LA DEPURAZIONE DELLE ACQUE REFLUE URBANE - smat gruppo
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Gruppo SOCIETÀ METROPOLITANA ACQUE TORINO LA DEPURAZIONE DELLE ACQUE REFLUE URBANE L’IMPIANTO PER L’AREA METROPOLITANA TORINESE smat gruppo
Indice IL GRUPPO SMAT E LA DEPURAZIONE DELLE ACQUE REFLUE URBANE IIL GRUPPO SMAT E LA DEPURAZIONE DELLE ACQUE REFLUE URBANE 01 ........................................................................................................................................................ L’AREA SERVITA DALL’IMPIANTO CENTRALIZZATO DI DEPURAZIONE E I COLLETTORI 03 ........................................................................................................................................................ L’INQUINAMENTO SOTTRATTO AI FIUMI 04 ........................................................................................................................................................ L’IMPIANTO CENTRALIZZATO DI DEPURAZIONE 06 ........................................................................................................................................................ LA SINTESI DEI PROCESSI 08 ........................................................................................................................................................ LA LINEA ACQUE 10 ........................................................................................................................................................ GRIGLIATURA E CONTROLLO DI QUALITÀ DELL’AFFLUENTE 12 ........................................................................................................................................................ DISSABBIATURA E DISOLEATURA 13 ........................................................................................................................................................ LAVAGGIO E RECUPERO SABBIE 14 ........................................................................................................................................................ SEDIMENTAZIONE PRIMARIA 15 ........................................................................................................................................................ TRATTAMENTO BIOLOGICO CON DENITRIFICAZIONE 16 ........................................................................................................................................................ SEDIMENTAZIONE SECONDARIA - DEFOSFATAZIONE 17 ........................................................................................................................................................ L’impianto centralizzato di depurazione del gruppo SMAT FILTRAZIONE FINALE 18 ........................................................................................................................................................ ACQUEDOTTO INDUSTRIALE 19 ........................................................................................................................................................ Il Gruppo SMAT, è leader nel campo del servizio idrico LA LINEA FANGHI 20 UNI integrato dove opera attraverso un sistema produttivo e ........................................................................................................................................................ BS OHSAS UNIENENISO ISO9001:2008 9001:2008 18001:2007 SGQ SGQCertificato Certificaton°n°343 343 gestionale che nello scenario internazionale si configura tra i PREISPESSIMENTO 22 più avanzati e moderni. ........................................................................................................................................................ DIGESTIONE ANAEROBICA 23 Il Gruppo gestisce le fonti d’approvvigionamento idrico, ........................................................................................................................................................ CENTRALE RECUPERO ENERGETICO 24 gli impianti di potabilizzazione e distribuzione di acqua ........................................................................................................................................................ potabile, le reti di raccolta, depurazione e riuso dei reflui FILTROPRESSATURA 25 urbani, per un bacino d’utenza che supera i 2 milioni di ........................................................................................................................................................ abitanti serviti. DISIDRATAZIONE CON CENTRIFUGHE 26 ........................................................................................................................................................ La conduzione e la manutenzione di oltre 8.000 Km di ESSICAMENTO FANGHI 27 reti fognarie comunali nere, bianche e miste, consente la ........................................................................................................................................................ DEODORIZZAZIONE 28 costante raccolta delle acque reflue urbane di origine civile, ........................................................................................................................................................ industriale e meteorica in tutta l’area servita. PARCO FOTOVOLTAICO 29 ........................................................................................................................................................ Il controllo degli scarichi industriali in pubblica fognatura, PROTEZIONE AMBIENTE - SICUREZZA E CONTROLLO 30 effettuato da SMAT, garantisce il costante funzionamento ........................................................................................................................................................ degli oltre 400 impianti di depurazione piccoli, medi e grandi DATI LINEA ACQUE 32 ........................................................................................................................................................ distribuiti su tutto il territorio servito. DATI LINEA FANGHI 34 La linea fanghi L’impianto di depurazione centralizzato al servizio della Città ........................................................................................................................................................ DATI . PARCO FOTOVOLTAICO di Torino e del suo hinterland, è stato attivato nel 1984 e la . EFFICIENZA DELL’IMPIANTO 36 SMAT tuttora lo gestisce con una costante attenzione all’in- ........................................................................................................................................................ novazione e all’aggiornamento dei processi di depurazione, di recupero energetico e di riuso delle acque reflue. 01
L’AREA SERVITA DALL’IMPIANTO CENTRALIZZATO DI DEPURAZIONE E I COLLETTORI San Maurizio Canavese San Maurizio Canavese Robassomero Caselle La Cassa Leinì Torinese Givoletto Val della Borgaro Settimo Torre Torinese Torinese San Gillio Venaria Gassino torinese Druento Impianto di depurazione SMAT San Castiglione Rivalba Mauro Torinese Torinese Sciolze Torino Baldissero Torinese Reano Rivoli Villarbasse Trana Rivalta Sangano Bruino Moncalieri Piossasco Orbassano Nichelino Trofarello Cambiano Riva presso Chieri Candiolo La Loggia Vinovo Santena Poirino Villastellone Lavaggio e recupero sabbie Essicamento fanghi La rete dei collettori intercomunali Piobesi Torinese L’impianto centralizzato di Castiglione Torinese è il più Il Po attraversa una pianura di 38.000 km2 in cui vivono tradizionali, si utilizzano le più moderne tecnologie di scavo grande impianto di trattamento chimico, fisico e biologico oltre 17 milioni di abitanti, pari al 30% della popolazione meccanizzato. presente in Italia, con una potenzialità massima di 3.800.000 italiana. Le opere realizzate sono in grado oggi di convogliare abitanti equivalenti (a.e.) e rappresenta un concreto punto Torino e i comuni della cintura torinese immettono per all’impianto fino a 16 m3 / s di liquame ma la rete è in fase di riferimento tecnologico per gli elevati standards di qualità primi i propri scarichi nel Po rispetto alle altre grandi aree di costante ampliamento e miglioramento. raggiunti. metropolitane che sorgono nella pianura padana. Lungo la rete sono ubicate 6 stazioni di sollevamento che Alla complessità delle sezioni di trattamento primario, Quasi 1,5 milioni di abitanti e 1.000 attività produttive, pari consentono di immettere nelle dorsali principali le acque secondario e terziario si associano sistemi di recupero ad oltre 2 milioni di abitanti equivalenti, scaricano annual- raccolte a quota più bassa. energetico che, mediante la cogenerazione di energia mente oltre 200 milioni di metri cubi di liquami provenienti Alcune notevoli opere idrauliche, costituite da sifoni a termica ed elettrica per circa 60 milioni di kWh/anno, da un’area di circa 450 km2. gravità, permettono alla rete l’attraversamento del Po e dei consentono un notevole contenimento dei costi di gestione. suoi affluenti, mentre un sistema di telecontrollo consente L’hinterland torinese, pur rappresentando solo l’1,2 % del L’impianto di depurazione si avvale di sofisticate attrezzature bacino del Po, contribuisce per circa il 10 % al carico inqui- di operare dall’impianto sui nodi più funzionalmente per ridurre l’impatto ambientale. nante complessivo prodotto dagli scarichi civili e industriali significativi della rete. Il personale addetto agli impianti provvede direttamente che interessano l’ambito padano. alle operazioni di sorveglianza dei territori di pertinenza, I reflui prodotti sono convogliati all’impianto di depurazione agli interventi di manutenzione e di controllo dell’efficienza centralizzato attraverso una rete di collettori intercomunali, dei macchinari, al monitoraggio delle sezioni di trattamento, appositamente costruiti, che si estende per oltre 250 Km. delle reti e delle stazioni di sollevamento, all’individuazione ed alla sperimentazione in campo di nuove tecnologie di Le sezioni circolari, policentriche e rettangolari dei collettori automazione. della rete, hanno dimensioni variabili da 50 cm a 260 x 280 cm e sono realizzate con sistemi sia tradizionali sia Questa pubblicazione ha lo scopo di illustrare in modo tecnologicamente avanzati, in funzione dell’utilizzazione sintetico come funziona l’impianto di raccolta e depurazione delle aree e della natura dei terreni attraversati. centralizzato del Gruppo SMAT con il fine di favorire la Parco fotovoltaico Le opere fognarie della rete sono realizzate con elementi responsabile partecipazione di tutti al delicato e complesso prefabbricati o mediante l’impiego di nuovi materiali e getti processo di risanamento ambientale. Camera di manovra su collettore fognario in opera mentre per gli attraversamenti, oltre alle gallerie 02 03
L’INQUINAMENTO SOTTRATTO AI FIUMI Parametri delle acque reflue in entrata e in uscita dall’impianto entrata uscita SST medio 200 mg/l 8 mg/l SST massimo 500 mg/l 30 mg/l Inquinamento annuo sottratto ai fiumi BOD5 medio 220 mg/l 5 mg/l BOD5 massimo 500 mg/l 25 mg/l Portata trattata 215.000.000 m3/anno COD medio 380 mg/l 30 mg/l Grigliato estratto 1.200.000 Kg/anno COD massimo 700 mg/l 80 mg/l Sabbie aspirate 3.000.000 Kg/anno NH4 medio 25 mg/l 2 mg/l Solidi sospesi rimossi 35.000.000 Kg/anno NH4 massimo 40 mg/l 10 mg/l Inquinamento organico eliminato (BOD5) 40.000.000 Kg/anno N tot medio 31 mg/l 8,4 mg/l Detersivi eliminati 700.000 Kg/anno N tot massimo 45 mg/l 14 mg/l Azoto totale abbattuto 4.500.000 Kg/anno P tot medio 4,0 mg/l 0,7 mg/l Fosfato totale abbattuto 700.000 Kg/anno P tot massimo 6,5 mg/l 2,0 mg/l Metalli pesanti eliminati 30.000 Kg/anno Fanghi smaltiti (sostanza secca) 30.000.000 Kg/anno Portata media dell’impianto Portata media giornaliera 600.000 m3/d Portata media oraria 25.000 m3/h Portata oraria diurna 32.000 m3/h 04 05
L’IMPIANTO CENTRALIZZATO DI DEPURAZIONE LINEA ACQUE 1 Grigliatura Potenzialità massima : 3.800.000 abitanti equivalenti (a.e.) 2 Deodorizzazione e grigliatura 3 Dissabbiatura e disoleatura 12 4 Lavaggio sabbie 5 Sedimentazione primaria 11 6 Denitrificazione 7 Ossidazione biologica 10 8 Sedimentazione secondaria 9 Defosfatazione 8 10 11 Filtrazione finale Acquedotto industriale 8 9 12 Sollevamento finale 7 8 6 7 8 5 6 7 4 20 17 5 16 6 7 23 D 5 18 6 19 15 14 D 5 22 21 13 D 3 1 B A 1 LINEA FANGHI C 2 13 Preispessimento 14 Digestione 15 Postispessimento e condizionamento 16 Filtropressatura 17 Disidratazione con centrifughe 18 Filtrazione fanghi 19 Essicamento 20 Deodorizzazione linea fanghi A Palazzina Uffici 21 Gasometri B Edifici servizi 22 Deodorizzazione preispessimento C Officine 23 Centrale recupero energetico D Impianto fotovoltaico 06 07
LA SINTESI DEI PROCESSI Linea fanghi Il processo di disidratazione riduce il Il processo di essiccamento termico Il processo di inertizzazione elimina volume di fango prodotto attraverso riduce il volume di fango per la sostanza organica putrescibile e una ulteriore eliminazione dell’acqua evaporazione dell’acqua. Si ottiene permette il recupero dell’energia residua. così un materiale inerte in polvere contenuta nei fanghi in forma di gas Si ottiene così un residuo solido con ottimo potere calorifico adatto biologici. recuperabile in agricoltura. al recupero per termovalorizzazione. RECUPERO PRODUZIONE al recupero in compostaggio ENERGETICO Energia termica E STOCCAGGIO Energia elettrica BIOGAS riutilizzo come ammendante in agricoltura ESSICCAMENTO INERTIZZAZIONE DISIDRATAZIONE TERMICO ACQUE REFLUE al recupero URBANE riuso industriale dell’acqua trattata TRATTAMENTI TRATTAMENTI TRATTAMENTI TRATTAMENTI TRATTAMENTI TRATTAMENTI EFFLUENTE PRIMARI TERZIARI SECONDARI SECONDARI DI FINISSAGGIO DISINFEZIONE PRELIMINARI ossidazione/ FINALE Sedimentazione Predenitrificazione nitrificazione Sedimentazione Filtrazione Benefici ottenuti Benefici ottenuti Linea acque con il trattamento con il riuso delle acque reflue delle acque depurate Immissione nel fiume di acque Il riuso delle acque depurate ecocompatibili cioè di qualità per usi industriali permette un COMPONENTI Sabbie, solidi grossolani, tale da non interferire negati- notevole risparmio delle risorse DELLE ACQUE sacchetti di plastica, Oli e grassi Sostanze organiche Nutrienti, Batteri e virus vamente con il corpo ricettore. idropotabili. REFLUE stracci, plastica, ecc. Azoto - Fosforo (colera, tifo e salmonella) Salvaguardia di tutta la vita L’acqua di riuso pur essendo acquatica e mantenimento del- adeguata per le destinazioni Effetti negativi Accumulo sgradevole sulle rive e Comparsa di schiume sulla su- Riduzione del livello di ossige- Abnorme fioritura di alghe nel Contaminazione di risorse idriche la capacità di autodepurazione d’uso, non richiede caratteristi- sull’ambiente sul letto del fiume. perficie dell’acqua. no disciolto nell’acqua a causa corso del fiume (eutrofizzazio- potabili o usate per l’irrigazione del fiume. che di qualità così elevate come e sulla Possibilità di pericolo per l’uomo Formazione di pellicole imper- dell’attività batterica che ossida ne) con intasamento del corso delle colture. Prevenzione e protezione della quella per usi potabili. popolazione in caso di contatto. meabili sulla superficie che im- le sostanze organiche immesse dell’acqua e insudiciamento delle Possibile contributo al diffondersi salute nell’uomo e negli ani- Il riutilizzo di acqua depurata pediscono il naturale processo di nel fiume con conseguenti rischi rive. di epidemie nell’uomo e negli mali mediante l’eliminazione di per usi industriali porta quindi riossigenazione del fiume. per la sopravvivenza della fauna Rischio di deficit di ossigeno animali. agenti patogeni eventualmente ad un minor attingimento da acquatica superiore. disciolto durante il periodo in- presenti nei liquami. falda e contribuisce così a pre- Emanazione di cattivi odori dovu- vernale. Valorizzazione dei corsi d’acqua, servare la quantità e la qualità ta alla demolizione della sostanza mantenuti più puliti e gradevo- della risorsa idrica. organica in carenza di ossigeno. li, con possibilità di un loro uti- lizzo per attività ricreative. 08 09
LA LINEA ACQUE Nelle due sezioni di grigliatura per prima cosa si procede Le colonie di batteri che compongono il fango attivo, all’eliminazione dei materiali grossolani che vengono mediante il loro metabolismo in presenza di ossigeno, successivamente inviati alla discarica dei rifiuti urbani. operano l’ossidazione della sostanza organica producendo anidride carbonica (ossidazione). Il liquame passa poi in vasche di volume sempre maggiore dove abbandona prima le sabbie e le sostanze oleose, Inoltre inglobano fisicamente all’interno di fiocchi di fango nella sezione di dissabbiatura e disoleatura, e dopo la attivo le particelle in sospensione di più piccola dimensione quasi totalità del materiale in sospensione nella sezione di ed infine consentono l’ossidazione dell’azoto ammoniacale decantazione primaria. a nitrato (nitrificazione). Tutte le sabbie estratte dalla sezione di dissabbiatura, I fanghi attivi in sospensione nel liquame (miscela aerata) unitamente a quelle derivanti dalle operazioni di vengono quindi ricircolati in ingresso alle vasche di manutenzione delle reti fognarie e dei collettori consortili predenitrificazione con un rapporto di ricircolo variabile in gestione a SMAT, vengono avviate a recupero presso da 1 a 3. l’impianto di lavaggio delle sabbie su piattaforma ARENIS. In contemporanea sono trasferiti all’ultima fase di A seguito di trattamento e lavaggio, le sabbie pulite sedimentazione secondaria, dove vengono raccolti sul conformi al riutilizzo vengono impiegate in ambito edile fondo conico delle vasche circolari e anch’essi ricircolati in (letti di posa per condotte interrrate, rinfianco tubazioni testa alle vasche di predenitrificazione mediante pompe a e riempimento controllato degli scavi finalizzato alla coclea. riduzione dei cedimenti). Sempre nelle vasche di sedimentazione secondaria si I fanghi prodotti nella sezione di decantazione primaria decanta l’acqua depurata biologicamente. Vista con in primo piano la dissabbiatura e disoleatura vengono estratti e pompati alla linea di trattamento fanghi. Parte del fango attivo viene continuamente estratto Dopo la sedimentazione primaria i liquami entrano nelle dal ciclo ed inviato alla linea fanghi per il trattamento vasche di predenitrificazione dove attraversano una fase garantendo quindi il giusto equilibrio tra inquinanti da priva di ossigeno e successivamente passano alla fase di rimuovere e quantità di fango attivo. ossidazione. L’effluente finale è quindi sottoposto a filtrazione finale su L’ossidazione biologica consente la demolizione delle letti multistrato con sabbia e carbone per eliminare quasi sostanze organiche riproducendo ed accelerando il naturale totalmente le residue particelle in sospensione. processo di autodepurazione delle acque. Nelle vasche di ossidazione, immettendo aria dal fondo mediante diffusori che la distribuiscono capillarmente, si creano le condizioni ottimali per la crescita dei batteri, il cosiddetto fango attivo. Vista di un modulo della linea acque con in primo piano la sedimentazione seondaria Ossidazione biologica 10 11
GRIGLIATURA E CONTROLLO DI QUALITÀ DELL’AFFLUENTE DISSABBIATURA E DISOLEATURA Ponte va e vieni Impianto di deodorizzazione 4 1 Dall’ossidazione 2 3 5 4 5 1 1 3 All’impianto di trattamento Dalla grigliatura e recupero sabbie Dissabbiatore 2 Dalla linea fanghi Alla dissabbiatura Dai collettori Alla sedimentazione primaria 6 Al trattamento morchie Vasca raccolta morchie Alla discarica esterna Grigliatura e controllo di qualità dell’affluente rappresentano la In questa sezione il liquame, attraverso quattro coppie di vasche prima fase del trattamento. rettangolari (capacità totale: 19.580 m3) corredate da ponti va e L’eliminazione delle sostanze grossolane avviene in due edifici vieni 1 , subisce un primo rallentamento di velocità che permet- ( “Grigliatura 1” e “Grigliatura 2” ) mediante quattro linee, te il deposito sul fondo delle sabbie. ciascuna costituita da: Un sistema di pre-aerazione con ventilatori centrifughi (portata 2 sgrigliatori oleodinamici 1 con traliccio a doppio sfilante totale 12.000 m3/h) 2 facilita l’affioramento delle morchie ole- (larghezza: 2 ÷ 4 m, passo: 20 mm, passaggio libero: 15 mm), ose nella zona di calma. 1 nastro trasportatore e 1 compattatore del materiale sgrigliato Le sabbie, sollevate mediante air-lift installati sui ponti 3 , (capacità: 10 m3/h) 2 . sono incanalate a valle dei dissabbiatori dove, in apposite A servizio di entrambi gli edifici è installato un deodorizzatore ad vasche, vengono estratte da selezionatori idraulici ed inviate al umido tipo scrubber a due stadi: acido e basico (portata trattata trattamento 4 . GRIGLIATURA AUTOMATICA 23.000 m3/h) 3 . Le morchie oleose sono raccolte mediante lame raschianti 5 e Sgrigliatori automatici 8 n° I liquami in ingresso all’impianto sono analizzati mediante il convogliate in un pozzo all’estremità opposta, da dove vengono monitoraggio in continuo di Temperatura, pH, Redox, Ammoniaca inviate al trattamento mediante autobotti 6 . Canali “Grigliatura 1” 4 n° e TOC 4 . 4 x 2,5 m I liquami conferiti a mezzo autobotte sono sottoposti a controlli 4 n° Canali “Grigliatura 2” 2 x 2,5 m puntuali 5 . DATI TECNICI Passaggio libero 15 mm Canali aerati 8 n° Parametri liquami in ingresso Capacità compattatori 10 m3/h SST av. 200 mg/l Dimensioni 7,5 x 48 x h 6,8 m SST max 500 mg/l Vasche di accumulo bottini BOD5 av. 220 mg/l Volume totale 19.580 m3 BOD5 max 500 mg/l Capacità 260 m3 COD av. 380 mg/l Superficie totale 2.880 m2 COD max 700 mg/l N tot av. 31 mg/l Ponti 8 n° N tot max 45 mg/l P tot av. 4,0 mg/l Compressori pre-aerazione 3 n° P tot max 6,5 mg/l Portata giornaliera media trattata 600.000 m3/g Portata compressori (cad.) 4.000 m3/h Portata oraria media 25.000 m3/h Estrattori sabbie 7 n° Portata oraria diurna (tempo asciutto) 32.000 m3/h Tempo di ritenzione medio 45 min Dissabbiatura - Ponti va e vieni 12 Sgrigliatori automatici 13
LAVAGGIO E RECUPERO SABBIE SEDIMENTAZIONE PRIMARIA Acqua pulita 1 Vasca sedimentazione primaria Trommel Idrociclone Idrociclone primario secondario Pozzo ripartitore Alle vasche di Predenitrificazione Acqua pulita Sovvallo Sedimentatore Tavola densimetrica Autospurgo All’ispessimento Idroseparatore Dalla dissabbiatura Idroseparatore primario secondario Grigliatura Fossa di scarico Sabbia spurghi Sovvallo Al trattamento morchie Alla Dissabbiatura 3 Vasca raccolta morchie 2 Vasca raccolta fanghi primari Le sabbie separate durante i trattamenti primari vengono DATI TECNICI sottoposte ad un processo meccanico di purificazione mediante lavaggio e centrifugazione, in modo da consentirne il recupero in Vasche circolari 8 n° alternativa allo smaltimento in discarica. Dal lavaggio e dalla centrifugazione si ottengono prodotti Diametro 52 m riutilizzabili in edilizia per formazione di sottofondi stradali, letti di posa per condotte interrate, materiali di riempimento. Volume totale 59.440 m3 L’impianto tratta le sabbie derivanti dalle attività di depurazione dei reflui urbani e dalle attività di manutenzione delle reti Superficie totale 16.981 m3 fognarie e dei collettori consortili in gestione a SMAT. Le sabbie da trattare, una volta scaricate nelle apposite vasche di Velocità ascensionale 1,5 m/h accumulo, sono prelevate con una benna e sottoposte a vagliatura (vaglio rotante con fori da 10 mm) e successivo lavaggio con acque Tempo di ritenzione medio 2,4 h recuperate dal processo di depurazione. La frazione sabbiosa, una volta separata dal resto, è avviata Il passaggio del liquame nella sedimentazione primaria (8 vasche tramite pompe alla sezione di ciclone primario e nuovo lavaggio circolari con capacità totale di 59.440 m3, equipaggiate con ponte in tavola densimetrica. Una ulteriore separazione consente di rotante con lama di raccolta dei fanghi 1 ) ha come effetto il ottenere sabbie pulite e riutilizzabili. deposito sul fondo delle vasche della quasi totalità delle sostanze Le acque impiegate per il lavaggio vengono convogliate in testa in sospensione. all’impianto, per ricominciare nuovamente il ciclo di depurazione. I fanghi così prodotti (primari), unitamente a quelli in eccesso Scarico della benna L’impianto ha una capacità di trattamento pari a 7.000 kg/h dall’ossidazione (di supero), sono raccolti dalle lame raschianti in di sabbie grezze, consentendo il recupero di circa 2.000 kg/h due pozzi dai quali avviene l’estrazione temporizzata per l’invio DATI TECNICI di sabbie trattate. Succesivamente vengono estratti pietrisco all’ispessimento 2 . Ingresso (750 kg/h), sovvallo (750 kg/h) ed acque reflue per la restante Le sostanze oleose che affiorano in questa fase sono raccolte in quantità, dell’ordine di 3.500 kg/h. apposite vasche e successivamente inviate al trattamento 3 . Sabbia grezza 7.000 kg/h Uscita Trommell Sabbia lavata 2.000 kg/h Pietrisco 750 kg/h Sovvallo 750 kg/h Acque reflue 3.500 kg/h Lame ellittiche di fondo Vasche sedimentazione primaria 14 15
TRATTAMENTO BIOLOGICO CON DENITRIFICAZIONE SEDIMENTAZIONE SECONDARIA - DEFOSFATAZIONE Ponti ad aspirazione rapida del fango 2 Liquame in ingresso da sedimentatore primario Alla filtrazione finale Dall’Ossidazione biologica A B 1 Vasca sedimentazione secondaria 1 3 Raccolta schiume 3 alla vasca raccolta fanghi Fanghi di supero Defosfatazione all’ispessimento Ricircolo fanghi da sedimentazione secondaria All’Ossidazione biologica Alla sedimentazione secondaria Ipoclorito di sodio Clorazione di emergenza Ricircolo miscela aerata 2 Ricircolo fanghi Cloruro ferrico Il trattamento biologico delle acque richiede due fasi: La sedimentazione secondaria è l’ultima parte del trattamento AA Denitrificazione: Un sistema di ricircolo della miscela aerata biologico. mediante 36 pompe ad elica 11 permette la presenza di fanghi La miscela aerata passa nelle vasche di decantazione secondaria attivi, di liquame grezzo e di fanghi secondari nelle 12 vasche non 111 (24 vasche circolari con capacità totale di 175.600 m3), dove aerate (volume totale 110.000 m3), e mantenute in sospensione il fango prodotto nelle vasche di ossidazione sedimenta per mediante mixer sommersi. gravità e quindi viene ricircolato in testa alle vasche di pre- Qui i microorganismi operano la riduzione degli ossidi di azoto ad denitrificazione mediante 12 pompe a coclea 2 . azoto gassoso che viene liberato in atmosfera. Una parte di fango attivo viene estratta e pompata verso la linea Una serie di sistemi di analisi in continuo di ossigeno disciolto, di trattamento dei fanghi. Denitrificazione ammoniaca, redox e nitrati permette il controllo automatico delle Il dosaggio di sali di ferro nei fanghi attivi permette la rimozione SEDIMENTAZIONE SECONDARIA portate di aria insufflata e di ricircolo fanghi. per via chimica dei fosfati 3 . Vasche rettangolari 12 n° Vasche circolari 24 n° BB Ossidazione/Nitrificazione: viene effettuata in 24 vasche L’effluente depurato viene quindi inviato verso la filtrazione Dimensione (n° 6 - cad.) 6 x 50 x 45 m rettangolari aerate (volume totale 210.000 m3). finale. Una stazione di disinfezione mediante dosaggio di Diametro 54 m Dimensione (n° 6 - cad.) 6 x 40 x 20 m Mediante 12 turbocompressori 2 viene insufflata aria (33.000 ipoclorito di sodio può essere attivata in caso di emergenza. m3/h cad.) attraverso 59.000 diffusori a microbolle 3 sul fondo Volume totale 175.600 m3 Volume totale 110.000 m3 delle vasche. Vasche sedimentazione secondaria Superficie totale 55.000 m3 Mixer 36 n° I fanghi attivi in condizioni aerobiche trasformano la sostanza organica in CO2 che si libera in atmosfera e l’ammoniaca in ossidi Velocità ascensionale 0,9 m/h Potenza (cad.) 10 kW di azoto NO2 e NO3 che rimangono disciolti. Portata massima miscela aerata di ricircolo 133.000 m3/h Ponti ad aspirazione rapida del fango 24 n° Particolato ed altre sostanze rimangono inoltre intrappolate Ossidazione biologica all’interno dei fiocchi di fango attivo. Parametri effluente sedimentazione secondaria Vasche rettangolari 24 n° SST medio 25 mg/l Denitrificazione e ossidazione biologica Dimensione (n° 18 - cad.) 6 x 52 x 28 m BOD5 medio 16 mg/l Dimensione (n° 6 - cad.) 6 x 83 x 20 m Volume 210.000 m3 COD medio 40 mg/l Turbocompressori 12 n° Ntot medio 9 mg/l Portata aria (cad.) 33.000 m3/h Ptot medio 1,0 mg/l Potenza (cad.) 800 kW Portata giornaliera media trattata 600.000 m3/g Portata oraria media 25.000 m /h3 Portata oraria media 25.000 m3/h Portata oraria diurna (tempo asciutto) 32.000 m3/h Tempo di ritenzione medio (ricircolo incluso) 5,1 h Portata oraria diurna (tempo asciutto) 32.000 m3/h 16 17
FILTRAZIONE FINALE ACQUEDOTTO INDUSTRIALE Grigliatura alghe Canale ingresso filtri Percorso acque Serbatoio di compenso Dalla Sedimentazione secondaria Ipoclorito Vasca di accumulo acque filtrate All’ingresso filtri Uso interno Pompa dosatrice Smaltimento alghe Controlavaggio vasca Vasca Filtrazione finale Alla Dissabbiatura All’Acquedotto Dalla Filtrazione Alle utenze Compressore per controlavaggio Industriale industriali Al fiume Po Raccolta acqua controlavaggio Controllo cloro residuo 5 km Filtrazione finale L’acqua depurata ha caratteristiche chimiche, fisiche, biologiche idonee da consentire, in alternativa allo scarico in fiume, il reim- Acquedotto industriale piego per scopi industriali (ad esempio, per il raffreddamento di Serbatoio di compenso macchinari oppure come acqua di lavaggio o di servizio). FILTRAZIONE FINALE Il riutilizzo di acque depurate può portare ad un minore attingi- L’effluente finale proveniente dai moduli di trattamento mento da falda, così da preservare la quantità e la qualità della Filtri multistrato 27 n° secondario viene sottoposto a filtrazione in modo da eliminare, risorsa idrica. pressoché totalmente, le particelle residue in sospensione. Le acque filtrate destinate al riutilizzo vengono sottoposte a trat- Capacità totale 27.000 m3/h tamento di disinfezione mediante dosaggio di ipoclorito di sodio. La frazione più voluminosa (filacce, alghe) viene rimossa in una sezione di grigliatura preliminare e viene smaltita in discarica. Il tempo di contatto in vasca di accumulo è mantenuto per oltre Velocità massima filtrazione 10 m3/m2h 30 minuti. La concentrazione di cloro residuo viene controllata Il flusso viene quindi ripartito tra i 27 filtri multistrato presenti, mediante misurazione diretta in campo. Superficie filtri 1.500 m2 costituiti da letti a riempimento in sabbia ed antracite. Il riuso è fatto in buona parte all’interno dell’impianto, immagaz- L’acqua in uscita è priva delle impurezze residue ed ha caratteri- zinando questa frazione all’interno di una torre piezometrica, così Parametri effluente filtrazione finale stiche compatibili con l’ecosistema ricevente. da garantire una pressione per l’acqua servizi di rete di circa 4 bar. La quasi totalità viene scaricata in Po, una parte è riutilizzata per SST medio 8 mg/l Inoltre una sezione di acquedotto industriale prevede il riforni- scopi industriali. DATI TECNICI mento per un bacino di utenze industriali lungo un tratto di col- I filtri vengono periodicamente puliti per azione di controlavaggio lettore esteso per circa 5 km, in cui sono presenti cinque camere BOD5 medio 5 mg/l Vasca di contatto e accumulo 1.025 m3 con acqua pulita ed aria compressa. di dispacciamento. COD medio 30 mg/l Le acque di controlavaggio in uscita dai filtri, contaminate dai L’alimentazione avviene tramite tre pompe centrifughe di rilancio Pompe di rilancio centrifughe 3 n° residui, sono raccolte in apposita vasca e rilanciate tramite (ciascuna avente potenza pari a 200 kW), garantendo una portata 8,4 mg/l pompe in testa all’impianto, in modo da ricominciare il ciclo di massima di 0,5 m3/s. Ntot medio Portata massima totale 1.700 m3/h trattamenti. Ptot medio 0,7 mg/l Tempo di disinfezione > 30 min 18 19
LA LINEA FANGHI Vista complessiva della linea fanghi Disidratazione Filtropressatura con centrifughe Essicamento fanghi Filtrazione fanghi Deodorizzatore linea fanghi Lavaggio sabbie I fanghi provenienti dalla linea acqua, nella fase di preispes- In alternativa, la fase finale di disidratazione avviene in simento, sono sottoposti ad un primo addensamento che filtropresse a camere previo condizionamento mediante ne aumenta la concentrazione. l’aggiunta di sale ferrico e latte di calce, al fine di farlo precipitare in fiocchi e di consentirne la filtrazione. L’ispessito è raccolto in un pozzo di accumulo e di qui pompato nei digestori mentre le acque di risulta, come Nelle filtropresse il fango viene sottoposto ad una tutte le altre ottenute nelle successive fasi, vengono inviate pressione massima di 16 bar, consentendo di raggiungere in testa all’impianto per il trattamento. un tenore di secco superiore al 40 %, idoneo sia allo smaltimento in discarica per rifiuti urbani che all’utilizzo La fase di digestione realizza la trasformazione della so- come ammendante. stanza organica in inorganica attraverso l’azione di batteri anaerobi che si sviluppano alla temperatura di 37 - 40 °C. Il fango trattato dalla centrifugazione viene trasferito ai silos di stoccaggio mediante pompe alternative ad alta pressione Per questa ragione il fango nei digestori viene mantenuto ed è adatto al recupero in agricoltura come ammendante costantemente entro questi valori di temperatura. organico oppure come ammendante compostato. Tale trasformazione consente la produzione di gas biologi- Parte del fango centrifugato viene pompato alla sezione di co composto da circa il 65 % di metano ed il 35 % di CO2 che viene ricircolato in parte all’interno dei digestori, per essiccamento costituita da due essiccatori a riscaldamento permettere l’agitazione dei reattori e in parte viene stocca- indiretto a olio diatermico con singolo passaggio. to in gasometri per la successiva combustione nei motoge- Il fluido termovettore, olio diatermico, è riscaldato in una neratori o nelle caldaie. caldaia a metano. Il calore recuperato, tramite scambiatori acqua/fango, Il vapore prodotto (fumane) è condensato con recupero di permette di mantenere a temperatura costante i digestori. acqua calda a 80 °C utilizzata per riscaldare i digestori. Il processo si completa dopo circa 20 giorni di permanenza Gli incondizionabili sono inviati al deodorizzatore e le del fango nei digestori, quando termina il processo di condense in testa alla linea acqua per il trattamento. stabilizzazione. Il tempo di processo per l’essiccamento termico del fango è Dopo un ulteriore addensamento nella fase di postispessi- pari a circa 6 ore. mento, il fango viene avviato alla fase di disidratazione in Il prodotto finale si presenta sotto forma di piccoli granuli, centrifughe o filtropresse. idonei al recupero per termovalorizzazione o all’utilizzo Nella centrifugazione il fango viene condizionato con come combustibile per cementerie. polielettroliti organici e trattato per mezzo di quattro centrifughe ad alte prestazioni sottoponendolo ad una forza centrifuga di 3.160 g. 20 21
PREISPESSIMENTO DIGESTIONE ANAEROBICA Acqua 60°C Allo stoccaggio biogas Fanghi dalla Decantazione Primaria Compressore Acqua 80°C Digestore Digestore Alla dissabbiatura Alla Digestione Riscaldamento fango Al postispessitore Ricircolo fanghi Vasca Preispessimento Al postispessitore Vasca raccolta acqua Pozzo rilancio fanghi di risulta Dal preispessitore Nella fase di preispessimento i fanghi provenienti dal trattamento La fase di digestione realizza la trasformazione della quasi operato nei moduli della linea acque sono sottoposti ad un primo totalità di sostanza organica presente nei fanghi preispessiti, addensamento che ne aumenta la concentrazione. attraverso l’azione di batteri anaerobi che operano e si sviluppano La sezione di preispessimento è composta da sei vasche di alla temperatura di 37 - 40 °C alla quale viene mantenuto il fango decantazione circolari coperte, all’interno delle quali avviene una all’interno dei digestori. stratificazione in grado di separare l’ acqua dal fango ispessito. I fanghi provenienti dal preispessimento, addizionati a fanghi di Il ponte rotante all’interno di ogni vasca favorisce la raccolta del ricircolo, vengono preriscaldati in una sezione di scambiatori di sedimento. calore a fascio tubiero. L’estrazione del fango ispessito avviene dal fondo. Il fango viene Per conduzione termica, l’acqua di processo a 80 °C cede ai fanghi raccolto in un pozzo di accumulo e da qui viene pompato alla il calore necessario ad innalzarne la temperatura. DATI TECNICI successiva fase di digestione anaerobica. La temperatura dell’acqua di processo è ottenuta per effetto Vasche circolari coperte 6 n° Le acque di risulta, estratte attraverso lo stramazzo superiore del recupero di calore dai motogeneratori, dalla sezione di dei preispessitori, vengono raccolte, analogamente all’acqua essiccazione o per combustione diretta in caldaia utilizzando Diametro 22 m separata dalle fasi successive, in una vasca di accumulo dalla quale metano o biogas. sono inviate in testa all’impianto per ricominciare il trattamento Il processo anaerobico si realizza all’interno di sei digestori di Volume totale 7.890 m3 di depurazione. diametro 26 m ed altezza 30 m che sono dotati di un dispositivo di agitazione mediante compressori a palette. Superficie totale 2.300 m2 Il tempo di ritenzione medio è dell’ordine dei 15-20 giorni. L’azione dei microrganismi termofili consente la produzione di gas Carico 50 kg SS/m2 biologico, costituito per il 65 - 70 % da metano e per il restante 30 - 35 % da anidride carbonica e sottoprodotti secondari quali Tempo di ritenzione medio 6÷24 h vapore, ossidi di azoto, solforati, ecc. Il biogas viene filtrato e stoccato in tre gasometri di 16.890 m3 di Digestori anaerobici volume complessivo per essere successivamente utilizzato nella combustione dai motogeneratori oppure in caldaia. DATI TECNICI Digestori 6 n° Scambiatore di calore Diametro 26 m Altezza 30 m Volume totale 72.000 m3 Tempo di ritenzione medio 15÷20 gg Vasche di decantazione circolari coperte 22 23
CENTRALE RECUPERO ENERGETICO FILTROPRESSATURA Biogas Serbatoio biogas Motore a gas Fanghi Postispessitore Condizionamento Digestore Accumulo fango condizionato dalla Digestione Omogeneizzatorei Alternatore Pozzo rilancio Compressore fanghi Fango riscaldato Alla Silenziatore dissabbiatura Alla dissabbiatura Fango al postispessimento Camino Alla disidratazione con centrifuga Riscaldamento fango Catalizzatore fumi Calce viva in polvere Fango dal Scambiatore Produzione energia Acqua dall’acquedotto 95°C 45 °C 80°C 30°C elettrica interna industriale preispessimento di calore a tubi Pompa dosatrice Acqua Olio Disidratazione Rete Enel meccanica Acqua 65°C Rete Dosaggio teleriscaldamento cloruro ferrico Al recupero Scambiatori di calore a piastre Dosaggio e spegnimento latte di calce Acqua 75°C POSTISPESSIMENTO - CONDIZIONAMENTO Postispessimento Vasche circolari coperte 6 n° Diametro 22 m Volume totale 7.980 m3 Superficie totale 2.300 m2 Condizionamento Dopo la fase di stabilizzazione il fango viene nuovamente Serbatoi di agitazione 8 n° sottoposto ad addensamento nella fase di postispessimento, DATI TECNICI Motore a gas mediante eliminazione di acqua di diluizione all’interno di sei Stoccaggio biogas 30 % vasche di decantazione coperte aventi caratteristiche analoghe Dosaggio CaO La sezione di recupero energetico è costituita da quattro motori on dry sludge ai preispessitori. Gasometri 3 n° di cogenerazione accoppiati ad alternatori. 3,5 % Per fare precipitare in fiocchi il fango e migliorarne le caratteristi- Dosaggio sali di ferro I motori usano come combustibile il biogas prodotto nel corso on dry sludge che di filtrabilità, in quattro vasche di condizionamento vengono Produzione media 40.000 Nm3/d del processo. In caso di necessità due di essi possono essere aggiunti reattivi chimici quali latte di calce e clorosolfato ferrico. ACCUMULO FANGO CONDIZIONATO - FILTROPRESSATURA alimentati anche con gas metano prelevato da rete. Accumulo fango condizionato Il latte di calce viene ottenuto partendo da ossido in polvere, Volume totale 16.890 m3 Il biogas prodotto dal trattamento di digestione e immagazzinato caricato in appositi silos. nel gruppo gasometri, viene compresso e combusto nella sezione Vasche circolari coperte 4 n° L’aggiunta di acqua in dispositivi denominati “spegnitori” dà Recupero energetico motori. origine, per effetto di una reazione esotermica, all’idrossido Motori a gas biologico 4 n° Con una produzione pari a 10.000.000 Nm3/anno, il biogas è Diametro 22 m costituente il latte di calce, che viene dosato con opportuna composto da circa 65 - 70 % di metano e 30 - 35 % di anidride diluizione per favorire l’addensamento del fango. carbonica ed altri residui. Volume totale 5.320 m3 Potenza elettrica (cad.) 1.400 kW Il fango, avente a questo punto concentrazione di sostanza secca Per cogenerazione si ottengono energia termica ed energia dell’ordine del 4 %, viene caricato mediante pompe monovite Produzione energia elettrica elettrica. Superficie totale 1.530 m3 (totale) 30.000 MWhe/y (pressione 16 bar) alla sezione di pressatura meccanica. Il calore recuperato dai gas di scarico e dal circuito di Filtropressatura La disidratazione più spinta si realizza all’interno di sei filtropresse Fabbisogno totale energia elettrica raffreddamento dei motori viene utilizzato per il riscaldamento (medio) 60.300 MWhe/y a piastre (capacità 68 m3 ciascuna). dell’acqua di processo in modo da portare in temperatura i fanghi Filtropresse 1.500 x 1.500 mm 6 n° nei digestori. Durante la stagione invernale viene impiegato Comprimendo tra loro i teli costituenti le piastre, viene rimossa Potenza termica (cad.) 1.500 kW per riscaldare la palazzina uffici e gli edifici tecnici presenti in Piastre per ogni filtropressa 150 n° una grande quantità di acqua. Produzione energia termica 30.000 MWhe/y impianto. Il fango ottenuto raggiunge un tenore di secco superiore al 40%, (totale) Volume totale camere 81 m3 con una consistenza solida caratteristica, a forma di lingotto. L’energia elettrica autoprodotta è mediamente di 30.000.000 Fabbisogno totale energia termica kWh/anno e contribuisce a coprire il 50% del fabbisogno di Il fango estratto può essere così condotto a stoccaggio provvisorio (medio) 53.000 MWhe/y Tenore di secco uscita 37 - 42 % energia elettrica in impianto. interno, quindi prelevato per l’invio a recupero. 24 25
DISIDRATAZIONE CON CENTRIFUGHE ESSICAMENTO FANGHI Vapore depurato Condensatore Dalle Centrifughe Fanghi dalla Digestione Al deodorizzatore Disidratatore con centrifuga Stoccaggio fango Ciclone Postispessitore Rotofiltro Vapore Stoccaggio 220 essiccato Dal teleriscaldamento fango disidratato rpm + Polvere H20 80 °C H20 90 °C Pozzo Al teleriscaldamento rilancio fanghi Corpi solidi Azoto Recupero energia termica Fango 2200 rpm filtrato Metano Stoccaggio polveri Centrale Alla dissabbiatura Fango termica Al condizionamento Acqua alla disidratato desabbiatura Sollevatore 220 °C Pompa 185 °C dosatrice All’Essiccatore Vasca fango filtrato Olio diatermico Essiccatore fango Recupero per Compressore compostaggio Alla discarica Decanter Pompa fango Polielettrolita disidratato Scarico di emergenza Pompa fango disidratato Scarico fango essiccato Scarico fango disidratato La sezione di essiccamento fanghi è costituita da due linee indipendenti. Il fango disidratato con un tenore di secco del 26 % è stoccato, per ogni linea, in un silos di capacità 230 m3 ed è alimentato all’essiccatore mediante una pompa da calcestruzzo a pistone. Caratteristiche di ciascun essiccatore: • Essiccatore a pale a riscaldamento indiretto; • Fluido termovettore: olio diatermico riscaldato a 220 °C; • Corpo essiccatore di forma ad ω con camicia riscaldata ad olio diatermico; DATI TECNICI • Doppio albero con pale cave riscaldate ad olio diatermico; • Motore elettrico: 160 kW azionato da inverter. Impianti essiccamento fanghi 2 n° Per ogni essiccatore è prevista una doppia estrazione mediante una coclea reversibile in grado di convogliare i fanghi essiccati in Alimentazione (cad.) 5.000 kg/h alternativa sulle due coclee di raffreddamento: via di caricamento Tenore di secco ingresso 26 % silos fango essiccato (180 m3) oppure via di scarico di emergenza su cassone scarrabile. Produzione oraria fango essiccato (cad) 1.428 kg/h Gli autocarri per il trasporto del fango essiccato sono caricati in Rotofiltro Centrifuga sicurezza grazie ad una proboscide mobile con aspirazione. Tenore di secco uscita 91 % La linea delle condense è costituita da: Temperatura di uscita 105 °C La disidratazione dei fanghi normalmente avviene mediante • Ciclone depolveratore a secco con estrazione ad acqua senza DATI TECNICI ricircolo dei fini; quattro centrifughe ad alte prestazioni. Capacità evaporativa (cad) 3.572 kg H2O/h Al fango in ingresso viene aggiunto polielettrolita, reagente Centrifughe 4 n° • Colonna di condensazione a miscela; polimerico organico con ottime proprietà di aggregazione per la • Sistema di recupero termico con doppio scambiatore a piastre; Richiesta termica (cad) 2.636 kW sostanza organica residua presente nei fanghi. • Colonna di condensazione a miscela con acqua di riutilizzo; Diametro tamburo 725 mm • Doppio aspiratore di regolazione. Recupero termico (cad) 1.750 kW Le quattro centrifughe, aventi capacità di 80 m3/ora cadauna, Gli incondensabili vengono inviati al deodorizzatore centrale ricevono i fanghi condizionati con polielettrolita dando luogo a Velocità di rotazione 2.800 rpm Consumo gas naturale (cad) 300 Nm3/h della linea fanghi. un prodotto disidratato avente un buon tenore di solido secco (compreso tra 24 - 26 e 30 %) e idoneo all’impiego per ulteriori Le acque di condensa vengono pompate in testa all’impianto di Consumo energia elettrica (cad) 160 kW Accelerazione centrifuga 3.160 G scopi produttivi. depurazione delle acque. Il fango disidratato viene trasferito ai silos di stoccaggio, da cui Per ogni linea l’energia termica necessaria all’evaporazione è Tempo di processo 6 h Potenzialità (cad.) 80 (2 % SS) m3/h viene prelevato per essere destinato ad impianti di compostaggio prodotta in una caldaia a metano dalla potenzialità di 3.488 kW. Capacità stoccaggio fango essiccato 360 m3 e per recupero in agricoltura come ammendante organico. Capacità stoccaggio fango disidratato 460 m 3 Parte del fango disidratato può essere ulteriormente concentrato Produzione totale annua 11.000 t mediante successivo trattamento di essiccazione. (fango 90 % SS) 26 27
DEODORIZZAZIONE PARCO FOTOVOLTAICO Preispessimento Grigliatura Camino Sorgente solare Inseguitore biassiale Postispessimento Essiccazione Torre orizzontale di lavaggio Filtropresse Lavaggio Sabbie Centrifughe Pannelli in silicio policristallino Aria da lavare Stadio Stadio acido basico Aria Ventilatore deodorizzata Trasformatore Inverter Contatore Trasformatore di produzione Pompa dosatrice All’impianto di depurazione Acido solforico Soda Ipoclorito Cabina di controllo Rete Enel Produzione di energia Cabina sottostazione elettrica interna elettrica L’aria estratta dalla sezione di grigliatura della linea acque, L’energia elettrica autoprodotta per combustione dal gruppo dalle vasche coperte delle sezioni di trattamento della linea di cogenerazione copre circa il 50% del fabbisogno energetico fanghi (preispessimento, filtropressatura), nonché da quelle di dell’intero impianto. essiccamento (incondensabili), viene purificata mediante una Con il contributo dell’energia solare rinnovabile, si riducono fase di deodorizzazione. ulteriormente i prelievi di energia da rete esterna necessari per Gli edifici in cui avviene il trattamento sono tre: uno a servizio completare il fabbisogno energetico dell’impianto di depurazione. della linea acque e due a servizio della linea fanghi. La tecnologia applicata nel parco fotovoltaico consente la Il gruppo deodorizzatore della linea fanghi funziona come quello produzione di energia pulita, senza emissione di rumore o a servizio della linea acque ma con una potenzialità doppia. sostanze inquinanti. Tramite ventilatori l’aria è inviata in una vasca (scrubber) Le installazioni del parco sono compatibili con la struttura DATI TECNICI contenente materiale plastico di riempimento. esistente anche dal punto di vista dell’impatto ambientale. Superficie area parco fotovoltaico 43.000 m2 L’aria è sottoposta a lavaggio prima con una soluzione acida L’impianto fotovoltaico ha una potenza elettrica nominale di 997 (acido solforico) e in seguito con una soluzione basica (idrossido di kW, fornita da 4.242 pannelli in silicio policristallino aventi una Pannelli in silicio policristallino 4.242 n° sodio), in aggiunta ad ipoclorito di sodio per ulteriore disinfezione superficie utile complessiva di oltre 7.000 m2. finale. Il parco è inserito in un’area di 43.000 m2 e i suoi moduli sono Pannelli fissi a terra 3.906 n° L’aria depurata esce in atmosfera da camino, le acque di lavaggio disposti nella parte iniziale delle prime tre linee dei trattamenti sono riutilizzate più volte e poi rilanciate in testa all’impianto per secondari della linea acque. Inseguitori biassiali 6 n° essere depurate. Sei gruppi di 56 pannelli ognuno, sono installati a terra su La portata massima complessiva di aria depurata è di circa strutture orientabili ad inseguimento biassiale, per migliorare la Pannelli su inseguitori biassiali 336 n° Deodorizzatore linea acqua 120.000 Nmc/h. produzione giornaliera. Superficie complessiva pannelli 7.000 m2 29 inverter trasformano la corrente continua in corrente alternata DEODORIZZAZIONE Linea acque Linea fanghi [ 1 ] Linea fanghi [ 2 ] a 380 V. Un trasformatore presente nella cabina di controllo eleva Inverter 29 n° la tensione a 6 kV, rendendo l’energia prodotta compatibile per Edifici deodorizzazione 1 n° 1 n° 1 n° l’impiego a servizio dell’impianto di depurazione. Potenza elettrica resa 997 kW Ventilatori centrifughi 2 n° 2 n° 2 n° L’impianto fotovoltaico è operativo da maggio 2011, la produzione annua è di oltre 1.200.000 kWh. Produzione energia elettrica totale > 1.200 MWh/y Volume totale 28 m 3 56 m 3 31 m 3 Portata massima complessiva 23.000 m3/h 70.000 m3/h 25.000 m3/h Torre di lavaggio in materiale plastico 1 n° 1 n° 1 n° Primo stadio - acido - ricircolo soluzione di acido solforico 40 m3/h 85 m3/h 40 m3/h Secondo stadio - basico - ricircolo soluzione di soda 40 m3/h 85 m3/h 40 m3/h Vasca di lavaggio 28 Inseguitore biassiale pannelli a terra 29
PROTEZIONE AMBIENTE - SICUREZZA E CONTROLLO Analisi di laboratorio presso il Centro Ricerche del gruppo SMAT Sala operativa del centro di telecontrollo e telecomando degli impianti SMAT Il gruppo SMAT è all’avanguardia nella sperimentazione La misurazione avviene mediante strumenti dedicati in SMAT da sempre ha investito risorse per sperimentare i di nuovi metodi di controllo delle risorse, in particolare campo e procedure di analisi di laboratorio chimiche e più avanzati processi di potabilizzazione e di depurazione, strumenti automatici per il monitoraggio on line, istante biologiche su campioni significativi provenienti da otto applicando i risultati ottenuti sui propri impianti. per istante, della qualità delle acque, che garantiscono la stazioni di campionamento automatico ubicate nelle Il Laboratorio Chimico-Biologico per le acque reflue del continuità del controllo e la tempestività dell’intervento. diverse sezioni dell’impianto. Centro Ricerche SMAT ha condotto numerosi studi e Il controllo gestionale viene effettuato dai centri di supervi- I campionamenti sono effettuati nell’arco delle 24 ore in sperimentazioni in particolare su: sione e controllo che permettono interventi in tempo reale modo proporzionale alla portata trattata. • Presenza di disturbatori endocrini e di residui di prodotti con la registrazione e l’archiviazione dei dati significativi. In ingresso all’impianto è installata una stazione di analisi farmaceutici e di droghe nelle acque di scarico Il telecontrollo e telecomando degli impianti di sollevamen- automatica per disporre di dati sulla composizione dei • Riuso delle acque reflue per destinazioni speciali to delle reti fognarie e dei processi di depurazione consente liquami. (acqua spaziale) la continuità del funzionamento mediante l’attivazione a La stazione automatica è in grado di rilevare i parametri • Effetto della disinfezione con ipoclorito sulla tossicità distanza delle riserve e delle squadre di pronto intervento. allo scarico delle acque reflue urbane TOC, pH, conducibilità e zincoin tempo reale. • Impiego del trattamento di ozonazione negli impianti di La rappresentazione informatizzata della rete permette L’impianto di depurazione è gestito grazie ad un sistema di depurazione per la riduzione della produzione di fanghi l’interconnessione di dati tecnici, amministrativi ed eco- supervisione che controlla 9.000 punti fisici. • Digestione anaerobica della frazione organica dei rifiuti nomici consentendo la gestione efficace e integrata del All’esterno dell’impianto opera un servizio di verifica solidi urbani servizio idrico. rilevamento e monitoraggio, che ha il compito di controllare • Valutazione della compatibilità degli apparecchi Il sistema integrato adottato sull’impianto di depurazione la qualità degli scarichi industriali e di salvaguardare dissipatori di rifiuti organici centralizzato prevede la misura in continuo di alcuni l’efficienza degli impianti di trattamento aziendali. • Sviluppo di tecnologie di trattamento dei fanghi di parametri come il pH, l’ossigeno disciolto, il potenziale depurazione finalizzate al riutilizzo dei fanghi stessi redox, la portata, la temperatura, l’ammoniaca, i nitrati, i • Realizzazione di un trattamento innovativo per il solidi sospesi. recupero delle sabbie negli impianti di depurazione. 30 31
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