11 IV WORKSHOP DI ECONOMIA E FARMACI PER L'HIV - WEF-HIV - SICS Editore

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11 IV WORKSHOP DI ECONOMIA E FARMACI PER L'HIV - WEF-HIV - SICS Editore
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                             I QUADERNI DI
                                                         quotidianosanità.it

                                                         11
                                                         WEF-HIV

                                                         IV WORKSHOP
                                                         DI ECONOMIA
                                                         E FARMACI PER L’HIV

                                                         UPDATE AND NEWS
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                COLLANA

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                Direttore responsabile
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                Direttore generale
                Ernesto Rodriquez

                I diritti di memorizzazione elettronica,
                di riproduzione e di adattamento totale
                o parziale con qualsiasi mezzo sono
                riservati per tutti i Paesi.

                Roma, dicembre 2017

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                                    Indice

                                    2        Introduzione
                                             Giampiero Carosi, Roberto Cauda, Americo Cicchetti
                                    3        IL PIANO NAZIONALE DI INTERVENTI CONTRO HIV E AIDS (PNAIDS)
                                             Massimo Galli
                                    5        PREVENZIONE E DIAGNOSTICA IN AMBITO HIV
                                             Paola Nasta
                                    7        REGOLE DI SISTEMA E INNOVAZIONE TERAPEUTICA IN HIV
                                             Stefano Rusconi
                                    10       MODELLI ORGANIZZATIVI DI GESTIONE DELL’HIV.
                                             ANALISI DELLE DIFFERENZE REGIONALI
                                             Elena Paola Lanati
                                    14       COMORBOSITÀ, CRONICITÀ IN HIV E COSTI ASSOCIATI
                                             Elena Paola Lanati
                                    16       KEY LEARNINGS
                                             Giampiero Carosi, Roberto Cauda, Americo Cicchetti

                                    Autori
                                    Responsabili scientifici del IV WEF in HIV
                                    Giampiero Carosi
                                    Professore Emerito Malattie Infettive, Università degli Studi di Brescia,
                                    Presidente Fondazione Malattie Infettive e Salute Internazionale (MISI)
                                    Roberto Cauda
                                    Professore Ordinario Malattie Infettive, Università Cattolica del Sacro Cuore, Roma
                                    Americo Cicchetti
                                    Direttore Alta Scuola di Economia e Management dei Sistemi Sanitari (ALTEMS),
                                    Professore Ordinario di Organizzazione Aziendale, Università Cattolica del Sacro Cuore, Roma,
                                    Past President Società Italiana di Health Technology Assessment (SIHTA)

                                    Coordinatori gruppi di lavoro del IV WEF in HIV
                                    Paola Nasta
                                    Dirigente Medico, Clinica di Malattie Infettive, ASST Spedali Civili, Brescia
                                    Stefano Rusconi
                                    Professore Associato Malattie Infettive, Università degli Studi di Milano,
                                    Azienda Ospedaliera-Polo Universitario “Luigi Sacco”, Milano

                                    Membri della Faculty del IV WEF in HIV
                                    Massimo Galli
                                    Direttore Dipartimento Scienze Biologiche e Cliniche Luigi Sacco, Università degli Studi di
                                    Milano; Presidente Società Italiana di Malattie Infettivi e Tropicali (SIMIT)
                                    Elena Paola Lanati
                                    Amministratore unico, 3P Solution
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                11. WEF-HIV - IV WORKSHOP DI ECONOMIA E FARMACI PER L'HIV - UPDATE AND NEWS

                                                   Introduzione

                                                   WEF-HIV

                                                   IV WORKSHOP
                                                   DI ECONOMIA
                                                   E FARMACI PER L’HIV

                                                   UPDATE AND NEWS

                                                   Il Workshop di Economia e Farmaci per l’HIV (WEF-HIV) è un Workshop multistakehol-
                                                   ders, giunto quest’anno alla sua quarta edizione, che approfondisce gli argomenti più at-
                Giampiero Carosi

                                                   tuali relativi a HIV/AIDS, coniugando sia aspetti economici che organizzativi.
                Roberto Cauda

                                                   In questa edizione, la discussione si è incentrata su una serie di temi:
                Americo Cicchetti

                                                   n Importanza della prevenzione: le pur molteplici iniziative attuate per il controllo del-
                                                      l’infezione da HIV non hanno, infatti, bloccato la diffusione del virus tanto che nel 2015
                                                      in Italia si contavano ancora 3.444 nuove diagnosi [1].
                                                   n Rilevanza del Piano Nazionale HIV: tra i suoi obiettivi prioritari ha l’implementazione
                                                      delle migliori strategie di prevenzione della trasmissione del virus, ma non è ancora
                                                      chiaro se verrà stanziato un finanziamento specifico dedicato.
                                                   n Invecchiamento dei pazienti affetti da HIV e cronicizzazione della malattia: alle nuo-
                                                      ve infezioni si affianca una popolazione di pazienti anziani che spesso convivono con
                                                      l’HIV da decenni e che devono far fronte all’insorgenza di patologie sia correlate che
                                                      non all’HIV. Tale aumento dell'aspettativa di vita dei pazienti con HIV ha comportato
                                                      un aumento dei costi legati sia al trattamento a lungo termine sia alla gestione delle co-
                                                      morbosità.
                                                   n Rilevanza dell’innovazione terapeutica nella strategia antiretrovirale: è legata innan-
                                                      zitutto al successo in termini di efficacia e di safety delle terapie attuali che devono es-
                                                      sere accessibili e sostenibili.
                                                   n Necessità di confronto tra i diversi modelli organizzativi gestionali implementati in al-
                                                      cune Regioni.

                                                   BIBLIOGRAFIA
                                                   1.   ISS. Notiziario dell'Istituto Superiore di Sanità. 2016;
                                                        Available from: http://www.iss.it/binary/publ/cont/COA_ONLINE_2016.pdf.

                I QUADERNI DI   quotidianosanità   2
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            11. WEF-HIV - IV WORKSHOP DI ECONOMIA E FARMACI PER L'HIV - UPDATE AND NEWS

                                               IL PIANO NAZIONALE DI INTERVENTI
                                               CONTRO HIV E AIDS (PNAIDS)

                                               La Legge 135 del 5 giugno 1990 “Programma                 rivolti alle popolazioni chiave.
                                               di interventi urgenti per la prevenzione e la             Facilitare l’accesso al test e l’emersione del
            Massimo Galli
                                                                                                     n
                                               lotta contro l'AIDS” aveva consentito di fron-            sommerso.
                                               teggiare l’emergenza di diffusione dell’HIV e         n   Assicurare l’accesso alle cure e il mante-
                                               di seguire gli sviluppi nel tempo, garantendo             nimento in cura, con particolare riguar-
                                               l’attuazione degli interventi necessari all’as-           do alle popolazioni fragili e svantaggiate.
                                               sistenza delle persone con HIV/AIDS, la rea-          n   Migliorare la qualità di vita e il benessere
                                               lizzazione delle strutture assistenziali neces-           fisico delle persone con HIV/AIDS.
                                               sarie e la formazione degli operatori.                n   Coordinare gli interventi sul territorio na-
                                               Trascorsi oltre 25 anni, i profondi muta-                 zionale, impedendo le disparità.
                                               menti epidemiologici e socio-assistenziali            n   Garantire i diritti delle persone con
                                               intervenuti necessitano di nuovi provvedi-                HIV/AIDS in ambito sociale e lavora-
                                               menti specifici. Rimangono, infatti, que-                 tivo.
                                               stioni irrisolte: la persistente diffusione del-      n   Promuovere la lotta allo stigma e l’Empo-
                                               l'infezione, soprattutto nelle cosiddette po-             werment e il coinvolgimento attivo delle
                                               polazioni chiave, (tra cui maschi che fanno               popolazioni chiave.
                                               sesso con maschi, immigrati da aree ad ele-
                                               vata endemia di HIV, sex workers, utilizza-
                                               tori di stupefacenti per via venosa), come            Gli interventi del Piano Nazionale, volti al
                                                                                                     Interventi del Piano Nazionale
                                               rilevato dal rapporto dell’Istituto Superio-          raggiungimento degli obiettivi sopra de-
                                               re di Sanità, lo stigma tutt’ora associato al-        scritti, includono l’ottimizzazione della rac-
                                               l'HIV/AIDS [1] e l’invecchiamento della po-           colta dei dati, della prevenzione dell’infe-
                                               polazione dei pazienti con HIV.                       zione e dell’accesso al test, della continui-
                                                                                                     tà di cura su tutto il percorso del paziente.

                                               Il Piano Nazionale AIDS 2017-2019 mira a con-         Raccolta dati
                                               Obiettivi del PNAIDS 2017-2019
                                               seguire gli obiettivi definiti come priorità da       Il Piano Nazionale prevede, innanzitutto,
                                               parte delle agenzie internazionali (ECDC,             l’unificazione dei programmi di sorveglian-
                                               UNAIDS, OMS), rendendoli attuabili in Italia.         za delle nuove diagnosi e l’implementazio-
                                               Sono pertanto punti qualificanti del Piano la         ne della piattaforma di raccolta dati centra-
                                               lotta contro la stigmatizzazione e l‘impiego di       lizzata nazionale nonché il monitoraggio del
                                               strategie di prevenzione altamente efficace,          numero di test attuati annualmente e la mi-
                                               basati sulle evidenze scientifiche e ancorati a       sura dell’incidenza delle infezioni recenti di
                                               principi ed azioni che oltre a comprendere le         HIV tra le nuove diagnosi.
                                               campagne di informazione, l’impiego degli
                                               strumenti di prevenzione e gli interventi fi-         Prevenzione
                                               nalizzati alla modifica dei comportamenti, si         Nel 2015 la maggioranza delle 3.444 nuove
                                               estendono all’uso delle terapie antiretrovira-        diagnosi era attribuibile a rapporti sessuali
                                               li come prevenzione (TasP), con conseguen-            non protetti (85,5%) [2]. Il Piano Naziona-
                                               te ricaduta sulla riduzione delle nuove infe-         le ha quindi previsto importanti programmi
                                               zioni e il rispetto dei diritti delle popolazioni     di prevenzione volti a contrastare i compor-
                                               maggiormente esposte all’HIV [1].                     tamenti a rischio ed ad allargare l’utilizzo
                                               Gli specifici obiettivi prioritari degli interventi   delle terapie farmacologiche finalizzate alla
                                               previsti dal Piano sono:                              soppressione della carica virale. In circo-
                                               n Ridurre il numero delle nuove infezioni,            stanze definite, inoltre, la profilassi con far-
                                                   con interventi preventivi specificamente          maci antiretrovirali è risultata di provata ef-

            I QUADERNI DI   quotidianosanità   3
11 IV WORKSHOP DI ECONOMIA E FARMACI PER L'HIV - WEF-HIV - SICS Editore
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                11. WEF-HIV - IV WORKSHOP DI ECONOMIA E FARMACI PER L'HIV - UPDATE AND NEWS

                                                   ficacia nel ridurre la trasmissibilità dell’in-          L’implementazione
                                                   fezione, ma a questo proposito in Italia per-            del Piano Nazionale
                                                   mangono alcune criticità. La Profilassi Post-            In questo contesto, spetta a tutte le profes-
                                                   Esposizione (PEP) è limitata da un accesso               sionalità coinvolte operare ai fini dell’imple-
                                                   non sufficiente o non congruo all’indicazio-             mentazione del Piano: Istituzioni, clinici e al-
                                                   ne, su cui il Piano prevede interventi infor-            tri operatori sanitari, pagatori, Associazioni
                                                   mativi e promozione delle Linee Guida. L’im-             di pazienti.
                                                   piego della Profilassi Pre-Esposizione (PrEP)            Il ruolo della Società Italiana di Malattie In-
                                                   è da implementare ex novo in Italia, realiz-             fettive e Tropicali (SIMIT) nell’attuazione
                                                   zando protocolli dedicati a popolazioni ade-             degli obiettivi del Piano consisterà, nel cor-
                                                   guatamente selezionate e affrontando le pro-             so del prossimo anno, in particolare nel:
                                                   blematiche di ambito regolatorio, di presa               n Condurre la campagna di eradicazione di
                                                   in carico dell’utente e attinenti alle risorse               HCV nelle persone con HIV/AIDS in Italia.
                                                   necessarie. Il Piano prevede, infine, la pro-            n Condurre la campagna per l’attuazione del-
                                                   mozione delle Linee Guida sulla Treatment                    le vaccinazioni previste nelle Linee Guida
                                                   as Prevention (TasP) e la predisposizione di                 SIMIT e nel Piano Nazionale di Vaccina-
                                                   programmi volti a favorire la TasP stessa, in                zione.
                                                   virtù della relativa efficacia nel ridurre la tra-       n Ampliare e favorire gli interventi volti a li-
                                                   smissibilità dell’infezione [1].                             mitare la trasmissione di HIV, HAV, me-
                                                                                                                ningococco e STD nelle popolazioni chiave.
                                                   Implementazione del test                                 n Contribuire a consolidare la ‘rete terapeu-
                                                   L’inizio della terapia antiretrovirale di combi-             tico/assistenziale’, facilitando l’accesso al-
                                                   nazione è correlato a molteplici fattori che ri-             le cure e il mantenimento in cura.
                                                   guardano sia la salute della persona con HIV
                                                   a breve e a lungo termine (riduzione della mor-
                                                   bosità e mortalità, miglioramento della quali-           Al Piano Nazionale vanno riconosciuti due
                                                                                                            Considerazioni conclusive
                                                   tà della vita), sia la riduzione della trasmissi-        grandi punti di forza: l’essere stato concepito
                                                   bilità dell’infezione stessa, che ha il duplice ef-      considerando il ruolo determinante delle As-
                                                   fetto di contenere l’epidemia (TasP), e di otte-         sociazioni e delle Società scientifiche, fonda-
                                                   nere un effetto “destigmatizzante”. Assumo-              mentale per poter raggiungere le popolazio-
                                                   no pertanto un ruolo centrale le strategie di            ni chiave con interventi efficaci di prevenzio-
                                                   accesso al test, che il Piano intende facilitare.        ne e per garantire l’efficienza e l’efficacia del-
                                                                                                            le cure, e la proposta di sperimentare nuovi
                                                   Continuità di cura                                       programmi e modelli di intervento.
                                                   La continuità di cura prevede un percorso                Il principale punto di debolezza del piano è
                                                   costituito da: diagnosi, presa in carico nel             l’indisponibilità di un finanziamento specifi-
                                                   progetto di cura, inizio della terapia e rela-           co dedicato, che impone di trovare risorse per
                                                   tiva aderenza, mantenimento in terapia. Se-              la tutta la parte sperimentale prevista dal Pia-
                                                   condo le stime disponibili, il 15% delle per-            no, fondamentale per poter attuare alcune
                                                   sone con HIV/AIDS diagnosticate non è sta-               parti di maggior rilevanza.
                                                   to inserito nel percorso di cura o lo ha in-             Le indicazioni del Piano, ora giunto a defini-
                                                   terrotto. Il Piano intende porre in essere stra-         tiva approvazione, devono essere riconosciu-
                                                   tegie specifiche di monitoraggio e di forma-             te come LEA e uniformemente applicate in
                                                   zione del personale, per garantire la conti-             tutte le Regioni: sarà ora fondamentale ren-
                                                   nuità di cura e la soppressione virologica. A            derlo operativo, passando per una fase di co-
                                                   questo proposito, è utile ricordare che l’im-            ordinamento per ottenere l’attuazione nelle
                                                   muno-infiammazione che persiste nella per-               singole Regioni. La via proposta dal Comita-
                                                   sona con HIV, anche in trattamento, contri-              to Tecnico del Ministero della Salute passa
                                                   buisce ad anticipare l’invecchiamento e l’in-            per la costituzione di gruppi di lavoro con le
                                                   sorgenza delle comorbosità.                              Regioni sull’applicazione delle singole parti
                                                                                                            del Piano.

                BIBLIOGRAFIA
                1.   Ministero_della_Salute. PIANO NAZIONALE                       tale/documentazione/p6_2_2_1.jsp?lingua=ita
                     DI INTERVENTI CONTRO HIV e AIDS                               liano&id=2655.
                     (PNAIDS). Allegato al parere del Consiglio Su-             2. ISS. Notiziario dell'Istituto Superiore di Sanità.
                     periore di Sanità del 7 dicembre 2016. . 2017;                2016; Available from: http://www.iss.it/bina-
                     Available from: http://www.salute.gov.it/por-                 ry/publ/cont/COA_ONLINE_2016.pdf.

                I QUADERNI DI   quotidianosanità   4
11 IV WORKSHOP DI ECONOMIA E FARMACI PER L'HIV - WEF-HIV - SICS Editore
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            11. WEF-HIV - IV WORKSHOP DI ECONOMIA E FARMACI PER L'HIV - UPDATE AND NEWS

                                               PREVENZIONE E DIAGNOSTICA
                                               IN AMBITO HIV

                                               Come per tutte le patologie trasmissibili, ri-     lungo termine. La diagnosi in fase pre-
                                               conoscere rapidamente l’infezione da HIV,          coce consente la migliore efficacia del-
            Paola Nasta

                                               educare i pazienti a non trasmetterla e cu-        la terapia e, pertanto, risulta essere
                                               rarla tempestivamente rappresenta e la con-        uno degli elementi fondamentali an-
                                               dizione necessaria per evitarne la diffusio-       che nella riduzione dei costi legati al-
                                               ne. La recente pubblicazione degli standard        la gestione a lungo termine dell’HIV.
                                               di qualità del NICE (National Institute for        Spostando l’obiettivo sulla prevenzione del
                                               Health and Care Excellence) attribuisce par-       rischio di insorgenza di farmaco-resistenze
                                               ticolare importanza all’offerta del test ai sog-   virali e il conseguente possibile fallimento
                                               getti con caratteristiche trigger per l’infe-      virologico e deterioramento della funzione
                                               zione da HIV. Se negativi, tali soggetti do-       immunitaria, si ritiene essenziale mante-
                                               vrebbero essere invitati a ripeterlo annual-       nere alta l’allerta sul controllo virologico.
                                               mente, così come dovrebbero essere invita-         Nel management di successo dell’infezione
                                               ti ad eseguire il test regolarmente tutti co-      da HIV, la pratica clinica suggerisce che il
                                               loro che hanno avuto contatti a rischio con        permanere della soppressione virale nel lun-
                                               soggetti HIV positivi. In questo contesto, il      go termine sia anche più importante del suc-
                                               ruolo dei medici di medicina generale è es-        cesso virologico del primo regime.
                                               senziale, così come il loro coinvolgimento         È un dato consolidato che la valutazione del-
                                               nelle strategie preventive self test [1].          la viremia plasmatica rappresenti il miglior
                                               Secondo un recente studio basato su dati           predittore di successo del miglioramento
                                               degli Stati Uniti, la proiezione al 2020 del-      clinico del paziente con HIV [3].
                                               le infezioni HIV identificabili con i test dia-    Un valido aiuto per comprendere il ruolo
                                               gnostici attualmente disponibili è stimata         della viremia residua (al di sotto delle 50
                                               in 265.330. Uno scenario alternativo in re-        copie/ml) è stato ottenuto con l’introduzio-
                                               gime di PrEP (Profilassi Pre-Esposizione)          ne di determinazioni dell’HIV-RNA con tec-
                                               permetterebbe di prevenirne il 18%. In un          niche ultrasensibili. Inoltre, l’uso di test ge-
                                               terzo scenario in regime di PrEP ed espan-         notipici ultrasensibili ha permesso di iden-
                                               sione dei test diagnostici permetterebbe di        tificare varianti virali resistenti con una pre-
                                               prevenirne il 34%. Un quarto scenario rag-         valenza dell’1-20%, normalmente non rile-
                                               giungerebbe un risultato ancora più impor-         vabili con test genotipici classici.
                                               tante grazie alla diagnosi precoce più l’in-       D’altra parte il controllo virologico di HIV
                                               serimento in care dell’85% dei diagnostica-        nel lungo termine si fonda sulla corretta sti-
                                               ti e del raggiungimento della soppressione         ma del reservoir virale. Le componenti del
                                               virologica nell’80% dei trattati [2].              reservoir virale constano di provirus che
                                               La diagnosi di infezione da HIV porta di-          viene indotto dal primo ciclo di attivazione
                                               rettamente all’inserimento in care del pa-         dei linfociti T e che per il 93% si instaura
                                               ziente e all’inizio del trattamento antire-        nell’arco di 2-3 settimane dall’infezione. Una
                                               trovirale quanto prima possibile. Per man-         seconda componente del reservoir è indu-
                                               tenere i pazienti in care e ridurre la perdi-      cibile dai successivi cicli replicativi dei lin-
                                               ta al follow up, sono di utilità crescente l’im-   fociti T. Il test di più facile utilizzo, al fine
                                               piego di nuove tecnologie web based e la           di ottenere informazioni sul reservoir vira-
                                               collaborazione con le Associazioni dei pa-         le, è il rilievo dell’HIV-DNA nelle cellule del-
                                               zienti. Indubbiamente, il miglior modo per         la frazione mononucleata del sangue peri-
                                               mantenere un paziente in care è il miglio-         ferico [4].
                                               ramento della qualità di vita nel breve e,         La valutazione della riduzione del DNA pro
                                               con la cronicizzazione della patologia, nel        virale in corso di terapia ha permesso di

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                11. WEF-HIV - IV WORKSHOP DI ECONOMIA E FARMACI PER L'HIV - UPDATE AND NEWS

                                                   comprendere come vi sia una rapida disce-            La diagnosi precoce permette, inoltre, di ri-
                                                   sa in seguito al primo trattamento (circa            durre il burden di viremia pre trattamento
                                                   86% di riduzione). In seguito, il declino si         e di ridurre quindi il rischio di futuri falli-
                                                   assesta al 23% annuo per i seguenti 1-4 an-          menti legati ad un reservoir virale di ampie
                                                   ni, fino a raggiungere un plateau. Numero-           dimensioni. Prima di iniziare una terapia
                                                   si studi hanno dimostrato che i livelli di HIV-      antiretrovirale è necessario eseguire, co-
                                                   DNA correlano con il successo delle strate-          munque, un test genotipico di resistenza e,
                                                   gie di semplificazione quando eseguite con           laddove necessario, associare la ricerca di
                                                   viremia HIV non rilevabile [5-11], anche a           HIV-DNA per stimare il reservoir ed un test
                                                   prescindere dalla tipologia di strategia di          genotipico sul DNA virale per escludere re-
                                                   semplificazione attuate (strategie di com-           sistenze archiviate, soprattutto in caso di la-
                                                   binazione con due o più di due molecole).            te presenters.
                                                   In conclusione, la diagnosi precoce con test         Il miglior successo delle strategie di con-
                                                   sierologici e, dove necessario, con test mo-         trollo dell’HIV pertanto procede dalla cor-
                                                   lecolari, è una condizione necessaria per ini-       retta applicazione in tutte le fasi delle me-
                                                   ziare tempestivamente la terapia (test and           todologie diagnostiche, anche al fine della
                                                   treat) e prevenire nuove infezioni.                  prevenzione di nuove infezioni.

                BIBLIOGRAFIA
                1.   NICE. HIV testing: encouraging up-                 plasma residual viraemia and risk of          51(5): p. 1555-7.
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                     https://www.nice.org.uk/guidance/qs                virologically suppressed HIV-infected         level HIV-1 RNA between 20 and 50
                     157.                                               patients. Clin Microbiol Infect, 2015.        copies/mL in antiretroviral-treated
                2.   Yaylali, E., et al. in CROI. 2016.                 21(1): p. 103 e7-103 e10.                     patients: associated factors and viro-
                3.   Mellors, J.W., et al., Prognosis in             7. Gianotti, N., et al., Refining criteria       logical outcome. J Antimicrob
                     HIV-1 infection predicted by the                   for selecting candidates for a safe           Chemother, 2012. 67(9): p. 2231-5.
                     quantity of virus in plasma. Science,              lopinavir/ritonavir or darunavir/ri-      10. Doyle, T., et al., Plasma HIV-1 RNA
                     1996. 272(5265): p. 1167-70.                       tonavir monotherapy in HIV-infected           detection below 50 copies/ml and risk
                4.   Ho, Y.C., et al., Replication-competent            virologically suppressed patients.            of virologic rebound in patients re-
                     noninduced proviruses in the latent                PLoS One, 2017. 12(2): p. e0171611.           ceiving highly active antiretroviral
                     reservoir increase barrier to HIV-1             8. Alvarez Estevez, M., et al., Quantifi-        therapy. Clin Infect Dis, 2012. 54(5):
                     cure. Cell, 2013. 155(3): p. 540-51.               cation of viral loads lower than 50           p. 724-32.
                5.   Lambert-Niclot, S., et al., Factors as-            copies per milliliter by use of the       11. Bonora, S., et al., Ultrasensitive as-
                     sociated with virological failure in               Cobas AmpliPrep/Cobas TaqMan                  sessment of residual HIV viraemia in
                     HIV-1-infected patients receiving                  HIV-1 test, version 2.0, can predict          HAART-treated patients with persist-
                     darunavir/ritonavir monotherapy. J                 the likelihood of subsequent viro-            ently undetectable plasma HIV-RNA:
                     Infect Dis, 2011. 204(8): p. 1211-6.               logical rebound to >50 copies per             a cross-sectional evaluation. J Med
                6.   Gianotti, N., et al., HIV DNA loads,               milliliter. J Clin Microbiol, 2013.           Virol, 2009. 81(3): p. 400-5.

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            11. WEF-HIV - IV WORKSHOP DI ECONOMIA E FARMACI PER L'HIV - UPDATE AND NEWS

                                               REGOLE DI SISTEMA
                                               E INNOVAZIONE TERAPEUTICA IN HIV

                                                                                                  stema organizzativo, misurare il lavoro del
                                               La medicina attuale richiede sempre più for-       Medico e rilevare le aree che necessitano
            Stefano Rusconi                    Regole di sistema

                                               me di governo della spesa e di appropria-          correzione; stabilire le attese di consumo di
                                               tezza di gestione delle risorse.                   risorse in considerazione di tutte le voci in
                                               Il governo clinico è una strategia impiegata       gioco.
                                               al fine di ottimizzare la gestione delle risor-    In teoria, tutto molto semplice. In realtà,
                                               se, mediante la quale le organizzazioni sa-        la complessità delle azioni fa sì che il pro-
                                               nitarie si rendono responsabili del miglio-        cesso si complichi andando in profondità.
                                               ramento continuo della qualità dei servizi e       Due fattori su tutti: la prescrizione di far-
                                               del raggiungimento-mantenimento di ele-            maci off-label, da prevedere e disciplinare
                                               vati standard assistenziali, stimolando la         in ambito ultraspecialistico, incappando in
                                               creazione di un ambiente che favorisca l’ec-       limitazioni e ostacoli burocratici a volte
                                               cellenza professionale [1]. I suoi obiettivi so-   scoraggianti, e il ruolo delle Linee Guida
                                               no l'ottimizzazione delle risorse, l’economi-      di Diagnostica e Terapia, i cosiddetti per-
                                               cità nell’impiego delle risorse e l’abbatti-       corsi diagnostico-terapeutici (PDT), che
                                               mento delle diseconomie, il miglioramento          possono variare, nell’esempio di HIV, da
                                               continuo delle prestazioni e la soddisfazio-       Regione a Regione, lasciando i medici nel
                                               ne dell’assistito. Tali obiettivi embricano con    dubbio e nella confusione più assoluta, co-
                                               i doveri del medico, come descritti dal Co-        me se avere una certa patologia in una cer-
                                               dice di Deontologia Medica [2] nel quale si        ta area geografica fosse diverso dall’aver-
                                               pone l’accento sull’azione del medico nel ri-      la in un’altra.
                                               spetto dell’autonomia della persona tenen-         Come discusso e condiviso in questo even-
                                               do conto dell’uso appropriato delle risorse        to, è indispensabile che sia l’infettivologo
                                               e si sottolinea la diretta responsabilità̀ pro-    in ultima istanza a scegliere la terapia an-
                                               fessionale ed etica del medico, la sua auto-       tiretrovirale tenendo conto delle caratteri-
                                               nomia nella programmazione, nella scelta           stiche del paziente, cliniche e sociocultura-
                                               e nella applicazione di ogni presidio dia-         li, e dei parametri che incidono sull’ade-
                                               gnostico e terapeutico nel rispetto della li-      renza, sulla tossicità a breve, medio e lun-
                                               bertà del paziente di accettare o meno le in-      go termine, e sulla compatibilità con altre
                                               dagini e le cure proposte. Tutto ciò deve ba-      terapie. È fondamentale che questo con-
                                               sarsi su acquisizioni scientifiche aggiorna-       cetto venga trasferito in area amministra-
                                               te e sperimentate tenuto conto dell’uso ap-        tivo/gestionale per evitare il rischio che il
                                               propriato delle risorse, sempre perseguen-         successo terapeutico venga ridotto alla so-
                                               do il beneficio del paziente secondo criteri       la variabile immunovirologica e che quin-
                                               di equità.                                        di non tenga conto di tutti i progressi che
                                               Il medico si trova al crocevia di molte indi-      si sono ottenuti negli ultimi 10 anni in ter-
                                               cazioni, e di molti desiderata, tirato per il      mini di tollerabilità e praticità di assunzio-
                                               camice dal pagatore (ospedale, regione, etc.)      ne che, in ultima analisi, conducono al suc-
                                               e dal vero arbitro del suo operare: il paziente.   cesso terapeutico.
                                               Il governo clinico si può quindi declinare in
                                               diverse azioni complementari, contempla-
                                               te anche dal Piano Nazionale di interventi         L’innovazione terapeutica riguardante
                                                                                                  Innovazione terapeutica
                                               contro HIV e AIDS [3], quali mettere il Me-        la strategia antiretrovirale è legata in-
                                               dico nella condizione di far bene il suo me-       nanzitutto al successo in termini di
                                               stiere, secondo capacità e conoscenze ade-         efficacia, tollerabilità e compattezza
                                               guatamente aggiornate; all’interno di un si-       delle terapie attuali, a cui si associa la

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                11. WEF-HIV - IV WORKSHOP DI ECONOMIA E FARMACI PER L'HIV - UPDATE AND NEWS

                possibilità di ottimizzare l’uso delle                          mane e ottima tollerabilità. La polifarma-
                risorse esistenti. In considerazione                            cologia è un problema di primaria impor-
                del progressivo invecchiamento del-                             tanza nei soggetti con infezione da HIV [15,
                la popolazione con HIV, infatti, assu-                          16], nel qual caso sono disponibili nuove
                mono un particolare rilievo sia la tol-                         triplici terapie più sicure rispetto al passa-
                lerabilità che la compliance, spesso                            to o le dual therapy. Le dual therapy sono
                legata alla compattezza della terapia.                          giustificate come dimostrato dallo studio
                Gli scenari innovativi attuali si basano su                     SWORD (dual therapy con un inibitore del-
                un triplice concetto: l’uso estensivo degli ini-                l’integrasi + un inibitore non-nucleosidico
                bitori dell’integrasi: maggior successo tera-                   della trascrittasi inversa) a 48 settimane,
                peutico, minor tossicità; il regime compat-                     nel quale è stata raggiunta un’equivalenza
                to è meglio in molte situazioni; la terapia                     con la terapia triplice anche nelle diverse
                duplice si è dimostrata equivalente in mol-                     sottoanalisi.
                teplici trial di semplificazione. Per quanto                    In questo scenario francamente incorag-
                riguarda il primo punto, l’efficacia dei regi-                  giante esistono ancora unmet needs: a) far-
                mi antiretrovirali di prima linea contenen-                     maci ad azione prolungata e b) l’eradica-
                ti gli inibitori dell’integrasi come anchor                     zione di HIV. Per quanto riguarda il primo
                drug va dall’85 al 92% a 48 settimane ed è                      capitolo, è necessario citare lo studio LAT-
                superiore a quanto ottenuto (77%) negli an-                     TE-2 [17, 18] con un inibitore dell’integra-
                ni 2005–2010 [4-12].                                            si e un inibitore non-nucleosidico della tra-
                Vi sono altri esempi di terapia innovative e                    scrittasi inversa long-acting, che ha rag-
                compatte, quali la combinazione di quattro                      giunto la risposta virologica tra l’87 e il 94%
                molecole (2 inibitori della trascrittasi in-                    alla settimana 96 di studio. A riguardo del-
                versa, 1 inibitore della proteasi e 1 poten-                    la strategia kick and kill, un composto mol-
                ziatore) che è stata impiegata sia nei sog-                     to interessante è un agonista potente e se-
                getti experienced che naïve, negli studi                        lettivo del Toll-like Receptor 7 [19] che ha
                EMERALD [13] e AMBER [14], rispettiva-                          effetto sul reservoir di HIV. Vi sono poi 2
                mente con successo virologico a 48 setti-                       inibitori nucleosidici/nucleotidici della tra-

                BIBLIOGRAFIA

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                     16 dicembre 2016, Art. 56 modificato            7.    Raffi, F., et al., Once-daily dolute-           48 weeks. Lancet, 2012. 379(9835): p.
                     in data 19 maggio 2016, 2014.                         gravir versus raltegravir in antiretrovi-       2439-48.
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                     NAZIONALE DI INTERVENTI CON-                          48 week results from the randomised,            daily or twice daily in previously un-
                     TRO HIV e AIDS (PNAIDS). Allegato                     double-blind, non-inferiority                   treated patients with HIV-1: a ran-
                     al parere del Consiglio Superiore di                  SPRING-2 study. Lancet, 2013.                   domised, active-controlled, phase 3
                     Sanità del 7 dicembre 2016. . 2017;                   381(9868): p. 735-43.                           non-inferiority trial. Lancet Infect Dis,
                     Available from:                                 8.    Walmsley, S.L., et al., Dolutegravir            2011. 11(12): p. 907-15.
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                     umentazione/p6 2 2 1.jsp?lingua=ital-                 treatment of HIV-1 infection. N Engl            of raltegravir-based versus efavirenz-
                     iano&id=2655.                                         J Med, 2013. 369(19): p. 1807-18.               based combination therapy in treat-
                4.   Lee, F.J., J. Amin, and A. Carr, Effica-        9.    DeJesus, E., et al., Co-formulated              ment-naïve patients with HIV-1 infec-
                     cy of initial antiretroviral therapy for              elvitegravir, cobicistat, emtricitabine,        tion: a multicentre, double-blind ran-
                     HIV-1 infection in adults: a systematic               and tenofovir disoproxil fumarate ver-          domised controlled trial. Lancet, 2009.
                     review and meta-analysis of 114 stud-                 sus ritonavir-boosted atazanavir plus           374(9692): p. 796-806.
                     ies with up to 144 weeks' follow-up.                  co-formulated emtricitabine and teno-       13. Arribas, J.R., Bone and Renal Safety
                     PLoS One, 2014. 9(5): p. e97482.                      fovir disoproxil fumarate for initial           Week 48 Subgroup Analysis of EMER-
                5.   Wohl, D. and et al., Tenofovir Alafe-                 treatment of HIV-1 infection: a ran-            ALD, a Phase 3, Randomised, Non-in-
                     namide (TAF) in a Single-Tablet Regi-                 domised, double-blind, phase 3, non-            feriority Study Evaluating Switching
                     men in Initial HIV-1 Therapy. CROI,                   inferiority trial. Lancet, 2012.                from Boostedprotease Inhibitors
                     2015: p. 113LB.                                       379(9835): p. 2429-38.                          (bPIs) plus Emtricitabine/Tenofovir
                6.   Clotet, B., et al., Once-daily dolute-          10.   Sax, P.E., et al., Co-formulated elvite-        Disoproxil Fumarate (FTC/TDF) Regi-

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            11. WEF-HIV - IV WORKSHOP DI ECONOMIA E FARMACI PER L'HIV - UPDATE AND NEWS

            scrittasi inversa a lunga durata d’azione,
            che si concentrano nei siti di trasmissione
            e replicazione di HIV, nel modello anima-
            le [20], con un’emivita di più di 100 ore.
            Esistono poi nuovi composti appartenenti
            a classi farmacologiche già esistenti, quali
            un inibitore della proteasi a dosaggio QD
            che non necessita di potenziamento far-
            macologico [21], un nuovo NNRTI [22] e
            un nuovo inibitore dell’integrasi che non
            necessita di potenziamento farmacologico
            ed è dosabile QD [23-28]. Da ultimo, risul-
            ta essere estremamente interessante un ini-
            bitore del capside di HIV potenzialmente a
            lunga azione, con una triplice modalità di
            azione: assemblaggio del core capsidico, di-
            sassemblaggio del core capsidico e inibi-
            zione della traslocazione nucleare [29]. Nuo-
            ve speranze nell’eradicazione del virus ar-
            rivano poi dagli studi, molto promettenti,
            sui vaccini.
            Sarà necessario ideare e condurre trial cli-
            nici di largo respiro per dimostrare un si-
            curo vantaggio di queste nuove molecole,
            ma senza dubbio l’avvenire terapeutico dei
            nostri pazienti si sta rivelando molto ro-
            seo ed estremamente segnato dall’inno-
            vazione.

                  mens to the Once Daily, Single-tablet                cy of long-acting CAB and RPV as two               tion: week 48 results of the Phase 3
                  Regimen (STR) of Darunavir/Cobicis-                  drug IM maintenance therapy: LAT-                  DRIVE-AHEAD study. IAS, 2017: p.
                  tat/Emtricitabine/Tenofovir Alafe-                   TE-2 week 96 results. IAS, 2017: p.                Abs. TUAB0104LB.
                  namide (D/C/F/TAF) in Virologically-                 Abs MOAX0205LB.                              23.   Gallant, J.E., ASM Microbe, 2016: p.
                  suppressed, HIV-1-infected Adults.             18.   Margolis, D.A., et al., Long-acting in-            Abs PW-030.
                  EACS, 2017: p. Abs BPD2/8.                           tramuscular cabotegravir and                 24.   Jones, G., ASM Microbe, 2016: p.
            14.   Orkin, C., Week 48 results of AMBER:                 rilpivirine in adults with HIV-1 infec-            Poster 1673.
                  A Phase 3, randomised, double-blind                  tion (LATTE-2): 96-week results of a         25.   Lazerwith, S.E., ASM Microbe, 2016: p.
                  trial in antiretroviral treatment                    randomised, open-label, phase 2b,                  Poster 414.
                  (ART)-naïve HIV-1-infected adults to                 non-inferiority trial. Lancet, 2017.         26.   Tsiang, M., ASM Microbe, 2016: p. abs
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                  once-daily, single-tablet regimen              19.   Irrinki, A. and Et al., TLR7 Agonist Gs-     27.   White, K. and Et al., Potent Activity of
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                  (D/C/F/TAF) versus darunavir/co-                     Oral abs #118.                                     (INSTI), Against Patient Isolates with
                  bicistat (DRV/c) plus emtricitabine/           20.   Grobler, J. and Et al., MK-8591 Con-               INSTI-Resistance European Meeting
                  tenofovir disoproxil fumarate                        centrations at sites of HIV transmis-              on HIV & Hepatitis, 2016: p. Abs 01.
                  (FTC/TDF). EACS, 2017: p. Abs.                       sion and replication. CROI, 2017: p.         28.   Sax, P.E. and Et al., Randomized trial
                  PS8/2.                                               Abs # 435 A.                                       of bictegravir or dolutegravir with
            15.   Guaraldi, G., Polypharmacology for             21.   Link, J. and Et al., Novel HIV PI with             FTC/TAF for initial HIV therapy.
                  polypathology in HIV infected pa-                    high resistance barrier and potential              CROI, 2017: p. Abs 41.
                  tients. Antiviral Ther, 2010. 15: p. A31.            for unboosted qd Oral dosing. CROI,          29.   Tse, W., Discovery of novel potent
            16.   Wilcox, M.L. and Et al., Evaluating the              2017: p. Abs # 433.                                HIV capsid inhibitors with long-acting
                  effect of polypharmacy on outcomes in          22.   Squires, K.E. and Et al., Fixed dose               potential. CROI, 2017: p. Abs Oral 38.
                  HIV-infected patients age 50 and old-                combination of doravirine/lamivu-
                  er. Open Forum Infectious Diseases,                  dine/TDF is non-inferior to
                  2016. 3(Suppl 1): p. 1496.                           efavirenz/emtricitabine/TDF in treat-
            17.   Eron, J.J. and Et al., Safety and effica-            ment-naïve adults with HIV-1 infec-

            I QUADERNI DI   quotidianosanità   9
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                11. WEF-HIV - IV WORKSHOP DI ECONOMIA E FARMACI PER L'HIV - UPDATE AND NEWS

                                                   MODELLI ORGANIZZATIVI
                                                   DI GESTIONE DELL’HIV.
                                                   ANALISI DELLE DIFFERENZE REGIONALI

                                                   Epidemiologia e consumo                           nimo di 1,7/ 100.000 residenti della Cala-
                                                                                                     bria per arrivare a 8,2/100.000 residenti
                Elena Paola Lanati
                                                   di farmaci in Italia
                                                   I dati dell’Istituto Superiore di Sanità (an-     di Lombardia e 8,5/100.000 del Lazio,
                                                   no 2015 [1]) e del rapporto Osmed (anno           rispettivamente (dato del 2015 da [1]) (Fi-
                                                   2015 [2] e 2016 [3]) mostrano notevoli dif-       gura 1).
                                                   ferenze a livello regionale, sia dal punto di     Nel 2015, le nuove diagnosi di HIV sono
                                                   vista epidemiologico [1], che di consumo          state effettuate per il 24,1% in Lombardia e
                                                   delle risorse sanitarie per la gestione           per il 14,8% in Lazio (pari al 38,9% cumu-
                                                   dell’HIV [2]. Tali differenze sono riflesse an-   lativo, a fronte di una popolazione residente
                                                   che nei modelli organizzativi adottati dalle      pari al 26,2% [5]) sul totale nazionale [1].
                                                   singole regioni in ambito di gestione
                                                   dell’HIV e AIDS, come già evidenziato an-         Prevalenza
                                                   che dal Piano Nazionale [4].                      Nel 2013 si sono registrati in Italia 23.385
                                                                                                     casi di AIDS, con picchi massimi in Lom-
                                                   Incidenza                                         bardia e Lazio (rispettivamente 6.370 e
                                                   A fronte dell’incidenza nazionale di 5,7 casi     3.280 casi) contro il minimo della Valle
                                                   ogni 100.000 abitanti, si va da un mi-            d’Aosta (30 casi) [1].

                                                        FIGURA 1 INCIDENZA DELLE NUOVE DIAGNOSI DI INFEZIONE DA HIV (PER 100.000 RESIDENTI)
                                                        PER REGIONE DI RESIDENZA (2015) [1]

                                                                                                        6.8 - 8.5

                                                                                                        5.1 - 6.8

                                                                                                        3.4 - 5.1

                                                                                                        1.7 - 3.4

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            11. WEF-HIV - IV WORKSHOP DI ECONOMIA E FARMACI PER L'HIV - UPDATE AND NEWS

                                               Consumo dei farmaci antiretrovirali                   Analizzando la struttura dei PDTA, si può
                                               La spesa per farmaci antiretrovirali è stata          notare la presenza di elementi comuni, qua-
                                               pari a €672,7 milioni nel 2015, rappresen-            li il percorso relativo alla diagnosi, l’inizio
                                               tando quindi il 3% della spesa farmaceuti-            della terapia, il regime terapeutico, e il falli-
                                               ca totale [2]. La categoria terapeutica ha un         mento terapeutico. Altri elementi (e.g. l’ade-
                                               andamento sostanzialmente costante negli              renza alla terapia, i farmaci equivalenti, l’im-
                                               anni, nonostante l’aumento dei pazienti trat-         patto dei costi) sono invece inseriti come
                                               tati, forse dovuto anche all’aumento della            punti del percorso solo da alcune regioni.
                                               prescrizione dei farmaci anti-HIV a brevet-           Considerando il peso rilevante di Lazio e
                                               to scaduto (18,8% nel 2015 vs 2,3% nel 2014)          Lombardia in termini di spesa e consumi di
                                               [2]. Le regioni con spesa maggiore sono               farmaci antiretrovirali, pari a quasi il 40%
                                               Lombardia e Lazio con un’incidenza del 39%            del totale, sono stati analizzati in modo più
                                               sulla spesa totale per farmaci antiretrovira-         approfondito i PDTA di queste due regioni.
                                               li in Italia (€264 milioni).
                                               Il consumo di questi farmaci, espresso in
                                               DDD/1000 abitanti die pesate, presenta un
                                                                                                     Il PDTA della Lombardia:
                                               lieve aumento nel periodo 2011-2015, pas-             Il PDTA della Regione Lombardia attual-
                                                                                                     punti chiave
                                               sando da 2,29 a 2,40 DDD/1000 abitanti                mente in vigore modifica sostanzialmente
                                               die per l’intera categoria terapeutica; tale          l’approccio alla malattia, identificando
                                               incremento risulta tuttavia più marcato tra           l’HIV come patologia cronica, in coerenza
                                               il 2014-2015 (3,9%). Concordemente con                con il nuovo modello di Sistema Sanitario
                                               quanto detto sopra, Lombardia e Lazio mo-             adottato dalla Regione con la Riforma del
                                               strano i consumi più elevati con, rispettiva-         2016 [13]. La base del modello è la presa in
                                               mente, il 3,93 e 2,98 DDD/1000 abitanti,              carico del paziente con un modello orga-
                                               contro lo 0,62 della Calabria.                        nizzativo dedicato che differisce notevol-
                                                                                                     mente da quello utilizzato per le patologie
                                                                                                     acute [7].
                                                                                                     È interessante notare che, dal 2010 al 2015,
                                               Percorsi Diagnostico-Terapeutici
                                               Le regioni che ad oggi si sono dotate di un           in Lombardia il numero di pazienti con HIV
                                               Assistenziali (PDTA) in HIV
                                               PDTA del paziente con infezione da                    è aumentato del 19%. Tuttavia, grazie alla
                                               HIV/AIDS sono solo sei: Lombardia, La-                diminuzione della spesa media per pazien-
                                               zio, Veneto, Campania, Calabria, Molise               te, l’aumento della spesa totale è stato con-
                                               (Tabella 1).                                          tenuto al 13%, come riportato in Tabella 2.
                                                                                                     Il PDTA della Lombardia si basa sul princi-

                                                 TABELLA 1 PDTA E PROTOCOLLI EMESSI DALLE REGIONI

            Regione           PDTA                                            Data ultimo   Sorveglianza delle nuove diagnosi di               Centri test
                                                                              aggiornamento infezione da HIV: istituzioni [1]                  HIV [6]

            Lombardia Percorso Diagnostico Terapeutico (PDT)                         2017    Direzione Generale Salute - UO Governo               120
                      del paziente con terapia antiretrovirale [7]                           della prevenzione e tutela sanitaria
            Lazio     Protocollo Terapeutico Regionale sulla                         2017    Servizio di epidemiologia, sorveglianza e con-        67
                      Terapia Antiretrovirale III edizione [8]                               trollo per le malattie infettive (Seresmi),-
                                                                                             INMI ‘Lazzaro Spallanzani’
            Veneto   Percorso Diagnostico Terapeutico Assistenziale                  2016    Sezione Attuazione Programmazione Sanitaria           79
                     (PDTA) del paziente adulto affetto da infezione                         - Settore Promozione e Sviluppo Igiene Pub-
                     da HIV/AIDS nella Regione                                               blica
                     Veneto [9]
            Campania Percorso Diagnostico Terapeutico Assisten-                      2016    Centro Riferimento AIDS Regione Campania              39
                     ziale (PDTA) del paziente con malattia da                               (Ce.Rif.A.R.C.)
                     HIV/AIDS [10]
            Calabria Percorso Diagnostico Terapeutico Assisten-                      2012    Ufficio Vaccinazioni-Sorveglianza, prevenzione        18
                     ziale (PDTA) del paziente adulto affetto da                             profilassi delle malattie infettive e diffusive
                     infezione da HIV/AIDS [11]
            Molise   PDTA del paziente affetto da malattia da                        2016    Centro di Riferimento Regionale AIDS, UOS              5
                     HIV/AIDS [12]                                                           AIDS epidemiologia, prevenzione e terapia
                                                                                             ASREM

            I QUADERNI DI   quotidianosanità   11
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                11. WEF-HIV - IV WORKSHOP DI ECONOMIA E FARMACI PER L'HIV - UPDATE AND NEWS

                                                   pio di appropriatezza “niente di meno ma            Il Protocollo Terapeutico del Lazio:
                                                   neanche niente di più di quanto è ne-               punti chiave
                                                   cessario per rispondere al bisogno di               Il Protocollo della Regione Lazio intende fa-
                                                   salute del paziente” [7]. Al clinico spet-          vorire il principio del “vantaggio econo-
                                                   ta la scelta del regime terapeutico. È tutta-       mico a parità di efficacia terapeutica”
                                                   via opportuno che tale scelta, “a parità di         [8]. Il documento si basa in primis sul prin-
                                                   condizioni, venga guidata anche da                  cipio guida di ottimizzazione dei costi sug-
                                                   criteri di costo efficacia” [7].                    gerendo l’impiego della terapia a maggior
                                                   Nel PDTA, gli esperti hanno identificato i          vantaggio economico, a parità di efficacia
                                                   diversi fattori che servono a scegliere, a pa-      terapeutica. Le strategie specifiche inclu-
                                                   rità di caratteristiche del paziente, il regi-      dono la realizzazione di un modello di va-
                                                   me terapeutico d’esordio e hanno assegna-           lutazione dell’impatto economico che ten-
                                                   to un ordine di priorità a tali fattori: (1) ot-    ga conto anche dei costi essenziali di assi-
                                                   tenimento dell’efficacia virologica, (2) tos-       stenza e della promozione della sperimen-
                                                   sicità, (3) compattezza della terapia, (4) ef-      tazione clinica o di registri osservazionali.
                                                   ficacia immunologica, (5) barriera geneti-          Nella definizione delle scelte terapeutiche
                                                   ca, (6) interazione tra farmaci ed (7) este-        da privilegiare a livello regionale, il Proto-
                                                   so impiego [7].                                     collo [8] identifica 4 strategie terapeutiche
                                                   La disponibilità di farmaci generici viene          in altrettante parti: “(1) quando iniziare il
                                                   considerata un’importante opportunità               trattamento nel paziente naïve, (2) scelte te-
                                                   per assicurare la sostenibilità dei nuovi           rapeutiche consigliate nel paziente naïve,
                                                   trattamenti farmacologici antiretrovirali.          (3) scelte terapeutiche consigliate nel man-
                                                   Secondo il PDTA, l’adozione dei generici            tenimento/semplificazione (ottimizzazione
                                                   deve però essere realizzata nel rispetto            della terapia), (4) scelte terapeutiche consi-
                                                   delle esigenze del paziente, evitando fre-          gliate nel paziente al primo fallimento e suc-
                                                   quenti sostituzioni di terapia, anche se            cessivi” [8].
                                                   contenenti il medesimo principio attivo             Anche tenendo conto che gli archi tem-
                                                   tra le differenti formulazioni disponibili          porali non sono del tutto sovrapponibili,
                                                   in commercio.                                       il Lazio ha comunque subito negli ultimi
                                                   A questo proposito, il PDTA riporta un la-          anni un aumento del numero di pazienti
                                                   voro di simulazione del CREMS (Centro di            con HIV più moderato rispetto alla Lom-
                                                   Ricerca sull’Economia e il Management in            bardia (1,3% sui 4 anni, dal 2012 al 2016,
                                                   Sanità e nel Sociale dell’Università Carlo          durante il quale era già di fatto operativo
                                                   Cattaneo) sul risparmio sulla spesa genera-         il Protocollo [8]). La spesa media per pa-
                                                   to dall’impiego dei generici. Il modello,           ziente, nello stesso periodo, è lievemente
                                                   espanso su base Italia, mostra una riduzio-         diminuita e ha permesso di contenere l’au-
                                                   ne progressiva della spesa nell’arco tempo-         mento della spesa totale allo 0,5% (Ta-
                                                   rale di 5 anni (dal 2015 al 2019), tale da con-     bella 4).
                                                   sentire di sostenere i costi legati all’ingres-     Durante il Workshop, è emerso come il do-
                                                   so di nuove terapie, ma anche di ridurre la         cumento sia la versione successiva di uno
                                                   spesa complessiva (Tabella 3).                      precedente, in cui si ribadisce l’importanza

                                                    TABELLA 2 VARIAZIONE DEL NUMERO DI PAZIENTI E DELLA SPESA RELATIVAMENTE ALL’HIV IN
                                                    LOMBARDIA DAL 2010 AL 2015
                                                                                               2010             2015           Variazione 5 anni
                Numero pazienti [7]                                                           23.803           28.400                 +19%
                Spesa media [2]                                                                7.886            7.469                   -5%
                Spesa totale-mio € [2]                                                           187              212                 +13%

                                                    TABELLA 3 SIMULAZIONE ANDAMENTO CONSUMI FARMACI PER IL TRATTAMENTO HIV, MODIFICAZIONE
                                                    DELLE CLASSI BASATE SULL’OSSERVAZIONE DEI DATI DELLA REGIONE LOMBARDIA, DA [7]
                                                               2015          2016          2017          2018          2019
                Scenario base                             € 764.962.036 € 789.011.152 € 813.397.033 € 838.115.496 € 863.159.214
                Scenario con nuovi farmaci e con generici € 760.408.704 € 772.152.627 € 794.021.079 € 787.013.681 € 752.848.759
                D % costo                                         -0,6%         -2,1%         -2,4%         -6,1%       -12,78%

                I QUADERNI DI   quotidianosanità   12
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            11. WEF-HIV - IV WORKSHOP DI ECONOMIA E FARMACI PER L'HIV - UPDATE AND NEWS

                                                    TABELLA 4 VARIAZIONE DEL NUMERO DI PAZIENTI E DELLA SPESA RELATIVAMENTE ALL’HIV IN
                                                    LAZIO DAL 2012 AL 2016
                                                                                          2012 [14]               2016 [8]              Variazione 4 anni
            Numero pazienti                                                                12.148                  12.308                     +1,3%
            Spesa media                                                                     7.351                   7.299                      -0,8%
            Spesa totale-mio €                                                               89,3                    89,8                     +0,5%

            della scelta etica, che, secondo i clinici esten-                controllo sulle cause di formazione dei co-
            sori, restano validi anche in questo ultimo                      sti. L’obiettivo è dunque quello di liberare ri-
            protocollo.                                                      sorse, ad esempio utilizzando farmaci gene-
                                                                             rici, per assicurare la sostenibilità dei nuovi
                                                                             trattamenti farmacologici antiretrovirali. Ri-
            I due modelli organizzativi analizzati mo-                       mane fondamentale, in questo modello, il
            Conclusioni
            strano chiaramente le rispettive politiche sa-                   giudizio del medico nella scelta della cura. Il
            nitarie regionali, che si differenziano per la                   modello del Lazio, invece, attraverso il prin-
            presa in carico del paziente con HIV. La Lom-                    cipio guida di contenimento, sembra punta-
            bardia, seguendo il principio di “niente di                      re sulla riduzione delle spese complessive
            meno ma neanche niente di più di quanto è                        privilegiando le strategie terapeutiche che,
            necessario”, propone di ottimizzare la ge-                       a parità di efficacia documentata da eviden-
            stione del paziente in un’ottica di maggior                      ze scientifiche, abbiano un costo inferiore.

                                               BIBLIOGRAFIA
                                               1.    ISS. Notiziario dell’Istituto Superiore di Sanità.   8. Regione_Lazio, Protocollo Terapeutico Regio-
                                                     2016; Available from: http://www.iss.it/bina-            nale sulla Terapia Antiretrovirale III Edizione,
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                                                     zia Italiana del Farmaco, 2016. 2016.                    to affetto da infezione da HIV/AIDS nella Re-
                                               3.    Rapporto_OsMed_2016., Osservatorio Nazio-                gione Veneto – aggiornamento a febbraio 2016,
                                                     nale sull’impiego dei Medicinali. L’uso dei far-         2016.
                                                     maci in Italia. Rapporto Nazionale 2016. Roma:       10. Regione_Campania, Percorso Diagnostico Te-
                                                     Agenzia Italiana del Farmaco, 2017. . 2017.              rapeutico Assistenziale (PDTA) del paziente af-
                                               4.    Ministero_della_Salute. PIANO NAZIONALE DI               fetto da Malattia HIV / AIDS. , 2016.
                                                     INTERVENTI CONTRO HIV e AIDS (PNAIDS).               11. Regione_Calabria, Percorso Diagnostico Tera-
                                                     Allegato al parere del Consiglio Superiore di Sa-        peutico Assistenziale (PDTA) del paziente adul-
                                                     nità del 7 dicembre 2016. . 2017; Available from:        to affetto da infezione da HIV/AIDS 2012.
                                                     http://www.salute.gov.it/portale/documentazio-       12. Regione_Molise, PDTA del paziente affetto da
                                                     ne/p6_2_2_1.jsp?lingua=italiano&id=2655.                 Malattia da HIV/AIDS, 2016.
                                               5.    ISTAT. 2016; Available from: http://demo.is-         13. Regione_Lombardia, Deliberazione n° X / 6551.
                                                     tat.it/pop2016/index1.html.                              Riordino della rete di offerta e modalità di pre-
                                               6.    Uniti_contro_l’AIDS. Il test. Available from:            sa in carico dei pazienti cronici e/o fragili in at-
                                                     http://www.uniticontrolaids.it/ aids-ist/test/do-        tuazione dell’art. 9 della legge regionale N.
                                                     ve.aspx.                                                 33/2009, 2017.
                                               7.    Regione_Lombardia, Percorso Diagnostico Te-          14. Regione_Lazio, Percorso diagnostico-terapeuti-
                                                     rapeutico (PDT) del paziente affetto da malattia         co regionale sulla terapia anti retrovirale. II Edi-
                                                     HIV/AIDS, 2017.                                          zione 2014.

            I QUADERNI DI   quotidianosanità   13
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                11. WEF-HIV - IV WORKSHOP DI ECONOMIA E FARMACI PER L'HIV - UPDATE AND NEWS

                                                   COMORBOSITÀ, CRONICITÀ IN HIV
                                                   E COSTI ASSOCIATI

                                                   Vari fattori tra loro indipendenti, quali l’au-    costi legati ai pazienti con HIV e comorbo-
                                                   mento dell’aspettativa di vita e dell’età alla     sità correlate e non all’HIV, ed è interes-
                Elena Paola Lanati

                                                   diagnosi [1], hanno contribuito al progres-        sante notare come questi dati, rilevati da
                                                   sivo invecchiamento delle persone con HIV          diverse fonti e Regioni, siano coerenti tra
                                                   e alla trasformazione della patologia da acu-      loro.
                                                   ta a cronica. La cronicità richiede ai sistemi
                                                   sanitari modalità di intervento specifiche         Brescia
                                                   che garantiscano continuità delle cure at-         L’ASL di Brescia ha analizzato i costi sa-
                                                   traverso l’integrazione della rete dei servizi     nitari diretti dell’HIV e sue comorbosità
                                                   sanitari e sociosanitari e la personalizza-        in un orizzonte temporale di 12 anni (dal
                                                   zione dei percorsi di cura.                        2003 al 2014). I risultati mostrano che,
                                                   Come riscontrato nella maggior parte delle         coerentemente con l’invecchiamento dei
                                                   patologie croniche, la prevalenza delle co-        pazienti con HIV, anche la prevalenza del-
                                                   morbosità in HIV aumenta all’aumentare             la maggior parte delle comorbosità cro-
                                                   dell’età. Inoltre, negli ultimi anni è stato os-   niche aumenta nel tempo ed è superiore
                                                   servato un incremento della prevalenza del-        a quella della popolazione generale del-
                                                   le comorbosità più marcato all’aumentare           la stessa area geografica.
                                                   del numero di patologie coinvolte (il numero       Come evidenziato in Tabella 1 l’aumento
                                                   di soggetti con una sola patologia subisce         dei costi di gestione corrisponde a una
                                                   un incremento percentuale inferiore rispetto       contemporanea diminuzione dell'inci-
                                                   ai soggetti polipatologici con 2 malattie cro-     denza e della mortalità dell’HIV grazie al
                                                   niche che, a sua volta, subisce un incremento      miglioramento dei servizi di assistenza
                                                   percentuale inferiore rispetto ai soggetti con     sanitaria per la malattia. L’aumento del
                                                   3 malattie croniche) [2-4].                        costo pro capite è correlato all'età (+36 €
                                                                                                      per anno di vita), alla conta delle cellule
                                                                                                      CD4+ al basale e alla presenza di comor-
                                                                                                      bosità croniche. In particolare, si osserva
                                                   Costo delle comorbosità dell’HIV
                                                   Sono stati condotti diversi studi nel setting      un aumento medio di €3.700/paziente
                                                   in contesti real life
                                                   italiano, volti ad evidenziare quali siano i       per i soggetti con almeno una malattia
                                                                                                      cronica, rispetto a quelli monopatologici
                                                                                                      per HIV. La comorbosità più costosa è l’in-
                                                                                                      sufficienza renale (+ 13.665 € di incre-
                                                                                                      mento medio) [5].

                                                                                                      Modena
                                                                                                      Lo studio, condotto su 2.854 pazienti affe-
                                                                                                      renti all’Ospedale Universitario di Modena
                                                                                                      nel periodo 2002-2009, ha valutato la pre-
                                                                                                      valenza, i fattori di rischio per le comorbo-
                                                                                                      sità non infettive (malattie cardiovascolari,
                                                                                                      ipertensione, diabete, fratture ossee e in-
                                                                                                      sufficienza renale) e i relativi costi in una
                                                                                                      coorte di adulti con HIV in confronto alla
                                                                                                      popolazione generale.
                                                                                                      La prevalenza delle comorbosità nei pa-
                                                                                                      zienti con HIV, rispetto ai controlli, è ri-

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            11. WEF-HIV - IV WORKSHOP DI ECONOMIA E FARMACI PER L'HIV - UPDATE AND NEWS

                                                TABELLA 1 COSTI PRO CAPITE DEGLI INDIVIDUI CON HIV, PER TRIENNIO DA [5]

                                                                     2003-2005                2006-2008                2009-2011                2012-2014
            Pazienti con HIV (n)                                       2.846                     3.211                    3.604                    3.855
            Costo pro capite (€)                                       8.271                     9.870                   10.945                   10.374

                                                TABELLA 2 CONFRONTO TRA I COSTI MEDI DEI PAZIENTI CON HIV AL VARIARE DELL’ETÀ
                                                E DELLA CONTA DI CD4 [3,7]
            Costo Euro                                                   CD4 < 200 cells/mm3                             CD4 > 200 cells/mm3
            Età < 50 anni                                                       12.047                                           8.335
            Età > 50 anni                                                       15.638                                          10.587

                                               sultata significativamente più elevata per:             Sintesi
                                               insufficienza renale, fratture ossee e dia-             n Esiste una correlazione diretta tra l’in-
                                               bete in tutti gli strati di età. Al contrario,            vecchiamento dell’individuo e l’insorgenza
                                               la prevalenza delle patologie cardiovasco-                di polipatologie, nella popolazione gene-
                                               lari e dell’ipertensione sono risultate si-               rale così come nelle persone con HIV.
                                               mili tra i pazienti e i controlli oltre i 60 an-        n L’invecchiamento della popolazione con
                                               ni di età [6]. È stato inoltre osservato che              HIV coincide con un aumento del nume-
                                               i costi sanitari diretti delle comorbosità                ro di comorbosità HIV correlate e non.
                                               non infettive è più alto rispetto ai controlli;         n Nei pazienti con HIV è stata dimostrata
                                               l'età avanzata è associata ad un significa-               una correlazione diretta tra costi sanita-
                                               tivo aumento del costo diretto delle co-                  ri diretti e comorbosità.
                                               morbosità indipendentemente dall’HIV.                   n Un approccio multidisciplinare, che con-
                                               Inoltre, come riportato in Tabella 2, il co-              sideri controllo dell’attività virale e ge-
                                               sto aumenta con l’età dell’individuo, tale                stione delle co-morbilità, risulta neces-
                                               aumento è parzialmente compensato quan-                   sario per ottimizzare cura e consumo di
                                               do la conta di CD4 è superiore a 200 [3,7].               risorse sanitarie dei pazienti con HIV.

            BIBLIOGRAFIA
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