Istituzioni di linguistica - a.a. 2018-2019 Federica Da Milano
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Istituzioni di linguistica a.a. 2018-2019 Federica Da Milano federica.damilano@unimib.it
Perché le Università? "A dispetto dei mass media, spesso critici nei confronti del ruolo dell'università in un mondo in cui il Web sembra prossimo a soppiantare le vecchie istituzioni di formazione, credo che la funzione delle università sia oggi più che mai rilevante"
Perché le Università? "Nel tumulto del mondo odierno, gli unici luoghi del silenzio, accanto alle sedi di meditazione religiosa, restano le università. Sono ancora fra i pochi luoghi in cui è possibile un confronto razionale fra diverse visioni del mondo"
Perché le Università? "L'università è ancora il luogo in cui sono possibili confronti e discussioni, idee migliori per un mondo migliore, il rafforzamento e la difesa di valori fondativi universali, non ordinati negli scaffali di una biblioteca, ma diffusi e propagati con ogni mezzo possibile.[...] Basta pensare al progetto Erasmus, che prevede la creazione di una nuova rete internazionale di clerici vagantes, i quali spesso si sposano fra di loro, preparando così, almeno in Europa, una nuova generazione di cittadini bilingui, immuni alle seduzioni di qualsivoglia nazionalismo"
Perché le Università? "Spesso ci viene detto che uno dei rischi a cui si espone chi è cresciuto con i mass media, specie le generazioni più giovani, è una crisi della memoria storica. Senza memoria non c'è sopravvivenza. Le società si sono sempre affidate alla memoria per conservare la loro identità , fin da quando gli anziani delle tribù sedevano ogni sera sotto un albero, narrando le imprese degli antenati. E quando, con un atto di censura, si cancella una parte della memoria sociale, la società entra in una crisi di identità. In questo senso, le università sono ancora luoghi in cui le memorie comuni possono essere inventariate e conservate"
Perché le Università? "Ma la memoria non è solo inventario, è anche filtro. La memoria non è fatta solo di ciò che crediamo sia importante ricordare, ma anche di ciò che pensiamo debba essere dimenticato"
Perché le Università? "Le università non sono solo luoghi di indispensabile filtraggio, ma anche, con le loro biblioteche e i loro archivi, custodi di indispensabili informazioni latenti" "Vorrei terminare con l'ultima ragione per cui il ruolo delle università è ancora fondamentale, soprattutto in un mondo che diventa sempre più virtuale: le università sono tra i pochi luoghi in cui le persone si incontrano ancora faccia a faccia, in cui giovani e studiosi possono capire quanto il progresso del sapere abbia bisogno di identità umane reali, e non virtuali" (U.Eco)
Parole "Se l'alfabeto è un codice che bisogna conoscere per parlare, la parola è ciò che genera le infinite possibilità di questo codice. È questo il potere della letteratura e, più in generale, il potere della parola. Le parole sono vive, entrano nel corpo, bucano la pancia: possono essere pietre o bolle di sapone, foglie miracolose. [...] Noi non usiamo semplicemente le parole, ma siamo fatti di parole, viviamo e respiriamo nelle parole"
Parole "Per Saussure è come per il gioco degli scacchi: ciascun pezzo può muoversi solo nel rispetto di determinate leggi (langue), ma la mossa che ciascun giocatore può compiere è sempre singolare e non può essere prevista in anticipo da quelle leggi (parole)" (M.Recalcati, L'ora di lezione)
Alfabeto "Il primo giorno di scuola, il maestro ha appoggiato sulla cattedra una scatola di legno. Poi ha sollevato il coperchio, ci ha guardato dentro, e una dopo l'altra ha cominciato a tirare fuori le lettere dell'alfabeto. [...] Senza respirare, abbiamo lasciato i banchi e siamo scivolati verso di lui, come limature di ferro richiamate dalla calamita. [...] Quindi ci ha spiegato che le lettere dell'alfabeto sono ventuno. Possono sembrare poche, ha detto, ma con queste lettere, d'ora in poi dovrete fare tutto. Con ventuno lettere - ha detto prendendole tutte nelle mani e poi passandole sotto i nostri nasi - si può costruire e distruggere il mondo, nascere e morire, amare, soffrire, minacciare, aiutare, chiedere, ordinare, supplicare, consolare, ridere, domandare, vendicarsi, accarezzare" (A.Bajani, La vita non è in ordine alfabetico)
Programma del corso Il corso si propone di presentare le nozioni base, le principali articolazioni e i metodi di indagine della linguistica. Nel corso saranno introdotte le nozioni di base della linguistica e la sua metodologia di ricerca. Con questo insegnamento si intendono sviluppare i seguenti apprendimenti in termini di conoscenze e abilità: - conoscenza delle nozioni fondamentali e della metodologia di ricerca proprie della linguistica; - conoscenza di alcune delle principali problematiche relative ai disturbi del linguaggio; - sapere applicare le nozioni teoriche a fenomeni concreti del linguaggio, al fine di analizzarli - sapere prefigurare i risultati dell'applicazione dell'analisi linguistica in ambito educativo, in particolare nell'ambito della mediazione linguistica
Programma del corso Nel corso saranno introdotte le nozioni di base della linguistica e la sua metodologia di ricerca; saranno fornite le coordinate essenziali relative alle principali articolazioni della disciplina. Gli studenti apprenderanno le nozioni di base della linguistica, nei campi rilevanti della fonetica e fonologia, morfologia, sintassi, semantica e pragmatica. Inoltre, saranno proposti approfondimenti sui temi dell'acquisizione dell'italiano come L2, dei disturbi del linguaggio e della lingua italiana dei segni.
Bibliografia a. Per tutti: Graffi G., Scalise S. (2013), Le lingue e il linguaggio. Introduzione alla linguistica (terza edizione). Bologna: Il Mulino. (ESCLUSI il par. 4 del cap. 6, i parr. 2.1, 3.3 e 3.5 del cap. 7, i parr. 2.2, 2.5 e 3.2 del cap. 8, i parr. 1.3, 2.1 e 2.3 del cap. 10) Materiali presentati a lezione
Bibliografia b. un volume a scelta tra: Aglioti S.M., Fabbro F. (2006), Neuropsicologia del linguaggio. Bologna: Il Mulino. (ESCLUSI il par. 2 del cap. 3 e i capp. 4 e 8) Cardona, G. R. (2009 [1987]), Introduzione alla sociolinguistica. Torino: UTET. (ESCLUSI i parr. 2.2.3, 3.1.1, 3.3, 5.4, 6.3 e 8.3) Lo Duca M.G. (2013), Lingua italiana ed educazione linguistica (nuova edizione). Roma: Carocci. (ESCLUSI i capp. 4 e 5) Russo Cardona, T. & Volterra, V. (2007), Le lingue dei segni. Storia e semiotica. Roma: Carocci. Chini, M. (2005), Che cos’è la linguistica acquisizionale. Roma: Carocci. Guasti, M.T. (2007), L’acquisizione del linguaggio. Milano: Raffaello Cortina (ESCLUSI i parr. 4.4, 4.5, 4.6, 4.7, 5.5 e i capito capitoli 6 e 7).
Prova finale L'esame consiste in una prova scritta obbligatoria; i candidati che superano la prova scritta con la piena sufficienza (almeno 18/30) potranno convalidare il voto o, se desiderano, possono sostenere una prova orale integrativa. Gli studenti che totalizzano tra i 15 e i 17 punti nella prova scritta devono necessariamente sostenere anche la prova orale. Gli studenti che totalizzano meno di 15 punti nella prova scritta sono respinti.
Per cominciare ... Ferdinand de Saussure, Cours de linguistique générale (1916) Corso di linguistica generale, a cura di Tullio De Mauro, Roma-Bari, Laterza (1967) "Quale è infine l'utilità della linguistica? Pochissime persone hanno in proposito idee chiare; e non è questo il luogo per fissarle. Ma è evidente che, per esempio, le questioni linguistiche interessano tutti quelli che , siano storici o filologi ecc., devono maneggiare testi. Anche più evidente è l'importanza della linguistica per la cultura generale; nella vita degli individui e delle società il linguaggio è un fattore più importante di ogni altro"
Lingua e linguistica Linguistica: studio scientifico del linguaggio e delle lingue Obiettivi: - specificare la natura del linguaggio, e in particolare le potenzialità che esso conferisce all'uomo e le limitazioni che gli impone - identificare, almeno in forma astratta e alla stregua di modello, le regole che i parlanti di una lingua applicano nel produrre e ricevere un messaggio linguistico - descrivere e spiegare i cambiamenti che si attuano nel tempo nell'organizzazione e nella struttura delle lingue
Verso una definizione di lingua Lingua: ciascuno dei sistemi simbolici, propri della specie umana ma diversi da comunità a comunità e in qualche misura anche da individuo a individuo, trasmessi per via culturale e non ereditati biologicamente, basati su simboli vocali o, in casi particolari, su simboli gestuali, attraverso i quali gli appartenenti alle società umane conoscono la realtà, la categorizzano, sviluppano pensieri articolati, comunicano le proprie conoscenze e i propri pensieri
Lingua e linguistica Le lingue sono trasmesse per via culturale e non ereditate biologicamente Lingua vs. facoltà di linguaggio La facoltà di linguaggio fa parte del nostro corredo biologico ed è trasmessa per via ereditaria Le lingue che si acquisiscono grazie a questa facoltà dipendono dall'ambiente in cui il bambino è inserito W. von Humboldt parla di lingue storico-naturali
I segni Lingua come sistema di segni Segno: entità costituita da un'espressione e da un contenuto Espressione: parte sensibile del segno Contenuto: parte concettuale del segno (Louis Hjelmslev) La lingua è un sistema di segni
I segni Classificazione basata su intenzionalità e motivazione relativa - indice:motivato naturalmente/non intenzionale Rapporto causa/effetto Es. fumo -> fuoco
I segni - Icona: motivata analogicamente/intenzionale Es. carte geografiche/mappe
I segni -Simbolo: motivato culturalmente/intenzionale Es. colori del semaforo, colomba con ulivo
Il segno linguistico I segni linguistici sono simboli. Si tratta di unità a due facce, inseparabili tra loro: da una parte c'è la forma o espressione linguistica (significante), dall'altra il concetto a cui quella forma rimanda (significato) Significante/significato "Il segno linguistico unisce non una cosa e un nome, ma un concetto e un'immagine acustica" (Saussure)
Il codice Insieme di corrispondenze, fissatesi per convenzione, tra qualcosa e qualcos'altro che fornisce le regole di interpretazione dei segni Sistemi di corrispondenze tra significato e significante I segni linguistici costituiscono il codice lingua
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