La comunità di pratica nell'inclusione degli alunni con disabilità: disturbi del comportamento e ADHD - Istituto Comprensivo di ...
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La comunità di pratica nell’inclusione degli alunni con disabilità: disturbi del comportamento e ADHD Dott.ssa Emanuela Fornasier manu.fornasier@alice.it
I disturbi del comportamento in età evolutiva: un fenomeno recente? Noi viviamo in un epoca decadente. I giovani non rispettano più i loro genitori; sono sgarbati ed irrequieti. Frequentano taverne e non hanno sufficiente autostima. Iscrizione su una tomba egizia, circa 3000 a.C.
I disturbi del comportamento rappresentano una delle più frequenti cause di intervento in età evolutiva, dotata di un valore predittivo in termini di adattamento psicosociale Cosa significa «fare prevenzione»? Evitare esperienze di fallimento scolastico e di emarginazione Individuare indici di rischio per la comparsa di comportamenti devianti futuri
Circa il 75% dei disturbi emotivi e comportamentali degli adulti è preceduta da disturbi ad esordio prima dei 18 anni (almeno il 50% prima dei 15 anni) La psicopatologia infantile è spesso diversa da quella che ritroveremo nell’adulto (sviluppo eterotipico) Definire le traiettorie evolutive è fondamentale per la prevenzione e la diagnosi precoce
ADHD: disturbo da Deficit di Attenzione/Iperattività etichetta diagnostica utilizzata per descrivere una popolazione eterogenea e vasta di bambini che presentano una serie di problemi, le cui manifestazioni più evidenti riguardano la difficoltà a mantenere l’attenzione e a controllare l’impulsività e il movimento (Cornoldi, De Meo, Offredi, Vio, 2012).
IPERATTIVITA’ * Incapacità di stare fermi * Attività motoria incongrua e afinalistica * Gioco rumoroso e disorganizzato * Eccessive verbalizzazioni * Sensazione soggettiva di instabilità e tensione (adolescenti ed adulti) * Limitate possibilità di inibizione motoria
IMPULSIVITA’ * Difficoltà di controllo comportamentale * Incapacità a differire la risposta automatica ad uno stimolo (es. una domanda) * Scarse capacità di riflessione * Difficoltà a rispettare il proprio turno * Tendenza ad interrompere gli altri * Tendenza ad esporsi a situazioni pericolose, con possibili danni fisici * Difficoltà nel valutare le conseguenze di un’azione
INATTENZIONE * Disturbo di attenzione focale e sostenuta * Distraibile da stimoli anche molto banali * Difficoltà nel seguire un discorso * Incapacità ad autoorganizzarsi * Interruzione di attività iniziate * Ruolo parziale della motivazione * Difficile esecuzione di compiti scolastici, attività quotidiane, gioco * Evitamento di attività che richiedono sforzo cognitivo
TEMPO COGNITIVO LENTO (Barkley, J Child Adolesc Psychology, 2012) Una parte dei soggetti con ADHD disattento (senza iperattività) presenta sintomi di inattenzione «pura»: * Sognano ad occhi aperti, restare incantati * Annebbiamento mentale, confusione * Letargia, apatia e sonnolenza * Rallentamento motorio * Ipoattività, pigrizia, indolenza * Trascuratezza, perdere oggetti facilmente * Lentezza esecutiva (processazione, reazione) * Non differenza tra maschi e femmine
TEMPO COGNITIVO LENTO (Barkley, J Child Adolesc Psychology, 2012) Rispetto agli ADHD presentano: * Sono introspettivi e sognanti, si trascurano, poco motivati, mancano di energia in attività quotidiane * Timidezza e lentezza possono essere interpretate come distacco o disinteresse * Nei gruppi sono più ignorati che rifiutati (non sono intrusivi/aggressivi) * Minore disturbo oppositivo-provocatorio o della condotta * Ritiro sociale o passività sociale con i coetanei * Disturbi di apprendimento (25-50%, soprattutto in matematica) * Maggiori sintomi internalizzanti (ansia, depressione)
Caratteristiche secondarie Scarso rendimento scolastico e/o Forti fluttuazioni nella qualità, accuratezza e velocità disturbi specifici di apprendimento con cui viene svolto il lavoro assegnato Scarsa opinione di sé: Bassa autostima - ripetute esperienze di insuccesso - difficoltà a valutare i propri risultati in base allo sforzo compiuto Difficoltà con i compagni - Incapacità di rispettare le regole del gruppo - inadeguatezza nei comportamenti Aggressività verbale e fisica Presente solo in alcuni casi
Difficoltà di autoregolazione La sua capacità di il processo di concentrazione e pianificazione e soluzione di attenzione sostenuta di problemi nel tempo (orientamento nel tempo) Il livello di motivazione, Il suo livello di la fiducia nell’impegno autostima (sono bravissimo/ e nello sforzo non so fare niente) IL BAMBINO NON RIESCE A REGOLARE: La capacità di Il suo comportamento rispondere in modo con gli altri rispettando positivo a certe emozioni le regole sociali (rabbia, frustrazione) Il suo comportamento la tendenza a dare motorio (in particolar modo una risposta in modo nei casi in cui vi sia precipitoso e impulsivo anche iperattività) 1999, Vio et al., Il bambino con deficit di attenzione/iperattività, Trento, Erickson
I SINTOMI ...devono essere più gravi di quelli rilevati in altri ragazzi In altre parole…. della stessa età ...devono essere più gravi di quelli rilevati altri ragazzi dello stesso livello di sviluppo ...devono essere presenti in almeno due contesti diversi (per es.: famiglia, scuola..) …si modificano con l’età e possono durare per tutta la vita …devono creare gravi problemi nella vita quotidiana
Disturbo oppositivo-provocatorio (DOP) Quando un bambino o un adolescente mette in atto, nei confronti degli adulti, una serie di atteggiamenti e comportamenti negativi tipo: Rifiutare di rispettare le richieste e/o le regole sfidare o fare irritare deliberatamente genitori o insegnanti accusare gli altri per i propri errori e per il proprio cattivo comportamento essere litigioso e collerico essere permaloso e facilmente contrariabile essere arrabbiati e rancoroso essere polemico/provocatorio e vendicativo
Disturbo oppositivo-provocatorio (DOP) * l’ADHD contribuisce e talora causa il DOP (a causa di una disregolazione emozionale) * questo può spiegare la scoperta che i trattamenti per l’ADHD riducono il DOP, quando sono molto precoci * alcuni DOP sono correlati a famiglie disgregate * una scadente genitorialità può derivare da ADHD parentale * un precoce DOP predice la persistenza dell’ADHD durante lo sviluppo
…e la comorbidità con il DSA???
FATTORI INDIVIDUALI FATTORI CONTESTUALI (temperamento, fattori biologici, (stile educativo, ambiente scolastico, distorsioni ed errori cognitivi) caratteristiche familiari)
Fattori individuali (fattori biologici, temperamento, distorsioni ed errori cognitivi) A livello neurobiologico: la ricerca scientifica suggerisce che i bambini/ragazzi con ADHD, DOP abbiamo un deficit di funzione dopaminergica (striato) che può essere responsabile delle disfunzioni esecutive, e una disfunzione noradrenergica responsabile dell’estrema variabilità dei tempi di reazione Ovviamente è tutto molto più complesso di così: il concetto chiave è che c’è un funzionamento dei circuiti cerebrali che è diverso rispetto allo sviluppo tipico, e questo funzionamento è la causa principale dei sintomi e dei segni dell’ADHD
Fattori individuali (fattori biologici, temperamento, distorsioni ed errori cognitivi) a livello temperamentale: inadeguata interazione tra il temperamento del bambino e il temperamento dell’adulto eccessiva rigidità rispetto alle regole e alla disciplina, al «modo in cui si fanno le cose», Per esempio «mollare» e lasciare che il bambino faccia come meglio crede questi bambini spesso «ci prendono per sfinimento»
Fattori individuali (fattori biologici, temperamento, distorsioni ed errori cognitivi) Da un punto di vista cognitivo: un ruolo importante viene giocato dalle distorsioni cognitive, cioè i pensieri che facciamo rispetto a ciò che ci accade e quindi nel modo in cui interpretiamo le situazioni. locus of control esterno
Talamo Nuclei della base Funzioni esecutive Corteccia prefrontale Inibizione delle informazioni irrilevanti Meccanismo di facilitazione delle decisioni basato su Mantenimento e manipolazione delle informazioni utili Al successo del mio comportamento motoria Difficoltà di *Inibizione della risposta autoregolazione emotiva *Memoria di lavoro verbale deficit nelle funzioni esecutive Visuo-spaziale *Flessibilità *Vigilanza *Pianificazione e controllo dell’interferenza
Fattori contestuali (stile educativo, caratteristiche familiari) Lo stile educativo spesso si alterna tra una disciplina inconsistente ed incoerente ed eccessiva rigidità e coercizione. Gli adulti focalizzano la loro attenzione sui comportamenti problematici: in questo modo aumenta la probabilità che essi vengano ripetuti. Molto spesso i comportamenti positivi (che possono essere pochi e sporadici) vengono trascurati: questo porta al fatto che si verifichino con minore frequenza. Tutto ciò porta a far si che il bambino abbia un’immagine negativa di sé e delle proprie scarse capacità, con il risultato che non cercherà di migliorare
Fattori contestuali (stile educativo, caratteristiche familiari) nella scuola Bambini con ADHD/DOP accumulano molte esperienze negative. I continui rimproveri degli insegnanti e le reazioni dei compagni, che tenderanno ad isolarli, contribuiscono ad acuire problemi nell’apprendimento e nella relazione. L’alunno che sperimenta l’altro come ostile e giudicante, si creerà la convinzione che gli altri sono pericolosi e che quindi bisogna difendersi
Fattori contestuali (stile educativo, caratteristiche familiari) genitori, insegnanti ed educatori avranno una percezione distorta delle proprie capacità, innalzeranno in proprio livello di stress e di frustrazione che li porterà ad abbassare sempre di più il limite di tolleranza Spesso, anche se in modo non volontario, si stigmatizzano questi bambini, sottolineando continuamente il fatto che sono inadeguati: « devi stare più attento»»; «sei lento, devi sbrigarti»»: « sei sempre l’ultimo!»…. ma anche frasi come «vedi che se ti impegni ce la fai»…..
Cosa posso fare?? • Mi concentro sui comportamenti problematici e lavoro affinchè spariscano per sempre (o per il maggior tempo possibile) Dott.ssa Emanuela Fornasier manu.fornasier@alice.it
Non domandarti come agire se non sai come stai reagendo Dott.ssa Emanuela Fornasier manu.fornasier@alice.it
E adesso cosa faccio?? Dott.ssa Emanuela Fornasier manu.fornasier@alice.it
Non siamo abituati a fare attenzione per cercare di capire ma solo per ottenere conferma di ciò che già pensiamo di sapere Dott.ssa Emanuela Fornasier manu.fornasier@alice.it non esiste inclusione senza comprensione
Basta sapere cosa non dovrebbe fare ed evitare che lo faccia ASSESSMENT FUNZIONALE COMPORTAMENTO contesto funzione Problematico o oppositivo Dott.ssa Emanuela Fornasier manu.fornasier@alice.it non esiste inclusione senza comprensione
ASSESSMENT FUNZIONALE Qual è la funzione del comportamento: che cosa vuole ottenere l’alunno? Dott.ssa Emanuela Fornasier manu.fornasier@alice.it non esiste inclusione senza comprensione
ASSESSMENT FUNZIONALE Qual è il significato del comportamento in quel contesto: che cosa favorisce nell’alunno l’emissione del comportamento? Dott.ssa Emanuela Fornasier manu.fornasier@alice.it non esiste inclusione senza comprensione
ASSESSMENT FUNZIONALE La forma è scorretta ma la funzione è appropriata: il comportamento problematico e/o oppositivo è legato ad uno scopo importante? Dott.ssa Emanuela Fornasier manu.fornasier@alice.it non esiste inclusione senza comprensione
ASSESSMENT FUNZIONALE Definizione del comportamento Antecedenti e conseguenze Osservazione e documentazione Ipotesi funzionale Dott.ssa Emanuela Fornasier manu.fornasier@alice.it non esiste inclusione senza comprensione
ASSESSMENT FUNZIONALE Modello ABC I II III ANTECEDENTI COMPORTAMENTO CONSEGUENZE Dott.ssa Emanuela Fornasier manu.fornasier@alice.it non esiste inclusione senza comprensione
Scegliete un comportamento da esaminare: Descrivete il comportamento in modo OPERAZIONALE: quello che il soggetto fa e/o dice Segnalate quando il comportamento si verifica, chi è presente in quel momento, quando e dove accade Determinate la possibile funzione del comportamento esaminato Dott.ssa Emanuela Fornasier manu.fornasier@alice.it non esiste inclusione senza comprensione
Descrivete il comportamento in modo OPERAZIONALE: quello che il soggetto fa e/o dice Descrivete solo ciò che si può osservare: NON utilizzate «etichette generali» No: è agitato Si: colpisce un compagno con calci diretti alle gambe Descrivete la più piccola unità di comportamento Evitate le interpretazioni No: si rifiuta di consegnare il diario all’insegnante No: aggredisce perché è arrabbiato Si: si alza in piedi e si allontana dal banco urlando senza consegnare il diario all’insegnante Dott.ssa Emanuela Fornasier manu.fornasier@alice.it non esiste inclusione senza comprensione
Fate attenzione: Modello ABC Antecedenti Comportamento Conseguenze Chi era Richieste Come ha Conseguenze Conseguenze fatte (cosa e Descrivere le singole azioni secondo le reagito luogo presente pratiche relazionali come) modalità operazionali l’ambiente Dott.ssa Emanuela Fornasier manu.fornasier@alice.it non esiste inclusione senza comprensione
Fate attenzione: L’analisi funzionale ha un duplice scopo: Identificare lo scopo di un dato comportamento Manipolare sperimentalmente le variabili antecedenti e conseguenti che sono state identificate come agenti di controllo di quello specifico comportamento Dott.ssa Emanuela Fornasier manu.fornasier@alice.it non esiste inclusione senza comprensione
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