LA PARTITA PERFETTA Il viaggio di una pallina nella storia americana
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LA PARTITA PERFETTA Il viaggio di una pallina nella storia americana “L'unica costante in tutti questi anni, è stata il gioco del baseball, l'America è stata travolta da mille rulli compressori, è stata cancellata come una lavagna, ricostruita e ricancellata, ma il baseball ha segnato il tempo, questo campo questa partita, sono parte del nostro passato, ci ricordano tutto quello che un tempo era buono e potrebbe tornare a esserlo.” (Field of Dreams, 1989) Angela Padoan Classe VC Anno scolastico 2017/2018
Introduzione “Sono sicuro che è più facile imparare la matematica che non il baseball”. (Albert Einstein) Ecco con Albert Einstein non sono proprio d’accordo, ma ammetto che anche a me sfugge qualche regola del baseball, nonostante ci giochi. Ho scelto di parlare di questo argomento per dimostrare che una passione personale non è fine a se stessa ma può coinvolgere le origini culturali di un intero popolo. Mediante la storia del baseball ho parlato anche della storia degli Stati Uniti dimostrando lo stretto rapporto che li lega. Dall’illustrazione alla musica, dal cinema alla letteratura questo sport ha alimentato il sogno americano che per alcuni si è realizzato come per Joe DiMaggio o Jackie Robinson e questi a loro volta diventarono gli idoli di un’intera nazione. La ricerca non è stata semplice, dato che in Italia enciclopedie sul baseball o testi informativi scarseggiano in quanto è uno sport poco diffuso. Inizialmente sono stata scoraggiata dalla difficoltà della ricerca che però, una volta intrapresa, si è rivelata lunga ma soddisfacente. Il sito di un grande appassionato di baseball ed ex giocatore mi ha ispirata ad andare avanti, vedendo la passione con la quale è stato realizzato. Mi sono basata perlopiù su articoli di giornale in lingua originale (e non) e siti ufficiali americani specifici. Ad ogni modo l’entusiasmo per questa tesina deriva da ciò che mi ha regalato la mia squadra, senza la quale non avrei goduto di momenti di spensieratezza in un anno così cruciale per la mia carriera scolastica. LA PARTITA PERFETTA – Il viaggio di una pallina nella storia americana 2
LA NASCITA DEL BASEBALL E LA SUA PRIMA MANIFESTAZIONE NEL PANORAMA NAZIONALE STATUNITENSE Le teorie sulle origini del baseball sono le più disparate: dall’Antico Egitto alla Francia per poi passare in Gran Bretagna e in Irlanda ed infine approdando negli Stati Uniti, si costituì il mito del baseball. Henry Chadwick scrittore sportivo e storico inglese pubblicò un articolo nel 1903 affermando che il baseball derivi dallo sport britannico Rounders. Di opinione differente era Albert Spalding (1849 – 1915), dirigente e manager americano, il quale sosteneva fortemente che il baseball avesse avuto origine esclusivamente sul suolo americano, identificandone come inventore Abner Doubleday, generale dell’esercito nordista durante la guerra di Secessione. Questa idea tuttavia si rivelò infondata e nel 1953 Alexander Cartwright venne dichiarato dal congresso degli Stati Uniti l’inventore ufficiale dello sport poiché fondò nel 1845 la prima società New York City's Knickerbockers club e stese le regole del baseball, tuttora rispettate. Successivamente vi furono un grande sviluppo e diffusione del baseball tanto da sorpassare il cricket, lo sport più popolare nella città di New York . Nel 1856 il New York Mercury definì il baseball come “national pastime”(il passatempo nazionale). Nacque nel 1850 la NABBP (National Association of Base Ball Players), che organizzò il primo campionato e vennero poi istituite la National League (ancora esistente) e la Negro League (riservata ai giocatori afroamericani). Nel 1903 la NABBP formò le World Series, fase finale del campionato professionistico in cui le due leghe maggiori (Western e National) disputano le partite finali. La nuova lega American League assieme alla National League formano la Major League Baseball (nota attualmente come MLB), la più vecchia tra le maggiori leghe sportive professionistiche degli Stati Uniti e del Canada e che ora gestisce anche la Minor League. Inoltre organizza il campionato mondiale di baseball: World Baseball Classic. The National Game. Three “Outs” And One “Run” Con lo sviluppo della propria organizzazione il baseball divenne sempre di più popolare, tanto che nel 1860, affacciandosi alle elezioni presidenziali più importanti della storia americana, il litografo Louis Maurer (1832-1932) ideò la vignetta “The National Game. Three “Outs” And One “Run”, poi distribuita dall’impresa “Currier & Ives”. Essa espone la popolarità di questo sport in termini LA PARTITA PERFETTA – Il viaggio di una pallina nella storia americana 3
politici. Currier & Ives era un importante impresa di stampa americana di cui Nathaniel Currier era al capo assieme al socio James Merritt Ives con sede a New York City dal 1834 al 1907. L’azienda produceva litografie in bianco e nero che poi dipingeva a mano, con le quali venivano realizzate copie di opere di alcuni artisti. Con questa tecnica ne potevano essere prodotte molte in poco tempo ed essere vendute poi a buon mercato. Per questo motivo l’azienda pubblicizzava le proprie litografie come “incisioni colorate per il popolo” , da cui il nome dell’impresa "the Grand Central Depot for Cheap and Popular Prints”. La litografia «The National Game. Three “Outs” And One “Run”» costituisce una satira a favore del futuro presidente. Con la frase “tre eliminati e uno a segno” si riferisce metaforicamente alle elezioni politiche del 1860. Abraham Lincoln ha sconfitto in una partita di baseball i suoi tre avversari: John Bell del Constitutional Union Party ed i due candidati del partito democratico Stephen A. Douglas e John C. Breckinridge. Infatti il futuro presidente si trova sopra la casa base (home base), facendo notare ai propri avversari che per superarlo devono eseguire una lunga battuta. I protagonisti di LA PARTITA PERFETTA – Il viaggio di una pallina nella storia americana 4
questa scena stanno discutendo dell’incombente esito elettorale parafrasando il gergo del baseball. Lincoln, candidato del Partito Repubblicano, si trova sulla destra e con espressione soddisfatta, strige con una mano la pallina, mentre con l’altra una grande mazza sulla quale sono incisi i suoi ideali: “equal rights and free territory”, che lo porteranno poi al successo. Nel fumetto il candidato alla Casa Bianca si prende gioco dei suoi avversari dicendo: «Gentlemen, if any of you should ever take a hand in another match at this game, remember that you must have a “good bat” and strike a “fair ball” to make a “clean score” & a “home run”». Li avverte che per sconfiggerlo devono avere attacco e difesa ineccepibili, che nel baseball significa battere e lanciare. Gli avversari ribattono e John Bell sulla sinistra, membro dell’”Union Club” esclama: «It appears to me very singular that we three should strike “foul” and be “put out” while old Abe made such a “good lick”». Egli esprime la sua perplessità sul fatto che loro tre verranno eliminati mentre “old Abe”, come veniva soprannominato Lincoln, metta a segno una “good lick”, termine gergale che indica un colpo ben piazzato. Al suo fianco Stephen A. Douglas, candidato alla presidenza per il Nothern Democratic Party detto “little giant” per la sua misera statura, risponde a Bell: «That’s because he had that confounded rail, to strike with, I thought our fusion would be a “short stop” to his career». Afferma che se Lincoln ha vinto è solo grazie alla sua speciale mazza (che ha dimensioni più grandi rispetto a quelle dei suoi avversari) sulla quale è riassunta la sua posizione politica. Invece John C. Breckinridge, appartenente al Southern Democratic Party, ha una politica nettamente diversa da quella che Abraham Lincoln ci propone, sulla sua mazza appare infatti la scritta “slavery extension”. E’ in procinto ad allontanarsi e si sta stringendo le narici con la mano, perché avverte un cattivo odore. Il fetore proviene dalla moffetta che sta ai suoi piedi e si aggira guardinga attorno a loro. In inglese “skunk” significa moffetta e “to skunk” si utilizza per descrivere una situazione in cui l’avversario viene battuto. Perciò la moffetta rappresenta il destino dei tre rivali di Abraham Lincoln: una clamorosa sconfitta. L’inequivocabile postura e le affermazioni di Breckinridge : «I guess I’d better leave for Kentucky, for I smell something strong around here, and begin to think, that we are completely “skunk’d”» anticipano infatti la sconfitta. Il momento in cui è stata pubblicata la vignetta è fondamentale poiché apparve quando l’America stava diventando una nazione. Infatti il “National Game” illustrato non è il baseball ma il dibattito politico fra gli avversari per la vittoria delle elezioni, il quale viene riportato con termini tecnici del baseball come “good bat”, “fair ball”, “clean score”, “strike”, “foul”, “good lick”,… Currie & Ives LA PARTITA PERFETTA – Il viaggio di una pallina nella storia americana 5
lavorava su tutto il territorio nazionale e diffuse questa vignetta in tutto il paese utilizzando il linguaggio del mondo del baseball, che prima di allora nessuno sarebbe stato in grado di comprendere, ma proprio in quel periodo stava acquistando popolarità, tanto che l’azienda lo considerò sport nazionale. Con questa importante apparizione il baseball si legò profondamente alla società americana, specialmente dopo l’avvento del professionismo dove la competizione divenne più intensa e il sistema venne regolamentato. Gli Americani possedevano un forte senso di identità e sentivano un bisogno di appartenenza che il baseball riuscì a soddisfare. Le squadre locali infatti rappresentavano l’identità delle singole comunità urbane perché da un lato il baseball rappresentava le origini e la mentalità del luogo, dall’altro ne favoriva la rivalità con gli altri. Tutto ciò si riassume nel concetto di “localism”, inteso come appartenenza. Il cricket per esempio non ebbe lo stesso appoggio a livello locale in quanto era legato a classi sociali elevate. Inoltre il baseball ha la particolarità di non escludere l’individualità nel gioco di squadra, anzi la valorizza. Il ruolo del lanciatore, ad esempio, è centrale nel gioco e a differenza di qualsiasi altro sport di squadra, come il calcio, questo singolo ruolo è determinante sull’esito della partita. IL BASEBALL ALL’INIZIO DEL XX SECOLO All'inizio del XX secolo nelle quattordici squadre che facevano parte della National League e dell'American League vi erano più di 400 giocatori professionisti. Dal 1903 le squadre arrivate prime nelle due leghe presero ad affrontarsi in un torneo post-campionato: le World Series. Il pubblico che seguiva le partite di baseball era numerosissimo. Allo stadio, approfittando anche dei prezzi contenuti, andavano intere famiglie. Non mancavano tuttavia i problemi: in alcuni Stati vennero banditi gli incontri domenicali perché disputati nel giorno sacro dei puritani. Il prezzo accessibile dei biglietti portò alo stadio anche molti immigrati che trovarono nel baseball un aiuto per la loro integrazione nella società. Infatti giocatori quali Jackie Robinson rappresenteranno un esempio per tutti loro. Nel 1947 egli fu il primo giocatore di colore ammesso in una squadra professionistica, i Los Angeles Dodgers. Il baseball era molto popolare tra la popolazione afroamericana ma fino a quel momento i neri potevano partecipare solo alla Negro League ed era loro vietato utilizzare gli stessi impianti dei bianchi. Robinson fu scelto sia per le sue doti atletiche che per il suo carattere LA PARTITA PERFETTA – Il viaggio di una pallina nella storia americana 6
determinato e la sua forza di volontà che gli permisero di superare senza mai reagire l'iniziale ostilità di avversari e pubblico. Ad inizio secolo il grande interesse sociale per il baseball si concretizzò nella pubblicazione di periodici, quotidiani e i primi dagherrotipi che immortalarono episodi simbolici e di grande rilevanza come il primo lancio della pallina nel 1910 da parte del presidente degli Stati Uniti William Howard Taft, per inaugurare la nuova stagione agonistica, nell’incontro fra i Washington Senators e i Philadelphia Atletics. Il presidente era appassionato di baseball infatti, oltre ad essere stato un giocatore semiprofessionista, era anche tifoso dei Cincinnati Reds. Così il presidente Howard diede inizio ad una lunga tradizione che si protrae fino ad oggi. Ancora una volta quindi il baseball è strettamente legato allo Stato, questo legame dimostra la sua incalzante nazionalizzazione e la sua grande importanza, tanto che nemmeno i conflitti mondiali fermarono i campionati. Durante la Prima guerra mondiale il generale Enoch Crowder emanò un ordine “work or fight” il 21 luglio 1918 che consisteva nel chiamare uomini impegnati in lavori non essenziali, come i giocatori di baseball, ad arruolarsi per servire la patria oppure cercare un posto per contribuire al sostegno dello sforzo bellico. Molti campioni infatti partirono volontari per il fronte. Nonostante le proposte avanzate dalla commissione della Major League per giungere ad un compromesso, le responsabilità in tempo di guerra forzarono ad una chiusura anticipata della stagione il 2 settembre del 1918. Ancora più complessa la situazione durante la Seconda Guerra Mondiale, specialmente a seguito dell’offensiva giapponese a Pearl Harbor nel 1941. In queste circostanze i proprietari delle squadre appartenenti alla Major League non sapevano se avrebbero dovuto iniziare a pianificare la stagione successiva. Ad ogni modo riuscirono a convincere Kenesaw M. Landis, amministratore delegato della Major League in quel periodo, a presentare il problema al presidente degli Stati Uniti Franklin Roosevelt con una lettera nella quale chiese consiglio sul da farsi. Il presidente rispose con la "Green Light Letter" (datata 15 gennaio 1942) nella quale sostenne che il baseball potesse essere una fonte di relax e di distrazione per i lavoratori americani in tempi così difficili e che avrebbe offerto una ricreazione di un paio d’ore a basso costo. Chiese inoltre che le partite notturne fossero estese in modo tale che fosse data l’opportunità ai lavoratori giornalieri di poterle vedere. Nonostante ciò il presidente chiarì che non avrebbe esonerato i giocatori dal servizio militare se idonei. Numerosi giocatori della Major League prestarono servizio in guerra, come ad esempio Joe DiMaggio e Ted Williams; il presidente era fiducioso che l’impiego di giocatori più anziani non avrebbe smorzato la LA PARTITA PERFETTA – Il viaggio di una pallina nella storia americana 7
popolarità dello sport, decisamente compromessa se il campionato si fosse, invece, bloccato. Il baseball era considerato dal presidente essenziale per il morale nazionale. La popolazione americana reagì entusiasta ed euforica alla lettera del presidente. Roosevelt apparve in ogni prima pagina dei giornali e venne applaudito ma si discusse anche riguardo la sicurezza di organizzare grandi eventi sportivi durante un periodo di guerra e il potenziale pericolo delle partite notturne che potevano fornire visibilità ai bombardieri nemici. Ci fu invece chi pensò che le partite non solo avrebbero avuto una funzione di distrazione dalla guerra per i popolo americano ma che sarebbero servite anche a sostenere economicamente la Croce Rossa e la U.S.Navy. Gli storici del baseball concordano sul fatto che il presidente Roosevelt assunse un ruolo decisivo, incoraggiando i dirigenti del baseball a continuare il campionato per il mantenimento della popolarità dello sport e aiutandolo a rimanere il passatempo nazionale. Grazie a lui molti americani poterono servire il paese non con le armi bensì con pallina e mazza. The All-American Girls Professional Baseball Nell'autunno del 1942 molte squadre minori della lega si sciolsero a causa della guerra. Giovani uomini di età pari o superiore a 18 anni venivano arruolati nelle forze armate. Per mantenere il baseball al centro dell’opinione pubblica, i diversi dirigenti della Major League hanno iniziato a pensare ad una soluzione mentre la maggior parte dei giocatori si trovava in guerra. Il comitato raccomandò che venisse istituito un LA PARTITA PERFETTA – Il viaggio di una pallina nella storia americana 8
campionato di softball di ragazze per essere pronti ad andare negli stadi della Major League nel caso in cui il pubblico fosse diminuito a causa della perdita delle franchigie dei giocatori di qualità partiti per il fronte. Con la dedizione di un gruppo di imprenditori del Midwest e il sostegno finanziario di Mr.Wrigley, il noto produttore di chewing gum, proprietario dei Chicago Cubs e dirigente della Major League, l’All-American Girls Softball League nacque nella primavera del 1943. La lega nacque con il nome “All-American Girls Softball League”. Inizialmente le donne praticavano una via di mezzo fra baseball e softball. Nel corso degli anni la lega cambiò proprietari e diversi nomi, già dopo la prima stagione venne chiamata “All-American Girls Baseball League” per renderlo distintivo dalle leghe esistenti di softball e perché le regole del gioco erano quelle della Major League Baseball. La denominazione finale della lega fu scelta in “All-American Girls Baseball League” (AAGBBL). Vennero ingaggiate numerose donne da ogni parte dell’America e anche dal Canada, tramite dei talent scout, inviati dalla commissione. Anche la lega femminile, come quella maschile, escludeva gli afro-americani. The All-American Girls Professional Baseball League diede a più di 600 atlete la possibilità di giocare a baseball professionale. La League operò dal 1943 al 1954 e rappresenta uno degli aspetti più singolari della storia del baseball americano. L’importanza di far apparire le ragazze attraendo un numero maggiore possibile di spettatori era essenziale per non diminuire l’interesse degli americani per il baseball. Per questo motivo venne ingaggiata da Wrigley l’imprenditrice cosmetica Helena Rubinstein che insegnò alle ragazze l’etichetta e ogni aspetto dell’igiene personale. Furono selezionate quattro città dove la Major League non giocava e che fossero vicine a Chicago (dove risiedevano i Chicago Cubs di Wrigley). Le città scelte furono Racine e Kenosha in Wisconsin, Rockford in Illinois e South Bend in Indiana. La prima partita fu disputata il 30 maggio del 1943 con il South Bend che giocò a Rockford e Kenosha a Racine. La formazione della lega professionale femminile fu un successo e diede un’enorme possibilità per l’emancipazione femminile. Infatti gli americani furono colpiti dalle capacità atletiche delle donne in uno sport che era considerato per soli uomini. Le donne, prima considerate solo casalinghe, ora erano essenziali per il supporto bellico occupando posti di lavoro nelle fabbriche e partecipando ai campionati professionali di baseball, costituendo un’importante forma di distrazione per il popolo americano. Venne a tal proposito realizzato nel 1992 il film A League of Their Own basato sulla storia de “All-American Girls Professional Baseball League” e diretto da Penny Marshall. LA PARTITA PERFETTA – Il viaggio di una pallina nella storia americana 9
A League of Their Own (1992) A League of Their Own is an American sport comedy-drama film that tells the real-life story of the All-American Girls Professional Baseball League in a fictionalized way. It’s directed by Penny Marshall, in the film Geena Davis, Tom Hanks, Madonna and Lori Petty star. During World War II all the men were fighting so most jobs were replaced by women. The owners of the baseball teams decided to found the All-American Girls Professional Baseball League. The talent scout is Ernie Capadino and he is sent out to recruit players. During a softball game in Oregon he discovers Dottie, the local catcher and he offers her a position in the team. She brings with her Kitti , her sister, although the talent scout is not impressed by her performance but Dottie persuades him. The talent scout organizes the Rockford Peaches with girls from various social backgrounds, such as Mae Morabito, a taxi driver from New York, Miss Georgia, a beauty Queen, etc;… In the All-American Girls Professional League there are others teams such as South Bend Blue Sox, Racine Belles, Kenosha Collets. Jimmy Dugan, an ex alcoholic player is the coach who initially treats the whole thing as a joke. While practicing Kitti and Dottie become rivals and she trades with Belles at the end of the season, qualifying for the League’s World Series. Bob, Dottie’s husband returns from Italy and she goes home with him. First she doesn’t want to continue playing but then, thanks to her husband, she returns and the Peaches meet the Belles in the World Series and in a decisive game, Dottie loses the ball on purpose to let her win. So after the game the sisters reconcile. The film is set in America in 1943 during World War II. Women in that period were struggling for equality. The place of women was in the house. Although women have gained rights and more freedom since the 1920’s (from 1920 they can vote) sexism remains prevalent. This film shows how, during wartime, due to the absence of men, women were used as a replacement for the interest of wealthy businessmen. This film rejects aspects of patriarchal society. In fact women play what it was LA PARTITA PERFETTA – Il viaggio di una pallina nella storia americana 10
considered a man’s sport. The characters are used to show the struggle between feminism and patriarchal superiority, which is represented by Jimmy Dugan who thought that a female league was a waste of time. Also this film shows the importance of this sport for Americans, so important that no one wants to stop the championships. In the film there is an ambiguity about the role of women in baseball. We can see this ambiguity in Dottie character who was not sure to play for the League, although she was the best player, but she was tied to traditional value. Meanwhile her sister Kitti wanted a career in baseball and she did not care about getting married or having a family. For this reason Kitti represents a modern woman. IL BASEBALL NEL SECONDO DOPOGUERRA Conclusa la Seconda Guerra mondiale il baseball godette dell’impegno dei proprietari della Major League nel mantenere lo sport visibile, in quanto venne seguito molto di più. Le partite aumentarono di numero e nel 1947 iniziarono le trasmissioni televisive con le World Series tra i New York Yankees e i BrooKlyn Dodgers. Si assistette al boom del baseball avvenuto soprattutto grazie ai suoi protagonisti come Joe DiMaggio di origine italiana che era il giocatore di punta degli Yankees e il matrimonio con Marylin Monroe lo rese molto noto. Il suo mito però non si costituisce solo per la sua relazione con l’attrice, bensì per i suoi strabilianti titoli. Egli è stato selezionato ben 13 volte a giocare l'MLB All-Star Game, ha battuto 2214 valide e 324 fuoricampo nella sua carriera. La maglia numero 9 era richiestissima fra i piccoli spettatori. Nel 1951 concluse la sua carriera da giocatore professionista. Nei decenni successivi i livelli di presenza negli stadi ebbero dei lievi cali ma comunque rimasero superiori rispetto ai periodi prebellici. Nostalgici del baseball degli anni quaranta e cinquanta possono ricordare il loro idolo Di Maggio con la celebre canzone Mrs. Robinson di Simon & Garfunkel. LA PARTITA PERFETTA – Il viaggio di una pallina nella storia americana 11
“Where have you gone, Joe DiMaggio, Dove sei finito Joe DiMaggio Our nation turns its lonely eyes to you. Una nazione volge i suoi sguardi solitari a te What's that you say, Mrs. Robinson. Che cos'è che hai detto Mrs Robinson Jolting Joe has left and gone away, Il grande Joe ha lasciato e se ne è andato, Hey, hey, hey Hey, hey, hey Hey, hey, hey” Hey, hey, hey Mrs. Robinson venne composta nel 1968 dal duo americano Simon & Garfunkel ed estratta dell’album Bookends. Questa canzone, diventata famosa e riportata in numerosi film, sfondò non solo le classifiche statunitensi ma anche quelle delle diverse nazioni europee. Di questo testo ci interessa l’ultima strofa, in cui viene citato il più famoso giocatore di baseball della storia: Joe DiMaggio. Questi versi non vennero apprezzati dal campione. L’articolo del New York Times del 9 marzo 1999 (il giorno successivo alla morte di DiMaggio) riporta l’incontro di Paul Simon e Joe DiMaggio in un ristorante nel quale Joe gli chiese perché lo considerasse sparito, dato che aveva appena registrato una pubblicità. Il cantante gli rispose che il testo non andava preso letteralmente e che quei versi non rappresentavano nemmeno una critica al giocatore bensì un elogio ad un eroe del baseball, un eroe americano che gli Stati Uniti non ebbero più. Simon parla di un’America bisognosa di eroi, in cui mancano valori e lui li ritrovò nel campione Joe DiMaggio. Il Baseball tra arte e letteratura Il baseball non ha esercitato la sua influenza solamente in maniera diretta sugli spettatori ma è stato anche rappresentato in diverse forme da artisti e scrittori che lo hanno utilizzato per veicolare il loro messaggio alle masse. Tutto ciò che era legato al baseball divenne emblema della cultura Pop di quegli anni, dal panino consumato sugli spalti, al berretto distribuito come gadget. È proprio negli anni d’oro di questo sport (dal secondo dopoguerra verso la fine degli anni cinquanta) che sono state realizzate le opere presentate di seguito. Sono state scelte perché si LA PARTITA PERFETTA – Il viaggio di una pallina nella storia americana 12
ritengono essere emblematiche per dimostrare quanto il gioco del baseball e i suoi valori abbiano influenzato ed impregnato la società statunitense. Norman Rockwell ( New York 1894- 1978 Stockbridge, Massachusetts) L’artista e celebre illustratore americano Norman Rockwell nacque il 3 febbraio 1894 a New York. Ricevette commissioni sin da subito, a 16 anni, inaugurando una brillante carriera. Collaborò e lavorò per diverse riviste come Boys' life, di cui divenne direttore artistico. Importante da ricordare è la sua collaborazione con The Saturday Evening Post, la rivista più popolare d’America, per la quale realizzò più di 300 copertine tra il 1916 e il 1963. Si rivelò un’artista prolifico, infatti realizzò più di 2000 lavori nella sua vita. Durante la Seconda Guerra Mondiale dipinse una serie di quadri intitolata “The Four Freedoms”, ispirata al discorso del presidente degli Stati Uniti Franklin D. Roosevelt tenuto al Congresso. Nel 1972 gli venne commissionata la realizzazione del francobollo commemorativo del centenario del romanzo di Tom Sawyer di Mark Twain. Rockwell, testimone delle trasformazioni dell’America, rappresentò sessant’anni di storia attraverso le vicende degli americani. L’esaltazione della quotidianità, il progresso e le invenzioni, l’omaggio allo spirito americano, il passato e le tradizioni sono temi ricorrenti nei suoi lavori che gli permisero di raffigurare la società americana in tutti i suoi aspetti, cogliendone i cambiamenti e concretizzandoli in immagini di grande efficacia. Negli anni sessanta si interessò all’attualità, dalle lotte sociali e razziali allo sbarco sulla Luna. Raccontò le passioni e gli svaghi degli americani, come il “passatempo nazionale” (il baseball), Hollywood e la nascita della televisione. La sua capacità di sintesi e di comporre in maniera efficace le immagini, che lo portarono nel campo pubblicitario e commerciale, dimostra la sua attrazione per il cinema. Infatti egli possedeva costumi di ogni tipo e metteva in scena i propri modelli ritraendoli dal vivo, come in una scena da film e successivamente utilizzò la fotografia. I suoi lavori si compivano in più fasi: inizialmente faceva degli schizzi preliminari in carboncino per studiare composizione e luci, successivamente eseguiva degli studi sul colore ed infine realizzava l’opera finale solitamente con colori ad olio su tela. Rockwell si potrebbe definire in un certo senso realista data la sua minuziosità nel descrivere scene di vita quotidiana. Inoltre abbandona qualsiasi tonalità di drammaticità, immergendo le proprie scene in una visione romantica, con cenni ironici e ottimisti che lo contraddistinguono. Dipinse un’America idealizzata, come la desiderava e se la immaginava. LA PARTITA PERFETTA – Il viaggio di una pallina nella storia americana 13
The Dugout Il dipinto The Dugout è stato realizzato ad olio su tela nel 1948 e poi pubblicato come copertina sulla rivista The Saturday Evening Post il 4 settembre dello stesso anno. Non era un anno brillante per i Chicago Cubs. Rockwell e il caporedattore del Post entrarono nel campo di Boston prima della partita e selezionarono delle persone da posizionare sopra al dugout (panchina) dei Chicago Cubs. Rockwell, come di consueto, studiò le espressioni facciali che ordinò poi agli spettatori di assumere ed imitare. Questo lo si può notare dal ragazzo in primo piano con espressione perplessa e dagli sguardi annoiati dei suoi compagni, che contrastano in maniera evidente l’entusiasmo dei tifosi dei Braves, sopra gli spalti. La gente posò per una fotografia servita poi all’artista per produrre il dipinto. Sugli spalti sono ritratti i parenti dei Braves, come la ragazza esultante sulla sinistra che è la figlia dell’allenatore della squadra. I giocatori ritratti non sono modelli travestiti ma sono quelli realmente in campo. E’ anche rappresentato il manager della squadra, seduto in dugout, secondo da sinistra. LA PARTITA PERFETTA – Il viaggio di una pallina nella storia americana 14
Tough call Tough Call, anche conosciuto con il titolo Game Called Because of Rain, Bottom of the Sixt, oppure The Three Umpires, è un dipinto olio su tela del 1948, realizzato per la copertina di Post del 23 aprile 1949. E’ il lavoro più conosciuto che tratta la tematica del baseball. La scena rappresentata si svolge su un campo di baseball su cui si stava disputando, come possiamo intravedere dal fondo a sinistra, una partita fra i Pittsburgh Pirates e i Brooklyn Dodgers. Infatti alle spalle dei tre arbitri ufficiali, che stanno osservando il cielo per verificare se le condizioni metereologiche fossero favorevoli, si intravede l’allenatore dei Brookyn Dodgers che sta discutendo con il suo corrispettivo dei Pittsburgh Pirates. Per la realizzazione del quadro Rockwell si ispirò a delle fotografie che scattò il suo fotografo durante la visita del campo dei Dodgers nel corso della stagione del 1948. Sono raffigurati i giocatori e gli allenatori reali delle squadre, nonché gli arbitri. Nonostante la realisticità della scena, ci sono delle discordanze rispetto alla partita giocata come il ruolo di Johnny Hopp di esterno centro anziché prima base. La copertina è stata apprezzata dal pubblico, infatti è apparsa anche in serie tv e sul francobollo emesso nel 1982 dalle isole Turks and Caicos. E’ stata anche oggetto di discussione per le discordanze presenti tra il dipinto e la realtà dei fatti. LA PARTITA PERFETTA – Il viaggio di una pallina nella storia americana 15
Ancora una volta nell’ambito figurativo possiamo assistere ad un grande esempio della fumettistica in cui è presente il baseball. Sono le famose strisce di Charles Monroe Schulz, celebre fumettista americano, che rallegrò intere generazioni americane dal 1950 al giorno precedente alla sua morte, avvenuta nel 2000, realizzando la storia più lunga mai raccontata: Peanuts. Penauts Il titolo originale della striscia era Li'l Folks (personcine) ma non venne accettato dalla United Feature Syndicate, un grande distributore di fumetti americano, perché giudicato troppo simile a quello di altri due fumetti esistenti. Racconta le vicende, attraverso una grafica semplice ma efficace, di un gruppo di bambini, inizialmente composta da quattro personaggi: Charlie Brown (il protagonista), Shermy, Patty ed il bracchetto Snoopy, che viene umanizzato dall’autore. Successivamente vengono aggiunti altri personaggi come Schroeder, Lucy van Pelt ,Linus ed altri. Le vicende si svolgono in una cittadina statunitense, fra la scuola elementare, il campo estivo e quello di baseball. Infatti i bambini hanno una squadra non particolarmente forte di cui Charlie è l’organizzatore ed un pessimo lanciatore. Il più talentuoso è invece Snoopy, l’interbase della squadra. Come possiamo vedere nelle seguenti strisce il baseball non è solo utilizzato come sfondo per la storia, ma è anche motivo di riflessione per i personaggi. LA PARTITA PERFETTA – Il viaggio di una pallina nella storia americana 16
Il guantone di Allie (da “Il giovane Holden”) Ma non solo l’arte, la musica, la cinematografia sono state investite dall’ondata della popolarità del baseball. Molti scrittori si sono serviti di questo sport come metafora, stratagemma o spunto di riflessione nella narrazione. Lo vediamo all’interno del quinto capitolo de Il giovane Holden (The Catcher in the Rye in lingua originale) di Jerome David Salinger del 1951. “La cosa descrittiva di quel guanto, però, era che c’erano scritte delle poesie su tutte le dita e il palmo e dappertutto. In inchiostro verde. Ce le aveva scritte lui così aveva qualcosa da leggere quando qualcuno stava ad aspettare e nessuno batteva. Ora è morto.” (Il giovane Holden, Jerome David Salinger, 1951). Il protagonista deve scrivere un tema per il suo amico Stradlater in cui deve descrivere un oggetto. Decide di descrivere, quindi, il guantone da baseball di suo fratello Allie. Tramite il guantone in Holden riaffiorano ricordi e pensieri legati al fratello, morto a causa della leucemia. L’osservazione di questo guantone e la sua descrizione diventa un pretesto per ricordare Allie. Attraverso un linguaggio impreciso a tratti volgare, le ripetizioni, le frasi brevi lo scrittore ripropone il parlato dei giovani del dopoguerra, un parlato di ribellione. Il guantone riporta in vita il fratello, la sua passione e conferisce ad Allie un’identità. Un’identità che partendo da un singolo personaggio ci riporta ad LA PARTITA PERFETTA – Il viaggio di una pallina nella storia americana 17
uno dei grandi miti americani: il baseball attribuendo alla descrizione del guantone di Holden, secondo il mio punto di vista, un carattere universale. Underworld (Don Delillo, 1997) Infine osserviamo il capolavoro Underworld del maestro della narrativa postmoderna americana Don Delillo, nel quale il baseball viene usato come stratagemma per narrare la storia. Don Delillo nasce nel 1936 nel Bronx di New York da una famiglia di origine italiana. E’ uno sceneggiatore, drammaturgo, saggista, scrittore ed è considerato il maestro della narrativa postmoderna americana. Vinse il National Book Award, il PEN/Faulkner Award e il Jerusalem Prize. In Underworld una pallina da baseball è utilizzata per raccontare 50 anni di storia americana. Tutto comincia nel 1951, a soli cinque anni dall’inizio della guerra fredda, quando la pallina battuta con un famoso fuoricampo di Bobby Thompson dà la vittoria ai Giants battendo i Brooklyn Dodgers 5 a 4. La pallina viene afferrata da un quattordicenne di colore del Bronx, Cotter Martin che era entrato nel Polo Grounds di New York senza il biglietto. Successivamente il padre di Cotter sottrae al figlio la pallina e la vende per soli 32 dollari e 45 centesimi a Charles Wainwright. Da qui inizia il viaggio nella storia americana della pallina da baseball fino al 1992, passando di mano in mano e di evento in evento. La pallina da baseball non è stata scelta a caso per raccontare la storia americana. Come abbiamo visto in precedenza infatti, il baseball era diventato il “national passtime”, dando un senso di appartenenza e di identità agli americani. Il baseball accompagna gli americani dalla metà del 1800, passando per guerre, crisi, scandali, boom economici e cambio di presidenti; costituisce una distrazione, una passione, uno stile di vita di un’intera nazione. Perciò che cosa si poteva scegliere di più significativo? Una famosa citazione tratta dal romanzo di Delillo e riportata spesso spiega la funzione della pallina nel racconto “La palla non portava né fortuna né sfortuna. Era un oggetto che passava di mano. Ma spingeva la gente a raccontargli cose, confidargli segreti di famiglia e storie personali inconfessabili, a singhiozzare di cuore sulla sua spalla. Perché sapevano che lui era il loro, come dire, il loro strumento di sfogo. Le loro storie avrebbero assunto un rilievo diverso, sarebbero state assorbite da qualcosa di più vasto, il lungo viaggio della palla stessa e l'assurda marcia di Marvin nel corso dei decenni” La pallina perciò racconta le storie e i pensieri dei personaggi che ne vengono in possesso ma anche eventi storici che determinarono cinquant’anni di storia di questa nazione. Incontriamo anche personaggi storici ed illustri del panorama americano come John F. Kennedy, Frank Sinastra, Andy Warhol, Edgar Hoover (il potente capo dell’Fbi), i Rolling Stones e molti altri. LA PARTITA PERFETTA – Il viaggio di una pallina nella storia americana 18
Il romanzo ha una struttura complessa. E’ diviso in sei parti anticipate da un prologo e seguite da un epilogo, inoltre sono presenti altre tre parti di racconto intitolate “Manx Martin”. Il libro è così strutturato: • Prologo: Il trionfo della morte, con il quale inizia il racconto il 3 ottobre del 1951; • Parte prima: Long Tall Sally, le vicende si svolgono tra la primavera e l’estate del 1992; • Manx Martin 1, il proseguimento del prologo; • Parte seconda: Elegia per la sola mano sinistra, prosegue la prima parte del romanzo tra la metà degli anni ottanta e i primi anni novanta; • Parte terza: La nube della non-conoscenza, catapultandoci nella primavera del 1978; • Manx Martin 2, proseguimento del precedente “Marx Martin 1” sempre nel 1951; • Parte quarta: Cocksucker Blues, ambientato nel 1974; • Parte quinta: Cose migliori per una vita migliore grazie alla chimica; • Manx Martin 3, 1951; • Parte sesta: Composizione in grigio e in nero, tra l’autunno 1951 e l’estate del 1952; • Epilogo: Das Kapital , ritorno agli anni novanta. Un tema chiave e ricorrente è quello della spazzatura, personificato dal protagonista Nick Shay, il quale è il proprietario di una ditta di smaltimento di rifiuti. Lo smaltimento dei rifiuti diventa per Nick una filosofia di vita, una sorta di fede. I cimeli sportivi come la pallina oppure le opere d’arte composte con la spazzatura rappresentano i residui di una società postmoderna. Il messaggio che trapela da questa lettura è che noi non siamo più ciò che produciamo ma nemmeno ciò che consumiamo: siamo spazzatura. La spazzatura è ciò che rimane del vissuto dell’uomo, ciò che dobbiamo smaltire e seppellire nel “mondo delle cose sotto”: i corpi morti delle guerre, come quella del Vietnam. Altri temi sono ad esempio l’incombere dello scoppio della bomba nucleare sovietica oppure la cultura Pop (Klara Sax , il baseball ed i Rolling Stones). Il baseball perciò lega tutti questi temi un po’ come una lega è costituita da diverse squadre. La storia è raccontata tramite coloro che sono venuti a contatto con la pallina, tanto che su questa si impregnano nostalgie, idee ma soprattutto pensieri. Lo stile è frammentato per la presenza di numerose riflessioni alternate da analessi e prolessi. LA PARTITA PERFETTA – Il viaggio di una pallina nella storia americana 19
Conclusione Anche nella contemporaneità il baseball continua a far parte della vita degli americani. Lo vediamo nei film, nelle grandi partite di MLB trasmesse, nei libri, nelle canzoni; ma non è più l’unico sport al centro dell’attenzione perché vive della nostalgia dei grandi del passato e a causa della decadenza delle piccole città che, come abbiamo visto all’inizio, sono state essenziali per il prevalere del baseball sul cricket. L’Old game deve far fronte anche all’emergere del football, sempre più praticato e seguito fra i giovani e alla posizione predominante del basket, in cima alla classifica degli ascolti. Il baseball sta perdendo parte della sua popolarità fra i giovani come testimoniato nel 2015 dalla ESPN, il canale televisivo americano che trasmette gli incontri di questi tre sport. A seguito di un’indagine ha infatti dichiarato che l’età media degli spettatori del baseball si aggira sui 53 anni, mentre sono 47 per il football ed 37 per il basket. Nel sondaggio annuale della ESPN sui trenta sportivi preferiti dai giovani non appare nessun giocatore di baseball, dimostrazione che lo sport è sempre meno seguito dai giovani. A fronte di questo problema la MLB ha deciso di diminuire i tempi morti nelle partire, come la sostituzione fra un giocatore e l’altro oppure il cambio da un inning all’altro, sostenendo che ciò che attrae le nuove generazioni sia la dinamicità tipica degli altri sport, a discapito della riflessività caratterizzante baseball. Un altro fattore è la trasmissione della passione per questo sport. È per questo importante la dinamica padre-figlio compromessa però dai cambiamenti degli assetti strutturali familiari. Secondo degli studi i ragazzi che non convivono con il padre non vengono avvicinati al baseball e quindi non sono spronati ad intraprenderlo o seguirlo. Viene istintivo chiedersi se il baseball possa un giorno ritornare ai suoi tempi d’oro, all’era dei grandi idoli. Affinché questo accada sarebbe utile coltivare la dimensione familiare e comunitaria che ha contraddistinto lo sviluppo di questo sport educando e trasmettendone i valori alle nuove generazioni. Comunque vada gli Stati Uniti e il baseball formano un binomio inseparabile perché il baseball è America e l’America è il baseball. LA PARTITA PERFETTA – Il viaggio di una pallina nella storia americana 20
BIBLIOGRAFIA: -Faccioli Davide e Teatini Manuela, Norman Rockwell, Electa; -Ctaldi Pietro, Angioloni Elena, Panichi Sara, L’Esperienza della letteratura, Il Novecento e gli scenari del presente, volume 3b, G.B. Palumbo Editore, 2012; -Don Delillo, Underworld, Einaudi, 2014; -J. D. Salinger, Il giovane Holden, Einaudi, 2014 SITOGRAFIA: https://www.unite.it/UniTE/Engine/RAServeFile.php/f/File_Prof/NOTO_613/Eccezionale_quel_baseball!.p df https://en.wikipedia.org/wiki/History_of_baseball_in_the_United_States https://www.baseballontheroad.com https://it.wikipedia.org/wiki/Baseball http://www.loc.gov/pictures/item/2003674584/ https://archive.nytimes.com/www.nytimes.com/books/first/t/tygiel-past.html?mcubz=0 https://baseballhall.org/discover-more/stories/short-stops/keep-baseball-going http://www.treccani.it/enciclopedia/baseball_%28Enciclopedia-dello-Sport%29/ https://baseballhall.org/discover-more/stories/baseball-history/league-of-women-ballplayers http://www.arte.rai.it/articoli/norman-rockwell-un-documentario-sulla-vita-e-larte-dellillustratore- americano/26191/default.aspx https://it.wikipedia.org/wiki/Norman_Rockwell http://www.saturdayeveningpost.com/2012/03/09/art-entertainment/rockwell-classics-1940s.html www.focus.it/cultura/curiosita/cose-che-forse-non-sai-sui-peanuts?gimg=68821#img68821 http://www.treccani.it/enciclopedia/peanuts/ http://letteratura.rai.it/articoli/nasce-schultz-il-pap%C3%A0-delle-noccioline/11363/default.aspx https://www.nytimes.com/1999/03/09/opinion/the-silent-superstar.html https://www.ilpost.it/2015/04/28/baseball-giovani/ https://en.wikipedia.org/wiki/Peanuts http://scholarworks.sjsu.edu/cgi/viewcontent.cgi?article=2186&context=etd_theses LA PARTITA PERFETTA – Il viaggio di una pallina nella storia americana 21
Indice Introduzione 1. LA NASCITA DEL BASEBALL E LA SUA PRIMA MANIFESTAZIONE NEL PANORAMA NAZIONALE STATUNITENSE pag. 3 1.1. The National Game. Three “Outs” And One “Run” pag. 3 2. IL BASEBALL ALL’INIZIO DEL XX SECOLO pag. 6 2.1. The All-American Girls Professional Baseball pag. 8 2.2. A League of Their Own (1992) pag. 10 3. IL BASEBALL NEL SECONDO DOPOGUERRA pag. 11 3.1. Il baseball tra arte e letteratura pag. 12 3.2. Norman Rockwell ( New York 1894- 1978 Stockbridge, Massachusetts) pag. 13 3.3. Peanuts pag. 16 3.4. Il guantone di Allie (da “Il giovane Holden”) pag. 17 3.5. Underworld (Don Delillo, 1997) pag. 18 Bibliografia e sitografia Conclusione LA PARTITA PERFETTA – Il viaggio di una pallina nella storia americana 22
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