mantenere la capacità di incidere (tagliare) anche alle temperature di lavorazione. • Tenacità. Capacità di resistere agli urti e di deformarsi sotto carico. Caratteristica necessarie nelle operazioni di fresatura e di tornitura con taglio interrotto. • Resistenza all’usura. Questa caratteristica tiene conto della capacità di conservare la geometria in presenza di agenti usuranti (forze meccaniche, calore, diffusione atomica). • Coefficiente di attrito. Parte delle forze di taglio e del calore generato provengono dallo strisciamento utensile/pezzo. • Conducibilità termica. Determina la capacità di smaltire calore. • Coefficiente di dilatazione termica. E’ un indice della stabilità dimensionale ottenibile. • Costo. Fattore importante nell’analisi economica. Lezioni di Tecnologia 13 Meccanica. Prof. Sanna L
Materiali per utensili • Acciai al carbonio • Acciai rapidi • Acciai superapidi • Leghe dure (stelliti) • Carburi metallici • Materiali ceramici • Nitruro di boro cubico • Diamante Acciai al carbonio • Attualmente non più utilizzati • Tenore di Carbonio compreso tra 0.6 e 1.5%. • Utilizzati allo stato temprato, durezza 60¸65 HRC. • Utilizzabili fino a 250 C°. • Scarsa resistenza all’usura. • Buona tenacità. • Facile lavorabilità. • Basso costo. • Applicazioni di nicchia per lavorazioni di finitura a bassa velocità quali filettature ed alesature. Lezioni di Tecnologia 14 Meccanica. Prof. Sanna L
Acciai rapidi e super rapidi Acciai fortemente legati. Chiamati rapidi perché, consentirono, all’inizio del secolo un forte aumento delle velocità di taglio. Stessa durezza degli acciai al carbonio ma conservata fino a 500 C° per i rapidi e 600 C° per i super rapidi. Sono stati i primi materiali capaci di lavorare l’acciaio da costruzione. Elementi di lega per gli acciai rapidi e super rapidi Tungsteno (12 ¸ 21%) che diffonde nell’austenite sottoforma di carburi a temperature superiori a 1050 C°. Cromo (3 ¸ 5%) aumenta durezza, resistenza all’usura e all’ossidazione. Molibdeno (0.5 ¸ 1%) forma carburi che migliorano resistenza, durezza e temprabilità. Vanadio (1 ¸ 3%) aumenta moltissimo la durezza e la resistenza all’usura, sopra il 3% aumenta la fragilità dell’utensile. Cobalto (2.5 ¸ 17%) Aumenta sensibilmente la resistenza e la durezza a caldo. Lezioni di Tecnologia 15 Meccanica. Prof. Sanna L
Leghe fuse (stelliti) Attualmente non più utilizzate sono realizzate mediante la fusione di cobalto (50%), cromo(25¸35%), tungsteno (10¸15%) e piccole quantità di ferro, carbonio e molibdeno. Alta durezze (57¸58 HRC) mantenuta fino a 800 - 850 C°, estremamente fragili, non deformabili plasticamente sono lavorabili solo alla mola. Sono stati i primi utensili prodotti in inserti da applicare su steli di acciaio al carbonio per brasatura. Lezioni di Tecnologia 16 Meccanica. Prof. Sanna L
Carburi metallici (Widia) Realizzati nel 1926 nelle acciaierie Krupp le leghe di Widia (WIsie DIAmant, come il diamante) sono costituite da carburi di tungsteno. Questi materiali hanno reso possibile la lavorazione dell’acciaio con alte velocità di taglio possedendo caratteristiche di durezza e resistenza a caldo estremamente elevate. Lezioni di Tecnologia 17 Meccanica. Prof. Sanna L
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Proprietà dei carburi metallici • Elevata durezza fino a 900 C°. • Elevata resistenza alla compressione 4000 ¸ 6000 Mpa. • Eccellente resistenza ad usura e corrosione. • Scarsa resistenza all’urto. • Conducibilità termica uguale o superiore agli acciai. • Costo piuttosto elevato. • Attualmente le placchette di carburi vengono ricoperti con altri materiali ancora più duri. Lezioni di Tecnologia 19 Meccanica. Prof. Sanna L
Materiali ceramici: Cermets Sono costituiti da una componente ceramica (ossido, silicato, carburo di silicio, carburo di boro) e da una metallica ad alto punto di fusione Mo, Cr, V (5 - 40%). In genere si ottengono per sinterizzazione di ossido di alluminio Al2O3 con carburo di molibdeno Mo2C e carburo di vanadio CV. Caratteristiche degli utensili ceramici • Conducibilità termica molto bassa. Il riscaldamento del tagliente è uniforme e la maggior parte del calore è trasferita al truciolo. • Il coefficiente di attrito è minore rispetto ai carburi. • Assenza del tagliente di riporto. • Consentono velocità di taglio molto elevate con un ottima finitura superficiale. • Adatti alla lavorazione di materiale che generano una forte usura dell’utensile. • Resistenza alla trazione non superiore a 400-500 MPa. Da evitare flessioni nel montaggio. • Bassa resistenza alla dilatazione e scarsa duttilità. Lezioni di Tecnologia 20 Meccanica. Prof. Sanna L
Nitruro di Boro Cubico (CBN) La forma cubica del nitruro di boro BN è un cristallo superabrasivo di durezza seconda solo al diamante. I cristalli sono utilizzati per la produzione di mole e, compattati per la produzione di inserti per utensili. La soluzione attualmente più utilizzata prevede l’utilizzo del CBN come ricopertura di inserti in carburi. Lezioni di Tecnologia 21 Meccanica. Prof. Sanna L
Caratteristiche del CBN • Elevata durezza anche ad alta temperatura. • Stabilità e resistenza ad alta temperatura, capacità di lavorare per lunghi periodi a 1000-1100 C°. • Elevata resistenza all’ossidazione ed agli attacchi chimici. • Elevate velocità di taglio. • Capacità di lavorare materiali “difficili” quali: leghe di nickel, leghe di cobalto-nickel, metalli sinterizzati, grafite, materiali plastici. • Elevata resistenza all’usura. • Aumento della produttività • Alte velocità • Affilature poco frequenti • Rettifica spesso non necessaria. • Costo degli inserti elevato: uso limitato a materiali di difficile lavorazione. • Da utilizzare su macchine rigide con alte velocità disponibili e angoli di spoglia negativi (-5°) Lezioni di Tecnologia 22 Meccanica. Prof. Sanna L
Diamante monocristallino Cristallo di carbonio in forma cubica Diamante naturale: viene tagliato e lavorato in modo da ricavare un monocristallo da usare come utensile. Diamante sintetico: prodotto in varie dimensioni mediante un procedimento di alta pressione ed alta temperatura. Il materiale di durezza più elevata che si conosca. Caratteristiche del diamante La durezza e la resistenza all’abrasione rendono la durata del filo del tagliente praticamente analogo a quello dell’utensile. Elevata stabilità dimensionale grazie all’alta conducibilità termica ed alla bassa dilatazione termica. E’ possibile evitare ulteriori operazioni di finitura grazie alla precisione e qualità ottenibile. In tal modo si può ripagare il maggior costo dell’utensile. Lezioni di Tecnologia 23 Meccanica. Prof. Sanna L
Applicazioni del diamante • Materiali non ferrosi: alluminio, rame, bronzo, ottone. • Metalli preziosi: oro, argento, platino. • Materiali non metallici molto abrasivi: resine fenoliche, grafite, carbone, carburi, ceramici, compositi, fibre di vetro. • Lenti, specchi, dischi per memorie di computers, rulli per fotocopiatrice, rettificatura e ravvivatura di mole. • Velocità di lavoro fino a 4500 m/min con profondità di passata inferiore a 1.5 mm. Limitazione del diamante monocristallino Deve essere di alta qualità, privo di inclusioni e difetti. Deve essere correttamente orientato in modo che l’accostamento non avvenga lungo piani di sfaldamento. Presenta una bassa resistenza agli urti. E’ richiesta l’adozione di macchine molto rigide. Non adatto alla lavorazione di materiali ferrosi a causa dell’affinità chimica del carbonio. Lezioni di Tecnologia 24 Meccanica. Prof. Sanna L
Diamante sinterizzato policristallino Si ottengono per sinterizzazione di polvere di diamante in modo da ottenere un inserto integrale od un rivestimento di un carburo. La durezza è appena inferiore al diamante monocristallino. Risultano più tenaci e resistenti all’urto rispetto al diamante monocristallino. Costano meno dei diamanti monocristallini. Possono incrementare la produttività. Utilizzati per lavorare materiali non metallici molto abrasivi compresi carburi sinterizzati. Lezioni di Tecnologia 25 Meccanica. Prof. Sanna L
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Confronto qualitativo tra i vari materiali per utensili Lezioni di Tecnologia 27 Meccanica. Prof. Sanna L
Temperature di taglio Durante il processo di asportazione di truciolo si osserva che, anche a bassa velocità, si ha la produzione di calore dovuta alla potenza di taglio Wt necessaria all'asportazione del truciolo: La è esprimibile come somma delle potenze di deformazione (scorrimento) Ws e di flusso Wf: Se la potenza di taglio è espressa in funzione dell'unità di volume di truciolo asportato nell'unità di tempo (Q = A vt), la potenza specifica di taglio è data dalla somma delle due potenze specifiche (scorrimento e flusso): ωt Potenze specifiche La potenza di taglio è dovuta al contributo della potenza di scorrimento PS per deformazione plastica e la potenza Patt dovuta all’attrito truciolo/utensile. Attenzione!! P = W Lezioni di Tecnologia 28 Meccanica. Prof. Sanna L
L'utensile può solo smaltire calore per irraggiamento o per lubrificazione. Per quanto riguarda il pezzo, la quantità di calore che riceve è modesta e si disperde in una massa di materiale elevata, per cui non si osservano apprezzabili variazioni di temperatura. Gli incrementi di temperatura del pezzo non sono tali da alterarlo metallurgicamente ma possono deformarlo per dilatazione influendo sulle dimensioni finali del pezzo. Lezioni di Tecnologia Meccanica. Prof. Sanna L 29
Fluidi lubro-refrigeranti • Raffreddare rapidamente • Lubrificare riducendo l’attrito fra utensile e • truciolo • Prevenire le micro-saldature tra utensile e pezzo • Allontanare il truciolo già staccato • Proteggere contro la corrosione • A seconda della fase di lavorazione • (sgrossatura o finitura) si privilegeranno le • caratteristiche refrigeranti o quelle lubrificanti. Lezioni di Tecnologia 30 Meccanica. Prof. Sanna L
• Acqua L'acqua è il primo fluido da taglio utilizzato; essa è un buon refrigerante, poiché è dotata di elevato calore specifico, calore latente di evaporazione e buona conduttività termica. Essa presenta i seguenti inconvenienti: non ha capacità lubrificanti; non è dotata di proprietà EP; favorisce l'ossidazione dei materiali. Per eliminare questo ultimo inconveniente sono stati aggiunti soda e sapone; attualmente il suo uso è generalmente limitato alle materie plastiche. • Oli da taglio • Oli da taglio a elevata untuosità • Oli da taglio EP • Oli emulsionanti Tali oli sono costituiti da acqua, olio, additivo emulsionante e stabilizzante. Soluzioni Lezioni di Tecnologia 31 Meccanica. Prof. Sanna L
UTILIZZAZIONE RAZIONALE DELLE MACCHINE UTENSILI: VELOCITÀ DI TAGLIO E DURATA ECONOMICA Ogni volta che si esegue una lavorazione per asportazione di truciolo è opportuno scegliere, dal punto di vista economico, la velocità più appropriata. Questa esigenza deriva dall'elevato costo del lavoro e dalla contemporanea diminuzione del tempo dedicato alle attività lavorative. Alcune statistiche evidenziano inoltre che il tempo di produzione effettivo di una macchina è estremamente basso, in quanto la maggior parte del tempo dell'operazione viene impegnato in posizionamenti, operazioni di carico, scarico e movimentazione. In queste condizioni l'aumento della produttività è subordinato all'uso di: • tecnologie di produzione sempre migliori; • trasporti interni sempre più efficienti; • ottimi collegamenti tra i diversi reparti; • programmazione accurata della produzione. Se la produttività viene considerata in base alle tecnologie di lavorazione, il parametro tecnologico da prendere in esame è la velocità di taglio. Le ipotesi praticabili per la sua individuazione si riconducono a due considerazioni alternative: • velocità di taglio elevata, con conseguente elevata produttività e breve durata della vita dell'utensile; • velocità di taglio bassa, con produttività bassa e durata dell'utensile elevata. La prima soluzione, generalmente più praticata, è giustificata dai costi elevati delle macchine e della manodopera; la seconda è preferita quando il costo dell'utensile diventa preponderante. Lezioni di Tecnologia 32 Meccanica. Prof. Sanna L
Ottimizzazione della velocità di taglio • velocità di minimo costo; • velocità di massima produzione; • velocità di massimo profitto. Velocità di minimo costo Lezioni di Tecnologia 33 Meccanica. Prof. Sanna L
Velocità di minimo costo 1. Il costo preparazione macchina è dato dalla seguente relazione: in cui M indica il costo unitario del posto di lavoro [€/min], tp rappresenta il tempo di preparazione [min] che compete al pezzo in lavorazione, mentre np è il numero di pezzi prodotti per ogni preparazione della macchina. 2. Il costo macchina è dato dalla seguente relazione: in cui Tm rappresenta il tempo macchina [min]. 3. Il costo cambio utensile è dato dalla seguente relazione: in cui Tcu è il tempo necessario al cambio dell'utensile (deve essere sostituito quando si usura). Se con T si indica la durata della vita dell'utensile e con Tm il tempo in cui l'utensile lavora per produrre un pezzo, Tm/T rappresenta la frazione di vita che l'utensile consumaLezioni per la produzione di un pezzo. di Tecnologia 34 Meccanica. Prof. Sanna L
Il tempo del cambio utensile da imputare a ogni singolo pezzo è pari a: Il costo del cambio dell'utensile è proporzionale alla durata della lavorazione (Tm): in cui Cut indica il costo utensile. Esso rientra nel costo dell'operazione e risulta proporzionale a Tm/T (dove Tm e T assumono i significati già descritti). Sostituendo quanto ricavato: Lezioni di Tecnologia 35 Meccanica. Prof. Sanna L
Velocità di taglio di minimo costo Lezioni di Tecnologia 36 Meccanica. Prof. Sanna L
Velocità di massima produzione Il tempo dell’operazione è dato dalla seguente formula Lezioni di Tecnologia 37 Meccanica. Prof. Sanna L
Velocità di massimo profitto La velocità di taglio da utilizzare doveva essere compresa tra la velocità di minimo costo e quella di massima produzione. Lezioni di Tecnologia 38 Meccanica. Prof. Sanna L
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