La Copertina d'Artista - The day after - Smart Marketing

Pagina creata da Michela Bertini
 
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La Copertina d'Artista - The day after - Smart Marketing
La Copertina d’Artista - The day after
Un pittore è seduto davanti al cavalletto, ha la tavolozza nella mano sinistra ed un pennello nella
destra; davanti a lui, seduta su di un letto con le gambe accovacciate, c’è una bella modella che
guarda fuori dalla finestra, una luce calda taglia la lieve penombra della stanza e si adagia sulla
ragazza, che fissa l’esterno, assorta in chissà quali pensieri. Se dovessimo fermarci a questa
stringata spiegazione, senza averla vista, ci faremmo l’idea che l’immagine di questa Copertina
d’Artista sia un lavoro tutto sommato “convenzionale” per illustrare il tema di questo mese, che è
“The day after”.

Ma basterebbe guardarla – anche solo per un attimo – per rendersi conto che nella cover di questo
mese non c’è nulla di convenzionale, anzi, dopo aver ammirato l’ironia dell’autore e la sua grande
capacita di disporre gli elementi e il colore nella composizione, cominceremmo, come ho fatto io, a
ricercare tutti quei riferimenti che cogliamo e sappiamo che rimandano a qualcosa che abbiamo
visto e che conosciamo e altri più nascosti e più difficili da individuare e collocare.
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numero di Smart Marketing, realizzata da Giulio Giancaspro.

Ma quali sono e quanti sono i riferimenti in questo vero e proprio Cluedo artistico?

Tantissimi, l’immagine è densa e stratificata, scopriamoli insieme.
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Iniziamo dalla ragazza sul letto con le gambe accovacciate che guarda fuori dalla finestra, è presa da
“Sole di mattina”, un celebre dipinto ad olio di Edward Hopper del 1952. Ci sono delle differenze
però, la ragazza della nostra copertina è più “moderna” ed indossa una mascherina, ma la solitudine
ed insieme la lieve speranza di un giorno migliore sono gli stessi del grande pittore americano.

In primo piano vediamo il pittore intento a dipingere una grossa tela sul cavalletto che si sporge di
lato per sbirciare meglio la sua modella; ebbene, il riferimento è ad un altro grandissimo artista
statunitense, Norman Rockwell, e al suo celebre “Triplo autoritratto” del 1960.

Anche qui ci sono delle differenze nell’opera originale: Rockwell si ritrae mentre osserva se stesso in
un grande specchio. Chissà se la scelta di utilizzare questo famoso triplo autoritratto risieda anche
nel fatto che l’opera originale fu realizzata come illustrazione per la copertina del Saturday
Evening Post del 13 febbraio 1960, che riportava un lungo articolo sulla vita e l’arte di Norman
Rockwell; quindi, a quanto pare, anche l’originale era una copertina.

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in Stallo”.
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Sul cavalletto in alto a destra sono appuntate delle foto, come degli appunti visivi da inserire poi nel
dipinto, come nel triplo autoritratto di Rockwell, che riproducono due manifesti originali del film per
la TV americana “The day after” del 1983 sul disastro nucleare, quello del film “The Day After
Tomorrow” del 2004 sul disastro ambientale e la copertina del libro omonimo di Robert A.
Heinlein del 1941 (noto anche come Sesta colonna).

E poi ci sono altri elementi, come i missili fuori dalla finestra che richiamano sempre il film del 1983
e la riproduzione in piccolo dell’intera opera attaccata in alto a sinistra del cavalletto, che richiama
certi virtuosismi dell’arte fiamminga del 1600, che vedeva molti artisti inserire specchi nei loro
quadri che riflettevano o il dietro le quinte del quadro o l’opera stessa in scala.

Infine c’è un originalissimo pavimento che richiama sì un puro stile optical, con influenze
dell’astrattismo geometrico, ma che sembra essere in overdose da LSD per quanto risultano
sgargianti i colori che lo compongono, che ci riportano immediatamente agli anni ’70.

                     Scopri il nuovo numero: The day after
     Dopo un 2020 così pesante sotto tutti i punti di vista, il 2021 deve rappresentare, per
                                  tutti noi, l’alba di un nuovo inizio.

Insomma, un’opera piena di citazioni, di riferimenti, di annotazioni, un’opera che parla ai nostri
sensi ma che interroga pure la nostra memoria, senza distinzioni di età, estrazione o istruzione.

È questo il potere ed insieme il gioco creativo e mnemonico cui ci costringe l’arte pop quando è al
suo meglio, come in questo caso. L’arte pop, attingendo direttamente da riferimenti “popolari” come
la grafica, la pubblicità, il design, la cartellonistica, parla – ed ha sempre parlato – indistintamente
sia al fine intellettuale che alla famosa casalinga di Voghera, sia al critico militante che al nostro
vicino di casa.
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l fiume Pegnitz, 2019, Hersbruch (Germania).

L’arte pop è quella più democratica di tutte ed ha rappresentato per chi scrive sia il primo e più
duraturo amore, che la porta d’ingresso, privilegiata, in un modo magico e meraviglioso. Se sono
diventato appassionato d’arte lo debbo ad artisti come Giulio Giancaspro, autore di questa
copertina, che conosco e frequento da quasi un ventennio e che nonostante tutto continua a
sorprendermi, divertirmi e, soprattutto, ad “educarmi” alla bellezza.

Ritorna ad illustrare la nostra cover in occasione di un piccolo, ma significativo, anniversario, i 6
anni dalla pubblicazione della prima Copertina d’Artista, da lui stesso realizzata per il 9°
numero della nostra rivista nel gennaio del 2015, nella quale riuscì a condensare due temi distanti
ma affini come l’attentato terroristico alla redazione di Charlie Hebdo e la Shoah.

Così come tornò, sempre con entusiasmo, sensibilità e genialità, ad illustrare la copertina per il 50°
numero del nostro magazine nel giugno del 2018, quando ci propose un ironico e allegro Gioco
dell’oca in cui ogni casella rappresentava una copertina realizzata da altrettanti artisti. Fu un
omaggio al nostro piccolo traguardo, a tutti gli altri artisti e all’arte in generale.

Come ho già scritto nel mio editoriale:

  …Giulio Giancaspro ha scandito alcuni dei passaggi più importanti del nostro mensile e mi è
  sembrata la persona giusta a cui rivolgermi per questo nuovo numero, che cerca di immaginare
  un futuro “nuovo” – un The day after – dopo un 2020 da dimenticare.

E, aggiungo, spero che le nostre strade, la mia e quella di Giulio, continuino ad incrociarsi, perché
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ogni volta che incontro questo artista, così come mi succede per gli altri, divento un essere umano
più consapevole, più maturo, in un certo senso migliore, alla faccia di chi afferma che l’arte è inutile
e non serve a nulla.

  Giulio Giancaspro

  Nato nel 1963 a Molfetta (Ba), dove vive e opera.

  Dal 1990, sulla scia delle prime esperienze pop, mette in gioco con ironia il suo lavoro con
  sensibili capacità nello scomporre e ristrutturare un altro know how strettamente legato alla
  comunicazione pubblicitaria.

  Si occupa di pittura, grafica e comunicazione visiva. Numerose sono le sue produzioni grafico-
  pubblicitarie, pittoriche e digitali, tra cui i Movie-Poster.

  Nel 2019, dalla fusione di due linguaggi diversi tra loro (astrattismo geometrico e pop art), giunge
  a una ricerca più intima, intrisa di sensibilità emotiva e positività, che chiama ironicamente “Arte
  in Stallo”. Dal 2020 collabora come illustratore con la rivista mensile “L’altra Molfetta”, di cui
  cura le pagine dell’arte e della satira.

  Per informazioni e per contattare l’artista:

  giulio.giancaspro@libero.it

Ultime mostre:

2020

“Kunstspaziergang” – Percorso artistico ambientale, Hersbruck (Germania).
2019

“Arte in Stallo “– Gaart Gallery, Molfetta (BA);

“Kunst im Fluss” – Mostra all’aria aperta, Hersbruck (Germania);

“Play Movie. Cinema, gioco e ironia nei movie posters di Giulio Giancaspro” – Liceo Artistico Statale
“V. Calò”, Grottaglie (TA).

2018

“Love & other drugs” – Galleria Spaziogiovani, Bari;

“Tessere di Pace” – Sala dei Templari, Molfetta (BA).

2017

“Nei meandri della Bellezza” – Deutsches Hirtenmuseum, Hersbruck (Germania);

“Eternalove” – Clitorosso Art Gallery, Ruvo di Puglia (BA).

2016

“BeneBiennale” – Rocca dei Rettori, Benevento;

“Sottobraccio” – Museo della Città e del Territorio, Corato (BA);

“News-Cover. Notizie, immagini e visioni ai tempi dell’Infotainment” – Momart Gallery – Matera,
Chiesa Sant’Andrea degli Armeni – Taranto, Laboratorio Urbano Mediterraneo – San Giorgio Jonico
(TA).

Ti è piaciuto? Cosa ne pensi? Faccelo sapere nei commenti. Rispondiamo sempre.

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The day after – L’editoriale di Raffaello
Castellano

  Cosa succederà in questo 2021 appena cominciato?

  Riusciremo a riprenderci fisicamente, socialmente ed economicamente da questa
  pandemia da Covid-19 che ha caratterizzato l’anno passato e, così sembra, inciderà
  profondamente anche in questo 2021?

  Sinceramente non so cosa rispondere a queste domande, sia perché, come la
  maggioranza delle persone, in questo momento storico sto navigando a vista, sia perché
  c’è poca voglia ed ancor meno possibilità di investire e scommettere sul nostro futuro.

  Le notizie sul fronte interno, per non parlare di quello internazionale, non sono per
  niente incoraggianti.

Infatti, mentre scrivo questo editoriale (29 gennaio), il presidente della Repubblica Sergio
Mattarella ha appena conferito il mandato esplorativo al presidente della Camera Roberto Fico
per verificare la possibilità di formare un governo sostenuto dalla stessa maggioranza che
appoggiava il Conte bis.

Il responsabile dell’ennesima crisi di Governo scoppiata lo scorso 13 gennaio, il senatore, nonché
leader di Italia Viva, Matteo Renzi, nel frattempo, ha “condotto” un’imbarazzante intervista
televisiva (sì, avete letto bene!) con il principe ereditario Mohammed Bin Salman (noto con
l’acronimo Mbs), a Riad, la capitale dell’Arabia Saudita. Totalmente dimentico, o forse
volontariamente distratto, l’ex presidente del Consiglio ed ex Sindaco di Firenze ha evitato domande
scomode su uno dei regimi attualmente – stando a quanto afferma Amnesty International – più
brutali del Pianeta per quanto riguarda la gestione del dissenso interno e la condizione femminile,
tessendo altresì gli elogi del principe ereditario e della monarchia che governa il ricchissimo Paese
mediorientale.
Nello sforzo di compiacere il suo interlocutore, Matteo Renzi si è lasciato andare perfino ad
improbabili paragoni fra il “Rinascimento” fiorentino ed italiano e “Vision 2030”, il piano di
rinnovamento strategico dell’Arabia Saudita da molti ribattezzato come “The Neo-Renaissance”,
ovvero il nuovo Rinascimento.

Come se non bastasse, i numeri della pandemia da Covid-19 sono ancora spaventosi, sia per noi
che per il resto del mondo. Il bollettino di venerdì 29 gennaio del Ministero della salute ci dice che ci
sono stati 13.574 nuovi casi di coronavirus e 477 morti, che portano il conteggio complessivo a
87.858 deceduti dall’inizio della pandemia, esattamente un anno fa.

L’unica – reale – speranza sembra quella legata ai vaccini: ​ l’Agenzia Europea per i Medicinali ha
autorizzato il vaccino di AstraZeneca. In serata anche la Commissione Europea ne ha dato il via
libera, e con questo diventano 3 i vaccini attualmente distribuiti in Europa ed Italia, anche se
non sono mancati, pure in questo caso, ritardi, omissioni e faccende poco chiare sui rapporti fra le
case farmaceutiche e alcune nazioni.

                     Scopri il nuovo numero: The day after
     Dopo un 2020 così pesante sotto tutti i punti di vista, il 2021 deve rappresentare, per
                             tutti noi, l’alba di un nuovo inizio.

Insomma c’è poco da stare allegri e speranzosi. Eppure voi lettori avete imparato in questi oltre 7
anni di pubblicazione che il nostro magazine è ostinatamente ottimista, con la voglia, anzi il
desiderio, di essere un mensile positivo e connaturato profondamente allo spirito che ci ha fatto
nascere e alla nostra linea editoriale. Ogni mese, testardamente controcorrente rispetto al
pessimismo dilagante, cerchiamo di offrirvi articoli “verticali” su marketing, economia e
comunicazione insieme alle sue rubriche “trasversali” di cinema, musica ed arte, che cercano di
offrirvi una “lettura” della realtà che sia allo stesso tempo laterale, creativa e fresca.

A tal proposito, credo che a salvare questo inizio anno, almeno per chi scrive, sarà la creatività e
genialità di quegli artisti che, chiamati di mese in mese ad illustrare la nostra Copertina d’Artista,
riescono a strapparmi sempre un sorriso, una riflessione e una profonda ammirazione.
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numero di Smart Marketing, realizzata da Giulio Giancaspro.

Prendete, ad esempio, l’artista di questo 81° numero dal titolo “The day after”, Giulio
Giancaspro, che ha realizzato una copertina eccezionale con rimandi pop, richiami all’arte
cinematografica e omaggi a grandi autori dell’arte moderna e contemporanea come Edward
Hopper e Norman Rockwell.

La sua opera emana ottimismo ed ironia, ed anche se l’artista cerca di strapparci un sorriso, allo
stesso modo ci invita alla riflessione: la sua opera è piena di messaggi che si reggono in un perfetto
equilibrio e parlano direttamente alla parte più profonda ed emotiva di noi, così come a quella più
razionale.

Questo il potere dell’arte, una singola immagine ci dice molte più cose – più precisamente, più
velocemente, più compiutamente – di qualsiasi articolo o dotto trattato. Vi confesso la mia invidia: io
scrivo e sono giornalista proprio perché non sono in grado di dipingere e/o scolpire.

Con questa Copertina d’Artista celebriamo un piccolo grande compleanno: sono 6 anni che
pubblichiamo le nostre copertine artistiche, abbiamo cominciato il 26 gennaio 2015, proprio
con Giulio Giancaspro che, quell’anno, inaugurò questa rubrica con un lavoro che sintetizzava
perfettamente i temi della Shoah e quelli dell’attentato in Francia alla sede di Charlie Hebdo. Sua
anche la bellissima copertina che celebrava i 50 numeri del nostro magazine.

Insomma, Giulio Giancaspro ha scandito alcuni dei passaggi più importanti del nostro mensile e mi
è sembrata la persona giusta a cui rivolgermi per questo nuovo numero, che cerca di immaginare un
futuro “nuovo” – un The day after – dopo un 2020 da dimenticare.

Insomma, chi meglio di un artista e della sua arte per parlarci di un vero Rinascimento?

Nessuno, con buona pace di Matteo Renzi!

Buon 2021 e buona lettura a tutti voi.

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