L'Insegnamento della Fisica nei Licei riformati - Emilio Mariotti, UniSiena
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L’Insegnamento della Fisica nei Licei riformati Liceo scientifico “Barsanti e Matteucci” Viareggio, 8 marzo 2012 Emilio Mariotti, UniSiena
A. DA DOVE SI PARTE
1. CENNI STORICI (per scaldarsi)
L’evoluzione dell’insegnamento della fisica in Italia 1960 L’OCSE produce un documento dal titolo: Un nuovo approccio per l’insegnamento della fisica 1963 Corsi di sperimentazione didattica e metodologica fisica Museo della Scienza di Milano Rete di laboratori Unità mobile in Italia nascono le classi pilota in cui veniva sperimentato l’insegnamento della fisica secondo il PSSC (Physical Science Study Committee) 1968 Lo scossone Iniziano ad essere autorizzate dal Ministero le prime sperimentazioni richieste direttamente dalle scuole 1974 DD, DPR 419 articoli 2 e 3 nascono le mini e le maxi-sperimentazioni, esplosione di richieste di sperimentazione 1980-83 I Progetti Assistiti (DIRTECNICA), alcuni dei quali prevedevano l’insegnamento della fisica al biennio 1985 Avvio del PNI. Il PNI di fisica vede anche l’elaborazione dei nuovi programmi di fisica sia per il biennio che per il triennio in cui il PC era visto come strumento didattico utile per chiarire i concetti e migliorare gli apprendimenti degli allievi. I corsi d’aggiornamento interessarono 24000 docenti di matematica e fisica iniziarono nel 1986 e si conclusero nel 1992 48,3% delle scuole è coinvolto PNI 50% degli Istituti Tecnici ha adottato un progetto assistito (Dati del Ministero 1991) 1987-1992 Programmi della Commissione Falcucci (1987), Progetto ’92, Progetto Autonomia 1991-1992 Avvio della sperimentazione del Progetto Brocca 1993 un decreto ed una circolare del MPI impongono di chiudere le mini-sperimentazioni autonome, offrendo in alternativa la possibilità di adottare, PNI (Matematica e Fisica) Progetto Brocca e Progetti Assistiti
L’evoluzione dell’insegnamento della fisica in Italia 1992-97 Aggiornamento docenti: corsi residenziali a Lugo di Romagna, Liceo Scientifico Curbastro per docenti del centro nord che sperimentano il PNI (1993) a Reggio Calabria al Leornardo da Vinci per i docenti del sud; a Roma Il Liceo Scientifico nel futuro della scuola italiana per i docenti che sperimentano il progetto Brocca 1998 La prima indagine PISA (Programme for International Student Assessment) Sviluppato dai governi tramite l’Organizzazione per la Cooperazione e lo Sviluppo Economico PISA ha l’obiettivo generale di verificare se, e in che misura, i giovani che escono dalla scuola dell’obbligo abbiano acquisito alcune competenze giudicate essenziali per svolgere un ruolo consapevole e attivo nella società e per continuare ad apprendere per tutta la vita 2000 Vengono definiti gli obiettivi prioritari dell’UE – che si configurano come obiettivi prioritari anche delle politiche nazionali - e che dovevano trovare attuazione nell’arco del decennio 2001-2010 I Ministri dell’Istruzione UE devono promuovere l’acquisizione da parte di tutti i cittadini, delle competenze di base necessarie a partecipare attivamente e responsabilmente alla società della conoscenza, al potenziamento degli studi scientifici (Matematica, Scienza e Tecnologia), alla necessità di prestare particolare attenzione al ruolo della cultura scientifica e tecnologica ed alla necessità di una politica europea di ricerca e sviluppo incisiva ed aperta 2000, 2003 La seconda e la terza indagine PISA Drastica diminuzione delle iscrizioni ai Corsi di Laurea scientifici (Matematica Fisica e Chimica) fenomeno di portata internazionale 2005 Piano Insegnare Scienze Sperimentali per promuovere un efficace cambiamento nella didattica delle scienze sperimentali. 2005 Progetto Lauree Scientifiche 2006 e 2009 La quarta e la quinta indagine PISA 2010 Riforma della Scuola Media Superiore
2. QUEL CHE SANNO I RAGAZZI ITALIANI (ahi ahi)
Paesi aderenti al nel 1998 Progetto PISA Equivalenti a 77% dell’economia mondiale
Paesi aderenti al nel 2003 2001 2009 2006 1998 2000 Progetto PISA 83% Equivalenti a 77% 86% 85% 81% 87% dell’economia mondiale
Caratteristiche del progetto • Quindicenni = studenti di età compresa tra 14 anni 6 mesi e 15 anni e 6 mesi. • Periodicità triennale con un’area di contenuti principale in ciascun ciclo PISA 2000: lettura, di nuovo nel 2009 PISA 2003: matematica, PISA 2006: scienze PISA 2009: lettura PISA 2012: matematica e problem solving • In ogni Paese il campione è costituito da un minimo di 150 scuole con un campione di 35 studenti per scuola. • In PISA 2003 sono stati coinvolti oltre 275.000 studenti nei 41 Paesi partecipanti • in PISA 2006 sono stati coinvolti 400.000 studenti nei 57 Paesi partecipanti a rappresentare una popolazione di quasi 20 milioni di quindicenni scolarizzati.
La Reading Literacy è stata definita come … • “… la comprensione e l’utilizzazione di testi scritti e la riflessione su di essi al fine di raggiungere i propri obiettivi, sviluppare le proprie conoscenze e potenzialità e svolgere un ruolo attivo nella società.” La Mathematics Literacy è stata definita come … • “… la capacità di un individuo di individuare e comprendere il ruolo che la matematica gioca nel mondo reale, di operare valutazioni fondate e di utilizzare la matematica e confrontarsi con essa in modi che rispondono alle esigenze della vita di quell’individuo in quanto cittadino impegnato, che riflette e che esercita un ruolo costruttivo.”
Per Scientific Literacy di un individuo PISA intende: l’insieme delle sue conoscenze scientifiche e l’uso di tali conoscenze per identificare domande scientifiche, per acquisire nuove conoscenze, per spiegare fenomeni scientifici e per trarre conclusioni basate sui fatti riguardo a questioni di carattere scientifico; la sua comprensione degli aspetti distintivi della scienza intesa come forma di sapere e di indagine propria degli esseri umani; la sua consapevolezza di come scienza e tecnologia plasmino il nostro ambiente materiale, intellettuale e culturale; la sua volontà di confrontarsi con le questioni legate alle scienze e con le idee della scienza da cittadino che riflette.
563 Finlandia Intervallo Confidenza Inferiore 534 Canada 531 Giappone Intervallo Confidenza Superiore 530 N. Zelanda 527 Australia 525 Paesi Bassi Risultati in 522 Corea 516 Germania scienze 515 Regno Unito 513 Rep. Ceca 512 Svizzera (medie) in 511 Austria 510 Belgio PISA 2006 508 Irlanda 504 Ungheria 503 Svezia 500 Media OCSE 496 Polonia 496 Danimarca 495 Francia 491 Islanda 489 Stati Uniti 488 Rep. Slovacca 488 Spagna 487 Norvegia 486 Lussemburgo 475 Italia 474 Portogallo 473 Grecia 424 Turchia 410 Messico 400 450 500 550
Risultati in scienze (livelli) in PISA 2006 Francia 6,6 14,5 22,8 27,2 20,9 7,2 0,8 Spagna 4,7 14,9 27,4 30,2 17,9 4,5 0,3 Questi studenti sanno sistematicamente
548 Finlandia Intervallo Confidenza Inferiore 547 Corea 531 Paesi Bassi Intervallo Confidenza Superiore 530 Svizzera 527 Canada 523 Giappone Risultati in 522 520 N. Zelanda Belgio matematica 520 513 Australia Danimarca (medie) in PISA 510 506 Rep. Ceca Islanda 505 Austria 2006 504 502 Germania Svezia 501 Irlanda 498 Media OCSE 496 Francia 495 Regno Unito 495 Polonia 492 Rep. Slovacca 491 Ungheria 490 Lussemburgo 490 Norvegia 480 Spagna 474 Stati Uniti 466 Portogallo 462 Italia 459 Grecia 424 Turchia 406 Messico 400 450 500 550
556 Corea Intervallo Conf idenza Inf eriore 547 Finlandia 527 Canada Intervallo Conf idenza Superiore 521 N. Zelanda 517 Irlanda 513 Australia Risultati in 508 507 Polonia Svezia lettura 507 501 Paesi Bassi Belgio (medie) in 499 498 Svizzera Giappone PISA 2006 495 495 Regno Unito Germania 494 Danimarca 492 Media OCSE 490 Austria 488 Francia 484 Islanda 484 Norvegia 483 Rep. Ceca 482 Ungheria 479 Lussemburgo 472 Portogallo 469 Italia 466 Rep. Slovacca 461 Spagna 460 Grecia 447 Turchia 410 Messico 400 450 500 550
Esempio di una prova di matematica ANDATURA La figura mostra le orme di un uomo che cammina. La lunghezza P del passo è la distanza tra la parte posteriore di due orme consecutive. n Per gli uomini, la formula =140 fornisce una relazione approssimativa tra n e P dove: P n = numero di passi al minuto, e P = lunghezza del passo in metri.
Domanda 1: ANDATURA Se la formula si applica all’andatura di Enrico ed Enrico fa 70 passi al minuto, qual è la lunghezza del passo di Enrico? Scrivi qui sotto i passaggi che fai per arrivare alla risposta. ANDATURA:INDICAZIONI PER LA CORREZIONE D1 Punteggio pieno % Risposte Codice 2: 0,5 m or 50 cm, (unità di misura corrette: non richiesta). • 70/P = 140 Italia 23% (parz.25%) 70 = 140 P P = 0,5 OCSE 36% (parz.22%) • 70/140 Omissioni Italia 35% Punteggio parziale Omissioni Codice 1: Ad esempio sostituzione corretta dei numeri OCSE nella formula ma 21% risultato errato oppure nessuna risposta. · [solamente sostituzione dei numeri nella formula] · [sostituzione corretta, ma calcoli sbagliati] OPPURE Trasformazione corretta della formula in p = n / 140 ma si ferma lì o prosegue in modo errato.
EFFETTO SERRA Leggi il brano e rispondi alle domande che seguono. EFFETTO SERRA: REALTÀ O FANTASIA? Gli esseri viventi hanno bisogno di energia per sopravvivere. L’energia che mantiene la vita sulla Terra proviene dal Sole che irradia energia nello spazio perché è molto caldo. Una minima parte di questa energia raggiunge la Terra. L’atmosfera terrestre funziona come uno strato protettivo sulla superficie del nostro pianeta, impedendo le variazioni di temperatura che si verificherebbero se non ci fosse l’aria. La maggior parte dell’energia proveniente dal Sole attraversa l’atmosfera terrestre. Una parte di questa energia è assorbita dalla Terra, un'altra è invece riflessa dalla superficie terrestre. Parte di questa energia riflessa viene assorbita dall’atmosfera. Come risultato di questo processo, la temperatura media sulla superficie terrestre è maggiore di quella che ci sarebbe in assenza di atmosfera. L’atmosfera terrestre ha lo stesso effetto di una serra, da qui il termine effetto serra. L’effetto serra sembra sia diventato più marcato durante il ventesimo secolo. Che la temperatura media dell’atmosfera terrestre sia aumentata è un dato di fatto. Sui giornali e sui periodici viene spesso citato l’aumento dell’emissione di diossido di carbonio (anidride carbonica) come causa principale dell’aumento della temperatura nel ventesimo secolo. Uno studente, di nome Andrea, si interessa della relazione possibile tra la temperatura media dell’atmosfera terrestre e l’emissione di diossido di carbonio sulla Terra. In una biblioteca trova i seguenti due grafici.
20 Emissione di diossido di carbonio ↑ (miliardi di tonnellate all’anno) 10 1860 1870 1880 1890 1900 1910 1920 1930 1940 1950 1960 1970 1980 1990 → Anni 15,4 Temperatura media dell’atmosfera terrestre (°C) ↑ 15,0 14,6 1860 1870 1880 1890 1900 1910 1920 1930 1940 1950 1960 1970 1980 1990 → Anni
Da questi due grafici Andrea conclude che l’aumento della temperatura media dell’atmosfera terrestre è sicuramente dovuto all’aumento dell’emissione di diossido di carbonio. Domanda 3: EFFETTO SERRA S114Q03 - 01 02 11 12 99 Da quale caratteristica dei grafici Andrea trae la sua conclusione? Domanda 4: EFFETTO SERRA S114Q04- 0 1 2 9 Un'altra studentessa, Gianna, non è d’accordo con la conclusione di Andrea. Paragona i due grafici e dice che alcune parti dei grafici non confermano la sua conclusione. Fornisci un esempio di una parte dei grafici che non conferma la conclusione di Andrea. Spiega brevemente la tua risposta.
Domanda 3
Domanda 4
Come rispondono gli studenti Paesi EFFETTO SERRA Dom. 3 EFFETTO SERRA Dom.4 EFFETTO SERRA Dom. 4 Difficoltà 529– Livello 3 Difficoltà 568 – Livello 4 Difficoltà 659 – Livello 5 % corrette E.S. % % E. S. % E.S. % Omesse p. parziale p. pieno Omesse Finlandia 66.6 1.1 6.1 38.0 1.1 28.6 1.2 14.2 Francia 64.1 1.5 12.4 20.6 1.4 33.4 1.6 27.1 Grecia 48.3 1.7 21.0 23.9 1.0 20.8 1.3 33.5 Italia 40.5 1.1 21.4 20.1 0.8 16.5 0.8 40.8 Media 53.9 0.3 13.6 24.1 0.2 22.4 0.2 25.8 OCSE
B. COSA FARE?
1. I PROGRAMMI MINISTERIALI, LE SCELTE STRATEGICHE DEGLI INSEGNANTI
PNI FISICA Temi del programma di fisica PNI per il biennio La misura L’equilibrio e i processi stazionari Il movimento La propagazione della luce L’energia: sue forme, conservazione e trasformazione
PNI FISICA Scelte metodologiche: Programmazione didattica Utilizzo del laboratorio (30%) Risoluzione di problemi Utilizzo del computer Quadro orario: tre ore settimanali Valutazioni: scritto ed orale
PNI FISICA Alla fine del biennio gli allievi dovranno essere in I Temi … grado di: - analizzare un fenomeno o un problema, riuscendo ad individuare gli elementi significativi, le TEMA n° 3 - IL MOVIMENTO relazioni, i dati superflui, quelli mancanti, e riuscendo a collegare premesse e conseguenze; - Sistemi di riferimento; - eseguire in modo corretto semplici misure con chiara - legge oraria e sua rappresentazione grafica; consapevolezza delle operazioni effettuate e - velocità, accelerazione (esempi di moti degli strumenti utilizzati; significativi); - raccogliere, ordinare e rappresentare i dati ricavati, - le leggi della dinamica ed applicazioni; valutando gli ordini di grandezza e le - quantità di moto, energia meccanica e la loro approssimazioni, mettendo in evidenza l'incertezza conservazione; associata alla misura; - urti elastici ed anaelastici; - esaminare dati e ricavare informazioni significative da - il moto dei pianeti. tabelle, grafici ed altra documentazione; Lo svolgimento di questo tema richiede particolari - porsi problemi, prospettare soluzioni; capacità di astrazione per la necessità di introdurre - inquadrare in un medesimo schema logico situazioni diverse, riconoscendo analogie o differenze, concetti come la velocità e l'accelerazione proprietà varianti ed invarianti; instantanee. Si raccomanda, pertanto, un ampio - trarre semplici deduzioni teoriche e confrontarle con i riferimento a diagrammi e rappresentazioni risultati sperimentali; geometriche nelle discussioni teoretiche e l'uso di - utilizzare o elaborare semplici programmi da verificare filmati per integrare gli esperimenti di laboratorio. con l'elaboratore, per la risoluzione di Il tema si presta particolarmente all'utilizzazione del problemi o per la simulazioni di fenomeni. computer nello studio del moto dei corpi. Con l'attività di laboratorio gli allievi dovranno La trattazione degli urti elastici e anaelastici inoltre: richiede esperienze di laboratorio che ne - aver sviluppato la capacità di proporre semplici evidenzino la fenomenologia in due dimensioni. esperimenti, atti a fornire risposte a problemi di La conservazione della quantità di moto si presta, natura fisica; in modo particolare, per mostrare agli allievi - aver imparato a descrivere, anche per mezzo di l'importanza e la necessità dei principi di schemi, le apparecchiature e le procedure utilizzate e conservazione nell'indagine fisica. aver sviluppato abilità operative connesse con l'uso degli strumenti; - aver acquisito flessibilità nell'affrontare situazioni impreviste di natura scientifica e/o tecnica.
Laboratorio di Fisica/Chimica Progetto Brocca Obiettivi del corso non sono tanto le conoscenze teoriche relative alla fisica e alla chimica quanto le abilità sperimentali e le strategie cognitive che diventano operative attraverso i contenuti delle due discipline Scelte metodologiche: Programmazione didattica Utilizzo del laboratorio Quadro orario: tre ore settimanali Valutazioni: pratico ed orale
Laboratorio di Fisica/Chimica Progetto Brocca Proprietà fisiche dei corpi e loro misura Dai materiali alle sostanze Dalle sostanze alle soluzioni Trasformazioni e conservazione della materia Movimento ed energia Energia ed ambiente La progettazione di un esperimento
Laboratorio di Fisica/Chimica Progetto Brocca
2010 Riordino dei Licei:Liceo Scientifico Fisica
Riordino dei Licei:Liceo Scientifico Fisica Bozza Indicazioni Nazionali Licei 14 marzo 2010 Profilo Generale e Competenze Obiettivi Specifici per il Biennio Lo studente dovrà Lo studente dovrà Conoscere i concetti fondamentali della fisica ed inquadrarli dal punto di saper risolvere problemi vista storico e filosofico semplificare e modellizzare Formulare ipotesi, sperimentare ed situazioni reali interpretare leggi fisiche sviluppare abilità relative alla Formalizzare un problema di fisica e saperlo risolvere misura Aver fatto esperienza e saper riferire Rielaborare in maniera critica sull’esperimento fatto. Dove per ogni esperimento seguito esperimento si intende interrogazione ragionata dei fenomeni naturali e controllo di ipotesi interpretative, raccolta ed analisi critica dei dati, costruzione di modelli
Riordino dei Licei:Liceo Scientifico Fisica Bozza Indicazioni Nazionali Licei 14 marzo 2010 Scelte metodologiche: Programmazione didattica ……la libertà, la competenza e la sensibilità dell’insegnante che valuterà di volta in volta il percorso didattico più adeguato ad ogni singola classe…. …I temi suggeriti saranno sviluppati secondo modalità e con ordine coerenti con gli strumenti concettuali e con le conoscenze matematiche in possesso degli studenti. … Utilizzo del laboratorio …l’attività sperimentale dovrà accompagnare lo studente lungo l’arco di tutto il primo biennio …… Risoluzione di problemi Quadro orario: due ore settimanali Valutazioni: ? Esame di Stato: ?
Riordino dei Licei:Liceo Scientifico Fisica Bozza Indicazioni Nazionali Licei 14 marzo 2010 Temi Le grandezze fisiche (scalari e vettoriali) e la loro misura (incertezze, cifre significative di una misura, grafici) Ottica geometrica (riflessione, rifrazione e strumenti ottici) I fenomeni termici (temperatura, calore, equilibrio termico, passaggi di stato) Equilibrio dei corpi Cinematica e dinamica (II Legge di Newton) Energia meccanica (come primo esempio di conservazione di una grandezza fisica)
2. ASSIOMI
Perché la Fisica? (risposte diverse per persone diverse) Il dovere di insegnare Fisica (non solo storia, ma anche presente) La Fisica è una disciplina sperimentale (il metodo sperimentale è fondamentale, non accessorio) Fisica come scoperta Procedere partendo da un basso livello di formalizzazione
Selezionare gli argomenti, definire gli “irrinunciabili” Fare scelte “coraggiose”, “controcorrente” Fisica e altre discipline (prima di tutto, Matematica) Fare ricerca in didattica
3. ALCUNE INDICAZIONI PIÙ CONCRETE
Appunti dal corso di Laboratorio di fisica Liceo F. Redi Caratteristiche del percorso: ……L’idea è quella di partire il più possibile da oggetti e fenomeni della vita comune, di porre al centro dell’attenzione questioni concrete che interessano la vita quotidiana degli studenti e, partendo da esse, sviluppare i concetti di fisica. L’approccio sarà fin da subito sperimentale, attraverso la proposta di misure che possono essere eseguite facilmente dagli allievi in laboratorio, ma anche attraverso l’uso di semplici strumenti di misura presenti nel loro corredo scolastico o a casa. Le prime misure fisiche proposte nel percorso sono quelle di lunghezza, dell’ area e del volume. L’intento è quello di far acquisire agli allievi la definizione operativa di lunghezza, area e di volume. Gli inconvenienti nell’uso del volume come misura della quantità di materia porteranno all’introduzione del concetto di massa e allo studio di cosa succede al volume e alla massa nelle trasformazioni. Le attività sperimentali proposte tendono a suggerire una legge di conservazione della massa e di non conservazione del volume. Parlando di massa non si potrà non parlare di Peso. Si passerà, quindi, dalle proprietà dei corpi alle proprietà delle sostanze con la misura della densità ed infine si guideranno gli allievi ad individuare i criteri che ci permettono di prevedere se un certo oggetto può galleggiare o no in un dato liquido.
Apprendimenti che si intendono promuovere Competenze Saper misurare le dimensioni, il volume e la massa e il peso di un corpo. Saper usare semplici tecniche e strumenti di misura: saper utilizzare il calibro decimale e ventesimale; la bilancia a bracci uguali; la bilancia elettronica e il dinamometro. Saper trasformare misure fisiche nei rispettivi multipli e sottomultipli dell’unità di misura. Saper effettuare ragionamenti sulle trasformazioni di scala e sui rapporti. Saper valutare l’incertezza di una misura diretta e di una misura indiretta e saper individuare le cifre significative di una misura. Saper raccogliere i dati in tabelle e grafici. Saper rappresentare i dati sperimentali su un grafico. Saper interpretare la relazione matematica fra grandezze riportate su di un grafico. Saper individuare grandezze varianti ed invarianti in una trasformazione. Saper riconoscere situazioni di equilibrio. Saper riferire in modo sintetico la procedura seguita nelle proprie indagini, i risultati raggiunti e il loro significato usando linguaggi specifici. Saper formulare ipotesi e saper organizzare esperienze di verifica delle ipotesi.
Conoscenze Abilità/capacità •Conoscere le caratteristiche di uno •La capacità di osservare in modo strumento di misura sistematico, di raccogliere i dati e di •Conoscere la definizione operativa di esaminarli criticamente. area e di volume •La consapevolezza della possibilità di •Conoscere la definizione operativa di descrivere in termini di trasformazioni massa fisiche e chimiche molti eventi osservati •Conoscere la definizione operativa di nella vita reale ed in generale peso comprendere la rilevanza della fisica •Conoscere il concetto di bilancio e di nella spiegazione del mondo che ci grandezza invariante e variante circonda •Conoscere la definizione di densità •La comprensione dell’utilità di •Conoscere il ragionamento aritmetico alla formulare un’ipotesi e della necessità di base delle divisioni valutarne il grado di attendibilità •Conoscere la densità come proprietà attraverso una verifica caratteristica delle sostanze •La comprensione del rapporto tra fatti •Conoscere la propagazione degli errori empirici e la loro interpretazione nelle misure indirette modellistica •Riconoscere il significato di una legge generale Competenze inerenti il comportamento •Saper collaborare con i compagni •Saper organizzare il proprio lavoro e il proprio tempo •Saper discutere e confrontare le proprie idee con quelle degli altri •Saper valutare i risultati del proprio lavoro e individuarne gli errori •Saper porre obiettivi e metodi anche in mancanza di direttive esterne
Metodologia L’insegnante avrà il ruolo di esperto e guida alla ricerca. Dovrà favorire la curiosità per la scienza, la fantasia e la creatività dell’allievo partendo il più possibile da un problema. Le fasi del metodo seguito saranno il più possibile le seguenti: a)stimolazione mediante un problema; b)indagine sul problema posto: osservazioni guidate e misure; c) discussioni e lezioni dialogate sui risultati raggiunti che conducano alla risoluzione del problema ed all’analisi sulla validità e sui limiti della risposta. Verifica e valutazione La valutazione deve essere fatta a due livelli: 1)raggiungimento da parte degli allievi degli obiettivi posti dal percorso Strumenti: osservazione del lavoro degli studenti in classe e in laboratorio, correzione delle relazioni di laboratorio redatte dagli studenti, tests, esercizi e problemi per vedere quali degli obiettivi in termini di conoscenze, competenze e capacità sono stati raggiunti. 2)Efficacia del percorso a raggiungere gli obiettivi posti. L’efficacia del percorso dipende dai seguenti parametri: novità introdotta relativa a contenuti, metodi e valutazioni; studenti a cui è rivolto, con riguardo alle loro capacità, aspirazioni, desiderio di apprendere; ambiente in cui è inserito.
Appunti dal corso di Laboratorio di fisica IS Liceo F. Redi Misurare lunghezze, aree, volumi e masse. Massa e volume: cosa rimane costante nelle trasformazioni? Massa e peso Dalle proprietà dei corpi alle proprietà delle sostanze: la densità. La densità e il galleggiamento
Esperienze Effettuate Misurare lunghezze con righelli, metro Utilizzo della bilancia a bracci per la da sarta, metro da muratore, calibro, misura della massa strumenti ad ultrasuoni. Misura della costante elastica di una Misura dello spessore di un foglio di molla carta, misura dello spessore di grafite Elastici e molle lasciato da una matita su di un foglio di carta, misura del diametro della Luna Misura del peso di alcuni oggetti con il ……. dinamometro Misura dell’area delimitata da alcune Bilance a molla e a bracci. Equilibrio tra figure (regolari ed irregolari) tracciate forze e tra momenti su di un foglio di carta millimetrata La massa nelle trasformazioni. La Misura del volume del libro di fisica massa si conserva? Misura del volume di una zolletta di Misura della densità di solidi e di liquidi zucchero Misura della densità dell’aria Misura diretta ed indiretta del volume Misura della densità delle growing- di alcuni solidi che non galleggiano sphere Misura diretta del volume di un solido La spinta di Archimede che galleggia Densità e galleggiamento, i densimetri Misura del volume della sabbia I diavoletti Misura del volume di cristalli di sale Relazioni tra misure di grandezze fisiche Il volume nelle trasformazioni Circa 20 esperienze - 48 ore di lezione più di 30 in laboratorio
Laboratorio Come? ….. .L’osservazione è un processo in cui giochiamo una parte intensamente attiva. Un’osservazione è una percezione pianificata e preparata…Un’ossertvazione è sempre preceduta da un particolare interesse, una questione un problema…. Da Karl Popper il “Gioco della Scienza” Non come esecuzione di un serie di istruzioni per arrivare al risultato “giusto”, ma come situazione che offre ampie opportunità di percezione, osservazione, discussione, formulazione e verifica di ipotesi Che serva a stimolare la memoria Che possa far collegare argomenti scolastici con il mondo esterno
Come utilizzare al meglio il lavoro di laboratorio Attività qualitative ed osservazioni che permettono di farsi un’idea del fenomeno in esame Attività che vengono eseguite per mettere alla prova ipotesi e teorie Attività in cui si devono misurare varie grandezze fisiche per poter conoscere un’altra grandezza fisica il cui valore non può essere determinato direttamente Attività aperte che hanno a che fare con il Problem Solving in campo sperimentale
Le relazioni di laboratorio Titolo – Scopo – Materiale Utilizzato – Disegno o Foto – Raccolta dati sperimentali – Discussione degli errori commessi – Elaborazione dei dati sperimentali servendosi dei grafici – Conclusioni Inserire domande di controllo a cui i ragazzi devono rispondere: Quali sono le ipotesi fisiche che hai fatto inizialmente? Perché hai misurato certe grandezze fisiche e non altre? A cosa ti è servito il grafico che hai tracciato? …….?
Il Ruolo del Laboratorio Laboratorio Perché ? Solo quando cerchiamo di mettere in contatto la parte teorica con quella pratica della nostra preparazione cominciamo a sentire in pieno l’effetto di quella che Faraday ha chiamato l’inerzia mentale – che non è solo la difficoltà di riconoscere, negli oggetti concreti che ci stanno davanti, la relazione astratta che abbiamo appreso sui libri, ma il doloroso sforzo necessario per strappare la mente dai simboli e concentrarla sugli oggetti, e poi di nuovo dagli oggetti ai simboli ……., J.C. Maxwell
Appunti di lezione Porre un certo numero di monetine uguali (da 5 , 10 o 20 centesimi) l’una sull’altra a formare più pile di diversa altezza e chiedere agli studenti quante monete sono in ogni pila e quindi in totale …………. Chiedere quale è lo spazio occupato da ogni pila di monete. Potremmo scegliere come spazio unitario il volume di ogni moneta. Lo spazio occupato da ogni pila di monete sarà pari al numero di monete della pila. Chiedere quanto rame c’è in ogni pila di monete (le monete da 10 e 20 centesimi sono fatte per 89% di rame). Potremmo scegliere come quantità unitaria ancora la quantità di rame di ogni moneta. Il rame di ogni pila sarà dato dal numero di monete della pila. Scegliere una scatola a forma di parallelepipedo e chiedere quanto spazio occupa ……… Proporre come esercizio per casa la misura approssimata del volume di una borsa del supermercato ………….. Misurare il volume di un corpo significa, quindi, trovare quante volte quel corpo contiene il campione di volume,
Far riflettere sulle dimensioni del volume e sul fatto che, se si ingrandisce un solido in modo da conservarne la forma, se le sue dimensioni lineari vengono moltiplicate per il fattore k, allora il suo volume viene moltiplicato per il fattore k3. Proporre esercizi del tipo: un uovo di struzzo può essere considerato, con buona approssimazione, l’ingrandimento di un uovo di gallina. La lunghezza di un uovo di gallina sia 5 cm e il suo volume 50 cm3. Se la lunghezza di un uovo di struzzo è 20 cm, qual è il suo volume? Effettuare in classe la misura del volume del libro di fisica si tratta di misurare, utilizzando la riga o la squadra, le stesse che usano a disegno tecnico, o il metro da sarta le dimensioni del libro (lunghezza, larghezza ed altezza) Questa misura può essere l’occasione per determinare la sensibilità e la portata di uno strumento di misura; per discutere come leggere le scale graduate; per discutere come giudicare se una tacca dell’asta metrica coincide o no con il bordo del libro di cui si vogliono misurare le dimensioni; per proporre di osservare con una lente di ingrandimento i bordi del libro, se ad occhio nudo appare abbastanza regolare e continuo, come appare visto con una lente di ingrandimento? Per discutere come associare una incertezza assoluta alla misura delle dimensioni del libro, nel caso di una singola misura e nel caso di misurazioni ripetute in punti diversi del libro. Per discutere come dalle incertezze sulla misura delle dimensioni si può valutare l’errore sulla misura del volume. Proporre come esercizio per casa la misura del volume di una zolletta di zucchero
Proporre agli studenti la misura del volume di una certa quantità di acqua fornendo loro più cilindri graduati di sensibilità diversa ed un recipiente graduato a forma di cono oppure una beuta. La misura proposta costituisce occasione per osservazioni e riflessioni: Al contatto con le pareti la superficie libera dell’ acqua contenuta nel cilindro graduato non è piana, ma curva. Questa superficie curva si chiama menisco. Come posso quindi decidere quanta acqua è contenuta nel cilindro? Le divisioni del cilindro graduato sono tutte alla stessa distanza, mentre quelle del recipiente a forma di cono o della beuta non lo sono. Perché? Qual è il vantaggio di costruire cilindri alti e stretti rispetto a larghi e bassi?
La spinta di Archimede …………………………………… Prendete un recipiente trasparente che contiene dell’acqua e introducete nel recipiente un oggetto che va a fondo e chiedete ai ragazzi, una volta che l’oggetto ha raggiunto il fondo, di dire, o scrivere, cosa hanno visto. E’ probabile che molti studenti si limitino a dire che il corpo è andato a fondo. Chiedete, allora, di descrivere cosa è successo all’acqua e al recipiente. Gli studenti saranno sicuramente in grado di mettere in evidenza l’innalzamento dell’acqua nel recipiente. Si possono puntualizzare i due fenomeni fondamentali: l’oggetto va a fondo e il livello dell’acqua aumenta. Si può adesso chiedere agli studenti di dare una spiegazione, in termini di forze, del perché l’oggetto va a fondo. Mentre l’oggetto va a fondo possiamo dire che si trova in equilibrio? Una volta che ha raggiunto il fondo del recipiente è in equilibrio? Si appenda adesso l’oggetto ad un dinamometro e si prenda nota del valore indicato dal dinamometro che in questo caso coincide col peso dell’oggetto. Si immerga completamente l’oggetto, appeso al dinamometro, nel recipiente contenente l’acqua. Cosa si osserva? Gli studenti dovrebbero osservare che il corpo non affonda, ma neppure galleggia: è in equilibrio in una certa posizione all’interno del recipiente, il livello dell’acqua è aumentato, il valore indicato dal dinamometro è diminuito. Il lavoro precedente con il corpo appeso al dinamometro e il palmo della mano che spinge l'oggetto verso l'alto serve anche a far comprendere che se il dinamometro segna un valore inferiore, il peso del corpo non è diminuito.
La spinta di Archimede Perché il dinamometro segna adesso un valore minore? E’ forse diminuito il peso del corpo? E’ possibile fare un confronto con una situazione già sperimentata? Gli studenti dovrebbero essere in grado di ricollegare questa situazione a quella già sperimentata della mano che spinge l’oggetto appeso al dinamometro verso l’alto e indicare nella spinta dell’acqua sul corpo, verso l’alto, la causa della diminuzione del valore indicato dal dinamometro. In quale direzione è diretta la forza (spinta), dell’acqua sul corpo? Quanto vale? Questa situazione è già stata affrontata e gli studenti dovrebbero essere in grado, in analogia a quanto fatto in precedenza, di ricavare la forza in questione. Si preferisce parlare di forza di spinta, piuttosto che di sola spinta, per non creare confusione ai ragazzi con una varietà di termini diversi che indicano pur sempre una forza. Ripetere l’esperienza usando altri liquidi: alcool, olio, glicerina. Confrontare questa situazione con il caso in cui il liquido era acqua. Può essere utile costruire una tabella che riporti il tipo di liquido usato, il volume di liquido spostato e la forza applicata al corpo dal liquido Dai confronti effettuati emerge la costanza del volume spostato; la spinta sul corpo varia in intensità a seconda del liquido utilizzato. Perché, in tutti i casi analizzati, il volume del liquido spostato è sempre lo stesso? Questa domanda dà la possibilità di riprendere le considerazioni fatte nel percorso relativo alla determinazione del volume di solidi irregolari. Gli studenti dovrebbero essere in grado di indicare nel volume spostato il volume dell’oggetto immerso …………………………….
Laboratorio di modellizzazione PLS – Siena
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C. CONCLUSIONI: LA CAPACITÀ DI PREDIRE IL FUTURO
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