L'ambasciata d'Israele in Italia dona all'Asl2 due dispositivi intelligenti per la sanificazione delle mani

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L'ambasciata d'Israele in Italia dona all'Asl2 due dispositivi intelligenti per la sanificazione delle mani
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      L’ambasciata d’Israele in Italia dona all’Asl2 due
      dispositivi intelligenti per la sanificazione delle mani
      di Giulia Magnaldi
      28 Aprile 2021 – 16:07

      Savona. La delegazione italiana dell’ambasciata israeliana ha donato ad Asl2 due
      dispositivi intelligenti per la sanificazione delle mani.

      L’Organizzazione Mondiale della Sanità (OMS) ha costantemente sottolineato sin
      dall’inizio della pandemia da coronavirus come un’azione apparentemente tanto banale
      come lavarsi le mani sia, se correttamente eseguita, la misura preventiva più efficace
      contro la diffusione del contagio. È per queste ragioni che l’Ambasciata d’Israele in Italia,
      a testimonianza dell’amicizia tra Italia e Israele e del comune impegno nella lotta alla
      pandemia, ha voluto far dono di due dispositivi intelligenti per il lavaggio delle mani
      prodotti dalla start-up israeliana Soapy Care all’Asl2 della Regione Liguria. I due
      apparecchi saranno collocati presso il San Paolo di Savona e il Santa Corona di Pietra
      Ligure. Un gesto a testimonianza dell’amicizia tra Italia e Israele e un simbolo del comune
      impegno dei due paesi nella lotta alla pandemia.

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L'ambasciata d'Israele in Italia dona all'Asl2 due dispositivi intelligenti per la sanificazione delle mani
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      Presenti una delegazione dell’Ambasciata, i dirigenti dell’Asl 2 e le autorità politiche
      regionali, provinciali e locali. Ai saluti introduttivi del direttore generale dell’Asl2 Marco
      Damonte Prioli e dell’Ambasciatore d’Israele in Italia, Dror Eydar, hanno fatto seguito gli
      interventi del consigliere regionale Angelo Vaccarezza, del presidente della commissione
      sanità e sicurezza sociale della Regione Liguria Brunello Brunetto, del Questore di Savona
      Giannina Roatta, del presidente della Provincia di Savona Pierangelo Olivieri, del sindaco
      di Savona Ilaria Caprioglio, del presidente dell’Associazione Italia-Israele Cristina Franco,
      e del Co-Fondatore di Soapy Europe Srl, Federico Raveglia. Presenti anche il Capo di
      Gabinetto della Prefettura di Savona Martina Anatriello, il Questore di Savona Giannina
      Roatta. Nel corso della cerimonia, inoltre, è intervenuto in collegamento da Israele il Capo
      della task-force del piano vaccinale anti-Covid per il Maccabi Healthcare Services, Dott.
      Arnon Shahar.

      Il dispositivo donato, “Soapy”, è un lavandino intelligente connesso all’Internet of Things
      (IoT) e potenziato dall’intelligenza artificiale che assicura correttezza, efficienza ed
      ecosostenibilità del lavaggio delle mani. Specificamente calibrato per erogare il
      quantitativo ottimale di acqua e detergente, l’azienda sottolinea, il dispositivo garantisce
      un risparmio di acqua fino al 95%, di reagenti fino al 60% e di elettricità fino al 95%. L’AI
      di Soapy, inoltre, è in grado di monitorare se il livello di accuratezza dei lavaggi è stato
      adeguato e questi ultimi dati possono essere elaborati per successive analisi sanitarie.

      “Israele ha riaperto, il vaccino funziona. Un risultato, questo, replicabile anche qui, nella
      meravigliosa Italia che può, deve e merita di uscire dalla pandemia”, ha affermato
      l’Ambasciatore Eydar dopo aver illustrato i positivi risultati della campagna vaccinale
      israeliana. “Israele sta collaborando con l’Italia in molti settori, incluso quello sanitario.
      Abbiamo recentemente proposto al governo italiano una partnership nella terza fase dello
      sviluppo del vaccino israeliano. Ci siamo offerti di partecipare a esperimenti per sviluppare
      un farmaco anti-Covid a base di anticorpi sviluppati presso l’Istituto Biologico di Ness
      Ziona, con cui l’Azienda Ospedaliero-Universitaria Careggi di Firenze intrattiene già da
      tempo una fruttuosa collaborazione. Ci siamo altresì offerti di condividere con l’Italia i
      nostri ultimi studi sull’efficacia del vaccino anti-Covid. Infine, abbiamo chiesto di avviare il
      programma ‘Passaporto verde’ per consentire ai cittadini vaccinati di muoversi tra i due
      Paesi. I turisti israeliani sarebbero ben felici di poter venire in Italia, con evidente
      beneficio per l’economia del Bel Paese”.

      “Siamo particolarmente orgogliosi di questo gesto – dice il direttore di Asl2 Marco
      Damonte Prioli – perchè siamo la prima Asl italiana a ricevere questo device. Sono già
      state installate e sono funzionanti e ci permetteranno di migliorare la battaglia contro il
      Coronavirus anche grazie all’aiuto di una nazione che sta riuscendo a combattere il Covid.
      I nostri ringraziamenti all’Ambasciatore Eydar, che rappresenta oggi il popolo di Israele,
      un Paese che, forte di risultati eccellenti sul fronte vaccinazioni nel proprio territorio, ha
      deciso di estendere il suo impegno nella lotta contro il Coronavirus alla comunità
      internazionale e, in particolare, al nostro territorio”, ha affermato. “L’ASL 2 è
      sinceramente grata per la donazione di queste apparecchiature innovative, simbolo di
      amicizia, vicinanza e sostegno nella lotta al coronavirus. Già installate e pienamente
      operative, contribuiranno a incrementare la sicurezza di operatori e pazienti. Inoltre,
      siamo la prima azienda sanitaria in Italia a ricevere questo dono e questo ci inorgoglisce
      particolarmente”.

      “Ringraziamo l’ambasciatore in Italia – conclude Prioli – che oggi già forte dei risultati
      contro il Covid nel territorio di espandere l’aiuto alla comunità internazionale”.

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      Dopo i ringraziamenti alle autorità da parte dell’ambasciatore di Israele in Italia Dror
      Eydar aggiunge: “Soap I care, struttura per mantenere l’ambiente libero da virus per
      quanto riguarda le mani che toccano tante cose. Questo è particolarmente importante
      nell’era del Covid”.

      E entra nel merito della campagna vaccinale svolta in Israele: “E’ stato vaccinato più della
      metà della popolazione con la seconda dose di vaccino, circa il 90% di persone con età
      superiore a 50 anni. Il paese ha riaperto e siamo tornati alle attività di cui abbiamo
      dimenticato che aspetto avessero”.

      “Il vaccino funziona – continua – è qualcosa che può essere realizzato anche nella
      meravigliosa Italia che può e deve uscire dalla pandemia non solo in ambito ospedaliero
      ma Israele collabora in molti ambiti. Abbiamo recentemente proposto una partnership al
      governo nella terza fase del vaccino israeliano e di sviluppare insieme un farmaco con
      l’ospedale Carregi di Firenze”.

      “A San Remo nel 1920 in presenza delle potenze alleate che avevano vinto la seconda
      guerra mondiale e Francesco Nitti. Per la prima volta della distruzione del tempo del 70
      d.C. il mondo ha riconosciuto al popolo ebraico i diritti nella propria terra e di stabilire un
      focolare nazionale dopo un esilio di circa due millenni. Questo evento di portata storica si
      svolse in Liguria”.

      La Provincia di Savona, nel febbraio 2020, aveva avuto l’onore e il privilegio di ospitare a
      Palazzo Nervi l’ambasciatore Dror Eydar per il convegno “100 anni di Israele in Liguria”,
      un evento organizzato dalla Provincia di Savona in collaborazione con l’Associazione Italia
      Israele Savona. La collaborazione fra il territorio Ligure e Israele è da sempre molto forte
      e ogni incontro è il segno tangibile di questo importante rapporto di fratellanza e
      condivisione e amicizia fra i popoli.

      Il presidente della Provincia di Savona Pierangelo Olivieri dichiara: “Si è trattato di
      un’occasione molto importante per il nostro territorio, frutto di un lavoro di sinergia
      Istituzionale che rinsalda ancora di più l’unità tra le nostre nazioni e le nostre comunità,
      con un grande ringraziamento a quella Israeliana per questi doni molto importanti in
      questo momento di emergenza.”

      Sulla solidità della cooperazione Italia-Israele tanto a livello nazionale quanto a livello

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      regionale si è soffermato poi il consigliere regionale Vaccarezza: “È una giornata
      importante, questa; ringrazio di cuore l’ambasciatore Dror Eydar per essere qui e per il
      suo gesto di grande generosità e altissima sensibilità. L’evento di oggi rappresenta un
      ulteriore rafforzamento dei rapporti non solo fra Italia e Israele, ma anche fra Liguria e
      Israele. Si allinea inoltre al lavoro svolto in quest’ultimo anno insieme all’Associazione
      Italia Israele di Savona e finalizzato a portare avanti l’impegno assunto nei confronti del
      popolo ebraico. Un impegno, questo, che non può rimanere solo celebrativo con la
      memoria degli orrori del XX secolo, ma deve essere operativo e tangibile nel XXI secolo nei
      confronti dell’ unica vera democrazia del Medio Oriente: lo Stato di Israel. Centouno anni
      fa è stata scritta una pagina che ha scritto la storia del mondo. Regione Liguria è la prima
      istituzione che ha recepito la definizione di antisemitismo e ha preso su Ezbollah una
      posizione coraggiosa e per prima che spero venga seguita presto da altri. Ci dovremmo
      ricordare gli errori nel secolo scorso in questo”.

      Similmente, la presidente dell’Associazione Italia Israele di Savona, nel ringraziare
      l’Ambasciatore, ha parlato di “un gesto di solidarietà che ulteriormente salda quel legame
      storico fra la Liguria e lo Stato di Israele, nato oltre un secolo fa a Sanremo”. “Siamo
      particolarmente riconoscenti del fatto che, accogliendo subito la nostra proposta, questo
      prezioso dono dell’Ambasciata sia stato destinato alle strutture sanitarie della provincia di
      Savona a beneficio della salute dei nostri concittadini”, ha concluso.

      “Io fino a qualche mese fa lavoravo come medico – aggiunge il consigliere Brunetto – in
      questo ospedale e le faccio le congratulazioni per come Israele si sta muovendo sul piano
      internazionale. Ringrazio per l’offerta generosa fatta all’Asl con un’impronta tecnica molto
      appropriata”.

      “Esiste una fratellanza vera e profonda tra i nostri popoli e oggi viene concretizzata. Tutte
      le prove si possono superare. E’ un orgoglio accoglierla sul nostro territorio a dare
      testimonianza concreta”.

      “Grazie da parte di tutti i cittadini – aggiunge il sindaco di Savona Ilaria Caprioglio – un
      dono che è all’insegna della sostenibilità ambientale e la salute delle persone. E’ centrato
      l’obiettivo della fratellanza e partnership”.

      Federico Raveglia, cofondatore di Soapy Europe, ha commentato: “Soapy è una macchina
      rivoluzionaria che consente di lavarsi le mani secondo le indicazioni suggerite dall’OMS e
      uno strumento perfetto per i luoghi che hanno necessità di mantenere standard igienici
      elevati, quali ospedali e case di cura. Ringraziamo l’ambasciata Israeliana che ha scelto
      per l’Ospedale San Paolo di Savona la nostra tecnologia, già sperimentata con successo
      nello Sheba Tel HaShomer Hospital del distretto di Tel Aviv. Siamo certi che il sistema di
      Soapy, che consente di monitorare quantità e qualità dei lavaggi, elaborare e gestire i dati
      statistici, aiuterà tutto il personale sanitario nel combattere la diffusione di patologie e
      infezioni”.

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