Il destino della balena di S. Giuliano Chitaridd documenti inediti e nuove scoperte - Rivista Mathera
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Editore: Associazione Culturale ANTROS - registrazione al tribunale di Matera n. 02 del 05-05-2017 - 21 giu/20 set 2018 - Anno II - n. 4 - € 7,50 Il destino della balena di S. Giuliano Chitaridd e nuove scoperte documenti inediti MATHERA Ecco 1 le monete di Mateola
Il presente Pdf è la versione digitale in bassa risoluzione della pubblicazione cartacea della rivista Mathera. L’editore Antros rende liberamente disponibili in formato digitale tutti i contenuti della rivista, esattamente un anno dopo l’uscita. Sul sito www.rivistamathera.it potete consultare il database di tutti gli ar- ticoli pubblicati finora divisi per nu- mero di uscita, autore e argomento trattato. Nello stesso sito è anche possibile ab- bonarsi alla rivista, consultare la rete dei rivenditori e acquistare la versione cartacea in arretrato, fino ad esauri- mento scorte. Chi volesse disporre della versione ad alta risoluzione di questo pdf deve contattare l’editore scrivendo a: editore@rivistamathera.it specificando il contenuto desiderato e il motivo della richiesta. Indicazioni per le citazioni bibliografiche: Montemurro, La gravina protegge Matera dai terremoti?, in "MATHERA", anno II n. 4, del 21 giugno 2018, pp. 99-100, Antros, Matera
MATHERA Rivista trimestrale di storia e cultura del territorio Fondatori Raffaele Paolicelli e Francesco Foschino Anno II n.4 Periodo 21 giugno - 20 settembre 2018 In distribuzione dal 21 giugno 2018 Il prossimo numero uscirà il 21 settembre 2018 Registrazione Tribunale di Matera N. 02 DEL 05-05-2017 Il Centro Nazionale ISSN, con sede presso il CNR, ha attribuito alla rivista il codice ISSN 2532-8190 Editore Associazione Culturale ANTROS Via Bradano, 45 - 75100 Matera Direttore responsabile Pasquale Doria Redazione Sabrina Centonze, Francesco Foschino, Raffaele Paolicelli, Valentina Zattoni. Gruppo di studio Domenico Bennardi, Ettore Camarda, Olimpia Campitel- li, Domenico Caragnano, Sabrina Centonze, Anna Chiara Contini, Gea De Leonardis, Franco Dell’Aquila, Mariagra- zia Di Pede, Pasquale Doria, Angelo Fontana, Francesco Foschino, Giuseppe Gambetta, Emanuele Giordano, Rocco Giove, Angelo Lospinuso, Mario Montemurro, Nunzia Ni- coletti, Raffaele Paolicelli, Giulia Perrino, Giuseppe Pupillo, Caterina Raimondi, Giovanni Ricciardi, Rosalinda Roma- nelli, Angelo Sarra, Giusy Schiuma, Nicola Taddonio. Progetto grafico e impaginazione Giuseppe Colucci Consulenza amministrativa Studio Associato Commercialisti Braico – Nicoletti Tutela legale e diritto d’autore Studio legale Vincenzo Vinciguerra Stampa Antezza Tipografi - via V. Alvino, Matera Per contributi, quesiti, diventare sponsor, abbonarsi: Contatti redazione@rivistamathera.it - tel. 0835/1975311 www.rivistamathera.it Rivista Mathera Titolare del trattamento dei dati personali Associazione Culturale ANTROS I contenuti testuali, grafici e fotografici pubblicati sono di esclusiva proprietà dell’Editore e dei rispettivi Autori e sono tutelati a norma del diritto italiano. Ne è vietata la riproduzione non autorizzata, sotto qualsiasi forma e con qualunque mezzo. Tutte le comunicazioni e le richieste di autorizzazione vanno indirizzate all’Editore per posta o per email: Associazione Antros, Via Bradano, 45 - 75100 Matera; editore@rivistamathera.it L’Editore ha acquisito tutti i diritti di riproduzione del- le immagini pubblicate e resta a disposizione degli aventi diritto con i quali non è stato possibile comunicare o per eventuali omissioni o inesattezze. Mathera non riceve alcun tipo di contributo pubblico. Le biografie di tutti gli autori sono su: www.rivistamathera.it Mathera viene resa liberamente disponibile online, in formato digitale, dodici mesi dopo l’uscita. MATHERA 3
SOMMARIO articoli rubriche 7 Editoriale - Un anno insieme, il cammino prosegue 85 Grafi e Graffi di Pasquale Doria I graffiti absidali di San Giovanni Battista a Matera 8 Chitaridd. Documenti inediti di Ettore Camarda e Sabrina Centonze e nuove chiavi di lettura 94 HistoryTelling Ritrovati i resti del bandito di Matera? La balena nella mitologia: l’Aspidochelone di Silvio Teot di Gianfranco Lionetti 16 Appendice - La canzone su Chitarridd 97 Voce di Popolo 19 Mateola: la monetazione La festa del Corpus Domini tra devozione e tradizione di Giovanni Ricciardi 29 Mateola nella tradizione archeologica e letteraria 99 di Domenico Bennardi La penna nella roccia di Giovanni Ricciardi 32 Guido Spera e il suo archivio: La Gravina protegge Matera dai terremoti? di Mario Montemurro immagini per divulgare di Francesco Barbaro 101 Radici 38 Emanuele Masciandaro: un artista Tulipani spontanei del Materano di Giuseppe Gambetta al servizio dell’archeologia di Nunzia Nicoletti 106 Verba Volant 44 Il Piano e i Sassi: genesi comune, destino diverso Le parti del corpo: osservazioni sul lessico dialettale di Emanuele Giordano di Francesco Foschino e Raffaele Paolicelli 48 Via Fossi e i suoi ipogei 108 Scripta Manent Quando il Carro si “strazzava” in Piazza Duomo di Carmine Di Lena di Francesco Foschino 55 Cristo la Selva: l’evoluzione architettonica 110 Echi Contadini di Franco Dell’Aquila Attrezzi e strumenti di un tempo 59 Cristo la Selva: l’affresco della crocifissione nel lavoro dei campi di Domenico Caragnano di Angelo Sarra 61 Tricarico: un carnevale della Basilicata 113 Piccole tracce, grandi storie di Alessandra Del Prete Cattedrale: gli stemmi raccontano 66 Il cetaceo fossile del lago di S. Giuliano 119 di Francesco Foschino C’era una volta di Gianfranco Lionetti 74 Testimonianze degli ultimi zuccatori Porta Pepice e le chiese di S. Marco alle Beccherie di Raffaele Paolicelli di Delia Martiradonna 80 Giuseppina Tataranni, 125 Ars nova Il mondo di Antonio Paradiso e il Parco Scultura prima assistente sociale di Matera “La Palomba” di Pasquale Doria di Giusy Schiuma 128 Il Racconto Di due in due di Agnese Ferri In copertina: Particolare della tavola n. 1 dell’Arch. Anna Chiara Contini otte- nuta sovrapponendo alla foto satellitare odierna di Matera la plani- metria degli ipogei di via Fossi (cfr. pag. 45). A pagina 3: Illustrazione di Pino Oliva ispirata alla figura di Eustachio Chita. MATHERA 5
La penna nella roccia La gravina protegge Matera dai terremoti? di Mario Montemurro Piuttosto ricorrente è la curiosità che molti esprimo- traverso i sismografi, che insieme a considerazioni più no a proposito dei terremoti che hanno interessato in complesse (tipologia delle onde sismiche, la profondità, passato la Città dei Sassi. Il nostro immaginario è evi- o ipocentro, il luogo superficiale, o epicentro, ed altri dentemente stimolato dalla conformazione stessa dei dati misurati ad una certa distanza dall’epicentro) dan- Sassi. Case su case, grotte su grotte, stradine e piazzette, no una misura indiretta dell’energia del terremoto. Non cisterne e cantine, da una parte raccontano una storia esiste un limite teorico alla ML sebbene i valori mas- millenaria ma dall’altra trasmettono un senso di equi- simi registrati si attestano intorno a 9,5. È una scala il librio precario rispetto alle forze immense della natura. cui incremento è di tipo esponenziale per cui, a titolo È mai possibile che l’opera dell’uomo, peraltro sponta- di esempio, un sisma di ML pari a 6 equivale all’energia nea ed affidata all’esperienza tramandata piuttosto che sviluppata dalla bomba atomica esplosa ad Hiroshima. a calcoli ingegneristici, riesca efficacemente a resistere E l’energia, per ogni 0,5 di incremento di ML aumenta all’oltraggio del tempo e agli agenti atmosferici? Appa- di quasi 6 volte! rentemente sì. Ma in caso di terremoto? Come mai oggi Ma esiste un rapporto tra i crolli che hanno interessa- assistiamo inermi al crollo di interi centri storici mentre to i Sassi di Matera ed i terremoti? Oppure la Città dei i Sassi, al contrario, paiono godere di una sorta di “im- Sassi si trova al riparo dagli effetti distruttivi delle onde munità sismica”? Prima di addentrarci nell’argomento sismiche grazie alla presenza della Gravina di Matera? cerchiamo di comprendere meglio. Questo si percepisce nelle parole del Gattini che affer- Che cos’è il terremoto? ma: «Il 26 Luglio 1805 alle ore due e mezzo della notte È l’effetto dell’energia che si libera istantaneamente s’intese un veemente tremuoto. Nel torrente della Gravina da un punto, all’interno della crosta terrestre, in cui un’accensione di fuoco v’ebbe luogo, il che preservò la città essa si rompe. Tale frattura provoca uno spostamento dalle rovine», ma poi aggiunge: «Il 18 Dicembre 1806 repentino di una massa rocciosa nel sottosuolo (faglia) ad un’ora della notte s’udì una leggiera scossa con fremito. le cui evidenze possono affiorare in superficie (scarpata Alle ore due e mezzo ripetè con veemenza sì che sembrava di faglia). A seguito della rottura, quella grande quan- che crollassero le mura e le abitazioni che rimasero lesio- tità di energia immagazzinata all’interno dell’ammasso nate sino alla larghezza di un pollice. Venti e fuochi fatui roccioso, si libera generando delle onde sismiche che in aria precedettero questo accidente. Da paesi limitrofi provocano lo scuotimento delle rocce. Gli effetti di un osservossi verso le Calabrie una colonna di fuoco. Generali terremoto possono essere devastanti o possono addirit- divennero i pianti e i clamori: tutti fuggivano all’aperto. tura non essere percepiti. Nel mattino del 20, alle dieci ed alle sedici s’udì un lun- Come si misura l’intensità di un terremoto? go fremito che si attribuì al Monte dell’Etna. Proseguì il Basandosi sugli effetti dei terremoti, il geologo Giu- flagello a farsi sentire di tratto in tratto. A dì 31 alle ore seppe Mercalli, nel primo decennio dello scorso millen- due della notte la scossa fu sì gagliarda che tutti abbando- nio, ideò la c.d. “Scala Mercalli”, poi modificata insieme narono la città. Vi si osservarono de’ fuochi sortire dalli ad un altro scenziato italiano Adolfo Cancani dopo la spechi volti al nord della nostra Gravina, e con essi venti drammatica devastazione provocata dal terremoto di con muggito. Ne’ tetti e nelle campagne di rado vedevansi Messina del 1908. La scala Mercalli-Cancani (MC) gli augielli. Né cessarono questi tremuoti in prosieguo». subì ulteriori modifiche con l’apporto di A. Sieberg di- La storia sismica dell’area materana non ha molte te- venendo così la scala MCS che, in 12 gradi (prima era- stimonianze e questo certifica in qualche modo che il no 10), esprime un senso della misura dei danni che un territorio sia stato interessato da elevata sismicità solo in terremoto provoca sugli artefatti costruiti dall’uomo. modo marginale. Ciononostante la storia recente (ter- Un altro modo per misurare l’intensità di un terremo- remoto dell’Irpinia 1980) ci fa percepire che a Matera to è la scala della “magnitudo locale”(ML), nota come gli effetti di terremoti originatisi in aree sismogeneti- Scala Richter. Questa ha un modo oggettivo di essere che più lontane si siano avvertiti molto nitidamente. In determinata in quanto si tratta di una misura “fisica”, at- alcuni casi producendo anche seri danni alle strutture MATHERA 99
come avvenne, a titolo di esempio, per il monastero La posizione dei Sassi sul versante e sulla sommità ri- dell’Annunziata come i nostri storici ebbero modo di spetto al pendio della Gravina risulta essere soggetta a annotare: «Venuto poscia questo a mancare da un lato, tale fenomeno di amplificazione sismica locale. Parados- per effetti d’un tremuoto accaduto a’ 10 Novembre del salmente, quindi, la presenza della Gravina amplifica gli 1634 risolvettero erigersi di pianta un nuovo monistero, effetti del terremoto proprio sulla sommità del rilievo in che si collocò di contra a quello di S. Domenico, presso la quanto le onde sismiche (per focalizzazione, diffrazione principal Porta della Città, ov’elle passarono ad abitare a’ e risonanza) moltiplicano i loro effetti “complicando” il 27 Giugno 1748» [Volpe 1818]; tipo di oscillazione del suolo. «Pertanto si può additar con certezza l’epoca in cui pas- I terremoti sono anche però una prova della vitalità saron le monache nell’altro Monistero presso la Cattedra- del nostro pianeta. Quotidianamente, ci rammentano le, ch’ancor oggi va addimandato l’Annunziata Vecchia, e che tutto cambia, tutto si evolve, nulla è eterno. Se non che essendo avariato pel forte terremoto del 10 Novembre esistessero i terremoti il mondo sarebbe diverso, sicura- 1634 indusse le Religiose a fabbricarsi questo d’assai più mente più piatto e monotono. Gli stessi esseri viventi sontuoso de’ precedenti, e trasferirsi il 27 Giugno 1748» non sarebbero quelli che oggi abitano la grande varietà [Gattini 1882]. di ambienti che ciclicamente, di terremoto in terremo- La storia sismica per Matera è tuttavia, salvo poche to, si trasformano. La stessa nostra Matera non sarebbe eccezioni, composta di effetti generalmente contenuti. esistita se le forze endogene, di terremoto in terremo- Essi vengono descritti in letteratura solo parzialmente to, non avessero fatto migrare per migliaia di chilome- o troppo genericamente per consentire di individuarli tri quei fondali marini africani che oggi sono le nostre con precisione nell’area urbana. E per quanto sia vero- Murge. Stessa cosa può dirsi per gli ancora turbolenti simile ipotizzare la presenza di danni anche nei Sassi, le appennini in viaggio da ovest verso est. Tutti processi in scarse fonti storiche non consentono di affermarlo con corso che tra qualche centinaio di migliaia di anni con- certezza. sentiranno la formazione di nuovi scenari geografici. Questo fatto ha senza dubbio contribuito ad incul- Grazie ai terremoti il territorio “nasce”, si evolve, “muo- care in moltissimi materani l’idea che Matera fosse in re” per rinnovare in maniera creativa gli spazi in questo qualche modo “protetta” da qualcosa. Quel “qualcosa” nostro mondo. è ampio e spettacolare e costeggia, limitandoli, i Sassi di Spesso l’uomo attribuisce ai terremoti la colpa delle Matera. È la Gravina. La voce secondo la quale “Matera tragedie che essi provocano. Non sarebbe così se l’uomo viene protetta dalla Gravina” è passata di generazione imparasse a costruire bene, con onestà e innovazione. in generazione ed invero, personalmente, ho diversi co- Bibliografia noscenti che giurerebbero su tale “verità”. Sebbene con [Boschi et al. 1997] E. Boschi et al., Catalogo dei forti terremoti in Italia dal un pizzico di rammarico, dobbiamo qui svelare che pur- 461 a.C. al 1990, Istituto Nazionale di Geofisica, Roma-Bologna. troppo la nostra amata Gravina non protegge la nostra [Gattini 1882] G. Gattini, Note storiche sulla città di Matera, Napoli, Per- rotti. Città dai terremoti. Non lo fa per diversi motivi. [Gattini 1912] G. Gattini, Effemeridi e Cronache materane. Centuria di Il primo motivo che la rende inefficace rispetto ai si- spunti ed appunti col fac-simile di un documento e preceduta da un ricordo smi è la statistica. La quasi totalità dei terremoti i cui personale, Matera, Tipografia Commerciale. [Volpe 1818] F.P. Volpe, Memorie storiche profane e religiose su la città di effetti si percepiscono nell’abitato di Matera giunge dai Matera, Napoli, Stamperia Simoniaca. quadranti occidentali, ossia dall’area appenninica o dal Sitografia Gargano e pertanto le onde sismiche raggiungono pri- Gruppo Nazionale per la Difesa dai Terremoti (GNDT) ma la Città che la Gravina di Matera. http://emidius.itim.mi.cnr.it. Il secondo motivo è che le onde sismiche, originando- si in profondità (ipocentro) raggiungono la superficie viaggiando dal basso verso l’alto bypassando ampia- mente il vuoto topografico del nostro “piccolo Grand Canyon”, quella barriera che l’immaginario (più o meno) collettivo ha innalzato a protettore sismico della Città. Occorre infine aggiungere che quando le onde sismi- che, come tutte le onde, rimbalzano, si rifrangono, si combinano, assumono caratteristiche spesso complesse in funzione dei terreni attraversati e delle discontinuità degli strati attraversati. Questo fenomeno viene chiamato “amplificazione sismica locale” ed è il motivo per il quale località anche vicine tra loro possono subire gli effetti di un terremoto in maniera anche molto diversa. 100 MATHERA
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