LANDSCAPES OF HIDDEN WORDS - LegakwanaLeo Makgekgenene, Renée Akitelek Mboya, Karla Nixon

Pagina creata da Stefano Romano
 
CONTINUA A LEGGERE
LANDSCAPES OF HIDDEN WORDS - LegakwanaLeo Makgekgenene, Renée Akitelek Mboya, Karla Nixon
LANDSCAPES OF HIDDEN WORDS
                  LegakwanaLeo Makgekgenene,
                 Renée Akitelek Mboya, Karla Nixon
                                   A cura di Laura Burocco

                             THE FACTORY PROJECT
                                  Lello Lopez
                                     Shazar Gallery, Napoli

                        Inaugurazione lunedì 31 ottobre 2022, ore 18

A PICK GALLERY inaugura lunedì 31 ottobre alle ore 18, in via Galliari 15/C, la collettiva
Landscapes of Hidden Words con i lavori di LegakwanaLeo Makgekgenene, Renée Akitelek
Mboya e Karla Nixon, a cura di Laura Burocco e la personale di Lello Lopez, The factory
project, presentata a Torino da Shazar Gallery, invitata in occasione dell’art week torinese.

Landscapes of Hidden Words propone il lavoro di tre artiste nate in diversi paesi africani,
Karla Nixon (1990, Durban, South Africa), LegakwanaLeo Makgekgenene (1995, Gaborone,
Botswana) e Renée Akitelek Mboya (1986, Nairobi, Kenya), le cui ricerche sono accomunate
dalla rielaborazione di memorie personali e immagini legate a spazi e a tradizioni dei luoghi
in cui hanno vissuto. In modo differente le tre artiste reinterpretano storie nascoste,
oppresse, spesso travisate.

“La mostra - scrive Laura Burocco - riunisce una ricchezza di mezzi e materiali, dal video alla
fotografia e fotomontaggio, sino ad installazioni pittoriche, attraverso i quali le artiste
interrogano la definizione di un territorio di appartenenza e la costruzione di una identità sia
unica che collettiva.”
Il lavoro di Karla Nixon si sviluppa a metà tra astrazione e figurazione. Lei usa la carta,
tagliata a mano, dipinta, incollata. La carta ritagliata è storicamente legata all'artigianato,
tema sensibile nel contesto africano, ma l’obiettivo di Nixon è quello di portare lo spettatore
a guardare oltre al materiale e alla tecnica, perdendosi nelle intricate trame che sovrappone
e articola con ritmicità. In mostra una serie di lavori prodotti recentemente, come Dune II e
Flood light and rain fall che, con texture e colori vivaci, evocano paesaggi naturali.
LegakwanaLeo Makgekgenene presenta una serie di fotomontaggi con i quali vuole
ridimensionare la dimensione collettiva di una memoria nazionale basata su una identità
mascherata come nel caso dei monumenti pubblici del Botswana. Le sue opere sono
ascrivibili ad una manipolazione virtuale del folklore, una narrazione tra passato, presente e

           A PICK GALLERY via Bernardino Galliari 15/C, 10125 Turin - IT / M. +39 349 3509087
              info@apickgallery.com / www.apickgallery.com / Tuesday-Saturday 3.30-8 pm
LANDSCAPES OF HIDDEN WORDS - LegakwanaLeo Makgekgenene, Renée Akitelek Mboya, Karla Nixon
futuro, a metà tra vita reale, tradizione e immaginazione, dove le immagini dei monumenti,
e simboli nazionali si intrecciano. I lavori in mostra fanno parte di una serie presentata nel
2022 nella collettiva del Botswana Pavilion, mettendo in discussione la domanda posta dalla
curatela della biennale di Venezia su cosa significhi un mondo in cui tutti possono cambiare,
trasformarsi, diventare qualcosa o qualcun altro.
Renée Akitelek Mboya è interessata al ruolo significativo della razza nell'articolare le
narrazioni antropologiche ed etniche di appartenenza nazionale. Nei video A Glossary Of
Words My Mother Never Taught Me e And Salt The Earth Behind You utilizza archivi
cinematografici legati al periodo del colonialismo con l’intento di tracciare le genealogie
razziste legate alla produzione e alla visualizzazione delle immagini. Appropriandosi e
rielaborando materiali storici, come Africa Addio documentario italiano del 1966 sulla fine
dell’era coloniale africana, Mboya lavora sulle immagini in modo da far riflettere sul loro
potenziale narrativo violento.

_________________

Shazar Gallery presenta a Torino il lavoro di Lello Lopez (1954, Pozzuoli, Napoli) che fonda la
sua ricerca sulla realtà e sulle relazioni interpersonali. Il suo vissuto e le persone che ne
hanno fatto parte sono il punto di partenza di una profonda analisi introspettiva capace di
riflettere sul presente e sugli elementi più tangibili della realtà.
Potremmo dire che il lavoro di Lello Lopez sia l’espressione della necessità di comunicare
mettendo in evidenza la verità.
Con il progetto The factory project Lopez pone l’attenzione sulla difficoltà che attraversa il
mondo del lavoro. Si tratta di una videoinstallazione composta da opere su carte
cianografiche di progetti tecnici trovati in uffici abbandonati, che con colori acrilici
ripropongono le immagini di macchinari e/o semplici utensili che fanno ormai parte di un
mondo altro, e dal video “The Factory”, accompagnato da “Epitaffio N.1” di Luigi Nono e
dalla voce narrante della poesia di Garcia Lorca “La Casida De La Rosa”. L’opera è una
riflessione sulle trasformazioni e le drastiche riconversioni che l’industria subisce nei periodi
di crisi economica e la loro ricaduta sulla vita delle persone che vi lavorano. La fabbrica
dismessa diventa quasi un cimelio di un tempo e di un luogo che è stato capace di dare forte
impulso alla società e allo stesso tempo fagocitare intere esistenze.
In queste opere, il pensiero dell’artista si sviluppa con grande dinamismo alternando i segni
originali di quel tempo con proposte di stili di vita alternativi, provocando così spaesamento
e un’aurea sognante.

In occasione della Art Night promossa da TAG Torino Art Galleries, sabato 5 novembre A
PICK GALLERY sarà aperta dalle ore 15.30 fino alle 24.

Il 4, 5 e 6 novembre, con la collaborazione di Lavazza, la galleria ospiterà Art Coffee
Breakfast dalle ore 9.30 alle 12.00.

Le mostre saranno visibili fino al 14 gennaio 2023.

           A PICK GALLERY via Bernardino Galliari 15/C, 10125 Turin - IT / M. +39 349 3509087
              info@apickgallery.com / www.apickgallery.com / Tuesday-Saturday 3.30-8 pm
LANDSCAPES OF HIDDEN WORDS - LegakwanaLeo Makgekgenene, Renée Akitelek Mboya, Karla Nixon
Short Bio

Karla Nixon (1990, Durban, South Africa), lavora prevalentemente con la carta. Ritaglia e
scolpisce a mano immagini e oggetti intricati, tratti dall'ambiente circostante. Sebbene la
carta sia al centro della sua pratica, lavora in modo trasversale con pittura, scultura,
tecniche miste, collage, video e installazioni. Nixon ha partecipato a diverse mostre
collettive a Durban, Città del Capo e Johannesburg. Le sue opere sono presenti in numerose
collezioni private in Sudafrica, Libano, Australia, Spagna e Olanda. Oltre che in collezioni
pubbliche, tra cui la Durban Art Gallery e la National Art Bank. Attualmente Nixon è docente
del programma Arts Extended Program presso la Durban University of Technology. Tra le
principali mostre: Underfoot, Lizamore, Fairland Gallery, Johannesburg (2022); Commune,
KZNSA Gallery, Durban (2021); Be Inspired by Phansi, Phansi Museum, Durban (2019); Karla
Nixon, Bremischen Bürgerschaft, Bremen, Germany (2018); Enchant. Celebrate. Create.
Disrupt, ICC, Durban, Essence Festival (2017).

Il lavoro di LegakwanaLeo Makgekgenene (1995, Gaborone, Botswana) è uno sforzo
determinato per aggirare la censura culturale e contrastare le restrizioni del tradizionalismo
tossico, producendo una critica sfuggente dell'apparato statale e delle costruzioni
sociologiche. L'opera di Makgekgenene si confronta con l'evoluzione dei movimenti
femminili del Botswana ed esplora punti di accesso alternativi a pedagogie critiche e
radicali. Tra le principali mostre: Maš(w)i a Ditoro tsa Rona, Sakhile & Me, Frankfurt,
Germany (2022); Women Antiracists, Women Soaring Project, California, USA (2022);
Unfinished Camp, Online via Zeitz MOCCA, New York-USA-Basel, Switzerland (2021); Echoes
of [Un]silenced Voices, Thapong Visual Arts Centre, Gaborone, Botswana, British Council &
Southern Africa Arts initiative (2019).

Renée Akitelek Mboya (1986, Nairobi, Kenya) lavora tra Dakar e Nairobi e collabora con il
Wali Chafu Collective. Scrittrice, curatrice e regista, basa la sua ricerca sulla biografia e sulla
narrazione come forma di indagine e produzione. Attualmente si focalizza sul ruolo delle
immagini e del modo in cui esse vengono prodotte, ma soprattutto di come abbiano assunto
un ruolo critico, paranoia bianca, e spesso espressione estetica della violenza razziale.

La ricerca di Lello Lopez (1954, Pozzuoli, Napoli) si focalizza sul rapporto tra l’uomo e
l’ambiente circostante, in un dialogo continuo dove la memoria unisce e al tempo stesso
confonde i piani della vita reale e quella ideale. Ha realizzato diverse opere pubbliche tra le
quali l’installazione nella Metropolitana di Napoli – Stazione Piscinola/Scampia (2005); la
Scultura per il Parco della Legalità finanziata dal Ministero dell’Interno (2008); il
monumento commemorativo Scala installato nella P.zza Del Ricordo a Pozzuoli (2014).
Tra le mostre principali: O my…!, a cura di A. Immediato, Chiesa di Santa Maria e San
Valentino della Grada, Bologna (2022); Deposito Materiale di Sens0, Shazar Gallery, Napoli
(2020); Per-formare una collezione, a cura di A. Viiani e S. Salvati, Museo Madre, Napoli
(2018); Assioma della Memoria, Galleria A. Artiaco, Napoli (2014); Senses, 54 Biennale di
Venezia.Padiglione Italia (Regione Campania), Museo CAM. Casoria, Napoli (2011); Vesuvius.
Curata da G.Del Vecchio e S.Palumbo, Moderna Museet Stockholm (2007).

            A PICK GALLERY via Bernardino Galliari 15/C, 10125 Turin - IT / M. +39 349 3509087
               info@apickgallery.com / www.apickgallery.com / Tuesday-Saturday 3.30-8 pm
LANDSCAPES OF HIDDEN WORDS - LegakwanaLeo Makgekgenene, Renée Akitelek Mboya, Karla Nixon
LANDSCAPES OF HIDDEN WORDS

La mostra Landscapes of Hidden Words presenta il lavoro di tre artiste nate in diversi
paesi del continente Africano negli anni novanta. Karla Nixon vive in Sudafrica,
LegakwanaLeo Makgekgenene in Botswana, e Renée Akitelek Mboya in Kenya.

Alla base della produzione dei loro lavori troviamo memorie personali e immagini
legate a spazi e luoghi in cui momenti e ricordi si intrecciano.
I lavori di Nixon sono accomunati dal tema dello spazio e del luogo.
La condizione umana come ricerca, definizione di un rifugio. In forma differente, ma in
dialogo con Nixon, i lavori di Makgekgenene e Mboya ci forzano ad interrogarci su
storie nascoste, oppresse, spesso travisate. Si appropriano del racconto
trasformandolo in un misto di intimità e affermazione pubblica.

Attraverso uno sguardo fermo e femminile viene definito il percorso di queste tre
donne. Se Nixon ci invita ad una esperienza sensoriale attraverso la materialità del suo
lavoro prevalentemente in carta, Makgekgenene e Mboya lavorano l’intrecciarsi di
multiple voci in archivi personali e collettivi attraverso la re-significazione di immagini
e parole.

Nixon esplora una moltitudine di temi che spaziano da quello della casa, sia da un
punto di vista personale che socio-economico, a concetti filosofici legati alla
transitorietà e alla cultura materiale, concentrandosi specificamente sui tessuti. Il suo
lavoro offusca le categorie, collocandosi tra dipinto e scultura, collage e tessuto,
artigianato e arte, un tema particolarmente sensibile nel contesto del continente
africano in cui le tre artiste vivono.

Le immagini di Makgekgenene – alcune parte di una mostra collettiva che il Botswana
Pavilion ha presentato alla galleria Sakhile&Me di Francoforte nell’Aprile di quest’anno
- mettono in discussione le nozioni di collettività, soggettività e delle politiche di
appartenenza. Attraverso la sovversione di simboli e di colori parte della narrativa
nazionale come, ad esempio, la zebra o il colore blu, l’artista indaga il folclore e le
tradizioni culturali legate all’oralità, così come i riferimenti urbani di un paesaggio in
trasformazione.

I due lavori video di Mbyoa mettono ordine ad immagini di violenza. In “A Glossary of
Words My Mother Never Taught Me”attraverso la voce dell’artista crea una risposta
alla narrazione razzista e disonesta contenuta nelle immagini di ‘Africa Addio’,
documentario italiano capostipite del genere "mondo movie”. ‘And Salt The Earth
Behind You’ si riferisce invece alle proteste che ebbero lungo di fronte all'Astor Cinema
a Berlino nel 1966, in seguito alla proiezione del film. Tali proteste furono
         A PICK GALLERY via Bernardino Galliari 15/C, 10125 Turin - IT / M. +39 349 3509087
            info@apickgallery.com / www.apickgallery.com / Tuesday-Saturday 3.30-8 pm
LANDSCAPES OF HIDDEN WORDS - LegakwanaLeo Makgekgenene, Renée Akitelek Mboya, Karla Nixon
fondamentali per l'articolazione della coscienza nera nell'Europa occidentale
dell'epoca. Mbyoa sceglie di non vedersi rappresentata in queste immagini, di cui
invece si appropria. Le piega al proprio volere: restituire il protagonismo alle memorie
e ai significati delle persone che questi archivi hanno voluto disgregare. Riparare, se
possibile, questa violenza.

La mostra riunisce una ricchezza di mezzi e materiali, dal video alla fotografia e
fotomontaggio, sino ad installazioni pittoriche attraverso i quali le artiste interrogano
la definizione di un territorio di appartenenza, e la costruzione di una identità sia unica
che collettiva.

Testo critico di Laura Burocco

         A PICK GALLERY via Bernardino Galliari 15/C, 10125 Turin - IT / M. +39 349 3509087
            info@apickgallery.com / www.apickgallery.com / Tuesday-Saturday 3.30-8 pm
LANDSCAPES OF HIDDEN WORDS - LegakwanaLeo Makgekgenene, Renée Akitelek Mboya, Karla Nixon
LANDSCAPES OF HIDDEN WORDS
                   LegakwanaLeo Makgekgenene,
                  Renée Akitelek Mboya, Karla Nixon
                                   Curated by Laura Burocco

                              THE FACTORY PROJECT
                                   Lello Lopez
                                      Shazar Gallery, Napoli

                                   Opening on October 31, 6 pm

A PICK GALLERY presents the group show Landscapes of Hidden Words with LegakwanaLeo
Makgekgenene, Renée Akitelek Mboya and Karla Nixon, curated by Laura Burocco and a
solo show by Lello Lopez - The factory project - proposed by Shazar Gallery, invited for the
art week in Turin, on Monday, October 31th at 6 pm, in via Galliari 15/C.

Landscapes of Hidden Words presents the work of three artists born in different African
countries, Karla Nixon (1990, Durban, South Africa), LegakwanaLeo Makgekgenene (1995,
Gaborone, Botswana) and Renée Akitelek Mboya (1986, Nairobi, Kenya), whose research is
connected to the reckoning of personal memories and images related to their native spaces
and traditions. The three artists reinterpret hidden, oppressed and often misrepresented
stories in different ways.

“This exhibition - writes Laura Burocco - combines together different media and materials,
from video to photography and photomontage, to pictorial installations, through which the
artists investigate the definition of a belonging territory and the construction of a unique
and collective identity".
Karla Nixon's works is developed between abstraction and figuration. She uses paper, hand-
cut, painted, glued. Cut paper is historically related to craftsmanship, it is sensitive subject in
the African context, but Nixon wants the visitor to look beyond the material and the
technique, losing in the intricate textures that she rhythmically overlaps and articulates. In
the exhibition there are a series of recent works, such as Dune II and Flood light and rain fall,
which, with their texture and intense color, evoke natural landscapes.
LegakwanaLeo Makgekgenene presents a series of photomontages with the intent of
rewriting the collective dimension of a national memory based on a disguised identity, as in
the case of Botswana's public monuments. Her works can be ascribed to a virtual

            A PICK GALLERY via Bernardino Galliari 15/C, 10125 Turin - IT / M. +39 349 3509087
               info@apickgallery.com / www.apickgallery.com / Tuesday-Saturday 3.30-8 pm
LANDSCAPES OF HIDDEN WORDS - LegakwanaLeo Makgekgenene, Renée Akitelek Mboya, Karla Nixon
manipulation of folklore, a narrative between past, present and future, between real life,
tradition and imagination, where images of monuments and national symbols intertwine.
These works are part of a series presented in 2022 in the Botswana Pavilion, questioning the
issue posed by the curatorship of the Venice Biennale about what it means a world where
everyone can change, transform, become something or someone else.

Renée Akitelek Mboya is interested in the significant role of race in articulating
anthropological and ethnic narratives of national belonging.
In the videos A Glossary Of Words My Mother Never Taught Me and And Salt The Earth
Behind You she uses film archives related to the period of colonialism with the intention of
tracing racist genealogies related to the production and display of images. Appropriating
and reworking historical material, such as Africa Addio, an Italian documentary from 1966
about the end of the African colonial era, Mboya works with images in a way that makes us
reflect on their violent narrative potential.

_________________

Shazar Gallery presents in Turin the work by Lello Lopez (1954, Pozzuoli, Naples) who
focuses his research on reality and interpersonal relations. His experience and the people he
met are the starting point for a visceral introspective analysis that reflects on the present
and the most tangible elements of reality. In a way, Lello Lopez's work is an expression of
the neediness to communicate by highlighting the truth.
With The factory project, Lopez pays attention to the difficulties around the working world.
It is a video-installation composed by works on blueprints of technical projects found in
abandoned offices, that repropose images of machinery and/or simple tools that are now
part of another world using acrylic colors. There is also the video "The Factory",
accompanied by Luigi Nono's "Epitaph No. 1" and the narrating voice of Garcia Lorca's poem
"La Casida De La Rosa". The work is a reflection on the transformations and drastic
reconversions that industry undergoes in times of economic crisis and their impact on the
lives of the people who work in. The abandoned factory becomes a relic of a time, of a place
that was able to give strong push to society and absorb entire existences at the same time.
In these works, the artist's thought develops with great dynamism, alternating the original
signs of that time with proposals for alternative lifestyles, creating disorientation and a
dreamy atmosphere.

On Saturday, November 5th A PICK GALLERY will be open from 3.30 to midnight for the Art
Night promoted by TAG Torino Art Galleries.

On November 4th, 5th, 6th, from 9.30 to 12 am, the gallery will host Art Coffee Breakfast, in
collaboration with Lavazza.

The exhibitions will be open until January 14th, 2023.

           A PICK GALLERY via Bernardino Galliari 15/C, 10125 Turin - IT / M. +39 349 3509087
              info@apickgallery.com / www.apickgallery.com / Tuesday-Saturday 3.30-8 pm
LANDSCAPES OF HIDDEN WORDS - LegakwanaLeo Makgekgenene, Renée Akitelek Mboya, Karla Nixon
Short Bio

Karla Nixon (1990, Durban, South Africa) works mainly with paper. She hand-cuts and
sculpts intricate images and objects from her surroundings. Even if paper is central to her
practice, she works also with painting, sculpture, mixed media, collage, video and
installation. Nixon has participated in several group exhibitions in Durban, Cape Town and
Johannesburg. Her works is part of several private collections in South Africa, Lebanon,
Australia, Spain and the Netherlands; as well as in public collections, including the Durban
Art Gallery and the National Art Bank. Nixon is currently a lecturer in the Arts Extended
Program at the Durban University of Technology. Among her main exhibitions:
Underfoot, Lizamore, Fairland Gallery, Johannesburg (2022); Commune, KZNSA Gallery,
Durban (2021); Be Inspired by Phansi, Phansi Museum, Durban (2019); Karla Nixon,
Bremischen Bürgerschaft, Bremen, Germany (2018); Enchant. Celebrate. Create. Disrupt,
ICC, Durban, Essence Festival (2017).

The work of LegakwanaLeo Makgekgenene (1995, Gaborone, Botswana) is a determined
effort to bypass cultural censorship and contrast the restrictions of toxic traditionalism,
producing an elusive critique of the state apparatus and sociological structures.
Makgekgenene's work confronts the evolution of women's movements in Botswana and
explores alternative entry points to critical and radical pedagogies. Among her main
exhibitions: Maš(w)i a Ditoro tsa Rona, Sakhile & Me, Frankfurt, Germany (2022); Women
Antiracists, Women Soaring Project, California, USA (2022); Unfinished Camp, Online via
Zeitz MOCCA, New York-USA-Basel, Switzerland (2021); Echoes of [Un]silenced Voices,
Thapong Visual Arts Centre, Gaborone, Botswana, British Council & Southern Africa Arts
initiative (2019).

Renée Akitelek Mboya (1986, Nairobi, Kenya) works between Dakar and Nairobi and is a
collaborative editor with the Wali Chafu Collective. She is a writer, curator and filmmaker.
Her work is based on biography and storytelling as a form of research and production.
Renée is focuses on looking and speaking about images and the ways in which they are
produced but especially how they have come to play a critical role as evidence of white
paranoia, and as aesthetic idioms of racial violence.

The research of Lello Lopez (1954, Pozzuoli, Naples) focuses on the relationship between
man and his surroundings, in a continuous dialogue where memory unites and at the same
time confuses planes of real and ideal life. He has created several public works, including the
installation in the Naples Metro - Piscinola/Scampia Station (2005); the Sculpture for the
Park of Legality funded by the Ministry of the Interior (2008); the Scala memorial installed in
Piazza Del Ricordo in Pozzuoli (2014).
Among his main exhibitions: O my…!, curated by A. Immediato, Chiesa di Santa Maria and
San Valentino della Grada, Bologna (2022); Deposito Materiale di Sens0, Shazar Gallery,
Napoli (2020); Per-formare una collezione, curated by A. Viiani e S. Salvati, Museo Madre,
Napoli (2018); Assioma della Memoria, Galleria A. Artiaco, Napoli (2014); Senses, 54
Biennale di Venezia.Padiglione Italia (Regione Campania), Museo CAM. Casoria, Napoli
(2011); Vesuvius. curated by G.Del Vecchio and S.Palumbo, Moderna Museet Stockholm
(2007).

            A PICK GALLERY via Bernardino Galliari 15/C, 10125 Turin - IT / M. +39 349 3509087
               info@apickgallery.com / www.apickgallery.com / Tuesday-Saturday 3.30-8 pm
LANDSCAPES OF HIDDEN WORDS - LegakwanaLeo Makgekgenene, Renée Akitelek Mboya, Karla Nixon
LANDSCAPES OF HIDDEN WORDS

The exhibition Landscapes of Hidden Words presents the work of three artists born in
different countries of the African continent in the nineties. Karla Nixon lives in South
Africa, LegakwanaLeo Makgekgenene in Botswana, and Renée Akitelek Mboya in
Kenya.

Their work stems from of the personal memories and images linked to spaces and
places in which moments and memories intertwine. In Nixon's works the thread is in
the theme of space and place. The human condition as research, and the definition of
a refuge. In a different form, but in dialogue with Nixon, the works of Makgekgenene
and Mboya force us to question ourselves on hidden, oppressed, often misrepresented
stories. They appropriate the story by transforming it into a mixture of intimacy and
public affirmation.

The path of these three women is defined through a firm and feminine gaze. If Nixon
invites us to a sensory experience through the materiality of her work mainly in paper,
Makgekgenene and Mboya work the intertwining of multiple voices in personal and
collective archives through the re-signification of images and words.

Nixon explores a multitude of themes ranging from that of the home, both from a
personal and socio-economic point of view, to philosophical concepts related to
transience and material culture, focusing specifically on textiles. Her work blurs the
categories, placing itself between painting and sculpture, collage and fabric,
craftsmanship and art, a particularly sensitive theme in the context of the African
continent in which the three artists live.

Makgekgenene's images - some of which are part of a group exhibition that the
Botswana Pavilion presented at the Sakhile & Me gallery in Frankfurt in April this year -
question the notions of collectivity, subjectivity and the politics of belonging. Through
the subversion of symbols and colours part of the national narrative such as, for
example, the zebra or the colour blue, the artist investigates folklore and cultural
traditions linked to orality, as well as the urban references of a landscape in
transformation.

Mbyoa's two videos bring order to images of violence. In "A Glossary of Words My
Mother Never Taught Me" the voice of the artist creates an answer to the racist and
dishonest narrative contained in the images of 'Africa Addio', the Italian documentary
forerunner of the "world movie" genre. 'And Salt The Earth Behind You' refers instead
to the protests that took place in front of the Astor Cinema in Berlin in 1966, following
the screening of the film. These protests were fundamental for the articulation of black
        A PICK GALLERY via Bernardino Galliari 15/C, 10125 Turin - IT / M. +39 349 3509087
           info@apickgallery.com / www.apickgallery.com / Tuesday-Saturday 3.30-8 pm
LANDSCAPES OF HIDDEN WORDS - LegakwanaLeo Makgekgenene, Renée Akitelek Mboya, Karla Nixon
consciousness in Western Europe at the time. Mbyoa chooses not to see herself
represented in these images, which she appropriates instead. She bends them to her
will: to give back the protagonism to the memories and meanings of the people whom
these archives wanted to shatter... to repair, if possible, this violence.

The exhibition brings together a richness of media and materials, from video to
photography and photomontage, up to pictorial installations through which the artists
question the definition of a territory to which they belong, and the construction of
both a unique and collective identity

Critical text by Laura Burocco

        A PICK GALLERY via Bernardino Galliari 15/C, 10125 Turin - IT / M. +39 349 3509087
           info@apickgallery.com / www.apickgallery.com / Tuesday-Saturday 3.30-8 pm
Landscapes of hidden words

1 LegakwanaLeo Makgekgenene, Le bipa dimpa ka mabele, 2021, Digital
photomontage on Epson enhanced matte, 59x84 cm

2 LegakwanaLeo Makgekgenene, Kereke ya Segateledi, 2018, Digital photomontage
on Epson enhanced matte, 60x80 cm

3 LegakwanaLeo Makgekgenene, Ineeleng - Le batlang nokeng, 2020, Digital
photomontage on Epson enhanced matte, 59x84 cm

4 LegakwanaLeo Makgekgenene, Untitled III (Motlhokomedi le Badisa), 2018, Digital
photomontage on Epson enhanced matte, 60x60 cm

5 LegakwanaLeo Makgekgenene, Mokapelo (official portrait), 2021, Digital
photomontage on Epson enhanced matte, 100x80

6 Karla Nixon, Dune II, 2021, Acrylic paint, archival paper & glue, 100x210 cm

7 Karla Nixon, Fringe II, 2021, Acrylic paint, archival paper & glue, 50x75 cm

8 Karla Nixon, Fringe I, 2021, Acrylic paint, archival paper & glue, 50x75 cm
Landscapes of hidden words

9 Karla Nixon, Under Me, 2020, Acrylic paint, archival pape, wood & glue, 70x100 cm

10 Karla Nixon, Flood Light and Rain Fall, 2021, acrylic paint, archival paper & glue,
151x199 cm

11 Renée Akitelek Mboya, A Glossary Of Words My Mother Never Taught Me, 2021,
video, 14’40’’

12 Renée Akitelek Mboya, And Salt The Earth Behind You, 2021, video, 5’59’’

13 LegakwanaLeo Makgekgenene, Go Kopaka ga go tshedise pitsa II, 2021, Digital
photomontage on Epson enhanced matte, 59x84 cm
Landscapes of hidden words - List of works

LEGAKWANALEO MAKGEKGENENE (1995, Gaborone, Botswana)

Go Kopaka ga go tshedise pitsa II, 2021, Digital photomontage on Epson enhanced matte, 59x84
cm

Ineeleng - Le batlang nokeng, 2020, Digital photomontage on Epson enhanced matte, 59x84 cm
Landscapes of hidden words - List of works

Kereke ya Segateledi, 2018, Digital photomontage on Epson enhanced matte, 60x80 cm

Kitso-Those in grass houses should not stoke fires, 2020, Digital photomontage on Epson enhanced
matte, 59x84 cm
Landscapes of hidden words - List of works

Le bipa dimpa ka mabele, 2021, Digital photomontage on Epson enhanced matte, 59x84 cm

Mokapelo (official portrait), 2021, Digital photomontage on Epson enhanced matte, 100x80
Landscapes of hidden words - List of works

Untitled III (Motlhokomedi le Badisa), 2018, Digital photomontage on Epson enhanced matte,
60x60 cm

Bosigo jo bo itshepileng: returning Okavango Blue, 2021, Digital photomontage on Epson
enhanced matte, 84x59 cm
LegakwanaLeo Makgekgenene

                               The Botswana Pavilion

Il Botswana Pavilion è un collettivo aperto di artisti del Botswana fondato nel
maggio del 2019. Il suo scopo è quello di ispirare la creatività locale e incoraggiare
un’ampia comprensione del carattere estetico del Botswana colmando la lacuna tra
belle arti, arti visive e artigianato. Il collettivo desidera contribuire ad una cultura
visiva più completa e inclusiva. Il Padiglione del Botswana esiste per esporre,
preservare e creare un archivio del patrimonio artistico e culturale utilizzando le
suddette forme d'arte, stimolando e creando opportunità per l'analisi e la critica
delle strutture artistiche, dei regimi educativi, delle istituzioni e delle pratiche
artistiche indigene e decoloniali.

Le bipa dimpa ka mabele, 2021, Digital photomontage on Epson enhanced matte,
59x84 cm

Kereke ya Segateledi, 2018, Digital photomontage on Epson enhanced matte, 60x80
cm

Ineeleng - Le batlang nokeng, 2020, Digital photomontage on Epson enhanced
matte, 59x84 cm
Landscapes of hidden words - List of works

KARLA NIXON (1990, Durban, South Africa)

Flood Light and Rain Fall, 2021, acrylic paint, archival paper & glue, 151x199 cm
Landscapes of hidden words - List of works

Dune II, 2021, Acrylic paint, archival paper & glue, 100x210 cm

Fringe I, 2021, Acrylic paint, archival paper & glue, 50x75 cm
Landscapes of hidden words - List of works

Fringe II, 2021, Acrylic paint, archival paper & glue, 50x75 cm

Under Me, 2020, Acrylic paint, archival pape, wood & glue, 70x100 cm
Landscapes of hidden words - List of works

RENÉE AKITELEK MBOYA (1986, Nairobi, Kenya)

A Glossary Of Words My Mother Never Taught Me, 2021, still from video, 14’40’’

And Salt The Earth Behind You, 2021, still from video, 5’59’’

A PICK GALLERY via Bernardino Galliari 15/C, 10125 Turin - IT / M. +39 349 3509087
info@apickgallery.com / www.apickgallery.com / Tuesday-Saturday 3.30-8 pm
Lello Lopez - The Factory Project

(dal progetto The Factory) Ipotesi di riconversione 2022 collage e tecnica mista su cianografia cm 41 x 59

(dal progetto The Factory) Ipotesi di riconversione 2022 collage e tecnica mista su cianografia cm 60,5 x 81

(dal progetto The Factory) Ipotesi di riconversione 2022 collage e tecnica mista su cianografia cm 40,5 x
59,5
(dal progetto The Factory) Ipotesi di riconversione 2022 collage e tecnica mista su cianografia cm 42 x 60,5

(dal progetto The Factory) Ipotesi di riconversione 2022 collage e tecnica mista su cianografia cm 43 x 58

(dal progetto The Factory) Ipotesi di riconversione 2022 collage e tecnica mista su cianografia cm 43 x 60
(dal progetto The Factory) Ipotesi di riconversione 2022 collage e tecnica mista su cianografia cm 41 x 57

(dal progetto The Factory) Ipotesi di riconversione 2022 tecnica mista su cianografia cm 41 x 60

(dal progetto The Factory) Ipotesi di riconversione 2022 tecnica mista su cianografia cm 58 x 85,5
(dal progetto The Factory) Ipotesi di riconversione 2022 tecnica mista su cianografia cm 40,5 x 55,5

dal progetto The Factory 2010 acrilico su cianografia cm 160 x 220

dal progetto The Factory 2010 acrilico su cianografia cm 160 x 220
dal progetto The Factory 2010 acrilico su cianografia cm 42,5 x 60,5

dal progetto The Factory 2010 acrilico su cianografia cm 42,5 x 60,5

dal progetto The Factoyr 2010 acrilico su cianografia cm 60,5 x 42,5
dal progetto The Factory 2010 acrilico su cianografia cm 60 x 83,5

dal progetto The Factory 2010 acrilico su cianografia cm 60 x 83,5

dal progetto The Factory 2010 acrilico su cianografia cm 84,5 x 119
dal progetto The Factoy 2010 acrilico su cianografia cm 84,5 x 119

dal progetto The Factory 2010 acrilico su cianografia cm 41 x 60

dal progetto The Factoy 2010 tecnica mista su carta, su tela,

cm 48 x 60
Puoi anche leggere