Aiuti umanitari e protezione civile
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LE POLITICHE D E L L’ U N I O N E EUROPEA Aiuti umanitari e protezione Aiutare le vittime civile di catastrofi e conflitti e proteggere le persone a rischio Gl i aiut i um anit ar i eur o p ei f ann o una r eal e d if fer en za p er t ut t e l e vit t im e d i c al am it à e c o n f l it t i nel m o n d o .
INDICE Perché abbiamo bisogno di una politica in materia di aiuti umanitari e protezione civile — Salvare vite ed evitare sofferenze umane ��������������������������������������������������� 3 LE POLITICHE La strategia dell’UE — Un approccio D ELL’UNIONE EUROPEA basato sulle esigenze ��������������������������� 7 Cosa fa l’Unione — Rispettare gli Questa pubblicazione fa parte di una serie che illustra le impegni ���������������������������������������������� 10 varie politiche europee, spiegando quali sono le competenze dell’Unione europea e quali risultati ha ottenuto. Dove andiamo — Soddisfare le esigenze �������������������������������������������� 15 Le pubblicazioni sono disponibili online: http://ec.europa.eu/pol/index_it.htm Per saperne di più ���������������������������� 16 http://europa.eu/!VF69Kf Funzionamento dell’Unione europea L’Europa in 12 lezioni Europa 2020: la strategia europea per la crescita I padri fondatori dell’Unione europea Affari esteri e politica di sicurezza Affari marittimi e pesca Agenda digitale Agricoltura Aiuti umanitari e protezione civile Allargamento Ambiente Azione per il clima Le politiche dell’Unione europea Banche e finanza Aiuti umanitari e protezione civile Bilancio Commercio Commissione europea Concorrenza Direzione generale della Comunicazione Consumatori Informazioni per i cittadini Cooperazione internazionale e sviluppo 1049 Bruxelles Cultura e settore audiovisivo BELGIO Dogane Energia Manoscritto aggiornato nel novembre 2014 Fiscalità Frontiere e sicurezza Copertina e illustrazione a pag. 2: © Jupiterimages Giustizia, diritti fondamentali e uguaglianza Imprese 12 pagg. — 21 × 29,7 cm Istruzione, formazione, gioventù e sport ISBN 978-92-79-42495-3 Lotta antifrode doi:10.2775/81984 Mercato interno Migrazione e asilo Lussemburgo, Ufficio delle pubblicazioni dell’Unione Occupazione e affari sociali europea, 2015 Politica regionale Ricerca e innovazione © Unione europea, 2015 Salute La riproduzione è autorizzata. Per l’uso o la riproduzione Sicurezza dei prodotti alimentari di singole fotografie, occorre chiedere l’autorizzazione Trasporti direttamente al titolare del copyright. Unione economica e monetaria ed euro
A iuti umanitari e prote z ione ci v ile 3 Perché abbiamo bisogno di una politica in materia di aiuti umanitari e protezione civile Salvare vite ed evitare sofferenze umane Le immagini di conflitti e catastrofi che invadono Ciò significa combinare la risposta alle catastrofi con i nostri schermi televisivi e le prime pagine dei giornali un’ampia gamma di attività per: derivano dalla crescente complessità e vulnerabilità del mondo in cui viviamo. Con l’aumento delle calamità • ridurre il rischio di catastrofi, ad esempio mediante naturali e dei conflitti, crescono anche le esigenze strategie per mitigare le conseguenze dei umanitarie. La risposta dell’Unione europea (UE) cambiamenti climatici; consiste nel fornire in tutto il mondo un’assistenza di emergenza alle vittime di catastrofi e conflitti sulla • migliorare la preparazione alle catastrofi, sviluppando base delle loro esigenze, in particolare attraverso la ad esempio sistemi di allarme rapido; direzione generale della Commissione europea per gli Aiuti umanitari e la protezione civile (ECHO), che ha il • assicurare una graduale transizione dopo la fase di compito di alleviare le sofferenze, preservare la dignità emergenza, in particolare ricollegandosi alle strategie delle vittime e salvare vite umane. Si tratta di una delle in materia di aiuti allo sviluppo; espressioni più tangibili del valore fondamentale della solidarietà, proprio dell’UE. • rafforzare la resilienza generale delle popolazioni, ad esempio investendo in misure che aiutino a preparare Negli ultimi anni le emergenze si sono moltiplicate. Nel le popolazioni a shock futuri. 2014 si sono registrate per la prima volta quattro emergenze di terzo livello, la categoria più alta secondo Servono costanti aggiustamenti per rispondere alle la classificazione delle Nazioni Unite. L’UE è presente in nuove sfide causate dall’evolversi delle minacce globali. tutte e quattro le zone di crisi: Siria, Sud Sudan, Per migliorare l’efficacia della sua risposta alle crisi, nel Repubblica centrafricana e Iraq, ma viene anche in aiuto 2010 l’UE ha riunito sotto uno stesso tetto gli aiuti delle popolazioni bisognose dell’Afghanistan, della umanitari e la protezione civile. regione del Sahel e di molte parti dell’Africa, dell’America centrale e meridionale e del Sud‑est Il meccanismo dell’UE per la protezione civile aiuta asiatico. Effettua inoltre operazioni di soccorso in aree i paesi partecipanti a prevenire le catastrofi, prepararsi di crisi «dimenticate», che godono di una scarsa alle emergenze e mettere in comune le risorse da attenzione internazionale. rendere disponibili per una risposta rapida e coordinata nei paesi eventualmente colpiti. Se gli aiuti umanitari Per la comunità internazionale l’imperativo morale dell’UE sono destinati ai paesi extra UE, il meccanismo è aiutare le popolazioni più vulnerabili del mondo e la Commissione europea da tempo è impegnata a prestare soccorso. ECHO fornisce assistenza diretta alle persone in difficoltà, a prescindere dalla loro nazionalità, religione, sesso od origine etnica. Il lavoro della Commissione europea non si limita ad affrontare le conseguenze immediate delle catastrofi e a venire in soccorso delle vittime, ma si estende all’intero ciclo delle catastrofi: prevenzione, preparazione, risposta e ricostruzione. Investire nella prevenzione dei rischi e nella preparazione alle calamità è infatti più utile che non sostenere i costi dell’assistenza, ripresa e ricostruzione dopo un evento avverso. © ACTED L’UE finanzia gli aiuti umanitari in India dal 1996.
4 L E P O L I T I C H E D E L L ’ U N I O N E E U R O P E A può essere attivato in caso di emergenze sia all’interno loro paese, l’assistenza prestata ha fatto una reale dell’UE che al suo esterno. È uno strumento che rafforza differenza per le persone in stato di bisogno. la collaborazione europea in materia di protezione civile e affianca i provvedimenti adottati dagli Stati membri a livello nazionale, regionale e locale, offrendo mezzi Uniti nella solidarietà efficaci per la prevenzione, la preparazione e la risposta in caso di catastrofi naturali provocate dall’uomo. Un’indagine condotta nel 2012 ha rivelato che Questo quadro complementare e più snello consente 9 cittadini europei su 10 sono favorevoli al una maggiore capacità di risposta e coordinamento e un finanziamento degli aiuti umanitari da parte dell’UE. uso migliore delle risorse. Nonostante l’impatto della crisi economica, questa tendenza si sta accentuando e sostiene la necessità di un forte impegno europeo in questo campo. La Insieme per fare la differenza stragrande maggioranza ha anche riconosciuto che un’azione coordinata dell’UE nel campo della protezione Insieme agli Stati membri, l’Unione europea è il civile per affrontare le catastrofi è più efficace degli principale donatore di aiuti umanitari del mondo. Ogni interventi dei singoli paesi. anno, i finanziamenti erogati dal bilancio dell’UE danno assistenza a più di 120 milioni di persone di oltre 90 Gli aiuti umanitari sono una responsabilità condivisa tra paesi non europei. l’Unione e i suoi paesi membri e gli aiuti sono forniti in collaborazione con operatori internazionali e locali. Nel Pur rappresentando solo una frazione della spesa campo della protezione civile, all’Unione spetta dell’Unione — meno dell’1 % del bilancio annuale — sostenere, coordinare e integrare le attività dei paesi l’importo di più di un miliardo di euro all’anno si membri. Il ruolo di coordinamento le ha consentito di è rivelato determinante per soddisfare le esigenze delle puntare su obiettivi più alti mettendo in comune risorse popolazioni nelle situazioni di crisi. Dagli aiuti alle e conoscenze. Filippine per stabilizzare il paese a seguito del tifone Haiyan del 2013, alla protezione dei civili a seguito Per gestire l’impatto a lungo termine delle catastrofi delle inondazioni che hanno devastato parti della e accelerare la prevenzione e la preparazione, aiuti Bosnia‑Erzegovina e Serbia nel 2014, al coordinamento umanitari e risposta alle crisi devono procedere dei ponti aerei verso la Guinea, Sierra Leone e Liberia parallelamente alle attività in altri campi, incluse la dopo la più vasta epidemia del virus Ebola mai cooperazione allo sviluppo e la protezione ambientale. registrata, all’aiuto prestato a milioni di persone colpite Si rende pertanto indispensabile un coordinamento dalla fame nel Sahel, agli sforzi in corso per assistere a livello dell’UE. milioni di rifugiati siriani in fuga dal conflitto in atto nel Questa famiglia del Burundi, © European Union dopo essere stata sfollata, ha potuto rientrare a casa grazie al sostegno al reinsediamento dell’UE.
A iuti umanitari e prote z ione ci v ile 5 Le iniziative promosse dalla Commissione per Perché dobbiamo rafforzare la resilienza sviluppare la resilienza nel Sahel e nel Corno delle persone vulnerabili d’Africa, nel quadro della risposta alla crisi causata Ogni anno milioni di persone sono colpite da siccità, dalla siccità in tali regioni, hanno dato risultati inondazioni, frane, cicloni, terremoti, tsunami, promettenti. Queste iniziative (rispettivamente incendi e altre calamità. Si stima che il 97 % delle AGIR‑Sahel e SHARE) tentano di spezzare il circolo vittime di catastrofi naturali vive nei paesi in via di vizioso di siccità, carestia e povertà, rafforzando il sviluppo, che pagano il più alto tributo in termini di coordinamento tra aiuti umanitari e assistenza allo vite umane. È pertanto indispensabile accrescere la sviluppo. L’iniziativa SHARE nel Corno d’Africa ha già resilienza delle persone vulnerabili di questi paesi mobilizzato 350 milioni di euro dal 2012 e sarà affinché possano affrontare e superare meglio le seguita da una serie di progetti nell’ambito dell’11° catastrofi. Fondo europeo di sviluppo. L’iniziativa AGIR punta a raccogliere 1,5 miliardi di euro per accrescere la resilienza nel Sahel dal 2014 al 2020. Come si concretizza l’aiuto dell’UE? Il rafforzamento della resilienza è al confine tra gli L’accento posto dalla Commissione europea sulla aiuti umanitari e l’assistenza allo sviluppo. È in resilienza permetterà di salvare più vite umane, quest’ottica che nel 2012 la Commissione europea aumentare l’efficienza in termini di costi ha proposto al Parlamento europeo e al Consiglio e contribuire a ridurre la povertà — accelerando una nuova politica per far sì che gli aiuti umanitari così l’impatto degli aiuti e promuovendo lo sviluppo e allo sviluppo dell’UE possano aumentare la sostenibile. resilienza e ridurre la vulnerabilità delle persone colpite dalle catastrofi mediante piani di gestione delle crisi e sistemi di allarme rapido. A Vanuatu, bambini aiutano © European Union a costruire un modello del vulcano del Monte Garet, la principale minaccia per le loro vite.
6 L E P O L I T I C H E D E L L ’ U N I O N E E U R O P E A Una risposta comune alle crescenti minacce Alleviare gli effetti delle catastrofi legate al clima: il caso di Vanuatu La portata e la frequenza delle emergenze umanitarie Quella del Pacifico è una delle regioni più soggette che si verificano ogni anno nel mondo è in aumento. a catastrofi del mondo, in termini di ricorrenza, I cambiamenti climatici, l’aumento della popolazione, gravità e portata dei rischi potenziali. È altamente l’urbanizzazione, le attività industriali e il degrado soggetta a cicloni, terremoti, tsunami, inondazioni, ambientale costituiscono insieme la maggiore causa di frane, incendi ed eruzioni vulcaniche, nonché ad questo fenomeno. epidemie. Dal primo intervento nell’ex Jugoslavia lacerata dalla Nell’arcipelago di Vanuatu nel Pacifico, uno dei guerra del 1992, alla devastante catastrofe umanitaria paesi meno sviluppati del mondo, i cambiamenti in corso in Siria, alle operazioni rapidamente coordinate climatici hanno acuito la minaccia delle calamità di protezione civile nelle Filippine a seguito del tifone naturali. Haiyan e alle alluvioni in Serbia e Bosnia‑Erzegovina del 2014, l’UE ha ripetutamente dimostrato di essere L’UE sta aiutando le comunità locali ad affrontare all’altezza delle nuove e crescenti sfide umanitarie. gli effetti delle catastrofi e a migliorare la loro preparazione a tali eventi, ad esempio mediante la valutazione delle minacce, la pianificazione per fronteggiare le emergenze e la costruzione di rifugi contro i cicloni. Tra il 2007 e il 2012 ha erogato 4,3 milioni di euro per migliorare la preparazione alle catastrofi e 2,3 milioni di euro per assistere le comunità colpite dalle calamità naturali nella regione del Pacifico occidentale. Nella regione è attualmente in corso un programma di preparazione del valore di 3 milioni di euro. TENDENZE RIGUARDANTI LE VITTIME DI CATASTROFI 700 450 432 421 Vittime (in milioni)* 414 413 Numero di catastrofi dichiarate 400 658 386 600 343 350 355 500 332 Numero di vittime dichiarate (in milioni)* 300 Numero di catastrofi dichiarate 278 259 400 250 227 343 200 300 284 267 150 245 200 217 100 100 50 0 0 1990 1991 1992 1993 1994 1995 1996 1997 1998 1999 2000 2001 2002 2003 2004 2005 2006 2007 2008 2009 2010 2011 *Vittime: morti e totale delle persone colpite Fonte: Centro per la ricerca sull’epidemiologia delle catastrofi (CRED).
A iuti umanitari e prote z ione ci v ile 7 La strategia dell’UE Un approccio basato sulle esigenze L’UE presta assistenza sulla base delle esigenze dei lanciato l’iniziativa «EU Aid Volunteers» (per ulteriori diretti interessati e si rivolge ai più bisognosi informazioni, vedere il capitolo «Dove andiamo»). a prescindere dalla loro nazionalità, religione, sesso, origine etnica o appartenenza politica. Gli aiuti sono attentamente dosati per rispondere alle Valori fondamentali comuni caratteristiche specifiche di ciascuna emergenza, I partner dell’UE nel campo degli aiuti umanitari tenendo conto di fattori come età e sesso delle vittime. devono sottoscrivere alcuni principi fondamentali: Prima di prendere una decisione sui finanziamenti l’UE effettua una valutazione delle esigenze. —— umanità: è necessario dare risposta alla sofferenza dovunque si verifichi; L’UE si interessa in modo particolare alle situazioni di crisi che, pur richiedendo ancora un’assistenza, non —— neutralità: gli aiuti non devono favorire alcuni sono più al centro dell’attenzione dei media gruppi rispetto ad altri; internazionali e dei donatori. Per tali crisi «dimenticate» —— imparzialità: gli aiuti devono essere forniti solo l’UE conduce una valutazione specifica, in modo da sulla base delle esigenze, senza discriminazioni; individuare le esigenze sul campo e prestare soccorso. —— indipendenza: l’unico scopo degli aiuti umanitari è alleviare la sofferenza umana, non Aiuto dove e quando richiesto possono essere al servizio di qualsiasi altro obiettivo. Gli aiuti umanitari e gli interventi di protezione civile sono spesso realizzati in condizioni estreme: gli aiuti devono raggiungere le vittime in tempi molto brevi ed essere adeguati alle loro esigenze specifiche, e questo Sul campo quando problemi logistici e di sicurezza rendono difficile l’accesso alle zone colpite. Per soddisfare le esigenze di base delle vittime di una determinata catastrofe e aiutarle a proteggere i loro Oltre a disporre di 347 addetti presso la sua sede mezzi di sostentamento, gli aiuti umanitari finanziati centrale, l’UE può contare su una rete mondiale di 44 dall’UE possono assumere svariate forme, a seconda uffici locali specializzati, presenti in 39 paesi di tutto il delle circostanze specifiche dell’evento. mondo, nonché su 148 esperti umanitari, sostenuti da 320 dipendenti locali. Nelle situazioni di crisi, offrono L’assistenza alimentare può includere la fornitura di supporto tecnico alle operazioni finanziate dall’UE, alimenti di emergenza per gli sfollati, tra cui prodotti effettuano il monitoraggio degli interventi e aiutano alimentari specifici per i bambini con gravi problemi di a coordinare i donatori a livello locale. Contribuiscono malnutrizione in aree colpite dalla siccità e sementi inoltre alle politiche e strategie di intervento. e fertilizzanti per gli agricoltori. Aiuti in denaro e buoni pasto e l’assistenza alimentare migliorano le condizioni L’UE fornisce finanziamenti a circa 200 organizzazioni di vita e cercano di risolvere problemi nutrizionali. partner, tra cui agenzie specializzate delle Nazioni Unite (ONU), organizzazioni non governative (ONG), agenzie L’assistenza medica include campagne di vaccinazione dell’UE ed organizzazioni quali il Comitato per evitare epidemie, cura dei feriti e allestimento di internazionale della Croce rossa e la Federazione strutture sanitarie di base. A questo si aggiungono la internazionale delle società nazionali della Croce rossa fornitura di farmaci e attrezzature ospedaliere, la e della Mezzaluna rossa. Per i finanziamenti da formazione del personale e l’accesso all’assistenza assegnare a questi partner, l’UE si basa sulle proposte sanitaria di base, con particolare attenzione alle che le vengono presentate per rispondere alle esigenze persone vulnerabili, come le donne in stato di delle popolazioni colpite. L’UE assicura che i fondi gravidanza e i bambini. erogati siano coordinati con quelli direttamente messi a disposizione dai suoi paesi membri e da altri operatori L’acqua potabile e le reti fognarie sono una priorità umanitari. nelle zone colpite da catastrofi, poiché le strutture igienico‑sanitarie sono indispensabili per evitare la Per sostenere ed integrare progetti umanitari in paesi diffusione delle malattie. Le attività di aiuto includono dove l’assistenza è maggiormente necessaria, l’UE ha la creazione di fontane, pozzi e latrine, condotte idriche,
8 L E P O L I T I C H E D E L L ’ U N I O N E E U R O P E A il trattamento delle acque reflue e l’educazione RIPARTIZIONE DEL BILANCIO PER SETTORE D’INTERVENTO all’igiene. (DATI 2013) Un riparo è essenziale per la sopravvivenza e una forma Acqua e servizi Coordinamento e sostegno 5 % basilare di sicurezza per coloro che hanno perso la casa igienico-sanitari Preparazione alle calamità 1 % 13 % a seguito di una calamità. Gli interessati ricevono tende, Protezione Trasporti 1 % Cibo 7% e alimentazione protezioni in plastica o altri tipi di riparo. Le operazioni 40 % di emergenza possono anche comprendere riparazione delle infrastrutture, azioni di sminamento, sostegno psicosociale e istruzione. Molte operazioni servono inoltre a preparare le popolazioni locali ad affrontare le catastrofi e ridurne l’impatto sulle loro comunità. Assistenza sanitaria Ripari 19 % Rafforzare la preparazione alle e sostegno medico 14 % catastrofi a livello mondiale: Fonte: Commissione europea il programma Dipecho Quando è impossibile prevedere le calamità ed evitare le catastrofi, migliorare la preparazione delle popolazioni e predisporre adeguati e l’ex Repubblica jugoslava di Macedonia. Mettendo meccanismi di risposta può spesso ridurre le perdite di vite umane. È questo l’obiettivo di Dipecho, il insieme le risorse dei paesi partecipanti, il meccanismo programma dell’UE per la preparazione alle garantisce una migliore tutela delle persone, catastrofi. dell’ambiente e degli edifici. La responsabilità di rispondere agli effetti immediati di una catastrofe I progetti realizzati nel quadro del programma spetta in primo luogo al paese in cui l’evento si riguardano la formazione, lo sviluppo delle è verificato. Tuttavia, qualsiasi paese dell’UE o extra UE competenze, la sensibilizzazione, l’introduzione o il le cui capacità siano insufficienti per far fronte a una miglioramento di sistemi locali di allarme rapido catastrofe può richiedere assistenza tramite il e di una pianificazione di contingenza. Includono meccanismo di protezione civile. Le situazioni di anche semplici misure di preparazione che possono catastrofe includono inondazioni, incendi boschivi, spesso essere realizzate direttamente dagli abitanti terremoti, tempeste o tsunami, nonché atti di del posto. Nella maggior parte dei casi, terrorismo, incidenti tecnologici o radiologici e catastrofi contribuiscono attivamente alle attività del ambientali come l’inquinamento marino. programma. Quando un paese colpito richiede assistenza, il centro I progetti sono realizzati da agenzie per gli aiuti operativo del meccanismo dell’UE per la protezione basate in Europa e da agenzie dell’ONU in civile, il Centro di coordinamento della risposta alle collaborazione con ONG ed enti locali. Il programma emergenze (ERCC), comunica le esigenze specifiche del Dipecho interessa otto regioni a rischio catastrofi: paese in questione a tutti i paesi partecipanti. Questi Caraibi, America centrale, America meridionale, Asia offrono quindi assistenza in natura e l’aiuto di esperti centrale, Asia meridionale, Asia sud‑orientale, Africa sud‑orientale, Oceano Indiano sud‑occidentale a sostegno degli interventi di emergenza in loco. Può e regione del Pacifico. trattarsi dell’invio di squadre di ricerca e soccorso, postazioni mediche, beni di prima necessità, impianti di purificazione delle acque o pompe di elevata capacità, nonché di attrezzature per la decontaminazione in caso Unire le forze per affrontare le crisi di incidenti chimici o biologici. L’ERCC coordina gli a livello mondiale interventi europei permettendo l’incontro di richieste e offerte di assistenza, facilitando e spesso Il meccanismo dell’UE per la protezione civile si cofinanziando il trasporto degli aiuti e, se necessario, occupa dell’intero ciclo delle catastrofi: prevenzione, inviando squadre per monitorare la situazione. L’ERCC preparazione, risposta. Attualmente coinvolge 32 paesi, è operativo 24 ore al giorno per sette giorni alla i 28 membri dell’UE più Islanda, Norvegia, Montenegro settimana.
A iuti umanitari e prote z ione ci v ile 9 Il meccanismo dell’UE per la protezione civile rafforza inoltre la preparazione alle catastrofi dei paesi Preparazione tramite simulazioni partecipanti mediante programmi di formazione, EU Prometheus, un importante esercizio di esercitazioni o scambi di esperti tra i vari paesi. Queste simulazione, si è svolto in Grecia nel 2014. iniziative costituiscono delle occasioni di apprendimento Intendeva verificare la capacità di collaborazione per il personale della protezione civile dei paesi e risposta degli Stati membri nell’ambito del partecipanti. Aiutano a migliorare la rapidità e il meccanismo dell’UE per la protezione civile. Vi coordinamento degli interventi di protezione civile e a hanno preso parte squadre provenienti da Grecia, promuovere il trasferimento delle conoscenze e la Croazia, Italia e Cipro, insieme all’ERCC. Dell’ERCC si creazione di reti. è voluto anche testare il processo decisionale e il ruolo. I finanziamenti sono destinati anche ai progetti per la prevenzione e la preparazione. Questi possono includere L’esercizio ha simulato una duplice catastrofe sul campo: un vasto incendio scoppiato nei pressi di la promozione della ricerca su temi relativi alle una zona abitata aveva interessato un’area catastrofi, il rafforzamento degli strumenti di allerta industriale e provocato un’esplosione. Le operazioni precoce o il sostegno a campagne di sensibilizzazione di soccorso e spegnimento delle fiamme sono state destinate al grande pubblico. Il meccanismo dell’UE per condotte simultaneamente e le zone abitate la protezione civile si concentra sulle aree nelle quali un evacuate. approccio europeo può apportare un valore aggiunto maggiore e stabilisce un collegamento tra la protezione Altri scenari degli anni precedenti prevedevano un civile e altri settori delle politiche dell’UE per incendio boschivo causato da scintille provenienti massimizzarne l’impatto. dai freni di un treno o l’inondazione di un villaggio a causa della rottura di un bacino idrico. Esercitazioni di questo tipo sono organizzate ogni anno con il contributo finanziario dell’UE. Nel 2014 l’esercizio EU Prometheus ha verificato la © European Union capacità di collaborazione e risposta degli Stati membri nel campo della protezione civile.
10 L E P O L I T I C H E D E L L ’ U N I O N E E U R O P E A Cosa fa l’Unione Rispettare gli impegni L’Unione europea ha aiutato milioni di vittime di Oltre due decenni di solidarietà catastrofi in tutto il mondo. Attualmente fornisce in media più di 1 miliardo di euro all’anno per sostenere le ECHO, la direzione generale della Commissione europea popolazioni più vulnerabili del mondo. Insieme ai fondi per gli Aiuti umanitari e la protezione civile, ha stanziati singolarmente dai paesi europei, questi festeggiato i suoi 20 anni di esistenza nel 2012. La contributi fanno dell’UE il principale donatore a livello strada percorsa da quando è stata istituita è lunga. La mondiale. Ogni anno l’Unione eroga aiuti umanitari decisione di crearla è stata adottata dagli allora 12 a oltre 120 milioni di persone di 92 paesi extra UE. paesi membri dell’UE in quanto le dimensioni e la diversità delle crisi umanitarie che colpivano il mondo Da quanto è stato istituito nel 2001, il meccanismo nel 1991 rendevano evidenti i limiti della capacità di dell’UE per la protezione civile ha monitorato oltre 300 intervento dell’Europa. Catastrofi di grande catastrofi e ricevuto più di 180 richieste di assistenza. portata,come il conflitto nell’ex Jugoslavia, il ciclone nel Dal 2010 al 2014 il meccanismo è stato attivato per Bangladesh e la carestia in Somalia, richiedevano un più di 80 emergenze nell’UE e nel mondo. maggiore coordinamento a livello di UE per intervenire in modo più rapido ed efficace. I risultati non si possono misurare solo in termini di statistiche degli interventi: l’impatto meno visibile della ECHO ha iniziato ad operare con circa 40 dipendenti preparazione alle catastrofi e della loro prevenzione e da allora è diventata un’organizzazione grande ma è altrettanto importante nell’approccio dell’UE in efficiente, con 300 persone che lavorano nella sede di materia di aiuti umanitari e protezione civile. Il quadro Bruxelles e più di 400 esperti di aiuti umanitari in attuale consente ai paesi dell’UE di collaborare in servizio nei suoi 44 uffici locali, presenti nei paesi più maniera efficiente e di promuovere il rispetto esposti alle crisi in Africa, Asia e America Latina. Oltre e l’osservanza delle norme internazionali in questo alle risorse umane e finanziarie, anche il quadro delle campo. sue azioni è stato costantemente adeguato per consentire all’UE di rispondere alle crescenti sfide. © European Union Gli afghani ricevono strumenti di lavoro nell’ambito di una risposta finanziata da ECHO ad una siccità che ha provocato la fame e costretto la popolazione ad abbandonare la sua terra.
A iuti umanitari e prote z ione ci v ile 11 Nel 2007 le istituzioni dell’UE e gli allora 27 paesi aiuti umanitari a favore di sei milioni di persone, membri hanno approvato un documento politico vittime del conflitto e delle inondazioni stagionali. In fondamentale dal titolo «Consenso europeo sull’aiuto Pakistan 12,5 milioni di persone hanno ricevuto ripari, umanitario». Questo sottolineava che gli aiuti umanitari cibo, acqua potabile, strutture igieniche e sanitarie dell’UE non sono uno strumento politico e ribadiva dopo le inondazioni che hanno colpito il paese. i principi guida degli aiuti umanitari: umanità, neutralità, imparzialità e indipendenza. Definiva inoltre • Quando nel 2011 un terremoto devastante e uno chiaramente i ruoli dei vari operatori nelle zone di crisi tsunami hanno colpito il Giappone, l’UE ha fornito 400 per rafforzare la capacità di aiuto dell’UE. tonnellate di aiuti in natura e inviato una squadra della protezione civile europea con esperti in questioni Il trattato di Lisbona, entrato in vigore il 1° dicembre logistiche e radiologiche. Gli aiuti finanziari europei 2009, ha introdotto una base giuridica per gli aiuti sono andati alle famiglie nelle province più umanitari dell’UE e per le politiche in materia di gravemente colpite. protezione civile. ll documento definisce il ruolo dell’UE per migliorare la protezione dalle catastrofi e la loro • Nel 2012 l’UE ha aiutato milioni di persone colpite prevenzione e afferma che l’UE deve applicare il diritto dalla fame nel Sahel e l’assistenza umanitaria ha internazionale sugli aiuti umanitari, compresi i principi raggiunto centinaia di migliaia di rifugiati siriani in di imparzialità e non discriminazione. fuga dal conflitto in corso nel loro paese. L’UE sta valutando alcuni piani per rafforzare • Dall’inizio della guerra civile nel Sud Sudan, nel 2013, e continuare a migliorare il modo in cui gestisce gli oltre 1,7 milioni di persone hanno abbandonato le interventi in caso di calamità. loro case, compresi i 450 000 sfollati in fuga verso i paesi vicini. L’UE è riuscita a dare a 2,4 milioni di persone cibo, assistenza sanitaria, acqua e servizi Interventi rapidi ed efficienti igienico‑sanitari, riparo e protezione. L’UE ha fornito aiuti alle vittime di numerose sciagure in • Nel 2014, a seguito delle catastrofiche inondazioni tutto il mondo. Segue una breve selezione degli nei Balcani, è stato attivato il meccanismo dell’UE per interventi principali. la protezione civile, con 23 Stati membri che hanno inviato squadre di soccorso, elicotteri di salvataggio, • La guerra nell’ex Jugoslavia ha lasciato dietro di sé motoscafi, generatori di elettricità, sacchi di sabbia, centinaia di migliaia di profughi, affamati tende, coperte e kit di pronto soccorso umanitario. e traumatizzati nel 1992. L’UE ha fornito aiuti, tra cui 300 000 tonnellate di cibo, coperte, materassi e articoli per l’igiene personale. Intensificare la prevenzione per salvare vite umane • Le vittime che fuggivano dal genocidio in Ruanda nel 1994 hanno ricevuto aiuti dall’UE sotto forma di Gli sforzi dell’UE hanno riguardato azioni sia all’interno assistenza sanitaria, come interventi di reidratazione che all’esterno degli Stati membri, con risultati come il e vaccini per i bambini. Coloro che sono tornati nei loro coordinamento efficiente degli aiuti a livello europeo villaggi distrutti hanno ricevuto kit per il reinsediamento. o la formazione di esperti locali in altre parti del mondo. • Dalla caduta del regime dei Talebani nel 2001, l’UE ha • L’UE ha messo a punto varie iniziative di allarme fornito oltre 584 milioni di euro in aiuti per soddisfare rapido, come la piattaforma online «Meteoalarm» e il i bisogni primari della popolazione afghana. «Sistema globale di allarme e coordinamento delle catastrofi», un sistema di raccolta dati e allerta in • Nel 2004 lo tsunami nell’Oceano Indiano ha ucciso funzione 24 ore su 24. Ha inoltre investito in sistemi più di 230 000 persone. Il primo intervento dell’UE di allarme e rilevazione per calamità specifiche come è stato incentrato sulla sopravvivenza delle vittime. terremoti, inondazioni, incendi boschivi e tsunami. I progetti a più lungo termine hanno riguardato la costruzione di accampamenti per i senza tetto, • Gli investimenti dell’UE nella prevenzione delle finanziamenti per gli operatori sanitari e l’acquisto di catastrofi e nelle tecnologie di mitigazione, insieme pescherecci per ridare alla popolazione possibilità di alla stretta collaborazione con altri partner, hanno sostentamento. condotto alla messa a punto del «Sistema europeo di allarme sugli incendi boschivi» e del «Sistema • Nel 2010 vaste operazioni di aiuto hanno riguardato il europeo di allarme inondazioni». Sudan e il Pakistan. Nel Sudan l’UE ha sostenuto gli
12 L E P O L I T I C H E D E L L ’ U N I O N E E U R O P E A CASISTICA e viene privata delle libertà fondamentali, della Siria: una complessa catastrofe dal punto di tutela e dell’istruzione. vista umanitario e della sicurezza Sebbene condizioni d sicurezza limitino l’accesso Dalle violente repressioni delle proteste nel marzo alle aree sotto assedio, l’UE ha erogato quasi 2011, il conflitto siriano si è progressivamente 3 miliardi di euro dall’inizio della crisi, diventando il trasformato in una guerra civile vera e propria, con principale donatore di aiuti umanitari nel conflitto gravi conseguenze umanitarie all’interno del paese siriano. Gli aiuti intendono rispondere alle esigenze e nelle regioni limitrofe. più pressanti delle persone più vulnerabili in Siria e nei paesi confinanti e prevedono, in particolare, Decine di migliaia di persone hanno perso la vita nei assistenza sanitaria e servizi igienico‑sanitari. combattimenti e metà della popolazione è stata costretta a fuggire per cercare protezione in zone Finora è stato possibile soccorrere circa 10,8 milioni più sicure. Oltre tre milioni di sfollati hanno cercato di persone colpite dalla crisi e bisognose di aiuto riparo nei paesi vicini, mentre altri sono sotto con un’assistenza medica di emergenza, generi assedio nelle zone di conflitto. alimentari, protezione, acqua potabile, servizi igienico‑sanitari, alloggi e servizi logistici. L’UE La situazione ha continuato a deteriorarsi causando continua a svolgere un ruolo di primo piano nella la più grave crisi dal punto di vista umanitario risposta internazionale alla crisi siriana con la sua e della sicurezza del mondo. Un’intera generazione costante presenza umanitaria sul campo, un di bambini è esposta alla guerra, violenza e morte maggiore coordinamento a livello internazionale e le attività di sensibilizzazione. CASISTICA fame» — tra un raccolto e l’altro —, e gli aiuti alla ripresa di nei periodi successivi. Sahel: richiamare l’attenzione del mondo su una crisi dimenticata La risposta umanitaria a questa crisi è riuscita Dal 2011 al 2013 una persona su otto ha sofferto a salvare molte vite e a ridurne l’impatto sulle di fame cronica nel mondo, e questa cifra è in famiglie. L’UE è stata fondamentale per riportare la continua espansione a causa dell’aumento della crisi del Sahel sotto i riflettori. Al di là degli aiuti di popolazione e della crescente frequenza e intensità emergenza messi a disposizione, si batte anche delle catastrofi naturali e dovute all’uomo, che perché l’insicurezza alimentare sia riconosciuta riducono la capacità delle comunità più vulnerabili come un problema strutturale, sottolineandone la a provvedere a se stesse. centralità nella lotta alla povertà. La fascia del Sahel, che attraversa tutta l’Africa Nella regione del Sahel e nel Corno d’ Africa, il subsahariana, è tra le regioni più povere del mondo. ripetersi della siccità ha determinato una situazione Crisi alimentari consecutive, siccità e sottosviluppo acuta di insicurezza alimentare per milioni di espongono al rischio della fame decine di milioni di persone. Tuttavia, il problema tocca anche le persone. Con l’aumentare dell’importanza di questa popolazioni vulnerabili di altri paesi, tra cui Pakistan crisi umanitaria, aumenta anche il sostegno dell’UE. e Yemen. Oltre un terzo del bilancio dell’UE per gli Dagli inizi del 2012, l’Unione ha incrementato i suoi aiuti umanitari viene utilizzato per fornire aiuti umanitari nell’area portandoli a oltre assistenza alimentare di emergenza, ponendo 507 milioni di euro. Il suo intervento si basa su un l’Unione tra i principali donatori di assistenza in approccio per fasi, che combina il potenziamento questo campo Dal 2010 ECHO ha sostenuto più di della resilienza tramite l’iniziativa AGIR, con la 100 milioni di persone in stato di grave insicurezza riposta alle emergenze durante le «stagioni della alimentare.
A iuti umanitari e prote z ione ci v ile 13 CASISTICA elicotteri di salvataggio, motoscafi, generatori di elettricità, sacchi di sabbia, tende, coperte e kit di Inondazioni nei Balcani: la collaborazione pronto soccorso umanitario, nonché l’invio di oltre dell’UE in una situazione complessa 800 operatori nei due paesi. Inoltre due squadre Nel maggio 2014 la Serbia e la Bosnia‑Erzegovina della protezione civile europea sono state inviate in sono state colpite da inondazioni devastanti, le più Serbia e Bosnia‑Erzegovina per contribuire al gravi mai registrate nel corso di un secolo. Centinaia coordinamento degli interventi di soccorso di migliaia di persone hanno perso i loro mezzi di e assistere nelle operazioni di salvataggio. Soltanto sussistenza e sono state evacuate dalle loro case. in Bosnia‑Erzegovina sono state salvate più di 1 700 persone. La Commissione europea ha anche cofinanziato il trasporto del materiale e personale. La situazione era complessa. Le città sono rimaste Inoltre sono state elaborate oltre 80 mappe senza elettricità e acqua corrente e mancavano satellitari per sostenere sia i paesi colpiti che quelli bottiglie d’acqua, cibo, farmaci e coperte. In molte che hanno prestato soccorso. delle zone colpite sono rimaste danneggiate le infrastrutture chiave della regione, come ponti e strade, nonché le strutture sanitarie e scolastiche. In aggiunta all’assistenza in natura fornita dai paesi Secondo le stime, in Serbia e Bosnia‑Erzegovina dell’UE attraverso il meccanismo europeo per la sono state colpite dalle alluvioni, dal fango e dalle protezione civile, l’Unione ha erogato aiuti umanitari frane oltre tre milioni di persone. per 3 milioni di euro al fine di aiutare le popolazioni più vulnerabili. Ciò ha permesso di aiutare mezzo milione di persone, anche se nei due paesi restano È stato attivato il meccanismo dell’UE per la ancora da realizzare importanti lavori di recupero protezione civile con offerte provenienti da 23 Stati e ricostruzione. membri. L’assistenza in natura ha compreso © European Union Attraverso il meccanismo dell’UE per la protezione civile, in Bosnia‑Erzegovina un elicottero presta soccorso alle vittime delle inondazioni.
14 L E P O L I T I C H E D E L L ’ U N I O N E E U R O P E A CASISTICA I paesi colpiti e le organizzazioni umanitarie si stanno sforzando di controllare la diffusione del Ebola in Africa occidentale: la risposta dell’UE contagio, ma sono confrontati a circostanze difficili, al peggiore contagio mai registrato come scarse possibilità di trasporto, la contaminazione e morte degli operatori sanitari, la L’Africa occidentale è attualmente esposta alla mancanza di attrezzature mediche, la crescente peggiore epidemia di Ebola di tutti i tempi. È la insicurezza alimentare e l’accesso limitato all’acqua prima volta che la regione è colpita da questo virus potabile e ai servizi igienico‑sanitari. scoperto nel 1976. Dopo il primo caso individuato in Guinea nel marzo 2014, il virus si è velocemente diffuso alla Liberia e Sierra Leone, infettando Di fronte a questa situazione, la Commissione e uccidendo migliaia di persone. In mancanza di un europea ha inviato esperti e attrezzature vaccino o trattamento specifico, l’Ebola presenta un e organizzato ponti aerei per l’invio di beni tasso di mortalità che va dal 60 al 90 %, e l’evacuazione di emergenza del personale. rendendola una delle malattie più mortali. L’UE sta intensificando gli sforzi per contenere L’UE è stata fra i primi ad affrontare l’epidemia l’incessante propagazione del virus. Su richiesta e a rispondere alle necessità sul campo. La dell’Organizzazione mondiale della sanità, è stato Commissione europea e gli Stati membri hanno anche attivato il meccanismo dell’UE per la erogato oltre 1 miliardo di euro. Questo aiuto ha protezione civile, in modo da fornire una risposta consentito di rafforzare i sistemi sanitari nazionali, globale e coordinata nella regione mediante l’invio di fornire aiuti umanitari e allo sviluppo urgenti alle aiuti in natura e ulteriori esperti. popolazioni colpite, allestire laboratori mobili e di ricerca medica e inviare attrezzature e personale. La più grande epidemia di Ebola mai registrata nell’Africa occidentale richiede un’intensificazione © European Union degli sforzi per evitare che il virus si diffonda ulteriormente e mieta altre vittime.
A iuti umanitari e prote z ione ci v ile 15 Dove andiamo Soddisfare le esigenze In tutto il mondo l’UE è in prima linea nella risposta umanitaria, e non soltanto come principale donatore di aiuti, ma anche quando si tratta di fissare norme per il rispetto del diritto e dei principi umanitari internazionali. È fondamentale che il meccanismo istituito per affrontare le emergenze sia all’altezza delle sfide di un mondo sempre più fragile e con una crescente varietà di nuove esigenze. Ecco perché l’UE cerca © European Union costantemente di adeguare e migliorare gli sforzi per rispondere alle catastrofi in maniera più efficace ed efficiente. L’UE ritiene che la risposta migliore comporti la disponibilità delle risorse necessarie a livello locale. Per Diana Tonea, cittadina rumena inviata a Haiti come membro questo motivo è impegnata a rafforzare la resilienza del corpo volontario europeo, definisce la sua esperienza delle comunità locali in modo che possano affrontare «stimolante e gratificante.» meglio eventuali shock futuri. L’UE parteciperà attivamente alle discussioni del vertice L’UE garantirà che i volontari siano inviati dove vi umanitario mondiale per migliorare l’efficacia del è maggior bisogno delle loro competenze e possano sistema umanitario internazionale. contribuire a rafforzare le capacità e il volontariato a livello locale. La sicurezza dei volontari è una priorità. Anche il coordinamento della protezione civile sta ampliando le sue competenze e sfere d’intervento. Nella prima serie di progetti pilota, più di 250 europei È stata adottata una nuova base giuridica. Sono stati sono stati inviati in oltre 40 paesi, tra cui Haiti, introdotti diversi strumenti innovativi, come la Indonesia, Mozambico e Tagikistan. Per prepararli condivisione volontaria delle risorse degli Stati membri all’attività sul campo, ricevono una formazione teorica e la creazione di un centro pienamente operativo — il e pratica prima del loro invio. Una volta conclusa la fase Centro di coordinamento della risposta alle emergenze. pilota, il primo corpo di volontari partirà nel 2015. La protezione civile dispone inoltre di un maggiore margine di manovra per invocare la clausola di Il programma permetterà di rafforzare la capacità solidarietà e la collaborazione strategica con i partner dell’Unione di erogare aiuti umanitari basati sulle internazionali e tra i servizi della Commissione. esigenze e di formare i leader umanitari di domani, dando al tempo stesso ai giovani europei la possibilità di dimostrare la loro solidarietà alle persone in stato di L’iniziativa «EU Aid Volunteers» bisogno. Per dare ai cittadini la possibilità di partecipare alle attività di aiuto umanitario, L’UE ha istituito un corpo volontario europeo. Come previsto dal trattato di Lisbona, nel settembre 2012 la Commissione europea ha presentato una serie di piani che consentono a circa 18 000 persone di partecipare come volontari ad operazioni umanitarie nel mondo fino al 2020. Il programma di volontariato è aperto a giovani che desiderano intraprendere una carriera negli aiuti di emergenza e a persone che già possiedono un’esperienza in questo campo.
16 NA-01-14-999-IT-C L E P O L I T I C H E D E L L ’ U N I O N E E U R O P E A L’iniziativa dell’UE «Bambini della pace», Grazie a una serie di progetti finanziati dall’Unione un lascito del premio Nobel per la pace europea e attuati dalle organizzazioni umanitarie partner, l’iniziativa «Bambini della pace» ha finora Il 10 dicembre 2012 l’Unione europea è stata interessato più di 108 000 bambini e bambine di insignita del premio Nobel per la pace. L’UE ha 12 paesi del mondo: Pakistan, Repubblica deciso di utilizzare la somma di denaro ricevuta per democratica del Congo, Etiopia, Iraq (rifugiati lanciare l’iniziativa «Bambini della pace» siriani), Sud Sudan, Ciad, Repubblica centrafricana, e finanziare progetti umanitari che garantiscano Somalia, Afghanistan, Myanmar/Birmania, Colombia l’istruzione dei bambini colpiti dalla guerra. Dal ed Ecuador. 2012 ha costantemente aumentato i fondi destinati all’iniziativa. I bambini sono le vittime più vulnerabili dei conflitti. Il 90 % delle vittime sono civili, per la metà bambini. Sette milioni di bambini sono rifugiati e oltre 13 milioni sono stati sfollati nel proprio paese a causa della guerra. Più di 28 milioni non possono frequentare la scuola. Le azioni volte ad aiutare e proteggere questi bambini intendono in particolare offrire un accesso all’istruzione, un ambiente scolastico sicuro e un sostegno psicosociale per superare le esperienze traumatiche legate alla guerra. L’istruzione aiuta le giovani vittime di conflitti a restare bambini. Bambini della pace (http://ec.europa.eu/echo/en/ what/humanitarian‑aid/children‑of‑peace) Per saperne di più XX Aiuti umanitari e protezione civile dell’UE (http://ec.europa.eu/echo/) XX EU Aid Volunteers (http://ec.europa.eu/echo/en/what/humanitarian‑aid/eu‑aid‑volunteers) XX Bambini della pace (http://ec.europa.eu/echo/en/what/humanitarian‑aid/children‑of‑peace) XX Domande sull’Unione europea? Europe Direct può darti una mano: 00 800 6 7 8 9 10 11 — http://europedirect.europa.eu ISBN 978-92-79-42495-3 doi:10.2775/81984
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