MAL DI SCHIENA : PATOLOGIA CORRELATA AL LAVORO E/O DI GENESI EXTRALAVORATIVA ?
←
→
Trascrizione del contenuto della pagina
Se il tuo browser non visualizza correttamente la pagina, ti preghiamo di leggere il contenuto della pagina quaggiù
CONVEGNO SIML SEZIONE REGIONALE TOSCANA MAL DI SCHIENA : PROBLEMA SOCIALE E OCCUPAZIONALE AULA MAGNA SCUOLA MEDICA PISA 30 GENNAIO 2018 MAL DI SCHIENA : PATOLOGIA CORRELATA AL LAVORO E/O DI GENESI EXTRALAVORATIVA ? FABRIZIO CALDI U.O. MEDICINA PREVENTIVA DEL LAVORO UNIVERSITARIA
LOMBALGIA (MAL DI SCHIENA) • La lombalgia è un sintomo, non una diagnosi. È indispensabile definire la causa e quindi aggiungere al termine “lombalgia”: 1) Gli aggettivi “aspecifica” o “secondaria” in base alle linee guida internazionali 2) Altri termini, per esempio: lombalgia causata da patologie non del rachide (psichiatriche, nefrologiche, ginecologiche, vascolari, gastrointestinali, ecc.)
LOMBALGIA (MAL DI ERNIA DISCALE SCHIENA) LOMBARE SINTOMO MALATTIA DIAGNOSI DI MALATTIA LAVORO - CORRELATA? Bisogna rendere ogni cosa il più semplice possibile, ma non più semplice di ciò che sia possibile! Albert Einstein
VALUTAZIONE EZIOLOGIA PROFESSIONALE DI UNA MALATTIA Il medico deve tenere in considerazione due importanti elementi: 1) Ogni stato o patologia può avere più cause (eziologia multifattoriale) 2) La contemporanea azione di più concause è spesso necessaria per causare una variazione dello stato di salute (Porta, 2008) Ciò è particolarmente importante nell’ambito delle patologie cronico - degenerative da sovraccarico biomeccanico. Nell’eziopatogenesi di queste malattie possono svolgere un ruolo molti fattori, quali le esposizioni ambientali precoci della vita, le comorbidità, le esposizioni voluttuarie e le esposizioni professionali. Ogni singolo caso potrà derivare da una diversa miscela di questi fattori
CRITERI VALUTAZIONE DEL RAPPORTO CAUSALE • CRITERIO CRONOLOGICO : IL FATTO CHE UN CERTO DANNO SI SIA OBIETTIVATO DOPO UN CERTO EVENTO LESIVO INIZIALE NON SIGNIFICA AUTOMATICAMENTE CHE SIA STATO PROPRIO QUESTO A CAUSARLO OCCORRE DIMOSTRARLO E AI FINI DI TALE DIMOSTRAZIONE OCCORRE CHE TRA L’EVENTO INIZIALE E QUELLO FINALE SIA TRASCORSO UN LASSO DI TEMPO SUFFICIENTE E COMPATIBILE AI FINI DELL’AMMISSIONE DEL NESSO CAUSALE • CRITERIO QUALITATIVO : LA QUALITA’ DELL’ANTECEDENTE LESIVO INIZIALE DEVE ESSERE COMPATIBILE CON LA QUALITA’ DELL’EFFETTO PRODOTTO • CRITERIO QUANTITATIVO : LA QUANTITA’ DELL’AZIONE LESIVA INIZIALE DEVE ESSERE COMPATIBILE CON LA QUANTITA’ O LA GRAVITA’ DELL’EFFETTO PRODOTTO TENENDO CONTO IN OGNI CASO DELLA VARIABILITA’ DELLO STATO ANTERIORE • CRITERIO MODALE : VI DEVE ESSERE CORRISPONDENZA TRA LA SEDE DI APPLICAZIONE DI UN TRAUMA OPPURE LA VIA DI SOMMINISTRAZIONE DI UN CERTO FARMACO E LA MODALITA’ DI COMPARSA DI CERTI DISTURBI, LA MODALITA’ CON CUI ESSI EVOLVONO SINO AL CONCLAMARSI DEL DANNO • CRITERIO TOPOGRAFICO : SEBBENE SIA NOTO CHE NON SEMPRE ESISTE CORRISPONDENZA TOPOGRAFICA TRA SEDE DEL TRAUMA SEDE DELLA LESIONE INIZIALE E SEDE DEL DANNO • CRITERIO DELLA CONTINUITA’ FENOMENOLOGICA : VI DEVE ESSERE UN CONTINUUM DI SINTOMI E DI SEGNI ( SINTOMI A PONTE) FRA LA LESIONE INIZIALE E IL DANNO CONCLUSIVO • CRITERIO DI ESCLUSIONE : OCCORRE CHE SI ESCLUDA L’IMPORTANZA DI ALTRI FATTORI CAUSALI DIVERSI DA QUELLO CONSIDERATO NEL DETERMINISMO DELL’EVENTO DANNOSO IN ESAME • NESSUNO DI ESSI E’ DA SE SOLO SUFFICIENTE A GIUSTIFICARE, PROVARE O CONVALIDARE IL NESSO CAUSALE
SPONDILOARTROPATIE SONO PATOLOGIE TIPICAMENTE MULTIFATTORIALI VERIFICA DELLA SUSSISTENZA DI NESSO CAUSALE TRA ATTIVITA’ LAVORATIVA E PATOLOGIA ELEMENTI FONDAMENTALI : 1)ACQUISIZIONE DI TUTTI GLI ELEMENTI PROBANTI RELATIVI AL RISCHIO 2)ACCERTAMENTO MEDICO -LEGALE
ESPOSIZIONE AL RISCHIO PROFESSIONALE Acquisire tutti i documenti disponibili relativi alle informazioni sul rischio lavorativo, il libretto di lavoro o documento equivalente(es. estratto conto previdenziale), il D.V.R. con indici di rischio (?), Informazioni statistico/ epidemiologiche / banche dati FATTORI FISICI MOVIMENTAZIONE MANUALE DEI CARICHI WBV (VIBRAZIONI TRASMESSE A TUTTO IL CORPO) POSTURE INCONGRUE (FISSE/PROTRATTE) MOVIMENTI E TORSIONI (ABNORMI/RIPETUTI) DEL TRONCO
ACCERTAMENTO MEDICO - LEGALE • ANAMNESI LAVORATIVA • ANAMNESI FISIOLOGICA • ANAMNESI FAMILIARE • ANAMNESI PATOLOGICA REMOTA • ANAMNESI PATOLOGICA PROSSIMA
ANAMNESI LAVORATIVA In considerazione della natura della patologia denunciata si dovrà approfondire ogni possibile fattore di rischio professionale attraverso l’individuazione delle mansioni lavorative e le modalità di svolgimento di ciascuna di esse (esposizione professionale deve essere indagata in termini di frequenza, intensità, durata ed età alla prima esposizione)
ANAMNESI FISIOLOGICA Indagate eventuali attività o situazioni comportanti rischi extraprofessionali Il fumo di sigaretta è stato associato ad un moderato aumento del rischio di soffrire di mal di schiena. (Shiri et al., 2010) L’anamnesi sportiva e la pratica di hobby possono fornire indicazioni sull’esposizione a fattori di rischio professionali extralavorativi. Sebbene non siano numerosi gli studi sufficientemente informativi al riguardo, gli studi inclusi nella revisione di Hildebrandt parlano a favore dell’associazione positiva tra attività sedentaria e attività sportiva molto intensa, come può essere quella agonistica, e lombalgia. (Hildebrandt et al.2000)
ANAMNESI FAMILIARE Uno studio, condotto su di un milione di abitanti dello Utah, il rischio di ernia del disco tra le persone con un familiare di primo grado affetto dalla patologia è risultato essere 4,15 volte più alto del rischio di chi non ha familiari affetti (Patel et al., 2011); nello stesso studio è stato identificato anche un rischio pari ad 1,46 per le persone con un parente di terzo grado affetto. Occorre però precisare che la presenza di due persone in famiglia affette dalla stessa patologia non è necessariamente spiegata dalla sola condivisione di fattori di rischio genetici; non di rado infatti i familiari condividono esposizioni professionali ed ambientali che possono avere rilevanza nella genesi della patologia. Quindi, nel valutare l’anamnesi familiare non si deve dimenticare di indagare la storia professionale degli eventuali parenti affetti dalla patologia studiata; la presenza di familiarità (su base ereditaria) per la patologia sarà perciò particolarmente significativa nel caso in cui i parenti affetti dalla patologia non siano stati esposti professionalmente al fattore di rischio che si sta indagando •
ANAMNESI PATOLOGICA REMOTA risulta di particolare importanza per assumere informazioni su precedenti infortunistici o tecnopatici e sulla sussistenza o meno di altre patologie, a fini di valutazione del criterio di “esclusione di altre cause” ANAMNESI PATOLOGICA PROSSIMA é finalizzata a raccogliere tutte le informazioni cliniche inerenti la patologia denunciata, sin dall’epoca della sua insorgenza sintomatologica (identificazione del cosiddetto “dies a quo”)
Malattie professionali • Tabella Malattie Professionali in allegato al D.P.R 1124/65 • Aggiornamenti Tabella Malattie Professionali • D.P.R 13 aprile 1994, n 336 •58 voci tabella industria •27 voci tabella agricoltura Nuove Tabelle delle Malattie Professionali dell’industria e dell’agricoltura D.M 9 aprile 2008 (G.U. n. 169 del 21 luglio 2008) •85 voci tabella industria •24 voci tabella agricoltura .
SENTENZE CORTE COSTITUZIONALE N.179 E N.206/ 1988 Il SISTEMA MISTO Malattia professionale TABELLATA : Se la malattia e la lavorazione sono previste in tabella, scatta la PRESUNZIONE LEGALE DI ORIGINE professionale Malattia professionale NON TABELLATA : Se la malattia non è presente in tabella, la professionalità può essere riconosciuta, ma l’onere della prova é A CARICO DEL LAVORATORE .
ACCERTAMENTO DI MALATTIA PROFESSIONALE IN AMBITO INAIL • INAIL - DIREZIONE CENTRALE PRESTAZIONI SOVRINTENDENZA MEDICA GENERALE AVVOCATURA GENERALE Prot. n. 7876/bis - 16 febbraio 2006 “ Criteri da seguire per l’accertamento della origine professionale delle malattie denunciate” Vengono richiamati alcuni fondamentali principi di natura sostanziale, al fine di garantire un’uniforme applicazione di detti principi ed una omogenea trattazione della materia La nota del 16 febbraio 2006 contiene varie precisazioni tra cui : 1) Quando non sia possibile riscontrare con certezza le condizioni di lavoro esistenti all’epoca della dedotta esposizione a rischio, la presenza nell’ambiente lavorativo di fattori di nocività può essere desunta con elevato grado di probabilità dalla tipologia delle lavorazioni svolte, dalla natura dei macchinari presenti nell’ambiente di lavoro e dalla durata della prestazione lavorativa 2) La valutazione dell’efficienza causale degli agenti patogeni va effettuata in concreto con riferimento alle condizioni fisiche del lavoratore 3) La valutazione finale dell’esposizione a rischio è rimessa alla funzione medico-legale •
ACCERTAMENTO DI MALATTIA PROFESSIONALE IN AMBITO INAIL • Nel caso di concorrenza di fattori professionali con fattori extraprofessionali trovano, infatti, applicazione i principi di cui agli artt. 40 e 41 c.p., che, in quanto principi generali dell’ordinamento giuridico, sono applicabili anche alla materia dell’ assicurazione contro gli infortuni sul lavoro e le malattie professionali • In particolare, in forza del principio di equivalenza, causa di un evento è ogni antecedente che abbia contribuito alla produzione dell’evento stesso, anche se di minore spessore quantitativo o qualitativo rispetto agli altri, salvo che sia dimostrato l’intervento di un fattore causale da solo sufficiente a determinarlo • Ne consegue che, una volta che sia accertata l’esistenza di una concausa lavorativa nell’eziologia di una malattia, l’indennizzabilità della stessa non potrà essere negata sulla base di una valutazione di prevalenza qualitativa o quantitativa delle concause extralavorative nel determinismo della patologia
LA DENUNCIA/SEGNALAZIONE DI MALATTIA • HA VALORE CONOSCITIVO - EPIDEMIOLOGICO, CON PRECISE FINALITA’ PREVENTIVE ESSENDO DESTINATA ALL’IMPLEMENTAZIONE DEL “REGISTRO NAZIONALE DELLE MALATTIE CAUSATE DAL LAVORO ED AD ESSO CORRELATE” • PREVISTA DALL’ART. 139 DEL DPR 1124/65, COSI’ COME MODIFICATO DALLE DISPOSIZIONI CONTENUTE NEL DECRETO DI RIFORMA DELL’INAIL ( D.LGS 38/2000,ART.10) • ELENCO DELLE MALATTIE DA DENUNCIARE (D.M 10 GIUGNO 2014 ) E’ COSTITUITO DA TRE LISTE ( LISTA I,LISTA II,LISTA III) • LISTA I CONTIENE LE MALATTIE “ LA CUI ORIGINE LAVORATIVA RISULTA ESSERE DI ELEVATA PROBABILITA” • LISTA II CONTIENE LE MALATTIE “ LA CUI ORIGINE LAVORATIVA E’ DI LIMITATA PROBABILITA” • LISTA III CONTIENE LE MALATTIE “ LA CUI ORIGINE LAVORATIVA E’ POSSIBILE” .
Ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali - Decreto 10 Giugno 2014 - Aggiornamento dell’elenco delle malattie per le quali è obbligatoria la denuncia • Lista I Malattie la cui origine lavorativa è di elevata probabilità • Gruppo 1 - Malattie da agenti chimici esclusi i tumori in quanto riportati nel gruppo 6 • Gruppo 2 - Malattie da agenti fisici esclusi i tumori in quanto riportati nel gruppo 6 • Gruppo 3 - Malattie da agenti biologici esclusi i tumori in quanto riportati nel gruppo 6 • Gruppo 4 - Malattie dell’apparto respiratorio non comprese in altre voci esclusi i tumori in quanto riportati nel gruppo 6 • Gruppo 5 - Malattie della pelle esclusi i tumori in quanto riportati nel gruppo 6 • Gruppo 6 - Tumori professionali • Lista II Malattie la cui origine lavorativa è di limitata probabilità • Gruppo 1 - Malattie da agenti chimici esclusi i tumori in quanto riportati nel gruppo 6 • Gruppo 2 - Malattie da agenti fisici • Gruppo 6 - Tumori professionali • Gruppo 7 - Malattie psichiche e psicosomatiche da disfunzioni nell’organizzazione del lavoro • Lista III Malattie la cui origine lavorativa è possibile • Gruppo 1 - Malattie da agenti chimici esclusi i tumori in quanto riportati nel gruppo 6 • Gruppo 2 - Malattie da agenti fisici • Gruppo 6 - Tumori professionali .
LISTAI I- MALATTIE LISTA - MALATTIELALACUI CUIORIGINE ORIGINELAVORATIVA LAVORATIVAE’E’DIDIELEVATA ELEVATAPROBABILITA’ PROBABILITA’
LISTA I - MALATTIE LA CUI ORIGINE LAVORATIVA E’ DI ELEVATA PROBABILITA’
LISTA II - MALATTIE LA CUI ORIGINE LAVORATIVA E’ DI LIMITATA PROBABILITA’
LISTA III - MALATTIE LA CUI ORIGINE LAVORATIVA E’ POSSIBILE LISTA III - MALATTIE LA CUI ORIGINE LAVORATIVA E’ POSSIBILE
Valutazione della possibile origine professionale di una patologia del rachide secondo schema proposto dal The National Institute for Occupational Safety and Health (NIOSH) (Kusnetz e Hutchinson 1979) : • 1.EVIDENZA LEGATA ALLA PATOLOGIA Valutare attentamente la correttezza del procedimento diagnostico seguito, dipendendo da questo la definizione della patologia e della sua gravità; • 2.EPIDEMIOLOGIA Conoscere i dati epidemiologici relativi alla patologia in esame, anche in relazione ai rischi( es. MMC) • 3.EVIDENZA DELL’ ESPOSIZIONE Raccogliere, direttamente presso il luogo di lavoro od indirettamente (ed allora con il massimo dettaglio possibile), informazioni sulle modalità di svolgimento ad es. della MMC e sulle eventuali altre coesposizioni professionali, soprattutto di ordine biomeccanico;
Valutazione della possibile origine professionale di una patologia del rachide secondo schema proposto dal The National Institute for Occupational Safety and Health (NIOSH) (Kusnetz e Hutchinson 1979) : • 4.CONSIDERAZIONI SU ALTRI FATTORI EZIOPATOGENETICI • Raccogliere, in sede anamnestica, informazioni sugli altri possibili fattori non professionali che possano considerarsi causali o concausali • 5. VALIDITA’ DELLA LETTERATURA Considerare l’eventuale carenza di studi di qualità e/o i risultati contrastanti circa l’esistenza di un’associazione ad es. tra MMC (ed altri fattori professionali ed extraprofessionali) e patologia in esame; • 6. CONCLUSIONI Sulla base dei precedenti punti, trarre conclusioni basate sull’evidenza
Obblighi di legge ai quali ogni medico deve adempiere qualora formuli diagnosi,certa diagnosi,certa o sospetta,di sospetta,di malattia professionale • Obblighi del medico : - Certificato medico di malattia professionale - Denuncia / Segnalazione di malattia (Art.139 D.P.R. 1124/65 - D.Lgs 38/00 - D.M.10.06.14) - Referto di malattia professionale .
MALATTIE DA LAVORO: OBBLIGHI DEL MEDICO OBBLIGHI DESTINATARI REFERTO AUTORITÀ Artt.365 c.p., 334 c.p.p. GIUDIZIARIA DENUNCIA-SEGNALAZIONE D.M. 10/06/2014 DTL ASL DIREZIONE TERRITORIALE DEL LAVORO DATORE DI LAVORO DENUNCIA CERTIFICAZIONE INAIL Ex art.53 D.P.R. 1124/1965 (Industria-Agricoltura) PREVIO CONSENSO DEL LAVORATORE DENUNCIA CERTIFICAZIONE-DENUNCIA Ex art.251 D.P.R. 1124/1965 (Agricoltura) DTL DENUNCIA Per malattie causate da esposizione a DIREZIONE TERRITORIALE radiazioni ionizzanti DEL LAVORO Ex art.92 comma 2 D.Lgs 230/1995 DENUNCIA Neoplasie da esposizione lavorativa a Ex art.92 comma 3 D.Lgs 230/1995 radiazioni ionizzanti INAIL NOTIFICA Neoplasie da esposizione lavorativa ad COR Ex art.244 D.Lgs 81/2008 agenti cancerogeni (EX ISPESL) NOTIFICA Malattie o decessi da esposizione Ex art.281 D.Lgs 81/2008 lavorativa ad agenti biologici
LA RESPONSABILITA’ PROFESSIONALE Il MEDICO é chiamato a rispondere del suo operato in ambito: • PENALE • CIVILISTICO • DISCIPLINARE sottoponendosi il controllo delle sue azioni alle autorità ed alle norme che rispettivamente investono lo specifico settore
Grazie per l’attenzione
Puoi anche leggere