LA SOSTENIBILITA': DA NECESSITA' STRATEGICA PER L'IMPRENDITORE A OPPORTUNITA' PER IL PROFESSIONISTA - Alberto Brugnoli Università Ca' Foscari Venezia
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LA SOSTENIBILITA’: DA NECESSITA’ STRATEGICA PER L’IMPRENDITORE A OPPORTUNITA’ PER IL PROFESSIONISTA Alberto Brugnoli Università Ca’ Foscari Venezia www.unive.it/management
Il paradosso dell’imprenditore Innovazione strategica Vs. coerenza strategica l fit External fit Externa COERENZA INTERNA COERENZA INTERNA ED ESTERNA MA SEMPRE MENO ESTERNA Nei primi anni del ‘900, il sistema produttivo Negli anni ’80 il sistema produttivo fordista (bassa flessibilità, bassa varietà) giapponese (alta flessibilità, alta varietà) garantiva garantiva alte performance in un contesto migliori performance, mentre diminuirono le esterno caratterizzato da una domanda di performance del sistema fordista, in un contesto prima dotazione, poco sofisticata. con una domanda più sofisticata che richiedeva maggiore varietà di scelta www.unive.it/management
L’evoluzione della sostenibilità nella società e nelle imprese Fonte: Anni ‘60 Anni ’70 Anni ‘80 Anni ‘90 Anni 2000 Anni ‘10 Oggi Elkington, 2004 Prima onda Seconda onda Terza onda Quarta onda Temi Antropocene Limiti Green Globalizzazione dominanti (Hoffman, Ehrenfeld, 2013) 1988 -pubblicazione di «Our Common 2012 - Conferenza Movimento Future» da parte ONU RIO+20 La legislazione giovanile guidato da della Commissione 1992 - Il Vertice della Proteste contro configura la Green ambientale travolge Greta Thunberg e Si inizia a Brundtland Terra delle Nazioni l’OMC, Banca Economy all'interno l'Organizzazione per l’emergenza comprendere che gli (UNWCED), Unite a Rio porta alla Mondiale, G8 dello sviluppo la cooperazione e lo plastica portano il impatti ambientali e iniettando ribalta temi come il e altre istituzioni sostenibile e il sviluppo economico dibattito lo sfruttamento di il termine "sviluppo cambiamento richiedono attenzione quadro istituzionale (OCSE). Scoppia il definitivamente a Concetti e risorse naturali sostenibile" nella climatico e la e nel 2002 con il per lo Sviluppo tema delle piogge livello pubblico del avvenimenti devono essere corrente politica. biodiversità. Vertice mondiale sullo Sostenibile. acide ma nel quotidiano. principali limitate. Dal disastro di Polemiche contro sviluppo sostenibile 2015- L’Agenda complesso è un Strategie di Seveso, la scoperta aziende come (WSSD) la governance 2030 per lo Sviluppo periodo di politica sostenibilità. Primi accenni nelle del buco nell’ozono, Monsanto e Nike, e per lo sviluppo Sostenibile conservatrice, in Creatività, design e legislazioni l’incidente di sugli alimenti sostenibile entra sottoscritto dai campo di cultura come driver ambientali. Chernobyl e Bhopal geneticamente definitivamente governi dei 193 legislazione d’innovazione portano modificati. nell'agenda globale dell’ONU ingloba 17 ambientale. sociale. consapevolezza sugli Obiettivi per lo impatti ambientali Sviluppo Sostenibile. delle imprese Nasce il movimento del Green consumerism La sostenibilità La sostenibilità diventa requisito per la Le imprese rispondono in modo difensivo. e del boicottaggio. La risposta delle imprese diventa mainstream. grandi imprese e sempre di più oggetto di Implicazioni L’industria imposta la questione ambientale inizia a diventare più competitiva. Si Le imprese reagiscono piani aziendali strutturati. Le aziende organizzative nei sistemi di compliance. discutono nuovi tipi di tecnologie produttive con la creazione di incorporano le strategie di sostenibilità e prodotti green. nuovi mercati. nella loro missione. www.unive.it/management
Elkington, Triple Bottom Line 3 P : People, Profit, Planet Il concetto della Triple Bottom Line ha cambiato il modo in cui le aziende, le organizzazioni non profit e i governi misurano la sostenibilità e le prestazioni di progetti o politiche. L’obiettivo principale di tale strumento è quello di rilevare la sostenibilità su tre aspetti principali: - persone (responsabilità sociale), - pianeta (responsabilità ambientale) e Società - profitto (responsabilità economica). Le imprese, nel condurre il proprio business, non devono monitorare solamente l’andamento finanziario, ma devono tenere in considerazione anche gli aspetti ambientali (come l’attenzione al consumo di acqua, energia e materie prime) e sociali (come per esempio l’attenzione alle condizioni degli impiegati). Poiché misura l’impatto che l’azienda ha nei confronti Ambiente dell’ambiente, della società e del sistema economico, è evidente che una Triple Bottom Line positiva comporti un aumento del Economia valore dell’impresa, inteso come somma del valore per gli azionisti e dei valori ambientali e sociali. www.unive.it/management
L’evoluzione del pensiero sul ruolo sociale dell’impresa Anni 2000 • 2001, Libro Verde della Commissione Europea sulla Responsabilità Sociale d’Impresa RSI è "L'integrazione volontaria delle preoccupazioni sociali e ambientali delle imprese nelle loro operazioni commerciali e nei rapporti con le parti interessate". Obiettivo: sensibilizzare sempre di più gli imprenditori in materia di RSI • In Italia decreto legislativo 254/2016 – a seguito del recepimento della direttiva comunitaria 2014/95/Ue – l’adesione alle tematiche di RSI è a carattere volontaristico da parte delle aziende. L’imposizione normativa italiana prevede che, oltre alle aziende quotate, assicurazioni ed enti di interesse pubblico, sono tenute alla compilazione del documento integrativo anche le imprese che hanno più di 500 dipendenti e che siano caratterizzate da almeno uno dei seguenti requisiti: aver registrato un importo superiore a 20 milioni di euro in attivo dello stato patrimoniale e/o aver registrato un importo superiore a 40 milioni di euro come totale dei ricavi netti. www.unive.it/management
L’evoluzione del pensiero sul ruolo sociale dell’impresa Anni 2000 • 2011 – Porter & Kramer “Il concetto di valore condiviso può essere definito come le politiche e le pratiche operative che migliorano la competitività di un'azienda mentre contemporaneamente fanno avanzare le condizioni economiche e sociali nelle comunità in cui opera. La creazione di valore condiviso si concentra sull'individuazione e l'espansione delle connessioni tra progresso sociale ed economico.” «Creating Shared Value» segna il passaggio all’innovazione strategica fondata su parametri di sostenibilità e di valore sociale, ambientale ed economico. I tre ambiti strategici in cui l’impresa può attivare innovazione sono Riconcepire prodotti e mercati Ridefinire la produttività nella catena del valore Facilitare lo sviluppo di cluster locali www.unive.it/management
L’evoluzione del pensiero sul ruolo sociale dell’impresa Anni 2000 • 2011 – Porter & Kramer LA CONNESSIONE TRA VANTAGGIO COMPETITIVO E PROBLEMI SOCIALI Il tentativo di risolvere i problemi sociali può migliorare la produttività aziendale in vari modi. Considerate per esempio ciò che accade quando l’impresa investe in un programma di benessere per i dipendenti. La società in generale ne trae beneficio perché i collaboratori e i loro famigliari stanno meglio, e l’azienda minimizza l’assenteismo e le perdite di produttività. Il grafico mette in luce alcune aree in cui le connessioni sono particolarmente forti. www.unive.it/management
L’evoluzione del pensiero sul ruolo sociale dell’impresa Anni 2000 • 2011 – Porter & Kramer: COSA DIFFERENZIA IL VALORE CONDIVISO DALLA RESPONSABILITÀ SOCIALE D’IMPRESA La creazione di valore condiviso (CSV) dovrebbe prevalere sulla responsabilità sociale d’impresa (corporate social responsibility, CSR) nel guidare gli investimenti effettuati dalle aziende nelle comunità in cui operano. I programmi di CSR si focalizzano principalmente sulla reputazione e hanno solo un collegamento limitato con il business, il che rende difficile giustificarli e mantenerli nel lungo termine. Per contro, la CSV è funzionale alla profittabilità e alla posizione competitiva dell’azienda. Sfrutta le risorse specifiche e l’expertise specifico dell’azienda per creare valore economico attraverso la creazione di valore sociale. In entrambi i casi, si assumono il rispetto delle leggi e degli standard etici, e la riduzione dei danni causati dalle attività dell’azienda. www.unive.it/management
L’evoluzione del pensiero sul ruolo sociale dell’impresa Anni 2000 • Investimenti ESG L’acronimo ESG sta per Environmental, Social, Governance si utilizza in ambito economico/finanziario per indicare tutte quelle attività legate all’investimento responsabile (IR) che perseguono gli obiettivi tipici della gestione finanziaria tenendo in considerazione aspetti di natura ambientale, sociale e di governance. www.unive.it/management
L’evoluzione del pensiero sul ruolo sociale dell’impresa Anni ’50 - ‘60: La Strategia come Pianificazione Strategica Oggi • Libro bianco sull’innovazione sociale, Murray, Grice, Mulgan, 2009 “Definiamo innovazioni sociali le nuove idee (prodotti, servizi e modelli) che soddisfano dei bisogni sociali (in modo più efficace delle alternative esistenti) e che allo stesso tempo creano nuove relazioni e nuove collaborazioni. In altre parole, innovazioni che sono buone per la società e che accrescono le possibilità di azione per la società stessa.” Un paradosso in evoluzione: Bisogni sociali Bisogni del business www.unive.it/management
Un esempio di innovazione strategica sociale: https://www.youtube.com/watch?reload=9&v=AV4WQV32ijs Il caso proposto evidenzia come dalla soluzione di un bisogno sociale, lontana dalle logiche di charity e vicina a quelle di business, l’impresa abbia raggiunto i seguenti risultati: -Brand Awareness, anche grazie alla testimonianza del Premio Nobel per la Pace Muhammad Yunus; -Market Development, introducendo tra i primi un prodotto a base latte in un contesto climatico tropicale; -Cost Saving, applicando le innovazioni frugali adottate anche ai prodotti commercializzati nei mercati sviluppati; -Strategy Innovation, riposizionandosi strategicamente e trasformandosi da food company a nutrition company www.unive.it/management
Sustainable Development Goals • Un piano d’azione per le persone, il Pianeta e la prosperità. È l'Agenda 2030 per lo sviluppo sostenibile, sottoscritta il 25 settembre 2015 da 193 Paesi delle Nazioni unite, tra cui l'Italia, per condividere l'impegno a garantire un presente e un futuro migliore al nostro Pianeta e alle persone che lo abitano. • L'Agenda globale definisce 17 Obiettivi di sviluppo sostenibile (SDG) da raggiungere entro il 2030, articolati in 169 Target, che rappresentano una bussola per porre l'Italia e il mondo su un sentiero sostenibile. • Il processo di cambiamento del modello di sviluppo viene monitorato attraverso i Goal, i Target e oltre 240 indicatori: rispetto a tali parametri, ciascun Paese viene valutato periodicamente in sede Onu e dalle opinioni pubbliche nazionali e internazionali. www.unive.it/management
Sustainable Development Goals www.unive.it/management
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Global Vision www.unive.it/management
La sostenibilità e la generazione di impatto sociale Social Business Corporate Shared Value Corporate Social Responsibility Charity www.unive.it/management
Integrare la sostenibilità nella strategia • Molteni “Gli stadi di sviluppo della CSR nella strategia aziendale”, 2007 - CSR come tratto dominante della cultura aziendale Dominante - Azioni collettive per mutare i comportamenti nel settore di appartenenza - Ricerca soluzioni win-win Innovativa - Ulteriore articolazione azioni - Identificazione bisogno sociali cui l’impresa può rispondere - Monitoraggio impatti socio-ambientali - Stakeholder engagement Sistemica - Razionalizzazione attività verso comunità - Misure di CSR nei sistemi di incentivi - Nuove iniziative di welfare - Codice etico - Bilancio sociale Corrente - Certificazioni ambientali - Cause related marketing Informale Iniziativa occasionali a favore della comunità, dei dipendenti, dell’ambiente www.unive.it/management
MISURARE E RENDICONTARE IL VALORE SOSTENIBILE: DAL CONTROLLO DI GESTIONE AL BILANCIO DI SOSTENIBILITA’ Prof. Marco Fasan Università Ca’ Foscari Venezia www.unive.it/management
lit al ity e bi ci lu si so y ar Va on te sp ra ch ed re rpo ar Co Sh Natura dell’impresa DA privatistica A istituzionale 22 www.unive.it/management
Triple bottom line social governance environmental 23 www.unive.it/management
Le informazioni sulla sostenibilità e il mercato dei capitali Informazioni INVESTITORI AZIENDE Capitali The letter of Larry Fink, Blackrock CEO: https://www.blackrock.com/corporate/investor- relations/larry-fink-ceo-letter https://assets.kpmg/content/dam/kpmg/lu/pdf/lu-en- European%20Responsible%20Investment%20Fund-2019.pdf La riproduzione e duplicazione del presente materiale, per qualsiasi finalità e con qualsiasi mezzo, se non espressamente autorizzata da SAF Triveneta, è rigorosamente vietata. www.unive.it/management 24
Le informazioni sulla sostenibilità e il mercato dei capitali Non solo le grandi realtà mul1nazionali ma anche il territorio: https://esgnews.it/social/banca-della-marca-lancia-un-plafond-da-20-milioni-di-euro-per-prestiti-esg/ www.unive.it/management 25
Gli interventi legislativi in tema di rendicontazione di sostenibilità • Fino al 2007: nessun obbligo • D.Lgs 32/2007: inclusione nella relazione sulla gestione di indicatori non finanziari, se del caso. • Direttiva Europea 2014/95/UE del 22 ottobre 2014 • D.lgs 254/2016, che recepisce la Direttiva Europea • Aprile 2021: proposta nuova direttiva europea www.unive.it/management
Fonte:h(ps://commercialis2.it/documents/20182/1236821/Sostenibilit%E0+aziendale+e+sviluppo+professionale.+corporate+governance+e+risk+manage ment/0c0423c5-6056-45b8-b3d3-a14518f14188 La riproduzione e duplicazione del presente materiale, per qualsiasi finalità e con qualsiasi mezzo, se non espressamente autorizzata da SAF Triveneta, è rigorosamente vietata. 27 www.unive.it/management 27 27
Fonte:https://commercialisti.it/documents/20182/1236821/Sostenibilit%E0+aziendale+e+sviluppo+professionale.+corporate+governance+e+risk+manag La riproduzione e duplicazione del presente materiale, per qualsiasi finalità e con qualsiasi mezzo, se non espressamente autorizzata da SAF Triveneta, è rigorosamente vietata. 28 ement/0c0423c5-6056-45b8-b3d3-a14518f14188 www.unive.it/management 28 28
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D.Lgs. n. 254/2016 AMBITO DI APPLICAZIONE (art. 2) 30 www.unive.it/management
… e le PMI? Best Practice “I soggetti diversi da quelli ricompresi nell'ambito di applicazione di cui all'articolo 2 che, su base volontaria, redigono e pubblicano dichiarazioni individuali o consolidate non finanziarie e che si attengono a quanto disposto dal presente decreto legislativo, possono apporre su dette dichiarazioni la dicitura di conformita' allo stesso” (art. 7) La negoziazione con il committente L’azienda potrebbe essere controllata o far parte della catena di fornitura di un ente soggetto agli obblighi del D.Lgs 31 www.unive.it/management
Contenuto della DNF (art. 3, comma 1 del D.Lgs 254/2016) La Dichiarazione non Finanziaria (DNF) deve contenere informazioni: 32 www.unive.it/management
La proposta di nuova dire5va europea 33 www.unive.it/management 33
La proposta di nuova direttiva europea SCOPE: Large undertakings and, as of 1 January 2026, small and medium-sized undertakings which are undertakings referred to in Article 2, point (1), point (a), shall include in the management report information necessary to understand the undertaking’s impacts on sustainability matters, and information necessary to understand how sustainability matters affect the undertaking’s development, performance and position. 34 www.unive.it/management 34
La proposta di nuova direttiva europea KEY DATES: • The proposal requires the Commission to adopt a first set of standards by 31 October 2022. • Member States shall bring into force the laws, regulations and administrative provisions necessary to comply with Articles 1, 2 and 3 of this Directive by 1 December 2022. • Member States shall provide that the provisions referred to in the first subparagraph are to apply to all undertakings within the scope of the corresponding Directive for the financial year starting on 1 January 2023 or during the calendar year 2023. 35 www.unive.it/management 35
La proposta di nuova direttiva europea Non-listed SMEs • While SMEs not listed on EU regulated markets are exempt from the requirements of the draft legal rules, the Commission proposes the development by October 2023 of proportionate standards for SMEs to use on a voluntary basis. It is thought that such standards, which could also be used by listed SMEs within the scope of the proposals, would enable SMEs to respond in a cost-efficient way to the requests for information received from other entities including those in their supply chain as well as banks and insurers. 36 www.unive.it/management 36
Lo standard di rendicontazione www.globalrepor?ng.org 37 www.unive.it/management 37
Global Reporting Initiative 38 www.unive.it/management
Global Repor
Global Reporting Initiative 40 www.unive.it/management
Global Reporting Initiative 41 www.unive.it/management
Global Reporting Initiative 42 www.unive.it/management
Global Reporting Initiative 43 www.unive.it/management
Global Repor
Analisi catena fornitura Settore: Apparel 45 www.unive.it/management
Analisi catena fornitura Settore: Apparel 46 www.unive.it/management 46
Il bilancio di sostenibilità: il processo 1. Iden'ficare con il commi1ente des1natari del report e messaggi chiave da comunicare 2. Analisi del contesto esterno 3. Mappatura degli stakeholder e delle loro aspe9a1ve 4. Iden'ficazione delle tema1che rilevan1 5. Selezione e raccolta dei KPI 47 www.unive.it/management
Step 1: identificare destinatari e messaggi • Analisi delle ragioni che portano l’azienda a rendicontare o isomorfismo («il mio compe,tor lo fa, quindi lo faccio anch’io») o Richieste dei clienQ / fornitori o Crisis management dopo evenQ dannosi o Advocacy • Determina il 'po di linguaggio e il grado di tecnicismo necessario • Determina i contenu' • Determina la grafica Se il commi1ente non ha la risposta… analisi di benchmark: h1ps://www.corporateregister.com/ 48 www.unive.it/management
Step 2: analisi del contesto esterno ANALISI DEGLI INDICATORI DI SCENARIO (se1ore idrico) • Andamento PIL storico e prospe2co • Composizione PIL (cambiamento dei se7ori a2vità nei prossimi anni? E quindi evoluzione dei bisogni nei prossimi 5-10 anni? • Andamento demografico storico e prospe2co • Evoluzione conglomeraE urbani • Cara7erisEche morfologiche • Precipitazioni e climate change 49 www.unive.it/management
Step 2: analisi del contesto esterno ANALISI DEI MACROTREND I macrotrend sono quelle forze dirompenti in grado di determinare cambiamenti strutturali nell’economia globale, guidare l’innovazione, ridefinire le priorità delle società e i modelli di business Se9ore: Apparel https://www.sasb.org/find-your-industry/ La riproduzione e duplicazione del presente materiale, per qualsiasi finalità e con qualsiasi mezzo, se non espressamente autorizzata da SAF Triveneta, è rigorosamente vietata. 50 www.unive.it/management
Step 2: analisi del contesto esterno ANALISI DEI MACROTREND I macrotrend sono quelle forze dirompenti in grado di determinare cambiamenti strutturali nell’economia globale, guidare l’innovazione, ridefinire le priorità delle società e i modelli di business Se9ore: Apparel Contributo importante che travalica il reporting ed entra nella pianificazione strategica. Anche se non incluse nel report, rappresenta una buona occasione per introdurre analisi del mercato, dei competitor etc. https://www.sasb.org/find-your-industry/ La riproduzione e duplicazione del presente materiale, per qualsiasi finalità e con qualsiasi mezzo, se non espressamente autorizzata da SAF Triveneta, è rigorosamente vietata. 51 www.unive.it/management
Step 3: mappatura stakeholder e aspettative (stakeholder engagement) Il processo: • [all’interno]: coinvolgimento del management aziendale CdA, AD, Responsabili di funzione Sessione formativa Discussione in plenaria oppure somministrazione di moduli • [all’esterno]: coinvolgimento degli stakeholder Utenti, rappresentanti lavoratori, comitati… Indagine customer satisfaction, sportelli e call center,… 52 www.unive.it/management
Step 3: mappatura stakeholder e aspettative (stakeholder engagement) Mappatura degli Stakeholder (rilevan9) e delle loro aspe;a9ve (se;ore idrico) • Comunità locale Impatto ambientale dell’infrastruttura Educazione ambientale • Utenti Qualità dell’acqua, costo del servizio • Fornitori Audit fornitori • Lavoratori Sicurezza sul lavoro, formazione • Finanziatori Modalità di finanziamento e gestione nuove opere 53 www.unive.it/management
Step 4: identificazione delle tematiche rilevanti Stakeholder (mappatura + analisi aspettative) + STRATEGIA AZIENDALE Il management definisce le priorità (scelta strategica) • Migliorare efficienza op. • Aumentare R&S • Ridurre perdite rete Definizione dei temi rilevanE • Migliorare impatto ambientale • Promozione educazione ambientale • Aumentare formazione personale 54 www.unive.it/management
Step 4: identificazione delle tematiche rilevanti www.unive.it/management
Step 5: identificazione dei KPI per ogni tematica rilevante • Di attività • Di Output • Di outcome • Financial vs non financial • Leading vs lagging • Risultati vs Coportamenti (es: clienti * visite/clienti * bolle/visite * fatturato/bolle = fatturato) www.unive.it/management
Step 5: identificazione dei KPI per ogni tematica rilevante www.unive.it/management
L’identificazione dei KPI rilevanti STRATEGIA FATTORI CRITICI DI SUCCESSO KEY PERFORMANCE INDICATORS www.unive.it/management
https://www.fincantieri.com/it/sostenibilita/governance/piano-di-sostenibilita/ www.unive.it/management 59
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Ostacoli / opportunità • Ottenimento dati • Percezione di valore aggiunto. Richiede la presenza in azienda • Grafica • Riflessione strategica (aspettative clienti; contesto esterno; mosse competitor) • Reperimento nuovi dati • Identificazione, fra i dati disponibili, di quelli rilevanti • Benchmark (nel tempo e nello spazio) • Definizione di target / ambizioni 62 www.unive.it/management
Un esempio di bilancio di sostenibilità di una PMI http://www.mcadigital.it/wp-content/uploads/2020/01/MCA-BilancioSostenibilita2017-18.pdf 63 www.unive.it/management
Grazie dell’attenzione! Marco Fasan marco.fasan@unive.it www.unive.it/management
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