La diagnostica a servizio della medicina - 52 Rivista di Attualità Diagnostiche - Roche
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Sommario MONOGRAFIA Accuratezza dell’informazione di laboratorio ed incertezza diagnostica 7 Algoritmi diagnostici per l’infarto del miocardio 11 La gestione della cronicità: verso un nuovo modello 19 Dalla Strategia agli Indicatori 23 ROCHE INFORMA Roche Digital Diagnostics: soluzioni digitali personalizzate per una sanità sostenibile 29 L’importanza di richiedere un servizio di consulenza organizzativa professionale con la fornitura di nuova strumentazione: l’esperienza dell’ASST Bergamo Ovest 31 One Roche 4 You 35
Introduzione Una delle sfide più importanti per i sistemi sanitari pubblici e privati è rappresentata, data la scarsità e la necessità di ottimizzare le risorse, da una loro appropriata allocazione per la diagnosi, prevenzione e trattamento delle patologie della popolazione assistita. Nel prossimo futuro questo problema avrà sempre maggiore influen- za sulle decisioni che le istituzioni al livello nazionale, regionale, e locale dovranno affrontare alla luce del progressivo invecchiamento della popolazione, l’aumento dell’incidenza delle malattie croniche e la disponibilità di tecnologie sanitarie e diagnostiche sempre più avanzate. Per far fronte a queste necessità, al fine di offrire alla popolazione assistita i migliori servizi sanitari, è fondamentale accrescere il focus sull’innovazione, appropriatezza ed efficienza. In tale contesto, la rivista EsaDia ritorna proprio con l’obiettivo di offrire un momento di divulgazione di esperienze molto importanti nell’ambito dell’innovazione diagnostica, l’efficienza di laboratorio e l’appropriatezza delle prestazioni offerte. EsaDia continua quindi a proporsi come strumento per lo scambio di idee e di esperienze oltre che un riferimento per i professionisti che sentono di poter condividere con gli altri le proprie conoscenze affrontando tematiche che il nuovo sfidante scenario non ci permette di trascurare. I temi scelti in questo numero hanno lo scopo di contribuire, attraver- so l’informazione e gli articoli scientifici, a far crescere e diffondere il grande valore aggiunto della diagnostica di laboratorio nella pratica clinica durante tutto il percorso di gestione del paziente. Matteo Dionisi Direttore responsabile EsaDia
Accuratezza dell’informazione di laboratorio ed incertezza diagnostica Mario Plebani Cattedra di Biochimica Clinica e Biologia Molecolare Clinica, Università di Padova Direttore, Dipartimento Medicina di Laboratorio, Azienda Ospedaliera-Università di Padova La letteratura recente è sempre più ricca di lavori Gordon Schiff e collaboratori sottolineano che valorizzano l’importanza dell’informazione come, quasi ironicamente, “più gli esami di- di laboratorio ma sottolineano l’importanza di vengono accurati e si parli di medicina di preci- ripensare al suo valore nel contesto del ragiona- sione, più vi è apprezzamento per la pervasività mento clinico, dei percorsi diagnostico-terapeu- dell’incertezza in medicina”.1 Minore è l’in- tici e dell’auspicato contributo al miglioramento certezza analitica del test di laboratorio, gra- della salute del singolo e dell’intera comunità. zie agli indubbi progressi registratisi in que- In particolare, è sempre più sentita l’esigenza sti anni, maggiore è l’incertezza nel processo di chiarire l’importanza che i clinici sappiano diagnostico-terapeutico. Incertezza nell’iden- riconoscere come utilizzare al meglio l’esame di tificare situazioni “incidentali”, fattori di ri- laboratorio (ed in generale i test diagnostici, in- schio che non sempre sono immediatamente clusi quelli di imaging), sappiano comprendere correlati con sintomi e condizioni cliniche, quali e quante variabili influiscono sul risultato ed ancor più risultati di biomarcatori che - se di un esame (a partire dall’appropriatezza nella applicati in popolazioni e pazienti con bassa tempistica, nella tipologia di esame, nella qua- probabilità di malattia e senza una valutazione lità del prelievo, manipolazione ed infine nel iniziale clinica (anamnesi ed esame obiettivo) trasporto del campione) e sulle problematiche - determinano il rischio di falsi positivi e di interpretative correlate. allarme ingiustificato per i pazienti. MONOGRAFIA 7
Non è esente da questa critica il biomarcatore la troponina è risultata “positiva”, non sono falsi “di eccellenza” per la diagnostica delle corona- positivi ma pazienti senza IMA ma con danno ropatie acute, o se vogliamo rimanere ancorati miocardico di natura “non ischemica”. alla tradizione, per la diagnostica dell’infarto Ma qual è il “peccato” di cui si macchia la deter- del miocardio (IMA), ossia la troponina cardia- minazione della troponina? Quello di eviden- ca. Anche un recente articolo del Washington ziare non solo l’IMA ma molte altre situazioni Post, che ha come titolo provocatorio “i medici di danno del miocardio! E cosa dovrebbe fare, non sanno interpretare i risultati degli esami”,2 in verità, un biomarcatore se non indicare con inserisce fra gli esempi questo marcatore e cita grande sensibilità e assoluta specificità che esi- un recente lavoro scientifico.3 ste un danno dell’organo che si vuole indagare? In questo lavoro, gli Autori dimostrano, sulla È bene sottolineare che, anche in questo lavoro base di due scenari clinici esaminati in Paesi scientifico, il valore predittivo negativo (NPV), diversi (Stati Uniti versus Regno Unito), che che è correlato alla sensibilità del test, è risul- la prevalenza della malattia incide in modo si- tato pari al 100% (99.6-100) sia nel gruppo gnificativo sul valore predittivo positivo della di pazienti selezionati che in quello dei “non troponina determinata con metodi ad elevata selezionati”. Pertanto, il marcatore funziona sensibilità per la diagnostica dell’IMA. in modo perfetto per escludere la possibilità Nel gruppo di pazienti selezionati sulla base di danno miocardico con un unico prelievo al della presenza di dolore toracico e fattori di ri- momento dell’ammissione, mentre per chia- schio cardiovascolare, la troponina cardiaca ri- rire la natura del danno cardiaco, in caso di sultava elevata nel 24.1% dei casi e permetteva positività della troponina, saranno necessari la diagnosi di IMA tipo 1 nel 14.5% dei casi, e ulteriori prelievi ed algoritmi, ed ovviamente il IMA tipo 2 nel 3.9%. ragionamento clinico. Ragionamento che non Il valore predittivo positivo (PPV) del test, quin- può trascurare l’evidenza che più elevato è il di, risulta molto elevato nei pazienti con dolore valore di troponina misurato, più elevato è il toracico (67.5%), mentre è significativamen- rischio per il paziente. te inferiore nella popolazione non selezionata La determinazione della troponina cardiaca (11.8%). Ovviamente, gli altri pazienti nei quali non è un esame “positivo/negativo”, ed ogni valore ha un preciso significato clinico rispetto alla gravità del danno miocardico e quindi degli esiti di salute per il paziente. La critica all’eccessiva sensibilità delle nuove ge- nerazioni di metodi di misura della troponina cardiaca, come di altri marcatori, non è nuova ma viene riproposta erroneamente nel momen- to in cui il documento sulla quarta definizione universale di infarto del miocardio chiarisce in modo netto la distinzione fra danno miocar- dico (myocardial injury) e infarto miocardico acuto (IMA), e chiarisce come il danno cardia- co sia definito da “un valore elevato di troponina cardiaca che si associa a prognosi sfavorevole”.4 A questo punto la domanda retorica che si ge- nera è: “è più importante la classificazione dia- gnostica o la condizione clinica?”. È importante sapere che esiste un danno del miocardio non solo di natura ischemica (IMA), e quindi poter chiarire altre cause di danno e trattarle in modo appropriato? 8 MONOGRAFIA
Il paziente sa rispondere bene a questa doman- Gli sviluppi tecnologici modificano l’accuratez- da provocatoria, ma anche la medicina deve za dei test diagnostici, ma se il clinico non ne saper cogliere il passaggio fondamentale nell’u- conosce potenzialità e limiti, non può esservi tilizzo dell’informazione di laboratorio, non più reale miglioramento della qualità delle cure.5 e solo per curare la malattia sintomatica ma per Analogamente, il concetto di condivisione del prevenirla, per diagnosticarla in fase precoce, processo decisionale clinico affidando al pro- per un giudizio prognostico accurato e per una fessionista di laboratorio la possibilità di co- terapia personalizzata. municare il valore reale analitico e diagnostico Il caso della malattia cardiaca e della troponina, degli esami e di collaborare nella loro corretta quindi, è solo il paradigma del cambiamento richiesta ed interpretazione, raccoglie sempre epocale che stiamo vivendo nella medicina pra- più ampio consenso.6 ticata e nel rapporto con la medicina di labora- Oggi, questo concetto è ben sintetizzato nel ter- torio. In questo contesto, la letteratura recente è mine “laboratory medicine stewardship”, ossia ricca di spunti ed insegnamenti fondamentali. interventi in fase pre- e post-analitica per as- Il più importante è l’enfasi sul tema dell’erro- sicurare l’esame giusto, al tempo giusto, al pa- re diagnostico e sulla necessità di utilizzare in ziente giusto con la giusta interpretazione ed modo appropriato l’informazione di laborato- utilizzazione.7 rio per ridurre il rischio di errori diagnostici Il laboratorio clinico torna ad essere parte in- attraverso alcuni “strumenti”. tegrale ed integrata dei percorsi diagnostico-te- Il primo è comprendere che è necessaria una rapeutici, ed il professionista del laboratorio “calibrazione diagnostica”: come nel labora- torna ad essere una figura essenziale dei team torio clinico si calibrano le strumentazioni diagnostici che hanno al centro i bisogni del contro standard ben conosciuti, così vi è la paziente e la creazione di valore per il paziente, necessità che il clinico sappia calibrare e ri- piuttosto che volumi di attività, efficienza eco- vedere in modo sistematico le sue capacità nomica e risparmi di spesa nei singoli “distretti” diagnostiche. del sistema sanitario. MONOGRAFIA 9
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Algoritmi diagnostici per l’infarto del miocardio Mario Plebani Cattedra di Biochimica Clinica e Biologia Molecolare Clinica, Università di Padova Direttore, Dipartimento Medicina di Laboratorio, Azienda Ospedaliera-Università di Padova Il dolore toracico (chest pain), rappresenta oltre acuta (ACS) ed IMA, sostituendo tutta la vec- il 10% di tutte le cause di accesso al Pronto Soc- chia generazione di enzimi cardiaci (AST, CK, corso,1 ma solo il 5-10% dei pazienti con dolore CK-MB) per la sua cardiospecificità assoluta. toracico presenta una diagnosi finale di infarto Infatti sia per l’isoforma I (cTnI) che T (cTnT), acuto del miocardio (IMA); negli altri pazienti, i gli anticorpi monoclonali utilizzati nei metodi sintomi sono giustificati da altre condizioni pa- di determinazione sono in grado di riconoscere tologiche che, frequentemente, non si associano una struttura molecolare di troponina diversa a pericolo di vita per il paziente. da quella presente nella muscolatura scheletrica, Uno dei principali obiettivi clinici è, pertanto, l’i- conferendo la certezza che “se aumenta la tropo- dentificazione rapida dei pazienti a basso rischio nina, pensa al cuore”. che possono essere eleggibili per una dimissione I metodi di determinazione di prima genera- sicura dal Pronto Soccorso e che, oltre alla ras- zione, peraltro, avevano una sensibilità analitica sicurazione sull’assenza di rischio di patologia insoddisfacente che rendeva impossibile rag- cardiovascolare acuta possono essere avviati giungere l’obiettivo di un’imprecisione uguale/ ad approfondire le cause alternative del dolore. inferiore al 10% al livello del cut-off (99° percen- Dall’altro lato, i pazienti con IMA o ad elevato tile) e permettevano di osservare aumenti della rischio di patologia cardiaca devono essere iden- proteina solo dopo 6-8 ore dall’inizio del dolo- tificati al più presto possibile per ricevere tempe- re toracico, conferendo al marcatore il titolo di stive ed appropriate terapie. “marcatore specifico ma non precoce”. La valutazione iniziale dei pazienti con dolore Correlato a quest’assunto, vista la lenta cinetica toracico si basava sull’anamnesi, l’esame obietti- di immissione in circolo, era la ricerca di un vo e l’elettrocardiogramma (ECG), ma la scarsa marcatore precoce da affiancare a quello speci- sensibilità dell’ECG ha portato alla ridefinizione fico (troponina) con proposte che hanno preso dei criteri di IMA, e, a partire dal 2000, a rico- in considerazione CK-MB, mioglobina e Fatty noscere il ruolo essenziale del laboratorio clinico Acid Binding Protein (FABP). ed in particolare della determinazione della tro- ponina cardiaca (cTn).2 In effetti, oggi si distinguono due tipi di IMA: i cosiddetti STEMI (ossia infarti del miocardio con sopra slivellamento del tratto ST) e i NSTE- MI (infarti senza segni elettrocardiografici ca- ratteristici) che vengono diagnosticati grazie all’aumento della concentrazione di troponina in circolo e che rappresentano circa il 30% di tutti gli IMA. La troponina è divenuta il biomarcatore di ele- zione per la diagnosi di cardiopatia coronarica MONOGRAFIA 11
DETERMINAZIONE DELLE PROTEINE Nell’agosto del 2018, la Società Europea di Car- CARDIACHE CON METODI AD ALTA diologia (ESC) ha rilasciato l’Expert Consensus SENSIBILITÀ Document inerente la 4a Definizione Universale di Infarto Miocardico Acuto. Lo sviluppo di metodi ad elevata sensibilità per In questo documento viene ufficialmente sanci- la determinazione delle troponine cardiache ta la definizione di danno miocardico e il ruolo (sia T che I) ha modificato sensibilmente lo sce- delle troponine ad alta sensibilità nella rileva- nario sia fisiopatologico che clinico. zione non solo dell’infarto miocardico acuto, Dal punto vista della fisiopatologia, si è compre- ma anche del danno stesso.3 so che i metodi ad elevata sensibilità permettono di rilevare precocemente livelli circolanti della Nella Figura 1 vengono rappresentati i tre prin- troponina, dovuti essenzialmente alla quota libe- cipali meccanismi fisiopatologici di rilascio in ra nel citosol, e quindi mettere in evidenza una circolo della troponina cardiaca.4 cinetica molto più precoce, idonea a identifica- Dal punto di vista clinico, i vantaggi dei metodi re l’IMA in pazienti appena ammessi al Pronto ad alta sensibilità, mantenendo intatta la car- Soccorso e con sintomatologia (dolore toracico) diospecificità, sono andati consolidandosi nella insorta poche ore o pochi minuti prima del pre- letteratura del settore, dimostrando: lievo. In aggiunta, questi metodi hanno permes- a. la miglior sensibilità diagnostica (positività so di approfondire i meccanismi di rilascio del già a partire da poche ore dopo l’inizio del biomarcatore e soprattutto si è andato chiarendo dolore toracico); perché quote modeste ma rilevabili di troponina b. la miglior capacità prognostica sono presenti anche nei “soggetti sani”. c. la proposta di algoritmi diagnostici precoci. Figura 1 Meccanismi STRESS MIOCARDICO potenziali di rilascio (ischemia, sovraccarico, farmaci, tossine, infiammazione) della troponina da miocardio danneggiato. Calcio intracellulare↑, pH↓, attivazione di calpaina e caspasi Parziale degradazione/dissociazione di cTn DANNO REVERSIBILE DANNO IRREVERSIBILE Lesioni cellulari, Attivazione Degradazione di cTn blebbing citoplasmatico, delle vie da parte di enzimi microparticelle dell’apoptosi lisosomiali, distruzione Rilascio locale del sarcolemma di macromolecole intracellulari Recupero Morte programmata Necrosi dei cardiomiociti dei cardiomiociti dei cardiomiociti Aumento clinicamente Aumento di cTn Aumento di cTn significativo in circolo in circolo correlato di cTn in circolo? con l’estensione dell’area di necrosi 12 MONOGRAFIA
Figura 2 Algoritmi diagnostici basati sui biomarcatori. Algoritmi diagostici basati su hs-cTn (dati da riferimento 4, modificati) 0 - 3 ore 0 - 2 ore 0 - 1 ora cTn + cTn non (ESC, 2011) Copeptina misurabile (utile solo (tempo 0) con metodi NPV 94.8% NPV 96% NPV 99.1% non-hs NPV PPV 72.0% PPV 85% PPV 77.2% per cTn) 93.7 - 100% Dai protocolli che prevedevano prelievi la diagnosi di esclusione sicura (“rule-out”) la al tempo 0 (basale), 6 e 12 ore, si è passati sensibilità diagnostica, ossia l’NPV, dovrebbe all’algoritmo suggerito dall’ESC (Società Eu- essere >99% per consentire un livello di errore ropea di Cardiologia) nel 2011 che prevede inferiore a 1 su 100 pazienti. il prelievo all’ammissione (tempo 0) e dopo Altri lavori suggeriscono un NPV >99.5% per 3 ore, e successivamente agli algoritmi acce- il rule-out e propongono come parametro ag- lerati a 2 e 1 ora ed, ancor più recentemente, giuntivo clinicamente importante la valutazio- all’utilizzo di valori decisionali per il prelie- ne della sensibilità a breve termine (30 giorni) vo al tempo zero, evitando controlli succes- per eventi cardiovascolari maggiori (MACE).5 sivi (Figura 2). Date queste premesse, e visto che di fronte ai Per discutere il valore clinico di questi algo- quesiti clinici i dati probabilistici assumono ritmi, è necessario premettere alcune conside- un sicuro valore, ma espongono comunque al razioni sul valore diagnostico e prognostico rischio per il singolo soggetto, si ritiene essen- delle strategie basate sull’utilizzo del biomar- ziale ribadire che la troponina è il gold stan- catore. Come noto, dal punto di vista decisio- dard per la diagnosi di IMA, ma che la diagnosi nale clinico i concetti di sensibilità e specifi- clinica di IMA non si può esaurire con la co- cità, che riflettono la prestazione diagnostica noscenza del solo valore di troponina cardiaca dell’esame, hanno poco valore perché la preva- e che il contesto clinico rimane fondamentale, lenza della malattia ne condiziona fortemente anche perché il riconoscimento e la diagnosi l’utilità clinica. Più importante per il clinico è di altre condizioni cliniche che si associano ad conoscere il valore predittivo negativo (NPV) aumento del biomarcatore (coronaropatie acu- ed il valore predittivo positivo (PPV). te non infartuali, miocarditi, Tako-Tsubo, etc) Nel caso di una bassa prevalenza dell’IMA sono comunque di estrema importanza per il (come in effetti avviene nella pratica del Pron- corretto trattamento dei pazienti. to Soccorso), l’NPV aumenta e diviene un’in- Ed è importante ricordare che la sensibilità formazione molto significativa per la dimissio- analitica dei metodi attuali (alta sensibilità) ne rapida e sicura, mentre il PPV diminuisce. permette di riconoscere una necrosi di 40 mg Pertanto, per la diagnosi di IMA, è essenziale di miocardio, un valore non ancora raggiunto che il PPV abbia un valore >80%, mentre per dalle tecniche di imaging non invasive.6 MONOGRAFIA 13
VALORI RILEVABILI MA INFERIORI Dal punto di vista del laboratorio, è necessario AL 99° PERCENTILE sottolineare che per garantire l’affidabilità dei risultati a livelli così bassi sono necessarie al- La scelta di identificare il valore soglia oltre cune condizioni: il quale un aumento della troponina cardiaca a. una calibrazione molto accurata; assume valore di danno miocardico attraver- b. un controllo di qualità con materiale a con- so il calcolo del 99° percentile è il risultato di centrazione vicina al LOD; numerosi lavori che hanno confrontato diver- c. il controllo delle caratteristiche di presta- se modalità di espressione del limite superiore zione, in particolare il bias, specialmente al dell’intervallo di riferimento (ossia “di nor- cambio di lotto dei reagenti.8 malità”). Come noto, per assicurare “solidità” Dal punto di vista clinico, invece, è necessa- a questo livello “decisionale” fu associata l’esi- rio combinare questo cut-off diagnostico con genza di dimostrare un’imprecisione analitica altri parametri quali un ECG non-ischemico,
INTERPRETAZIONE CLINICA DEI RISULTATI DELLA È fondamentale un’accurata calibrazione, DETERMINAZIONE DI CTN specialmente per le concentrazioni più basse (piccole CON METODI AD ALTA SENSIBILITÀ variazioni analitiche possono determinare modifiche importanti nella percentuale di pazienti che possono La determinazione di cTn con metodi ad alta essere dimessi dai Dipartimenti di Emergenza, sensibilità ha sicuramente dimostrato un valo- Pronto Soccorso). re diagnostico e prognostico superiori a quello dei metodi “convenzionali e di vecchia gene- Utilizzare tre livelli di materiali di controllo, razione”. in particolare uno con concentrazione di cTn vicina Si è già discusso il tema dei valori rilevabili al 99° percentile ed uno vicino al LOD. sotto la soglia del 99° percentile, ma è bene an- che sottolineare come per i valori superiori al Contenere il bias e l’imprecisione entro il 10% 99° percentile sia importante considerare l’en- per ridurre a circa 1% i falsi positivi. tità dell’aumento. Ad esempio, mentre un valore basale di cTnT Comunicare i risultati entro 60 minuti di 14 ng/L presenta un PPV del 48.8%, valo- dal ricevimento del campione (TAT). ri superiori a 60 ng/L presentano un PPV di 87.2%, e quindi l’aumento del PPV è progres- La Tabella 2 riporta alcuni concetti che do- sivo e correlato alla concentrazione di cTn.10 È vero, pertanto, che come sottolineato nella vrebbero essere sempre presenti per l’inter- recente linea-guida della Società Europea di pretazione clinica della determinazione di cardiologia (ESC) “la troponina cardiaca do- cTn. vrebbe essere interpretata come un marcatore quantitativo: più elevato il livello, maggiore la Tabella 2. Cosa dovrebbero fare i clinici per interpreta- probabilità di presenza di un infarto del mio- re in modo appropriato i valori di cTn? cardio”.11 A questo punto, alcuni “take home message” La determinazione della cTn non è un esame possono essere utili sia per i professionisti del «positivo/negativo». Ogni concentrazione misurata laboratorio che per i clinici. ha il suo valore clinico. La determinazione della cTn con metodi ad alta sensibilità rappresenta un impegno per Ricordarsi che, come per ogni esame diagnostico, i laboratoristi che dovrebbero seguire alcune anche la determinazione di cTn può risentire di alcune linee-guida operative schematizzate nella Ta- fonti di errore (interferenze, integrità del campione, etc). bella 1. Tabella 1. I laboratori clinici ed i metodi ad alta sensi- Solo la raccolta di campioni a tempi diversi bilità per la determinazione di cTn: che fare? può chiarire la natura di un aumento del marcatore e differenziare i meccanismi dovuti a cause acute (ischemia) e croniche. L’introduzione della determinazione della troponina ad alta sensibilità dovrebbe avvenire solo utilizzando metodi ben validati (analiticamente e La cTn è il gold standard per le coronaropatie clinicamente). acute, ma la diagnosi si basa sulla conoscenza del contesto e di un valido ragionamento clinico. Valutare il limite del bianco (LoB), il limite di rilevabilità (LoD) ed il limite di quantificazione (LoQ) Gli algoritmi diagnostici, se correttamente im- e identificare il valore del 99% percentile come limite superiore dell’intervallo di riferimento. plementati all’interno di un definito contesto clinico, hanno già dimostrato non solo l’effica- MONOGRAFIA 15
cia clinica - che rimane obiettivo primario - ma Tabella 3. Elementi ancora aperti e che devono trovare anche efficienza e riduzione dei costi per il Si- risposte da nuovi studi scientifici. stema Sanitario. a. Criteri di arruolamento e selezione, numerosità In particolare, l’algoritmo ad 1 ora con l’u- dei soggetti di riferimento per l’identificazione tilizzo della cTnT ha dimostrato di ridurre i del 99° percentile13 tempi di attesa nei Pronti Soccorso (33% di riduzione) e di contenere significativamente b. Utilità clinica del 99° percentile età- e sesso- specifico13 i costi totali per la gestione del paziente con dolore toracico che divengono 2.480$ anziché c. Definizione dei criteri di identificazione del delta 4.561 per singolo paziente, con una riduzione (valore significativo fra due prelievi a tempistiche del 46%.12 diverse), studio della variabilità biologica e della Certamente, nonostante la mole di lavori differenza critica (RCV) scientifici sul tema, rimangono aperti alcuni d. Comportamento del marcatore negli interventi punti molto importanti sui quali è necessario percutanei coronarici fare ulteriori approfondimenti per un’ottimale e. Valore del biomarcatore nella malattia renale cronica utilizzazione clinica della determinazione del- f. Armonizzazione dei valori tra i diversi metodi di cTnI la cTn, come schematizzato nella Tabella 3. 16 MONOGRAFIA
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La gestione della cronicità: verso un nuovo modello Intervista al Direttore Generale dell’Azienda USL Toscana Sud Est Enrico Desideri Il tema della gestione dei pazienti cronici e fra- zioni e il monitoraggio degli esiti e dei costi. gili è strettamente correlato alla sostenibilità Il modello che si propone, in accordo con il Pia- del nostro Sistema Sanitario Nazionale. no Nazionale della Cronicità, è quello delle Reti L’aumento dell’aspettativa di vita, i fattori socia- Cliniche integrate e strutturate, che prevede un li correlati alla qualità della vita e l’insorgenza cambio di approccio da una “Medicina di Atte- anticipata delle patologie croniche richiedono sa” ad una “Medicina proattiva di iniziativa”. un nuovo approccio. Ne parliamo con il Dott. Enrico Desideri, Di- IN COSA CONSISTE QUESTO rettore Generale dell’azienda sanitaria più CAMBIAMENTO DI APPROCCIO? grande d'Italia. La “medicina di attesa” è intesa come dispo- nibilità a prendersi cura del paziente quando QUALE EVOLUZIONE È NECESSARIA questi si rivolge alle strutture sanitarie. Questo NELLA GESTIONE DELLA CRONICITÀ approccio, nella gestione della cronicità, ha ri- PER GARANTIRE LA SOSTENIBILITÀ velato tutti i suoi limiti sia per la totale mancan- DEL SSN? za di controllo sulla progressione della malat- Occorre perseguire contemporaneamente i tia, sia per l’impossibilità di garantire risultati temi del miglioramento dell’esito delle cure, il di salute e ottimizzazione dei costi. miglioramento della qualità dei servizi offerti La “Medicina proattiva di iniziativa”, invece, con equità di accesso per i pazienti e il conteni- tramite la presa in carico da parte di un team mento dei costi. In tale direzione occorre pen- multi-professionale, prevede il coinvolgimento sare ad una reale riorganizzazione che assicuri attivo e periodico del paziente in un percorso il massimo raccordo tra i vari setting assisten- di attività educazionali e clinico assistenziali, ziali (ospedale-territorio e tra ospedali), grazie che consente di diagnosticare precocemente la anche ad una revisione dei servizi informativi malattia cronica, di rallentarne la comparsa e che consentano la condivisione delle informa- l’evoluzione e di prevenire le complicanze. MONOGRAFIA 19
COME SI REALIZZA IL MODELLO del Percorso Diagnostico Terapeutico Assisten- DELLE RETI CLINICHE INTEGRATE ziale (PDTA) delle patologie e della presenza E STRUTTURATE? o meno di problematiche socio-assistenziali. Il punto di partenza, il primo pilastro del mo- Questa valutazione multidimensionale con- dello consiste nella creazione di reti integrate sente di stratificare la popolazione in funzione fra i professionisti delle cure primarie e gli spe- della gravità/complessità e di proporre in defi- cialisti ospedalieri e territoriali per fare essen- nitiva due modelli di presa in carico. zialmente due cose: Il primo per pazienti affetti da una o più patolo- 1. identificare le popolazioni di pazienti cronici gie croniche che possono essere curati nelle sedi e le condizioni di disagio socio-assistenziale; delle AFT dove opera il team multifunzionale. 2. attuare la presa in carico della persona e non Il secondo per pazienti cronici con problemati- della patologia tramite un Piano Assistenziale che socio assistenziali che devono essere curati Individuale (PAI). presso il proprio domicilio mediante l’Assisten- Questo pilastro può essere realizzato tramite la za Domiciliare Integrata (ADI). costruzione di un Team Multiprofessionale, il cui nucleo è rappresentato dal medico di me- QUALE RUOLO RIVESTE dicina generale, dall’infermiere, dall’Assistente LA DIAGNOSTICA IN QUESTO Sociale, dal farmacista a cui si aggiungono al NUOVO APPROCCIO? bisogno Specialisti e altre figure che operano Nelle sedi delle AFT il team multi-professionale sul territorio. potrà dotarsi di strumenti diagnostici per esami Il Primary Care Team opera nelle sedi delle di primo livello, ovvero esami, generici e consi- Aggregazioni Funzionali Territoriali (AFT) derati routinari (come l’emocromo, il profilo li- cioè le aggregazioni di medici di medicina ge- pemico, i marcatori cardiaci etc.), che il medico nerale e pediatri. Le AFT sono dotate di per- curante può autonomamente interpretare. Que- sonale amministrativo, di strumenti per la sto consentirebbe di monitorare rapidamente diagnostica di primo livello e di un sistema alcuni parametri di controllo della patologia, informativo che permetta la consultazione del prevenendo le complicanze ed evitando di in- dossier sanitario del paziente in condivisione viare il paziente in centri specialistici quando con tutte le figure professionali necessarie al non necessario. A maggior ragione la diagno- suo PAI. Il PAI viene elaborato tendendo conto stica in telemedicina diventa cruciale per mo- 20 MONOGRAFIA
nitorare pazienti costretti a domicilio. Parliamo dell’1 per mille della popolazione per il quale, se è necessario un accertamento dobbiamo pre- vedere un trasporto in ospedale, con relativo aumento dei costi. In alternativa le tecnologie già oggi consentono di associare la visita a do- micilio o in ADI del medico o dell’infermiere a prestazioni diagnostiche, immagini ECG mi- surazioni etc che possono essere condivise in remoto, tramite WI-FI con il team multi-pro- fessionale e il Distretto. Inoltre la tecnologia informatica ci consente di mettere in rete gli ospedali, realizzando per esempio un teleconsulto tra un ospedale fornito Il progetto Adhere si propone di dimostrare in di un sistema specialistico 24h/24 e il piccolo modo scientifico che il ruolo del farmacista è in ospedale che ne è sprovvisto, evitando di trasfe- grado di migliorare l’aderenza. Sono state scelte rire inutilmente il paziente. due patologie con bassa aderenza e alto rischio di complicazioni: lo scompenso cardiaco e la IN QUESTO MODELLO QUALE Bcpo. L’obiettivo è dimostrare che attraverso le SUPPORTO PUÒ ESSERE FORNITO reti cliniche integrate e strutturate aumentiamo DALLA FARMACIA? rispettivamente del 25% e del 35% la copertura Nel team multi-professionale che opera nella terapeutica. AFT, nell’equipe che lavora sul territorio, deve L’arruolamento avviene attraverso il medico essere considerato il nuovo ruolo importante di medicina generale, che individua i pazienti che possono avere i farmacisti territoriali. La e chiede loro quale sia la loro farmacia di rife- presenza capillare delle farmacie, anche in aree rimento. Questa, se lo desidera, viene inserita disagiate, è una garanzia per la continuità as- nello studio. sistenziale, soprattutto su due fronti educazio- In questo modo il farmacista, diventa protago- nali oramai ineludibili: l’aderenza terapeutica nista nella presa in carico del paziente cronico, e l’interazione fra farmaci. In Italia ci sono insieme al medico di famiglia, all’infermiere e più di 1.300.000 persone che assumono più di allo specialista. 10 molecole al giorno. Proprio per valorizzare il ruolo del farmacista nella cronicità è stato Questo nuovo modello organizzativo – concet- avviato il PROGETTO ADHERE nell’ambito tuale cambia profondamente l'approccio per l'as- della Sperimentazione della Farmacie dei Ser- sunzione in cura dei tanti malati cronici, ma vizi approvato nella legge di bilancio 2018 per 9 la vera sfida è garantire il diritto alla salute per regioni, ma che la Conferenza Stato-Regioni ha tutti: “leave no one behind”! sollecitato per tutte le regioni. Enrico Desideri MONOGRAFIA 21
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Dalla Strategia agli Indicatori Nocker Roland Coordinatore tecnico del Dipartimento dei laboratori dell'Azienda Sanitaria dell'Alto Adige Il laboratorio centrale di patologia clinica creazione di nuove aree di lavoro, considerando dell’ospedale di Bolzano oggi è suddiviso in due anche aspetti di contenimento dei rumori e del- grandi aree analitiche: la climatizzazione, lo spostamento delle posta- • il core-lab, che comprende tutta l’analitica zioni dedicate all’ematologia, la microscopia, la 24H di biochimica, immunometria, ema- coagulazione e l’analisi di urine e feci, compresa tologia, coagulazione, diagnostica proteine, l’installazione di un archivio refrigerato e infor- urine/liquidi matizzato per sieri e reagenti ed anche la forni- • il settore di diagnostica specialistica, per esa- tura e installazione di nuovi arredi. mi eseguiti con tecnologie HPLC, LC-MS/ L’obiettivo del progetto era di rendere più lineari MS e ICP-MS, quali immunosoppressori, e veloci i percorsi dei campioni dalla consegna ormoni steroidei, vitamina D, elementi di in laboratorio all’archiviazione, di stabilizzare traccia, CDT, farmaci particolari, riconferme i TAT intorno ai valori attesi e di migliorare e delle droghe e delle alcolemie. rendere definitivo il layout del laboratorio. I lavori e le installazioni non hanno mai inter- Da marzo ad agosto 2017 è stato implementato rotto il funzionamento giornaliero del laborato- il nuovo progetto a seguito della relativa gara rio e i TAT monitorati di continuo dimostrano d’appalto vinta dalla ditta Roche. il mantenimento di adeguati tempi di risposta. ” Il progetto prevedeva la riorganizzazione com- pleta del core-lab, collegando i due strumenti di preanalitica, tramite cobas® connection modu- le (CCM), alle due piattaforme cobas® 8000, la Dopo l’arrivo del nuovo Direttore Doz Dr. Thomas Müller a marzo 2018 abbiamo ri- definito insieme la strategia del laboratorio centrale. L’obiettivo del progetto era di rendere più lineari e veloci i percorsi dei campioni dalla consegna in laboratorio all’archiviazione, di stabilizzare i TAT intorno ai valori attesi e di migliorare e rendere ” definitivo il layout del laboratorio. MONOGRAFIA 23
LA NOSTRA MISSION proccio centralizzato sul paziente, per suppor- tare prevenzione, diagnosi, prognosi e terapia. È nostro compito fornire al Comprensorio Sa- • Processo continuo di miglioramento nitario di Bolzano prestazioni di laboratorio. Valutiamo regolarmente la qualità dei pro- Eseguiamo inoltre indagini tossicologiche (al- cessi preanalitici, analitici e postanalitici. Sul- colemia e ricerca droghe) medico-legali per tut- la base di questi risultati implementiamo le ta la Provincia. Best Practices della medicina di laboratorio, rispettando così anche i requisiti della norma UNI EN ISO 15189. LA NOSTRA VISION • Consulenza specialistica La qualifica dei nostri collaboratori permette Eseguiamo analisi di medicina di laboratorio una competente consulenza ai nostri pazienti di altissimo livello; per questo i nostri pazienti e richiedenti nella fase pre-analitica, analitica ed utenti ci ritengono un centro di eccellenza. e post-analitica del processo, cosa importante Questa eccellenza deriva anche dalla consu- per un’adeguata cura del paziente. lenza centralizzata sul paziente e dalla ricerca • Impegno per i nostri collaboratori clinica. I nostri collaboratori sono la risorsa più pre- ziosa e vengono sostenuti nel lavoro quotidia- no, valorizzati per il loro contributo e adegua- IL NOSTRO MODELLO tamente formati. • Attività di ricerca e formazione Il Laboratorio Centrale di Patologia Clinica La ricerca applicata alla clinica è importante è parte integrante del Dipartimento di Me- per valorizzare la medicina di laboratorio. La dicina di Laboratorio dell’Azienda Sanitaria formazione del personale è importante a qual- dell’Alto Adige, nella forma di collaborazione siasi livello - TSLB, medici, biologi, chimici e vincolante. studenti di medicina Come centro di riferimento offriamo, con po- che eccezioni, l’intera gamma di analisi clini- Per quanto riguarda i tempi di risposta (TAT) co-chimiche di laboratorio, che sono necessarie gli obiettivi sono i seguenti: quotidianamente in ambito intra- ed extra-o- - Richieste di routine: >80% entro 2 ore spedaliero. - Richieste urgenti: >80% entro 1 ora. Con processi analitici allineati alle moderne tecnologie e con una adeguata consulenza so- I TAT vengono misurati dal check in, avvenuto steniamo la diagnostica clinica dei medici cu- sui sistemi di preanalitica, alla disponibilità dei ranti e di conseguenza anche il trattamento del risultati dopo la validazione tecnica, avvenuta paziente. Con il nostro lavoro prestiamo anche sul LIS. Abbiamo individuato 5 esami come un notevole contributo per la prevenzione delle Key Performance Indices (KPI), dei quali ab- malattie. biamo calcolato la mediana, il novantesimo e il Il fulcro della nostra attività è rispondere alle novantottesimo percentile come media mensile necessità dei nostri pazienti e alle richieste dei di tutti i campioni distinti come provenienti da nostri utenti in merito alle prestazioni di medi- richieste urgenti o di routine [Fig. 1 e 2]. cina di laboratorio. I grafici dimostrano che durante tutti i mesi dell’implementazione (marzo 2017 - settembre Il “Total-Testing-Process” è al centro della no- 2017) i TAT si sono mantenuti invariati con stra attenzione e la nostra politica della qualità una tendenza al miglioramento nella fase fina- si basa sui seguenti approcci e valori: le. Successivamente, da ottobre 2017 ad oggi lo • Eccellenza nella medicina di laboratorio stesso monitoraggio continua e finora ha dimo- Offriamo un ampio pannello di diagnostica di strato ulteriore miglioramento e stabilizzazione laboratorio di alto livello qualitativo con un ap- dei TAT. 24 MONOGRAFIA
FIGURA 1 90. Percentile 75,0 2017 URGENZE 2017-2018 60,0 45,0 Emoc 30,0 AST PT 15,0 K 0,0 TnT gen feb mar apr mag giu lug ago sett ott nov dic 75,0 2018 60,0 45,0 Emoc AST 30,0 PT 15,0 K 0,0 TnT gen feb mar apr mag giu lug ago sett ott nov dic FIGURA 2 90. Percentile 2017 135,0 ROUTINE 2017-2018 120,0 105,0 90,0 75,0 Emoc 60,0 AST 45,0 PT 30,0 15,0 K 0,0 TSH gen feb mar apr mag giu lug ago sett ott nov dic 135,0 2018 120,0 105,0 90,0 75,0 Emoc 60,0 AST 45,0 PT 30,0 15,0 K 0,0 TSH gen feb mar apr mag giu lug ago sett ott nov dic MONOGRAFIA 25
FIGURA 3 TAT ROUTINE Mediana Emoc. 2017 mediana 2017 mediana PT 2017 AST mediana 2017 mediana K 2017 TSH mediana 0,0 20,0 40,0 60,0 80,0 100,0 120,0 140,0 160,0 FIGURA 4 TAT ROUTINE Emoc. 90. Percentile 90.perc. 2018 90.perc. PT 2018 AST 90.perc. 2018 90.perc. K 2018 TSH 90.perc. 2018 0,0 20,0 40,0 60,0 80,0 100,0 120,0 140,0 160,0 FIGURA 5 TAT ROUTINE Emoc. 2017 98. Percentile 98.Perc. 2017 98.Perc. PT 2017 AST 98.Perc. 2017 98.Perc. K 2017 TSH 98.Perc. 0,0 20,0 40,0 60,0 80,0 100,0 120,0 140,0 160,0 26 MONOGRAFIA
CONCLUSIONI che durante le punte di arrivo dei campioni è possibile coadiuvare il sistema, centrifugan- Conduciamo un’accurata e continua registra- do campioni nelle centrifughe esterne, situate zione dei TAT, calcolando la mediana, il no- nell’area di preanalitica. vantesimo, e il novantottesimo percentile, dei • Predisposizione di procedure operative per campioni urgenti e di routine. I dati mostrati si pianificazione attività di manutenzione pe- suddividono in due periodi, anno 2017 e anno riodica (calibrazione e controllo), cercando 2018. Il 2017 può considerarsi il periodo prima di evitare colli di bottiglia. e fino all’implementazione completa del proget- • Ottimizzazione dell’utilizzo delle piattafor- to, mentre il 2018 è il periodo dopo l’avvenuta me strumentali: con l’aiuto degli specialisti implementazione, periodo di ottimizzazione, della ditta Roche è stata studiata la distribu- verifica e assestamento. zione ottimale delle analisi sulle due piatta- Si nota un netto miglioramento sui tempi di ri- forme, mantenendole possibilmente specu- sposta della maggior parte dei campioni. Il con- lari nel loro assetto, per garantire un reale solidamento si esprime soprattutto attraverso il backup. netto miglioramento dei TAT nel novantesimo • Le attività di monitoraggio continuo del pro- e nel novantottesimo percentile, ma anche at- cesso ci rendono fiduciosi che i tempi di ri- traverso un visibile miglioramento della stabi- sposta (TAT) rimangano stabili nel tempo. lità nel tempo. Vengono monitorati, senza eccezione, i TAT delle 5 analisi scelte come KPI (key performa- Deduciamo che le scelte di progetto, pur la- ce indices) presenti in tutte le richieste urgen- sciando un margine di flessibilità all’operatore, ti e di routine nell’arco dell’anno. sono state vincenti: • I percorsi dei campioni sono diventati più lineari, tutti i campioni arrivano nello stesso punto (area preanalitica) e si evitano disturbi da parte di persone estranee al laboratorio, non dovendo più entrare in laboratorio per la consegna di campioni. Questo aspetto è an- Plan che molto apprezzato dai collaboratori. • Il collegamento dei sistemi di preanalitica (cobas® p512 e p612) tramite catena (CCM) con gli strumenti cobas® 8000 ha contribuito notevolmente a omogenizzare i tempi di ri- Act PDCA Do sposta, abbattendo i tempi morti tra la centri- fugazione e il caricamento dei campioni sugli strumenti. • La produttività analitica del sistema è ade- Check guatamente alta per fare fronte a qualsiasi inconveniente: - 4000 test/h produttività oraria di Chimica Clinica Dopo accurata verifica e dopo l’Audit - 600 test/h produttività oraria di Immuno- di Accreditamento secondo la norma metria. ISO 15189 da parte di ACCREDIA • Anche se i sistemi di preanalitica sono cor- riteniamo definitivo il layout redati di centrifughe (p471) rendendo auto- del Core-Lab per i prossimi anni. matica la gestione dei campioni, in momenti L’obiettivo è stato raggiunto. particolari, per esempio durante le attività di calibrazione e controllo del mattino, ma an- MONOGRAFIA 27
Roche Digital Diagnostics: soluzioni digitali personalizzate per una sanità sostenibile Invecchiamento progressivo della popolazione Diagnostics è accanto ai professionisti della a livello mondiale, incremento delle patologie sanità per rispondere a queste sfide, e per tra- croniche, costante riduzione dei budget dedi- sformarle in opportunità per accelerare l’evo- cati alla sanità accompagnata da una richiesta luzione del laboratorio. di standard di qualità sempre più elevati: oggi più che mai, i sistemi sanitari stanno affron- Sfruttando al meglio da un lato l’expertise ma- tando importanti sfide che potrebbero minar- turata in ambito diagnostico e dall’altro le po- ne la sostenibilità in futuro. tenzialità del “digitale”, Roche Diagnostics sta Da sempre impegnata a perseguire l’eccellen- investendo per offrire ai propri clienti soluzio- za in ambito scientifico attraverso continui e ni digitali personalizzate in grado di aumen- significativi investimenti in ricerca e svilup- tare la connettività, l’automazione analitica e po di soluzioni sempre più innovative, Roche l’integrazione di sistemi e informazioni. Facendo di questo punto un pilastro della strategia aziendale, come Roche Diagnostics vogliamo fornire soluzioni digitali personalizzate che consentano ai professionisti sanitari di: Ridurre la complessità dei flussi di lavoro del laboratorio e dell’aggregazione delle informazioni provenienti da sistemi differenti. Le piattaforme più disparate richiedono tempo e manodopera, la presenza di dati isolati, l’eccessiva necessità di integrare tecnologie e processi. In Roche Diagnostics la complessità è una sfida fondamentale, ecco perché cerchere- mo di offrire capacità innovative e continueremo a farlo tramite lo sviluppo di software che integrano pienamente i flussi di lavoro, i dati e la collabora- zione, consolidano il lavoro in modo digitale e attivano il monitoraggio in tempo reale. Avere il controllo sull’accessibilità dei dati di piattaforme diverse ogniqual- volta necessario e poter monitorare proattivamente i sistemi analitici per ot- timizzarne la funzionalità e massimizzare i livelli di produttività. Quando la mole di dati proviene da software ed ambienti diversi, si avverte spesso una sensazione di perdita di controllo. Pensate ad alcune criticità che rendono tutto questo ad oggi irraggiungibile: la mancanza di prevedibilità minaccia l'utilizzo del laboratorio, l’incertezza dei dati, i tempi morti non pianificati del sistema diminuiscono la produttivi- tà, l’assenza di mobilità per accedere ai dati dove necessario. Questa è un'altra area su cui investe Roche Diagnostics che garantisce al personale di avere il controllo delle operazioni attraverso approfondimenti ed analisi, salvaguar- dare la sicurezza dei dati e monitorare proattivamente i sistemi per avere un laboratorio perfettamente funzionante ed efficiente. ROCHE INFORMA 29
Fare di più con meno, aumentando l’efficienza dei flussi di lavoro e diminuen- do il lavoro manuale. Qualcosa a cui ogni laboratorio o sistema sanitario deve dare priorità è l’essere più efficiente. Sfide critiche comuni includono l’eccessivo lavoro manuale che limita l'impatto dei risultati, migliorare l'efficienza ed au- mentare i volumi, aumentare la produttività riducendo i costi. Tutte le soluzio- ni software di Roche Diagnostics sono state progettate pensando a queste sfide, mettendo a punto soluzioni digitali che automatizzano le attività manuali o ri- ducono il tempo richiesto dai professionisti, automatizzare più attività per im- piegare al meglio le competenze del personale, aumentare l'efficienza del flusso di lavoro, ridurre il tempo necessario per monitorare attività che possono esse- re automatizzate, ma anche al contempo ridurre i costi. Valorizzare le decisioni cliniche attraverso strumenti che facilitino la colla- borazione, la condivisione dei dati in tempo reale ed il confronto. La collaborazione limitata ostacola la qualità delle cure, i tempi morti del sistema non pianificati diminuiscono la produttività. Capire come differen- ziarsi e creare valore attraverso accreditamenti sono spesso una sfida. In tal senso le capacità innovative sono essenziali per migliorare le prestazioni. Le piattaforme del futuro consentiranno una miglior collaborazione, monitore- ranno proattivamente i sistemi per avere un laboratorio perfettamente fun- zionante, valorizzando al meglio i servizi in un ambiente governato dai dati. Roche Diagnostics è pioniere nel settore IT di laboratorio dal 1980, impegnata nell'innovazione conti- nua e nell'investimento sulle persone per aiutare i professionisti sanitari a raggiungere i propri obiettivi. Prossimamente lanceremo soluzioni digitali grazie alle quali rafforzeremo ulteriormente il nostro ruolo come azienda leader IVD e partner innovativo in grado di tracciare le nuove strade del futuro della diagnostica, per una sanità sostenibile e sempre più rispondente alle esigenze presenti e future di tutti i nostri stakeholder. 30 ROCHE INFORMA
L’importanza di richiedere un servizio di consulenza organizzativa professionale con la fornitura di nuova strumentazione: l’esperienza dell’ASST Bergamo Ovest L’apertura di un procedimento di gara per la grata, presso il Laboratorio Analisi dell’ASST fornitura di nuova strumentazione è da sem- Bergamo Ovest, nel presidio ospedaliero di pre, per qualsiasi laboratorio, un momen- Treviglio - Caravaggio. to delicato, in cui si fondono sfide, voglia di Ma cosa ha contribuito a trasformare questa “nuovo”, qualche perplessità e un po’ di paura situazione potenzialmente problematica in un del cambiamento. successo? Non solo perché lo svolgimento del procedi- Per rispondere a questa domanda è necessa- mento di gara è pieno di difficoltà, sia per la rio fare un piccolo passo indietro e tornare stazione appaltante che per le aziende parte- al 2016, quando il direttore del Laboratorio, cipanti, ma anche perché una volta espletate il dottor Angelo Pesenti, decide di richiede- le procedure e aggiudicata la fornitura, arri- re all’Azienda aggiudicataria, all’interno della va il momento dell’implementazione e que- procedura di gara, la fornitura di un servizio sta può tradursi in un impatto di rilievo per di ottimizzazione dei processi per la propria l’organizzazione, anche quando a cambiare organizzazione. non è l’azienda fornitrice, ma solo la stru- Una mossa vincente, come vedremo in segui- mentazione. to, perché qualche settimana dopo l’aggiudi- Ed è quest’ultimo l’esempio di cui parliamo in cazione della nuova fornitura a Roche, il com- questo articolo: una nuova fornitura di stru- parto tecnico del laboratorio, per svariate ra- mentazione e reagenti di Chimica Clinica e gioni, perde tre effettivi e solo uno di questi Immunometria compresi di preanalitica inte- viene rimpiazzato. ROCHE INFORMA 31
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