La lotta globale allo tsunami obesità: quali risposte può dare la scienza?
←
→
Trascrizione del contenuto della pagina
Se il tuo browser non visualizza correttamente la pagina, ti preghiamo di leggere il contenuto della pagina quaggiù
La lotta globale allo tsunami obesità: quali risposte può dare la scienza? Questa attività formativa è supportata da un finanziamento indipendente a fini educativi concesso da Novo Nordisk. http://medscape.org/roundtable/battle-obesity
La lotta globale allo tsunami obesità: quali risposte può dare la scienza? http://medscape.org/roundtable/battle-obesity Questa attività formativa è destinata ad un pubblico internazionale di professionisti della sanità di provenienza non statunitense, nello specifico endocrinologi, diabetologi, medici di base, cardiologi e altri operatori sanitari coinvolti nella cura dei pazienti in sovrappeso e obesi. Lo scopo di questa attività è esaminare il profilo clinico delle nuove terapie farmacologiche dirette contro i meccanismi fisiologici per il trattamento dell’obesità. Una volta portata a termine questa attività, i partecipanti saranno in grado di: • Discutere il nesso tra l’epidemia globale di obesità e il diabete di tipo 2 ad essa correlato, la loro relazione con le malattie cardiovascolari e i benefici apportati da un moderato calo ponderale • Spiegare le dinamiche esistenti tra intestino, cervello e cellule adipose e i molteplici segnali ormonali nell’ambito dei meccanismi neuroendocrini fisiologici che mediano la regolazione dell’appetito, il bilancio energetico e il calo ponderale • Valutare il fondamento scientifico delle nuove terapie dimagranti e le evidenze cliniche relative al calo ponderale, nell’ottica di prevenire le comorbilità correlate all’obesità Facoltà e dichiarazioni di conflitto d’interesse WebMD Global richiede che ogni individuo in posizione di controllare il contenuto di una delle sue attività formative riveli qualsiasi relazione finanziaria rilevante intercorsa negli ultimi 12 mesi che potrebbe creare un conflitto d’interessi. Moderatore: Nick Finer, MBBS, FRCP, Primario di Medicina Bariatrica ed Endocrinologia presso gli University College Hospitals, Londra; Professore onorario presso l’Istituto di Scienze Cardiovascolari, University College, Londra Dichiarazione d’interessi: Nick Finer, MD, ha reso noti i seguenti rapporti finanziari rilevanti: Ha lavorato come consigliere o consulente per: Arena Pharmaceuticals, Inc.; Novo Nordisk; Orexigen Therapeutics, Inc.; VIVUS Inc. Ha svolto il ruolo di relatore o è stato membro di un ufficio di relatori per: Arena Pharmaceuticals, Inc.; Novo Nordisk; Orexigen Therapeutics, Inc.; VIVUS Inc. Ha lavorato come consigliere medico per: Weight Concern (ente di beneficenza); Prader Willi Association (ente di beneficenza); Ministero della Salute, Regno Unito; NHS Inghilterra, Regno Unito Partecipanti: Felipe F. Casanueva, MD, PhD, Direttore del Reparto di Endocrinologia presso l’Ospedale universitario di Santiago de Compostela, Spagna Dichiarazione d’interessi: Felipe F. Casanueva, MD non ha reso noti rapporti finanziari rilevanti. Walmir F. Coutinho, MD, DSc, Professore ordinario di Endocrinologia presso l’Università Cattolica di Rio de Janeiro; Direttore Ricerca e Formazione, Istituto nazionale di Diabete ed Endocrinologia, Rio de Janeiro, Brasile Dichiarazione d’interessi: Walmir F. Coutinho, MD, DSc ha reso noti i seguenti rapporti finanziari rilevanti: Ha lavorato come consigliere o consulente per: AstraZeneca Pharmaceuticals LP; Janssen Pharmaceuticals, Inc.; Novo Nordisk Ha svolto il ruolo di relatore o è stato membro di un ufficio di relatori per: AstraZeneca Pharmaceuticals LP; Janssen Pharmaceuticals, Inc.; Novo Nordisk Ha ricevuto borse di studio per attività di ricerca clinica da: Novo Nordisk Pag. 2
http://medscape.org/roundtable/battle-obesity Luc F. Van Gaal, MD, Professore di Medicina presso il Dipartimento di Endocrinologia, Diabetologia e Metabolismo dell’Ospedale universitario di Anversa, Anversa, Belgio Dichiarazione d’interessi: Luc F. Van Gaal, MD, ha reso noti i seguenti rapporti finanziari rilevanti: Ha lavorato come consigliere o consulente per: AstraZeneca Pharmaceuticals LP; Boehringer Ingelheim Pharmaceuticals, Inc.; Eli Lilly and Company; Janssen Pharmaceuticals; Johnson & Johnson Pharmaceutical Research & Development, L.L.C.; Merck & Co., Inc.; Novartis Pharmaceuticals Corporation; Novo Nordisk; Sanofi Ha svolto il ruolo di relatore o è stato membro di un ufficio di relatori per: AstraZeneca Pharmaceuticals LP; Boehringer Ingelheim Pharmaceuticals, Inc.; Eli Lilly and Company; Janssen Pharmaceuticals; Johnson & Johnson Pharmaceutical Research & Development, L.L.C.; Merck & Co., Inc.; Novartis Pharmaceuticals Corporation; Novo Nordisk; Sanofi Ha ricevuto borse di studio per attività di ricerca clinica da: EU (Hepadip + Resolve consortium) Editori: Javier Negron, PhD Direttore scientifico, WebMD Global, LLC Dichiarazione d’interessi: Javier Negron, PhD, non ha reso noti rapporti finanziari rilevanti. Anne M. Sendaydiego, PharmD Direttore scientifico, WebMD Global, LLC Dichiarazione d’interessi: Anne M. Sendaydiego, PharmD, non ha reso noti rapporti finanziari rilevanti. Revisore di contenuto: Nafeez Zawahir, MD Direttore clinico CME Dichiarazione d’interessi: Nafeez Zawahir, MD, non ha reso noti rapporti finanziari rilevanti. Pag. 3
La lotta globale allo tsunami obesità: quali risposte può dare la scienza? LA LOTTA GLOBALE ALLO TSUNAMI OBESITÀ: QUALI RISPOSTE PUÒ DARE LA SCIENZA? Moderatore: Nick Finer, MBBS, FRCP Professore di Medicina Is/tuto di Scienze Cardiovascolari University College London Londra, Regno Unito Nick Finer, MBBS, FRCP: Buongiorno, mi chiamo Nick Finer e sono Professore di Medicina presso l’Istituto di Scienze Cardiovascolari dello University College di Londra. Benvenuti a questa tavola rotonda dal titolo La lotta globale allo tsunami obesità: quali risposte può dare la scienza? Pag. 4
http://medscape.org/roundtable/battle-obesity PartecipanN Luc F. Van Gaal, MD Walmir F. CouNnho, MD, DSc Professore di Medicina Professore di Endocrinologia Ospedale universitario di Anversa Università CaBolica di Rio de Janeiro Anversa, Belgio Rio de Janeiro, Brasile Felipe F. Casanueva, MD, PhD Professore di Medicina DireBore del Reparto di Endocrinologia Università di San/ago de Compostela San/ago de Compostela, Spagna È un grande piacere avere qui con me oggi Luc F. Van Gaal, MD, Professore di Medicina presso l’Ospedale universitario di Anversa, in Belgio, Walmir F. Coutinho, MD, DSc, Professore di Endocrinologia presso l’Università Cattolica di Rio de Janeiro, Rio de Janeiro, Brasile; e Felipe F. Casanueva, MD, PhD, Professore di Medicina presso l’Università di Santiago de Compostela, Santiago de Compostela, Spagna. Benvenuti. Pag. 5
La lotta globale allo tsunami obesità: quali risposte può dare la scienza? Prevalenza dell'obesità nella popolazione adulta (IMC ≥ 30,0 kg/m2): dal 2000 ad oggi
http://medscape.org/roundtable/battle-obesity Andamento dell'obesità grave nella popolazione adulta* Indagine sanitaria per l'Inghilterra 1993-‐2012 (media su 3 anni) 4 Donne Prevalenza di obesità grave (%) 3,5 3 Uomini 2,5 2 1,5 1 0,5 0 *Adul/ (dai 16 anni in su) con obesità grave (IMC ≥ 40 kg/m2) Health & Social Care Informa/on Centre. hBp://www.hscic.gov.uk/catalogue/PUB13219. Ad aumentare non è però solo l’incidenza di sovrappeso e obesità: anche i casi di obesità grave stanno aumentando in misura spropositata. Questo problema si sta dimostrando molto serio per i servizi sanitari. Pag. 7
La lotta globale allo tsunami obesità: quali risposte può dare la scienza? Effe` dell'obesità sulla sopravvivenza in uomini di età ≥ 35 anni Il raggiungimento di un IMC di 32 entro la mezza età riduce l'aspeBa/va di vita di 3 anni Uomini rispeBo a un IMC di 24 100 100 100 91 90 Intervallo di IMC (kg/m2) 80 76 77 22,5-‐25 (media 24) 70 25-‐30 30-‐35 (media 32) 60 Vivi (%) 49 50 35-‐40 50 40-‐50 (media 43) 40 30 18 20 15 10 1 0 0 0 40 50 60 70 80 90 100 Età (anni) Prospec/ve Studies Collabora/on. Lancet. 2009;373:1083-‐1096. La maggiore incidenza di obesità è preoccupante perché sappiamo che l’obesità riduce l’aspettativa di vita quasi quanto fumare 20 sigarette al giorno, con una perdita di anni di vita compresa tra 5 e 7 anni per la popolazione adulta. Pag. 8
http://medscape.org/roundtable/battle-obesity L'obesità è associata a comorbilità mulNple MCV • FaBori di rischio per l'aterosclerosi (ad es. ipertensione, dislipidemia) Mala`a cerebrovascolare • Coronaropa/a Mala`a polmonare • Apnea ostrufva del sonno Reflusso gastroesofageo La maggior parte dei Mala`a epaNca sogge` obesi può DMT2 • NAFLD sviluppare Cancro Patologia della comorbilità [a-‐c] • Seno • Fegato colecisN • Colon • Reni • Esofago • Prostata Anomalie riprodu`ve • Infer/lità • Disfunzioni erefli Osteoartrite/dolore cronico a. Catenacci VA et al. Clin Chest Med. 2009;30:415-‐444. b. Calle EE et al. N Engl J Med. 2003;348:1625-‐1638. c. Bluher M. Exp Clin Endocrinol Diabetes. 2009;117:241-‐250. L’obesità è associata a svariate patologie, malattie e disabilità a carico di tutti gli organi, tra cui insufficienza epatica, cancro al fegato correlato con la steatosi epatica non alcolica (NAFLD), apnea ostruttiva del sonno, asma, demenza, artrite e l’enorme problema del diabete mellito di tipo 2 (DMT2). L’obesità è diventata la principale causa prevenibile di cattiva salute. Ma la questione è, cosa possiamo fare per tentare di contrastare questa situazione? Luc, puoi spiegarci un po’ meglio il nesso tra obesità e DMT2? Pag. 9
La lotta globale allo tsunami obesità: quali risposte può dare la scienza? Relazione tra IMC e rischio di DMT2 100,0 93,2 Uomini Rischio relaNvo aggiustato per l'età 90,0 Donne 80,0 70,0 60,0 54,0 50,0 40,3 42,1 40,0 27,6 30,0 21,3 20,0 15,8 11,6 8,1 6,7 10,0 4,3 5,0 4,4 1,0 1,0 1,0 2,9 1,0 1,5 2,2 0,0
http://medscape.org/roundtable/battle-obesity Meccanismi che correlano l'obesità alle mala`e cardiometaboliche • Interessamento di tessuto adiposo, fegato e muscolo nel diabete e nelle MCV – Il tessuto adiposo rilascia una quan/tà importante di mediatori bioafvi che influiscono non solo sull'omeostasi del peso corporeo, ma anche sull'insulino-‐resistenza (la caraBeris/ca principale del DMT2) • Adipochine, TNF-‐α, IL-‐6, ecc. – L'insulino-‐resistenza contribuisce al deposito di grasso ectopico nel fegato, nei muscoli e anche nel cuore Van Gaal LF, et al. Nature. 2006;444:875-‐880. Esistono molteplici meccanismi che correlano l’obesità alle malattie cardiometaboliche. Ad esempio, il tessuto adiposo rilascia un numero elevato di mediatori bioattivi, tra cui adipochine, fattore di necrosi tumorale alfa, interleuchina-6 ecc., che influiscono non solo sull’omeostasi del peso corporeo, ma anche sull’insulino-resistenza (la caratteristica principale del DMT2). A sua volta, l’insulino-resistenza contribuisce al deposito generale di grasso ectopico a livello del fegato, dei muscoli e anche del cuore. Ritengo inoltre che lo stato pro-infiammatorio osservabile nell’obesità possa essere tra le cause del legame tra DMT2 e MCV. Pag. 11
La lotta globale allo tsunami obesità: quali risposte può dare la scienza? Relazione tra steatoepaNte non alcolica (NASH), DMT2 e MCV ↑Acidi grassi liberi ↑Citochine infiammatorie ↑Adiponec/na Espansione e ↑Insulino-‐resistenza infiammazione NAFLD del tessuto Progressione della NAFLD ↑Citochine infiammatorie adiposo ↑Insulino-‐resistenza ↑Insulino-‐ ↑Trigliceridi ↑ ↑Fetuina-‐A ↑CRP ↑Fibrinogeno resistenza ↑C-‐LDL di feno/po Produzione ↑FGF-‐21 ↑IL-‐6 ↑FaBore VIII ↓Eliminazione piccolo e denso di glucosio ↑RBP-‐4 ↑TNF ↑PAI-‐1 insulinica ↓C-‐HDL DMT2 MCV Anstee QM, et al. Nat Rev Gastroenterol Hepatol. 2013;10:330-‐344. Anche la NAFLD o steatoepatite non alcolica può essere ritenuta un fattore che contribuisce in maniera importante sia al DMT2 che alla MCV. Pag. 12
http://medscape.org/roundtable/battle-obesity Prevalenza del diabete nel mondo IDF Diabetes Atlas, Sixth Edi/on, 2014 Update. hBp://www.idf.org/diabetesatlas. Dott. Finer: Quello che colpisce è anche che in alcune zone del mondo il DMT2 è diventato la forma più diffusa di diabete, in particolare tra bambini e adolescenti, a causa della prevalenza di sovrappeso e obesità. Dott. Van Gaal: Penso che una correlazione sia visibile nei paesi orientali, ad esempio in Cina, tra i più giovani. Sono dell’idea che lo stile di vita attualmente seguito dai più giovani svolga un ruolo fondamentale nello sviluppo del DMT2, che rientra nello tsunami a cui accennavi all’inizio. Dott. Finer: Walmir, la sequela di malattie e complicanze associate all’obesità sta pesando molto a livello economico sui servizi sanitari? Pag. 13
La lotta globale allo tsunami obesità: quali risposte può dare la scienza? Obesità: un problema con cosN sociali tra i più elevaN a livello mondiale SNma dell'impajo economico direjo annuale a livello mondiale Selezione di problemi sociali con Quota di PIL Tendenza mondiale storica cosN elevaN a livello mondiale Fumo 2,1 2,9 ↑ Violenza armata, guerra e terrorismo 2,1 2,8 ↑ Obesità 2,0 2,8 ↑ Alcolismo 1,4 2,0 → Analfabe/smo 1,3 1,7 ↓ Cambiamento clima/co 1,0 1,3 ↑ Inquinamento atmosferico esterno 0,9 1,3 → Consumo di droghe 0,7 1,0 ↑ Inciden/ stradali 0,7 1,0 ↑ Rischi sul posto di lavoro 0,4 0,6 ↑ Inquinamento atmosferico interno 0,4 0,5 ↑ Malnutrizione materna e infan/le 0,3 0,5 ↓ Rappor/ sessuali non protef 0,3 0,4 → Scarsità d'acqua e igiene 0,1 0,1 ↓ 0 0,5 1 1,5 2 2,5 PIL (trilioni di $) McKinsey Global Ins/tute. hBp://www.mckinsey.com/insights/economic_studies/ how_the_world_could_beBer_fight_obesity Walmir Coutinho, MD, DSc: Sì, l’obesità e le complicanze ad essa correlate producono costi altissimi, al punto che, in una recente pubblicazione, l’obesità è stata classificata tra i primi 3 fattori che generano spesa. Ogni anno si spendono migliaia di miliardi di dollari a causa dell’obesità nel suo complesso. Pag. 14
http://medscape.org/roundtable/battle-obesity SNma degli effe` del peso corporeo nell'adolescenza su fajori socio-‐economici successivi nella popolazione femminile Sovrappeso Non sovrappeso Differenza aggiustata n=195 n=4943 (IC 95%) Coniugata (%) 28 56 -‐20 (-‐13; -‐27)* Reddito familiare -‐6.710 18.372 30.586 ($) (-‐3.942; -‐9.478)* Reddito al di soBo della soglia 32 13 10 (4; 16)* di povertà (%) Istruzione (anni) 12,1 13,1 -‐0,3 (-‐0,1; -‐0,6)† *P
La lotta globale allo tsunami obesità: quali risposte può dare la scienza? CosN dell'ospedalizzazione per sovrappeso e obesità in Brasile CosN dire` ($ USA) dell'ospedalizzazione e sNma della percentuale ajribuibile a sovrappeso e obesità Ajribuibili a CosN totali IMC ≥ 30,0 kg/m2 % Uomini TuBe le 462.918.784 4.979.574 1,08% ospedalizzazioni Donne TuBe le ospedalizzazioni, 378.354.397 11.616.985 3,07% gravidanza esclusa Sichieri R, et al. Cad Saude Publica. 2007;23:1721-‐1727. Nei paesi in via di sviluppo come il Brasile, da cui provengo io, l’obesità rappresenta una grossa fetta della spesa sanitaria. Solo per fare un esempio, le spese di ospedalizzazione attribuibili al sovrappeso e all’obesità aumentano di circa l’1% per gli uomini e del 3% per le donne. Se poi guardiamo all’obesità patologica, ci rendiamo conto che la maggior parte dei costi sono dovuti all’obesità grave. Dott. Finer: Naturalmente si tratta soprattutto di spese sostenute per trattare le conseguenze dell’obesità piuttosto che l’obesità in sé, non è vero? Dott. Coutinho: Esatto. È stato dimostrato che i pazienti obesi subiscono più ricoveri, sono sottoposti a più interventi e ricevono più farmaci come conseguenza delle complicanze associate all’obesità. Dott. Finer: Felipe, ritieni che l’obesità sia una vera e propria malattia o solo un fattore di rischio per altre malattie? Qual è la tua opinione? Pag. 16
http://medscape.org/roundtable/battle-obesity Designazione dell'obesità come patologia • Organizzazioni sanitarie mondiali/internazionali – Organizzazione Mondiale della Sanità – Food and Drug Administra/on (Sta/ Uni/) – Na/onal Ins/tutes of Health (Sta/ Uni/) American Medical Associa/on. hBp://www.ama-‐assn.org/ama/pub/news/news/2013/2013-‐06-‐18-‐new-‐ama-‐ policies-‐annual-‐mee/ng.page. Accesso eseguito il 1 oBobre 2014. American Medical Associa/on. AMA Resolu/on No. 420 (A-‐13). 19 giugno 2013. www.ama-‐assn.org/assets/ mee/ng/2013a/a13-‐addendum-‐refcomm-‐d.pdf. Accesso eseguito il 1 oBobre 2014. Felipe F. Casanueva, MD, PhD: Di recente, l’American Medical Association ha definito l’obesità come una malattia e molte altre organizzazioni statunitensi e internazionali hanno fatto lo stesso. Sappiamo che gli operatori sanitari convengono che l’obesità è una malattia. Tuttavia, esiste un problema legato al riconoscimento da parte delle nostre autorità sanitarie dell’obesità come malattia. Nella maggior parte dei paesi europei, i pazienti che richiedono il rimborso dei farmaci contro l’obesità hanno grossi problemi. Ciò ha prodotto 2 tipi di conseguenze. Da una parte, l’industria farmaceutica è diventata restia a sviluppare nuovi farmaci perché i ricavi saranno ridotti, mentre dall’altra i pazienti restano senza trattamenti. Occorre convincere le nostre autorità che l’obesità non è una questione di mancanza di volontà dei pazienti, ma una patologia che richiede terapie erogate da operatori sanitari qualificati. Questi sono aspetti importantissimi. Primo, convincere le autorità di regolamentazione che l’obesità è una vera e propria malattia e secondo che è una malattia cronica. Dott. Finer: Quanto peso bisogna perdere per ridurre i rischi associati a sovrappeso e obesità? Pag. 17
La lotta globale allo tsunami obesità: quali risposte può dare la scienza? 9,3-/2---11/11/1;1 (,#(B 3!=!/A*0/! !-^G*/13!4!/A *^H.*(-*03!0/530--0 (-*!.*0J3* ;A*0/! !*#3.*G.*(-*03.!/50 **/0/6/!/A V[ ;3*/3* 4#03A0F.0*-*5F 0-03!360-3!F2;-*5 !--=*51!40K 033!-5G.*(-*03.!/50 !*#803* *3*4)*01!3PK F 53*(-*!3* *FQ *(-*03.!/613!! !/6G.*(-*03.!/50 !--U1/! !-40//0G RQ[ E3!.*44*0/! !-^ *(-*03.!/613!! !/6G3* ;A*0/! !(-*!=!/6 *G3* ;A*0/! RV[ !-3*4)*0 */30! *.035-*51!35;8!-!;4!P0/-0 10/ !3-!)*3;3(*0Q -,;3/ I!!I]eeaG_P4;11-^QH^]]4K^]b4G045!3 F!5-I " I^\\eG]beH]b]eK]b^b 3!(F") I^\]^G_\dH^`deK^`ebG+04530.F"I " I^\]_G^c_H^]eK^_` )3*450;("I$ !"!I^\\dG`Hbe]KbeaG*/(F"I I^\]\G]d`H]\\aK]\]\I Dott. Casanueva: Personalmente ritengo che perdere peso, indipendentemente da quanto, permetta di per sé di migliorare gli esiti avversi per la salute associati all’obesità e apportare benefici al paziente. Tuttavia, esiste una solida mole di dati che dimostra come un calo ponderale pari a circa il 5-10% del proprio peso riduca le complicanze correlate all’obesità. Dott. Finer: Se un paziente parte da un IMC iniziale di 32 o 33, quali benefici può aspettarsi in seguito a un calo ponderale pari al 5-10% del suo peso? Dott. Casanueva: In genere i pazienti riacquistano un po’ di peso, soprattutto perché non riescono a sostenere nel tempo lo sforzo necessario per dimagrire. Tuttavia penso che sia importante cercare di convincere i pazienti che qualunque calo ponderale è importante e benefico, anche quando sembra minimo. Il calo ponderale e il mantenimento del peso dovrebbero essere associati a sensazioni positive. Dott. Finer: Spesso dobbiamo confrontarci con le aspettative di dimagrimento dei pazienti, che a volte sono troppo alte e quindi impossibili da soddisfare, anche col nostro aiuto. Dott. Casanueva: Sì, ritengo che uno dei problemi sia che non ridimensioniamo le aspettative dei pazienti. Pensano di poter tornare al peso che avevano in età giovanile, e questo è irrealistico. Il messaggio che secondo me dobbiamo trasmettere è che il calo ponderale è comunque un dato positivo per il paziente, e dobbiamo fissare degli obiettivi raggiungibili, come perdere il 5-10% del peso. Dott. Finer: Penso che siamo tutti d’accordo nel ritenere l’obesità un problema importante in termini di prevalenza, costi e patologie correlate. La nostra sfida è: come possiamo aiutare i nostri pazienti? Come possiamo migliorare le cure? Personalmente ritengo che ora disponiamo di un fondamento scientifico, ma anche pratico, per provare a migliorare la farmacoterapia per la perdita di peso. I farmaci per l’obesità dovrebbero far parte delle opzioni di cura e trattamento medico standard e non essere considerati come una sorta di lusso, appannaggio solo di alcuni pazienti. Abbiamo tutti dei pazienti che beneficerebbero di un calo ponderale. Pag. 18
http://medscape.org/roundtable/battle-obesity Opzioni terapeuNche per il sovrappeso e l'obesità Chirurgia Farmacoterapia GesNone dello sNle di vita Seger JC, et al. www.obesityalgorithm.org. Accesso eseguito il 22 aprile 2015. Jensen MD, et al. CirculaFon. 2014;129(25 suppl 2):S102-‐S138 Apovian CM, et al. J Clin Endocrinol Metab. 2015;100:342-‐362. Uno dei problemi è che la maggior parte degli interventi contro l’obesità sono basati su modifiche dei comportamenti legati alla salute e su cambiamenti dello stile di vita, che sappiamo essere molto importanti, ma spesso insufficienti, per raggiungere il calo ponderale prefissato. Dall’altra parte abbiamo gli interventi chirurgici, che possono essere eseguiti solo su un esiguo numero di persone. Dobbiamo sviluppare trattamenti migliori per la maggior parte dei pazienti che sono significativamente sovrappeso od obesi e devono perdere peso, e mantenere tale perdita nel tempo, più di quanto possano fare con il solo stile di vita. Quale dovrebbe essere la base per sviluppare nuovi trattamenti per la perdita di peso? Ora disponiamo di maggiori dati scientifici per comprendere i meccanismi coinvolti nel controllo del bilancio energetico. Come bilanciamo l’apporto e il dispendio di energia? Quali sono i segnali? Quali sono i meccanismi di controllo? Luc, puoi forse illustrarci brevemente le attuali conoscenze in nostro possesso? Pag. 19
La lotta globale allo tsunami obesità: quali risposte può dare la scienza? Riepilogo dei principali ormoni intesNnali e segnali di adiposità che influiscono sull'assunzione di cibo Alimenta-‐ Principale sito di Recejore Altre azioni zione secrezione Ormoni intesNnali PYY (3-‐36) ↓ Y2 Cellule L nell'intes/no Ritardo nello svuotamento gastrico PP ↓ Y4, Y5 Cellule PP nel pancreas Incre/na, riduzione della glicemia, ritardo nello GLP-‐1 ↓ GLP-‐1 Cellule L nell'intes/no svuotamento gastrico, effeBo neurotrofico GLP-‐2 — GLP-‐2 Cellule L nell'intes/no EffeBo trofico sull'intes/no OXM ↓ GLP-‐1 Cellule L nell'intes/no Aumento della glicemia e Glucagone ↓ GCGR Cellule alfa del pancreas della secrezione insulinica Contrazione della colecis/, rilassamento dello CCK ↓ CCK 1, 2 Cellule I dell'intes/no tenue sfintere di Oddi, secrezione di enzimi pancrea/ci Grelina ↑ GHS Stomaco Secrezione di ormone della crescita Amilina ↓ AMY1-‐3 Cellule beta del pancreas Riduzione dei livelli glicemici Segnali di adiposità Riduzione della glicemia, Insulina ↓ Insulina Cellule beta del pancreas s/molo della glicogenosintesi Lep/na ↓ Lep/na (Ob-‐R) Adipoci/ Regolazione del metabolismo energe/co Suzuki K et al. Endocr J. 2010;57:359-‐372. Dott. Van Gaal: Grazie al miglioramento della nostra comprensione dei meccanismi alla base del controllo del peso, abbiamo iniziato a proporre ai pazienti trattamenti che agiscono sui meccanismi endogeni che regolano il peso corporeo. L’assunzione di cibo è regolata da diversi ormoni intestinali e segnali adiposi, come la leptina, che è secreta dal tessuto adiposo, l’insulina e il glucagone prodotti dal pancreas, gli ormoni simili all’incretina e la colecistochinina rilasciati nel tratto gastrointestinale (GI), e la grelina, secreta dallo stomaco. Pag. 20
http://medscape.org/roundtable/battle-obesity ,31>(-,(31/3'
La lotta globale allo tsunami obesità: quali risposte può dare la scienza? Farmaci anN-‐obesità: la disponibilità varia a seconda del paese Farmaci vecchi Farmaci più recenN • Orlistat (USA, Europa, LA) • Fentermina/topiramato ER • Sibutramina (BR, Russia) (USA) • Fentermina (USA, Australia, • Lorcaserin (USA) LA) • Naltrexone SR/bupropione • Die/lpropione (USA, LA) SR (USA, Europa) • Mazindolo (LA) • Liraglu/de 3 mg (USA, • Fenproporex (LA) Europa, Canada) LA = America La/na Dott. Coutinho: Sono disponibili diverse terapie farmacologiche per trattare l’obesità e la disponibilità dei diversi agenti varia da paese a paese. Pag. 22
http://medscape.org/roundtable/battle-obesity >(-,(&*(&,4,4G-2(329* ;-!03;50;-!013=!/53*0-3! * ;A*0/! !--U11!650 *3(-;6 ! !/5!3.*/ !/53* ] 036-* 4;1!3*03* ` *15A*0/! K J E -53!?0/! aK ^ ^ 01*3.50 ;1301*0/! 034!3*/ !;30/!4!3050/*/!3(*0 j5343*803!(0-50 --0*/! --U/#!5.*/Gj 01.*/G j* 0(..K.*/0K;633*0G`j3!!803! !--.!-/0036/`Gj/03!1*/!#3*/Gj130K01*0.!-/0036/ 0;()50/F"I I^\]_H]c\G]___K]_`dI ;.*5)3/F"I* +I^\]_H]^`H^_]K^`]F Fatto salvo l’orlistat, gli attuali agenti anti-obesità agiscono, almeno in parte, attraverso il sistema nervoso centrale per ridurre l’assunzione di cibo. Dott. Finer: Sembra logico, perché è nel sistema nervoso centrale che risiede il controllo primario del peso corporeo. Dott. Coutinho: Una componente essenziale dei farmaci anti-obesità è la loro capacità di modulare l’assunzione di cibo, che è uno dei fattori principali nella fisiopatologia dell’obesità. Dott. Finer: E per quanto riguarda il dispendio energetico? Possiamo aiutare i nostri pazienti a bruciare il grasso? Dott. Coutinho: In passato sono stati testati alcuni agenti beta-3 adrenergici. I risultati sui roditori erano soddisfacenti, ma sugli uomini i rischi erano superiori ai benefici. Ora disponiamo di nuovi farmaci contro l’obesità che agiscono principalmente modulando l’assunzione di cibo. Dott. Finer: I farmaci e gli strumenti di cui disponiamo sono sufficienti per trattare efficacemente l’obesità? Pag. 23
La lotta globale allo tsunami obesità: quali risposte può dare la scienza? (+((21;-,-31/(!1+-*-&('$(/1 1(911+,3,1(*/2-*(+(31*-+-1(*(3 /2-G-11*3 0 *%)!--046-! *=*5! #3.*P13*. !-^\]^Q )*3;3(*3*53* *!5!46-! *=*5 &,4,4G-2(3(,9-; 3-*455 &,1>(-,B !/5!3.*/ 1K/ @144(453*0 9-3- 31/94- \h ah ]\h ]ah ^\h ^ah _\h _ah -,29$(,3+,3$ 1-//-1(2'(-2-/1+-*4/>(,4 /1+-*4/>(,4 Dott. Coutinho: Credo che di recente vi siano stati notevoli progressi per quanto riguarda lo sviluppo di nuovi farmaci. Questi agenti non solo sembrano aiutare i pazienti a perdere peso, ma sono anche efficaci nel mantenere il peso raggiunto, che non è facile. Dott. Finer: Il problema non è solo ridurre il peso corporeo, ma anche mantenere nel tempo il peso raggiunto. Pag. 24
http://medscape.org/roundtable/battle-obesity Obie`vi generali per la gesNone dell'obesità: fissare aspejaNve realisNche con i propri pazienN Paziente adulto sovrappeso od obeso Migliorare il Migliorare la Migliorare la peso e la salute del paziente qualità della vita composizione corporea Seger JC, et al. www.obesityalgorithm.org. Accesso eseguito il 22 aprile 2015. Dott. Coutinho: È molto importante che gli operatori sanitari fissino degli obiettivi di dimagrimento realistici con i propri pazienti; per migliorare la salute del paziente, la qualità di vita e il peso e la composizione corporea. Si tratta di obiettivi generalmente raggiungibili riducendo del 5-10% il peso corporeo. Spesso i medici non sono preparati a ricondurre le aspettative dei pazienti a obiettivi di dimagrimento realistici. Si tratta di un aspetto problematico per gli operatori sanitari. Dott. Finer: Felipe, quali sono le evidenze a sostegno del fatto che la farmacoterapia per l’obesità è in grado di favorire il mantenimento del calo ponderale nel tempo? Pag. 25
La lotta globale allo tsunami obesità: quali risposte può dare la scienza? Efficacia comparaNva dei farmaci anN-‐ obesità: percentuale di calo ponderale* Fentermina/ Liraglu/de Naltrexone SR/ Bupropione SR Lorcaserin Orlistat Topiramato ER 3 mg Calo ponderale rispejo al basale 0 -‐1 -‐2 dopo 1 anno (%) -‐3 BLOSSOM BLOOM-‐DM -‐4 BLOOM XENDOS -‐5 COR-‐I -‐6 SCALE Diabetes Astrup et al COR-‐Diabetes SCALE Maintenance -‐7 COR-‐II -‐8 SEQUEL -‐9 CONQUER (da/ a 2 anni) EQUIP -‐10 *Se non diversamente indicato, tuf i da/ sono a 1 anno, ITT-‐LOCF, alla dose massima, dopo soBrazione del placebo. Garvey WT. Endocr Pract. 2013;19:864-‐874; Wadden TA, et al. Int J Obes (Lond). 2013;37:1443-‐1451; Apovian CM, et al. Obesity (Silver Spring). 2013;21:935-‐943; Hollander P, et al. Diabetes Care. 2013;36:4022-‐4029; hBps://clinicaltrials.gov/ct2/show/results/ NCT01272232?sect=X70156#outcome1. Dott. Casanueva: Diversi studi clinici randomizzati hanno dimostrato l’efficacia nel tempo degli agenti anti-obesità. Pag. 26
http://medscape.org/roundtable/battle-obesity Trajamento farmacologico per l'obesità: considerazioni importanN • I farmaci devono essere integra/ con interven/ comportamentali (come dieta e afvità fisica) • Non esiste un farmaco ideale per tuf – Personalizzare le decisioni terapeu/che • Se non si osserva calo ponderale (~5% dopo 12 sefmane) interrompere, /tolare o modificare la terapia • L'obesità è una malafa cronica; le evidenze supportano l'adozione di terapie a lungo termine Seger JC, et al. www.obesityalgorithm.org. Accesso eseguito il 22 aprile 2015; Jensen MD, et al. CirculaFon. 2014;129(25 suppl 2):S102-‐S138; Apovian CM, et al. J Clin Endocrinol Metab. 2015;100:342-‐362.. Ci sono diversi aspetti da considerare riguardo l’adozione della farmacoterapia per il trattamento dell’obesità. I risultati nella vita reale potrebbero essere diversi, probabilmente più moderati, rispetto a quelli ottenuti negli studi clinici randomizzati. La terapia farmacologica costituisce un mezzo per aiutare i pazienti ad iniziare un trattamento contro l’obesità e fare il primo passo, ma è comunque molto importante che i pazienti continuino a coniugare la terapia farmacologica con un diverso stile di vita per ottenere i massimi benefici. La terapia deve essere personalizzata in base alle necessità e aspirazioni dei pazienti; inoltre, i farmaci non funzionano allo stesso modo su tutti gli individui. Dobbiamo tentare di considerare ogni paziente singolarmente per determinare la migliore opzione terapeutica. Se infatti un agente non funziona, è possibile valutarne un altro. Infine, in certi pazienti l’efficacia della terapia farmacologica può attenuarsi nel tempo. Dobbiamo aiutare i pazienti a comprendere che casi del genere sono abbastanza comuni e anche se il calo ponderale avviene nell’arco di 3-4 anni, può comunque apportare benefici significativi. Dott. Finer: Abbiamo accennato allo sviluppo di antagonisti del recettore del peptide glucagone-simile 1 (GLP-1 RA) per il trattamento dell’obesità, che si sono dimostrati efficaci per il trattamento dell’iperglicemia in pazienti con DMT2. Ora in Europa, Canada e Stati Uniti è stata valutata e approvata la somministrazione di una dose maggiore di liraglutide, che è uno di questi GLP- 1 RA, per il trattamento dell’obesità. La dose di liraglutide usata per trattare l’obesità è 3 mg, mentre la dose massima di liraglutide per il trattamento del DMT2 è di 1,8 mg. Luc, puoi parlarci meglio delle evidenze circa l’efficacia del liraglutide ad alte dosi? Pag. 27
La lotta globale allo tsunami obesità: quali risposte può dare la scienza? "7* GR29**M9-+-D-+/1,1 (*19-*-&*9-1&-*3-1(-**(,14, o3*0 * K]4!3!50 010 -=0301!3-! -U*/(!460/! **0 !--;-!!5 30.;0=!*- 4!/40 *4A*!5 !3* ;! -U11!650 !--;-!-#H n*41045 o4!3!A*0/! !--!!--;-! *(-;(0/! !5 104513/ *-! !(50H o(-;(0/!3* ;!- !--;-!!5H 130 ;A*0/! *(-;04*0 .*(-*03-4!3!A*0/! !160 **/4;-*/(-;04*0K 50.0H *1!/ !/5! *;53!(0-3!-0 4=;05.!/50 (453*0 -*/5F"I %!"I]eedG]\]Ha]aKa^\IG3440/ F"I"'!I]eecG]b\H`]_K`^^G ;,F"I"I]eebG_eH]a`bK]aa_IG3;,!3 I"!)]eedG`cH]aeK]beI Dott. Van Gaal: I GLP-1 RA agiscono su vari pathway periferici e centrali che mediano l’assunzione di cibo; aumentano il segnale di sazietà, rallentano lo svuotamento gastrico e riducono la motilità intestinale, contribuendo così al calo ponderale. Pag. 28
http://medscape.org/roundtable/battle-obesity Variazione del peso corporeo con liragluNde 3,0 mg: analisi post-‐hoc degli studi clinici SCALE* SCALE SCALE SCALE Obesity and Prediabetes Diabetes Sleep Apnea Peso corporeo a digiuno al 106,2 106,2 105,7 106,5 116,5 118,7 basale (kg): 0% !1% Variazione del peso !2% !1,6% corporeo (%) !3% !2,0% !2,6% !4% !5% !6% !5,9% !5,7% !7% P
La lotta globale allo tsunami obesità: quali risposte può dare la scienza? Variazione della WC con liragluNde 3,0 mg: analisi post-‐hoc degli studi clinici SCALE* SCALE SCALE SCALE Obesity and Prediabetes Diabetes Sleep Apnea WC al basale (cm): 115,0 114,5 118,1 117,3 122,3 122,7 Variazioni della circonferenza 0% !1% !2% della vita (cm) !3% !2,7% !3,1% !4% !3,9% !5% !6% !6,1% !7% !6,4% !8% P
http://medscape.org/roundtable/battle-obesity Variazione della PAS con liragluNde 3,0 mg: analisi post-‐hoc degli studi clinici SCALE* SCALE SCALE SCALE Obesity and Prediabetes Diabetes Sleep Apnea PAS al basale (mmHg): 123,04 123,25 128,9 129,2 125,8 127,1 0,0% Variazione della PAS (mmHg) !0,5% !0,4% !1,5% !1,5% !2,5% !2,8% !3,5% P =0,0102 !3,4% P =0,0003 !4,5% !4,2% P
La lotta globale allo tsunami obesità: quali risposte può dare la scienza? Contributo relaNvo del calo ponderale sugli endpoint di efficacia secondari con liragluNde 3,0 mg: analisi post-‐hoc degli studi clinici SCALE* Uso di an/diabe/ci orali (SCALE Diabetes) 18 FPG 26 HbA1c 31 FPG (SCALE Diabetes) 31 HbA1c (SCALE Diabetes) 32 Endpoint secondari Uso di agen/ ipolipidemizzan/ 41 Pressione arteriosa sistolica 59 C-‐LDL 60 Uso di an/-‐ipertensivi 61 Colesterolo totale 62 SF-‐36 (punteggio salute generale) 63 SF-‐36 (punteggio funzionalità fisica) IWQoL (punteggio funzionalità fisica) 88 Trigliceridi 97 Circonferenza della vita 100 C-‐HDL 100 Pressione arteriosa diastolica 100 IWQoL (punteggio totale) 100 AHI (SCALE Sleep Apnea) 100 0 10 20 30 40 50 60 70 80 90 100 Contributo del calo ponderale (%) *Serie completa di analisi (FAS); LOCF a fine traBamento. Van Gaal L, et al. Congresso europeo sull'obesità (ECO) 2015. Abstract TS:OS2.1. In ultimo, è stato valutato il contributo relativo del calo ponderale agli endpoint di efficacia secondari con liraglutide 3,0 mg. Il calo ponderale ha contribuito per il 100% a WC, concentrazione di colesterolo HDL, PA diastolica, punteggio dell’IWQoL (Impact of Weight on Quality of Life) e indice di apnea-ipopnea. Facendo un confronto, nello studio SCALE Diabetes il contributo dato dal calo ponderale è stato inferiore per quanto riguarda l’uso di agenti antidiabetici orali (18%), la glicemia plasmatica a digiuno (26%) e l’emoglobina glicata (31%), per esempio. Dott. Finer: Grazie allo studio SCALE Prediabetes, sappiamo che anche durante il primo anno il numero di pazienti con progressione a pre-diabete si riduce. Abbiamo anche osservato dei pazienti con pre-diabete regredire a uno stato normoglicemico grazie al calo ponderale e alla terapia con liraglutide 3,0 mg. Dott. Van Gaal: Ritengo che questi risultati fossero prevedibili, dato il meccanismo d’azione del liraglutide e la sua azione sulla modulazione del peso e sui comportamenti alimentari. Sappiamo ad esempio, non solo dagli studi sugli animali, ma anche dagli studi sull’uomo, che un’infusione di GLP-1 endogeno riduce drasticamente l’apporto calorico. Pertanto l’efficacia del liraglutide è supportata dalle interazioni fisiologiche. Dott. Finer: Ovviamente, come con ogni farmaco, oltre ai benefici ci sono degli effetti avversi. Quali sono gli effetti avversi più frequenti associati con liraglutide 3,0 mg? Pag. 32
http://medscape.org/roundtable/battle-obesity Studio SCALE Diabetes: evenN avversi più frequenN* Soggef sovrappeso/obesi con DMT2: 0–56 sefmane LiragluNde Placebo LiragluNde Placebo 3,0 mg (%) (%) 3,0 mg (%) (%) Nausea 32,7 13,7 Nasofaringite 20,9 19,3 Diarrea 25,6 12,7 Cefalea 15,6 13,7 Cos/pazione 16,1 6,1 Dolore dorsale 10,0 9,4 Vomito 15,6 5,7 Infezione delle vie respiratorie 9,5 8,5 superiori Dispepsia 11,1 2,4 Affa/camento 8,3 3,3 Calo dell'appe/to 9,5 1,9 Capogiro 7,1 2,8 Distensione dell'addome 6,2 1,4 Artralgia 7,1 5,7 Dolore addominale 6,2 4,2 Influenza 5,2 7,1 Flatulenza 5,2 1,9 Dolore muscoloscheletrico 5,2 2,8 Dolore addominale 3,6 0,9 superiore Ematoma nel sito di iniezione 4,5 5,7 Ipoglicemia 44,3 27,8 Infezione delle vie urinarie 4,5 5,7 Lipasi aumentata 11,8 6,6 Tosse 4,3 3,8 Dolore agli ar/ 3,8 4,7 Sinusite 3,8 8,5 *Serie di analisi di sicurezza (SAS) Bronchite 3,1 5,2 Davies M, et al. Diabetologia 2014:57; Abstract: 39-‐OR. Ipertensione 2,8 5,2 Dott. Van Gaal: È estremamente difficile sviluppare un farmaco privo di qualunque effetto avverso. Per il liraglutide, gli eventi avversi osservati negli studi su’obesità erano simili a quelli riferiti negli studi clinici sul trattamento del DMT2. Nausea e diarrea sono stati gli eventi avversi più diffusi. In generale, si manifestano più comunemente all’ inizio della terapia per poi ridursi in frequenza e intensità col passare del tempo. Inoltre, il tasso di eventi avversi non sembra essere dose-correlato; ovvero, i pazienti che hanno assunto una dose di 3,0 mg di liraglutide non sembrano presentare più eventi avversi gastrointestinali rispetto a quelli che hanno assunto la dose di 1,2 mg o 1,8 mg per il trattamento dell’iperglicemia. Secondo me è importante dare ai pazienti più informazioni possibile su questi potenziali eventi avversi, in modo che siano informati e consapevoli che possono esserci degli effetti collaterali e non interrompano la terapia solo per mancanza di informazioni o consapevolezza. Se un medico non avvisa di questi effetti gastrointestinali, c’è il rischio che il paziente smetta improvvisamente di assumere il farmaco. Dott. Finer: Colleghi, penso che sia stata una discussione davvero interessante. Mi pare che tutti noi manifestiamo un certo ottimismo riguardo al trattamento dei pazienti con obesità. Felipe, come pensi che i medici useranno questi farmaci? Pag. 33
La lotta globale allo tsunami obesità: quali risposte può dare la scienza? Farmaci anN-‐obesità: prospe`ve ajuali e future • I nuovi agen/ contro l'obesità sono potenzialmente in grado di aiutare i pazien/ a ridurre il peso corporeo e mantenere il peso raggiunto, oltre a limitare le comorbilità peso-‐correlate • È importante personalizzare la terapia e le decisioni terapeu/che • Andrebbe incoraggiato lo sviluppo di più farmaci an/-‐obesità • Occorre sempre soBolineare l'importanza degli interven/ comportamentali associa/ all'uso appropriato della farmacoterapia an/-‐obesità Dott. Casanueva: Penso che occorra sviluppare nuovi farmaci per affrontare la crescente prevalenza dell’obesità. Stiamo assistendo a una grave epidemia, con oltre il 25% della popolazione adulta in Europa, come minimo, obesa. Nuovi farmaci contro l’obesità possono aiutare a prevenire le complicanze obesità-correlate, ma dobbiamo usarli nel modo corretto. Penso anche che sia nostro compito incoraggiare le autorità sanitarie ad essere proattive nello sviluppo di nuovi agenti per il trattamento dell’obesità. Le evidenze ci dicono che, se non trattata, l’obesità riduce l’aspettativa di vita. I medici devono imparare a usare correttamente gli agenti anti-obesità; occorre conoscere i rischi e sapere come parlare ai pazienti dell’uso di questi farmaci. Dott. Finer: Walmir, pensi che la disponibilità di questi farmaci di nuova generazione cambierà la tua pratica clinica? Dott. Coutinho: Sicuramente. Penso che oggi disponiamo di nuove opzioni farmacoterapeutiche efficaci per trattare l’obesità. Per esempio, le evidenze fornite dagli studi clinici SCALE hanno dimostrato il miglioramento di apnea del sonno e ipertensione, nonché la riduzione dei tassi di pre-diabete e di conversione a DMT2. Servono secondo me più operatori sanitari capaci di disegnare degli approcci olistici alla gestione dell’obesità. Dobbiamo investire di più nelle modifiche dello stile di vita. Naturalmente, il punto sollevato da Felipe è molto importante; l’assenza di rimborsi per i farmaci anti-obesità costituisce ancora un grosso ostacolo in molti paesi. Dott. Finer: Luc, la gestione del DMT2 cambierà? Dott. Van Gaal: Il trattamento dei pazienti con DMT2 è un campo in continua evoluzione e sviluppo. La mia speranza è che in futuro avvenga lo stesso per l’obesità, perché negli ultimi decenni abbiamo avuto a disposizione pochi trattamenti. Ritornando alla complessa fisiologia e fisiopatologia dell’obesità, penso che i nuovi agenti diretti contro i meccanismi endogeni possano essere il futuro. Il GLP-1 RA liraglutide, che ha come bersaglio il GLP-1 endogeno, è il primo a mostrare efficacia e sicurezza nella cura dell’obesità. Anche l’associazione di prodotti diversi può essere una strada da seguire, e potrebbe permettere una riduzione del peso corporeo superiore al 5-10%. Potrebbe essere possibile ridurre il peso anche del 15%. Infine, vorrei aggiungere che dobbiamo personalizzare la terapia farmacologica per l’obesità e prescrivere il farmaco giusto nel momento giusto al paziente giusto. Pag. 34
http://medscape.org/roundtable/battle-obesity Riepilogo • L'obesità è una malafa cronica che contribuisce allo sviluppo di DMT2, ipertensione, dislipidemia, MCV, alcuni /pi di cancro, scarsa qualità di vita e mortalità generale più alta • La farmacoterapia permeBe un calo ponderale significa/vamente maggiore rispeBo ai soli interven/ comportamentali • La migliore comprensione della fisiologia del controllo ponderale ha ampliato i bersagli terapeu/ci per l'obesità – I nuovi agen/ diref contro gli ormoni gastrointes/nali e neuroendocrini si sono dimostra/ efficaci Dott. Finer: Vi ringrazio davvero. Riassumendo, abbiamo discusso dello stretto legame tra sovrappeso e obesità e malattia. Nello specifico, abbiamo parlato molto di DMT2; tuttavia sono davvero pochi i sistemi e gli organi che non sono interessati dal sovrappeso o dall’obesità. Abbiamo anche parlato brevemente di quanto il problema sia serio, sia in termini di prevalenza che di gravità dell’obesità. Abbiamo inoltre sottolineato il nostro ottimismo legato alla maggiore comprensione della fisiologia che regola il controllo del peso corporeo. Queste nuove conoscenze hanno portato allo sviluppo di nuovi farmaci per il trattamento dell’obesità. Tra i recenti progressi per il trattamento dell’obesità figura lo sviluppo dei GLP-1 RA, che ad alte dosi possono moderare l’appetito e produrre un calo ponderale, oltre ad avere effetti a livello metabolico. Di recente è stata sviluppata e approvata in Europa l’associazione di farmaci ad azione centrale, per esempio naltrexone SR/bupropione SR, per il trattamento dell’obesità. Occorre riconoscere l’obesità come una patologia importante, che merita una terapia seria e la massima considerazione da parte di chi sta compromettendo il proprio stato di salute. Marginalizzarla in qualche modo sarebbe molto inopportuno. Possiamo guardare con ottimismo al futuro della cura dell’obesità. Con questo, vorrei ringraziare Luc, Walmir e Felipe per questa stimolante discussione. Desidero inoltre ringraziare voi, che ci state seguendo, per aver ascoltato il nostro dibattito. Molte grazie. Pag. 35
La lotta globale allo tsunami obesità: quali risposte può dare la scienza? Lista di acronimi: DMT2: diabete mellito di tipo 2 GI: gastrointestinale GLP-1 RA: antagonista del recettore del peptide glucagone-simile 1 IMC: indice di massa corporea MCV: malattia cardiovascolare NAFLD: steatosi epatica non alcolica SCALE: Satiety and Clinical Adiposity–Liraglutide Evidence WC: circonferenza della vita Pag. 36
http://medscape.org/roundtable/battle-obesity Dichiarazione di non responsabilità Questo documento ha solo fini formativi. Non saranno concessi crediti di Formazione medica continua (CME) per la lettura dei contenuti di questo documento. Per partecipare a questa attività, visitare http://medscape.org/roundtable/battle-obesity Per domande relative al contenuto di questa attività, contattare il fornitore di questa attività formativa a CME@webmd.net. Per assistenza tecnica, contattare CME@medscape.net Le attività formative sopra presentate possono coinvolgere scenari basati su casi simulati. I pazienti rappresentati in tali scenari sono fittizi e non è intesa né può essere desunta alcuna associazione con pazienti reali. Il materiale qui presentato non riflette necessariamente le opinioni di WebMD Global, LLC o di aziende che sostengono la programmazione didattica in medscape.org. Questo materiale può discutere di prodotti non approvati dall’Agenzia europea per i medicinali nonché dell’impiego off-label di prodotti approvati. Prima di utilizzare qualsiasi prodotto terapeutico oggetto di discussione, è necessario consultare un professionista qualificato del settore sanitario. Il lettore è tenuto a verificare tutte le informazioni e i dati prima di trattare i pazienti o di utilizzare qualsiasi terapia descritta nella presente attività formativa. Medscape Education © 2015 WebMD Global, LLC Pag. 37
Puoi anche leggere