La Gazzetta DEL CAFFE italiano - N 6 MAZZO2021

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La Gazzetta DEL CAFFE italiano - N 6 MAZZO2021
La Gazzetta
DEL CAFFE italiano
N° 6        MAZZO 2021

                                            I. LE PALME

Ogni anno,la domenica delle palme è celebrata da milioni di cristiani nel mondo.
Quest’anno ,il 28 di marzo coincide anche con il ritorno dell’ora legale.

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La domenica delle palme fa riferimento all’ingresso trionfale di Gésu cristo nella città di
Gerusalemme..
I vangeli raccontano che Gesù fa il suo ingresso nella città vecchia su un puledro ,una montetura modesta
che simboleggia un regno di umiltà e di pace mondiale. La folla lo acclama al suo ingresso nella città.Ha
tappezzato il suolo con cappotti e rami verdi.
Per commemorare questo episodio della vità di Gesù,vengono organizzati processioni nelle strade della
communità cristiana del mondo .
Se in Francia si utilizzano rami di bosso o nel sud dei rami di olivo,in Italia si raccolgono e si fanno
benedire rami di ulivo e di palma. A questi rami vengono attacati dei dolci anch’essi benedetti e che i più
golosi possono mangiare.
La domenica delle palme è nel calendario liturgico cristiano la domenica che precede la domenica di
Pasqua e segna l’ingresso nella settimana santa.

                      Cosa fanno gli italiani prima di Pasqua?
La domenica delle Palme

A differenza del Natale, gli italiani vedono la Pasqua come l'arrivo della primavera e le prime uscite con
gli amici. Se a Natale la famiglia è prioritaria , per questa volta passa in secondo piano, anche se questa
festa è religiosa. Attenzione, non che la famiglia non sia importante durante queste feste, ma la tradizione
vuole che la Pasqua sia un momento conviviale tra amici. Gli italiani infatti amano così tanto questo
periodo che iniziano ad organizzare uscite nel weekend della Domenica delle Palme.

A Roma al Colosseo il venerdì sera.
Bisogna sapere che il weekend di Pasqua si svolge in tre tappe :
- il venerdì sera si svolge la Via crucis, ovvero una processione di 2-3 chilometri, con fermate ogni 50
metri marcate da un grande silenzio, con l'obiettivo di riprodurre le Stazioni della Via Crucis .
- Poi viene il giorno di Pasqua, la domenica, è il ritrovo dei fedeli Piazza del Vaticano,
- infine il lunedì di Pasqua, Pasquetta o Lunedì dell'Angelo.
Perché non provare anche voi?

                                        Che cosa si mangia ?
Dolci e uova di Pasqua

La domenica di Pasqua si mangiano dolci, con tante forme e nomi a seconda della regione, ad esempio
i canestrelli o il ciambellone nido di Pasqua, la Colomba di Pasqua.
Ovviamente ci sono anche le uova di cioccolato e la caccia alle uova! Se vi trovate in zona Napoli,
provate l'incontornabile Pastiera.

A pranzo

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Sebbene ci siano molte variazioni sulle torte, l'agnello è nel menu e rimane una caratteristica comune in
tutta Italia. In ogni caso il pranzo resta un pasto simplice. Finalmente se conoscete gli italiani … a tavola
i banchetti sono sempre interminabili , anche quando ci vengono promessi pasti semplici e « alla buona ».

La tradizione

Il lunedi di Pasqua ,gli italiani chiamano quel giorno Pasquetta. Questo giorno è molto apprezzato dagli
italiani perché è un giorno in cui ci si ritrova con gli amici, come si suol dire » Natale con i tuoi, Pasqua
con chi vuoi » . Per i più fortunati spesso è la prima uscita al mare, per chi è più lontano ,si va in campagna
per un pic nic e per chi resta in città una
passeggiate con gli amici e un piccolo gelato in omaggio!

Ti consiglio di vivere una Pasquetta in Italia con gli abitanti , è il top !

In Provenza, invece di avere un cece in testa, è consuetudine metterlo nei piatti.

 A tavola ,la Domenica delle Palme i ceci sono obbligatori! Almeno in Provenza! Se dobbiamo credere al
sito della diocesi di Fréjus-Toulon , la tradizione risale al XVII secolo.
Una grande carestia aveva colpito la regione, annunciatrice di un'epidemia di peste. Fu allora che, la
domenica delle Palme, tre navi italiane entrarono nel Golfo di Fréjus. A bordo: un carico di ceci. Tutti
volero vedere in esso un intervento divino.
 Tornando in Provenza, fu in ricordo di queste barche cariche di ceci che fu istituita l'usanza di mettere
                     questo legume sotto i riflettori ogni anno la domenica delle Palme.

                                                 RECETTE

                                                        LI PUDDHRICASCI

                                                        Tra tutte le ricette di Pasqua più caratteristiche del
                                                        Salento, ma in genere è una ricetta diffusa in tutta
                                                        la Puglia e credo anche in Basilicata, ci sono quelli che
                                                        qui noi chiamiamo puddhricasci.
                                                        Un termine difficile da pronunciare per chi viene da
                                                        fuori. Un termine che ho provato a tradurre in italiano,
                                                        ma … non ci sono riuscito.

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Li puddhricasci sono tradizionali del periodo di Pasqua, non a caso hanno l’uovo al loro centro, come potete
vedere dalla fotografia in apertura.
Li puddhricasci non sono un dolce, sono salati. E’ una delle forme di pane tra le più saporite per me: lo puoi
mangiare tranquillamente senza nessun ingrediente di accompagnamento, il pane è buonissimo di per sè.
Perchè? Perchè ha già nell’impasto il segreto, che vi svelo nella ricetta che segue.

Ingredienti per fare li puddhricasci

1 kg di farina / 200 ml. di olio extravergine di oliva / 100 ml. di anice / lievito dibirra / Un po’ di cannella /
1 arancia / buccia di limone / 5/6 uova /Sale e pepe

Preprarazione dei puddhricasci

Noi solitamente lavoriamo la farina per fare l’impasto direttamente su una tavola di legno. Fate una fontana
con la farina e mettete al centro gli ingredienti. Prima il lievito con un po’ di acqua calda per farlo sciogliere e
il sale. Poi tutti gli altri: l’olio, l’anice, la cannella, un’arancia (grattugiamo la sua buccia e poi mettiamoci anche
il suo succo), una buccia di limone anch’essa grattugiata, il pepe. Lavorate per bene il tutto, impastate con le
mani a lungo fino a che tutto l’impasto si sia amalgamato.
A parte, prepariamo le uova:
lasciamo le uova per 2 o 3 minuti in acqua calda. Questo passaggio servirà affinchè le uova non si rompano
una volta messe nel forno (passaggio successivo).
A questo punto, possiamo preparare lu puddhricasciu.
Lavorate la pasta a mo’ di salame lungo, create una treccia e mettete due uova al centro. Le forme classiche
dei puddhricasci sono due: o con due uova (treccia) oppure con un solo uovo (cerchio), le potete vedere
nelle foto successive. Se vi rimane parte dell’impasto e non avete più uova, fate dei semplici panini. Noi li
chiamiamo puddhrica (al singolare) o puddhriche (al plurale): squisite, si sente l’arancio, il limone, … Create
le forme, lasciate lievitare per un paio d’ore, coprendole con delle coperte per tenerle al caldo. Quindi,
infornateli e cuoceteli per tre quarti d’ora circa, come si farebbe con il pane. Cuocete anche a 200 gradi, tenete
d’occhio però affinchè non si brucino.

COLOMBA PASQUALE

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Preparare in casa la Colomba di Pasqua richiede impegno e un bel po’ di tempo a disposizione per via
della lievitazione. Nonostante questa premessa però, vale la pena provare a realizzarla in casa, per
essere sicuri di gustare un prodotto genuino preparato senza conservanti .

COLOMBA PASQUALE CON LIEVITO DI BIRRA
Ecco la lista degli ingredienti da acquistare per preparare la Colomba. La ricetta si può personalizzare a
seconda dei gusti con canditi, uvetta e gocce di cioccolato.

INGREDIENTI (per lo stampo da 1 kg)
 -500 gr di farina di Manitoba
 -150 gr di zucchero
 -200 gr di burro
 -12 gr lievito di birra
 -50 gr di arance candite
 -50 gr di cedro candito
 -75 gr di miele millefiori
 -150 gr di latte fresco
 -1 stecca di vaniglia
 -6 tuori d’uovo
 -1 pizzico di sale
 -La buccia grattugiata di 1 arancia
 -La buccia grattugiata di 1 limone

INGREDIENTI (per la glassa)
 -50 gr di granella di zucchero
 -50 gr mandorle non spellate
 -50 gr zucchero a velo
 -2 albumi di uova

PREPARAZIONE

PRIMA LIEVITAZIONE
Sbriciolate il lievito di birra in una ciotola ed aggiungete 50 ml di latte tiepido, 1 un cucchiaino di zucchero
e 100 gr di farina togliendoli dalla somma degli ingredienti totali. Formate una palla e mettetela in una
ciotola a lievitare per 1 ora circa.

SECONDA LIEVITAZIONE
Trascorso il tempo necessario riprendete l’impasto e aggiungete 50 ml di latte tiepido e 100 gr di farina:
dovrete ottenere un impasto morbido, poi formate una palla e mettetela in una ciotola a lievitare per 1 ora
circa.

TERZA LIEVITAZIONE
Trascorso il tempo necessario riprendete l’impasto e aggiungete 100 gr di farina, tutto lo zucchero, 50 ml
di latte tiepido e lavorate l’impasto per almeno 15 minuti, poi unite 80 gr di burro ammorbidito. Ora mettete
a lievitare per almeno 2 ore.

L’IMPASTO
All’impasto lievitato unite ora il sale, i semi della vaniglia, le bucce degli agrumi, il miele e le uova insieme
alla farina.
Mescolate energicamente e, in ultimo aggiungete il restante burro ammorbidito poco per volta. Impastate
bene fino ad ottenere un composto liscio ed elastico, quindi unite la frutta candita.Questo impasto va
lasciato a lievitare per 12 ore.
Ora prendete l’impasto lievitato, lavoratelo per qualche minuto con le mani. Poi adagiatelo nello stampo
per colomba e lasciate lievitare ancora fino al raddoppio del volume. (circa 2 ore)

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COME FARE LA GLASSA PER LA COLOMBA
Ecco il procedimento per preparare la glassa:
      1. Montare gli albumi con lo zucchero a velo, non devono essere molto solidi ma bianchi e
          spumosi. Spennelate sulla colomba e adagiate le mandorle e la granella di zucchero.
2. Accendete il forno a 180° e fate cuocere per 45 minuti circa. Per vedere se la colomba è pronta
immergete uno stuzzicadeni all’interno: se ne esce ancora bagnato prolungate un poco la cottura

             Dante Alighieri : La Vita Nuova ( Vita nova )

                               Ritratto di Dante (1450), Andrea del Castagno, Galleria degli Uffizi, Firenze

                              La Vita Nuova è stata la prima opera di Dante Alighieri, un'opera della sua
                              giovinezza. Non si conosce precisamente l'anno della sua composizione, ma
                              avrebbe preso forma tra il 1293 e il 1295. Dante stesso afferma che la prima
                              versione di questo testo risale al 1283, anno del suo diciottesimo anno, e che
                              la sua ultima versione risale al giugno 1291, anniversario della morte di
                              Beatrice.
                              Le diverse parti dell'opera sono il frutto di dieci anni di lavoro scritti in diverse
                              fasi della vita di Dante poi riuniti in un'unica opera (appunto la Vita nuova) dal
                              1290, anno della morte di Beatrice. La Vita Nuova, che già si distingue dalla
                              corrente stilnovista, è composta da 35 poesie e 42 capitoli in prosa, che
                              bruciano di passione amorosa e allo stesso tempo mistica. È una parte della
                              memoria di Dante che segna l'inizio nella letteratura europea della storia
                              personale raccontata in lingua volgare senza l'interposizione di un
                              protagonista o di un narratore immaginario. Il titolo non significa "giovane"vita
, ma vita rinnovata, illuminata dall'amore.

Dante descrive la sua passione e la sua disperazione per la morte di Beatrice. Racconta la profonda crisi
che ne consegue, il suo vagabondaggio e la sua avventura con una "nobildonna" (senza dubbio
un'allegoria per designare la filosofia), e infine il suo pentimento. Sebbene probabilmente ispirati dalla
vita personale di Dante, molti hanno messo in dubbio la reale esistenza di Beatrice, preferendo vedere in
lei una figura allegorica (alcuni considerano ancora oggi che nella Divina Commedia, Virgilio rappresenta
la ragione naturale e Beatrice la teologia ).

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Un sogno fatto da Dante, e che accompagna la prima poesia inserita nel libro, ci illumina:

Dante vede il dio Amore apparire in una nuvola di fuoco, trasportando Beatrice nuda in un lenzuolo color
sangue. Amore tiene in mano il cuore infiammato di Dante e lo da' da mangiare a Beatrice, poi sale nel
cielo con lei. Questo sogno mostra la ricchezza e la forza evocativa del poeta nella
Vita Nuova, opera di difficile interpretazione: la tradizione mistica (la nuvola di fuoco per esempio) incrocia
la tradizione cortese (la storia del cuore divorato), gli appelli ai "Fedeli d'Amore e le riunioni di dame
invitano a letture esoteriche, mentre le visioni e i sogni enigmatici collocano l'opera in una dimensione al
tempo stesso escatologica (la morte di Beatrice come orizzonte) e misteriosa. Infatti, se Beatrice è stata
spesso paragonata a una santa, e se uno dei modi migliori per avvicinarsi a questa figura di donna
sovrana è di studiare le marcate analogie con il Cristo, la Vita Nuova, ben oltre la semplice descrizione
delle virtù o della narrazione dei miracoli che scandiscono la vita dei santi, sembra avvolgere i misteri di
Beatrice. La dimensione rituale presente soprattutto nella prima parte del libro assume qui certamente il
suo pieno significato. È difficile sapere se Dante avesse immaginato veritabilmente un culto a Beatrice
che avrebbe così orientato tutta la sua opera, ma è certo che la sua concezione della città dipende dalla
vita e dalla morte di Beatrice: infatti, dopo la morte della gentilissima (la molto nobile, la molto cortese),
Firenze è vedova e Beatrice diventa un nome comune ("Firenze ha perso la sua Beatrice", scrive il poeta).

Per comprendere meglio questa opera di giovinezza , l'analisi e la strategia alla base della Vita
nuova saranno ispirate dai commenti sulla traduzione dell'opera prodotta nel 1898 da Maxime
Durand-Fardel e dall'articolo di René Stella apparso sui quaderni di studi romaniche .

Analisi dell' opera :

La Vita nuova è un'opera traboccante di giovinezza e illusione; è ai margini di limpidi torrenti o in ambienti
mondani che si svolge la scena, e le pene più struggenti assumono una dolcezza infinita;
e, se il cuore si ribella, è solo contro la natura e i suoi spietati decreti, e l'anima del Poeta sembra colpita
solo dalle ferite che queste le hanno inflitto.

Se vogliamo comprendere la costruzione e, per così dire, l'economia letteraria della Vita nuova, è
necessario guardare lo stato della letteratura nel Medioevo.

Durante il lungo periodo a cui è stato dato questo nome, si sono formate due lingue, la lingua Italiana e
la lingua Francese. Dopo essersi scrollati di dosso il giogo del latino, si cimentarono in provati idiomi,
prima informi, poi gradualmente capaci di vivere la propria vita. È il passaggio di uno stile ancora
medievale, ma poi nuovo, il dolce stil nuovo, che è uno degli incanti di quest'opera.

    L'economia letteraria della Vita nuova è piuttosto particolare .
Gli elementi di cui è composta possono essere ridotti a tre ordini differenti:
1- Una prosa che ci espone la storia. Il suo sviluppo comprende la sucessione di eventi, impressioni e
sentimenti la cui evoluzione costituisce l'ossatura stessa dell'opera;
2- I Versi, sotto forma di canzoni, sonetti, ballate relative ai momenti successivi che segue l'azione del
poema;
3- Spiegazioni, divisioni e suddivisioni all'infinito, che, secondo le regole della scolastica, si riferiscono
alla struttura e al significato di ciascuna di queste poesie. Il tutto è contenuto in quarantatre capitoli
(rubrica).

La Vita Nuova è un prosimetro, cioè un testo in cui si alternano versi e prosa. Comprende venticinque
sonetti, quattro canzoni, una ballata e strofe. Quarantadue capitoli in prosa commentano i versi mentre il
poeta chiarisce le circostanze della composizione di ogni brano poetico, dando alcune spiegazioni su i
punti che potrebbero sembrare oscuri al lettore. Il seguito è rigorosamente costruito da 9 in 9 paragrafi,
più una conclusione.

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Il caminamento dell'opera passa attraverso tre tappe fondamentali della vita dell'autore. Una prima
tappa dove Beatrice accetta di salutarlo, fonte di felicità e salvezza. Una seconda tappa in cui Beatrice
non lo saluta più, il che provoca in Dante profonde sofferenze, ma anche una crescita di maturità. Infine
un terzo che vede la morte di Beatrice. La relazione non è più tra il poeta e la donna amata, ma tra il
poeta e l'anima della donna amata.

L'opera si apre con una breve prefazione in cui Dante sviluppa il concetto di memoria:
“In questa parte del libro della mia memoria, prima della quale non si troverebbe molto da leggere, c'è un
capitolo (rubrica), avente per titolo: Incipit vita nuova (Inizio di una nuova vita).
In questo capitolo sono scritti brani che intendo raccogliere in questo libretto, se non letteralmente, almeno
secondo il significato che avevano ".

Il suo primo incontro con Beatrice avviene quando "lei era all'inizio del nono anno" tradizionalmente
datato il 1 maggio 1276, durante una festa per il ritorno della primavera data dal padre di Beatrice Folco
Portinari.

                         Primo incontro con Béatrice, di Simeon Solomon I

ll loro secondo incontro avvenne quando Dante aveva diciotto anni. Durante i suoi due incontri con Dante,
non sembrava prestargli particolare attenzione, questo lo fece ammalare. Dante lascia allora sfogare la
sua estrema passione per Beatrice vestita di bianco, perché è la prima volta che sente la sua voce: "mi
saluto così gentilmente che mi sembro fosse giunta l'estrema Beatitudine ".

             Dante incontra Beatrice, vista dal pittore inglese Henry Holiday, 1883.
             Riconosciamo l'ambientazione di Ponte Vecchio, a Firenze.

Quando il padre di Beatrice morì,Dante si ammalò e non ritrovo la salute fino al nono giorno, quando,
preso da un dolore insopportabile, ripensò a Beatrice. Questo lo fece riflettere sulla fragilità della vita, ma
nelle sue divagazioni, "in mezzo alla mia sorpresa e la mia paura, immaginai che uno dei miei amici

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venisse da me e dicesse:" Non lo sai? La tua ammirevole Signora non è più di questo mondo "". Ne
segue tutta una riflessione su Amore, che Dante fa apparire come un essere fisico che lo segue e gli
parla. Dante poi parla di Beatrice come di una persona modesta che non sente le lusinghe, amabile, che
viene lodata dagli abitanti.

Ecco il sonetto più famoso della Vita Nuova. La poesia scorre lì come una dolce musica dove l'armonia
di suoni e dei sentimenti compone la sintesi più pura di Béatrice.

                                         Ma Dame se montre si aimable Et si
Tanto gentile e tanto onesta pare        modeste quand elle vous salue Que la
La donna mia, quand’ella altrui saluta, langue vous devient muette et
Ch’ogne lingua deven tremando muta, tremblante, Et les yeux n’osent la
E li occhi no l’ardiscon di guardare.    regarder. Elle s’en va revêtue de
Ella si va,sentendosi laudare,           bonté et de modestie En entendant les
Benignamente d’umiltà vestuta ;          louanges qu’on lui adresse. Elle
E par che sia una cosa venuta            semble être une chose descendue du
Da cielo in terra miracol mostrare.      ciel Sur la terre pour y faire voir un
Mostrasi si` piacente a chi la mira,     miracle. Elle est si plaisante à qui la
che dà per li occhi una dolcezza al core regarde Que les yeux en transmettent
che’ntender no la puo` chi no la prova : au cœur une douceur Que ne peut
e par che de la sua labbia si mova       comprendre qui ne l’a pas éprouvée. Il
un spirito soave pien d’amore            semble que de son visage émane Un
che va dicendo a l’anima : « sospira ». esprit suave et plein d’amour Qui va
                                         disant à l’âme : soupire !
                                         MAX. DURAND FARDEL

 Dante si lamenta della morte della sua musa: Firenze è deserta ,ora ,della presenza della sua Signora.
Riferisce che muore il nove del mese secondo il calendario italiano e il nono giorno dell'anno secondo il
calendario siriano. Spiega poi che lei era "un miracolo la cui radice si trova solo nella mirabile Trinità",
perché, interpreta, era 3 × 3 = 9, cioè tre volte il Padre, il Figlio e lo Spirito Santo, sia la Perfezione .

Un anno dopo la morte della sua Signora, Dante disegna un angelo su una tavoletta.

Il primo anniversario dopo la morte di Beatrice (1853), di Dante Gabriel Rossetti

Dante immagina che Beatrice stia meglio dov'è, cioè in Paradiso. Dante conclude la sua opera con un
annuncio introdotto dopo l'ultimo sonetto come una visione celeste. Scriverà qualcosa che nessuno ha
mai scritto per cantare la gloria della persona amata.

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Strategia della citazione

Però ,la Vita nuova non è solo un libro d'amore, un'ode a Beatrice, è anche un'opera nuova e complessa.

La Vita nuova è un'opera accademica, dalla quale riconosciamo solennemente in Dante il fondatore e il
più illustre rappresentante della nuova poesia, il dolce Stil nuovo. Una nuova arte poetica, una nuova
concezione dell'amore, un nuovo tipo di discorso d'amore .

La presenza stessa e il ruolo della citazione nella Vita nuova sono intimamente legati a questo carattere
accademico dell'opera, alla sottile e erudita strategia d'autore che sottende l'organizzazione e la
concezione stessa del libro. L'opera si apre con una citazione in latino
"Incipit vita nova" e si conclude con una citazione anch'essa in latino "che è per omnia secula
benedictus".

L'alternanza della prosa e della poesia colloca l'opera nella dotta tradizione del prosimetro, molto studiata
nel Medioevo.

Le trentuno poesie inserite nella Vita nuova rappresentano solo una selezione di quella che fu la
produzione poetica di Dante quando scrisse l'opera. I dettagli dell'operazione mostrano chiaramente che
si trattava di un progetto accademico. Dante selezionò venticinque sonetti, tre canzoni, una doppia strofa
di canzoni, una strofa di canzoni e una ballata, riservando un posto privilegiato al sonetto, genere che ha
segnato, come si è visto, la storia della poesia italiana e occidentale fino ai nostri giorni.

La disposizione delle trentuno poesie mostra che l'organizzazione dell'opera riflette una strategia
intelligente e sottile dell'autore. Ovviamente, nella collocazione delle poesie, i rapporti di simmetria e la
disposizione in « chiasma « sono intrecciati nel simbolismo dei numeri tre e nove, il cui Dante espone il
significato nel capitolo XXIX. Un sonetto inaugurale e un sonetto finale fanno da cornice alla serie di
poesmi. L'architettura generale ruota attorno a tre visioni che forniscono il materiale per il sonetto
inaugurale, la canzone posta al centro della costruzione e il sonetto finale. Tre pilastri sostengono e
scandiscono l'architettura complessiva: le tre canzoni . Il disegno generale di tale architettura osserva
una progressione dall'amore alla morte e alla gloria, e questa promozione delinea un percorso spirituale.

Schema dell'impaginazione delle 31 poesie della Vita Nuova:

Ancor più dell'arrangiamento delle trentuno poesie, è la prosa a mostrare il carattere erudito della Vita
nuova.

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La prosa s'iscrive nella tradizione dei trovatori, ma su una scala completamente diversa. Segna l'inizio, o
la ricomparsa, nella letteratura europea, dell'autobiografia, come autobiografia credibile e non come
finzione romantica. La prosa è anche il commento continuo alle poesie.

Infine troviamo la citazione. È il commento redatto dopo il fatto, alle trentuno poesie citate, che costituisce
il mito di Beatrice e che definisce la novità della "nova matera" che più tardi si chiamerà dolce stil novo.
Dante si presenta nella Vita nuova come l'esempio di un eccezionale itinerario amoroso, intellettuale,
poetico e spirituale, come il fondatore del dolce stil novo.

L'opera si apre con una citazione in latino "Incipit vita nova" e si conclude con una citazione anche in
latino "che è per omnia secula benedictus". Dante non ha cercato di oscurare la stranezza, l'eterogeneità
linguistica delle citazioni in latino collocate in luoghi strategici in un'opera composta in lingua volgare.
Reafferma in questa occasione che il progetto stesso del libro la Vita nuova gli imponeva di scrivere in
linguaggio volgare. Certamente a scopo di ampia diffusione, ma soprattutto con la ferma intenzione di
fondare un nuovo discorso poetico, una nuova concezione dell'amore e una nuova arte poetica, in un
linguaggio volgare - fiorentino -; una lingua fiorentina che non aveva ancora costituito una propria
tradizione. Le citazioni in latino - e non un commento scritto interamente in latino, che avrebbe giurato
con il progetto di "nove rime" e "stil novo" - conferiscono all'opera l'autorità, e uno stattuto di testo
attendibile.

L'idea di scrivere un riassunto sulla Vita Nuova all'inizio sembrava semplice. Ma è emersa una grande
paura leggendo i commenti degli autori citati in questa sintesi. È stato importante, però, superare le nostre
mancanze per trasmettervi, in tutta umiltà, i tesori che nascondeva questa opera magnifica . Un grande
grazie a chi leggerà questo fino alla fine e ben oltre ...

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Possiamo già, dirvi che il prossimo numero tratterà la prima parte della : Divina Commedia.

...
Proteggetevi ancora)
Cordiali Saluti
Fino a giorni migliori, non dimenticare i gesti barriera per te, per noi, per tutti,, per potervi
ritrovare presto nella gioia e nel buon umore

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