L'Arrivo del Cane Corso in famiglia

Pagina creata da Alessandro Mazzoni
 
CONTINUA A LEGGERE
L'Arrivo del Cane Corso in famiglia
L'Arrivo del Cane Corso in famiglia

Finalmente è arrivato il giorno in cui il vostro Cane Corso entrerà nella vostra vita.
Qualsiasi sesso, sia maschio che femmina , vi darà grandi soddisfazioni, tanto amore
ma anche qualche noia. Proprio per queste piccole-grandi noie dovremmo porci delle
domande iniziali, prima ancora che il nostro compagno a quattrozampe varchi la
nostra porta di casa.
Il cucciolo rimane tale per un periodo limitato di tempo dopodiché diverrà un cane
adulto, con le sue esigenze, il suo carattere e le sue necessità. Il cucciolo è definito
tale fino alla maturità sessuale 9-10 mesi, il cane adulto per tutto il resto della sua
vita, in media 11-12 anni.
Visto il tempo che dobbiamo passare con lui dobbiamo essere sicuri dell’impegno che
ci prendete.
Portalo fuori regolarmente, con il bello o brutto tempo, con il freddo e con il caldo.
Sarà con noi durante i giorni lavorativi, nel fine settimana e durante le nostre ferie.
Riflettiamoci bene, amare un cane è anche saper oggettivamente ammettere che non
abbiamo il tempo e la voglia di stare con lui.
Il cane coinvolge tutto il gruppo famigliare, non facciamoci prendere da false
illusioni di saperlo gestire tutto noi, avremo bisogno di tutta la famiglia, vivrà con
tutta la famiglia e si rapporterà con ogni suo componente.
Dobbiamo essere disposti a vedere qualche oggetto rotto, specie all’inizio, qualche
scarpa fuori posto e soprattutto pelo, ce ne sarà sempre in giro.
Siete sicuri di tutti questi aspetti negativi?? Passiamo a quelli positivi.
Il cucciolo, e poi il cane adulto, sarà sempre al vostro fianco, sia che voi siate i più
ricchi del mondo che i più poveri. Vi terrà compagnia giocando o facendosi
accarezzare, sia che voi siate felici o tristi. Cercherà di condividere il maggior tempo
possibile con voi sia che voi viviate nel super attico o semplicemente in un
monolocale.
Insomma non sarete più soli...

Munitevi di pazienza e cominciamo quest’avventura.

                                                                 D & D Cane Corso
L'arrivo di un cucciolo è sempre un momento ricco di emozioni e carico di aspettative da parte dei
neo-proprietari. E' importante comprendere che da questo momento saremo noi i responsabili della
salute fisica, educativa e comportamentale dell'animale. Per quanto riguarda la salute è utile
rivolgersi ad un medico veterinario di fiducia che provvederà al piano vaccinale, seguirà la crescita
nelle varie fasi e potrà consigliarvi sull'alimentazione e sulle cure necessarie. I primi mesi di vita
sono fondamentali anche dal punto di vista comportamentale. È necessario socializzare
correttamente il cucciolo nei confronti dei suoi simili, degli esseri umani e dell'ambiente. In questa
fase il cane dovrà interagire con diverse tipologie di razze, persone e luoghi differenti per prevenire
in futuro l'insorgere di problematiche legate alla paura e all'aggressività. E' importante quindi
adottare il cane all'età giusta che è tra i sessanta e i settanta giorni, momento in cui l'individuo è
pronto a superare senza traumi il cambiamento ambientale e si ha ancora tempo a disposizione per
svolgere una corretta socializzazione.

Apprendimento e prime associazioni
Tenete sempre presente che il cane apprende gran parte dei comportamenti per associazione, diventa
fondamentale iniziare sin da subito con il piede giusto, premiando il cucciolo tempestivamente con
lodi, carezze e bocconcini ad ogni comportamento desiderato messo in atto. Ricordatevi di
gratificare il vostro cane, solo così sarà ben educato e con un carattere aperto e dovrete essere in
grado di indicare e far comprendere al cane ciò che desiderate adottando un comportamento sempre
coerente.

Esigenza di un luogo sereno
Dedicate al cane uno spazio tranquillo all'interno della casa in cui possa riposare serenamente.
Disponete un tappetino o una cuccia morbida e premiatelo con lodi, carezze e qualcosa da
sgranocchiare per rilassarsi, ogni volta che ci si sdraia, ben presto il cane capirà che questo è il
luogo migliore in cui riposare.

Abitudine alla solitudine
Durante i primi giorni evitate inutili stress da solitudine per il cucciolo e fate in modo che il cane vi
prenda come suo punto di riferimento. Iniziate gradualmente ad assentarvi dalla stanza in cui il cane
si trova, per qualche minuto lasciandogli a disposizione un kong (giocattolo interattivo) o un osso di
pelle da masticare. Al rientro, ignorate i suoi tentativi di richiesta di attenzione più esuberanti e
chiamatelo a voi solo nel momento in cui si tranquillizza, lodandolo e accarezzandolo
delicatamente. Aumentate via via le tempistiche fino a che riuscirete a lasciarlo da solo per qualche
ora al giorno. E' importante cercare di non rientrare nella stanza in concomitanza di eventuali
lamenti, è perciò fondamentale avere pazienza e lavorare sempre per gradi e con molta attenzione.

Educazione all'igiene
Tenete sempre presente che il cucciolo ha necessità di fare i propri bisogni specialmente al
risveglio, dopo il gioco e 15/20 minuti dopo aver mangiato. Diventa facile sfruttare questa
necessità, accompagnandolo preventivamente nel luogo gradito e premiandolo immediatamente
appena avrà sporcato nel luogo desiderato.
Abitudine al guinzaglio e prime "uscite"
Abituatelo alla pettorina o ad un collarino applicandoglielo in momenti positivi della giornata:
prima di mangiare, mentre dorme e mentre gioca con voi e nel giro di pochissimi giorni il cane non
si renderà più conto di averlo addosso. Iniziate ad abituare il cucciolo al guinzaglio partendo da
casa, ambiente sereno e privo di distrazioni, passeggiando con il cane facendo attenzione che il
guinzaglio non vada mai in tensione, fermatevi se necessario quando inizia a tirare. Durante le
prime uscite ricordatevi sempre che il modo migliore per rendere tranquillo il vostro cane all' aperto
è fargli associare emozioni positive, evitate quindi strattoni e punizioni ma tendete a premiare gli
stati di calma del cane con lodi, bocconcini e carezze. Ricordatevi sempre che il guinzaglio è
solamente una cintura di sicurezza tra voi e il cane non utilizzatelo in altri modi e fate sì che il cane
provi piacere a passeggiare con voi all'aria aperta, fermatevi ogni volta che il cane si agita per
riprendere a camminare solamente quando si è tranquillizzato.

Primi momenti di libertà all'aperto e in area cani
E' fondamentale sin da subito abituare il cane a rimanere libero nelle apposite aree attrezzate che
oramai si trovano in tutte le città, ed a tornare al nostro richiamo in maniera positiva e senza
esitazione. Date al cucciolo la possibilità di socializzare con gli altri cani (di razze e taglie
differenti) e di esplorare liberamente. Prima di entrare in un area cani, assicuratevi che il vostro
cane non sia particolarmente eccitato e che i cani presenti siano socievoli e docili anche con i
cuccioli, dopodiché liberatelo e di tanto in tanto, sfruttando i momenti più agevoli, richiamatelo con
un tono invitante, piegandovi sulle ginocchia. Premiate tempestivamente il suo ritorno e poi
lasciatelo di nuovo libero di tornare alle proprie attività di esplorazione e socializzazione per far sì
che il cane non associ al richiamo il termine della sua libertà. Il richiamo dev'essere visto dal cane
come un momento di interazione positiva con il proprietario. Ripetete l'esercizio più volte e infine
agganciate il guinzaglio premiandolo nuovamente mentre uscite dall area. Per impostare
correttamente la gestione e l'educazione del cucciolo ci si può anche rivolgere ad un
educatore/istruttore cinofilo che ci aiuterà con ottimi consigli ed esercizi studiati in base alle
esigenze del binomio cane-conduttore. Un cane ben educato è un cane con il quale sarà
assolutamente piacevole convivere e condividere le più svariate attività della vita di tutti i giorni,
sarà felice lui e anche voi lo sarete.
60° giorno:

• finalmente possiamo portare il nostro cucciolo a casa!! Spesso i proprietari inesperti non
capiscono l'importanza di aspettare il compimento dei due mesi prima di separare il cucciolo da
mamma e fratellini e fanno pressioni sull'allevatore per anticipare questo momento.
Ovviamente un allevatore serio non cederà alle vostre richieste perchè sa bene che è proprio durante
questi primi mesi che il cucciolo impara le regole fondamentali del vivere "da cane": la madre
insegnerà ai cuccioli il "linguaggio dei cani" (cosa che certo non potreste fare voi!) rendendoli così
in grado di comunicare con i propri conspecifici, di capire i segnali di dominanza e di sottomissione
, di distinguere i segnali di gioco da quelli di minaccia e così via. Infatti molti cani litigiosi sono tali
proprio perchè sono stati privati di questi importanti insegnamenti e non sanno quindi interpretare i
segnali degli altri cani. Altrettanto importante è il gioco con i fratelli che insegnerà al cucciolo a
rapportarsi con gli altri cani, a capire i propri limiti e a riconoscere la superiorità di chi è più forte
evitando inutili scontri, capirà che mordendo può far male suscitando il disappunto del malcapitato
fratello e così imparerà a dosare la propria forza a seconda della situazione in cui si trova, anche
quando gioca con gli umani.
Inoltre i cuccioli maschi che vengono allontanati troppo presto dai fratelli avranno comportamenti
sessuali anomali: non avendo imparato da cuccioli a relazionarsi correttamente con le sorelle, da
adulti potrebbero dimostrarsi indifferenti alle femmine in calore o non essere comunque in grado di
accoppiarsi. Insomma per dirla in una parola tutte queste esperienze sono INDISPENSABILI per
l'equilibrio del nostro cane: non abbiate la presunzione di pensare di potervi sostituire a mamma e
fratelli, pregiudichereste per sempre il carattere del vostro cane perchè le esperienze dei primi due
mesi sono insostituibili.
• Non appena il cucciolo entra nella sua nuova casa dovranno essere stabilite delle regole chiare e
inflessibili che NON dovranno cambiare per tutta la vita del cane. Quindi se decidete di permettergli
di salire sul divano sappiate che dovrete permetterglielo anche quando sarà un adulto di 50 kg, se gli
permettete di dormire nella vostra camera perchè è un tenero cucciolo spaurito non potrete cambiare
idea quando diventerà adulto! Le regole vanno fissate una volta per sempre!COERENZA: è questa
la cosa in assoluto più importante nell' educazione di un cane, cucciolo o adulto che sia .
• Si deve iniziare ad abituare il cucciolo al collare, insegnargli la condotta al guinzaglio e i più
semplici comandi base.
• In queste settimane i cuccioli attraversano un periodo particolarmente delicato detto "della paura"
in cui un fatto traumatico o molto stressante può provocare nel cane un senso di insicurezza o di
paura anche per tutta la vita. E' quindi importante continuare a fargli fare il maggior numero di
esperienze possibili, ma accertandosi che siano positive e incoraggianti per il cucciolo.
• E' necessario continuare a maneggiare i cuccioli ed iniziare quelle pratiche di pulizia quotidiana
che lo accompagneranno per tutta la vita: pulizia delle orecchie, dei denti, accorciamento degli
speroni.
Comportamento:
Le interazioni sociali, con cani, con altri animali e con le persone, diventano sempre più importanti
per il cucciolo: tutto ora è affrontato giocando. E' attraverso il gioco che il cucciolo impara a
rapportarsi col resto del mondo, che impara come comportarsi, come comunicare e che comincia a
riconoscere i propri limiti e a scoprire le proprie potenzialità. E' ancora attraverso il gioco che si
instaura una profonda coesione sociale col nuovo gruppo e che successivamente si stabiliranno le
gerarchie.
Tabella accrescimento cuccioli
                  Peso indicativo in Kg.
    ETA'
                Femmine        Maschi
alla nascita       0,5           0,5
   gg. 15          1,5           1,5
   gg. 45           6             6
   2 mesi          8,5            9
   3 mesi         12,5          13,5
   4 mesi         16,5           18
   5 mesi         22,5          24,5
   6 mesi          28           31,5
   7 mesi         33,5          37,5
   8 mesi          36            40
   9 mesi          38            42
  10 mesi          40            44
  11 mesi         41,5          45,5
   1 anno          43           47,5
   2 anni          45            50
Il prezzo di un cucciolo

1 – Si paga la selezione.
Testare il carattere dei riproduttori e soprattutto la loro salute, ovvero effettuare radiografie per il
controllo della displasia ed altre indagini (come le visite oculistiche) per accertare che siano esenti
da malattie ereditarie ha un costo.
Fare esposizioni (magari in tutto il mondo) per sottoporre i propri riproduttori al giudizio degli
esperti ha un (alto) costo.

2 – Si paga una parte di “rimborso” per le spese effettivamente sostenute per allevare una
cucciolata DOC, che non sono poche e che comprendono:

a) spese mediche per tenere sotto controllo la fattrice durante la gravidanza, per intervenire con
eventuale cesareo se il parto non avviene naturalmente, per far controllare nuovamente la fattrice e i
cuccioli nei giorni successivi al parto;
b) spese di mangime da svezzamento di alta qualità per i cuccioli, spese per il successivo mangime
specifico per “puppy” (sempre di alta qualità), spese relative a vaccinazioni, sverminazioni,
tatuaggi.
Queste spese di mantenimento vengono sostenute dall’allevatore fino a due mesi e mezzo/tre mesi,
perché il buon allevatore, che vuole darvi un cucciolo DOC, difficilmente lo cederà prima di questa
data: sia perché il cucciolo fino a questa età ha ancora bisogno “psicologico” di vivere con madre e
fratelli – imparerà le basi della socializzazione, cosa che ci risparmierà possibili problemi di
carattere in futuro – sia perché alcuni difetti non sono assolutamente riscontrabili in un cucciolo più
giovane.
c) spese relative all’iscrizione dei cuccioli ai libri genealogici.

3 – Si paga l’effettiva bellezza (anche se sarebbe più corretto dire la “promessa” di effettiva
bellezza) del cucciolo.
Un allevamento serio non vi venderà mai a prezzo intero un cucciolo con dentatura imperfetta, o
che porta male la coda: ma produrlo, allevarlo e mantenerlo gli è costato tanto come gli altri.
Quindi, in generale, la spesa che sosterrete per il cucciolo DOC comprende (in parte) anche i “rischi
di allevamento” consistenti in cuccioli imperfetti che un allevatore serio non può e non vuole
vendere (i cagnari sì!), ma che di solito dà in affidamento a titolo gratuito o con un forte sconto.
Ecco i motivi per cui l’allevatore serio, coscienzioso, che fa selezione e dà certe garanzie non potrà
MAI tenere gli stessi prezzi di chi produce cuccioli “a caso”, e tantomeno di chi compra e rivende
cani dal prezzo di base bassissimo, come i cuccioli che provengono dai “canifici” dell’Est.

I CONTI EURO PER EURO

Partiamo dal fatto che io abbia tre cani in età da riproduzione: anche se di solito un allevatore NON
ha solo tre cani, perché ci sono anche i giovani (che ancora non portano alcun vantaggio
economico) e soprattutto i “pensionati”, ovvero i vecchietti che non riproducono più.
Che vuoi farne? Buttarli in mezzo a una strada?
Io non ci penso proprio, perché sono un allevatore che ama i propri cani.
Quindi me li tengo, e loro mangiano proprio come gli altri (e mi costano più degli altri in spese
veterinarie, perché i vecchietti qualche acciacchino ce l’hanno sempre).
Comunque, per semplificare le cose diciamo che ho solo tre cani da riproduzione, e buttiamo giù
due cifre:

1 – i cani non mi sono piovuti dal cielo: li ho acquistati. Il prezzo di un cane adulto parte dai 1500
euro e arriva…alle stelle. Se li avessi acquistati cuccioli li avrei pagati circa 1000 euro l’uno, ma li
avrei anche dovuti mantenere per almeno due anni, e la spesa più o meno si equivarrebbe.

2 – certamente non uso un cane in riproduzione se prima non ho fatto le lastre per la displasia e il
controllo delle altre malattie genetiche. I controlli variano da razza a razza, ma diciamo che la
media è di due controlli (displasia anca e gomito, oppure displasia e malattie oculari, o ancora
displasia ed ecodoppler). Minimo sono 500 euro a cane.

3 – i cani mangiano, vero? Diciamo che uso un mangime da 35-40 euro al sacco? (non è vero,
quello che uso in realtà ne costa 50, ma diciamo che sono un allevatore un po’ meno fissato e che ne
uso uno più economico). Un sacco da quindici chili, con tre cani, mi dura venti giorni. Fanno circa
700 euro all’anno.

4 – I miei tre cani avranno almeno un problemino di salute all’anno (magari fosse solo uno!)?
Tre visite veterinarie, anche con un dottore che lavora quasi a prezzo di costo, sono 150 euro
all’anno.

5 – I vaccini glieli vogliamo fare, sì? 75 euro ogni anno.

6 – La prevenzione contro la filaria la facciamo? E il collare per prevenire le punture di flebotomi,
contro la leishmaniosi, glielo vogliamo mettere? 45 euro i collari, 60 euro la prevenzione antifilaria
(ogni anno).

7- che i miei cani sono belli e tipici, e che saranno in grado di riprodurre cuccioli belli e tipici, non
posso raccontartelo e basta: te lo devo dimostrare.
Quindi li porterò in esposizione.
Se sono proprio “tirato” girerò solo in Italia, ma se ci tengo a mostrare il valore dei miei cani andrò
anche all’estero. Allora: circa 50 euro per ogni iscrizione, spese di viaggi, soggiorni, tempo perso
eccetera…non quantificabili. Smarronamento, ancor meno quantificabile.

8 – se la mia razza è sottoposta a prova di lavoro, per iscrivere il cane in classe Lavoro (l’unica in
cui potrò avere il CAC) devo prendere come minimo un CAL. Se voglio fare un campionato
italiano o sociale, in molte razze, mi serve almeno un brevetto di lavoro (in altre me ne servono tre).
Ti do solo un’idea generale: fare un primo brevetto costa intorno ai 2000 euro (ovviamente a cane).

9 – I miei cani sono miei amici, non “oggetti” da cui spremere cuccioli.
Quindi mettiamo pure in conto (visto che glieli compro) giochi, brandine, cappottini (se la razza ne
ha bisogno), ossetti, giochetti eccetera. Non quantifico perché c’è troppa elasticità, ma anche queste
cose costano.
Sono un allevatore proprio freddo e cinico, e non compro neanche un giochino ai miei cani?
Be’, almeno due ciotole ciascuno gliele vogliamo dare, o pensi che butti mangime e acqua per terra?
Una ciotola in acciaio inox costa circa 15-20 euro a seconda della misura. Moltiplica per sei.
Quelle di plastica costano meno? Certo, ma ogni due mesi le devo ricomprare tutte e sei perché i
cani le hanno rosicchiate…quindi lasciamo perdere, è meglio.
E adesso…voilà, siamo pronti per far accoppiare i cani. I miei cani, se sono solo tre, saranno
ovviamente tre femmine: che me ne farei di un maschio in un allevamento così ristretto?
Quindi:
10 – uno striscio alla cagna lo vogliamo fare, giusto per sapere quand’è il giorno giusto e non fare
un viaggio a vuoto? 50 euro
11 – il viaggio non quantifichiamolo, perché posso essere così fortunato da trovare un maschio
come voglio io a poca distanza da casa…ma più spesso (e in certe razze è la norma) devo
andarmelo a cercare all’estero. Ci perdo anche minimo una giornata, a volte due.
12 – la monta me la devo pagare: non è che un maschio titolato e famoso copra per i begli occhi
della mia cagna. Minimo 1500 euro.
13 – sarà rimasta incinta la mia cagnina? Ecografia, minimo 80 euro.
14 – quanti cuccioli avrà? Mi serve saperlo, per avere un’idea delle prenotazioni che posso
prendere. Radiografia, altri 80 euro.
15 – una femmina gravida, almeno il secondo mese, mica può mangiare la stessa robetta da quattro
soldi che ho deciso di dare agli altri. Almeno in questo periodo (e per altri due mesi di lattazione)
passo a un mangime da 60-70 euro al sacco: e poi aggiungiamo integratori, vitamine, calcio ecc.
16 – arriviamo al momento del parto: tu ti fideresti a lasciar fare tutto alla cagna? Io no.
Presenza del veterinario in allevamento, minimo 50 euro. In alcune razze il cesareo è la norma, in
altre no, ma può sempre capitare che qualcosa vada storto e che vi si debba ricorrere. Se capita,
almeno 200 euro (sempre con il nostro veterinario che lavora sottocosto, eh?)

17 – Evviva, sono nati 5 cuccioli! Ora bisogna:

a) sverminarli almeno tre volte, circa 50 euro
b) vaccinarli, 25 euro x cinque
c) iscriverli all’ENCI, cca 80 euro
d) microchipparli, cca 250 euro

Nel frattempo alla mamma devo fare l’ossitocina post partum e cominciare a integrare la sua
alimentazione più di quanto era incinta, perché l’allattamento la “consuma” ben di più.

18 – Verso i 30-35 giorni dovrò cominciare ad aiutare la mamma, dando ai cuccioli il latte in
polvere, poi i primi omogeneizzati, poi le pappe da svezzamento.
Una scatoletta di latte in polvere (UNA poppata) costa circa 2 euro. Sai quante volte mangeranno
questi cuccioli prima di essere consegnati ai nuovi proprietari? Non farmi fare il conto, che mi sento
male.

19 – è estate, per caso? Ahi, ci saranno pulci e zecche. Protezione per tutti, mamma compresa (e
comprese le altre due cagne, poverine): circa 150 euro per ogni mese estivo.

20 – alla mamma (che nel frattempo è stata sverminata, ha continuato a mangiare cibo altamente
proteico e altamente costoso e si è presa tutti i suoi bravi integratori), ha un problemino: non le va
via il latte. Qui mi sveno di brutto con il Galastop che costa 23 euro al botticino da 15 ml (devo
darne un ml ogni 10 kg di peso del cane al giorno: pensa che bello, se allevo alani o mastini
napoletani ).

21 – nel frattempo i cuccioli sono svezzati e mangiano come cavallette (mangime puppy, il più caro
del mondo, superproteico: ma vogliamo che crescano bene, sì o no?).

Ho già la coda alla porta di clienti in attesa?
Bene, dovrò mantenerli solo per due mesi (se li consegnassi prima NON sarei un allevatore serio).
Non ho la coda alla porta?
E allora può succedere che uno o più cuccioli mi restino in allevamento fino a quattro, cinque
mesi…o magari per tutta la vita, perché non sta scritto da nessuna parte che io trovi qualcuno
disposto ad adottare un cane già grandicello.
E questo è quanto succede se fila tutto liscio o quasi (il “tutto-tutto” liscio è talmente raro che
non mi sembra neanche il caso di considerarlo).
Però possono andare storte MOLTISSIME più cose di quelle che ho descritto.
Esempio di cosa storta-ma-non-troppo: un’infestazione di coccidi. Una compressa di medicinale
specifico ogni 4 kg di cucciolo per 5 cuccioli, tutti i giorni. La scatola costa 10 euro e dura due
giorni.
Esempio di cosa più storta ancora: due di questi 5 cuccioli sono maschi, ma a uno dei due non
scende un testicolo. Devo cederlo in cambio delle sole spese sostenute, perché un allevatore serio
non vende cani monorchidi.
Ma il dramma è che adesso so di avere almeno un riproduttore che porta criptorchidismo: cercherò
di stabilire se si tratta del padre o della madre, e una volta identificatolo dovrò toglierlo dalla
riproduzione.
Se è la femmina, ovvero la mia cagna, ovviamente me la tengo: è mia e le voglio bene. Quindi
passerà il resto della sua vita a giocare, dormire….e mangiare, senza più fruttarmi un euro.
Esempio di cosa stortissima: i cuccioli muoiono tutti.
Può succedere, sai? Basta un’infezione virale contro cui è quasi impossibile difendersi.

Concludendo…che dici, sono davvero così tanti 1000 euro per un cucciolo
CONSIGLI ALIMENTARI

Somministrazione della dieta nel Cane Corso
Quando i cuccioli di Cane Corso vengono staccati dalla madre, i pasti giornalieri diventano 4 con il
Puppy Large fino al raggiungimento del 50% del peso da adulto, per poi passare a 2 pasti con
l’Adult Large fino ai 7 anni, e dopo opteremo per il Mature Large.
MANGIMI COMPLEMENTARI
Miscele che presentano alti contenuti di alcune sostanze (per esempio proteine, minerali, ecc...), ma
che devono essere associate ad altri alimenti per soddisfare le esigenze nutritive del cane.
La qualità di un mangime si vede dalle materie prime impiegate, dai trattamenti tecnologici subiti e
dalla forma di presentazione (fioccato, estruso, espanso, soffiato, biscotto, ecc...)nonché dalla
conservazione.
Sull'etichetta sono indicate la data di fabbricazione e di scadenza, le istruzioni per l'uso oltre ai
componenti, che devono essere elencati in ordine decrescente di quantità o in percentuale sul
contenuto. Devono anche essere riportati i dati analitici che ci informano sui contenuti dei principi
nutritivi presenti (acqua, proteina greggia, grassi greggi, cellulosa greggia, ceneri). Inoltre viene
anche indicata la quantità di vitamine e minerali da integrare per ogni kg di mangime.
I mangimi già pronti permettono di dare al cane il giusto quantitativo di proteine ed energia, con un
integrazione vitaminica e minerale completa e non in eccesso o in difetto come spesso succede nella
preparazione casalinga delle razioni.
Il contenuto analitico di un buon mangime composto integrato completo per cani adulti deve avere:
1. umidità massima 13%
2. protidi grezzi 22-25%
3. lipidi grezzi 4-8%.
 CARNE:
Può essere di bovino, di pollo o altro. Gli si può dare cruda o scottata a seconda della qualità; quella
di suino deve essere sempre cotta. Il contenuto proteico e quello energetico variano a seconda della
percentuale di ossa e di grasso presente.
La digeribilità e il valore biologico sono tanto più alti quanto maggiore è la quantità di muscolo
contenuta e diminuiscono quando c'è un'alta presenza di tendini, cartilagini e collagene in genere.
I cani riescono a digerire anche carne in corso di putrefazione grazie ai numerosissimi succhi
gastrici che sono in grado di produrre.
 FRATTAGLIE:
Sono formate da viscere quali cuore, fegato, trippa, milza,ecc...
Sono ottimi alimenti specie per i cuccioli e i cani in crescita. E' buona norma servirli dopo una
breve cottura.
 PESCE:
E' più gustoso se cotto. E' un'ottima fonte di proteine ben digeribili e di alto valore biologico. E'
anche ricco di sali minerali e di vitamine. E' soprattutto consigliato ai cani in crescita.
 UOVA:
Sono ottimi alimenti, ricchi di proteine a elevato valore biologico, di grassi e di vitamine.
Sono particolarmente consigliate per i cuccioli, i riproduttori e durante la lattazione.
Possono sostituire parzialmente la carne e il pesce ed essere somministrate crude.
 LATTE:
E' un ottimo alimento perchè apporta proteine di elevato valore biologico, grassi, vitamine minerali.
E' uno dei principali alimenti del cucciolo; alcuni soggetti adulti non lo digeriscono bene per
mancanza di un enzima specifico chiamato lattasi.
 LARDO, GRASSI E OLI VEGETALI:
Ottime fonti caloriche, molto ben appetite dai cani, che tendono a mangiarne più del necessario.
Sono utili ai cani che lavorano e compiono sforzi fisici.E' consigliabile aggiungere alla razione un
poco d'olio di oliva o di semi.
 RISO E PASTA:
Sono tra le principali fonti energetiche perché ricchi di amido;per essere digeriti devono essere ben
cotte.
 PANE SECCO:
Ottima fonte energetica ben voluta dal cane. Deve essere ben secco e deve essere lasciato all'aria.
Non deve essere ammuffito, altrimenti potrebbe anche essere nocivo per il cane.
 FIOCCHI DI CEREALI E RISO SOFFIATO:
Sono buonissime fonti energetiche che possono sostituire il riso, la pasta e il pane.Per essere ben
digerite dal cane devono subire un accurato trattamento preventivo. Sono alimenti voluminosi,
quindi nella porzione bisogna tener conto del peso e non del volume.
 VERDURA E FRUTTA:
Hanno un apporto nutritivo molto basso, ma il loro contenuto in fibra grezza risulta molto utile per i
cani che soffrono di stitichezza e che vivono una vita sedentaria. Possono essere sostituite da
qualche cucchiaio di crusca.
NATURALMENTE L'ACQUA NON DEVE MAI MANCARE!!!!!
CONSIGLI UTILI :
Integrare nella dieta del cucciolo CONDROGEN XL cicli di 30 giorni con pausa di 90giorni
Supporto nutrizionale per la protezione e il rinforzo delle articolazioni dei cani in crescita.
L’utilizzo costante di Condrogen può contribuire a ridurre il rischio di insorgenza dell’artrosi nei
cuccioli predisposti (es. razza, peso, attività) o affetti da malattie ortopediche fonte di artrosi (es.
displasie articolari, osteocondrosi).
STANDARD CANE CORSO

Classificazione FCI:
Gruppo 2: cani tipo Pinscher e Schnauzer Molossoidi e Cani Bovari Svizzeri; sezione 2:
Molossoidi; senza prova di lavoro

Brevi cenni storici:
E' discendente diretto del "canis pugnax" (molosso) romano del quale rappresenta la versione
leggera impiegata per la caccia alla grossa selvaggina e quale ausiliare bellico. Per secoli è stato
prezioso compagno delle genti italiche che lo hanno utilizzato per la guardia della proprietà e del
bestiame, per la caccia e per la
difesa personale. Diffuso un tempo in tutta la Penisola, come una vasta iconografia e storiografia
testimoniano, ha trovato un'ottima isola di conservazione in Puglia, Lucania e Sannio. Deve il suo
nome al latino "Cohors" che significa guardia, protettore.

Aspetto generale del cane:
Cane di mole medio-grande, fortemente costruito ma elegante, con muscoli potenti e lunghi, molto
distinto, esprime forza, agilità e resistenza.
La conformazione generale è quella di un mesomorfo il cui tronco è piu lungo dell'altezza al
garrese; armonico rispetto al formato (eterometria) e disarmonico rispetto al profili (alloidismo).

Comportamento e carattere:
Intelligente, energico ed equilibrato, è ineguagliabile cane da guardia e da difesa. Docile ed
affettuoso col padrone, amante dei bambini e della famiglia, diviene se necessario difensore terribile
e coraggioso delle persone, della casa e della corte. E' facilmente addestrabile.
Proporzioni importanti:
La lunghezza del tronco supera l'altezza al garrese dell'11% circa.
La lunghezza totale della testa raggiunge i 3,6/10 dell'altezza al garrese. La lunghezza del muso
corrisponde ai 3,4/10 della lunghezza totale della testa. L'altezza del torace e di 5/10 dell'altezza al
garrese e corrisponde all'altezza dell'arto al gomito.

Testa:
Brachicefala. La sua lunghezza totale raggiunge i 3,6/10 dell'altezza al garrese. La larghezza
bizigomatica, pari alla lunghezza del cranio, è superiore alla metà della lunghezza totale della testa,
raggiungendo i 6,6/10 di tale lunghezza. Gli assi longitudinali del cranio e del muso sono tra loro
leggermente convergenti. Il perimetro della testa, misurato agli zigomi, è anche nelle femmine più
del doppio della lunghezza totale della testa. La testa è moderatamente scolpita con arcate
zigomatiche protese all'esterno. Pelle consistente ma piuttosto aderente ai tessuti sottostanti, liscia
ed abbastanza tesa.
Regione cranica

Cranio:
Largo e lievemente arcuato visto di fronte, in profilo disegna una curva irregolare che, accentuata
nella sottoregione frontale, si appiattisce aboralmente lungo la cresta saggitale esterna. La sua
larghezza è pari alla lunghezza e corrisponde ai 6,6/10 della lunghezza totale della testa. Visto
dall'alto è di forma quadrata per la
protrusione all'esterno delle arcate zigomatiche e per l'insieme delle potenti fasce muscolari che lo
fasciano. Le bozze frontali sono ben sviluppate e sporgenti in avanti,la fossa frontale è profonda e il
solco mediano e visibile. Cresta sopraoccipitale non troppo evidenziata. Fosse sopraorbitali
(conche) marcate ma leggermente

Stop:
molto marcato per le bozze frontali molto sviluppate e sporgenti in avanti e per gli archi sopraciliari
rilevati.
Regione facciale

Tartufo:
Sulla stessa linea della canna nasale. Visto di profilo non deve sporgere sul margine verticale
anteriore delle labbra ma trovarsi, con la sua faccia anteriore, sul medesimo piano verticale della
faccia anteriore del muso. Deve essere voluminoso, piuttosto piatto superiormente, con narici
ampie, aperte e mobili. La pigmentazione è nera.

Muso:
Molto largo e profondo. La larghezza del muso deve pressochè, eguagliare la sua lunghezza che
raggiunge i 3,4/10 della lunghezza totale della testa. La sua profondità supera del 50% la lunghezza
del muso. Il parallelismo delle facce laterali del muso e la ripienezza e larghezza del corpo della
mandibola fanno si che la faccia anteriore del muso sia quadrata e piatta. La canna nasale è
rettilinea e piuttosto piatta. Il profilo inferiore-laterale del muso è dato dalle labbra superiori. La
regione sottorbitale mostra un lievissimo cesello.
Labbra:
Piuttosto consistenti. Le labbra superiori, viste di fronte, determinano alla loro disgiunzione una "U"
rovesciata e, viste di lato, si presentano moderatamente pendenti. Commessura moderatamente
evidente e che rappresenta sempre il punto piu basso del profilo laterale inferiore del muso. Il
pigmento è nero.

Mascelle:
Molto larghe, robuste e spesse con lievissimo raccorciamento della mascella superiore e
conseguente leggero prognatismo. Le branche della mandibola, molto forti, sono in profilo piuttosto
ricurve. Il corpo della mandibola, ben accentuato in avanti, bene evidenzia il mento marcato. Gli
incisivi sono impiantati in linea retta. Guance: Regione masseterina piena ed evidente ma non
ipertrofica.

Denti:
Bianchi, grandi, completi per sviluppo e numero. Gli incisivi inferiori sovrastano leggermente (circa
1/2 cm) i loro corrispondenti dell'arcata superiore, perciò ne deriva una chiusura leggermente
prognata.

Occhi:
Di media grandezza rispetto alla mole del cane, in posizione sub-frontale, ben distanziati tra loro.
Rima palpebrale ovaleggiante, bulbi oculari leggermente affioranti palpebre aderenti con margini
pigmentati di nero. Gli occhi non devono lasciare scorgere la sclera. Nittitante fortemente
pigmentata. Iride quanto più possibile scura in relazione al colore del mantello. Sguardo intelligente
e vigile.
Orecchi:
Di media grandezza in rapporto al volume della testa e alla mole del cane, ricoperti di pelo raso, di
forma triangolare, con apice piuttosto appuntito e cartilagine spessa, inseriti alti, cioè molto al di
sopra dell'arcata zigomatica, larghi alla base, pendenti, aderenti alle guance senza raggiungere la
gola. Sporgenti alquanto
all'esterno e lievemente rilevati nel loro punto di attacco, vengono portati semiretti quando il cane è
attento. Vengono abitualmente amputate a forma di triangolo equilatero.

Collo

Profilo superiore:
Leggermente convessilineo. Lunghezza: Circa 3,6/10 dell'altezza al garrese e cioè pari alla
lunghezza totale della testa.

Forma:
Di sezione ovale, forte, molto muscoloso, con distacco della nuca marcato. Il perimetro a metà
lunghezza del collo è circa 8/10 dell'altezza al garrese. Armoniosamente fuso con garrese, spalle e
petto il collo ha la sua direzione ideale a 45 gradi rispetto al suolo ed ad angolo pressochè retto con
la spalla.

Pelle:
Il margine inferiore del collo è praticamente privo di giogaia.

Tronco:
Compatto, robusto e muscolosissimo. La sua lunghezza supera l'altezza al garrese dell'11%, con una
tolleranza di ± 1. Linea superiore: Regione dorsale rettilinea con lieve convessità lombare.
Garrese:
Si eleva nettamente sul piano dorsale e supera il livello della groppa. E' alto,lungo, largo e asciutto e
si fonde armoniosamente col collo e col dorso.

Dorso:
Il dorso è ampio, muscoloso, come tutta la linea superiore del tronco, lievemente rampante
dall'indietro in avanti e a profilo rigorosamente retto. La sua lunghezza raggiunge il 32%
dell'altezza al garrese.

Lombi:
La regione lombare è corta, larga, ben raccordata con dorso e groppa, molto muscolosa, solidissima
e ha profilo leggermente convesso. La sua lunghezza. Di pochissimo superiore alla larghezza.
corrisponde al 20% dell'altezza al garrese.

Groppa:
lunga, larga,alquanto rotondeggiante per il grande sviluppo delle masse muscolari. La sua
lunghezza, misurata dalla punta dell'anca alla punta della natica, corrisponde al 32% dell'altezza al
garrese. La sua larghezza media al 23% della altezza al garrese. La sua inclinazione sull'orizzontale
secondo la linea ileo-ischiatica è di 28÷30 gradi e dalla punta dell'anca all'inserzione della coda di
15÷16 gradi. Risulta perciò lievemente inclinata.

Petto:
Largo, ben disceso e aperto, con muscoli pettorali molto sviluppati. La sua larghezza, in stretto
rapporto con l'ampiezza del torace, raggiunge il 35% dell'altezza al garrese. Il manubrio dello sterno
si trova allo stesso livello della punta delle spalle. Di profilo il petto è ben proteso in avanti fino agli
arti anteriori e leggermente convesso.

Torace:
Ben sviluppato nelle tre dimensioni con coste lunghe, oblique, larghe e abbastanza ben cerchiate
con spazi intercostali estesi. Le 4 false coste sono lunghe oblique e aperte, il torace è ben disceso al
gomito e la sua altezza corrisponde alla metà dell'altezza al garrese. La sua larghezza, misurata a
metà della sua altezza, corrisponde al 35% dell'altezza al garrese e decresce leggermente verso la
regione sternale senza formare carena. La sua profondità (diametro sagittale) corrisponde al 55%
dell'altezza al garrese. Il suo perimetro supera del 35% l'altezza al garrese.

Profilo inferiore:
Il tratto sternale si presenta asciutto, lungo, largo e di profilo disegna un semicerchio a raggio molto
largo che gradualmente rimonta in modo dolce all'addome. Il tratto ventrale non è nè retratto nè
rilassato e il suo profilo rimonta dal bordo sternale all'inguine in dolce curva. L'incavo del fianco è
poco pronunciato.

Coda:
Inserita piuttosto alta sulla linea della groppa, grossa alla radice e relativamente affusolata alla
punta, se stesa raggiunge e sovrasta di poco il garretto. Portata bassa in riposo, orizzontale o poco
più alta del dorso in azione, non deve essere mai incurvata ad anello o alzata a candela. Viene
amputata alla quarta vertebra.
Arti

Arti anteriori:
appiombi regolari sia osservati di profilo che di fronte. L'altezza degli arti anteriori al gomito è il
50% dell'altezza al garrese. Ben proporzionati al formato del cane, forti e robusti.
Spalla:
Lunga, obliqua, forte, fornita di muscoli lunghi, potenti, ben divisi e netti, è aderente al torace ma
libera nei movimenti. La sua lunghezza, dalla sommità del garrese alla punta della spalla,
corrisponde al 30% dell'altezza al garrese e la sua inclinazione sull'orizzontale oscilla attorno a
48÷50 gradi. Rispetto al piano mediano del corpo le punte delle scapole sono leggermente scartate
fra loro.

Braccio:
Il braccio, leggermente più lungo della spalla, forte. con ottimo sviluppo osseo e muscolare, ben
saldato al tronco nei suoi due terzi superiori, misurato dalla punta della spalla alla punta del gomito,
ha una lunghezza corrispondente al 31÷32%, dell"altezza al garrese e un'inclinazione con
l'orizzontale di circa 58÷60 gradi. La sua direzione longitudinale è parallela al piano mediano del
corpo. L'angolo scapolomerale oscilla fra 106 e 110 gradi.

Gomiti:
I gomiti, lunghi, molto prominenti. ben aderenti ma non serrati alle pareti del costato, coperti di
pelle asciutta, devono, come gli omeri, trovarsi su un piano rigorosamente parallelo a quello
sagittale del tronco. La punta del gomito (epifisi olecranica) è situata sulla verticale abbassata
dall'angolo caudale (o posteriore) della scapola al suolo.

Avambraccio:
L'avambraccio e perfettamente verticale, a sezione ovale, ben muscoloso in particolare nel terzo
superiore, con ossatura molto forte e compatta. La sua lunghezza, dalla punta del gomito alla prima
articolazione carpiana, è di pochissimo superiore a quella del braccio e corrisponde al 32÷33%
dell'altezza al garrese. Scanalatura carpo-cubitale molto marcata.

Carpo:
Il carpo che, visto di fronte, segue la linea retta verticale dell'avambraccio, è asciutto, largo, mobile,
spesso. Al suo margine posteriore l'osso pisiforme è fortemente proiettato all'indietro.

Metacarpo:
Il metacarpo, di grossezza alquanto inferiore all'avambraccio, è molto robusto, asciutto, elastico,
leggermente flesso (forma un angolo con il terreno di circa 75 gradi), La sua lunghezza deve però
superare un sesto dell'altezza dell'arto anteriore al gomito.
Visto di fronte segue la linea perpendicolare dell'avambraccio e del carpo.

Piede:
Di forma rotonda. con dita molto arcuate e raccolte (piede di gatto). Suole asciutte e dure. Unghie
forti, ricurve e pigmentate. Buona pigmentazione anche ai cuscinetti plantari e digitali.

Arti posteriori:
appiombi regolari sia osservati di profilo che di fronte. Ben proporzionati al formato del cane, forti
e potenti. Coscia: La coscia lunga e larga, con muscoli prominenti, per cui la punta delle natiche è
ben evidenziata. La sua lunghezza supera il 33% dell'altezza al garrese e la larghezza non è mai
inferiore al 25% di tale altezza. L'asse del femore, alquanto obliquo dall'alto in basso e dall'indietro
in avanti ha un'inclinazione di 70 gradi sull'orizzontale e forma con l'asse del coxale un angolo poco
più che retto (angolo coxo-femorale).

Gamba:
La gamba è lunga asciutta con forte ossatura e muscolatura: la scanalatura gambale è ben
evidenziata. La sua lunghezza corrisponde al 32% dell'altezza al garrese e la sua inclinazione
dall'alto in basso e dall'avanti all'indietro è di circa 50 gradi sull'orizzontale.
Ginocchio:
L'angolo femoro-rotuleo-tibiale e di circa 120 gradi. La sua direzione è parallela al piano mediano
del corpo.
Garretto: Largo, spesso. asciutto, netto, con salienze ossee ben evidenziate. La punta del garretto
ben pronunciata mostra chiaramente la continuazione della scanalatura gambale. la distanza dalla
punta del garretto alla pianta del piede (al suolo) non deve oltrepassare il 26% dell'altezza al
garrese. La sua direzione, rispetto al piano mediano del corpo, è parallela. L'angolo tibiometatarsico
è di circa 140 gradi.

Metatarso:
Di forte spessore, asciutto, piuttosto corto. cilindrico, e sempre perpendicolare al suolo, sia in
profilo che posteriormente. La sua lunghezza corrisponde a circa il 15% dell'altezza al garrese
(escluso tarso e piede). La sua faccia interna deve presentarsi priva di sperone.

Piede:
Leggermente più ovaleggiante dell'anteriore, ha falangi meno arcuate.

Andature:
Passo lungo, trotto allungato. tratti di galoppo ma con propensione al trotto allungato. Pelle:
Piuttosto spessa, con limitato connettivo sottocutaneo e perciò praticamente aderente agli strati
sottostanti in ogni regione. Il collo è pressochè esente da giogaia, la testa non deve presentare
pieghe. Il pigmento delle mucose e delle sierose è nero. Il pigmento delle suole e delle unghie deve
essere
LA DISPLASIA ALL’ANCA
La displasia dell’anca è uno dei problemi che toccano più da vicino i cani di media e grande taglia.
Con questo termine si indica una patologia dell'articolazione coxo-femorale (bacinotesta del femore).
Si tratta di una malformazione degli elementi che compongono l’articolazione: per questo motivo la testa del
femore tende a fuoriuscire dall’acetabolo (la cavità del bacino che deve contenerla) causando la lussazione
dell’anca. Anche se non si arriva mai alla vera e propria lussazione, col tempo l'articolazione va incontro a un
progressivo deterioramento (artrosi) che nei casi più gravi può bloccarsi completamente.

CAUSE
Avrete sicuramente letto più volte che la displasia dell’anca è una malattia “ereditaria, poligenica e
multifattoriale”: vediamo di capire cosa significa. “Ereditaria” vuol dire che la malattia viene trasmessa
geneticamente alla prole da genitori cosiddetti “portatori”, che però possono benissimo essere portatori sani:
ovvero, possono nascere cani displasici anche da genitori che non manifestano alcun sintomo di displasia e che
risultano esenti anche all’indagine radiologica. Il fatto che una malattia sia “ereditaria” significa un’altra cosa
importantissima: nessun cane potrà mai “ammalarsi” di displasia per motivi esclusivamente ambientali,
alimentari, traumatici e via dicendo. Questi motivi possono evidenziare e/o scatenare il problema, ma non possono
crearlo. In altre parole: un cucciolo non displasico geneticamente (e quindi che non sia “nato” displasico) non
potrà mai diventarlo. Al contrario, un cucciolo geneticamente displasico può benissimo non ammalarsi mai. Il
termine poligenica significa che nella trasmissione ereditaria della malattia è coinvolto più di un gene. Per chi non
avesse neppure una minima infarinatura di genetica posso dire semplicemente che ogni parte del corpo animale
(umano compreso) viene costruita seguendo le istruzioni contenute nel DNA, che compone i cosiddetti “geni”.
E qui inserisco una metafora che ho letto tempo fa e che mi è sembrata molto facile da capire: i geni possono
essere paragonati alle “pagine” del manuale di istruzioni per l’assemblaggio di un organismo animale. Se
un’informazione è contenuta in un solo gene, è come se fosse scritta su una sola pagina: se invece è “poligenica”
(come nel caso della displasia) le informazioni sono contenute in diverse pagine, non necessariamente successive,
del manuale. Allo stato attuale degli studi in materia sono stati identificati “alcuni” dei geni coinvolti nella
displasia dell’anca, ma non tutti.
E questo ancora non basta, perché a complicare le cose arriva la multifattorialità della malattia, ovvero la
concomitanza di fattori genetici E ambientali.“Fattore ambientale” è una definizione estremamente vasta, perché
comprende ogni fattore non genetico: quindi ci sta dentro…di tutto, dall’alimentazione all’esercizio fisico, dal
peso al terreno su cui il cane si muove. Ecco perché è tanto difficile tenere sotto controllo la displasia, che può
manifestarsi solo nei cani geneticamente colpiti (ma ancora non conosciamo l’esatto meccanismo di trasmissione),
ma che si evidenzia in modo completamente diverso anche nei fratelli di cucciolata, a causa dell’influsso dei
fattori ambientali. Capita abbastanza spesso che due fratelli pieni rivelino gradi di displasia differenti già in fase di
radiografia preventiva, a sette-otto mesi di età.

PREVENZIONE
Da quanto detto sopra appare evidente che non si può veramente parlare di “prevenzione” della displasia: infatti si
“nasce”, non si “diventa” displasici. L’unica vera prevenzione sta nella selezione genetica, e quindi nella scelta dei
riproduttori: ma come abbiamo già detto, un riproduttore fenotipicamente esente non dà garanzie assolute dal
punto di vista genotipico. In parole più semplici: il “fenotipo” del cane è la manifestazione “esterna” dei caratteri
trasmessi per via genetica, quindi è ciò che “si vede” ad occhio nudo oppure con indagini mediche come
radiografie, ecografie ecc. Il “genotipo” è invece l’insieme dei caratteri insiti nei geni, appunto, che rimangono
nascosti alla vista e alle indagini mediche. Un cane “fenotipicamente esente” da displasia non è soltanto un cane
che non zoppica: è anche quello le cui lastre dichiarano “HD0”, ossia la diagnosi che fa saltare di gioia tutti i
proprietari di cani. Purtroppo “HD0”, ovvero cane “normal”, dimostra solo che le anche del cane sono esenti da
displasia: non dimostra affatto che ne siano altrettanto esenti i suoi geni Perché, allora, si continua a raccomandare
di usare in riproduzione solo i cani esenti?
Soprattutto per due motivi:
a) perché un cane fenotipicamente esente in teoria non dovrebbe portare “troppi” geni preposti alla manifestazione
della displasia. In realtà è solo un’ipotesi, visto che non sappiamo ancora “quali” siano questi geni, e che quindi
non siamo certamente in grado di contarli: ma la logica ci spinge a supporre che un cane “pieno” di geni che
spingano verso la manifestazione fenotipica…non potrebbe “disobbedire” alle sue
“istruzioni di assemblaggio”, e quindi sarebbe displasico;
b) perché i cani in cui la displasia è rilevabile, anche solo con l’indagine radiografica, hanno sicuramente un
corredo genetico portatore di questa malattia: quindi metterli in riproduzione significa diffondere sicuramente il
problema. Insomma, la faccia più importante della medaglia non è quella di “usare i cani esenti”, ma quella di
“non usare i cani displasici”: alla fine la medaglia è sempre quella, ma guardandola dal lato giusto la
comprensione è più immediata. Purtroppo resta il fatto che non è ancora possibile affermare con certezza: “questo
cane è geneticamente esente da displasia”. Questo è il motivo per cui il problema non è stato ancora risolto in
modo drastico attraverso la selezione dei riproduttori: ed è anche il motivo che ci spinge a considerare “esenti”
cani che in realtà non lo sono, e cioè i famigerati “ancora ammessi” (HD2), ma anche i “quasi normali” (HD1), in
cui il “quasi” è tutto un programma.

Che significa “quasi normale?”
Voltando, come al solito, la medaglia…significa anche “quasi anormale”! In realtà questa non è una certezza, è
solo un sospetto: e significa che le anche del cane probabilmente resteranno in ottima forma per tutta la sua vita…
ma che non siamo disposti a scommettere sui suoi geni. Quanto agli “ancora ammessi”, questi soggetti
manifestano un leggero grado di displasia e quindi sono dichiaratamente portatori dal punto di vista genetico.

Perché li usiamo ugualmente in riproduzione?
Semplicemente perché i “quasi normali” e gli “ancora ammessi” rappresentano un’immensa fetta di patrimonio
zootecnico: e sarebbe improponibile, nella selezione di una razza, sprecarlo solo per una leggera pecca nel corredo
genetico. Forse varrebbe la pena di escluderli dalla riproduzione se così facendo si fosse assolutamente sicuri di
cancellare la displasia dalla faccia della terra: ma il punto è che non potremo mai essere completamente sicuri,
finché non saremo riusciti ad analizzare uno ad uno i geni colpevoli. Mantenere in riproduzione solo i soggetti
HD0 significherebbe solo “aspettare” di vedere quali e quanti dei loro figli, nipoti e pronipoti manifesterebbero
comunque una forma più o meno grave di displasia: a questo punto elimineremmo anche quelli…e poi
ricominceremmo daccapo con una nuova serie di “esenti virtuali”. Alla fine, forse, arriveremmo a un “lieto fine”
in cui sono rimasti solo cani davvero esenti al cento per cento dal punto di vista genetico: ma quanti sarebbero?
Mille? Cento? O forse dieci? Non ha alcun senso, ovviamente, distruggere una razza per eliminare una malattia
(quando poi ne restano molte altre!): è molto più logico continuare ad escludere dalla riproduzione solo i casi più
gravi, in cui è probabile che la displasia procuri problemi “reali”.

FATTORI AMBIENTALI SCATENANTI
Gli influssi ambientali sono decisamente rilevanti nel manifestarsi della sintomatologia, e possono variarne in
modo decisivo il grado di gravità.

Tra i fattori ambientali sicuramente “colpevoli” ci sono:
a) accrescimento troppo rapido;
b) eccesso di peso;
c) traumi o cadute nei primi mesi di vita.

Tra le cause “sospette” di incrementare il rischio ci sono:
a) l’esercizio fisico: i cuccioli che possono muoversi e camminare sui prati nei primi mesi di vita sembrano meno
soggetti a manifestare la malattia;
b) le superfici su cui vengono tenuti i cuccioli: quelle molto dure e lisce, come il cemento o le piastrelle, sono
imputate anche se non si è ancora dimostrato il loro vero legame con la displasia;
c) tipo di dieta: anche se siamo ancora nel campo delle ipotesi, pare che un basso tenore di sodio e potassio, unito
a un alto tenore di cloro, aiutino la solidità dei legamenti (e viceversa, ovviamente). E’ probabile che questi
elementi siano in grado di influenzare il pH del liquido sinoviale, cioè il liquido che ha la funzione di "lubrificare"
le giunture dei legamenti.

ESAME E CLASSIFICAZIONE
La displasia dell’anca è diagnosticabile solo attraverso una radiografia in proiezione ventro-dorsale, con rotazione
dei femori all'interno per ottenere parallelismo tra loro. La radiografia, che dev’essere eseguita in anestesia
generale, consente di determinare la forma dell'acetabolo, il contorno della testa del femore, la presenza di
artropatie degenerative (DJD), la congruenza articolare e/o le relative lussazioni o sublussazioni.

La classificazione FCI (metodo Brass) considera come parametri la testa del femore e l’acetabolo: l’angolo con
cui vengono a contatto le due superfici viene definito “angolo di Norberg”.
A seconda delle possibili alterazioni si distinguono cinque gradi di HD:
A= HD0 : NORMALE
non vi sono alterazioni né alla testa del femore né all'acetabolo, l'articolazione appareintegra e l'angolo di Norberg
è uguale o superiore a 105°

B=HD1: QUASI NORMALE
testa del femore ed acetabolo sono congruenti, ma l'angolo di Norberg è fra 100° e 105° . Lo stesso risultato si ha
nel caso opposto, ovvero con angolo uguale a 105° ma poca congruità articolare. Questa rilevazione corrisponde a
un sospetto di displasia.

C=HD2: LEGGERA
angolo di Norberg compreso fra 100° e 105°, poca congruità articolare e presenza di piccoli osteofiti.
Questo è il grado che viene dichiarato “ancora ammesso” per la riproduzione, anche se il cane in realtà
è dichiaratamente displasico.

D=HD3 MEDIA
La testa del femore e l’acetabolo sono incongruenti, angolo di Norberg e fra 90° e 100° e sono presenti sintomi
osteoartrosici.

E=HD4: GRAVE
grave incongruenza articolare, angolo di Norberg inferiore a 95°, gravi fenomeni osteoartrosici, e sublussazione o
lussazione. I cani con HD 3 e 4 non sono considerati idonei alla riproduzione in nessun
programma di allevamento che contempli l’esame della displasia. Oltre al metodo Brass, per la classificazione
della displasia dell’anca, esistono altri metodi utilizzati in nazioni diverse.

TERAPIE
Di displasia non si “guarisce”, questo purtroppo è un dato di fatto irrevocabile. Per fortuna, però, esistono alcune
possibilità terapeutiche che possono alleviare il dolore e migliorare la funzionalità dell’anca del cane. La medicina
tradizionale propone sostanzialmente due tipi di farmaci: corticosteroidi e antinfiammatori non steroidei.
Purtroppo essi vanno bene solo per trattamenti di breve durata, visto che provocano una quantità di effetti
collaterali sgraditi (come del resto in medicina umana). Possono essere continuati più a lungo, perché privi di
effetti collaterali, i trattamenti trattamenti con integratori a base di precursori della cartilagine articolare
(condroitinsolfato, ad esempio) e quelli legati alle cosiddetta medicina “alternativa”: ho visto personalmente un
caso grave migliorare vistosamente con la chiropratica e ho sentito parlare di buoni risultati ottenuti con
l’agopuntura e l’omeopatia- Purtroppo non è facilissimo trovare specialisti in grado di agire sugli animali, e le
sedute sono tutt’altro che economiche. Attualmente si stanno sperimentando altre terapie (terapia del caldo,
fisioterapia, ultrasuoni, mesoterapia, ionoforesi) che sembrano essere abbastanza efficaci. Per tutti i cani affetti da
displasia è indicato un leggero esercizio fisico, perché il tono muscolare aiuta la funzionalità delle giunture: è
particolarmente indicato il nuoto. Da evitare assolutamente, invece, l’esercizio fisico troppo intenso, i salti, le
lunghe rampe di scale. Nei casi particolarmente gravi, comunque, l’unica soluzione sta nell’intervento chirurgico:
esso non risolve il problema di base, ma allevia in modo sostanziale la sintomatologia, e se eseguito precocemente
può riportare il cane a una vita praticamente normale. Recentemente si tende ad intervenire molto precocemente
anche nei casi lievi con risultati davvero sorprendenti: per la descrizione tecnica delle terapie chirurgiche cedo la
parola al dottor Luigi Zappoli, medico veterinario di Bologna e direttore sanitario dell’Ambulatorio Veterinario
Felsina.

TECNICHE DI RISOLUZIONE CHIRURGICA
L’approccio chirurgico ad un cane displasico, al di là dei presupposti di abilità e conoscenza del veterinario
chiamato ad intervenire (che sono comunque richiesti per qualunque intervento chirurgico, a partire dalla
sterilizzazione), comporta una serie di ragionamenti di diversa natura. Il primo di questi è di ordine temporale, dal
momento che questa patologia, a parità di lesioni radiologicamente dimostrabili, comporta per il cane un disagio
funzionale ed una sintomatologia dolorifica estremamente variabili da individuo ad individuo. Se aggiungiamo
che la diagnosi precoce non sempre è possibile (e qui le ragioni si sprecano, andando dalla effettiva scarsa
dimostrabilità in alcuni soggetti giovani, fino ad arrivare alla carente informazione dei proprietari o addirittura del
veterinario curante), ci troviamo spesso di fronte alla domanda: converrà intervenire subito? Inutile dare risposte
generali, quando l’unica possibile ci viene dall’osservazione e dalla valutazione del singolo caso…e, più spesso di
quanto si creda, risulta non essere nemmeno l’unica, dipendendo anche dalle passate esperienze di chi è chiamato
ad operare. Come al solito, in una scienza che ha il difetto di non poter essere esatta, l’unico metro di giudizio è il
parere di un professionista serio e capace. Il secondo problema da superare è di natura economica. Gli interventi
possibili sono parecchi, basta sfogliare una delle tante riviste di ortopedia veterinaria per accorgersi che le
alternative non mancano, ma quanti proprietari (e soprattutto quanti allevatori) sono disposti a spendere qualche
migliaio di euro per tentare di migliorare la vita del loro cane? Per esperienza posso affermare che non sono tanti,
anche se rimango convinto che l’introduzione di un servizio mutualistico dedicato agli animali da compagnia
potrebbe cambiare di molto la situazione. Credo che però lo scopo di queste righe sia e rimanga di natura
Puoi anche leggere