Malattie Respiratorie Croniche - Differenze di genere Dr E. Mantellini Riabilitazione Cardiorespiratoria ASO Alessandria - Ordine Medici AL

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Malattie Respiratorie Croniche - Differenze di genere Dr E. Mantellini Riabilitazione Cardiorespiratoria ASO Alessandria - Ordine Medici AL
Malattie Respiratorie Croniche -
Differenze di genere

Dr E. Mantellini
Riabilitazione Cardiorespiratoria
ASO Alessandria
Malattie Respiratorie Croniche - Differenze di genere Dr E. Mantellini Riabilitazione Cardiorespiratoria ASO Alessandria - Ordine Medici AL
Le malattie respiratorie croniche, malattie croniche delle vie aeree e
delle altre strutture polmonari, rappresentano una vasta gamma di gravi
condizioni patologiche. Sono tra le principali cause di morbilità e
mortalità e si prevede un trend in crescita per i prossimi anni. I dati forniti
dall’Organizzazione Mondiale della Sanità (OMS) stimano che
attualmente centinaia di milioni di persone soffrono di malattie
respiratorie croniche:
circa 300 milioni per l'asma
80 milioni con broncopatia cronico ostruttiva (BPCO) di grado moderato
o grave
altri milioni soffrono le conseguenze di BPCO lievi, riniti allergiche e altre
patologie respiratorie croniche

MALATTIE RESPIRATORIE CRONICHE
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DIAGRAMMA DI VENN
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D. Stolz et al.
Gender differences in copd exacerbations: analysis from the
cprd database. BMJ Journals- Thorax 2017;72:A186.

Studio condotto dal 2005 al 2016 su circa 22.000 pazienti affetti da
COPD (48% donne)
Al momento della diagnosi le donne erano più giovani, meno fumatrici
e avevano un BMI più basso.
Le donne avevano anche una maggiore prevalenza di asma, ansia,
depressione e osteoporosi, mentre gli uomini avevano più spesso
comorbilità cardiovascolari (infarto miocardico, insufficienza cardiaca
e fibrillazione atriale).
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Il rischio della prima esacerbazione moderata o grave era
più alto del 17% nelle donne rispetto agli uomini.
Queste differenze di genere erano più evidenti nei pazienti
di età compresa tra 40 e 64 anni e in quelli con ostruzione
del flusso aereo da moderata a severa. Le donne hanno
anche avuto un più alto tasso di esacerbazioni moderate o
gravi al primo, secondo e terzo anno del follow-up.
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Nonostante quindi l'evidenza di una malattia più lieve
al momento della diagnosi di BPCO, le donne erano a
maggior rischio di esacerbazioni rispetto agli uomini,
soprattutto nelle giovani età. Questi risultati
evidenziano la necessità di identificare e gestire
adeguatamente le donne con BPCO nella pratica
clinica.
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FATTORI DI RISCHIO: MESSAGGI PRINCIPALI

I fattori di rischio per la BPCO comprendono i fattori individuali e
l’esposizione ad agenti ambientali.
La malattia di solito deriva dall’interazione fra questi
due diversi tipi di fattori.
Il fattore individuale che è meglio documentato è il deficit ereditario
severo di alfa-1 antitripsina.
I principali fattori ambientali sono rappresentati dal fumo di
sigaretta, attivo e passivo, da polveri e sostanze chimiche (vapori,
irritanti, fumi) in ambiente professionale, dall’inquinamento degli
ambienti interni ed esterni.
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FUMO DI SIGARETTA

 Il fumo di sigaretta è la principale causa della BPCO

 In Italia 11.8 milioni di persone fumano (27.9% dei maschi e
 19.3% delle femmine)

 Negli USA 47 milioni di persone fumano

 L’OMS stima nel mondo oltre 1 miliardo di fumatori, con un
 aumento fino ad oltre 1.6 miliardi nel 2025. Nei Paesi a basso-
 medio tenore di vita la percentuale di fumatori sta crescendo
 in modo allarmante
Gli italiani secondo l’abitudine al fumo
             (stima1 su dati indagine Doxa-ISS 2007)
                                    TOTALE             MASCHI               FEMMINE
             FUMATORI               11,8 milioni        6,8 milioni         5,0 milioni
                                    23,5%                 27,9%                  19,3%

             EX
             FUMATORI              8,8 milioni               5,4 milioni         3,4 milioni
                                  17,5%                     22,6%                       12,8%

             NON
             FUMATORI              29,8 milioni        12,0 milioni         17,8 milioni
                                   59,0%                 49,4%                    67,9%

1La   stima è effettuata sulla base dei dati della popolazione residente al 1 gennaio 2006 - Istat
Prevalenza dei fumatori secondo le indagini DOXA
                condotte tra il 1957 ed il 2007
70,0
                                                                                                 - 0,8 %
            65,0
60,0                 60,0
                                53,2
50,0

40,0                                          38,3
            35,4               34,0                         34,8
%                    32,9
                                              32,0                                                      27,9
30,0                                                    28,9
                                       25,9
                                                        23,6                                               23,5
20,0
                                16,3                                                                    19,3
10,0
                      7,7
            6,2
    0,0
          1957     1965       1975        1990                2001   2002   2003   2004   2005   2006   2007
                                                     Anni

                            maschi               femmine                                     totale
Periodo 2000-2005 (2005 post legge Sirchia)
Nel 2005 riduzione degli eventi coronarici acuti
◦   35-64 aa riduzione dell’11.2%
◦   65-74 aa riduzione del 7.9 %
Riduzione statisticamente significativa di eventi coronarici
acuti dopo l’entrata in vigore della legge 3/2003.
Il decremento era in correlazione con la riduzione del fumo
passivo nei locali pubblici.
Fumo di sigaretta

 Circa      il   30%   dei    fumatori   (>   10                pack-year)
  oltre        i  40   anni     presenta    una                 limitazione
  al flusso aereo.

 Circa il 40-50% dei fumatori sviluppa BPCO.

                                               Fletcher C, Peto R. BMJ 1977; 1: 1645
                                               Jyrki-Tapani K, et al.COPD 2005; 2:331
                                               Lokke A, et al. Thorax 2006; 61:935
                                               Shahab L, et al. Thorax 2006; 61:1043
                                               Pelkonen M, et al. Chest 2006; 130:1129
                                               Rennard SI, et al. Lancet 2006; 367:1216
ESPOSIZIONI PROFESSIONALI

Il 15-19% delle BPCO che insorgono nei
fumatori può essere riconducibile ad
esposizioni     professionali,     questa
percentuale       sale         al    30%
nei soggetti non fumatori che sviluppano
BPCO.
FUMO PASSIVO

Anche l`esposizione al fumo passivo può contribuire
all`insorgenza di sintomi respiratori e della malattia,
aumentando il carico globale di particelle e gas inalati.

                                       de Marco at al Thorax 2004; 59:120-125
INQUINAMENTO OUTDOOR

Ogni incremento di 10 µg/m3 di particelle fini
è associato a circa il 4% di aumento del rischio
di mortalità per qualsiasi causa, il 6% per cause
cardiopolmonari, l’8% per cancro al polmone

          Pope CA 3 rd, Burnett RT, Thum MJ, Calle EE, et all. Lung cancer, cardiopulmonary mortality, and
          tong –term exposure to fine particulate air pollution. JAMA 2002;287:1132-41
Fisiopatologia della BPCO e
meccanismi alla base della dispnea
VOLUMI POLMONARI: SPIROMETRO
                               20
VOLUMI POLMONARI: TRACCIATO
SPIROMETRICO                  21
Flow-Volume Curve
   Normal                       Severe-obstruction

From Pride N. in Calverley PMA: COPD, 1995
CLASSIFICAZIONE SPIROMETRICA(*) DI
GRAVITÀ
    STADIO                               CARATTERISTICHE
  I LIEVE                                VEMS/CVF < 0.7; VEMS ≥ 80% del teorico

  II MODERATA                             VEMS/CVF< 0.7; 50% ≤ VEMS < 80%

  III GRAVE                               VEMS/CVF < 0.7; 30% ≤ VEMS < 50%

  IV MOLTO                                VEMS/CVF < 0.7; VEMS < 30% del teorico o
     GRAVE                                VEMS < 50% del teorico in presenza di
                                          insufficienza respiratoria (PaO2 < 60 mmHg)

(*) Basata sulla spirometria post-broncodilatatore
CLASSIFICAZIONE DI GRAVITÀ BASATA SULLA
 DISPNEA (*)
 Stadio                        Sintomi
 I Lieve             Dispnea durante il cammino a passo svelto
                     in leggera salita salita (MRC2)
 II Moderato              Dispnea che costringe Il paziente a
                fermarsi, durante il cammino sul piano, dopo
                100 mt (o pochi minuti) (MRC 3-4)
 III Severa          Dispnea che non consente al paziente di
                uscire di casa, vestirsi e svestirsi (MRC 5), e/o
                segni clinici di scompenso cardiaco destro

(*) Basata sul grado di dispnea e di intolleranza allo sforzo derivate dal questionario
del Medical Research Council
Terapia della BPCO in base allo stadio
      I: Lieve                II: Moderato                    III: Grave               IV: Molto Grave

                                                                                        VEMS/CVF < 0.7

                                                                                       VEMS < 30%
                                                            VEMS/CVF < 0.7             del predetto
                               VEMS/CVF < 0.7                                        o VEMS < 50% del
 VEMS/CVF < 0.7
                                                            30% < VEMS < 50%           predetto più
                               50% < VEMS < 80%             del predetto               insufficienza
 VEMS > 80%
                               del predetto                                            respiratoria cronica
del predetto

Riduzione attiva dei fattori di rischio; vaccinazione antinfluenzale, vacc. anti-pneumococcica
Aggiungere broncodilatatori a breve durata d’azione (quando necessario)
                                Aggiungere un trattamento regolare con broncodilatatori a lunga durata
                                d’azione (quando necessario); Aggiungere riabilitazione
                                                               Aggiungere glucocorticosteroidi inalataori in
                                                               caso di ripetute riacutizzazioni
                                                                                      Aggiungere ossigeno-
                                                                                      terapia a lungo termine
                                                                                      in caso di insufficienza
                                                                                      respiratoria Prendere
                                                                                      in cosiderazione
                                                                                       la terapia chirurgica
DI AGNOSI CL I NI CA
                              E SPI ROM ET RI CA
                                VEM S/CV F
COPD: Structure & Function
Emphysema (CL)                                         Chronic Bronchiolitis

                            AIRFLOW REDUCTION

                                AIR TRAPPING
Alveolar Wall Destruction   LUNG HYPERINFLATION
Air Spaces Enlargement
                            LUNG OVERINFLATION
                                                      Small Airways Remodeling - Narrowing
                              Alveolar Attachments
                                      Loss                    and Distortion - Narrowing
 Capillary Network
    Reduction

                                     Nonhomogeneous
                                  Inspired Air Distribution

 HIGH VA/Q RATIOS                                                 LOW VA/Q RATIOS
Vie aeree e parenchima sono uniti per la vita

            Flusso =Pressione di ritorno elastico
                       Resistenze
   Parenchima                          Vie aeree periferiche

• Infiammazione e distruzione        • Infiammazione e
• Perdita attacchi alveolari         rimodellamento
       (ENFISEMA)                    • Restringimento del lume
                                             (BRONCHIOLITE)
Riduzione della pressione               Aumento delle resistenze
di ritorno elastico

                     Limitazione al flusso
                     aereo
Air Trapping
                          Mild/moderate
              Normal                            Emphysema
                              COPD
Inspiration

   small
   airway

                                               loss of alveolar
   alveolar attachments   loss of elasticity   attachments

Expiration

                                                           closure

                                                Air trapping
                                               Hyperinflation
FISIOLOGIA DELL’IPERINSUFFLAZIONE
         8

                                                Total
         6    Total                             Lung
              Lung                             Capacity    Tidal
             Capacity                                     Volume
Liters

         4
                         Tidal
                        Volume                                Functional
                                                               Residual
                                                               Capacity
         2
                                                                           Residual
                          Functional                                       Volume
                           Residual Residual
                           Capacity  Volume
         0

                            Normal                                 COPD
IL FENOMENO DELL’IPERINSUFFLAZIONE
DINAMICA ALL’INCREMENTO DELLA
VENTILAZIONE (ESERCIZIO) NELLA BPCO

     Normale                 BPCO

                         Iperinsufflazione
                             dinamica

                                       Mahler et al, ERS 2009
LA TERAPIA BRONCODILATATRICE NELLA
BPCO
PROVOCA DESUFFLAZIONE POLMONARE

                     DESUFFLAZIONE                Flusso aereo

                                     BRONCODILATATORE

 Aumento del flusso – FEV1 (poco o molto poco)
 Riduzione dei volumi – FRC e RV (aumento IC e VC-FVC)

 Diminuzione della dispnea cronica e durante sforzo - ∆IC
 Aumento della tolleranza all’esercizio - ∆IC
                                               Mod. da Beeh et al. Adv Ther 2010 27 (3)
CONSEGUENZE SUGLI SCAMBI GASSOSI
    Lung Failure                    Ipossiemia

                              Pump Failure

                       Insp
  Scambiatore di Gas                         Esp

   Ipercapnia
                                 Pompa
BPCO STABILE
TERAPIE NON FARMACOLOGICHE

Riabilitazione
  Quando indicato il trial di allenamento agli arti superiori può
  produrre un miglioramento funzionale selettivo (B).

  L’effetto positivo dell’allenamento dei muscoli respiratori
  appare limitato a pazienti con forza inspiratoria più
  compromessa ma può essere prolungato nel tempo (B).

  L’educazione del paziente può avere            effetti   positivi
  sul “management” del paziente (B-C).
BPCO STABILE
TERAPIE NON FARMACOLOGICHE
Terapia chirurgica
 La bullectomia può migliorare sintomi e funzione in casi altamente selezionati
 (C).
 La riduzione chirurgica di volume polmonare è controindicata in pazienti ad alto
 rischio (VEMS
BPCO STABILE
TERAPIE NON FARMACOLOGICHE
Ossigenoterapia a lungo termine
  L’ossigenoterapia a lungo termine (≥ 15 ore/die) nei pazienti
  con insufficienza respiratoria cronica si è dimostrata efficace
  nell’aumentare la sopravvivenza (A).
  Si suggerisce un utilizzo più vicino possibile alle 24 ore/die (A).
  L’efficacia della OLT in pazienti con ipossiemia intermittente
  (notturna, da sforzo) non è provata.
  L’ossigenoterapia a lungo termine consente di ridurre i giorni
  di ospedalizzazione del 43.5%, le percentuali di ricovero del 23.8%
  ed il numero di pazienti con almeno un’ospedalizzazione del 31.2%.
BPCO STABILE
TERAPIE NON FARMACOLOGICHE

Ventilazione meccanica a lungo termine

  La ventilazione meccanica non invasiva a pressione
 positiva (NPPV) in aggiunta alla OLT può migliorare
 gli scambi respiratori, i sintomi, la qualità della vita,
 ma non la sopravvivenza, in pazienti ipercapnici con
 BPCO stabile (B).
IN CONCLUSIONE:

- L’ABITUDINE AL FUMO SI STA DIFFONDENDO IN MODO ALLARMANTE NEL
SESSO FEMMINILE; NE RISULTA UN AUMENTO DELLE MORTI PER TUMORE DEL
POLMONE NELLE FEMMINE
- I POLMONI DELLE DONNE SONO PIÙ SENSIBILI ALLE TOSSINE E SVILUPPANO
PIÙ FACILMENTE TUMORE DEL POLMONE
- LE VARIAZIONI ORMONALI INFLUENZANO LA CAPACITÀ POLMONARE: A METÀ
CICLO LE FEMMINE PRESENTANO MAGGIOR EFFICIENZA RESPIRATORIA
- LA BPCO NON È PIÙ UNA PATOLOGIA PREVALENTEMENTE MASCHILE E NEI
PROSSIMI DECENNI UCCIDERÀ PIÙ FEMMINE CHE MASCHI
- LE FEMMINE RISPONDONO MEGLIO AI FARMACI ANTITUMORALI, MA
PRESENTANO MAGGIORI EFFETTI COLLATERALI
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