Kurmi en Cochabamba Un ponte che unisce, un arcobaleno tra il Ticino e la Bolivia - Comundo

Pagina creata da Claudia Bevilacqua
 
CONTINUA A LEGGERE
Kurmi en Cochabamba Un ponte che unisce, un arcobaleno tra il Ticino e la Bolivia - Comundo
Bollettino No. 5, dicembre 2020
Di Lisa Macconi e Alex Brandino / Dignità per le persone in situazione di strada
Un interscambio professionale con Comundo

                                             Kurmi en Cochabamba
                  Un ponte che unisce, un arcobaleno tra il Ticino e la Bolivia

             Durante un’attività di distribuzione di viveri in una zona periurbana di Cochabamba

Care amiche e cari amici,

questo impegnativo e strampalato 2020 sta per finire, ed eccoci pronti per mandarvi nuovamente qualche notizia dalla
Bolivia. Ci troviamo a Cochabamba ormai da quasi due anni e mezzo e iniziamo intravedere la fine del nostro impegno
di tre anni con COMUNDO e la Fundación Estrellas en la Calle. Alle prese con emozioni che oscillano dalla frustrazione
di aver “perso” diversi mesi e la soddisfazione di aver vissuto comunque molto, cerchiamo di guardare avanti e di
goderci tutto quel che ancora arriverà.
Dal mese di settembre la pandemia ci sta dando un po’ di tregua e ci stiamo quindi godendo la possibilità di uscire,
lavorare a pieno ritmo e incontrarsi in piccoli gruppi, anche se sempre provvisti della mascherina che ci accompagna in
maniera obbligatoria ormai da marzo. Visto quanto sta succedendo in Europa, anche qui viviamo con lo spettro della
seconda ondata, ovviamente sempre con la speranza che non arrivi.
Ad ottobre siamo anche passati indenni dalle tanto temute elezioni presidenziali, che si sono fortunatamente svolte in
un clima di relativa tranquillità, e che hanno (ri)consegnato la vittoria al MAS (Movimiento al Socialismo), partito dell’ex
presidente Evo Morales. A novembre del 2019, dopo un mese di violente manifestazioni, Evo Morales aveva lasciato il
Paese accusato di frode elettorale dopo 14 anni al potere. Da novembre 2020 il nuovo Presidente dello Stato Plurina-
zionale della Bolivia è Luis Alberto Arce Catacora, detto Lucho, professore universitario e due volte Ministro dell’econo-
mia di Morales, considerato da molti come l’artefice della recente crescita economica del Paese. Grazie al ritorno al
potere del MAS Evo Morales, dopo un anno di esilio in Argentina, è potuto rientrare rapidamente in Bolivia senza

      Contatto – Lisa Macconi
      Per iscriversi al mio gruppo di sostegno oppure non ricevere più il bollettino scrivimi:
      lisa.macconi@comundo.org
      Comundo si fa carico dei costi del mio interscambio.
      Le informazioni sulle possibilità di donazione si trovano nell'ultima pagina.
Kurmi en Cochabamba Un ponte che unisce, un arcobaleno tra il Ticino e la Bolivia - Comundo
Bollettino No. 5, dicembre 2020
Di Lisa Macconi e Alex Brandino / Dignità per le persone in situazione di strada
Un interscambio professionale con Comundo

dover rispondere dei numerosi processi a suo carico ed è          lavoro o mi chiedono la mia opinione rispetto a situazioni
stato immediatamente (ri)eletto Presidente del partito con        che riguardano donne e ragazze che seguiamo. Inoltre, vi-
grande soddisfazione di una gran parte della popolazione          sto che fortunatamente la cooperazione attraverso l’inter-
che ha continuato a considerarlo come l’unico e insostitui-       cambio di persone non è fatta solo di dati e risultati misu-
bile leader. Il resto del Paese ritiene invece che con la vit-    rabili, è importante per me sottolineare anche che mi
toria del MAS, Evo Morales abbia ripreso in mano il potere        sento ogni giorno più a mio agio nei diversi ambiti del la-
e che orchestrerà tutto da dietro le quinte, utilizzando il       voro e percepisco che il mio ruolo viene riconosciuto come
nuovo Presidente come semplice facciata. Quel che è certo         parte integrante del progetto e della FEC (cosa non sem-
è che Arce e il MAS (ri)prendono in mano un Paese stanco          pre scontata all’inizio). Anche Alex, che in qualità di volon-
e in crisi, ma comunque sempre imprevedibile e pronto a           tario fa ormai parte a pieno titolo della Fondazione, ha tro-
scendere in strada e lottare per le proprie posizioni.            vato il suo spazio e il suo apporto viene molto apprezzato.
                                                                  Entrambi riteniamo che ci abbia aiutato molto il fatto di
Valutazione annuale                                               condividere con i colleghi anche i diversi momenti compli-
                                                                  cati che si sono presentati durante l’ultimo anno. Molte or-
Come ogni anno, durante il mese di ottobre, ogni coope-           ganizzazioni di volontariato e cooperazione internazionale
rante si è dovuto dedicare alla valutazione annuale dei           hanno ritirato i propri operatori sul campo già l’anno
propri obiettivi e delle attività pianificate. Un momento si-     scorso durante le proteste e altri hanno fatto lo stesso ne-
curamente un po’ temuto da tutti poiché significa sedersi         gli ultimi mesi a causa della pandemia. COMUNDO ci ha
e analizzare quanto fatto, riportare tutti i risultati ottenuti   dato la possibilità di rimanere, mettendo in atto tutte le
ma anche capire che cosa non ha funzionato e perché.              misure di sicurezza, e crediamo che questo abbia raffor-
Molto spesso, presi dalla frenesia di fare, di non dire mai       zato i legami con i nostri colleghi e con la Direzione. Il fatto
di no, di soddisfare le aspettative e di dimostrare totale        di rimanere, di rendersi disponibili e condividere le diffi-
flessibilità può capitare di distanziarsi un po’ dai propri       coltà ci ha aiutato a dimostrare il nostro impegno, il quale
obiettivi e di non prendersi il tempo di valutare ed aggiu-       e stato ripagato dalla fiducia che ci è sempre stata data.
stare in maniera costante la pianificazione. Quest’anno, in       Potrà sembrare strano iniziare a raccogliere i frutti dell’in-
cui tutto è stato stravolto, temevo che nel momento di            terscambio solamente dopo due anni, ma in realtà è pro-
valutare quanto fatto sarei rimasta delusa dagli scarsi ri-       prio cosi che funziona, ed è per questo che COMUNDO
sultati ottenuti, invece mi sono sorpresa ad elencare molte       mette l’accento sull’importanza di progetti a lungo termine
attività portate a termine e diversi processi in corso raf-       che non durino meno di tre anni. Ovviamente non è stato
forzati. Ovviamente ci sono stati anche alcuni obiettivi che      e non è sempre tutto rose e fiori, i dubbi e i problemi sono
malgrado tutta la buona volontà non sono stati raggiunti          quotidiani, il lavoro di cooperante è una sfida continua con
o addirittura sono stati cancellati, come per esempio il la-      sé stessi e con gli altri, è la ricerca di equilibrio tra frustra-
voro nelle carceri, che per ovvi motivi non è stato possibile     zioni e soddisfazioni in un contesto che ti mette alla prova
svolgere. È stato un sollievo, malgrado le molte interru-         e ti sorprende ogni giorno, nel bene e nel male. E in realtà
zioni dovute agli scontri dell’anno scorso e alla pandemia        è forse proprio questo quello che si cerca quando si ab-
di quest’anno, poter individuare anche diversi risultati ed       bandona la propria routine e si decide di partire per
esperienze positive. Dal mio punto di vista, e anche sulla        un’esperienza di questo tipo.
base della valutazione effettuata insieme alla coordinatrice
di COMUNDO in Bolivia, mi ritengo soddisfatta nel vedere
i miei colleghi preparare e svolgere senza di me le attività
su temi relazionati al genere, mi fa piacere che la respon-
sabile del progetto FENIX mi chieda di formare la sua
équipe e di accompagnarli nella costruzione della loro stra-
tegia di genere della quale si sono resi conto di aver biso-
gno per garantire il pieno esercizio dei diritti e sento che
stiamo costruendo qualcosa quando i miei colleghi mi pro-
pongono di elaborare insieme del nuovo materiale da uti-
lizzare per introdurre la prospettiva di genere nel nostro

2 | www.comundo.org
Kurmi en Cochabamba Un ponte che unisce, un arcobaleno tra il Ticino e la Bolivia - Comundo
Bollettino No. 5, dicembre 2020
Di Lisa Macconi e Alex Brandino / Dignità per le persone in situazione di strada
Un interscambio professionale con Comundo

Incontro nazionale COMUNDO

Dal 16 al 19 novembre si è svolto il consueto incontro an-
nuale dei cooperanti di COMUNDO in Bolivia. Quest’anno
non è stato purtroppo possibile incontrarsi personalmente
e quindi l’incontro ha avuto luogo via zoom. È stato ovvia-
mente un po’ strano vedersi solo attraverso lo schermo e
sono mancati i momenti informali e di scambio che nor-
malmente caratterizzano questi incontri. Abbiamo però
potuto affrontare alcuni temi interni, soprattutto rispetto
all’arrivo di Interteam (altra ONG svizzera di cooperazione
attraverso l’interscambio di persone) in COMUNDO, e par-
tecipare a diversi momenti formativi su tematiche quali la
sicurezza digitale e la creazione di materiale e strumenti
digitali a sostegno del nostro lavoro. Vi è però stato spazio
anche per un momento più conviviale durante il quale ci         Attività con la comunità delle commercianti della zona della sta-
siamo riuniti virtualmente per condividere una pizza che ci     zione centrale dei bus
è stata gentilmente fatta recapitare a casa da COMUNDO.         Perché se è vero che tutti e tutte ovunque dovremmo con-
Per compensare un po’ tutta questa vita virtuale, noi coo-      siderarci come potenziali vittime, è altrettanto vero che ci
peranti a Cochabamba abbiamo deciso di incontrarci di           sono circostanze e caratteristiche che possono far aumen-
persona durante la settimana dell’incontro, una volta per       tare questo rischio. PROTEJERES è un progetto nazionale
un pranzo tra ticinesi a casa della mia collega Marilena e      sviluppato da altre tre ONG (tra cui Estrellas en la Calle)
poi un pomeriggio per una grigliata tutti insieme a casa        che lavorano in diverse zone del Paese. A Cochabamba la-
nostra.                                                         voriamo in particolare con la comunità che condivide lo
                                                                spazio con i gruppi di persone in situazione di strada che
                                                                segue la Fondazione. Per questo ambito del progetto ap-
                                                                plichiamo la metodologia denominata ECO2, un modello di
                                                                prevenzione, riduzione del danno e reinserimento sociale
                                                                che serve per costruire e mettere in pratica interventi in
                                                                diversi contesti di esclusione sociale coinvolgendo tutta la
                                                                comunità. L’obiettivo è quello di migliorare le condizioni di
                                                                vita di persone, gruppi, e comunità di una determinata
                                                                zona, rafforzando le relazioni, le conoscenze e i servizi esi-
                                                                stenti e creando nuove proposte e strumenti a seconda
                                                                delle necessità individuate. Per mettere in atto questo mo-
                                                                dello è stato necessario realizzare una mappatura delle
                                                                zone dove vivono tre gruppi in situazione di strada formati
Chiusura dell'incontro annuale COMUNDO Bolivia                  soprattutto da minorenni e con la presenza di molte ra-
                                                                gazze, una categoria particolarmente vulnerabile rispetto
Progetto PROTEJERES: la comunità che si informa e               alla tratta e allo sfruttamento sessuale minorile. La map-
protegge                                                        patura ha permesso di identificare l’esistenza di luoghi
                                                                considerati a rischio (postriboli, discoteche, bar clande-
Un aspetto importante del progetto PROTEJERES (preven-          stini, zone di spaccio di sostanze e di furti) dei luoghi de-
zione della tratta e dello sfruttamento sessuale minorile)      dicati ai servizi a favore della popolazione (centri di salute,
è quello del lavoro con la comunità, ossia con le persone       centrali di Polizia, centri infantili, scuole…), ma ha per-
che vivono, lavorano o transitano nelle zone considerate        messo anche di individuare delle tipologie di persone
“a rischio”, in particolare rispetto alle problematiche della   che occupano questi spazi (commercianti formali e infor-
tratta di persone e dello sfruttamento sessuale minorile.       mali, clienti ed acquirenti, gruppi in situazione di strada,

3 | www.comundo.org
Kurmi en Cochabamba Un ponte che unisce, un arcobaleno tra il Ticino e la Bolivia - Comundo
Bollettino No. 5, dicembre 2020
Di Lisa Macconi e Alex Brandino / Dignità per le persone in situazione di strada
Un interscambio professionale con Comundo

studenti…). Avere a disposizione una fotografia della realtà      dal fatto che la circolazione dei mezzi di trasporto pubblici
in cui si lavora permette di mettere in pratica la visione        era molto ridotta ma anche per prevenire il contagio da
che caratterizza il modello ECO2: trasmettere e rafforzare        COVID-19). Quella della bicicletta si è rivelata una strate-
il senso di comunità e quindi di responsabilità che ogni          gia vincente che ci ha permesso di riprendere i contatti
persona dovrebbe sviluppare e mettere in atto per co-             prima del previsto, generando nelle persone curiosità e
struire insieme spazi sociali più vivibili, sicuri e liberi da    ammirazione per il fatto che malgrado la situazione aves-
discriminazioni. Come Fondazione che lavora con persone           simo trovato il modo di continuare le visite. Inoltre, per
in situazione di strada che vengono molto spesso discrimi-        noi è stato interessante conoscere la città da un altro
nate e cacciate dai luoghi dove sostano, i nostri interventi      punto di vista e sperimentare anche un po’ di sana spen-
sono incentrati soprattutto nel formare e sensibilizzare la       sieratezza dopo molte giornate trascorse in casa a lavorare
comunità rispetto alla loro realtà affinché non vengano           da soli davanti ad un computer.
semplicemente espulse o dimenticate, ma piuttosto che si
rifletta tutti insieme sulle cause e le soluzioni possibili. In
questo senso quest’anno abbiamo formato 60 persone di
due diverse zone della città che ora rappresentano uno
punto di riferimento per la propria comunità.

Quando incontriamo le persone che formano le comunità
con le quali lavoriamo, diciamo loro che le consideriamo
come i nostri occhi per quando noi non possiamo essere
presenti. In effetti queste persone trascorrono molto
tempo nello stesso spazio dei gruppi in situazione di strada
e per questo ci informano su come stanno, se ci sono nuovi
integranti soprattutto se minorenni, se vi sono stati inter-
venti della polizia, se qualcuno è stato arrestato o ferito,
se ci sono stati litigi o problemi. Molte commercianti cono-
scono perfettamente le persone in situazione di strada con        Visita, durante la quarantena flessibile, ad una venditrice di gior-
le quali lavoriamo, spesso offrono loro da mangiare magari        nali della piazza dove vive un gruppo di minorenni in situazione di
                                                                  strada
in cambio di piccoli lavoretti, a volte custodiscono le loro
coperte o effetti personali e capita addirittura che nascon-
                                                                  Traiettorie di vita
dono, in maniera più o meno cosciente, anche oggetti ru-
bati. Una signora che possiede un negozietto nella zona
                                                                  In questo bollettino vogliamo presentarvi due persone che
dove dorme un gruppo con cui lavoriamo, ha preso così a
                                                                  attraverso la loro esperienza possono aiutare a capire me-
cuore la situazione di un ragazzo quando ha scoperto che
                                                                  glio la realtà boliviana e il lavoro della Fondazione.
stava cercando di uscire dalla vita di strada e per questo
                                                                  La prima testimonianza è quella di Israel Gallego, mio col-
si era iscritto ad una scuola: gli lasciava accesa una lam-
                                                                  lega nel progetto PROTEJERES. Israel ha 28 anni, ha stu-
padina tutta la notte affinché lui potesse fare i compiti
                                                                  diato scienze dell’educazione e ha una traiettoria di vita
mentre gli altri dormivano. Un piccolo gesto che prova che
                                                                  interessante che lo ha portato da bambino lavoratore che
il senso di comunità esiste anche in situazioni e contesti
                                                                  partecipava ai progetti della FEC a educatore nella stessa
difficili, dove la convivenza non è sempre scontata.
                                                                  Fondazione. In queste breve chiacchierata mi ha raccon-
                                                                  tato un po’ della sua storia.
Durante il lockdown il lavoro con la comunità ha ovvia-
mente subito forti ripercussioni perché per molti mesi la
                                                                  Dove sei nato e cresciuto? Sono nato a Potosí (città dell’al-
comunità ha praticamente smesso di esistere, almeno
                                                                  tipiano nel Sud della Bolivia) e quando avevo tre anni, per
nella sua forma tradizionale, e, malgrado il tentativo di
                                                                  questioni economiche, la mia famiglia ha deciso di migrare
mantenere i contatti telefonicamente, era evidente la ne-
                                                                  a Cochabamba alla ricerca di migliori condizioni di vita.
cessità di incontrarsi. Per questo, appena ci è stato possi-
                                                                  Sono cresciuto con mia mamma, mio fratello e mia sorella.
bile, abbiamo iniziato ad uscire in bicicletta (scelta dovuta

4 | www.comundo.org
Kurmi en Cochabamba Un ponte che unisce, un arcobaleno tra il Ticino e la Bolivia - Comundo
Bollettino No. 5, dicembre 2020
Di Lisa Macconi e Alex Brandino / Dignità per le persone in situazione di strada
Un interscambio professionale con Comundo

Che infanzia hai avuto? Quando avevo 5 anni mio papà ci            sto cercando di fare lo stesso io nel mio lavoro, cercando
ha abbandonati per andare a vivere con un’altra donna.             di essere un esempio positivo per chi si trova in difficoltà.
Questo ha penalizzato molto mia mamma, poiché nella co-            Considero che per me sia più facile mettermi nei loro
munità della quale siamo originari la colpa di una separa-         panni, capirli e sostenerli, visto che ci sono passato anche
zione viene sempre data alla donna, anche quando è il              io.
marito a tradirla o a lasciarla. La situazione della mia fa-
miglia, soprattutto economicamente, era molto difficile e          Qual’ è l’aspetto del tuo lavoro che più ti piace? La situa-
quindi da piccoli io e mio fratello abbiamo iniziato a lavo-       zione in Bolivia è molto critica da molti punti di vista, esi-
rare lavando parabrezza ai semafori, gridando i nomi delle         stono molte realtà difficili e disperate, lavorare come edu-
destinazioni dei bus alle fermate e vendendo caramelle. È          catore mi permette di dare il mio apporto per migliorare la
stato un periodo difficile per noi, come bambini era dura          vita di alcune persone, affinché non si sentano abbando-
lavorare e trascorrere molto tempo per strada. Ma questo           nate. Mi piace molto l’aspetto delle relazioni umane, poter
ha permesso alla nostra famiglia di avere qualche soldo            esserci per quelle persone che molto spesso non hanno
per sopravvivere.                                                  nessuno.

Come hai conosciuto Victor Hugo Arellano (fondatore e Di-
rettore della FEC)? Avevo circa 7 anni e lavoravo nella
zona del mercato centrale di Cochabamba. Ricordo bene
quel giorno, avevo dei problemi di salute e mi stava san-
guinando molto il naso. Mi trovavo con mio fratello ed è
apparso Victor che immediatamente mi ha accompagnato
in ospedale. In seguito, ha aiutato anche mia mamma e
mia sorella che erano ammalate. Victor stava facendo uno
stage in un’altra organizzazione (la FEC non esisteva an-
cora) e ci ha invitati a partecipare a delle attività del centro
dove lavorava. In questo centro ci aiutavano a fare i com-
piti, ci davano informazioni utili, eravamo tutti bambini che
provenivano da famiglie che vivevano situazioni difficili.
Poi Victor ha avuto l’idea di creare una sua Fondazione ed
ha iniziato con un progetto per ragazzi/e in situazione di
strada e minorenni lavoratori e lavoratrici. Io facevo parte
di questo secondo gruppo e il progetto ci aiutava molto
perché vivevamo in situazione di povertà estrema, riceve-
vamo da mangiare ma anche sostegno psicologico e mo-
rale, facevano tutto il possibile per evitare che prendes-
                                                                   Israel Gallego durante un'attività di prevenzione della tratta di
simo brutte strade.
                                                                   persone con un gruppo di bambini lavoratori

Come mai hai scelto di diventare educatore? Quando ho
                                                                   Cosa pensi della collaborazione tra la FEC e COMUNDO e
finito la scuola obbligatorio Victor mi ha proposto di parte-
                                                                   dell’esperienza di lavorare con una cooperante di CO-
cipare ad un progetto dello Stato indirizzato a giovani che
                                                                   MUNDO? Credo che sia una gran opportunità per la FEC
combinava lavoro sociale e servizio militare. Questa espe-
                                                                   perché permette di poter contare con cooperanti con espe-
rienza mi ha permesso di costruire un mio progetto di vita
                                                                   rienza, con persone preparate che rimangono a lavorare
ed è in quel periodo che ho deciso di studiare scienze
                                                                   con noi per un lungo periodo. Apprezzo molto il fatto che
dell’educazione. Ho scelto quella facoltà perché avevo vis-
                                                                   i/le cooperanti scelgano di lavorare con la popolazione che
suto sulla mia pelle l’importanza di incontrare durante il
                                                                   sostiene la Fondazione, non è una cosa scontata. Io sento
proprio cammino persone che ti capiscano e sostengano,
                                                                   di aver imparato delle cose, Lisa ha più esperienza di me
soprattutto quando sei in una situazione difficile. Sono
                                                                   in certi ambiti e così ho potuto confrontarmi con lei su
stato fortunato, ho avuto molti esempi positivi e adesso

5 | www.comundo.org
Kurmi en Cochabamba Un ponte che unisce, un arcobaleno tra il Ticino e la Bolivia - Comundo
Bollettino No. 5, dicembre 2020
Di Lisa Macconi e Alex Brandino / Dignità per le persone in situazione di strada
Un interscambio professionale con Comundo

molti aspetti del nostro lavoro. Io, per esempio, ero terro-          genitori non possiedono i documenti necessari per il rico-
rizzato all’idea di parlare in pubblico, però vendendo i miei         noscimento oppure quando il padre è assente è abba-
colleghi e Lisa che lo facevano, prendendo spunto da al-              stanza comune che un bebè rimanga senza nome anche
cune loro tecniche, parlandone e sentendo il loro sostegno            per qualche mese. Proprio la settimana scorsa abbiamo
mi sono lanciato e ora sento che sono migliorato.                     pellegrinato con lei da un ufficio all’altro, per riunire tutti i
Rispetto alle tematiche di genere Lisa ci ha aiutato a ca-            documenti necessari per ottenere la carta d’identità della
pirne l’importanza per il nostro lavoro e ora anche noi ri-           bambina, cosa non evidente visto il (mal)funzionamento
flettiamo su aspetti che prima tralasciavamo e cerchiamo              della burocrazia boliviana, soprattutto quando sei una ma-
di metterli in pratica, anche se ammetto che non è sempre             dre minorenne sola con la paura che i servizi sociali (ma-
facile. Credo che le conoscenze che abbiamo io e il respon-           gari anche a ragione) ti portino via tua figlia. Paula alterna
sabile del progetto, unite alla visione di Lisa generi un bel         periodi in cui vive in situazione di strada con un gruppo di
mix che ci aiuta tutti e tre a migliorare il nostro lavoro.           minorenni, a momenti in cui torna a casa con sua mamma.
                                                                      Ricordo molto bene il giorno in cui mi ha chiesto di par-
                                                                      larmi per raccontarmi che una sua amica era rimasta in-
                                                                      cinta e voleva sapere se potevamo aiutarla ad abortire. In
                                                                      Bolivia l’aborto è illegale, ad eccezione di situazioni di gravi
                                                                      problemi di salute della madre e di stupro. Dalle prime
                                                                      frasi e dalla preoccupazione nei suoi occhi è risultato su-
                                                                      bito chiaro che quell’amica non esisteva e che le mille do-
                                                                      mande riguardavano invece Paula stessa. Una volta rassi-
                                                                      curata sul fatto che potesse parlarne apertamente con me
                                                                      mi ha subito fornito un’analisi molto lucida della sua situa-
                                                                      zione: “Sono una bambina, non posso diventare mamma”.
                                                                      Come Progetto abbiamo fatto il possibile per sostenerla
                                                                      nelle sue scelte, purtroppo però, malgrado le leggi esi-
                                                                      stenti non è stato possibile garantire l’esercizio dei suoi
                                                                      diritti. Le istituzioni e le persone che avrebbero dovuto
                                                                      muoversi per far rispettare i suoi diritti e applicare le leggi
                                                                      hanno letteralmente girato la testa dall’altra parte, na-
                                                                      scondendosi dietro la falsa morale che non riconosce il di-
                                                                      ritto all’aborto perché contrario alla vita, ma accetta con
                                                                      disinteresse il fatto che una ragazzina di 14 anni con pro-
                                                                      blemi di consumo di sostanze stupefacenti dia alla luce un
                                                                      neonato con la prospettiva che vivano in strada. L’unica
                                                                      opzione concreta che le hanno proposto è stata quella di
                                                                      dare in adozione sua figlia, ma quando ancora la sua pan-
                                                                      cia neanche si notava Paula mi ha detto: “crescerà dentro
                                                                      di me per nove mesi, lo farò nascere, non credo di poter-
                                                                      mene separare in quel momento, dopo tutto quel tempo
Riunione "callejera" (di strada) con i miei colleghi Israel Gallego
e Javier Vicente prima di un’attività di PROTEJERES                   dentro di me”.

                                                                      La frustrazione di quei giorni è stata tanta, sia per lei che
La seconda testimonianza è quella di Paula, 15 anni ap-
                                                                      per noi. Dopo gli incontri con Paula tornavo a casa arrab-
pena compiuti e una figlia di tre mesi. Dall’anno scorso
                                                                      biata perché sapevo bene che, data la situazione di par-
partecipa alle attività del progetto PROTEJERES.
                                                                      tenza già complicata, una nascita avrebbe molto probabil-
Da quando è diventata mamma, ogni volta che la incontro
                                                                      mente solo peggiorato le cose, come abbiamo purtroppo
le chiedo speranzosa se sua figlia abbia finalmente un
                                                                      visto accadere in molti altri casi. Attualmente Paula oscilla
nome ma niente, continuo a dovermene fare una ragione
                                                                      tra alti e bassi, tra maturità e irresponsabilità, tra essere
e aspettare pazientemente. Infatti, soprattutto quando i

6 | www.comundo.org
Kurmi en Cochabamba Un ponte che unisce, un arcobaleno tra il Ticino e la Bolivia - Comundo
Bollettino No. 5, dicembre 2020
Di Lisa Macconi e Alex Brandino / Dignità per le persone in situazione di strada
Un interscambio professionale con Comundo

madre o adolescente. Con i miei colleghi stiamo facendo il      però devi iniziare a consumare sostanze, per essere accet-
possibile per sostenerla, stiamo lavorando con lei e la sua     tata, per essere come tutti ed è così che ho iniziato.
famiglia, stiamo valutando se sia in grado di essere madre
per davvero e se sia quello che vuole, stiamo cercando di       Come hai vissuto negli ultimi mesi? A volte non avevo
fare in modo che segua una terapia piscologica e impari         molto da mangiare, è stato difficile. Sinceramente non mi
un lavoro, ma si tratta di processi lunghi e difficili. Con-    è successo niente di buono ultimamente, l’unica cosa po-
frontata con questa situazione ho ripensato spesso a            sitiva è stato passare del tempo con mia figlia e a volte
quando lavoravo presso Casa Santa Elisabetta a Lugano,          con mia mamma. Ho litigato con le altre ragazze del
proprio con giovani madri in difficoltà, e alla frustrazione    gruppo (in situazione di strada). Per fortuna “los jovenes”
che sentivo per certi casi che sembravano non risolversi        (“i giovani”, così vengono chiamati gli educatori della FEC)
mai e per le lacune del sistema di presa a carico. Ora mi       venivano a trovarmi e mi chiamavano quando distribui-
dico che mi piacerebbe avere un’opzione così da proporre        vano viveri e adesso mi stanno aiutando con i documenti
a Paula, per dare una chance a lei e a sua figlia, ma pur-      per mia figlia. Sono in ritardo con le sue vaccinazioni,
troppo qui non esistono centri di quel tipo.                    quando era ammalata non ho potuto portarla dal medico
Qualche settimana fa, nell’ambito della valutazione delle       perché senza documenti non ti accettano.
attività del progetto PROTEJERES, abbiamo posto alcune
domande a Paula.

Che cosa fai nella vita? Curo mia figlia di tre mesi, pulisco
la casa di mia mamma e quando posso lavoro vendendo
vestiti usati al mercato. A volte passo del tempo con il
gruppo (di minorenni in situazione di strada).

Cosa vorresti fare da grande? Vorrei avere un lavoro, mi
piacerebbe studiare per diventare giornalista.

Che ricordi hai della tua infanzia? Ricordo che stavo con
mia nonna, non ho dei bei ricordi di quando ero piccola.

Chi sono le persone delle quali ti fidi? Mi fido solo di me
stessa, non ho delle vere amicizie, nel quartiere dove sono
cresciuta non parlo con nessuno. Ho ricevuto troppe fre-        Paula e il gruppo in situazione di strada nel quale vive, durante
gature nella mia vita.                                          un'attività sulle emozioni

                                                                Cosa pensi del progetto PROTEJERES? Mi piace, mi ha fatto
Come descriveresti la tua famiglia? Mia mamma mi so-            capire come posso proteggermi dalle situazioni pericolose.
stiene. Famiglia per me significa unione e comunicazione,       In strada ci sono molti pericoli, soprattutto se sei giovane
però nella mia famiglia non c’è molto di questo.                e femmina. A volte ci mettiamo in situazioni pericolose e i
                                                                maschi approfittano di questo per farci del male, non ci
Ti piaceva andare a scuola? Si, la mia scuola era bella e i     rispettano. Non è facile per una ragazza vivere in strada.
professori mi trattavano bene. Ero brava a scuola. Poi però     Quello che ho imparato è importante anche per la mia fa-
ho iniziato a frequentare brutte amicizie, sia a scuola che     miglia e le mie amiche, per questo ne parlo con loro.
fuori. Ogni giorno accompagnavo mia mamma che ven-
deva al mercato, all’inizio stavo con lei, poi ho iniziato ad
annoiarmi e ho conosciuto i ragazzi del gruppo, andavo
con loro negli Internet-cafè e quando era ora di andare a
casa non mi facevo trovare e stavo in giro con loro. Non
saprei dire perché mi piaceva stare con loro, forse da sola
mi annoiavo e mi sentivo triste. Se vuoi entrare nel gruppo

7 | www.comundo.org
Kurmi en Cochabamba Un ponte che unisce, un arcobaleno tra il Ticino e la Bolivia - Comundo
Bollettino No. 5, dicembre 2020
Di Lisa Macconi e Alex Brandino / Dignità per le persone in situazione di strada
Un interscambio professionale con Comundo

Tre cose imparate da quando viviamo a Cochabamba                  Angolo del Cochabrandino

1) Le tradizioni si incontrano (e si scontrano) ogni giorno       Come spiegato da Lisa la Fondazione è tornata a lavorare
con la modernità. Le tradizioni ancestrali in Bolivia sono        in maniera quasi normale ed il mio impegno come volon-
ancora molto forti e spesso la medicina moderna e quella
tradizionale si incontrano per rispondere a problematiche
più o meno gravi. Ne è la prova il ruolo delle “parteras
tradicionales”, levatrici che basano il loro operato sulla
medicina tradizionale, e che si è rivelato particolarmente
importante durante questi mesi di pandemia e in partico-
lare quando si è verificato il collasso del sistema sanitario.
Parlando di questo con l’infermiere del progetto mi ha
spiegato come alcune pratiche siano rimaste le stesse di
secoli fa. Quella del “manteo” (da manta, ossia coperta),
per esempio, in cui si fa sdraiare la donna incinta su varie
coperte ed aguayos (stoffa tradizionale colorata) e pren-
dendo i quattro angoli delle stoffe la si fa cullare in maniera
più o meno forte per aiutare il bebè a trovare la posizione
giusta per poter nascere. La stessa tecnica viene utilizzata
anche con adulti, bambini e bambine che hanno vissuto un          Venditore di caffè in bicicletta per le strade di Cochabamba
forte spavento perché si crede che il movimento generato
rimetta il cuore nella posizione giusta.                          tario continua. Dopo la fase di aiuto umanitario, ora sono
                                                                  impegnato con i colleghi a svolgere le attività con i gruppi
2) La vita qui, a volte, appare più facile. In una realtà cao-    in situazione di strada e con le famiglie in difficoltà. Il mio
tica, fatta di sgarri alle regole, di disordine, di improvvisa-   ruolo principale rimane comunque quello di aiutare nell’
zione e leggerezza come quella boliviana, le cose a volte         ambito della comunicazione. In particolare, nelle ultime
funzionano in maniera sorprendentemente semplice. Ini-            settimane mi è stato chiesto di partecipare alla realizza-
zia a piovere? Improvvisamente ad ogni angolo vendono             zione di un video nel quale raccogliere le testimonianze di
ombrelli e mantelline. Vuoi invitare qualcuno a pranzo?           alcuni beneficiari rispetto alle difficoltà incontrate durante
Non è necessario farlo con una settimana di anticipo, un          questo lungo periodo di emergenza sanitaria e quaran-
paio di ore saranno più che sufficienti. Sei in ritardo? Il       tena. La maggior parte di queste persone vive di quello
ritardo non è mai un problema. Ti invitano ad una festa in        che guadagna giorno per giorno ed il fatto di non poter
un salone per eventi? Inutile stressarsi prima per com-           lavorare a causa delle restrizioni in vigore si è rivelato un
prare il regalo, a lato di ogni salone esiste un negozio che      grosso problema. Registrando le interviste, preparate e
vende articoli da regalo da comprare appena prima di en-          realizzate dagli educatori che conoscono molto bene la
trare. Dispensa vuota? Sicuramente passeranno davanti a           realtà di queste persone, che si fidano di loro e per questo
casa vari camioncini che vendono sale, frutta, verdura,           sono disposte a raccontarsi, ho avuto ancora una volta
formaggio, arachidi, riso, pollo, maiale e via dicendo.           l’opportunità di ascoltare storie che ti fanno riflettere e ti
                                                                  toccano.
3) Basta una bici o una moto per portarsi con sé tutto il         Pochi giorni fa abbiamo registrato a casa di una famiglia
necessario per svolgere il lavoro di giardiniere: rastrello,      che vive nella zona sud della città, della quale conoscevo
cesoie, corde, piccola macchina tagliaerba, sacchi, ma-           solo due dei quattro figli ma non i genitori. Appena arrivato
chete, pali e quant’altro trovano infatti facilmente e inge-      nella loro semplice casa, sono stato accolto molto bene,
gnosamente il proprio spazio tra manubrio e portapacchi.          soprattutto dal figlio Julio di 9 anni, il quale mi è venuto
Lo stesso vale per il venditore ambulante di caffè che ha         incontro e mi ha abbracciato dicendomi di essere contento
trasformato la sua bici in una caffetteria su due ruote.          di rivedermi. Poca distanza di sicurezza, ma sicuramente
                                                                  molta emozione. Dopo essermi presentato alla mamma mi
                                                                  hanno offerto del the preparato dalla figlia maggiore e pro-
                                                                  posto più volte un posto a sedere per stare comodo. Julio

8 | www.comundo.org
Kurmi en Cochabamba Un ponte che unisce, un arcobaleno tra il Ticino e la Bolivia - Comundo
Bollettino No. 5, dicembre 2020
Di Lisa Macconi e Alex Brandino / Dignità per le persone in situazione di strada
Un interscambio professionale con Comundo

è stato il mio assistente, mi ha aiutato a cercare l’angolo     arrivando in auto da Potosì, città a otto ore da Cocha-
migliore della casa (composta da cucina e una sola stanza       bamba, e in quel momento si trova ancora a tre ore dalla
dove dormono tutti) per le riprese e con non poca curiosità     meta. Gli spiego che sarebbe stato impossibile raggiun-
ha preparato con me l’attrezzatura per registrare. Ascol-       gere la vetta partendo così tardi e a quel punto lui mi con-
tando le risposte mi ha colpito particolarmente quando la       fessa che c’è un altro problema, rivelatosi poi il vero pro-
signora Cintya ha detto: “Durante la quarantena non po-         blema principale. Mi spiega che il motivo della gita è quello
tevo uscire a vendere, non avevamo soldi, se non fosse          di compiere un rituale sulla vetta con l’aiuto di uno Yatiri,
stato per l’aiuto della Fondazione i miei figli sarebbero       una sorta di sciamano che mette in atto pratiche basate
morti di fame”. Alla fine della registrazione Julio mi ha ac-   sulla tradizione andina per aiutare le persone in difficoltà.
compagnato al negozietto del quartiere per comprare una         In questo caso lo sciamano avrebbe dovuto svolgere un
bibita che abbiamo condiviso e al momento di salutarci mi       rituale per aiutare un giovane rimasto paralizzato a se-
ha chiesto “Joven, vas a volver? “(Giovane, verrai an-          guito di un incidente avvenuto proprio su quella monta-
cora?). Poter entrare nelle case di queste persone e sen-       gna. L’idea era infatti quella di portare il ragazzo, in spalla
tirsi accolti così bene è sempre una bella esperienza e sono    o spingendolo sulla carrozzina, fino a 5050 mt, nel punto
contento che la mia passione per la fotografia e i video mi     dove è avvenuto l’incidente e invocare lo spirito della mon-
stia dando questa opportunità.                                  tagna affinché lo aiutasse a guarire. Ovviamente tutto
                                                                questo mi ha sorpreso molto, non tanto per le credenze
                                                                che so essere molto forti ed importanti qui in Bolivia, ma
                                                                per il fatto che il loro progetto fosse totalmente irrealizza-
                                                                bile. Per questioni di sicurezza e responsabilità spiego che,
                                                                pur rispettando le loro idee, non posso accompagnarli nell’
                                                                impresa. Propongo di andare solamente fino al punto dove
                                                                solitamente inizia la camminata e di svolgere il rituale ai
                                                                piedi della montagna. Non nascondo che a quel punto mi
                                                                sarebbe anche piaciuto assistere alla cerimonia e poterli
                                                                aiutare in qualche modo. Dopo diverse ore, finalmente il
                                                                gruppo giunge a Cochabamba in compagnia dello scia-
                                                                mano. Dopo una lunga trattativa, mille spiegazioni sui pe-
                                                                ricoli ai quali sarebbero andati incontro, diverse telefonate
Durante le riprese dell'intervista a una famiglia beneficia-
                                                                con il proprietario del tour operator e qualche sguardo mi-
ria dei progetti della FEC
                                                                naccioso da parte dello Yatiri, il loro programma non cam-
Per quanto riguarda la mia occupazione nel settore del tu-      bia e quindi io decido di ritirarmi. Uno dei presenti mi ha
rismo, ovviamente al momento la situazione è ancora ab-         anche gentilmente chiesto quanto dovevano pagarmi per
bastanza ferma e sappiamo tutti il perché. Fortunata-           avermi tenuto occupato tutta la mattina e gli ho proposto
mente però, a poco a poco, si sta riattivando almeno il         di offrirmi una birra la prossima volta che ci saremmo in-
turismo nazionale e capita di ricevere richieste di tour da     contrati. Sicuramente mi piacerebbe rivederlo per sapere
parte di boliviani/e. Circa un mese fa sono stato contattato    se sono riusciti a portare a termine il loro progetto e so-
per accompagnare un gruppo di boliviani in cima al Pico         prattutto se lo spirito della montagna ha aiutato in qualche
Tunari, la montagna di 5050mt che sovrasta Cochabamba.          modo quello sfortunato ragazzo.
Mi presento al punto d’incontro alle 7.00, orario in cui sem-
pre ci incontriamo per iniziare i tours, in modo da disporre    Grazie per aver letto il nostro quinto bollettino, un caro
di sufficiente tempo per raggiungere la cima ed evitare         saluto da Cochabamba
qualsiasi rischio. Ad aspettarmi vi era però una sola per-
sona che mi spiega che il gruppo arriverà con mezz’ora di
ritardo. Non mi preoccupo più di tanto, visto che si tratta     Lisa e Alex
di un ritardo ancora accettabile in vista della camminata.
Trascorsi i trenta minuti di ritardo annunciati, sempre la
stessa persona mi dice che c’è un problema: il gruppo sta

9 | www.comundo.org
Kurmi en Cochabamba Un ponte che unisce, un arcobaleno tra il Ticino e la Bolivia - Comundo
Bollettino No. 5, dicembre 2020
Di Lisa Macconi e Alex Brandino / Dignità per le persone in situazione di strada
Un interscambio professionale con Comundo

10 | www.comundo.org
Puoi anche leggere