L'Europa delle Province, la voce del Territorio - APRILE 2021 - Angelo Ciocca

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L'Europa delle Province, la voce del Territorio - APRILE 2021 - Angelo Ciocca
L’Europa
delle Province,   On. ANGELO CIOCCA

la voce
del Territorio
  APRILE 2021
L'Europa delle Province, la voce del Territorio - APRILE 2021 - Angelo Ciocca
A PRI LE 2 02 1

                 “È ORA DI RISPETTARE IL LAVORO DEI
     1
                 PRODUTTORI VITIVINICOLI ITALIANI!
                 UE chieda la restituzione dei fondi
                 europei ai responsabili”
                                                                   http://www.ilticino.it/2021/04/01/inchiesta-sul-
È arrivata a Bruxelles l’interrogazione alla
                                                                   vino-ciocca-ue-chiede-la-restituzione-dei-fondi-
Commissione presentata dall’europarla-                             europei/
mentare pavese Angelo Ciocca riguardo
la vicenda dell’inchiesta sulla cantina Ter-                       https://www.informatorevigevanese.it/
re D’Oltrepò.                                                      cronaca/2021/04/01/news/oltrepo-vino-
                                                                   adulterato-ciocca-europa-chieda-restituzione-
“La Commissione europea chieda la re-
                                                                   fondi-erogati-548760/
stituzione dei fondi europei agli eventua-
li responsabili di questa truffa. Non pos-                         https://www.ansa.it/lombardia/
siamo permettere che il lavoro di onesti                           notizie/2021/04/01/vino-adulterato-ciocca-ue-
produttori di eccellenze vitivinicole come                         chieda-restituzione-fondi_b46c69ca-95c8-4984-
                                                                   bdb3-8b44fa1842a5.html
i vini dell’Oltrepò Pavese venga nuova-
mente intaccato dall’ennesimo scandalo”,                           https://www.ilgiorno.it/pavia/cronaca/
afferma Ciocca.                                                    terre-d-oltrepo-restituisca-i-finanziamenti-
-Approfondimenti a pag.5-                                          europei-1.6202004

          “RIAPRIRE PALESTRE, PISCINE E
                                                                                                                  2
                     SCUOLE È POSSIBILE:
    si diano indicazioni chiare ai cittadini ”

      https://www.informatorevigevanese.it/
      attualita/2021/04/14/news/la-ue-fornisca-
      indicazioni-per-riaprire-palestre-e-piscine-548842/

      https://www.sestonotizie.it/covid-ciocca-al-
      parlamento-europeo-riaprire-palestre-piscine-e-
      scuola-di-danza-in-sicurezza-e-possibile/

      https://www.malpensa24.it/ciocca-lega-rilancia-
      in-europa-il-tema-delle-riaperture-di-palestre-e-
      piscine/

      https://www.bresciaoggi.it/oltre-brescia/             Nelle scorse settimane Regione Lombar-
      lombardia/covid-ciocca-lega-possibile-riaprire-       dia ha aperto alle vaccinazioni anti-Covid
      palestre-in-sicurezza-1.8585375                       nelle aziende. “Occorre riaprire il prima
                                                            possibile e in sicurezza le attività produt-
      http://www.gazzettadellevalli.it/attualita/
                                                            tive del Paese” così l’eurodeputato della
      lockdown-ciocca-si-diano-indicazioni-per-riaprire-
      palestre-e-piscine-319817/                            Lega Angelo Ciocca (Lega) ha rilanciato il
                                                            tema delle riaperture di palestre e piscine
                                                            portandolo fino a Bruxelles.
                                                            -Approfondimenti a pag.6-
L'Europa delle Province, la voce del Territorio - APRILE 2021 - Angelo Ciocca
A PRI LE 2 02 1

                 “CASO IVECO: l’Europa intervenga
    3
                 per proteggere le aziende storiche
                 nel mirino degli stranieri”
La trattativa per la cessione dei veicoli                         https://www.radiovera.net/2021/04/19/caso-iveco-
                                                                  ciocca-lega-invoca-intervento-europa-bruxelles-
pesanti alla società cinese Faw Jiefang,
                                                                  protegga-aziende-storiche-nel-mirino-degli-
da parte di Cnh Industrial, è saltata. Il                         stranieri/
colosso asiatico ha giustificato il ritiro
dalle trattative per una sostanziale dif-                         http://www.gazzettadellevalli.it/attualita/caso-
                                                                  iveco-ciocca-lega-invoca-intervento-europa-
ferenza tra l’offerta e la domanda del                            bruxelles-protegga-aziende-storiche-nel-mirino-
gruppo Exor (3,5 miliardi).                                       degli-stranieri-320496/
“Lo stop garantirebbe l’italianità dell’a-
                                                                  https://www.sestonotizie.it/ciocca-lega-sul-caso-
zienda, ma la strada da fare è ancora                             iveco-bruxelles-protegga-aziende-nel-mirino-
molta e l’Europa dovrà vigilare e dare                            degli-stranieri/
supporto al Governo per garantire che
                                                                  https://www.giornalemetropolitano.com/
l’Italia non perda un marchio storico”
                                                                  caso-iveco-leuroparlamentare-ciocca-chiede-di-
ha affermato l’europarlamentare leghi-                            proteggere-le-aziende-italiane-nel-mirino-del-
sta Angelo Ciocca.                                                marchio-straniero/
-Approfondimenti a pag.7-
                                                                  https://www.informatorevigevanese.it/
                                                                  attualita/2021/04/19/news/caso-iveco-ciocca-
                                                                  chiede-intervento-della-europa-548880/

                                 “BENE LO STOP UE AL RISO
                                                                                                              4
                                    DEI MILITARI GOLPISTI ”
      https://www.informatorevigevanese.it/                L’Unione Europea ha finalmente deci-
      attualita/2021/04/20/news/ciocca-bene-ha-fatto-ue-   so di bloccare le esportazioni agevola-
      a-dire-stop-riso-della-birmania-548884/              te di riso dei militari golpisti della Bir-
      https://www.sestonotizie.it/esportazioni-riso-       mania (Myanmar), proteggendo così
      golpisti-myanmar-ciocca-bene-stop-ue/                l’eccellente settore risicolo europeo.
                                                           “Alla luce del colpo di Stato e della
      http://www.gazzettadellevalli.it/attualita/
      myanmar-ciocca-lega-bene-stop-ue-a-riso-militari-    repressione di regime è stato oppor-
      golpisti-320704/                                     tuno adottare misure restrittive, come
                                                           hanno fatto altri paesi. Così tutelere-
      https://www.vigevano24.it/2021/04/20/mobile/leggi-
      notizia/argomenti/attualita-11/articolo/myanmar-
                                                           mo anche i risi pavesi e lombardi dove,
      ciocca-lega-bene-stop-ue-a-riso-militari-golpisti.   con circa centomila ettari destinati a
      html                                                 risaia, nasce più del 40% di riso italia-
                                                           no”. L’eurodeputato leghista, Angelo
      https://www.radiovera.net/2021/04/21/myanmar-
      ciocca-lega-bene-stop-ue-a-riso-militari-golpisti/   Ciocca, ha così espresso il suo soste-
                                                           gno alla recente decisione.
                                                           -Approfondimenti a pag.8-
L'Europa delle Province, la voce del Territorio - APRILE 2021 - Angelo Ciocca
A PRI LE 2 02 1

            “L’EUROPA ADOTTI POLITICHE PER
    5
            CONTRASTARE LA DELOCALIZZAZIONE
            DELLE NOSTRE AZIENDE ”

Il fondo messo a disposizione dall’U-
nione Europea per quei lavoratori che
hanno perso il proprio lavoro a cau-
sa della globalizzazione ora non è più
sufficiente. “ La globalizzazione, se
non governata, può provocare danni
ingenti per l’economia dei nostri Paesi,
per le aziende e le famiglie. L’Europa
deve avere il coraggio di osare, adot-
tando politiche che spingano le azien-
de a restare in Europa”. Con queste
parole l’eurodeputato, Angelo Ciocca,
è intervenuto nel corso della scorsa
plenaria.
-Approfondimenti a pag.9-
L'Europa delle Province, la voce del Territorio - APRILE 2021 - Angelo Ciocca
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                        COMUNICATO                              L’eurodeputato pavese della Lega è intervenuto in
                                                                merito all’indagine della Procura di Pavia riguardan-

“VINO ADULTERATO”
                                                                te il presunto caso di “vino adulterato”. Un’inchiesta
                                                                nella quale sono indagati i vertici della cantina “terre
                                                                d’Oltrepò” (presidente, vicepresidente e direttore),
                                                                oltre a tre enologi.
                                                                “Ho chiesto attraverso un’interrogazione parlamen-
                                                                tare - spiega Ciocca - che la Commissione europea
                                                                si costituisca parte civile e chieda al Consiglio di am-
                                                                ministrazione, qualora questa truffa sia accertata, la
                                                                restituzione dei finanziamenti europei assegnati du-
                                                                rante il loro mandato. Una vicenda su cui deve essere
                                                                fatta chiarezza non solo a livello regionale, ma anche
                                                                europeo perché i responsabili vengano individuati e
                                                                paghino per il danno di immagine arrecato al territo-
                                                                rio e per non aver saputo vigilare a dovere”. Ha così
                                                                concluso l’europarlamentare circa l’indagine che è
                                                                partita da un esposto depositato da una azienda che
                                                                opera nel settore della grande distribuzione a segui-
                                                                to delle analisi, effettuate a campione dall’Unione
                                                                Italiana Vini, che hanno evidenziato la presenza di
                                                                glicerina ciclica.

La cantina vinicola Terre d’Oltrepò, nata nel 2008
dalla fusione delle cantine di Casteggio e Broni, è
                                                                INTERROGAZIONE

                                                                “VINO
una delle più famose d’Italia. Con quasi 700 soci e
quasi quattro milioni di bottiglie prodotte è la più
grande cantina cooperativistica della Lombardia, in

                                                                ADULTERATO”
un territorio che conta circa 1 700 aziende agricole e
13 500 ettari coltivati a vite. Su di essa, la Procura di
Pavia ha recentemente aperto un’inchiesta ritenen-
dola responsabile della contraffazione di svariate
bottiglie di spumante.
Infatti, secondo la Procura, la cantina avrebbe mo-
dificato alcune etichette con lo scopo di poter com-
mercializzare circa 20 mila litri di Brut, che avrebbe-
ro invece dovuto essere ritirati perché contenenti la
diglicerina ciclica, un additivo chimico vietato dalla
legge. Si tratta di un’accusa ancora da provare ma
che, se confermata, getterebbe un forte scandalo su
una cantina da lungo tempo beneficiaria di fondi eu-
ropei.
Vista la gravità dell’accusa e le difficoltà riscontrate
dal settore vitivinicolo e considerati i danni che la
conferma di tale notizia potrebbe arrecare allo stes-
so settore, può la Commissione far sapere se inten-
de, qualora l’accusa venga confermata, costituirsi
parte civile chiedendo ai responsabili del Consiglio
di amministrazione la restituzione dei fondi europei
di cui la cantina ha beneficiato durante il suo ultimo
mandato?
L'Europa delle Province, la voce del Territorio - APRILE 2021 - Angelo Ciocca
2

                           COMUNICATO                            Riaprire palestre, piscine e scuole di danza in
                                                                 totale sicurezza è possibile. Solo così si potrà

                              “SPORT”
                                                                 dare un segnale di speranza a migliaia di pro-
                                                                 fessionisti che da un anno non lavorano. Lo
                                                                 sport senza dubbio aiuta a superare le difficol-
                                                                 tà psicofisiche della pandemia - ha sottolineato
                                                                 Ciocca -. Pensiamo soprattutto ai giovani che
                                                                 hanno già dovuto rimanere a casa in Dad e non
                                                                 hanno potuto coltivare interessi. In Consiglio
                                                                 regionale della Lombardia è stata votata una
                                                                 mozione per la riapertura delle scuole di dan-
                                                                 za, delle palestre e delle piscine, consentendo
                                                                 la vaccinazione al proprio interno del personale
                                                                 e dell’utenza tramite i medici con cui collabora-
                                                                 no. Una linea che dovrà fare scuola in Europa”.
                                                                 Nelle scorse settimane Regione Lombardia ha
                                                                 aperto alle vaccinazioni anti-Covid nelle azien-
                                                                 de. “Lo stesso criterio - ha concluso l’onorevo-
                                                                 le - si può utilizzare in strutture come palestre,
                                                                 scuole di danza e piscine, con l’aiuto di quei
                                                                 medici che già collaborano con le strutture. Oc-
                                                                 corre riaprire il prima possibile e in sicurezza le
                                                                 attività produttive del Paese.

Secondo le stime del Coni, lo sport in Italia vale l’1,7 per
cento del Pil, vale a dire 30 miliardi di euro: un valore che    NOTA TECNICA:

                                                                 “LO SPORT
raddoppia a 60 miliardi se si considera anche l’indotto.
Nel complesso, sono 20 milioni gli italiani che praticano
attività sportive con più o meno impegno, rileva l’Istat,
mentre i tesserati fra Coni ed enti di promozione sono al-

                                                                 IN ITALIA”
meno 12 milioni.
Palestre e piscine, nello specifico, devono fare i conti con i
mancati guadagni, attuali e potenziali; i rappresentanti del
settore chiedono giustamente ristori congrui per il danno
economico subito finora. Si tratta di circa 10 miliardi di
euro di perdite stimate e quasi un milione di lavoratori
rimasti a casa, con almeno 30 mila associazioni e società
sportive dilettantistiche costrette a sciogliersi nei prossi-
mi mesi. La chiusura infatti ha riguardato 180 mila impre-
se, che contano oltre 700 mila addetti dipendenti e 280
mila professionisti. Le risorse a fondo perduto non sono
state mai sopra al 2% del mancato costo economico e ad
oggi, un intero comparto è in ginocchio. Non si può più
attendere, queste attività devono essere riaperte. Final-
mente, grazie al lavoro della Lega e dei suoi deputati, na-
zionali ed europei, il governo ha deciso di riaprire palestre
e piscine. Le date della ripartenza sono contenute nella
bozza del nuovo decreto-legge, entrato in vigore dal 26
aprile al 31 luglio 2021, che consente la riapertura delle pi-
scine all’aperto a partire dal 15 maggio, la riapertura delle
palestre dal 1° giugno ed infine a decorrere dal 26 aprile
2021, in zona gialla e nel rispetto delle linee guida vigenti,
è consentito lo svolgimento all’aperto di qualsiasi attività
sportiva anche di squadra e di contatto.
La Lega ha chiesto di dare fiducia agli italiani che hanno
dimostrato per un anno pazienza e rispetto delle regole.
Ora più che i cittadini meritano lavoro e libertà.
L'Europa delle Province, la voce del Territorio - APRILE 2021 - Angelo Ciocca
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                              COMUNICATO                                Lo stop alle trattative tra CNH, controllante del
                                                                        marchio IVECO, e la cinese FAW arriva in Eu-

                                    “IVECO”
                                                                        ropa mentre il colosso asiatico ha giustificato il
                                                                        ritiro alle trattative per la sostanziale differenza
                                                                        di valutazione tra l’offerta e la domanda.
                                                                        “L’obiettivo dell’intervento europeo - ha spie-
                                                                        gato Ciocca - non è solo evitare che le aziende
                                                                        italiane finiscano in mano di concorrenti stra-
                                                                        nieri, ma che queste siano in condizioni di poter
                                                                        preparare piani industriali adeguati al momento
                                                                        difficile che ogni attività sta vivendo. Non solo.
                                                                        Nel caso IVECO la trattativa pare sia naufraga-
                                                                        ta perché l’offerta cinese di 3,5 miliardi di euro
                                                                        sia stata ritenuta troppo bassa – ha chiuso l’eu-
                                                                        rodeputato -. Tuttavia, nulla è ancora escluso.
                                                                        Da qui occorre pianificare l’intervento e il so-
                                                                        stegno europeo per pensare a nuove politiche
                                                                        industriali coordinate con lo Stato che permet-
                                                                        tano alle aziende italiane di rifiutare le offerte
                                                                        economiche straniere. Serve aiutare il rilancio,
                                                                        non agevolare la svendita delle nostre aziende
                                                                        storiche”.

Negli ultimi anni aziende e gruppi di investitori cinesi hanno
acquisito centinaia di società sia italiane che europee. Dai pri-       NOTA TECNICA:

                                                                        “RAPPORTI
mi anni 2000 il commercio fra Italia e Cina è quintuplicato,
dai 9,6 miliardi di dollari del 2001 ai 49,9 miliardi di dollari di
inizio 2020. La Cina rappresenta ad oggi il terzo partner ita-
liano per l’importazione (oltre il 7% del totale) ma solo il nono
per l’esportazione (solo il 2,9%), soprattutto nei settori delle

                                                                        CINA-ITALIA”
apparecchiature e dei macchinari elettronici. Perciò, nono-
stante il deficit commerciale dell’Italia sia in continuo aumen-
to, mentre le esportazioni italiane sono in continua diminuzio-
ne, le importazioni dalla Cina risultano in costante aumento.
I settori industriali in cui i cinesi hanno investito di più in Euro-
pa dal 2008 sono la chimica (48,8 miliardi di dollari), l’energia
(25,9 miliardi), mercato immobiliare (23,9 miliardi), miniere
e attività estrattive (23,1 miliardi), Internet e software (15,1
miliardi), automotive (14,8 miliardi) e finanza (14,3 miliardi).
Fra gli investimenti principali c’è stata l’acquisizione italia-
na del 17% della Pirelli da parte dell’impresa statale cinese
ChemChina. Ma la lista dello shopping cinese in Italia è mol-
to lunga e include anche il gruppo Ferretti Yacht, il brand di
moda Krizia e l’oleario toscano Salov con i suoi marchi Olio
Sagra e Filippo Berio, Buccellati. Gli investitori cinesi, attra-
verso la People’s Bank of China, si sono interessati anche al
“mercato borsistico” italiano, acquistando azioni per oltre
4 miliardi di dollari di Intesa Sanpaolo, Unicredit, Eni, Enel,
Telecom Italia, Generali, Terna e altri. Un ulteriore problema
deriva dal fatto che in molte di queste acquisizioni l’acquiren-
te cinese era una società partecipata dal governo della Cina,
partecipazione che in certi casi non è mai stata resa pubblica.
Diversi studi hanno confermato che nella maggior parte delle
transazioni c’è stato un coinvolgimento di compagnie con-               per valori molto inferiori a quelli reali. La Cina è più atten-
trollate o possedute dallo stato cinese. In molti di questi inve-       ta dell’Ue riguardo agli scenari internazionali e fa leva sulle
stimenti, la presenza dello stato era spesso nascosta dietro a          nostre debolezze, insinuandosi lentamente ma con efficacia
strutture societarie complesse o è avvenuta tramite l’utilizzo          nelle strutture finanziarie dell’Occidente. La risposta europea
di intermediari europei, rendendo più difficile conoscere la            a questa situazione è assolutamente frammentaria e incom-
loro struttura societaria. La crisi attuale continuerà a creare         pleta. Le istituzioni UE non hanno ancora fatto un’analisi for-
maggiori opportunità d’acquisto per gli investitori cinesi.             malizzata e concreta dei rischi e dei danni che derivano dalla
Le piccole e medie imprese (PMI), che sono l’ancora di sal-             strategia di investimento della Cina.
vezza dell’economia italiana, sono particolarmente a rischio;           Non si può più aspettare, è arrivato il momento che le istitu-
in futuro rischiamo di vedere le imprese cinesi acquistare PMI          zioni europee intervengano per bloccare questo fenomeno.
L'Europa delle Province, la voce del Territorio - APRILE 2021 - Angelo Ciocca
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                            COMUNICATO                             L’Unione Europea ha deciso di bloccare le esportazio-
                                                                   ni agevolate di riso dei militari golpisti della Birmania

                 “MYANMAR”
                                                                   (Myanmar). La Ue ha deciso di sanzionare 10 individui
                                                                   e due entità economiche che appartengono all’eser-
                                                                   cito birmano tra le quali anche la Myanmar Economic
                                                                   Corporation (MEC), il conglomerato gestito dall’eserci-
                                                                   to birmano che domina il mercato di esportazione del
                                                                   riso mentre le esportazioni ufficiali di riso da parte di
                                                                   aziende private birmane sono quasi inesistenti. «Bene
                                                                   ha fatto l’Unione Europea a bloccare le esportazio-
                                                                   ni agevolate di riso dei militari golpisti della Birmania
                                                                   (Myanmar)», commenta l’europarlamentare pavese
                                                                   della Lega, Angelo Ciocca. «Le importazioni di riso in
                                                                   Italia dalla Birmania - ha sottolineato l’europarlamenta-
                                                                   re - hanno superato nel 2020 i 13 milioni di chili. Questo
                                                                   per un aumento del 68% grazie al sistema di preferenze
                                                                   generalizzato con l’Unione Europea di cui gode il Paese
                                                                   asiatico e che si concretizza nell’applicazione dell’ac-
                                                                   cordo Eba che consente di esportare in Europa tutto
                                                                   senza dazi tranne le armi». «Alla luce del colpo di Stato
                                                                   e della repressione di regime - ha concluso Ciocca - è
                                                                   opportuno adottare misure restrittive come hanno fatto
                                                                   altri paesi. Così tuteleremo a che i risi pavesi e lombardi
                                                                   dove con circa centomila ettari destinati a risaia nasce
                                                                   più del 40% di riso italiano. Come dire che un chicco su
                                                                   tre è delle province di Pavia e Milano, Lodi e Mantova».

Everything But Arms – è un piano d’azione unilaterale che
è stato introdotto nel 2001 dal Consiglio Europeo, su pro-         NOTA TECNICA:

                                                                   “EBA”
posta della Commissione. Con esso sono state liberalizzate
tutte le importazioni europee (escluse le armi e le munizioni)
dai paesi meno sviluppati, per aiutarli a promuovere la cre-
scita economica e quindi a ridurre la povertà. Il primo rego-
lamento EBA prevedeva che tutti i prodotti provenienti da
questi paesi potessero entrare nel mercato europeo senza
tariffe, senza restrizioni quantitative e con la sola importan-
te, ma temporanea, eccezione delle banane, dello zucchero
e del riso. Per questi settori erano rimasti in vigore alcuni
accordi transitori che, nel caso del riso, hanno raggiunto il
loro termine nel settembre 2009. Successivamente a que-
sta data, le importazioni di riso dai paesi del Sud-est asiatico
hanno subito un notevole aumento (solo dalla Cambogia le
importazioni di riso erano aumentate al 171%), danneggian-
do gravemente le produzioni locali. Nel contesto delineato,
Il 16 febbraio 2018, l’Italia ha inviato alla Commissione una
domanda con cui invitava all’adozione di misure di salva-
guardia riguardanti il riso del tipo «Indica» originario della
Cambogia e del Myanmar/Birmania. Oltre al nostro paese
anche altri Stati membri dell’Unione produttori di riso, ossia
Spagna, Francia, Portogallo, Grecia, Romania, Bulgaria e Un-
gheria, hanno perorato la stessa domanda. La Commissione           subito chiedendo l’estensione della clausola di salvaguardia
ha così aperto un’inchiesta di salvaguardia, al fine di valutare   anche per la varietà Japonica, senza tuttavia ottenere anco-
l’effettivo danno alle produzioni europee. I risultati raccolti    ra nessun successo. Recentemente è stato fatto un passo in
hanno permesso di giungere ad una parziale vittoria per il         avanti in questa direzione, bloccando le esportazioni di riso
settore risicolo europeo poiché, dimostrando che i prezzi di       dei militari golpisti della Birmania (ex Myanmar). Il non ri-
mercato avevano subito una riduzione molto importante e            spetto dei principi sanciti nelle convenzioni essenziali sui di-
quindi provocato un danno economico, si è potuta introdurre        ritti umani e sul diritto del lavoro abilita la Commissione a
una clausola di salvaguardia per la varietà di riso Indica. Lo     revocare le preferenze EBA. Proprio in virtù di questa regola
stesso non è avvenuto per la varietà Japonica, di cui l’Italia è   e successivamente al colpo di stato avvenuto in Myanmar,
il principale produttore e il Myanmar principale esportatore       la Commissione ha così potuto prendere questa decisione,
tra i paesi EBA. Il comparto risicolo italiano si è mosso fin da   proteggendo parzialmente il riso italiano.
L'Europa delle Province, la voce del Territorio - APRILE 2021 - Angelo Ciocca
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                        COMUNICATO                       “La globalizzazione, se non governata, può provo-
                                                         care danni ingenti per l’economia dei nostri Paesi,

      “FONDO DI
                                                         per le aziende e le famiglie. Anche se l’Unione Euro-
                                                         pea ne ha compreso il pericolo e ha messo in campo
                                                         un fondo di adeguamento alla globalizzazione costi-
                                                         tuito da oltre un miliardo di euro per aiutare le po-

GLOBALIZZAZIONE”
                                                         litiche del lavoro, questo non basta a disincentivare
                                                         questa tendenza. L’Europa deve avere il coraggio di
                                                         osare, adottando politiche che spingano le aziende
                                                         a restare in Europa. Non si può continuare a pensare
                                                         di dare sussidi ai lavoratori che perdono il proprio
                                                         posto di lavoro perché le aziende delocalizzano,
                                                         perché gli accordi di libero scambio europeo sfavo-
                                                         riscono le nostre imprese o perché le normative eu-
                                                         ropee penalizzano le nostre produzioni. E’ ora di ac-
                                                         cendere un faro sulle aziende che lasciano l’Europa
                                                         per produrre in altri Paesi, obbligandole ad indicare
                                                         chiaramente sui loro prodotti che sono il frutto di
                                                         una delocalizzazione. Il fondo di adeguamento alla
                                                         globalizzazione per i lavoratori non è più sufficien-
                                                         te, servono regole ferree che invoglino le aziende a
                                                         restare”.
                                                         Questo è stato il commento che l’eurodeputato le-
                                                         ghista, Angelo Ciocca, ha fornito in occasione del
                                                         dibattito sul Fondo di adeguamento alla globalizza-
                                                         zione 2021-2027 tenuto durante la sessione plenaria
                                                         di aprile del Parlamento Europeo.

 Il Fondo europeo di adeguamento alla globalizza-
 zione (FEG) è stato istituito dall’Unione europea
                                                         NOTA TECNICA:

                                                         “FONDO DI
 nel 2006 con l’obiettivo di sostenere i lavoratori
 che perdono il lavoro a causa della globalizzazio-
 ne e delle trasformazioni della struttura del com-
 mercio mondiale. Si tratta di un fondo di solida-

                                                         GLOBALIZZAZIONE”
 rietà inteso a finanziare misure attive del mercato
 del lavoro quali la formazione, la ricerca del lavo-
 ro e l’avvio di imprese.
 Nel tempo, il fondo è stato poi adattato per so-
 stenere anche i licenziamenti dovuti alla crisi fi-
 nanziaria ed economica mondiale.
 Si tratta di un fondo esterno e complementare al
 bilancio dell’Unione europea destinato a far fron-
 te in tempi rapidi a situazioni di emergenza. L’o-
 biettivo principale e specifico del FEG è quello di
 sostenere i lavoratori in esubero che incontrano
 avversità nelle transizioni difficili, aiutandoli ad
 adattare le loro competenze e a trovare nuovi
 posti di lavoro.Le misure comprendono assisten-
 za e orientamento personalizzati nella ricerca di
 un lavoro, una serie di opportunità di formazione
 professionale e miglioramento delle competenze,
 il sostegno all’imprenditorialità e alla creazione di
 imprese, nonché incentivi e indennità finanziari
 temporanei.
L'Europa delle Province, la voce del Territorio - APRILE 2021 - Angelo Ciocca
On. ANGELO CIOCCA
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