La traviata GIUSEPPE VERDI - Teatro dell'Opera di Roma

Pagina creata da Giovanni Landi
 
CONTINUA A LEGGERE
La traviata GIUSEPPE VERDI - Teatro dell'Opera di Roma
GIUSEPPE VERDI

La traviata
La traviata GIUSEPPE VERDI - Teatro dell'Opera di Roma
2
La traviata GIUSEPPE VERDI - Teatro dell'Opera di Roma
La traviata GIUSEPPE VERDI - Teatro dell'Opera di Roma
Riccardo Muti
Direttore onorario a vita

                            Sovrintendente
                            Carlo Fuortes

                            Direttore musicale
                            Daniele Gatti

                            Direttore artistico
                            Alessio Vlad

                            Maestro del Coro
                            Roberto Gabbiani

                            Direttore del Corpo di Ballo
                            Eleonora Abbagnato
La traviata GIUSEPPE VERDI - Teatro dell'Opera di Roma
soci fondatori                             Consiglio di Indirizzo            Presidente        Virginia Raggi

                                                                             Vicepresidente    Michaela Castelli

                                                                             Consiglieri       Maria Pia Ammirati
                                                                                               Gianluca Comin
soci privati                                                                                   Albino Ruberti
                                                                                               Lorenzo Tagliavanti

                                                                                               Carlo Fuortes Sovrintendente

                                           Collegio dei revisori dei conti   Presidente        Emma Rosati
mecenati                                                                     Membri effettivi   Pamela Palmi
                                                                                               Anna Maria Ustino

il teatro dell’opera di roma è membro di
La traviata GIUSEPPE VERDI - Teatro dell'Opera di Roma
ADOTTA
                                        UN TALENTO
                                        “FABBRICA” È LO YOUNG ARTIST PROGRAM
                                        DEL TEATRO DELL'OPERA DI ROMA,
                                        IL PRIMO NEL PANORAMA MONDIALE
                                        AD OFFRIRE CONCRETE POSSIBILITÀ                                                                                 con il contributo
                                        A GIOVANI DI TALENTO DI IMPARARE
                                        DA NOMI GIÀ AFFERMATI E DI FARSI NOTARE.

                                        CHIUNQUE PUÒ SOSTENERE “FABBRICA”,
                                        ANCHE ADOTTANDO UN TALENTO:
                                        IN QUESTO MODO SI POTRÀ SEGUIRE

                                                                                   Ettore Festa, HaunagDesign - Illustrazione di Gianluigi Toccafondo
                                        UN GIOVANE ARTISTA NEL SUO PERCORSO                                                                             con il sostegno
                                        PROFESSIONALE, PASSO DOPO PASSO,
                                        ASSISTERE A PROVE D’INSIEME, INCONTRI
                                        E WORKSHOP.

                                        SOSTENENDO “FABBRICA” POTRAI
                                        USUFRUIRE DELL’ART BONUS, CREDITO
                                        D’IMPOSTA IN FAVORE DI CHI EFFETTUA
                                        EROGAZIONI LIBERALI A SOSTEGNO
                                        DELLA CULTURA, NELLA MISURA DEL 65%
                                        DELLE EROGAZIONI EFFETTUATE.

                                        TEATRO
                                        DELL’OPERA
                                        DI ROMA

Per informazioni
FONDAZIONE TEATRO DELL’OPERA DI ROMA
Fundraising e Membership                                                YOUNG
Piazza Beniamino Gigli 7 - 00184 Roma                                    ARTIST
tel. +39 06 48160515 / 48160502                                       PROGRAM
insiemeperlopera@operaroma.it
La traviata GIUSEPPE VERDI - Teatro dell'Opera di Roma
Sostieni il Teatro
dell’Opera
con Art Bonus

          Sostenere il Teatro dell’Opera di Roma
          significa dimostrare in modo tangibile
          la propria vicinanza a un’antica e prestigiosa istituzione
          culturale del Paese e aiutarla a diffondere
          il teatro musicale in Italia e nel mondo.
          Significa dare il proprio personale contributo
          al successo di un Teatro, che ha scritto
          pagine importanti della storia della lirica e del balletto.
          Chiunque può contribuire a dar voce al Teatro.

          Con Art Bonus, le erogazioni liberali versate a sostegno
          della Fondazione Teatro dell’Opera di Roma
          danno diritto a un credito d’imposta del 65%,
          secondo quanto previsto dalla normativa vigente.

          Insieme per l’Opera
          FONDAZIONE TEATRO DELL’OPERA DI ROMA
          Fundraising e Membership
          Piazza Beniamino Gigli 7
          00184 Roma
          tel. +39 06 48160515 / 48160502
          insiemeperlopera@operaroma.it
La traviata GIUSEPPE VERDI - Teatro dell'Opera di Roma
Angelo e Carla Clarizia
                                                                                            Massimiliano Cocullo
                                                                                            Fulvio Conti
                                                                                            Ivan Cotroneo
                                                                                            Giancarlo De Cataldo
Insieme per l’Opera                                                                         Claudio De Vincenti
                                                                                            Pier Francesco Del Conte
MEMBRI ASSOCIATI                                                                            Kirsten Elmquist
                                                                                            Emmanuele F. M. Emanuele
                                                                                            Giuseppe Faberi
                                                                                            Marisela Federici
Mecenati           Anna Maria Benedetti Gaglio                                              Sabrina Florio
                   Maite Bulgari                                                            Dario Fredella
                   Vittorio Di Paola                                                        Carlo Galdo
                   Giuseppe Falco                                                           Silvia Genovese
                   Paola Mainetti                                                           Maria Letizia Liberati
                   Anna Morelli Addario                                                     Rosario Liotta
                   Erminia Picciaredda Cafiero                                               Gaetano Maccaferri
                   Svetlana Shestakova                                                      Carla Montani
                   Elena Testa Cerasi                                                       Nicoletta Odescalchi
                                                                                            Ernesto Parroni
Donatori           Rocco Panetta                                                            Marina Romualdi Vaccari
                   Enrico Traversa                                                          Giancarlo Rossi
                                                                                            Giuseppe Scassellati Sforzolini
                                                                                            Daniela Schiazzano
Sostenitori        Consuelo Artelli Nievo
                                                                                            Valeria Sessano
                   Giovanni Aldobrandini
                                                                                            Maria Teresa Stabile di Vece
                   Donatella Alessi
                                                                                            Marisa Stirpe
                   Fabiana Balestra
                                                                                            Stefano Traldi
                   Clorinda Bonifaci
                                                                                            Bruno Vespa
                   Enrico Campoli
                   Enrico Cartoni
                   Claudia Cattani
                   Federica Cerasi Tittarelli
                   Innocenzo Cipolletta

                                                                                            Sostenere il Teatro dell’Opera di Roma è importante.
                                                                                            Significa essere non solo spettatori, ma contribuire direttamente
                                                                                            alla diffusione dell’opera e della danza in Italia e nel mondo
                                                                                            e aiutare artisti e giovani talenti a formarsi e ad affermarsi.
                                                                                            Tutti possono sostenere il Teatro dell’Opera di Roma,
                   La Fondazione Teatro dell’Opera di Roma ringrazia i Membri Associati     scegliendo di aderire alla Fondazione come Membri Associati, acquisendo
                   per il loro prezioso sostegno al Teatro, compresi quanti hanno donato,   il titolo di Mecenate, Donatore o Sostenitore,
                   scegliendo di restare anonimi.                                           in ragione del contributo versato.
La traviata GIUSEPPE VERDI - Teatro dell'Opera di Roma
La traviata GIUSEPPE VERDI - Teatro dell'Opera di Roma
LA TRAVIATA
FOTO MARCO BORGGREVE
                                              ACCOMPAGNEREMO
                                        GLI SPETTATORI ACCANTO
                                                  AI PERSONAGGI.
                                 LE TELECAMERE AFFONDERANNO
                       DANIELE
                                       NEI LORO ANIMI. NON SARÀ
                       GATTI
                                        UNA TRAVIATA DI BRINDISI
                                       E MERLETTI, MA RESTITUIRÀ
                                         A VERDI LA SUA POTENZA
                                               DRAMMATURGICA.
FOTO MARCO GHIDELLI
QUESTA TRAVIATA È TEATRO
CHE SI SCIOGLIE IN CINEMA,
CAMBIA IL SUO STATO FISICO
E DIVENTA FLUIDO.
                                 MARIO
COSÌ SI PENETRA NELLE PIEGHE
                               MARTONE
DELLA PARTITURA COGLIENDONE
OGNI ELEMENTO
DRAMMATURGICO.
La traviata
                                                                          Opera in tre atti
                                                                          Libretto di Francesco Maria Piave
                                                                          da La dame aux camélias di Alexandre Dumas figlio

teatro costanzi                                Musica di                  Giuseppe Verdi
lo spettacolo sarà trasmesso

                        data            ore                               Direttore Daniele Gatti
                                                                          Regia e Scene Mario Martone
su rai 3                ven 9 aprile   21.20

                                                                          Maestro del Coro Roberto Gabbiani
                                                                          Coreografia Michela Lucenti
                                                                          Costumi Anna Biagiotti
                                                                          Fotografia Pasquale Mari

                                               PERSONAGGI                 Violetta Valéry Lisette Oropesa
                                               E INTERPRETI               Flora Anastasia Boldyreva
                                                                          Annina Angela Schisano*
                                                                          Alfredo Germont Saimir Pirgu
                                                                          Giorgio Germont Roberto Frontali
                                                                          Gastone Rodrigo Ortiz*
                                                                          Barone Douphol Roberto Accurso
                                                                          Marchese D’Obigny Arturo Espinosa*
                                                                          Dottor Grenvil Andrii Ganchuk**
                                                                          Un Commissionario Francesco Luccioni
                                                                          Domestico di Flora Leo Paul Chiarot
                                                                          Giuseppe Michael Alfonsi

                                               *Dal progetto “Fabbrica”
                                               Young Artist Program       Orchestra, Coro e Corpo di Ballo del Teatro dell’Opera di Roma
                                               del Teatro dell’Opera
                                                di Roma

                                               ** Diplomato “Fabbrica”
                                                                          Performers Balletto Civile
                                               Young Artist Program
                                               del Teatro dell’Opera
                                               di Roma                    Nuovo allestimento Teatro dell’Opera di Roma

                                                                          in collaborazione con
ORCHESTRA
DEL TEATRO DELL’OPERA DI ROMA

VIOLINI PRIMI                   VIOLONCELLI              TROMBONI
Vincenzo Bolognese *            Andrea Noferini *        Marco Piazzai *
Francesco Malatesta             Luca Peverini            Antonio Sicoli
Luciana Hazan                   Fabio Fagioli            Friedrich Ventura
Ann Stupay                      Giuseppe Chignoli
Annalisa Giordano               Marius Iulian Parascan   TUBA
Emmanuelle Thomasson            Paolo Ciminelli          Davide Borgonovi
Massimiliano Destro             Nino Testa
Paolo Coluzzi                   Andrea Bergamelli        TIMPANI
Lucia Campagna                  Augusto Chiri            Gabriele Cappelletto *
Claudio Pacione                                          Ignacio Ceballos Martin*
Remo Colangelo                  CONTRABBASSI
                                Massimo Ceccarelli *
VIOLINI SECONDI                 Gennarino Frezza         SUL PALCOSCENICO
Arrigo Serafini *                Roberto Gambioli
Emanuela Biagi                  Ugo Bocchini             ARPE
Paolo Vincenzo Bigi             Michele Palmiero         Roberta Inglese *
Alessia Loporchio
Maria Teresa De Sanio           OTTAVINO                 PERCUSSIONI
Elena De Marziani               Lorenzo Marruchi         Marco Pagliarulo
Stefania Viri                                            Rocco Luigi Bitondo
Rose Helene Valmy               FLAUTO                   Domenico D’Argenzio
Antonella Subrizi               Matteo Evangelisti *

VIOLE                           OBOI                     ORCHESTRINA I ATTO
Koram Jablonko *                Luca Vignali *
Paola Bolognese                 Andrea Tenaglia          FLAUTI
Paolo Finotti                                            Carlo Enrico Macalli
Mauro Abenante                  CLARINETTI               Paola Grassini
Luisa Caldera                   Angelo De Angelis*
Margherita Fina                 Francesco Defronzo       VIOLINO
Fabrizio Antonini                                        Carlo Alberto Gardenghi
Bruno Pucci                     FAGOTTI
                                Eliseo Smordoni *        VIOLA
                                Pasquale Marono          Francesco Agostini

                                CORNI                    VIOLONCELLO
                                Carmine Pinto *          Massimo Bastetti
                                Sabino Allegrini
                                Leonardo Feroleto        PIANOFORTE A QUATTRO MANI
                                Giuliano Spaccini        Enrica Ruggiero
                                                         Marco Forgione
                                TROMBE
                                Andrea Lucchi *
                                Guido Masin
* Le prime parti
sono indicate con l’asterisco

                                                                                     25
CORO                                                                    CORPO DI BALLO
DEL TEATRO DELL’OPERA DI ROMA                                           DEL TEATRO DELL’OPERA DI ROMA

SOPRANI PRIMI          CONTRALTI                TENORI SECONDI          ÉTOILE                 PRIMO BALLERINO      CORPO DI BALLO
Federica Albonetti     Maria Concetta Colombo   Giuseppe Auletta        Alessandra Amato       Claudio Cocino       Claudia Bailetti
Rita Cammarano         Emanuela Luchetti        Marco Ciatti                                                        Francesca Bertaccini
Carmela Cimaglia       Claudia Marchetti        Vincenzo Di Betta                                                   Annalisa Cianci
Claudia Cozzari        Donatella Massoni        Daniele Marcorelli                             SOLISTI              Eva Cornacchia
Claudia Farneti        Michela Nardella         Maurizio Scavone                               Roberta Paparella    Micaela Grasso
Maria Luisa Iurilli    Emilia Santo             Leonardo Trinciarelli                          Giuseppe Schiavone   Daniela Lombardo
Arianna Morelli        Nicoletta Tasin                                                                              Claudia Marzano
Stefania Rosai         Marzia Zanonzini         BARITONI                                                            Viviana Melandri
Anita Selvaggio                                 Pierluigi Bello                                                     Martina Sciotto
Marika Spadafino        TENORI PRIMI             Leo Paul Chiarot                                                    Francesca Manfredi
Sabrina Tolli          Michael Alfonsi          Alessandro Gaetani                                                  Chiara Teodori
Carolina Varela        Luca Battagello          Francesco Luccioni                                                  Giovanni Bella
                       Francesco Bovino         Daniele Massimi                                                     Giordano Cagnin
SOPRANI SECONDI        Aurelio Cicero           Romualdo Savastano                                                  Fabio Longobardi
Laura Calzolari        Danilo Di Benedetto                                                                          Antonello Mastrangelo
Francesca Cundari      Andrea La Rosa           BASSI                                                               Massimiliano Rizzo
Marzia Giaccaia        Refat Lleshi             Antonio Albore
Piera Lanciani         Giordano Massaro         Stefano Canettieri
Giuliana Lanzillotti   Fabrizio Menotta         Alessandro Fabbri
Lee Yuen Sung          Gianni Timpani           Massimiliano Fiorini
Alessia Nobili                                  Massimo Mondelli
Antonella Scafati                               Giampiero Pippia
Cristina Tarantino                              Stefano Pitaccio
                                                Roberto Valenti
MEZZOSOPRANI
Sabrina Baldi
Silvana Cosimi
Carmela Ferraioli
Giovanna Ferraresso
Angela Nicoli
Silvia Pasini
Lorella Pieralli
Francesca Rossetti
Elisabetta Viri

26                                                                                                                                          27
Sommario

Argomento                             Pag. 31
Argument                                  34
Synopsis                                  36
Handlung                                  38
Содержание                               40
                                          42

Il libretto
di francesco maria piave                  45

Galleria fotografica                       70

L’altra verità di Violetta
di bruno cagli                            112
The other truth about Violetta
by bruno cagli                           122

Osservazioni sulla partitura
di giovanni bietti                       128

La traviata al Teatro dell’Opera
a cura di alessandra malusardi           136

Cronologia della vita e delle opere
di Giuseppe Verdi                        160

Gli artisti                              166
Argomento

ATTO PRIMO

Nel corso di un ricevimento in casa di Violetta Valéry, il visconte
Gastone di Létorières presenta alla giovane donna un fervente am-
miratore, Alfredo Germont. A tavola, Gastone brinda alla forza del-
l’amore e Violetta risponde esaltando il piacere e la spensieratezza.
Gli invitati si recano nel salone dove il ballo ha inizio, ma Violetta
si attarda, colpita da improvviso malore. Alfredo non l’abbandona
e le rimprovera dolcemente la vita frivola ch’ella conduce. Egli le
confessa il suo amore, ma la giovane donna si dichiara incapace di
contraccambiarlo. Tuttavia il sentimento che ha saputo suscitare
in Alfredo la turba profondamente; Violetta gli offre un fiore invi-
tandolo a tornare da lei quando sarà appassito. All’alba, quando gli
invitati sono partiti, Violetta sente nascere nel cuore una grande
tenerezza per Alfredo e comprende che non potrà sottrarsi al ri-
chiamo dell’amore.

ATTO SECONDO

SCENA PRIMA
Alfredo e Violetta si sono stabiliti in campagna, presso Parigi, in
una villa dove vivono soli e felici. Alfredo ritorna dalla caccia e
pensa con emozione alla grande prova d’amore che Violetta gli ha
dato. A questo punto Annina, cameriera di Violetta, lo mette al cor-
rente del fatto che ella ha dovuto vendere i suoi cavalli e molti suoi
beni per far fronte alle spese del loro ménage. Alfredo decide di ri-
tornare a Parigi per cercare di porre rimedio a questa disastrosa si-
tuazione. Violetta si stupisce per la sua precipitosa partenza e non
tiene conto di una lettera inviatale dalla sua amica Flora, nella
quale la si invita ad una festa che si terrà la sera stessa.
Le viene annunciata la visita di Giorgio Germont, padre di Alfredo.
Questi le rimprovera di rovinare il figlio ma per tutta risposta Vio-
letta gli mostra l’atto di vendita di tutti i suoi averi. Germont fa ap-
pello allora alla sua nobiltà d’animo: la prega di rinunciare al suo
amore per consentire il matrimonio della sorella di Alfredo che non
                                                                      31
può sposarsi fino a che non sia cessato lo scandalo del legame tra         ATTO TERZO
Alfredo e Violetta. Quest’ultima esita a lungo, ma si piega infine
alle preghiere di Giorgio Germont, promettendogli di dire ad Al-          Casa di Violetta a Parigi. La giovane donna è a letto, malata. Non ha
fredo che non l’ama più. Infatti il giovane la sorprende, al ritorno,     nessuna speranza di guarigione. Il medico confida alla fedele An-
mentre gli sta scrivendo una lettera d’addio. Egli le comunica che        nina che la tisi non le accorda che poche ore. Egli cerca di dire qual-
suo padre verrà a trovarla, senza sapere che la visita è già avve-        che parola di consolazione, mentre per la strada si festeggia il
nuta. Violetta usa questo pretesto per allontanarsi, dopo aver            Carnevale. Violetta, pensando ai sofferenti, incarica Annina di por-
stretto fra le braccia Alfredo e avergli detto tutto il suo amore.        tare ai poveri la metà del denaro che le rimane. Rimasta sola, Vio-
Prima che abbia il tempo di riprendersi, Alfredo riceve la lettera di     letta rilegge la lettera con la quale Giorgio Germont le comunica
Violetta, nel momento stesso in cui il padre giunge per consolarlo        che Alfredo, avendo saputo del suo sacrificio, verrà a chiederle per-
e convincerlo a ritornare con lui alla casa paterna.                      dono. Quando egli arriva, i due amanti si gettano l’uno nelle brac-
                                                                          cia dell’altra e, ricordando i giorni felici passati insieme, sognano la
SCENA SECONDA                                                             felicità che li attende per il resto della vita. Violetta vuole guarire,
Appartamento di Flora. La giovane donna è circondata da numerosi          vivere, essere felice e amare. Ma l’emozione è troppo intensa e Vio-
ammiratori, mentre si sparge la voce che Alfredo e Violetta si siano      letta si sente male. Ella intuisce che la sua malattia è mortale e
lasciati. Entrano le maschere e la festa ha inizio. Anche Alfredo è       rimprovera teneramente Germont padre di essere arrivato in ri-
presente e si sta avvicinando al tavolo da gioco quando appare Vio-       tardo da lei. Il suo ultimo sforzo è per consegnare ad Alfredo un
letta accompagnata dal barone Douphol. La giovane donna è tur-            medaglione con il proprio ritratto, quindi si spegne dolcemente.
bata alla vista dell’amante, il quale comincia a giocare vincendo
senza posa. Anche il barone Douphol gioca e perde contro Alfredo.
Lasciando il tavolo da gioco per andare a cena con gli amici pre-
senti, Alfredo dichiara al barone che gli offrirà la rivincita al gioco
che preferisce. Violetta avvicina Alfredo e lo prega di lasciare la
festa perché in pericolo. Alfredo replica che non se ne andrà se non
con lei. Violetta rifiuta e per non mancare alla promessa fatta a
Giorgio Germont dichiara di essere l’amante del barone. Accecato
dalla collera e dalla gelosia, Alfredo chiama a raccolta tutti i pre-
senti: vuole mostrare di aver pagato Violetta e in preda al furore
getta ai piedi di lei una borsa piena di denaro. Il suo gesto provoca
la generale indignazione, soprattutto quella di Germont padre che
è appena arrivato e che è l’unico a conoscere il sacrificio di Violetta.
Questa, ripresasi dallo smarrimento, ripete il suo grande amore per
Alfredo, il quale, pieno di rimorso per il suo gesto inconsulto, si
sente sfidare a duello dal barone.

32                                                                                                                                                   33
Argument

PREMIER ACTE                                           DEUXIÈME ACTE                                                                                                     TROISIÈME ACTE

Au cours d’une réception chez Violette Valéry, le      PREMIÈRE SCÈNE                                          DEUXIÈME SCÈNE                                            La maison de Violette à Paris. La jeune femme est
vicomte Gaston de Létorières présente à la jeune       Alfred et Violette se sont établis à la campagne,       Appartement de Flora. La jeune femme est en-              au lit, malade. Elle n’a aucun espoir de guérison.
femme un de ses fervents admirateurs, Alfred           près de Paris, dans une maison isolée où ils vivent     tourée de nombreux admirateurs, et ils racontent          Le médecin confie à la fidèle Annina que la phtisie
Germont. A table, Gaston porte un toast à              heureux. Alfred revient de la chasse et pense, avec     que Violette et Alfred se sont quittés. Les               ne lui accorde plus que quelques heures de vie. Il
l’amour, et Violette y répond en célébrant les plai-   émotion, à la grande preuve d’amour que Violette        masques font leur entrée et la fête commence. Al-         essaie de la consoler un peu, tandis qu’on entend,
sirs et l’insouciance. Les invités passent au salon    lui a donnée. A ce moment-là Annina, la femme           fred est là lui aussi; il s’approche de la table de jeu   dans la rue, les bruits joyeux du carnaval. Violette
où le bal a commencé, mais Violette, frappée d’un      de chambre de Violette, le met au courant du fait       au moment où Violette fait son entrée accompa-            pense à ceux qui souffrent et elle envoie Annina
malaise soudain, s’attarde un peu. Alfred reste au-    que Violette a dû vendre ses chevaux et ses plus        gnée du baron Douphol. La jeune femme se trou-            porter aux pauvres la moitié de l’argent qui lui
près d’elle et lui reproche gentiment la vie frivole   beaux meubles pour faire face aux dépenses de           ble à la vue de son amant qui gagne à toutes les          reste. Restée seule, Violette relit la lettre dans la-
qu’elle mène. Il lui avoue son amour, mais la jeune    leur ménage. Alfred décide d’aller à Paris pour         parties. Le baron Douphol joue également et perd          quelle Germont lui communique qu’Alfred, ayant
femme lui répond qu’elle ne peut absolument            trouver une solution à cette situation désas-           contre Alfred. Laissant la table de jeu pour aller        appris son sacrifice, viendra lui demander pardon.
pas le partager. Toutefois le sentiment qu’elle a      treuse. Violette apprend avec étonnement ce dé-         dîner en compagnie de ses amis, Alfred dit au             Quand il arrive, les deux amants se jettent dans
su inspirer à Alfred la trouble profondément; si       part précipité et n’accorde que peu d’attention à       baron qu’il offre une possibilité de revanche au           les bras l’un de l’autre et, rappelant les jours heu-
bien qu’elle lui offre une fleur en le priant de re-     une lettre de son amie Flora qui l’invite à une fête    jeu qu’il préfère. Violette s’approche d’Alfred et,       reux passés ensemble, ils rêvent au bonheur qui
venir la voir quand celle-ci sera fanée. A l’aube,     qui aura lieu le soir même. On lui annonce alors        pour ne pas manquer à la parole qu’elle a donné           les attend pour le reste de leur vie. Violette veut
après le départ des invités, Violette sent naître en   la visite de Georges Germont, le père d’Alfred.         à Germont, elle lui dit qu’elle est l’amante du           guérir, vivre, être heureuse et aimer. Mais l’émo-
elle une grande tendresse pour Alfred et elle com-     Celui-ci reproche d’avoir gâcher encore la vie de       baron. Aveuglé par la colère et la jalousie, Alfred       tion est trop forte et Violette se sent mal. Elle
prend qu’elle ne pourra se soustraire à l’appel de     son fils mais, pour toute réponse, Violette lui fait     réclame l’attention de tous les présents: il veut         comprend que sa maladie est mortelle, et elle re-
son amour.                                             voir l’acte de vente de tous ses biens. Germont         démontrer qu’il a payé Violette et, en proie à la fu-     proche tendrement à Germont père d’être venu
                                                       fait appel alors à son noble cœur: il la prie de re-    reur, il jette à ses pieds une bourse pleine d’ar-        trop tard. Son dernier effort est pour donner à Al-
                                                       noncer à Alfred pour permettre le mariage de sa         gent. Son geste provoque l’indignation générale           fred un médaillon avec son portrait. Après quoi,
                                                       fille qui ne pourra se faire tant qu’existera le lien    et en particulier celle du père d’Alfred qui est          Violette s’éteint doucement dans la douleur gé-
                                                       scandaleux qui unit Alfred à Violette. Celle-ci hé-     entré à ce moment-là et qui est le seul à connaî-         nérale.
                                                       site longuement, puis elle cède enfin aux prières        tre le sacrifice de Violette. Celle-ci, se reprenant
                                                       de Germont, en lui promettant de dire à Alfred          de son égarement, répète tout son amour pour
                                                       qu’elle ne l’aime plus. En effet, le jeune homme la      Alfred qui, plein de remords pour son geste in-
                                                       surprend à son retour en train d’écrire sa lettre       sensé, est défié en duel par le baron.
                                                       d’adieu. Il lui communique que son père viendra
                                                       la trouver, sans savoir que cette visite a déjà eu
                                                       lieu. Violette profite de ce prétexte pour se retirer,
                                                       après avoir longuement serré Alfred dans ses bras
                                                       et lui avoir exprimé tout son amour.
                                                       Avant qu’Alfred ait eu le temps de se reprendre, il
                                                       reçoit la lettre de Violette; à ce moment même,
                                                       son père revient pour le consoler et le convaincre
                                                       de revenir chez lui, dans la maison paternelle.

34                                                                                                                                                                                                                          35
Synopsis

ACT ONE                                                ACT TWO                                                                                                         ACT THREE

During a reception in the house of Violetta Valéry,    SCENE ONE                                               SCENE TWO                                               Violetta’s house in Paris. Violetta is in bed, sick.
Viscount Gaston de Létorières introduces Violetta      Alfred and Violetta have settled down near Paris        Flora’s house. Flora is surrounded by her numer-        She has no hopes of recovery. The doctor confides
to Alfred Germont, her ardent admirer. At table        in a country house where they are living in happy       ous admirers,they are talking about Alfred and Vi-      to the loyal Annina that she has only a few hours
Gaston proposes a toast to the power of love, and      seclusion. Alfred comes in from the hunt and,           oletta having left each other. The guests appear        to live. He tries to comfort Violetta, as the sounds
Violetta replies extolling a life of pleasure and      deeply moved, reflects on the great proof of love        in fancy dress and the party begins. Alfred also        of Carnival merrymaking are heard in the street.
lightheartedness. The guests pass into the ball-       Violetta has given him. At this moment, Annina,         appears and goes over to the gambling table,            Violetta’s thoughts turn to the needy and suffer-
room where the dancing starts, but Violetta re-        Violetta’s maid, reveals that Violetta has had to       when Violetta enters accompanied by Baron               ing, and she sends Annina off with money for the
mains behind, overcome by a sudden illness.            sell her horses and all her precious furniture in       Douphol. She is flustered at the sight of her lover,     poor. Left alone, Violetta rereads the letter she has
Alfred stays with her and gently reproaches her        order to meet household expenses. Alfred decides        who starts to gamble, winning in continuation.          received from the elder Germont in which he tells
for the frivolous life she leads. He confesses his     to go to Paris to find a solution to this disastrous     Baron Douphol also plays and loses to Alfred.           her that Alfred, learning of her sacrifice, is com-
love, but Violetta replies that she is incapable of    situation. Violetta is surprised by his hasty depar-    Leaving the gambling table to go and dine with          ing to ask her forgiveness. When he arrives, the
returning that love. Even so, the feelings she has     ture and tosses away a letter she has received          his friends, Alfred offers the Baron the possibility     two lovers fall into each other’s arms and, re-
unwittingly aroused in AIfred have deeply dis-         from her friend, Flora, containing an invitation to     of recouping his losses in any way he choose. Vi-       membering the happy days they have spent to-
turbed her; she gives him a flower and tells him to     a costume ball to be held that same evening.            oletta comes over to Alfred and pleads with him         gether, dream of the further happiness that
come back when it has faded. At dawn, after all        George Germont, Alfred’s father, is announced.          to leave the party because his life is in danger. Al-   awaits them for all the rest of their lives. Violetta
the guests have left, Violetta feels her heart swell   The elder Germont accuses her of having seduced         fred replies that he will leave only if she leaves      longs to get well, to live, to be happy and to love.
with tenderness for Alfred and she realizes there      and ruined his son, and Violetta, as her only reply,    with him. Violetta refuses and in order not to          But the excitement proves to be too great and
is no escaping the call of love.                       shows him the deed of sale of all her belongings.       break her promise to the elder Germont, says she        she collapses. She senses that her illness is mortal
                                                       The elder Germont then appeals to her nobility of       is the Baron’s mistress. Blind with rage and jeal-      and gently chides the elder Germont for having
                                                       heart: he begs her to give up Alfred so that Al-        ousy, Alfred calls everyone into the room: he           come too late. Making one last effort, she gives
                                                       fred’s sister can get married, which is impossible      wants them all to see that Violetta has been paid       Alfred a locket containing her portrait. After
                                                       as long as Alfred and Violetta continue their scan-     off and, choking with anger, he flings a purse of         which, she gently expires in her grief-stricken
                                                       dalous affair. Violetta hesitates, but in the end        gold at her feet. This gesture arouses general in-      lover’s arms.
                                                       yields to the elder Germont’s pleadings, promis-        dignation, especially on the part of the elder Ger-
                                                       ing that she will tell Alfred she no longer loves       mont who arrives at that moment and who is the
                                                       him. In fact, upon his return, Alfred surprises her     only one who knows the real sacrifice Violetta has
                                                       in the act of writing him a farewell letter. He tells   made. Recovering from the shock, Violetta once
                                                       her that his father is coming to pay her a visit, un-   again gives vent to all her feelings of love for Al-
                                                       aware that the visit has already taken place. Vio-      fred who, stricken with remorse for his impulsive
                                                       letta sees this as an excuse to withdraw, after         gesture, finds himself challenged to a duel by the
                                                       taking Alfred in her arms and pouring out all her       Baron.
                                                       love for him.
                                                       Before Alfred has time to gather his thoughts, he
                                                       receives Violetta’s letter, at the very moment his
                                                       father reappears to comfort him and persuade
                                                       him to return home.

36                                                                                                                                                                                                                       37
Handlung

ERSTER AKT                                             ZWEITER AKT                                                                                                   DRITTER AKT

Während eines Festes im Hause von Violetta Va-         ERSTE SZENE                                            ZWEITE SZENE                                           Violettas Haus in Paris. Die junge Frau liegt
léry stellt Vicomte Gastone de Létorières der jun-     Alfred und Violetta leben in einem Landhaus in         Flora’s Wohnung. Die junge Frau erzählt ihren          schwer krank zu Bett. Es besteht keine Hoffnung
gen Dame einen glühenden Verehrer, Alfred              der Nähe von Paris allein und überglücklich. Al-       zahlreichen Verehrern, die sie umgeben dass Vio-       auf Heilung. Der Arzt gibt der treuen Annina zu
Germont, vor. Bei Tisch verherrlicht Gastone in        fred kehrt von der Jagd zurück und denkt mit Be-       letta Alfred verlassen habe. Maskierte Personen        verstehen, dass die Schwindsucht ihrer Herrin nur
einem Trinklied die Macht der Liebe, Violetta aber     wegung an den großen Beweis ihrer Liebe, den           erscheinen, und das Fest beginnt. Auch Alfred ist      noch wenige Stunden gewähre. Er versucht, ei-
preist in ihrer Antwort das Vergnügen und die          Violetta ihm gegeben hat. Durch Annina, Violet-        gekommen, er nähert sich dem Spieltisch, als Vio-      nige tröstende Worte zu sagen, während man
Leichtlebigkeit. Die Gäste begeben sich in den         tas Dienerin, erfährt er, dass Violetta ihre Pferde    letta in Begleitung des Baron Douphol erscheint.       von draußen das lustige Lärmen des Karnevals
Salon, wo der Tanz beginnt, Violetta jedoch bleibt     und ihre schönen Möbel verkaufen musste, um            Sie ist beim Anblick des Geliebten zutiefst erregt.    hört. Violetta denkt an die Notleidenden und bit-
zurück, von einem plötzlich auftretenden Un-           für die Kosten ihres gemeinsamen Haushalts auf-        Er beginnt zu spielen und gewinnt ständing. Auch       tet Annina, den Armen die Hälfte des ihr verblie-
wohlsein befallen. Alfred lässt sie nicht allein und   kommen zu können. Alfred entschließt sich, nach        der Baron spielt und verliert große Summen an          benen Geldes zu bringen. Als Violetta allein ist,
tadelt sie mit liebevollen Worten wegen ihres          Paris zurückzukehren, um dort einen Ausweg aus         Alfred. Als sie den Spieltisch verlassen, um mit       liest sie von neuem den Brief, in dem Georg Ger-
leichtsinnigen Lebenswandels. Er gesteht ihr           dieser unglückseligen Lage zu finden. Violetta ist      den anderen anwesenden Freuden zum Souper              mont ihr mitteilt, dass Alfred von ihrem Opfer er-
seine Liebe, aber Violetta sagt ihm, sie sei nicht     erstaunt über seine plötzliche Abreise. Sie macht      zu gehen, erklärt Alfred dem Baron, er biete ihm       fahren hat und sie um Verzeihung bitten wird. Als
fähig, diese Liebe zu erwidern. Sie ist jedoch tief    sich nichts aus einer von ihrer Freundin Flora ge-     die Revanche für das Spiel, die er wünsche. Vio-       er kommt, umfangen sich die beiden Liebenden
berührt von dem starken Gefühl, das sie in ihm         sandten Einladung zu einem Fest am gleichen            letta nähert sich Alfred und bittet ihn, das Fest zu   selig, rufen die zusammen so glücklich verbrach-
hervorgerufen hat; sie schenkt ihm eine Blume          Abend. Ein Besucher, Georg Germont, Alfreds            verlassen, weil ihm eine Gefahr drohe. Violetta        ten Tage wach und lieben. Aber die Erregung ist
und fordert ihn auf, wiederzukommen, sobald sie        Vater, wird ihr gemeldet. Er wirft ihr vor, sie habe   weigert sich, und um das Georg Germont gege-           zu stark, die Kräfte verlassen sie. Sie erkennt, dass
verblüht ist. Als die Gästegegen Morgen wegge-         seinen Sohn ruiniert, aber als Antwort zeigt ihm       ben Versprechen nicht zu brechen, erklärt sie,         ihre Krankheit unheilbar ist und wirft Alfreds
gangen sind, spürt Violetta ihre Zuneigung zu Al-      Violetta nur den Vertrag über den Verkauf ihres        dass sie die Geliebte des Barons sei. Vor Wut und      Vater mit sanften Worten vor, dass er zu spät zu
fred wachsen und erkennt, dass sie sich der Liebe      gesamten Besitzes. Georg Germont appelliert            Eifersucht rasend, ruft Alfred Gesellschaft zu-        ihr gekommen sei. Von immer größerer Schwä-
zu ihm nicht entziehen kann.                           nun an ihre Grossmut: er bittet sie, auf Alfred zu     sammen: er möchte zeigen, dass er Violetta be-         che befallen, übergibt sie Alfred ein Medaillon mit
                                                       verzichten, um die Vermählung von Alfreds              zahlt hat, und völlig außer sich wirft er ihr einen    ihrem Bildnis. Violetta schlummert nun sanft hi-
                                                       Schwester zu ermöglichen. Diese könne nicht hei-       Beutel Geld vor die Füße. Seine Handlungsweise         nüber und lässt alle in großem Schmerz zurück.
                                                       raten, solange die skandalöse Verbindung zwi-          ruft bei allen Entrüstung hervor, vor allem aber
                                                       schen Violetta und Alfred bestehe. Violetta zögert     bei dem Vater Alfreds, der gerade hinzugekom-
                                                       lange, gibt aber schließlich den Bitten von Georg      men ist und der allein das Opfer Violettas kennt.
                                                       Germont nach, und verspricht ihm, sie werde Al-        Als diese ihre Fassung wiedergewonnen hat, er-
                                                       fred sagen, dass sie ihn nicht mehr liebe. Als der     widert sie von neuem ihre große Liebe für Alfred.
                                                       junge Mann zurückkommt, verfasst sie gerade            Er ist beschämt über seine unbesonnene Hand-
                                                       einen an ihn gerichteten Abschiedsbrief. Er weiß       lung. Der Baron fordert ihn zum Duell.
                                                       nichts von dem vorhergehenden Besuch, sondern
                                                       teilt ihr mit, dass sein Vater kommen werde. Da-
                                                       raufhin entfernt sich Violetta nachdem sie Alfred
                                                       leidenschaftlich umarmt und ihm ihre Liebe be-
                                                       teuert hat. Noch bevor sich Alfred wieder ganz
                                                       gefasst hat, erhält er Violettas Brief, im gleichen
                                                       Augenblick erscheint auch der Vater, um ihn zu
                                                       trösten und ihn zu überzeugen, mit ihm in das vä-
                                                       terliche Haus zurückzukehren.

38                                                                                                                                                                                                                     39
Содержание

АКТ ПЕРВЫЙ                                         АКТ ВТОРОЙ                                                                                            АКТ ТРЕТИЙ

Званый ужин у парижской куртизанки Виолетты        СЦЕНА ПЕРВАЯ                                       СЦЕНА ВТОРАЯ                                       Парижская квартира Виолетты. Молодая женщина
Валери. Висконт Гастоне де Леторьер                Возлюбленные живут уединенно вдалеке от            Бал-маскарад в роскошном парижском особняке        лежит в постели: чахотка подточила ее здоровье,
представляет хозяйке дома давно увлеченного ею     Парижа и бесконечно счастливы. Альфредо            Флоры. Молодая куртизанка,          окруженная     и больше нет никакой надежды на спасение. Врач
молодого человека по имени Альфредо Жермон.        возвращается с охоты и с волнением думает о        многочисленными поклонниками, рассказывает         поверяет верной служанке Аннине, что
В самом разгаре веселья Гастоне произносит тост    том, насколько сильна любовь Виолетты: ведь она    между прочим о том, что Альфредо и Виолетта        несчастной осталось всего несколько часов жизни.
за всесилие любви, и подхватывая его слова,        оставила свою прежнюю жизнь ради него. И тут       расстались. Появляются приглашенные в масках,      Он пытается найти слова утешения, в то время как
Виолетта поднимает бокал за пьянящую радость       верная служанка Аннина проговаривается, что ее     и начинается веселье. Альфредо тоже среди          на парижских улицах шумит веселый карнавал.
жизни в поисках все новых и новых наслаждений.     хозяйке пришлось продать лошадей и                 гостей. Он подходит к игорному столу, и тут        Думая об обездоленных, Виолетта просит
Приглашенные направляются в гостиную, где          драгоценности ради того, чтобы позволить им        появляется Виолетта в сопровождении барона         служанку отнести беднякам все последние деньги.
начинается бал, но прелестная молодая женщина      двоим жить роскошной и беззаботной жизнью.         Дюфоля. Молодая женщина переживает сильное         И оставшись одна, в который раз перечитывает
задерживается из-за неожиданного приступа          Альфредо испытывает чувство стыда и решает         смущение при виде бывшего любовника, а тот         письмо от Жермона-отца, где тот извещает ее, что
кашля. Альфредо не оставляет ее ни на минуту и     тотчас же ехать в Париж с тем, чтобы попытаться    бросается очертя голову в карточную игру и         сын, узнав о ее самопожертвовании, придет к ней
ласково упрекает в том, как бездумно она живет.    поправить бедственное финансовое положение.        выигрывает без конца. Барон делает ставку, но      просить прощения. И наконец на пороге
Юноша признается в любви, но Виолетта              Виолетта удивлена неожиданным отъездом             тоже проигрывает ему. Отойдя от карточного стола   появляется Альфредо и бросается в объятия
прерывает пылкое объяснение: ведь она не           возлюбленного и не обращает внимания на            и направляясь в компании друзей к пышно            Виолетты.     Возлюбленные     вспоминают      о
способна ответить ему взаимностью. Однако          письмо от Флоры, в котором прежняя подруга         сервированному       для ужина столу, юноша        счастливых днях, проведенных вместе, и мечтают
искренние слова Альфредо пробудили в девушке       приглашает ее на бал тем же вечером.               предлагает барону отыграться в любой – на его      о счастье, ожидающем их в будущем. Виолетта
волнующее, до сих пор неизведанное чувство.        Ей докладывают о визите Джорджо Жермона,           выбор - карточной игре. Виолетта подходит к        испытывает неожиданный прилив сил, жаждет
Виолетта дарит ему камелию: пусть он вернет        отца Альфредо. Тот упрекает молодую женщину        Альфредо и просит уйти с бала, потому что ему      вновь стать здоровой, жить, быть счастливой и
цветок, когда тот увянет. В ее сердце              в том, что она погубила сына, на что Виолетта      угрожает опасность. Тот возражает, что уйдет       любить. Но такое потрясение губительно для нее.
пробуждается неподдельная нежность, и она          вместо     ответа   показывает      счета:   она   только в том случае, если она последует за ним.    Девушка понимает, что ее болезнь неизлечима, и
понимает, что не в силах больше противиться зову   пожертвовала всеми своими богатствами, чтобы       Виолетта отвечает отказом, помня об обещании,      с нежностью упрекает Жермона-отца за то, что он
любви.                                             оградить возлюбленного от забот о безбедном        данном Джорджо Жермону, и объявляет                так поздно раскаялся в содеянном. Собрав
                                                   существовании. Тогда Жермон взывает к              Альфредо, что стала любовницей барона.             последние силы, Виолетта дает Альфредо
                                                   благородству ее души и умоляет отказаться от       Ослепленный ревностью, Альфредо зовет к себе       медальон со своим портретом и тихо угасает в его
                                                   любви к Альфредо ради того, чтобы устроить         приглашенных на бал: на глазах у всех в ярости     объятиях.
                                                   счастье его сестры. Будущий муж, весьма            он бросает к ногам Виолетты выигранные в карты
                                                   выгодная партия, грозит расторгнуть помолвку,      деньги, дабы расплатиться с ней сполна, ведь ее
                                                   если скандальная связь между           ними не     любовь продается и покупается ... Его отчаянный
                                                   прекратится. Виолетта медлит в горестной           жест глубоко возмущает всех гостей, а прежде
                                                   нерешительности, но в конце концов уступает        всего Жермона-отца, который только что
                                                   настоятельным просьбам отца и дает обещание        присоединился к шумной компании и знает -
                                                   сказать его сыну, что больше не любит его. И       только он один - на какую жертву решилась пойти
                                                   верно: вернувшись домой, юноша застает             Виолетта. Едва оправившись от нанесенного ей
                                                   возлюбленную в тот момент, когда             она   жестокого оскорбления, она вновь заверяет
                                                   дописывает письмо, в котором прощается с ним       Альфредо в бескорыстной и чистой любви, и
                                                   навсегда. Ничего не подозревающий Альфредо         испытывая угрызения совести за безрассудный
                                                   сообщает возлюбленной о скором визите отца, не     поступок, молодой человек вызывает барона на
                                                   зная, что встреча уже произошла. Под этим          дуэль.
                                                   предлогом Виолетта собирается уйти, но прежде
                                                   чем навсегда покинуть любимого, сжимает его в
                                                   объятиях в последний раз и заверяет в любви
                                                   навеки. Едва Альфредо приходит в себя от
                                                   подобного необычно пылкого расставания, ему
                                                   приносят прощальную записку от Виолетты. И в ту
                                                   же минуту появлется отец: в конце концов ему
                                                   удается утешить сына и убедить его вернуться под
                                                   родительский кров.
                                                                                                                                                         traduzione di natalia chestakova
40                                                                                                                                                                                                    41
traduzione di satoshi toyoda
42                                  43
La traviata
Opera in tre atti
Libretto di Francesco Maria Piave
da La Dame aux camélias di Alexandre Dumas figlio

Musica di Giuseppe Verdi

Personaggi   Violetta Valéry         (soprano)
             Flora Bervoix           amica di Violetta
                                     (mezzosoprano)
             Annina                  cameriera di Violetta
                                     (soprano)
             Alfredo Germont         (tenore)
             Giorgio Germont         suo padre (baritono)
             Gastone                 visconte di Létorières (tenore)
             Barone Douphol          protettore di Violetta (baritono)
             Marchese d’Obigny       amico di Flora (basso)
             Dottor Grenvil          (basso)
             Giuseppe                servo di Violetta (tenore)
             Domestico di Flora      (basso)
             Commissionario          (basso)

             Coro di signore e signori amici di Violetta e Flora
             Mattadori
             Piccadori
             Zingare
             Servi di Violetta e di Flora
             Maschere

             Parigi e sue vicinanze, 1850 circa.
             Il primo atto succede in agosto, il secondo in gennaio,
             il terzo in febbraio.

                                                                         45
atto primo
ATTO PRIMO

                                                                                                        Marchese ed il Barone, gli altri siedono a         flora
                                                                                                        piacere. V’ha un momento di silenzio;                 Perché?
                                                                                                        frattanto passano i piatti, e Violetta e Gastone      A me invece simpatico egli è.
                                                                                                        parlano sottovoce tra loro, poi:)                  gastone
                                                                                                        gastone                                            (ad Alfredo)
                                                                                                        (piano, a Violetta)                                   E tu dunque non apri più bocca?
                                                                                                           Sempre Alfredo a voi pensa.                     marchese
PRELUDIO                                            SCENA II                                            violetta                                           (a Violetta)
Salotto in casa di Violetta. Nel fondo è la porta   Detti, il Visconte Gastone di Létorières, Alfredo      Scherzate?                                          È a madama che scuoterlo tocca.
che mette ad altra sala; ve ne sono altre due       Germont. Servi affaccendati intorno alla             gastone                                            violetta
laterali; a sinistra, un caminetto con sopra uno    mensa.                                                Egra foste, e ogni dì con affanno                 (mesce ad Alfredo)
specchio. Nel mezzo è una tavola riccamente         gastone                                               qui volò, di voi chiese.                            Sarò l’Ebe che versa.
imbandita.                                          (entrando con Alfredo)                              violetta                                           alfredo
                                                       In Alfredo Germont, o signora,                      Cessate.                                        (con galanteria)
                                                       ecco un altro che molto vi onora;                   Nulla son io per lui.                              E ch’io bramo
INTRODUZIONE                                           Pochi amici a lui simili sono.                                                                         immortal come quella.
                                                                                                        gastone
SCENA I                                             violetta                                              Non v’inganno.                                   tutti
Violetta, seduta sopra un divano, sta               (dà la mano ad Alfredo, che gliela bacia)                                                                 Beviamo.
                                                                                                        violetta
discorrendo col Dottore e con alcuni amici,            Mio Visconte, merce’ di tal dono.
                                                                                                        (ad Alfredo)                                       gastone
mentre altri vanno ad incontrare quelli che         marchese                                               Vero è dunque? Onde è ciò?                           Oh barone, né un verso, né un viva
sopraggiungono, tra i quali sono il Barone e          Caro Alfredo…                                        Nol comprendo.                                       Troverete in quest’ora giuliva?
Flora al braccio del Marchese.                                                                                                                             (il Barone accenna di no)
                                                    alfredo                                             alfredo
amici                                                   Marchese                                        (sospirando)                                            Dunque a te…
  Dell’invito trascorsa è già l’ora…                (si stringono la mano)                                 Sì, egli è ver.                                 (ad Alfredo)
  voi tardaste…                                                                                                                                            tutti
                                                    gastone                                             violetta
  Giocammo da Flora.                                                                                                                                          Sì, sì, un brindisi.
                                                    (ad Alfredo)                                        (ad Alfredo)
  E giocando quell’ore volar.
                                                        T’ho detto: l’amistà                               Le mie grazie vi rendo.                         alfredo
violetta                                                qui s’intreccia al diletto.                        Voi Barone, non feste altrettanto…                 L’estro non m’arride.
(andando loro incontro)                             (i servi frattanto avranno imbandito le
   Flora, amici, la notte che resta                                                                     barone                                             gastone
                                                    vivande)
   D’altre gioie qui fate brillar…                                                                         Vi conosco da un anno soltanto.                   E non se’ tu maestro?
                                                    violetta
   Fra le tazze è più viva la festa…                                                                    violetta                                           alfredo
                                                    (ai servi)
flora e marchese                                                                                           Ed ei solo da qualche minuto.                   (a Violetta)
                                                        Pronto è il tutto?
   E goder voi potrete?                                                                                 flora                                                  Vi fia grato?
                                                    (un servo accenna di sì)
violetta                                                Miei cari sedete:                               (piano al Barone)                                  violetta
   Lo voglio;                                           è al convito che s’apre ogni cor.                  Meglio fora se aveste taciuto.                     Sì.
   Al piacere m’affido, ed io soglio                  tutti                                               barone                                             alfredo
   col tal farmaco i mali sopir.                        Ben diceste le cure segrete                     (piano a Flora)                                    (s’alza)
tutti                                                   Fuga sempre l’amico licor.                         Mi è increscioso quel giovin…                       Sì? L’ho già in cor.
   Sì, la vita s’addoppia al gioir.                 (siedono in modo che Violetta resti tra Alfredo                                                        marchese
                                                    e Gastone, di fronte vi sarà Flora, tra il                                                               Dunque attenti…

46                                                                                                                                                                                                     47
atto primo                                                                                                                                                               atto primo

tutti                             violetta                                        violetta                                          alfredo
   Sì, attenti al cantor.         (ad Alfredo)                                       Un tremito che provo. Or là passate…              Tranne sol io.
[Brindisi]                           Nol dite a chi l’ignora.                     (indica l’altra sala)                             violetta
alfredo                           alfredo                                            fra poco anch’io sarò                          (ridendo)
   Libiamo ne’ lieti calici       (a Violetta)                                    tutti                                                 Gli è vero!
   che la bellezza infiora,            È il mio destin così.                          Come bramate.                                      Sì grande amor dimenticato avea.
   E la fuggevol ora              tutti                                           (tutti passano all’altra sala, meno Alfredo che   alfredo
   s’inebri a voluttà.                Godiam la tazza e il cantico                resta indietro)                                      Ridete? E in voi v’ha un core?
   Libiam ne’ dolci fremiti           la notte abbella e il riso;                                                                   violetta
   che suscita l’amore,               In questo paradiso                                                                               Un cor? Sì forse… e a che lo richiedete?
   poiché quell’occhio al core        ne scopra il nuovo dì.                      SCENA III                                         alfredo
(indicando Violetta)              (s’ode musica dall’altra sala)                  Violetta, Alfredo e Gastone a tempo.                 Oh, se ciò fosse, non potreste allora
   onnipotente va.                    Che è ciò?
   Libiamo, amor fra i calici                                                     violetta                                             celiar.
                                  violetta                                        (guardandosi allo specchio)
   più caldi baci avrà.                                                                                                             violetta
                                     Non gradireste ora le danze?                    Oh qual pallor!
tutti                                                                                                                                  Dite davvero?
                                  tutti                                           (volgendosi, s’accorge d’Alfredo)
   Libiamo, amor fra i calici                                                                                                       alfredo
                                     Oh, il gentil pensier! Tutti accettiamo.        Voi qui!
   più caldi baci avrà.                                                                                                                Io non v’inganno.
                                  violetta                                        alfredo
violetta                                                                                                                            violetta
                                      Usciamo dunque…                                Cessata è l’ansia
(s’alza)                                                                                                                               Da molto è che mi amate?
                                  (s’avviano alla porta di mezzo, ma Violetta è      che vi turbò?
    Tra voi saprò dividere                                                                                                          alfredo
                                  colta da subito pallore)                        violetta
    il tempo mio giocondo;                                                                                                             Ah sì, da un anno.
                                      Ohimé!                                         Sto meglio.
    Tutto è follia nel mondo                                                                                                           Un dì, felice, eterea,
    ciò che non è piacer.         tutti                                           alfredo                                              mi balenaste innante,
    Godiam, fugace e rapido          Che avete?                                      Ah, in cotal guisa                                e da quel dì tremante
    è il gaudio dell’amore;       violetta                                           v’ucciderete… aver v’è d’uopo cura                vissi d’ignoto amor.
    È un fior che nasce e muore,      Nulla, nulla.                                   dell’esser vostro…                                Di quell’amor ch’è palpito
    Né più si può goder.          tutti                                           violetta                                             dell’universo intero,
    Godiam c’invita un fervido       Che mai v’arresta?                              E lo potrei?                                      misterioso, altero,
    Accento lusinghier.                                                                                                                croce e delizia al cor.
                                  violetta                                        alfredo
tutti                                 Usciamo…                                       Se mia foste,                                  violetta
   Godiam la tazza e il cantico   (fa qualche passo, ma è obbligata                  custode io veglierei pe’ vostri soavi dì.         Ah, se ciò è ver, fuggitemi
   la notte abbella e il riso;    nuovamente a fermarsi e sedere)                                                                      Solo amistade io v’offro:
                                                                                  violetta
   In questo paradiso                 Oh Dio!                                                                                          Amar non so, né soffro
                                                                                     Che dite? ha forse alcuno
   ne scopra il nuovo dì.                                                                                                              Un così eroico amor.
                                  tutti                                              cura di me?
violetta                             Ancora!                                                                                           Io sono franca, ingenua;
                                                                                  alfredo
(ad Alfredo)                                                                                                                           altra cercar dovete;
                                  alfredo                                         (con fuoco)
   La vita è nel tripudio.                                                                                                             Non arduo troverete
                                     Voi soffrite?                                    Perché nessuno al mondo
alfredo                                                                                                                                dimenticarmi allor.
                                  tutti                                              v’ama…
(a Violetta)                                                                                                                        gastone
                                     O ciel! ch’è questo?                         violetta
    Quando non s’ami ancora.                                                                                                        (si presenta sulla porta di mezzo)
                                                                                     Nessun?
                                                                                                                                        Ebben? che diavol fate?

48                                                                                                                                                                                49
atto primo                                                                                                                                                              atto primo

violetta                         alfredo                                             SCENA V                                         Gioire, di voluttà nei vortici perire.
   Si folleggiava…               (tornando a lei baciandole la mano)                 Violetta sola.                                  Sempre libera degg’io
gastone                             Parto.                                           violetta                                        folleggiar di gioia in gioia,
    Ah! ah! sta ben, restate.    violetta                                                È strano! È strano! in core                 vo’ che scorra il viver mio
(rientra)                           Addio.                                               scolpiti ho quegli accenti!                 pei sentieri del piacer.
                                                                                         Sarìa per me sventura un serio amore?       Nasca il giorno, o il giorno muoia,
violetta                         alfredo
                                                                                         Che risolvi, o turbata anima mia?           Sempre lieta ne’ ritrovi
(ad Alfredo)                        Di più non bramo.
                                                                                         Null’uomo ancora t’accendeva…               a diletti sempre nuovi
   Amor dunque non più           (esce)
                                                                                         Oh gioia ch’io non conobbi,                 dee volare il mio pensier.
   vi garba il patto?            violetta e alfredo
                                                                                         essere amata amando!                     (entra a sinistra)
alfredo                          (lontano)
                                                                                         E sdegnarla poss’io
   Io v’obbedisco. Parto.           Addio.
                                                                                         per l’aride follie del viver mio?
(per andarsene)                  (più lontano)
                                                                                         Ah, fors’è lui che l’anima
violetta                            Addio.
                                                                                         solinga ne’ tumulti
     A tal giungeste?                                                                    godea sovente pingere
(si toglie un fiore dal seno)     [Stretta]
                                                                                         de’ suoi colori occulti!
     Prendete questo fiore.                                                               Lui che modesto e vigile
alfredo                                                                                  all’egre soglie ascese,
   Perché?                       SCENA IV                                                e nuova febbre accese,
violetta                         Violetta e tutti gli altri che tornano dalla sala       destandomi all’amor.
   Per riportarlo.               riscaldati dalle danze.                                 A quell’amor ch’è palpito
                                 tutti                                                   dell’universo intero,
alfredo
                                    Si ridesta in ciel l’aurora,                         misterioso, altero,
(tornando)
                                    E n’è forza di partir;                               croce e delizia al cor.
   Quando?
                                    Merce’ a voi, gentil signora,                        A me fanciulla, un candido
violetta                                                                                 e trepido desire
                                    di sì splendido gioir.
   Quando sarà appassito.                                                                questi effigiò dolcissimo
                                    La città di feste è piena,
alfredo                             volge il tempo dei piacer;                           signor dell’avvenire,
   O ciel! Domani!                  Nel riposo ancor la lena                             quando ne’ cieli il raggio
violetta                            si ritempri per goder!                               di sua beltà vedea,
   Ebben, domani.                (partono alla destra)                                   e tutta me pascea
                                                                                         di quel divino error.
alfredo
                                 [Scena ed Aria – Finale Atto I]                         Sentìa che amore è palpito
(prende con trasporto il fiore)
                                                                                         dell’universo intero,
   Io son felice!
                                                                                         misterioso, altero,
violetta                                                                                 croce e delizia al cor!
   D’amarmi dite ancora?                                                             (resta concentrata un istante, poi dice)
alfredo                                                                                  Follie! follie! delirio vano è questo!
(per partire)                                                                            Povera donna, sola,
   Oh, quanto v’amo!                                                                     abbandonata in questo
violetta                                                                                 popoloso deserto che appellano Parigi.
   Partite?                                                                              Che spero or più?
                                                                                         Che far degg’io!

50                                                                                                                                                                              51
atto secondo
ATTO SECONDO

                                                                                                    SCENA III                                         SCENA V
                                                                                                    Alfredo solo.                                     Violetta, quindi il signor Germont introdotto
                                                                                                    alfredo                                           da Giuseppe che avanza due sedie e riparte.
                                                                                                       Oh mio rimorso! Oh infamia!                    violetta
                                                                                                       e vissi in tale errore?                        (leggendo la lettera)
                                                                                                       Ma il turpe sogno a frangere                       Ah, ah, scopriva Flora il mio ritiro!
                                                                                                       il ver mi balenò.                                  E m’invita a danzar per questa sera!
Casa di campagna presso Parigi. Salotto               SCENA II                                         Per poco in seno acquétati,                        Invan m’aspetterà.
terreno. Nel fondo in faccia agli spettatori, è       Detto ed Annina in arnese da viaggio.            o grido dell’onore;                            (getta il foglio sul tavolino e siede)
un camino, sopra il quale uno specchio ed un                                                           M’avrai securo vindice;                        annina
                                                      alfredo
orologio, fra due porte chiuse da cristalli che                                                        quest’onta laverò.                               È qui un signore…
                                                         Annina, donde vieni?
mettono ad un giardino. Al primo piano, due                                                         (esce)
                                                      annina                                                                                          violetta
altre porte, una di fronte all’altra. Sedie,                                                                                                             Ah! sarà lui che attendo.
                                                        Da Parigi.                                  [Scena e duetto]
tavolini, qualche libro, l’occorrente per scrivere.                                                                                                   (accenna a Giuseppe d’introdurlo)
                                                      alfredo
                                                         Chi tel commise?                                                                             germont
[Scene ed Aria]
                                                                                                                                                         Madamigella Valéry?
                                                      annina                                        SCENA IV
                                                        Fu la mia signora.                                                                            violetta
                                                                                                    Violetta ch’entra con alcune carte, parlando
                                                                                                                                                         Son io.
SCENA I                                               alfredo                                       con Annina, poi Giuseppe a tempo.
                                                         Perché?                                                                                      germont
alfredo                                                                                             violetta
                                                                                                                                                         D’Alfredo il padre in me vedete!
(deponendo il fucile)                                 annina                                           Alfredo?
                                                        Per alienar cavalli, cocchi,                                                                  violetta
   Lunge da lei per me non v’ha diletto!                                                            annina
                                                                                                                                                      (sorpresa, gli accenna di sedere)
   Volaron già tre lune                                 E quanto ancor possiede.                      Per Parigi or or partiva.
                                                                                                                                                         Voi!
   dacché la mia Violetta                             alfredo                                       violetta
   agi per me lasciò, dovizie, onori,                    Che mai sento!                                                                               germont
                                                                                                       E tornerà?
   e le pompose feste                                                                                                                                 (sedendo)
                                                      annina                                        annina
   ove, agli omaggi avvezza,                                                                                                                             Sì, dell’incauto, che a ruina corre,
                                                        Lo spendìo è grande a viver qui solinghi.     Pria che tramonti il giorno
   vedea schiavo ciascun di sua bellezza.                                                                                                                ammaliato da voi.
                                                      alfredo                                         dirvel m’impose.
   Ed or contenta in questi ameni luoghi                                                                                                              violetta
                                                         E tacevi?                                  violetta
   tutto scorda per me. Qui presso a lei                                                                                                              (alzandosi risentita)
   io rinascer mi sento,                              annina                                           È strano!...                                       Donna son io, signore, ed in mia casa;
   e dal soffio d’amor rigenerato                         Mi fu il silenzio imposto.                  annina                                                Ch’io vi lasci assentite,
   scordo ne’ gaudii suoi tutto il passato.           alfredo                                       (presentandole una lettera)                           più per voi che per me.
   De’ miei bollenti spiriti                             Imposto! or v’abbisogna?                      Per voi...                                     (per uscire)
   il giovanile ardore                                annina                                        violetta                                          germont
   ella temprò col placido                              Mille luigi.                                (la prende)                                          (Quai modi!) Pure…
   sorriso dell’amore!                                                                                  Sta bene. In breve
                                                      alfredo                                                                                         violetta
   dal dì che disse: vivere                                                                             giungerà un uom d’affari, entri all’istante.
                                                         Or vanne andrò a Parigi.                                                                        Tratto in error voi foste.
   io voglio a te fedel,                                                                            (Annina e Giuseppe escono)
                                                         Questo colloquio ignori la signora.                                                          (torna a sedere)
   dell’universo immemore
                                                         Il tutto valgo a riparare ancora.
   io vivo quasi in ciel.
                                                         Va’, va’!
                                                      (Annina parte)
52                                                                                                                                                                                                    53
atto secondo                                                                                                                                                    atto secondo

germont                                          de’ suoi due figli.                         Che già presso il fin ne vedo?     violetta
   De’ suoi beni                              violetta                                      Ch’io mi separi da Alfredo?       (con estremo dolore)
   dono vuol farvi.                              Di due figli!                               Ah, il supplizio è si spietato,      (Così alla misera ch’è un dì caduta,
violetta                                                                                    Che morir preferirò.                 Di più risorgere speranza è muta!
                                              germont
   Non l’osò finora…                                                                      germont                                 Se pur beneficio le indulga Iddio,
                                                 Sì.
   Rifiuterei…                                                                               È grave il sacrifizio,                L’uomo implacabile per lei sarà)
                                                 Pura siccome un angelo
                                                                                            ma pur tranquilla uditemi.        (a Germont, piangendo)
germont                                          Iddio mi die’ una figlia;
                                                                                            Bella voi siete e giovane...         Dite alla giovine sì bella e pura
(guardandosi intorno)                            Se Alfredo nega riedere
                                                                                            Col tempo...                         ch’avvi una vittima della sventura,
   Pur tanto lusso…                              in seno alla famiglia,
                                                                                                                                 cui resta un unico raggio di bene
violetta                                         l’amato e amante giovane,               violetta
                                                                                                                                 che a lei il sacrifica e che morrà!
    A tutti è mistero quest’atto                 cui sposa andar dovea,                     Ah, più non dite…
                                                 Or si ricusa al vincolo                    v’intendo... m’è impossibile…     germont
    a voi nol sia.
                                                 Che lieti ne rendea.                       lui solo amar vogl’io.                Sì, piangi, o misera. Supremo, il veggo,
(gli dà le carte)
                                                 Deh, non mutate in triboli                                                       è il sacrifizio ch’ora io ti chieggo.
germont                                                                                  germont
                                                 le rose dell’amor.                                                               Sento nell’anima già le tue pene;
(dopo averle scorse coll’occhio)                                                            Sia pure... ma volubile
                                                 Ai preghi miei resistere                                                         Coraggio e il nobile cor vincerà.
   Ciel! che discopro!                                                                      Sovente è l’uom…
                                                 non voglia il vostro cor.                                                    Silenzio
   D’ogni vostro avere                                                                   violetta
                                              violetta                                                                        violetta
   or volete spogliarvi?                                                                 (colpita)
                                                 Ah, comprendo, dovrò per alcun tempo                                            Or imponete.
   Ah, il passato perché, perché v’accusa?                                                  Gran Dio!
                                                 da Alfredo allontanarmi... doloroso                                          germont
violetta                                                                                 germont
                                                 fora per me... pur...                                                           Non amarlo ditegli.
(con entusiasmo)                                                                            Un dì, quando le veneri
   Più non esiste, or amo Alfredo, e Dio      germont                                       il tempo avrà fugate,             violetta
   lo cancellò col pentimento mio.               Non è ciò che chiedo.                      fia presto il tedio a sorgere…        Nol crederà.
germont                                       violetta                                      Che sarà allor? Pensate           germont
   Nobili sensi invero!                          Cielo, che più cercate? Offersi assai!      Per voi non avran balsamo            Partite.
                                              germont                                       i più soavi affetti                violetta
violetta
                                                 Pur non basta.                             Poiché dal ciel non furono           Seguirammi.
   Oh, come dolce
                                                                                            tai nodi benedetti.
   mi suona il vostro accento!                violetta                                                                        germont
                                                 Volete che per sempre a lui rinunzi?    violetta                                Allor...
germont
                                                                                            È vero!
(alzandosi)                                   germont                                                                         violetta
    Ed a tai sensi                               È d’uopo!                               germont                                  Qual figlia m’abbracciate forte… così sarò.
    un sacrifizio chieggo.                                                                   Ah, dunque sperdasi               (s’abbracciano)
                                              violetta
                                                                                            tal sogno seduttore,                  Tra breve ei vi fia reso,
violetta                                         Ah, no, giammai!
                                                                                            Siate di mia famiglia                 ma afflitto oltre ogni dire. A suo conforto
(alzandosi)                                      Non sapete quale affetto
                                                                                            L’angiol consolatore…                 di colà volerete.
    Ah no, tacete,                               vivo, immenso m’arda in petto?
                                                                                            Violetta, deh, pensateci,         (indicandogli il giardino, va per scrivere)
    terribil cosa chiedereste certo…             Che né amici, né parenti
                                                                                            ne siete in tempo ancor.
    il previdi... v’attesi... era felice...      io non conto tra i viventi?                                                  germont
                                                                                            È Dio che ispira, o giovine
    troppo...                                    E che Alfredo m’ha giurato                                                      Che pensate?
                                                                                            tai detti a un genitor.
germont                                          Che in lui tutto io troverò?                                                 violetta
   D’Alfredo il padre                            Non sapete che colpita                                                          Sapendol, v’opporreste al pensier mio.
   la sorte, l’avvenir domanda or qui            d’altro morbo è la mia vita?

54                                                                                                                                                                           55
atto secondo                                                                                                                                                           atto secondo

germont                                   germont                                       alfredo                                      alfredo
   Generosa! e per voi che far poss’io?      Sì.                                        (entrando)                                      Oh, quanto...
violetta                                  violetta                                         Che fai?                                     Perché piangi?
(tornando a lui)                             … ch’io consumai d’amor…                   violetta                                     violetta
   Morrò! la mia memoria                  germont                                       (nascondendo la lettera)                         Di lagrime avea d’uopo. Or son tranquilla
   non fia ch’ei maledica,                    Sì.                                           Nulla.                                    (sforzandosi)
   se le mie pene orribili                                                              alfredo                                          Lo vedi? Ti sorrido…
                                          violetta
   vi sia chi almen gli dica.                                                              Scrivevi?                                     Sarò là, tra quei fior presso a te sempre,
                                          (piangendo)
germont                                                                                                                                  sempre, sempre presso a te…
                                               … che sarà suo fin l’ultimo…              violetta
   No, generosa, vivere,                                                                                                                 Amami, Alfredo, quant’io t’amo. Addio.
                                          (il pianto le tronca la parola)               (confusa)
   e lieta voi dovrete,                                                                                                              (corre in giardino)
                                               Addio!                                      Sì... no.
   merce’ di queste lagrime
                                          germont                                       alfredo                                      [Scena ed Aria]
   dal cielo un giorno avrete.
                                             Addio!                                        Qual turbamento! A chi scrivevi?
violetta
                                          violetta e germont                            violetta
   Conosca il sacrifizio
                                             Felice siate… Addio!                          A te.
   ch’io consumai d’amor.                                                                                                            SCENA VII
                                          (Germont esce per la porta del giardino)      alfredo
   Che sarà suo fin l’ultimo                                                                                                          Alfredo, poi Giuseppe, indi un Commissionario
   sospiro del mio cor.                                                                    Dammi quel foglio.                        a tempo.
germont                                                                                 violetta                                     alfredo
   Premiato il sacrifizio                  SCENA VI                                         No, per ora.                                  Ah, vive sol quel core all’amor mio!
   sarà del vostro amor;                  Violetta, poi Annina, quindi Alfredo.         alfredo                                      (siede, prende a caso un libro, legge alquanto,
   D’un opra così nobile                  violetta                                         Mi perdona... son io preoccupato.         quindi si alza, guarda l’ora sull’orologio
   sarete fiera allor.                         Dammi tu forza, o cielo!                  violetta                                     sovrapposto al camino)
violetta                                  (siede, scrive, poi suona il campanello)      (alzandosi)                                      È tardi: ed oggi forse
   Qui giunge alcun: partite!             annina                                            Che fu?                                      più non verrà mio padre.
germont                                     Mi richiedeste?                             alfredo                                      giuseppe
   Ah, grato v’è il cor mio!              violetta                                         Giunse mio padre…                         (entrando frettoloso)
                                             Sì, reca tu stessa                                                                         La signora è partita…
violetta                                                                                violetta
                                             questo foglio.                                                                             l’attendeva un calesse, e sulla via
    Partite!                                                                               Lo vedesti?
                                                                                                                                        già corre di Parigi. Annina pure
    Non ci vedrem più forse.              annina                                        alfredo                                         prima di lei spariva.
(s’abbracciano)                           (ne guarda la direzione e se ne mostra           Ah no: severo scritto mi lasciava.
                                          sorpresa)                                                                                  alfredo
violetta e germont                                                                         Però l’attendo, t’amerà in vederti.
                                             Oh!                                                                                        Il so, ti calma.
   Siate felice…                                                                        violetta
                                          violetta                                                                                   giuseppe
violetta                                                                                (molto agitata)
                                              Silenzio, va’ all’istante.                                                                (Che vuol dir ciò?)
   Addio!                                                                                  Ch’ei qui non mi sorprenda
                                          (Annina parte)                                                                             (parte)
germont                                                                                    lascia che m’allontani... tu lo calma.
                                              Ed ora si scriva a lui.                   (mal frenato il pianto)                      alfredo
   Addio!
                                              Che gli dirò? Chi men darà il coraggio?      Ai piedi suoi mi getterò divisi               Va forse d’ogni avere
violetta                                  (scrive e poi suggella)                                                                        Ad affrettar la perdita.
                                                                                           Ei più non ne vorrà…
(piangendo)                                                                                                                              Ma Annina lo impedirà.
                                                                                           Sarem felici… perché tu m’ami, Alfredo,
   Conosca il sacrifizio…                                                                                                             (si vede il padre attraversare in lontananza il
                                                                                           non è vero?
                                                                                                                                     giardino)
56                                                                                                                                                                                     57
Puoi anche leggere