La disfagia: affrontiamola insieme - di Barbara Guarneri e Claudia Tuoni - FLI Piemonte

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La disfagia: affrontiamola insieme - di Barbara Guarneri e Claudia Tuoni - FLI Piemonte
OPUSCOLO INFORMATIVO E OPERATIVO DEDICATO AI MEDICI

                                                              La disfagia:
                                                            affrontiamola
                                                                  insieme
                                                                          di Barbara Guarneri e Claudia Tuoni

                                                      “Mettersi insieme è un inizio, rimanere insieme è un progresso,
                                                                                        lavorare insieme un successo.”
                                                                                                          Henry Ford
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Il progetto

La disfagia, un tempo poco conosciuta, oggi è una problematica che
interessa diversi ambiti clinici e differenti figure professionali, con le
quali la necessità di collaborare si fa sempre più forte.
Il nostro lavoro vuole rispondere a un’esigenza precisa: riuscire a tro-
vare uno strumento di incontro tra noi e i medici, cercando di rispon-
dere alle domande che frequentemente coinvolgono la nostra pratica
clinica.
Quali sono le persone a rischio disfagia? Quali sono i “campanelli d’al-
larme” di questo disturbo? Cosa fa il logopedista? Quali strategie si
possono mettere in atto per aiutare il paziente e la sua famiglia?
Da qui nasce l’idea di collaborare con voi medici, di aprirci a nuovi
argomenti di scambio e confronto, di farci conoscere e attingere dal
vostro sapere, dato che tutti i giorni vi trovate a fronteggiare situazioni
varie e complesse, ad incontrare persone con differenti necessità di
cura.

Vorremmo fornirvi un piccolo strumento pratico per riconoscere e in-
quadrare meglio questo disturbo e rendere l’approccio terapeutico più
consapevole, mirato ed efficace, aumentando la tempestività e l’ap-
propriatezza degli interventi. Solo una rete salda e unita di esperienze
e saperi può supportare e guidare il difficile compito di accompagnare
il malato e guidarlo verso una situazione di benessere per lui e la sua
famiglia.

Ci auguriamo che possa esservi utile e diventare il punto di partenza
per conoscerci meglio come professionisti e come persone, collabora-
re ancora di più e curare al meglio i nostri pazienti.
La disfagia: affrontiamola insieme - di Barbara Guarneri e Claudia Tuoni - FLI Piemonte
La Disfagia                                                    Appendici
1. Che cos’è la disfagia?                                 9    FARMACI E DISFAGIA                                        32
  1.1 Quali complicanze possono insorgere?                10   1. Come devono essere assunti i farmaci?                  32
  1.2 Chi è a rischio?                                    10   2. Come interagiscono con gli alimenti?                   34
  1.3 Campanelli d’allarme                                12   3. Quali farmaci possono provocare disfagia?              36
                                                                 3.1 Disfagia come effetto collaterale e secondario

Il medico                                                        di alcuni farmaci                                       36

1. Qual è il ruolo del medico?                            16     3.2 Farmaci che possono causare esofagiti o

  1.1 Anamnesi                                            16     aumentarne il rischio                                   42

  1.2 Esame obiettivo                                     16
  1.3 Test di screening                                   17   MODIFICAZIONE DEGLI ALIMENTI E TIPI DI DIETE              43
     Test del bolo d’acqua                                18   1. Modificazione degli alimenti                           43
2. A chi rivolgersi se il paziente risulta positivo            2. Tipi di diete                                          46
  al test dell’acqua?                                     19
  2.1 Valutazione strumentale: confronto tra Fees e VFS   20   L’ADDENSANTE                                              49
                                                               1. Perché addensare i liquidi?                            49
La presa in carico logopedica                                  2. Quali addensanti sintetici scegliere?                  50
1. Qual è il ruolo del logopedista?                       24   3. Esistono anche addensanti naturali?                    51
  1.1 La presa in carico                                  24   4. Addensanti e idratazione                               53
  1.2 Compiti del logopedista                             25
  1.3 Esame clinico della deglutizione                    26   Allegati
  1.4 L’osservazione al pasto                             27   ALLEGATO 1 Malnutrition Universal Screening Tool (MUST)   56
  1.5 Il trattamento logopedico                           28   ALLEGATO 2 Mini Nutritional Assessment (MNA)              57
  1.6 Counseling                                          29   ALLEGATO 3 Scala della deglutizione ASHA NOMS             58
1

6       7
1. Che cos’è la

                                                                            La Disfagia
    disfagia?

    Disfagia è il termine usato per descrivere i disordini
    della deglutizione. È una condizione pervasiva e potenzial-
    mente mortale che può emergere da una molteplicità di patolo-
    gie, tra cui quelle neurologiche, che colpiscono il sistema neu-
    ronale, motorio e sensoriale che sottostanno alla deglutizione.

    Il disturbo deglutitorio può essere presente in tutte le fasi del
    processo, pertanto può compromettere la masticazione, i movi-
    menti della lingua, il riflesso di deglutizione (ritardato o debole),
    la chiusura glottica (parziale o nulla), la presenza di residui nel
    canale orofaringeo, ecc.

    Classificazione del disturbo deglutitorio:

    •   motoria oro-faringea: alterazione della progressione del
        bolo, dovuta a alterata coordinazione della biomeccanica
        deglutitoria.

    •   ostruttiva: difficoltà del bolo di progredire per ostruzione
        delle strutture cave deputate alla deglutizione e alla loro
        compressione estrinseca con ristagno del bolo a monte
        dell’ostruzione.

    •   disfagia esofagea: causata da patologie organiche che inte-
        ressano l’esofago con sintomi quali pirosi, rigurgito, sensa-
        zione di rallentamento o arresto di cibo in sede retrosterna-

8                                                                             9
le e dolore.                                                        •   Malattie metaboliche: Amiloidosi, Sindrome di Cushing, Tire-

     •   disfagia di origine respiratoria: si intendono le situazioni di         otossicosi, Morbo di Wilson.

                                                                                                                                                                   La Disfagia
         difficoltà deglutitoria dove è predominante l’eziologia delle       •   Cause iatrogene: effetti collaterali di terapie farmacologiche
         patologie dell’apparato respiratorio.                                   (chemioterapia, neurolettici), esiti di chirurgia del distretto

     •   disfagia psicogena: non riconosce cause organiche, ana-                 cervico-cefalico, esiti di radioterapia, lesioni da sostanze
         tomiche, fisiopatologiche ma deve essere ricondotta uni-                corrosive, causticanti, ecc.
         camente a disturbi del comportamento alimentare o altre
         psicopatologie.
                                                                             Inoltre tra i soggetti maggiormente a rischio ..
     1.1 Quali complicanze possono insorgere?
                                                                             L’ANZIANO FRAGILE: “condizione caratterizzata da una ridotta riserva fisio-

     •   Malnutrizione                                                       logica, associata a un’aumentata suscettibilità. Le principali componenti della

     •   Disidratazione                                                      fragilità sono una ridotta capacità del sistema neurologico, cardiovascolare

     •   La più grave complicanza della disfagia è la polmonite da           e respiratorio indotta dal formarsi degli effetti dell’invecchiamento dei danni

         aspirazione (ab-ingestis), che si determina per progressione        conseguenti ad uno stile di vita inadeguato (fumo, sedentarietà, abuso, alco-

         di liquidi e alimenti nelle vie aeree   prevalentemente sede        ol..) ed a malattie in atto o subite nel corso della vita. La fragilità si realizza

         polmonare basale destra                                             solo quando la riduzione delle riserve fisiologiche raggiunge un livello critico

                                                                             (critical mass) (Buchner et al., 1992)”

     1.2 Chi è a rischio?
                                                                             •   Presbifagia Primaria: alterazioni deglutitorie nell’anziano
     Le principali patologie che causano disfagia oro-faringea sono:             sano, dovute ad alterazioni anatomo-fisiologiche correlate

     •   Malattie neurologiche: tumori del tronco, trauma cranico,               all’età.
         stroke, paralisi cerebrale, sindrome di Guillain-Barrè, Mor-        •   Secondaria: ovvero l’alterazione della funzionalità deglu-
         bo di Huntington, sclerosi multipla, Poliomielite, sindrome             titoria clinicamente rilevabile nel soggetto anziano, come
         post-polio, discinesia tardiva, encefalopatie metaboliche,              elemento isolato o secondaria ad eventi patologici ai quali
         sclerosi laterale amiotrofica (SLA).                                    l’anziano è maggiormente esposto: malattie di origine cere-

     •   Malattie miopatiche: malattie del connettivo, dermatomiosi-             brovascolare (es ictus) e/o neurodegenerativa (malattia di
         te, miastenia grave, distrofia miotonica, distrofia oculofarin-         Parkinson, malattia di Alzheimer, sclerosi multipla e malattie
         gea, polimiosite, sarcoidosi, sindromi paraneoplastiche.                del motoneurone).

     •   Malattie infettive: Difterite, Botulismo, Malattie di Lyme, Sifi-
         lide, Mucosite (Herpes, Cytomegalovirus, Candida, ecc)

10                                                                                                                                                                   11
1.3 Campanelli d’allarme:
                                                                        •   Odinofagia;

                                                                                                                                            La Disfagia
     •   Alterato livello di coscienza o riduzione delle risposte;
                                                                        •   Masticazione difficoltosa, con eventuale ristagno di cibo nel

     •   Disartria (linguaggio con difficoltà di articolazione);            cavo orale;

     •   Schiarimenti di gola frequenti;                                •   Sensazione di soffocamento (da cibo, liquido, saliva), com-
                                                                            parsa di tosse quando mangia o beve;

     •   Difficoltà a deglutire;
                                                                        •   Fuoriuscita di cibi o liquidi dal naso durante il pasto;

     •   Allungamento tempi di deglutizione;
                                                                        •   Perdita di peso, pirosi e reflusso acido, bronchite cronica,

     •   Più atti deglutitori per un singolo bolo;                          febbre;

     •   Colpi di tosse durante i pasti o dopo aver ingerito del cibo   •   Riduzione sensibilità gustativa, tattile e termica;

     •   Voce “gorgogliante” o umida, durante e dopo i pasti;           •   Salivazione ridotta o aumentata;

     •   Presenza di qualsiasi segno indicatore di ridotta funzione     •   Dolore toracico atipico;
         laringea;
                                                                        •   Modificazioni abitudini alimentari (in particolare cambio

     •   Fascicolazione della lingua e raucedine;                           spontaneo delle consistenze);

     •   Rilievo di riflessi patologici nel distretto buccale;          •   Rilievo di posture o manovre assunte spontaneamente;

     •   Perdita di saliva dalla bocca;                                 •   Infezioni polmonari ricorrenti; rischio polmonite abingestis;

     •   Aumento durata del pasto;                                      •   Rialzo temperatura termica senza cause note;

     •   Senso di corpo estraneo in gola o cibo che si ferma in gola;   •   Frequenza respiratoria maggiore di 30 atti per minuto.

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2

14       15
1. Qual è il ruolo                                                          essere esaminati anche in relazione alla sensibilità e al mo-

                                                                                                                                                 Il Medico
                                                                                 vimento, per rilevare eventuali disfunzioni motorie;

     del medico?                                                             •   Stato del collo (linfoadenopatie, gozzo, masse);

                                                                             •   Stato di idratazione (aspetto delle mucose e della cute);
                                                                                 sono considerati segni di grave disidratazione: ipotensione
                                                                                 arteriosa, tachicardia, oliguria, letargia.
     1.1 Anamnesi
                                                                             1.3 Test di screening
     Il medico di riferimento (MMG) deve raccogliere i dati anamne-
     stici ed obiettivi relativi al sospetto di disfagia ed alla eventuale   Proponiamo di seguito test di screening veloci e semplici che i
     presenza di patologie in cui la sua insorgenza è frequente e/o          MMG possono proporre ai pazienti a rischio disfagia e/o malnu-
     condizioni cliniche considerate possibile complicanza della di-         trizione.
     sfagia.
                                                                             1.3.1
     •   Patologica remota: vedi storia clinica e patologie a rischio        Il MMG può effettuare lo screening dello stato di nutrizione, che
         disfagia                                                            viene eseguito nei soggetti adulti (età
Test del bolo d’acqua                                                       2. A chi rivolgersi

                                                                                                                                                                        Il Medico
         PROCEDURA
                                                                                     se il paziente
                                                                                     risulta positivo al
         Vengono effettuate tre somministrazioni di acqua con l’aumento
         progressivo della quantità in modo che, dagli iniziali 5ml, si ar-

                                                                                     test dell’acqua?
         riva fino a 90ml, che devono essere bevuti senza interruzione. Si
         utilizza dapprima un cucchiaino da the e successivamente una
         tazza o un bicchiere con imboccatura larga (per evitare l’esten-
         sione del collo verso l’indietro).

                                                                                     Quando i risultati dello screening indicano o lasciano sospetta-

     1
                                                                                     re la presenza di un disturbo della deglutizione è opportuno ri-
         Offrire alla persona, seduta e con la testa in asse, 5 ml di acqua liscia
                                                                                     chiedere un approfondimento attuato da professionisti formati
         a temperatura ambiente con un cucchiaio per 3 volte.
                                                                                     in modo specifico in questo campo.

     2   Ad ogni cucchiaio verificare l’avvenuta
         deglutizione, attendere qualche secondo
                                                           GRADO 4 -
         e se il paziente presenta tosse severa e          DISFAGIA GRAVE
         voce gorgogliante si sospende il test                                       VALUTAZIONE                                                  VALUTAZIONE
                                                                                     STRUMENTALE                                                       CLINICA

     3   Se la persona non tossisce si offre acqua direttamente dal bicchiere,       In Italia, sono abilitati ad           LOGOPEDISTA sul territorio che tratti
                                                                                     effettuare una Visita Foniatrica per             di disturbi di deglutizione.
         si attende qualche secondo, si fa parlare il paziente per valutare la
                                                                                     l’inquadramento dei disturbi della                                   Vedi cap. 3
         qualità della voce:                                                                                                        “La presa in carico logopedica”
                                                                                     deglutizione i laureati in Medicina

              in caso di voce rauca e/o                                              e Chirurgia che abbiano conseguito
                                                           GRADO 3 –
                                                           DISFAGIA MODERATA         il diploma di Specializzazione in
             gorgogliante e tosse =
                                                                                     Foniatria o in Audio Foniatria.

             Se presenta solo voce rauca e/o                                         Sono inoltre da considerare
                                                            GRADO 2 –
                                                            DISFAGIA LIEVE           personale opportunamente
             gorgogliante =
                                                                                     formato a visita e valutazione

     4
                                                                                     deglutologica i laureati in Medicina
         Se precedentemente il test è negativo
                                                                                     e Chirurgia che abbiano completato
         si procede con 50ml di acqua dal                  GRADO 1 –
                                                           DISFAGIA ASSENTE.         un Master Universitario in
         bicchiere. Se anche questo è negativo                                       Deglutologia o affine.

18                                                                                                                                                                       19
2.1 Valutazione strumentale: confronto tra                                 sumano il mezzo di contrasto, che siano sottoposti a Rag-

                                                                                                                                                 Il Medico
     Fees e VFS                                                                 gi X e, non ultimo, che siano sufficientemente collaboranti.

     •   Fees - fibroendoscopia (la esegue solitamente il foniatra o
                                                                            La valutazione strumentale si completa con il test del bolo, at-
         l’otorinolaringoiatra). Lo studio della deglutizione a mezzo di
         fibroendoscopia transnasale (FEES) viene effettuata diretta-       traverso la somministrazione di alimenti di diversa consistenza

         mente dal Deglutologo a mezzo di osservazione con fibroe-          e volume con il quale si andrà a verificare se ci sono episodi o

         ndoscopio di faringe e laringe contemporaneamente alla             rischio di penetrazione o aspirazione in relazione alle fasi della

         somministrazione di cibi di diversa consistenza (PDTA              deglutizione.

         Piemonte, 2013). È una metodica meno costosa e che può
         essere effettuata anche al letto del paziente, i tempi sono
         contenuti, rendendola una metodica ottimale nel follow-up          La VFS e la Fess sono le metodiche strumentali universalmente

         di qualsiasi paziente L’esecuzione della FEES richiede una         riconosciute come idonee per diagnosticare il disturbo deglu-

         strumentazione variamente complessa a seconda che la               titorio e l’aspirazione silente. Molti studi hanno confrontato le

         procedura sia al letto del paziente o in ambito ambulato-          due metodiche separatamente ma le conclusioni sono che at-

         riale.                                                             tualmente non ci sono dati sufficienti per raccomandare l’una
                                                                            o l’altra, dal momento che entrambe presentano punti di forza

     •   La VFS - Videoflorografia (effettuata dal radiologo esperto        e limiti.

         in materia di deglutizione) mostra in modo chiaro la fisio-
         logia di tutte le strutture coinvolte nella deglutizione, dal-
         le labbra all’esofago, ed evidenzia ogni minima anomalia
         dei loro movimenti. Questa metodica permette di eviden-
         ziare pienamente l’incapacità o l’eccessivo ritardo ad ini-
         ziare la deglutizione faringea, l’aspirazione degli ingesti, il
         rigurgito nasofaringeo, il residuo di bolo nella cavità farin-
         gea dopo la deglutizione. Permette, inoltre, di determinare
         le strategie terapeutiche mirate ad eliminare o a compen-
         sare la disfunzione stessa, di esaminare successivamen-
         te gli effetti prodotti e valutarne infine l’efficacia. Tuttavia
         l’esame richiede attrezzature con alti costi e comporta che
         i pazienti siano trasferiti nella stanza radiologica, che as-

20                                                                                                                                                21
3

    23
1. Qual è il ruolo del                                                  1.2 Compiti del logopedista

                                                                                                                                                       La presa in carico logopedica
     logopedista?                                                            Il logopedista deve effettuare:

                                                                             •   Un’anamnesi generale e specifica: diagnosi clinica, anda-
                                                                                 mento della malattia di base, storia dell’insorgenza ed
                                                                                 evoluzione del disturbo della deglutizione, terapie farma-
     1.1 La presa in carico                                                      cologiche in atto, stato nutrizionale, funzione respirato-
                                                                                 ria (con particolare attenzione a eventuali complicanze
     Una valutazione clinica standardizzata al Letto del paziente                polmonari), abilità relative alle funzioni comunicative e
     (bedside assessment) dovrebbe essere effettuata da un profes-               cognitive. Eventuali valutazioni precedenti, stato socio-cul-
     sionista competente nella gestione della disfagia (di norma il              turale.
     logopedista).
                                                                             •   l’osservazione e la valutazione clinica: metodi usati mag-
     Nei pazienti con disfagia devono essere valutate sempre le                  giormente per valutare la disfagia, che si devono avvalere
     abilità comunicative, le funzioni cognitive e le capacità decisio-          di specifici protocolli. Essi devono comprendere:
     nali (FLI D, SIGN D).
                                                                                 •   la rilevazione dei pre-requisiti (vigilanza, attenzione, orien-
                                                                                     tamento);
     Lo scopo della bedside examination deve essere                              •   lo stato respiratorio (autonomo, assistito, presenza di can-
     (Amitrano, 2019):                                                               nula tracheostomica, tipo di cannula, presenza di monitor
     •   Rilevare la presenza di disfagia                                            e indicazione dei valori di saturazione);
     •   Valutarne la gravità
                                                                                 •   lo stato nutrizionale (presenza di pompe per alimentazio-
     •   Individuare i meccanismi disfunzionali                                      ne non orale, alimenti sul comodino);
     •   Programmare la riabilitazione
                                                                                 •   le posture spontaneamente assunte durante la deglutizio-
     •   Rimodulare un piano di trattamento                                          ne e di quelle possibili;
     •   Valutare gli esiti del trattamento
                                                                                 •   la valutazione della sensibilità, motricità volontaria e ri-
     •   Iniziare una relazione terapeutica con il paziente e i care giver           flessa;

                                                                                 •   la valutazione delle prassie delle strutture oro-faringee e
                                                                                     laringee;

                                                                                 •   l’esecuzione di prove di deglutizione con sostanze e/o ali-
                                                                                     menti di diversa consistenza;

                                                                                 •   l’igiene orale e dentatura (per la scelta delle consistenze
                                                                                     da utilizzare in valutazione e successivamente nell’alimen-

24                                                                                                                                                         25
tazione del paziente);                                         1.4 L’osservazione al pasto
        •

                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                     La presa in carico logopedica
            deve infine essere rilevata la presenza o assenza di segni
            patologici (evocazione di tosse riflessa associata all’atto    L’osservazione al pasto del paziente, con modalità di esecuzione
            deglutitorio, voce umida o gorgogliante, tracce di bolo pre-   e strumenti suoi propri, si inserisce nella valutazione del pazien-
            senti da stoma o cannula tracheale), indici di aspirazione.    te con disfagia. A differenza delle normali prove di valutazione
                                                                           della deglutizione, l’osservazione al pasto analizza un campio-
     1.3 Esame clinico della deglutizione                                  ne comportamentale corrispondente all’intera durata del pasto.
                                                                           L’osservazione al pasto analizza il comportamento del soggetto
     L’esame clinico della deglutizione prevede prove di deglutizio-       avendo cura di ridurre al minimo le influenze esercitate dall’os-
     ne per l’alimentazione. Non tutte le prove cliniche si conclu-        servatore (Amitrano).
     dono necessariamente con le prove di alimentazione; queste si
     effettuano a seconda dei dati emersi nella fase precedente di         L’osservazione al pasto si pone come:
     valutazione (in particolare dal referto dell’ORL, se presente). Un
                                                                           •                 metodica di completamento dell’iter valutativo, qualora sor-
     paziente attento e collaborante, senza gravi problemi respiratori                       gesse la necessità di analizzare più ampi campioni di com-
     o stress fisici e presenta un certo grado di elevazione laringea è                      portamento
     un buon candidato per le prove di alimentazione. In condizioni
                                                                           •                 verifica di quanto effettivamente avviene durante i pasti
     diverse le decisioni sono strettamente dipendenti dal contesto                          quotidiani del paziente sia durante la fase riabilitativa che
     in cui viene effettuata la valutazione del paziente.                                    al completamento di quest’ultima.

     Le prove di alimentazione vengono effettuate con tutte le con-        Strumenti utilizzati:
     sistenze: liquido, semi-liquido, semi-solido, solido. Il professio-   Griglia di osservazione al pasto (Amitrano-Crinelli 2005)
     nista esperto in gestione della disfagia dovrebbe effettuare una
     valutazione clinica bedside standardizzata. Per la valutazione il                                                                                    3) Durante il pasto è presente un care giver:
                                                                                                                                                                                                                             SI   NO
                                                                                                                                                                                                                                       17) E’ presente fuoriuscita di cibo dalla bocca nel corso della masticazione:
                                                                                                                                                                                                                                                                                                             SI  NO

                                                                                                                                                                                                                                       18) Presenta Scialorrea:
                                                                                   GRIGLIA D’OSSERVAZIONE DEL

     logopedista può fornirsi del test Mann Assesment of oral Ability
                                                                                                                                                                                                                                                                                                              SI     NO
                                                                                                                                                          4) E’ autonomo nell’assunzione del cibo:
                                                                              COMPORTAMENTO DEL PAZIENTE DURANTE IL
                                                                                                                                                                                                                             SI   NO
                                                                                              PASTO                                                                                                                                    19) E’ presente fuoriuscita di cibo dal naso:
                                                                                                                                                                                                                                                                                                                SI   NO
                                                                                                                                                          5) La capacità di iniziare il pasto avviene in maniera autonoma:
                                                                                                         (A. AMITRANO - V. CRINELLI)                                                                                         SI   NO
                                                                                                                                                                                                                                       20) Dopo la masticazione ci sono residui:
                                                                                                                                                                                                                                                                                                                SI   NO

     (MASA).
                                                                                                                                                          6) E’ in grado di utilizzare adeguatamente le posate:

               vedi allegato
                                                                                                                                                                                                                                             Se si :
                                                                                                                                                                                                                             SI   NO
                                                                           • Soggetto osservato                                                                                                                                                                 sulle labbra
                                                                                                                                                                                                                                                                nella bocca
                                                                                                                                                          7) Si versa il cibo addosso :
                                                                           Cognome:
                                                                                                                                                                                                                             SI   NO

                                                                           Nome:                                                                                                                                                       21) Rimangono residui di cibo sul cucchiaio ( o forchetta ):
                                                                                                                                                          8) Utilizza in modo adeguato il tovagliolo:
                                                                                                                                                                                                                                                                                                                SI   NO
                                                                           Data dell’osservazione:                                                                                                                           SI   NO

                                                                                                                                                                                                                                       22) Parla mentre mangia:
                                                                           Data d’insorgenza dell’evento patologico:                                      9) Inizia a mangiare solo se sollecitato:
                                                                                                                                                                                                                                                                                                                SI   NO
                                                                                                                                                                                                                             SI   NO
                                                                           Eziologia:
                                                                                                                                                                                                                                       23) Guarda la televisione:
                                                                                                                Stroke troncale                           10) Rifiuta il cibo:

     Mentre come scala della deglutizione per stabilire a che livello
                                                                                                                                                                                                                                                                                                                SI   NO
                                                                                                                Stroke encefalico                                                                                            SI   NO
                                                                                                                Stroke cerebellare
                                                                                                                Trauma Cranico                                                                                                         24) Si guarda continuamente attorno:
                                                                                                                                                          11) La consistenza degli alimenti è:
                                                                                                                Sclerosi Multipla                                                                                                                                                                               SI   NO
                                                                                                                                                                                              solida
                                                                                                                Sclerosi Laterale Amiotrifica
                                                                                                                                                                                              semisolida
                                                                                                                Neoplasia                                                                                                              25) E’ costantemente distratto dalle persone che si trovano nella stanza:
                                                                                                                                                                                              liquida

     di disfagia si trova il paziente, abbiamo scelto la ASHA NOMS,
                                                                                                                Parkinson                                                                                                                                                                                   SI   NO
                                                                                                                                                                                              semiliquida
                                                                                                                Altro ………………….............
                                                                                                                                                                                              doppia consistenza
                                                                                                                                                                                                                                       26) Si alza più volte dalla sedia:
                                                                                                                                                                                                                                                                                                                SI   NO
                                                                                                                                                          12) Utilizza protesi dentaria:
                                                                                                                                                                                                                             SI   NO
                                                                                                                                                                                                                                       27) Cambia continuamente postura:
                                                                                                                                                                                                                                                                                                                SI   NO

     che prevede anche la descrizione di aspetti di dieta, restrizioni
                                                                                                                                                          13) Mastica:
                                                                           • Check-list                                                                                                                                      SI   NO
                                                                                                                                                                                                                                       28) Piange:
                                                                           1) Il paziente è disteso nel letto durante il pasto:
                                                                                                                                                                                                                                                                                                                SI   NO
                                                                                                                                                SI   NO   15) Deglutisce senza masticare:
                                                                                                                                                                                                                             SI   NO
                                                                                                                                                                                                                                       29) Fa pause lunghe tra un boccone e l’altro:
                                                                           2) E’ seduto:
                                                                                                                                                                                                                                                                                                                SI   NO

                             vedi allegato
                                                                                                                                                          16) Tiene le labbra chiuse durante le masticazione:

     alimentari e stimoli.
                                                                                                                in carrozzina
                                                                                                                sulla sedia                                                                                                  SI   NO
                                                                                                                sul letto                                                                                                              30) Prende il cibo dal piatto tralasciando quello posto nella parte di sinistra (o destra):

                                                                                                                          97                                                                            98                                                                             99

26                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                       27
1.5 Il trattamento logopedico                                             1.6 Counseling

                                                                                                                                                      La presa in carico logopedica
     L’obiettivo del trattamento logopedico è di minimiz-                      A completamento del programma riabilitativo, il logopedista po-
     zare le conseguenze della disfagia. Il trattamento delle                  trà, attraverso il counseling, fornire elementi informativi relativi
     strutture buccali (sensibilità, motricità, prassie) è indicato in         alle tecniche di alimentazione, alla scelta delle consistenze de-
     associazione con altri tipi di approcci (modificazioni dietetiche,        gli alimenti, alla gestione del comportamento e dei fattori am-
     tecniche di compenso, modificazioni posturali) (FLI GPP).                 bientali. Il counseling potrà essere rivolto al paziente, se possi-
                                                                               bile, e ai familiari o caregivers, al personale medico e sanitario,
     Nel trattamento vengono impostate delle strategie per influen-            al personale addetto alla preparazione dei cibi, ad altre agenzie
     zare la velocità e il transito del bolo:                                  (esempio scuola/comunità). Il counseling della preparazione

     •   modificazioni dietetiche, ovvero alterazione della consisten-         del cibo è da svolgere in collaborazione con i Dietisti.
         za o della viscosità del cibo e dei liquidi;

     •   tecniche di compenso, ovvero posture (la modifica della
         posizione della testa o del corpo) o manovre (la ma-
         nipolazione di uno degli isolati aspetti del meccanismo di
         deglutizione);

     •   scelta di ausili per favorire l’assunzione di alimenti;

     •   tecniche terapeutiche, ovvero esercizi o strategie per facili-
         tare e stimolare la deglutizione.

     •   norme comportamentali che il paziente dovrà attuare du-
         rante l’assunzione di pasti, condivise con il care-givers di ri-
         ferimento.

     Qualora, in base ai risultati delle valutazioni logopediche in iti-
     nere, compresa l’osservazione del pasto e della riabilitazione lo-
     gopedica, si osservassero variazioni dei caratteri della disfagia, il
     paziente andrà rinviato a Visita Foniatrica nel corso della quale
     si potrà variare il giudizio sulla gravità della disfagia ed i relativi
     provvedimenti.

28                                                                                                                                                        29
Appendici
30               31
FARMACI E DISFAGIA                                                   FARMACI E DISFAGIA

                                                                                                                                               Appendici
                                                                           Attenzione!
     1. Come devono                                                        Un’impropria manipolazione delle medicine o/e la mescolazio-

     essere assunti i
                                                                           ne di più prodotti al fine di somministrarli insieme può rendere
                                                                           il farmaco sottodosato, inattivo o creare dei composti dannosi

     farmaci?                                                              per la salute del paziente.

                                                                           La formulazione di un farmaco per somministrazione orale do-
                                                                           vrebbe essere modificata solo in caso di mancanza dello stesso
     Un particolarissimo tipo di “alimenti” che sovente richiedono         in altre forme farmaceutiche o di alternative terapeutiche che
     di essere assunti per bocca sono i farmaci: compresse, pillole        possono essere somministrate per una via diversa da quella
     confettate, capsule possono provocare non pochi problemi nel          orale    vedi normative aifa che definisce alcuni parametri di-
     momento della somministrazione se questa avviene con le mo-           chiarati che comprendono anche le caratteristiche del prodotto.
     dalità errate. Non a caso li abbiamo voluti definire “alimenti”
     poiché in quanto tali non fanno eccezione alle norme di con-          Se un farmaco viene alterato in qualsiasi modo prima di essere
     sistenza prescritte per l’alimentazione della persona disfagica:      somministrato ossia si agisce al di fuori della licenza di produ-
     i farmaci da assumere per bocca, infatti, devono avere le stesse      zione del medicinale, ne consegue che il produttore cessa di
     caratteristiche di consistenza previste per i cibi.                   essere responsabile di qualsiasi conseguenza possa insorgere
                                                                           dall’assunzione dello stesso!
     Fra le medicine somministrabili per bocca possono essere pre-
     ferite quelle in forma liquida quali le gocce, le polveri solubili,
     gli sciroppi, le soluzioni e le sospensioni: queste preparazioni
     possono essere addensate con le apposite polveri, analoga-
     mente a quanto detto per le bevande, e somministrate alla con-
     sistenza voluta. I farmaci disponibili solo in compressa, confetto
     o capsula possono essere somministrati con maggiore sicurezza
     con acqua gelificata o con una crema piuttosto che con acqua.

32                                                                                                                                              33
FARMACI E DISFAGIA                                                    FARMACI E DISFAGIA

                                                                                                                                                   Appendici
     2. Come interagiscono                                                   •   La carbamazepina e la griseofulvina vengono assimilati

     con gli alimenti?                                                           più velocemente a stomaco pieno poiché solubilizzati dagli
                                                                                 acidi biliari

                                                                             •   Lo stato di malnutrizione incrementa la tossicità di molti
     •   Farmaci beta-bloccanti: agiscono più rapidamente se il
                                                                                 altri farmaci o al contrario ne minimizza l’effetto
         flusso epatico è maggiore        assumere durante i pasti

     •   Antibiotici: inibiti dai farmaci anti-acidi o da alimenti e         •   Il succo di pompelmo: inibitore del citocromo P450, un

         composti che contengono ferro, rame, zinco, magnesio allu-              enzima detossificante di moltissimi farmaci; pertanto ne

         minio, calcio, o che siano tamponati        assumere il farmaco         diminuisce l’attività (a volte pericolosamente)
         due ore prima o quattro ore dopo il pasto

                                                                             •   Diuretici: assumerli durante i pasti e meglio evitare l’assun-
     •   Bifosfonati: producono un effetto lesivo sull’esofago       è           zione di grandi quantità di alimenti ricchi di potassio (es.
         necessario evitare il reflusso gastrico non ingerendo cibi che          banane, arance e verdure a foglia verde).
         possono favorire tale stato ed evitare di sdraiarsi per 30 minuti

                                                                             •   I-MAO: se associati a formaggi fermentati, fegato bovino,
     •   L-Dopa: la sua assimilazione è ostacolata da una dieta iper-            vino rosso, banane e carni lavorate possono provocare crisi
         proteica       evitare l’assunzione di troppe proteine                  ipertensive

     •   Levostatina, paracetamolo, digossina: possono essere
                                                                             •   Warfarin: inibitore della vitamina K      vanno esclusi dall’a-
         assorbiti in maniera incompleta a causa della presenza di               limentazione i cibi con forte incidenza di questa vitamina
         troppe fibre nella dieta                                                come verdure a foglia larga e verde (es. cavolo, lattuga, spi-
                                                                                 naci), preferendo a queste i prodotti vegetali a forma solida
     •   Alcune sostante contenute nel tè o nel caffè riducono l’as-             e colorati (es. pomodori, carote, ravanelli)
         sorbimento di ferro

                                                                             •   Ormoni tiroidei sintetici     assumerli al mattino a stomaco

     •   Eccesso di vitamina C: riduzione livelli sierici di vitamina            vuoto, almeno 60 minuti prima dei pasti
         B12        anemia perniciosa

34                                                                                                                                                  35
FARMACI E DISFAGIA
                                                                      EFFETTO CORRELATO ALLA DURATA DELLA TERAPIA:

                                                                                                                                       Appendici
                                                                                 A MEDIO-LUNGO TERMINE
                                                                   Antidepressivi

     3. Quali farmaci
                                                                                        Imipramina,            Gli effetti
                                                                   triciclici           amitriptilina, ecc.    anticolinergici
                                                                                                               possono attenuarsi

     possono provocare
                                                                                                               durante la terapia
                                                                                                               o essere controllati

     disfagia?
                                                                                                               con opportuni
                                                                                                               aggiustamenti del
                                                                                                               dosaggio

                                                                   Antiparkinson        Ropinirolo, selegina   Effetti collaterali
                                                                                                               legati all'effetto
                                                                                                               MAO-inibitore; si
     3.1 Disfagia come effetto collaterale e                                                                   ha potenziamento
     secondario di alcuni farmaci                                                                              del L-DOPA di cui si
                                                                                                               dovrà ridurre la dose

     Farmaci che causano disfagia come effetto collatera-          Diuretici            Acido etacrinico        Si sono verificati
                                                                                                               con l’impiego di
     le e secondario                                                                                           dosi elevate dopo
                                                                                                               1-3 mesi di terapia
                                                                                                               ininterrotta
                      EFFETTO TRANSITORIO
                                                                   FANS                 Acido acetilsalicilico, I FANS dovrebbero
     Antiemicranici     Zolmitriptan    Generalmente
                                                                                        celecoxib, diclofenac, essere prescritti
                                        transitori, tendono                             ecc.                    con cautela in
                                        a manifestarsi                                                          presenza di reflusso
                                        entro 4 ore; la                                                         gastroesofageo
                                                                                                                sintomatico
                                        somministrazione
                                        ripetuta non               Neurolettici         Butirrofenoni,         I disturbi di solito
                                        ne aumenta                                      fenotiazine            si risolvono
                                        la frequenza,                                   (aloperidolo,          riducendo la dose
                                                                                        clorpromazina, ecc.)   o interrompendo la
                                        si risolvono
                                                                                                               terapia; i pazienti
                                        spontaneamente                                                         a rischio maggiore
                                        senza ulteriori                                                        sembrano essere
                                        trattamenti                                                            quelli sottoposti a
                                                                                                               trattamento a lungo
                                                                                                               termine
     Antipsicotici      Olanzapina,     Lievi transitori effetti   Calcio antagonisti   Amlodipina             Non comune
                        quetiapina      anticolinergici
                                                                   Bifosfonati          Acido alendronico      Comune

36                                                                                                                                      37
Antidepressivi       Triciclici: imipramina,     La xerostomia è
        EFFETTO CORRELATO ALLA DURATA DELLA TERAPIA:                                               clomipramina,               estremamente

                                                                                                                                                           Appendici
                      A BREVE TERMINE                                                              amitriptilina,
                                                                                                   nortriptilina, doxepina
                                                                                                                               frequente,
                                                                                                                               specialmente negli
                                                                                                   SSRI (Inibitori selettivi   anziani, soprattutto con
     Antibiotici              Amoxicillina,          Raro                                          della serotonina):          i triciclici e meno con
                              eritromicina, ecc.                                                   citalopram, fluoxetina,     i SSRI (poiché hanno
                                                                                                   paroxetina, sertralina,     minore componente
     Anticolinergici          N-butilscopolamina,    -                                             venlafaxina                 anticolinergica)
                              atropina, iosciamina
                                                                              Antimaniacali        Litio                       La xerostomia si
                                                                                                                               verifica in circa il 20-
     Antifungini              Amfoterina B           -                                                                         50% dei pazienti ed è
                                                                                                                               da mettere in relazione
     Antiemetici              Metoclopramide         -                                                                         alla poliuria indotta
                                                                                                                               dallo ione
     Procinetici              Domperidone            -
                                                                              Antiinfiammatori     Diflunisal, ibuprofene,     I FANS dovrebbero
                                                                                                   fenoprofene,                essere prescritti con
     Miorilassanti ad         Tossina botulinica     Le reazioni avverse                           naprossene, piroxicam       cautela in presenza di
     azione periferica                               gravi sono rare e                                                         reflusso gastroesofageo
                                                     di solito correlate                                                       sintomatico
                                                     a diffusione della       Antiparkinsoniani    Biperidene,                 Capacità di causare
                                                                                                   triesifenidile,             xerostomia, che
                                                     tossina ad aree non                           amantadina, seleginina      dipende dalla loro
                                                     considerate bersaglio                                                     attività antimuscarinica.
                                                                                                                               Effetti collaterali
                                                                                                                               legati all’effetto
                                                                                                                               MAO-inibitore: si ha
                                                                                                                               potenziamento della
                                                                                                                               L-DOPA di cui si dovrà
                                                                                                                               ridurre la dose
     Farmaci che causano disfagia in quanto provocano                         Antiipertensivi      Ad azione centrale          Si ha fino nel 40% dei
                                                                                                   come alfa- metildopa,       pazienti. La riduzione
     xerostomi                                                                                     clonidina, reserpina        della salivazione si
                                                                                                                               esplica sia nel SNC sia
                                                                                                                               in periferia e dipende
        EFFETTO CORRELATO ALLA DURATA DELLA TERAPIA:                                                                           dall’attività agonistica
                   A MEDIO-LUNGO TERMINE                                                                                       per i recettori
                                                                                                                               adrenergici alfa2; in
     Agenti                   Salbutamolo,           Xerostomia si verifica                                                    particolare, in periferia
                                                                                                                               la stimolazione
     simpaticomimetici        salmeterolo (per       in meno del 3%                                                            dei recettori alfa2
                              inalazione)                                                                                      presinaptici
                                                                                                                               eterotropici provoca
     Ansiolitici e sedativi   Benzodiazepine         -                                                                         un’inibizione
                              (es. triazolam),                                                                                 della trasmissione
                                                                                                                               colinergica
                              idrossizina
                                                                              Diuretici            Acido etacrinico,           In tali casi la reazione
                                                                                                   tiazidici, furosemide,      avversa è imputabile
     Antiaritmici             Disopiramide,          Data dall’attività                            spironolattone,             al meccanismo della
                              chinidina,             anticolinergica                               triamterene, mannitolo      disidratazione
                              procainamide,
                                                                              Antistaminici e      Clorfeniramina,             Anti-H1 di prima
                              mexiletine                                                           difenidramina,              generazione provocano
                                                                              decongestionanti
                              amiodarone,                                                          pseudoefedrina              xerostomia perché
                              diltiazem,                                                                                       dotati di attività
                              propafenone                                                                                      anticolinergica
                                                                              Calcio antagonisti   Amlodipina                  -

38                                                                                                                                                          39
Neurolettici/            Clorpromazina,             Provocano xerostomia
     antipsicotici            clozapina, flufenazina,    in virtù della loro             EFFETTO CORRELATO ALLA DURATA DELLA TERAPIA:
                                                                                                       A BREVE TERMINE

                                                                                                                                                            Appendici
                              aloperidolo, olanzapina,   attività anticolinergica;
                              quetiapina, risperidone,   il rischio è aumentato
                              trifluoperazina            dalla concomitante
                                                         somministrazione             Antiprotozoari       Metronidazolo            1% dei casi per
                                                         di farmaci                                                                 via intravaginale.
                                                         antiparkinsoniani                                                          La frequenza
                                                         anticolinergici,
                                                         somministrati per                                                          del fenomeno è
                                                         combattere le reazioni                                                     probabilmente
                                                         extrapiramidali.                                                           maggiore quando
                                                         Sebbene la clozapina                                                       il metronidazolo
                                                         possa provocare
                                                         anche una fastidiosa                                                       è usato per via
                                                         xerostomia, essa causa                                                     sistemica
                                                         più comunemente
                                                         una ipersalivazione          Anticolinergici o    Butilscopolamina,     -
                                                         paradossa                    Antimuscarinici      atropina, omatropina,
     Urologici                Oxibutunina                -                                                 ipratropio

     Agenti                   Leuprolide, megestrolo,    La chemioterapia             Antiemetici          Metoclopramide           -
     antineoplastici          procarbazina               antineoplastica
                                                         può essere causa di          Antidiarroici        Loperamide               Provocano la
                                                         xerostomia, ma una                                                         sindrome della
                                                         maggiore attenzione è                                                      bocca secca e
                                                         rivolta alla mucosite,
                                                         che rappresenta una                                                        questo effetto viene
                                                         grave manifestazione                                                       aggravato dalla
                                                         della tossicità di diversi                                                 associazione con
                                                         agenti. I pazienti con
                                                         tumore avanzato                                                            parasimpaticolitici
                                                         possono richiedere
                                                         vari trattamenti (per
                                                         esempio, agenti                                  EFFETTO TRANSITORIO
                                                         antineopla- stici,
                                                         antidepressivi e             ACE Inibitori        Metronidazolo            1% dei casi per
                                                         analgesici) che                                                            via intravaginale.
                                                         influiscono sulla
                                                         funzione salivare,                                                         La frequenza
                                                         pertanto vanno                                                             del fenomeno è
                                                         frequentemente                                                             probabilmente
                                                         incontro alla
                                                         xerostomia                                                                 maggiore quando
                                                                                                                                    il metronidazolo
     Antiulcerosi             Omeprazolo, sucralfato     -                                                                          è usato per via
                                                                                                                                    sistemica
     Citochine                Interferone-alfa           Fino al 28% dei pazienti

     Agenti antiretrovirali   Indinavir, ritonavir,      Gli inibitori delle
                              saquinavir                 proteinasi causano           Farmaci che deprimono il SNC
                                                         xerostomia in circa il
                                                         2% dei casi
                                                                                      Antiepilettici       Carbamazepina, gabapentin, fenobarbitale,
     Analgesici centrali      Tramadolo, codeina,        Provocano la sindrome
                                                                                                           fenitoina, acido valproico
                              fentanyl, morfina          della bocca secca;
                                                         questo effetto viene         Benzodiazepine       Alprazolam, clonazepam, clorazepato, diazepam,
                                                         aggravato dalla
                                                                                                           lorazepam
                                                         associazione con
                                                         parasimpaticolitici
                                                                                      Antipertensivi       Clonidina, reserpina
     Miorilassanti centrali Baclofene, tizanidina        -                            centrali

40                                                                                                                                                           41
FARMACI E DISFAGIA                                  MODIFICAZIONE DEGLI ALIMENTI E TIPI DI DIETE

                                                                                                                                                  Appendici
     3.2 Farmaci che possono causare esofagiti
     o aumentarne il rischio
                                                                          1. Modificazione
                                                                          degli alimenti
     •   In modo diretto per irritazione locale, durante un tratta-
         mento a medio-lungo termine        bed-medication o insuf-
         ficiente idratazione.
                                                                          In riferimento alla consistenza gli alimenti si dividono in:

                                                                          •
         Questi farmaci sono: antibiotici come la clindamicina,
                                                                              liquidi: acqua, tè e tisane.

                                                                          •
         eritromicina e tetracicline; FANS come acido acetilsalicidi-
                                                                              liquidi-densi (con scorie): Latte, yogurt da bere, succhi di
         co, iboprofene, naprossene; bifosfonati come Alendronato,
                                                                              frutta.

                                                                          •
         risedronato e metilxantine come la teofilina
                                                                              semiliquidi: passati di verdure, creme liquide, semolini li-
     •   In maniera indiretta come antitumorali e citotossici possono
                                                                              quidi, yogurt, gelati, frullati ed omogeneizzati di frutta dove
         causare mucositi e quindi infezioni micotiche e virali (ad es.
                                                                              prevale la percentuale liquida.

                                                                          •
         ciplatino, metotrexate)
                                                                              semisolidi: passati di verdure densi, semolini densi, creme
                                                                              dense, polenta molto morbida, budini, mousse, formaggi
                                                                              cremosi.

                                                                          •   solidi: pasta corta di pezzatura grossa e gnocchi (ben cotti e
                                                                              ben conditi), uova sode, pesce diliscato, verdure cotte non
                                                                              filamentose, formaggi molli (tipo crescenza), soufflé, banana
                                                                              e mela.

                                                                          La consistenza dei cibi può essere modulata ed adeguata alle
                                                                          esigenze del paziente; è possibile utilizzare:

                                                                          •   addensanti naturali (es. gelatine, fecola di patate, amido di
                                                                              mais, farine istantanee, farine di cereali, colla di pesce, ecc.)
                                                                              e artificiali che possono essere aggiunti ad alimenti, liquidi,
                                                                              semiliquidi o semisolidi, caldi o freddi, dolci o salati, mante-
                                                                              nendo la consistenza ottenuta nel tempo senza modificare il
                                                                              gusto ed il colore del cibo o della bevanda.

42                                                                                                                                                 43
MODIFICAZIONE DEGLI ALIMENTI E TIPI DI DIETE                          MODIFICAZIONE DEGLI ALIMENTI E TIPI DI DIETE

                                                                                                                                                     Appendici
     •   diluenti (es. acqua, brodo vegetale, brodo di carne, latte,           scarso controllo linguale e/o ipomobilità faringea. Viceversa,
         centrifugati/succhi di frutta e di verdure),                          gli stessi sapori possono aiutare in caso di ridotta sensibili-

     •   lubrificanti (es. olio, burro, maionese, besciamella, ecc.).          tà. Il sapore “acido”, ha l’effetto di aumentare la secrezione
         L’impiego di queste sostanze, tuttavia, deve tener conto, nel         salivare (è quindi da evitare in caso di scialorrea).
         lungo periodo, dell’equilibrio nutrizionale del paziente.         •   Appetibilità: l’aspetto del cibo deve essere curato e, se pos-
                                                                               sibile, le portate distinte. Per favorire, inoltre, il transito del
     In riferimento al grado di coesione gli alimenti devono ga-               bolo e in particolare il riflesso della deglutizione, sono con-
     rantire compattezza durante tutto il passaggio nel canale ali-            sigliati cibi con sapori forti/speziati, agrodolci che stimolano
     mentare, senza sbriciolarsi o frammentarsi.                               l’aumento della salivazione.

     Per favorire l’assunzione dei cibi si può intervenire sulle seguen-   In caso di disfagia è sempre bene evitare il consumo dei
     ti caratteristiche alimentari:                                        seguenti cibi:
     •   Omogeneità: il cibo deve presentarsi tutto della stessa con-      •   Alimenti a doppia consistenza: contengono al proprio in-
         sistenza.                                                             terno sia una parte liquida che solida, queste due consi-

     •   Viscosità/scivolosità: il bolo deve determinare il “minor at-         stenze hanno velocità diversa e quindi prevedono modalità
         trito” possibile sulle pareti del canale alimentare. Tale ca-         deglutitorie differenti, che però richiedono di essere attuate
         ratteristica può essere incrementata con l’aggiunta, agli ali-        contemporaneamente (es. pastina in brodo, minestrone con
         menti, di condimenti untuosi (olio, panna, besciamella, ecc.)         verdure a pezzi, gelati o yogurt con pezzi di cioccolato o frut-

     •   Dimensioni: il porzionamento e la dimensione del boccone              ta, agrumi, ecc.)
         sono molto importanti e devono variare a seconda del tipo         •   Alimenti con filamenti (es. bollito, finocchio, mozzarella, for-
         di alterazione della deglutizione.                                    maggi cotti, ecc.)

     •   Temperatura: la temperatura vicina a quella corporea NON          •   Alimenti con scarti (es. nervetti, lische, ecc.)
         stimola la percezione del boccone durante le fasi della de-       •   Legumi (es. fagioli, piselli, ceci, ecc.)
         glutizione. Gli alimenti dovrebbero avere una temperatura         •   Cereali (es. riso, farro, orzo, mais, ecc.)
         più calda o più fredda di 36°-37°.                                •   Alimenti solidi di difficile gestione orale (es. fette biscottate,

     •   Colore: il colore del cibo può migliorarne l’appetibilità.            grissini, pane, caramelle, confetti)

     •   Sapore: nel paziente anziano i sapori “acido”, “amaro”, “pic-     •   Frutta secca, di bosco, con nocciolo o semini e agrumi
         cante” possono aumentare il rischio di aspirazione per

44                                                                                                                                                    45
MODIFICAZIONE DEGLI ALIMENTI E TIPI DI DIETE                           MODIFICAZIONE DEGLI ALIMENTI E TIPI DI DIETE

                                                                                                                                                    Appendici
     2. Tipi di
                                                                                cali senza tosse riflessa per due o più tipi di consistenza
                                                                                o aspirazione con due tipi di consistenza, con tosse de-

     diete                                                                      bole o non riflessa o aspirazione e penetrazione larin-
                                                                                gea con un tipo di consistenza, assenza di tosse riflessa
                                                                                   DIETA A: Cibi a consistenza semisolida, omogenei e cremosi.

     •   Livello 1: Disfagia severa. Non possibile alcuna nutrizione
                                                                                ALIMENTI             PREPARAZIONI PERMESSE
         orale in sicurezza. Non presente deglutizione efficace. Posso-
         no presentarsi una o più di queste condizioni: severa riten-                                Crema di grano, crema di riso, creme
                                                                                Cereali              multicereali.
         zione in faringe con incapacità di detersione; severa stasi del
                                                                                Uova                 Uovo sbattuto con zucchero, zabaione.
         bolo in cavità orale con incapacità di detersione; aspirazione
         silente con due o più tipi di consistenze; tosse volontaria            Prodotti del latte   Yogurt molto denso (senza pezzi di frutta),
                                                                                                     latte addensato.
         non efficace     NIENTE PER OS

     •   Livello 2: Disfagia moderata/ severa. Massima assistenza               Grassi               Salse, brodi, addensati.

         o uso di strategie facilitatorie con parziale nutrizione orale         Carni e sostituti    Carni tenere frullate con aggiunta di salse.
         (tollerata in sicurezza solo un tipo di consistenza, con l’uso
         di strategie facilitatorie). Possono presentarsi uno o più di          Zuppe                Frullate e filtrate; dense quanto serve.

         queste condizioni: severa ritenzione in faringe, incapacità di
                                                                                Dolci                Frappè, creme, budino, gelato, granite.
         detersione o necessità di aiuto; severa stasi del bolo a livello
         orale, perdita o ritenzione incapacità di detersione del cavo          Bevande              Tutti i liquidi devono essere freddi e
                                                                                                     addensati, con un addensante commerciale.
         orale o necessità di multipli aiuti; aspirazione con due o più                              Usare solo acqua gelificata.

         tipi di consistenza; non tosse riflessa e debole tosse volon-
         taria.

     •   Livello 3: Disfagia moderata. Necessaria assistenza to-            •   Livello 4: Disfagia lieve/moderata. Necessaria assisten-
         tale o strategie facilitanti e restrizione a due o più tipi di         za al pasto e una restrizione a una o due tipi di consisten-
         consistenza. Possono presentarsi uno o più di queste con-              ze. Possono presentarsi uno o più di queste condizioni:
         dizioni: moderata ritenzione in faringe detersa con aiuto;             ritenzione in cavità orale e/o faringe detersa con difficol-
         moderata ritenzione nella cavità orale, detersa con aiu-               tà; aspirazione presente con un solo tipo di consistenza,
         to; penetrazione nelle vie aeree a livello delle corde vo-             con tosse debole o non riflessa; penetrazione laringea

46                                                                                                                                                   47
MODIFICAZIONE DEGLI ALIMENTI E TIPI DI DIETE                                                   L’ADDENSANTE

                                                                                                                                                           Appendici
                                                                             1. Perché addensare
         con tosse riflessa per due tipi di consistenza; penetrazio-
         ne laringea senza tosse riflessa per un tipo di consistenza.
            DIETA B: Alimenti di consistenza semiliquida, semisolida e so-
         lida morbida a pezzetti/tritata; liquidi leggermente addensati.
                                                                             i liquidi?
     •   Livello 5: Disfagia lieve. Può essere necessaria supervi-
                                                                             Chi soffre di disfagia può avere più o meno difficoltà nella degluti-
         sione al pasto e una selezione del tipo di consistenza del
                                                                             zione in funzione delle caratteristiche proprie del bolo (consistenza,
         cibo. Lieve disfagia orale con ridotta masticazione e/o ri-
                                                                             viscosità, coesione). Per esempio alimenti liquidi come l’acqua, il tè
         stagno di cibo con detersione spontanea. Possono pre-
                                                                             le tisane sono i più difficili da somministrare nei soggetti con disfa-
         sentarsi una o più delle seguenti condizioni: aspirazione
                                                                             gia intra-deglutitoria in quanto questi liquidi, per la loro consistenza,
         di piccole quantità di liquido con tosse riflessa efficace
                                                                             determinano una deglutizione estremamente rapida e scarsamente
         e completa detersione delle vie aeree; penetrazione la-
                                                                             controllabile.
         ringea con alimenti di diversa consistenza o con un tipo
         soltanto seguita da una spontanea detersione laringea.
                                                                             Quando si utilizzano gli addensanti si consiglia di procedere gra-

     •
                                                                             dualmente, aggiungendoli un po’ alla volta agli alimenti, per evitare
         Livello 6: con limiti funzionali; indipendenza ridotta. Il
                                                                             che il cibo risulti troppo denso: alcuni agenti addensanti infatti han-
         paziente potrebbe avere una fase orale debole o una fase
                                                                             no un effetto quasi istantaneo, altri invece possono avere un effetto
         faringea ritardata. Può essere necessario un tempo più
                                                                             graduale che dura vari minuti. Da una parte quindi occorre ispessire
         prolungato per l’alimentazione. Non presenta aspirazio-
                                                                             i liquidi e dall’altra rendere i solidi più fluidi ma non è possibile defi-
         ne o penetrazione per nessuna delle diverse consistenze.
                                                                             nire con precisione quale sia la consistenza ideale, in quanto varia in
               DIETA    C:    Alimenti   di   consistenza     semiliqui-
                                                                             funzione delle caratteristiche proprie dell’alimento (viscosità, durez-
         da semisolida, solida morbida. Liquidi a piccoli sorsi.
                                                                             za, eccetera) e dal tipo di disfunzione rilevata nel soggetto.

     •   Livello 7: Atto deglutitorio funzionale. Non presente disfa-
                                                                             L’addensamento dei liquidi riduce la penetrazione e l’aspirazione,
         gia. Dieta libera.
                                                                             ma, con l’aumentare della densità, aumenta anche il rischio di resi-
                                                                             dui nella faringe     osservare con attenzione il paziente, aumentare
                                                                             molto gradualmente la densità, fino a trovare il liquido meno denso
                                                                             possibile che si adatti meglio alle esigenze del paziente!

48                                                                                                                                                          49
L’ADDENSANTE                                                              L’ADDENSANTE

                                                                                                                                                       Appendici
     2. Quali addensanti                                                       3. Esistono anche
     sintetici scegliere?                                                      addensanti naturali?

     Gli addensanti commerciali possono essere aggiunti al termine delle       Di seguito si riportano alcune alternative naturali che possono
     fasi di cottura e preparazione, permettendo un aggiustamento all’ul-      essere aggiunte alle preparazioni alimentari e che sono comu-
     timo momento, tarato sul singolo paziente. Essendo inoltre quasi in-      nemente usate in cucina per addensare le consistenze:
     sapori alterano poco il sapore dell’alimento. Quelli più comuni sono
     a base di: amido modificato, polisaccaridi e maltodestrine.               •   Amidi: zuccheri complessi estratti da diverse specie di pian-
                                                                                   te, sono le sostanze vegetali migliori per addensare; in com-
     Nelle farmacie si possono trovare addensanti istantanei in polvere            mercio sono venduti sotto forma di farine impalpabili e han-
     da aggiungere agli alimenti liquidi fino a raggiungere la consistenza         no solitamente un prezzo molto contenuto. Ecco quali sono:
     minima per poter deglutire senza difficoltà, si va da quella dello sci-       amido di riso, amido di mais, fecola di patate, amido di ta-
     roppo a quella della crema o del budino e bevande ed altre prepara-           pioca, amido di frumento, fecola di maranta.
     zioni alimentari (creme dolci e salate ecc.) già addensate.               •   Le farine si prestano particolarmente a essere impiegate
                                                                                   come addensanti in cucina; perfette nelle preparazioni sala-
     Gli addensanti farmaceutici presentano alcuni vantaggi:                       te, come quelle di zuppe e minestre, alle quali conferiranno

     •   non modificano il colore e il gusto dei liquidi                           cremosità e corpo, i vari tipi di farina possono essere usati

     •   si possono utilizzare con liquidi caldi o freddi                          anche per addensare creme dolci e gelati. Quelle più indica-

     •   mantengono la consistenza voluta nel tempo                                te sono: farina di legumi, di riso, di semi di carrube, farina di
                                                                                   piselli e farina di semi di lino.

                                                                               •   Le “gomme” vegetali sono sostanze naturali ricavate dalle
                                                                                   piante, le gomme vegetali sono degli ottimi addensanti, re-
                                                                                   peribili sotto forma di polveri finissime per creme, salse, ge-
                                                                                   lati, bevande e confetture. In commercio ne esistono davvero
                                                                                   tante e con caratteristiche diverse: gomma di xanthan, gom-
                                                                                   ma di tara, gomma di konjac, ecc.

50                                                                                                                                                      51
L’ADDENSANTE                                                              L’ADDENSANTE

                                                                                                                                                      Appendici
     •
                                                                                4. Addensanti
         Agar agar: non altera il sapore delle pietanze, oltre che per la
         preparazione di creme e gelatine, può essere utilizzato anche per
         gelificare prodotti in cui sia presente l’ananas che non solidifica-
         no con la “colla di pesce”.
                                                                                e idratazione
     •   Pectina: ricavata principalmente dalle bucce delle arance e dal-
         le mele, questa sostanza ha un elevato potere gelificante e vie-
                                                                                Sull’uso degli addensanti per il mantenimento dell’apporto
         ne per questo impiegata sopratutto per preparare confetture e
                                                                                idrico nei pazienti disfagici non vi è accordo poiché il consumo
         marmellate.

     •
                                                                                di acqua gelificata permette certamente di ingerire una certa
         Lecitina di soia: addensante per creme e sughi che deve essere
                                                                                quantità di liquidi necessaria ma, nella maggior parte dei casi,
         usata a freddo.
                                                                                non sufficiente.

                                                                                Due recenti studi (un RCT e uno studio osservazionale) hanno
                                                                                indagato l’efficacia delle tecniche compensative nelle variabili
                                                                                consistenza dei liquidi e posizione del capo, studiandole nello
                                                                                stesso campione costituito da due diverse popolazioni di pa-
                                                                                zienti, una di persone con demenza e una con Morbo di Parkin-
                                                                                son. Anche se dal loro studio non hanno tratto dati certi, tuttavia
                                                                                hanno formulato una serie di osservazioni che possono avere
                                                                                una validità clinica: a) in confronto al gruppo che ha adottato
                                                                                la tecnica del mento abbassato, i pazienti che hanno assunto i
                                                                                liquidi addensati hanno presentato con maggior frequenza al-
                                                                                meno uno episodio delle seguenti condizioni: disidratazione,
                                                                                infezioni del tratto urinario e febbre; b) inoltre in questo grup-
                                                                                po si è registrato un maggior numero di perdite di pazienti per
                                                                                ricoveri ospedalieri; c) coloro che assumevano liquidi addensati
                                                                                della consistenza del nettare hanno sofferto di un più alto nu-
                                                                                mero di episodi di diarrea rispetto a coloro che usavano liquidi
                                                                                della consistenza del miele, per contro hanno registrato tempi

52                                                                                                                                                     53
L’ADDENSANTE

     di degenza per polmonite molto più brevi sia di coloro che as-
     sumevano liquidi della consistenza del miele, sia di coloro che
     tenevano il capo abbassato, dato che fa pensare che i liquidi
     meno densi siano più facili da espellere dalle vie aeree rispetto
     a quelli con un maggior grado di viscosità .

     Un fattore critico nella rialimentazione è il mantenimento di una
     adeguata idratazione. In particolar modo faticano a raggiungere
     livelli di idratazione ottimali coloro che devono essere idratati
     con bevande addensate o gelificate.

                                                                         Allegati
54                                                                                  55
ALLEGATO 1                                                                                  ALLEGATO 2

                                                                                                                                                                                             Allegati
     Malnutrition Universal Screening Tool                                                        Mini Nutritional Assessment (MNA)
     (MUST)
                                                                                                  Il “Mini Nutritional Assessment” (MNA) è riprodotto in questa pagina con la cortese con-
                                                                                                  cessione del Nestlé Nutrition Institute.
     Il “Malnutrition Universal Screening Tool” (‘MUST’) è riprodotto nelle pagine 56-59 con la   Per ulteriori informazioni su “MNA”: www.mna-elderly.com
     cortese concessione della BAPEN (British Association for Parenteral and Enteral Nutri-
     tion). Traduzione del testo a cura del Gruppo di Lavoro del PDTA.
     Per ulteriori informazioni su ‘MUST’: www.bapen.org.uk

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ALLEGATO 3

     Scala della deglutizione
     ASHA NOMS

                                     L’opuscolo nasce dal lavoro di tesi per il Master Universitario di I livello in
                                        Deglutologia, dell’Università degli studi di Torino, frequentato nell’anno
                                                                                                        2019/2020.
                                        Ringraziamo il Corep e le responsabili del Master per l’esperienza e la
                                                  Dottoressa P. Cancialosi per averci seguite durante il progetto.

                                                                   Principali fonti bibliografiche di riferimento:
                                  PDTA disfagia Regione Emilia Romagna, 2010; PDTA disfagia Regione Piemonte,
                                                   2013; Amitrano, Crivelli, Griglia di Osservazione al Pasto, 2005

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Per info
Barbara Guarneri, Cremona
barbara.guarneri94@gmail.com
Claudia Tuoni, Pistoia
claudiatuoni1992@hotmail.it

Grafica a cura di Lucia Cariani
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