L'ORIENTAMENTO DELLE IMPRESE ITALIANE NEL POST QUOTE LATTE - I risultati di un'indagine demoscopica - Ismea
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L’ORIENTAMENTO DELLE IMPRESE ITALIANE NEL POST QUOTE LATTE I risultati di un’indagine demoscopica Cremona, 26 Ottobre 2013
LO SCENARIO MONDIALE Produzione mondiale di latte 350 300 -0,1% 250 200 .000 t Prezzi internazionali del latte in polvere 150 6.000 100 5.500 50 5.000 0 2008 2009 2010 2011 2012 (p) 2013 (f) 4.500 USA UE 27 Nuova Zelanda Argentina Australia 4.000 3.500 $/t CINA – Importazioni di latte in polvere 3.000 600 2.500 SMP WMP 2.000 500 +24% 1.500 400 1.000 .000 t 2008 2009 2010 2011 2012 2013 300 SMP (Oceania) WMP (Oceania) SMP (Usa) 200 100 0 +41% +45% +29% 2008 2009 2010 2011 2012 gen-giu 2013 2
IL REGIME DELLE QUOTE Il Regolamento comunitario 856/1984 introduce il REGIME DELLE QUOTE allo scopo di mantenere i prezzi di determinati 1984 prodotti dell'agricoltura e dell'allevamento in un contesto di ECCESSO DI OFFERTA L’evoluzione del mercato mondiale (crescita delle economie emergenti e conseguente modifica dei consumi alimentari) ha modificato il contesto di riferimento del settore lattiero caseario europeo: si è passati ad una situazione di ECCESSO DI DOMANDA e di prezzi sostenuti, che non giustificano più l’esistenza del contingentamento produttivo. 2015 FINE delle QUOTE 3
UNIONE EUROPEA PRODUZIONE: PROSPETTIVE DI MEDIO TERMINE UE – Produzione di latte e consistenza delle mandria 45 170 Produzione Latte 40 Produzione di latte e consegne (mio t) 150 Numero di vacche (mio di capi) 35 Consegne latte 30 130 25 UEN 10 110 20 UEN12 15 90 10 UE15 70 5 0 50 2021 2008 2000 2006 2009 2020 2003 2002 2005 2012 2022 2015 2001 2007 2004 2011 2017 2014 2018 2010 2016 2019 2013 UE-15 UE-25 UE-27 Vacche da latte UE15 (mio capi) Vacche da latte N-10 o N-12 Produzione di latte (mio t) Consegne di latte (mio t) Fonte: Commissione UE 4
UNIONE EUROPEA EXPORT: PROSPETTIVE DI MEDIO TERMINE Esportazioni di prodotti lattiero-caseari (in equivalente latte) in % della produzione di latte 12,0% 11,1% 10,7% 10,7% 10,7% 10,8% 10,8% 11,0% 10,6% 10,2% 10,1% 10,3% 10,0% 9,5% 9,0% 7,7% 8,0% Proiezioni export UE 6,0% (2011-2022): Formaggi +40% 4,0% SMP +30% Burro +50% 2,0% 0,0% 2009 2010 2011 2012 e 2013 f 2014 f 2015 f 2016 f 2017 f 2018 f 2019 f 2020 f 2021 f 2022 f Fonte: Commissione UE 5
UE - PROSPETTIVE POST 2015 CONFERENCE "THE EU DAIRY SECTOR: DEVELOPING BEYOND 2015" BRUSSELS - 24.09.2013 Nessuno shock produttivo atteso dopo la fine delle quote nel 2015 Maggiore apertura verso i Paesi Terzi (aumento della quota di export dell’UE a livello mondiale) Mantenimento della competitività a livello internazionale al fine di mantenere l’equilibrio del mercato interno Necessità di sostegno alle aree marginali (presidio del territorio, ambiente e indotto sociale) Necessità di un Osservatorio di mercato per il monitoraggio delle principali variabili (produzioni, prezzi e costi) 6
ITALIA: ANALISI DELLO SCENARIO POST 2015 OBIETTIVI DELL’ INDAGINE Indagare sugli orientamenti delle imprese italiane da latte vaccino all’indomani della liberalizzazione del mercato. Analizzare la percezioni degli allevatori italiani in merito ai possibili scenari futuri L’abbattimento del regime delle quote porterà ad una maggiore produzione di latte? Di fronte ad un mercato privo di strumenti di controllo dei prezzi, come cambierà la struttura degli allevamenti nazionali? Le imprese come valutano i cambiamenti della normativa comunitaria in merito alla regolazione del mercato? 7
METODOLOGIA MODALITÀ DI RILEVAZIONE E CAMPIONAMENTO dimensione 239 aziende di allevamento localizzazione Classi di capi 13% Nord 20-49 53% Ovest 59% 17% 50-99 27% 100-199 19% 15% 200-499 27% 5% 500-999 15% 0,4% Nord Est Sud e Isole Centro 29% 1000 e 9% 8% 4% più 0% Campione_Ismea* Universo_Istat indagine modalità C.A.T.I interviste opinion leader 8
RISULTATI DELL’INDAGINE LA PRODUZIONE AZIENDALE DI LATTE DOPO IL 2015: LE ATTESE DEGLI OPERATORI Aumento del livello 18% attuale 23% Mantenimento del livello attuale 7% Riduzione del livello 3% attuale Chiusura dell'azienda 50% Non so/Non risponde L’assetto produttivo del settore del latte non dovrebbe subire grandi cambiamenti a seguito dello smantellamento del sistema delle quote. La metà delle imprese interpellate ha dichiarato che manterrà inalterato il proprio livello produttivo a fronte di un altro 23% che pensa invece di aumentarlo a seguito della liberalizzazione; in soli 6 casi è stato riscontrato un orientamento al ridimensionamento produttivo, mentre il 7% dei rispondenti propenderà per la chiusura dell’attività aziendale. 9
RISULTATI DELL’INDAGINE LA SCELTA PRODUTTIVA DEGLI OPERATORI È INFLUENZATA DALLA DIMENSIONE AZIENDALE L’ORIENTAMENTO A MANTENERE Questa tipologia aziendale ha già lo STATUS QUO è stato riscontrato in raggiunto un livello dimensionale misura superiore tra le IMPRESE ottimale, ovvero un livello di output che MEDIO-GRANDI (100-500 capi) . permette di utilizzare i fattori produttivi nel modo tecnicamente ed economicamente più efficiente La PROPENSIONE AD L’aumento della produzione potrebbe AUMENTARE la produzione consentire il raggiungimento del grado aziendale risulta relativamente PIÙ ottimale di utilizzo della capacità DIFFUSA tra le IMPRESE MOLTO produttiva GRANDI (oltre 500 capi) - L’aumento della produzione potrebbe essere realizzato grazie alla liberazione e tra quelle MEDIO-PICCOLE di risorse economiche (numero di capi compreso precedentemente impiegate per le tra 20 e 49). gestione delle quote (affitto o prelievo) - L’aumento della produzione consentirebbe la remunerazione di ulteriore manodopera familiare 10
LE OPINIONI DEGLI ESPERTI LIMITI ALL’ESPANSIONE DELLA PRODUZIONE NAZIONALE La “Direttiva nitrati” , imponendo il divieto di spargimento dei reflui degli AMBIENTALI allevamenti oltre un limite massimo annuo per ettaro (170 kg di azoto), stabilisce una proporzione obbligatoria tra numero di capi di bestiame in allevamento e superfici idonee allo smaltimento dei reflui zootecnici prodotti Ridotta disponibilità di superfici agricole a causa dell’erosione del suolo per TERRITORIALI fini urbanistici e costi di affitto/acquisto della terra molto elevati I livelli di remunerazione non consentono di effettuare investimenti finalizzati all’incremento della produttività; ECONOMICI La struttura dei costi è troppo esposta alla volatilità, in particolare con riferimento ai costi di alimentazione DEMOGRAFICI Mancanza di ricambio generazionale e conseguente chiusura delle aziende 11
IL «PACCHETTO LATTE» COSA PENSANO GLI ALLEVATORI o Non sono informati sulle misure contenute nel “Pacchetto Latte” in 2 allevatori su 5 o La disinformazione è generalmente diffusa a livello territoriale e a prescindere dalle dimensioni delle aziende. o Tra quelli che hanno affermato di conoscere il “Pacchetto Latte” prevale un senso di insoddisfazione rispetto alla tutela assicurata dalla normativa. Non conosco le Misure misure inutili/insuff.ti 43% 45% Sì, conosco le misure 57% Misure efficaci 12% 12
IL «PACCHETTO LATTE» OPINIONI A CONFRONTO SULL’EFFICACIA DELLA MISURA: COSA PENSANO GLI ESPERTI «FAVOREVOLI» « CONTRARI» Strumento importante per la Scarso interesse da parte degli allevatori riorganizzazione dei produttori e difficoltà di comunicazione da parte (fare sistema, massa critica di degli organismi associativi. prodotto). Scarsa valenza attribuita alla creazione Ruolo organizzativo delle OP: in delle OP non commerciali (che non hanno assenza di vincoli produttivi, la titolarità del latte degli associati). importante strumento di governo La portata innovativa dell’intervento è della produzione. relegata allo strumento Contrastare gli squilibri nella dell’associazionismo, ma in Italia esiste distribuzione della ricchezza ancora un forte vincolo culturale a questo lungo la filiera tipo di approccio. Programmazione produttiva dei La programmazione produttiva dei formaggi DOP, per limitare le formaggi DOP rischia di tutelare solo una oscillazioni di mercato. parte dei produttori di latte. 13
SCENARIO POST 2015 PRINCIPALI CONSEGUENZE ATTESE DAGLI OPERATORI chiusura aziende 31% incertezza 17% crollo prezzo del latte 15% speculazioni all'interno della filiera 13% nessun cambiamento 12% miglioramento del mercato 5% penalizzazione degli "onesti" 3% più latte estero importato 3% 14 Ranking crescente da 1 a 4
SCENARIO POST 2015 LE OPINIONI DEGLI ESPERTI rischi ambientali e sociali rischio di atteggiamenti connessi all’abbandono speculativi (fondi di delle aree marginali investimento - future) che potrebbero esasperare la volatilità del settore la fine delle quote latte non determinerà grandi stravolgimenti negli assetti l’afflusso di latte estero in produttivi attuali né a livello cisterna potrebbe nazionale né a livello rappresentare un grande comunitario limite per le aziende nazionali che puntano sulla territorialità del prodotto necessità di un monitoraggio del mercato per la corretta l’aumento della produzione diffusione delle a livello UE dipenderà dal informazioni profilarsi di nuove opportunità di sbocco giustificate dalla rapida evoluzione della domanda mondiale 15
SCENARIO POST 2015 LE OPINIONI DEGLI ESPERTI rischio di atteggiamenti rischi ambientali e sociali speculativi (fondi di connessi all’abbandono investimento - future) che delle aree marginali potrebbero esasperare la La nuova PAC, e la conseguente volatilità del settore riduzione del la finesostegno delle quote latteal nonreddito degli agricoltori , avrà determinerà un impatto grandi stravolgimenti negli assetti l’afflusso di latte estero in cisterna potrebbe decisamente più importante sulla produttivi attuali né a livello nazionale né a livello rappresentare un grande limite per le aziende zootecnia dacomunitario latte nazionale necessità di un nazionali che puntano sullarispetto all’abolizione del sistema monitoraggio del territorialità del prodotto delle quote latte. mercato per la corretta diffusione delle l’aumento della produzione informazioni a livello UE dipenderà dal profilarsi di nuove opportunità di sbocco giustificate dalla rapida evoluzione della domanda mondiale 15
GRAZIE PER L’ATTENZIONE
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