L'Insegnamento della Fisica nei Licei riformati - Emilio Mariotti, UniSiena

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L'Insegnamento della Fisica nei Licei riformati - Emilio Mariotti, UniSiena
L’Insegnamento della
        Fisica nei Licei riformati
      Liceo scientifico “Barsanti e Matteucci”
      Viareggio, 8 marzo 2012
Emilio Mariotti, UniSiena
L'Insegnamento della Fisica nei Licei riformati - Emilio Mariotti, UniSiena
Viareggio, c'è il corso di aggiornamento:

        il sonno dei partecipanti
A. DA DOVE SI PARTE
1. CENNI STORICI
   (per scaldarsi)
L’evoluzione dell’insegnamento della fisica in Italia
   1960    L’OCSE produce un documento dal titolo: Un nuovo approccio per l’insegnamento della fisica
   1963    Corsi di sperimentazione didattica e metodologica fisica Museo della Scienza di Milano
           Rete di laboratori       Unità mobile
           in Italia nascono le classi pilota in cui veniva sperimentato l’insegnamento della fisica secondo il
           PSSC (Physical Science Study Committee)
   1968 Lo scossone
          Iniziano ad essere autorizzate dal Ministero le prime sperimentazioni richieste direttamente
          dalle scuole
   1974 DD, DPR 419 articoli 2 e 3 nascono le mini e le maxi-sperimentazioni, esplosione di richieste di
          sperimentazione
   1980-83 I Progetti Assistiti (DIRTECNICA), alcuni dei quali prevedevano l’insegnamento della fisica al
                biennio
    1985 Avvio del PNI.
          Il PNI di fisica vede anche l’elaborazione dei nuovi programmi di fisica sia per il biennio che per
          il triennio in cui il PC era visto come strumento didattico utile per chiarire i concetti e migliorare
          gli apprendimenti degli allievi.
          I corsi d’aggiornamento interessarono 24000 docenti di matematica e fisica iniziarono nel 1986
          e si conclusero nel 1992
          48,3% delle scuole è coinvolto PNI 50% degli Istituti Tecnici ha adottato un progetto assistito
          (Dati del Ministero 1991)
   1987-1992 Programmi della Commissione Falcucci (1987), Progetto ’92, Progetto Autonomia
   1991-1992 Avvio della sperimentazione del Progetto Brocca

   1993 un decreto ed una circolare del MPI impongono di chiudere le mini-sperimentazioni
         autonome, offrendo in alternativa la possibilità di adottare, PNI (Matematica e
         Fisica) Progetto Brocca e Progetti Assistiti
L’evoluzione dell’insegnamento della fisica in Italia
   1992-97 Aggiornamento docenti: corsi residenziali a Lugo di Romagna, Liceo Scientifico Curbastro per
      docenti del centro nord che sperimentano il PNI (1993) a Reggio Calabria al Leornardo da Vinci per i
      docenti del sud; a Roma Il Liceo Scientifico nel futuro della scuola italiana per i docenti che
      sperimentano il progetto Brocca
   1998 La prima indagine PISA (Programme for International Student Assessment)
      Sviluppato dai governi tramite l’Organizzazione per la Cooperazione e lo Sviluppo Economico
      PISA ha l’obiettivo generale di verificare se, e in che misura, i giovani che escono dalla scuola
      dell’obbligo abbiano acquisito alcune competenze giudicate essenziali per svolgere un ruolo
      consapevole e attivo nella società e per continuare ad apprendere per tutta la vita
   2000 Vengono definiti gli obiettivi prioritari dell’UE – che si configurano come obiettivi prioritari anche delle
      politiche nazionali - e che dovevano trovare attuazione nell’arco del decennio 2001-2010
      I Ministri dell’Istruzione UE devono promuovere l’acquisizione da parte di tutti i cittadini, delle
      competenze di base necessarie a partecipare attivamente e responsabilmente alla società della
      conoscenza, al potenziamento degli studi scientifici (Matematica, Scienza e Tecnologia), alla necessità
      di prestare particolare attenzione al ruolo della cultura scientifica e tecnologica ed alla necessità di una
      politica europea di ricerca e sviluppo incisiva ed aperta

   2000, 2003 La seconda e la terza indagine PISA

   Drastica diminuzione delle iscrizioni ai Corsi di Laurea scientifici (Matematica Fisica e Chimica)
   fenomeno di portata internazionale

   2005 Piano Insegnare Scienze Sperimentali per promuovere un efficace cambiamento nella didattica
      delle scienze sperimentali.
   2005 Progetto Lauree Scientifiche

   2006 e 2009 La quarta e la quinta indagine PISA
   2010 Riforma della Scuola Media Superiore
2. QUEL CHE SANNO I RAGAZZI ITALIANI
              (ahi ahi)
Paesi aderenti al nel         1998
Progetto PISA
   Equivalenti a 77% dell’economia mondiale
Paesi aderenti al nel         2003
                              2001
                              2009
                              2006
                              1998
                              2000
Progetto PISA
                 83%
   Equivalenti a 77%
                 86%
                 85%
                 81%
                 87% dell’economia mondiale
Caratteristiche del progetto
 •   Quindicenni = studenti di età compresa tra 14 anni 6 mesi
     e 15 anni e 6 mesi.
 •   Periodicità triennale con un’area di contenuti principale
     in ciascun ciclo
            PISA 2000: lettura, di nuovo nel 2009
            PISA 2003: matematica,
            PISA 2006: scienze
            PISA 2009: lettura
            PISA 2012: matematica e problem solving
 •   In ogni Paese il campione è costituito da un minimo di
     150 scuole con un campione di 35 studenti per scuola.
      • In PISA 2003 sono stati coinvolti oltre 275.000 studenti nei
        41 Paesi partecipanti
      • in PISA 2006 sono stati coinvolti 400.000 studenti nei 57
        Paesi partecipanti a rappresentare una popolazione di
        quasi 20 milioni di quindicenni scolarizzati.
La Reading Literacy è stata definita come …
•    “… la comprensione e l’utilizzazione di testi scritti e la
    riflessione su di essi al fine di raggiungere i propri
    obiettivi, sviluppare le proprie conoscenze e potenzialità e
    svolgere un ruolo attivo nella società.”

La Mathematics Literacy è stata definita come …
•    “… la capacità di un individuo di individuare e
    comprendere il ruolo che la matematica gioca nel mondo
    reale, di operare valutazioni fondate e di utilizzare la
    matematica e confrontarsi con essa in modi che
    rispondono alle esigenze della vita di quell’individuo in
    quanto cittadino impegnato, che riflette e che esercita un
    ruolo costruttivo.”
Per Scientific Literacy di un individuo PISA intende:
   l’insieme delle sue conoscenze scientifiche e l’uso di tali
   conoscenze per identificare domande scientifiche, per
   acquisire nuove conoscenze, per spiegare fenomeni
   scientifici e per trarre conclusioni basate sui fatti riguardo
   a questioni di carattere scientifico;
  la sua comprensione degli aspetti distintivi della scienza
   intesa come forma di sapere e di indagine propria degli
   esseri umani;
  la sua consapevolezza di come scienza e tecnologia
   plasmino il nostro ambiente materiale, intellettuale e
   culturale;
  la sua volontà di confrontarsi con le questioni legate alle
   scienze e con le idee della scienza da cittadino che riflette.
563 Finlandia
      Intervallo Confidenza Inferiore               534 Canada
                                                    531 Giappone
      Intervallo Confidenza Superiore               530 N. Zelanda
                                                    527 Australia
                                                    525 Paesi Bassi
      Risultati in                                  522 Corea
                                                    516 Germania
      scienze                                       515 Regno Unito
                                                    513 Rep. Ceca
                                                    512 Svizzera
      (medie) in                                    511 Austria
                                                    510 Belgio
      PISA 2006                                     508 Irlanda
                                                    504 Ungheria
                                                    503 Svezia
                                                    500 Media OCSE
                                                    496 Polonia
                                                    496 Danimarca
                                                    495 Francia
                                                    491 Islanda
                                                    489 Stati Uniti
                                                    488 Rep. Slovacca
                                                    488 Spagna
                                                    487 Norvegia
                                                    486 Lussemburgo
                                                    475 Italia
                                                    474 Portogallo
                                                    473 Grecia
                                                    424 Turchia
                                                    410 Messico

400               450                   500   550
Risultati in scienze (livelli) in PISA 2006

   Francia     6,6    14,5          22,8              27,2              20,9           7,2 0,8

   Spagna 4,7        14,9           27,4                  30,2               17,9          4,5 0,3

                              Questi studenti sanno sistematicamente
548   Finlandia
      Intervallo Confidenza Inferiore               547   Corea
                                                    531   Paesi Bassi
      Intervallo Confidenza Superiore               530   Svizzera
                                                    527   Canada
                                                    523   Giappone
       Risultati in                                 522
                                                    520
                                                          N. Zelanda
                                                          Belgio
       matematica                                   520
                                                    513
                                                          Australia
                                                          Danimarca

       (medie) in PISA                              510
                                                    506
                                                          Rep. Ceca
                                                          Islanda
                                                    505   Austria
       2006                                         504
                                                    502
                                                          Germania
                                                          Svezia
                                                    501   Irlanda
                                                    498   Media OCSE
                                                    496   Francia
                                                    495   Regno Unito
                                                    495   Polonia
                                                    492   Rep. Slovacca
                                                    491   Ungheria
                                                    490   Lussemburgo
                                                    490   Norvegia
                                                    480   Spagna
                                                    474   Stati Uniti
                                                    466   Portogallo
                                                    462   Italia
                                                    459   Grecia
                                                    424   Turchia
                                                    406   Messico

400               450                   500   550
556   Corea
      Intervallo Conf idenza Inf eriore               547   Finlandia
                                                      527   Canada
      Intervallo Conf idenza Superiore                521   N. Zelanda
                                                      517   Irlanda
                                                      513   Australia
      Risultati in                                    508
                                                      507
                                                            Polonia
                                                            Svezia
      lettura                                         507
                                                      501
                                                            Paesi Bassi
                                                            Belgio
      (medie) in                                      499
                                                      498
                                                            Svizzera
                                                            Giappone
      PISA 2006                                       495
                                                      495
                                                            Regno Unito
                                                            Germania
                                                      494   Danimarca
                                                      492   Media OCSE
                                                      490   Austria
                                                      488   Francia
                                                      484   Islanda
                                                      484   Norvegia
                                                      483   Rep. Ceca
                                                      482   Ungheria
                                                      479   Lussemburgo
                                                      472   Portogallo
                                                      469   Italia
                                                      466   Rep. Slovacca
                                                      461   Spagna
                                                      460   Grecia
                                                      447   Turchia
                                                      410   Messico

400               450                     500   550
Esempio di una prova di
matematica
                                           ANDATURA

 La figura mostra le orme di un uomo che cammina. La lunghezza P del passo è la distanza tra la
 parte posteriore di due orme consecutive.

                              n
 Per gli uomini, la formula     =140 fornisce una relazione approssimativa tra n e P dove:
                              P
       n = numero di passi al minuto, e

       P = lunghezza del passo in metri.
Domanda 1: ANDATURA
Se la formula si applica all’andatura di Enrico ed Enrico fa 70
passi al minuto, qual è la lunghezza del passo di Enrico? Scrivi
qui sotto i passaggi che fai per arrivare alla risposta.

ANDATURA:INDICAZIONI PER LA CORREZIONE D1

 Punteggio pieno
                                        % Risposte
 Codice 2: 0,5 m or 50 cm, (unità di misura           corrette:
                                            non richiesta).
 • 70/P = 140                           Italia 23% (parz.25%)
   70 = 140 P
   P = 0,5                              OCSE 36% (parz.22%)
 • 70/140
                                              Omissioni Italia 35%
  Punteggio parziale
                                                   Omissioni
  Codice 1: Ad esempio sostituzione corretta dei numeri          OCSE
                                                        nella formula ma 21%
  risultato errato oppure nessuna risposta.
·     [solamente sostituzione dei numeri nella formula]
·    [sostituzione corretta, ma calcoli sbagliati]

      OPPURE Trasformazione corretta della formula in p = n / 140 ma si
 ferma lì o prosegue in modo errato.
EFFETTO SERRA
Leggi il brano e rispondi alle domande che seguono.
EFFETTO SERRA: REALTÀ O FANTASIA?
Gli esseri viventi hanno bisogno di energia per sopravvivere. L’energia che mantiene la
vita sulla Terra proviene dal Sole che irradia energia nello spazio perché è molto caldo.
Una minima parte di questa energia raggiunge la Terra.
L’atmosfera terrestre funziona come uno strato protettivo sulla superficie del nostro
pianeta, impedendo le variazioni di temperatura che si verificherebbero se non ci fosse
l’aria.
La maggior parte dell’energia proveniente dal Sole attraversa l’atmosfera terrestre. Una
parte di questa energia è assorbita dalla Terra, un'altra è invece riflessa dalla superficie
terrestre. Parte di questa energia riflessa viene assorbita dall’atmosfera.
Come risultato di questo processo, la temperatura media sulla superficie terrestre è
maggiore di quella che ci sarebbe in assenza di atmosfera. L’atmosfera terrestre ha lo
stesso effetto di una serra, da qui il termine effetto serra.
L’effetto serra sembra sia diventato più marcato durante il ventesimo secolo.
Che la temperatura media dell’atmosfera terrestre sia aumentata è un dato di fatto. Sui
giornali e sui periodici viene spesso citato l’aumento dell’emissione di diossido di
carbonio (anidride carbonica) come causa principale dell’aumento della temperatura nel
ventesimo secolo.
Uno studente, di nome Andrea, si interessa della relazione possibile tra la temperatura
media dell’atmosfera terrestre e l’emissione di diossido di carbonio sulla Terra.
In una biblioteca trova i seguenti due grafici.
20

Emissione di diossido di carbonio
         ↑
(miliardi di tonnellate
all’anno)

                                    10

                                           1860   1870   1880   1890   1900   1910     1920   1930   1940   1950   1960    1970    1980    1990

                                                                                         →
                                                                                Anni

                                    15,4
Temperatura media
dell’atmosfera terrestre (°C)   ↑

                                    15,0

                                    14,6

                                           1860   1870   1880   1890   1900   1910     1920   1930   1940   1950   1960   1970    1980    1990

                                                                                          →
                                                                                     Anni
Da questi due grafici Andrea conclude che l’aumento della temperatura media
dell’atmosfera terrestre è sicuramente dovuto all’aumento dell’emissione di diossido
di carbonio.

Domanda 3: EFFETTO SERRA                   S114Q03 - 01 02 11 12 99
Da quale caratteristica dei grafici Andrea trae la sua conclusione?

Domanda 4: EFFETTO SERRA                 S114Q04- 0 1 2 9
Un'altra studentessa, Gianna, non è d’accordo con la conclusione di Andrea.
Paragona i due grafici e dice che alcune parti dei grafici non confermano la sua
conclusione.
Fornisci un esempio di una parte dei grafici che non conferma la conclusione di
Andrea. Spiega brevemente la tua risposta.
Domanda 3
Domanda 4
Come rispondono gli studenti
Paesi       EFFETTO SERRA Dom. 3         EFFETTO SERRA Dom.4          EFFETTO SERRA Dom. 4
            Difficoltà 529– Livello 3    Difficoltà 568 – Livello 4   Difficoltà 659 – Livello 5

            % corrette   E.S.   %        %                  E. S.     %          E.S.   %
                                Omesse   p. parziale                  p. pieno          Omesse

Finlandia   66.6         1.1    6.1      38.0              1.1        28.6       1.2    14.2

Francia     64.1         1.5    12.4     20.6              1.4        33.4       1.6    27.1

Grecia      48.3         1.7    21.0     23.9              1.0        20.8       1.3    33.5

Italia      40.5         1.1    21.4     20.1              0.8        16.5       0.8    40.8

Media       53.9         0.3    13.6     24.1              0.2        22.4       0.2    25.8
  OCSE
B. COSA FARE?
1. I PROGRAMMI MINISTERIALI,
LE SCELTE STRATEGICHE DEGLI INSEGNANTI
PNI FISICA
Temi del programma di fisica PNI per il biennio
 La misura
 L’equilibrio e i processi stazionari
 Il movimento
 La propagazione della luce
 L’energia: sue forme, conservazione e
  trasformazione
PNI FISICA
Scelte metodologiche:
 Programmazione didattica
 Utilizzo del laboratorio (30%)
 Risoluzione di problemi
 Utilizzo del computer

Quadro orario: tre ore settimanali
Valutazioni: scritto ed orale
PNI FISICA
Alla fine del biennio gli allievi dovranno essere in               I Temi …
grado di:
- analizzare un fenomeno o un problema, riuscendo ad
individuare gli elementi significativi, le                        TEMA n° 3 - IL MOVIMENTO
   relazioni, i dati superflui, quelli mancanti, e riuscendo
a collegare premesse e conseguenze;                                - Sistemi di riferimento;
- eseguire in modo corretto semplici misure con chiara             - legge oraria e sua rappresentazione grafica;
consapevolezza delle operazioni effettuate e                       - velocità, accelerazione (esempi di moti
  degli strumenti utilizzati;                                      significativi);
- raccogliere, ordinare e rappresentare i dati ricavati,           - le leggi della dinamica ed applicazioni;
valutando gli ordini di grandezza e le                             - quantità di moto, energia meccanica e la loro
  approssimazioni, mettendo in evidenza l'incertezza               conservazione;
associata alla misura;                                             - urti elastici ed anaelastici;
- esaminare dati e ricavare informazioni significative da          - il moto dei pianeti.
tabelle, grafici ed altra documentazione;                          Lo svolgimento di questo tema richiede particolari
- porsi problemi, prospettare soluzioni;                           capacità di astrazione per la necessità di introdurre
- inquadrare in un medesimo schema logico situazioni
diverse, riconoscendo analogie o differenze,                       concetti come la velocità e l'accelerazione
  proprietà varianti ed invarianti;                                instantanee. Si raccomanda, pertanto, un ampio
- trarre semplici deduzioni teoriche e confrontarle con i          riferimento a diagrammi e rappresentazioni
risultati sperimentali;                                            geometriche nelle discussioni teoretiche e l'uso di
- utilizzare o elaborare semplici programmi da verificare          filmati per integrare gli esperimenti di laboratorio.
con l'elaboratore, per la risoluzione di                           Il tema si presta particolarmente all'utilizzazione del
  problemi o per la simulazioni di fenomeni.                       computer nello studio del moto dei corpi.
Con l'attività di laboratorio gli allievi dovranno                 La trattazione degli urti elastici e anaelastici
inoltre:                                                           richiede esperienze di laboratorio che ne
- aver sviluppato la capacità di proporre semplici                 evidenzino la fenomenologia in due dimensioni.
esperimenti, atti a fornire risposte a problemi di                 La conservazione della quantità di moto si presta,
   natura fisica;                                                  in modo particolare, per mostrare agli allievi
- aver imparato a descrivere, anche per mezzo di                   l'importanza e la necessità dei principi di
schemi, le apparecchiature e le procedure utilizzate e             conservazione nell'indagine fisica.
aver sviluppato abilità operative connesse con l'uso
degli strumenti;
- aver acquisito flessibilità nell'affrontare situazioni
impreviste di natura scientifica e/o tecnica.
Laboratorio di Fisica/Chimica
Progetto Brocca

  Obiettivi del corso non sono tanto le conoscenze teoriche relative alla fisica e
  alla chimica quanto le abilità sperimentali e le strategie cognitive che
  diventano operative attraverso i contenuti delle due discipline

Scelte metodologiche:
 Programmazione didattica
 Utilizzo del laboratorio

Quadro orario: tre ore settimanali
Valutazioni: pratico ed orale
Laboratorio di Fisica/Chimica
Progetto Brocca
   Proprietà fisiche dei corpi e loro misura
   Dai materiali alle sostanze
   Dalle sostanze alle soluzioni
   Trasformazioni e conservazione della materia
   Movimento ed energia
   Energia ed ambiente
   La progettazione di un esperimento
Laboratorio di Fisica/Chimica
Progetto Brocca
2010 Riordino dei Licei:Liceo Scientifico
Fisica
Riordino dei Licei:Liceo Scientifico Fisica
Bozza Indicazioni Nazionali Licei 14 marzo 2010
Profilo Generale e Competenze                 Obiettivi Specifici per il Biennio
                                              Lo studente dovrà
Lo studente dovrà
 Conoscere i concetti fondamentali
   della fisica ed inquadrarli dal punto di
                                                 saper risolvere problemi
   vista storico e filosofico                    semplificare e modellizzare
 Formulare ipotesi, sperimentare ed              situazioni reali
   interpretare leggi fisiche                    sviluppare abilità relative alla
 Formalizzare un problema di fisica e
   saperlo risolvere
                                                  misura
 Aver fatto esperienza e saper riferire
                                                 Rielaborare in maniera critica
   sull’esperimento fatto. Dove per               ogni esperimento seguito
   esperimento si intende
   interrogazione ragionata dei
   fenomeni naturali e controllo di
   ipotesi interpretative, raccolta ed
   analisi critica dei dati, costruzione di
   modelli
Riordino dei Licei:Liceo Scientifico Fisica
Bozza Indicazioni Nazionali Licei 14 marzo 2010
Scelte metodologiche:

   Programmazione didattica
    ……la libertà, la competenza e la sensibilità dell’insegnante che valuterà di
    volta in volta il percorso didattico più adeguato ad ogni singola classe….
    …I temi suggeriti saranno sviluppati secondo modalità e con ordine coerenti
    con gli strumenti concettuali e con le conoscenze matematiche in possesso
    degli studenti. …
   Utilizzo del laboratorio …l’attività sperimentale dovrà accompagnare lo
    studente lungo l’arco di tutto il primo biennio ……
   Risoluzione di problemi

Quadro orario: due ore settimanali

Valutazioni: ?    Esame di Stato: ?
Riordino dei Licei:Liceo Scientifico Fisica
Bozza Indicazioni Nazionali Licei 14 marzo 2010

Temi
 Le grandezze fisiche (scalari e vettoriali) e la loro misura
  (incertezze, cifre significative di una misura, grafici)
 Ottica geometrica (riflessione, rifrazione e strumenti ottici)
 I fenomeni termici (temperatura, calore, equilibrio termico,
  passaggi di stato)
 Equilibrio dei corpi
 Cinematica e dinamica (II Legge di Newton)
 Energia meccanica
  (come primo esempio di conservazione di una grandezza fisica)
2. ASSIOMI
Perché la Fisica? (risposte diverse per persone
diverse)

Il dovere di insegnare Fisica (non solo storia, ma
anche presente)

La Fisica è una disciplina sperimentale (il metodo
sperimentale è fondamentale, non accessorio)

Fisica come scoperta

Procedere partendo da un basso livello di
formalizzazione
Selezionare gli argomenti, definire gli “irrinunciabili”

Fare scelte “coraggiose”, “controcorrente”

Fisica e altre discipline (prima di tutto, Matematica)

Fare ricerca in didattica
3. ALCUNE INDICAZIONI PIÙ CONCRETE
Appunti dal corso di Laboratorio di fisica
Liceo F. Redi
 Caratteristiche del percorso:
                           ……L’idea è quella di partire il più possibile da
 oggetti e fenomeni della vita comune, di porre al centro dell’attenzione
 questioni concrete che interessano la vita quotidiana degli studenti e,
 partendo da esse, sviluppare i concetti di fisica. L’approccio sarà fin da
 subito sperimentale, attraverso la proposta di misure che possono essere
 eseguite facilmente dagli allievi in laboratorio, ma anche attraverso l’uso di
 semplici strumenti di misura presenti nel loro corredo scolastico o a casa.
        Le prime misure fisiche proposte nel percorso sono quelle di
 lunghezza, dell’ area e del volume. L’intento è quello di far acquisire agli
 allievi la definizione operativa di lunghezza, area e di volume.
 Gli inconvenienti nell’uso del volume come misura della quantità di materia
 porteranno all’introduzione del concetto di massa e allo studio di cosa
 succede al volume e alla massa nelle trasformazioni. Le attività
 sperimentali proposte tendono a suggerire una legge di conservazione della
 massa e di non conservazione del volume. Parlando di massa non si potrà
 non parlare di Peso. Si passerà, quindi, dalle proprietà dei corpi alle
 proprietà delle sostanze con la misura della densità ed infine si
 guideranno gli allievi ad individuare i criteri che ci permettono di prevedere
 se un certo oggetto può galleggiare o no in un dato liquido.
Apprendimenti che si intendono promuovere Competenze

   Saper misurare le dimensioni, il volume e la massa e il peso di un corpo.
   Saper usare semplici tecniche e strumenti di misura: saper utilizzare il calibro
    decimale e ventesimale; la bilancia a bracci uguali; la bilancia elettronica e il
    dinamometro.
   Saper trasformare misure fisiche nei rispettivi multipli e sottomultipli dell’unità di
    misura.
   Saper effettuare ragionamenti sulle trasformazioni di scala e sui rapporti.
   Saper valutare l’incertezza di una misura diretta e di una misura indiretta e
    saper individuare le cifre significative di una misura.
   Saper raccogliere i dati in tabelle e grafici.
   Saper rappresentare i dati sperimentali su un grafico.
   Saper interpretare la relazione matematica fra grandezze riportate su di un
    grafico.
   Saper individuare grandezze varianti ed invarianti in una trasformazione.
   Saper riconoscere situazioni di equilibrio.
   Saper riferire in modo sintetico la procedura seguita nelle proprie indagini, i
    risultati raggiunti e il loro significato usando linguaggi specifici.
   Saper formulare ipotesi e saper organizzare esperienze di verifica delle ipotesi.
Conoscenze                                      Abilità/capacità
•Conoscere le caratteristiche di uno            •La capacità di osservare in modo
strumento di misura                             sistematico, di raccogliere i dati e di
•Conoscere la definizione operativa di          esaminarli criticamente.
area e di volume                                •La consapevolezza della possibilità di
•Conoscere la definizione operativa di          descrivere in termini di trasformazioni
massa                                           fisiche e chimiche molti eventi osservati
•Conoscere la definizione operativa di          nella vita reale ed in generale
peso                                            comprendere la rilevanza della fisica
•Conoscere il concetto di bilancio e di         nella spiegazione del mondo che ci
grandezza invariante e variante                 circonda
•Conoscere la definizione di densità            •La comprensione dell’utilità di
•Conoscere il ragionamento aritmetico alla      formulare un’ipotesi e della necessità di
base delle divisioni                            valutarne il grado di attendibilità
•Conoscere la densità come proprietà            attraverso una verifica
caratteristica delle sostanze                   •La comprensione del rapporto tra fatti
•Conoscere la propagazione degli errori         empirici e la loro interpretazione
nelle misure indirette                          modellistica
                                                •Riconoscere il significato di una legge
                                                generale

Competenze inerenti il comportamento
•Saper collaborare con i compagni
•Saper organizzare il proprio lavoro e il proprio tempo
•Saper discutere e confrontare le proprie idee con quelle degli altri
•Saper valutare i risultati del proprio lavoro e individuarne gli errori
•Saper porre obiettivi e metodi anche in mancanza di direttive esterne
Metodologia
L’insegnante avrà il ruolo di esperto e guida alla ricerca.
Dovrà favorire la curiosità per la scienza, la fantasia e la
creatività dell’allievo partendo il più possibile da un
problema. Le fasi del metodo seguito saranno il più possibile
le seguenti:
a)stimolazione mediante un problema;
b)indagine sul problema posto: osservazioni guidate e misure;
c) discussioni e lezioni dialogate sui risultati raggiunti che
conducano alla risoluzione del problema ed all’analisi sulla
validità e sui limiti della risposta.

Verifica e valutazione
La valutazione deve essere fatta a due livelli:
1)raggiungimento da parte degli allievi degli obiettivi posti dal
percorso
Strumenti: osservazione del lavoro degli studenti in classe e
in laboratorio, correzione delle relazioni di laboratorio redatte
dagli studenti, tests, esercizi e problemi per vedere quali
degli obiettivi in termini di conoscenze, competenze e
capacità sono stati raggiunti.
2)Efficacia del percorso a raggiungere gli obiettivi posti.
L’efficacia del percorso dipende dai seguenti parametri:
           novità introdotta relativa a contenuti, metodi e

           valutazioni;
           studenti a cui è rivolto, con riguardo alle loro

           capacità, aspirazioni, desiderio di apprendere;
           ambiente in cui è inserito.
Appunti dal corso di Laboratorio di fisica IS
Liceo F. Redi
 Misurare lunghezze, aree, volumi e masse.
 Massa e volume: cosa rimane costante nelle
  trasformazioni?
 Massa e peso
 Dalle proprietà dei corpi alle proprietà delle
  sostanze: la densità.
 La densità e il galleggiamento
Esperienze Effettuate
    Misurare lunghezze con righelli, metro         Utilizzo della bilancia a bracci per la
     da sarta, metro da muratore, calibro,           misura della massa
     strumenti ad ultrasuoni.                       Misura della costante elastica di una
    Misura dello spessore di un foglio di           molla
     carta, misura dello spessore di grafite        Elastici e molle
     lasciato da una matita su di un foglio di
     carta, misura del diametro della Luna
                                                    Misura del peso di alcuni oggetti con il
     …….                                             dinamometro
    Misura dell’area delimitata da alcune
                                                    Bilance a molla e a bracci. Equilibrio tra
     figure (regolari ed irregolari) tracciate       forze e tra momenti
     su di un foglio di carta millimetrata          La massa nelle trasformazioni. La
    Misura del volume del libro di fisica           massa si conserva?
    Misura del volume di una zolletta di
                                                    Misura della densità di solidi e di liquidi
     zucchero                                       Misura della densità dell’aria
    Misura diretta ed indiretta del volume         Misura della densità delle growing-
     di alcuni solidi che non galleggiano            sphere
    Misura diretta del volume di un solido         La spinta di Archimede
     che galleggia                                  Densità e galleggiamento, i densimetri
    Misura del volume della sabbia                 I diavoletti
    Misura del volume di cristalli di sale         Relazioni tra misure di grandezze fisiche
     Il volume nelle trasformazioni

    Circa 20 esperienze - 48 ore di lezione più di 30 in laboratorio
Laboratorio Come?
                       ….. .L’osservazione è un processo in cui giochiamo una
                       parte intensamente attiva. Un’osservazione è una
              percezione pianificata e preparata…Un’ossertvazione è sempre
              preceduta da un particolare interesse, una questione un problema….

                                 Da Karl Popper il “Gioco della Scienza”

Non come esecuzione di un serie di istruzioni per
      arrivare al risultato “giusto”,

ma come situazione

   che offre ampie opportunità di percezione, osservazione,
    discussione, formulazione e verifica di ipotesi
   Che serva a stimolare la memoria
   Che possa far collegare argomenti scolastici con il mondo
    esterno
Come utilizzare al meglio il lavoro
di laboratorio
   Attività qualitative ed osservazioni che permettono di
    farsi un’idea del fenomeno in esame

   Attività che vengono eseguite per mettere alla prova
    ipotesi e teorie

   Attività in cui si devono misurare varie grandezze fisiche
    per poter conoscere un’altra grandezza fisica il cui valore
    non può essere determinato direttamente

   Attività aperte che hanno a che fare con il Problem
    Solving in campo sperimentale
Le relazioni di laboratorio
Titolo – Scopo – Materiale Utilizzato – Disegno o Foto – Raccolta dati
   sperimentali – Discussione degli errori commessi – Elaborazione dei
   dati sperimentali servendosi dei grafici – Conclusioni

Inserire domande di controllo a cui i ragazzi devono rispondere:

   Quali sono le ipotesi fisiche che hai fatto inizialmente?
   Perché hai misurato certe grandezze fisiche e non altre?
   A cosa ti è servito il grafico che hai tracciato?
   …….?
Il Ruolo del Laboratorio
Laboratorio Perché ?

  Solo quando cerchiamo di mettere in contatto la parte teorica
  con quella pratica della nostra preparazione cominciamo a
  sentire in pieno l’effetto di quella che Faraday ha chiamato
  l’inerzia mentale – che non è solo la difficoltà di riconoscere,
  negli oggetti concreti che ci stanno davanti, la relazione
  astratta che abbiamo appreso sui libri, ma il doloroso sforzo
  necessario per strappare la mente dai simboli e concentrarla
  sugli oggetti, e poi di nuovo dagli oggetti ai simboli …….,
  J.C. Maxwell
Appunti di lezione
   Porre un certo numero di monetine uguali (da 5 , 10 o 20 centesimi) l’una sull’altra a formare più pile di
    diversa altezza e chiedere agli studenti quante monete sono in ogni pila e quindi in totale ………….
   Chiedere quale è lo spazio occupato da ogni pila di monete. Potremmo scegliere come spazio unitario
    il volume di ogni moneta. Lo spazio occupato da ogni pila di monete sarà pari al numero di monete
    della pila.
   Chiedere quanto rame c’è in ogni pila di monete (le monete da 10 e 20 centesimi sono fatte per 89% di
    rame). Potremmo scegliere come quantità unitaria ancora la quantità di rame di ogni moneta. Il rame di
    ogni pila sarà dato dal numero di monete della pila.
   Scegliere una scatola a forma di parallelepipedo e chiedere quanto spazio occupa ………
   Proporre come esercizio per casa la misura approssimata del volume di una borsa del supermercato
    …………..

Misurare il volume di un corpo significa, quindi, trovare quante volte quel corpo contiene il
   campione di volume,
   Far riflettere sulle dimensioni del volume e sul fatto che, se si ingrandisce un solido in
    modo da conservarne la forma, se le sue dimensioni lineari vengono moltiplicate per
    il fattore k, allora il suo volume viene moltiplicato per il fattore k3. Proporre esercizi del
    tipo: un uovo di struzzo può essere considerato, con buona approssimazione,
    l’ingrandimento di un uovo di gallina. La lunghezza di un uovo di gallina sia 5 cm e il
    suo volume 50 cm3. Se la lunghezza di un uovo di struzzo è 20 cm, qual è il suo
    volume?
    Effettuare in classe la misura del volume del libro di fisica si tratta di misurare,
    utilizzando la riga o la squadra, le stesse che usano a disegno tecnico, o il metro da
    sarta le dimensioni del libro (lunghezza, larghezza ed altezza)
    Questa misura può essere l’occasione
   per determinare la sensibilità e la portata di uno strumento di misura;
   per discutere come leggere le scale graduate;
   per discutere come giudicare se una tacca dell’asta metrica coincide o no con il
    bordo del libro di cui si vogliono misurare le dimensioni;
   per proporre di osservare con una lente di ingrandimento i bordi del libro, se ad
    occhio nudo appare abbastanza regolare e continuo, come appare visto con una
    lente di ingrandimento?
    Per discutere come associare una incertezza assoluta alla misura delle dimensioni
    del libro, nel caso di una singola misura e nel caso di misurazioni ripetute in punti
    diversi del libro.
   Per discutere come dalle incertezze sulla misura delle dimensioni si può valutare
    l’errore sulla misura del volume.
   Proporre come esercizio per casa la misura del volume di una zolletta di zucchero
          Proporre agli studenti la misura del volume di una certa quantità di acqua
    fornendo loro più cilindri graduati di sensibilità diversa ed un recipiente graduato a
    forma di cono oppure una beuta.

         La misura proposta costituisce occasione per osservazioni e riflessioni:

   Al contatto con le pareti la superficie libera dell’ acqua contenuta nel cilindro graduato
    non è piana, ma curva. Questa superficie curva si chiama menisco. Come posso
    quindi decidere quanta acqua è contenuta nel cilindro?
   Le divisioni del cilindro graduato sono tutte alla stessa distanza, mentre quelle del
    recipiente a forma di cono o della beuta non lo sono. Perché?
   Qual è il vantaggio di costruire cilindri alti e stretti rispetto a larghi e bassi?
La spinta di Archimede
   ……………………………………

   Prendete un recipiente trasparente che contiene dell’acqua e introducete nel
    recipiente un oggetto che va a fondo e chiedete ai ragazzi, una volta che
    l’oggetto ha raggiunto il fondo, di dire, o scrivere, cosa hanno visto.
    E’ probabile che molti studenti si limitino a dire che il corpo è andato a fondo.
   Chiedete, allora, di descrivere cosa è successo all’acqua e al recipiente.
    Gli studenti saranno sicuramente in grado di mettere in evidenza l’innalzamento
    dell’acqua nel recipiente. Si possono puntualizzare i due fenomeni fondamentali:
    l’oggetto va a fondo e il livello dell’acqua aumenta.
   Si può adesso chiedere agli studenti di dare una spiegazione, in termini di
    forze, del perché l’oggetto va a fondo.
    Mentre l’oggetto va a fondo possiamo dire che si trova in equilibrio? Una volta
    che ha raggiunto il fondo del recipiente è in equilibrio?
   Si appenda adesso l’oggetto ad un dinamometro e si prenda nota del valore
    indicato dal dinamometro che in questo caso coincide col peso dell’oggetto.
   Si immerga completamente l’oggetto, appeso al dinamometro, nel recipiente
    contenente l’acqua. Cosa si osserva?
    Gli studenti dovrebbero osservare che il corpo non affonda, ma neppure galleggia: è
    in equilibrio in una certa posizione all’interno del recipiente, il livello dell’acqua è
    aumentato, il valore indicato dal dinamometro è diminuito. Il lavoro precedente con il
    corpo appeso al dinamometro e il palmo della mano che spinge l'oggetto verso l'alto
    serve anche a far comprendere che se il dinamometro segna un valore inferiore, il
    peso del corpo non è diminuito.
La spinta di Archimede
   Perché il dinamometro segna adesso un valore minore? E’ forse diminuito il peso del
    corpo?
   E’ possibile fare un confronto con una situazione già sperimentata?

    Gli studenti dovrebbero essere in grado di ricollegare questa situazione a quella già sperimentata
    della mano che spinge l’oggetto appeso al dinamometro verso l’alto e indicare nella spinta
    dell’acqua sul corpo, verso l’alto, la causa della diminuzione del valore indicato dal dinamometro.

   In quale direzione è diretta la forza (spinta), dell’acqua sul corpo? Quanto vale?

    Questa situazione è già stata affrontata e gli studenti dovrebbero essere in grado, in analogia a
    quanto fatto in precedenza, di ricavare la forza in questione. Si preferisce parlare di forza di
    spinta, piuttosto che di sola spinta, per non creare confusione ai ragazzi con una varietà di
    termini diversi che indicano pur sempre una forza.

   Ripetere l’esperienza usando altri liquidi: alcool, olio, glicerina. Confrontare questa
    situazione con il caso in cui il liquido era acqua. Può essere utile costruire una tabella che
    riporti il tipo di liquido usato, il volume di liquido spostato e la forza applicata al corpo dal
    liquido

           Dai confronti effettuati emerge la costanza del volume spostato; la spinta sul corpo
    varia in intensità a seconda del liquido utilizzato.

   Perché, in tutti i casi analizzati, il volume del liquido spostato è sempre lo stesso?

    Questa domanda dà la possibilità di riprendere le considerazioni fatte nel percorso relativo alla
    determinazione del volume di solidi irregolari. Gli studenti dovrebbero essere in grado di indicare
    nel volume spostato il volume dell’oggetto immerso …………………………….
Laboratorio di modellizzazione
        PLS – Siena
Laboratorio di modellizzazione
        PLS – Siena
Laboratorio di modellizzazione
        PLS – Siena
C. CONCLUSIONI:
LA CAPACITÀ DI PREDIRE IL
         FUTURO
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