La Costituzione aperta a tutti e tutte Parità - 3 aprile 2023 Marilisa D'Amico Prorettrice a Legalità, Trasparenza e Parità di diritti e ordinaria ...
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La Costituzione aperta a tutti e tutte Parità 3 aprile 2023 Marilisa D’Amico Prorettrice a Legalità, Trasparenza e Parità di diritti e ordinaria di Diritto costituzionale, Università degli Studi di Milano 1
Contenuti Prima Parte: la lunga strada della parità: dal mondo antico all’Assemblea costituente Seconda parte: i diritti delle donne nella Costituzione Terza parte: dal linguaggio sessista alla violenza Quarta parte: la parità in alcuni settori «difficili»: STEM, IA, Posizioni apicali 2
Uno sguardo al passato: le origini della discriminazione di genere Già nell’antica Grecia troviamo traccia della discriminazione di genere, fondata non solo su differenze biologiche, ma anche su convinzioni mitologiche, culturali e sociali. «Le Donne avevano una mente diversa da quella maschile. In quanto le donne non possedevano il logos. La sola ragione che potevano possedere era la metis» La metis è un’intelligenza «bassa» «che non raggiunge mai gli obiettivi in modo lineare, ma per strade tortuose» (E. Cantarella) M. D'Amico 4
Il mito di Pandora (Esiodo) Pandora è la prima donna inviata da Zeus sulla terra per punire gli uomini del furto commesso da Prometeo che aveva sottratto il fuoco agli dei Pandora (Pan- tutto Doron - dono): ricevette un dono da ciascuno degli dei: da Efesto un aspetto simile a quello di una ‘casta Vergine’; da Afrodite la capacità di sedurre, da Ermes la ‘mente sfrontata’, ‘indole ambigua’, ‘menzogne’ e ‘discorsi ingannatori’ Pandora, secondo la mitologia, è responsabile di aver aperto il vaso contenente tutti i mali che affliggono l’umanità; prima gli uomini vivevano in Pace. M. D'Amico 5
Le donne nel nazismo e nel fascismo Il ruolo della donna si riassumeva nello slogan: «Kinder, Küche, Kirche» (casa, cucina, chiesa) «La guerra sta all'uomo, come la maternità alla donna» • (Mussolini, 1934) Durante il fascismo, le donne furono escluse da numerosi impieghi pubblici, dalle funzioni di preside, da numerosi insegnamenti e relegate a funzioni quali dattilografia, telefonia, stenografia 6
La lunga strada per la parità: la conquista del diritto di voto Con il decreto luogotenenziale n. 23 del 1945 (Governo Bonomi) fu riconosciuto per la prima volta il diritto di voto alle donne. Tuttavia erano escluse dall'esercizio del diritto di voto le donne impegnate nella prostituzione al di fuori dei locali autorizzati Con il successivo decreto luogotenenziale n. 74 del 1946 fu riconosciuto il diritto all’elettorato passivo, in particolare per l’elezione in Assemblea Costituente M. D'Amico 7
I risultati elettorali Le 21 donne elette in Assemblea Costituente: 9 elette con la Democrazia cristiana 9 elette con il Partito comunista 2 elette con il Partito socialista 1 eletta con il Fronte dell’uomo qualunque Su 556 componenti 9
…Segue «Laureate o lavoratrici, tutte hanno cooperato con slancio al movimento femminile, alla resistenza e alla lotta clandestina e giungono in Parlamento con una esperienza dei problemi sociali che renderà particolarmente interessante la loro attività alla Costituente» «Le impressioni del primo incontro con le deputatesse si possono così riassumere: non fumano, in genere, ed in maggioranza non si truccano e vestono con semplicità» Da: La Domenica del Corriere, 4 agosto 1946 10
Il contributo delle Costituenti in Assemblea Le Costituenti si occuparono di: temi “femminili”, trasversali alle diverse appartenenze politiche: il principio di eguaglianza, la parità di voto, la famiglia e l’eguaglianza dei coniugi, la parità nel lavoro e nell’accesso ai pubblici uffici e alle cariche elettive.. … ma anche di tematiche più generali, come la scuola (Bianchi e Bianchini), le Regioni (Iotti e Titomanlio), l’organizzazione internazionale del lavoro (Guidi) e parteciparono al lavoro di diverse Commissioni. N.B.: 5 di loro entrarono a far parte della “Commissione dei 75” per redigere la proposta di Costituzione (Angela Gotelli, Maria Federici, Nilde Iotti, Angelina Merlin e Teresa Noce) 11
L’art. 3 della Costituzione e la piattaforma dei diritti delle donne Ad Angela Merlin si deve l’aggiunta dell’inciso «senza distinzioni di sesso» all’ art. 3 Cost. «Nasce e viene finalmente riconosciuta nella sua nuova dignità, nella conquistata pienezza dei suoi diritti, questa figura di donna italiana finalmente cittadina della nostra Repubblica» (Mattei, 18 marzo 1947) 12
Il dibattito intorno all’art. 51 Cost.: la parità nell’accesso ai pubblici uffici Alcuni proponevano di inserire nel testo dell’art. 51 Cost. il riferimento alle “attitudini” o alle “capacità” poiché: «vi sono uffici in cui tale parificazione non è possibile, ad esempio in quelli che riguardano le funzioni giudiziarie e militari» (Molé, 20 settembre 1946) Maria Federici si batté per eliminare il riferimento alle «attitudini» 13
Il dibattito intorno all’art. 29 Cost.: l’eguaglianza nella famiglia I due relatori all’art. 29 Costituzione avevano visioni diverse della famiglia Nilde Iotti Camillo Corsanego «Pur essendo d'accordo che sia oramai «Piena parità dei coniugi» superato il concetto della inferiorità della donna che non ha più bisogno dell'autorizzazione maritale per la stipulazione di negozi giuridici, non si può sconvolgere il diritto della famiglia ad avere un capo, che per la natura stessa della famiglia, deve essere il padre» 14
La funzione familiare della donna (art. 37 Cost.) On. La Pira On. Moro Propone di aggiungere l’aggettivo L’On. Moro cerca un compromesso tra “prevalente” per caratterizzare la tutela della funzione familiare e del missione familiare della donna diritto al lavoro della donna e propone di sostituire “prevalente” con “essenziale”
La parità di retribuzione (art. 37 Cost.) Alcuni Costituenti Le Costituenti Con tutta la buona volontà di essere In questi giorni stiamo faticosamente generosi, approvando la formula che cercando di ottenere che alle donne sia sia la più ampia possibile, non si deve riconosciuto il diritto di fruire di uguale però adottare una formula equivoca indennità di contingenza, nei confronti come quella «lo stesso dell'uomo lavoratore. trattamento economico». Le lavoratrici interpreteranno la formula (Maria Federici, 10 maggio 1947) nel senso che esse debbono avere il salario che spetta al lavoratore maschio, mentre in pratica questo non avviene mai” (Umberto Merlin, 8 ottobre 1946, I Sc)
Seconda Parte I diritti delle donne nella Costituzione italiana 17
La parità di genere nella Costituzione Art. 3 Cost. : eguaglianza “formale” e “sostanziale” Art. 29 Cost.: eguaglianza fra i coniugi e nella famiglia Art. 37 Cost.: eguaglianza nel lavoro e di retribuzione Art. 48 Cost.: eguaglianza nel voto Art. 51 Cost.: parità di accesso ai pubblici uffici e alle carità elettive 18
La lunga strada della parità All'inizio, i giudici e il legislatore hanno interpretato in modo restrittivo il principio di uguaglianza di genere, ma nei decenni successivi la Corte Costituzionale italiana ha svolto un ruolo chiave nella salvaguardia del principio costituzionale di uguaglianza di genere sancito dall'articolo 3 della Costituzione La lungimirante Teresa Mattei in Assemblea Costituzionale dichiarò che: “noi chiediamo che nessuna ambiguità sussista, in nessun articolo e in nessuna parola della Carta costituzionale, che sia facile appiglio a chi volesse ancora impedire e frenare alle donne questo cammino liberatore” (Mattei, 18 marzo 1947) Esempi: L’accesso delle donne ai pubblici uffici La parità nella famiglia La parità nel lavoro La parità nella politica 19
Verso l’accesso delle donne ai pubblici uffici Sent n. 56 del 1958: una battuta d’arresto La Corte costituzionale ha salvato la norma che disponeva che dei 6 giudici popolari delle Corti d’assise, almeno 3 dovessero essere uomini poiché l’art. 51 Cost., pur sancendo l’obbligo di garantire la parità, aggiunge «secondo i requisiti stabiliti dalla legge». Con questa formula i Costituenti vollero lasciare al legislatore una: «qualche sfera di apprezzamento nel dettare le modalità di applicazione del principio, ai fini della migliore organizzazione e del più proficuo funzionamento dei diversi uffici pubblici, anche nell’intento di meglio utilizzare le attitudini delle persone» 20
La storica sentenza n. 33 del 1960 La Corte costituzionale dichiara l’illegittimità costituzionale dell’art. 7 della L. n. 1176 del 1919, che impediva alle donne l’accesso ai pubblici uffici. La decisione che aprì la strada alle donne in magistratura «una norma che consiste nello escludere le donne in via generale da una vasta categoria di impieghi pubblici, Rosa Oliva debba essere dichiarata incostituzionale per l'irrimediabile contrasto in cui si pone con l'art. 51, il quale proclama l'accesso agli uffici pubblici e alle cariche elettive degli appartenenti all'uno e all'altro sesso in condizioni di eguaglianza» (Cons. in dir. n. 1). 21
….Verso la parità tra i coniugi e nella famiglia Corte costituzionale sent. 64 del 1961 Corte costituzionale sent. 126 del 1968 «É innegabile che anche l'adulterio del marito «Ritiene la Corte, alla stregua dell'attuale può, in date circostanze, manifestarsi realtà sociale, che la discriminazione, lungi coefficiente di disgregazione della unità dall'essere utile, é di grave nocumento alla familiare; ma, come per la fedeltà coniugale, concordia ed alla unità della famiglia. La così per la unità familiare il legislatore ha legge, non attribuendo rilevanza all'adulterio evidentemente ritenuto di avvertire una diversa del marito e punendo invece quello della e maggiore entità della illecita condotta della moglie, pone in stato di inferiorità moglie, rappresentandosi la più grave influenza quest'ultima, la quale viene lesa nella sua che tale condotta può esercitare sulle più dignità, é costretta a sopportare l'infedeltà e delicate strutture e sui più vitali interessi di una l'ingiuria, e non ha alcuna tutela in sede famiglia: in primo luogo, l'azione disgregatrice penale» che sulla intera famiglia e sulla sua coesione morale cagiona la sminuita reputazione nell'ambito sociale»
Un altro esempio: la vicenda del cognome materno La lunga vicenda del cognome materno oggetto della lezione: N.B.: C. cost. ordd. nn. 176 e 586 del 1988 e sent. n. 61 Automatica attribuzione del del 2006: inammissibilità cognome paterno è incostituzionale C. Edu, Cusan c. Fazzo, 2014 C. cost. sent. n. 286 del 2016: illegittimità In assenza di una scelta dei costituzionale coniugi, la regola è il doppio cognome Ord. 18 del 2020: ord. autorimessione C. cost. 131 del 2022: illegittimità costituzionale 23
….e nel lavoro? • GENDER GAP INDEX 2022 • È una classifica stilata ogni anno dal World Economic Forum in base a 4 indici (Economic Participation, Educational Attainment, Political Empowerment, Health and Survival). • L’Italia è al 110 posto 24
Il divario retributivo tra donne e uomini In Italia il divario salariale è tale che è come se le donne iniziassero a lavorare a metà febbraio (1 mese e mezzo in meno di stipendio l’anno) Molta differenza secondo gli ambiti: Le professioniste guadagnano il 56% in meno dei colleghi uomini (Rapporto Censis, 2022) Perché? N.B.: Legge 162 del Le donne sono relegate ad attività meno 2021 remunerative, in azienda non riescono ad accedere ai Un passo avanti verso la parità retributiva benefits, sono discriminate nelle progressioni in carriera, orari di lavoro indirettamente discriminatori 25
Un altro esempio .... La parità nella rappresentanza politica Sentenza Corte cost. n. 422 del 1995: la Corte (composta da soli uomini) ha dichiarato l’incostituzionalità delle norme volte ad introdurre meccanismi di riequilibrio di genere nella rappresentanza politica Riforma costituzionale art. 51 Cost. Tutti i cittadini dell'uno o dell'altro sesso possono accedere agli uffici pubblici e alle cariche elettive in condizioni di eguaglianza, secondo i requisiti stabiliti dalla legge [cfr. artt. 56 c. 3, 58 c. 2, 84 c. 1, 97 c. 3, 104 c. 4, 106, 135 cc. 1, 2, 6, XIII c. 1]. A tale fine la Repubblica promuove con appositi provvedimenti le pari opportunità tra donne e uomini. «Il quadro normativo, costituzionale e statutario, è complessivamente ispirato al principio fondamentale dell’effettiva parità tra i due sessi nella rappresentanza politica» (C. cost. n. 4 del 2010) 26
La parità nelle assemblee elettive Dopo la riforma costituzionale dell’art. 51 Cost. il legislatore ha introdotto misure volte a promuovere le pari opportunità nelle assemblee elettive ad ogni livello: Enti locali (l. n. 215 del 2012) Città metropolitane (l. n. 56 del 2015) Regioni (l. 20 del 2016) Parlamento Italiano (l. 165 del 2017, Rosatellum) Parlamento Europeo 27
La presenza delle donne in Parlamento (scorsa legislatura 2018) Senato Camera Uomini 210 65,63 % Uomini 433 68,73 % Donne 110 34,38 % Donne 197 31,27 % Tot. 320 Tot. 630 Per la prima volta presieduto da una donna 28
Elezioni politiche 25 settembre 2022 186 donne elette 31% del totale N.B.: sono diminuite rispetto al 35% della legislatura precedente 29
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Terza Parte Dal linguaggio sessista alla violenza 31
Le donne restano nel mirino Nella mappa dell’intolleranza n. 7, come nelle scorse edizioni, le donne sono sempre state la categoria più colpita dall’odio on line. Per la prima volta le persone con disabilità sono al secondo posto
L’odio on line è sempre più intersezionale, ossia colpisce in ragione di più fattori di discriminazione contemporaneamente. Ad esempio, sono colpite le donne, non solo in quanto donne, ma in quanto donne-ebree, donne- islamiche, donne-con disabilità, donne-straniere.
Le diverse forme della misogina on line Le donne non sono più attaccate esclusivamente in ragione del loro aspetto fisico (body shaming), ma vengono prese di mira a causa delle competenze professionali e lavorative.
La mappa dell’intolleranza 2021 e 2022 mostra come le donne siano colpite per le loro competenze. In collaborazione con l’associazione Giulia Giornaliste, nell’ambito del progetto Mappa dell’Intolleranza, sono stati monitorati 122 profili twitter di donne. Dall’indagine è emerso come le donne più colpite dall’odio siano quelle “più in vista”, con spiccate capacità professionali e che svolgono un ruolo pubblico. Nel 2021 le categorie più colpite sono state le politiche, le giornaliste e le virologhe. Nel 2022 l’indagine ha riguardato le giornaliste
Dall’odio…alla violenza Anche in questa edizione nei periodi in cui si è scatenata la misogina on line, sono avvenuti diversi femminicidi. Vi è una correlazione tra odio e violenza? Odio social si è scatenato alla nomina della prima presidente del consiglio donna
La scala dell’intolleranza: dagli stereotipi alla violenza
Dalle leggi alla società civile passando per l’accademia: L’Osservatorio sulla violenza contro le donne L’obiettivo: creare una sinergia tra il mondo accademico e gli operatori che si occupano sul territorio del fenomeno della violenza contro le donne: giudici, avvocati, operatori, centri anti- violenza, il mondo della comunicazione e i giornalisti La struttura: - Diritto - Notizie - Commenti https://ovd.unimi.it 39
Uno spazio fisico e virtuale per sviluppare progetti di inclusione sociale in collaborazione con il modo delle imprese, con le istituzioni e con le associazioni del terzo settore. Molti progetti riguardano il tema dei diritti delle donne: Indice dell’inclusione Leadership Femminile https://humanhall.unimi.it/ 40
Parte Quarta La parità in alcuni settori «difficili»: STEM, IA, Posizioni apicali 41
Le donne nella scienza Per lungo tempo invisibili, ma presenti Effettuavano scoperte importanti, ma intestate a uomini 42
Le donne nei percorsi STEM oggi Nonostante l’ingresso massiccio delle donne ai corsi universitari, le studentesse sono ancora in minoranza nei corsi STEM 43
….e nelle carriere Nelle aree STEM si riscontrano diversi ostacoli per le donne: nell’accesso al lavoro: «Ad un anno dalla laurea gli uomini hanno il 17,8% di probabilità in più di trovare un impiego rispetto alle donne». Nella carriera, in particolare nel settore ICT, una forte discriminazione retributiva: a cinque anni dalla laurea gli uomini guadagnano più del 16% delle donne Nel raggiungere le posizioni di vertice. 44
Aspetti psicologici (il modello di esperto Perché le informatico come individuo isolato, con scarse capacità relazionali e pochi contatti materie umani potrebbe avere favorito un allontanamento delle donne dalla scelta di STEM sono questo tipo di studi); dominate L’esistenza di stereotipi (la supposta scarsa dagli adattabilità da parte delle donne a calcoli o uomini? dimensioni matematiche).
Il caso dell’intelligenza artificiale Scarsa presenza delle donne nel settore informatico Algoritmi costruiti prevalentemente da uomini Possibili effetti discriminatori Un esempio: il reclutamento di candidati per determinate posizioni di lavoro è fortemente influenzato da pregiudizi immanenti agli algoritmi costruiti da uomini 46
Conclusione... Qualcosa sta cambiando? Kamala Harris giura come vicepresidente degli USA, 20 gennaio 2021 La presenza femminile nelle istituzioni è sufficiente a promuovere un reale cambiamento per i diritti delle donne? RBG giura come Giudice della Corte Suprema americana, 10 agosto 1993 47
E nel mondo? 48
Grazie! 49
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