L'amore ha bisogno di spazio - Bollettino Inverno 2022 - atgabbes
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1 Bollettino Inverno 2022 L’amore ha bisogno di spazio associazione ticinese di genitori ed amici dei bambini bisognosi di educazione speciale
Sommario 2 Editoriale................................................................................................................... 3 a cura di Sabrina Astorino Il Comitato Cantonale informa.......................................................................... 4 Temi d’attualità • La scuola inclusiva: una conquista che riguarda tutti............................................... 6 • Dove si comunica si coopera................................................................................... 8 • Rubrica Preasili Inclusivi........................................................................................... 9 • Rubrica Pedagogia dei Genitori................................................................................ 11 La bacheca • Il settore Attività del tempo libero ha un nuovo volto............................................... 13 • Gruppo Regionale Lugano........................................................................................ 14 Dossier: L'amore ha bisogno di spazio......................................................... 15 a cura di Sabrina Astorino • Disabilità e sessualità, parliamone!........................................................................... 15 • Sessualità significa................................................................................................... 17 • Le dimensioni delle carezze...................................................................................... 18 • L'amore in Ticino, l'esperienza degli ultimi 10 anni.................................................. 20 Fondazione Diamante • TIcucinoio................................................................................................................. 22 associazione ticinese via Canevascini 4 Siamo lieti di mettere a disposizione di genitori ed amici 6900 Lugano uno spazio sul nostro Bollettino dei bambini bisognosi Tel. 091 972 88 78 per chiunque volesse pubblicare di educazione speciale ccp 69-5150-0 osservazioni, opinioni, esperienze, info@atgabbes.ch legate alle tematiche della disabilità. www.atgabbes.ch Federazione Svizzera Associazione Cerebral Svizzera, delle associazioni dei genitori Via Violino 1 Tel. 091 610 00 20 Zuchwilerstr. 43, 4500 Soletta, tel. 032 622 22 21 Conto postale 45-2955-3, www.vereinigung-cerebral.ch di persone con handicap mentale 6928 Manno www.f-diamante.ch
Editoriale 3 Come ogni anno, il Bollettino d’inverno, odora di Natale, questi aspetti trattandoli, soprattutto, secondo l'approccio momento in cui si respira un’aria che profuma di biscotti, di di Fabio Veglia, psicolo, psicoterapeuta e sessuologo clini- solidarietà, di vicinanza e amore. co, riportando alcuni passaggi espressi duranti il Convegno citato. Ed è soprattutto d’amore che parleremo in questa edizio- ne, delle sue varie forme d’espressione ed interpretazione. E, dato che è l’amore il tema di questa edizione, è con gran- Ispirati dal Convegno “L’amore ha bisogno di spazio”1, orga- de affetto che vi informiamo che da settembre, il Segreta- nizzato da Coordown2 a Rimini, lo scorso 24 settembre e, in riato atgabbes ha accolto due nuove colleghe: Paola Bul- linea con i Dossier delle edizioni precedenti in cui abbiamo gheroni, nuova responsabile del settore Attività del tempo parlato di adultità, abbiamo deciso di dedicare il Dossier al libero e Lisa Jorio, nuova coordinatrice dei Preasili inclusivi. tema dell’affettività e sessualità delle persone con disabilità. Avremo modo di presentarle nelle prossime pagine attraver- so un’intervista. Essere adulti significa responsabilità, significa autodeter- minazione, libertà di scelta, ma anche possibilità di amare Il Bollettino invernale, però, coincide anche con la fine e di vivere la propria sessualità. Ancora oggi, nonostante dell’anno, tempo di bilanci e desideri futuri. Concludiamo quest’ultima sia un diritto ormai riconosciuto anche dal- infatti il nostro 2022 con la soddisfazione di vedere, final- la Convenzione Onu dei diritti delle persone con disabili- mente, i vari settori e progetti in ripresa, le attività che tor- tà, quando si parla di sessualità abbinata al mondo della nano ad una programmazione “normale”, i corsi di Cultura disabilità, ci sentiamo ancora troppe volte in difficoltà e in e Formazione che si svolgono senza grandi restrizioni e l’or- imbarazzo. Emozioni che, anche se comprensibili, ci porta- ganizzazione di convegni di nuovo in presenza. Rispetto a no a volte, a commettere l'errore di non affrontare il tema, questi ultimi, avrete modo di leggere di eventi dedicati al evitandolo o negandolo. tema scuola inclusiva e ai familiari curanti, all’interno della Difatti, tra i progetti di vita delle persone con disabilità, è rubrica “Temi d’attualità”. ancora difficile individuare tra gli obiettivi, il raggiungimento di competenze o abilità legate alla sfera intima e sessuale Un anno, quindi, in cui i progetti sembrano rinascere, spe- della persona, mentre sono presenti molte altre abilità lega- rando che questa ripresa possa essere confermata nel 2023. te all’autonomia, all'ambito lavorativo o al tempo libero. E con la stessa speranza, auguriamo a tutti i nostri soci, agli L’amore, però, nella vita di tutti, ha bisogno di trovare un suo amici e familiari, di passare le vacanze natalizie circondati spazio, ha bisogno di essere espresso da ognuno, secondo d’affetto. la propria interpretazione, con consapevolezza e nel rispet- to dell’altro. Nel Dossier andremo ad approfondire alcuni di Auguri di cuore a tutti! 1 https://www.coordown.it/convegno/ Sabrina Astorino 2 Coordinamento nazionale associazioni delle persone con sindrome di Down Segretaria d’organizzazione aggiunta
Il Comitato Cantonale informa 4 “La libertà di scelta e la vulnerabilità della zionamento del Segretariato sul quale ci stiamo chinando, condizione umana stanno alla base dell’etica in primo luogo, offrendo uno spazio d’ascolto individuale e ci impongono dei doveri.” a ciascun collaboratore. L’intento è quello di raccogliere in Fernando Savater forma strutturata le osservazioni degli uni e degli altri, per capire poi come agire per ottimizzare il funzionamento del team in modo da creare maggior chiarezza sui compiti, le Il caldo autunno ha condotto con sé diverse questioni sulle procedure e un clima di lavoro sereno. Per questo ci avvar- quali, come Comitato Cantonale o come Associazione, sia- remo, eventualmente, del concorso di un esperto esterno. mo chiamati a chinarci. Da un lato, si tratta di questioni in- terne ad atgabbes e, in particolare, relative alla gestione del personale, dall’altro si tratta di novità sul piano della politica sociale, date dai risultati delle votazioni cantonali del 30 ot- Lettera da una colonia tobre, risultati che, come Associazione, saremo chiamati a considerare. Come Comitato abbiamo ricevuto una lettera da parte di una nostra colonia. Ci segnala difficoltà che, a quanto scri- vono i monitori, perdurerebbero da anni, malgrado puntuali segnalazioni ai responsabili delle attività del tempo libero Funzionamento del Segretariato che si sono succeduti nel tempo. Quest’anno, scrivono i monitori, si sono accentuate per la difficoltà nell’organizza- Fra le competenze del Comitato Cantonale, vi è quello di or- zione delle attività estive date dalla malattia della responsa- ganizzare e gestire il Segretariato. A tal scopo, anni fa e per bile titolare. Sulle difficoltà segnalate abbiamo chiesto un richiesta di un Segretario d’organizzazione, è stata creata approfondimento da parte del Segretariato. una Commissione Gestione il cui compito è quello di appro- Al di là delle questioni concrete alle quali occorrerà forni- fondire temi a carattere finanziario e relativi alla gestione del re una risposta, come Comitato siamo stati colpiti in modo personale. Lo scopo è quello di preparare al meglio le deci- particolare dalla sensazione di essere poco considerati che sioni che poi, il Comitato Cantonale è chiamato a prendere. traspare dalla lettera. Infatti, i monitori scrivono: “(…) le te- Il tema della gestione del personale, da qualche mese, sta matiche sollevate toccano tutte il cuore della questione re- attraendo la massima attenzione della Commissione. Le ra- lativa al nostro ruolo. In effetti le problematiche menzionate gioni sono a carattere molteplice. In primo luogo, crediamo mettono in dubbio (almeno questa è la nostra percezione) la sia bene ricordare che, con l’andar del tempo, il personale valorizzazione del nostro operato, del nostro tempo e delle impiegato da atgabbes si è moltiplicato per l’assunzione di nostre energie da parte dell’associazione.” nuovi compiti, l’ampliamento di servizi (Preasili inclusivi), o Ora, considerando che il volontariato si nutre di relazioni e l’aggregazione di Servizi che prima semplicemente ospi- di considerazione, quello della valorizzazione dei volontari e tavamo (Cultura e Formazione). Siamo quindi passati da del loro coinvolgimento fin dall’organizzazione della colonia, quattro collaboratori/trici di segretariato e cinque educatrici è indubbiamente un tema sul quale chinarsi. Non conside- nei Preasili Inclusivi di una decina d’anni fa, agli attuali nove rarlo, infatti, porta il volontario a cessare la sua attività. collaboratori/trici di segretariato e quindici educatrici nei Preasili. Si aggiunge che la maggior parte dei nostri colla- boratori lavora a tempo parziale, talvolta parzialissimo, una questione che rende più complessa la gestione del team Votazioni cantonali del da parte del Segretario d’organizzazione e la comunicazio- ne fra i collaboratori stessi. Crediamo sia intuibile come la 30 ottobre 2022 gestione di un numero crescente di collaboratori abbia a comportare modalità di conduzione diversa, tant’è che, già Il 30 ottobre si sono tenute votazioni cantonali che, oltre alle da qualche anno, si tentava invano di implementare modali- tasse di circolazione, concernevano due oggetti rilevanti per tà di conduzione del personale che consentissero maggior le persone con disabilità e le loro famiglie: la modifica della trasparenza da entrambe le parti, in particolare sui compiti costituzione in modo con l’introduzione di un nuovo articolo assegnati o svolti dall’uno o dall’altro. A quanto riportato, volto a recepire al meglio il principio d’inclusione delle per- si sono aggiunte altre due contingenze: la prima è legata al sone con disabilità e la modifica di un articolo costituzionale lungo periodo pandemico che ha portato ad un lavoro da allo scopo di gettare le basi per un’importante riforma delle remoto che, certamente, non ha favorito la comunicazione autorità incaricate di promulgare misure di protezione (rifor- nel team; la seconda, è legata agli avvicendamenti, com- ma delle ARP). preso quello del Segretario d’organizzazione, che hanno caratterizzato gli ultimi due anni. L’insieme di questi fattori, ha comportato una difficoltà nel clima di lavoro e nel fun-
5 Nuovo articolo costituzionale le concernono, possa esprimersi in prima persona quando ne hanno la possibilità o possa essere riferito da coloro che L’articolo costituzionale è stato impropriamente definito le conoscono bene. “Riconoscimento ufficiale della lingua dei segni nella Co- stituzione”. All’atto pratico, oltre ad indicare il principio del riconoscimento della lingua dei segni e promuovere il diritto delle persone con disabilità uditive di poter comunicare in Riforma Autorità Regionali di lingua dei segni, l’articolo, come si può leggere, sancisce il principio della considerazione dei bisogni delle persone con Protezione (ARP) disabilità e quello della loro inclusione. Riportiamo di seguito l’articolo costituzionale in oggetto. La riforma vuol sostituire alle attali 16 ARP, 4 Preture di Pro- tezione, passando quindi da un sistema molto regionaliz- Inclusione delle persone con disabilità e riconoscimen- zato e relativo al diritto amministrativo, ad un sistema più to della lingua dei segni italiana compatto e relativo al sistema giudiziario con gestione a Art. 13a carattere cantonale. 1 Il Cantone e i Comuni tengono conto dei bisogni specifici Con la riforma, si vuol favorire una maggior uniformità nell’ap- delle persone con disabilità e delle loro famiglie. plicazione del diritto di protezione e nelle misure stabilite. La 2 Essi adottano le necessarie misure per assicurare la loro futura appartenenza dell’autorità preposta a stabilire misure autonomia e per favorire la loro inclusione sociale, for- che, non dobbiamo dimenticarlo, hanno incidenza importan- mativa, professionale, politica, sportiva e culturale, come te sulla libertà delle persone al sistema giudiziario, dovrebbe pure il loro sviluppo in seno alla famiglia. inoltre garantire maggior rigore nello stabilire le decisioni. Il 3 Nel rapporto con il Cantone, con i Comuni e con le al- collegio giudicante avrà una composizione a carattere multi- tre corporazioni e istituzioni di diritto pubblico le persone disciplinare prevendendo un pretore, un membro con forma- con disabilità hanno il diritto di ottenere informazioni e di zione psicologica o pedagogica e un assistente sociale. Le comunicare in una forma adatta ai loro bisogni e alle loro decisioni prese dovrebbero quindi garantire, non solo la loro capacità. fondatezza giuridica, assicurata dal pretore, ma pure quella 4 Le persone con disabilità uditiva, sordocieche o con di- psicologica o pedagogica e sociale. La cantonalizzazione del sturbi di linguaggio hanno diritto a ricorrere alla lingua dei sistema, oggi di pertinenza comunale o regionale, garantirà segni italiana nel rapporto con le amministrazioni e con i equità quanto a dotazione di personale sia sul piano quanti- servizi del Cantone, dei Comuni e delle altre corporazioni tativo, sia quello qualitativo. e istituzioni di diritto pubblico. La necessità di sottoporre la riforma al giudizio popolare, è 5 La lingua dei segni italiana è riconosciuta stata data dal fatto che la composizione del potere giudizia- rio è stabilita nella costituzione cantonale e la costituzione È con profonda gioia che possiamo comunicare come l’arti- prevede pure come si proceda per la nomina dei suoi com- colo sia stato accettato da ben l’86.2% dei votanti. Si tratta ponent. Si trattava quindi di capire se la popolazione era di un risultato che, a nostro avviso, testimonia una sensibili- d’accordo con l’istituzione delle preture di protezione e che i tà sociale diffusa verso le persone con disabilità. suoi membri fossero eletti dal Gran Consiglio, come lo sono Come sempre, un articolo costituzionale sancisce un prin- gli altri magistrati. cipio che andrà poi tradotto nella pratica. Sarà quindi ne- Il principio è stato accettato dal 77.5% dei votanti. Il via libe- cessario che tale principio si traduca nelle diverse leggi ra popolare apre ora la strada alla discussione delle condi- che reggono i servizi destinati a tutta la popolazione. Per zioni di dettaglio relative al funzionamento di queste preture. esempio, sono attualmente in fase di rifacimento la legge Come ogni riforma, rimane inteso che, come Associazione, giovani e la legge colonie, sarà quindi interessante opera- saremo chiamati a seguirla considerando in modo specifico re affinché in queste leggi il principio dell’inclusione delle gli interessi delle persone con disabilità e delle loro famiglie. persone con disabilità sia recepito. E, dopo la traduzione Saremo certamente interessati alla dotazione di personale nelle leggi, sarà importante capire come tali leggi saranno con una specializzazione nel campo della disabilità e all’ap- applicate nella realtà, concordando le condizioni che favo- plicazione di misure commisurate ai bisogni dell’individuo riscono l’inclusione con i diretti interessati, vale a dire, con come previsto dal codice civile svizzero. le persone con disabilità nella misura in cui sono in grado di autorappresentarsi o con coloro che le conoscono bene (fa- Per il Comitato Cantonale miglie e operatori del campo) per coloro che non dispongo- no della possibilità di assicurare in prima persona una loro Cosimo Mazzotta Monica Lupi rappresentanza. Crediamo che, come Associazione, avre- Presidente Un membro mo ad assumerci il compito di vegliare affinché il punto di vista delle persone con disabilità stesse sulle questioni che
Temi d'attualità 6 LA SCUOLA INCLUSIVA: i propri coetanei, indipendentemente dalle situazioni indi- viduali di ognuno. Un’occasione di imparare dalla diversità UNA CONQUISTA CHE altrui grazie a un contatto diretto. Ciò non porta benefici RIGUARDA TUTTI unicamente in termini di coesione sociale e comprensione del prossimo, ma anche in termini di risultati scolastici”. In queste parole alberga tutto il senso del nostro lavoro di Il 20 settembre 2022, presso l’Auditorium della BancaSta- Associazione di genitori e ritroviamo tutto lo spirito della no- to di Bellinzona, si è svolta una serata importante dal tito- stra mission. lo: “La scuola inclusiva, una conquista che riguarda tutti”, con relatore Mattia Mengoni, capo sezione della Pedagogia Da dove nasce quindi questa serata? Nasce dal nostro im- Speciale. Moderatore dell’evento è stato Maurizio Canetta, pegno e dal lavoro di antenna che la nostra associazione giornalista, ex direttore della RSI. svolge sul territorio a partire dal 1967. E nasce dalla volontà di coinvolgere attori e realtà sempre più ampie. La serata, organizzata da atgabbes e dalla Conferenza Can- Secondo il capo della Sezione della pedagogia speciale tonale dei Genitori, ha aperto il ciclo di cinque incontri dal Mattia Mengoni, in tema di disabilità, da tempo è cambiato il titolo: “Figli in crescita, adulti in gioco”.1 paradigma: la disabilità non appartiene più alla persona, ma Da dove nasce l’esigenza di una serata così? E perché si si esprime attraverso il contesto che essa frequenta. Quindi è deciso di coinvolgere oltre alla Sezione della Pedagogia quanto più è accogliente un ambiente, tanto meno emergo- Speciale, proprio la Conferenza Cantonale dei Genitori? no determinate caratteristiche intese come difficoltà e tanto La risposta alla seconda domanda sta nella scelta del titolo: più si favorirà lo svolgimento di un’attività. È quindi fonda- l’inclusione è una conquista che riguarda tutti. E in quel “tut- mentale, per Mengoni, “chiedersi cosa può fare il contesto ti” a noi piace pensare l’intera società. Ecco perché abbia- per rendersi più accessibile”. mo pensato di dare a questo “tutti” l’accezione più ampia E questo vale soprattutto per la scuola. Non è più sufficiente possibile, coinvolgendo non soltanto un settore specifico, una dimensione integrativa ancorata già alla vecchia legge ma tutti i genitori, le assemblee scolastiche, gli addetti ai del 1975, si sta puntando ora su diverse forme di sostegno. lavori e gli interessati al tema. La serata è nata da uno spunto offertoci dal Gruppo re- Come poter includere un bambino con bisogni particolari in gionale del Locarnese che, intorno al tema dell’inclusione una scuola regolare? Ogni situazione dovrà essere valutata scolastica di alunni con bisogni speciali, aveva evidenzia- singolarmente, considerando le risorse individuali, del con- to alcune criticità e fornito spunti di riflessione raccolti in testo famigliare e scolastico locale: ciò permette di capire una lettera/documento inviato alla Sezione della Pedago- fino a che punto un bambino potrà approfittare di un percor- gia Speciale. Insieme a Mattia Mengoni si è perciò voluto so nella scuola regolare del proprio domicilio. L’obiettivo è, partire da questo e allargare la questione e la riflessione a infatti, fare in modo che stia il più possibile con i suoi com- un pubblico più ampio coinvolgendo anche la Conferenza pagni di classe, ma, nel caso in cui un bambino abbia ne- Cantonale dei Genitori. La serata è servita per analizzare, cessità di avere una presenza assidua di un operatore pe- infatti, il punto della situazione della scuola odierna, per ca- dagogico specializzato, forse potrà avere più senso inserirlo pire quali progressi siano stati fatti e quali siano gli ambiti in in una classe di scuola speciale, collocata negli edifici della cui è necessario ancora lavorare. scuola regolare. Si tratta però di frequentare una classe più piccola, a effettivo ridotto, con un programma più individua- Sostiene Manuele Bertoli2 che “la Scuola dell’obbligo tici- le e focalizzato alle necessità dell’allievo, che rischierebbe in nese è una buona scuola, un esempio a livello nazionale e una classe ordinaria di non avere gli strumenti per seguire il internazionale per quanto riguarda l’equità e una scuola che regolare percorso formativo. da anni predilige soluzioni integrative. Si cerca di includere A una domanda diretta e schietta, il capo della Sezione della nel percorso di apprendimento tutti gli allievi a prescindere Pedagogia Speciale ha risposto che l’inclusione passa non dalle difficoltà e dalle caratteristiche individuali di ognuno, al dall’eliminazione della scuola speciale, ma dalla capacità di fine di permettere a tutti di imparare in base alle proprie ca- includerla sempre meglio in contesti regolari, come nel caso pacità ed esigenze. L’inclusività in ambito scolastico è posi- delle classi inclusive, dove allievi a sviluppo normotipico e al- tiva per tutti. Sia per le allieve e gli allievi più deboli, sia per lievi con disabilità riescono a frequentare la stessa sezione. le altre ragazze e gli altri ragazzi, che hanno l’opportunità di confrontarsi direttamente con le diversità che permeano Un’altra questione emersa durante la serata è stata quella la nostra società, entrando in contatto ravvicinato con tutti legata al territorio di appartenenza. A molte classi inclusi- ve appartengono ragazzi slegati da quella specifica realtà. 1 http://www.genitorinforma.ch/it/ “Idealmente, se si parla di inclusione, bisognerebbe partire 2 “Classi inclusive in Ticino - Studi di caso”, Quaderni di ricerca N.32, dal presupposto che l’inclusione si fa nel proprio Comune SUPSI, giugno 2019 di domicilio, o almeno nel proprio comprensorio”, ammette
7 Mengoni. Il fatto è che il numero di allievi e la disponibilità competenze; diverse forme di partecipazione sociale, di- delle sedi, per questioni di numeri e di sensibilità storica, dattiche aperte, flessibili, reali; diversi modi di apprendere, non permette ancora di creare dei gruppi con un’attinenza come ci insegnano le neuroscienze”5, perché, come diceva territoriale”. Don Lorenzo Milani, “non c'è peggiore ingiustizia del dare Più si sarà in grado di organizzare un sistema scolastico cose uguali a persone che uguali non sono”. che risponde al proprio interno a questi bisogni, tanto più si riuscirà a garantire che ogni scuola risponda alle esigenze Davide Daniele degli allievi del proprio comprensorio. Segretario d’organizzazione Importantissimo, infine, sarà pensare all’inclusione come a una misura didattica valutabile e implementabile e non uni- camente come una questione ideologica. “Come hanno rilevato molti autori, il concetto di inclusione va ben oltre quello di integrazione, e una sua piena realiz- zazione implica un vero e proprio “salto quantico” di tutto il sistema. Infatti l’integrazione implica semplicemente l’in- serimento dell’alunno nella scuola “regolare”, fornendogli sì tutti gli aiuti necessari (figure e servizi), ma senza che il si- stema stesso muti nel proprio funzionamento. (…) La scuola inclusiva, al contrario, deve adattarsi, deve mutare la pro- pria stessa natura, affinché sia possibile un funzionamento fluido ed armonioso, che accolga tutte le diversità - dagli allievi più deboli a quelli più talentuosi - facendo in modo che ognuno possa trovare risposte ai propri bisogni. Ciò permette al contempo di offrire alla società delle persone realizzate e formate in relazione al proprio potenziale.”3 In questi anni sicuramente molto si sta investendo in ener- gie, risorse umane e finanziarie. Molto però resta ancora da fare e grazie ai ruoli di antenna sul territorio, atgabbes e la Conferenza Cantonale dei Genitori sono pronte a raccoglie- re spunti di riflessione, critiche, suggerimenti, testimonianze di fatiche affrontate da famiglie e allievi per condividere il tutto con i servizi della rete in un’ottica costruttiva che ha sempre contraddistinto l’operato delle nostre realtà. L’inclusione è un processo, non una meta finale. “Per quan- to complesso possa inizialmente sembrare, il lungo viag- gio verso la scuola inclusiva comincia con un primo singolo passo. Fare questo singolo passo, per quanto piccolo sia, significa avere intrapreso il cammino che ci porta verso un contesto educativo dove l’inclusione è presente”.4 L’obiettivo ultimo sarà la realizzazione di una scuola capace di accogliere le specificità di ognuno sapendo creare un am- biente in grado di armonizzare il proprio intervento, modifi- cando la propria organizzazione così da proporre modalità educative e didattiche funzionali ai diversi bisogni, renden- do ciascun alunno e alunna protagonista dell’apprendimen- to qualunque siano le sue capacità, le sue potenzialità e i suoi limiti. La scuola inclusiva è una scuola “che non ha paura delle differenze, ma le valorizza, mette in campo molte e diverse 3 Estratto dall’articolo “Il viaggio verso l’inclusione” di E. Berger, Rivista Scuola Ticinese, periodico della Divisione della Scuola, numero 2/2014 “Scuola Ticinese verso l’inclusione”. 5 “Comunicazione personale”, Dario Ianes, 2019“Scuola Ticinese verso 4 Prefazione all’Index per l’Inclusione, Carrocci 2017, pagina 25 l’inclusione”.
8 DOVE SI COMUNICA, Il corso ha saputo fornire indicazioni, strumenti e strategie per migliorare le proprie competenze comunicative e poter SI COOPERA raggiungere con maggiore facilità i propri obiettivi, evitando incomprensioni e tensioni. I due relatori, espressione delle due anime, familiare e istitu- Strategie per comunicare bene zionale, hanno saputo far luce sulle dinamiche comunicative più frequenti nella relazione fra professionisti e familiari, non e favorire un’alleanza educati- solo per ottimizzare le possibilità di incontro e ridurre al mi- va tra Istituti e familiari nimo quelle di scontro, ma soprattutto per fare in modo che professionisti, operatori, utenti e familiari possano allearsi per cooperare e portare avanti insieme il progetto di vita Sabato 01 ottobre 2022, presso la sala Mimosa del Sierra- del loro caro/assistito (specie dopo il difficile periodo della fiorita meeting a Noranco, si è svolta una mattinata di for- gestione della pandemia che ha alterato modi e tempi di mazione rivolta a familiari curatori sul tema legato alla co- comunicazione). municazione tra familiari e Istituti invalidi per adulti. Le 25 persone presenti hanno potuto confrontarsi su temi quali l’empatia, l’utilizzo delle domande, l’assertività, la ne- È stato molto bello potersi di nuovo dedicare all’organiz- goziazione, le diverse modalità comunicative, l’importanza zazione di eventi come questo e vedere di nuovo una sala dell’ascolto, le principali barriere e ostacoli che impedisco- piena. La gestione di due anni di pandemia ci ha privato no di raggiungere il risultato nel processo comunicativo. di momenti del genere e speriamo tutti che in futuro la si- Considerati il successo dell’iniziativa e i buoni feedback ri- tuazione non degeneri e si possa continuare a organizzare cevuti dal questionario di valutazione sarà nostra premura eventi senza restrizioni di nessun tipo. organizzare nella primavera del 2023 una serie di altri incon- Come ogni cosa che prende vita in atgabbes, la mattinata di tri sempre rivolti a familiari curatori e curanti su temi quali: la formazione è nata da un bisogno concreto che abbiamo po- comunicazione tra familiari e professionisti del settore me- tuto evidenziare dal nostro osservatorio e dalla riattivazione dico, la comunicazione tra familiari e curatori, il distacco del della nostra Commissione adultità: il bisogno di migliorare proprio figlio nella fase adulta. la comunicazione tra familiari e professionisti che lavorano nelle strutture LISPI. Davide Daniele Gli anni di pandemia, con le restrizioni e i vari divieti, hanno Segretario d’organizzazione fatto emergere tutte le difficoltà e le “magagne” legate a questo aspetto e il desiderio intrinseco che ci spinge a mi- gliore la qualità di vita dei nostri associati e dei nostri utenti ci ha fatto vedere la grande opportunità che potevamo co- gliere in questo momento: trasformare una difficoltà in un momento di crescita. Il tema della comunicazione (e nello specifico della comuni- cazione efficace) è sicuramente trasversale a tutti gli ambiti della nostra vita, sia personale che professionale. Insieme ai due relatori, Claudio Naiaretti, direttore della fondazione San Gottardo, e Monica Lupi, psicologa, rappresentante di atgabbes, abbiamo potuto riflettere insieme su quali possa- no essere le strategie migliori da mettere in atto e su quali siano le barriere più comuni che incontriamo ogni giorno. “Dove si comunica si coopera”, questo non è solo il titolo del corso, è un messaggio di speranza e comunità di intenti, uno “slogan guida” per tutto il nostro team di lavoro. Con grande piacere posso dirvi che questo corso ha ricevu- to anche un importante endorsment: la Piattaforma Familiari Curanti ha ritenuto opportuno sostenere e promuovere la rea- lizzazione di questa mattinata riconoscendo la grande impor- tanza della formazione nel percorso di sostegno e ricerca di benessere di tutti familiari che si prendono cura di qualcuno. Il corso è stato pensato per i genitori, ma anche per i fratelli, le sorelle e, in generale, per tutti i familiari curatori di perso- ne con disabilità che vivono nelle strutture LISPI.
9 RUBRICA PREASILI INCLUSIVI “Ama la vita più della sua logica e allora ne capirai il senso” F. Dostoevskij. Benvenuta Lisa! Nella realtà dei Preasili atgabbes, è il contesto ad esse- re inclusivo e a permettere l’accoglienza dei bambini, Dal 1 settembre, Lisa Jorio ha ufficialmente assunto il ruolo adattandosi alle loro specificità e potenzialità. Questa di coordinatrice dei nostri Preasili inclusivi dopo le dimissio- è la peculiarità dei nostri centri di socializzazione, una ne di Martina Crivelli. realtà che si contraddistingue da molte altre e molto in- Mamma di due bambine, Lisa, già da giovanissima, ha mostra- novativa, soprattutto al tempo in cui è nata. Negli anni, to il suo interesse verso il mondo della prima infanzia e della inoltre, il settore Preasili si evoluto e ampliato e, pur disabilità. I suoi studi si dividono tra il Ticino, dove ha con- mantenendo l’accoglienza e l’inclusività tra gli obiettivi seguito un Bachelor in lavoro sociale alla SUPSI e Losanna, primari, è anche diventando maggiormente comples- città in cui, terminati gli studi, è tornata per lavorare qualche so. Ti sei proposta nel ruolo di coordinatrice di questa anno nei “Centre de vie Enfantine” soprattutto con bambi- realtà, quali sono le motivazioni che ti hanno spinta a ni dai quattro ai cinque anni e poi in un foyer d’urgenza “l’A- concorrere per questo posto? brit” con bambini dagli zero ai cinque anni e le loro famiglie. Dopo la nascita della prima figlia, decide di tornare in Tici- Ho deciso di propormi per il posto di coordinatrice perché no lavora soprattutto come OPI (Operatrice pedagogica per dopo molti anni a lavorare direttamente “sul campo” e por- l’integrazione) nelle scuole e nei Nidi d’infanzia. tarmi appresso anche qualche frustrazione, è arrivato il mo- La curiosità e l’impegno, l’hanno accompagnata fino ad mento per me di mettermi in gioco in un altro ruolo, che mi oggi, nell’assunzione del ruolo di coordinatrice dei nostri Preasili. In questa “Rubrica, abbiamo deciso conoscere meglio Lisa attraverso un’intervista. Cara Lisa, i nostri lettori, ma soprattutto i genitori e i bambini dei Preasili, sono curiosi di conoscerti. Rac- contaci chi è Lisa Jorio, cosa le piace fare e quali sono le sue passioni? Mi reputo una persona attiva sia sul piano fisico che mentale e quindi necessito di stimoli continui che siano corsi di for- mazione continua, cinema, eventi culturali, festival, incontri con amici, viaggi e sport. Da qualche anno ad esempio ho ripreso a sciare, attività che adoravo quando ero bambina. Chissà se il cambiamento climatico permetterà ancora di praticarlo? Staremo a vedere… Se continuo sul piano dalle passioni, una a cui non ho mai rinunciato ma che ha subito “tempi bui” è la lettura. Il ruolo di mamma ha preso il sopravvento lasciando poco spazio ai libri. Ora ho passato il testimone ad una figlia ed è un piacere vederla leggere con tanta passione. Anche i viaggi e la scoperta di luoghi e culture diverse mi affascinano molto e se potessi sarei sempre in giro, forse è per questo che recarmi in treno al lavoro non mi pesa anzi, lo trovo un momento piacevole della giornata, in cui posso an- che leggere se lo desidero. Ora discuto con le mie figlie dei viaggi fatti in gioventù, e spero un giorno non troppo lontano di poterne fare nuovamente uno simile con tutta la famiglia. Per il resto lascio un filo di mistero: chissà, magari con qual- cuno dei lettori avrò l’occasione di avere un incontro durante un festival, un viaggio in treno o in sede atgabbes, e visto che sono una facile chiacchierona, spero sarà una piacevole conversazione!
10 dia la possibilità di avere un pochino più di “voce in capito- Lisa, hai lavorato diversi anni come Operatrice Peda- lo”, se così si può dire. Credo che per ogni cosa ci sia un gogica per l’Integrazione (OPI), in che modo pensi l’e- tempo adatto e vista l’esperienza maturata sia sul fronte pro- sperienza passata possa tornarti utile nella realtà dei fessionale che personale, penso che quel tempo sia giunto. Preasili? Quali sono le competenze in cui ti senti mag- Mi piace pensare che l’inclusione sia sempre più d’attualità giormente sicura? qualsiasi sia la peculiarità di una persona. Nel caso specifico, i preasili permettono a bambini con e senza bisogni educativi Sì, ho lavorato come OPI in un nido e poi soprattutto nella speciali di condividere e sperimentare dei momenti assieme. scuola dell’infanzia e nella scuola elementare. Questa espe- Possiamo dire che vista l’età dei bambini, è un primo passo rienza mi ha avvicinata maggiormente alla disabilità e alla re- verso una società più aperta e accogliente. altà scolastica a me allora sconosciuta come professionista. La scoperta sempre maggiore della diversità degli allievi an- Come dicevamo, il settore Preasili è stato ampliato ne- che grazie ad un CAS specifico, mi hanno resa attenta alle gli ultimi anni. Questa evoluzione ha portato alla cre- difficoltà esistenti tra quello che è un modello standardizzato azione di tre équipe educative all’interno dei nostri di scuola dell’obbligo (si pensi anche solo a delle barriere Preasili e ha dato il via a collaborazioni con altrettanti architettoniche) e la possibilità invece di far esistere più real- nidi d’infanzia sul territorio. Quali sono le strategie che tà in un solo mondo. La sfida maggiore è il cambiamento di pensi di attuare per coordinare le diverse équipe e in visione e approccio degli addetti ai lavori. Inoltre va tenuto che modo pensi di favorire una buona collaborazione? conto che per fare un cambiamento significato ci vogliono strumenti e risorse adeguate. Se il settore Preasili si è ampliato significa che la domanda a Penso di poter essere un buon vettore di scambio e rifles- questo tipo di offerta esiste e permane. Chi è arrivato prima sione nel caso le équipe avessero bisogno di confrontarsi su di me ha inoltre permesso la collaborazione con dei nidi già questioni di presa in carico dei bambini, tra di loro o con la presenti sul territorio un altro aspetto importante quando si rete. Questo sia per quel che riguarda i preasili ATGABBES tratta di inclusione. che i nidi inclusivi. Ogni équipe segue delle linee guida poi modula l’operato in In questi primi mesi ho sperimento quello che è “lavorare base alle situazioni che si presentano e al contesto in cui si dietro le quinte” cioè una parte decisamente più organizzati- trovano. va, amministrativa, di gestione e riflessiva per un futuro sem- Secondo me è importante che all’interno di queste équipe pre al passo con i tempi. Il team del segretariato ATGABBES ci sia dell’armonia e trasparenza al fine di lavorare in modo è davvero competente e di grande supporto. sereno, sempre nel rispetto di sé e degli altri. Io ci sono ogni volta che sorgo dubbi, perplessità o semplicemente per delle riflessioni. Questo permette alle educatrici di essere ascolta- te e accolte nei loro bisogni. Diverso invece è il contesto “nido” dove l’educatrice ATGAB- BES è una sola e collabora con il personale della struttura. In questo caso il mio ruolo sarà maggiormente di sostegno nella riflessione della presa in carico dei bambini BES (biso- gni educativi speciali). Rimango fermamente convinta che sia fondamentale favo- rire un dialogo aperto in cui vengono esplicitati i bisogni di ognuno, in modo da trovare delle soluzioni adeguate. A ben guardare lavoriamo tutti con lo stesso obiettivo: il benessere e l’inclusione di bambini quali futuri adulti.
11 RUBRICA PEDAGOGIA DEI sogno; quello del quale si stancano di sognare o addirittura pregano perché almeno per una notte, una benedetta notte, GENITORI se ne stia nel suo cantuccio. Finisce allora tutto qui? Beh, sarebbe troppo semplice o scontato. No, ai sogni della notte si aggiunge una nuova “I sogni dei nostri figli” specie; i sogni del giorno. Proprio così, avete capito bene. I sogni con gli occhi aperti, Certamente per ogni mamma e ogni papà c’è stata la matti- come quelli che si fanno a scuola durante le ore di matema- na del risveglio diverso. tica (per le femminucce) o quello di tedesco (per i maschiet- ti). Quelli che ti ipnotizzano come la neve che cade soffice e Una di quelle mattine nelle quali si capisce subito che la not- bianca e tu dalla finestra non riesci a spostarne lo sguardo. te è passata, ma che la presenza dei ricordi sembra quella Li vedi tutti i fiocchi. Li conti e un po’ li invidi… ecco… quei nebbiolina che stenta a sciogliersi anche di fronte al primo sogni lì. raggio di sole e che non ci permette di vedere le cose distin- Quando uno di quei sogni appare nella vita dei nostri figli, ce tamente, come tra finzione e realtà. ne accorgiamo subito. È la mattina dei sogni d’oro! Normalmente, il primo sintomo è l’agitazione. Mamma ho Bambine trasformate in principesse in volo su nel cielo ar- capito cosa farò da grande! La miliardaria! Oppure… papà cobaleno abbracciate al più bel unicorno del mondo. Bam- tranquillo perché il prossimo bomber della Juve sarò io… e bini che hanno sconfitto draghi e che, con la loro armatura via discorrendo. da cavalieri, hanno combattuto battaglie epocali passando Mamma e papà entrano in una nuova fase. A questo punto, per paesaggi oscuri a dorso del loro destriero. non basta più il solo ascoltare e rassicurare. No, a questo Ecco delle mattine così, dove gli occhi, la frenesia e il sus- punto si entra nel grande teatro della vita e così, da spetta- seguirsi di parole e gesti, non sembrano bastare per rac- tori, si diventa pure attrici e attori; mamma e papà ci credo- contarne la storia e dove tutto si mischia e si confonde tra le no e fingono, si congratulano e si disperano e ancor di più… sensazioni e le emozioni. Collaborano e frenano; con ogni mezzo. Mamma e papà si divertono, ascoltano e magari aggiungo- Anche per questa fase basta un po’ di quell’esercizio che si no scene e o ne esaltano le gesta, ma non hanno da fare, chiama memoria perché, ognuno di noi, in questa sala, se nulla di più. Spettatori divertiti e con gli occhi un po’ so- ne senta protagonista, da una parte o dall’altra. Ci siamo gnanti come quelli dei loro pargoli. passati e forse ci stiamo ancora passando. A quanti sogni si dovrà ancora lavorare? Non importa, di solito non importa. Poi, ci sono le altre mattine, quelle buie. Quelle dove le no- stre figlie e i nostri figli faticano ad uscire da una situazione di pericolo o di tristezza infinita; dove ci si attorciglia nel sonno o si pensa di cadere in un pozzo senza fine… le mat- tine degli incubi. Sono anche loro sogni, nostro malgrado. Di nuovo il racconto è intriso di ogni istante vissuto e di rac- conto fiabesco e un po’ pazzesco. Le emozioni si trascinano come quel mostro che esce dall’armadio e non ci lascia più andare. Mamma e papà ascoltano; ma tagliano breve. Si fa a gara per cercare di interrompere quella emozione, per scongiu- rare la presenza di mostri o altro. Talvolta, ci si butta nella mischia fantasiosa per dimostrare che sotto il letto non c’è nessuno, se non quel piccolo peluche dimenticato e rico- perto da un po’ di polvere. E così di notte in notte, con lo scorrere del tempo, con l’alter- narsi di sogni belli e brutti, come accade per le nostre figlie e i nostri figli, i sogni crescono e cambiano. Ad un certo punto poi, piano piano, molti di loro scompaiono o non appaiono più, son svaniti; nel non ricordo… nel non racconto… Mamma e papà si interrogano e curiosano. Ma al mattino la risposta oscilla tra il vago e il distratto, come qualcosa di scontato e per nulla eccezionale. Anzi, vi è pure il pericolo di cambiare la curiosità in irritazione per la noia di quel solito
12 Perché inseguire quei sogni significa lavorare nella realtà; Gruppi di narrazione: basti pensare i sogni più belli, quelli più difficili da realizzare, durano una vita intera… e non finiscono mai. calendario incontri 2023 Prima di terminare, vorrei poter raccontare di un’ultima ca- tegoria di sogni. Quelli mai espressi, sognati e scomparsi, non nella notte, E con questa narrazione, siamo felici di informarvi che con- ma al mattino. Proprio di fronte a mamma e papà, quando tinuano gli incontri con il Gruppo di narrazione. Per permet- riposati e rinvigoriti dalla notte, l’aria si respira breve e gli tere ad una maggior numero di genitori di essere presenti, vi occhi luccicano, ma le parole non escono. Non ci sono. informiamo che gli appuntamenti continueranno su piatta- Mamma e papà hanno un figlio così. Impacciato di parola e forma Zoom anche per il 2023. Vi invitiamo a segnare le date di corpo, non di sogni… sulle vostre agende. E allora che fare? Beh non ci siamo arrangiati e di soluzioni non ne abbiamo Un’occasione per conoscere altri genitori, confrontarsi e ancora trovate, ma una piccola ricetta sì… I SOGNI LI FAC- raccontare dei nostri figli e le nostre esperienze di genitori. CIAMO NOI!! Giorno per giorno, anche se talvolta affievoli- ti o indolenziti dalla fatica, li trasformiamo nella sua storia. Per iscrivervi, o ricevere maggiori informazioni, contattate- Facciamo dei tentativi, escogitiamo qualche stratagemma ci al numero: 091/972 88 78, o tramite email scrivendo a nel cercare di capire i suoi gusti e le sue preferenze. Li di- sabrina.astorino@atgabbes.ch. pingiamo come un arcobaleno per non scartare nessuna possibilità di scelta, non sappiamo quale sia il suo colore Vi aspettiamo carichi di emozione! preferito. Li suoniamo tutte le musiche e un po’ di cacofo- nia… cercando la sua canzone del cuore; e poi, proviamo con lo sport, la scuola e il tempo libero e ognuno ci aggiun- ga il proprio ingrediente. Infine ce li raccontiamo, li distruggiamo e li ricostruiamo, li rincorriamo e li condividiamo; come oggi qui con voi. Ma la cosa più importante sapete qual è? Che non smettia- mo mai! Buon sogno Nicolas! Sacha Lunghi papà Pedagogia dei Genitori
La bacheca 13 IL SETTORE ATTIVITÀ DEL Una seconda grande passione è quella per la sartoria, il cu- cito e le attività manuali in generale. Scelgo spesso di usare TEMPO LIBERO HA UN NUOVO il mio tempo libero per creare vestiti, borse, astucci eccetera. VOLTO Mi piace usare materiale recuperato, modificare vestiti già esistenti e, come curiosità, potrei dirvi che ho fatto il vestito da sposa di una mia cara amica. E sicuramente devo aggiungere alla lista anche la passione per i Benvenuta Paola! viaggi, il buon cibo e per tre galline con le quali ho avuto il piacere di condividere l’estate custodendo una capanna in Val di Blenio. A seguito di un’estate “scoppiettante” per il settore Atti- vità del tempo libero, siamo felici di presentarvi la nuova Uno degli aspetti che ci ha colpiti positivamente, è la responsabile: Paola Bulgheroni. Dopo una laurea in Peda- tua passata esperienza di volontaria nelle nostre colo- gogia curativa all’università di Friborgo, Paola si è trasferi- nie. Per diversi anni sei stata monitrice alla colonia Vo- ta per qualche anno a Parigi dove ha conseguito un Maser lere Volare, Effettoffolletto, ma hai fatto anche i nostri in “Migrazioni e Relazioni Culturali”. Originaria di Vezio, nei campi estivi e invernali. Come ci si sente ora ad essere suoi 29 anni, può raccontare diverse esperienze di colonia, “dall’altra parte”? In che modo credi possano tornare non solo come partecipante, ma anche come monitrice. È utili i tuoi anni d’esperienza come volontaria e c’è qual- questa sua passione, che l’ha accompagna fin da bambina, cosa che ti spaventa di questo “cambio di ruolo”? che l’ha spinta a concorrere per questo ruolo. Nelle prossi- me righe, avremo modo di conoscerla meglio. Effettivamente è un po’ strano, per alcuni aspetti, avere que- sto ruolo. Specialmente il venerdì pomeriggio quando i grup- Uno degli aspetti che contraddistingue la nostra Asso- pi partono per i week-end e sale la voglia di andare con loro. ciazione è quello di conoscere e presentare, in primis, Mi mancano molto anche le attività, i giochi di gruppo e le la persona, le proprie passioni e curiosità. Oltre ad es- chiacchierate della buona notte. sere una professionista, chi è Paola Bulgheroni e quali Per il resto è un ruolo che mi piace molto e che penso corri- sono i suoi interessi? sponda alle mie passioni e competenze. Il fatto di essere stata volontaria nelle colonie integrate, po- Ciao a tutti, grazie per questa opportunità! Come prima cosa, trebbe essere utile principalmente per due motivi. direi che la passione che mi caratterizza di più è quella per In primo luogo, negli anni ho sperimentato quasi tutti i diversi il mondo del volontariato e delle colonie. Ho avuto modo di ruoli delle persone che fanno parte del settore del tempo entrarci da bambina e non ne sono più uscita fino a qualche libero, partecipante, aiuto-monitrice, monitrice, cuoca, re- anno fa, quando ho iniziato a lavorare come educatrice. Le sponsabile magazzino, contabile… Penso quindi di avere colonie e i campi mi hanno sempre dato tanto, emozioni, delle basi per poter capire le necessità e le richieste che ar- esperienze, avventure, amicizie, amori e direi anche una bella riveranno e per poter accompagnare in modo empatico, sia i fetta di autostima. Una buona parte delle mie esperienze più partecipanti e le loro famiglie sia i volontari. indimenticabili la devo alle colonie così come tanti legami In secondo luogo, sapere e aver visto con i miei occhi quanto d’amicizia che sono duranti nel tempo. bene fanno le colonie a tutti, partecipanti, volontari, fami- glie e sapere quanto impegno richiede ai volontari e quan- ta passione viene impiegata, mi porta ad avere tantissima ammirazione nei loro confronti e sicuramente, accentua la mia motivazione per questo lavoro e la voglia di sostenerli e ringraziarli per tutto quello che fanno. Sono davvero felice di poter continuare a contribuire in piccola parte a rendere queste straordinarie esperienze possibili. Il settore Attività non è solo vacanze e estate. Si ca- ratterizza soprattutto da dinamiche diverse tra loro, a volte intrecciate. Da un lato, il desiderio e il bisogno, da parte di persone con disabilità, di partecipare ad attività diverse, da un altro, i familiari che beneficiano anch'essi di un tempo libero, ma con la preoccupazione di affidare il proprio caro a dei terzi. E poi ci sono le re- lazioni con i volontari: un mondo fatto di spontaneità e motivazione che va accompagnato e sostenuto. Come giostrarsi in questa rete?
14 Una cosa che ho potuto notare in questi primi due mesi di GRUPPO REGIONALE LUGANO lavoro, è che tutte le persone che fanno parte del settore del tempo libero vanno nella stessa direzione, l’obbiettivo è comune ed importante per tutti, cosa che permette un’otti- I Supergiovani vi aspettano! ma collaborazione caratterizzata da gentilezza, gratitudine e voglia di stare insieme. I genitori ed i familiari con i quali ho Non importa quale siano i colori della tua squadra quando avuto il piacere di parlare in questo primo periodo di lavoro, partecipi alle attività dei nostri Supergiovani… il successo è hanno sempre dato prova di fiducia verso l’Associazione e a SEMPRE assicurato! loro va sicuramente un grande ringraziamento. È una bellis- sima rete dove la base per fare un lavoro di qualità è già pre- Basta guardare questa: sente. Oltre a ciò, penso sia necessario ascoltare, prendere in considerazione tutti i diversi punti di vista ed essere chiari. Il fatto che sia un lavoro così variato mi motiva molto e le giornate ad atgabbes passano sempre molto velocemente. Atgabbes, come le altre associazioni ed enti del settore della disabilità, è confrontata, in questi ultimi anni, con l’evoluzione del concetto di inclusione: come pensi di affrontare questa sfida? Quali spunti e quali competen- ze, potresti portare alla riflessione globale in atto? Credo che il concetto di inclusione abbia già fatto un bel pez- zo del suo percorso. Le formazioni in pedagogia o in scien- ze sociali permettono agli studenti di non considerarlo un concetto a sé, ma piuttosto un modo di vedere la realtà che viene interiorizzato ed entra a far parte del modo di pensare e comportarsi. Almeno, per me è stato così. Dopo il bachelor in pedagogia curativa, sono andata a Parigi a fare un master in sociologia delle discriminazioni e strategie del cambia- mento. Quest’ultima è una formazione molto interessante e anche molto impegnativa a livello personale. Ci hanno inse- Non perderti l’occasione di fare attività con NOI. Iscriviti al gnato a cancellare tutti i nostri preconcetti e i cliché, andare più presto! oltre i luoghi comuni, non farsi influenzare dalle esperienze passate. Penso sia un percorso riflessivo importante da fare Prossimo uscita: Pranzo con Tombola, il 14 gennaio presso perché l’inclusione non riguarda solo le persone con disabili- "La Casetta" al Parco Vira di Savosa. tà, riguarda tutte le persone, ognuna con le sue specificità e differenze. Quindi, per rispondere alla domanda, continuerò Sei interessato/a e vuoi maggiori informazioni? Scrivici: pi- a guardare il mondo attraverso i miei valori e usare quanto gnatiellosara@gmail.com. appreso durante gli studi per portare là dove possibile dei piccoli cambiamenti. La squadra più bella siamo NOI! Supergiovani Gruppo regionale Lugano
Dossier 15 L’AMORE HA BISOGNO DI Eppure, la sessualità rappresenta una parte integrante della personalità di ogni individuo, si tratta di un bisogno prima- SPAZIO rio che racchiude, oltre all’esigenza fisiologica, anche una dimensione psicologica, affettiva e sociale che, se represso Il Dossier in questione, parte dalla partecipazione al Con- o non considerato, prima o poi inevitabilmente emergereb- vegno di Coordown “L’amore ha bisogno di spazio”, tenuto- be attraverso modalità differenti che potrebbero tradursi si a Rimini lo scorso settembre. Teniamo a precisare che il anche in esperienze negative e fallimentari. Inoltre, è utile tema, quindi, sarà trattato soprattutto secondo l’approccio tenere presente che alla base dei progetti individualizzati italiano, riportando gli interventi di Fabio Veglia, psicologo, delle persone con disabilità, dovrebbero esserci i loro sogni psicoterapeuta e sessuologo clinico, coordinatore scientifi- e desideri. co del Servizio Disabilità e Sessualità della Divisione Servizi Socio-assistenziali della Città di Torino e integrando riferi- Ricordiamo, infine, che anche l’Art.3 della Convenzione menti bibliografici di altri autori italiani. ONU dei diritti delle persone con disabilità, ha riconosciuto Per l’occasione, atgabbes è stata invitata a portare l’esperien- e sostiene il diritto delle persone con disabilità di esercitare za ticinese con un intervento di Donatella Oggier-Fusi -refe- la propria sessualità, così come il diritto alla procreazione, rente del Settore Affettività e Sessualità- dal titolo: “Accogliere alla genitorialità e al ricevere un’educazione sessuale. L’Or- e accompagnare le carezze. Immaginare spazi, promuovere ganizzazione Mondiale della Sanità, sostiene inoltre, che “la percorsi condivisi, costruire alleanze e praticare i confini” di cui salute sessuale è l’integrazione degli aspetti somatici, affet- leggeremo in seguito. Con orgoglio, vi informiamo che il setto- tivi, intellettuali e sociali dell’essere sessuato, allo scopo di re Affettività e sessualità, proprio quest’anno, compie 10 anni. pervenire a un arricchimento della personalità umana, della comunicazione e dell’amore”. Tuttavia, nonostante i diritti conosciuti, dobbiamo osservare Disabilità e sessualità, che, almeno sul nostro territorio, la realtà quotidiana delle persone con disabilità, è ancora lontana da quanto auspica- parliamone! to… Le diverse esperienze raccolte dalla nostra Associazio- ne, così come le molteplici richieste di aiuto, confronto o su- La sessualità è una dimensione dell’esperienza umana ge- pervisione da parte di familiari e/o professionisti del settore, neralmente esclusa dai progetti di vita delle persone con di- ci indicano che, ancora oggi, la vita affettiva e sessuale della sabilità. “Nella disabilità, l’aerea della sessualità è da sempre persona con disabilità, nella maggior parte dei casi, viene caratterizzata da preconcetti tipici di una cultura proibizioni- presa in considerazione solo in situazioni di crisi o quando sta, nonostante la sessualità risponda in ognuno di noi a un ci pone davanti a questioni, le cui soluzioni, non possono mandato biologico ben preciso, orientato alla riproduzione”1. essere più rinviate. L’immagine della persona con disabilità, ancora troppo spesso identificata nell’eterno bambino, così come l’imba- razzo, il timore e le domande che le famiglie e/o gli operatori provano quando si parla di sesso, in aggiunta ad una visione spesso stereotipata della sessualità, ci spingono a credere che l’esperienza sessuale sia un’esperienza poco adatta o poco importante per le persone con disabilità. La maggior parte dei progetti individualizzati delle perso- ne con disabilità, infatti, sono finalizzati all’acquisizione o mantenimento di competenze volte allo sviluppo di una “massima autonomia possibile” della persona. Abilità che riguardano differenti dimensioni della loro vita, come quella lavorativa, la cura e l’igiene, l’occupazione del tempo libe- ro, la loro socialità, eccetera, ma dove, nella maggior parte dei casi, la sfera della sessualità, non viene assolutamente contemplata, se non come soluzione a eventuali situazioni d’emergenza o “comportamenti problema”. 1 “Sessualità e disabilità intellettiva. Guida per caregiver, educatori e ge- nitori”, Francesco Rovatti, Erickson, 2016
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