La competenza informativa e la ricerca critica delle fonti
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19/10/2016 La competenza informativa e la ricerca critica delle fonti Roma 7 giugno 2016 Aula T – ore 09.30- 15.30 1 1
19/10/2016 Spesso ci capita di sentire che gli studenti, come primo approccio alla ricerca documentale, utilizzino Google. 2
19/10/2016 L‘informazione estratta da Google, come opzione in sé, non è da scartare, ma sarebbe preferibile partire dagli strumenti messi a disposizione dalla biblioteca, che ovviano al pericolo della DISINTERMEDIAZIONE, cioè dell'assenza di una mediazione competente e preventiva 3
19/10/2016 Biblioteca della Facoltà di Medicina e Psicologia «Ernesto Valentini» Information overload ovvero: troppe informazioni = nessuna informazione 4
19/10/2016 Ma in rete si trova proprio tutto? Surface web: tutto ciò che viene indicizzato dai motori di ricerca (circa 167 terabyte) Deep web: ciò che NON viene indicizzato dai motori di ricerca (circa 91.000 terabyte) 5
19/10/2016 I bibliotecari non demonizzano l‘uso della Rete, ma auspicano che sia consapevole e critico. 6
19/10/2016 Hic sunt leones… La biblioteca: una guida nel mondo dell’informazione La competenza informativa (o Information Literacy) degli utenti rientra tra le finalità che la biblioteca “Valentini” intende raggiungere 7
19/10/2016 Qualche definizione di Information Literacy Information literacy = insieme di abilità necessarie per riconoscere quando si ha bisogno di un'informazione, per localizzarla, valutarla ed utilizzarla efficacemente (ACRL, Association of College & Research Libraries, 2000) 8
19/10/2016 “...l'alfabetismo informativo rende “In definitiva, gli information le persone capaci di cercare, literate sono persone che valutare, usare e creare hanno imparato come imparare. informazioni in modo efficace, in Sanno come imparare, perché tutte le circostanze della vita, per sanno come è organizzata la raggiungere obiettivi personali, conoscenza, come trovare sociali, occupazionali e educativi. l'informazione e come usarla in È un diritto umano di base in un modo tale che gli altri possano mondo digitale e promuove imparare da loro” l'inclusione sociale in tutte le nazioni” (ACRL, tradotto da Fabio Metitieri, (Unesco-Ifla-Nfil, 2005) Il grande inganno del Web 2.0, p. 141) 9
19/10/2016 PREMESSA La didattica del sistema universitario italiano, che differisce molto da quello anglosassone, per esempio, non offre una forte motivazione all’acquisizione della competenza informativa. Per la preparazione degli esami, generalmente, non viene richiesta l’elaborazione di un testo proprio, ma la riproposizione di quanto studiato sui libri e appreso a lezione. Molto spesso si arriva, quindi, al momento della preparazione della tesi senza alcuna esperienza di ricerca documentale. Ogni insegnamento che preveda la produzione di un elaborato offre un’occasione preziosissima di esercizio, utile al momento della tesi e oltre, per lo sviluppo di una mentalità critica, essenziale per esercitare qualsiasi professione e il diritto di cittadinanza. 10
19/10/2016 Lo studente information literate è capace di organizzare razionalmente un processo di ricerca informativo/documentale: è in grado di formulare parametri di ricerca efficaci sa individuare le fonti di informazioni accreditate nell’ambito della propria disciplina di studio è capace di riconoscere la congruità dei risultati estratti con la propria domanda di ricerca è in grado di localizzare i documenti di cui ha bisogno in maniera autonoma sa organizzare e utilizzare l’informazione ottenuta in modo efficace ed etico 11
19/10/2016 Per effettuare una ricerca bibliografica efficace devo • Definire in modo preciso l’oggetto della ricerca • Conoscere il contesto, articolare i macroargomenti individuando le parole chiave • Essere consapevole che la ricerca e l’intera stesura (compresi titolo e indice) sono processi dinamici, si evolvono con il procedere della ricerca • Scegliere gli strumenti più adatti per cercare informazioni in merito ad un preciso quesito • Sapere utilizzare efficacemente gli strumenti prescelti • Sapere interpretare e valutare le informazioni reperite • Utilizzare le informazioni selezionate in modo etico e legale 12
19/10/2016 Biblioteca della Facoltà di Medicina e Psicologia «Ernesto Valentini» Valutare la qualità dei siti Le estensioni dei siti americani .com commerciale (a qualsiasi persona o entità è permessa la registrazione) .edu educativo (limitato ad accreditate istituzioni post-secondarie) .gov governativo (limitato ad agenzie ed enti governativi americani) .org organizzazione (a qualsiasi persona o entità è permessa la registrazione) 13
19/10/2016 Biblioteca della Facoltà di Medicina e Psicologia «Ernesto Valentini» Valutare la qualità delle fonti 1. banche dati versus motori di ricerca 14
19/10/2016 Biblioteca della Facoltà di Medicina e Psicologia «Ernesto Valentini» Valutare la qualità delle fonti 2. l’Impact Factor (IF) Numero di citazioni che gli Esempio di calcolo: articoli pubblicati in uno Un periodico del 2014 nel 2012 e nel specifico periodo hanno 2013 riceve 80 citazioni di articoli che ha ricevuto nei due anni pubblicato. precedenti, dividendo la Il periodico, nello stesso arco di tempo, cifra per il numero di ha pubblicato 160 articoli articoli pubblicati dalla stessa rivista nei due anni IF della rivista X per il 2014: 80 / 160 = considerati 0,5 15
19/10/2016 Dove trovo l’IF delle riviste scientifiche? 16
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19/10/2016 I periodici di psicologia con maggior IF 18
19/10/2016 I limiti dell’Impact Factor • Gli autori americani citano prevalentemente altri americani • Il numero e il tipo di pubblicazioni è fortemente dipendente dalla disciplina: i giuristi pubblicano un libro ogni 3-4 anni mentre ad esempio i medici pubblicano soprattutto e frequentemente articoli in lingua in inglese • L’Impact Factor è una misura di valutazione quantitativa, che necessariamente va riequilibrata con misure di valutazione di tipo qualitativo (es. peer review etc.). 19
19/10/2016 Valutare la qualità delle fonti 3. Peer review: Una misura di valutazione di tipo qualitativo L’articolo, prima di essere pubblicato, viene valutato da esperti dello stesso settore disciplinare dell’autore. Gli esperti e l'autore non si devono conoscere e non devono avere rapporti di tipo commerciale con il periodico. L’autore riceverà le osservazioni degli esperti e modificherà il testo dell’articolo sulla base di tali osservazioni. L’articolo, modificato, sarà pronto per la pubblicazione. Tale meccanismo viene definito PEER REVIEW, ovvero revisione ad opera dei pari. 20
19/10/2016 Il processo di ricerca: due importanti premesse 1. Le fasi della ricerca documentale sono ricorrenti, cicliche e retroattive, perché ogni scelta operata influenza tutte le altre, anteriori e posteriori. La sua complessità comporta un continuo ripensamento di quanto già trovato alla luce di ciò che si trova dopo. Possiamo impiegare l‘immagine di una retta composta da vari segmenti, ripercorribile perché alcune fasi vengono ripetute. 21
19/10/2016 2. L'informazione è sempre veicolata da un documento. Bisogna perciò cercare fonti informative. Le informazioni sono rese significative dal testo che le circonda e un testo è significativo sulla base del contesto in cui è inserito (per esempio, un articolo in una rivista scientifica). Il reperimento di informazioni (information retrieval), dunque, implica una ricerca documentale e soltanto dopo aver recuperato un documento si può estrarne un'informazione. Questo vale anche e soprattutto per i documenti elettronici, che danno l'illusione di veicolare un'informazione diretta, non condizionata da testo e ambito, mentre è fondamentale comprendere il contesto in cui l'informazione è inserita, soprattutto nel caso di ipertesti sul Web. 22
19/10/2016 Fase 1. Avvio del processo Impegnarsi in una ricerca in genere procura incertezza e confusione, cui si cerca di far fronte attingendo alle conoscenze pregresse o ricorrendo all'aiuto di pari, anche attraverso attività di brainstorming più o meno esplicite, che aiutino a prendere consapevolezza di altri punti di vista e quindi a crearsi una visione non stereotipata della questione. 23
19/10/2016 https://elearning2.uniroma1.it/course/view.php?id=814 24
19/10/2016 Fase 2. Selezione dell’argomento • Lo si individua tenendo conto degli interessi personali, delle informazioni che già si hanno e del tempo che gli si può dedicare. • È utile, in questa fase, ricorrere, a opere di reference (enciclopedie specialistiche, dizionari, handbooks...) e contattare docenti e bibliotecari. http://www.sciencedirect.com/science/referencew orks/ • È importante individuare a quale ambito, anche trasversale, attenga l‘argomento selezionato (psicologia dello sviluppo, psicologia sociale, ecc.) 25
19/10/2016 Fase 3. Esplorazione preliminare alla determinazione del focus • In questa fase l'ansia raggiunge il culmine perché, senza l'individuazione di una domanda di ricerca, si rischia di procedere a vuoto e di avere la sensazione di non essere all'altezza del compito. • Individuare, invece, parole chiave, con annessi sinonimi, da tradurre in inglese non meccanicamente, ma usando per esempio il Thesaurus dell'APA, consente di interrogare efficacemente le banche dati, al fine di mettere a punto una revisione della letteratura, all'interno della quale scegliere un punto di vista, un taglio peculiare. Creare una mappa terminologica è essenziale. • Soltanto gli aspetti particolari del problema individuato possono trasformarsi in domande di ricerca. 26
19/10/2016 Fase 4. Determinazione del focus • Segna la svolta, con conseguente cambiamento dello stato d'animo, più fiducioso; arriva come risultato della lettura di materiale che ha fornito spunti, riflessioni, materiale di confronto • Si formula una vera e propria domanda di ricerca, che sarà la bussola alla quale guardare sempre per non smarrirsi e per selezionare materiale realmente pertinente • Se dell'argomento si sono individuati vari aspetti, è utile avere sotto mano l'elenco per non sovrapporli e seguire così un solo canale di un fenomeno complesso • Se invece il focus è troppo stretto, non può essere formulata alcuna domanda e allora si deve allargare un po' l'orizzonte 27
19/10/2016 Fase 5. Raccolta dei documenti • Definito il focus, la fase successiva è piuttosto meccanica, se si è sviluppata dimestichezza con gli strumenti e i servizi messi a disposizione dalla biblioteca, illustrati nell‘incontro precedente. • In questa fase, il colloquio con il bibliotecario è costruttivo e collaborativo, se si è scritta la strategia di ricerca usata: quali strumenti (Opac, banche dati...), elenco dei termini di ricerca e loro possibili combinazioni. • Di ogni documento, sarebbe opportuno redigere un abstract (http://www.biblio.liuc.it/liucpap/pdf/16.pdf) per poter risalire facilmente al suo contenuto, in fase di stesura. • Dalla lettura del materiale recuperato può ripartire il processo di ricerca, che è appunto ciclico, in considerazione della terminologia impiegata e dei riferimenti bibliografici riportati. 28
19/10/2016 Fase 6. Chiusura del processo di ricerca e redazione del proprio elaborato Si arriva a questa fase o perché le informazioni reperite cominciano ad essere ridondanti o perché il tempo a disposizione sta arrivando al termine e si deve ancora elaborare il materiale al fine della stesura di un testo nuovo. Se si deve interrompere il processo per motivi di tempo, può subentrare un senso di frustrazione. 29
19/10/2016 Di questa fase la biblioteca non può farsi carico, se non indicando le referenze di libri e siti utili allo scopo: Eco, U. (1980). Come si fa una tesi di laurea. Milano: Bompiani Lesina, R. (1996). Il nuovo manuale di stile : guida alla redazione di documenti, relazioni, articoli, manuali, tesi di laurea. Bologna: Zanichelli http://biblioteca.luiss.it/guide/come-si-scrive-una-tesi-di-laurea http://www.compilatio.net/uploads/e8957e6dc496c868140916339fe7 367d/fichiers/come-si-scrive-una-tesi-di-laurea.pdf http://www.tesionline.it/faq/come-scrivere-una-tesi-di-laurea/come- scrivere-una-tesi-di-laurea.jsp 30
19/10/2016 Qualche suggerimento La domanda di ricerca, che ha guidato il processo, non sarà il titolo dell'elaborato, ma la struttura dell'introduzione. Il corpo delle argomentazioni sarà costruito con gli abstracts redatti, mentre la conclusione sarà l'epilogo naturale di quanto sostenuto. Lo stile di citazione generalmente impiegato, in campo psicologico, è l‘APA style (http://ebookbrowse.com/miniguida-apa-style-supsi-pdf-d137755568 e https://it.bul.sbu.usi.ch/learning/apa_date). In ogni caso, è sempre meglio concordare con il docente. 31
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19/10/2016 Attenzione al plagio! La tentazione di copiare non si manifesta se tutto il processo precedente è stato ben impostato e, soprattutto, si sono ben scanditi i tempi. Risulta che spesso i plagiari hanno fretta di produrre un testo, incorrendo in un reato. Alcuni atenei italiani si sono dotati di software anti-plagio non tanto in ottica punitiva, ma per stimolare un miglioramento della qualità della ricerca (es. https://www.compilatio.net/it/ ) 33
19/10/2016 Considerazioni conclusive Il bibliotecario non può sostituirsi a chi ricerca nella scelta del materiale da utilizzare, ma può indirizzare agli strumenti più utili nelle diverse fasi, tenendo conto anche del tempo a disposizione e del livello di approfondimento richiesto. Un grosso aiuto viene dalla visualizzazione della ricerca tramite mappe o grafici: mappe terminologiche per le parole chiave, grafici per i diversi focus individuabili dell'argomento generale, mappe per le fasi e i tempi della ricerca. 34
19/10/2016 È importante scrivere un vero e proprio giornale di bordo, per non perdere traccia di nessun momento, per quanto apparentemente insignificante, del processo: evoluzione, scelte fatte, libri letti, pensieri elaborati nella scrittura. Quattro abilità di base sono essenziali per la competenza informativa: 1) prendere nota delle informazioni recuperate e collegarle con le precedenti; 2) riassumere quanto si legge; 3) parafrasare ciò che si recupera, in modo da averlo già pronto per il testo definitivo; 4) trovare relazioni tra quanto trovato e la conoscenza precedente, proponendo nuove soluzioni. 35
19/10/2016 Riferimenti bibliografici Guerrini, M. (2012), La biblioteca spiegata agli studenti universitari, Editrice bibliografica Ballestra, L. (2011), Information literacy in biblioteca, Editrice bibliografica Elenco risorse utili http://www.library.lu.usi.ch/il/index.htm?p=0 http://www.biblioteche.unibo.it/portale/formazione/corso-di-information-literacy/cil-corso-di- information-literacy/cil/cil-accessibile/ita/default.htm http://www.sokogskriv.no/english http://www.webs.uidaho.edu/info_literacy/ http://www.biblio.liuc.it/scripts/gestioniebook/paginaebook.asp?eb=bibliografico&numpag=81 36
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